Sono certo di non sapere
Iscritto il: 9/2/2006
Da casa
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per la parte organizzativa ero rimasto a questo punto:
1) ognuno si compra i libri che vuole allegare (nel mio caso 15 copie di Montesano a cui aggiungerei 5 copie del libro di Massimo) 2) scarica dal sito tutto il resto che state preparando e lo allega al libro e dvd nel pacchetto 3) in base al numero di partecipanti l'elenco dei destinatari viene diviso in spezzoni ed ognuno si occupa d'inviarlo alle persone del suo pezzo di elenco
se ci sono variazioni chiaritemelo
ora vi mando la lettera che voglio inviare ai giornalisti che saranno nel mio elenco, ho inserito alcuni nomi ma non sono affezionato in particolare a nessuno, nel caso dei giornalisti credo che invierò il pacchetto come racc. r/r così ho la prova che l'hanno ricevuto
inoltre ritengo che sarebbe opportuno inserire l'elenco in ogni pacchetto di tutte le persone a cui è stato inviato in modo tale che ognuno di loro sappia che altri sanno.
fatemi sapere cosa pensate della letterina, ogni suggerimento è prezioso! Alla c.a. dei Sigg.ri, ldo Forbice Zapping Rai radio uno Antonio Cipriani Il Giornale di Sardegna Enzo Biagi Il Corriere della Sera Fabio Fazio Che tempo che fa Rai tre Giorgio Bocca La Repubblica Marino Sinibaldi Fahrenait Rai radio tre Oscar Giannino Radio Tre Mondo Rai radio tre
Spett.li Signori, Vi porgo questi documenti nella speranza che vogliate considerarli con attenzione ed utilizzarne i contenuti come oggetto di verifica e approfondimento nel vostro lavoro giornalistico. Sui grandi media non è oggi frequente mettere in discussione la versione ufficiale sull'undici settembre, anzi è raro sentirne parlare, talmente raro che l'unica occasione che io ricordi fa riferimento esclusivamente allo "speciale tg1 P come pentagono M come mistero" del 19 febbraio 2006 (prima disponibile in rete ma recentemente scomparso da tutti gli archivi Rai) Eppure non appena se ne offre l'occasione i giornalisti trovano ampi spazi per ripetere coattivamente le parole:" al quaida, bin laden! al quaida, bin laden! al quaida, bin laden! al quaida, bin laden! al quaida, bin laden!... Questi giornalisti mi ricordano un merlo indiano che stava dentro la sua gabbietta all'ingresso di una pizzeria ed intratteneva i clienti, ed i clienti sembravano contenti anche se il merlo ripeteva sempre le stesse parole. Così la stampa ed i giornalisti oggi mi appaiono chiusi dentro la loro gabbietta, incapaci di articolare ulteriori analisi del fatto più drammatico con cui si è aperto il nuovo secolo, ripetono ciò che hanno appreso dalla versione ufficiale su quel fatto: "al quaida! al quaida! al quaida!"; in questa situazione immagino un ipotetico dialogo e rivolgendomi al barista della pizzeria gli chiedo: - dice solo al quaida? - no, sa dire anche bin laden! - carino! cos'è? - è un giornalista! - ma...cosa mangia? - lo stipendio. Eppure voi stessi giornalisti commemorate giustamente e condannate l'abominio commesso con la Shoa dall' Uomo sull' Uomo. Mi chiedo se vi rendete conto che proprio la mancanza di disponibilità ad approfondire i fatti dell' undici settembre evidenzia quanto sarebbe stato facile per Hitler dimostrare che la Shoa è una "teoria complottista". Spero che presto la tragedia dell' undici settembre possa manifestarsi anche come una possibilità importante per l'umanità, in modo che dal parto di una bugia così facile da smascherare, ci si possa avviare verso una direzione differente rispetto alla strada della barbarie fino ad ora percorsa, onorando chi in questa tragedia è stato più direttamente coinvolto è ne è stato vittima. La mia speranza è che sia vicino il giorno in cui si potrà dire:"grazie 11 settembre per aver dato all'umanità la possibilità di fare un passo avanti". Giornalisti permettendo. cordiali saluti, Edoardo Pilia
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