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palestina : Dal "Nuovo Medioriente" di Bush a un Medioriente arabo e "bolivariano"? E, sullo
Inviato da Redazione il 26/9/2006 22:50:21 (6424 letture)

Dal Libano Fulvio Grimaldi

All'inizio era Cuba. Non è l'affermazione agiografica di un acritico corifeo dell'ultima rivoluzione del millennio passato e della prima di quello nuovo. E' un pensiero che mi viene quando, scivolando il mio pullmino lungo il serpente di buchi e macerie che gli israeliani hanno tracciato sulla terra libanese vivisezionata, tra gli spettri che si agitano nella polvere dei calcinacci, a frugare, spostare, trasportare, sgomberare, ricostruire, vedo che qualcosa come uno su cinque ha una maglietta con il Che.

E tantissimi hanno una maglietta inedita, fiorita tra le fucilate e i razzi sparati agli invasori, con sopra l'inconfondibile volto sorridente con il basco. Rosso, stavolta, non nero con la stella. Avete indovinate, voi cubani, venezuelani, latinoamericani, bolivariani di sangue o di elezione: è il profilo di Hugo Chavez. E non lo troviamo accanto al Che solo qui a Khiam, dove gli israeliani hanno incarcerato e seviziato per 18 anni patrioti libanesi senza mai processarli, …

… da dove furono cacciati da Hezbollah nel maggio del 2000 e dove si sono riavventati con le bombe a grappolo, all'uranio, al fosforo, per cancellare fino all'ultima pietra la testimonianza di quelle efferatezze.

E neanche solo a Bint Jbeil, la Stalingrado di 30.000 abitanti, tutti combattenti o, quanto meno, resistenti, che per 33 giorni hanno impedito a uno degli eserciti più potenti del mondo di conquistare queste loro case, queste loro terre, questa loro dignità e che ora s'infervorano come formiche a ridare vita a un mare di macerie. Il Che, Chavez, qualche Fidel, perfino qualche Evo, sono stati, accanto all'onnipresente Hassan Nasrallah e all'iniziatore del riscatto proletario scita, Musa Sadr, l'iconografia di questa lotta, armata qui, e di masse incollerite verso i loro regimi codardi e collaborazionisti tra Tangeri, Algeri, Baghdad, tra Khartum, Cairo, Sanaa e Damasco.

Un filo rosso, non solo di colore, che ha annodato una rete intercontinentale, con i suoi capi a unire le coscienze, i sentimenti, gli obiettivi delle resistenze resuscitate in tutto il mondo. E' vero, molto va attribuito al coraggio e alla lucidità di un presidente venezuelano che, nella sua annosa tessitura del nuovo fronte antimperialista e anticolonialista, in piena sterminio delle città, dei villaggi, delle infrastrutture e delle vite in Libano, a Gaza, in Iraq, ha voluto metterla giù dura nei confronti dei guerrieri globali e permanenti. E' andato a Damasco, "stato canaglia" da obliterare nel prossimo giro non fosse per la bagnata ricevuta dal popolo libanese, e a Tehran, obiettivo strategico finale dei signori della guerra preventiva, superata l'attuale fase di collusione-collisione imposta da un'invincibile resistenza irachena, da quella rinascente afghana e dalle vittorie dei partigiani in Libano. Ed è rimasto negli slogan, nei poster, nelle manifestazioni, nei cuori che hanno accompagnato la travolgente fenomenologia di questo riscatto arabo.

Qui, tra l'Avana, Caracas, La Paz, Beirut, Baghdad, Kabul è in atto un do ut des che vede la rinascita latinoamericana innescata dal mezzo secolo di vittoriosa resistenza cubana, garantita, come dice Chavez, dalla resistenza dei popoli musulmani, trascinatori sempre più spesso anche delle loro minoranze cristiane, resistenza che ha preso per il collo l'idra imperialista dalle mille teste e le ha tagliato gli artigli avidi di altre vittime. Quante volte ho udito il leader dell'ALBA, l'Alternativa bolivariana per le Americhe, rendere omaggio al popolo iracheno che, in condizioni di tragicità e ferocia imperialista senza precedenti nella storia, con la sua resistenza, proprio come Cuba, dà esempio e, soprattutto, tempo di crescita e consolidamento ai paesi nel mirino degli aggressori e rapinatori. E viceversa, quel Che sulle mille e mille magliette dei comunisti libanesi (13 martiri nella guerra all'aggressore) e dei loro fratelli di lotta hezbollah, su quelle dei cristiani patrioti di Michel Aoun, di Amal di Nabi Berri, quei Chavez e quei "patria o muerte, grido mai logoro di un intero mondo alla riscossa, sono come le ali di un'emancipazione politica e ideologica che da quei simboli, da ciò che rappresentano, ha tratto l'ispirazione e l'impulso a fare un mondo giusto e libero.

