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politica italiana : Incubo TAV
Inviato da marcocedol il 30/6/2006 9:10:23 (7858 letture)

Sta partendo in queste ore una lunga "marcia su Roma", che porterà gli abitanti della Val Susa ad un confronto diretto con l'attuale governo su un problema - il cosiddetto TAV /noTAV - che per molti aspetti trascende quello soltanto "ferroviario" della nota vallata piemontese. Di cosa si tratti esattamente ce lo spiega in questo approfondito articolo (che diventerà poi una scheda permanente), il nostro amico e scrittore Marco Cedolin, che conosce il problema molto "da vicino", e che sul TAV ha anche pubblicato di recente un libro.

INCUBO TAV di Marco Cedolin

La storia che voglio raccontarvi parla di grandi capitali e di piccoli uomini, di treni che correranno vuoti a 300 km/h dentro a gallerie scavate nell’uranio, di società private costituite con il denaro pubblico, piramidi di Cheope fatte di smarino e grattacieli di fibre d’amianto, di cittadini che difendono i propri diritti additati come canaglie e di canaglie senza scrupoli …


… che si fingevano persone attente all’ambiente e ai diritti dei propri cittadini, di sindaci bastonati dalla polizia in una Valle decisa a resistere all’ennesimo stupro del proprio territorio, di come un grande investimento non produrrà altro che impoverimento, di quando le parole degli esperti vengono trasformate in sussurri ed il biascicare incompetente dei politici assurge a realtà incontrovertibile.

La storia inizia il 7 agosto 1991 con la nascita di Tav spa, la società a capitale misto pubblico e privato deputata a costruire in Italia quasi 900 km di linee ferroviarie per i treni ad alta velocità.

In realtà dopo il disastroso risultato economico del tunnel sotto la Manica non si riscontrava assolutamente traccia di privati disposti a rischiare il proprio capitale nella costruzione di grandi infrastrutture e quello di presentare Tav spa come una società a capitale misto era un mero artificio volto a far si che l’Italia potesse rispettare i parametri di Maastricht che imponevano il rapporto deficit-pil al 3%. Lo Stato garantì il finanziamento del 40% in conto capitale, mentre finanziò il restante 60% (quello di appannaggio dei privati) attraverso prestiti bancari, accollandosi gli interessi degli stessi fino al completamento dell’opera.

Il 10 marzo 1998 le Ferrovie di Stato che detenevano la maggioranza del capitale pubblico acquisirono il 100% di Tav spa e dal primo gennaio del 2003, ormai nell’ambito della “legge obiettivo” Tav spa è entrata nell’orbita di Infrastrutture spa, il cui azionista unico è la Cassa Depositi e Prestiti.

Tutto questo gioco di scatole cinesi, nato una quindicina di anni fa dalla fervida fantasia dell’allora ministro del Bilancio Cirino Pomicino e perfezionato poi dal governo Berlusconi sotto il nome di “project financing” ha come unico scopo quello di permettere allo Stato di contrarre enormi debiti, senza però doverli iscrivere nel proprio Bilancio, evitando così che essi incidano nei parametri del Patto Europeo di stabilità.

I privati esistono veramente ma rivestono il ruolo di General Contractor grazie al perfezionamento di un’altra “intuizione” del buon Cirino Pomicino.

Fiat IRI ed ENI (i General Contractor) sono concessionari con l’esclusione della gestione, hanno cioè tutti i poteri del committente pubblico nella gestione dei subappalti, nella direzione dei lavori, negli espropri, ma non hanno poi la gestione diretta dell’opera, (caso unico in Europa) per cui il loro solo interesse, essendo disancorati dalla successiva gestione, sarà quello di fare durare i lavori il più a lungo possibile al fine di fare levitare al massimo la spesa. Inoltre il General Contractor a differenza del concessionario tradizionale di lavori o servizi pubblici potrà affidare i lavori a chi vuole anche con trattativa privata ed essendo un privato non sarà mai perseguibile per corruzione, in quanto eventuali tangenti potranno essere giustificate sotto forma di “provvigioni”.

Un’architettura senza dubbio ingegnosa attraverso la quale si trasferisce tutto il rischio d’impresa dal privato allo Stato che alla fine dei lavori sarà però costretto a restituire i prestiti delle banche, aprendo così una voragine senza fondo nella quale precipiterà giocoforza la nostra già fragile economia.

La conseguenza di tutto ciò è che il progetto dell’Alta Velocità, presentato nel 1991 con un costo previsto di 26.180 miliardi di lire, rischierà invece di costare, una volta terminato in un lontano futuro, circa 80 miliardi di euro e gli italiani ne pagheranno i debiti fino al 2040 ad un ritmo di 2 miliardi e 300 milioni di euro l’anno.

Ci sarebbero molte altre cose da raccontare concernenti questi 14 anni nei quali il progetto Alta Velocità ha preso forma e mosso i suoi primi passi, anni nei quali la zona del Mugello è stata devastata dalle gallerie con conseguenze idrogeologiche irreversibili, anni nei quali personaggi legati a doppio filo alla politica e all’imprenditoria come Necci Lorenzo, Pacini Battaglia, Icalza Ercole e molti altri si sono spartiti tangenti miliardarie, sono stati indagati, hanno corrotto giudici, vinto e perso processi, il tutto continuando a mantenere sempre posizioni preminenti all’interno delle istituzioni. Anni di grossi guadagni per chi come l’attuale ministro delle infrastrutture Pietro Lunardi, attraverso la Roksoil azienda di famiglia si è aggiudicato un numero infinito di opere e consulenze o chi come Romano Prodi fondò la Nomisma, società bolognese indagata nel 1992 nell’ambito di una consulenza miliardaria sull’Alta Velocità, le cui conclusioni a fronte di un’analisi quanto mai approfondita e retribuita si manifestavano nell’enunciato che “la velocità fa risparmiare tempo”.

Anni nei quali 13.779 lavoratori impegnati nel progetto Tav hanno lavorato a ciclo continuo con turni che potevano impegnarli anche per 48 ore di seguito, in gallerie dove l’aria era inquinata, la luce poca ed i rischi molti, come molti sono stati fra loro gli operai deceduti in incidenti sul lavoro. Basti pensare che nei soli primi 6 mesi di lavori sulla tratta Torino - Novara si sono annoverati 350 infortuni dei quali 2 mortali.

Ma la storia che voglio raccontarvi è una storia ad Alta Velocità, dove non esiste tempo per soffermarsi a riflettere, valutare i giudizi degli esperti, confrontarsi con le istituzioni locali. Esiste solamente una montagna di denaro senza fine sulla quale gettarsi con voracità assassina ed una montagna di roccia da sventrare al più presto per garantire la sopravvivenza del bengodi.

Il progetto per la costruzione della Linea ferroviaria Alta Velocità – Alta Capacità Torino – Lione si è evidenziato fin da subito come il più scellerato ed economicamente dispendioso dell’intero programma Tav e la nostra storia vuole entrare nel merito delle motivazioni che hanno spinto decine di migliaia di persone ad osteggiarlo con veemenza fin dalla sua nascita.


L’intenzione dei progettisti è quella di costruire un tracciato che partendo da Settimo Torinese (periferia nord est di Torino) attraversi buona parte della Valle di Susa per poi sbucare in Francia attraverso un tunnel di 52 km sotto il massiccio dell’Ambin.

