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opinione : Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Inviato da Redazione il 4/3/2007 8:20:00 (9804 letture)

di Carlo Brevi

La più grande incongruenza dell'arte contemporanea è il suo definitivo allontanamento da quella che si potrebbe definire l' "estetica comune".

Le grandi opere d'arte dei secoli passati avevano la caratteristica di essere apprezzate nello stesso modo dai nobili e dai contadini, uniti, almeno in questo, nel riconoscere quello che si poteva definire "bello".

Vi è un interessante chiave di lettura del processo che ha portato a questa frattura, ed è l'analisi degli studiosi di quella particolare visione detta "Tradizionale".

Come ben espresso da Titus Burckhardt nel suo splendido libro "L'Arte Sacra in Oriente e in Occidente", il percorso che nel nostro continente ha vissuto l'espressione artistica è del tutto analogo alla legge dell'allontanamento dalla vetta, ovvero dal celestiale.

Occorre premettere che nella creazione artistica, come è noto, partecipano tre soggetti: ...

... l'artista, ovviamente, la materia che sta per essere modificata, che si tratti di marmo, una tela e dei colori, o qualsiasi altra cosa, ed infine quel particolare sentimento, energia, che è l'ispirazione, l'idea, l'atto creativo in sè, a cui ognuno può attribuire il nome che ritiene più opportuno.

Fino al medioevo, questa "energia" era costretta ad incanalarsi - termine appropriato - entro determinati limiti.
L'arte era vincolata, era quasi esclusivamente Arte Sacra, che doveva rispondere a delle regole ferree.
Sarà il Rinascimento a liberare l'arte da questi vincoli: in precedenza ogni forma di arte, quello che all'epoca veniva definita arte (perchè "l'arte è quello che gli uomini chiamano arte in un determinato periodo") era necessariamente Arte Sacra.

Si pensi ad esempio alle icone ortodosse, in cui l'arte figurativa bizantina raggiunse il suo apice.
Le icone sono necessariamente bidimensionali, loro compito è evocare il trascendente, e devono rispondere a determinati canoni molto rigidi.

L'artista che dipinge l'icona "sacrifica" la sua creatività all'interno di questi parametri. E proprio questa creatività, questa "energia", incanalata dentro l'icona, le conferisce quella aura che colpisce non solo il fedele, ma chiunque la osservi con attenzione.

Quando l'arte nel Rinascimento italiano si liberò dai vincoli religiosi e trasferì la sua attenzione dal celestiale al terreno, la creatività degli artisti poté liberarsi, e il risultato fu un periodo artisticamente irripetibile, una esplosione di ispirazione e vigore artistico che il mondo intero non aveva fino a quel momento mai conosciuto, e mai più conobbe.

Fu come se una enorme energia accumulata nei secoli potesse finalmente esplodere e manifestarsi.
Fu come l'eruzione di un vulcano che da tempo riposava paziente, e come i grandi vulcani la sua forza andò via via scemando.

Secolo dopo secolo questa energia, liberata improvvisamente, andava estinguendosi; dopo il Rinascimento venne il Manierismo, poi il Barocco, in cui il vortice dell'energia raggiunse il suo culmine, poi il Rococò, in cui già la creatività passata cominciava a dare i primi segni di stanchezza, rifugiandosi nell'eccesso e nella citazione esasperata.

Col Neoclassicismo vi fu un tentativo di recuperare gli antichi splendori, ma quel che rimaneva dei fasti passati erano solo le forme; l'anima già mancava.

Infine, i pittori, dopo aver omaggiato la natura iniziarono ad investigare i propri sentimenti, la propria intimità.
La rappresentazione della natura era ora filtrata attraverso le proprie sensazioni.
Siamo ormai nell'ottocento, e le arti figurative stanno per completare il loro lungo viaggio dal celestiale al profondo.

Nel novecento le forme iniziano a scomparire. Non compare più il divino reso astratto dalle due dimensioni, non più la natura e l'uomo nella sua orgogliosa corporalità, non più la natura filtrata dai sentimenti: ora è il momento della conclusione del viaggio, tocca ai sentimenti stessi essere rappresentati.

L'artista non guarda più in alto, non si guarda più intorno, ma esplora direttamente la sua anima, si guarda dentro, e cerca di raffigurare ciò che vede.

Siamo ormai nel novecento avanzato, le arti figurative hanno dunque raggiunto il termine del loro percorso.
Ma i tempi sono difficili, gli artisti, più dei loro consimili, sono in grado di percepire lo spirito di questi tempi, ed è uno spirito oscuro.

L'artista si guarda dentro e vede demoni, demoni informi. La forma, il corpo, erano il tempio dello spirito.

Ora, in questi tempi, le forme sono definitivamente sezionate, devastate, scomposte. Così le tele si colmano di linee, linee nervose, contorte, scure.

Demoni.


Carlo Brevi (Santaruina)

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I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore Albero
Pausania
Inviato: 4/3/2007 13:19  Aggiornato: 4/3/2007 13:19
Sono certo di non sapere
Iscritto: 6/4/2006
Da:
Inviati: 3872
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Interessante articolo Carlo, che mette in luce un quesito che ben pochi hanno il coraggio di porre in pubblico: ma una lattina piena di feci cosa rappresenterà mai? Che arte sarà mai?

Troppo facile liquidare la questione con l'ignoranza delle masse. Ci sono schiere di persone di cultura che nel segreto della propria coscienza non capiscono cosa abbia di così geniale Andy Warrol.

La tua chiave di lettura è chiara: in un processo storico che parte dal medioevo e si dipana progressivamente vero il contemporaneo, vi è stato un percorso discensionale che ci ha catapultati, nel giro di mille anni, dall'estasi del divino al puzzo della “merda d'artista”.

Se mi permetti, io divideri il discorso in due parti. La prima dedicata all'arte contemporanea. Essenzialmente è nata come forma di produzione di denaro dal nulla. I grandi ricchi come i Rockfeller avevano imparato una tecnica molto efficace: compravano le croste ignobili scarabocchiate da uno sconosciuto pagandole niente e poi, grazie agli importanti giornali di proprietà, avevano schiere di critici che elogiavano e quindi facevano lievitare il valore dei pezzi fino a prezzi increbili. Eccoti creato il denaro dal nulla. Capitalizzare sul niente.

Nessuna critica era possibile contro queste “forme d'arte”: poiché non seguivano alcun criterio noto di composizione, qualsiasi ragionevole critica non aveva modo di attecchire, in quanto poteva sempre essere rintuzzata con l'ormai ben noto metodo della derisione della presunta ignoranza altrui.

Rimane certamente da chiedersi quale genere d'arte sia quella che nessuno capisce, se non pochi iniziati che in qualche modo comprendono, o affermano di comprendere, l'alto valore del faccino della Monroe in verdre rosso giallo blu. Ma la risposta non sta a me, perché non ce l'ho.


La seconda parte del discorso, che mi pare più pregnante e più aderente allo spirito del tuo scritto, si rivolge soprattutto alla visione teleologica, o finalistica, o comunque progressiva verso un esito, che tu hai dell'evoluzione dell'arte.

In passato abbiamo già avuto modo di constatare che su questo punto siamo un pochino distanti, e per questo mi piacerebbe intavolare una discussione.

Dici che nel medioevo l'arte era rappresentazione del Divino e abbandono dell'umano (permetti una celia: davvero illuminista questa visione).

Ma a mio avviso il medioevo (parlando molto in generale, perché il medioevo è durato mille anni, alla faccia del periodo di mezzo) non può ridursi a questa semplice affermazione. In realtà sacro e profano si mescolavano in una unità inscindibile che poteva raggiungere vette di sublimità eccelse come pure toccare fondi di trivialità accesa. Fai l'esempio delle icone; però esistono anche altre forme espressive medievali che mischiano il mondo contemporaneo alla Parola Divinità con una facilità tale da essere davvero “incomprensibile” ai giorni nostri. Pensiamo ai grandi affreschi su cui scorrono, giganti, le scene della Lieta Novella, del Libro Sacro della cristianità. Nulla vi è che non sia terreno: sono grandi scene corali di vita contemporanea, che lo “spettatore” medievale percepiva come intimamente vicine. La venuta di Dio in Terra rappresentata secondo le forme esteriori della vita quotidiana. Il popolo e la Divinità mescolati assieme in una fusione di Alto e Basso, di Sacro e di Volgare che non ha più avuto paragoni nel tempo a venire.

E pensiamo alla summa enciclopedica del sapere medievale, la Divina Commedia di Dante. Il Sacro descritto e raccontato con il volgare, la lingua del popolo, la lingua nata per scrivere poesie d'amore alle proprie amate, che non capivano il latino (la lingua per eccellenza).

Quando l'arte nel Rinascimento italiano si liberò dai vincoli religiosi e trasferì la sua attenzione dal celestiale al terreno, la creatività degli artisti poté liberarsi, e il risultato fu un periodo artisticamente irripetibile, una esplosione di ispirazione e vigore artistico che il mondo intero non aveva fino a quel momento mai conosciuto, e mai più conobbe.

Non dimenticare però alcuni passaggi storici: la caduta dell'impero bizantino e il conseguente ritorno ad occidente, dopo secoli, dello sterminato patrimonio storico e cultura della classicità greca. Perché fino ad allora, la cristianità d'occidentale andava più d'accordo con i musulmani che con i cristiani d'oriente. Altri tempi, non c'è che dire.

E il Rinascimento italiano mai dimenticò il sacro. Anzi, quale Rinascimento avrebbe potuto esserci senza i Papi, senza l'arte sacra. Quale rinascimento sarebbe senza la Pietà di Michelangelo, senza quella madre più giovane del proprio figlio, che regge il corpo esanime di Dio morto e lo piange come solo una madre piange il proprio figlio: ancora una volta, terreno e celestiale che si mischiano, si contaminano, si esaltano l'un l'altro.

In forme diverse dal passato, non c'è dubbio. Ma il Divino non è abbandonato, mai.

Io credo che il vero spartiacque sia il momento in cui si è passanti dalla struttura sociale dell'anciént Règime a quella borghese, cioè nel momento in cui le arti, non solo figurative, hanno smesso di essere il veicolo della manifestazione della potenza e della grandezza del signore. In quel momento l'artista ha smesso di avere un Mecenate che pagava fortune intere per avere alle proprie dipendenze un Michelangelo, tanto per fare un nome.

L'artista ha cominciato a divenire libero ma povero. E alla fine a cominciato ad inscatolare escrementi.

Perdonate la lunghezza...

spettatore
Inviato: 4/3/2007 14:04  Aggiornato: 4/3/2007 14:04
Mi sento vacillare
Iscritto: 15/11/2004
Da:
Inviati: 883
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
@ santaruina & pausania:

grazie a voi per gli ottimi spunti dei vostri articoli. Si è risvegliata in me la voglia di contemplazione della mia opera d'arte preferita: "Gli iris" di Van Gogh. Adesso passerò un'oretta ad osservarla ed inebriarmi.


Lo spettatore

P.S. Giusto per farvi un pò d'invidia vi confesserò che il dipinto originale ce l'ho io e l'ho acquistato su internet due anni fa, pagandolo 85 euris. Un vero affare!!!!

Citazione:
Non metterti a discutere con un idiota. La gente potrebbe non accorgersi della differenza.
nike
Inviato: 4/3/2007 14:15  Aggiornato: 4/3/2007 14:15
Mi sento vacillare
Iscritto: 7/3/2006
Da:
Inviati: 845
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Bell'articolo Santa.

Citazione:
Quando l'arte nel Rinascimento italiano si liberò dai vincoli religiosi e trasferì la sua attenzione dal celestiale al terreno, la creatività degli artisti poté liberarsi, e il risultato fu un periodo artisticamente irripetibile, una esplosione di ispirazione e vigore artistico che il mondo intero non aveva fino a quel momento mai conosciuto, e mai più conobbe.

Fu come se una enorme energia accumulata nei secoli potesse finalmente esplodere e manifestarsi.
Fu come l'eruzione di un vulcano che da tempo riposava paziente, e come i grandi vulcani la sua forza andò via via scemando.


Nel rinascimento cominciò anche la satira , e non si può proprio dire che scherzassero con le provocazioni!

Giuseppe Arcimboldo (Milano, 1527 – Milano, 11 luglio 1593) pittore italiano,



---------

Citazione:
Quelli che creano sono duri di cuore. Nietzsche, Friedrich. Così parlò Zarathustra: II, Dei compassionevoli
rekit
Inviato: 4/3/2007 14:17  Aggiornato: 4/3/2007 14:17
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 11/9/2006
Da:
Inviati: 1151
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
mah?
il punto che il faccino della marylin a colori non e' solo un'opera su di una tela ma un'opera su una tela in quel posto in quell'anno in quel periodo storico fatta da quell'artista.
se non si riesce a capire questo allora buonanotte.

nike
Inviato: 4/3/2007 14:23  Aggiornato: 4/3/2007 14:23
Mi sento vacillare
Iscritto: 7/3/2006
Da:
Inviati: 845
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Citazione:
grazie a voi per gli ottimi spunti dei vostri articoli. Si è risvegliata in me la voglia di contemplazione della mia opera d'arte preferita: "Gli iris" di Van Gogh. Adesso passerò un'oretta ad osservarla ed inebriarmi.
Lo Spettatore

P.S. Giusto per farvi un pò d'invidia vi confesserò che il dipinto originale ce l'ho io e l'ho acquistato su internet due anni fa, pagandolo 85 euris. Un vero affare!!!!


Sicuro che non siano "gli Iris" di un certo Vincent van Cock ? Perchè secondo me l'hai pagato ancora un po' troppo...

Citazione:
Quelli che creano sono duri di cuore. Nietzsche, Friedrich. Così parlò Zarathustra: II, Dei compassionevoli
carloooooo
Inviato: 4/3/2007 14:26  Aggiornato: 4/3/2007 14:26
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 9/7/2006
Da: marca gioiosa et amorosa
Inviati: 1386
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Citazione:
Io credo che il vero spartiacque sia il momento in cui si è passanti dalla struttura sociale dell'anciént Règime a quella borghese, cioè nel momento in cui le arti, non solo figurative, hanno smesso di essere il veicolo della manifestazione della potenza e della grandezza del signore. In quel momento l'artista ha smesso di avere un Mecenate che pagava fortune intere per avere alle proprie dipendenze un Michelangelo, tanto per fare un nome.


Concordo, ma per un motivo diverso. La fine del mecenatismo coincide con l'instaurarsi di un mercato della cultura. L'opera d'arte si fa merce, e proprio per questo l'artista gode di una maggiore libertà rispetto al periodo precedente: non deve più sottostare all'esigenza singola, concreta e precisa del mecenate, bensì adeguarsi ad una richiesta del mercato non altrettanto precisa.

L'artista ha in questo modo un ouù ampio spazio di manovra e, nei casi più importanti, può addirittura cambiare egli stesso i gusti degli acquirenti, così che la produzione va a modificare la ricezione, instaurando in questo modo un rapporto dialettico tra le due.

A pensarci bene infatti, è solo con la scomparsa del mecenatismo e l'affermazione completa del mercato della cultura, nel XIX secolo, che è possibile la rivoluzione nell'arte, l'avanguardia. Prima i mutamenti erano molto più graduali e raramente venivano compiuti dalla singola personalità.

Citazione:
Le grandi opere d'arte dei secoli passati avevano la caratteristica di essere apprezzate nello stesso modo dai nobili e dai contadini, uniti, almeno in questo, nel riconoscere quello che si poteva definire "bello".


Su questo non me la sento di concordare appieno. E' sempre esistita un'arte "alta" e una "bassa", quest'ultima riservata a chi è stato escluso da quella che normalmente definiamo "cultura". E' sempre esistito un rapporto tra le due sfere, ma dubito che il contadino delle campagne di Lipsia fosse in grado di apprezzare le cattedrali polifoniche del Clavicembalo ben temperato.

Sicuramente la reazione del povero contadino era sicuramente diversa dalla nostra nel momento in cui ascoltiamo un pezzo di Luigi Nono o vediamo al museo una ruota di bicicletta su uno sgabello. Probabilmente il contadino, al pari del nobile, direbbe: è bello. Noi no.

C'è però da farsi una domanda: che cosa effettivamente capiamo in più della Sistina rispetto ad un Mondrian? Allo stesso modo: che cosa effetivamente capimo di più ascoltando la Jupiter di Mozart rispetto alla Kammersimphonie di Schoenberg?

