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opinione : Oltre via Sarpi: la città che muore
Inviato da Mnz86 il 19/4/2007 9:00:00 (7355 letture)

di Andrea Franzoni

I recenti fatti di via Sarpi, la Chinatown milanese, rappresentano il primo acuto di portata mediatica di un processo più complesso che, fino ad oggi in maniera silenziosa, sta ridisegnando la struttura, la composizione ed il senso più profondo delle metropoli.

Questo processo, che ha già in parte rivoluzionato il significato ed i connotati di molte aree urbane, va ben oltre la difficile convivenza tra comunità diverse, le speculari xenofobie ed i problemi concreti o presunti di viabilità, di “degrado” o semplicemente di “sicurezza” percepita. L’approccio e le soluzioni proposte, allo stesso tempo, non hanno nemmeno la pretesa di risolvere o favorire il processo di “integrazione” accrescendo le distanze e ponendo la questione come una lotta tra fazioni ed interessi opposti: italiani da una parte, cinesi dall’altra. Nemmeno la strumentalizzazione da parte di alcune fazioni politiche (o mediatiche) ci permette di avvicinare il nucleo ed il motore della rivoluzione, di quel flusso continuo di profonde modificazioni, di cui i fatti di via Paolo Sarpi sono soltanto un insignificante e chiassoso imprevisto. Insufficiente, per quanto interessante, anche il concentrare l’attenzione sulle preoccupazioni, sulle miserie e sui disagi reali che generano intolleranza, contrapposizioni etniche e capri espiatori. La radice profonda è, infatti, ben altra.

La storia di via Paolo Sarpi è una storia che molte aree urbane centrali hanno vissuto, che molte stanno vivendo e che le rimanenti sono destinate, presto o tardi, a sperimentare. Il processo in atto è quello della morte dei centri storici, …

… o almeno della loro trasformazione –da luoghi della vita, dell’aggregazione e della quotidianità- in musei a cielo aperto, in cattedrali commerciali e immobiliari di lusso, in contenitori artificiali di studi e rappresentanze con normale orario da ufficio, dalle quali tenere lontana la vita, i conflitti, il disagio, il sudore, gli schiamazzi e le comunità reali.

Delocalizzare la vita reale lontano dal mondo dorato degli affari

L’atto (politico) che ha generato malumore nella comunità cinese, così come in altrettanti negozianti italiani, è stato la decisione di trasformare via Sarpi e la zona limitrofa, oggi frenetica sede di commerci al dettaglio e –soprattutto- all’ingrosso ed in particolare di decine di attività cinesi costruite in anni di debiti, sacrifici e licenze regolarmente sottoscritte dal comune, in una zona esclusivamente pedonale. A promuovere l’iniziativa, che ha lo scopo di allontanare la laboriosa comunità cinese da una zona centrale che probabilmente suscita anche altri appetiti, alcuni comitati locali tra i quali, più significativo, il “Vivi Sarpi”.

Le ragioni ufficiali del comitato sono legate a questioni di viabilità ed ai rapporti numerici tra la componente cinese (ormai maggioritaria) e quella italiana ed al sovraffollamento, che metterebbero a repentaglio la sicurezza e l’integrità del quartiere milanese.

Il progetto è quello di creare una zona periferica adibita ad i cinesi, ai loro commerci ed ai famosi carrellini per caricare e scaricare la merce che intralcerebbero i marciapiedi. Zona Paolo Sarpi può infatti apparire da questo punto di vista scomoda, ma spetterebbe ai cinesi valutare pregi e svantaggi di un’eventuale delocalizzazione. Per quanto riguarda il problema sicurezza, è evidente che allontanando i cinesi dal centro si sposta semplicemente il problema altrove –pericolo che un’amministrazione deve sicuramente valutare.

La realtà è che l’obiettivo è realmente quello di allontanare i cinesi da questa zona centrale. Il quartiere è oggi un luogo assolutamente vivo, dinamico, popolare e movimentato come nei film neorealisti. L’obiettivo di “Vivi Sarpi”, attraverso la pedonalizzazione, è quello di uccidere questa vitalità e di rendere la zona un quartiere fantasma di uffici, studi di rappresentanza, banche, boutique e attici deserti per super ricchi. Un quartiere non più a misura di famiglia (sia essa italiana o cinese), quanto piuttosto una vetrina di lusso con orari da ufficio pronta a svuotarsi ed a diventare spettrale al calare della notte delle multisala o dei pomeriggi degli outlet popolari e dei centri commerciali simboli di uno “svago” vorace e isterico, regolato da ritmi frenetici più dell’attività produttiva.

I ritmi e i modi dei consumi sono quindi in stretto rapporto con le modificazioni nella struttura della città. E se è impossibile stabilire quale sia la causa dell’altro, è altrettanto evidente che i due movimenti si alimentano e si giustificano l’un l’altro in maniera perversa.

Riqualificazione, o di come si uccide un centro storico

La morte dei centri delle città, escluse alcune zone chic, è in molti casi già realtà: chiudono i cinema antichi e le attività familiari, bar ed intere zone si riconvertono all’attività esclusivamente diurna e gli “eventi culturali” si arroccano sempre più nei grandi palazzetti della musica e del teatro immediatamente raggiungibili e dai quali è altrettanto facile defluire, oppure nei grandi musei.

Con la chiusura degli uffici tutta la città moderna chiude e la maggioranza delle strade rimane deserta e silenziosa fino al giorno successivo. Il posto per cinesi e italiani comuni, con il loro baccano e le loro miserie, è nelle periferie, lontano dallo sguardo dei magnati della finanza (o dei turisti, si pensi a Venezia), dai tracciati centrali dei tram e da quei palazzi, discretamente antichi, che possono diventare (dopo la fase di deprezzamento e di speculazione) uffici da decine di migliaia di euro al metro quadrato.

La prassi, da questo punto di vista, è secondo alcuni collaudata. In una prima fase gli alloggi ed i negozi delle zone centrali (dove gli immigrati, vuoi per cultura vuoi per opportunità, tendono a concentrarsi) vengono affittati a stranieri. La loro presenza ha un doppio “vantaggio”: da una parte essi, accettando situazioni illegali di sovraffollamento e subaffitto, permettono introiti superiori a quelli garantiti da una normale famiglia italiana con regolare contratto. Dall’altra, la presenza di tutti questi stranieri fa cadere il prezzo degli immobili, convincendo i vicini italiani a cedere per pochi soldi la loro proprietà magari agli stessi immobiliaristi italiani che riaffittano agli immigrati. In una seconda fase, attraverso ondate di “tolleranza zero” e attraverso la chiusura di queste zone centrali (come via Sarpi), si cerca di spingere gli stranieri ad andare altrove ed i comuni a “riqualificare” le zone, rivalutando enormemente gli immobili e trasformandoli in uffici e negozi di lusso, con enormi guadagni per i grandi proprietari.

Questo movimento, insieme indotto e spontaneo, è in alcune zone già evidente.

La fine delle comunità urbane e paesane

Non che i disagi nei quartieri dormitorio popolari, nei quali faticano a formarsi comunità (caratteristiche sia dei vecchi paesi che dei vecchi quartieri cittadini, ed oggi aliene ad entrambi) e occasioni di incontro locali, siano minori: anzi essi tendono a peggiorare insieme al degrado ed al conflitto. Semplicemente essi vengono allontanati dallo sguardo, dalla vetrina di morte e di denaro che è il centro fasullo della città.

I cortili e le strade, un tempo cardini del vivere comune e dei legami solidali, sono oggi sostituiti da “vie di comunicazione” (luoghi di passaggio, non di vita) o da file interminabili di giardini privati separati severamente da ringhiere e siepi, se non sono totalmente assenti nell’estrema razionalizzazione architettonica degli inumani quartieri popolari.

Perdono la loro identità i centri città, completamente svuotati, e svaniscono le comunità umane che vi si erano create o che qui si ritrovavano. Perdono la loro identità i paesi, invasi da immigrati (italiani) che recidono i legami secolari e colgono impreparate le amministrazioni locali incapaci di accogliere e di coinvolgere i nuovi arrivati. Ancora più drammatica la situazione delle periferie, nella maggioranza dei casi abbandonate, e incapaci di creare nell’incontro violento di miserie e speranze frustrate l’unità necessaria perdendosi in tensioni e lotte fra poveri che impediscono la creazione di quella solidarietà e di quel senso di fratellanza che fu, in parte, delle periferie del boom economico. L’idea che “in fondo siamo tutti sulla stessa barca”, oggi, non può avere cittadinanza.

Al binomio modi di consumo – struttura della città si aggiunge il terzo aspetto evidente e cioè il cambiamento della quantità e soprattutto del tenore delle relazioni, che sembrano anch’esse misurarsi sempre più sui parametri del consumo e del marketing di sé.

Periferie, invisibili sommatorie di disagi e anonimati

Tornando ai cinesi, è evidente che asportare la comunità cinese dalla zona di via Sarpi per dirottarla in una zona periferica (dove essi stessi tenderebbero, in questa fase, a ricostruire una nuova China Town come è naturale e come insegna la storia degli emigranti italiani) non gioverebbe alla sicurezza nè all’integrazione, e tanto meno renderebbe difficile la vita alla mafia e alla criminalità. Ne nascerebbe anzi una comunità ugualmente chiusa, e ugualmente dotata di leggi e costumi propri. L’esclusione anche fisica dalla vita (assente) della città, anzi, rischierebbe di favorire il fenomeno di rifiuto, ed insieme di ponderata sfiducia, che caratterizza le banlieu parigine che ben rappresentano il fallimenti dell’integrazione o quanto meno della convivenza.