Tale tracciato accreditato come parte integrante di un fantomatico “Corridoio 5 Lisbona – Kiev” viene definito indispensabile ed irrinunciabile dalla maggior parte degli uomini politici di ogni razza e colore, nonché dalla Confindustria e da tutti i poteri forti che attendono di spartirsi le enormi somme di denaro garantite dall’opera per almeno i prossimi 15 anni.

Le ragioni addotte per suffragare la necessità assoluta del progetto si sono sempre limitate a demagogiche affermazioni secondo le quali la Torino – Lione sarebbe indispensabile al rilancio del Piemonte che senza di essa resterebbe isolato dall’Europa, oppure a proclami privi di fondamento secondo i quali l’opera risulta indispensabile per l’innovazione del sistema dei trasporti italiano e garantirà un enorme ritorno sia dal punto di vista economico che da quello occupazionale. E’ stata anche ventilata, in realtà senza troppa convinzione, la necessità di garantire attraverso l’opera la gestione del supposto futuro incremento dei flussi passeggeri e commerciali, nonché ipotizzato un futuro trasferimento alla rotaia del traffico su gomma tramite le navette in grado di trasportare i Tir, con conseguenze positive in termini d’inquinamento ambientale.

Quando le commissioni tecniche, scientifiche e gli esperti hanno iniziato nel corso degli anni ad analizzare il progetto nelle sue varie sfaccettature è però emersa una realtà in profonda distonia con le roboanti dichiarazioni della folta schiera di politici, pennivendoli e mestieranti vari che si sono prodigati e si prodigano nel tentativo di dare alla Torino – Lione una patente di “opera necessaria” che non ha assolutamente ragione di esistere.

Quella di un Piemonte isolato dal resto d’Europa è un’affermazione talmente assurda da meritare di albergare solo nella fantasia di una mente malata. Lungo la sola la Valle di Susa passano infatti attualmente circa il 35% delle merci che valicano le Alpi, troppe veramente per una regione in stato d’isolamento.
La Valle di Susa è una valle alpina larga in media solamente 1,5 km con abbondanza d’insediamenti abitativi ed industriali. Attraverso di essa già oggi passano un’autostrada, due strade statali, una linea ferroviaria passeggeri e merci a doppio binario, un fiume, molteplici strade provinciali, acquedotti, condutture del gas, linee elettriche aeree ed interrate.

Dovrebbe essere evidente per chiunque come una realtà naturale già così fortemente violentata non sia assolutamente in grado di sostenere il peso di nuove pesanti infrastrutture, se non al prezzo di conseguenze disastrose sia per il territorio che per la qualità di vita di coloro che lo abitano.

La costruzione della Torino – Lione comporterà nella sola parte italiana l’estrazione dalle gallerie di 16 milioni di metri cubi di smarino (almeno 6 volte il volume della piramide di Cheope) per i quali occorreranno 2.500.000 passaggi di camion solo per stoccare nelle varie discariche i materiali di risulta. I recenti studi d’ingegneria dei trasporti affermano che quando tra una quindicina di anni l’opera sarà terminata solo l’1% dell’attuale traffico su gomma si trasferirà sulla ferrovia. La contropartita di questo deludente risultato sarà pagata in maniera salatissima dai cittadini della Valle e della cintura di Torino, in quanto si calcola che durante questi 15 anni almeno 500 camion circoleranno giorno e notte per il trasporto dei materiali di scavo dai tunnel ai luoghi di stoccaggio, con il conseguente aumento d’inquinanti, polveri e rumore.

Oltre ai grossi rischi di natura idrogeologica focalizzati nella bassa valle, ad elevato rischio alluvionale, le cui conseguenze potrebbero ripercuotersi in maniera drammatica anche sulla città di Torino, gli studi hanno messo in evidenza due punti di estrema criticità del progetto Alta Velocità – Alta Capacità Torino – Lione.

Il primo riguarda la galleria di 23 km Musinè/Gravio che dovrebbe attraversare un terreno caratterizzato da rocce ricche di amianto. Secondo le analisi commissionate dalla Rete Ferroviaria Italiana ai geologi dell’Università di Siena il volume previsto di materiale estratto contenente amianto dovrebbe essere di almeno 1.150.000 metri cubi.

Non risulta sia stato previsto alcun piano di sicurezza volto ad impedire la dispersione delle fibre d’amianto durante le fasi di lavorazione e di stoccaggio. La metà del materiale estratto contenente amianto (paragonabile per volume ad un grattacielo alto 400 metri) è previsto sia stoccata in un sito a cielo aperto nei pressi del comune di Almese, senza nessuna protezione e giocoforza esposto ai forti venti di fhon che spesso soffiano nella valle (mediamente per 40 giorni all’anno) in direzione Torino.

In un dossier curato dal dottor Edoardo Gays, oncologo dell’ospedale San Luigi di Orbassano viene sottolineato come l’amianto, riguardo al quale non esiste per l’uomo una soglia minima di tollerabilità, causa oltre ad altre affezioni il mesotelioma pleurico, un tumore maligno che si manifesta anche dopo 15, 20 anni dall’inalazione delle particelle, esso porta al decesso in media entro 9 mesi dal momento della diagnosi ed ha un tasso di mortalità nell’ordine del 100%.
Sempre il dottor Gays nel suo studio esprime grossa preoccupazione per le conseguenze degli scavi e dello stoccaggio dei materiali contenenti amianto sulla salute dei cittadini ed afferma che alla luce di queste condizioni le morti per mesotelioma rischieranno di aumentare di oltre 100 volte su scala regionale.

Il secondo punto critico è costituito dal tunnel di 52 km che dovrà correre sotto il massiccio dell’Ambin, preceduto da una galleria di prospezione lunga oltre 7 km e del diametro di 6 metri.

All’interno del massiccio dell’Ambin sono infatti presenti numerosi giacimenti di uranio, come documentato dal CNR fin dal 1965. Per maggior precisione il materiale presente è pechblenda, una forma particolarmente radioattiva.
Una parte dello smarino estratto sarà perciò con tutta probabilità carica di radioattività ed estremamente pericolosa sia in fase di scavo che di stoccaggio.
L’uranio si disperde nell’aria e può essere inalato, inoltre contamina le falde acquifere e va ad inquinare i corsi d’acqua che possono essere utilizzati per l’irrigazione. L’uranio se inalato o ingerito provoca contaminazione interna e può essere causa di linfomi e leucemie.

Occorre anche sottolineare che la distribuzione delle falde acquifere all’interno del massiccio dell’Ambin è estremamente complessa e le conseguenze degli scavi rischiano di compromettere gravemente il sistema idrografico dell’area, come già avvenuto nel corso degli scavi delle gallerie per la linea Alta Velocità Firenze – Bologna nella zona del Mugello.

