PS, mi è ora venuto in mente un esempio dialettale: Giuseppe Gioachino Belli e il Trilussa. Leggendoli si nota come in neppure un secolo di distanza fra questi due grandi poeti romaneschi, il romanesco stesso sia un po' cambiato. Noti anche tu? Il Belli usava maggiormente, per definire una ragazza, il termine "Ciumachella" che oggi da noi a Roma usano solo le persone molto avanti con gli anni, come mio nonno. Il Trilussa lo usava di meno preferendo altri termini, ed anche il modo di scrivere era differente. Avrei, che nel nostro arcaico italiano suona "avria" è ancora oggi,come molte parole arcaiche, usato in diverse zone del centro e del sud.
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