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politica italiana : Sono tutti un programma
Inviato da Redazione il 21/10/2007 10:07:38 (4712 letture)

di Marco Cedolin

Si può amare Beppe Grillo oppure detestarlo, ma comunque la si pensi non si può negare che il V. Day dell’8 settembre scorso abbia percosso come una folgore sia il mondo politico che quello sindacale, innescando uno stato di fibrillazione senza paragoni. Tanto i partiti quanto i sindacati, per nulla turbati dagli strali del Grillo vendicatore, ma molto preoccupati dalla prospettiva di un’emorragia di voti e consensi, hanno tentato di reagire in qualche modo posti di fronte ad una novità tanto incomprensibile quanto inaccettabile.

Centinaia di migliaia d’italiani scesi in piazza a protestare, per la prima volta senza che un partito politico o un sindacato li avesse invitati a farlo.

Forse a causa del risentimento dovuto alla “lesa maestà”, o più probabilmente per porre rimedio al potenziale rischio di perdita della poltrona, partiti e sindacati si sono profusi in uno sforzo ciclopico che ha ingenerato un mese di ottobre dal clima politico tanto bizzarro, quanto neppure il global warming era finora riuscito a fare in campo meteorologico.

Obiettivo primario dell’operazione, legittimare in qualche maniera la propria esistenza e la bontà delle proprie scelte, attraverso un’illusione di partecipazione popolare che potesse porli al riparo da qualsiasi ragionevole critica.

Non è stato facile e le dinamiche della mistificazione hanno alcune volte rasentato il parossismo fino a scadere nel ridicolo, ...


... ma tutto sommato grazie alla cooperazione dei mentori della carta stampata e della TV si può affermare che la “terapia” abbia riscontrato un discreto successo.

I primi ad avere ricercato (o creato ad arte) un bagno di consenso popolare sono stati i sindacati confederati che hanno offerto una dimostrazione senza eguali di democrazia diretta, così diretta da avere indotto molti a pensare che quella direzione fosse volutamente imposta dall’alto, ma come sempre accade in questi casi si tratta certamente di male lingue. CGIL, CISL e UIL hanno indetto per il 9 e10 di ottobre un referendum avente per oggetto l’approvazione o il rifiuto del protocollo sul Welfare, da loro stessi sottoscritto oltre due mesi prima con il Governo e Confindustria.

Qualcuno avrebbe potuto considerare bizzarro che s’interpellassero i lavoratori in merito ad un accordo già firmato da tempo e ritenuto, come ribadito più volte, immodificabile, ma guai a sminuire una così grande consultazione democratica. Qualcuno (fra gli altri anche l’Onorevole Rizzo del PDCI) avrebbe potuto considerare non proprio corretto il fatto che oltre che nelle fabbriche si votasse praticamente dappertutto (anche in banchetti improvvisati nelle strade) senza alcun genere di controllo, facendo si che qualunque persona con molto tempo a disposizione potesse infilare nelle urne tante schede quante voleva, come ampiamente documentato attraverso molti filmati amatoriali.

Si tratta in fondo solamente di quisquilie, l’importante è stato il risultato finale dell’operazione, 5 milioni di votanti (o meglio di schede votate) il SI che ha stravinto all’80% come nelle previsioni e la trimurti sindacale stretta nell’abbraccio di milioni di lavoratori che legittimano un accordo impopolare e fortemente negativo che però diventa “intoccabile” in quanto democraticamente votato.

La seconda operazione mediatica, datata 13 ottobre, ha visto come protagonista un sempre più imbolsito Gianfranco Fini ed Alleanza Nazionale che hanno convocato a Roma 500.000 persone per protestare contro Romano Prodi, le tasse e la poca sicurezza. La manifestazione somigliava molto ad un revival sfocato e meno partecipato di quella dell’anno precedente contro la finanziaria, ma il risultato è stato comunque quello voluto. Dimostrare che i partiti di centrodestra sono comunque in grado di portare in piazza il “popolo delle libertà”, magari convogliando la protesta su pochi temi generalisti, magari senza alcuna proposta concreta che prescinda dal semplice attacco all’avversario, magari solo per coreografia, ma comunque in piazza, come e meglio dei seguaci di Beppe Grillo.

Le primarie del nuovo (nuovo?) Partito Democratico tenutesi il 14 ottobre hanno rappresentato lo stato dell’arte in fatto di mistificazione e costruzione di una realtà artefatta che sia funzionale a sancire decisioni già prese molto tempo prima seduti intorno ad un tavolo.

Walter Veltroni, l’uomo “nuovo” del panorama politico italiano che intende “sviluppare l’ambiente attraverso la crescita economica” e rappresenta meglio di chiunque altro il pensiero a stelle e strisce proposto come “made in Italy” è stato investito del titolo di leader del Partito Democratico (quello italiano) da un vero e proprio plebiscito popolare costruito anch’esso a tavolino.

Milioni di votanti a pagamento (beninteso erano loro a pagare un euro, non Veltroni che li pagava, almeno non tutti) hanno fatto code chilometriche attendendo per ore il proprio turno. Perché fossero tanti, ma proprio tanti, si è pensato bene di consentire il voto anche a coloro che nelle elezioni reali non ne hanno diritto e di evitare ogni controllo come nel caso del referendum sindacale. Alle 12 i promotori affermavano che si erano già recate a votare 800.000 persone, alle 17 i votanti erano diventati 1.500.000, dopo la conclusione della consultazione, alle 20, i votanti sono diventati per un qualche intervento magicale ben 3.500.000, il 75% dei quali ha entusiasticamente scelto Veltroni come proprio leader.

Numeri a parte, indispensabili per trasformare in successo una partecipazione popolare tutto sommato modesta, anche in questo caso il risultato ha mostrato una realtà virtuale nella quale i cittadini sono vicini al proprio partito, ne condividono le scelte a posteriori e partecipano alla vita politica scegliendo il proprio leader. Il tutto nell’alveo di una democrazia tanto virtuale quanto l’impianto stesso della commedia.