Se alla luce delle analisi fin qui esposte il progetto della linea ferroviaria Alta Velocità – Alta Capacità Torino – Lione si dimostra in maniera incontrovertibile un’opera altamente pericolosa per la salute e l’incolumità dei cittadini, non solo della Valle di Susa ma anche della cintura torinese e del capoluogo stesso, anche gli studi inerenti all’utilità ed al ritorno economico del tracciato mostrano imbarazzanti incongruenze nel merito delle quali non si può evitare di entrare.
I traffici di lunga distanza sull’asse Lisbona – Kiev, che motiverebbero il concetto di “Corridoio 5” sono ad oggi irrilevanti. Il traffico passeggeri di lunga distanza si muove e si muoverà in aereo, poiché risulta ampiamente dimostrato come le ferrovie ad Alta Velocità non siano assolutamente competitive nelle distanze superiori ai 500 km.

I traffici merci di lunga distanza sono estremamente esigui, la velocità non è un requisito fondamentale (basta osservare il successo delle ferrovie statunitensi con velocità commerciali nell’ordine dei 30 km/h.) anzi contribuisce ad aumentare i costi a dismisura, favorendo sull’asse in oggetto l’alternativa marittima.

L’attuale linea ferroviaria Torino – Modane è oggi utilizzata solamente al 38% della sua capacità. Le navette predisposte per il caricamento dei Tir sono state usate solo durante il breve periodo di chiusura del Frejus, altrimenti partono ogni giorno vuote.

Gli unici due treni giornalieri del collegamento ferroviario diretto Torino – Lione sono stati soppressi per mancanza di passeggeri.

Una scarsità di traffico davvero disarmante per una direttrice così importante da giustificare l’investimento di 21 miliardi di euro (la metà dei quali di competenza italiana) al fine di dotarla di una linea ad Alta Velocità.

Negli anni passati, quando ancora la pesante crisi economica europea non si era manifestata in tutta la sua interezza, il governo aveva affidato ad una società molto quotata, la Setec Economie il compito di valutare i benefici dell’opera.
Tale società aveva analizzato i volumi tendenziali di traffico per gli anni a venire, stimando con un ottimismo che alla luce della contrazione odierna del mercato non può che far sorridere, un volume di traffico che avrebbe dovuto attestarsi nel 2015 intorno ai 174 treni/giorno. La linea esistente, una volta effettuati gli interventi di potenziamento previsti, molti dei quali già in corso dovrebbe consentire già nel 2008 una capacità di circa 220 treni/giorno, un valore ampiamente compatibile con qualsiasi ottimistica previsione.
Alla luce di questi dati si stenta veramente a comprendere, se non nell’ottica della spartizione mafiosa dei finanziamenti pubblici, per quale arcana ragione anziché perseguire lo sfruttamento della linea attuale ottimizzandone le potenzialità, s’intenda invece portare a termine un progetto totalmente inutile come quello della linea ferroviaria Alta Velocità – Alta Capacità Torino – Lione, finalizzata ad una capacità di trasporto superiore di oltre 5 volte agli attuali livelli di traffico, oltretutto alla luce del fatto che detti livelli anziché in crescita esponenziale come si prevedeva nel passato sono scesi del 9% solamente nell’ultimo anno.

Appare inoltre lapalissiano come il costo esorbitante di un’opera di queste dimensioni, stimato in circa 11 miliardi di euro per la sola competenza italiana e passibile (come l’esperienza ci insegna) di ulteriori notevoli incrementi durante i 15 anni di lavori, non potrà assolutamente essere ammortizzato attraverso i ricavi derivanti da un traffico composto da elementi di sola fantasia. Tale costo ricadrà per forza di cose sulle spalle di tutta la collettività con effetti a dir poco disastrosi.

La storia che ho voluto raccontarvi si è ormai trasformata in pura cronaca di attualità, una cronaca che vede riproporsi la biblica lotta di Davide contro Golia.
Da un lato i cittadini della Valle di Susa e tutti gli abitanti dell’area torinese che hanno avuto la sensibilità e la capacità di riuscire a comprendere i termini del problema pur attraverso la disinformazione messa in atto dai grandi media asserviti alle ragioni della politica. Insieme a loro i sindaci dei comuni della Valle, alcuni studiosi, medici ed esperti che si manifestano quali spiriti liberi non aggiogati al carro dei potenti, nonché esigue frange della politica appartenenti ai Verdi ed a Rifondazione Comunista.

Dall’altro le arroganti falangi del potere, i ministri del governo insieme agli onorevoli dell’opposizione, fino ad arrivare al Presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso (donna che per l’occasione è giunta al punto di abiurare ogni parola esperita in tanti anni di militanza ambientalista) ed al sindaco di Torino Sergio Chiamparino.

Tutti uniti, coesi, forti di quella protervia che deriva loro dalla consapevolezza di poter gestire l’opinione pubblica attraverso le televisioni, i giornali e gli esperti compiacenti, convinti di potere reprimere ogni forma di protesta con la furia belluina della polizia e la militarizzazione del territorio.

Il primo scontro si è già svolto il 31 ottobre, quando il potere ha usato i manganelli della polizia per bastonare i tanti, tantissimi cittadini, nonché alcuni sindaci che si erano inerpicati sulla montagna sopra Monpantero nel tentativo d’impedire la conquista del primo lembo della loro terra, sul quale sarebbe stata installata la prima trivella a sancire di fatto l’inizio dell’opera.

Il lembo di terra è stato conquistato solo con l’ausilio dell’inganno, in maniera probabilmente illegale ed è ora presidiato dalla polizia. Le trivelle non hanno ancora potuto mettersi in moto ma la Presidente della regione Piemonte Mercedes Bresso ed il sindaco di Torino Sergio Chiamparino si sono già espressi con durezza, affermando che la ferrovia Alta Velocità – Alta Capacità Torino – Lione si farà in ogni caso, poiché si tratta di un progetto irrinunciabile e nessun tipo di protesta riuscirà ad impedirne la realizzazione.
In risposta al rifiuto di ogni dialogo che non passi attraverso l’uso dei manganelli da parte delle istituzioni, il 16 novembre tutta la Valle di Susa si è fermata, unita in uno sciopero generale contro l’ennesima violenza perpetrata nei confronti del territorio e dei suoi abitanti. Almeno 80.000 persone di tutte le età e di tutti i ceti sociali hanno ribadito pacificamente ma con estrema fermezza il proprio no alle trivellazioni e alla militarizzazione della loro terra.

Martedì 6 dicembre con il favore delle tenebre, poliziotti e carabinieri in assetto da guerra hanno massacrato a bastonate le 40 persone inoffensive che occupavano il presidio di Venaus, per protesta contro l’apertura di un secondo cantiere.
Giovedì 8 dicembre, sotto alla luce del sole, la gente della Valsusa, come una marea umana si è riversata a Venaus, ha ripreso possesso della propria terra e ricostruito il presidio.

La storia ovviamente non finisce qui e come tutte le storie potrà riservare infinite sorprese anche a coloro che si sentono onnipotenti quando tengono in mano il bastone del potere. I contestatori NO TAV della Valle di Susa potrebbero un giorno di questi apparire al resto d’Italia nella loro veste reale, non uno sparuto gruppo di estremisti ecologisti, no global, luddisti, nemici del progresso, bensì semplicemente tanti cittadini coraggiosi disposti a mettersi in gioco e lottare per difendere i loro diritti, la propria salute e la propria terra.

Quel giorno potrebbero diventare tantissimi e poi ancora di più, così tanti da uscire dall’invisibilità nella quale si è cercato per lungo tempo di nasconderli, troppi perché i poliziotti possano bastonarli tutti, ed allora forse inizierà una storia diversa che parlerà di treni costruiti per essere utili alla qualità di vita dell’uomo e non di uomini sacrificati nel nome dei treni e della velocità.

