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media : INTERNET FRA INFORMAZIONE E POTERE
Inviato da Redazione il 6/5/2004 22:33:06 (4464 letture)

INTERNET FRA INFORMAZIONE E POTERE



Una riflessione sul ruolo di Internet nel prossimo futuro, ed un confronto con le due altre grandi rivoluzioni nella storia della comunicazione: la stampa di Gutemberg, e la radiotelevisione.



content="text/html; charset=ISO-8859-1">

link="#33cc00" alink="#000088" vlink="#ff0000">
style="text-align: left; margin-left: auto; margin-right: auto; background-color: rgb(57, 99, 132);"
cellpadding="2" cellspacing="2" border="1" width="600">



L'INTERNET NEL
RAPPORTO
MILLENARIO


FRA
INFORMAZIONE
E
POTERE




src="http://www.luogocomune.net/lc/images/library/spidr260.jpg"
align="middle" style="border: 2px solid ; width: 260px; height: 289px;">






L'Internet
è
la
terza
grande
rivoluzione
nella
storia
della
comunicazione.



La
prima
fu
quella
di
Gutemberg,
che
con
la
stampa
toglieva
il
privilegio
della
conoscenza
ai
pochissimi
possessori
di
libri
copiati
a
mano,
e
la
metteva
a
disposizione
di
una
elite,
sempre
ristretta,
ma
centinaia
di
volte
più
ampia
della
precedente.




Da
un
punto
di
vista
algebrico,
introduceva
il
principio
della
replicabilità
della fonte,
con
ciascuna
unità
fruibile
da
un
singolo
utente
alla
volta.



STAMPA:
Una
fonte, una
destinazione
(1
x
1
=
1).


La
seconda
rivoluzione
fu
quella
della
radio-televisione,
che
introduceva
suoni
ed
immagini,
superava
grazie
all'etere
i limiti
fisici
della
propagazione
manuale,
e introduceva
soprattutto
il
concetto
della
contemporaneità
(la
"diretta").


Da
un
punto
di
vista
algebrico
si
superava
così
la
fruizione
unitaria,
con
ogni
singola
fonte in
grado
di
raggiungere
infiniti
utenti
nello
stesso
momento.



RADIO-TV:
Una fonte,
infinite
destinazioni
(1
x
1000
=
1000).


La
terza
rivoluzione,
Internet
appunto,
non
apporta alcun cambiamento radicale da
un
punto
di
vista
tecnologico
(testo, suono e immagine rimangono
bene o male alla
base
del
linguaggio),
ma
introduce
il
concetto
- profondamente rivoluzionante - di reciprocità.
Ora fonte e utente sono sullo stesso livello, e possono interagire.


Da
un
punto
di
vista
algebrico,
ciò
rende
le
infinite
utenze
altrettante
fonti potenziali.




INTERNET:
Infinite fonti,
infinite
destinazioni
(1000
x
1000
=
1.000.000).




style="background-color: rgb(57, 99, 132); text-align: left; margin-left: auto; margin-right: auto;"
cellpadding="2" cellspacing="2" border="1" width="600">


In
un
grafico
molto
approssimativo,
che
ponesse
intorno
all'anno
zero
(espansione
impero
romano)
le
origini
della
civiltà
occidentale,
le
distanze
fra
le
tre
rivoluzioni
risultano
in
una
accelerazione
algebrica
molto
simile
a quella
del
rapporto
informazione/utenza.
Ovvero,
i tempi
si
riducono
secondo
la
stessa
curva
con
cui
si
allarga
la
base
"informata":





src="http://www.luogocomune.net/lc/images/library/med-675.jpg" alt=""
style="border: 1px solid ; width: 675px; height: 197px;">




A giudicare
da
questa
progressione,
entro
una
decina
d'anni
al
massimo...