E’ difficile dire con certezza se questo movimento sia semplicemente una speculazione economica o il progetto, probabilmente anche privo di una regia centrale, per la creazione di zone di lusso per le nuove nobiltà e per i loro affari. Certo è che l’uccisione sistematica dei centri storici e in generale delle comunità (urbane o paesane), sostituite da luoghi frenetici di non-aggregazione (palazzetti, multisala) e da agglomerati di problemi a più piani, interessa ugualmente presente e futuro di asiatici, latini ed africani, quanto quello di noi poveri italiani.

Andrea Franzoni (Mnz86)

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I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore Albero
Linucs
Inviato: 19/4/2007 13:27  Aggiornato: 19/4/2007 13:27
Sono certo di non sapere
Iscritto: 25/6/2004
Da:
Inviati: 3996
 Re: Oltre via Sarpi: la città che muore
Err. Umm.

D'accordo.

Quindi?

nike
Inviato: 19/4/2007 14:01  Aggiornato: 19/4/2007 14:01
Mi sento vacillare
Iscritto: 7/3/2006
Da:
Inviati: 845
 Re: Oltre via Sarpi: la città che muore
Citazione:
Err. Umm.


Ciao, Mnz- Andrea- effettivamente ... è di difficile comprensione quest'articolo. Come sempre i tuoi articoli sono scitti molto bene , ma non afferro il punto. I centri storici in tutta Italia stanno diventando più che ritrovi di piazza e folklore cittadino , caratteristici ad esempio i mercati della frutta e verdura del mattino e o quelli del del sabato degli ambulanti , piazze dove vai a berti il caffè e te lo serve un cittadino cinese.
Particolarmente in provincia i centri storici stanno diventando multietnici! Comprendo che trasformarli in uffici e negozi di lusso sia anche peggio, ma sinceramente di ritrovo di piazza non hanno più nulla da un pezzo.
Non so perchè , ma leggendo il tuo articolo mi veniva in mente Los Angeles con il suo downtown di grattaceli che all 18.00 diventa deserto e pericoloso e adiacente il mercato coperto della frutta e vedura, dove sono tutti cinesi. E in alternativa mi soppraggiungevano le scene del film Blade Runner dove invece si parlava una lingua che era tra il cinese e l'inglese. Comunque, bell'articolo.

Citazione:
Quelli che creano sono duri di cuore. Nietzsche, Friedrich. Così parlò Zarathustra: II, Dei compassionevoli
Enrico
Inviato: 19/4/2007 14:02  Aggiornato: 19/4/2007 14:02
Mi sento vacillare
Iscritto: 12/1/2006
Da:
Inviati: 873
 Re: Oltre via Sarpi: la città che muore
Bravo Linucs, ci mancherebbe altro che tu non fossi d'accordo. Basta vedere la tua foto, sei un cinese.

redna
Inviato: 19/4/2007 14:09  Aggiornato: 19/4/2007 14:09
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/4/2007
Da:
Inviati: 8095
 Re: Oltre via Sarpi: la città che muore
in quest'articolo colgo la frase...creazione di zone di lusso per le nuove nobiltà e per i loro affari. Questo significa che sotto sotto all'insaputa della maggior parte delle persone c'è chi sta manovrando per trasformare in una certa direzione la società. Da tempo si sente dire che dovrà sparire il cosiddetto ceto medio. O dalla parte dei ricchi o dei poveri insomma. Cosa potrà implicare questo nella società si può capire anche dagli eventi di milano. Che è senz'altro "un esperimento".

C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
arturo
Inviato: 19/4/2007 14:13  Aggiornato: 19/4/2007 14:13
Ho qualche dubbio
Iscritto: 1/3/2007
Da:
Inviati: 265
 Re: Oltre via Sarpi: la città che muore
Il problema è “la massa” che opprime “l’elite" o è “l’elite” che opprime “la massa” ?
Mah !

nike
Inviato: 19/4/2007 14:25  Aggiornato: 19/4/2007 14:25
Mi sento vacillare
Iscritto: 7/3/2006
Da:
Inviati: 845
 Re: Oltre via Sarpi: la città che muore
Citazione:
Il problema è “la massa” che opprime “l’elite" o è “l’elite” che opprime “la massa” ?


Per il momento si opprime, IMHO, il costume italiano, poi sinceramente come si può affermare che spostare alcuni negozi che deturpano il centro storico e impediscono "la vita" cittadina "sia classista" non lo so.. Mha!

Citazione:
Quelli che creano sono duri di cuore. Nietzsche, Friedrich. Così parlò Zarathustra: II, Dei compassionevoli
HAVEADREAM
Inviato: 19/4/2007 14:32  Aggiornato: 19/4/2007 14:32
Ho qualche dubbio
Iscritto: 26/8/2005
Da:
Inviati: 209
 Re: Oltre via Sarpi: la città che muore
Buongiorno a tutti.
L'articolo di Andrea Franzoni analizza l'episodio di via Sarpi e lo vede come un progetto politico (e non solo) di allontanamento dal centro milanese della comunità cinese e in generale delle comunità "vive".
Forse sarà così, indubbiamente, ma non credo sia solo quello.
Forse se ne stà parlando anche troppo, oppure se ne parla troppo e male come è successo nella trasmissione di RAI3 "Ballarò" dove alla rappresentante della comunità cinese di Bologna non hanno saputo domandare di meglio con facile ironia "dove finiscono i cinesi che muoiono".
Mi ripeto, per rispondere a questi signori e a coloro che criticano la presenza massiccia della Cina nei nostri quartieri: i cinesi questi spazi li hanno pagati, come qui a Roma al quartiere Esquilino.
Se colpa c'è non è solo di chi compra, ma anche di chi vende e di chi amministra la compravendita.
E' inutile lamentarsene.

Sul discorso di Andrea Franzoni non sono convinto a pieno proprio per il paragone con il quartiere Esquilino di Roma: è un pezzo di stroria romana che praticamente è passata ormai di mano alla Cina, e, come nel caso milanese, non vedo come puoi allontare una comunità che comunque genera affari e commerci, e che soprattutto PAGA REGOLARMENTE E SUBITO QUELLO CHE C'E' DA PAGARE.
Chi c'ha i soldi non lo mandi via facilmente.

Io trentanni fa ho "sfiorato" di rientrare nella categoria di quelle famiglie in attesa di casa alle quali spettava un appartamento al "mostro" di Corviale, chiamato simpaticamente anche "serpentone".
Ebbene, anche se sono stato tra i fortunati, resta il fatto che ben 200 famiglie inclusa la mia sono state invitate a lasciare la zona, una favelas adiacente la stazione ferroviaria Roma Casilina, per ritrovarsi comunque in una di questi alloggi decentrati dalla città che qualcuno chiama "casa".
Lontani dal mondo, lontani dai servizi, con la precarietà accentuata dai servizi pubblici inesistenti, molte famiglie tra cui la mia che non possedevano auto, le nuove generazioni già sbandate che si trovavano ancora più sbandate più delinquenti e con le patrie galere ad attenderle.
Questa è la periferia.

Quello che voglio dire (in modo scarno perchè ho poco tempo) è che la vicenda dei cinesi a Milano è un fatto a parte rispetto al concetto di Periferie, invisibili sommatorie di disagi e anonimati, con situazioni ben distinte di disagio.
Almeno i soldi loro ce li hanno, oserei dire, ma non sarebbe giusto dirlo.
L'Esquilino rimarrà "cinese", come via Sarpi.

Questo è stato, secondo me, solo un episodio dove le coincidenze di un vigile pignolo (e pure stupido) e il malumore della comunità hanno fatto un grosso piacere alla Moratti, a Borghezio e ai xenofobi, per non dire razzisti.

