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  Affaire Telecom-Tavaroli

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  •  tibberio
      tibberio
Affaire Telecom-Tavaroli
#1
Mi sento vacillare
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La storia inizia e si ferma, va avanti e poi si perde e, in mezzo a ogni parola, quanti silenzi, quante parole sfuggono e svaniscono per non essere mai piu' ritrovate. (P. Auster)
Inviato il: 22/7/2008 13:55
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  •  Descartes
      Descartes
Re: Affaire Telecom-Tavaroli
#2
Dubito ormai di tutto
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"E' a questo punto che arrivano i primi segnali dal "network eversivo". Si fanno sotto quelli che io chiamo "i massoni".

"Il network eversivo"
"La Porcu organizza un giro delle sette chiese, un'agenda di incontri con Nicolò Pollari, Francesco Cossiga, Paolo Scaroni (Eni), Enzo De Chiara (uno strano personaggio, finanziere italo-americano, vicino alle amministrazioni Usa, già finito in qualche inchiesta giudiziaria), Pippo Corigliano (Opus Dei) che a sua volta mi presenta Luigi Bisignani che già aveva chiesto di incontrarmi (se fosse stato siciliano, dopo averlo conosciuto, avrei pensato che fosse un mafioso) e la Margherita Fancello (moglie di Stefano Brusadelli, vicedirettore di Panorama), che a sua volta mi riportò da Cossiga, Massimo Sarmi (Poste), Giancarlo Elia Valori, il generale Roberto Speciale della Guardia di Finanza. Insomma, dai colloqui, capisco che questi qui sono in squadra.

Mi immagino una piramide. Al vertice superiore Berlusconi. Dentro la piramide, l'uno stretto all'altro, a diversi livelli d'influenza, Gianni Letta, Luigi Bisignani, Scaroni, Cossiga, Pollari. E' il network che, per quel che so, accredita Berlusconi presso l'amministrazione americana. Io non esito a definire questa lobby un network eversivo che agisce senza alcuna trasparenza e controllo.

Mi resi conto subito che quella lobby di dinosauri custodiva segreti (gli illeciti del passato e del presente) e li creava. Che quei segreti potevano distruggere la reputazione di chiunque e la vera sicurezza è la reputazione.



...
"E' un fatto che Afef si porta dietro tutte le amicizie romane del primo marito, Marco Squatriti (Andreotti, Bisignani, Letta). Ricordo che, quando Squatriti finisce in carcere, il primo che gli va a fare visita, come avvocato anche se non era il suo avvocato, è Cesare Previti. L'uomo deve essere finito al centro di una faccenda molto seria. Perché nessuno s'incuriosisce al finale della storia di Italsanità (era la società dell'Iri che aveva affittato dai privati 28 immobili da destinare a residenze per anziani, impegnandosi a pagare affitti per 1.000 miliardi in nove anni, di cui 572 a Squatriti, titolare degli 11 contratti più consistenti)? Sono stati rimborsati a Squatriti un centinaio di miliardi di lire. Oggi Squatriti non ha più un soldo. Dove sono finiti i denari? E, soprattutto, di chi erano? Forse per tenersi buono questo giro, il Dottore ingaggia Maurizio Costanzo (P2, tessera Roma 152), tutt'uno con Previti, Squatriti, Gianfranco Rossi (il faccendiere romano, arrestato nel giugno 1994, è l'intestatario del conto corrente "coperto" FF 2927 presso la Trade Development Bank di Ginevra, conto sul quale sono affluiti 2 milioni e 200 mila dollari fornitigli da Bisignani e parte della maxitangente pagata dall'Enimont ai partiti di governo), Luigi Bisignani (P2, tessera Roma 203).

Tronchetti retribuisce Costanzo con 3 milioni di euro all'anno soltanto, in definitiva, per costruire l'immagine di Afef. Ma, in realtà, Tronchetti vuole tenerlo buono e, nel contempo, alla larga. Costanzo non aveva nemmeno il numero diretto del suo cellulare. Si ripetono i segnali negativi.

