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opinione : PIETA' PER LA VERITA'
Inviato da Redazione il 3/6/2004 10:33:38 (2794 letture)



















Un altro 4 di giugno





PIETA' PER LA VERITA'





di Stefano Serafini



In una situazione di guerra sfacciatamente simile a quella del fronte
italiano di fine conflitto mondiale, George W. Bush - fra i prudenti
distinguo degli aspiranti italioti di destra e di sinistra al
proconsolato - viene a rammentarci chi è il padrone.



E allora io ricordo il 4 giugno di sessant'anni fa, quando alle porte
di Roma, a Castel di Decima in località Malpasso (Villa Vaselli)
cadeva insieme ad alcuni compagni della fanteria anticarro il maggiore
paracadutista Mario Rizzatti. Armato di panzerfaust (un'arma efficace se la si usa a trenta metri dal bersaglio) ...




... affrontava l'avanzata delle autoblindate della Royal Tanks, l'esercito
dei liberatori: quelli che non ne hanno tratto vantaggio, ma hanno
fatto la guerra per il nostro bene e per la democrazia; quelli che non
bombardavano i civili, non violentavano le donne, non torturavano i
prigionieri; quelli che non avevano campi di concentramento; quelli che
non hanno riscritto la storia a proprio uso e consumo.



Il 4 giugno della visita del presidente americano, lo dedico
personalmente alla memoria di quel malvagio e pazzo repubblichino che
si lancia a piedi contro la morte. Chissà, oggi, perché e
per chi. La  guerra era perduta, il re fuggito, l'ideologia in cui
era stata cresciuta una generazione sovvertita in una notte, il paese
piegato fra le macerie, le bombe e la fame.



A chi potrà capire - qualunque sia la sua ideologia - per il 4
giugno domando una protesta nel pensiero, non politica ma di
pietà. Pietà verso l'uomo, tutti gli uomini, uguali e
diversi, pietà per la verità.



Stefano Serafini



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I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore Albero
Redazione
Inviato: 3/6/2004 13:47  Aggiornato: 3/6/2004 13:47
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: PIETA' PER LA VERITA'
Mi ha folgorato. Grazie, Stefano. Massimo

Plinio
Inviato: 3/6/2004 17:41  Aggiornato: 3/6/2004 17:41
Ho qualche dubbio
Iscritto: 31/5/2004
Da:
Inviati: 259
 Re: PIETA' PER LA VERITA'
confesso la mia ignoranza, me ne vergogno e chiedo scusa se non ho capito quanto hai scritto Stefano. se qualcuno ha un po' di pazienza può aiutarmi a capire? grazie.

andrea748
Inviato: 3/6/2004 20:34  Aggiornato: 3/6/2004 20:34
Ho qualche dubbio
Iscritto: 20/5/2004
Da: Roma
Inviati: 265
 Re: PIETA' PER LA VERITA'
Il mio rispetto va a te Stefano, mi permetto di darti del tu, e per quel "malvagio e pazzo repubblichino" che continuava a combattare per il suo onore, per l'onore dei suoi compagni e delle sue idee. Sono di sinistra e credo che il nostro rispetto vada a te e a quell'uomo, non al finto padrone del mondo. Esportatore di democrazia a suon di torture per un barile di petrolio in più.

"Se qualcuno parla come un idiota e si comporta come un idiota, non fatevi ingannare: è un idiota."

"Non condivido le cose che dici ma difenderò sino alla morte il tuo diritto di dirle"
SWE
Inviato: 3/6/2004 21:03  Aggiornato: 3/6/2004 21:03
Mi sento vacillare
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 744
 Re: PIETA' PER LA VERITA'

Plinio, presumo voglia essere una riflessione, per ricordarci come alcuni non vedessero gli americani come "...quelli che non ne hanno tratto vantaggio, ma hanno fatto la guerra per il nostro bene e per la democrazia; quelli che non bombardavano i civili, non violentavano le donne, non torturavano i prigionieri; quelli che non avevano campi di concentramento; quelli che non hanno riscritto la storia a proprio uso e consumo." ma, all'esatto opposto, come stranieri conquistatori da combattere e scacciare. Aveva ragione lui o chi li accolse come "liberatori" ? Qual è "la verità" per una risposta a questa domanda ? emanuela Ps : io l'ho interpretato in questo senso però sono d'accordo con te : è piuttosto contorto ed ermetico il modo in cui è esposto il pensiero e quindi gradirei anch'io una eventuale "illuminazione"...

