Informazioni sul sito
Se vuoi aiutare LUOGOCOMUNE

HOMEPAGE
INFORMAZIONI
SUL SITO
MAPPA DEL SITO

SITE INFO

SEZIONE
11 Settembre
Questo sito utilizza cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego.
 American Moon

Il nuovo documentario
di Massimo Mazzucco
 Login
Nome utente:

Password:


Hai perso la password?

Registrati ora!
 Menu principale
 Cerca nel sito

Ricerca avanzata

TUTTI I DVD DI LUOGOCOMUNE IN OFFERTA SPECIALE


politica italiana : Un dinosauro di nome MOSE
Inviato da marcocedol il 18/4/2007 8:40:00 (16547 letture)

di Marco Cedolin

Confidustria a più riprese rimbrotta contro la decisione del governo di sospendere le concessioni relative alle grandi opere non ancora cantierizzate, fra le quali alcune tratte TAV, lamentando il fatto che l’istituzione delle gare di appalto allontanerà nel tempo la partenza dei lavori. Il governo e tanta buona stampa scoprono improvvisamente ciò che in tanti ripetevamo da anni inascoltati, e cioè come le tratte TAV nostrane stiano costando mediamente tre volte più di quanto non accada negli altri paesi e 4 volte di più di quella che era la spesa preventivata. Mauro Moretti, Amministratore Delegato di RFI imputa il rialzo dei costi alle compensazioni di cui vengono fatte oggetto le voraci amministrazioni locali, dimenticando come solo grazie a questa sorta di “dispersione di denaro a pioggia” sia stato possibile indurre comuni e province a “chiudere entrambi gli occhi” sulla devastazione ambientale imposta ai loro territori.

Ma mentre si percepisce nettamente la sensazione che le nuove gare di appalto, spacciate come la panacea per tutti i mali, lungi dal risolvere il problema in qualche sua parte, si dimostreranno semplicemente l’ennesimo esempio di spoil system all’italiana, finalizzato alla raccolta di nuove prebende, …

… le grandi opere già cantierizzate continuano a procedere regolarmente, anche quando si tratta di progetti senza senso che la logica avrebbe consigliato di “cestinare” senza alcuna esitazione.

E’ il caso del Mose i cui lavori devastanti vanno avanti celermente nella completa indifferenza del mondo politico, affinché si arrivi al più presto al fatidico punto di “non ritorno”.

Tutto ciò dopo che il 12 novembre 2006 il Consiglio dei Ministri ha approvato a maggioranza una relazione presentata dal Ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro, nella quale sono stati respinti tutti i progetti alternativi presentati ed esaminati nelle precedenti riunioni tecniche, dando in questo modo via libera alla prosecuzione dei lavori che nel frattempo il governo si era comunque rifiutato d’interrompere anche solo temporaneamente.

Il Mose, come il TAV è una sorta di anacronistico dinosauro che nonostante le sue molteplici criticità e la natura obsoleta di un progetto “pensato” sul finire degli anni 80 è riuscito ad arrivare fino ai nostri giorni con la condivisione di tutti i governi che in quasi 20 anni si sono succeduti.

L’opera si propone di risolvere il grave problema delle acque alte che affligge Venezia e la sua laguna, attraverso una serie d’interventi invasivi e costosissimi del tutto inadeguati ad affrontare un fenomeno complesso e dalle cause composite come quello delle alte maree.

Nel corso dell’ultimo secolo il dislivello fra il suolo di Venezia e il livello del mare si è ridotto di circa 25 cm. facendo si che i disagi connessi all’acqua alta (allagamento di piazze, abitazioni ed esercizi commerciali) siano aumentati in maniera considerevole fino a mettere a repentaglio in propensione futura la stessa sopravvivenza della città.

L’intenso incremento dell’intensità e frequenza delle alte maree è quasi totalmente da imputarsi ad una serie d’interventi umani ispirati unicamente alla creazione del profitto, senza prestare alcuna attenzione ai delicati equilibri ambientali che caratterizzano la laguna. Gli esempi più eclatanti si possono riscontrare nel dissesto idrogeologico del territorio lagunare, indotto dall’approfondimento delle bocche di porto e dagli scavi dei canali portuali al fine di consentire il transito delle super petroliere, con la conseguenza di trasformare la laguna in un vero e proprio braccio di mare. Nella devastante serie di bonifiche che hanno sottratto il 30% dell’intera superficie lagunare all’espansione di marea, spesso per insediare stabilimenti industriali ed infrastrutture e nello sfruttamento indiscriminato delle acque di falda usate per alimentare e raffreddare i cicli produttivi del polo industriale di Porto Marghera.

Il Mose, contravvenendo apertamente ai criteri fondamentali della Legge Speciale per Venezia (reversibilità, gradualità, flessibilità e sperimentabilità) non tenta di porre rimedio alle cause del problema delle acque alte, così come invece fanno tutti i progetti alternativi, ma interviene semplicemente sul fenomeno, ostentando gli stessi atteggiamenti invasivi ed impattanti che il problema hanno contribuito ad ingenerarlo.