C'è di sicuro una tradizione di solidarismo islamico nello straordinario lavoro di sostegno e riscatto sociale degli hezbollah nella aree da loro amministrate, oggi polverizzate da una ferocia che s'illudeva di separare così il civile dal combattente che lo difendeva. Solidarismo e responsabilità sociale che ora si esaltano - Stato libanese totalmente latitante e con le forze dell'ONU mandate a "difendere Israele" e "disarmare hezbollah" (!) - nel sostegno alle vittime e in un intervento ricostruttivo che ha del prodigioso. Ma c'è una parentela ideologica, al di là di tutte le etichette della perversione semantica occidentale: integralismo, fanatismo, terrorismo. Da che pulpito! A testimoniare questo scambio non ci sono solo le magliette con le effigi amate, ma quello che ci raccontano gli stessi hezbollah, oltre naturalmente alle forze laiche e progressiste, su cosa gli è venuto dalla lezione di Cuba e del Venezuela, sia tra i loro esclusi e diseredati, sia nell' offensiva anticapitalista e antimperialista. E' questo, forse, che sta alla base dell'armonica coesistenza e collaborazione tra comunisti e hezbollah, tra laici e religiose in Libano: la consapevolezza di stare nella stessa trincea contro la reazione, le barbarie.

Quando ero in Libano anni fa per commemorare con il Comitato "Per non dimenticare Sabra e Shatila" di Stefano Chiarini l'efferata strage di Sharon, erano proprio i giorni dell'attentato alle Torri Gemelle. Mentre in Italia ci abbiamo messo cinque anni ad accettare qualche increspatura alla ferrea adesione alla versione ufficiale martellata dagli stessi autori su un'opinione pubblica, anche di sinistra, del tutto ossequiente, qualunque esponente politico arabo incontrato già allora marchiava l'orrenda provocazione con la saggezza dei popoli che avevano sofferto sulla propria pelle la natura criminale degli stati canaglia colonialisti: "Se lo sono fatti da sè". Glielo dicevano la storia, la logica, un cui prodest abbagliante come un cristallo e, poi, con l'avanzare di una coraggiosa e scrupolosissima controinformazione, i fatti. Ed era la convinzione diffusa e ferma dei popoli non obnubilati del Sud del mondo.

Una grande conferma della verità su quell'invenzione perfida, strumentale ed autoassolutoria venne implicitamente da un convegno storico voluto da Fidel Castro all'Avana nel giugno del 2005: la conferenza mondiale sul terrorismo, quello vero, quello della Cia, della Scuola delle Americhe, della mafia cubana, di Posada Carriles e Orlando Bosch, di Henry Kissinger, Eliott Abrams e John Negroponte, ai danni di un continente la cui richiesta di diritti, di sovranità e di giustizia era stata annegata, al pari dei popoli arabi, in un oceano di brutalità e di sangue. E oggi a condividere la certezza che i fatti ai quali si deve attribuire l'inizio dell'apocalisse imperialista si è erto anche Hugo Chavez che, vista una documentazione inoppugnabile (è disponibile a tutti nelle ricerche del "Movimento per la verità" negli Usa e nell'agghiacciante evidenza filmata di documentari come "In Plain sight", "Loose change" e idel video italiano di Massimo Mazzucco "Inganno Globale"), ha chiesto che si avviasse finalmente un'indagine internazionale sui fatti di quel giorno.

