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politica italiana : Aggiornamento TAV |
Inviato da marcocedol il 17/10/2006 10:13:46 (3119 letture) |
di Marco Cedolin
La questione del TAV in Val di Susa è ormai sul tappeto da quasi 15 anni, ma il braccio di ferro che coinvolge da un lato le amministrazioni comunali ed i cittadini della Valle e dall’altro il governo, la Regione Piemonte e la Provincia di Torino ha delle costanti che si ripropongono in maniera ripetitiva periodicamente.
Ogni qualvolta il “supertreno”, come è accaduto in questo ultimo periodo, si ritrova a giacere su un binario morto ecco accendersi una sorta di tempesta mediatica finalizzata a riproporlo all’attenzione generale nell’improbabile ruolo di motore dello sviluppo di Torino, del Piemonte e dell’Italia intera. Anche in questi giorni, come già molte volte in passato, le dichiarazioni di uomini politici, industriali, giornalisti ...
... ed esperti di comodo invadono le pagine dei giornali ed i palinsesti dei TG nel velleitario tentativo di dimostrare quanto l’opera sia strategica, importante, necessaria, imprescindibile e foriera di ogni genere di ricaduta positiva, anche di quelle che con una linea ferroviaria non hanno veramente nulla a che fare.
L’attuale Presidente della Regione Mercedes Bresso e Pininfarina (che ormai si avvale dell’apporto di tutti i membri della sua famiglia) sono i veri precursori di questo “allarmismo urlato” se pensiamo che già nel 1991 prevedevano entro breve tempo la saturazione della linea storica che oggi dopo 15 anni è sfruttata solamente al 37% delle sue potenzialità.
Il Sindaco di Torino Sergio Chiamparino, il Ministro Di Pietro ed il Presidente torinese di Confindustria Tazzetti sono invece entrati nel “club” più recentemente ma con il loro berciare scomposto si sono già ritagliati un ruolo da protagonisti.
Oltre al solito coacervo di amenità assortite che ormai odora di stantio, concernente il pericolo d’isolamento per il Piemonte e la necessità imprescindibile di un’opera che pur non avendo motivazioni di sorta risulta comunque indispensabile, la “banda del TAV” è riuscita questa volta ad estrarre dal cilindro qualcosa di nuovo.
La Presidente Bresso ci ha messo al corrente del drammatico pericolo che la Svizzera, facendo leva sulle nostre incertezze, riesca ad usurparci quel ruolo di corridoio di transito dal quale dipende buona parte del nostro futuro, destinandoci in questo modo a decenni d’isolamento forzato dal resto d’Europa.
Di Pietro dopo la grammatica ha messo in discussione anche la geografia affermando che la linea storica deve affrontare un dislivello di 1800 metri, come se Bussoleno fosse un paese del Polesine e Bardonecchia si trovasse sul colle del Monginevro.
Il buon Tazzetti si è detto pronto ad organizzare una grande marcia SI TAV sulla falsariga di quella dei 40.000 colletti bianchi che nel 1980 “salvarono” la FIAT, dimenticando che per mettere in atto un simile proposito bisognerebbe anche avere i danari per pagare questi facinorosi come a suo tempo fece la famiglia Agnelli.
Sergio Chiamparino si è scoperto escursionista fai da te ed ha espresso la volontà di praticare trekking sulle pendici del Musinè, dove stando attento alle vipere si produrrà nel dipingere un graffito inneggiante al TAV.
La proposta più innovativa e per molti versi disarmante è però arrivata ancora dalla bocca della Bresso che riesumando un progetto da lei proposto quando sedeva in provincia, vecchio e dimenticato quasi quanto i suoi libri sull’ecologia ed i piaceri della lentezza e della contemplazione, prende in esame un tracciato alternativo a quello sul quale si è discusso fino ad oggi.
Proprio intorno a questo progetto, emerso all’uopo da qualche recondito andito e concernente il passaggio del TAV per un lungo tratto in Val Sangone per poi debordare in Val di Susa solo nella parte terminale del tracciato, si stanno sempre più concentrando le attenzioni della stampa in questi ultimi giorni.