LE 3 RIVOLUZIONI: UN FATTORE COMUNE, UNA PROFONDA DIFFERNZA




Nell'ambito
dell'assioma
"informazione
=
potere",
ciascuna
delle tre
rivoluzioni,
allargando
la
base
"informata",
ha
ridotto
di
altrettanto
la
"disinvoltura"
con
cui
l'elite poteva
permettersi di abusare
a
piacimento
del
potere.
Se
nel
basso
medioevo
il
principe
poteva
mettere
a
morte
il
servo
senza
doverne
rispondere
a
nessuno,
durante
l'illuminismo
questo
già
comportava
per
lui
una
qualche
complicazione
in
più.
Ed
ai
giorni
nostri,
per
l'equivalente
di
quell'omicidio,
bisogna
o rifugiarsi nella
pena
di
morte (con la complicità del giudice, caso frequente negli
USA),
oppure
contare sull'impunità
che
comunque
ti offre il
sistema
democratico, se ne sei un esponente
di
vertice.
Ma
bene
o
male,
Andreotti
i
tre
gradi
di
magistratura
se
li
è
fatti
tutti,
e
ne
è
uscito
"non
colpevole"
più
che
altro
sulla
carta.
(Nota
bene:
non
"innocente")
.




Ma
Internet ha un'altra
caratteristica,
la
cui
portata
storica
è forse ancora maggiore delle precedenti: r
color="#cccccc">ispetto
ai due passaggi precedenti, Internet
rappresenta anche 
il
primo
momento
in
assoluto
nella
storia
in
cui
l'informazione
sfugge
ad
un
qualunque
controllo
dell'elite al potere.


E'
ciò
non
è
affatto
marginale,
visto
appunto
l'assioma
di
partenza.



***



Ci
vorrà
del
tempo
prima
che
la
gente
si
abitui
alla
(o
anche
si
accorga
della)
portata
storica di
questo
aspetto. Ed altrettanto ce ne vorrà perchè l'elite si
renda
conto
fino
in
fondo
della
serpe
che
si
è
covata
in
seno
(l'Internet,
sublime
paradosso,
è
stato
inventato
dai
militari USA,
come
"arma
segreta"),
ma il
processo
ormai è
avviato,
ed
è chiaramente
irreversibile.




Non
solo infatti le
implicazioni
commerciali
rendono
oggi
l'Internet
indispensabile
alla
struttura
economica
dell'Occidente,
ma
a
questo
punto
sarebbe
teoricamente
impossibile
sopprimerlo per il semplice fatto che un
qualunque
tentativo
in quel senso verrebbe immediatamente
denunciato
al mondo tramite Internet stesso. Ovvero, l'arma che ferisce è
anche il proprio sisteme di difesa migliore.



E
senza
consenso
popolare
-
ci
insegna
la
storia
-
non
ha
mai
governato
nessuno
per
più
di venti minuti.
Una
volta
che
il
re
è
nudo,
lo
è
tanto
oggi
quanto
lo
era
ieri.


(Questo
non
vuol
dire
che
non
vi saranno,
come già vi sono, continui
tentativi
di
restrizione
di
ogni
tipo.
Ma
possono
solo prendere di mira
il
singolo,
non il sistema in sè, e
per
ogni
sito
eventrualmente chiuso
con qualche sotterfugio se
ne
riapriranno subito
tre
nel giro di un quarto d'ora).






GLI
ASPETTI
NEGATIVI, E IL "FATTORE UMANO"


Come
in
tutte
le
rivoluzioni,
in
cui
l'eccesso
diventa
regola,
anche
Internet
porta
con

il
suo
bagaglio
di
aspetti
negativi.
Il
fatto
ad
esempio
che
chiunque
possa
immettere
in
rete
ciò
che
crede,
rende
la
piazza
un
infido
"souk"
dove
distinguere
il
prodotto
sano
da
quello
bacato
è
tutt'altro
che
facile.


C'è
inoltre
il
problema
che
potremmo
definire "incesto
dell'informazione".
Ovvero,
una
volta
che
una
qualunque
informazione
è
messa
in
circolo,
può
venire
teoricamente
ripresa
e
riciclata
all'infinito,
creando
da
una
parte
una
distorsione
della
stessa,
dall'altra
la
falsa
sensazione
di
una "abbondanza"
che
può
essere
facilmente
scambiata
per
conferma
della
sua
veridicità.