Il fulcro del sistema Mose sarà costituito da 79 paratoie d’acciaio pesanti circa 350 tonnellate e lunghe fino a 30 metri, che verranno posizionate alle bocche di porto, incernierate dentro a cassoni di calcestruzzo armato del peso di 12.500 tonnellate l’uno. Tali paratoie ripiene d’acqua e affiancate l’una all’altra in modo da creare una barriera, in condizione di riposo resteranno adagiate nelle loro strutture di alloggiamento senza sporgere al di sopra del fondale. Nel caso di maree superiori ai 110 cm. le paratoie verranno svuotate tramite l’immissione di aria compressa e si solleveranno fino ad emergere ruotando intorno all’asse delle cerniere, creando così una sorta di diga mobile in grado d’isolare temporaneamente la laguna dal mare.

Oltre alle paratoie il progetto comporterà l’installazione di 12.000 pali di cemento armato e di 5960 palancole metalliche lunghe fino a 28 metri, lo sbancamento dei fondali alle bocche di porto dragando circa 5.000.000 di m³ di materiale sedimentato attraverso centinaia di anni e la ricopertura degli stessi (al fine di proteggerli dall’erosione marina) con 8.575.000 tonnellate di pietrame proveniente da cave nazionali ed estere. Ci sarà spazio perfino per la costruzione di una vera e propria isola artificiale della lunghezza di 500 metri, destinata a fare da spalla per le barriere mobili e ad ospitare i generatori a gasolio di potenza assimilabile a quella di una centrale elettrica, indispensabili per la produzione dell’aria compressa.

Già attraverso la lettura di questi dati si può comprendere l’assurdo “gigantismo infrastrutturale” del Mose, destinato a tradursi inevitabilmente in un altissimo costo di costruzione, circa 4,3 miliardi di euro, di gestione, circa 60 milioni di euro l’anno e nei lunghissimi tempi che sarebbero necessari per portare a termine il progetto, circa 10 anni. Appare inoltre evidente come la messa in essere di opere così faraoniche e fortemente impattanti sull’ecosistema lagunare abbia per forza di cose carattere di assoluta irreversibilità.

Oltre alle criticità connaturate nella sua prerogativa di violentare in maniera irreversibile il territorio, il sistema Mose si presenta come un progetto di scarsa utilità nel preservare Venezia dal fenomeno delle acque alte, poiché intervenendo solo quando l’alta marea supera i 110 cm. rimedierebbe solo al 5% degli allagamenti che si verificano ogni anno. I dati statistici concernenti l’ultimo decennio indicano infatti che una struttura come quella del Mose si sarebbe attivata mediamente solamente tre volte l’anno, a fronte di oltre una cinquantina di casi annui di acque alte minori di 110 cm. che avrebbero continuato a creare danni e disagi nonostante la presenza dell’opera. Inoltre se nei prossimi decenni continuerà l’innalzamento del livello marino in conseguenza dell’effetto serra, come ampiamente previsto dagli scienziati, il Mose perderebbe anche la poca utilità residuale, diventando di fatto completamente inutilizzabile.

Se alla probabile scarsa o nulla utilità del progetto aggiungiamo i pericoli legati alla possibilità d’infiltrazioni di gas metano e anidride solforosa attraverso le solette dei manufatti in calcestruzzo, la pesante penalizzazione delle attività di pesca in laguna, i gravi intralci alla navigazione dei pescherecci che verranno a determinarsi, i danni al turismo indotti da almeno 10 anni di grandi cantieri, ecco che abbiamo il quadro generale di un’opera destinata a danneggiare tutti coloro che avrebbero dovuto trarne vantaggio, per compiacere invece un unico soggetto.
Tale soggetto è rappresentato dal Consorzio Venezia Nuova, un potente pool d’imprese che in qualità di General Contractor si pone come concessionario unico per gli studi, le progettazioni e la messa in essere dell’intero complesso d’infrastrutture che verranno finanziate interamente attraverso il denaro dei contribuenti.

All’interno del Consorzio Venezia Nuova possiamo ammirare quasi tutti i nomi di spicco dell’imprenditoria delle costruzioni che da decenni stanno accumulando immense fortune finanziarie attraverso la costruzione delle grandi infrastrutture in Italia e nel mondo e che a breve si spartiranno le nuove gare di appalto proposte dal governo, da Impregilo (vera e propria multinazionale del cemento e del tondino) ad Astaldi (altro colosso del settore) passando attraverso l’Impresa Costruzioni ing. E. Mantovani s.p.a. (monopolista delle costruzioni in veneto) e svariate società facenti parte dei gruppi IRI, ENI e Mazzi.

Ancora una volta, come nel caso dell’Alta Velocità ferroviaria, lo Stato invece di procedere al risanamento della laguna e delle ferrovie che versano in condizioni disastrose, preferisce destinare somme estremamente rilevanti (che i nostri conti pubblici non possono permettersi) nella costruzione di opere mastodontiche ed estremamente impattanti che anziché risolvere i problemi preesistenti aumenteranno l’indebitamento pubblico e ne creeranno di nuovi.

Ancora una volta l’interesse dei grandi gruppi di potere finanziario ed economico, incarnati dalla consorteria del cemento e del tondino, viene anteposto a quello della collettività, senza nessun rispetto per gli equilibri ambientali e per la salute del territorio.