In merito a questo argomento Mario Virano, il presidente del fantomatico osservatorio che porta il suo nome, incontrerà a breve il deputato di Forza Italia Osvaldo Napoli per saggiare la disponibilità a prendere in considerazione il progetto da parte dei comuni della Val Sangone. Le prime dichiarazioni dei sindaci e di Osvaldo Napoli sembrano trasudare grande apertura ma come sempre accade in questi casi nessuno si è preoccupato di domandarsi cosa ne penseranno le popolazioni interessate una volta che avranno preso coscienza del progetto.
Per disincagliare il TAV dalle sabbie mobili nel quale è impaludato, questa volta si sta dunque lavorando veramente a 360 gradi, fingendo di dimenticare che anche partendo dalla Val Sangone la tratta dovrebbe passare per quella cruna dell’ago chiamata Valle di Susa dove la gente grida “sarà dura” e il TAV non vuole vederlo neppure in fotografia.
Marco Cedolin
VEDI ANCHE:
Quando i caprioli danneggiano l'ambiente
Incubo TAV
Val Susa: ventata di democrazia?
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I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore |
Albero |
pseudoTale |
Inviato: 17/10/2006 12:14 Aggiornato: 17/10/2006 12:14 |
Mi sento vacillare Iscritto: 25/5/2006 Da: Inviati: 451 |
Re: Aggiornamento TAV recentemente - non ricordo dove - leggevo di un sondaggio che riferiva come la maggioranza degli abitanti della Val di Susa fosse contraria alla TAV (ma va?) mentre la maggioranza degli abitanti della provincia di Torino fosse invece favorevolissima.
mi ricordo che mi chiesi: "ma adesso, la pubblicazione di questo sondaggio che minchia c'entra e - soprattutto - anche se fosse veritiera, che minchia vorrebbe significare?"
approfitto dell'occasione per un breve OT, per fatto personale. sulla questione centro-sinistra al governo mi sono frequentemente accapigliato con il buon Cedolin e con molti altri utenti di LC, avendo io una posizione talmente antiberlusconiana da giustificare abbondantemente l'avvento dei Mortazza & Friends.
Con un utente in particolare - non ricordo chi (chiedo perdono) - facemmo una sorta di scommessa. Parisi aveva detto: "ritireremo le truppe dall'Iraq entro il 31 ottobre". lui mi diceva: " e tu ci credi?" io scrissi: "se così non sarà, riconoscerò candidamente la cantonata e acceterò di buon grado la qualifica di Povero Pirla".
siamo al 17 ottobre e tutto tace.
dopo la finanziaria un po' più Povero lo sono già. dopo il 31?
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Ashoka |
Inviato: 17/10/2006 12:21 Aggiornato: 17/10/2006 12:21 |
Sono certo di non sapere Iscritto: 11/7/2005 Da: Inviati: 3660 |
Re: Aggiornamento TAV Citazione: siamo al 17 ottobre e tutto tace. Dai, visti i "tempi tecnici" per mandarli in Libano ce la possono ancora fare... Ashoka
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marcocedol |
Inviato: 17/10/2006 12:44 Aggiornato: 17/10/2006 12:44 |
Dubito ormai di tutto Iscritto: 30/6/2006 Da: Torino Inviati: 1340 |
Re: Aggiornamento TAV Si Pseudo, in effetti sono stati da poco diffusi i risultati di una specie di sondaggio (mi domando pagato da chi) secondo il quale i valsusini sono contrari al TAV all'85% mentre gli abitanti della provincia sono favorevoli al 60%. Credo che la questione sia stata pubblicizzata poichè la Bresso (ho dimenticato di scriverlo nell'articoletto) fra le altre aveva avanzato anche la proposta di un referendum in Valsusa o provinciale. Per mettere in evidenza quanto, qualora risulti scomodo, in Italia l'esito dei referendum venga tenuto in considerazione inserisco qui sotto un articolo (che vi avevo risparmiato) concernente la situazione nella mia città, dove compatibilmente con gli impegni di ciascuno da più di un mese facciamo i turni al presidio contro una "scala mobile".