Salvatore Cirafici, capo della sicurezza di Wind, un massone, mi racconta che è stato interpellato da un giornalista del Giornale che sta preparando un articolo contro di me, ispirato da Luigi Bisignani.




Facciamo qualche ipotesi sulla cupola massonica che governa l'italia per conto degli USA?

Enzo De Chiara - CIA
Scaroni, Cossiga, Letta, Cirafici, Sarmi, Elia Valori... - Massoneria
Bisignani, Costanzo, Previti - Mafia
Corigliano - Opus Dei

Chi vuole continuare? Non un bello scenario...
Inviato il: 22/7/2008 14:55
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  •  sick-boy
      sick-boy
Re: Affaire Telecom-Tavaroli
#3
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 18/10/2006
Da Leith
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Io sottolineerei anche questo passaggio:

La faccio breve, nel 2004 fonti della Guardia di Finanza fanno sapere in Telecom che "Tavaroli, da punto di forza, è diventato un punto di debolezza". A maggio mi convoca Tronchetti e, alla presenza di Buora, mi consiglia di accettare una aspettativa di tre mesi per far calare il polverone su di me e la società. Accetto, non ho alternative. Per tre mesi, il telefono si fa muto. Non mi chiama più nessuno, se si esclude Adamo Bove (il dirigente della security governance della Telecom precipitato il 21 luglio 2006 da un cavalcavia della tangenziale di Napoli: suicidio o istigazione al suicidio?). Vado in Romania. Mi richiamano in Italia dopo l'attentato al Tube di Londra del 7 luglio 2005. Tronchetti chiede a Letta se può darmi una consulenza antiterrorismo. Letta si dice d'accordo "nell'interesse del Paese". A fine anno, il Dottore mi dice: devi rientrare.

Ora, cosa ne sapeva il capo della sicurezza di telecom di terrorismo in quel momento?* Forse le informazioni sul "terrorismo" si raccolgono altrove che non nelle moschee.

Se aggiungiamo anche questo passaggio successivo

Ora Tronchetti Provera lascia dire e scrivere che sono stati Romano Prodi, Giovanni Bazoli e Guido Rossi a sottrargli la Telecom senza dire una parola su quel network di potere, eversivo che io, nel suo interesse e su sua richiesta, ho fronteggiato e da cui sono stato distrutto; quell'area di potere che decide le nomine che contano, che in apparenza non chiede e, invece, ordina con messaggi traversi che è bene cogliere al volo per non dare l'idea che la si stia sfidando

la cosa acquista un signifcato ancora maggiore

*era uscito dall'antiterrorismo alla fine degli ani '80, ovvero in un mondo totalmente diverso
Inviato il: 22/7/2008 15:16
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  •  sick-boy
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Re: Affaire Telecom-Tavaroli
#4
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 18/10/2006
Da Leith
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Facciamo qualche ipotesi sulla cupola massonica che governa l'italia per conto degli USA?

impossibile anche solo provarci. Già dire che l'italia è comandata dagli USA è rischioso, perchè vero solo in parte (quanto? boh)
Inviato il: 22/7/2008 15:18
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  •  Descartes
      Descartes
Re: Affaire Telecom-Tavaroli
#5
Dubito ormai di tutto
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Da Christ = Sun God
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Citazione:

quell'area di potere che decide le nomine che contano, che in apparenza non chiede e, invece, ordina con messaggi traversi che è bene cogliere al volo per non dare l'idea che la si stia sfidando


Direi che ora abbiamo finalmente capito cosa sono i famosi "messaggi" che manda Cossiga nelle interviste...
Inviato il: 22/7/2008 15:20
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  •  sick-boy
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Re: Affaire Telecom-Tavaroli
#6
Dubito ormai di tutto
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Sicuramente sono dichiarazioni pesantissime, che confermano in vari modi le ipotesi qui spesso fatte sulla struttura di potere italiana.
Inviato il: 22/7/2008 15:25
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  •  tibberio
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Re: Affaire Telecom-Tavaroli
#7
Mi sento vacillare
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"Tronchetti voleva il Corriere"
"Poi Pirelli acquista la Telecom. E' per tutti noi una sorpresa. Forse non tutti sanno che Tronchetti Provera non aveva alcuna intenzione di entrare in Telecom, in realtà. In quel 2001, stava scalando Rcs. Ha sempre avuto una passione non nascosta per il Corriere della Sera che riteneva, e forse ritiene, un'istituzione essenziale per la democrazia italiana. In quei mesi stava acquisendo posizione e posso credere che si preparasse a lanciare un'offerta pubblica di acquisto. Fu Buora a proporre il dossier Telecom. Tronchetti gli diede fiducia.