A mortificare tutti coloro - politici, media - che, ponendosi in posizione formalmente pacifista e, addirittura, antimperialista, si sono invece accucciati nel mefitico calduccio del consenso di regime, la coraggiosa rubrica di Milena Gabanelli "Report" (Rai 3) ha riproprosto il primo di questi documentari domenica 24 settembre. Se qualcuno avesse ancora avuto qualche dubbio su chi avesse aperto le porte dell'inferno l'11 settembre del 2001 e successivi episodi analoghi, di fronte a questa documentazione non se li può più permettere. E non potrà più permettersi ambiguità e cerchiobottismi nel valutare gli effetti che i potenti delle armi e delle multinazionali hano voluto far seguire alla leggenda del "terrorismo islamico": il genocidio dei palestinesi, la distruzione nel sangue di una civiltà e di un popolo, l'Iraq, l'attacco stragista al Libano, la colonizzazione dell'Afghanistan e, di seguito, la riconduzione all'ordine dell'America Latina, Cuba e Venezuela in testa. E, conseguentemente, non potrà più accampare riserve, dubbi, equivoci quando si tratta di schierarsi tra chi resiste, da Cuba a Beirut, e chi ruba, distrugge e ammazza.

Il re è nudo. Non per nulla hanno dovuto ammettere che Osama bin Laden è morto. Morto nudo.

Fulvio Grimaldi

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Autore Albero
Cassandra
Inviato: 27/9/2006 0:26  Aggiornato: 27/9/2006 0:26
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 10/5/2006
Da:
Inviati: 1551
 Re: Dal "Nuovo Medioriente" di Bush a un Medior...
...e per quanto continueranno, ancora, a nascondere la rinascita del Socialismo sotto le assurde accuse di fondamentalismo islamico?

"Il buon senso c'era; ma se ne stava nascosto,
per paura del senso comune" (Alessandro Manzoni)
florizel
Inviato: 27/9/2006 4:00  Aggiornato: 27/9/2006 4:06
Sono certo di non sapere
Iscritto: 7/7/2005
Da: dove potrei stare meglio.
Inviati: 8195
 Re: Dal "Nuovo Medioriente" di Bush a un Medior...
Più che altro, sta per cominciare il secondo atto della sceneggiata...

Insomma, tanto per "aprire le danze" (che prevedo furibonde ): Fulvio Grimaldi poteva anche partire da un'analisi della volontà del popolo libanese più -come dire?- concreta,che non una maglietta, per arrivare dove voleva arrivare.
Domanda: se l'avesse fatto, avrebbe potuto arrivarci?
Mah...saperlo....

"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Freeman
Inviato: 27/9/2006 8:04  Aggiornato: 27/9/2006 8:04
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 31/7/2006
Da: NiggahCity
Inviati: 2092
 Re: Dal "Nuovo Medioriente" di Bush a un Medior...
Sarà, ma intanto:

"Beirut & Washington- The United States is hoping to convince its allies to back new sanctions against Syria in response to its purported role in destabilizing Lebanon and Iraq and supporting the radical Palestinian movement Hamas, U.S. Secretary of State Condoleezza Rice said.

We're going to have to look at tougher measures if Syria continues to be on the path that it's on," Rice told The Wall Street Journal in an interview, the transcript of which was released Monday by the State Department.

The United States has accused Syria of backing anti-U.S. insurgents in Iraq and of involvement in the 2005 assassination of former Lebanese Premier Rafik Hariri."


Auguri!

"Non siamo noi a trovare la Verità. È la Verità a trovare noi. Dobbiamo solo prepararci. Si può invitare un ospite che non si conosce? No. Ma si può mettere la casa in ordine, così che, quando l'ospite arriva, si è pronti a riceverlo e a conoscerlo".
Freeman
Inviato: 27/9/2006 8:41  Aggiornato: 27/9/2006 8:42
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 31/7/2006
Da: NiggahCity
Inviati: 2092
 Re: Dal "Nuovo Medioriente" di Bush a un Medior...
Contraltare:

Le Alture del Golan sono parte "integrante" dello Stato di Israele. Lo ha affermato il primo mimistro israeliano, Ehud Olmert, respingendo con forza l'ipotesi che il territorio siriano, occupato nel 1967 durante la guerra dei "Sei giorni", e annessa allo Stato ebraico nel 1981, torni sotto la sovranita' di Damasco. "Finche saro' primo ministro le Alture del Golan rimaranno nelle nostre mani perche' sono parte integrante dello Stato di Israele", ha
sottolineato il premier, a quanto riferiscono i giornali.