Ho letto molto Adorno, per cui forse la mia risposta è condizionata, ma il suo discorso mi sembra convincente. La questione sta nella forma, ossia nell'insieme dei vincoli sociali che si presentano di fronte all'artista nel momento della creazione.

Riusciamo a "capire" - o crediamo di farlo - un'opera d'arte del passato perché si inserisce in una forma che ancora oggi riteniamo valida o che per lo meno riusciamo a comprendere.

Ne è riprova il fatto che espressioni artistiche geograficamente e culturalmente molto diverse dalle nostre ci lasciano per lo più indifferenti, o al massimo suscitano in noi una certa curiosità. Nel momento in cui la forma di un'opera (in ultima anaisi il "linguaggio", l'insieme di codici in cui quell'opera è scritta) ci risulta totalmente estranea, fatichiamo addirittura a considerarla arte.

Ciò potrebbe spiegare la difficoltà con cui recepiamo l'arte contemporanea. Il Novecento è l'epoca della crisi della forma, per cui il contenuto soggettivo dell'artista si esprime in libertà, la libertà di seguire la regola che egli stesso si dà, per dirla con Debussy. La forma - sociale, intersoggettiva - diventa anch'essa soggettività. Di qui la difficoltà di recepire l'arte contemporanea: difficoltà di recepire un vissuto soggettivo a noi estraneo senza il medio - comune ad artista e fruitore - costituito dalla forma.

In una visione classista della società, questo processo potrebbe spiegarsi con la fine dell'egemonia di una classe sulle altre. Non esiste più un codice definito da una parte della società a cui gli altri attori si adeguano, e la massificazione porta alla disgregazione del linguaggio comune, a favore di una molteplicità di espressioni soggettive ed isolate.

Carlo

PikeBishop
Inviato: 4/3/2007 14:28  Aggiornato: 4/3/2007 14:28
Sono certo di non sapere
Iscritto: 1/11/2005
Da: Tavistock Square, Camden, London WC1H, UK
Inviati: 6263
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Citazione:
se non si riesce a capire questo allora buonanotte

Buonanotte anche a te rekit.

PS
Se c'e' qualcuno che mi ha sempre fatto incazzare solo per il fatto di esistere (oltre a pappataci, zecche e politici) sono i collezionisti.
Qualsiasi cosa tocchino si trasforma magicamente in merda.

Il Portico Dipinto Network Nanopublishing
E' dall'uso (mancato) del Congiuntivo, che li riconoscerete.
nike
Inviato: 4/3/2007 15:15  Aggiornato: 4/3/2007 15:20
Mi sento vacillare
Iscritto: 7/3/2006
Da:
Inviati: 845
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Citazione:
Santa: L'artista non guarda più in alto, non si guarda più intorno, ma esplora direttamente la sua anima, si guarda dentro, e cerca di raffigurare ciò che vede.

Siamo ormai nel novecento avanzato, le arti figurative hanno dunque raggiunto il termine del loro percorso.
Ma i tempi sono difficili, gli artisti, più dei loro consimili, sono in grado di percepire lo spirito di questi tempi, ed è uno spirito oscuro.


Citazione:
Pausania: Io credo che il vero spartiacque sia il momento in cui si è passanti dalla struttura sociale dell'anciént Règime a quella borghese, cioè nel momento in cui le arti, non solo figurative, hanno smesso di essere il veicolo della manifestazione della potenza e della grandezza del signore. In quel momento l'artista ha smesso di avere un Mecenate che pagava fortune intere per avere alle proprie dipendenze un Michelangelo, tanto per fare un nome.

L'artista ha cominciato a divenire libero ma povero.


Suppongo che i contadini capissero più questa arte… .

Otto Dix (Gera, 2 dicembre 1891 – Singen, 25 luglio 1969) pittore tedesco.




O questa anche antecedente..

"I mangiatori di patate"

Realizzato nel 1885 :

Vincent Van Gogh.




…..che quest’altra

Dominique Ingres (29 agosto 1780 - 14 gennaio 1867) pittore francese.



Citazione:
Pausania: L'artista ha cominciato a divenire libero ma povero. E alla fine a cominciato ad inscatolare escrementi.


Non credo proprio che l’artista sia divenuto povero e per questo abbia tentato di vendere la propria “merda inscatolata”, immagino tu ti riferisca a

Piero Manzoni.

La versione italiana del New Dada di Piero Manzoni,



New Dada:

- rifiuto del concetto e della volontà di produzione dell'opera d'arte tradizionale;

- elevazione a valore estetico e artistico di oggetti trovati, (ready-made: vedi Duchamp), dando così una sorta di "battesimo artistico" ad oggetti d'uso comune;

- predilezione dell'uso di elementi derivati dalla comunicazione di massa, fotografie, ritagli, manifesti, ecc., rielaborate con montaggi o ricomposizioni.

In linea con tali principi il New Dada recupera l'uso dell'oggetto e dell'esperienza quotidiani rispetto alla prevalenza dell'uso della pittura e della scultura (persistente anche nell'informale europeo e nell'action painting americano).

---------------------

Citazione:
Quelli che creano sono duri di cuore. Nietzsche, Friedrich. Così parlò Zarathustra: II, Dei compassionevoli
ziomao
Inviato: 4/3/2007 15:30  Aggiornato: 4/3/2007 15:30
Mi sento vacillare
Iscritto: 10/10/2005
Da:
Inviati: 339
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Santa... non angosciarti ^_^

Ci sono cose piu' belle nella vita dal cercare di imitare i mai abbastanza vituperati critici d'arte.

Almeno evitare di condensare discorsi complessi e tuttaltro che risolti, in pensieri stereotipati pronti per impachettare i cioccolatini :

"estetica comune" ... (!? esiste l'estetica "non comune" !!?), arte medioevale quasi esclusivamente arte sacra (?!?! ) rinascimento "..si liberò dai vincoli religiosi" (?!?!) ...Nel novecento le forme iniziano a scomparire... ( iper-realismo e liberty ad esempio !?!? ) ... Ora, in questi tempi, le forme sono definitivamente sezionate, devastate, scomposte. (!??! ma sei cosi' sicuro ? ) bla ..bla .. bla .. bla ...

Vada per il coraggio, ma attenzione a sconfinare nell'incoscienza

Mao

arturo
Inviato: 4/3/2007 15:34  Aggiornato: 4/3/2007 15:34
Ho qualche dubbio
Iscritto: 1/3/2007
Da:
Inviati: 265
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
un’ opera è Arte quando intuisce , sintetizza e anticipa l’ Anima del Tempo

Quando non suscita stupore, provocazioni e stimoli è business

Quando s’identifica con l’estetica comune è artigianato artistico

Santro
Inviato: 4/3/2007 15:34  Aggiornato: 4/3/2007 15:34
Mi sento vacillare
Iscritto: 13/11/2005
Da:
Inviati: 748
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
La genialità di Andy Warhol sta nel aver compreso, fino in fondo, la natura umana.
Ha intuito e, per mezzo delle sue opere, dichiarato che l'uomo è, sostanzialmente, un boccalone.

ETERNAL SALVATION
(or triple your money back)
carloooooo
Inviato: 4/3/2007 15:44  Aggiornato: 4/3/2007 15:44
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 9/7/2006
Da: marca gioiosa et amorosa
Inviati: 1386
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Citazione:
Quando s’identifica con l’estetica comune è artigianato artistico


Ne dovrei dedurre che Mozart faceva "artigianato artistico"?


Carlo

Santaruina
Inviato: 4/3/2007 15:51  Aggiornato: 4/3/2007 15:51
Sono certo di non sapere
Iscritto: 13/10/2004
Da: Sud Europa
Inviati: 5123
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Molti spunti interessanti.
Per quanto riguarda la questione del mercato dell'arte contemporanea, anche io sono convinto che si tratti al 90% di una astuta creazione dei galleristi, che appoggiati da critici notevolmente influenzati dallo spirito dei tempi creano un movimento basato essenzialmente sul nulla, sostanzialmente una enorme presa in giro.

Ma anche in questo processo vi è un qualcosa di "artistico".
In particolar modo l'arte concettuale ha la caratteristica, che l'arte invece non possedeva nel medioevo, ad esempio, di dover essere spiegata.

Dove sta infatti la differenza tra un orinatoio appoggiato all'incontrario per terra e "un atto di denuncia verso il conformismo e il bigottismo della visione borghese dell'arte, un urlo di denuncia verso i limiti che la società impone all'artista, una rivalutazione rivoluzionaria dell'oggetto quotidiano e comune che estrapolato dal suo contesto si eleva a dignità di arte" .

Parole mie, queste ultime, ma ognuno può metterci quello che vuole.

La differenza quindi tra l'orinatoio e l'altra cosa la mette proprio il critico, il nuovo protagonista, l'intermediario essenziale.

Non vi erano bisogno di critici al contadino dell'Ille de France per rimanere con la bocca spalancata dinnanzi alla cattedrale di Chartes e alle sue vetrate, non vi era bisogno di galleristi che gli spiegassero il loro valore.

L'arte contemporanea, in gran parte, senza i critici che ce ne ricordano l'importanza e ce la spiegano, a noi "istruiti", tornerebbe ad essere quello che sembra, ovvero una tela con dei tagli, degli armadi appesi, escrementi in una scatola.

A rose is a rose is a rose

Secondo il mio punto di vista, ovviamente.

Blessed be

-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
arturo
Inviato: 4/3/2007 16:15  Aggiornato: 4/3/2007 16:15
Ho qualche dubbio
Iscritto: 1/3/2007
Da:
Inviati: 265
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
#"Ne dovrei dedurre che Mozart faceva "artigianato artistico"?#

Ne dovrei dedurre che forse ti confondi con Salieri ?

Pausania
Inviato: 4/3/2007 16:16  Aggiornato: 4/3/2007 16:16
Sono certo di non sapere
Iscritto: 6/4/2006
Da:
Inviati: 3872
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Reikit Citazione:
il punto che il faccino della marylin a colori non e' solo un'opera su di una tela ma un'opera su una tela in quel posto in quell'anno in quel periodo storico fatta da quell'artista.

E' certamente così: è evanescente, destianata a perire, a non durare e a non parlare a nessuno.

A differenza dell'arte del passato, fatta per essere tale in qualunque posto, in qualunque periodo storico.

Carlooooo Citazione:
C'è però da farsi una domanda: che cosa effettivamente capiamo in più della Sistina rispetto ad un Mondrian? Allo stesso modo: che cosa effetivamente capimo di più ascoltando la Jupiter di Mozart rispetto alla Kammersimphonie di Schoenberg?


Non si sa, ma il fatto è che le opere d'arte “classiche”, sotto un solo significante, riuscivano a parlare a molti. Il grado di comprensione sarà stato certamente diverso per qualità e quantità a seconda del fruitore, della sua estrazione sociale, dalla sua preparazione culturale. Ma questa era la grandezza dell'opera d'arte, che sapeva parlare a molti (come i popolani che sapevano recitare a memoria brani interi della Commedia dantesca: di certo non capivano le implicazioni filosofiche e teologiche di ciò che narravano, ma in ogni caso “sentivano” una bellezza intrinseca in quelle parole).

Citazione:
Non esiste più un codice definito da una parte della società a cui gli altri attori si adeguano, e la massificazione porta alla disgregazione del linguaggio comune, a favore di una molteplicità di espressioni soggettive ed isolate.

E come è possibile: se massificazione vi è, dovrebbe accadere l'esatto contrario, che tutti si pensa allo stesso modo e si hanno gli stessi gusti. Non ci si lamenta sempre di questo, oggidì?

Citazione:
Ho letto molto Adorno, per cui forse la mia risposta è condizionata, ma il suo discorso mi sembra convincente.

Questa è una posizione degna di lode

carloooooo
Inviato: 4/3/2007 16:24  Aggiornato: 4/3/2007 16:24
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 9/7/2006
Da: marca gioiosa et amorosa
Inviati: 1386
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Citazione:
L'arte contemporanea, in gran parte, senza i critici che ce ne ricordano l'importanza e ce la spiegano, a noi "istruiti", tornerebbe ad essere quello che sembra, ovvero una tela con dei tagli, degli armadi appesi, escrementi in una scatola.


Santa, mi sembra che quel "in gran parte" tu l'abbia messo lì a mo' di salvagente, per non essere costretto a dire che tutta l'arte contemporanea è un'accozzaglia senza senso.

Il fatto è che se dici "in gran parte" devi essere anche in grado di dirmi quale sia il discriminante che rende un'oggetto artistico oppure no.

Domanda: quanti sono in grado di ascoltare pezzi dodecafonici senza l'aiuto di qualche "critico notevolmente influenzato dallo spirito dei tempi" che li spiegano? Sarà Schoenberg parte del grande complotto delle case discografiche?

Carlo

torquemajo
Inviato: 4/3/2007 16:33  Aggiornato: 4/3/2007 16:33
Ho qualche dubbio
Iscritto: 21/2/2007
Da:
Inviati: 139
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Secondo me, volendo semplificare (magari un pò troppo ) le cose il passaggio dall'arte "classica" a quella moderna si spiega con l'abbandono da parte degli artisti della volontà di ritrarre il bello dandogli un significato a posteriori (es. banale: una bella ragazza che rappresenta un'allegoria della primavera e un vecchio che rappresenta l'inverno), verso l'uso dell'arte come mezzo per spiegare un proprio punto di vista, anche se in modo non sempre direttamente decifrabile, di per sè, magari sacrificando i canoni comuni di bellezza.
Citazione:
Non vi erano bisogno di critici al contadino dell'Ille de France per rimanere con la bocca spalancata dinnanzi alla cattedrale di Chartes e alle sue vetrate, non vi era bisogno di galleristi che gli spiegassero il loro valore.


La maestosità e la bellezza che stupisce il contadino è un esempio di arte generata soprattutto per "soggiogare" la vista attraverso la rappresentazione del bello, è l'arte più comprensibile da tutti ma non l'unica.

Citazione:
L'arte contemporanea, in gran parte, senza i critici che ce ne ricordano l'importanza e ce la spiegano, a noi "istruiti", tornerebbe ad essere quello che sembra, ovvero una tela con dei tagli, degli armadi appesi, escrementi in una scatola.


L'arte "contemporanea" non è solo questo, perchè è un errore vederla solo come vedresti un tramonto o una tempesta in mare, ammirandone la bellezza. L'arte moderna nella maggior parte dei casi esprime un concetto a cui viene dato più risalto che alla semplice ricerca del bello.
Una tela con i tagli è una rappresentazione della terza dimensione su un supporto bidimensionale, cosa inseguita dai pittori da secoli, non solo una tela con i tagli. Non è un'opera difficile da fare come la cappella sistina ma è un'opera difficile da pensare...
Semmai è opinabile che Fontana dopo avere fatto i tagli su una tela si sia poi limitato a fare solo quelli per tutta la vita, ma doveva pure vendere roba con la sua firma per campare....

Per quanto riguarda Warhol e tutta la pop art credo anche io che sia stata enormemente sopravvalutata, ma non dimenticate che in quegli anni era moda e Warhol fu molto astuto a cavalcare il suo stesso mito...

carloooooo
Inviato: 4/3/2007 16:38  Aggiornato: 4/3/2007 16:48
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 9/7/2006
Da: marca gioiosa et amorosa
Inviati: 1386
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Arturo,

Premessa maggiore: Quando s’identifica con l’estetica comune è artigianato artistico.

Premessa minore: La musica di Mozart si identifica a pieno con l'"estetica comune" del classicismo viennese, che in quel periodo andava per la maggiore.

Conclusione: La musica di Mozart è artigianato artistico.

A meno di non voler prendere per buona la conclusione, c'è da discutere sulle premesse. Sulla seconda mi pare non ci piova. Forse è la prima a non andare.

Giorgio,

Citazione:
Non si sa, ma il fatto è che le opere d'arte “classiche”, sotto un solo significante, riuscivano a parlare a molti. Il grado di comprensione sarà stato certamente diverso per qualità e quantità a seconda del fruitore, della sua estrazione sociale, dalla sua preparazione culturale. Ma questa era la grandezza dell'opera d'arte, che sapeva parlare a molti (come i popolani che sapevano recitare a memoria brani interi della Commedia dantesca: di certo non capivano le implicazioni filosofiche e teologiche di ciò che narravano, ma in ogni caso “sentivano” una bellezza intrinseca in quelle parole).


Eh, appunto! Stiamo dicendo la stessa cosa. Rimane ora da capire il perché di questo. Ridurre la questione agli interessi dei galleristi, però, mi sembra un po' semplicistico, anche perché ci sono esempi che vanno in direzione opposta.

