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news internazionali : Falklands o Malvinas: "la otra guerra"
Inviato da Enrico il 24/4/2007 8:10:00 (7493 letture)

di Enrico Sabatino

Quest’anno ricorre il 25esimo anniversario di una guerra dimenticata da molti ma che, durata 74 giorni, provocò in totale circa 900 morti e quasi 2000 feriti. La guerra in questione è quella combattuta tra Argentina e Gran Bretagna nel 1982 per il possesso delle isole Falkland/Malvine, un arcipelago dell’oceano Atlantico situato a poca distanza dalle coste sudamericane, grande poco più di 16.000 Km quadrati - quasi il doppio della Corsica - e popolato da circa 3000 abitanti di origine britannica (soprannominati kelpers), che conducono un tenore di vita molto alto, secondo solo a quello USA nel continente sudamericano, e dallo stile tipicamente britannico.

La grande ricchezza dell'arcipelago è costituita dalle pecore (circa 600.000), la cui lana viene esportata in Gran Bretagna; ma anche i giacimenti petroliferi al largo delle isole hanno contribuito ad aumentare l’importanza economica delle isole.

Questo conflitto divampò all’improvviso, anche se il contenzioso tra i due Stati per la sovranità sulle isole durava da quasi un secolo e mezzo, e vide oltre alla riaffermazione della sovranità britannica sulle isole, la consacrazione dell’allora premier Margaret Thatcher e la caduta del criminale regime militare di Buenos Aires che, volendo invece con la guerra recuperare consenso interno, aveva mandato il proprio esercito allo sbaraglio, ...

... senza la preparazione e il sostegno materiale necessari. E il bilancio finale della guerra vide 649 morti tra i militari sudamericani e 255 tra quelli britannici.

Ma la questione è tornata alla ribalta in occasione delle commemorazioni del 25esimo anniversario della guerra, riaprendo così una ferita mai rimarginata.

L'Argentina infatti non ha mai abbandonato l'obiettivo di recuperare la sovranità sulle isole Falkland-Malvine e anzi intende rilanciare la propria offensiva diplomatica. E' stato questo il senso del discorso pronunciato il 2 Aprile scorso ad Ushuaia dal vicepresidente argentino Daniel Scioli, in sostituzione del presidente Nestor Kirchner che, dopo aver esitato a lungo, aveva deciso di dare forfait per evitare di dover affrontare manifestazioni sindacali a lui ostili.

Migliaia fra ex combattenti e cittadini si sono riuniti nella Piazza Malvinas Argentinas per ascoltare i discorsi delle autorità e dei responsabili militari. Fra questi ultimi il generale Jorge Chevallier, comandante dello Stato maggiore congiunto, ha ricordato che "l'obiettivo di recuperare le isole è irrinunciabile", che "già è stato sparso troppo sangue" e il recupero deve avvenire "utilizzando la diplomazia e la pace".

Da parte sua Scioli si è incaricato di fissare i cardini della nuova strategia argentina, più rigida nei confronti di Londra rispetto alla "strategia della seduzione" che negli anni '90 il governo del presidente Carlos Menem aveva adottato nei confronti dei kelpers, che però sono sempre rimasti fedeli agli stretti legami con la madrepatria britannica.

A fine marzo poi il governo di Buenos Aires ha deciso di sospendere gli accordi di cooperazione petrolifera con la Gran Bretagna raggiunti negli anni ‘90 e soprattutto ha stabilito per legge che le compagnie che dovessero operare in acque britanniche contestate dall'Argentina nello sfruttamento del greggio o del patrimonio ittico, non potranno mai più farlo sulla piattaforma continentale.

L'annuncio delle nuove misure e' stato fatto dal ministro della Pianificazione argentino, Julio De Vido che, ad una domanda su possibili reazioni da parte del governo britannico, ha risposto che “non ci preoccupa assolutamente la reazione di una potenza straniera in relazione a quello che l’Argentina decide per il proprio territorio. Non potranno operare in Argentina (...) quelli che abbiano prestato servizi nelle nostre isole Malvine sotto la legislazione della Gran Bretagna”.