fonte: RAINEWS24

"Non siamo noi a trovare la Verità. È la Verità a trovare noi. Dobbiamo solo prepararci. Si può invitare un ospite che non si conosce? No. Ma si può mettere la casa in ordine, così che, quando l'ospite arriva, si è pronti a riceverlo e a conoscerlo".
bandit
Inviato: 27/9/2006 9:06  Aggiornato: 27/9/2006 9:06
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 28/11/2005
Da:
Inviati: 1649
 Re: Dal "Nuovo Medioriente" di Bush a un Medior...
"...e per quanto continueranno, ancora, a nascondere la rinascita del Socialismo sotto le assurde accuse di fondamentalismo islamico?"
++++++++
tra la padella e la brace

kraken71
Inviato: 27/9/2006 9:34  Aggiornato: 27/9/2006 9:34
Ho qualche dubbio
Iscritto: 28/10/2005
Da:
Inviati: 36
 Re: Dal "Nuovo Medioriente" di Bush a un Medior...
Un saluto, un abbraccio e un affettuoso grazie a Fulvio Grimaldi,
semplicemente per quello che fa.

milestone
Inviato: 27/9/2006 9:55  Aggiornato: 27/9/2006 9:55
Ho qualche dubbio
Iscritto: 8/4/2005
Da:
Inviati: 64
 Re: Dal "Nuovo Medioriente" di Bush a un Medior...
Qualcuno a scuola, un giorno di molti anni fa, mi disse che la storia moderna è ciclica: le società oscillano fra "socialismo" ed "imperialismo" (lasciatemi passare i termini seppur non accurati) in maniera + o - regolare, i momenti di transizione sono segnati da eventi mondialmente catastrofici (guerre).
All'epoca questo concetto mi segno e, forse, irritò in quanto ero fondamentalmente convinto che il progresso, l'impegno ed il grado di coscienza acquisito dalle società "libere" avrebbe impedito il ripetersi di situazioni drammatiche frutto della stupidità umana.

I fatti di oggi mi confermano l'esattezza di quel concetto: dopo 40 anni di impennata "imperialista" il pendolo sta ritornando verso un'era di risveglio dei popoli.....precipitando verso l'evento catastrofico.

E NOI NON POSSIAMO NULLA PER IMPEDIRLO.

Cerchiamo un riparo sicuro....posto che esista....

zuldan
Inviato: 27/9/2006 10:06  Aggiornato: 27/9/2006 10:06
Ho qualche dubbio
Iscritto: 8/7/2006
Da: 4 angoli
Inviati: 115
 Re: Dal "Nuovo Medioriente" di Bush a un Medior...
Sono contentissimo che i Paesi oppressi e martoriati dall'imperialismo occidentale,abbiano
iniziato a lottare contro i loro oppressori.
Il Libano ha dimostrato,che un popolo determinato e ben organizzato,può contrapporsi con successo a forze militari soverchianti.
Purtroppo credo che ci saranno altre guerre a breve-medio termine.Le ultime dichiarazioni di Bush e Olmert sono indicative.
Credo che questi criminali siano più interessati a fare guerre che a vincerle(Holliburton non vi dice niente?) altrimenti dopo le legnate che stanno prendendo in Afghanistan e
Iraq ci penserebbero due volte prima di attaccare anche l'Iran.
Anche se avessero un esercito di soli robots sarebbero alla fine sconfitti,perchè come
diceva il 'vecchio' Giap,in guerra sono gli uomini il fattore decisivo, non le armi.

Ramingo
Inviato: 27/9/2006 10:35  Aggiornato: 27/9/2006 10:35
Mi sento vacillare
Iscritto: 13/10/2005
Da: Puglia
Inviati: 657
 Re: Dal "Nuovo Medioriente" di Bush a un Medior...
Cosa ca**o c'entra il socialismo col fondamentalismo!?
Fondamentalisti sono i wahabiti,come Osama,come i regnanti sauditi,legati a filo doppio con gli USA.
Fondamentalisti sono quegli imam che affermano cose del tipo:"se Dio avesse voluto fare il fuoco freddo,il fuoco sarebbe freddo"...
Cioè privi di quella razionalità di cui il socialismo pretende di essere bandiera.
Pieni di una spiritualità che il socialismo non capirebbe MAI.Quindi da distruggere...
In passato ci sono state connivenze,ibridazioni...ma la fede musulmana è incompatibile con il comunismo/socialismo così come lo dovrebbe essere la fede cristiana...a meno che non si voglia creare l'omologo degli italioti catto-comunisti!
Oppure scivolare in quel particolare ramo di socialismo,detto "fascismo",allora le cose sarebbero più plausibili...
Sono incazzati.Punto.
Stanno reagendo.Ri-punto
Avere un nemico aggrega.Ri-ri-punto
L'esistenza di leader intelligenti come Nasrhalla,che nei discorsi si ricollega al net-worrk anti-USA,può generare l'equivoco.Ma sempre di equivoco si tratta.

