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   Politica Interna & Estera
  manifesto dell'antipolitica

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  •  padegre
      padegre
manifesto dell'antipolitica
#1
Mi sento vacillare
Iscritto il: 28/11/2007
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Messaggi: 496
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- il “manifesto” dell’antipolitica -
di Paolo De Gregorio, 18 aprile 2012

Quella dell’”antipolitica” è una calunnia freddamente calcolata e veicolata da tutti i partiti politici percettori di sostanziosi finanziamenti pubblici, per neutralizzare la voce di movimenti e della “Rete” che vuole una buona politica, con altre regole.

1)Il discredito che oggi avvolge tutti i principali partiti non è una invenzione di fantomatici antipolitici, ma se lo sono procurato “motu proprio” i partiti stessi, offrendo uno spettacolo, da almeno 20 anni, di corruzione, di contiguità con le mafie, di privilegi e sprechi di pubblico denaro, di incapacità amministrativa, fino al punto di consegnare il governo ai “professori” per manifesta incapacità sia di leggere che di fronteggiare la crisi economica originata dalla globalizzazione.

2)Negli ultimi 20 anni la politica si è sempre più allontanata dalla gente normale, si è chiusa nel Palazzo e negli studi televisivi, ha operato una feroce spartizione della RAI facendo sparire ogni traccia di servizio pubblico indipendente, ha tolto ai cittadini il potere di votare la preferenza con una legge elettorale che concentra il potere decisionale in poche mani, è sparita la contrapposizione tra destra e sinistra, tutti i principali partiti oggi possono essere definiti senz’altro “Centristi”, le ricette di politica economica sono tutte uguali e tutte parlano capitalistico, tutti parlano di ripresa e crescita, ma in effetti i partiti oggi non hanno alcun potere sull’ economia, che va per conto suo.

3)Oggi il sommarsi di crisi economica (grave e strutturale) e crisi di credibilità dei partiti (sotto l’8%) impongono una svolta profonda e urge la sostituzione totale di una classe dirigente politica screditata, latitante di fronte alle responsabilità della crisi, confidando in quel 57% del popolo referendario che, invece di andare al mare, decretò il declino del berlusconismo bocciando nucleare, acqua privata e soprattutto la legge ad personam che riguardava l’impunità del premier.

4)Bisogna volare alto (e quel 57% ce lo consente), affidarci al buon senso del popolo italiano che comprende che questa arcaica classe politica è imbullonata alle poltrone e non se ne andrà mai spontaneamente, per percorrere l’unica via democratica possibile (in alternativa ci sono solo i forconi) che è quella di dare il voto alle prossime elezioni a quel partito che chiederà le seguenti cose:
-abolizione del finanziamento pubblico ai partiti
-chi ha fatto già due legislature è ineleggibile (retroattivo)
-abolizione del finanziamento pubblico ai giornali
-ineleggibilità per chi possiede TV o giornali
-azzeramento monopoli RAI e Mediaset, nessun operatore può possedere più di una rete e quindi sia Rai che Mediaset devono mettere sul mercato due reti televisive ciascuno. I monopoli mediatici fabbricano pensiero unico e dittatura.

Ciò significa che se quel 57% di italiani non è tornato suddito, ma sta con la schiena dritta e non regredisce nella rassegnazione della astensione e del fatalismo, può azzerare una classe politica vecchia, ignorante, ladra, incapace, e punirla senza appello per la crisi che non ha governato.
Dare la maggioranza a chi chiede di rinnovare profondamente la politica è la cosa più lungimirante che gli italiani possono fare, e l’accusa di “antipolitica” va rovesciata su quelle facce di bronzo oggi al potere, nel Parlamento, nei giornali, nelle televisioni.
Paolo De Gregorio
Inviato il: 20/4/2012 16:46
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  •  padegre
      padegre
Re: manifesto dell'antipolitica
#2
Mi sento vacillare
Iscritto il: 28/11/2007
Da
Messaggi: 496
Offline
Molto scioccamente (o molto furbescamente) Napolitano fa appello ai partiti affinché facciano pulizia al proprio interno, e la cosa suona come un appello agli squali di diventare vegetariani.
Contemporaneamente bacchetta severamente i “demagoghi” e gli “antipolitici”, come se proporre l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, limitare a due le legislature oltre le quali si è ineleggibili, chiedere al Parlamento di fare una legge per buttare fuori i condannati, sia antipolitica, e non già regole indispensabili di salute pubblica per riportare la politica ad una credibilità da tempo perduta.

Se io fossi Grillo (che poi è l’unico destinatario dell’indignazione presidenziale) non mi contenterei di un (temutissimo) 10%, ma farei appello a quel 57% di italiani che, votando contro il governo di Berlusconi che voleva mantenere la legge ad personam per restare impunito, contro l’acqua privata e il nucleare, ha scritto la fine politica del dittatore-sultano, per dire loro:

“voi (57%) avete dimostrato di non essere sudditi e avete deciso il destino di chi sembrava inamovibile. I partiti politici (TUTTI) sono disposti a cambiare facciata e nome, ma direttamente o indirettamente saranno gli stessi a comandare ed a spartirsi il potere, la RAI, i contributi pubblici.
Voi, 57%, li dovete costringere a cambiare strada nell’unico modo conosciuto in democrazia, togliendogli il voto alle prossime elezioni politiche che devono diventare un REFERENDUM PROPOSITIVO che si può così riassumere:
date al Movimento 5 Stelle la maggioranza assoluta dei voti per poter legiferare sui punti che cancellano i vecchi partiti: abolizione finanziamento pubblico ai partiti, 2 legislature e poi a casa (retroattivo), ineleggibilità per i condannati in primo grado, nuova legge elettorale.
Fatte queste leggi il Movimento 5 Stelle garantisce l’immediato ritorno alle urne con le nuove regole”.

Caro Grillo, pensaci! Napolitano dovrà riconoscere in te un salvatore della patria e della democrazia, e ammettere che lui è un vecchio trombone sfiatato, difensore vero dell’antipolitica.
Paolo De Gregorio
Inviato il: 26/4/2012 17:29
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