Ultimo atto quello di sabato 20 ottobre, forse il più controverso e per certi versi anche il più ridicolo. I partiti della cosiddetta sinistra radicale, non tutti perché i Verdi se ne sono tirati fuori, hanno convocato a Roma una manifestazione tanto oceanica nei numeri (chi dice 500.000 chi addirittura 1 milione di persone) quanto incomprensibile nell’assoluta incapacità da parte dei promotori di trasformarla in un qualcosa di senso compiuto.

Sicuramente si è trattato di una manifestazione della sinistra, ma questo è stato l’unico minimo comune denominatore della marcia. Molti si sono recati a Roma a manifestare contro l’operato del governo di Romano Prodi, molti altri a manifestare a favore del governo Prodi che però dovrebbe fare meglio e di più, moltissimi a protestare contro il precariato, altri a fare la conta per stabilire quale sia il patrimonio di partecipazione popolare per la futura “Cosa Rossa”, altri ancora a dire che Prodi deve iniziare a fare qualcosa di sinistra, dimenticando il fatto che Prodi è da sempre un democristiano e forse per questo fa il democristiano.

Sul palco e in mezzo alla gente, a riempire il vuoto lasciato dai Movimenti realmente attivi sul territorio (come il NO TAV e NO Dal Molin) che già in precedenza avevano affermato di avere altri programmi, si è salvato solamente l’anziano Ingrao, attorniato da molte personalità politiche che emergono soprattutto in ambiguità. Assenti i Ministri che hanno preferito defezionare, hanno tenuto banco i soliti Diliberto, Russo Spena e Giordano ormai abituati a combattere la precarietà e la guerra nelle piazze per poi sistematicamente avallarle quando si ritrovano seduti in Parlamento.
Un altro bagno di folla per ribadire che altri partiti politici possono contare sulla partecipazione popolare, come e meglio di Grillo.

Ma se davvero si voleva combattere la precarietà, perché non cogliere l’occasione per lanciare una raccolta firme finalizzata a promuovere un referendum per abrogare la legge Biagi? Probabilmente sarebbe stato politicamente scorretto e poco rispettoso verso Romano Prodi. Meglio sfilare senza un come e un perché, mette allegria e ci si ritrova in tanti.

Marco Cedolin


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I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore Albero
LoneWolf58
Inviato: 21/10/2007 10:21  Aggiornato: 21/10/2007 11:02
Sono certo di non sapere
Iscritto: 12/11/2005
Da: Padova
Inviati: 4861
 Re: Sono tutti un programma

La storia, come un'idiota, meccanicamente si ripete. (Paul Morand)
Il problema, però, è che ci sono degli idioti che continuano a credere che la storia non si ripeta. (LoneWolf58)
Pyter
Inviato: 21/10/2007 10:57  Aggiornato: 21/10/2007 10:57
Sono certo di non sapere
Iscritto: 15/9/2006
Da: Sidonia Novordo
Inviati: 6250
 Re: Sono tutti un programma
E' abbastanza evidente, secondo il mio parere, che il gioco iniziato dal V-Day sia importante, ma al tempo stesso è limitativo quando ad essere colpiti sono solo ed esclusivamente i politici, che rappresentano solo parte della testa di una immensa piovra che agita indisturbata i suoi tentacoli.
Sarebbe quindi il momento di smetterla un pò di sparare sulla croce rossa
e di analizzare con un pò più di coraggio da parte dei giornalisti non
schierati, la lunghezza di questi tentacoli e tutta la schiera di persone che alimenta dall'"esterno" il potere della politica, ad iniziare dal mondo dell'informazione.

Sarebbe troppo per esempio chiedere che gli incontri tra governo e sindacati venga davanti alle telecamere in modo che tutti sappiano che cosa accade all'interno del palazzo su cose che riguardano milioni di lavoratori italiani?

E' possibile pretendere che qualsiasi legge approvata dal parlamento venga subito resa pubblica attraverso semplici sms a tutti i cittadini che sono in vacanza?

No, bisogna fare sempre ricorso all'etica populista, via i "pregiudicati" dal parlamento,i politici possono rubare solo per due mandati, e così via.
Le stesse cose che i politici pensano dei cittadini.
Basterebbe guardare un qualsiasi TG per rendersi conto di quanto siamo cattivi e di come loro si impegnino per far rispettare l'ordine e la moralità.

E' chiaro che se si usano gli stessi metodi di chi si vuole combattere non si va molto lontano.Davide e Golia avevano due armi diverse, è quello che ha fatto la differenza.

"Nessuno ha il diritto di fare quel che desidera, ma tutto è organizzato per il meglio." (Antico decreto reale tolemaico)
Redazione
Inviato: 21/10/2007 11:10  Aggiornato: 21/10/2007 11:10
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Sono tutti un programma
PYTER: “Sarebbe troppo per esempio chiedere che gli incontri tra governo e sindacati venga davanti alle telecamere in modo che tutti sappiano che cosa accade all'interno del palazzo su cose che riguardano milioni di lavoratori italiani?”

Chiedere? E come si fa – tecnicamente, intendo dire – a “chiedere” qualcosa al governo?

Forse per caso presentando le richieste PRIMA di andare a votare, e votando solo coloro che si impegnaranno chiaramente, e dettagliatamente, a fare ciò che gli viene “chiesto”?

Sarebbe un giorno magico, in cui nasce davvero una cosa chiamata democrazia.