Le cose, per noi, non stanno per niente messe bene nel 2001, quando Berlusconi e i suoi si insediano a palazzo Chigi. Era al potere una famiglia impenetrabile, gente che è insieme, gomito a gomito, dai banchi di scuola, gente che pensa soltanto agli affari e all'assalto alla diligenza e tutti - dico, tutto l'establishment - sono "fuori asse". A chi rivolgersi? Come scegliere gli interlocutori "giusti"? E ci sono davvero, in quella compagnia, gli "interlocutori giusti"? Per dirne una. Telecom aveva un contenzioso per un centinaio di miliardi di lire con il ministero della Giustizia. Come venirne a capo? Chi era Roberto Castelli? E quel Brancher lì (era l'"ambasciatore" di Forza Italia presso la Lega di Bossi), che "pesce" era?
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Inviato il: 22/7/2008 17:55
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  •  redna
      redna
Re: Affaire Telecom-Tavaroli
#8
Sono certo di non sapere
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oggi su repubblica:
http://www.repubblica.it/2008/07/sezioni/cronaca/dossier-telecom/scenari-scandalo/scenari-scandalo.html


Come d'incanto, soltanto distrattamente si ricordava al lettore (e c'è chi non ha fatto nemmeno questo) che, nella maggiore società di telecomunicazioni del Paese, la Telecom Italia di Marco Tronchetti Provera, sono stati raccolti migliaia di dossier illegali in collaborazione con l'intelligence italiana, in violazione di ogni privacy con finalità ancora tutta da chiarire.
In occasione della conclusione delle indagini, l'imputazione di una responsabilità oggettiva di Pirelli e Telecom in capo al suo presidente (Tronchetti) e amministratore delegato (Buora) è apparsa diventare, a leggere alcuni commenti e bizzarre dichiarazioni, un'assoluzione piena: un esito da esibire come un fiore all'occhiello. Per farlo, bisognava lavorare a una cosmesi dei fatti.


Il peggio è l'acquerello a tinte tenui che vuole rappresentare l'affaire. Tre amici d'infanzia (Tavaroli, Mancini, Cipriani) fanno carriera partendo dal fondo della scala. Conquistano la potente e ricca security della Telecom (Tavaroli), il controspionaggio militare (Mancini), un'importante agenzia d'investigazione (Cipriani). Incrociano le informazioni in loro possesso. Formano dossier spionistici in libertà con le risorse della Telecom e dello Stato. Lucrano profitti e potere personali

La security di Tavaroli disponeva di risorse finanziarie senza limiti, alimentate in parte dal "fondo personale" del presidente. Nessun controllo aziendale di audit. Dipendenza diretta dal presidente. Quattro diversi "sistemi" capaci di rubare informazioni riservate senza lasciare traccia. Una piattaforma di hackeraggio ("zone H") nei paesi dell'Est, utilizzata per intrusioni informatiche, finanziata dalla Telecom e posta in bilancio come "investimento per immobilizzazione materiale" (poteva dare benefici a lungo termine). Una rete di pubblici ufficiali sparsi su tutto il territorio nazionale, ""sensori" per ogni indagine o accertamento che potesse interessare la Telecom-Pirelli". Collegamenti con l'intelligence francese, inglese, americana, israeliana e naturalmente italiana. Una pericolosissima "macchina da guerra".

