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news internazionali : Meglio tardi che mai
Inviato da LaMaga il 19/3/2007 12:20:00 (3660 letture)

Condanna all’ergastolo per 5 militari argentini responsabili dell’omicidio di tre cittadini italo - argentini durante la dittatura.

Di Silvia Agogeri

Il 14 marzo 2007, nell’aula bunker della Corte d’Assise di Roma, è stata pronunciata la sentenza di 5 ergastoli agli ex ufficiali della marina argentina accusati dell’omicidio di tre cittadini di origine italiana “desaparecidos” durante la dittatura militare che governò Buenos Aires tra il 1976 e il 1983.
Una sentenza di portata storica non indifferente se consideriamo che a quasi 31 anni di distanza dal golpe militare, è la seconda volta che alcuni dei responsabili vengono condannati. La prima nel 2000, anche se il Governo italiano non ha ancora chiesto l’estradizione dei responsabili; nel frattempo uno è morto e gli altri sono liberi per l’Argentina. In realtà sembra che poco alla volta qualcosa si stia muovendo, basta pensare che nel giugno dell’anno scorso è stata abolita in Argentina la legge che prevedeva l’immunità per i militari e oggi è possibile condannare i responsabili nel loro paese. Tuttavia le cose non sono semplici come dovrebbero, poiché gli autori del massacro continuano a nascondersi all’interno del sistema giudiziario. Altri processi sono in corso in Francia, Spagna, Svezia e Stati Uniti, ma resta il problema dell’estradizione.

Il processo che si è concluso a Roma il 14 marzo era iniziato con la denuncia presentata nel 1999 da Inocencia Luca, vedova dell’imprenditore veneto …

… Giovanni Pegoraro e madre di Susanna Pegoraro, desaparecidos nel 1976; la denuncia riguardava anche il caso di Angela Maria Aieta Gullo, madre del dirigente della Juventud Peronista Juan Carlos Dante Gullo; una madre che lottava per la liberazione del figlio, in carcere dal 1975, anche lei scomparsa nel 1976.

I tre erano stati visti vivi per l’ultima volta all’ESMA (Escuela Superior de Mecanica de la Armada), una struttura militare in centro a Buenos Aires adibita alle torture dei civili sequestrati.
Dall’ESMA passarono circa 5.500 persone delle quali 4.400 furono uccise e gettate in mare con i voli della morte. Queste tre persone alle quali è stata resa giustizia il 14 marzo, sono solo tre dei
30.000 “desaparecidos” che sono scomparsi, appunto, nel nulla tra il 1976 e il 1983.

I militari presero il potere il 24 marzo 1976 e adottarono una tecnica di repressione insolita e astuta. Visti i risultati del caos provocato in Cile dai militari qualche anno prima (con il golpe dell’11 settembre 1973), optarono per una repressione “di nascosto”. Si inventarono la tecnica della “desaparicion” (sparizione) e cosi, senza che nessuno se ne accorgesse, un’intera generazione di giovani argentini sparì, nelle notti della dittatura, sena lasciare traccia e senza tornare mai più. Morti senza cadaveri.

Che fine facevano? Venivano sequestrati, portati nelle strutture militari, torturati a volte fino alla morte, a volte invece gettati vivi in mare con i voli della morte.

Oltre a subire questo indegno trattamento, molte delle ragazze sequestrate che aspettavano bambini e che partorirono durante la prigionia hanno visto, poco prima di essere uccise, i loro figli neonati finire nelle mani dei militari. Questi bambini sono oggi l’oggetto della lotta delle Madri e delle Nonne di Plaza de Mayo, donne che dal 30 Aprile 1976 marciano ogni giovedì davanti al palazzo presidenziale di Buenos Aires sfidando qualunque tipo di violenza e governo. I bambini tolti alle donne sequestrate vivono oggi con gli assassini dei loro genitori, e solo un test del Dna può rivelare la verità. Sempre che i diretti interessati siano disposti a farlo. Pochi giorni fa la notizia dell’ottantunesimo figlio di sequestrati ritrovato, mentre conduceva una vita normale nella sua famiglia illecita.

Estela Carlotto (anche lei di origini italiane) è la presidentessa delle Abuelas (Nonne) di Plaza de Mayo, ed era presente alla Corte d’Assise il 14 marzo per ascoltare la sentenza ai militari della marina argentina. Alla fine della seduta Estela ringrazia l’Italia per aver dato l’esempio e dimostrato che una giustizia è ancora possibile.