Per
i
due
problemi,
fortunatamente,
c'è
un'identica
soluzione:
la
consuetudine
all'uso
del
mezzo.
Che
si
sia
navigatori
con
salvagente
o
surfer
da
onda
oceanica,
arriva
per
tutti
il
momento
in
cui,
istintivamente,
ti
viene
il
sospetto
di
essere
finiti
in
un
sito
"ciucco".
E
siccome
a
quel
punto
si
è
di
solito
anche
abbastanza
familiari
col mezzo da
poter
condurre
un'efficace
ricerca
in
tempi
brevi,
la
verifica
di
quel
sospetto
è
anche
solitamente
a
portata
di
mano.
(Il
"capitano" un

esperto
sa
bene
come
rivolgersi
al
motore
di
ricerca,
per
verificare
se
si
tratti
di
un
ripetuto
effetto
copia-e-incolla,
o
se
invece
svariate
fonti
riportino
in
effetti l'argomento
da punti di vista indipendenti).


Un'ultimo
aspetto
negativo, per molte persone,
è
la
cosiddetta
"mancanza
del
fattore
umano"
nei
rapporti
che
si
creano
in
rete:
mi
sembra
di
parlare
con
uno
schermo
luminoso,
non
posso
chiacchierare
con
uno
se
non
lo
vedo
in
faccia,
che
senso
ha
dire
ciao
se
non
puoi
stringergli
la
mano?


Innegabile,
ovviamente:
per
il
club
delle
bocce
la
nostalgia
l'abbiamo
tutti.
Vorremmo
però
suggerire
un
rovescio
della
medaglia,
che
potrebbe
almeno
in
parte
consolare
i
più
sensibili a questo problema:
proprio
perchè
in
rete
non
ci
si
"incontra"
per
prossimità
fisica,
il
criterio
aggregativo
diventa
il
qualunque
oggetto
specifico
che
sia
di
comune
interesse:
la
passione
per
la
vela,
l'odio
per
gli
eschimesi,
l'interesse
per
la
ricerca
bioatomica.
Ecco
quindi
che,
una
volta
trovato
il
proprio
"bar"
sotto
casa,
ci
si
sente

più
estranei
in
un
senso
(anche
se
dura poco),
ma
decisamente
più
"a
casa"
nell'altro.
In
secondo
luogo
-
e
qui
sta
forse
la
grande
lezione
umana
di
Internet
-
non
conta
più
se
quello
che
hai
davanti (si fa per dire)
è
alto
o
basso,
bello
o
brutto,
ricco
o
povero.
Conta
ciò
in
cui
crede,
ciò
che
pensa,
ciò
che
sogna.
Ovvero
quello
che
ciascuno
di
noi
è,
nel
senso
più
profondo
della sua
essenza
individuale.


Internet
è,
in
ultima analisi,
il
luogo
di
incontro
per
tutte
le
menti
dell'umanità.



M.
M.








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8/11/2015 9:09:03 - Commenti liberi

I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore Albero
Truman
Inviato: 6/5/2004 22:34  Aggiornato: 6/5/2004 22:34
Ho qualche dubbio
Iscritto: 7/5/2004
Da:
Inviati: 57
 Re: INTERNET FRA INFORMAZIONE E POTERE
Mi sembra trascurato il problema dell'eccesso di informazione, cioè il fatto che circola molta più informazione di quanta ne serve, il che obbliga ad avere dei filtri per selezionare l'informazione significativa. Già i media tradizionali forniscono un eccesso di informazione che, per fortuna, è facilmente trattabile: è quasi tutta spazzatura. Su Internet oggi il problema non è l'informazione ma il filtraggio di ciò che non è significativo. Non parlo dei siti bufala citati nell'articolo, ma del rumore: cioè tonnellate di informazione duplicata che ottiene l'effetto di coprire i pochi dati significativi. La nuova frontiera di chi lavora su internet sta nel riorganizzare l'informazione raccogliendo i (relativamente pochi) dati utili in una montagna di rumore e riaggregarli in modo significativo. Truman Burbank

