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media :  I disinformatori antilatinoamericani di professione
Inviato da Redazione il 5/2/2006 10:53:09 (4032 letture)

Nel nome della lotta a tutto campo contro la disinformazione, pubblichiamo questo illuminante articolo di Gennaro Carotenuto, giornalista, docente universitario, scrittore e profondo conoscitore della storia dell'America Latina:

I disinformatori antilatinoamericani di professione
Gennaro Carotenuto


Ogni giorno la stampa italiana ospita affermazioni false e tendenziose contro i governi progressisti latinoamericani. E' solo un caso o è in corso una campagna di delegittimazione contro quello che per Donald Rumsfeld è l' "asse del male latinoamericano da colpire"?

E' quasi un appello: sul sito di Gennaro Carotenuto si tenta di star dietro e di confutare le affermazioni false e tendenziose fatte quotidianamente contro i governi progressisti latinoamericani.

Oggi per la Bonino che sul Corriere della Sera afferma che "in Venezuela non esistono istituzioni democratiche". Ieri sul GR3 il neocon Pipes paragona Salvador Allende ad Adolf Hitler. L'altro ieri si fa affermare a Vargas Llosa …

… l'astrusa teoria per la quale Evo Morales sarebbe un razzista. La settimana scorsa una macchinazione ha fatto il giro del mondo per presentare Hugo Chávez addirittura come antisemita. Nel mezzo si magnifica come novità l'elezione di Michelle Bachelet (la sua coalizione è al quarto mandato consecutivo) e si fa passare quasi sotto silenzio quella di Evo Morales (una svolta in tutti i sensi). La Repubblica si preoccupa per la sorte degli assassini di Ernesto Guevara: "processarli sarebbe una ritorsione" e Massimo d'Alema, quello stesso che difendeva Fernando de la Rúa quando questi fece sparare sulla folla a Buenos Aires, lancia accuse contro Nestor Kirchner o Hugo Chávez. Ma forse la perla di questo inizio d'anno è quella offerta dal settimanale L'Espresso.

Il settimanale storico della sinistra progressista italiana, nel numero del 19 gennaio 2006, commissiona l'articolo di apertura di uno speciale sull'America Latina a tale Moises Naim presentandolo SOLO come direttore del periodico statunitense "Foreign Policy". Al lettore sarebbe piaciuto conoscere il perché un settimanale italiano commissionasse un importante articolo sull'America Latina né a un giornalista italiano esperto di temi latinoamericani né ad un latinoamericano. Ebbene, anche se il lettore dell'Espresso non è stato messo in condizione di saperlo, non solo Naim non è statunitense, ma mascherato come direttore della prestigiosa (sic!) rivista "Foreign Policy", viene celato (nascosto al lettore) che Naim non è un latinoamericano qualsiasi.

Naim è stato ministro dell'Industria in Venezuela negli anni '90 al tempo delle più selvagge privatizzazioni, quando fiumi di denari da tangenti finivano nei paradisi fiscali delle Bahamas, quando la grande maggioranza dei venezuelani si impoveriva come mai nella storia, quando il governo massacrava migliaia di persone con il Caracazo (da 2.000 a 10.000 morti in un solo giorno nel 1992). Né l'Espresso né Naim, sentono il pudore di spiegare che Naim stesso non è un osservatore neutrale, ma un membro di quella classe politica corrotta spazzata via dal Movimento Bolivariano. E' come se l'Espresso avesse commissionato a Pinochet un articolo su Allende, a Ménem un articolo su Kirchner o a Collor de Mello un articolo su Lula, dimenticando di spiegare chi furono Pinochet, Ménem o Collor de Mello ed anzi spacciandoli come osservatori neutrali.

L'Espresso fa così passare per analisi politica insulti come "pericoloso buffone populista Chavez" (chissà perché scritto sempre senz'accento) facendo credere al proprio lettore che siano prodotto di un prestigioso osservatore neutrale e non di un rancoroso esponente di una delle classi politiche più corrotte della storia. E' così ingenua la direzione dell'Espresso da non capire che questa è una pessima maniera di fare giornalismo?

Tutto ciò in pochi giorni in questo inizio di 2006 e chissà quante ne abbiamo perse o ci sono sfuggite, come la perla pubblicata dal supplemento Donna di Repubblica a firma Alessandro Oppes che, sotto il titolo "Chávez visto da vicino", intervista da lontano solo ed esclusivamente oppositori particolarmente avvelenati e poco lucidi.

E' in corso un'operazione decisa e sistematica che vuole distaccare l'opinione pubblica occidentale dalle sorti dei governi progressisti latinoamericani, presentarli come velleitari, autoritari, pericolosi, non democratici, per potere domani mettere in atto la minaccia del ministro della difesa statunitense che minaccia l' "asse del male latinoamericano da colpire".