Quella risalita che fa scendere la democrazia
La maggioranza di centrosinistra che amministra la città di Rivoli, a pochi chilometri da Torino e quasi all’imbocco di quella Valle di Susa che ormai tutti conoscono per le note vicende relative alla battaglia contro il TAV, pur sforzandosi di promuovere convegni sulla decrescita non ha mai dato la sensazione di possedere un minimo di sensibilità riguardo a temi quali la salvaguardia dell’ambiente, del territorio e della salute dei propri cittadini. Nessuno si è perciò stupito più di tanto nel trovarsi di fronte ad un progetto peregrino come quello della “risalita meccanizzata”, una sorta di scala mobile che dopo varie mutazioni genetiche dovrebbe collegare il famoso Castello di Rivoli, dove è ospitato il museo di arte contemporanea, con un punto della collina situato una trentina di metri più in basso, totalmente privo di negozi, locali e posteggi. Molto più stupore ha invece destato il fatto che a difendere il territorio da un’opera altamente impattante e sostanzialmente inutile, insieme al Comitato Risalita NO Grazie e all’associazione culturale La Meridiana non si siano ritrovati (come sarebbe stato logico attendersi) i Verdi e la sinistra ecologista, bensì la minoranza di centrodestra (AN, Lega, Forza Italia e UDC) che è stata in grado d’interpretare, senza peraltro cavalcarlo, il disagio dei cittadini. Non mi preme entrare nei dettagli tecnici della questione, poiché ritengo che il vero nocciolo del problema non alligni in questioni tecniche e finanziarie. Sicuramente le motivazioni addotte dall’amministrazione per suffragare un’opera costosissima (anche in termini di manutenzione annuale) che stravolge una delle zone fra le più belle e antiche della città sono parse fin da subito molto farraginose e assai poco convincenti. Anche con l’ausilio di molta fantasia è infatti difficile immaginare che una scala mobile lunga 30 metri che si perde nel vuoto possa rivitalizzare come paventato il commercio nel centro cittadino in mancanza di un piano strategico volto ad ottenere questo effetto. Così come pare insensato che un’opera venga motivata semplicemente dal fatto che i finanziamenti sono già stati stanziati e si perderebbero nel caso non venisse costruita. Preferisco poi lasciare obliare nel dimenticatoio paragoni impropri proposti dall’amministrazione come quelli fra Rivoli e Perugia ed esercizi di demagogia creativa volti a dimostrare che la suddetta scala mobile sarebbe in grado di risolvere ogni problema della città. Il vero problema riguarda il tema ben più importante e significativo del rispetto della democrazia. Sul progetto della risalita meccanizzata è stato infatti indetto un referendum comunale in virtù del quale il 2 luglio tutti i cittadini sono stati chiamati alle urne per pronunciarsi favorevolmente o meno riguardo all’opera. Nonostante la data della consultazione sia stata posizionata in un’assolata domenica di luglio, evitando volutamente la concomitanza con il referendum costituzionale (cosa che avrebbe determinato oltretutto un notevole risparmio di denaro pubblico), nonostante il comune abbia mancato al suo impegno d’informare i cittadini in merito all’esistenza della consultazione stessa, nonostante l’amministrazione abbia fatto propaganda per il SI ben oltre i termini consentiti dalla legge, il referendum si è tenuto ed il NO alla risalita si è affermato con oltre il 60% dei consensi. Si è trattato di un referendum consuntivo il cui scopo è quello di rendere pubblica la posizione dei cittadini nei confronti di una determinata tematica, in questo caso la prevista costruzione della risalita. Gli unici numeri ad avere importanza sono quelli dei SI e dei NO essendo il dato dell’affluenza alle urne del tutto ininfluente come avviene nelle elezioni politiche dove la validità delle stesse non può certo essere messa in dubbio dall’eventuale esiguità del numero dei votanti. Queste semplici