Citazione:
E come è possibile: se massificazione vi è, dovrebbe accadere l'esatto contrario, che tutti si pensa allo stesso modo e si hanno gli stessi gusti. Non ci si lamenta sempre di questo, oggidì?


Infatti massicciamente si dice che l'arte contemporanea è in crisi, non dice nulla, etc.

Scerzi a parte, potrebbe essere che l'artista sia proprio colui che non si adegua all'omologazione del gusto. Dico potrebbe, è solo un'ipotesi.

Carlo

Pausania
Inviato: 4/3/2007 16:48  Aggiornato: 4/3/2007 16:49
Sono certo di non sapere
Iscritto: 6/4/2006
Da:
Inviati: 3872
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Citazione:
Conclusione: La musica di Mozart è artigianato artistico.

E anche se fosse artigianato? A volte penso che la differenza tra arte moderna e "classica" siano soltanto le aspettative diverse dei ricettori.

In fondo l'arte è stata per secoli "artigianato". Arte deriva dal latino ars, equivalente del greco antico techne, che era la produzione sia del vasaio che di Policleto che di Pindaro. E per secoli l'arte era certamente l'opera di abilissimi artigiani che apprendevano in bottega abilità e sensibilità specifiche. Giotto non dipinse la Cappella degli Scrovegni in preda alla furia creativa: erano sempre lavori di gruppo, dove ognuno sapeva cosa fare. Era un lavoro manuale, di fatica.

Nessuno si aspettava da loro altro che la produzione del bello.

E' tipico di noi contemporanei attribuire all'arte un ineffabile afflato mistico-spirituale, che però è difficile da definire.

Certo però che se un taglio su una tela vuole rappresentare la tridimensionalità per mezzo della bidimensionalità, ma nessuno lo capisce, chi mi dice che volesse dire proprio quello? E soprattutto, nessuno si è mai chiesto se ci è riuscito? Perché di fronte all'affermazione "ha voluto rappresentare X per mezzo di Y, come prima nessuno aveva fatto" ed io dico "no, secondo me no", come se ne esce?

Tubo
Inviato: 4/3/2007 16:51  Aggiornato: 4/3/2007 16:51
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 16/6/2006
Da:
Inviati: 1663
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Da quando la figura del mecenate è andata scemando ( ma non scomparendo, dato che ve ne sono tuttora molti) e l'artista non è più stato soggetto a commissioni che prevedevano l'assoluta adiacenza al volere del committente,naturalmente l'esigenza umana di introspezione si è immediatamente manifestata.
Ed è cosi' che sono nati i primi autoritratti moderni e contemporanei.
Fatta eccezione per alcuni casi isolati ed eclatanti, come Durer o i presunti autoritratti di Leonardo, l'autoritratto rimaneva un "esercizio privato" e l'autore dell'opera quasi mai si era mostrato al pubblico all'interno di tele commissionate da uomini potenti.
Il primo caso è probabilmente quello di Velazquez che in Las meninas



si intromette nella scena.

Io credo che sia del tutto connaturato all'evolversi della società l'arrivo della figura del critico.

Quando a partire dall'800 il panorama artistico si frammenta in migliaia di singole personalità libere da ogni vincolo, affiorano le ovvie differenze che connotano gli uomini ( che mai come in questo caso si può dire: "non sono tutti uguali") ed allora viene naturale l'esigenza di qualcuno che si faccia interprete del lavoro dell'artista, in modo che esso possa, volendo, essere decifrato dal pubblico o solamente dal curioso.

Com'è che le tele di Van Gogh piacevano solo a lui e al fratello e ora sono decantate come somma arte?
Com'è che è stata possibile questa "scoperta"?
Certo, il tempo che passa ci fa vedere le cose con occhi distanti e quindi più oggettivi, ma senza un lavoro di esegesi il tutto sarebbe molto più complesso, se non in alcuni casi impossibile.

torquemajo
Inviato: 4/3/2007 16:52  Aggiornato: 4/3/2007 16:52
Ho qualche dubbio
Iscritto: 21/2/2007
Da:
Inviati: 139
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Citazione:
Certo però che se un taglio su una tela vuole rappresentare la tridimensionalità per mezzo della bidimensionalità, ma nessuno lo capisce, chi mi dice che volesse dire proprio quello?


Lo ha detto lui stesso...

Pausania
Inviato: 4/3/2007 16:55  Aggiornato: 4/3/2007 16:55
Sono certo di non sapere
Iscritto: 6/4/2006
Da:
Inviati: 3872
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Ok, ma non è che basta dirlo...

Domani fotografo la scodella con cui faccio colazione e dico che dimostra la presenza del sacro nel mondo degli uomini lasciati soli al loro destino.

Ci son forse riuscito a dimostrarlo?

carloooooo
Inviato: 4/3/2007 16:56  Aggiornato: 4/3/2007 16:56
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 9/7/2006
Da: marca gioiosa et amorosa
Inviati: 1386
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Giorgio,

Arturo, se non ho capito male (nel qual caso mi correggerà), intendeva "artigianato artistico" in senso negativo, sinonimo di manierismo alla ricerca del facile successo.

Che poi l'arte sia anche tecnica, artigianato, non ci piove. Chiunque pratichi una qualsiasi arte lo sa fin dal primo momento.

Citazione:
E' tipico di noi contemporanei attribuire all'arte un ineffabile afflato mistico-spirituale, che però è difficile da definire.


Però c'è un però. Prendo di nuovo come esempio Schoenberg (ma vale anche per Bach e Beethoven!), perché a me più comodo. Tentare di capire la sua musica senza considerare l'afflato mistico spirituale che la muve significa semplicemente non capirla.

Carlo

Tubo
Inviato: 4/3/2007 16:58  Aggiornato: 4/3/2007 16:58
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 16/6/2006
Da:
Inviati: 1663
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Lo ha detto lui stesso...

Vero, ma poi ha fatto la cazzata di ripetersi all'infinito, citando se' stesso e diventando inutile.

Se si fosse limitato ad una sola tela, ora Fontana sarebbe di diritto di fianco alla Gioconda.
E i suoi concetti spaziali sarebbero diventati di pubblica e più facile comprensione.

torquemajo
Inviato: 4/3/2007 17:03  Aggiornato: 4/3/2007 17:03
Ho qualche dubbio
Iscritto: 21/2/2007
Da:
Inviati: 139
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Citazione:
Domani fotografo la scodella con cui faccio colazione e dico che dimostra la presenza del sacro nel mondo degli uomini lasciati soli al loro destino.


Se argomenti in modo convincente le tue teorie lo puoi fare...

Fontana non ha fatto prima dei tagli sulle tele e poi si è inventato la ricerca della spazialità, ma ha prima studiato lungamente sul concetto e poi l'ha messo in pratica in maniera artistica. E' questo il fondo dell'arte moderna: cercare il concetto prima della costruzione dell'opera...

torquemajo
Inviato: 4/3/2007 17:06  Aggiornato: 4/3/2007 17:06
Ho qualche dubbio
Iscritto: 21/2/2007
Da:
Inviati: 139
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
scusate il doppio post

Citazione:
Vero, ma poi ha fatto la cazzata di ripetersi all'infinito, citando se' stesso e diventando inutile.


Verissimo... tant'è che, autoquotandomi :

Citazione:
Semmai è opinabile che Fontana dopo avere fatto i tagli su una tela si sia poi limitato a fare solo quelli per tutta la vita, ma doveva pure vendere roba con la sua firma per campare....

Santaruina
Inviato: 4/3/2007 17:27  Aggiornato: 4/3/2007 17:30
Sono certo di non sapere
Iscritto: 13/10/2004
Da: Sud Europa
Inviati: 5123
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Con quel "in gran parte" volevo evitare una ingiusta banalizzazione, perchè sarebbe stupido affermare che "tutta" l'arte contemporanea partecipa a quel processo di illusione e "auto-inganno".

Si è introdotto il concetto di arte concettuale, e qui il discorso credo si faccia interessante.
Nessuno nega il potere che l'arte concettuale possa avere, in fin dei conti è un materializzare una idea, esprimerla attraverso della materia.

Eppure, proprio per la sua soggettività, è un processo molto pericoloso.
Come è stato accennato, qual è il limite tra lo scoprire le reali intenzioni dell'artista e l'attribuire soggettivamente all'opera il nostro punto di vista?
Inoltre, gran parte dell'arte concettuale punta proprio su questo, sul portare il fruitore a vedere in essa quello che più sente.

E a questo punto, chi è l'artista, colui che mette il "concetto", il creatore dell'opera, o colui che la guarda?

Un icona, ad esempio, comunica sempre lo stesso messaggio.
Esprime sempre il trascendente, a prescindere da chi la guarda.
Ai giorni giorni si è concluso invece il passaggio dall'oggettivo al soggettivo.

Non mi sentirei di esprimere giudizi "etici" su questo processo, ma trovo davvero triste il fatto che in questo lungo percorso si siano trovati escluse la maggior parte delle persone.

L'arte elitaria ha qualcosa che non va, è stato ad esempio giustamente ricordato il caso della divina commedia, un'opera innanzitutto popolare.

Ai nostri tempi pare invece che la popolarità con la qualità non possano più essere associate, e la qualità debba essere necessariamente appannaggio di pochi fruitori, coloro che hanno i mezzi per poter ricevere le lezioni dei competenti che quella qualità la spiegano.

In passato era l'arte stessa a spiegare se stessa, credo sia questo il punto.

Blessed be

-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
torquemajo
Inviato: 4/3/2007 17:50  Aggiornato: 4/3/2007 17:50
Ho qualche dubbio
Iscritto: 21/2/2007
Da:
Inviati: 139
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Citazione:
E a questo punto, chi è l'artista, colui che mette il "concetto", il creatore dell'opera, o colui che la guarda?


Il concetto lo mette sempre il creatore, lo spettatore fa solo una valutazione estetica o semantica. Nei casi in cui l'artista non giustifichi concettualmente la sua opera estromette lo spettatore da una valutazione semantica. Cioè nn si può attribuire all'autore dell'opera l'intenzione di un esprimere un concetto che non ha espresso in modo manifesto, ovviamente.

Citazione:
Un icona, ad esempio, comunica sempre lo stesso messaggio.


Non è vero, un'icona non mi trasmette il trascendente in se, se tu non conoscessi per nulla la religione cristiana una madonna per te rappresenterebbe solo un donna con un cerchio dorato sulla testa, realizzata più o meno bene dal punto di vista artistico.
un'opera esprime il concetto di trascendenza solo quando tocca i sentimenti + intimi dell'animo umano. Una porta aperta sul buio evoca facilmente la paura perchè la paura è già dentro di noi.

Citazione:
Ai nostri tempi pare invece che la popolarità con la qualità non possano più essere associate, e la qualità debba essere necessariamente appannaggio di pochi fruitori, coloro che hanno i mezzi per poter ricevere le lezioni dei competenti che quella qualità la spiegano.


Non serve essere ricchi per scoprire la bellezza dell'arte, serve tempo e studio. E, purtroppo, la gente comune il tempo lo usa in modi diversi dallo studiare l'arte...

Redazione
Inviato: 4/3/2007 19:45  Aggiornato: 4/3/2007 19:45
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Cosa raffigura l'arte contemporaneaSanta, il tuo articolo mi ha ispirato un piccolo esercizio di "parallelismo". Se sono finito OT oppure no decidilo tu.

Occorre premettere che nella creazione artistica, come è noto, partecipano tre soggetti: l'artista, ovviamente, la materia che sta per essere modificata, che si tratti di marmo, una tela e dei colori, o qualsiasi altra cosa, ed infine quel particolare sentimento, energia, che è l'ispirazione, l'idea, l'atto creativo in sè, a cui ognuno può attribuire il nome che ritiene più opportuno.

Nella crescita di una persona partecipano principalmente tre soggetti: l'individuo, naturalmente, l'ambiente in cui si ritrova a crescere, e quella particolare qualità, probabilmente innata, che distingue sin dall'inizio la sua personalità da tutte le altre.

Fino al medioevo, questa "energia" era costretta ad incanalarsi - termine appropriato - entro determinati limiti.

L'arte era vincolata, era quasi esclusivamente Arte Sacra, che doveva rispondere a delle regole ferree.

Sarà il Rinascimento a liberare l'arte da questi vincoli: in precedenza ogni forma di arte, quello che all'epoca veniva definita arte (perchè "l'arte è quello che gli uomini chiamano arte in un determinato periodo") era necessariamente Arte Sacra.

Nell'età infantile, le energie del bambino sono costrette nell'ambito dei limiti che gli adulti gli impongono. Il bambino può fare solo determinate cose, e deve sottostare alle regole ferree che gli vengono imposte dai genitori all'inizio, ed in seguito anche dagli insegnanti.

Il volere degli adulti è assoluto, per il bambino non esistono alternative, ed egli accetta i loro "comandamenti" con fede e senso di asservimento ad un'entità superiore.

 

Si pensi ad esempio alle icone ortodosse, in cui l'arte figurativa bizantina raggiunse il suo apice.

Le icone sono necessariamente bidimensionali, loro compito è evocare il trascendente, e devono rispondere a determinati canoni molto rigidi.

L'artista che dipinge l'icona "sacrifica" la sua creatività all'interno di questi parametri.

E proprio questa creatività, questa "energia", incanalata dentro l'icona, le conferisce quella aura che colpisce non solo il fedele, ma chiunque la osservi con attenzione.

 

Si pensi ad esempio ad un coro scolastico, nella classica "rappresentazione di fine anno". I bambini sono mere macchinette, che devono svolgere il proprio ruolo con precisione assoluta.

Il bambino costretto a stare sull'attenti, in fila insieme a tutti gli altri, sacrifica la propria creatività per aderire ai parametri collettivi. Ed è proprio quel suo stare compunto, attento e concentrato a non commettere il minimo errore, che conferisce al bambino quell'aura di sacra innocenza che colpisce non solo i genitori, ma ogni adulto che assista alla rappresentazione.

Quando l'arte nel Rinascimento italiano si liberò dai vincoli religiosi e trasferì la sua attenzione dal celestiale al terreno, la creatività degli artisti poté liberarsi, e il risultato fu un periodo artisticamente irripetibile, una esplosione di ispirazione e vigore artistico che il mondo intero non aveva fino a quel momento mai conosciuto, e mai più conobbe.

Raggiunta la pubertà, il bambino scopre la propria individualità, si libera progressivamente delle catene educative, e sviluppa quelle caratterisctiche personali che lo renderanno un essere unico e irripetibile nella storia dell'umanità.

Fu come se una enorme energia accumulata nei secoli potesse finalmente esplodere e manifestarsi.

Fu come l'eruzione di un vulcano che da tempo riposava paziente, e come i grandi vulcani la sua forza andò via via scemando.

E' un'esplosione di energie, accumulate negli anni dell'infanzia, che si manifestano in tutta la loro forza interiore, andando a scemare man mano che il ragazzo raggiunge la maggiore età.

Secolo dopo secolo questa energia, liberata improvvisamente, andava estinguendosi; dopo il Rinascimento venne il Manierismo, poi il Barocco, in cui il vortice dell'energia raggiunse il suo culmine, poi il Rococò, in cui già la creatività passata cominciava a dare i primi segni di stanchezza, rifugiandosi nell'eccesso e nella citazione esasperata.

Una volta raggiunta la maturità, il ragazzo inizia a rinforzare la propria identità cercando di "imitare" l'immagine ideale di se stesso che ha nel frattempo individuato. Spesso accade che ecceda in orpelli e colorazioni, del carattere come della persona, tanto vistose quanto superflue.

E' il ribelle con i capelli tinti di giallo e la moto con tre fanali davanti e venti di dietro.

Col Neoclassicismo vi fu un tentativo di recuperare gli antichi splendori, ma quel che rimaneva dei fasti passati erano solo le forme; l'anima già mancava.

Avvicinandosi all'età adulta il giovane si rende conto di appartenere ad un ambito sociale nel quale si professano valori che esistevano prima della sua nascita, e cerca a quel punto di adeguarsi, perdendo gran parte della propria essenza individuale, nel tentativo di assimilarsi al mondo che lo circonda.

Ora il nostro giovane circola con l'automobile ultimo modello, ha tre telefonini, ed una promettente carriera nel mondo della finanza.

 

Infine, i pittori, dopo aver omaggiato la natura iniziarono ad investigare i propri sentimenti, la propria intimità.

La rappresentazione della natura era ora filtrata attraverso le proprie sensazioni.

Siamo ormai nell'ottocento, e le arti figurative stanno per completare il loro lungo viaggio dal celestiale al profondo.