Marco Cedolin



La tratta contestata (clicca sull'immagine per ingrandire)

***********************

T.A.V. in Val di Susa
Un buio tunnel nella Democrazia
Autore: Marco Cedolin,
Prezzo: €10,50
Prefazione di Massimo Fini

I progetti, i costi e i benefici della costruzione delle linee ferroviarie per i treni ad Alta Velocità/Capacità, una serie di opere faraoniche inutili dal punto di vista economico, ecologico e strategico.

Per sostenere tali opere la collettività sarà costretta a pagare oltre 2 miliardi di euro ogni anno almeno fino al 2040, impegnando in questo modo i nostri figli e nipoti a una serie di sacrifici che, con tutta probabilità, non saranno in grado di sostenere.

Il progetto della linea ad Alta Velocità/Capacità Torino-Lione ha suscitato una mobilitazione locale e popolare che va oltre i confini nazionali. È portata avanti dagli abitanti della Valle di Susa, che stanno riscoprendo come il bene comune sia creato da tutti noi e non debba mai somigliare a un'entità statuale astratta che si muove sopra le nostre teste, decidendo il nostro futuro senza prima averci neppure interpellati. Queste persone sono riuscite a mettere in crisi l'intero sistema politico italiano con la sola forza dell'esercizio del libero pensiero e della partecipazione, nonostante i mass media, asserviti ai grandi poteri politici e finanziari, tentino di plasmare la realtà a loro piacimento cercando di creare necessità e bisogni fittizi che siano funzionali al perseguimento degli interessi tecnocratici.

È oramai chiaro che la democrazia rappresentativa è una procedura anonima che tiene insieme politica, finanza e grande imprenditoria, fino a creare un mostro che fagocita senza pietà tutto ciò che incontra sulla propria strada. In controtendenza, la democrazia partecipata e le Municipalità sono l'unica risposta funzionale a un nuovo modello di sviluppo, che tenga conto dell'esigenza imprescindibile di riscoprire valori quali la qualità della vita e l'armonizzazione del rapporto dell'uomo con il proprio territorio.

Acquista presso Macrolibrarsi

*********************

I contenuti del libro T.A.V. in Val di Susa

Prefazione di Massimo Fini. Una rivolta legittima e localista

Introduzione

LA STORIA
La storia della TAV in Valle di Susa

GLI ULTIMI MESI
La battaglia del seghino
Lo sciopero
Le notti di Venaus
La reazione della Valle

LE RAGIONI DEL SISTEMA TAV
La motivazione ecologica
La motivazione occupazionale
Motivazioni economiche della nuova linea alta velocità/capacità Torino - Lione
Il corridoio 5
I traffici commerciali
Alternativa della linea storica
La situazione attuale delle ferrovie italiane

ECOLOGIA
La Valle di Susa
Problemi idrogeologici
Materiali di risulta
L'amianto
L'uranio
Il radon
Le olimpiadi

POLITICA
Politica e democrazia rappresentativa
I media
Politica e grandi poteri
Le grandi imprese
La democrazia partecipata

CRESCITA E DECRESCITA
La Crescita infinita
Decrescita e futuro

I PROSSIMI MESI
Scanzano e le scorie nucleari
Gli operai dei Melfi
Acerra e l'inceneritore
Forlì e gli inceneritori
Tanti ciottoli uniti formano una strada

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Autore Albero
paco
Inviato: 30/6/2006 9:38  Aggiornato: 30/6/2006 9:38
So tutto
Iscritto: 25/5/2006
Da:
Inviati: 4
 Re: Incubo TAV
egr. sig. Cedolin,
ho letto il suo articolo, devo ammettere che la mia ingnoranza in materia TAV era quasi totale, volevo ringraziarla per avermi spiegato in maniera così chiara quale razza di porcata sia questo progetto, e vorrei rassicurare tutti coloro che si aspettano che l'attuale governo faccia qualcosa dicendogli: SVEGLIA!
Spero riusciate a ottenere qualcosa ma i proci (odissea) che stanno seduti a Roma, sia di destra che di sinistra, non faranno nulla.
Ma la speranza è l'ultima a morire.

Satirus
Inviato: 30/6/2006 9:46  Aggiornato: 30/6/2006 10:35
Mi sento vacillare
Iscritto: 24/4/2006
Da: Luogocomune
Inviati: 511
 Re: Incubo TAV

Max_Piano
Inviato: 30/6/2006 10:02  Aggiornato: 30/6/2006 10:02
Sono certo di non sapere
Iscritto: 10/12/2005
Da:
Inviati: 3666
 Re: Incubo TAV
A mio avviso la TAV in se sarebbe utile all'italia intera e non trovo credibile l'affermazione per cui secondo certi studi solo l'1% del traffico su gomma si sposterà su rotaia ( visto che il costo del diesel si è tripilicato in pochi anni ).


TUTTAVIA e qui sta il tuttavia che mi salverà dal linciaggio non è possibile attuare questo tipo di lavori in

Citazione:

una valle alpina larga in media solamente 1,5 km con abbondanza d’insediamenti abitativi ed industriali. Attraverso di essa già oggi passano un’autostrada, due strade statali, una linea ferroviaria passeggeri e merci a doppio binario, un fiume, molteplici strade provinciali, acquedotti, condutture del gas, linee elettriche aeree ed interrate.

Bimbodeoro
Inviato: 30/6/2006 10:12  Aggiornato: 30/6/2006 10:12
Mi sento vacillare
Iscritto: 6/6/2006
Da: Amicoland
Inviati: 388
 Re: Incubo TAV
Ovviamente sui canali mainstream di questo non se ne parla assolutamente.

Questo mi fa propio incazzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz.............re


"Non è il popolo che deve aver paura del proprio governo, ma è il governo che deve avere paura del proprio POPOLO."

"Sotto questa maschera non c'è solo carne, sotto questa maschera c'è un idea e le idee sono a prova di proiettile."
Tor
Inviato: 30/6/2006 10:14  Aggiornato: 30/6/2006 10:14
Ho qualche dubbio
Iscritto: 26/10/2005
Da: Gran burrone
Inviati: 129
 Re: Incubo TAV
Grazie Marco,
sapevo delle porcate che stanno facendo in val di susa perchè ho un amico che mi tiene sempre informato, ma mi fà piacere vedere che anche sù questo sito si tratti della TAV.

La gente in generale non crede che ci siano persone disposte a riempirsi le tasche di soldi sulla pelle di chi ha abitato e abita in quelle valli, come fatica a credere che l 11/9 sia stato un "autoattentato".

La cosa più pietosa sono i nostri mezzi di "disinformazione" che non spiegano veramente come vanno le cose, ma si chinano ai potenti di turno e scrivono quello che più conviene agli "sponsor" dell' informazione.