LoneWolf58
Inviato: 21/10/2007 11:28  Aggiornato: 21/10/2007 11:28
Sono certo di non sapere
Iscritto: 12/11/2005
Da: Padova
Inviati: 4861
 Re: Sono tutti un programma
Citazione:
Forse per caso presentando le richieste PRIMA di andare a votare, e votando solo coloro che si impegnaranno chiaramente, e dettagliatamente, a fare ciò che gli viene “chiesto”?
Così si fa... basta vedere il programma per il quale questo governo è stato eletto...
Peccato la vigente normativa non ci consenta di licenziare i nostri dipendenti per inadempienza contrattuale...
Una volta eletti, del programma fanno quel che gli pare... e ci sono pure parecchi italiani che gli sta bene (se tremiglioni hanno sborsato 1 euro per il c.d. nuovo partito )
O.T.
... e finalmente, il 15 giugno scorso, il prescritto a vita è stato condannato dal Tribunale di Perugia a 2mila euro di multa (interamente condonata dall'indulto-vergogna, che copre anche le pene pecuniarie), oltre a 20mila euro di provvisionale a titolo di acconto del risarcimento del danno da fissare in separata sede civile. L'altroieri è uscita la motivazione della sentenza firmata dal giudice Massimo Riciarelli, ma naturalmente nessun tg, nessun giornale e nessun Porta a Porta han dato la notizia per smentire le balle di ...(biiip)...

La storia, come un'idiota, meccanicamente si ripete. (Paul Morand)
Il problema, però, è che ci sono degli idioti che continuano a credere che la storia non si ripeta. (LoneWolf58)
Pyter
Inviato: 21/10/2007 11:41  Aggiornato: 21/10/2007 11:42
Sono certo di non sapere
Iscritto: 15/9/2006
Da: Sidonia Novordo
Inviati: 6250
 Re: Sono tutti un programma
Redazione:
Chiedere? E come si fa – tecnicamente, intendo dire – a “chiedere” qualcosa al governo?

Allora mi spiego meglio. Io non chiedo ai politici, perchè altrimenti farei lo stesso gioco del giornalista che va a chiedere alla Fiamma un parere sui
palestinesi, che sarebbe come chiedere a Goebbels in diretta tv cosa ne pensi degli ebrei...
Mi riferivo ai giornalisti.
Il diritto all'informazione esiste già(in teoria, lo so, ma esiste).
Che cosa ci vieta di raccogliere firme anche per la sua applicazione?
Devo per forza "fidarmi" di qualcuno per avere un diritto che esiste già?


Redazione:
Forse per caso presentando le richieste PRIMA di andare a votare, e votando solo coloro che si impegnaranno chiaramente, e dettagliatamente, a fare ciò che gli viene “chiesto”?

A fare ciò che gli viene "chiesto" da chi?
E se fosse , sarebbe la prima volta nella storia...e anche nella preistoria
...ma ti concedo l'ottimismo...le cose incredibili e i miracoli sono possibili
...forse che tre grattacieli in acciaio di 110 piani non sono caduti in due o tre ore
lo stesso giorno?

"Nessuno ha il diritto di fare quel che desidera, ma tutto è organizzato per il meglio." (Antico decreto reale tolemaico)
Lestaat
Inviato: 21/10/2007 12:16  Aggiornato: 21/10/2007 12:16
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 27/7/2005
Da: Perugia
Inviati: 1774
 Re: Sono tutti un programma
@LoneWolf58
La chiamano legge Biagi perchè con quella delega il governo ha applicato gran parte del "Libro Bianco Sul Lavoro" scritto da Marco Biagi.
Che su quel libro si prevedessero anche molti ammortizzatori sociali è vero, ma è anche vero che si tratta cmq del documento che, di fatto, deregolamenta definitivamente il mercato del lavoro (ogni volta che leggo o scrivo sta frase mi vengono i brividi....il MERCATO del lavoro.....mioddio...manco si parlasse di bestiame) in Italia.
Quindi è più che giustificato il nome che gli si da.
Per di più, quel libro-progetto, fu scritto su richiesta e seguendo le linee guida del governo D'Alema.
Giusto per essere precisi eh!

In nomine libertatis vincula edificamus.
In nomine veritatis mendacia efferimus.
neoprog
Inviato: 21/10/2007 12:20  Aggiornato: 21/10/2007 12:20
Mi sento vacillare
Iscritto: 21/1/2006
Da:
Inviati: 422
 Re: Sono tutti un programma
Ottimo articolo,complimenti.


spiace dirlo,ma la manifestazione di ieri,indubbiamente di peso vista la partecipazione,non mi convince.
Questo milione di persone non ci ha ancora spiegato,(forse non lo hanno capito nemmeno loro),
il senso di quest'alleanza tra lavoratori da una parte, e banche potere finanziario turboliberista dall'altra,
espressa dal governo prodi.
Che vantaggi porta o ha portato finora ai lavoratori, oltre alla vittoria di pirro sui "padroni",nel senso che le banche fanno fallire
le imprese,e (più che i lavoratori ,i dirigenti politicosindacali) godono ideologicamente di questo.
Ma è evidente che i primi a pagare dai fallimenti e dai debiti delle imprese sono i lavoratori,quindi ripeto:
che vantaggi porta quest'alleanza tra lavoratori e alta finanza.
Senza scomodare Pasolini, ieri ho visto una sfilata di c.....ni,perchè hanno votato e continuano ad appoggiare questa
sciagurata (per lavoratori,precari,disoccupati,giovani e anche molti meno giovani)alleanza,gente che scende in piazza senza
sapere perchè,che ha trasformato le manifestazioni politiche in sfilate carnevalesche,discoteche ambulanti o gite da week end
(molti vanno gratis,paga il partito).
Ne ho le palle piene.
Saluti

D'you know that one day
We will turn the world upside down
D'you know that one day
We will clean the world inside out
XXPIBIXX
Inviato: 21/10/2007 12:26  Aggiornato: 21/10/2007 12:26
Ho qualche dubbio
Iscritto: 28/5/2006
Da:
Inviati: 41
 Re: Sono tutti un programma
In questi ultimi giorni Beppe Grillo ha parlato...allegando anche un video...di un paese della provincia di Cagliari...Decimoputzu...dove circa 7000 aziende sono all'asta e vengono vendute per poche migliaia di euro...Causa di tutto ciò il Banco di Sardegna...la Regione e la Comunità Europea...