Per il momento la minaccia riguarda prevalentemente piccole compagnie petrolifere create con capitali delle Falkland, ma qualche preoccupazione sorge anche per la Shell, di cui sarebbe filiale una delle societa' in questione.

Scioli si è quindi rivolto "ancora una volta" direttamente alla Gran Bretagna affinché "risponda agli appelli internazionali e riprenda i negoziati nel modo indicato dalle Nazioni Unite nei termini chiari e precisi della risoluzione 2065" del 1965.
Chiudendo poi il suo discorso, Scioli ha osservato che "il recupero dell'esercizio pieno della sovranità sull'arcipelago ci è suggerito dal cuore, dalla responsabilità e dal nostro senso del dovere. Né la guerra né il tempo cambieranno questa realtà: le Malvine sono, sempre lo sono state, e saranno argentine".

Ma in Argentina la ferita è aperta anche per quanto riguarda il comportamento tenuto dall’allora giunta militare nei confronti dei militari mandati a combattere nelle isole.

Infatti nei giorni scorsi, un gruppo di reduci della provincia di Corrientes ha presentato una denuncia per violazione dei diritti umani commessi dagli ufficiali nei confronti delle truppe, con almeno un caso di un soldato “giustiziato” dal suo diretto superiore, quattro soldati morti per fame e cinque per sevizie. Vittime che l’allora regime argentino aveva archiviato come caduti in combattimento.

E lo stesso Ministro della Difesa argentino, Nilda Garrè, ha disposto pochi giorni fa un’inchiesta sull’operato del capitano di fregata Carlos Bianchi, accusato di maltrattamenti e torture ai danni dei propri soldati durante la guerra.

Parallelamente ai recenti sviluppi argentini, anche in GB si sono tenute le celebrazioni del 25esimo anniversario della vittoria e c’è stata una forte partecipazione popolare che stride invece con l'opposizione sempre più generalizzata dell'opinione pubblica britannica alla guerra in Iraq.

Derek Twigg, segretario di Stato alla Difesa con delega ai veterani, ha addirittura descritto la guerra delle Falkland-Maldive come “uno degli avvenimenti più memorabili della Gran Bretagna dopo la fine della seconda guerra mondiale”.

Ma anche il premier Blair, che all’epoca dei fatti si era dichiarato contrario all'intervento militare voluto dalla Thatcher e aveva auspicato la ricerca di un compromesso negoziale, ha dichiarato a sorpresa “Sono certo che avrei fatto la stessa cosa. Non ho alcun dubbio che quella fu la cosa più giusta da fare. Credo che fosse in gioco un principio, quello che una terra non può essere annessa in quel modo e che la gente non può essere messa sotto una nuova autorità in quel modo”.

In conclusione, il problema della sovranità sulle isole è ben lungi dall’essere risolto definitivamente. In Argentina nel prossimo autunno si voterà per le presidenziali e Blair si appresta a dimettersi, ma già si preannuncia un innalzamento dei toni sulla questione Falklands/Malvine che attende ancora una via di uscita definitiva.


Enrico Sabatino



Per approfondimenti:

Pagina12
Guardian
Wikipedia
ANSA

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I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore Albero
Redazione
Inviato: 24/4/2007 8:11  Aggiornato: 24/4/2007 8:11
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Falklands o Malvinas: "la otra guerra"
"una terra non può essere annessa in quel modo e che la gente non può essere messa sotto una nuova autorità in quel modo”

Basta restituirla con gentilezza, e il problema non c'è più.

PikeBishop
Inviato: 24/4/2007 9:43  Aggiornato: 24/4/2007 9:48
Sono certo di non sapere
Iscritto: 1/11/2005
Da: Tavistock Square, Camden, London WC1H, UK
Inviati: 6263
 Re: Falklands o Malvinas: "la otra guerra"
Calamari. Le isole producono soprattutto Calamari. quelli che mangiate in Italia arrivano tutti da li':
since the end of the conflict, the Falklands has become the world's biggest supplier of squid, and the islanders are squids in as a result.These islands produce 55000 tonnes of squid every year, says Stuart Wallace from Fortuna, which fishes almost a third of that total and are the biggest fish-sellers in the Falklands.
"We have huge markets in Spain and Italy and the Taiwanese can't get enough of our calamari."