Vivi
Inviato: 19/4/2007 15:53  Aggiornato: 19/4/2007 15:53
Ho qualche dubbio
Iscritto: 13/10/2004
Da: nord Italia
Inviati: 198
 Re: Oltre via Sarpi: la città che muore
Una visita presso la facoltà d’architettura ed urbanistica di Milano sarebbe illuminante.. chi sa cosa insegnano oggi ai ragazzi.. ci sarebbero anche i studi di progettazione – varie -, specie quelli legati a CL, un’altra risorsa d’informazione..

nike
Inviato: 19/4/2007 16:22  Aggiornato: 19/4/2007 16:22
Mi sento vacillare
Iscritto: 7/3/2006
Da:
Inviati: 845
 Re: Oltre via Sarpi: la città che muore
Citazione:
Forse se ne stà parlando anche troppo, oppure se ne parla troppo e male

Bisognerebbe riconoscere e conservare il vecchio. Le politiche dei prossimi anni dovrebbero imporre delle modalità , d’uso, dei centri storici italiani che non sviliscano il patrimonio culturale e/o lo mettano in pericolo. La Cina, e altre culture , ma meno invasive, invade il nostro Paese e la cosa peggiore è che stiamo qui a parlare di commercio accoglienza e balle varie. Nessuno mette in dubbio la nostra italiana capacità di accoglienza a livello culturale, ma se analizziamo il come , fa ribrezzo.
Pensiamo alle città nel mondo per un momento, dove noi italiani ci siamo insediati. Ci hanno ghettizzati? No. Anche se le differenze tra Europa e Stati Uniti e Australia sono esistite. Nessun problema di fronte allo scambio culturale dei popoli o all’insediamento degli stessi, e i loro costumi , commercio o quant’altro in Italia, dove comunque sta accadendo da svariate decadi, ma l’identità del paese che accoglie gli immigrati dovrebbe tenere conto di non perdere il proprio costume; valorizzare il patrimonio culturale e artistico del proprio paese dovrebbe essere un imperativo e non un dubbio. Perdersi in seghe mentali –scusate il francesismo- in “siamo razzisti, non siamo razzisti”, con questi ultimi avvenimenti di Milano e questa rivolta del tutto fuori luogo dei cinesi se permettete nonché dell’intervento dell’ambascia è una perdita di tempo. Ma porcaccia la miseria non l’avevamo superata questa menata del razzismo anni addietro? Le periferie: sono sempre esistite cosa ci sarebbe di nuovo nel trasferire alcuni commerci all’esterno del centro storico, dico io…

Citazione:
Quelli che creano sono duri di cuore. Nietzsche, Friedrich. Così parlò Zarathustra: II, Dei compassionevoli
redna
Inviato: 19/4/2007 16:36  Aggiornato: 19/4/2007 16:36
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/4/2007
Da:
Inviati: 8095
 Re: Oltre via Sarpi: la città che muore
I cinesi hanno comprato l'intera via, hanno pagato le tasse e adesso che qualcuno ha guardato e visto ha negli occhi la forma delle banconote da ricavare.Mi chiedo se la via la espropieranno, perchè di li non se ne vogliono andare. Ma l'amministrazione è certa che se ne devono andare. Come?

C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
Enrico
Inviato: 19/4/2007 17:19  Aggiornato: 19/4/2007 17:19
Mi sento vacillare
Iscritto: 12/1/2006
Da:
Inviati: 873
 Re: Oltre via Sarpi: la città che muore
Citazione:
Per il momento si opprime, IMHO, il costume italiano,…. ma l’identità del paese che accoglie gli immigrati dovrebbe tenere conto di non perdere il proprio costume;

E qual è il costume italiano? Intero o bikini?

Citazione:
poi sinceramente come si può affermare che spostare alcuni negozi che deturpano il centro storico……

Magari non sono fashion e opera di architetti e designers come quelli di Corso Vittorio Emanuele, ma di certo non deturpano nulla, visto che si tratta di una zona e in particolare di una strada che non è neanche lontanamente degna di essere dichiarata patrimonio dell’UNESCO.
Secondo te quindi Corso Buenos Aires, Corso Vittorio Emanuele o Corso Vercelli non sono deturpate invece da tutti quei negozi/fighetta?

Citazione:
Le politiche dei prossimi anni dovrebbero imporre delle modalità , d’uso, dei centri storici italiani che non sviliscano il patrimonio culturale e/o lo mettano in pericolo. La Cina, e altre culture , ma meno invasive, invade il nostro Paese….



Citazione:
Pensiamo alle città nel mondo per un momento, dove noi italiani ci siamo insediati. Ci hanno ghettizzati? No.

Little Italy a New York cos’è invece?
E comunque i cinesi sono arrivati in quella zona di Milano negli anni ’20.

Citazione:
valorizzare il patrimonio culturale e artistico del proprio paese dovrebbe essere un imperativo e non un dubbio.

A NOI!

Citazione:
Le periferie: sono sempre esistite cosa ci sarebbe di nuovo nel trasferire alcuni commerci all’esterno del centro storico

Perfetto, allora via tutti i negozi da San Babila fino a P.zza Cairoli. Tanto per cominciare.

nike
Inviato: 19/4/2007 18:26  Aggiornato: 19/4/2007 18:26
Mi sento vacillare
Iscritto: 7/3/2006
Da:
Inviati: 845
 Re: Oltre via Sarpi: la città che muore

Citazione:
Enrico: nike: Per il momento si opprime, IMHO, il costume italiano,…. ma l’identità del paese che accoglie gli immigrati dovrebbe tenere conto di non perdere il proprio costume;

E qual è il costume italiano? Intero o bikini?


…Preferisco l’intero…

Citazione:
nike:
poi sinceramente come si può affermare che spostare alcuni negozi che deturpano il centro storico……


Magari non sono fashion e opera di architetti e designers come quelli di Corso Vittorio Emanuele, ma di certo non deturpano nulla, visto che si tratta di una zona e in particolare di una strada che non è neanche lontanamente degna di essere dichiarata patrimonio dell’UNESCO.
Secondo te quindi Corso Buenos Aires, Corso Vittorio Emanuele o Corso Vercelli non sono deturpate invece da tutti quei negozi/fighetta?


Ok, il triangolo Via Montenapoleone, Via della Spiga e Corso Manzoni, ormai è deturpato…Aggiungi pure il mcdonald’s in galleria duomo e in san babila.. Ma in Vittorio Emanuele vedi qualcosa che non sia milanese, o non italiano? Perché Via Paolo Sarpi dove comunque ci sono grandi caffè di design e gallerie e spazi vari dovrebbe diventare così! Finchè è servito a creare di questa zona qualcosa di “autentico” nel senso di "folklore multietnico” si è usata , ma adesso è diventata poco agibile…Questo è un fatto.

Citazione:

Le politiche dei prossimi anni dovrebbero imporre delle modalità , d’uso, dei centri storici italiani che non sviliscano il patrimonio culturale e/o lo mettano in pericolo. La Cina, e altre culture , ma meno invasive, invade il nostro Paese….

Pensiamo alle città nel mondo per un momento, dove noi italiani ci siamo insediati. Ci hanno ghettizzati? No.


Little Italy a New York cos’è invece?


Folklore..e turismo, nel senso commerciale del termine! Puoi trovare dei buoni ristoranti e dei gran panini al formaggio asiago, ma resta decisamente una zona turistica. In pieno centro se così possiamo chiamarlo storico, di Manhattan. Lì c’è un bello stendardo italiano per farti capire che sei a little italy, perché non farlo con i draghi in via paolo sarpi?

Citazione:
E comunque i cinesi sono arrivati in quella zona di Milano negli anni ’20.
valorizzare il patrimonio culturale e artistico del proprio paese dovrebbe essere un imperativo e non un dubbio.
A NOI!

Citazione:

Le periferie: sono sempre esistite cosa ci sarebbe di nuovo nel trasferire alcuni commerci all’esterno del centro storico

Perfetto, allora via tutti i negozi da San Babila fino a P.zza Cairoli. Tanto per cominciare.


Ho già risposto. Quello che voglio sottolineare è che se ne sta facendo un dramma dei cinesi in via paolo sarpi ed è giusto così. Ma non per stimolare il razzismo, ma perché è pieno centro storico. Storico in senso “vecchio continente” del termine. Mettano i draghi da un’altra parte, non so se mi spiego. Non che i draghi non abbiano una loro storicità , ma non la mia.

Citazione:
Quelli che creano sono duri di cuore. Nietzsche, Friedrich. Così parlò Zarathustra: II, Dei compassionevoli
Enrico
Inviato: 19/4/2007 18:47  Aggiornato: 19/4/2007 18:47
Mi sento vacillare
Iscritto: 12/1/2006
Da:
Inviati: 873
 Re: Oltre via Sarpi: la città che muore
Citazione:
Lì c’è un bello stendardo italiano per farti capire che sei a little italy, perché non farlo con i draghi in via paolo sarpi?...........

......Mettano i draghi da un’altra parte, non so se mi spiego. Non che i draghi non abbiano una loro storicità , ma non la mia.

Ma insomma, ‘sti draghi li vuoi o no? E se li vuoi dove li mettiamo?
Io comunque ne metterei un po' a navigare nei Navigli, tipo enormi Mostri di Lochness.

Mnz86
Inviato: 19/4/2007 19:27  Aggiornato: 19/4/2007 20:05
Ho qualche dubbio
Iscritto: 4/7/2005
Da: BS
Inviati: 246
 Re: Oltre via Sarpi: la città che muore
Ciao Nike

Citazione:
Come sempre i tuoi articoli sono scitti molto bene , ma non afferro il punto


Evidentemente non sono scritti così bene

Comunque tu dici: «spostare alcuni negozi che deturpano il centro storico e impediscono "la vita" cittadina "sia classista"». Questo concetto diffuso è stato la molla che -insieme ad alcune letture e lezioni su Ernst Guy Debord- ha generato il ragionamento.

tutto dipende da cosa consideri "vita cittadina". Oggi abbiamo: gente che lavora, che carica e scarica merce, che apre ristoranti e alimentari, che stende i panni, che chiacchiera per strada, che sporca e pulisce, che sc*pa, che si azzuffa, che ride, che passeggia, che porta il cane a far la cacca, che si aiuta a vicenda, che si presta il sale quando manca, che è in grado di scendere in piazza quando subisce un evidente abuso (come la chiusura al traffico della zona, e la morte delle attività sulle quali hanno investito anni di lavoro e di debiti) etc.