Non a caso fra coloro che continuano e continueranno a combattere contro il Mose, oltre ai Comitati spontanei di cittadini confluiti nell’Assemblea Permanente NO Mose e alle associazioni ambientaliste, troviamo il Comune e la Provincia di Venezia, proprio coloro che il Mose si proporrebbe di “salvare”.

Marco Cedolin

Voto: 0.00 (0 voti) - Vota questa news - OK Notizie


Altre news
28/11/2015 10:00:00 - Il nuovo sito è pronto
26/11/2015 19:40:00 - Fulvio Grimaldi a Matrix
24/11/2015 11:00:00 - Caccia russo abbattuto dai turchi
22/11/2015 20:20:00 - Ken O'Keefe: "ISIS = Israeli Secret Intelligence Service"
21/11/2015 21:00:00 - L'uomo che uccise Kennedy
19/11/2015 19:00:00 - La solitudine
18/11/2015 21:21:31 - Vladimir Putin - conferenza stampa al summit del G20
17/11/2015 13:50:00 - Dopo Parigi
15/11/2015 22:30:00 - Commenti liberi
14/11/2015 9:40:00 - À la guerre comme à la guerre
13/11/2015 23:00:00 - Nuovi attentati a Parigi
11/11/2015 19:50:00 - Atleti russi dopati, brutti e cattivi
10/11/2015 19:30:00 - Fini, Grillo, Travaglio - e il giornalismo che non fa i conti con sé stesso
9/11/2015 18:30:00 - "Bag it!" Documentario (Ita)
8/11/2015 9:09:03 - Commenti liberi

I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore Albero
filippo_ma
Inviato: 18/4/2007 10:55  Aggiornato: 18/4/2007 14:07
So tutto
Iscritto: 17/1/2007
Da:
Inviati: 13
 Re: Un dinosauro di nome MOSE
Il cittadino medio paga la distruzione ambientale causata dal mose per gli interessi della lobby dei costruttori, paga di più il taxy per la lobby dei tassisti, paga di più le medicine per la lobby dei farmacisti e così via all'infinito.
Se nvece di concentrarci sul singolo episodio ci occupassimo in generale delle lobby, magari con un dl che dice "è vietato difendere privilegi di un gruppo ristretto di persone a danno della collettività", rimarrebbero in piedi giusto un paio di sindacati e soprattutto il vaticano comincerebbe a rischiarsela .
------------------------------------------
Edit
Filipo sei già stato avvisato di non spamare.Consideralo questo mes. come ultimo avvertimento.

Redazione
il gobbo

PikeBishop
Inviato: 18/4/2007 11:08  Aggiornato: 18/4/2007 11:11
Sono certo di non sapere
Iscritto: 1/11/2005
Da: Tavistock Square, Camden, London WC1H, UK
Inviati: 6263
 Re: Un dinosauro di nome MOSE
Citazione:
"è vietato difendere privilegi di un gruppo ristretto di persone a danno della collettività"

Filippo, hai appena condannato a morte il sistema statale e "rappresentativo", e non saro' io certamente a piangerlo.

Ora volete prima la buona notizia o la cattiva?

La cattiva ve l'ha gia' data Marco, mi pare, ed e' che i politici hanno finanziato gli amici e parenti con queste opere inutili e faraoniche a spese dei contribuenti.

Quella "buona" e' che le opere difficilmente si completeranno, perche' non interessano a nessuno: quello che interessa e' elargire sovvenzioni, appalti, acconti e via dicendo, e, quando i costi si riveleranno impraticabili (ma cifre ingenti avranno raggiunto la loro destinazione finale, la saccoccia di amici e parenti), i progetti saranno abbandonati.
I futuri archeologi ipotizzeranno una meteorite o una carestia. Amen.

Se sei Filippo G., complimenti per il sito, e' FORTISSIMO!

Il Portico Dipinto Network Nanopublishing
E' dall'uso (mancato) del Congiuntivo, che li riconoscerete.
Dorian
Inviato: 18/4/2007 11:58  Aggiornato: 18/4/2007 11:58
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 23/1/2007
Da:
Inviati: 1275
 Re: Un dinosauro di nome MOSE
Se sei Filippo G., complimenti per il sito, e' FORTISSIMO!

Forse filippo_ma sta per Filippo & Mauro..

A ragà.. ma vi dividete anche il nick???

Siete geniali.. una delle migliori trasmissioni in rete di tutti i tempi... forse la migliore in Italia!!!

PS: se mettete l'indirizzo in firma evitate che qualche turpe notaio gridi allo spam.. cosa di cui è difficile accusarvi visto che l'unica cosa che regalate è un po' di comicità intelligente.. "merce" rarissima di questi tempi.
PPS: non mi sono perso nemmeno mezza puntata..

Dorian
Inviato: 18/4/2007 12:05  Aggiornato: 18/4/2007 12:10
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 23/1/2007
Da:
Inviati: 1275
 Re: Un dinosauro di nome MOSE
Del Mose, Domenica, ne parlava anche Report in merito alle opere pubbliche in Italia.. ne metteva in luce i rischi, i costi e le alternative che sono state scartate..
La puntata del 15 Aprile la potete rivedere qui.
In particolare, per chiudere le bocche, c'era un'ottima alternativa a ponti girevoli (già impiegati in Olanda) dai costi di costruzione e manutenzione ben inferiori. Anche l'affidabilità sembra un problema perchè in effetti il Mose è un prototipo e potrebbe richiedere, causa "alte maree" più frequenti, un utilizzo superiore alle specifiche con cui è stato progettato.

carloooooo
Inviato: 18/4/2007 13:38  Aggiornato: 18/4/2007 13:38
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 9/7/2006
Da: marca gioiosa et amorosa
Inviati: 1386
 Re: Un dinosauro di nome MOSE
E soprattutto, il progetto Mose non è MAI stato sottoposta a una VIA (valutazione di impatto ambientale), teoricamente obbligatoria per qualsiasi opera pubblica.



