Trovo le critiche di Sertes ponderate e prive di malizia. Trovo i ragionamenti di Maksi plausibili e non disfattisti. Credo siamo sul crine dello spartiacque epocale che discutiamo.
E non credo sia facile scegliere.
Aggiungo che il valore della disamina di Sertes ha il suo fulcro nella metafora delle "polpette avvelenate" ed è umanamente/psicologicamente importante, non ha detto una cazzata; cioè: - noi ci stiamo domandando quanto anche nel sapere come stanno le cose dietro al teatrino non innescheremo un processo di abbandono a questo Sistema che chiamare colluso è il più dolce degli eufemismi?
Però, mi spiace - PERÒ: non si può fare a meno di non sapere che il Potere ha DA SEMPRE avuto la sua incontrovertibile forza in un fattore che trovo immutato e mai muterà. Il Potere è lungimirante. Non saremmo a questo punto, non lo fosse.
Noi lo siamo?
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Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
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