Afferma anche che tra Argentina e Italia non esiste distanza nel festeggiare questa vittoria.
Ha ragione. L’Italia è coinvolta fino in fondo in questa tragica storia, basta sfogliare i nomi dei desaparecidos che appaiono sul sito a loro dedicato e i nomi, purtroppo, dei componenti della Giunta Militare. Le radici italiane sono evidenti, e non è una novità, dal momento che il 40 per cento degli argentini discende dagli immigrati italiani che hanno attraversato l’Oceano Atlantico negli anni della Seconda Guerra Mondiale ed in seguito.

Verrebbe da chiedersi allora, come mai il governo italiano non fece nulla per i desaparecidos di origine italiana in Argentina? Il presidente dell’associazione “Il ponte della Memoria” Giovanni Miglioli sostiene che tra il 1976 e il 1978 le denunce pervenute all’Ambasciata Italiana di Buenos Aires riguardanti persone scomparse con passaporto italiano, furono circa 1.600. Tuttavia Roma non si mosse. Nessuno si mosse. E non fu un caso, anzi, c’erano delle ragioni ben precise che portavano l’Italia a un silenzio complice. C’era un motivo se l’ambasciatore italiano a Buenos Aires, Enrico Carrara, amico dei militari e informato in anticipo del golpe del 24 marzo, aveva subito provveduto a blindare le porte dell'ambasciata. I profughi e gli esiliati non trovarono sostegno né dall’Ambasciata italiana a Buenos Aires, né tanto meno ebbero in Italia lo status di rifugiati politici.

Sulla tragedia argentina era sceso il silenzio perché ciò che pesava davvero erano gli interessi economici italiani in quel paese - Fiat, Pirelli, Eni, Magneti Marelli, Techint, Banco di Napoli, Bnl, il Banco ambrosiano di Calvi, il Corsera che si era appropriata dell'editoriale Civitas. Per non parlare delle trame della P2 di Gelli, la potentissima associazione massonica cui i militari golpisti argentini erano in gran parte iscritti, oltre a un numero considerevole di ministri, parlamentari e magistrati italiani. Non poteva essere altrimenti considerando che Gelli proveniva da una onorata carriera fascista.

I nomi dei partecipanti alla P2 furono resi noti nel 1981, e tra di loro apparve anche il nome del nostro ex presidente del Consiglio. Chissà che non sia un semplice ritardo burocratico il fatto che non sia ancora stata chiesta l’estradizione per i criminali condannati nel 2000 a Roma, nonostante le numerose richieste delle Madri e Nonne della Plaza de Mayo. Inoltre le vittime delle torture erano, per i governi occidentali, solo poveri e sospetti guerriglieri guevaristi. Dalla loro parte c’era poi il vantaggio del massacro silenzioso e, ovviamente, lontano dagli occhi dei media.

Oggi, a 31 anni dal golpe, è arrivato il momento di fare la nostra parte e rendere giustizia ai desaparecidos di origine italiana. La lotta è ancora in corso e il vizio della memoria non è stato perso.

Il 24 marzo 2007 si celebra il trentunesimo anniversario del golpe militare e, da un anno, la giornata è stata trasformata dalla Camera dei Deputati argentina in Dia Nacional de la Memoria por la Verdad y la Justicia (Giornata Nazionale della Memoria per la Verità e la Giustizia); perché il silenzio deve finire, perchè nessuno deve dimenticare e soprattutto perché non si può archiviare un caso senza che i colpevoli vengano puniti.

Silvia Agogeri (La Maga)

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Autore Albero
Dusty
Inviato: 19/3/2007 12:43  Aggiornato: 19/3/2007 12:43
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 3/10/2005
Da: Mondo
Inviati: 2248
 Re: Meglio tardi che mai
Come film in tema consiglio la visione di Garage Olimpo e Higos, entrambi di Marco Bechis.

In particolare il primo è un film che reputo decisamente importante, anche se decisamente sconsigliabile alle persone troppo sensibili (a distanza di anni è uno dei film che mi tormenta ancora di più).

"Tu non ruberai, se non avendo la maggioranza dei voti"
-- Dal Vangelo Secondo Keynes, Capitolo 1, verso 1.
Il portico dipinto
HAVEADREAM
Inviato: 19/3/2007 14:02  Aggiornato: 19/3/2007 14:03
Ho qualche dubbio
Iscritto: 26/8/2005
Da:
Inviati: 209
 Re: Meglio tardi che mai
Buongiorno a tutti.
Non per essere pessimista, ma questa condanna può solo riportare alla luce una delle tante barbarie commesse dalle dittature latino-americane.
Sarà molto difficile, a distanza di trenta anni, venirne a capo e sbattere in carcere questa sottospecie di uomini.
Anche l'eventuale estradizione (cosa tra l'altro molto improbabile) degli incriminati avrà si e no gli stessi risultati del processo a Priebke per i crimini delle Fosse Ardeatine: molta emozione, memoria mista a rabbia, ...e dito puntanto verso un ottuagenario con il catetere... Poi arresti domiciliari.