E' necessario dunque un lavoro di denuncia ed informazione che va ben oltre le possibilità del sito e che tuttavia è necessario ed urgente se non vogliamo trovarci con un'opinione pubblica cucinata a puntino nel caso non remoto che le attuali campagne di calunnie sfocino in qualcosa di peggiore. Non si può dire, "Kirchner non ci piace", "Morales è razzista", "in Venezuela non esistono istituzioni democratiche", senza spiegare mai con competenza e proprietà la sostanza di affermazioni così gravi. E' quello che sta avvenendo. E' una goccia di bile quotidiana di disinformazione che sta avvelenando i pozzi dell'informazione in senso antilatinoamericano. E' la stessa goccia quotidiana di veleno che spargeva menzogne su Salvador Allende fino a far credere che il colpo di stato voluto dagli Stati Uniti fosse la soluzione migliore per terminare un caos che non esisteva o che se esisteva era stato creato ad arte.

Gennaro Carotenuto

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I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore Albero
illupodeicieli
Inviato: 5/2/2006 11:51  Aggiornato: 5/2/2006 11:51
Mi sento vacillare
Iscritto: 2/1/2005
Da:
Inviati: 323
 Re:
sarebbe auspicabile che le persone venissero giudicate per il loro comportamento e che si giudicasse il loro operato: quì da noi, e forse anche altrove, si danno appellativi quali "portatore nano di democrazia" o "zombie con i baffi", invece di parlare di ciò che,ad esempio , questi ultimi che ho citato io, fanno o non fanno.
se ad esempio la signora Bonino quando è stata a radio radicale avesse ,che so, risposto a chi le ha rivolto domande sul signoraggio, sarebbe stato meglio o no?
se Berlusconi o altri politici ,compresi quelli che oggi si trovano all'opposizione, facessero come fa Chavez che,a quanto mi risulta, risponde in diretta alle domande che in diretta gli vengono rivolte, ecco non sarebbe una cattiva idea.
la differenza ,secondo me, la fa chi ama la propria nazione e si mette a disposizione e al servizio degli altri.
c'è chi invece vuole solo screditare non tanto l'operato quanto le persone: portasse almeno argomenti con tanto di prove ...invece neanche quelle ,solo illazioni.

Refosco
Inviato: 5/2/2006 13:19  Aggiornato: 5/2/2006 13:24
Mi sento vacillare
Iscritto: 26/5/2004
Da: Bologna
Inviati: 785
 Re: I disinformatori antilatinoamericani di professione
A chi fosse interessato ad una informazione "alternativa" a quella che ci viene normalmente propinata sull'America Latina (e su Cuba in particolare) consiglio vivamente la rivista "Latinoamerica e tutti i sud del mondo" di Gianni Minà.

Le firme di cui si avvale (tra gli altri : Luis Sepúlveda, Eduardo Galeano, Mempo Giardinelli, Frei Betto, Rigoberta Menchù, Adolfo Perez Esquivel, Noam Chomsky, Peter Tompkins, Manuel Vazquez Montalban, Antonio Tabucchi, Giulietto Chiesa, Alex Zanotelli) sono un biglietto da visita significativo.

segnalo il sito: Latinoamerica

la libertà è un bene incommensurabile solo per chi brama essere eretico

(non ricordo di chi)
gurilla
Inviato: 5/2/2006 14:00  Aggiornato: 5/2/2006 14:00
Ho qualche dubbio
Iscritto: 29/12/2005
Da: milano
Inviati: 61
 Re: I disinformatori antilatinoamericani di professione
il sud america è il vero escluso, da piu di 50 anni, dai processi di codifica storica ed informazione attuale. è il continente che ha pagato, paga e, se rumsfeld riuscirà nel suo intento, pagherà il prezzo piu caro della politica estera americana, delle multinazionali e degli interessi del FMI e compagnia bella.
mi rincresce una volta di piu vedere come certe figure mitiche per la nostra sx (vedi il gue vara) servano solo come paravento ad una sostanziale ignoranza o connivenza ad un processo di sfruttamento di decine di stati sovrani e milioni di persone inermi, talmente marcio che se provassimo a farne una battaglia come per l'undici settembre rimarremmo altrettanto sconvolti, increduli e profondamente incazzati.

ingfiglia
Inviato: 5/2/2006 21:52  Aggiornato: 5/2/2006 21:52
Ho qualche dubbio
Iscritto: 27/10/2005
Da: Ballarò
Inviati: 96
 Re: I disinformatori antilatinoamericani di professione
Ormai lo sappiamo è in corso un processo mediatico di disinformazione continuo ed i paesi latino-americani sono al centro delle attenzioni del governo USA.