"Non puoi chiuderti in una stanza buia e affermare che il sole non esiste solo perchè non vuoi aprire la porta e guardare fuori..."
mikko
Inviato: 30/6/2006 10:30  Aggiornato: 30/6/2006 10:30
Ho qualche dubbio
Iscritto: 15/11/2005
Da: Territorio Libero di Trieste
Inviati: 58
 Re: Incubo TAV
Fino a che ci saranno persone lobotomizzate dalle televisioni e dai media "stipendiati" penso ci siano poche speranze di far vedere le cose come stanno realmente...
alla fine il popolino "pecora" paga sempre...

un problema analogo si sta concretizzando nella mia zona, dove voglio mettere dei "rigassificatori" ... che se per un qualsiasi malaugurato incidente fanno "bum" rischiano di fare un bel po' di terra bruciata attorno vedi http://www.disinformazione.it/gas_naturale_liquefatto.htm

ma è inutile o ci si da una sana e bella svegliata generale o ce lo metterano sempre e comunque ....

bunter24
Inviato: 30/6/2006 10:33  Aggiornato: 30/6/2006 10:33
Ho qualche dubbio
Iscritto: 7/9/2005
Da: Nebbiosa pianura padana
Inviati: 150
 Re: Incubo TAV
Beh le ultime parole di Prodi sono un'altra mazzata ai valligiani..
..cheschifo!


"Prima o poi arriva l'ora in cui bisogna prendere una posizione che non è né sicura, né conveniente, né popolare: ma bisogna prenderla, perchè è giusta."
Martin Luther King
orkid
Inviato: 30/6/2006 11:04  Aggiornato: 30/6/2006 11:04
Mi sento vacillare
Iscritto: 3/2/2006
Da: La Beverly Hills italiana
Inviati: 786
 Re: Incubo TAV
Questa del No-Tav è una delle proteste che più potrebbe far vacillare il potere costituito da porci (e non Proci), bisogna battersi tutti, piemontesi, sardi, lombardi, siciliani, tutti; i porci in 12 anni hanno lasciato una scia di m....a che si sente lontano un miglio.

Postate questo articolo a tutti quelli che conoscete, a tutti.



Autodidatta Bonsai


"Quando l'uomo comune capisce diventa saggio, quando il saggio capisce diventa un uomo comune."
florizel
Inviato: 30/6/2006 12:46  Aggiornato: 30/6/2006 12:46
Sono certo di non sapere
Iscritto: 7/7/2005
Da: dove potrei stare meglio.
Inviati: 8195
 Re: Incubo TAV
A sostegno e conferma dell'articolo (davvero molto bello) lascio qualche link informativo di siti realizzati dai diretti interessati:

Comitato NO TAV - Spinta dal Bass.

COMITATO NO-TAV Torino.

Ovviamente,i media tacciono.

"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Marcus
Inviato: 30/6/2006 13:16  Aggiornato: 30/6/2006 13:16
Ho qualche dubbio
Iscritto: 21/9/2004
Da:
Inviati: 75
 Re: Incubo TAV
A mio parere il problema va inquadrato sotto tre aspetti:

- La necessità economica del progetto per i trasporti;
- I rischi economici del progetto per il bilancio dello stato;
- I riflessi sulla salute dei cittadini.

Sul primo punto, che poi rappresenta l'unico vero motivo per cui dovremmo realizzare il progetto, non c'è una grande chiarezza.
L'autore dell'articolo sostiene che soltanto l'1% del traffico su gomma potrebbe passare su rotaia.
Questo dato mi spiazza un attimino. In economia dei trasporti ho appreso che per i valichi Frejus, M.Bianco, Gottardo e Brennero la saturazione era prevista già nel 2005.
Se a ciò aggiungiamo che il nostro trasporto su gomma ha i costi di esercizio per km più elevati d'Europa, sia per l’eccessivo peso della fiscalità sui veicoli a motore (5,2% del PIL) che sui carburanti, mi pare che quella dell'1% sia una stima molto poco realistica.

Quindi, se qualcuno ha uno studio chiaro e attendibile in merito lo posti che ce lo leggiamo tutti insieme.

---

I rischi economici del progetto per il bilancio dello stato.

Cito dall'articolo:

"Tav spa è entrata nell’orbita di Infrastrutture spa, il cui azionista unico è la Cassa Depositi e Prestiti."

e

"Fiat IRI ed ENI (i General Contractor) sono concessionari con l’esclusione della gestione, hanno cioè tutti i poteri del committente pubblico nella gestione dei subappalti, nella direzione dei lavori, negli espropri, ma non hanno poi la gestione diretta dell’opera, (caso unico in Europa) per cui il loro solo interesse, essendo disancorati dalla successiva gestione, sarà quello di fare durare i lavori il più a lungo possibile al fine di fare levitare al massimo la spesa. Inoltre il General Contractor a differenza del concessionario tradizionale di lavori o servizi pubblici potrà affidare i lavori a chi vuole anche con trattativa privata ed essendo un privato non sarà mai perseguibile per corruzione, in quanto eventuali tangenti potranno essere giustificate sotto forma di “provvigioni”."

Cito poi dal sito www.tav.it

" Le linee [...] sono realizzate da TAV SpA attraverso imprese appaltatrici per i nodi urbani e consorzi di imprese (i general contractors) per le tratte"

Cito infine dal sito www.cassaddpp.it

"La missione della CDP è di favorire lo sviluppo degli investimenti pubblici, delle opere infrastrutturali destinate alla fornitura dei servizi pubblici a carattere locale e delle grandi opere di interesse nazionale, assicurando un adeguato ritorno economico agli azionisti e, allo stesso tempo, preservando in modo durevole l'equilibrio economico-finanziario-patrimoniale."

La Cassa dei Depositi e Prestiti è una SpA partecipata al 70% dal Ministero dell'Economia e delle Finanze.

QUINDI

Abbiamo che Tav è partecipata al 100% da CDP, partecipata a sua volta al 70% dal MEF, ed affida la costruzione della tratta Torino Lione a Fiat IRI ed ENI.

Mi pare evidente che c'è qualcosa che non va, visto che essendo l'affare finanziato al 100% da una società partecipata per il 70% da denaro pubblico, ci dovrebbe essere una attenzione maggiore a come questo denaro viene speso...
Ricordate che le tasse le paghiamo noi (a parte quelli che evadono una cifra pari al 7% del PIL).

---

I riflessi sulla salute dei cittadini

Anche qui, c'è poca chiarezza: gli studi cosa dicono?
Possibile che, come afferma l'articolo, l'amianto verrebbe stoccato a cielo aperto? Cioè, mi pare un pò troppo grossa. Sono l'unico?

Redazione
Inviato: 30/6/2006 13:21  Aggiornato: 30/6/2006 13:21
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Incubo TAV
MARCO: Citazione:
"È oramai chiaro che la democrazia rappresentativa è una procedura anonima che tiene insieme politica, finanza e grande imprenditoria, fino a creare un mostro che fagocita senza pietà tutto ciò che incontra sulla propria strada. In controtendenza, la democrazia partecipata e le Municipalità sono l'unica risposta funzionale a un nuovo modello di sviluppo, che tenga conto dell'esigenza imprescindibile di riscoprire valori quali la qualità della vita e l'armonizzazione del rapporto dell'uomo con il proprio territorio."


Cosa fai, di fronte a una frase così? Non la quoti in pieno?