A conti fatti, dopo tanti anni, sarebbe stato più simbolico (e dico simbolico, perchè i risultati potevano essere gli stessi (non) avuti con Pinochet) istituire un tribunale dove esecutori, mandanti e complici non vestivano semplicemente i panni dei militari, ma anche delle istituzioni e degli apparati internazionali che hanno utilizzato come ombrello la repressione in Argentina.

Forse condannare pubblicamente i vertici di allora del Vaticano, della Fiat, dell' Eni, della Bnl e di tutti coloro che, come Andreotti, affermavano di "non sapere quanto succedeva in Argentina" avrebbe una valenza ben diversa che incriminare cinque vecchietti a riposo in ospizio.

Pausania
Inviato: 19/3/2007 15:04  Aggiornato: 19/3/2007 15:04
Sono certo di non sapere
Iscritto: 6/4/2006
Da:
Inviati: 3872
 Re: Meglio tardi che mai
Hai ragione Haveadream, ma secondo me l'articolo di Silvia voleva essere un monito, un invito a ricordare. Certo, anche se punissimo tutti i colpevoli, anche se li avessimo puniti 20 anni fa, nulla cambierebbe per quelle migliaia di persone buttate (a volte ancora vive) nelle acque dell'oceano.

Ma ricordare e far conoscere cosa i più importanti vertici della Repubblica italiana hanno commesso in quegli anni non è solo un esercizio di retorica indignazione. E' un modo per imparare, tutti noi, quali abomini di perversione e ferocia sono in grado di raggiungere quelli che dovrebbero difenderci da - allora il comunismo - oggi il terrorismo.

Redazione
Inviato: 19/3/2007 19:17  Aggiornato: 19/3/2007 19:17
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Meglio tardi che mai
Anch'io ho letto l'articolo di Silvia come un monito alla memoria (anzi, confesso che l'ho pubbicato con un vago senso di colpa, perchè avevo letto la notizia di sfuggita, ma mi ero poi dimenticato di tornarci sopra).

Se si guarda la storia dell'umanità a volo d'uccello, ci si accorge che il 99,9 per cento dei "grandi crimini" (tutti rimasti impuniti, ovviamente) da parte delle elite contro le masse, sono stati sistematicamente facilitati dall'ignoranza e dalla mancanza di informazione su quanto davvero accadeva.

La stessa lotta per la verità sull'undici settembre non ha come scopo primario - a mio parere - quello di "imprigionare Bush", o "castigare Cheney", ma quello di diffondere una consapevolezza su certi meccanismi che renda molto più difficile in futuro che si ripetano. (A loro ci penserà Gesù Bambino, al momento giusto).

Sul rapporto (inversamente proporzionale) fra informazione e abuso di potere nella storia avevo scritto questo

Kirbmarc
Inviato: 19/3/2007 19:31  Aggiornato: 19/3/2007 19:31
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 17/5/2006
Da: Arkadia-spazio profondo
Inviati: 1665
 Re: Meglio tardi che mai
Citazione:
sono stati sistematicamente facilitati dall'ignoranza e dalla mancanza di informazione su quanto davvero accadeva

Mi permetto una piccola chiosa: non solo dalla mancanza di informazione su ciò che accadeva, ma dalla fideistica adesione a un grande "piano" (progetto,"sole dell'avvenire",Guerra al Terrorismo, crociate etc...) e dal confidare nel "grande uomo", nell'"uomo della Provvidenza" o nell'"onesto", quella personificazione del Grande Inquisitore che dovrebbe lavare i peccati degli uomini.
E' duro da accettare, ma i massacri più immani li fanno i "puri", manovrati da chi puro non è ma ha interesse a sembrarlo.
Occhio sempre ai "deliri giustizialisti".
Citazione:
A loro ci penserà Gesù Bambino, al momento giusto

Mah...

vulcan
Inviato: 19/3/2007 22:36  Aggiornato: 19/3/2007 22:36
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 29/1/2005
Da: Sardigna
Inviati: 2092
 Re: Meglio tardi che mai
Citazione:
mazzucco../ ...La stessa lotta per la verità sull'undici settembre non ha come scopo primario - a mio parere - quello di "imprigionare Bush", o "castigare Cheney", ma quello di diffondere una consapevolezza su certi meccanismi che renda molto più difficile in futuro che si ripetano. (A loro ci penserà Gesù Bambino, al momento giusto


Trovo l’articolo di Silvia molto interessante ed equilibrato, perché riesce a descrivere fatti eventi e complicità più o meno palesi.