Redazione
Inviato: 4/6/2004 0:22  Aggiornato: 4/6/2004 0:22
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: PIETA' PER LA VERITA'
Contrariamente alle regole, ho commentato io stesso per primo il pensiero di Stefano, ma ho voluto farlo da semplice lettore, e da null'altro. Su di me quel testo ha avuto lo stesso effetto di un haiku, quei brevissimi poemi giapponesi che ti regalano, nell’arco di pochissime parole, un’intera folgorazione. (Mi illumino di immenso, con e senza virgolette). Ma gli haiku sono, appunto, poemi, e cioè fanno parte dell’ampia gamma dell’umana espressione artistica, e il compito dell’arte, a mio giudizio, è quello di porre domande, non di dare necessariamente delle risposte. Qualcosa nel testo di Stefano ti apre una ferita – forse il contrasto fra quelll’uomo solo e le potenti armate, forse quel senso di colpa inconfessato che proviamo (ogni giorno di più) nel renderci conto che i “buoni” non siano in realtà così buoni*, forse la percezione lontana di un’integrità morale che supera qualunque ideologia, forse tutte queste cose messe insieme - fatto sta che questa ferita fa bene mentre sanguina, e non necessariamente nelle cicatrici di una risposta precisa. Massimo * (Plinio: Storicamente, si è poi appurato che anche gli alleati usassero campi di concentamento, stuprassero, e avessero altri mille pregi simili a quelli che vorremmo dei “cattivi” soltanto. Anche se a scuola questo certo non ce lo insegnano). [ Modificato da Redazione Attivo 3/6/2004 23:44 ]

Anonimo
Inviato: 4/6/2004 0:34  Aggiornato: 4/6/2004 0:34
 Re: PIETA' PER LA VERITA'
Sono perfettamente d'accordo. Non credevo che qualcuno si ricordasse ancora della luminosa figura del Maggiore Rizzati.. Almeno avere ancora la dignità di non scodinzolare davanti a chi ci ha occupato allora e non se ne è più andato [ Modificato da francowitz Attivo 3/6/2004 23:49 ]

fabiodenardis
Inviato: 4/6/2004 8:10  Aggiornato: 4/6/2004 8:10
So tutto
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 8
 Re: PIETA' PER LA VERITA'
Mi perdonerete se mi mantengo un po' fuori dal coro ma francamente anche io non ho capito cio' che ha scritto Stefano. Non tanto nel contenuto, fin troppo chiaro, quanto nella finalita'. Qui, caro Massimo, non si fa arte ma informazione critica. Quindi non mi lascio affascinare dalla prosa e vado al dunque. Stefano, volevi forse dimostrare che gli anglo-americani sono sempre stati dei conquistadores? Oppure volevi dire che i repubblichini lottavano per la liberta' contro i colonizzatori? Be', nel primo caso avremmo un falso storico; nel secondo, un orrore politico. Sono francamente infastidito da chi, piu' o meno indirettamente, cerca di intravedere delle similitudini tra il 1945 e il 2003-2004, sia quando lo si fa per osannare la vocazione liberale degli americani, sia quando lo si fa per metterne altresi' in evidenza le intenzioni imperialistiche. Quella era una guerra mondiale combattuta su tre continenti in un contesto storico assolutamente diverso. Da una parte il nazifascismo e l'Olocausto; dall'altra, chi si opponeva ad essi, anche se con finalita' meno nobili di quanto non si racconti sui libri di scuola. Quella era un'altra America e non si puo' compararla con la degenerazione degli anni successivi. Ci hanno liberato all'interno di una logica spartitoria che vedeva complice anche l'URSS, e' vero, ma noi la nostra Costituzione ce la siamo scritta da soli e a tutt'oggi rimane una delle piu' avanzate al mondo. Come si puo' porre sulla stesso piano quel contesto con il massacro di civili innocenti perpetrato da un solo Stato piu' qualche cane scodinzoilante senza che una vera guerra sia mai stata dichiarata, se non verso una entita' indistinta e probabilmente fittizia come il terrorismo mondiale. All'America di allora non fregava nulla dell'Italia ma guarda caso in quella circostanza il popolo fu, almeno in maggioranza, dalla sua parte. Nulla di tutto questo avviene in Iraq, tantomeno in Afghanistan. Quanto a Rizzati, non provo ne orgoglio ne rispetto per il suo gesto eroico. Lui era dalla parte sbagliata e a prescindere che ci credesse o meno, il fatto e' questo. Non piango Rizzatti cosi' come non piango i soldati italiani uccisi a Nassirya. Non tutti i caduti si piangono e di tanto in tanto dovremmo avere il coraggio di ammetterlo. Tutti i morti sono uguali? Forse di fronte a Dio, non di fronte agli uomini. E io, come e' noto, a Dio non credo. Fabio PS. grazie comunque per l'interessante contributo che hai dato al nostro sito e per averci dato modo di discuterne