LoneWolf58
Inviato: 21/10/2007 12:32  Aggiornato: 21/10/2007 12:32
Sono certo di non sapere
Iscritto: 12/11/2005
Da: Padova
Inviati: 4861
 Re: Sono tutti un programma
Citazione:
Giusto per essere precisi eh!
Proprio per essere precisi... non la puoi chiamare legge Biagi
Puoi chiamarla cosiddetta "Biagi" perchè ormai così è nell'uso comune... ma il fatto che Biagi abbia contribuito a scrivere il Libro Bianco sul Mercato del Lavoro in Italia nel 2001 non giustifica in alcun modo legittimo che la Legge 30/2003 porti "solamente" il suo nome... dimenticando Maroni, Sacconi, Dell'Aringa, Forlani, Reboani e Sestito.
Una legge non è un monumento ai caduti... come invece stanno tentando di farci credere...

La storia, come un'idiota, meccanicamente si ripete. (Paul Morand)
Il problema, però, è che ci sono degli idioti che continuano a credere che la storia non si ripeta. (LoneWolf58)
cocis
Inviato: 21/10/2007 13:25  Aggiornato: 21/10/2007 13:25
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 11/1/2006
Da: V
Inviati: 1430
 Re: Sono tutti un programma
pagare x votare ... non capisco come faccia la gente a essere così xxxxx

BlSabbatH
Inviato: 21/10/2007 14:04  Aggiornato: 21/10/2007 14:21
Mi sento vacillare
Iscritto: 10/9/2005
Da: Bergamo
Inviati: 837
 Re: Sono tutti un programma
Citazione:
Meglio sfilare senza un come e un perché, mette allegria e ci si ritrova in tanti.

soprattutto fa passare la depressione, visto che il futuro prossimo è quello del bipartitismo con gli spauracchi neri e rossi ai lati.. da riesumare (mediaticamente) di tanto in tanto per non far annoiare le masse

p.s. per quanto riguarda la legge 30 è ormai palese fino alla nausea che a chiamarla legge Biagi è equivalso a martirizzarla e quindi a renderla intoccabile.

-- Under capitalism, man exploits man. Under communism, it's just the opposite. -- J.K. Galbraith
marcocedol
Inviato: 21/10/2007 14:37  Aggiornato: 21/10/2007 14:37
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 30/6/2006
Da: Torino
Inviati: 1340
 Re: Sono tutti un programma
Condivido quello che hanno scritto LoneWolf ed altri riguardo alla definizione "leggge Biagi".
A parte le definizioni alternative (legge 30, legge Maroni, legge Sacconi ecc.) corrette ma in grado d'ingenerare confusione nel lettore non molto informato, ritengo che "cosidetta legge Biagi" come suggerito da Lone possa rappresentare la soluzione ottimale.

kartman
Inviato: 22/10/2007 15:38  Aggiornato: 22/10/2007 19:56
So tutto
Iscritto: 28/2/2007
Da:
Inviati: 2
 Re: Sono tutti un programma
Sono spiacente, ma l'articolo di Cedolin è decisamente scarso.
Queta è la mia opinione suffragata dal fatto che i commenti si dividono in come nominare una legge e pagare per votare... mah!
Penso che invece bisognarebbe riflettere sulla panzanata dei 500.000 di An .. io c'ero e non erano più di 80.000 ci posso giurare ho sfilato tutto il corteo... c'ero anche il 20 e sicuramente erano ALMENO 500.000 persone... molto meno agiate (dai vestiti si vede...)
Alla vigilia della nascita del PD Fini aveva bisogno di visibilità ed allora ecco la manifestazione antitasse ...
I comunisti (perchè c'erano solo loro) una marea di gente!!!
Da paura... Manifestavano invece contro l'accordo welfare (volevano di più dal punto di vista del precariato e pensioni ed io sono d'accordo) ma non volevano far cadere il governo che cadrà per mano dei centristi (ma che vor dì ?, gentaglia boh, Mastella, Dini, pezzi di m... ) quando Fini sarà pronto per la sfida.
Non parliamo di referendum per la legge 30 perchè è una materia complessa e poi perchè non conta un C@... (vedi quello sul finanziamento ai partiti)... Siccome zùSilvu è avverso ai poteri forti (massoneria Europea, Banche, Chiesa, Democratici USA,...) per il suo monopolio TV che appiattisce culturalmente il paese e lo fa regredire... e per i suoi rapporti con la mafia... Si aspetta Fini (vedi manifestazione) che si scontrerà con zio Walrer.. lo scenario è chiaro...

---

PARZIALMENTE RIMOSSO: Sei appena arrivato su luogocomune. Cerca di attenerti alle regole. Grazie. M.M.

Pyter
Inviato: 22/10/2007 16:32  Aggiornato: 22/10/2007 16:32
Sono certo di non sapere
Iscritto: 15/9/2006
Da: Sidonia Novordo
Inviati: 6250
 Re: Sono tutti un programma
kartman :
...c'ero anche il 20 e sicuramente erano ALMENO 500.000 persone... molto meno agiate (dai vestiti si vede...)


Visto che il 20 c'eri...non potresti farmi un piccolo favore,kartman?
Non è che per caso, visto che hai controllato tutti e 500.000, non hai
visto mio zio Silverio, un tipo normale,vestito non agiato, una cucitura
sul polso...?
Porcaccia miseria, sono dieci anni che non lo vedo!!!!