Con la zona pedonale avremo: negozi di footlocker, studi di notai e grandi avvocati, rappresentanze di banche, attici da milioni di euro, migliaia di metri quadri sfitti per speculazioni e dopo le otto un bel deserto urbano pulito e ordinato come nei quadri di De Chirico. Una vetrina per qualche signora ben vestita e per qualche schiera di poveracci istruiti e ben vestiti che arrivano la mattina dalle periferie, per tante assicurazioni, boutique e altre caz*ate.

Credo che i concetti di "vita" e di "deturpare", e i gradi di vita e deturpazione odierni (e quelli verso i quali ci stiamo dirigendo), sono tutti da valutare.. anche nel nostro interesse, mica per altro.

Credi che il presunto "problema" dei cinesi e della loro renitenza vera o presunta a "integrarsi" si risolva asportando il "tumore" e reimpiantandolo, tale e quale, tra molti altri in periferia?

Sempre Nike scrive: «Pensiamo alle città nel mondo per un momento, dove noi italiani ci siamo insediati. Ci hanno ghettizzati? No»

Quando gli italiani erano simili ai cinesi (morti di fame, ignoranti, bisognosi di aiuto, sperduti, analfabeti), erano "ghettizzati" e si "autoghettizzavano". In una seconda fase si mischiavano, come già stanno facendo in molti nelle nazioni occidentali.


Il problema, arturo, secondo me non è «è “la massa” che opprime “l’elite" o è “l’elite” che opprime “la massa”?», ma il fatto che la "massa" (noi) si lascia opprimere comodamente, o meglio si opprime da sola soprattutto perchè si crede emancipata.
-------------

Haveadream: non credo che «l'esquilino rimarrà cinese come via Sarpi» perchè queste vie centrali sono per le banche, per gli snob e per i finanzieri, non certo per la gente che vuole vivere e lavorare.. la realtà è che tra poche settimane la zona di via Sarpi diventerà esclusivamente pedonale,e per i negozianti non ci sarà alcuna ragione per rimanere. Finiremo tutti per ammassarci in qualche bella banlieu come sacchi di immondizia di colori diversi, chissà...



buona serata

Linucs
Inviato: 19/4/2007 20:27  Aggiornato: 19/4/2007 20:29
Sono certo di non sapere
Iscritto: 25/6/2004
Da:
Inviati: 3996
 Re: Oltre via Sarpi: la città che muore
Secondo te quindi Corso Buenos Aires, Corso Vittorio Emanuele o Corso Vercelli non sono deturpate invece da tutti quei negozi/fighetta?

Sicuramente lo sono, oltre che dalla mandria di imbecilli sbattuti sul marciapiede a vendere elefantini etnici o spacciare libercoli di propaganda assortita. "Ciao fratelo ciao amico."

Ma vaffanculo tu, il fratelo e l'amico: vai a lavorare.

Perfetto, allora via tutti i negozi da San Babila fino a P.zza Cairoli. Tanto per cominciare.

Per quello ci vuole la Giunta Verde, che potrà finalmente ripristinare il fango primordiale.


===

Finiremo tutti per ammassarci in qualche bella banlieu come sacchi di immondizia di colori diversi, chissà...

Non credo: al contrario dei "jobless youths" francesi (leggi: teppisti dementi, disadattati e analfabeti, però del colore giusto e utile alla Nobile Causa (quale? indovinate)) qualche autobus incendiato non passerebbe certo inosservato (e Repubblica non ci coprirebbe il culo con la favola della povertà: sarebbe un racist riot dettato dall'odio.)

Resta il... quindi?

Enrico
Inviato: 19/4/2007 22:13  Aggiornato: 19/4/2007 22:13
Mi sento vacillare
Iscritto: 12/1/2006
Da:
Inviati: 873
 Re: Oltre via Sarpi: la città che muore
Citazione:
oltre che dalla mandria di imbecilli sbattuti sul marciapiede a vendere elefantini etnici o spacciare libercoli di propaganda assortita. "Ciao fratelo ciao amico."

Perlomeno non spaccano troppo la minchia come quelli che ti piombano in casa per venderti un aspirapolvere parlando un italiano da madrelingua, oppure per parlarti dell'Apocalisse testimoniando il verbo di Geova

Mnz86
Inviato: 20/4/2007 1:08  Aggiornato: 20/4/2007 1:08
Ho qualche dubbio
Iscritto: 4/7/2005
Da: BS
Inviati: 246
 Re: Oltre via Sarpi: la città che muore
Citazione:
Perlomeno non spaccano troppo la minchia come quelli che ti piombano in casa per venderti un aspirapolvere parlando un italiano da madrelingua, oppure per parlarti dell'Apocalisse testimoniando il verbo di Geova


...o di certa gente che si incontra sui forum

fiammifero
Inviato: 20/4/2007 10:09  Aggiornato: 20/4/2007 10:09
Sono certo di non sapere
Iscritto: 28/2/2005
Da: ROMA
Inviati: 5691
 Re: Oltre via Sarpi: la città che muore
Ricordate la campagna pubblicitaria del Mulino Bianco?
Tutti a vendere casa in città,con il mito della villetta con giardino,aria pulita e contatti umani a pochi soldi?
Gli imbecilli poi si sono morsi i gomiti perchè la villetta era distante chilometri dal lavoro,dalle scuole dei figli e praticamente ce l'avevano solo per dormire e per pulirla.
E l'invidia cresce per quelli che non hanno sloggiato,o che hanno visto lungo comprando

Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
redna
Inviato: 20/4/2007 10:43  Aggiornato: 20/4/2007 10:43
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/4/2007
Da:
Inviati: 8095
 Re: Oltre via Sarpi: la città che muore
sarà...ma sia gli uni che gli altri sempre manovrati sono. Sarebbe bello vivere dove si vuol vivere senza pensare che un altro, sul posto dove abiti, ha già fatto quattro conti.

C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
Linucs
Inviato: 20/4/2007 12:58  Aggiornato: 20/4/2007 12:58
Sono certo di non sapere
Iscritto: 25/6/2004
Da:
Inviati: 3996
 Re: Oltre via Sarpi: la città che muore
Perlomeno non spaccano troppo la minchia come quelli che ti piombano in casa per venderti un aspirapolvere parlando un italiano da madrelingua, oppure per parlarti dell'Apocalisse testimoniando il verbo di Geova

Almeno quelli capiscono ogni ricca sfumatura quando li mandi cortesemente affanculo.


Ora vado a flagellarmi per espiare le mie colpe innate.

mc
Inviato: 20/4/2007 13:50  Aggiornato: 20/4/2007 14:11
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/5/2004
Da:
Inviati: 7222
 Re: Oltre via Sarpi: la città che muore
Citazione:
Ma vaffanculo tu, il fratelo e l'amico: vai a lavorare.

Non so a quale categoria ti stia riferendo in particolare... sembra un commento che di "saggio" ha molto poco... anzi e' proprio idiota e generalizzante.

Suppongo che l'unico lavoro ipotizzabile sia quello sotto un "padrone" illuminato.

Immagino il "fratelo" cosa direbbe :
"Ma vaffanculo tu, il 'padrone e il 'saggio benpensante' ... se le vuoi le mie statuette, comprale, altrimenti alza le chiappe e togliti dal davanti che mi togli clienti".
... libero mercato ...

mc

freemind
Inviato: 20/4/2007 14:23  Aggiornato: 20/4/2007 14:23
Mi sento vacillare
Iscritto: 17/6/2004
Da:
Inviati: 380
 Re: Oltre via Sarpi: la città che muore
Non credo: al contrario dei "jobless youths" francesi (leggi: teppisti dementi, disadattati e analfabeti, però del colore giusto e utile alla Nobile Causa (quale? indovinate)) qualche autobus incendiato non passerebbe certo inosservato (e Repubblica non ci coprirebbe il culo con la favola della povertà: sarebbe un racist riot dettato dall'odio.)

Per chi conosce un po' di cinema: Non sarebbe tutto da vedere Linucs nei panni di Jeff Gerber del film L'uomo Caffellatte (The watermelon man) di Melvin Van Peebles?

Un vero spasso, credo...

Noi non ci realizziamo mai. Siamo due abissi: un pozzo che fissa il cielo - FERNANDO PESSOA
nike
Inviato: 20/4/2007 16:09  Aggiornato: 20/4/2007 16:09
Mi sento vacillare
Iscritto: 7/3/2006
Da:
Inviati: 845
 Re: Oltre via Sarpi: la città che muore
Citazione:
mc: che quota Linucs: Ma vaffanculo tu, il fratelo e l'amico: vai a lavorare.
Non so a quale categoria ti stia riferendo in particolare... sembra un commento che di "saggio" ha molto poco... anzi e' proprio idiota e generalizzante.

Suppongo che l'unico lavoro ipotizzabile sia quello sotto un "padrone" illuminato.

Immagino il "fratelo" cosa direbbe :
"Ma vaffanculo tu, il 'padrone e il 'saggio benpensante' ... se le vuoi le mie statuette, comprale, altrimenti alza le chiappe e togliti dal davanti che mi togli clienti".
... libero mercato ...

mc


Sarà, ma l'unica cosa che mi ha fatto venire in mente Linucs è questo. Tratto da 25esima Ora di Spike Lee.