considerazioni sono sembrate non appartenere al bagaglio democratico del sindaco Guido Tallone che si è immediatamente profuso in dichiarazioni ai giornali tanto sconvolgenti da rasentare l’autolesionismo. Tallone ha affermato che l’opera sarebbe iniziata in tempi brevi poiché la bassa affluenza al referendum (circa il 20% a luglio senza che i cittadini fossero informati) rendeva ininfluente il pronunciamento e lo incoraggiava nell’intenzione d’iniziare i lavori. Fatta la debita premessa che un referendum consuntivo non impegna l’amministrazione a desistere da un progetto ma dovrebbe però imporre alla stessa una riflessione sull’opportunità o meno di continuare per la propria strada contro il parere della maggioranza dei cittadini, credo sia evidente che Tallone e l’amministrazione sono stati vittima di un abbaglio quanto mai grave. In democrazia chi si reca a votare (tranne nel caso dei referendum abrogativi) esprime la volontà di tutti coloro che hanno diritto al voto. Chi non va a votare rinunciando al proprio diritto/dovere viene automaticamente rappresentato da coloro che il voto lo hanno espresso. Non occorre essere sindaci o consiglieri comunali per possedere rudimenti sulla democrazia così elementari da trovare spazio anche su un sillabario. Queste dichiarazioni e la successiva seduta del consiglio comunale che ha ribadito le stesse posizioni hanno prodotto fra il comitato NO risalita e l’amministrazione un muro contro muro certo poco edificante in quanto unica risultante del totale disprezzo delle più elementari regole democratiche. Il 14 luglio si è svolta una fiaccolata di protesta e in quell’occasione è stato istituito un presidio volto a contrastare l’eventuale inizio dei lavori. Lunedì 2 ottobre circa un centinaio di cittadini si sono opposti pacificamente all’inizio dei lavori contrastando l’installazione del cantiere e l’amministrazione si è vista costretta a desistere momentaneamente da un’operazione che avrebbe potuto condurre in porto solo con l’ausilio della forza pubblica. Il sindaco Tallone nonostante l’esito del referendum e la palese contrarietà di gran parte della popolazione non sembra comunque assolutamente propenso a mettere in discussione l’opportunità dell’opera e pur avendo indetto un tavolo di confronto si manifesta intenzionato ad iniziare i lavori dopo una pausa di una decina di giorni. I cittadini che contestano si dicono pronti a continuare il presidio ad oltranza, opponendosi agli scavi in maniera pacifica ma estremamente risoluta. Viene spontaneo domandarsi se valga davvero la pena di mettere a repentaglio la democrazia e la pace sociale per costruire una scala mobile lunga 30 metri che nessuno sembra volere tranne coloro che la propongono. La risposta credo sia una sola poiché ritengo sarebbe segno d’intelligenza per ogni amministratore ammettere di avere fatto una scelta sbagliata.
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Pausania |
Inviato: 17/10/2006 12:57 Aggiornato: 17/10/2006 12:57 |
Sono certo di non sapere Iscritto: 6/4/2006 Da: Inviati: 3872 |
Re: Aggiornamento TAV Citazione: avendo io una posizione talmente antiberlusconiana da giustificare abbondantemente l'avvento dei Mortazza & Friends. Non preoccuparti, ci siamo passati tutti. Ma come direbbe qualcuno, vedo una luce in fondo al tunnel
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shevek |
Inviato: 17/10/2006 13:59 Aggiornato: 17/10/2006 13:59 |
Dubito ormai di tutto Iscritto: 27/4/2005 Da: Napoli Inviati: 1249 |
Re: Aggiornamento TAV Salut y Libertad a todos...
Interessante il fatto come in democrazia venga gestito il rapporto maggioranza/minoranza. I valsusini sono contrari quasi all'unanimità, ma il grosso del resto della popolazione limitrofa è favorevole. Dunque hanno torto.
Una ragazza è contraria ad essere violentata. Ma le persone a lei più vicine (quattro violentatori) sono d'accordo, Sono l'80%. La ragazza ha torto, la si violenti pure.