Purtroppo l'11 Settembre, la guerra in Irak, le minacce all'Iran, hanno già ampiamente dimostrato che le intenzioni degli USA sono la salvaguardia del biglietto verde. Infatti è da alcuni mesi che in Iran si parla di aprire la borsa petrolifera a Teheran, che da sola come controvalore rappresenterebbe il terzo mercato petrolifero mondiale, e la moneta utilizzata per gli scambi non sarà il dollaro ma l'euro o lo yen.

Si consideri il fatto che il Venezuela produce petrolio ed attualmente gli scambi sono in dollari USA...

Credo che siamo ad una svolta economica, finanziaria e sociale che per i prossimi anni influenzerà in peggio le sorti dell'economia mondiale e di noi tutti.

frankad
Inviato: 6/2/2006 16:00  Aggiornato: 6/2/2006 16:03
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 10/10/2005
Da: ICHNOS
Inviati: 1921
 Re: I disinformatori antilatinoamericani di professione
sarebbe auspicabile che le persone venissero giudicate per il loro comportamento e che si giudicasse il loro

è una massima auspicabile, come lo sarebbero migliaia di altre. Ma, come può succedere, la sottigliezza dei dettagli fa la differenza.
Niente di tutto questo, in tutti i casi, riguarda la campagna diffamatoria in corso nei confronti del crescente numero di governi....non filo-americani di cui si sta popolando il Sudamerica.
Il tremendo livello di povertà raggiunto (adesso qualcosina ne sappiamo anche da queste parti, visto che siamo a livelli che molti non ce la fanno ad arrivare a fine mese, nell’opulenta Europa…..), il disinteresse per i diritti, oltre alla vita in generale, degli Indios, il crollo del potere delle lobby sureñe finanziate dagli USA di pari passo col cambio di rotta dei governi stessi, sono tra le cause di questa situazione che ha portato la vera nazione terrorista di questo pianeta di fronte ad un grande, enorme problema: la minaccia di ridimensionamento radicale nella propria influenza sul Sudamerica.
Sull’amministrazione americana oramai non ho più parole da spendere, solo aspetto di vedere, con curiosità, la fine di quest’era e che cosa sarà la prossima.
Ma la pena, la vera pena non di compassione ma derivata dal disgusto arriva dall’Italia. Paese al bordo del collasso, classe politica che più delegittimata non si può, pregiudicati investiti dal governo di incarichi dirigenziali di enorme importanza, velo pietoso sul presidente del consiglio. Ok, ne parliamo sempre. Ma dimostrare di essere schiavi a tal punto degli USA, toccando il fondo in una maniera talmente bieca, offensiva “da strada”, a dimostrazione di mancanza di minime cognizioni storiche, sociali e politiche relative ad alcuni Paesi del Sudamerica, rappresenta l’aver toccato il fondo della dignità. Oltre questo non c’è più nulla, secondo me. Dare un minimo di credibilità a personaggi del genere ha qualcosa di patologico, non trovo altre spiegazioni.

La democrazia è il sistema perfetto per tenere mansueti e silenziosi i cittadini, facendo loro credere di possedere un potere di scelta che in realtà non hanno e non hanno mai avuto.
spettatore
Inviato: 6/2/2006 21:22  Aggiornato: 6/2/2006 21:22
Mi sento vacillare
Iscritto: 15/11/2004
Da:
Inviati: 883
 Re: I disinformatori antilatinoamericani di professione
Ho dei parenti ed amici in Venezuela, gente che ha sempre lavorato e non ha mai avuto problemi economici in passato.Quando ci sentiamo loro mi dicono che le cose con Chàvez vanno decisamente meglio per TUTTI.
Se lo dicono loro che ci vivono in Venezuela...probabilmente sarà vero.


Lo spettatore

Citazione:
Non metterti a discutere con un idiota. La gente potrebbe non accorgersi della differenza.
Civix
Inviato: 7/2/2006 3:03  Aggiornato: 7/2/2006 3:03
Ho qualche dubbio
Iscritto: 2/2/2006
Da:
Inviati: 77
 Re: I disinformatori antilatinoamericani di professione
Io una teoria ce l'ho: siccome gli USA hanno apertamente dichiarato di non gradire un eventuale cambio di direzione politica in Italia alle prossime elezioni, la sinistra sta facendo di tutto per stemperare queste antipatie (vedi caso della mancata pubblicazione dell'inchiesta sull'11/9 da parte di un giornale di sinistra). E i movimenti della sinistra progressista in Sud America danno molto fastidio all'amministrazione Bush in questo momento (specialmente Morales in Bolivia e Chavéz in Venezuela).