“Sì…vaffanculo anche tu - Affanculo io? Vacci tu! Tu e tutta questa merda di città e di chi ci abita. In culo ai mendicanti che mi chiedono soldi e che mi ridono alle spalle. In culo ai lavavetri che mi sporcano il vetro pulito della macchina. In culo ai Sikh e ai Pakistani, che vanno per le strade a palla con i loro taxi decrepiti…puzzano di curry da tutti i pori; mi mandano in paranoia le narici… aspiranti terroristi, E RALLENTATE, CAZZO! In culo ai ragazzi di Chelsea, con il torace depilato e i bicipiti pompati, che se lo succhiano a vicenda nei miei parchi e te lo sbattono in faccia sul Gay Channel. In culo ai bottegari Coreani, con le loro piramidi di frutta troppo cara, con i loro fiori avvolti nella plastica: sono qui da 10 anni e non sanno ancora mettere due parole insieme. In culo ai Russi di Brighton Beach, mafiosi e violenti, seduti nei bar a sorseggiare il loro tè con una zolletta di zucchero tra i denti; rubano, imbrogliano e cospirano…tornatevene da dove cazzo siete venuti! In culo agli Ebrei Ortodossi, che vanno su e giù per la 47a nei loro soprabiti imbiancati di forfora a vendere diamanti del Sudafrica dell’appartheid. In culo agli agenti di borsa di Wall Street, che pensano di essere i padroni dell’universo; quei figli di puttana si sentono come Michael Douglas/Gordon Gekko e pensano a nuovi modi per derubare la povera gente che lavora. Sbattete dentro quegli stronzi della Enron a marcire per tutta la vita… e Bush e Chaney non sapevano niente di quel casino?! Ma fatemi il cazzo di piacere! In culo alla Tyco, alla ImClone, all’Adelphia, alla WorldCom... In culo ai Portoricani: venti in una macchina, e fanno crescere le spese dell’assistenza sociale… e non fatemi parlare dei pipponi dei Dominicani: al loro confronto i Portoricani sono proprio dei fenomeni. In culo agli italiani di Benson Hurst con i loro capelli impomatati, le loro tute di nylon, le loro medagliette di Sant'Antonio, che agitano la loro mazza da baseball firmata Jason Giambi, sperando in un’audizione per I Soprano. In culo alle signore dell’Upper East Side, con i loro foulard di Hermesse e i loro carciofi di Calducci da 50 dollari: con le loro facce pompate di silicone e truccate, laccate e liftate…Non riuscite a ingannare nessuno, vecchie befane! In culo ai negri di Harlem. Non passano mai la palla, non vogliono giocare in difesa, fanno cinque passi per arrivare sotto canestro, poi si girano e danno la colpa al razzismo dei bianchi. La schiavitù è finita centotrentasette anni fa. E muovete…le chiappe, è ora! In culo ai poliziotti corrotti che impalano i poveri cristi e li crivellano con quarantuno proiettili, nascosti dietro il loro muro di omertà. Avete tradito la nostra fiducia! In culo ai preti che mettono le mani nei pantaloni di bambini innocenti. In culo alla Chiesa che li protegge, non liberandoci dal male. E dato che ci siamo, ci metto anche Gesù Cristo. Se l'è cavata con poco. Un giorno sulla croce, un weekend all'inferno, e poi gli alleluja degli angeli per il resto dell’eternità. Provi a passare sette anni nel carcere di Otisville. In culo a Osama Bin Laden, a Al Qaeda e a quei cavernicoli retrogradi dei fondamentalisti di tutto il mondo. In nome delle migliaia di innocenti assassinati, vi auguro di passare il resto dell'eternità con le vostre settantadue puttane ad arrostire a fuoco lento all'inferno. Stronzi cammellieri con l'asciugamano in testa, baciate le mie nobili palle irlandesi!... In culo a Jackob Elinsky, lamentoso e scontento. In culo a Francio Slaughtery, il mio migliore amico, che mi giudica con gli occhi incollati sulle chiappe della mia ragazza. In culo a Naturelle Riviera: le ho dato la mia fiducia e mi ha pugnalato alla schiena, mi ha venduto alla polizia…maledetta puttana! In culo a mio padre, con il suo insanabile dolore: beve acqua minerale dietro il banco del suo bar, vendendo whisky ai pompieri inneggiando ai Bronx Bombers. In culo a questa città e a chi ci abita. Dalle casette a schiera di Astoria agli attici di Park Avenue, dalle case popolari del Bronx ai loft di Soho, dai palazzoni di Alphabet City alle case di pietra di Park Slope e a quelle a due piani di Staten Island. Che un terremoto la faccia crollare. Che gli incendi la distruggano. Che bruci fino a diventare cenere, e che le acque si sollevino e sommergano questa fogna infestata dai topi. No, no, in culo a te, Montgomery Brogan. Avevi tutto e l'hai buttato via, BRUTTO TESTA DI CAZZO!”
=============

Citazione:
Quelli che creano sono duri di cuore. Nietzsche, Friedrich. Così parlò Zarathustra: II, Dei compassionevoli
Linucs
Inviato: 20/4/2007 16:50  Aggiornato: 20/4/2007 16:50
Sono certo di non sapere
Iscritto: 25/6/2004
Da:
Inviati: 3996
 Re: Oltre via Sarpi: la città che muore
Non so a quale categoria ti stia riferendo in particolare...

Al fesso che ti insegue con i libriccini in mano chiamandoti "fratelo".

Se non te li compro è inutile che mi insegui, mi pare piuttosto logico. E se a fine giornata li hai ancora tutti in mano, è evidente che nessuno li ha voluti né comprati, quindi chi ti ha messo lì a rompere i coglioni per nulla? Mistero.

sembra un commento che di "saggio" ha molto poco... anzi e' proprio idiota e generalizzante.

Al pari della favola dell'occidente cattivo.

Siccome sono in credito, e siccome ne ho strapieni i coglioni di essere salvato dalla diversità mentre cammino per strada, li mando liberamente affanculo. Se non altro perché reca immenso fastidio al "progressista", per il quale il "progresso" si misura con il numero di imbecilli che ti fermano in mezzo alla strada.

Suppongo che l'unico lavoro ipotizzabile sia quello sotto un "padrone" illuminato.

In realtà è sufficiente che se ne vada immediatamente affanculo non appena compreso che l'acquirente non è ben disposto ad acquisire...

"Ma vaffanculo tu, il 'padrone e il 'saggio benpensante' ... se le vuoi le mie statuette, comprale, altrimenti alza le chiappe e togliti dal davanti che mi togli clienti".

...il che esclude il malcapitato con le statuette, che per definizione non ti può inseguire.

E tra l'altro non ha neanche motivo per essere cacciato dal vigile urbano: la parte di "suolo pubblico" che occupa è infatti la parte corrispondente al "pubblico" di proprietà dei suoi clienti, che acquistando la sua merce acconsentono all'occupazione dello stesso.

... libero mercato ...

E stranamente, quando l'ambulante non "paga le tasse per ricevere i servizi", nessuno sembra farsene un problema particolare.

Eppure abbiamo appena scoperto che l'ambulante è il modello dell'imprenditore che non accetta di lavorare "sotto un padrone", né di farsi rubare denaro dal vigile di turno.

Quindi non tutti gli imprenditori sono cattivi: solo quelli poco multiculturali. Che strano. E l'egiziano con la sua brava pizzeria allora cos'è? Un operaio?

E' proprio vero che ogni cultura ci insegna qualcosa.

zuldan
Inviato: 20/4/2007 17:01  Aggiornato: 20/4/2007 17:01
Ho qualche dubbio
Iscritto: 8/7/2006
Da: 4 angoli
Inviati: 115
 Re: Oltre via Sarpi: la città che muore
Al solito,secondo me,si tratta di speculazione immobiliare.
Via P.Sarpi è a due passi da p.za Castello e dal Duomo,quindi ha tutte le caratteristiche,(come del resto è avvenuto per il vecchio popolare c.so Garibaldi,e come sta avvenendo per l'Isola) per poter diventare una zona abitata da cayennati col naso
"bianco",che vanno,in elicottero, a trascorrere il week- end a Montecarlo.
Del resto a coop e compagnie delle opere varie
interessa solo costruire.
Pensate alla fiera di Rho-Pero,autentica cattedrale nel deserto,o per l'appunto alla "città della moda",che sorgerà,comprensiva di nuovo grattacielo per la sede della regione Lombardia
(non bastava il pirellone?)nella zona delle ex varesine,dove fino a qualche anno fa c'era l'unico luna park di Milano fatto sloggiare allo scopo.
Speculazioni,spartizioni di soldi pubblici,per opere costose ed inutili.
In Europa siamo il paese che ha la più bassa percentuale di case popolari,e una buona parte di quelle esistenti sono ridotte allo sfascio,però i soldi per l'edilizia popolare non ci sono,per costruire le "piramidi"si.
Che centrino qualcosa i mutui secolari che siamo costretti a chiedere alle banche per comprarci casa?

mc
Inviato: 20/4/2007 17:04  Aggiornato: 20/4/2007 17:04
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/5/2004
Da:
Inviati: 7222
 Re: Oltre via Sarpi: la città che muore
A me, non e' la prima volta che lo scrivo, mi e' venuto in mente linucs, quando ho visto per la prima volta "Waking Life" (Linklater):
In una scena, uno dei personaggi interpellati per dire la propria su vita e societa' e' in macchina che (come i venditori ambulanti di una volta) urla da un megafono il proprio "dissenso" a tutti... in maniera un po' colorita' (non nei termini ma nelle modalita'... ... arrossisce inverosimilmente...)... I personaggi sono tutti, piu' o meno, auterevoli nella loro materia, quella relativa al tema del soggetto della sceneggiatura per cui apportano il loro punto di vista in confronto a quello degli altri "ospiti".

