La teoria di Arp sulla creazione continua di materia è, forse, il rospo più difficile da digerire. Almeno per me. Bisognerebbe dire addio alla conservazione dell'energia, no? Tuttavia, se le osservazioni al telescopio sono valide, non si può non negare che l'equazione "entità redshift"="velocità di allontanamento dalla nostra galassia"="distanza dalla nostra galassia" salta in aria.
Se non ricordo male, correggimi se sbaglio, l'aver assunto che la velocità di recessione di una galassia dalla nostra è proporzionale alla sua distanza da noi, deriva dall'assunzione che noi non siamo un punto di vista privilegiato rispetto ad altri. Pertanto non siamo noi al centro dell'universo, ma è l'universo che si sta espandendo ed ognuno, dal suo punto di vista, vede le altre galassie allontanarsi sempre più velocemente all'aumentare della distanza.
La cosa che trovo veramente fastidiosa, però, è che tale assunzione porta a mappe di galassie che sembrano tutte indicare noi. Mi sto riferendo a quelle che sono state battezzate come "dita di dio". Se ne parla nell'articolo che ti ho lincato.
Quindi, in pratica, noi facciamo un assunzione che ci svincola dal centro dell'universo e cosa fa l'universo per ringraziarci? Ci piazza in "prima fila"!
Strana sta cosa.
E' anche strana la quantizzazione dei redshift. Esiste qualche teoria che fornisce una spiegazione di questo fatto?
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