Carlo

zuldan
Inviato: 18/4/2007 13:49  Aggiornato: 18/4/2007 13:49
Ho qualche dubbio
Iscritto: 8/7/2006
Da: 4 angoli
Inviati: 115
 Re: Un dinosauro di nome MOSE
Filippo...paga di più il taxi per la lobby dei tassisti....

Prendi il tram che lo paghiamo con le nostre tasse!

Sciamano77
Inviato: 18/4/2007 14:01  Aggiornato: 18/4/2007 14:05
Ho qualche dubbio
Iscritto: 30/9/2005
Da:
Inviati: 168
 Re: Un dinosauro di nome MOSE
Quello che non imparano i media ignoranti, è che c'erano diversi altri modi per evitare le acque alte a VE...alcuni scienziati avevano progettato sistemi più economici...ed eventualmente smontabili....reversibili....a minor inpatto ambientale...

il punto è sempre questo e lo voglio scrivere in grande, perdonatemi: QUESTA SOCIETA' FA LE COSE NON METTENDO AL PRIMO POSTO L'UTILITA' E L'INTERESSE DEI CITTADINI E DELL'AMBIENTE MA LO FA PER IL MASSIMO GUADAGNO ECONOMICO POSSIBILE...


questa formula vale per tutti i campi, medicina, trasposti, edilizia, energia ecc...

questa formula che non viene cambiata, sta causando l'autodistruzione del genere umano!


Per questo a me piace definire la società di questa età moderna...come una società finta,
sterile, e di apparenze...per me la tendenza è questa.

Un nuovo mondo è già qui, non potranno più far finta di non vedere...
Cassandra
Inviato: 18/4/2007 14:02  Aggiornato: 18/4/2007 14:02
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 10/5/2006
Da:
Inviati: 1551
 Re: Un dinosauro di nome MOSE
filippo, mi pare un po' semplicina la faccenda che paghiamo di più le medicine per la lobby dei farmacisti... è come dire che paghiamo di più la benzina per la lobby dei benzinai.

Mai sentito parlare di lobby delle multinazionali farmaceutiche e lobby dei petrolieri?

Finiamo sempre a spararci tra noi poveracci...

"Il buon senso c'era; ma se ne stava nascosto,
per paura del senso comune" (Alessandro Manzoni)
Enrico
Inviato: 18/4/2007 14:10  Aggiornato: 18/4/2007 14:19
Mi sento vacillare
Iscritto: 12/1/2006
Da:
Inviati: 873
 Re: Un dinosauro di nome MOSE
Il MOSE è come un diamante: E' PER SEMPRE.

In Olanda, a Rotterdam, hanno utilizzato invece un sistema molto più economico sia per quanto riguarda la sua costruzione che soprattutto per la sua manutenzione ordinaria.
Ma, si sa, in Italia stiamo molto attenti all'estetica

Sciamano77
Inviato: 18/4/2007 14:15  Aggiornato: 18/4/2007 14:32
Ho qualche dubbio
Iscritto: 30/9/2005
Da:
Inviati: 168
 Re: Un dinosauro di nome MOSE
questa società è basata sulla petrolchimica....

quindi sui combustibili fossili e sulle cosidette medicine chimiche...

le medicine chimiche in realtà spesso e volentieri contengono estratti e principi attivi naturali...
come erbe , amminoacidi, vitamine ecc...

Esempio:
Composizione Aspirina C Bayer
Una compressa effervescente contiene:
principi attivi: acido acetilsalicilico 0,4 g, acido ascorbico (Vitamina C) 0,240 g.
eccipienti: citrato monosodico, sodio bicarbonato, sodio carbonato, acido citrico anidro.

Principi attivi:
Vitamina C e Acido Acetilsalicilico
"L'acido acetilsacelicilico è comunemente impiegato per la preparazione di molti farmaci (il più noto è la comunissima Aspirina), ma è presente anche in quantità elevata in molte preparazioni alimentari e in molti tipi di frutta e verdura. "
http://eurosalus.lycos.it/1048090286_81.html
l'acido acetilsacelicilico naturale si può trovare facilmente in commercio...a minor prezzo!
Idem l'acido ascorbico (vitamina C)

Altre case farmeceutiche importanti per anni hanno fatto e fanno ricerche nella foresta amazzonica...e spesso non riescono nella loro impresa solo perchè non riescono a brevettare e riprodurre i principi attivi di queste potentissime piante delle foreste pluviali...quando capiscono che non possono far profitto abbandano la ricerca, naturalmente non rivelando al mondo l'efficacia di queste piante...che altrimenti potrebbero essere acquistate dalla gente in quanto le piante per fortuna, non sono brevettabili...
http://www.rain-tree.com/

quindi dire che la medicine chimiche sono efficaci e quelle naturali no...è la solita fesseria inculcata da anni di propaganda della petrolchimica....

generazioni e generazioni
cresciute a pane, telefilm americani e petrolchimica...e logico che poi tantissima gente pensa che non vi siano alternative più efficaci ed economiche.