Citazione:
Basta restituirla con gentilezza, e il problema non c'è più.

E perche' mai dovrebbero restituirle?

I vari governi argentini hanno sempre voluto le isole per una questione puramente propagandistica, ed ora anche economica, ma non hanno alcun diritto.
Quanti Argentini abitano le isole? Nessuno.

Non sono forse anche gli Argentini invasori arrivati dall'Europa? Si, e non ci hanno messo piede neanche per primi.
Le hanno pero' perse ben due volte dopo averle occupate (le isole sono sempre state una base per lo stoccaggio di carbone della Royal Navy) militarmente, la prima volta quando abitate da un paio di coloni francesi che tenevano sott'occhio il carbone, la seconda opprimendo una popolazione abbastanza numerosa, presente da generazioni e totalmente britannica.

Il parere di chi ci abita nei paesi vari, non conta proprio mai niente?
E voi, referireste, abitando in un'isola sperduta, essere cittadini Britannici o Argentini? Io preferirei continuare ad essere Britannico, almeno gli ufficiali non decimano ne' la loro popolazione ne i soldati, e non l'hanno mai fatto.

L'Argentina si sta comportando esattamente come la Spagna per Gibilterra, di prepotenza, e, finche' la popolazione non vorra' essere annessa, si meritano di essere cacciati in mare.

Il Portico Dipinto Network Nanopublishing
E' dall'uso (mancato) del Congiuntivo, che li riconoscerete.
Ramingo
Inviato: 24/4/2007 9:43  Aggiornato: 24/4/2007 9:43
Mi sento vacillare
Iscritto: 13/10/2005
Da: Puglia
Inviati: 657
 Re: Falklands o Malvinas: "la otra guerra"
Basta restituirla con gentilezza, e il problema non c'è più.

E poi!?
Trasferimento di 600 000 pecore,tutti gli abitanti di origine inglese e tutti i barili di petrolio che si riescono a portare dietro!?
La faccenda mi pare più complessa...
Il petrolio può anche cambiare bandiera (tanto alla fine sempre una multinazionale di mezzo ci sarà...);
Ma le persone!?La loro identità!?La loro sicurezza!?
E i morti che ci sono stati!?
Una guerra ha stabilito i confini...fra umani si fa così.
Ha detto bene alla Tatcher e male a Galtieri.
Ha detto bene ai kelpers e bene agli argentini (che si sono tolti la junta militare di mezzo).
Il mantenimento dello status quo,ci starebbe bene...

La storia insegna che quando si diventa indifferenti e si perde la volontà di combattere, qualcuno che ha la volontà di combattere prenderà il sopravvento. Colonel Arthur "Bull" Simons
Sarevok
Inviato: 24/4/2007 10:42  Aggiornato: 24/4/2007 10:42
Ho qualche dubbio
Iscritto: 18/4/2007
Da: Pesaro
Inviati: 191
 Re: Falklands o Malvinas: "la otra guerra"
Secondo me, al dilà degli interessi economici, territoriali e quant'altro, deve essere la popolazione a decidere sotto chi stare.
Se hanno scelto di stare sotto la corona britannica non vedo perchè gli argentini dovrebbero reclamare le isole come loro.
Per pura questione territoriale?!
Beh, a ragionar così allora noi dovremmo riprenderci la Corsica e strapparla alla Francia!!

Lunga vita e prosperità.
rumenta
Inviato: 24/4/2007 13:04  Aggiornato: 24/4/2007 13:08
Mi sento vacillare
Iscritto: 25/1/2006
Da: Repubblica di Genova
Inviati: 801
 Re: Falklands o Malvinas: "la otra guerra"
Basta restituirla con gentilezza, e il problema non c'è più.

http://www.demauroparavia.it/92910

AU
1a dare indietro, rendere, far riottenere a qcn. un oggetto o un bene da questi ceduto in prestito, in custodia, in dono o a questi sottratto, rubato: r. un libro a un amico, r. il portafoglio a chi l’ha perso


il fatto è che quelle isole non sono mai state loro......

gli inglesi hanno colonizzato un territorio vergine e disabitato, e credo possano a buon diritto ridere in faccia a chi se ne vuole appropriare.