Ma oggi abbiamo sotto gli occhi, con i nomi, i cognomi, qualche circostanza e dettaglio, quella "contrapposizione tra blocchi di potere" già intuita dal giudice nel gennaio del 2006. Vi affiorano figure che decidono della cosa pubblica senza alcuna responsabilità istituzionale; una filiera di immarcescibili massoni che lo scandalo della P2 non ha eliminato dalla scena; comportamenti obliqui di governanti; ricatti; corruzione piccola e grande; debolezze della magistratura, dell'informazione, delle amministrazioni dello Stato e, al centro, una sorda lotta per il potere che non si fa mai trasparente.

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di tutto mi preoccupa: figure che decidono della cosa pubblica senza alcuna responsabilità istituzionale...Perchè le istituzioni sono subalterne a questi 'personaggi'?
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C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
Inviato il: 23/7/2008 18:09
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  •  tibberio
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Re: Affaire Telecom-Tavaroli
#9
Mi sento vacillare
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"DOSSIER TELECOM: LA CAMERA SOSTIENE FASSINO, APPLAUSI IN AULA
ROMA - Tutta l'Aula della Camera ha lungamente applaudito Piero Fassino dopo che il capogruppo del Pd Antonello Soro aveva espresso ''la solidarieta' di tutto il Parlamento'' per le ''incredibili cose dette su un amico e un collega il cui prestigio e' riconosciuto anche all'estero'', in relazione alle dichiarazioni di Giuliano Tavaroli.

Al termine dell'applauso, il presidente della Camera Gianfranco Fini ha detto: ''L'applauso corale di tutti e' la migliore riprova di quanto ha affermato il presidente Soro''.

FASSINO: GRAZIE PER SOLIDARIETA'
Piero Fassino interviene alla Camera per ringraziare chi gli ha manifestato solidarieta' per le accuse rivoltegli da Giuliano Tavaroli. Fassino chiede anche maggiore ''responsabilita''' al mondo dell'informazione.
''Ringrazio i colleghi che mi hanno manifestato solidarieta', i presidenti Fini e Schifani, il presidente Napolitano e i tanti esponenti politici che mi hanno voluto manifestare amicizia, solidarieta' e affetto'', dice Fassino prendendo la parola dopo il si' della Camera alla manovra economica.

''Questo episodio, che spero sara' archiviato molto rapidamente - aggiunge l'esponente del Pd - indica la necessita' che tutti coloro che si occupano di politica e chi produce informazione, ispiri i propri comportamenti al principio della
responsabilita' . Una societa' riesce a mantenere la sua unita' e convivenza civile solo se c'e' la consapevolezza che la propria azione si basa sulla responsabilita' verso se stesso, verso gli altri e verso la societa' in cui vive''.

BERLUSCONI: TAVAROLI? CHIACCHIERE DA BAR,NON SO NULLA
"Chiacchiere da bar, non ne so nulla". Così il premier Silvio Berlusconi risponde a chi gli chiede delle dichiarazioni dell'ex capo della sicurezza Telecom Giuliano Tavaroli."

Ma se non ne sa nulla....come fa a dire che sono chiacchiera da bar?!!!!!

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Inviato il: 24/7/2008 17:55
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Re: Affaire Telecom-Tavaroli
#10
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http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=28251&sez=HOME_INITALIA

Dossier illegali, solidarietà della Camera a Fassino Ghioni: «Tronchetti sapeva dell'attacco alla Kroll»
Pubblicità di telefonini sugli schermi della sede Telecom a Piazza Affari