LaoTzu
Inviato: 7/2/2006 9:51  Aggiornato: 7/2/2006 9:51
Mi sento vacillare
Iscritto: 1/2/2006
Da: Prefettura di Ku stato di Chu provincia di Henan o forse Gouyang in Anhui o forse ...
Inviati: 672
 Re: I disinformatori antilatinoamericani di professione
Salute
Si credo che Civix abbia ragione, anche l'indegna attività di chemitrails può essere legata al terrore di perdere la preziosa collaborazione del Silvio.
Non è fantascienza, i miliardi buttati al vento in scie chimiche dovranno pur essere motivati in qualche modo, immaginiamo queste particella micronizzate di bario, bromo e alluminio, tutti elementi che hanno una grande affinità con le cellule nervose, tendono infatti ad accumularsi nei tessuti neurologici ... casualmente hanno anche una buona sensibilità alle onde elettromagnetiche ... una volta saturati ben bene i tessuti ... con delle onde very Low frequency (VLF) modulate, niente ci vieta di supporre che possano farci risuonare in testa, ovviamente a livello subliminale, qualcosa come : "VOTANTONIO! VOTANTONIO!"
Mah! che cospirazionisti che siamo.

Sto quieto a non far nulla, arriva la primavera e l'erba cresce rigogliosa.
FOTO
SWE
Inviato: 7/2/2006 10:14  Aggiornato: 7/2/2006 10:14
Mi sento vacillare
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 744
 Re: I disinformatori antilatinoamericani di professione
****
Incredibile come le valutazioni possano essere diametralmente opposte. Anch'io ( come SPETTATORE ) ho dei parenti ed amici in Venezuela, gente che ha sempre lavorato e non ha mai avuto problemi economici in passato.Quando ci sentiamo loro mi dicono che le cose con Chàvez vanno decisamente peggio per TUTTI.
Se lo dicono loro che ci vivono in Venezuela...probabilmente sarà vero.


Chisssa quale delle due interpretazioni sarà quella "vera" !? ( con la v minuscola, naturalmente....personalmente quel Chavez a me non piace per niente)

emanuela

spettatore
Inviato: 9/2/2006 17:33  Aggiornato: 9/2/2006 17:33
Mi sento vacillare
Iscritto: 15/11/2004
Da:
Inviati: 883
 Re: I disinformatori antilatinoamericani di professione
Hai ragione SWE....loro mi dicono così ed io non posso far altro che prendere per buoni i loro racconti. Ho dei parenti italo-venezuelani e amici venezuelani che non vivono a Caracas (si guardano bene dal farlo) e sono sparsi fra Valencia, Maracaibo,Islas Margaritas, Barquisimeto e Punto Fijo. Ci sono imprenditori, operai, studenti, piccoli commercianti, web masters, taxisti e gestori di bar. A sentirli tutti insieme paiono soddisfatti di come vanno oggi le cose rispetto a 10 anni fa, ma non ho la possibilità di verificarlo. Purtroppo.


Lo spettatore

Citazione:
Non metterti a discutere con un idiota. La gente potrebbe non accorgersi della differenza.
frankad
Inviato: 9/2/2006 17:40  Aggiornato: 9/2/2006 17:40
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 10/10/2005
Da: ICHNOS
Inviati: 1921
 Re: I disinformatori antilatinoamericani di professione
Vorrei far notare come si "svolge" l'attività dell'iscritto CUBAINFORM nel sito: se costui, costoro o chi cavolo sono, poco importa, avessero un minimo di interesse per la vita di LC che facciamo la maggior parte, avrebbe scritto qualcosa su questo argomento o no?

Il tutto si risolve solo a propaganda di infimo livello con forum a senso unico che quasi nessuno, se non per legnare, frequenta?

La democrazia è il sistema perfetto per tenere mansueti e silenziosi i cittadini, facendo loro credere di possedere un potere di scelta che in realtà non hanno e non hanno mai avuto.
Lestaat
Inviato: 9/2/2006 17:46  Aggiornato: 9/2/2006 17:46
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 27/7/2005
Da: Perugia
Inviati: 1774
 Re: I disinformatori antilatinoamericani di professione
i personaggi come cubainform sono i primi a contribuire ad un informazione sbagliata su quanto accade ultimamente in sud-america.
Esagerando in un verso confermano le esagerazioni dell'altro.
E' vero che denigrano Chavez senza ragione ma è vero anche che Cuba è una dittatura, per quanto complicata possa essere la situazione non si può giustificare Fidel.(giusto a titolo di esempio per spiegarmi meglio)

In nomine libertatis vincula edificamus.
In nomine veritatis mendacia efferimus.

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