"Nessuno ha il diritto di fare quel che desidera, ma tutto è organizzato per il meglio." (Antico decreto reale tolemaico)
Freeman
Inviato: 22/10/2007 16:33  Aggiornato: 22/10/2007 16:33
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 31/7/2006
Da: NiggahCity
Inviati: 2092
 Re: Sono tutti un programma
Citazione:
(ogni volta che leggo o scrivo sta frase mi vengono i brividi....il MERCATO del lavoro.....mioddio...manco si parlasse di bestiame)

Ma, vedi, se esistesse un vero "libero mercato del lavoro" non sarebbe una cosa negativa, anzi sarebbe straordinario: invece, quello che esiste adesso, è un "mercato dei lavoratori", dove i sindacati vendono il bestiame "lavoratore" ad aziende e sfruttatori per un tozzo di pane.
E questo, sì, è davvero triste.

"Non siamo noi a trovare la Verità. È la Verità a trovare noi. Dobbiamo solo prepararci. Si può invitare un ospite che non si conosce? No. Ma si può mettere la casa in ordine, così che, quando l'ospite arriva, si è pronti a riceverlo e a conoscerlo".
Freeman
Inviato: 22/10/2007 16:37  Aggiornato: 22/10/2007 16:37
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 31/7/2006
Da: NiggahCity
Inviati: 2092
 Re: Sono tutti un programma
Citazione:
p.s. per quanto riguarda la legge 30 è ormai palese fino alla nausea che a chiamarla legge Biagi è equivalso a martirizzarla e quindi a renderla intoccabile.

Di questo ce ne siamo accorti tutti, il trucco del ricatto morale dall'Olocausto in poi è ben collaudato. E' l'ennesimo mito laico della nuova religione come Peppino Canebardo, di cui si diceva nel recente articolo: insediatosi il mito, vero o falso che sia, guai a chi lo tocca.

"Non siamo noi a trovare la Verità. È la Verità a trovare noi. Dobbiamo solo prepararci. Si può invitare un ospite che non si conosce? No. Ma si può mettere la casa in ordine, così che, quando l'ospite arriva, si è pronti a riceverlo e a conoscerlo".
redna
Inviato: 22/10/2007 17:36  Aggiornato: 22/10/2007 17:36
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/4/2007
Da:
Inviati: 8095
 Re: Sono tutti un programma
cito-
...dove i sindacati vendono il bestiame "lavoratore"...
---
...e pensare che una volta lo faceva direttamente il 'padrone' sto lavoro.
Quando si dice 'evoluzione'!!!

Ma non è solo triste.Siamo stati gabbati tutti.Prima il lavoratore poteva parlare DIRETTAMENTE col datore di lavoro e sapeva subito quello che lo aspettava...
Ora passando dal sindacato non esiste nemmeno più questo rapporto.
Pertanto siamo tutti 'sospesi'.
Non si sanno i contratti che fanno, gli accordi che stabiliscono.
Il mondo del lavoro è peggiorato, gli stipendi non bastano più.

Un proverbio: se si può parlare direttamente dal padrone di casa, è controproducente parlare prima col maggiordomo.
(non si sa cosa potrà mai riferire...)

C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
GreatGig
Inviato: 22/10/2007 20:59  Aggiornato: 22/10/2007 20:59
Ho qualche dubbio
Iscritto: 12/10/2006
Da: Napoli
Inviati: 77
 Re: Sono tutti un programma
Eviterò di polemizzare visto che è inutile, faccio solo notare che i movimenti No Tav e No Dal Molin, che pure ufficialmente avevano fatto sapere di non partecipare al corteo del 20, erano presenti in strada (io c'ero, ovviamente), seppur a titolo personale diciamo, con tanto di bandiere e non erano affatto pochi e sembravano anche piuttosto contenti. I No Mose erano presenti proprio in massa. Altra cosa, la manifestazione del 20 era stata indetta a luglio, il rapporto causa-effetto con il V-Day di Grillo mi sembra tutto da dimostrare, anche se una certa voglia di riscatto nel corteo di sabato dopo le primarie e il V-Day (e dopo il referendum per i tanti sindacalisti) si avvertiva eccome.

"Qualcuno era comunista perché credeva di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri."
marcocedol
Inviato: 22/10/2007 21:59  Aggiornato: 22/10/2007 21:59
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 30/6/2006
Da: Torino
Inviati: 1340
 Re: Sono tutti un programma
GreatGig,
Il Movimento NO TAV riunitosi in assemblea Popolare il 3 Ottobre 2007 ha deliberato la propria non partecipazione alla manifestazione del 20 Ottobre:

20 Ottobre? No, grazie. Abbiamo altri programmi.
L’assemblea del movimento NO-TAV riunita a Villardora il 3 Ottobre 2007 valuta che non vi siano le condizioni e i presupposti per partecipare alla manifestazione del 20 Ottobre a Roma.
Non si contano le scelte di politica economica e sociale che hanno peggiorato da molti mesi a questa parte le condizioni di vita e di lavoro nel nostro paese producendo nuove povertà, erodendo diritti e spazi di democrazia, aumentando la precarietà e negando una speranza di futuro migliore ai giovani: una forte protesta e una richiesta di un netto cambio di rotta sarebbero dunque più che giustificate, ma l’appello che ha lanciato la manifestazione del 20 Ottobre è particolarmente ambiguo e non a caso si è da subito prestato a diverse interpretazioni anche di segno opposto.




A nostro avviso la manifestazione si configura, al di là dei tentativi di raddrizzarne il tiro da parte di alcuni dei promotori stessi, come un estremo quanto inutile tentativo di dare più forza a quei partiti dell’area di governo che subiscono le scelte più conservatrici e reazionarie della maggioranza: agitando lo spauracchio del salto nel buio e del rientro in gioco di Berlusconi rappresenta oggettivamente un sostegno a Prodi. Richiamare oggi il governo, a un anno e mezzo dalla sua nascita, al mantenimento del suo programma elettorale risulta ben poco credibile alla luce delle scelte fino ad oggi operate con l’oggettivo sostegno di tutta la maggioranza, a partire dal dodecalogo di marzo.
Nell’appello risulta quantomeno equivoco chiamare il movimento NO-TAV all’appuntamento del 20: un movimento che vuole rimanere se stesso e non intende farsi usare dai partiti nel tentativo illusorio di spostare delicati equilibri all’interno della maggioranza.