La prima volta che l'ho visto, ho avuto una sorta di dejavu', con alcune frasi della sceneggiatura e alcuni post letti nel corso del tempo...

Non ricordo l'intervento di chi fosse...
Il film e' notevole (almeno, a me e' parso cosi')...

(girato e ritoccato con tecnologia software molto originale ... una "cartoonizzazione" delle riprese di attori in carne ed ossa con risultati molto singolari...)

mc

freemind
Inviato: 20/4/2007 17:06  Aggiornato: 20/4/2007 17:06
Mi sento vacillare
Iscritto: 17/6/2004
Da:
Inviati: 380
 Re: Oltre via Sarpi: la città che muore
Siccome sono in credito

Dimostralo

e siccome ne ho strapieni i coglioni di essere salvato dalla diversità mentre cammino per strada, li mando liberamente affanculo

Ed altrettanto liberamente ci vieni mandato. Non mi sembri molto diverso da costoro, dunque... (FORSE a parte il quartiere dove vivi)

E stranamente, quando l'ambulante non "paga le tasse per ricevere i servizi", nessuno sembra farsene un problema particolare.

Meno che mai dovresti fartene tu, convinto assertore che le tasse siano un furto. Dunque taci, incoerente!

Quindi non tutti gli imprenditori sono cattivi: solo quelli poco multiculturali.

Conseguenza arbitraria tratta liberamente dal ragionamento di mc. Tecnicamente questa si chiama "Inferenza".

E' proprio vero che ogni cultura ci insegna qualcosa.

A tutti meno che a te. La tua refrattarietà al diverso appare a dir poco proverbiale. E le conseguenze appaione evidenti...

Noi non ci realizziamo mai. Siamo due abissi: un pozzo che fissa il cielo - FERNANDO PESSOA
goldstein
Inviato: 20/4/2007 17:09  Aggiornato: 20/4/2007 17:09
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 4/11/2004
Da:
Inviati: 2827
 Re: Oltre via Sarpi: la città che muore
Mc: quello col megafono è Alex Jones, che è presente con un ruolo simile anche nell'ultimo film di Linklater (Scanner Darkly).

freemind
Inviato: 20/4/2007 17:12  Aggiornato: 20/4/2007 17:12
Mi sento vacillare
Iscritto: 17/6/2004
Da:
Inviati: 380
 Re: Oltre via Sarpi: la città che muore
A me, non e' la prima volta che lo scrivo, mi e' venuto in mente linucs, quando ho visto per la prima volta "Waking Life" (Linklater):

Caro mc, a me, invece, come ho scritto qualche commento fa, mi ricorda The watermelon man (in italiano L'uomo caffellatte) di Melvin Van Peebles.
E' la storia di un uomo bianco, ricco, affermato, razzista e con idiosincrasie consolidate al "diverso" che un giorno, per sua disdetta, si risveglia di colore. Da quel momento cominciano le disavventure legate alla sua nuova condizione: perde il lavoro, la famiglia, deve cambiare casa e quartiere, finisce per aderire al movimento delle Black Panthers in un crescendo di situazioni tragicomiche. Veramente un film notevole. Ce lo vedi Linucs nei panni del protagonista?

Noi non ci realizziamo mai. Siamo due abissi: un pozzo che fissa il cielo - FERNANDO PESSOA
Linucs
Inviato: 20/4/2007 17:27  Aggiornato: 20/4/2007 17:27
Sono certo di non sapere
Iscritto: 25/6/2004
Da:
Inviati: 3996
 Re: Oltre via Sarpi: la città che muore
Ce lo vedi Linucs nei panni del protagonista?

Una domanda: quand'è che divento ricco, se il famigerato reddito mi viene inconsapevolmente "investito" in "campi nomadi" (rido) e "missioni di pace?" (ri-rido?)

Una costante emerge sempre: più sono "diversi" e più sono "preziosi", cosa che legittima gli stereotipi purché siano quelli giusti.

Sfortunatamente, il fatto di essere "diversi" non autorizza a mettersi in tasca l'assegno solidale, defecare sul marciapiede, rompere i coglioni in mezzo alla strada, o a fracassare il cazzo con la "buona muzika di balkani siniora siniore" ai poveri imbecilli che tornano a casa dall'ufficio con il loro bravo e fottuto mal di testa.

(ma questo non è "diritto alla salute", immagino...)

mc
Inviato: 20/4/2007 17:36  Aggiornato: 20/4/2007 17:38
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/5/2004
Da:
Inviati: 7222
 Re: Oltre via Sarpi: la città che muore
Citazione:
Eppure abbiamo appena scoperto che l'ambulante è il modello dell'imprenditore che non accetta di lavorare "sotto un padrone", né di farsi rubare denaro dal vigile di turno.

Un "alleato ideologico" che sembra che tu non gradisca molto ... eppure e' dalla tua...?

Citazione:
E stranamente, quando l'ambulante non "paga le tasse per ricevere i servizi", nessuno sembra farsene un problema particolare.

Se e' per sopravvivere non e' un problema per nessuno. Se e' per mantenere un troione (uomo/donna che sia) in un appartamentino in centro... le palle rivoluzionano su loro stesse...

Citazione:
Al pari della favola dell'occidente cattivo.

Anche questa risposta e' poco saggia:
Se io ti sto dicendo che la tua religione cristiana e' inutile in quanto religione, che fai, mi rispondi che l'islam e' tale e quale per confutare?
Io rimango della stessa idea di inutilita'...

Citazione:
Se non te li compro è inutile che mi insegui, mi pare piuttosto logico. E se a fine giornata li hai ancora tutti in mano, è evidente che nessuno li ha voluti né comprati, quindi chi ti ha messo lì a rompere i coglioni per nulla? Mistero.

Siccome nel post accennavi ad elefantini etnici... mi pareva fosse mirato il commento.

Citazione:
...i libricini...

Trovo quei testi anacronistici, se parli di "socialismo militante" o "comuismo lottante", non li compro mai anche se condivido molti di quei principii, ma a me basta un sorriso ed un educato "No, grazie...non mi interessa" e svaniscono come sono comparsi.

DI quelli "multiculturali & multietnici" che ti avvelenano la vita, non ne ho incontrati molti in giro... ma non credevo che fossero in appannaggio ad extracomunitari... se parli di altro ... beh...

Citazione:
Quindi non tutti gli imprenditori sono cattivi: solo quelli poco multiculturali.

No, solo quelli che sfruttano il lavoro dipendente, quelli che abusano della loro posizione, quelli che evadono non per necessita', quelli che credono di essere benefattori... quelli, insomma, che invece di lottare contro lo stato per ottenere "giustizia" (qualsiasi cosa loro intendano per essa), sfogano contro gli altri le loro frustrazioni... magari contro i propri dipendenti... Alcuni usano lo stato per giustificare le proprie porcherie o il proprio profondo cinismo (ai limiti dell'asocialita') ... quelli indicherei come "cattivoni" (ho dimenticato qualcuno?).

Citazione:
E' proprio vero che ogni cultura ci insegna qualcosa.

L'egiziano e' un lavoratore autonomo. Un piccolo imprenditore che puo' essere piu' o meno "maiale" a seconda delle scelte per la sua azienda.

"L'imprenditore cattivo" e' colui il quale mortifica e sacrifica la figura del lavoratore per i propri interessi economici.... vale per tutti e le eccezioni alla regola sono pochissime, secondo me.

.buon weekend.

mc

freemind
Inviato: 20/4/2007 17:38  Aggiornato: 20/4/2007 17:38
Mi sento vacillare
Iscritto: 17/6/2004
Da:
Inviati: 380
 Re: Oltre via Sarpi: la città che muore
Sfortunatamente, il fatto di essere "diversi" non autorizza a mettersi in tasca l'assegno solidale, defecare sul marciapiede, rompere i coglioni in mezzo alla strada, o a fracassare il cazzo con la "buona muzika di balkani siniora siniore" ai poveri imbecilli che tornano a casa dall'ufficio con il loro bravo e fottuto mal di testa.

Veramente sotto casa mia sono i "civilissimi" che tornano a casa dall'ufficio con il loro bravo e fottuto mal di testa a sporcare di escrementi dei loro cani i marciapiedi. Loro, non gli extracomunitari che nove volte su dieci hanno un'educazione ed un tatto che i "civilissimi" che tornano a casa dall'ufficio con il loro bravo e fottuto mal di testa si sognano.

In realtà quello dell'ufficio e del mal di testa è un alibi. Dietro si trincera il solito, vecchio, fottutissimo razzismo. Che anche mia figlia di dieci anni è in grado di smascherare in quattro e quattr'otto.