A metà del cammin della sua vita, l'uomo si ritrova in una selva oscura, e la diritta via gli pare smarrita.

Si rende conto che l'apparenza e la carriera non bastano, comincia a ritagliarsi del tempo per i suoi hobby, la sua famiglia o le sue ricerche personali.

La crisi esistenziale ha cancellato ormai del tutto il fulgore e l'innocenza della gioventù.

Nel novecento le forme iniziano a scomparire.Non compare più il divino reso astratto dalle due dimensioni, non più la natura e l'uomo nella sua orgogliosa corporalità, non più la natura filtrata dai sentimenti: ora è il momento della conclusione del viaggio, tocca ai sentimenti stessi essere rappresentati.

Con l'inizio della vecchiaia, l'uomo tende a liberarsi degli orpelli e degli obblighi sociali, concede sempre meno importanza all'apparire e sempre di più al suo sentire.

L'artista non guarda più in alto, non si guarda più intorno, ma esplora direttamente la sua anima, si guarda dentro, e cerca di raffigurare ciò che vede.

L'uomo che invecchia non ha più punti di riferimento esteriori; si basta da solo in tutto e per tutto, e continua il suo percorso di ricerca esclusivamente all'interno di sè stesso.

Siamo ormai nel novecento avanzato, le arti figurative hanno dunque raggiunto il termine del loro percorso.

La vecchiaia è avanzata, e l'uomo non ha più nulla da imparare, nè da se stesso nè dagli altri.

 

Ma i tempi sono difficili, gli artisti, più dei loro consimili, sono in grado di percepire lo spirito di questi tempi, ed è uno spirito oscuro.

La consapevolezza della propria insignificanza gli lacera lo spirito e rabbuia il suo futuro.

 L'artista si guarda dentro e vede demoni, demoni informi.

La forma, il corpo, erano il tempio dello spirito.

Ora, in questi tempi, le forme sono definitivamente sezionate, devastate, scomposte.

Così le tele si colmano di linee, linee nervose, contorte, scure.

Demoni.

L'uomo davanti allo specchio vede un volto che non riconosce più. Deformati dalla vecchiaia, coperti di rughe, i propri lineamenti gli appartengono sempre di meno, finchè l'immagine si dissolve in un contorno confuso senza più alcun significato.

La luce viene a mancare, il buio gli si fa incontro rapido e minaccioso.

Angeli. Con sua grande sorpresa.

 

 

 

 

 


Tubo
Inviato: 4/3/2007 20:01  Aggiornato: 4/3/2007 20:01
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 16/6/2006
Da:
Inviati: 1663
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
La luce viene a mancare, il buio gli si fa incontro rapido e minaccioso.
Angeli. Con sua grande sorpresa.


Ecco qui, perfettamente sintetizzato, il teatro nel quale l'uomo-artista si è trovato sul finire del '800.

Tubo
Inviato: 4/3/2007 20:10  Aggiornato: 4/3/2007 20:22
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 16/6/2006
Da:
Inviati: 1663
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Il fatto è che conoscere la storia dell'arte ( che ovviamente non è solo quella che si può apprendere sui libri in dotazione agli studenti)
significa capirne i meccanismi.

Ora, il meccanismo non è contorto per sua natura, pur rimanendo un meccanismo.

Warhol si è volontariamente inserito in un meccanismo, lo ha descritto, stigmatizzato, ne ha ricavato delle icone.

Marilyn è un'icona allo stesso modo delle madonne russe.
Il fatto che le icone bizantine raffigurassero una figura religiosa non le pone affato su di un livello superiore, nè estetico, nè di fruibilità.

Come infatti sappiamo il lavoro era precedente ( il lavoro di propaganda-indottrinamento da parte della chiesa), e di conseguenza, essendo Marilyn Monroe un personagio reale, storico, mito cinematografico mass-mediatico ( uno dei primi e più significativi) rappresenta un'icona più degna ancora.

Il concetto di icona è indifferente a chi la definisce tale.

arturo
Inviato: 4/3/2007 20:20  Aggiornato: 4/3/2007 20:34
Ho qualche dubbio
Iscritto: 1/3/2007
Da:
Inviati: 265
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Carloooooo

#"( La musica di Mozart si identifica a pieno con l'"estetica comune" del classicismo viennese, che in quel periodo andava per la maggiore)

Sulla seconda mi pare non ci piova."#

...
Non ne sarei così sicuro.

Mozart sfugge al semplice accertamento degli stilemi estetici comuni ai compositori suoi contemporanei

Mozart chiude l'epoca dell'illuminismo artigianale.

E’ vero che praticò un linguaggio appartenente a centinaia di musicisti di quel periodo ma ne elevò i modelli raggiungendo una sintesi miracolosa che raccolse l’esperienza musicale di un secolo e anticipò la nuova sensibilità inquieta e romantica che andava nascendo

Per questo Mozart era confinato in un mercato di nicchia, come si direbbe oggi, al contrario di Salieri le cui composizioni riscuotevano un successo di gran lunga più ampio perché più vicine a quella che viene definita "estetica comune"

----

Ps mi scuso ma non so come si fa ad inserire la citazione

carloooooo
Inviato: 4/3/2007 20:29  Aggiornato: 4/3/2007 20:32
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 9/7/2006
Da: marca gioiosa et amorosa
Inviati: 1386
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Però dovremmo evitare di vedere nella storia dell'arte un unico filo conduttore, per non cadere in uno storicismo fine a se stesso.

La scomparsa della raffigurazione del mondo esterno è tipica di un filone artistico, e non è poi molto nuova. Generalmente la si fa risalire a Kandisnkij e al suo Lo spirituale nell'arte (1911), ma ho in mente alcuni dei dipinti di Turner, morto nel 1851, che si muovono decisamente in quella direzione.

Allo stesso modo, molti pittori, ad esempio Picasso, non hanno mai abbracciato l'astrattismo, e il riferimento oggettivo, magari trasfigurato, è sempre rimasto vivo e presente.

Carlo

Tubo
Inviato: 4/3/2007 20:36  Aggiornato: 4/3/2007 20:36
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 16/6/2006
Da:
Inviati: 1663
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Ciao Arturo.
Per le citazioni: fai "reply" poi copia la frase che ti interessa e la incolli nell'ultima casella a destra (inserisci la citazione) in alto nel box delle risposte.

Tubo
Inviato: 4/3/2007 20:43  Aggiornato: 4/3/2007 20:43
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 16/6/2006
Da:
Inviati: 1663
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Però dovremmo evitare di vedere nella storia dell'arte un unico filo conduttore, per non cadere in uno storicismo fine a se stesso.

Certo!
Prima una cosa, poi l'altra.
Soprattutto perchè di fili conduttori, dal '900 in poi, ce ne sono stati parecchi.

ma ho in mente alcuni dei dipinti di Turner, morto nel 1851, che si muovono decisamente in quella direzione.

Esattamente.
Se guardi un certo tipo di astrattismo giapponese contemporaneo, ad esempio, puoi trovare conferma di ciò che dici.

Allo stesso modo, molti pittori, ad esempio Picasso, non hanno mai abbracciato l'astrattismo, e il riferimento oggettivo, magari trasfigurato, è sempre rimasto vivo e presente.

Eh eh...
E qui si apre il gran capitolo sulla realtà dell'astrattismo al di fuori di un contesto storico...

carloooooo
Inviato: 4/3/2007 20:45  Aggiornato: 4/3/2007 20:45
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 9/7/2006
Da: marca gioiosa et amorosa
Inviati: 1386
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Ora capisco quello che volevi dire Arturo, e concordo con te su Mozart. Però rilancio: lasciamo perdere Mozart (caso-limite) che con le convenzioni della sua epoca ci giocava prendendo tutti in giro. Te la sentiresti di fare lo stesso discorso applicandolo ad un Rossini?

Carlo

Tubo
Inviato: 4/3/2007 21:24  Aggiornato: 4/3/2007 21:24
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 16/6/2006
Da:
Inviati: 1663
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Vorrei riproporre quanto scritto da Mao.

"estetica comune" ... (!? esiste l'estetica "non comune" !!?), arte medioevale quasi esclusivamente arte sacra (?!?! ) rinascimento "..si liberò dai vincoli religiosi" (?!?!) ...Nel novecento le forme iniziano a scomparire... ( iper-realismo e liberty ad esempio !?!? ) ... Ora, in questi tempi, le forme sono definitivamente sezionate, devastate, scomposte. (!??! ma sei cosi' sicuro ? ) bla ..bla .. bla .. bla ...

Io sono d'accordo.

Santa, puoi dirci meglio di questo?
Perchè a me non sembra che sia proprio cosi'...

Tubo
Inviato: 4/3/2007 21:28  Aggiornato: 4/3/2007 21:28
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 16/6/2006
Da:
Inviati: 1663
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Una domanda per Santaruina:

Cosa sono i demoni ai quali fai riferimento?
Saranno mica diavoli?

Sarà mica che l'antitesi (?) che hai stilato contrappone divino e diabolico?

Tubo
Inviato: 4/3/2007 21:44  Aggiornato: 4/3/2007 23:02
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 16/6/2006
Da:
Inviati: 1663
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Ciao Santa,

La più grande incongruenza dell'arte contemporanea è il suo definitivo allontanamento da quella che si potrebbe definire l' "estetica comune".

Incongruenza.
Rispetto a cosa? Esiste un modello di arte o di estetica? Esiste un tema ed un manuale di tecniche da adottare pedissequamente al fine di rendere un lavoro un'opera d'arte?
Io non lo conosco, nè l'ho mai scorto da alcuna parte.

Le grandi opere d'arte dei secoli passati avevano la caratteristica di essere apprezzate nello stesso modo dai nobili e dai contadini, uniti, almeno in questo, nel riconoscere quello che si poteva definire "bello".

E qui già ci sarebbe da chiedere: " Come fai a saperlo?"
Il Bello, a meno che tu non lo intenda in maniera platonica, di per sè non esiste, esistono invece dei canoni.
Questi canoni intendono racchiudere in poche "regole" una somma di caratteristiche che identificano il non mostruoso.
Ora.
Dato che che nessun artista, dal medioevo al rinascimento, ha mai aderito a tal canone, mi chiedo a cosa ti riferisci.
Hai mai visto i disegni di Michelangelo alla cappella Sistina?
Roba da matti!!
Corpi totalmente cannati, con muscoli che sembrano sacchetti di sabbia, deformi e non corretti.
Però...
Però è un lavoro eccezionale, perfetto, uno dei più belli di sempre.

P.S. Picasso se avesse avuto tutto il tempo e il denaro equivalente a disposizione, avrebbe fatto almeno un lavoro di tale portata. Secondo me di gran lunga superiore, ma sono opinioni.

Vi è un interessante chiave di lettura del processo che ha portato a questa frattura, ed è l'analisi degli studiosi di quella particolare visione detta "Tradizionale". Come ben espresso da Titus Burckhardt nel suo splendido libro "L'Arte Sacra in Oriente e in Occidente", il percorso che nel nostro continente ha vissuto l'espressione artistica è del tutto analogo alla legge dell'allontanamento dalla vetta, ovvero dal celestiale.

Vetta= celestiale.

Ma chi dice queste cose?

Se vetta è uguale ad "alto" e in alto c'è il cielo che è "celestiale" (= Dio= angeli= divinità, bello, giusto, BENE) siamo d'accordo, ma allora siamo sempre lì.

Ma per quale motivo le due cose devono coincidere? Per un fattore storico?

Occorre premettere che nella creazione artistica, come è noto, partecipano tre soggetti: ... ... l'artista, ovviamente, la materia che sta per essere modificata, che si tratti di marmo, una tela e dei colori, o qualsiasi altra cosa, ed infine quel particolare sentimento, energia, che è l'ispirazione, l'idea, l'atto creativo in sè, a cui ognuno può attribuire il nome che ritiene più opportuno.

Detto questo...

Fino al medioevo, questa "energia" era costretta ad incanalarsi - termine appropriato - entro determinati limiti. L'arte era vincolata, era quasi esclusivamente Arte Sacra, che doveva rispondere a delle regole ferree. Sarà il Rinascimento a liberare l'arte da questi vincoli: in precedenza ogni forma di arte, quello che all'epoca veniva definita arte (perchè "l'arte è quello che gli uomini chiamano arte in un determinato periodo") era necessariamente Arte Sacra. Si pensi ad esempio alle icone ortodosse, in cui l'arte figurativa bizantina raggiunse il suo apice. Le icone sono necessariamente bidimensionali, loro compito è evocare il trascendente, e devono rispondere a determinati canoni molto rigidi.

Infatti. Quindi...

L'artista che dipinge l'icona "sacrifica" la sua creatività all'interno di questi parametri. E proprio questa creatività, questa "energia", incanalata dentro l'icona, le conferisce quella aura che colpisce non solo il fedele, ma chiunque la osservi con attenzione.

Ma questo non è vero.
La Madonna raffigurata, infatti, è una Madonna e non una donna qualunque, essendo la Madonna più "mia donna" di altre.
E qui si torna al discorso della propaganda. inventato o almeno perfezionato dalla Chiesa. ( C= entità "statale")
No?


Quando l'arte nel Rinascimento italia

no si liberò dai vincoli religiosi e trasferì la sua attenzione dal celestiale al terreno, la creatività degli artisti poté liberarsi, e il risultato fu un periodo artisticamente irripetibile, una esplosione di ispirazione e vigore artistico che il mondo intero non aveva fino a quel momento mai conosciuto, e mai più conobbe.


Errato.
E' stato uno dei momenti più alti del mondo, ma non è vero che non si sarebbe più ripetuto, vedremo dopo.

Fu come se una enorme energia accumulata nei secoli potesse finalmente esplodere e manifestarsi. Fu come l'eruzione di un vulcano che da tempo riposava paziente, e come i grandi vulcani la sua forza andò via via scemando. Secolo dopo secolo questa energia, liberata improvvisamente, andava estinguendosi;

Altro errore.
La manifestazione artistica non ha canoni.
Finalmente!
Basquiat ( per citarne uno) dimostra questo in pieno.

La merda è merda sempre e comunque.

Sai che mio padre non capisce cosa ci sia di bello in Kill Bill, e, ancora di più in Reservoir dogs?





dopo il Rinascimento venne il Manierismo, poi il Barocco, in cui il vortice dell'energia raggiunse il suo culmine, poi il Rococò, in cui già la creatività passata cominciava a dare i primi segni di stanchezza, rifugiandosi nell'eccesso e nella citazione esasperata.

Sono d'accordo.

Col Neoclassicismo vi fu un tentativo di recuperare gli antichi splendori, ma quel che rimaneva dei fasti passati erano solo le forme; l'anima già mancava. Infine, i pittori, dopo aver omaggiato la natura iniziarono ad investigare i propri sentimenti, la propria intimità. La rappresentazione della natura era ora filtrata attraverso le proprie sensazioni.

Si tratta di correnti che influenzano gli animi.
Gli uomini di per loro sono sempre gl stessi.

Siamo ormai nell'ottocento, e le arti figurative stanno per completare il loro lungo viaggio dal celestiale al profondo. Nel novecento le forme iniziano a scomparire.

Ma quale celestiale?
Quale?
Il cielo di Dio?
Pensiero contorto.

Non compare più il divino reso astratto dalle due dimensioni,

?

non più la natura e l'uomo nella sua orgogliosa corporalità, non più la natura filtrata dai sentimenti: ora è il momento della conclusione del viaggio

Totalmente errato.
Guarda Francis Bacon, per dirne uno.


tocca ai sentimenti stessi essere rappresentati. L'artista non guarda più in alto, non si guarda più intorno, ma esplora direttamente la sua anima, si guarda dentro, e cerca di raffigurare ciò che vede.

E qui siamo ancora nell'800.



Siamo ormai nel novecento avanzato, le arti figurative hanno dunque raggiunto il termine del loro percorso.

Direi di no.
Santa mi sa che non conosci bene l'argomento.

Ma i tempi sono difficili, gli artisti, più dei loro consimili, sono in grado di percepire lo spirito di questi tempi, ed è uno spirito oscuro.

Oscuro.
Ora se ne rende conto, e di conseguenza agisce, dato che prima non ne aveva la facoltà completa.

L'artista si guarda dentro e vede demoni, demoni informi. La forma, il corpo, erano il tempio dello spirito. Ora, in questi tempi, le forme sono definitivamente sezionate, devastate, scomposte. Così le tele si colmano di linee, linee nervose, contorte, scure.

I demoni non sono diavoli.

Tutto il resto che descrivi è l'uomo.
O una parte, forse contingente, di esso.