Un nuovo mondo è già qui, non potranno più far finta di non vedere...
Pausania
Inviato: 18/4/2007 14:32  Aggiornato: 18/4/2007 14:33
Sono certo di non sapere
Iscritto: 6/4/2006
Da:
Inviati: 3872
 Re: Un dinosauro di nome MOSE
Sciamano77 Citazione:
è che c'erano diversi altri modi per evitare le acque alte a VE...alcuni scienziati avevano progettato sistemi più economici...ed eventualmente smontabili....reversibili....a minor inpatto ambientale...

In realtà i sistemi sarebbero ancora più semplici: per esempio - come faceva notare Marco nell'articolo - il cosiddetto "canale dei Petroli", cioè una parte di laguna scavata apposta per farci passare le petroliere, è uno dei primi motivi delle acque alte (nessuno si è mai chiesto perché l'acqua alta c'è solo da pochi anni?). Basterebbe reinterrarlo e avremmo un sacco di guai in meno.

La pulizia e la manutenzione dei canali della città è un altro punto fondamentale, insieme al rialzo della "fondamenta" (per i non-veneziani= con fondamenta si intende dove si cammina lungo il canale, a differenza delle calli che sono le "strade" tra le case).

Come altrettanto fa notare Marco, la cosa più assurda del Mose è che non servirà a NIENTE. Se funzionerà per le maree superiori al metro e dieci (che sono una sfiga enorme, ma alquanto rara) significa che tutte le maree tra gli 80 e i 110 cm, che sono quelle con cui bisogna convivere per mesi e che sono la vera piaga di Venezia, continueranno come prima, indisturbate. E' vero che la tv parla solo delle maree più alte, ma sono quelle "normali" ad essere un flagello.

Citazione:
QUESTA SOCIETA' FA LE COSE NON METTENDO AL PRIMO POSTO L'UTILITA' E L'INTERESSE DEI CITTADINI E DELL'AMBIENTE MA LO FA PER IL MASSIMO GUADAGNO ECONOMICO POSSIBILE...
questa formula vale per tutti i campi, medicina, trasposti, edilizia, energia ecc... questa formula che non viene cambiata, sta causando l'autodistruzione del genere umano!

Questo non è assolutamente vero: se davvero si volesse intervenire per favorire l'economia e il guadagno, non avrebbero mai fatto una cosa del genere: per i motivi che ho detto, il Mose non fermerà l'acqua alta, e l'acqua alta è una vera piaga per l'economia della città (che già di suo non è il massimo). I mezzi di trasporto non si possono muovere, gli esercizi commerciali devono chiudere, e via dicendo... Se davvero si perseguisse il massimo guadagno economico, il Mose non l'avrebbero nemmeno pensato (infatti è la più grande cagata che si possa immaginare, scusate il francese) e avrebbero messo in atto tutti quegli interventi assai meno costosi e di efficacia immediata e l'acqua alta non sarebbe la piaga che è.

Il fatto è che qui, come al solito, vediamo in atto il circolo vizioso per cui poche aziende che si tengono in vita grazie agli appalti pubblici riescono a influenzare (sicuramente grazie a tangenti e favori vari ai rubagalline di turno) tutta la politica di un territorio, che incamera quantità di denaro spaventose per buttarle letteralmente nel cesso.

Sciamano77
Inviato: 18/4/2007 14:40  Aggiornato: 18/4/2007 14:40
Ho qualche dubbio
Iscritto: 30/9/2005
Da:
Inviati: 168
 Re: Un dinosauro di nome MOSE
"Questo non è assolutamente vero: se davvero si volesse intervenire per favorire l'economia e il guadagno, non avrebbero mai fatto una cosa del genere: per i motivi che ho detto, il Mose non fermerà l'acqua alta, e l'acqua alta è una vera piaga per l'economia della città (che già di suo non è il massimo). I mezzi di trasporto non si possono muovere, gli esercizi commerciali devono chiudere, e via dicendo... Se davvero si perseguisse il massimo guadagno economico, il Mose non l'avrebbero nemmeno pensato (infatti è la più grande cagata che si possa immaginare, scusate il francese) e avrebbero messo in atto tutti quegli interventi assai meno costosi e di efficacia immediata e l'acqua alta non sarebbe la piaga che è."


ok allora mi spiego meglio pausania...al primo posto intendo il massimo interesse econimico di quelle potentissime lobbies....edilizie, petrolchime ecc....

non certo quello dei semplici commercianti, trasporti ecc...

la penso come te, se facevano il massimo interesse economico dei lavoratori cittadini non lo facevano il Mose...che appunto non fermera le acque alte....

mi riferivo all'interesse economico delle multi che lo costruiscono...