"La verità dev'essere brutale, violenta, armata ed arrabbiata. Altrimenti soccombe."
ELFLACO
Inviato: 24/4/2007 13:11  Aggiornato: 24/4/2007 13:11
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 28/10/2005
Da:
Inviati: 1839
 Re: Falklands o Malvinas: "la otra guerra"
Forse, il discorso che la gente che abita in un posto possa determinare sotto chi stare,potrebbe essere valido ma nel caso dell'Argentina "l'antipatia" per l'Inghliterra non nasce con i problemi per Las Malvinas ma ben dagli inizi del 800,dal tempo delle così dette"invasiones inglesas"(invasioni Britaniche).
Sopratutto L'altra "invasione" quella economica con lo sfruttamento dei lavoratori della lana a sud , di quelli del legno(quebracho -tannino) a nord dell'Argentina e di quelli della carne al centro.
Per sapere di più su questa "antipatia" fra Argentina -Inghilterra vi raccomando due film argentini .
-La patagonia rebelde
-Quebracho.
Il comportamento colonialistico dell'Inghilterr non si è manifestato solo nel caso delle Malvinas.

“Le persone non dovrebbero avere paura dei propri governi, sono i governi a dover aver paura delle persone.”
rumenta
Inviato: 24/4/2007 13:11  Aggiornato: 24/4/2007 13:11
Mi sento vacillare
Iscritto: 25/1/2006
Da: Repubblica di Genova
Inviati: 801
 Re: Falklands o Malvinas: "la otra guerra"
Beh, a ragionar così allora noi dovremmo riprenderci la Corsica e strapparla alla Francia!!

e non si tratterebbe solo di questioni di vicinanza territoriale, la corsica era parte della repubblica di Genova....



"La verità dev'essere brutale, violenta, armata ed arrabbiata. Altrimenti soccombe."
Redazione
Inviato: 24/4/2007 13:15  Aggiornato: 24/4/2007 13:15
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Falklands o Malvinas: "la otra guerra"
Scusate, la mia era soltanto una battuta, per sottolineare la giustificazione molto "moralistica" di Blair.

Avrei potuto scrivere: "basta consegnarle con gentilezza".

Io però la storia delle Malvinas non la conosco, e se voi mi dite che gli argentini non hanno nessun diritto su quelle isole allora la mia battuta non ci sta in nessun modo.

rumenta
Inviato: 24/4/2007 13:18  Aggiornato: 24/4/2007 13:18
Mi sento vacillare
Iscritto: 25/1/2006
Da: Repubblica di Genova
Inviati: 801
 Re: Falklands o Malvinas: "la otra guerra"
spero che non si altereranno per il fatto che i benetton si sono comprati 900.000 ettari di terra lì da loro.
non vorrei mai che ci chiedessero la "restituzione" dell'elba......



"La verità dev'essere brutale, violenta, armata ed arrabbiata. Altrimenti soccombe."
Linucs
Inviato: 24/4/2007 14:39  Aggiornato: 24/4/2007 14:39
Sono certo di non sapere
Iscritto: 25/6/2004
Da:
Inviati: 3996
 Re: Falklands o Malvinas: "la otra guerra"
Basta restituirla con gentilezza, e il problema non c'è più.

Ma come: io sapevo che "il mondo è uno", quindi la terra è di tutti. Come si fa a restituirla, se non è di nessuno? Esprimo la mia solidarietà ai migranti britannici prima che Mastella mi denunci!

vernavideo
Inviato: 24/4/2007 20:44  Aggiornato: 24/4/2007 20:44
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 29/3/2006
Da: Lussemburgo
Inviati: 1200
 Re: Falklands o Malvinas: "la otra guerra"
Citazione:
: io sapevo che "il mondo è uno", quindi la terra è di tutti. Come si fa a restituirla, se non è di nessuno?

Giustissimo linucs, pero', per coerenza, dovrebbero anche difendersela da soli, non trovi?

ciao,
Stefano

Ogni critica circostanziata e tecnicamente pertinente sarà utile a tutti per capire meglio i termini della questione

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