L’assemblea respinge le accuse di una Val di Susa rinchiusa su se stessa e incurante del welfare, della precarietà, degli squilibri nella distribuzione delle ricchezze, della subordinazione del nostro paese alle politiche di guerra dell’amministrazione Bush, dei problemi del lavoro. Al contrario è grande l’attenzione della valle su questi temi a cominciare dalla solidarietà ed il sostegno concreto nei confronti della FIOM e di quelle forze sindacali non omologate e ancora capaci di ascoltare i lavoratori e interpretarne i bisogni. E’ la stessa attenzione che ha dimostrato scendendo in piazza anche quando altri territori venivano minacciati, quando diritti e democrazia venivano calpestati, e continuerà certo a dimostrarlo in futuro.

La Valle di Susa sta misurando oggi in casa propria quanto il governo “amico” renda sempre più difficile mantenere quel rapporto di fiducia con le amministrazioni locali che ha contribuito fino ad oggi a fermare la devastazione del TAV: è ingenuo credere che il 20 ottobre eviti il rischio di guai peggiori e rivendichi un cambiamento vero.

L’assemblea del movimento NO-TAV ritiene che questo cambiamento non possa che nascere da un diverso modo di “fare” politica che tolga spazio alle segreterie dei partiti per consegnarlo alla partecipazione vera dei cittadini, a cominciare dai livelli locali e dalle lotte che in tante parti del paese cercano di difendere i beni comuni.

Tanti “piccoli cortili” non sono certo in grado di governare un intero paese, ma è da là che occorre ripartire.

Villardora, 3 Ottobre 2007

“Gli amici si dicon sinceri, ma veramente sinceri sono i nemici” (Schopenhauer)
http://www.notav.eu/article3628.html

L'Assemblea popolare del NO Dal Molin il 16 ottobre ha deliberato il proprio rifiuto a partecipare alla manifestazione del 20:
Presidio No Dal Molin non aderisce al 20 ottobre
18 Ott 2007 17:02

NOTA DEL PRESIDIO PERMANENTE NO DAL MOLIN SULLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE DEL 20 OTTOBRE A ROMA

L’assemblea del Presidio Permanente No Dal Molin, riunita il 16 ottobre, ha deciso di non aderire alla manifestazione di Roma di sabato 20 ottobre.

Condividiamo quanto hanno scritto i comitati No Tav: anche a nostro avviso “la manifestazione si configura, al di là dei tentativi di raddrizzarne il tiro da parte di alcuni dei promotori stessi, come un estremo quanto inutile tentativo di dare più forza a quei partiti dell’area di governo che subiscono le scelte più conservatrici e reazionarie della maggioranza”.

Vicenza ha vissuto il tradimento di un Governo che non solo aveva promesso di ascoltarla, ma che aveva parlato, nel proprio programma pre-elettorale, di riduzione delle servitù militari e dialogo con le comunità locali. Un Governo che pur di concedere una parte di territorio nazionale all’esercito di una potenza straniera con un recente curriculum di guerre d’aggressione preventive in barba al diritto internazionale, è disposto a calpestare i dettati costituzionali e lo spirito e gli elementari diritti della democrazia.

Quanto avvenuto in questo anno e mezzo, con il rifiuto di riconoscere un valore alla partecipazione di tanti cittadini e, addirittura, il tentativo di delegittimare il nostro movimento attraverso la criminalizzazione, ci da l’idea di un Governo chiuso nel fortino, indisponibile verso la cittadinanza e impassibile di fronte alla richiesta di maggior democrazia e partecipazione.

Non si tratta di anti-politica, come qualcuno potrebbe facilmente, quanto banalmente, concludere; il movimento vicentino ha dimostrato di sapersi confrontare con chiunque incontrando, in passato, anche Ministri e sottosegretari. Proprio queste esperienze ci convincono che non esiste, oggi, la possibilità di “rafforzare il Governo cambiandone la rotta”, come invece sostengono alcuni segretari di partito.

Concordiamo e siamo perfettamente consapevoli che la politica debba essere “ politica di donne e di uomini e torni ad essere partecipazione, protagonismo, iniziativa collettiva ” e che “ la fatica della democrazia non può essere solo un voto quinquennale, o un pronunciamento sporadico a favore o contro una delega” e per questo da molti mesi abbiamo stravolto le nostre vite dedicando tempo ed energie in un quotidiano impegno politico e sociale, individuale e collettivo.

Molti di voi ci sostengono e hanno sfilato con noi a Vicenza il 17 febbraio scorso in una grande manifestazione che chiedeva al Governo di riconsiderare la vicenda Dal Molin e alla quale parteciparono anche segretari di partito della maggioranza. Com’è finita? Il Governo non ha fatto una piega, ha ribadito la decisione e scelto di non parlarne più e i due senatori dissidenti, che votarono secondo coscienza, sono stati espulsi dai rispettivi partiti per non essersi attenuti ad un’ipocrita disciplina interna.

E, del resto, il noto dodecalogo di Prodi, firmato da tutti all’indomani all’indomani della caduta del Governo, mette la realizzazione del Dal Molin e di altre infrastrutture tra i primi punti; quel dodecalogo rappresenta la chiusura di ogni possibile confronto con le comunità in lotta che difendono la propria terra.

Qualcuno ha dichiarato, a proposito della non adesione dei comitati valsusini, che i No Tav “hanno deciso di isolarsi”; noi crediamo che non ci sia alcun isolamento nello stare tra la gente, nel vivere la quotidianità all’interno dei nostri presidi, nel difendere l’autonomia dei movimenti anche non aderendo ad iniziative di soggetti che, in questi mesi, hanno avuto con noi un rapporto dialettico.