Sciamano77
Inviato: 30/6/2006 14:57  Aggiornato: 30/6/2006 14:59
Ho qualche dubbio
Iscritto: 30/9/2005
Da:
Inviati: 168
 Re: Incubo TAV
Questo governo non sembra dimostrare, per i temi principali, elementi di discontinuità col precedente governo...
voglion fare la tav, non cancellano la legge 30, buttano il nostro TFR in borsa.....

la protesta in val Susa non si fermerà...sara dura per il governo Prodi imporre quest'opera...
presto ci riprenderemo la nostra sovranità, i politici non potranno impedirlo

Un nuovo mondo è già qui, non potranno più far finta di non vedere...
nettunio
Inviato: 30/6/2006 15:55  Aggiornato: 30/6/2006 15:55
Ho qualche dubbio
Iscritto: 25/5/2006
Da: dall'Isola nell'Isola
Inviati: 227
 Re: Incubo TAV
Gli abitanti della Val Susa hanno tutta la mia solidarietà. Prometto : racconterò questa storia a tutte le persone che conosco e non sanno di questo scempio inaudito.

Finzas a candu non biti su santu, non creiti a sa festa!!
Mnz86
Inviato: 30/6/2006 16:03  Aggiornato: 30/6/2006 16:03
Ho qualche dubbio
Iscritto: 4/7/2005
Da: BS
Inviati: 246
 Re: Incubo TAV
x Marcus:

Sicuramente Marco Cedolin avrà risposte migliori da darti

Nel frattempo ti segnalo il sito www.notavtorino.org che credo sia il migliore in quanto a documentazione e sul quale si affrontano tutte le tematiche. Sulle necessità economiche quoto Cedolin:

«L’attuale linea ferroviaria Torino – Modane è oggi utilizzata solamente al 38% della sua capacità. Le navette predisposte per il caricamento dei Tir sono state usate solo durante il breve periodo di chiusura del Frejus, altrimenti partono ogni giorno vuote.

Gli unici due treni giornalieri del collegamento ferroviario diretto Torino – Lione sono stati soppressi per mancanza di passeggeri. Una scarsità di traffico davvero disarmante per una direttrice così importante da giustificare l’investimento di 21 miliardi di euro»

La TAV Lione Torino sarà esclusivamente merci, tuttavia noi abbiamo la linea attuale usata solo per un terzo. Il trasporto su rotaia piuttosto che su gomma è nell'interesse di tutti, tuttavia sono altri i problemi e le strategie che in tutta italia bloccano questa trasformazione. Pensa a tutti i tratti a binario unico, per esempio. E' un pò come la questione del ponte sullo stretto (secondo me è molto peggio, ma possiamo usare il ponte sullo stretto come "modellino"): da un capo e dall'altro del ponte non ci sono nemmeno strade veloci ed efficienti per arrivarci. Ci vogliono forse far credere nel mitico "circolo virtuoso di aggiustamenti" che il grande progetto fa nascere tra tutto ciò che gli sta intorno? E' una balla, questa, che non funziona.

Quando ho iniziato ad affrontare la questione TAV (in grave ritardo, e cioè quando la questione è diventata di dominio pubblico e ne ho scritto anche per LC) una cosa più di tutte mi ha colpito: la capacità dei comitati di affrontare il problema su più fronti progettando anche piani alternativi.

Veniamo cresciuti con lo stereotipo del "partito del no", di quelli cioè -specie ambientalisti- che limitano all'opposizione. Al contrario se cerchi nel sito che ti ho segnalato dovresti trovare alcuni studi sull'opportunità, per esempio, di potenziare la tratta già esistente e di potenziare i locomotori (uno dei problemi della linea esistente è che in alcuni punti ha una pendenza notevole) con costi e impatto ambientale nettamente inferiori. D'altra parte hanno avuto tempo per commissionare studi e fare analisi visto che la questione si trascina in pratica da 15 anni.

Buona Lettura

soleluna
Inviato: 30/6/2006 16:28  Aggiornato: 30/6/2006 16:28
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 29/3/2005
Da: orbita di Anarres
Inviati: 1309
 Re: Incubo TAV
Almeno prodi è coerente, prima delle elezioni aveva affermato esattamente la stessa cosa : "La Tav si farà"

..........................imho

libera-mente
Pat

"perche' ballate e vi fate l'acconciatura, visto che qua e' impossibile anche comprare da mangiare?"
"perche' magari oggi e' l'ultimo giorno che viviamo, e vogliamo amarlo quanto piu' possibile"
Grozny
shevek
Inviato: 30/6/2006 17:48  Aggiornato: 30/6/2006 17:48
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 27/4/2005
Da: Napoli
Inviati: 1249
 Re: Incubo TAV
Salut y Libertad a todos!


Su http://www.portadimassa.net/site/index.php si trova un intervento video di Giuseppe Antonio Di Marco sulla questione TAV alla luce delle prospettive per un mondo diverso e possibile. La registrazione risale a circa un mese e mezzo fa: nel frattempo Di Marco ha, a mio avviso, radicalizzato le sue posizioni a favore del movimento popolare degli abitanti della Val di Susa.


Shevek

"Il potere è l'immondizia nella storia degli umani" - F. Guccini
www.portadimassa.net - WEB-TV e non solo di Filosofia
gigigno
Inviato: 30/6/2006 17:50  Aggiornato: 30/6/2006 17:51
So tutto
Iscritto: 28/10/2005
Da: Torino
Inviati: 20
 Re: Incubo TAV
Io abito in Val Chisone, in linea d'aria a pochi Km dall'ubicazione dei cantieri, ma è un'altra valle e qui non se ne è mai parlato abbastanza.
Devo ringraziare tutti gli abitanti della Val Susa per aver portato a conoscenza il problema ad un livello nazionale.
Sono sceso in piazza il 17 dicembre scorso a Torino insieme ad altre 100.000 persone, eravamo veramente in tanti, persone di ogni età.

Penso che sia una questione che rigurda tutti gli italiani, la salute e i soldi sono i nostri, per questo dobbiamo stare vicini ai cittadini della valle. Hanno bisogno dell'aiuto di tutti.
Per seguire le iniziative dei valligiani vai su Notav.it

A sarà dura!

mosca
Inviato: 30/6/2006 18:21  Aggiornato: 30/6/2006 18:21
So tutto
Iscritto: 30/6/2006
Da:
Inviati: 1
 Re: Incubo TAV
la storia si ripete...
Molte sono infatti le parallele tra il caso TAV e il caso Vajont. Le prepotenze della ditta costruttrice della diga del Vajont, la SADE, portarono negli anni 50 e 60 alla rivolta degli abitanti dei villaggi montani di Erto e Casso. Le rivendicazioni degli ertocassani non furono mai riportate dai grandi media, completamente servili al potere! Consiglio a tutti la lettura del libro di Tina Merlin: "Sulla pelle viva. Come si costruisce una catastrofe. Il Caso del Vajont".
Dopo più di 40 anni le cose sembrano non essere cambiate molto...

florizel
Inviato: 30/6/2006 18:26  Aggiornato: 30/6/2006 18:26
Sono certo di non sapere
Iscritto: 7/7/2005
Da: dove potrei stare meglio.
Inviati: 8195
 Re: Incubo TAV
Dall'articolo>Il 10 marzo 1998 le Ferrovie di Stato che detenevano la maggioranza del capitale pubblico acquisirono il 100% di Tav spa e dal primo gennaio del 2003, ormai nell’ambito della “legge obiettivo” Tav spa è entrata nell’orbita di Infrastrutture spa, il cui azionista unico è la Cassa Depositi e Prestiti.