Cosa dovrebbe fare l'artista?

arturo
Inviato: 4/3/2007 22:16  Aggiornato: 4/3/2007 22:17
Ho qualche dubbio
Iscritto: 1/3/2007
Da:
Inviati: 265
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
#”Te la sentiresti di fare lo stesso discorso applicandolo ad un Rossini?”#

---

Rossini non è Mozart ma non è detto che una magnifica opera di alto artigianato non sia arte essa stessa

Posso dirti però meglio ciò che intendo per estetica comune : la difficoltà ad avvertire una sensibilità mancante o ancora impercettibile ma che verrà raggiunta col Tempo a posteriori

Avrai certamente ben nota la singolare reazione del vecchio Goethe che quando ascoltò per la prima volta la Quinta Sinfonia di Beethoven interruppe il giovane Mendelssohnal pianoforte esclamando irritato : non mi avvince. Mi sorprende soltanto. Grande grandissimo ma assolutamente folle. Fa temere il crollo della casa.

E fu sempre il grande Goethe a pronunciare qquesta lapidaria definizione : dico classico ciò che è sano e romantico ciò che è malato

L’estetica comune dunque è un sentimento relativo, soggettivo e transitorio inapplicabile nel determinare la validità di un’opera d’arte contemporanea della quale potrebbero ancora sfuggirci i significati

Questo a mio avviso, s’intende !

Santaruina
Inviato: 4/3/2007 23:47  Aggiornato: 4/3/2007 23:56
Sono certo di non sapere
Iscritto: 13/10/2004
Da: Sud Europa
Inviati: 5123
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Ciao Tubo

da come si sarà capito ho una visone particolare della storia dell'arte, una visione "metastorica".
Nell'articolo questa visione si evince, ed è chiara per chi conosce l'opera degli autori "tradizionali", in particolar modo del libro citato di Burckardt, in questo caso.

Le tue considerazioni rientrano perfettamente all'interno di una normale divergenza di opinioni sull'argomento, e non vi è nessun problema in questo.
L'unica "accusa" che non ti posso "concedere" è quella di non conoscere l'argomento.
Il fatto che due opinioni divergano non significa che una delle due parti deficiti nella comprensione dell'argomento.
Si può semplicemente giungere a due conclusioni diverse.

Entrando nello specifico, risponderò ad alcune delle questioni che poni, sulle altre ci torneremo, nel caso ti invito a ricordarmi i vari punti su cui si potrebbe discutere.

Innanzitutto i "demoni".
E' il termine che a mio parere risultava più appropriato per descrivere ciò che alberga nel profondo delle anime.
Usando un linguaggio novecentesco potremo parlare di fobie o psicosi.
Sono sinonimi.

Il celestiale di cui parlo è propriamente la realtà trascendente, che era il centro e il fine delle rappresentazioni artistiche pre-rinascimentali, e che oggi abbiamo difficoltà persino nel definire.

Che al giorno d'oggi a questo mondo celestiale ci si creda o meno, è indubbio che influenzava profondamente la visione del mondo degli uomini del passato di cui si parlava.
Riportare la nostra mentalità indietro di mille anni sarebbe un grande errore.

A me il percorso dell'arte dal medioevo ad oggi pare chiaro e lampante, una lunga discesa, un cambio di prospettiva, lo sguardo umano che cambia l'oggetto del suo interesse.

Ovviamente non pretendo che questo modo di intendere la storia dell'arte sia condiviso anche da altri, occorre avere anche una particolare concezione del creato e del tempo, affinchè questa visione si inserisca all'interno di un quadro molto più ampio.

Non ho risposto a tutto, se vorrai proporre qualche questione particolare, potremmo tornarci, volentieri.

A presto.

-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
Santaruina
Inviato: 4/3/2007 23:55  Aggiornato: 4/3/2007 23:59
Sono certo di non sapere
Iscritto: 13/10/2004
Da: Sud Europa
Inviati: 5123
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Torquemajo:Citazione:
Non serve essere ricchi per scoprire la bellezza dell'arte, serve tempo e studio. E, purtroppo, la gente comune il tempo lo usa in modi diversi dallo studiare l'arte...

In verità io non parlavo di ricchezze materiali.
Il discorso voleva proprio mettere in evidenza che in passato l'opera d'arte era compresa anche da chi non aveva nessuna preparazione "culturale" di nessun tipo.
E sinceramente trovo anche alquanto pretenzioso che ci si aspetti oggi che la gente si faccia una "cultura" sul campo per poter dopo apprezzare l'opera artistica.

Dal mio punto di vista, l'opera d'arte che necessita di "cultura" (parola che tra l'altro detesto, e che non casualmente la lingua greca non conosce) per essere compresa è un'opera monca, fallisce nel suo compito, qualsiasi esso sia.

Il più misero dei pellegrini piangeva di commozione nell'entrare in Santa Sofia.
Ed era una commozione già diversa da quella che si provava nell'entrare nel San Pietro rinascimentale, ad esempio, dove semmai prevarrà l'ammirazione.
Già qualcosa cominciava a mutare.

Indubbiamente qualcosa si è perso per strada.

Blessed be

-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
Tubo
Inviato: 5/3/2007 0:16  Aggiornato: 5/3/2007 0:16
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 16/6/2006
Da:
Inviati: 1663
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Ciao Carlo.

L'unica "accusa" che non ti posso "concedere" è quella di non conoscere l'argomento.

Ma sei tu che dici:
"Siamo ormai nel novecento avanzato, le arti figurative hanno dunque raggiunto il termine del loro percorso."

Laddove il '900 ha fatto meglio di qualsiasi altro secolo nell'elaborazione della figura.

Certo si è sviluppata anche la corrente astrattista ( che derivava dal secolo precedente), ma mi potresti confermare e documentare ciò che hai detto?

Santaruina
Inviato: 5/3/2007 0:27  Aggiornato: 5/3/2007 0:27
Sono certo di non sapere
Iscritto: 13/10/2004
Da: Sud Europa
Inviati: 5123
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Citazione:
"Siamo ormai nel novecento avanzato, le arti figurative hanno dunque raggiunto il termine del loro percorso."

La frase mi sembra chiara.

E' nel novecento che il percorso della dissoluzione della materia e della rappresentazione dell'inconscio (userò un termine novecentesco) giunge a termine.

Il fatto che contemporaneamente le arti figurative abbiano percorso altre vie e abbiano sperimentato altre soluzioni è altrettanto indubbio, ma all'interno del discorso ciò non è rilevante.

Stiamo parlando di questo, per intenderci:



Il termine del percorso.

Più giù di questo non vi è niente.

Blessed be

non li vedi i demoni?

-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
Tubo
Inviato: 5/3/2007 0:37  Aggiornato: 5/3/2007 0:38
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 16/6/2006
Da:
Inviati: 1663
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Carlo, come sempre sei il miglior interlocutore.

Pollock è conosciuto per i suoi lavori ( eccelsi) di dripping-una sua quasi invenzione portata da lui all'apice-

Che una forma di rappresentazione si sia menifestata nel '900 non c'è dubbio.
Ma questo chi è?






Da Velazquez

Ti piace Bacon?
Prova a interessarti del suo lavoro ( se già non lo conosci...)

Tubo
Inviato: 5/3/2007 0:48  Aggiornato: 5/3/2007 0:50
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 16/6/2006
Da:
Inviati: 1663
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Conosci il post di Massimo che paragonava una tela di Pollock ai nueroni.

A parte che ci sono rimasto pure io...
( che ci ho fatto uno studio su Pollock)

Quindi?

Andiamo avanti!

Santaruina
Inviato: 5/3/2007 1:04  Aggiornato: 5/3/2007 1:04
Sono certo di non sapere
Iscritto: 13/10/2004
Da: Sud Europa
Inviati: 5123
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
conosco il buon bacon, e mi inquieta assai...

comunque, a conferma che in ogni periodo ci sono eccezioni, precursori...




-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
tccom
Inviato: 5/3/2007 9:29  Aggiornato: 5/3/2007 9:29
Mi sento vacillare
Iscritto: 3/11/2005
Da: civitavecchia
Inviati: 903
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Srg. Hartman:"I tuoi genitori hanno anche figli normali?!?!"
L.Lawrence: "Signorsì, signore!!!"
Srg. Hartman: "Si pentiranno di averti fatto!!! Tu sei così brutto che sembri un capolavoro di arte moderna!!!"


...gli Stati Uniti non ci hanno guadagnato nulla dall'11 settembre (c'è bisogno di dirlo?)...[].... Ragioniamo: chi ci guadagna quando piove? i produttori di ombrelli. Da questo si deduce che i produttori di ombrelli controllano la pioggia.
Tor
Inviato: 5/3/2007 9:31  Aggiornato: 5/3/2007 9:31
Ho qualche dubbio
Iscritto: 26/10/2005
Da: Gran burrone
Inviati: 129
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Bell articolo Santa!!

Io non scrivo spesso nei post, ma più o meno riassume quello che penso dell' arte contemporanea...

Io non sono un artista, non me ne intendo di arte e non voglio nemmeno essere un "intenditore", quello che mi rende triste è pensare che 4 fantocci di bambini impiccati possano essere considerati "ARTE".
Io ho un amico che dipinge, non lo fà di mestiere, il suo mestiere fino a poco tempo fà era preparare i tessuti per la tintoria.
Bè...vi dico che la maggior parte dei quadri che fà raffigurano la cosidetta Arte Sacra. Nessuno se lo caga come artista, ma a me suscita molte più belle cose questo "addetto alla tintoria" piuttosto che i veri "artisti".....

Se essere intenditori d' arte vuol dire apprezzare un paio di scarpe messe lì in qualche maniera o un cesso rovesciato, io preferisco rimanere nella mia "sacra ignoranza". L' arte secondo me è una cosa che in pochi sono capaci di fare..., se rovesciare un cesso e metterlo lì con una firmetta è un segno artistico, allora il mio idraulico è un "artista"..

Ritornando alle "sculture" dei bambini impiccati, si sà che fine ha fatto il Signore che ha tentato di distruggere quell' oscenità e che volevano incarcerare?

"Non puoi chiuderti in una stanza buia e affermare che il sole non esiste solo perchè non vuoi aprire la porta e guardare fuori..."
miradio
Inviato: 5/3/2007 10:15  Aggiornato: 5/3/2007 10:19
Mi sento vacillare
Iscritto: 27/8/2004
Da:
Inviati: 513
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Tor, forse ti sgugge la funzione provocatoria di Cattelan (l'impiccatore di bambini). Tu dai all'arte una funzione consolatoria, mentre esiste una scuola di pensiero che le vuole dare una funzione provocatoria, in questo caso uno stimolo per riflettere su milioni dii bambini al mondo uccisi da violenze di ogni genere. Uno stimolo... uno stimolo... uno stimolo....per riflettere..riflettere..riflettere...have you present?

"...che il gregge si trasformi in branco... È questo l’incubo dei potenti"
(Ernst Junger)
Tor
Inviato: 5/3/2007 10:56  Aggiornato: 5/3/2007 10:56
Ho qualche dubbio
Iscritto: 26/10/2005
Da: Gran burrone
Inviati: 129
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Citazione:
Tor, forse ti sgugge la funzione provocatoria di Cattelan (l'impiccatore di bambini). Tu dai all'arte una funzione consolatoria, mentre esiste una scuola di pensiero che le vuole dare una funzione provocatoria, in questo caso uno stimolo per riflettere su milioni dii bambini al mondo uccisi da violenze di ogni genere. Uno stimolo... uno stimolo... uno stimolo....per riflettere..riflettere..riflettere...have you present?


Si, capisco le provocazioni per riflettere, ma quanto è costata ai cittadini di Milano questa "provocazione"??

A questo punto non può essere definita "arte", ma solo una semplice e pura provocazione...
Non penso che grazie a questo "scultore" siano diminuite le violenze sui bambini o le violenze....
Io ho riflettuto un pò sul discorso delle provocazioni o cose di questo tipo, ma ad esempio, un paio di scarpe sopra un piedistallo cosa ti possono suscitare?
A me una cosa del tipo: "ma se questo è un artista, se domani mattina mi sveglio e metto i miei calzini sopra un piedistallo, sono considerato un artista??"
Che differenza c'è tra un tizio che mette su un piedistallo un paio di scarpe e uno che ci mette 2 calzini??

L' artista secondo me dovrebbe essere una persona da ammirare perchè riesce a fare delle cose grandiose, cose che non tutti riescono a fare..., altrimenti si sminuisce il lavoro di quelli che artisti lo furono sul serio....

"Non puoi chiuderti in una stanza buia e affermare che il sole non esiste solo perchè non vuoi aprire la porta e guardare fuori..."
miradio
Inviato: 5/3/2007 11:02  Aggiornato: 5/3/2007 11:02
Mi sento vacillare
Iscritto: 27/8/2004
Da:
Inviati: 513
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Citazione:
A questo punto non può essere definita "arte", ma solo una semplice e pura provocazione...


la definizione di arte non mi risulta essere scritta da nessuna parte. La puoi stabilire tu come io. Ad esempio tu puoi dire che arte è comunicazione del proprio pensiero in grassetto e io dire che arte è comunicazione del proprio pensiero con carattere regolare...
have you present?

"...che il gregge si trasformi in branco... È questo l’incubo dei potenti"
(Ernst Junger)
Tor
Inviato: 5/3/2007 11:18  Aggiornato: 5/3/2007 11:18
Ho qualche dubbio
Iscritto: 26/10/2005
Da: Gran burrone
Inviati: 129
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Capisco le varie scuole di pensiero, ma io non pretendo di essere un artista solo perchè scrivo in grassetto...

Quello che mi salta in mente però, è che non esistono dei veri artisti, ma solo dei buoni venditori delle loro "opere", giusto??

Il mio conoscente non è considerato un buon "artista" solo perchè non sà vendere le proprie opere come opere d' arte giusto?

Non voglio criticare il tuo pensiero Miradio, ma solo cercare di capire il perchè è sparito il buon gusto da quelle che sono definite opere d' arte....

"Non puoi chiuderti in una stanza buia e affermare che il sole non esiste solo perchè non vuoi aprire la porta e guardare fuori..."
Tubo
Inviato: 5/3/2007 11:42  Aggiornato: 5/3/2007 11:45
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 16/6/2006
Da:
Inviati: 1663
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Si, capisco le provocazioni per riflettere, ma quanto è costata ai cittadini di Milano questa "provocazione"??

Eh?

A questo punto non può essere definita "arte", ma solo una semplice e pura provocazione... Non penso che grazie a questo "scultore" siano diminuite le violenze sui bambini o le violenze....

Cattelan non è uno scultore, nè uno "scultore".
E' un provocatore però. Nel senso che vorrebbe provocare una reazione nello spettatore.

A me una cosa del tipo: "ma se questo è un artista, se domani mattina mi sveglio e metto i miei calzini sopra un piedistallo, sono considerato un artista??" Che differenza c'è tra un tizio che mette su un piedistallo un paio di scarpe e uno che ci mette 2 calzini??

Bravo!
E Pollock lo so fare pure io, mio figlio disegna meglio di Basquiat, Rotko fa le tele di 2 colori perchè non sa disegnare.
Quando ti proponi come nuovo critico d'arte indernazziunale?

L' artista secondo me dovrebbe essere una persona da ammirare perchè riesce a fare delle cose grandiose, cose che non tutti riescono a fare

L'artista non è un astronauta.
Fa quello che vuole e lo fa per come lo sente.
Se tu poi ci vedi dell'arte buon per te, in caso contrario lascialo perdere.

miradio
Inviato: 5/3/2007 11:48  Aggiornato: 5/3/2007 11:51
Mi sento vacillare
Iscritto: 27/8/2004
Da:
Inviati: 513
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Tor, il buon gusto non è un attributo proprio dell'arte bensì di chi scrive nei forum... have you present?
una domanda, ma il tuo scrivere in grassetto è una provocazione?

"...che il gregge si trasformi in branco... È questo l’incubo dei potenti"
(Ernst Junger)
Pausania
Inviato: 5/3/2007 12:10  Aggiornato: 5/3/2007 12:10
Sono certo di non sapere
Iscritto: 6/4/2006
Da:
Inviati: 3872
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Io credo invece che il senso dell'articolo di Carlo stia proprio nelle parole di Tor (grassetto a parte... francamente eccessivo).

Il punto non è il contenuto dell'arte, né il suo veicolo di rappresentazione, ma il fatto che in pochi riescano a comprenderla, anche ad un livello minimo.

