Ciò che mi ha colpito di più del film in quanto finzione è Matt Damon: un sabotaggio al film (altro che alla missione!) perfettamente riuscito.
Il film parla (come Lucy) di potenzialità umane e del rapporto tra l'assoluto e il relativo. E' interessante che se ne parli, anche se si tratta di proiezioni di menti umane tendenti al relativo. Certo, suggerisce che il tempo sia la chiave... molto interessante. Tecnicamente un capolavoro.
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