Leggiamo OGGI: 30 giugno 2006 - Da un'intervista all'attuale presdelcons Romano Prodi:

Primo: il corridoio 5 da Trieste a Torino a Lione ha un «importanza particolare» per l’Italia e non intendiamo rinunciarvi. Secondo: il governo vuole la «concertazione», la massima condivisione anche se «poi qualcuno deve decidere» tenendo conto degli «accordi internazionali già sottoscritti» (....)

Fa parte dell'intesa anche la decisione «autonoma» del governo, annunciata dal ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, di stralciare la Torino-Lione dalla legge obiettivo e dunque di far ripartire la valutazione d’impatto ambientale con la procedura ordinaria che prevede la conferenza dei servizi a cui partecipano i sindaci interessati. Non solo. Lo stesso Di Pietro, spiega la presidente della Regione Mercedes Bresso, ha annunciato che il governo italiano non farà il raddoppio del tunnel automobilistico del Frejus «una volta scelta l’opzione ferroviaria».


Mi sembra di capire che se prima le cariche arrivavano nel nome di interessi più spiccatamente “privati”,nel futuro arriveranno “a tutela” dello stato e della politica europea.

Considerando la scelta dell'attuale ministro delle infrastrutture (il minuscolo è voluto) di stralciare la Torino-Lione dalla "legge obiettivo",cosa che sembrerebbe voler dare un segnale di "disponibilità istituzionale" (!!) alle comunità NO-TAV,e la "promessa" di non raddoppiare il tunnel automobilistico del Frejus,come interpretare quanto segue?

Leggiamo su "L'Unità" di qualche giorno fa:

"Nell´esposto del ministro, annunciato alla Camera, Di Pietro ipotizza i reati di falso in bilancio e false comunicazioni sociali per i manager dell´Anas. E ha chiesto al ministro dell´Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, il commissariamento della società quotata in borsa, controllata dal Tesoro."

Anche qui una notizia relativa al commissariamento dell'Anas:

L'Anas è costituito in società per azioni il cui unico socio è pero' il Ministero dell'Economia e delle Finanze, e svolge importanti funzioni.

Tutto,ad un'attenta lettura degli eventi,farebbe pensare ad una sorta di "contrattazione ricattatoria" relativa ai lavori sulla TAV,tramite l'indebolimento dell'Anas,coinvolta nei lavori del Frejus.

Dal canto suo,la Bresso regge il gioco.

"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
marcocedol
Inviato: 30/6/2006 19:17  Aggiornato: 30/6/2006 19:17
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 30/6/2006
Da: Torino
Inviati: 1340
 Re: Incubo TAV
Innanzitutto voglio salutare tutti coloro che commentano su questo sito che oltre ad essere come me estimatori di colui che lo ha creato e con tanto impegno lo sta portando avanti sono amanti della VERITA', quella scritta a caratteri maiuscoli, la cui ricerca spesso comporta tanto tanto impegno.

Credo sia opportuna qualche precisazione in merito ai legittimi dubbi che sono stati sollevati, precisazioni che ci aiuteranno ad entrare un poco più in profondita nell'argomento.
In primo luogo parliamo del dato dell'1% di massimo spostamento del traffico dalla gomma alla rotaia nel caso di costruzione del TAV.
Naturalmente non si tratta di un mio parere (essendo io un misero scrittore e non certo un ingegnere specializzato in trasporti) nè tantomeno di una mistificazione.
Nel 1997 Alpetunnel, la società a partecipazione italo/francese incaricata di portare avanti il progetto (oggi sostituita dalla Lyon Turin Ferroviaire) incaricò a sua volta la Setec Economie, una quotata società francese specializzata nell'analisi dei flussi commerciali, di stimare i volumi di traffico per gli anni a venire e le ricadute in termini di trasferimento gomma/rotaia dell'opera in oggetto.
Fu proprio lo studio della Setec Economie (commissionato dagli stessi promotori dell'opera) a stimare in meno dell'1% (per esattezza lo 0,8%) il numero di TIR che in virtù della costruzione del TAV sarebbero passati dalla gomma alla rotaia, in mancanza di misure forzate quali il pesante inasprimento dei pedaggi dei TIR che fino ad oggi non sono mai state contemplate. Va sottolineato come questo studio fu tenuto a lungo segreto ed emerse soltanto nel 2001 quando Alpetunnel presentò ufficialmente le proprie conclusioni non certo positive riguardo all'opportunità del progetto. Per uno strano caso del destino da lì a poco Alpetunnel fu sostituita con LTF certo più compiacente e più disposta a non tenere conto delle parole degli esperti.
Lo studio Setec Economie non è disponibile in rete, a stento qualche esperto è riuscito per vie traverse a procurarsene una versione cartacea, ma sui siti che ho visto già linkati fra i commenti (ai qualchi ne aggiungerò in calce un altro paio) è possibile ritrovare il dato dell'1% in uno studio di Polinomia dell'ing. De Bernardi che si rifà in larga parte proprio a quello della Setec Economie.

Il dato dell'1% non è comunque così sbalorditivo ma è anzi suffragato da ragioni quanto mai fondate.
E' vero come dice Marcus che le previsioni davano per la maggior parte dei valichi alpini un avvicinamento al livello di saturazione del trasporto su gomma (quello su rotaia è madiamente intorno al 40% della capacità delle linee) entro il 2005 ma è altrettanto vero che tale saturazione non si è verificata. Per quanto concerne il traforo del Frejus il traffico è addirittura diminuito dal 2000 ad oggi di circa il 30% passando da 5000 a 3000/3500 TIR al giorno. Questo poichè nonostante la delocalizzazione selvaggia la recessione nel nostro paese sta colpendo duro (peccato non lo dica l'ISTAT) e la movimentazione merci risulta in continua diminuzione.
La pretesa di caricare materialmente i TIR sulle navette ferroviarie è inoltre una bufala in quanto si rivela operazione complessa ed oltremodo sconveniente per qualunque industria abbia necessità di movimentare le merci. Pensate che grazie agli alti tempi di carico e scarico dei mezzi pesanti dalle navette, con conseguenti attese ed inattività di mezzi ed autisti da Torino (in realtà Orbassano) a Lione un TIR caricato sul treno ad alta capacità impiegherebbe il doppio del tempo delo stesso TIR che compia il viaggio in autostrada.

Un secondo punto che mi sembra abbia destato qualche perplessità è l'affermazione che lo smarino (in parte contenente amianto) verrà stoccato in depositi a cielo aperto.
Anche in questo caso, per quanto mi rendo conto di quanto la cosa possa sembrare assurda, si tratta di parole contenute nei progetti ufficiali di RFI (Rete Ferroviaria Italiana) che individuano tutti i siti dove dovrebbe venire allocato il materiale di risulta ma non fanno menzione alcuna riguardo ad eventuali coperture degli stessi, nè soprattutto stanziano neppure 1 EURO per la messa in sicurezza di tali depositi.
Uno dei depositi principali nei pressi di Almese (quello fra l'altro che dovrebbe contenere la maggior quantità di materiale amiantifero) è previsto senza alcuna copertura e situato nei pressi di un fiume costantemente a rischio esondazione.
E' vero che i mass media e gli pseudo esperti dell'Arpa hanno a più riprese ventilato tutte le innovative metodologie esistenti per mettere in sicurezza il materiale amiantifero (chi potrà mai parlare di sicurezza riguardo all'amianto?) ma è altrettanto vero che nel progetto ufficiale, quello materialmente approvato, non esiste neppure 1 euro destinato a questo scopo.