Redazione
Inviato: 6/5/2004 23:04  Aggiornato: 6/5/2004 23:04
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: INTERNET FRA INFORMAZIONE E POTERE
Il problema dell'eccesso di informazione, in effetti, è solo accennato, ma qui mi interessava soprattutto mettere in luce il potenziale algebrico della rete che le altre due rivoluzioni non avevano. Comunque, riguardo a quel problema, vedo che anch’io lo divido in due come te: la sovrainfromazione puramente quantitativa (un infido souk) e la ripetizione del messaggio (l’incesto dell’informazione). Ritengo però che il problema, almeno nel suo primo aspetto, vada di pari passo con una crescita critica dell'utente, che man mano impara da solo a distinguere fra siti genuini e siti-spazzatura. Resta invece grave, per me, lo scollegamenteo che esiste fra i vari siti "genuini" - specialmente nella libera informazione - ma questo è già un discorso strategico, e andrebbe fatto in sede separata (mi auguro al più presto). Grazie Massimo Mazzucco [ Modificato da Redazione Attivo 7/5/2004 10:31 ]

ennio
Inviato: 11/5/2004 13:49  Aggiornato: 11/5/2004 13:49
Ho qualche dubbio
Iscritto: 8/5/2004
Da:
Inviati: 57
 Re: INTERNET FRA INFORMAZIONE E POTERE
C'è anche un altro "aspetto-problema" legato all'invasione dell'informazione buona e dell'informazione spazzatura su internet, ma anche sui network e sulla carta stampata. Si tratta della capacità di saper scindere le informazioni reali da quelle manipolate. E non è un problema da poco. Come può una qualsiasi persona capire quale sia l'informazione esatta? Non può: - non possiede gli strumenti per capire compresi i filtri; - non ha raffinato così tanta esperienza dentro la testa e nel bagaglio cognitivo personale così da poter identificare a colpo d'occhio il buono dal fasullo; - non potrà mai affinare questo "bagaglio cognitico" poichè è immerso nella giungla dell'informazione Se mi danno da mangiare sempre biada, ghiande e cornetti alla crema dalla nascita, come faccio a capire quando sto mangiando una fetta di salame misto al pesce marcio? In ultimo, per paradadosso, nessuno dovrebbe mai esprimere la propria opinione (condidetandola esatta) poichè tutte le nostre informazioni provengono da fonti tutt'altro che esatte e attendibili. Questa sarà davvero la sfida del Terzo Millennio: la CAPACITA' DI SPAGIRIA (termine coniato da Paracelso nel '600, separo e diffondo), ovvero l'antica arte alchemica si separa il "puro" dall' "impuro". Da questa capacità tutta umana, si capirà se stiamo regredendo o stiamo fingendo di essere vivi. Un saluto Ennio Montesi www.LoretoBambino.it

Truman
Inviato: 1/6/2004 18:12  Aggiornato: 1/6/2004 18:12
Ho qualche dubbio
Iscritto: 7/5/2004
Da:
Inviati: 57
 Re: risposta a Ennio
Ennio ritorna sulla capacità di scindere le informazioni reali da quelle manipolate. La risposta a priori potrebbe essere estremamente complessa. La risposta pratica, in un mondo reale e nel corso del tempo è abbastanza facile. Le informazioni vengono comunque da noi elaborate in base a nostri preconcetti (assiomi, bias, ... come preferisci) che ci formiamo nel corso del tempo. Per selezionare le idee nel corso della storia è fondamentale la capacità delle varie affermazioni di predire il futuro, cioè di dire prima ciò che succederà. La credibilità delle fonti va misurata verso il passato, per esempio se Bush oggi dice che l'Iraq ha armi di distruzione di massa, poi che è pieno di terroristi, poi che la guerra è finita, evidentemente non è credibile. Se qualcun altro dice che la guerra è legata al petrolio e poi si vedono le truppe che corrono a presidiare i pozzi di petrolio, allora quest'altro è abbastanza credibile. Insomma la scienza non serve a spiegare la realtà ma a formarsi un modello capace di predire il futuro. Ma forse questo è un altro discorso.