Certo, si può sempre trattare con disprezzo chi afferma di non capire il significato di un cesso rovesciato. Si può sempre incolpare "la maggioranza della ggente" di preferire altre cose.

Ma sarebbe assai più utile cercare di capire che senso ha un'arte che non comunica, cioè che non si fa patrimonio "comune" di più soggetti, ma che si trasforma in un linguaggio segreto, riservato a pochi iniziati.

Santaruina
Inviato: 5/3/2007 12:18  Aggiornato: 5/3/2007 12:18
Sono certo di non sapere
Iscritto: 13/10/2004
Da: Sud Europa
Inviati: 5123
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
In effetti io comprendo bene le considerazioni di Tor.

Per quanto riguarda il concetto di arte come "provocazione", personalmente la trovo molto noiosa e ripetitiva.

Se l'orinatoio di Duchamp poteva essere "provocatorio", tutti quelli che sono venuti dopo, ma proprio tutti, che hanno voluto "provocare", sono stati solo dei pallidi imitatori nati già vecchi.

Si provoca una volta sola, poi si è noiosi.

Blessed be

-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
Tor
Inviato: 5/3/2007 12:24  Aggiornato: 5/3/2007 12:35
Ho qualche dubbio
Iscritto: 26/10/2005
Da: Gran burrone
Inviati: 129
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
scusatemi,
uso sempre il grassetto quando scrivo, non volevo mancare di rispetto a nessuno.

"Non puoi chiuderti in una stanza buia e affermare che il sole non esiste solo perchè non vuoi aprire la porta e guardare fuori..."
Tor
Inviato: 5/3/2007 12:43  Aggiornato: 5/3/2007 12:43
Ho qualche dubbio
Iscritto: 26/10/2005
Da: Gran burrone
Inviati: 129
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Citazione:
Se tu poi ci vedi dell'arte buon per te, in caso contrario lascialo perdere


Si Tubo, ma non è giusto che sindaci, critici e quant altro ci "impongano" la loro visione di arte e mettano in bella mostra quello che per loro è un opera d' arte.

Correggetemi se sbaglio e commetto qualche inesattezza, ma l' installazione di catellan era stata voluta dalla giunta comunale di quel tempo..., non ricordo più in che anno...

"Non puoi chiuderti in una stanza buia e affermare che il sole non esiste solo perchè non vuoi aprire la porta e guardare fuori..."
Davide71
Inviato: 5/3/2007 13:19  Aggiornato: 5/3/2007 13:19
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 8/7/2006
Da:
Inviati: 2108
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Ciao Santa, complimenti per l'articolo. Provo sempre un brivido quando vengono citati uomini come Titus Burckhardt.
Io quel libro non l'ho mai letto; in compenso ho letto "L'alchimia", nel quale lo stesso riporta un notevole motto alchemico:
"L'arte é l'imitazione della natura nel suo modo di operare".
..."l'arte è quello che gli uomini chiamano arte in un determinato periodo" non é granché come definizione.

Non date le perle ai cani e ai porci perchè non le mangeranno e vi si rivolteranno contro.
Santaruina
Inviato: 5/3/2007 14:00  Aggiornato: 5/3/2007 14:00
Sono certo di non sapere
Iscritto: 13/10/2004
Da: Sud Europa
Inviati: 5123
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Ciao Davide

il concorso "Dai una definizione al concetto di Arte" è ancora in svolgimento.

Blessed be

-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
Thibault
Inviato: 5/3/2007 14:02  Aggiornato: 5/3/2007 14:05
Mi sento vacillare
Iscritto: 25/5/2006
Da: Un mondo folle
Inviati: 343
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Giusto un mio criterio tra gli altri per distinguere l'arte dalla ciofeca..
La tecnica. Ad una persona (in questo caso con dei gusti discutibili ) può dire che Britney Spears è meglio di Mozart, sono gusti, una composizione così come un opera d'arte può piacere o non piacere. Però Mozart sapeva suonare, e comporre, per poter suonare un suo brano uno deve essere un bravo mucisita, su questo nessuno può dire il contrario, per Britney invece...

E' una tranquilla notte di regime
Davide71
Inviato: 5/3/2007 14:12  Aggiornato: 5/3/2007 14:16
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 8/7/2006
Da:
Inviati: 2108
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Non per vantarmi, ma mi piacerebbe sapere dove ritirare il premio (per conto degli alchimisti, s'intende!)

EDIT: Bellissimo anche l'articolo di Massimo!

Non date le perle ai cani e ai porci perchè non le mangeranno e vi si rivolteranno contro.
rekit
Inviato: 5/3/2007 14:53  Aggiornato: 5/3/2007 14:53
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 11/9/2006
Da:
Inviati: 1151
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
insomma, mi pare di capire che i critici d'arte non siano proprio stimati un granche' qui dentro, pero pare che tutti voi abbiate una opinione riguardo a questo o quell'artista.
qual'e' in fondo il problema se delle proprie opinioni qualcuno ne fa buisness?
se un Cattelan mi fa cagare, mi fa cagare e basta, mai lo comprero'?e la questione potrebbe essere chiusa qui.
quale vuole essere il senso di questo articolo onestamente non lo capisco. si vuole forse affermare che nel mondo dell'arte sono i critici a comandare?che si sono accorpati in una specie di loggia segreta che decide chi avra' successo e chi no?
bhe, bella scoperta!

qualcuno rimpiange un certo manierismo del passato fatto di tecnicismi e virtuosismi, ma poi basta fare un giro in una academia d'arte qualsiasi e sentire le opinioni degli studenti per capire che quel tipo di arte per quanto eccelsa non e' piu' ritenuta interessante.
oggi e' la comunicazione pura il centro della produzione artistica.

qualcuno ha nominato mozart...
bene, questo mi da lo spunto per un parallelismo...
oggi nel panorama musicale stravince l'hip hop e non certo mozart perche' (almeno all'inizio) il rap e l'hip hop sono comunicazione al pubblico di sentimenti anticonformisti e a volte ribelli......40 anni fa lo fu il rock.....tra 10 anni lo sara', chesso', la techno hardcore...

affermare che la merda in scatola e' una cagata pazzasca o che i 3 bambini appesi di cattelan sono insulsi e' legittimo ma un po superficiale.....la riprova sta nel fatto che ne state parlando e quindi significa che in certo modo quelle opere hanno raggiunto l'obbiettivo di toccarvi.

Pausania
Inviato: 5/3/2007 15:14  Aggiornato: 5/3/2007 15:20
Sono certo di non sapere
Iscritto: 6/4/2006
Da:
Inviati: 3872
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Rekit Citazione:
affermare che la merda in scatola e' una cagata pazzasca



Citazione:
che i 3 bambini appesi di cattelan sono insulsi e' legittimo ma un po superficiale...

Infatti, mi pare di aver capito che il punto non è il valore in sè ad essere oggetto di discussione, ma il fatto che siano in pochi a capire questo tipo di arte.

Citazione:
la riprova sta nel fatto che ne state parlando e quindi significa che in certo modo quelle opere hanno raggiunto l'obbiettivo di toccarvi.

Beh, se questo fosse vero allora ti posso serenamente dire che siamo di fronte ad operazioni di marketing di un prodotto che non ha alcun valore in sè, se non quello che una efficace ma rozza promozione fa credere che esista.

Il fatto che si parli tanto di una cosa (anche male, anche malissimo) e che questo sia l'obiettivo finale di chi ha creato quella cosa è solo un facile trucco che maschera il niente che c'è sotto.

Spero proprio che l'arte contemporanea non sia questo, perché allora ha ragione chi dice che una taglio è un taglio è un taglio.

Tor
Inviato: 5/3/2007 15:17  Aggiornato: 5/3/2007 15:17
Ho qualche dubbio
Iscritto: 26/10/2005
Da: Gran burrone
Inviati: 129
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Non è che ho qualcosa contro di te, ma secondo me il critico non sarebbe una professione da pagare...., come secondo me non sarebbero da pagare neppure i giornalisti che dibattono i gol e le azioni dopo le partite....

Mozart e altri musicisti sono artisti perchè hanno composto delle opere che sono difficili da comporre da una qualsiasi persona, come una qualsiasi persona non può dipingere la cappella sistina. A me non piace la musica classica, ma apprezzo moltissimo i musicisti che la compongono perchè sò che non è facile e spendono gran parte del loro tempo per comporre un opera, come un pittore o uno scultore ci mette un sacco di tempo e passione per creare la sua. Troppo semplice "cagare" in un barattolo e dire che quella è un opera d' arte...., non ci vuole ne tempo ne passione per creare una cosa del genere....

"Non puoi chiuderti in una stanza buia e affermare che il sole non esiste solo perchè non vuoi aprire la porta e guardare fuori..."
nike
Inviato: 5/3/2007 15:20  Aggiornato: 5/3/2007 15:22
Mi sento vacillare
Iscritto: 7/3/2006
Da:
Inviati: 845
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Questo è un taglio, un taglio e un taglio....e un taglio...



--------

Questo è invece un giochino su la percezione qualsiasi cosa voglia dire, percezione spirituale , mistica , ottica...:
(non è una gif animata, fissate un punto e tutto resta immobile)




Citazione:
Quelli che creano sono duri di cuore. Nietzsche, Friedrich. Così parlò Zarathustra: II, Dei compassionevoli
Santro
Inviato: 5/3/2007 15:26  Aggiornato: 5/3/2007 15:26
Mi sento vacillare
Iscritto: 13/11/2005
Da:
Inviati: 748
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Non sarà che, molto semplicemente, c'è chi il re lo vede nudo?

ETERNAL SALVATION
(or triple your money back)
miradio
Inviato: 5/3/2007 15:55  Aggiornato: 5/3/2007 15:58
Mi sento vacillare
Iscritto: 27/8/2004
Da:
Inviati: 513
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Pur essendo ben lontano dal proclamare la definizione di arte mi sento di affermare che non esiste arte "di serie" A ,B o C bensì, al massimo, arte "di tipo" A, B C
Semmai quindi si può disquisire su vari tipi di arte, non tanto sul fatto che una cosa abbia la licenza di artistico o meno, visto che chiunque può, volenti o nolenti, produrre e autocertificare qualcosa come artistico

"...che il gregge si trasformi in branco... È questo l’incubo dei potenti"
(Ernst Junger)
nike
Inviato: 5/3/2007 16:17  Aggiornato: 6/3/2007 1:17
Mi sento vacillare
Iscritto: 7/3/2006
Da:
Inviati: 845
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Per la cronaca :

Marcel Duchamp. non fece una provocazione con la sua "fountain" meglio conosciuta come "l'orinatoio".
La provocazione se di provocazione vogliamo parlare lo fu per l'epoca e stiamo parlando del 1917: ma se si conosce il termine ready made e si conosce un po' di storia del design industriale si capisce che la trasformazione che stava avvenendo era una feroce critica verso la produzione industriale e la funzione del design industriale stesso. Un'opera come quella di Duchamp semplicemente esprimeva una visione molto personale di quello che era la funzione dell'oggetto in sè che se visto anche in termini di funzionalità poteva diciamo essere e "bello" nel suo insieme e riutilizzabile.
Un'opera atta a provocare? E cosa dovremmo dire di Le Corbusier che avrebbe voluto farci dormire tutti su i letti di ospedale, i migliori letti, mai pensati dall'uomo? Senza fronzoli, letti e basta! Personalmente per dormire uso un tatami, ma questo è un altro discorso, gran puristi questi giapponesi!
Marcel Duchamp non fece altro che mostrare che esistevano non solo cose già ben fatte e che non serviva crearne di nuove, ma anche riutilizzabili...

Fountain by Marcel Duchamp. 1917



Ready-made

Il termine ready made è utilizzato per descrivere un'opera d'arte ottenuta da oggetti per lo più appartenenti alla realtà quotidiana, lontani dal sentimentalismo e dall'affezione, che possono essere modificati (in questo caso si parla di ready-made rettificato) o meno.

L'inventore del ready-made fu il dadaista Marcel Duchamp nei primi decenni del 1900.

[…] L'idea di conferire dignità ad oggetti comuni fu inizialmente un forte colpo nei confronti della distinzione tradizionale, comunemente accettata e radicata, tra ciò che poteva definirsi arte e ciò che non lo era. Nonostante ai nostri tempi questa pratica sia ampiamente accettata dalla comunità artistica, continua a destare l'ostilità dei media e del pubblico.

Marcel Duchamp ha coniato il termine ready-made nel 1915, ma il suo primo ready-made (rettificato, in quanto si tratta di una ruota di bicicletta imperniata su di uno sgabello tramite le forcelle del telaio) risale al 1913 ed è intitolato, per l'appunto, "Bicycle Wheel". Il primo ready-made puro è "Bottle Rack" ("Lo scolabottiglie"), semplicemente firmato.

Nonostante i ready-made siano carichi di una forte componente ludica ed ironica, molti critici non escludono che Duchamp, fortemente interessato all'alchimia, abbia inserito nelle sue opere simboli tipicamente alchemici. Un esempio sarebbe dato da "Lo scolabottiglie" che richiamerebbe il simbolo dell'albero.

Un secondo esempio sarebbe dato da "Fontana" che simboleggerebbe l'utero femminile e non a caso Duchamp l'avrebbe firmata con lo pseudonimo R.Mutt, che traslitterato evoca fonicamente il sostantivo tedesco "mutter", che significa "madre".

Questa tecnica fu ben presto accolta e sviluppata da altri artisti dadaisti, tra i quali Man Ray
[…]
Un'opera molto nota di Man Ray è pure il suo "Gift" (regalo): un ferro da stiro con chiodi che sporgono dalla piastra, rendendolo inutilizzabile.




------------

Che vogliamo dire?! Sono artisti!




Citazione:
Quelli che creano sono duri di cuore. Nietzsche, Friedrich. Così parlò Zarathustra: II, Dei compassionevoli
rekit
Inviato: 5/3/2007 16:21  Aggiornato: 5/3/2007 16:21
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 11/9/2006
Da:
Inviati: 1151
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
citazione:
Infatti, mi pare di aver capito che il punto non è il valore in sè ad essere oggetto di discussione, ma il fatto che siano in pochi a capire questo tipo di arte.

........
chi l'ha detto? io sono circondato di persone che sembrano capire solo questa. tutto e' relativo




citazione:
Beh, se questo fosse vero allora ti posso serenamente dire che siamo di fronte ad operazioni di marketing di un prodotto che non ha alcun valore in sè, se non quello che una efficace ma rozza promozione fa credere che esista.
........
quindi se una cosa ti piacce e ti inspira tu la compri? sempre?
e' normale , quasi fisiologico che qualcuno voglia mangiarci sopra ma questo non ti deve impedire di apprezzare un'opera....
anche una lamborghini puo' essere considerata un'opera d'arte, e anche una panda scassata dell'85....sono in vendita, che faccio devo smettere di apprezzarne il rombo o i ricordi di gioventu' che mi riaffiorano se le vedo passare?
suvvia non riduciamo sempre e tutto al bianco e nero delle cose.
inoltre vorrei dire che in genere la gente che compra quadri e arte in generale non e proprio tutta deficiente.

forse pensi che basta scarabocchiare con la tempera su una tela e avere un amico critico/gallerista per venderla a 3000 euro,, e puo' essere anche vero qualche volta, ma ti assicuro che chi emerge lo fa anche grazie alla costanza, al talento e agli sbattiti che si fa.
parlo in base all'esperienza che sto avendo di essere parte di un gruppo di amici formato da artisti e galleristi.

vabbuo'......

Thibault
Inviato: 5/3/2007 16:34  Aggiornato: 5/3/2007 16:34
Mi sento vacillare
Iscritto: 25/5/2006
Da: Un mondo folle
Inviati: 343
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Citazione:
oggi nel panorama musicale stravince l'hip hop e non certo mozart perche' (almeno all'inizio) il rap e l'hip hop sono comunicazione al pubblico di sentimenti anticonformisti e a volte ribelli......

Personalmente sono due generi che detesto, o meglio trovo detestabili i suoi esponenti, per il semplicissimo fatto che sono solamente ostentazione. Nel senso che sono i "duri" e quelli contro il sistema perchè mettono due parolacce nelle loro canzoni? Perchè si danno arie da gangster? Mi riesce difficile considerare "cattivo" uno che pretende di esserlo perchè si mette addosso più oro di sua madre e perchè dice "ehi guardatemi sono cattivo!!!"
Inoltre DeAndrè ti posso dire che scriveva delle canzoni anticoformiste, ed era un poeta. Uno che non ha il benchè minimo talento (per il 90% delle canzoni hip hop e rap non serve saper ne cantare ne suonare) dato che il testo, quello che dovrebbe essere la parte più importante in questo genere di canzoni molte volte viene addirittura scritto da altri...