So di essere stato prolisso ma la complessità dell'argomento non mi è venuta in aiuto. Resto comunque a disposizione di tutti se avrete piacere di ulteriori precisazioni.

Marco Cedolin

Legambiente Valsusa

Montagnanostra

Marcus
Inviato: 30/6/2006 20:06  Aggiornato: 30/6/2006 20:06
Ho qualche dubbio
Iscritto: 21/9/2004
Da:
Inviati: 75
 Re: Incubo TAV
Ringrazio Marco Cedolin della risposta, facendo notare agli utenti un aspetto non trascurabile della faccenda: gli studi di fattibilità economica devono tenere conto del fattore tempo, e molto spesso le previsioni vengono disattese.

E' esattamente quanto è accaduto con la pretesa saturazione dei valichi alpini, che alla luce dei fatti non si è verificata.

Il problema è che ci troviamo di fronte a dati spesso contrastanti.

Vi faccio un esempio: studi dell'Unione Europea prevedono un incremento complessivo del trasporto merci dell'88% in Europa e dell'82% in Italia entro il 2020.

Ragionando in termini prospettici, questo incremento potrà essere assorbito solo dal trasporto su gomma?

D'altro canto Setec Economie afferma che il traffico stimato per il 2015 si aggirerebbe intorno ai 174 treni al giorno.
La linea esistente, una volta effettuati gli interventi di potenziamento previsti, dovrebbe consentire nel 2008 già una capacità di 220 treni al giorno. Quindi perfettamente in grado di soddisfare le esigenze del traffico merci.

Non è dello stesso parere il comitato Transpadana che, sulla base di un studio della Setis (Segreteria tecnica infrastrutture strategiche della regione Piemonte), sostiene che nel 2012 la linea storica raggiungerà il livello di saturazione, nonostante gli interventi di miglioramento e potenziamento.
Secondo Transpadana, una volta ultimati i lavori di adeguamento, i treni merci avranno a disposizione solo 20-30 tracce in più al giorno. Le altre tracce saranno utilizzate per il miglioramento dei servizi destinati ai pendolari, come richiesto dagli enti locali. Quindi non potranno transitare più di 11-12 milioni di tonnellate di merci.

Quali previsioni si riveleranno corrette?

Il problema è meno semplice di quello che sembra.

felice
Inviato: 1/7/2006 10:32  Aggiornato: 1/7/2006 10:34
Mi sento vacillare
Iscritto: 14/3/2006
Da: Parma
Inviati: 759
 Re: Incubo TAV
x cedolin

Citazione:
Fiat IRI ed ENI (i General Contractor) sono concessionari con l’esclusione della gestione, hanno cioè tutti i poteri del committente pubblico nella gestione dei subappalti, nella direzione dei lavori, negli espropri, ma non hanno poi la gestione diretta dell’opera, (caso unico in Europa) per cui il loro solo interesse, essendo disancorati dalla successiva gestione, sarà quello di fare durare i lavori il più a lungo possibile al fine di fare levitare al massimo la spesa. Inoltre il General Contractor a differenza del concessionario tradizionale di lavori o servizi pubblici potrà affidare i lavori a chi vuole anche con trattativa privata ed essendo un privato non sarà mai perseguibile per corruzione, in quanto eventuali tangenti potranno essere giustificate sotto forma di “provvigioni”.


Penso alle centrali nucleari sul confine italiano e ti domando se vuoi che altri paesi facciano quelli che tu non fai e poi oltre al danno anche la beffa, o, se vuoi giustamente, e qui sono daccordo, correggere le cose palesemente sbagliate come quella riportata appena sopra.
Se avessimo le centrali nucleari nostre almeno potremmo controllarle noi anziché altri e servicene. Penso di non buttare via il bambino con l'acqua sporca. Buttiamo, questo si, l'acqua sporca ma ma teniamo il bambino.
fe

Solo col governo di sinistra possono passare SORDIDE e SILENTI le riforme di destra. Il SOLE é storto! Sento di navigare su una nave tarmata. Le tarme sono tante che la nave sulla quale viaggio é destinata a risolversi consumata nel fuoco delle GUERRE.
marcocedol
Inviato: 1/7/2006 18:18  Aggiornato: 2/7/2006 0:31
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 30/6/2006
Da: Torino
Inviati: 1340
 Re: Incubo TAV
Felice,
riguardo all'energia nucleare il discorso è molto complesso e merita di essere analizzato in tutti i suoi risvolti che comprendono la gestione delle centrali e lo smaltimento delle scorie radioattive.
Quando sul sito ci sarà lo spazio posterò molto volentieri un articolo/inchiesta che ho scritto qualche mese fa cercando di entrare nelle specificità dell'argomento.

Lasciami dire che trovo quanto mai condivisibile la frase che ti accompagna. Un governo di sinistra è senza dubbio il mezzo migliore per far passare riforme reazionarie della peggior specie. Dopo poco più di un mese di governo Prodi credo che questa realtà si stia palesando dinanzi agli occhi di tutti.

Marco

felice
Inviato: 2/7/2006 16:04  Aggiornato: 2/7/2006 16:04
Mi sento vacillare
Iscritto: 14/3/2006
Da: Parma
Inviati: 759
 Re: Incubo TAV
x marcocedol
Citazione:
riguardo all'energia nucleare il discorso è molto complesso e merita di essere analizzato in tutti i suoi risvolti che comprendono la gestione delle centrali e lo smaltimento delle scorie radioattive


l'unica spranza per lo smaltimento delle scorie nucleari sarebbe spararle contro il sole e non si sa ancora come fare, Però, se tu potessi parlare con l'anima di Ilaria ALPI allora sapresti che si portano sulla strada di bosasa in somalia e si seppelliscono. Vedi che l'accidente degli occidentali ha sempre come dare il veleno al vicino di casa? Dunque, veleno per veleno é meglio che la mia razione di veleno me la gestisca io e non la francia per me.

Mi sapresti dire perché continuano a costruire palazzi senza obbligare/incentivare il costruttore all'impego dei panneli solari? Te lo dico io visto che sono presuntuoso: L'enel come farebbe dopoad aumentare le bollete mentre aumenta sempre il suo incasso tant'é che anche il suo dividendo agli azionisti é tra il più ambito dagli investitori. Comé che a maggiore in casso segue maggiorazione delle bollette?
Evviva dunque il nucleare così finisce questo monopolio e almeno inizia il nuovo e sempre con gli stessi manaccia che noi legittimiamo col voto caro voto!!!
Scusami se sono arrabbiato. Grazie per la tua gentilezza.
Cordialmente

Solo col governo di sinistra possono passare SORDIDE e SILENTI le riforme di destra. Il SOLE é storto! Sento di navigare su una nave tarmata. Le tarme sono tante che la nave sulla quale viaggio é destinata a risolversi consumata nel fuoco delle GUERRE.

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