ennio
Inviato: 8/6/2004 13:34  Aggiornato: 8/6/2004 13:34
Ho qualche dubbio
Iscritto: 8/5/2004
Da:
Inviati: 57
 Re: risposta a Ennio
Truman : I concetti che hai espresso, seppure con sfumature e valenze diverse sono anche il mio punto di vista della visione globale della realtà dell'informazione. Un tempo si diceva che la Terza Guerra Mondiale si sarebbe combattuta a Wall Street, sui Mercati Finanziari Mondiali e non più con le armi. La Terza Guerra Mondiale (che a mio avviso è già iniziata da un bel pezzo) si combatterà con le Armi dell'Informazione e della Propaganda verso le masse. E anche con le Armi tradizionali e moderne verso i Nemici o Presunti tali. In pratica siamo nel bel mezzo di 2 (DUE) Terze Guerre Mondiali già iniziate: 1 - QUELLA DELL'INFORMAZIONE 2 - QUELLA SUGLI ESSERI UMANI Su questi due punti l'Umanità dovrà confrontarsi e venire ad un accordo con se stessa. Oggi nel mirino degli interessi c'è: - petrolio - territori - islamismo Domani potrebbe magari esserci: - Corea del Nord - Cina - cattolicesimo - buco dell'ozono - inquinamento radioattivo - fusione dell'atomo - fissione dell'atomo - antimateria - mancanza di acqua potabile - scorte alimentari Ci sarebbe da aprire un dibattito immenso che andrebbe a toccare tutte le sfaccettature della vita dell'uomo su questo pianeta, compresi gli aspetti filosofici ed epistemologici. Sarebbe bello sentire anche l'opinione del mio amico Karl Popper. Mi viene in mente un passo: Fate silenzio, voi, onde turbate, e tu calmati, abisso, mettete fine alla vostra discordia. John Milton, Paradiso Perduto La lista è lunga... aggiungete voi le altre voci... vediamo cosa ne esce... Ennio Montesi www.LoretoBambino.it [ Modificato da ennio Attivo 9/6/2004 8:19 ]