Redazione
Inviato: 4/6/2004 16:24  Aggiornato: 4/6/2004 16:24
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: PIETA' PER LA VERITA'
Fabio: per quanto ognuno sia libero di vederla come crede, temo che su questo sito non si faccia affatto informazione critica, come sostieni tu, ma critica all’informazine, che è ben altra cosa. Noi non abbiamo alcun accesso a fonti primarie di nessun tipo, e quindi possiano solo limitarci a commentare quello che passa il convento. Nell’ambito quindi di questa realtà, il testo di Serafini ci sta eccome, sul sito, e anche tre volte: oggi il convento intona l’angelus a reti unificate, per il capo supremo che viene a visitare uno dei suoi tanti villaggi? E qualcuno vuole far notare che c’è anche un altro aspetto della storia che con questo coro a senso unico stride in maniera devastante. A ragione o a torto. Non dovrebbe importarci, questo. Non importa infatti a Serafini stesso, il quale si appella chiaramente “a chi potrà capire - qualunque sia la sua ideologia”. Il richiamo finale, quindi, mi sembra essere alla verità, all’oggettività distaccata, esente da umori di ogni tipo; mentre il parallelo fra le due guerre - fragile finchè vuoi – è solo lo spunto di partenza. Se poi chi scrive ha anche la capacità di veicolare il contenuto nella forma più adeguata, tanto di guadagnato. Ma non è certo solo per quella magica combinazione – che alcuni definiscono arte - che ho voluto pubblicare quel pezzo. Il contenuto c’è, e fa male. Alcuni reagiscono in un modo, altri in un altro. Come dicevo all’inizio, infatti, lo scopo dell’arte è proprio quello di porre domande, non di dare necessariamente delle risposte. Ciò detto, permettimi due piccole battute per chiudere in leggerezza. 1 - Sì, ovviamente è arcinoto come tu sia ateo, ma fai bene ogni tanto a ricordarcelo comunque. 2 – E' vero che noi ci siamo scritti la nostra costituzione, ma se è solo per quello, anche gli iracheni si scriveranno la loro. (Quando un trucco funziona, perchè rinunciarvi?) A più tardi. Massimo [ Modificato da Redazione Attivo 4/6/2004 15:25 ]

fabiodenardis
Inviato: 4/6/2004 18:53  Aggiornato: 4/6/2004 18:53
So tutto
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 8
 Re: PIETA' PER LA VERITA'
Sono convinto anche io che il pezzo di Srerafini ci stia tutto nel nostro sito. Non e' un caso che l'ho ringraziato anche a nome della redazione. Siamo un sito libero e quindi e' bello quando si attivano discussioni controverse. Sono convinto che le intenzioni di Serafini siano quelle che hai fatto notare anche tu e le accolgo e condivido. Ma oggigiorno, francamente, con i postfascisti al governo e con una pressione revisionistica forte, certi parallelismi si dovrebbero evitare, almeno tra chi, come Serafini, la pensa come noi. Quanto alla critica all'informazione piuttosto che informazione critica hai ragione tu e faccio ammenda. Quanto alla nostra costituzione, ce la siamo scritti da soli e senza influenze. Se non altro perche' l'assenblea costituente era composta per il 40% dalle sinistre socialcomuniste che ne hanno garantito l'indipendenza. Gli iracheni se la scriveranno sotto dettatura, come avvenne in Giappone. La differenza e' notevole. Ciao Fabio