Un nuovo mondo è già qui, non potranno più far finta di non vedere...
redna
Inviato: 18/4/2007 15:05  Aggiornato: 18/4/2007 15:05
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/4/2007
Da:
Inviati: 8095
 Re: Un dinosauro di nome MOSE
Non mi pare di aver mai sentito parlare di grandi manifestazioni da parte dei veneziano allo scopo che l mose non venga fatto. Probabilmente si affidano tutti a fatto che alla fine il veneto tipo tace e acconsente come ha fatto per tanti anni che ha governato alla grande la DC. E' la stessa storia del ponte sullo stretto.Volevano costruire un ponte e gli abitanti in casa avevano pochissima acqua corrente.A Venezia di problemi ce ne saranno a migliaia e non saranno risolti ma l mose va avanti. A roma saranno costretti anche stavolta a non intervenire?

C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
cocis
Inviato: 18/4/2007 15:42  Aggiornato: 18/4/2007 15:42
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 11/1/2006
Da: V
Inviati: 1430
 Re: Un dinosauro di nome MOSE
hanno fatto anche una puntata di report e delle iene sul mose .. UNA CAVOLATA DI LIVELLI COLOSSALI..


marcocedol
Inviato: 18/4/2007 15:45  Aggiornato: 18/4/2007 15:45
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 30/6/2006
Da: Torino
Inviati: 1340
 Re: Un dinosauro di nome MOSE
Penso che Pausasnia abbia identificato in maniera perfetta i termini del problema.

Fra i molti interventi alternativi al Mose che sono stati proposti da svariati esperti su richiesta del comune di Venezia, quelli in assoluto più interessanti si basavano su interventi volti a riportare la laguna alla condizione in cui si trovava ad inizio secolo, quando il fenomeno delle acque alte esisteva ma in maniera assai contenuta.

Il più grande difetto del MOSE è quello di rappresentare un'opera irreversibile che oltretutto si propone di risolvere attraverso l'ingerenza umana proprio ciò che l'ingerenza umana ha generato.

Il Mose, come ha detto Pausania non avrà alcuna ripercussione positiva sull'economia veneziana, a riprova di ciò proprio i veneziani ed il comune di Venezia sono in prima fila nel contestare l'opera.

L'Assemblea Permanente NO MOSE contesta da molto tempo il Mose, insieme a Italia Nostra, ilWWF, il comune di Venezia e la provincia di Venezia.
Ci sono state molte manifestazioni nel corso degli anni e anche qualche tentativo di blocco dei lavori. La contestazione non ha però avuto il grado di partecipazione della Val di Susa o di Vicenza per un'insieme di concause che sarebbe molto lungo analizzare.

In realtà non esistono una lobby del cemento, una delle banche, una delle industrie farmaceutiche, una delle industrie delle armi ecc.
La lobby è praticamente una sola poichè nella lobby del tondino e del cemento ci sono partecipazioni tanto di banche quanto di industrie di armi o di gruppi farmaceutici e viceversa. Il sistema delle scatole cinesi rende tutti i portatori di grandi interessi intrecciati fra loro in maniera sodale senza che si possa considerare ciascuno di loro in maniera disancorata dagli altri.

Questa(e) lobby credo sia chiaro, non ha nulla a che fare con i farmacisti, i tassisti, i giornalai, i benzinai ecc.
Quelle semmai sono delle pseudo corporazioni delle quali si può parlare discutendo di piccole attività imprenditoriali e non certo di grandi gruppi di potere.

Catrame
Inviato: 18/4/2007 16:09  Aggiornato: 18/4/2007 16:17
So tutto
Iscritto: 14/5/2006
Da: Venezia
Inviati: 2
 Re: Un dinosauro di nome MOSE
Mose - Le Iene sbarcano a Venezia 30_03_2007
Eccezionale servizio di Sortino sul MOSE…

VIDEO “Misteri di Venezia” 1° PARTE
.wmv (windows media video):
http://www.iene.mediaset.it/video/video_2416.shtml
oppure
.flv (macromedia flash)
http://www.iene.mediaset.it/video/video_2416.shtml?flv

VIDEO “Misteri di Venezia” 2° PARTE
.wmv (windows media video):
http://www.iene.mediaset.it/video/video_2421.shtml
oppure
.flv (macromedia flash)http://www.iene.mediaset.it/video/video_2421.shtml?flv
----------------------------------------------

Servizio di Report RAI "LAVORI SFINITI" 15_04_2007
VIDEO: http://www.media.rai.it/mpmedia/0,,RaiTre-Report%5E22678,00.html

al 55 esimo minuto il servizio inizia a parlare del MOSE.
-------------------------

Le manifestazione dei NoMose ci sono state solo che non siamo riusciti a massimizzare il numero di partecipanti e quindi non c'è stato un grande eco.
Ora (forse troppo tardi) i comitati locali si stanno "riunendo" per cercare di avere più forza per le eventuali manifestazioni/iniziative...
( Coordinamento dei Comitati di quartiere S. Marta, Castello, Sacca Fisola contro le grandi navi;
Assemblea permanente NoMOSE; Assemblea Permanente contro il rischio chimico; Associazione
AMBIENTEVENEZIA; Comitato Certosa; medicina Democratica; WWF – Venezia; Associazione
Bortolozzo; Comitato Alberi Marghera; Gli Amici di Beppe Grillo di VE; Comitato “Un nuovo
volto per Mestre”; ASC – Agenzia Sociale per la Casa – Associazione difesa Murazzi –
Associazione Rocchetta e dintorni Venezia )

Thibault
Inviato: 18/4/2007 16:38  Aggiornato: 18/4/2007 16:38
Mi sento vacillare
Iscritto: 25/5/2006
Da: Un mondo folle
Inviati: 343
 Re: Un dinosauro di nome MOSE
Ma tutte ste opere sulla laguna a scopo industriale, non sarebbe stato più furbo farle da un'altra parte?