solenero
Inviato: 28/9/2004 14:31  Aggiornato: 28/9/2004 14:31
Mi sento vacillare
Iscritto: 19/7/2004
Da: Valle Seriana Superiore
Inviati: 846
 Re: INTERNET FRA INFORMAZIONE E POTERE
Tratto da www.ilconsapevole.it Free Software di Lorenza Clementoni Accogliere i principi del software libero per un’economia più umana ed equa Cambiare il mondo finora non è stato possibile. E’ invece possibile – gradualmente - acquisire nuove indispensabili consapevolezze. Per esempio, opporsi frontalmente alle multinazionali per cercare di cambiarle è inutile e, spesso, doloroso. È molto più salutare creare delle nicchie di convivenza sana e soddisfacente, che potranno diventare modelli complementari, ma esportabili ad altre realtà. Guardiamo soprattutto al Software Libero, che ha creato una comunità virtuale (Associazione Software Libero), dove chi aderisce mette in condivisione le proprie conoscenze, in cambio della possibilità di attingere da esse. A prescindere dalla solidità delle sue motivazioni etiche, tale sistema sembra avere i numeri per competere, sia dal punto di vista teorico che pratico. Il settore dell'Information Tecnology, così, si trasforma in un sistema in cui la produzione di software è sempre meno importante, grazie alla grande disponibilità di ottimo materiale gratuito in forma di sorgente. La concorrenza si gioca sempre più sul servizio e sull'assistenza, dove le piccole aziende possono far valere i loro numeri contro i giganti. I programmatori che operano su basi condivise basano la propria competitività sulla flessibilità e sull'assistenza. Si è creato un settore tecnologico che ha tutte le caratteristiche virtuose dell'economia che verrà. Conoscenze e informazioni libere, ossia la possibilità per ciascuno di noi di attingere dal pozzo del sapere umano. Secondo, micronizzazione e localizzazione delle aziende. Terzo, l'accorcia-mento della filiera. Quarto, riduzione del consumismo. Per raggiungere tali risultati, Stallmann e i suoi seguaci hanno prima di tutto creato uno strumento legale ineccepibile, la GPL, cui è seguito “il miracolo”. Grazie alla condivisione, qualunque operatore, in qualunque cantina del mondo, gioca alla pari con imprese potenti e strutturate. Nel nuovo sistema economico non c'è un monopolista, ma milioni di programmatori liberi. Ora rappresentano un modello vincente da imitare per tutti i settori dell'economia. Dal punto di vista tecnico, il veicolo dell'altra economia è senza dubbio Internet, anche se per impedire che le risorse condivise possano essere depredate e rese indisponibili da parte di un gruppo di potere, si rende necessario uno strumento legale ineccepibile. La licenza GPL, purtroppo, è tagliata su misura per il software, e molto probabilmente dovrà essere costruita settore per settore. Caratteristiche del modello da replicare sono una miriade di trasformatori finali, che si occupano delle fasi più delicate del processo: la personalizzazione e l'assistenza tecnica. Alle loro spalle, un sistema industriale anche concentrato, che fornisce loro le basi da trasformare, ed un sistema informativo condiviso, gestito a volte dai produttori delle "basi", talvolta – in modo migliore - dai piccoli produttori in associazione. Inoltre, la struttura flessibile permette che ad effettuare la sua scelta sia il committente, non l'ufficio marketing della multinazionale. L'economia aperta è quindi anche uno strumento per ridare potere ai consumatori. Al fronte opposto, le reazioni sono già pronte. Da tempo le multinazionali stanno cercando di estendere a tutti i settori dell’economia il modello economico chiuso, rendendo proprietari e concentrati i fattori strategici detenuti, che possono essere codici sorgenti, materie prime, conoscenze, impianti etc. Con istanze apparentemente legittime, le megasocietà esercitano pressioni lobbistiche per ottenere qualcosa in più rispetto alla normale protezione dei loro investimenti futuri. Esportare la GPL significa opporsi a tutto questo, ed anzi forzare la mano in settori strutturalmente poco aperti e flessibili, per renderli simili a quelli naturalmente aperti. Uno scontro frontale con tali giganti sarebbe in ogni caso inutile e controproducente. Più opportunamente, si dovranno creare micro-sistemi sostenibili. Una volta dimostrato che funzionano, saranno gli altri a bussare alla porta per chiedere di entrare.

Lentamente, inesorabilmente, la sabbia del tempo ricopre la mente.
- Frankie hi-nrg MC -
solenero
Inviato: 5/10/2004 15:05  Aggiornato: 5/10/2004 15:05
Mi sento vacillare
Iscritto: 19/7/2004
Da: Valle Seriana Superiore
Inviati: 846
 Re: INTERNET FRA INFORMAZIONE E POTERE
Una domanda che c'entra poco: Stampa Gutemberg, ma Radio? si è per caso arrivati alla conclusione delle origini? E' di Marconi o Tesla?

Lentamente, inesorabilmente, la sabbia del tempo ricopre la mente.
- Frankie hi-nrg MC -
hi-speed
Inviato: 27/7/2005 17:04  Aggiornato: 27/7/2005 17:04
Sono certo di non sapere
Iscritto: 28/12/2004
Da: preda lunga
Inviati: 3211
 Re: INTERNET FRA INFORMAZIONE E POTERE
Discussione su Marconi e Tesla e alcuni dati:qui

Cosa Sta Succedendo? Madre, madre Ci sono troppi di voi che piangono Fratello, fratello, fratello Ci sono troppi di voi che stanno morendo Sai che dobbiamo trovare una maniera Per portare un pò di amore qui oggi

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