E' una tranquilla notte di regime
Pausania
Inviato: 5/3/2007 16:35  Aggiornato: 5/3/2007 16:35
Sono certo di non sapere
Iscritto: 6/4/2006
Da:
Inviati: 3872
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Citazione:
io sono circondato di persone che sembrano capire solo questa. tutto e' relativo

Mi fa piacere che tu condivida gli stessi interessi con la tua cerchia di amici e compagni di lavoro. Ma non vedo la pertinenza con quello che ho detto io. Tu dici di essere amico di artisti e galleristi, quindi è abbastanza ovvio che la tua cerchia di amici capisca di arte moderna. Ma il resto della popolazione - come dire? - fa altro...

Citazione:
quindi se una cosa ti piacce e ti inspira tu la compri? sempre?

Non ho capito...

Citazione:
e' normale , quasi fisiologico che qualcuno voglia mangiarci sopra ma questo non ti deve impedire di apprezzare un'opera....

Ovvio. E quindi, cosa c'entra con quello che ho detto io?

Citazione:
anche una lamborghini puo' essere considerata un'opera d'arte...

Non ho capito cosa c'entra con quello che ho detto io..

Citazione:
...sono in vendita, che faccio devo smettere di apprezzarne il rombo o i ricordi di gioventu' che mi riaffiorano se le vedo passare?

...e continuo a non capire cosa c'entri con quello che ho detto io.

Citazione:
inoltre vorrei dire che in genere la gente che compra quadri e arte in generale non e proprio tutta deficiente.

E chi ha mai detto questo?

Citazione:
orse pensi che basta scarabocchiare con la tempera su una tela e avere un amico critico/gallerista per venderla a 3000 euro,, e puo' essere anche vero qualche volta, ma ti assicuro che chi emerge lo fa anche grazie alla costanza, al talento e agli sbattiti che si fa.

Ed io ti ripeto che il cuore del discorso è un altro, cioè il fatto che al di fuori della cerchia suddetta lo sguardo delle persone di fronte a certe opere è lo stesso delle mucche al pascolo che guardano le macchine cariche di turisti scorrazzargli di fronte.

Santro
Inviato: 5/3/2007 17:58  Aggiornato: 5/3/2007 17:58
Mi sento vacillare
Iscritto: 13/11/2005
Da:
Inviati: 748
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Citazione:
o sguardo delle persone di fronte a certe opere è lo stesso delle mucche al pascolo che guardano le macchine cariche di turisti scorrazzargli di fronte.

Perché nessuno gli ha spiegato cosa si deve apprezzare e perché.
Sono innocenti. Per loro di vestiti non vi è traccia....
Se qualcuno si prenderà la briga di istruirli, almeno le mutande, sul re, le vedranno e potranno iniziare a dire la loro.... a criticare, insomma.

ETERNAL SALVATION
(or triple your money back)
carloooooo
Inviato: 5/3/2007 18:05  Aggiornato: 5/3/2007 18:05
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 9/7/2006
Da: marca gioiosa et amorosa
Inviati: 1386
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Thibault,

Citazione:
Giusto un mio criterio tra gli altri per distinguere l'arte dalla ciofeca. La tecnica.


Nemmeno questo è un criterio valido, perché dovremmo in questo modo dvremmo dire che La persistenza della memoria di Dalì è superiore a un qualsiasi quadro di Mondrian, o che una fuga composta da uno studente per l'esame di composizione è superiore ai Microcosmos di Bartok.

Riguardo ai problemi recettivi dell'arte contemporanea, ripeto ciò che ho già detto ieri. Nei secoli passati l'arte si rifaceva ad un linguaggio (che possiamo chiamare forma, o materiale) universalmente accettato, e per questo poteva essere apprezzata da chiunque fosse in grado di immedesimarsi, totalmente o parzialmente, in quel linguaggio.

Ma il ruolo degli "addetti ai lavori" risulta fondamentale anche per l'arte del passato. Riprendo Mozart a titolo di esempio, e mi rifaccio al discorso di Arturo. All'epoca in cui viveva egli era apprezzato meno di Salieri, che riscuoteva maggior successo.

E sono fermamente convinto che anche oggi la stragrande maggioranza delle persone non sarebbe in grado di ditinguere una sonata di uno da quella dell'altro.

Sono effettivamente pochi coloro che riescono a capire la differenza di spessore che esiste tra i due, e sono proprio questi pochi "addetti ai lavori", che ci hanno ripetuto all'infinito che Mozart era un genio e che invece Salieri era solo un discreto compositore.

Per cui c'è da stabilire quanto effettivamente l'arte un tempo possedesse questa universalità che ora avrebbe perduto, ossia a mio parere è fuorviante dire che l'arte un tempo veniva "capita" da chiunque, mentre oggi no.

Un altro esempio lampante è la musica di Bach, il cui valore oggi non viene messo in discussione, ma che vinse per quasi un secolo il premio non cagatur, in quanto estranea al gusto dell'epoca e perciò ritenuta vecchia. Non a caso tra i pochi che compresero la grandezza del tedesco prima della "Bach Renaissance" (anni '30 dell'Ottocento) c'era proprio Mozart, che di effetivo valore musicale probabilmente ne capiva molto più degli altri.

Sarebbe interessante far ascoltare all'uomo della strada una suite di Bach e una di Lulli, senza dirgli di chi sono, e chiedergli quale preferisce. Penso che la risposta purtroppo sarebbe quasi scontata. Con tutto il rispetto per Lulli.

Carlo

PikeBishop
Inviato: 5/3/2007 19:03  Aggiornato: 5/3/2007 19:03
Sono certo di non sapere
Iscritto: 1/11/2005
Da: Tavistock Square, Camden, London WC1H, UK
Inviati: 6263
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Citazione:
che ci hanno ripetuto all'infinito che Mozart era un genio e che invece Salieri era solo un discreto compositore.

Appunto, ce l'hanno ripetuto all'infinito e percio' diventa vero. Cio' non significa affatto che Salieri non fosse un buon musicista solo perche' Mozart era un genio: se invece di seguire quel che si dice (e di vedere films con drammatizzazione che non vorrebbero neanche essere pseudo-storiche, prendendole per fatti), si ascoltasse veramente la musica, probabilmente si scoprirebbe che alcune cose di Mozart non sono poi cosi' geniali ed altre di Salieri sono decisamente belle.
Citazione:
Un altro esempio lampante è la musica di Bach, il cui valore oggi non viene messo in discussione, ma che vinse per quasi un secolo il premio non cagatur

Ma Bach, da vivo, era un musicista e compositore con un grande successo di pubblico e con un rapporto con i suoi "padroni" molto simile a quello di Mozart.
In breve, pur essendo dei geni (e questo e' innegabile) o piuttosto proprio per questo, piacevano a tutti e riscuotevano un successo popolare che gli faceva riempire teatri e chiese di ammiratori che si percorrevano anche lunghi viaggi a piedi (come Bach stesso, del resto faceva per i suoi idoli musicali) per andarli a sentire.
Citazione:
Sarebbe interessante far ascoltare all'uomo della strada una suite di Bach e una di Lulli, senza dirgli di chi sono, e chiedergli quale preferisce. Penso che la risposta purtroppo sarebbe quasi scontata

A parte il fatto che l'uomo della strada non esiste, e' scontata? Perche'?

In ogni caso mi sembra chiaro che la musica e le arti figurative siano parecchio diverse ed abbiano avuto percorsi diversi, quindi i due discorsi non andrebbero confusi.

Se parliamo di arte figurativa moderna la risposta giusta alla domanda titolo dell'articolo e' quella di Walter Chiari: un Sarchiapone Omerico.
Condivido al riguardo in tutto e per tutto quello scritto da Santro.

PS
Gratta gratta e vedi che anche in LC vengono fuori gli elitisti (anche gli etilisti, che personalmente preferisco...)

Il Portico Dipinto Network Nanopublishing
E' dall'uso (mancato) del Congiuntivo, che li riconoscerete.
rekit
Inviato: 5/3/2007 19:29  Aggiornato: 5/3/2007 19:29
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 11/9/2006
Da:
Inviati: 1151
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
citazione:
Personalmente sono due generi che detesto, o meglio trovo detestabili i suoi esponenti, per il semplicissimo fatto che sono solamente ostentazione. Nel senso che sono i "duri" e quelli contro il sistema perchè mettono due parolacce nelle loro canzoni? Perchè si danno arie da gangster? Mi riesce difficile considerare "cattivo" uno che pretende di esserlo perchè si mette addosso più oro di sua madre e perchè dice "ehi guardatemi sono cattivo!!!"
Inoltre DeAndrè ti posso dire che scriveva delle canzoni anticoformiste, ed era un poeta. Uno che non ha il benchè minimo talento (per il 90% delle canzoni hip hop e rap non serve saper ne cantare ne suonare) dato che il testo, quello che dovrebbe essere la parte più importante in questo genere di canzoni molte volte viene addirittura scritto da altri...
..............
infatti ho detto all'inizio...zulu nation,pubblic enemy...niente a che vedere con quello che si produce oggi.
tutto il rispetto per de andre', ma credo che oggi il trend sia un tantino diverso da quello che faceva lui...
ti consiglio di ascoltarti qualcosa di kaos one o dj gruff, sono in italiano, e con l'ostentazione non c'entrano nulla....

carloooooo
Inviato: 5/3/2007 19:57  Aggiornato: 5/3/2007 19:57
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 9/7/2006
Da: marca gioiosa et amorosa
Inviati: 1386
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Pike,

Citazione:
Appunto, ce l'hanno ripetuto all'infinito e percio' diventa vero. Cio' non significa affatto che Salieri non fosse un buon musicista solo perche' Mozart era un genio: se invece di seguire quel che si dice (e di vedere films con drammatizzazione che non vorrebbero neanche essere pseudo-storiche, prendendole per fatti), si ascoltasse veramente la musica, probabilmente si scoprirebbe che alcune cose di Mozart non sono poi cosi' geniali ed altre di Salieri sono decisamente belle.


Che Salieri fosse un buon musicista non penso ci piova, dato il successo che ottenne all'epoca. Rimane il fatto che Mozart (anche se magari alcune delle cose che ha scritto erano meno azzeccate) era un genio e Salieri no (anche se alcune delle cose che ha scritto erano azzeccate), mentre il successo di pubblico era tutto a favore del secondo.

C'è solo da scegliere quale delle spiegazioni è la più semplice:

A. esiste una lobby di compositori, critici musicali e intenditori che, per un qualche fine imprecisato, da duecento anni trama affinché Mozart venga ritenuto un genio mentre Salieri no, e parallelamente i viennesi di fine Settecento capivano tutto perfettamente;

B. i viennesi dell'epoca non capivano tutto perfettamente e si è dovuto attendere il giudizio della storia perché i veri valori venissero attribuiti.

Propendo per la seconda. E Bach cade proprio a fagiuolo.

Citazione:
Ma Bach, da vivo, era un musicista e compositore con un grande successo di pubblico

Dici?

Tutta la sua opera costituì, anche se ignorata, la summa e lo sviluppo delle svariate tendenze compositive della sua epoca. In vita fu infatti assai più noto come organista che come autore: le sue composizioni, molte delle quali si diffusero tra i musicisti, erano però sconosciute al grande pubblico. In una delle lettera di assunzione, il consiglio della città nota che le finanze comunali non erano purtroppo sufficienti ad assumere un compositore famoso come Telemann, ed erano perciò costretti a ripiegare su Bach (la lettera, conservata alla Biblioteca di Stato di Berlino, dice testualmente: "In mancanza del migliore (Telemann), abbiamo dovuto assumere un altro"). (Wikipedia)

Citazione:
A parte il fatto che l'uomo della strada non esiste, e' scontata? Perche'?

Esperienza personale.

Citazione:
In ogni caso mi sembra chiaro che la musica e le arti figurative siano parecchio diverse ed abbiano avuto percorsi diversi, quindi i due discorsi non andrebbero confusi.


Ho tirato in ballo la musica perché è l'ambito che conosco un po' meglio. Ritieni che siano due ambiti proprio così diversi? Perché?

Carlo

PikeBishop
Inviato: 5/3/2007 20:49  Aggiornato: 5/3/2007 20:50
Sono certo di non sapere
Iscritto: 1/11/2005
Da: Tavistock Square, Camden, London WC1H, UK
Inviati: 6263
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Citazione:
Rimane il fatto che Mozart (anche se magari alcune delle cose che ha scritto erano meno azzeccate) era un genio e Salieri no (anche se alcune delle cose che ha scritto erano azzeccate), mentre il successo di pubblico era tutto a favore del secondo.

Non mi risulta. Tutti e due ebbero un grande successo, ma Mozart, invece di restare come Salieri alle dirette dipendenze dell'Imperatore, compose per impresari privati, e, se non avesse avuto successo constante, non l'avrebbero ingaggiato, mentre Salieri rimase con Mamma Rai, oooops, l'Imperatore. Uno dalle mani bucate come Mozart doveva per forza guadagnare molto di piu' di ogni altro musicista dell'epoca alle dipendenze di un mecenate.

Quindi propenderei per una terza ipotesi: I viennesi capivano perfettamente e premiarono sia Mozart che Salieri come meritavano.
Concordo comunque personalmente che Mozart fosse ad un altro livello, ma gente cosi' e' come gli sciatori olimpionici: anche i secondi sono grandissimi.

In quanto a Bach, anche se e' vero che In vita fu infatti assai più noto come organista che come autore comunque riscuoteva grande successo suonando sue composizioni:
Bach's fame began to extend far beyond Weimar in these days. One of the most important writers on music, Johann Mattheson (1681-1764) of Hamburg referred to Bach as "the famous organist of Weimar" in his book Das Beschützte Orchestre. Hamburg, 1717. Another indication of Bach's growing fame is the anecdote of the contest with the famous French court keyboard virtuoso Louis Marchand (1669-1732). According to the legendary story, Bach travelled to Dresden in the fall of 1717 to meet Marchand for a harpsichord contest. Marchand was so impressed by Bach's reputation that he never showed up.
Bach's fame also attracted more and more students, such as Johann Tobias Krebs and J.M. Schubart (no family, the later successor of Bach in Weimar). The circle of students also included Bach's relatives Johann Lorenz and Johann Bernhard.
da http://www.jsbach.org/[/url]
La stessa cosa capito' a Mozart, che era molto piu' famoso come esecutore che come compositore. Il fatto e' che erano visti come il fumo negli occhi dai potenziali datori di lavoro che pur li apprezzavano ma che alla fine gli preferivano gente piu' affidabile e non pronta a lasciare il lavoro per correre dietro a gonnelle, oltre che con una concezione molto meno alta della loro importanza sociale dovuta al loro genio.
Citazione:
Ritieni che siano due ambiti proprio così diversi? Perché?

Perche' la musica, non essendo figurativa e' completamente slegata da ogni rappresentativita' (almeno fino ad obbrobri come Fantasia di Disney o i video-clips). Una forma d'arte perfetta ed astratta: con la musica e' molto piu' difficile pretendere d'essere quel che non si e'. La musica va direttamente al cuore.

Il Portico Dipinto Network Nanopublishing
E' dall'uso (mancato) del Congiuntivo, che li riconoscerete.
carloooooo
Inviato: 5/3/2007 21:08  Aggiornato: 5/3/2007 21:08
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 9/7/2006
Da: marca gioiosa et amorosa
Inviati: 1386
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Citazione:
Perche' la musica, non essendo figurativa e' completamente slegata da ogni rappresentativita' (almeno fino ad obbrobri come Fantasia di Disney o i video-clips). Una forma d'arte perfetta ed astratta: con la musica e' molto piu' difficile pretendere d'essere quel che non si e'. La musica va direttamente al cuore.


Mai ascoltato Cage?

Carlo

Redazione
Inviato: 5/3/2007 21:08  Aggiornato: 5/3/2007 21:09
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
La cosa interessante di questo thread è che CIASCUNO di noi, che faccia il pittore o l'avvocato, il taxista o il carpentiere, sembra avere delle opinioni molto precise sull'arte in generale. Mi sembra quindi evidente che attingiamo tutti a dei parametri estetici che sono in qualche modo INNATI, e non "imparati".

Arte come codice di lettura della Creazione?

carloooooo
Inviato: 5/3/2007 21:13  Aggiornato: 5/3/2007 21:13
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 9/7/2006
Da: marca gioiosa et amorosa
Inviati: 1386
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Massimo, le mie idee sull'arte sono tutto fuorché precise. E non ne ho mai sentite di effettivamente molto convincenti.