Noi non ci realizziamo mai. Siamo due abissi: un pozzo che fissa il cielo - FERNANDO PESSOA
Linucs
Inviato: 20/4/2007 17:41  Aggiornato: 20/4/2007 17:41
Sono certo di non sapere
Iscritto: 25/6/2004
Da:
Inviati: 3996
 Re: Oltre via Sarpi: la città che muore
Dimostralo

Non ne ho alcun bisogno.

Siccome mi pigliavo del razzista anche in tempi non sospetti, ora mi diverto a fare il razzista, così vediamo se qualcuno capisce l'antifona. Domani magari faccio l'antirazzista pro-quote, così qualcun altro capisce l'altra antifona. Tanto si è capito: siamo tutti indegni e razzisti e xenofobi per nascita, quindi non c'è scampo per nessuno, a priori.

Ed altrettanto liberamente ci vieni mandato.

Fruendo della libertà di parola ci troviamo quindi d'accordo nel rifiutare le leggi speciali di Mastella e soci: tutti vincono.

Non mi sembri molto diverso da costoro, dunque...

Non ricordo di aver fermato gente in mezzo alla strada ultimamente, né di aver seguito disgraziati per 50 metri dicendo "fratelo, fratelo". E vaffanculo, ribadisco: perché anche se non lo mando affanculo, mica a fine mese mi hanno fatto lo sconto sul furto. Quindi il vaffanculo è gratis.

(FORSE a parte il quartiere dove vivi)

Questo è uno dei soliti "pregiudizi al contrario quindi giusti". Sfortunatamente smetto di sentir parlare "italiano" già a 500 metri da casa. Cosa non del tutto negativa, almeno non capisco le stronzate che dice la gente per strada. Basta saltare le pozze di urina e vomito e sono a posto.

Meno che mai dovresti fartene tu, convinto assertore che le tasse siano un furto.

Infatti: osservo invece che in questo caso non se ne fanno un problema neanche i leccaculo del governo, quindi ci dev'essere sotto qualcosa di sospetto.

Forse in alcuni casi l'evasione è lecita, perché la "collettività" è in debito? E' un bel mistero.

Dunque taci, incoerente!

Oh no. Mi hai offeso ancora. Sarò costretto a mandarne affanculo un altro, stasera.

Conseguenza arbitraria tratta liberamente dal ragionamento di mc. Tecnicamente questa si chiama "Inferenza".

Certo. Però quando dico "immigrato" nessuno stranamente pensa all'olandese, e quando dico "imprenditore" nessuno pensa al pizzaiolo.

Facciamo allora un bell'elenco di "inferenze", a partire da "ristorante etnico" in poi? Vediamo cosa esce, e dove sta il razzismo mascherato da progressismo terzomondista.

A tutti meno che a te. La tua refrattarietà al diverso appare a dir poco proverbiale.

E cosa c'entra la "cultura" col "diverso?"

Ho più in comune col pizzaiolo egiziano che con il sindacalista leccaculo che svende i suoi "compagni" per pochi euro.

E le conseguenze appaione evidenti...

Detto da uno per cui il libero scambio è "spregevole", c'è solo da ridere... solo che il pizzaiolo egiziano l'ha capito, mentre la mandria di beoti continua a protestare contro i McDonald's, l'unico posto dove riescono a trovare un lavoro.

La parte migliore è quella in cui basta dire "fratelo" e "vaffanculo", e si mettono tutti a correre disperati come se avessero una bomba sotto il culo... piccole formichine agitate.

freemind
Inviato: 20/4/2007 17:53  Aggiornato: 20/4/2007 17:53
Mi sento vacillare
Iscritto: 17/6/2004
Da:
Inviati: 380
 Re: Oltre via Sarpi: la città che muore
Detto da uno per cui il libero scambio è "spregevole", c'è solo da ridere...

Dovresti gioire e portarli ad esempio, allora, questi "frateli": c'è più libero scambio nel loro commercio che in Wall Street e nelle altre borse. Per definire quelli lì "scambi liberi" ci vuole o una dose enorme di malafede o un senso dell'umorismo fuori dal comune...

Noi non ci realizziamo mai. Siamo due abissi: un pozzo che fissa il cielo - FERNANDO PESSOA
Linucs
Inviato: 20/4/2007 17:53  Aggiornato: 20/4/2007 17:55
Sono certo di non sapere
Iscritto: 25/6/2004
Da:
Inviati: 3996
 Re: Oltre via Sarpi: la città che muore
Veramente sotto casa mia sono i "civilissimi" che tornano a casa dall'ufficio con il loro bravo e fottuto mal di testa a sporcare di escrementi dei loro cani i marciapiedi.

Infatti. E per questo mi aspetterei maggior tutela da parte dell'amministrazione comunale: potremmo pagare un vigile invece di "investire" mezzo milione di euro in "campi nomadi", che dici?

In realtà quello dell'ufficio e del mal di testa è un alibi. Dietro si trincera il solito, vecchio, fottutissimo razzismo.

Certo, certo. Guarda: quando entrerà l'olandese a suonare manderò affanculo pure lui. Purtroppo c'è un po' di carestia...

Che anche mia figlia di dieci anni è in grado di smascherare in quattro e quattr'otto.

Certo! E prova a dirle che il libero scambio è spregevole, vedi cosa ne pensa...

===

Un "alleato ideologico" che sembra che tu non gradisca molto ... eppure e' dalla tua...?

E' senz'altro meglio del socialista, questo è certo.

Se e' per sopravvivere non e' un problema per nessuno. Se e' per mantenere un troione (uomo/donna che sia) in un appartamentino in centro... le palle rivoluzionano su loro stesse...

Ah. Ora - e solo ora, casualmente - scopriamo che non è un problema.

E' un piccolo passo avanti. Fino all'altro thread sembrava che si dovesse finire in mezzo alla strada per mantenere Napolitano e il suo grembiulino colorato da cerimonia. Ecco dunque che il migrante torna utile: è tanto prezioso da consentirci di dubitare del valore assoluto della tassa.

Magia!

Se io ti sto dicendo che la tua religione cristiana e' inutile in quanto religione, che fai, mi rispondi che l'islam e' tale e quale per confutare?
Io rimango della stessa idea di inutilita'...


Ma anche l'altra idea resta ugualmente inutile. Quindi sono entrambe inutili, ed almeno un problema è risolto.

e svaniscono come sono comparsi.

Suuure. Come no? Allora l'imbecille è solo uno: che problema c'è se lo mando affanculo?

No, solo quelli che sfruttano il lavoro dipendente, quelli che abusano della loro posizione, quelli che evadono non per necessita', quelli che credono di essere benefattori...

Quindi il pizzaiolo è onesto solo se lavora da solo?

quelli, insomma, che invece di lottare contro lo stato per ottenere "giustizia" (qualsiasi cosa loro intendano per essa), sfogano contro gli altri le loro frustrazioni...

Quindi dobbiamo opporci agli imprenditori dementi collusi con lo Stato?

L'egiziano e' un lavoratore autonomo. Un piccolo imprenditore che puo' essere piu' o meno "maiale" a seconda delle scelte per la sua azienda.

Quindi, più o meno, è comunque un maiale. E se l'egiziano apre una catena di pizzerie perché ha successo - magia! - diventa un maiale pure lui?

Ma questo non è un pregiudizio... è proprio un maiale, è un dato oggettivo.

"L'imprenditore cattivo" e' colui il quale mortifica e sacrifica la figura del lavoratore per i propri interessi economici.... vale per tutti e le eccezioni alla regola sono pochissime, secondo me.

E il "sindacalista cattivo" è quello che impedisce al disoccupato di entrare nel mercato del lavoro, oppure anche lì la storia è diversa?

E' fantastico: in questo mondo senza confini, multiculturale, posso dire che gli imprenditori sono tutti maiali con troione al seguito, e nessuno mi dice nulla!

===

Dovresti gioire e portarli ad esempio, allora, questi "frateli": c'è più libero scambio nel loro commercio che in Wall Street e nelle altre borse. Per definire quelli lì "scambi liberi" ci vuole o una dose enorme di malafede o un senso dell'umorismo fuori dal comune...

Quindi vuoi dire che il governo non dovrebbe intervenire neanche nelle borse?

mc
Inviato: 20/4/2007 17:54  Aggiornato: 20/4/2007 17:54
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/5/2004
Da:
Inviati: 7222
 Re: Oltre via Sarpi: la città che muore
CAZZO E' Vero...
QUando lo vidi la prima volta non mi disse niente quel nome...
Rivisto dopo un paio di anni... AHHAahah... mi venne subito in mente... (per poi rimuoverlo fino adesso...!)...
.grazie... allora, la mia prima impressione era calzante con il Nostro, secondo te/voi? ... e' vero che calza a pennello ???


mc

mc
Inviato: 20/4/2007 18:13  Aggiornato: 20/4/2007 18:13
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/5/2004
Da:
Inviati: 7222
 Re: Oltre via Sarpi: la città che muore
Citazione:
E' senz'altro meglio del socialista, questo è certo.

...non e' cosi' facile...

Citazione:
Ah. Ora - e solo ora, casualmente - scopriamo che non è un problema.

Se potessi non pagarle non le pagherei neanch'io... visto che non per mantenere un "troione" da qualche parte, ma per vivere e avere un futuro.
Citazione:
Ah. Ora - e solo ora, casualmente - scopriamo che non è un problema.

