Ne parla bene anche uno dei collaboratori di Blondet!Questa in estrema sintesi la trama, ma la vera forza del film sta tutta nei dialoghi e nelle idee che questi evocano, altrimenti non si capirebbe la condanna dell'Observer dal momento che di esplosioni di palazzi, di città intere e di nazioni se ne sono viste in abbondanza, ma mai nessuna è riuscita a mettere in allarme l'autorevole giornale.
Non è sufficiente far saltare in aria un palazzo, dice V-Fawkes, un palazzo è un simbolo, ed è questo che va abbattuto, e per far questo occorre una grande partecipazione di popolo.
La maschera di V-Fawkes diventa in qualche modo quella di tutti noi, incarnando una volontà collettiva che giaceva sopita da secoli materializzandosi all'improvviso per portare a compimento la sua vendetta, che è anche la vendetta di tutti, contro il vecchio e nuovo oppressore.
Uscito con mesi di ritardo, per non turbare le coscienze degli inglesi già offese per gli attentati del Luglio 2005, a causa delle scene in cui saltano in aria, con contorno di fuochi d'artificio, il Big Ben e Westminster (identica sorte toccata al film «Danni Collaterali», posticipato per le eccessive coincidenze con gli attentati dell'11 Settembre - quando si dice fiction), il magnifico film «V for Vendetta», scritto dai creatori di «Matrix», è già stato «candidato» dall'Observer ad una accusa per sedizione. (1)
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www.effedieffe.com