Assieme alla terra, all’acqua, all’aria, anche il movimento è per noi un bene comune; come tale, non può diventare una bandiera da sventolare laddove possa far comodo. Ci auguriamo, dunque, che, pur partendo da posizioni diverse, possa continuare ad esistere un confronto dialettico e costruttivo, nel rispetto dei reciproci ambiti e delle diverse posizioni di merito.
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A meno che la sinistra democratica abbia intenzione di negare la valenza delle decisioni prese all'interno delle Assemblee popolari credo proprio tu non abbia nulla riguardo a cui polemizzare.
I Movimenti NO TAV e NO Dal Molin non hanno aderito alla manifestazione del 20, motivando per esteso il proprio diniego!!!

Il fatto che a Roma ci fossero persone con le bandiere NO TAV o NO Dal Molin è naturale in quanto i suddetti Movimenti non sono partiti e gli aderenti possono singolarmente decidere come meglio credono, ci mancherebbe altro. Non ho ragione di dubitare che fossero contenti, come lo erano probabilmente anche tutti quelli impegnati in "altri programmi" ma questo credo abbia poca importanza.

Se la manifestazione del 20 era stata indetta a luglio, il V Day era stato indetto molto prima.

GreatGig
Inviato: 23/10/2007 1:17  Aggiornato: 23/10/2007 1:17
Ho qualche dubbio
Iscritto: 12/10/2006
Da: Napoli
Inviati: 77
 Re: Sono tutti un programma
Guarda che tu sei forte, ma davvero eh. Ho mai contestato che i rappresentanti del movimento avessero fatto comunicati contrari alla partecipazione al 20? NO
Anzi ho scritto chiaramente che non avevano aderito.
Sinistra democratica? Ma chi?

Ho solo constatato che persone No Tav liberissime e non appartenenti a nulla per carità, come piace a voi, hanno partecipato alla manifestazione, e in massa, con bandiere etc, evidentemente non condividendo quei comunicati. Forse pensando (immagino io eh) che il corteo del 20 potesse essere utile alla loro causa, e che fosse giusto esserci, cosa che noi che abbiamo organizzato il corteo, liberamente allo stesso modo, pensiamo.
Proprio perché il movimento No Tav è libero e non gerarchico non dovresti sottovalutare quest'aspetto, a mio parere. O quantomeno citarlo nell'articolo.

Infine, cosa c'entra che il V-Day è stato organizzato prima? Come dici nell'articolo ha contato la partecipazione inaspettata al V-Day, e cosa credi che una manifestazione come il 20 si organizzi in un mese solo perché Grillo ha messo paura?

Cmq basta, davvero non ho voglia di discutere qui di queste cose, non credo sia utile, ciao.

"Qualcuno era comunista perché credeva di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri."
marcocedol
Inviato: 23/10/2007 1:37  Aggiornato: 23/10/2007 1:37
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 30/6/2006
Da: Torino
Inviati: 1340
 Re: Sono tutti un programma
GreatGig,
avrei dovuto citare nell'articolo il fatto che persone appartenenti al Movimento NO TAV sono andate alla manifestazione del 20 Ottobre in quanto essendo di sinistra (e di quella sinistra che ha aderito) la condividevano? A che pro?
Molte persone che fanno parte del Movimento NO TAV sono anche andate a votare Veltroni alle primarie, avrei dovuto citarle? A che pro?

Molte persone del Movimento NO TAV sono anche andate a votare il referendum sul welfare e una parte di loro Ha votato SI, avrei dovuto citarle? a che pro?

Molte persone del Movimento NO TAV partecipano a riunioni e manifestazioni dei partiti di loro simpatia, dei sindacati di cui hanno la tessera, del circolo della caccia o della dieta vegetariana. Dovrei citare anche loro? Le persone che aderiscono ad un movimento fanno quello che vogliono e se hanno la bandiera NO TAV possono tirarla fuori a un corteo come in spiaggia o a teatro, senza che la cosa meriti di essere citata in un articolo.

Io nell'articolo ho citato le posizioni del Movimento NO TAV e NO Dal Molin che sono state votate in un'Assemblea popolare dalla gente. I comunicati hanno fatto seguito al pronunciamento delle persone, se la cosa non ti fosse chiara, la gente ha scelto di non esserci ed è l'unica cosa che ritengo meritevole di essere scritta in un articolo di cui sono l'autore.

Davvero per te la partecipazione al V Day è stata inaspettata? Credo tu sia l'unica persona che immaginava di trovare l'8 settembre Beppe Grillo davanti a pochi intimi, ma se ne sei convinto bene così

ciao

cocis
Inviato: 23/10/2007 11:48  Aggiornato: 23/10/2007 11:48
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 11/1/2006
Da: V
Inviati: 1430
 Re: Sono tutti un programma
mastella prima da dell'anafabeta di petro .. ora pare voglia scampare dimettendosi...

redna
Inviato: 23/10/2007 11:56  Aggiornato: 23/10/2007 11:56
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/4/2007
Da:
Inviati: 8095
 Re: Sono tutti un programma
La sceneggiata di mastella prosegue....e noi ad abboccare...
Mentre bossi dice che si andrà alle urne con questa legge elettorale.(fonte.repubblica)

Sto casino non è montato ad arte per fare in modo che in parlamento non si cerchi NEMMENO di discutere sulla riforma elettorle?

E poi perchè bossi deve decidere lui con quale legge elettorale si adnrà a votare?Non fa parte dell'opposizione?E allora chi gli da tanta certezza?

C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
cocis
Inviato: 23/10/2007 15:16  Aggiornato: 23/10/2007 15:16
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 11/1/2006
Da: V
Inviati: 1430
 Re: Sono tutti un programma
dietrofront ...