Il problema è che anche CIASCUNO degli artisti contemporanei ha "opinioni molto precise [e diverse] sull'arte in generale".

Sta tutto lì il casino.

Carlo

PikeBishop
Inviato: 5/3/2007 21:18  Aggiornato: 5/3/2007 21:18
Sono certo di non sapere
Iscritto: 1/11/2005
Da: Tavistock Square, Camden, London WC1H, UK
Inviati: 6263
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Citazione:
Arte come codice di lettura della Creazione?

Musica, di sicuro: la musica delle sfere

Il Portico Dipinto Network Nanopublishing
E' dall'uso (mancato) del Congiuntivo, che li riconoscerete.
orkid
Inviato: 5/3/2007 21:30  Aggiornato: 5/3/2007 21:30
Mi sento vacillare
Iscritto: 3/2/2006
Da: La Beverly Hills italiana
Inviati: 786
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Citazione:
trovo detestabili i suoi esponenti, per il semplicissimo fatto che sono solamente ostentazione.


Di tutta l'erba un fascio

Citazione:
Uno che non ha il benchè minimo talento (per il 90% delle canzoni hip hop e rap non serve saper ne cantare ne suonare) dato che il testo, quello che dovrebbe essere la parte più importante in questo genere di canzoni molte volte viene addirittura scritto da altri...


eeehhhh???

Mi sembri un critico d'arte...


Autodidatta Bonsai


"Quando l'uomo comune capisce diventa saggio, quando il saggio capisce diventa un uomo comune."
lamefarmer
Inviato: 5/3/2007 22:50  Aggiornato: 5/3/2007 22:50
Mi sento vacillare
Iscritto: 23/9/2005
Da: vacu°u(m)
Inviati: 334
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
ma che brutto questo articolo santaruina!!

A cosa serve il qualunquismo?
Daccordo siamo sommersi da maree di merda ipertrofica, ma sparare sull'arte con un mediocre "prima era meglio" no!

Uno: mai come oggi si é vista una tale ricchezza di stili e di espressioni artistiche umane

Certo, non sempre é facile districarsi immezzo a tanta offerta e la sensazione generale che l'arte si perda dentro se stessa é quasi automatica...
Ma se si cerca nell'opulenza la verità si troverà solo ciò che la maggior parte delle persone vuole sentire: che tutto va bene. Allora la disintegrazione dell'immagine e l'annicchilimento del messaggio che l'artista vuol dare é il solo suono che rimane. L'arte é stata dichiarata morta ben più di cento anni fa, quando un modello capitalista di origine inglese dichiarò esplicitamente guerra agli artisti, dipingendoli come cialtroni perdigiorno dediti al fannullismo. Perché nel modello capitalista ciò che non fa soldi non vale niente.

Ecco allora che si é consumata una battaglia che ha visto il suo apice nei così detti "poeti maledetti" di cui Bukowski fu forse il massimo rappresentante contemporaneo. Ma l'arte é immortale, é la necessaria espressività umana, e siccome non gli é riuscito di uccidere l'idealogia medioborghese ha finito per fondersi con essa, percolare nelle sue strutture, avvolgendola come un sudario. Ecco allora i murales di veri artisti spesso ignoti colorare i muri grigi delle città di mezzo mondo. Poi la musica, esplodere in migliaia di generi, tutti aggressivi o fortemente opposti a un certo stile di vita, quello del consumo: Funky, Jazz, Reggae per citarne solo alcuni a caso, ma la fantasia si spreca. Non é arte quella? In alcuni casi é di una struggenza divina.

Ma abbandoniamo la musica e vediamo invece come si é data da fare la scultura per rimanere in tema classico.
Non voglio nemmeno sfiorare i soliti noti tipo Boccioni (di cui peraltro c'é solo un opera non pittorica omnipresente), Pomodoro o Dalì, ma nessuno proprio nessuno ha notato che la scultura moderna non é più fisica.
Quanto ci vorrà per riconoscere che una creazione in Maya (un famoso modellatore 3d per citarne uno) é di fatto uno scalpello moderno? Non avete notato i cartelli pubblicitari che vi circondano? Ok, la gran massa é spesso putridume, ma tra i tanti vi sono artisti riconosciuti mondialmente per aver costruito le immagini più belle del nostro tempo.
E la fotografia e i film?
Non solo la tecnologia ha reso la modalità espressiva artistica spaventosamente dversificata ma ce la ripropone persino sottoforma di divertimento: un manga o un anche un fumetto marvel sono spesso tavole che non hanno nulla da invidiare a un artista d'arte visiva classico, sia per contenuto che per qualità.

Inosomma non credo proprio che ridurre il fenomeno a una immagine smunta di un pasticcio colorato qualunque sia rappresentativa di alcunché, se non della vena artistica davvero patetica di chi la prodotta.

I quanto a comunicazione, l'arte é viva e forte come mai é stata. Certo che vedere una cosa come questa di Olivera poi ci si chiede quanta arte e quanta denuncia sociale si può leggere in che pesi e in che misure.

Nell'epoca dei paradossi strindenti e dello sfascio di ogni principio umano di senno, direi che l'arte non può che folgorare: putroppo un animo spento e privo di occhi non può vedere nemmeno il sole nel limpido cielo di un deserto.

Ognuno parla di se stesso, sempre e comunque
Kirbmarc
Inviato: 5/3/2007 23:25  Aggiornato: 5/3/2007 23:26
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 17/5/2006
Da: Arkadia-spazio profondo
Inviati: 1665
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Cosa distingue l'arte dal resto?
L'effetto cornice.
Ovvero tutto ciò che ha una collocazione specifica(cioè viene incluso in uno spazio suo proprio) e passa un messaggio ma non ha un utilizzo è arte.
Anche l'arte che vorrebbe autodemolirsi.
"La differenza non è su cosa sia arte o non lo sia, ma cosa sia l'armonia e perchè l'arte contemporanea ha abbandonato l'armonia stessa,cher un tempo era la massima ricerca dell'arte.
Ogni essere umano ha un sistema di riconoscimento delle e delle ripetizioni.
Da questa ricerca di simmetrie ripetute nasce l'armonia artistica.
L'armonisa è sempre stata una componente dell'arte, assieme al sublime, che in un certo senso è l'opposto.
Il sublime è la sproporzione: l'enormemente grande o l'enormemente potente e dinamico.
L'arte "classica" (precontemporanea) si è sempre districata fra armonia e sublime.
Nella contemporaneità l'arte si è sempre più staccata dai modelli classici rifiutando sopratutto l'armonia, specialmente sotto l'influsso della "morte" della ritrattistica e in generale della "arte finalizzata" (a scopo descrittivo per pittura e scultura, propagandistico per la musica e la letteratura) "uccisa" dalla fotografia e dalla diffusione "di massa" dell'alfabetismo.
L'arte si è quindi sviluppata secondo un criterio di rifiuto degli schemi armonici e bverso il massimo sperimentalismo.
Ma per quanto si rifiutino le regole, queste riemergono nella considerazione pubblica.
Dopotutto, se un'opera d'arte che sembra spazzatura non viene buttata via un motivo ci sarà,si dice lo spettatore.
E così gli sperimentalismi provocatorii non vengono mai (o quasi mai) colti, e l'arte rischia di essere un unico solipsismo."
(D.Hofstadter).

Santaruina
Inviato: 5/3/2007 23:52  Aggiornato: 5/3/2007 23:52
Sono certo di non sapere
Iscritto: 13/10/2004
Da: Sud Europa
Inviati: 5123
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Ciao Santa, complimenti per l'articolo.

ma che brutto questo articolo santaruina!!

Esistono pochi argomenti come "l'arte" in cui pareri del tutto discordanti possano esprimersi, avendo ognuno una coerenza di fondo e ognuno le sue ragioni.

In fin dei conti l'articolo in sè è stato solo uno spunto, e mi pare che le opinioni che ne sono seguite abbiano rappresentato in modo più che interessante le varie posizioni in campo.

Personalmente metterei in cornice questa frase di rekit, già evidenziata da Pausania:

affermare che la merda in scatola e' una cagata pazzesca [...] e' legittimo ma un po superficiale

Almeno per la merda in scatola possiamo dire che trattasi di cagata, senza timore di essere smentiti, no?

Blessed be

-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
Tubo
Inviato: 6/3/2007 0:32  Aggiornato: 6/3/2007 0:34
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 16/6/2006
Da:
Inviati: 1663
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Almeno per la merda in scatola possiamo dire che trattasi di cagata, senza timore di essere smentiti, no?

Il fatto che l'opera somma di Piero "mangia uova a Brera" Manzoni consista in una cagata, effettivamente, non dovrebbe sollevare dissensi.


Punkaster
Inviato: 6/3/2007 16:57  Aggiornato: 6/3/2007 16:57
Ho qualche dubbio
Iscritto: 19/12/2006
Da: Aliens-Nations
Inviati: 98
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
E' esatto fù una provocazione, al buon gusto, all'arte ufficiale, ai processi di produzione alla meccanica del lavoro, ironico e sarcastico, gli piaceva deridere i suoi contemporanei, e le loro fedi, i loro credi... ma era stanco anche dei "professori" della tecnica, stanco di essere "stupido come un'artista" parole sue, pieni di se e di tecniche, arroganti, ma privi di idee, rivoluzionario anarchico, giocatore di scacchi, perde "interesse" per l'arte figurativa e materica, raccoglierà per il resto della sua vita oggetti a caso ne farà pezzi da museo, non si è mai dichiarato artista, ne tanto meno ha definito arte il suo modo di operare.
Non ha fondato scuole, è il suo rammarico è che non vedeva nei suoi contemporanei nessuna "idea nuova", essi camminavano nei solchi che avevano tracciato i loro predecessori.

"Abbasso il capitalismo! Abbasso la falsa democrazia borghese! Viva la repubblica mondiale dei Soviet!"
Sempre vostro, V. Lenin
Linucs
Inviato: 7/3/2007 13:25  Aggiornato: 7/3/2007 13:25
Sono certo di non sapere
Iscritto: 25/6/2004
Da:
Inviati: 3996
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Concordo, ma per un motivo diverso. La fine del mecenatismo coincide con l'instaurarsi di un mercato della cultura. L'opera d'arte si fa merce, e proprio per questo l'artista gode di una maggiore libertà rispetto al periodo precedente: non deve più sottostare all'esigenza singola, concreta e precisa del mecenate, bensì adeguarsi ad una richiesta del mercato non altrettanto precisa.

Badombe> "What characterizes capitalism is not the bad taste of the crowds, but the fact that these crowds, made prosperous by capitalism, became consumers of literature - of course, of trashy literature. The book market is flooded by a downpour of trivial fiction for the semibarbarians. But this does not prevent great authors from creating imperishable works."

Punkaster
Inviato: 7/3/2007 18:14  Aggiornato: 7/3/2007 18:14
Ho qualche dubbio
Iscritto: 19/12/2006
Da: Aliens-Nations
Inviati: 98
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Badombe> “che cosa caratterizza il capitalismo non è il gusto difettoso delle folle, ma il fatto che queste folle, rese prosperose dal capitalismo, sono diventato consumatori di letteratura - naturalmente, di letteratura trashy. Il mercato del libro è sommerso da un downpour di romanzo insignificante per i semibarbarians. Ma questo non impedisce agli autori grandi di generare gli impianti imperishable.„

Azz.. maledetti inglesi e traduttori on-line e pure gartuiti

"Abbasso il capitalismo! Abbasso la falsa democrazia borghese! Viva la repubblica mondiale dei Soviet!"
Sempre vostro, V. Lenin
Linucs
Inviato: 7/3/2007 20:58  Aggiornato: 7/3/2007 20:58
Sono certo di non sapere
Iscritto: 25/6/2004
Da:
Inviati: 3996
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Vorrei anche ricordare al lettore che Bach e Mozart - nonché Salieri - erano nient'altro che dei poveri pirla.

Mi spiego.

Intanto non si scrive musica dimenticando il ruolo fondamentale del tamburo, ma soprattutto non si può metter lì un'orchestra a suonare senza almeno un fuocherello in mezzo. La musica è di tutti, no alle discriminazioni! Basta ascoltare musica da nazisti, scritta da Hitler in persona. Ok, d'accordo... Se non scritta, almeno ispirata tramite un tunnel nel tempo.

Al contrario, il geniale e audace rap di Jambo Kid e Congo Boy (ampiamente sponsorizzati dai nostri amici di sempre) coinvolge tutti: il giovane ribelle, il machete, e il povero pirla che aspettava l'autobus riflettendo troppa luce.

Ora proverò a redimermi recandomi ad acquistare un paio di pantaloni a vita bassa, come quelli utilizzati dalle puttane da galera (baffute e palestrate) nelle carceri made in usa per segnalare la propria - come dire? - disponibilità.

Pioggia di cultura per tutti!

Wooga wooga muthafuckas! Im da bomb! Pull da trigga! Itz da shit! Linukz woz ere. Wazza!


carloooooo
Inviato: 7/3/2007 21:44  Aggiornato: 7/3/2007 21:44
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 9/7/2006
Da: marca gioiosa et amorosa
Inviati: 1386
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
He's back.


Ciao Zio!

Pausania
Inviato: 7/3/2007 23:46  Aggiornato: 7/3/2007 23:46
Sono certo di non sapere
Iscritto: 6/4/2006
Da:
Inviati: 3872
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
Citazione:
Pull da trigga!

Tradotto: tira su il grilletto con dei cavi d'acciaio!

dr_julius
Inviato: 8/3/2007 0:25  Aggiornato: 8/3/2007 0:36
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 11/8/2006
Da:
Inviati: 1637
 Re: Cosa raffigura l'arte contemporanea?
dunque, dunque... mi piace questo 3d, voglio provare a riflettere a voce alta un po' anche io...

Premessa:
non ho una competenza specifica, quindi gradirò qualunque aiuto e/o correzione ai miei vagabondaggi mentali.


1) l'arte ha il presupposto della creatività.
Se l'atto non è creativo non è artistico. E' al massimo artigianale, mestiere (anzi direi, consumato mestiere). La creatività deve essere tale pricipalmente dal punto di vista estetico. Altrimenti è: o scoperta tecnica, o artigianato oppure ancora prevedibile e banale spettacolo (se parliamo di musica, danza, etc).

2) La creatività estetica presuppone una adeguata capacità tecnica. Almeno quella minima necessaria ad essere creativi (nel corso della storia dell'uomo sarà un livello tendenzialmente, ma non necessariamente, crescente..).
A volte un nuovo estetismo è frutto dell'invenzione di una nuova tecnica, che porta a creare nuove forme artistiche.
Viceversa se ho un'idea creativa per tentare di realizzarla devo possedere la tecnica, altrimenti non sono un'artista (se non potenzialmente).

3) Il successo dell'arte è legato alla comprensione della creatività dell'atto artistico. La comprensione non è per forza quella dei contemporanei, può anche essere una ardua sentenza dei posteri...
Ovviamente sempre che l'oggetto creato arrivi ai posteri...
Proprio per questo l'arte che non ha un minimo di successo... (anche se tardivo) semplicemente non è arte, poichè destinata a sparire nella sabbia del tempo...
Immagino che siano esistiti tantissimi "artisti mancati", mancati in quanto di essi si sono perse tutte le opere, e quindi la loro creatività non è giunta a noi.

4) dalla cascata delle riflessioni qui sopra riassunte mi sento di affermare che l'arte DEVE comunicare al "pubblico" una emozione, deve trasmettere il senso della innovazione della percezione dell'artista. Deve rendere con immediatezza il suo significato estetico. Nei tempi moderni la necessità della immediatezza diventa sempre più stringente...


Per non essere del tutto OT, provo in modo sintetico, a concludere, sperando di non cascare troppo nel luogo comune:
=> l'arte contemporanea si trova sempre più in difficoltà nell'essere creativa (sembra che sia già stato inventato e sperimentato tutto);
=> le capacità tecniche dell'artista vengono sempre più sepolte nella superficialità della moderna società consumistica;
=> il successo è effimero, poichè spesso artificioso e pilotato sui binari delle logiche consumistiche (con tempi troppo rapidi da sostenere per la vera creatività, se non sei un genio)


Cosa raffigura quindi l'arte, oggi?


Se stessa e la sua crisi ...e quella della sua società!

_

Per rifornire di elettricità un terzo dell’Italia, un’area equivalente a 15 centrali nucleari da un gigawatt, basterebbe un anello solare grande come il raccordo di Roma. (Carlo Rubbia)

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