Shevek
"Il potere è l'immondizia nella storia degli umani" - F. Guccini www.portadimassa.net - WEB-TV e non solo di Filosofia
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pseudoTale |
Inviato: 17/10/2006 14:23 Aggiornato: 17/10/2006 14:23 |
Mi sento vacillare Iscritto: 25/5/2006 Da: Inviati: 451 |
Re: Aggiornamento TAV ciao shevek,
sono sempre stato un grande appassionato del giochino "è come se...".
era un tot che cogitavo un "è come se..." all'altezza per 'sta questione del sondaggio Susa vs Provincia.
direi che il tuo è perfetto.
posso smettere di cogitare.
grazie.
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Bimbodeoro |
Inviato: 17/10/2006 17:18 Aggiornato: 17/10/2006 17:18 |
Mi sento vacillare Iscritto: 6/6/2006 Da: Amicoland Inviati: 388 |
Re: Aggiornamento TAV
"Non è il popolo che deve aver paura del proprio governo, ma è il governo che deve avere paura del proprio POPOLO."
"Sotto questa maschera non c'è solo carne, sotto questa maschera c'è un idea e le idee sono a prova di proiettile."
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spettatore |
Inviato: 18/10/2006 11:56 Aggiornato: 18/10/2006 11:56 |
Mi sento vacillare Iscritto: 15/11/2004 Da: Inviati: 883 |
Re: Aggiornamento TAV Domande per l'attento lettore: - perchè sull'asse che parte dalla Puglia, attraversa la Val di Susa e finisce a Mont St. Michel in Francia, ci sono delle costruzioni sacre su dei cocuzzoli (chiese, templi, chiamatele come vi pare) dedicate a S.Michele? - Il nome Mika-El vi dice nulla? - Nella tradizione cristiana qual'è la specializzazione dell'arcangelo Michele? - Perchè dopo la nomina a ministro (di sto C****) Pecoraro Scanio va ringraziare S.Michele Arcangelo nella chiesa della Val di Susa e c'è un movimento tellurico nella zona dell'altra chiesa di S.Michele in Puglia? Al lavoro al lavoro !!!! Lo spettatore
Citazione: Non metterti a discutere con un idiota. La gente potrebbe non accorgersi della differenza.
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lamefarmer |
Inviato: 18/10/2006 23:35 Aggiornato: 18/10/2006 23:35 |
Mi sento vacillare Iscritto: 23/9/2005 Da: vacu°u(m) Inviati: 334 |
Re: Aggiornamento TAV Ultimamente stavo leggiucchiando il libro "caso" di Roberto Saviano, e una micro-lampadina mi si é accesa nel mio cervello da 2 neuroni... Saviano parla di un traffico di tessuti dal porto di Napoli al resto del continente, di proporzioni enormi, gestito dalla malavita locale. L'arrivo in porto e lo stoccaggio delle stogffe e delle merci già pronte, avviene tramite armatori cinesi. In genere le materie prime servono per produrre capi di alta qualità in loco (nel napoletano) mentre quelle più scadenti arrivano già fatte dalla cina. La mafia locale agisce da "banca" e da "intermediario internazionale", provvedendo a tutte le necessità di un imprenditore locale: economiche, amministrative (manovalanza), burocratiche (copertura), logistiche. Tutto all'insegna del silenzio mediatico imposto. L'importante é che non si sappia che l'economia italiana oggi si regge praticamente in modo esclusivo sull'elusione delle tasse e sulla "gestione allegra" dei marchi dei produttori. Tutte queste merci hanno un problema. Devono arrivare in centro europa il più rapidamente possibile, perché il fattore tempo, nelle determinazione dei costi e delle competitività di tutti i mercati, stà diventando determinante per il successo di un impresa. Presentare con un giorno di anticipo i saldi di fine stagione in un grande magazzino può singificare la differenza per un esercizio di grandi dimensioni. Ma non puoi pubblicizzare il fatto che devi costruire una ferrovia per farci correre su merci illegali... Il giro d'affari, e il crollo definitivo della economia italica ormai in bilico nel baratro del nulla da più di 5 anni, convince tutti gli amministratori pubblici, di ogni colore o credo, per dovere verso la patria o per interesse personale, che il gioco vale la candela e Venaus é tutto sommato sacrificabile. Se é così é davvero grigia...
Ognuno parla di se stesso, sempre e comunque
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