Re: La ragione: È un fatto soggettivo o oggettivo?
#1
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 19/5/2004
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Allora, iniziamo col dire che anche io non sono d'accordo che la sorgente dei contrasti sia indviduabile nell'ego. Come dice Lux.
Io credo, invece, che siano proprio queste separazioni fittizie, filosofiche, quelle ad uso comunue come appunto Ego, Anima e Spirito che creino una sorta di rottura interiore nell'individuo. Come schematizzazioni fittizie credo si possano considerare utili per definire azioni ed abitudini comportamentali, ma non si dovrebbe mai andare oltre il significato metaforico di queste distinzioni interiori, perche' altrimenti, individuandovi contenuti concreti, vivi, a sè stanti, indipendenti, e' naturale che si creino contrasti. Quello che voglio sottolineare e' che sono tutte parti integranti di uno stesso individuo e che, alla fine dei bilanci interni, rappresentino solo un'unica individualita'.
Per tornare in tema, perche' c'e' una certa inerenza con soggettivita' e oggettivita', ci ritroviamo a gestire interiormente decisioni o scelte in base ai propri fattori soggettivi che possono differenziarsi a seconda della sfera in cui siano indirizzate. Ad esempio l'ego che agisce sulla sfera soprattutto delle relazione interpersonali. O lo spirito che si relazione con l'intera esistenza.... O l'Anima che e' ... ... l'anima per me e' solo fuffa...
Quindi, alla fine, sono probabilmente piu' riconducibili ad interfacce, nel senso informatico del termine, ma fanno parte dello stesso hw, e lavorano tutte insieme, non in contrasto. Il contrasto e' solo indecisione, dubbio. Cioe' il non poter arrivare a determinare le proprie scelte e questo si paga con i conflitti interiori che possono arrivare a definire lo stato d'animo, ambendo a risultati che possono passare da un semplice approfondimento cauto e ponderato, all'autodistruzione interiore...
In qualche modo l'individuo e' colui che fa delle scelte ed e' colui che si relaziona con queste scelte in una continua automodulazione... di tipo dinamico. Ovvero ... si operano scelte, si mettono in atto, e ci si rimodula su di esse per definirne di altre.
E' complesso, ma io lo percepisco come qualcosa di meccanico, di intuibile, di definibile, di finito, senza per questo ritenerlo meno meraviglioso e affascinante.
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Spostando la visuale sul (controllo) sociale: Se si inquadra il tutto anche in un contesto politico-sociale (mi riferisco al controllo delle popolazioni) non credo sia difficile individuare i punti deboli della scissione dell'individuo nell parti che elencavo all'inizio e di quanto risulti manipolabile l'individuo stesso alimentando ad "arte" alcuni dei "contrasti" tra le varie parti interiori. Ed ecco che l'ego e' una brutta bestia e lo spirito ci guida nel buio ... vi ricorda qualche istituzione in particolare?
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