La storia insegna che quando si diventa indifferenti e si perde la volontà di combattere, qualcuno che ha la volontà di combattere prenderà il sopravvento. Colonel Arthur "Bull" Simons
nonno
Inviato: 27/9/2006 11:06  Aggiornato: 27/9/2006 11:06
Ho qualche dubbio
Iscritto: 14/7/2006
Da:
Inviati: 183
 Re: Dal "Nuovo Medioriente" di Bush a un Medior...
L'azione degli Hezbollah non si limita all'incazzatura ed alla Resistenza armata, ma contempla anche un vasto ed importante programma sociale
(rivolto ai settori più disagiati della società lbanese), un internazionalismo anti-imperialista che lega hezbollah alla lotta dei palestinesi o ai bolivariani del Venezuela, un'apertura mentale su temi religiosi sconosciuta alla chiesa cattolica come anche ai cristiani giudeizzati del governo USA. in quiesto Hezbollah può trovare agganci con i movimenti socialisti

Satirus
Inviato: 27/9/2006 11:35  Aggiornato: 27/9/2006 11:35
Mi sento vacillare
Iscritto: 24/4/2006
Da: Luogocomune
Inviati: 511
 Re: Dal "Nuovo Medioriente" di Bush a un Medior...

Paxtibi
Inviato: 27/9/2006 12:41  Aggiornato: 27/9/2006 12:41
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/4/2005
Da: Atene
Inviati: 8134
 Re: Dal "Nuovo Medioriente" di Bush a un Medior...
Un altro bel carico di -ismi, mi ci vorrà tutto il pomeriggio per digerirli.

Sono già pronte le etichette per la prossima fase, ce le consegneranno probabilmente assieme alle magliette.

Perché l'importante non è stare con Bush o con Chavez, l'importante è stare tutti assieme, perché siamo tutti uguali, piccole cellule dell'organismo sociale.

Come al solito però, qualcuno sarà più uguale degli altri, del resto ci dovrà pur essere qualcuno che sceglie i ceffi da schiaffare sulle magliette.

florizel
Inviato: 27/9/2006 14:05  Aggiornato: 27/9/2006 14:05
Sono certo di non sapere
Iscritto: 7/7/2005
Da: dove potrei stare meglio.
Inviati: 8195
 Re: Dal "Nuovo Medioriente" di Bush a un Medior...
kraken71Citazione:
Un saluto, un abbraccio e un affettuoso grazie a Fulvio Grimaldi,
semplicemente per quello che fa.

No, scusa, ma che avrebbe fatto?
Dal suo punto di "svista", starebbe saltando a piè pari qualche "passaggio", mi pare.
Affermare Citazione:
"All'inizio era Cuba."
riferendosi all'iconografia simbolica del Che affiancata dall'effige di Chavez, significa sostituire un'idea più ampia di "riscatto" e di rivolta con una politica che non riscatta automaticamente dal "potere", ma ne è a sua volta controparte: di quale socialismo sta parlando, Grimaldi?
Di quello che i popoli sceglierebbero autonomamente?
O di quel "socialismo" di stato che è stato funzionale contraltare al dominio USA in anni di "guerra fredda"?