Naturalmente io so cosa sono i desaparecidos, o almeno penso di saperlo.. nel senso che loro sono spariti mentre io negli anni 70 ero un giovane adolescente ed in qualche modo l’eco di questa brutale dittatura giungeva anche a me.

La cosa triste è che se chiedi ad un 20 enne del 2007 cosa siano i desaparecidos… a meno che non sia uno un poco sveglio e curioso…

… di norma ti guarda alluvionato e ti chiede di cosa stai parlando. Di sicuro è difficile che imparino sui banchi di scuola…..

La storia in definitiva è sempre la stessa; i potenti, cioè quelli che detengono il potere economico politico e militare … schiacciano inesorabilmente i più deboli…

… questi con il passare del tempo e delle generazioni “dimenticano” i soprusi e le violenze in un sorta di anestesia storica… durante la quale nel frattempo nei confronti dell’umanità tutta vengono ulteriormente consumati misfatti nuovi e terribili .

L’articolo di Silvia potrebbe essere “banale”, in quanto rivolto a noi luogocomunesi , già “avvezzi “ alle storture informative, e quindi scontato nei contenuti, e negli interventi…se invece non contenesse al suo interno ( condivido l’interpretazione di Massimo)…un monito alla memoria…una sorta di riflessione sul passato che in qualche modo deve insegnare qualcosa.

Utilizzerò dunque l’Articolo , perchè venga letto da chi ha perso la memoria o ancor più da chi la deve rinvigorire per il futuro.


“FORZA PARIS”

"Indaga le parole a partire dalle cose e non le cose a partire dalle parole." Misone
LaMaga
Inviato: 20/3/2007 10:28  Aggiornato: 20/3/2007 10:28
So tutto
Iscritto: 1/3/2007
Da: Berlino
Inviati: 2
 Re: Meglio tardi che mai
Onestamente penso che l'articolo voglia essere si un monito alla memoria.. ma non solo...
E' vero che non é bello ricordare un genocidio, ma l'umanitá é fatta di singole persone come Inocencia Luca, che come ogni madre e ogni moglie ha il diritto di vedere i criminali che hanno ucciso i suoi cari essere condannati. Siano essi fautori di una rapina al supermercato, pirati della strada o militari della marina militare. Insomma, nessuna condanna riporta mai in vita le vittime ma varrá almeno la soddisfazione che prova un familiare che resta, che é quello che si cerca di fare ogni giorno e chi chiamiamo giustizia. Se non serve niente per noi e per l'umanitá.. almeno sará servito a Inocencia.

Forse perché a Plaza de Mayo ci sono stata un giovedi, e quello che ho visto non mi é sembrata una marcia alla memoria, né una processione, un rituale compiuto sistematicamente per non dimenticare, no, era una marcia sentita fatta da persone che oggi supplicano un governo e un presidente di avere un aiuto per ritrovare chi forse é ancora vivo. Insomma memoria, ma anche attualitá.. e un filo di speranza..
E´chiaro che i veri criminali, i governi, le istituzioni che sono stati complici e che hanno ostacolato l'informazione, non verranno mai puniti, ed é vero che la mancanza di informazione facilita i crimini all'umanitá, ma visto che i mezzi noi li abbiamo penso valga la pena usarli anche per ricordare.
Saró banale, saró ingenua, forse perché le mie stelline dicono ancora che "so tutto"... quando "mi sentiró vacillare" magari ne riparleremo.. ma per ora resto convinta che meglio tardi che mai.
Buona giornata a tutti.
Silvia

HAVEADREAM
Inviato: 20/3/2007 14:12  Aggiornato: 20/3/2007 17:30
Ho qualche dubbio
Iscritto: 26/8/2005
Da:
Inviati: 209
 Re: Meglio tardi che mai
Buongiorno a tutti.
Concordo pienamente su quanto è stato commentato, anche se rimango dell'idea che in queste situazioni dove il terrorismo "è" di Stato, ad essere punito sarà unicamente il "criminale" e non il "crimine".
Probabilmente parlarne comunqe fa bene alla verità, probabilmente verrà appagata la sete di giustizia dei familiari dei "desaparecidos"....ma forse è anche il famoso contentino che deve far tacere chi ancora rompe i cosidetti, forse è anche un modo paradossale per aprire e chiudere definitivamente questa pagina atroce nel Sudamerica tuttora colonizzato.