E' una tranquilla notte di regime
LoneWolf58
Inviato: 18/4/2007 20:47  Aggiornato: 18/4/2007 20:47
Sono certo di non sapere
Iscritto: 12/11/2005
Da: Padova
Inviati: 4861
 Re: Un dinosauro di nome MOSE
Citazione:
In realtà i sistemi sarebbero ancora più semplici: per esempio - come faceva notare Marco nell'articolo - il cosiddetto "canale dei Petroli", cioè una parte di laguna scavata apposta per farci passare le petroliere, è uno dei primi motivi delle acque alte (nessuno si è mai chiesto perché l'acqua alta c'è solo da pochi anni?). Basterebbe reinterrarlo e avremmo un sacco di guai in meno.
??? ma stai dicendo sul serio??? o scherzi?!... cosa intendi per "pochi anni"...

La storia, come un'idiota, meccanicamente si ripete. (Paul Morand)
Il problema, però, è che ci sono degli idioti che continuano a credere che la storia non si ripeta. (LoneWolf58)
Pausania
Inviato: 18/4/2007 20:51  Aggiornato: 18/4/2007 20:51
Sono certo di non sapere
Iscritto: 6/4/2006
Da:
Inviati: 3872
 Re: Un dinosauro di nome MOSE
Citazione:
ma stai dicendo sul serio??? o scherzi?!... cosa intendi per "pochi anni"...

Relativamente, è chiaro. Venezia è abitata da 1000 anni, ha sempre prosperato e anzi il problema della Serenissima era l'interramento (del tutto naturale) della laguna.

Il problema dell'acqua alta è relativamente questione di pochi anni fa.

LoneWolf58
Inviato: 18/4/2007 21:07  Aggiornato: 18/4/2007 21:19
Sono certo di non sapere
Iscritto: 12/11/2005
Da: Padova
Inviati: 4861
 Re: Un dinosauro di nome MOSE
L'interramento dei canali è cosa diversa dall'acqua alta... ma la tua ammissione che lo scavo del canale dei petroli (a parte l'impatto ambientale e tante altre cose) sia uno dei motivi dell'acqua alta mi sembra quantomeno dubbio senza altri dati, anzi, per la mia esperienza non credo che un canale in laguna possa avere qualche impatto sulla marea se non aumentarne la velocità (aumentando la portata d'acqua). Sul Mose non ho molto da dire solo che come per tutte le grandi opere in Italia non ci resta che incrociare le dita... che se qualcuno ha sbagliato siamo sempre noi che paghiamo. (Vajont docet)
p.s. sono 25 anni che lavoro in laguna (Chioggia e Venezia) e l'acqua alta l'ho sempre vista...
edit
Acqua alta eccezionale a Venezia il 4 novembre 1966
Studio sull'impatto ambientale è in formato pdf se ne consiglia il DL

La storia, come un'idiota, meccanicamente si ripete. (Paul Morand)
Il problema, però, è che ci sono degli idioti che continuano a credere che la storia non si ripeta. (LoneWolf58)
marcocedol
Inviato: 18/4/2007 22:21  Aggiornato: 18/4/2007 22:21
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 30/6/2006
Da: Torino
Inviati: 1340
 Re: Un dinosauro di nome MOSE
LoneWolf,
approfondisco un attimo il concetto relativo al fenomeno delle acque alte a Venezia.

Il fenomeno dell’acqua alta, costituito da un’alta marea particolarmente significativa, caratterizza da sempre la laguna veneta e crea particolari disagi nella città di Venezia, determinando l’allagamento di piazze, abitazioni ed esercizi commerciali.
Nel corso dell’ultimo secolo il problema si è acuito notevolmente a causa del progressivo ridimensionamento della differenza fra il suolo della città e il livello del mare, che è stato calcolato in circa 25 cm. Fra le varie concause che hanno contribuito a determinare lo “sprofondamento” di Venezia molte di esse sono direttamente imputabili all’intervento umano, altre come l’innalzamento degli oceani a causa dell’effetto serra lo sono indirettamente.
Il significativo contributo dato dall’attività umana al fenomeno dell’acqua alta può essere ricondotto ad una serie di azioni continuate nel tempo ed ispirate alla creazione del profitto senza prestare alcuna attenzione ai delicati equilibri ambientali che caratterizzano la laguna. Il dissesto idrogeologico del territorio lagunare, indotto dall’approfondimento delle bocche di porto e dagli scavi dei canali portuali al fine di consentire il transito delle super petroliere ha avuto conseguenze devastanti trasformando la laguna in un vero e proprio braccio di mare.
Altrettanto devastanti si sono rivelate sia la lunga serie di bonifiche che hanno sottratto il 30% dell’intera superficie lagunare all’espansione di marea, spesso per insediare stabilimenti industriali ed infrastrutture, sia lo sfruttamento indiscriminato delle acque di falda usate per alimentare e raffreddare i cicli produttivi del polo industriale di Porto Marghera.
In virtù del progressivo peggioramento della situazione, a partire dagli anni 60 i casi di alta marea sono aumentati sia nel numero che nell’intensità altrettanto progressivamente, determinando danni sempre più seri alle abitazioni, ai monumenti e alle attività commerciali.
La catastrofica mareggiata del 4 novembre 1966, durante la quale il livello dell’acqua alta raggiunse i 194 cm provocando danni notevolissimi, evidenziò per la prima volta in tutta la loro drammaticità i termini di un problema che metteva a rischio l’integrità stessa della città e le sue prospettive di futuro.
Questa prima presa di coscienza determinò nel 1973 la legge speciale n°171 che identificava quello di Venezia come “problema di preminente interesse nazionale”. Purtroppo la consapevolezza della necessità di salvaguardare Venezia dai fenomeni di alta marea non sempre determinò un altrettanto consapevole aumento di sensibilità nei confronti della salvaguardia dell’ambiente e l’ingerenza umana sugli equilibri del territorio lagunare continuò a manifestarsi in maniera pesante.