Redazione
Inviato: 4/6/2004 22:21  Aggiornato: 4/6/2004 22:21
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Da parte di Stefano Serafini
Fabio: A mia volta riconosco che la costituzione nostra ha ben altre fondamenta. (Resta da capire caso mai come abbiamo fatto a rovinarci con le nostre mani, a questo punto). Tutti: Pubblico di seguito il commento che Stefano Serafini mi ha inviato per posta, pregandomi di farlo per lui. Massimo *** Gentili amici, desidero ringraziare Massimo e voi tutti, soprattutto coloro che hanno espresso riserbe, per l'accoglienza rivolta al mio piccolo e modesto sfogo. Massimo è entrato in sintonia emotiva con la tristezza e il desiderio miei di testimoniare qualcosa di umano nei confronti del trionfo della menzogna, radice di ogni violenza, al quale assistiamo ogni giorno. Ha così voluto presentare sul vostro sito quella che in realtà era una letterina inviata a pochi amici, occasionata proprio l'altra sera dall'aver ascoltato l'episodio di cui ho scritto. Per chi chiede spiegazioni, spero che ciò possa bastare: non ho messo giù un articolo, ma un'emozione in forma di informazione storica, e non ho voluto dire niente di più né di meno di quel che ho scritto. Credo che la testimonianza di quell'evento, a rischio di scomparire dalla memoria storica, sussurri qualcosa al presente. Avervelo fatto conoscere grazie ai buoni uffici di Massimo va già oltre le mie migliori intenzioni e mi accende in cuore un po' di pace. Mi permetto di aggiungere una postilla. La critica, come la verità, non è un oggetto, una sorta di bellissimo cristallo, o di medaglia, che i buoni possiedono e si appuntano sul petto. E' piuttosto un processo vivo, un sentiero scosceso privo di appoggi, una responsabilità senza remissione che appartiene a ogni libera soggettività. Essa esalta ciò che di veramente umano è in noi, ci rende fratelli rischiarando l'oscurità dell'odio e della paura. Da essa nascono l'ascolto, il dialogo e il rispetto. E' un movimento circolare trascendente perché parte dall'interiorità libera dell'io, per tornarvi dopo aver metabolizzato l'oggetto. Per questo motivo ritengo che la critica non possa essere congelata in un metodo, e che non abbia uno stile. Dai vostri commenti vedo che questo spirito vi distingue, e ve ne ringrazio di cuore. Stefano Serafini

fabiodenardis
Inviato: 5/6/2004 0:52  Aggiornato: 5/6/2004 0:52
So tutto
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 8
 Re: Da parte di Stefano Serafini
Caro Stefano, hai perfettamente ragione. La critica e' un processo soggettivo che va condiviso. E' per questo che ti ho criticato pur sapendo bene che le tue emozioni erano anche le mie. Ti ringrazio di averlo apprezzato. Benvenuto tra noi Fabio

SWE
Inviato: 5/6/2004 16:22  Aggiornato: 5/6/2004 16:22
Mi sento vacillare
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 744
 Re: PIETA' PER LA VERITA'

Che Massimo abbia ritenuto giusto pubblicare lo scritto di Serafini è legittimo e utile La VERITA' - a mio avviso - consiste nella sua incessante ricerca attraverso il dialogo e nel porsi domande alle quali non sempre è possibile dare risposte L’uomo non possiede la verità assoluta, la sofia. Può solo tentare di inseguirla attraverso la " filo-sofia" Tuttavia esistono “verità” relative e transitorie alle quali, a volte, non possiamo far a meno di riferirci, di conseguenza non posso dar torto a Fabio ed al suo primo intervento che, letto in questo senso, personalmente condivido. Ad eccezione del parallelismo con gli itaiani caduti a Nassiriya. La loro morte è degna del massimo rispetto emanuela
[ Modificato da SWE Attivo 5/6/2004 19:05 ] [ Modificato da SWE Attivo 5/6/2004 20:36 ]


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