MASTELLA " IO VADO AVANTI" ..

avanti così..

cocis
Inviato: 23/10/2007 15:28  Aggiornato: 23/10/2007 15:28
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 11/1/2006
Da: V
Inviati: 1430
 Re: Sono tutti un programma


51 miliardi nel cesso


Fondi perduti


"Sviluppo del Sud, un mare di soldi
e nessun risultato". Gli esiti di una
ricerca commissionata dal governo
GIANLUCA PAOLUCCI E MARCO SODANO

Da un lato, i soldi spesi: 51,2 miliardi di euro in sei anni. Dall’altro, i risultati: zero.

Marginali. Sono i numeri, sconfortanti, degli investimenti destinati allo sviluppo del Mezzogiorno dal 2000 al 2006. A mettere nero su bianco questi due numeri distantissimi tra loro, in una ricerca durata tre anni, lunga mille pagine e commissionata dal Governo italiano, è un team di economisti della London School of Economics e della società di consulenza Vision & Value.

Tanto per capirci, si tratta di una cifra di circa quattro volte più grande della manovra sul welfare che sabato ha portato in piazza circa 1 milione di persone.

Pyter
Inviato: 23/10/2007 15:45  Aggiornato: 23/10/2007 15:45
Sono certo di non sapere
Iscritto: 15/9/2006
Da: Sidonia Novordo
Inviati: 6250
 Re: Sono tutti un programma
cocis:
Fondi perduti

GRAZIE PER LA SEGNALAZIONE.

Il Sud appare «tagliato fuori dalla globalizzazione», completamente chiuso ai flussi degli investimenti, almeno al livello legale.

E PER QUELLO ILLEGALE?
Per il livello illegale il discorso è ben diverso, ma non rientra tra gli oggetti della ricerca.

NO?

E che fine hanno fatto quella montagna di soldi? «Dispersi in mille rivoli, in interventi che non hanno spesso la massa critica per raggiungere i risultati attesi o non li hanno prodotti affatto, conseguenza di processi che sono gestiti quasi esclusivamente dalle amministrazioni pubbliche».

INSOMMA CHI LI HA PRESI 'STI SOLDI?

Si dirà, è il vecchio tema dell’arretratezza del Sud.

AH...ECCO...

«È vero, talmente vero che vengono a studiarci da tutto il Mondo. Un divario inscalfibile da 150 anni che rappresenta un caso unico a livello planetario.

ALLORA CON TUTTA QUESTA GENTE CHE VIENE A STUDIARCI, IL TURISMO...CI RENDERA' RICCHI...

«Il turismo si conferma la più clamorosa occasione mancata dal Mezzogiorno negli ultimi sei anni», sta scritto nelle conclusioni della ricerca.

NEANCHE IL TURISMO?
SI E' SPARSA LA VOCE CHE I VULCANI STANNO PER SOMMERGERE TUTTO?

"Nessuno ha il diritto di fare quel che desidera, ma tutto è organizzato per il meglio." (Antico decreto reale tolemaico)
Linucs
Inviato: 23/10/2007 16:52  Aggiornato: 23/10/2007 16:52
Sono certo di non sapere
Iscritto: 25/6/2004
Da:
Inviati: 3996
 Re: Sono tutti un programma
Che su quel libro si prevedessero anche molti ammortizzatori sociali è vero, ma è anche vero che si tratta cmq del documento che, di fatto, deregolamenta definitivamente il mercato del lavoro (ogni volta che leggo o scrivo sta frase mi vengono i brividi....il MERCATO del lavoro.....mioddio...manco si parlasse di bestiame) in Italia.

Molto meglio un grosso campo di lavoro a cielo aperto: lavori socialmente utili per tutti, con precedenza a chi è sbarcato per ultimo. Finalmente ciascuno potrà rendersi utile, altro che "mercato".

cocis
Inviato: 23/10/2007 17:58  Aggiornato: 23/10/2007 17:58
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 11/1/2006
Da: V
Inviati: 1430
 Re: Sono tutti un programma
http://www.ansa.it/opencms/export/site/visualizza_fdg.html_71474067.html


2007-10-23 17:15
PRODI: FIDUCIA A MASTELLA
ROMA - Il premier Romano Prodi aprendo la riunione del Consiglio dei ministri ha confermato la piena fiducia al ministro della Giustizia Clemente Mastella. Romano Prodi conferma anche la "piena fiducia" nella magistratura, nella sua "piena autonomia e nelle sue gerarchie".

INIZIO CDM CON INTERVENTI MASTELLA E DI PIETRO
All'inizio del Consiglio dei ministri si è affrontato il tema delle tensioni tra il ministro della Giustizia Clemente Mastella e quello delle Infrastrutture Antonio Di Pietro. I due, raccontano fonti di Palazzo Chigi, sono intervenuti, tra gli altri, all'inizio del dibattito. Un dibattito chiuso dal premier Romano Prodi, che ha ribadito quattro punti: fiducia al Guardasigilli; fiducia nelle politiche della giustizia; condivisione dell'appello di ieri del capo dello Stato Giorgio Napolitano; rispetto e fiducia per la magistratura e per la sua autonomia.



4 punti:
1) fiducia al ministro della Giustizia;
2) fiducia sulle politiche di giustizia;
3) condivisione dell'intero Consiglio dei Ministri all'appello del Capo dello Stato;
4) rispetto della magistratura e della sua autonomia.



redna
Inviato: 23/10/2007 21:12  Aggiornato: 23/10/2007 21:12
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/4/2007
Da:
Inviati: 8095
 Re: Sono tutti un programma
NEANCHE IL TURISMO?
SI E' SPARSA LA VOCE CHE I VULCANI STANNO PER SOMMERGERE TUTTO?
-----
Ma che strano sogno,
di un vulcano e una città,
gente che ballava,
dentro un'isola...

..un'esposione poi
dolce, dolce,
un'abbronzatura a-to-mi-ca...

..mentre la tv diceva,
mentre la tv, cantava,
BEVILA PERCHE' E' TROPICANA, JE'''''

INSOMMA CHI LI HA PRESI STI SOLDI'?
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... il perbenismo interessato, la dignità fatta di vuoto, l'ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto....

C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)

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