Quello in cui credo sinceramente non risiede in un tribunale che condanna dopo 3 decenni (e poi, condanna chi? Le mummie viventi degli "esecutori"? E i faraoni?)
Non credo in un tribunale che sembra una riunione di pianerottolo, dove vengono condannati "criminali" non presenti e non il "crimine", dove il capo d'accusa riguarda 5 ufficiali (su chissa quanti militari "sponsorizzati" da chissà chi) condannati per "tortura e uccisione di 3 persone"(...su oltre 30.000 desaparecidos).

Non è questa la Memoria di cui abbiamo bisogno.
Proprio per questo tra un paio di mesi, forse pure prima, non se ne parlerà più.
Perchè la Memoria non può essere solo una Corte d'Assise di Roma che un crimine (in Argentina) nel "microcosmo" dell'Argentina di Videla dal 1976 al 1982, inserita in un contesto che deve riguardare tutta la storia dell'America colonizzata.
La Memoria e quindi la Giustizia pretendono ben altro. Per questo non mi trovo molto d'accordo con i rappresentanti di Piazza di Maggio che credono ancora in una giustizia, dopo questa sentenza.
Forse la vera Giustizia risiede semplicemente in una permaneza della Memoria, nei libri, nelle scuole, nelle culture, in Internet.

Quella dell'America Latina è una Storia fatta a pezzi abbandonata, e recuperarne la Memoria è come comporre un mosaico: va ricomposta pezzo per pezzo.

La Storia e la Memoria hanno sì condannato Pinochet, ma che ne è stato di tutto il ristretto entourage economico e militare cileno di allora?E' ancora li, ed è ancora l'impalcatura principale dello Stato cileno.
Dicasi lo stesso con Argentina, Brasile, Guatemala, Colombia.
Finchè le ex-colonie di ieri rimarranno ex-colonie, tutto ciò che nè conseguito e ne conseguirà saranno solo morti senza corpo e criminali senza le mani sporche di sangue.
E la Verità, come la Memoria, assumerà la bella forma di un cetriolo in cerca di ortolano.

-citazione di Kirbmarc-
Mi permetto una piccola chiosa: non solo dalla mancanza di informazione su ciò che accadeva, ma dalla fideistica adesione a un grande "piano" (progetto,"sole dell'avvenire",Guerra al Terrorismo, crociate etc...) e dal confidare nel "grande uomo", nell'"uomo della Provvidenza" o nell'"onesto", quella personificazione del Grande Inquisitore che dovrebbe lavare i peccati degli uomini.
A conferma di questo e di come un certo dogmatismo di sinistra ha "interpretato" quanto succedeva in Argentina, cito l'episodio della visita a Cuba nel 1982 del Ministro degli Esteri argentino Nicanor Costa Mendez. L'ottuso dogmatismo marxista di Castro definiva Mendez "esponente di riguarda del terzomondismo" per il solo fatto di difendere con le armi le Malvinas...quando in Argentina si andava al mare in aereo senza ritorno, e quando questo signore poco tempo prima aveva affermato degli argentini, un popolo "bianco, occidentale che non rientrava nei Paesi in via di sviluppo (anche per accattivarsi ulteriormente le simpatie di Washington, dopo il "prestito argentino" di torturatori in Salvador e in Nicaragua per favorire l'amministrazione Reagan)

-citazione di Mazzucco-
La stessa lotta per la verità sull'undici settembre non ha come scopo primario - a mio parere - quello di "imprigionare Bush", o "castigare Cheney", ma quello di diffondere una consapevolezza su certi meccanismi che renda molto più difficile in futuro che si ripetano
Il paragone calza, ma -a mio parere- qui il fatto è che non stiamo parlando neanche di Videla o Massera, ma probabilmente di cinque dei chissà quanti Mastro Titta in divisa sparsi in Argentina.
E' come scoprire, domani 21 marzo 2007, che p.e. personale con il tesserino dell'Fbi ha piazzato le cariche nel WTC, e arrestarli, insieme a tutte le cariche importanti dell'Fbi, mandandoli a scontare la pena in un carcere magrebino dove sono richiusi 3.000 (quante le vittime dell'11/9) arabi...arrapati.
Parlarne tra trent'anni non significa Memoria e Giustizia, significa -sempre secondo me- ricordare la condanna e non l'evento dell'11/9.

Perchè la Memoria è legata alla Storia almeno narrata. Se la Storia narrata non è completa, non possiamo ricordare e oltretutto si rischia di ripeterla.


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