ROMA (24 luglio) - «Mi risulta che il dottor Tronchetti fosse a conoscenza sia dell'attacco sia delle modalità» dell'attacco alla Kroll. Queste le dichiarazioni di Fabio Ghioni, ex capo della sicurezza informatica di Telecom, nell'interrogatorio del 15 novembre 2007 reso nell'ambito dell'inchiesta sui dossier illegali. Al pm Nicola Piacente che gli chiedeva se Tronchetti Provera fosse a conoscenza dell'attacco alla maggiore agenzia investigativa al mondo, rispose di sì e disse: «Questo mi fu detto da Tavaroli nell'agosto-settembre 2004». L'ex capo del Tiger Team di Telecom aggiunse che Tavaroli gli spiegò che «la presidenza riceveva notizie di intelligence destinate a essere sfruttate nell'ambito di strategie aziendali e delle trattative con Opportunity e Brasil Telecom» e che «aveva l'assoluta necessità di sapere se tali notizie fossero veritiere, nonché nel dettaglio la provenienza e le modalità di acquisizione. Io spiegai a Tavaroli come stavamo sottraendo dati alla Kroll. Tavaroli ne parlò al dottor Tronchetti, secondo quanto lo stesso Tavaroli mi riferì, e dopo il suo incontro con Tronchetti, lo stesso Tavaroli ebbe cura di ripetermi la spiegazione che aveva fornito al presidente sulle modalità di acquisizione dei dati Kroll». Ghioni in quell'interrogatorio precisò di non sapere se Telecom «fosse a sua volta vittima di attacchi informatici da parte della Kroll, come noi ritenevamo. Mi risulta che l'agenzia americana corrompesse il personale di Tim Brasile. In Telecom era diffusa la paranoia per presunte intercettazioni da parte della Kroll, ma non si è mai dimostrato nulla».

Tangenti a politici in Brasile. Il denaro pagato da Telecom a Naji Nahas, finanziere libanese trapiantato in Brasile e lì arrestato nelle scorse settimane, per alcune consulenze, secondo Ghioni, serviva in parte a corrompere politici in Brasile. «Per quanto ne so i soldi dati a Nahas - spiega Ghioni nel verbale di interrogatorio dello scorso 15 novembre - hanno rivestito un triplice scopo». «Corrompere politici per ottenere concessioni a livello locale che servissero a Tim Brasile per l'esercizio della telefonia; a componenti dell'Anatel (l'Agenzia nazionale per le telecomunicazioni brasiliana, ndr), perché consentissero a Telecom Italia di tornare a rivestire il controllo azionario su Brasil Telecom, ad Eloj Llacerda, capo della Polizia Postale in Brasile e poi dei servizi di sicurezza per come aveva diretto l'attività della Polizia federale contro Dantas (Daniel, arrestato in Brasile lo stesso giorno di Nahas) e Kroll». «Ricompensare personale Telecom per come utilizzò in favore di Telecom il materiale sottratto a Kroll». E «pagare componenti dei fondi pensione Previ, azionisti di Telecom Brasile, perchè si schierassero contro Daniel Dantas nella disputa che questi aveva contro Telecom».

La Camera applaude Fassino. Dopo le dichiarazioni di Giuliano Tavaroli, ex responsabile della sicurezza Telecom, che ha accusato Piero Fassino di essere titolare di un conto londinese dove sarebbero transitate tangenti destinate ai Ds, Montecitorio si è stretto intorno al deputato del Pd. Tutta l'Aula della Camera ha a lungo applaudito Fassino dopo che il capogruppo del Pd Antonello Soro aveva espresso «la solidarietà di tutto il Parlamento» per le «incredibili cose dette su un amico e un collega il cui prestigio è riconosciuto anche all'estero». Al termine dell'applauso il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha detto: «L'applauso corale di tutti è la migliore riprova di quanto ha affermato il presidente Soro».

Fassino: «Maggiore responsabilità per politica e informazione». Fassino ha ringraziato chi gli aveva manifestato solidarietà e ha chiesto maggiore «responsabilità» al mondo della politica e dell'informazione. «Ringrazio i colleghi che mi hanno manifestato solidarietà, i presidenti Fini e Schifani, il presidente Napolitano e i tanti esponenti politici che mi hanno voluto manifestare amicizia, solidarietà e affetto. Questo episodio, che spero sarà archiviato molto rapidamente, indica la necessità che tutti coloro che si occupano di politica e chi produce informazione ispiri i propri comportamenti al principio della responsabilità. Una società riesce a mantenere la sua unità e convivenza civile solo se c'è la consapevolezza che la propria azione si basa sulla responsabilità verso se stesso, verso gli altri e verso la società in cui vive».
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Inviato il: 24/7/2008 18:35
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