Spiegatemi, di grazia, per quale recondita ragione un popolo martoriato dovrebbe necessariamente riconoscersi in un'ideologia che dice di volersi contrapporre al potere esercitandolo a sua volta.
Perchè è di questo che si sta parlando, no?
Spiegatemi, perchè davvero non riesco a capirlo, cosa ha spinto Fulvio Grimaldi, in questo articolo, a fare i "suoi" due conti, affermando che >"A testimoniare questo scambio non ci sono solo le magliette con le effigi amate, ma quello che ci raccontano gli stessi hezbollah, oltre naturalmente alle forze laiche e progressiste, su cosa gli è venuto dalla lezione di Cuba e del Venezuela, sia tra i loro esclusi e diseredati, sia nell' offensiva anticapitalista e antimperialista. E' questo, forse, che sta alla base dell'armonica coesistenza e collaborazione tra comunisti e hezbollah, tra laici e religiose in Libano: la consapevolezza di stare nella stessa trincea contro la reazione, le barbarie."<

Avesse ALMENO riportato le "fonti" che gli avrebbero consentito di fare queste affermazioni, si potrebbe pure capire.
Ma così, mi pare davvero gratuito dovergli credere.

Personalmente, ritengo estremamente pericoloso "servirsi" del dolore di quel popolo per fare pubblicità al "socialismo" di stato, come se fosse quella l'unica e la "naturale" alternativa all'oppressione ed al dominio.
Grimaldi ha fatto i suoi conti.

Noi, cerchiamo di fare i nostri, prima di credere a chiunque vesta i panni del "liberatore".

"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Huh
Inviato: 27/9/2006 14:55  Aggiornato: 27/9/2006 14:55
Ho qualche dubbio
Iscritto: 25/5/2006
Da:
Inviati: 70
 Re: Dal "Nuovo Medioriente" di Bush a un Medior...
Citazione:
Noi, cerchiamo di fare i nostri, prima di credere a chiunque vesta i panni del "liberatore".


Solo perché "sembra" esser l'alternativa più valida. Concordo pienamente con te Flo. Siamo delusi e ci attacchiamo a chiunque...

florizel
Inviato: 27/9/2006 15:38  Aggiornato: 27/9/2006 15:38
Sono certo di non sapere
Iscritto: 7/7/2005
Da: dove potrei stare meglio.
Inviati: 8195
 Re: Dal "Nuovo Medioriente" di Bush a un Medior...
HuhCitazione:
Siamo delusi e ci attacchiamo a chiunque...

No no...qui il discorso è che ALTRI si attaccano ai nostri attributi ogni qual volta passiamo qualche guaio...

Quello che dici è l'aspetto conseguente della "delusione", un meccanismo tipo "cane che si morde la coda" progettato ad hoc: siamo delusi? Arriva Superman! poi ci delude Superman? Arriva l'Uomo Ragno! Ci delude pure lui? Ecco a voi i Fantastici Quattro!

Insomma, io questa la chiamo presa per il sedere...

Come afferma Paxtibi: le etichette sono già pronte. Si passa alla fase 2.
milestoneCitazione:
dopo 40 anni di impennata "imperialista" il pendolo sta ritornando verso un'era di risveglio dei popoli.....precipitando verso l'evento catastrofico.

Mi permetto di fare una precisazione: la propaganda "latinoamericana" di stampo social-statalista arriva proprio ad impedirlo, quel "risveglio".
Anche i marinai di Kronstadt si erano "risvegliati": Trotzsky li fece massacrare, per "ragion di stato".
Per chi volesse approfondire,qui

E qui non si sta parlando del farsi di una rivoluzione: si sta parlando di popoli e di individui per i quali anche solo riunirsi in gruppo per decidere della loro sorte costituisce rischio di essere ammazzati.
Stiamo parlando di popoli ridotti allo stremo, impoveriti peggio di prima, sotto il controllo dell'esercito invasore e delle elite locali. Su quali basi Grimaldi viene a raccontarci la favoletta secondo cui avrebbero "scelto" l'esempio del popolo venezuelano?
Ripeto: LE FONTI, adesso, dovremmo pretenderle noi.

"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Bimbodeoro
Inviato: 28/9/2006 13:49  Aggiornato: 28/9/2006 13:49
Mi sento vacillare
Iscritto: 6/6/2006
Da: Amicoland
Inviati: 388
 Re: Dal "Nuovo Medioriente" di Bush a un Medior...
Due grandi bandiere GIUSTIZIA e LIBERTA'

"Non è il popolo che deve aver paura del proprio governo, ma è il governo che deve avere paura del proprio POPOLO."

"Sotto questa maschera non c'è solo carne, sotto questa maschera c'è un idea e le idee sono a prova di proiettile."

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