clausneghe
Inviato: 18/4/2007 22:31  Aggiornato: 18/4/2007 22:31
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 17/4/2006
Da: nordcentro
Inviati: 1679
 Re: Un dinosauro di nome MOSE
Complimenti al poliesperto Marco C. che non perde un colpo!

Interessante il Link acqua alta postato da Lone..

Il Mose è un baraccone che proietta la sua ombra oramai da decenni e il suo scopo lo stà realizzando in pieno...

Voglio dire che funziona come un buco nero che inghiotte danari del derubato contribuente(sempre lui) per poi magicamente,dall'altra parte del tunnel, ridistribuirlo nelle tasche dei soliti noti ...

Ridicolo pensare che uno sportellone di ferro e cemento riesca a fermare il mare ...

Facile profetizzare che anche questo "Colosso di Rodi" versione laguna,finirà al cimitero delle vanità delle vanità,opere dell'uomo sapiens predator

LoneWolf58
Inviato: 18/4/2007 22:42  Aggiornato: 18/4/2007 22:42
Sono certo di non sapere
Iscritto: 12/11/2005
Da: Padova
Inviati: 4861
 Re: Un dinosauro di nome MOSE
Riassumendo, l'acqua alta a Venezia è colpa del Global Warming?... scusa ma la domanda è solo retorica e provocatoria
Ne ho sentite di sirene per l'acqua alta e conosco il problema nonché quelle che vengono spacciate (più o meno giustamente) come cause che hanno amplificato il fenomeno. Tra queste, sinceramente, non avevo mai sentire l'ipotesi del canale dei petroli ma se vuoi possiamo mettere, invece, le grandi navi che passano per il bacino di San Marco e per il Canale della Giudecca che provocano, tra le tante altre cose, sollecitazione delle fondamenta ed erosione dei canali oltre al noto moto ondoso... un po come far passare la TAV nel centro di Roma... credo che le vibrazioni in poco tempo demolirebbero quel che il tempo ha risparmiato
Ma il problema, comunque, rimane... l'acqua alta e i lavori del Mose proseguono, la preoccupazione è quella già espressa... mi auguro per il bene di questa stupenda città che il progetto sia valido... altrimenti... sarà inutile dopo andare alla ricerca del responsabile...

La storia, come un'idiota, meccanicamente si ripete. (Paul Morand)
Il problema, però, è che ci sono degli idioti che continuano a credere che la storia non si ripeta. (LoneWolf58)
marcocedol
Inviato: 18/4/2007 23:05  Aggiornato: 18/4/2007 23:05
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 30/6/2006
Da: Torino
Inviati: 1340
 Re: Un dinosauro di nome MOSE
Il global worming ha fino ad oggi rivestito un ruolo minimale nel fenomeno delle altee maree in laguna, mentre sarà con tutta probabilità determinante in futuro nel determinare l'assoluta impossibilità di utilizzo del sistema MOSE.

Le grandi navi da crociera sono un altro serio problema, ma più in generale l'approfondimento dei canali ha gravemente accentuato il fenomeno delle acque alte rendendo la laguna più sensibile agli sbalzi di marea.

Quando fra 10 anni/12 anni i lavori saranno finiti, il MOSE si dimostrerà una mostruosa colata di cemento priva di utilità che come qualcuno ha sottolineato resterà per sempre.
I responsabili come sempre resteranno impuniti

redna
Inviato: 19/4/2007 11:49  Aggiornato: 19/4/2007 11:49
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/4/2007
Da:
Inviati: 8095
 Re: Un dinosauro di nome MOSE
Vemezia è una città unica al mondo per cui patrimonio mondiale. Nessun altro che dica la sua al fine che il mostro resti fermo? D'altra parte nei tour organizzati in cui si visita venezia certe "miserie"non si fanno vedere. E i cittadini, a cui spetta l'onere del dinosauro, non si fanno avanti per chiedere un referendum? Dopo tutto sono loro che convivereanno con il mostro, mentre chi lo ha costruito e guadagnato ha tanti altri posti in cui "vivere".

C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)

Powered by XOOPS 2.0 © 2001-2003 The XOOPS Project
Sponsor: Vorresti creare un sito web? Prova adesso con EditArea.   In cooperazione con Amazon.it   theme design: PHP-PROXIMA