Perche', che fai, accorpi tutte le risposte che non ti aggradano nella stessa fazione opposta?
Poco saggio (anzi molto poco saggio).
C'e' poco da stupirsi quando dico che non e' quello l'evasore da perseguitare...

Citazione:
E' un piccolo passo avanti. Fino all'altro thread sembrava che si dovesse finire in mezzo alla strada per mantenere Napolitano e il suo grembiulino colorato da cerimonia. Ecco dunque che il migrante torna utile: è tanto prezioso da consentirci di dubitare del valore assoluto della tassa.

Forse, non partecipavo all'altro 3d?

Citazione:
Ma anche l'altra idea resta ugualmente inutile. Quindi sono entrambe inutili, ed almeno un problema è risolto.

Magia!

Citazione:
Suuure. Come no? Allora l'imbecille è solo uno: che problema c'è se lo mando affanculo?

Dipende dai punti di vista:
Se non gli compri mai niente ed in piu', visibilmente irritato, lo mando affanculo ogni volta e' possibile che ogni volta che ti incontra lo faccia apposta per irritarti...
I vaffanculo non fanno male a nessuno... comunque... ( e meno male : con tutti quelli che ho preso...! ).
Citazione:
Quindi, più o meno, è comunque un maiale.

No. Intendo dire che e' piu' o meno "cattivo", da infinito a zero, a seconda di come si comporta. Ti sciocca una risposta cosi', no... vero?

Citazione:
Ma questo non è un pregiudizio... è proprio un maiale, è un dato oggettivo.

No. Un pregiudizio e' questo:
"E' senz'altro meglio del socialista, questo è certo".

Citazione:
E se l'egiziano apre una catena di pizzerie perché ha successo - magia! - diventa un maiale pure lui?

No-ne...solo se si comporta come tale.

Citazione:
E il "sindacalista cattivo" è quello che impedisce al disoccupato di entrare nel mercato del lavoro, oppure anche lì la storia è diversa?

E' quello che si vende i suoi assistiti per carriera o soldi o qualsiasi altra cosa...

Citazione:
E' fantastico: in questo mondo senza confini, multiculturale, posso dire che gli imprenditori sono tutti maiali con troione al seguito, e nessuno mi dice nulla!

Puoi dirlo e puoi dirlo forte:
Basta che non ti sogni che sia la stessa cosa che intendevo io!

mc

rumenta
Inviato: 20/4/2007 21:35  Aggiornato: 20/4/2007 21:35
Mi sento vacillare
Iscritto: 25/1/2006
Da: Repubblica di Genova
Inviati: 801
 Re: Oltre via Sarpi: la città che muore
Veramente sotto casa mia sono i "civilissimi" che tornano a casa dall'ufficio con il loro bravo e fottuto mal di testa a sporcare di escrementi dei loro cani i marciapiedi.

forse ti sfugge un dettaglio:
il cane, essendo appunto cane, caga dove la voglia e l'istinto gli dicono di cagare, e per evitare di urtare la sensibilità di queli come te i padroni sono obbligati per legge a raccogliere gli escrementi.
l'extracomunitario, in quanto essere pensante, dovrebbe evitare di farlo..... ma quando lo fa (piuttosto spesso, invero) nessuno interviene per obbligarlo a raccogliere le deiezioni o, Dio non voglia, a multarlo..... è un mistero misterioso.....

Loro, non gli extracomunitari che nove volte su dieci hanno un'educazione ed un tatto che i "civilissimi" che tornano a casa dall'ufficio con il loro bravo e fottuto mal di testa si sognano.

ma se sono così educati dovrebbero rendersi conto da soli che cagare per strada non è una bella cosa.... eppure lo fanno ugualmente.... è un altro mistero misterioso....

In realtà quello dell'ufficio e del mal di testa è un alibi. Dietro si trincera il solito, vecchio, fottutissimo razzismo.

ma che strano, quando capita di notare queste strane contraddizioni si viene immediatamente tacciati di razzismo.... altro mistero misterioso.....

Che anche mia figlia di dieci anni è in grado di smascherare in quattro e quattr'otto.

e chi ben comincia.......



"La verità dev'essere brutale, violenta, armata ed arrabbiata. Altrimenti soccombe."
freemind
Inviato: 20/4/2007 23:27  Aggiornato: 20/4/2007 23:27
Mi sento vacillare
Iscritto: 17/6/2004
Da:
Inviati: 380
 Re: Oltre via Sarpi: la città che muore
forse ti sfugge un dettaglio:
il cane, essendo appunto cane, caga dove la voglia e l'istinto gli dicono di cagare, e per evitare di urtare la sensibilità di queli come te i padroni sono obbligati per legge a raccogliere gli escrementi.
l'extracomunitario, in quanto essere pensante, dovrebbe evitare di farlo..... ma quando lo fa (piuttosto spesso, invero) nessuno interviene per obbligarlo a raccogliere le deiezioni o, Dio non voglia, a multarlo..... è un mistero misterioso.....


mister rumenta: lei non ha capito un emerito piffero del commento. Infatti ha invertito il significato di ciò che intendevo dire.
Se tanto mi dà tanto anche gli altri suoi post devono soffrire del medesimo problema, dunque meglio saltarli a pie' pari.
Arrivederci

Noi non ci realizziamo mai. Siamo due abissi: un pozzo che fissa il cielo - FERNANDO PESSOA
rumenta
Inviato: 21/4/2007 0:27  Aggiornato: 21/4/2007 0:27
Mi sento vacillare
Iscritto: 25/1/2006
Da: Repubblica di Genova
Inviati: 801
 Re: Oltre via Sarpi: la città che muore
mister rumenta: lei non ha capito un emerito piffero del commento. Infatti ha invertito il significato di ciò che intendevo dire.

è sempre così, sono gli altri che capiscono male

ma ricapitoliamo.
quando qualcuno scrive:
Veramente sotto casa mia sono i "civilissimi" che tornano a casa dall'ufficio con il loro bravo e fottuto mal di testa a sporcare di escrementi dei loro cani i marciapiedi.
parrebbe di capire che, sotto casa tua, non sono gli extracomunitari a spandere merda, ma i cani degli italiani brutti sporchi e cattivi.
e se non era questo il significato..... quale era??

Se tanto mi dà tanto anche gli altri suoi post devono soffrire del medesimo problema, dunque meglio saltarli a pie' pari.

eh già, certamente il difetto risiede nell'altro, non in quello che scriviamo, no no, per carità....

Arrivederci

ci puoi contare, caro......



"La verità dev'essere brutale, violenta, armata ed arrabbiata. Altrimenti soccombe."
mc
Inviato: 23/4/2007 13:21  Aggiornato: 23/4/2007 13:21
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/5/2004
Da:
Inviati: 7222
 Re: Oltre via Sarpi: la città che muore
Ma rumenta (e freemind) Vi sembra il punto principale del discorso?
La merda sui marciapiedi...?

... no... ma ... continuate pure, se vi appaga...

( )

mc

freemind
Inviato: 23/4/2007 15:26  Aggiornato: 23/4/2007 15:26
Mi sento vacillare
Iscritto: 17/6/2004
Da:
Inviati: 380
 Re: Oltre via Sarpi: la città che muore
Ma rumenta (e freemind) Vi sembra il punto principale del discorso?
La merda sui marciapiedi...?

Il punto principale di sicuro no, ma nemmeno poi così marginale. Penso si a necessario sempre rintuzzare Linucs, che ha sollevato il problema, nei suoi tentativi beceri di scaricare sulle etnie diverse dalla nostra i mali del mondo. A volte lo fa direttamente, altre con la supposta ironia (scadente e fuori luogo) del suo esatto contrario (sarcasmo da due soldi sulle presunte magagne derivanti dall'essere di pelle bianca e di cultura "occidentale").
La mia oinione è, al di là degli escrementi, che abbiamo molto da imparare dagli altri popoli e dalle altre culture. Almeno altrettanto quanto hanno loro ad imparare da noi.

Noi non ci realizziamo mai. Siamo due abissi: un pozzo che fissa il cielo - FERNANDO PESSOA
mc
Inviato: 23/4/2007 16:36  Aggiornato: 23/4/2007 16:36
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/5/2004
Da:
Inviati: 7222
 Re: Oltre via Sarpi: la città che muore
...o.t. on:...ci mancherebbe freemind (e rumenta), era per stemperare...
...o.t. off.

mc

rumenta
Inviato: 23/4/2007 22:26  Aggiornato: 23/4/2007 22:26
Mi sento vacillare
Iscritto: 25/1/2006
Da: Repubblica di Genova
Inviati: 801
 Re: Oltre via Sarpi: la città che muore
Ma rumenta (e freemind) Vi sembra il punto principale del discorso?
La merda sui marciapiedi...?




in effetti hai ragione, ma considera che la merda non ha la stessa puzza.... alcune puzzano di più, altre di meno, altre ancora non puzzano del tutto.... è un mistero misterioso!!

comunque, se vuoi una opinione supportata dai fatti, passa da cornigliano durante una giornata calda, poi chiedi in giro quanto puzza la merda.
vedrai che puzza sempre meno, mano a mano che ci si allontana dal "problema"..... o meglio dal "depuratore"



"La verità dev'essere brutale, violenta, armata ed arrabbiata. Altrimenti soccombe."

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