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Economia : Lo sgabello a tre gambe
Inviato da Redazione il 30/10/2007 8:19:09 (7033 letture)


Intervista a Maurizio Pallante

di Marco Cedolin

Stili di vita individuali, innovazione tecnologica mirata e impegno politico. Secondo Maurizio Pallante la decrescita è come uno sgabello a tre gambe: nel momento in cui uno dei tre sostegni viene a mancare, la seduta rovina a terra. Per questo ognuna delle gambe è ugualmente importante rispetto alle altre, e tutte e tre sono indispensabili e fondamentali

Clima, ambiente, grandi opere, rifiuti, energia. Maurizio Pallante, sollecitato dalle domande di Marco Cedolin, ci fornisce un ritratto chiaro di quello che è il mondo attuale e delle dinamiche e economiche che lo governano. Allo stesso tempo ci offre una visione lucida, appassionata ed estremamente concreta del mondo con la “decrescita applicata”: un mondo di felicità e benessere che tutti noi siamo chiamati a costruire.

Si sta parlando molto dell’effetto serra e dei cambiamenti climatici in atto e futuri. Nonostante le grida di allarme spesso vengano condivise dai governi e dagli amministratori e diffuse attraverso i grandi media, si percepisce l’impressione che tali grida siano destinate a cadere nel vuoto. Come mai questi soggetti, che gestiscono le scelte politiche ed economiche, da un lato lanciano l’allarme sulla degenerazione dell’ambiente e del clima, ...

... e dall’altro continuano a propagandare la crescita e lo sviluppo come prerogative irrinunciabili per la costruzione del futuro?

Il profeta Isaia diceva che Iddio acceca quelli che vuol perdere. Martedì 26 giugno sul giornale la Repubblica si faceva il resoconto dell’ondata di caldo soffocante che aveva investito il nostro paese (46 gradi a Catania). Questi i titoli degli articoli: L’Italia soffoca; Sud in ginocchio, due morti, black out e incendi. Mezzo milione di anziani a rischio, ecco il decalogo per proteggersi. Afa record, l’Oms avvisa l’Italia “Ogni anno cinquemila vittime”. Nelle pagine di Torino, come se niente fosse, si propagandavano le iniziative promozionali per la presentazione di una nuova automobile Fiat. Questo il titolo dell’articolo a tutta pagina: Cinquecento, una festa olimpica. Due giorni in piazza, la settimana prossima, per la nuova nata (sic!) Fiat.
Incapacità logica di fare il banale collegamento tra le emissioni di gas serra degli autoveicoli e l’innalzamento della temperatura terrestre? Schizofrenia? Come si fa a raccontare con toni drammatici i disastri causati da un problema che sta stravolgendo il mondo e far festa per ciò che lo causa? Questo atteggiamento da parte della classe dirigente del nostro paese è più pericoloso dell’effetto serra, che se si volesse e se si fosse più responsabili potrebbe essere affrontato con efficacia.

Ritieni che una società nella quale si continua a perseguire la crescita dei consumi, del pil, della movimentazione di merci e persone, degli investimenti in grandi infrastrutture rappresenti davvero, come molti sostengono, un approccio di sviluppo sostenibile? Ed esistono nella realtà dei fatti uno sviluppo ed una crescita sostenibili?

La locuzione “sviluppo sostenibile”, è logicamente un ossimoro a cui qualcuno prova a dare un significato, ma la maggior parte delle volte è usato per nascondere, attraverso un artificio verbale, le peggiori aggressioni all’ambiente. Parlare di sostenibilità in relazione alle grandi opere è soltanto un imbroglio nel tentativo di acquistare il consenso degli ingenui e dei disinformati. In senso buono lo sviluppo sostenibile consiste nella scelta di utilizzare tecnologie meno invasive nei confronti degli ecosistemi, per poter continuare a crescere economicamente. La crescita, senza attenuazioni degli impatti ambientali che genera, corrode rapidamente le condizioni che le consentono di proseguire. Chi sostiene la necessità di sviluppare le fonti rinnovabili in sostituzione di quelle fossili compie un’operazione di questo genere. Se il petrolio finisce e cambia il clima come si potrà continuare a crescere? Per la crescita sono indispensabili le fonti rinnovabili perché si ritiene che siano illimitate e pulite. Consentono di continuare a crescere. Nel caso in cui, per assurdo, si arrivasse a trovare una fonte illimitata e pulita, la crescita non avrebbe più ostacoli a sfasciare il mondo, trasformando in tempi sempre più brevi quantità sempre maggiori di risorse in rifiuti. Se il treno della crescita corre a velocità folle verso un precipizio, lo sviluppo sostenibile si limita a rallentare la velocità di questa corsa, ma non la sua direzione. Ciò che occorre è rallentare la velocità del treno e contemporaneamente cambiare la direzione dei binari su cui viaggia. Per sviluppare le fonti rinnovabili e far sì che possano soddisfare il fabbisogno energetico dell’umanità, occorre inserirle all’interno di un processo di diminuzione dei consumi energetici, attraverso l’eliminazione degli sprechi, delle inefficienze, degli usi impropri, allungando la durata di vita degli oggetti, sviluppando una maggiore sobrietà, riducendo le distanze tra i luoghi di produzione e i luoghi di consumo, favorendo le economie locali autocentrate e contrastando la globalizzazione. In una parola: per invertire la tendenza autodistruttiva in atto occorre produrre di meno e meglio.

I molti movimenti che oggi in Italia si battono contro le grandi opere e le nocività, avversando la costruzione del TAV, della base militare americana di Vicenza, del Mose, degli inceneritori, delle centrali a carbone, secondo te difendono solamente interessi localistici o stanno maturando la consapevolezza della necessità di un nuovo modello di società che prescinda dai dogmi della crescita e dello sviluppo?

La forza dei movimenti popolari che si oppongono alla loro realizzazione nei territori in cui vivono è la reazione di chi sente incombere la minaccia di una rovina irreparabile sulla sua casa. È la forza della disperazione. Non è facilmente domabile perché la sconfitta comporta la perdita del futuro e della speranza. Ma ha una debolezza di fondo: si esprime sostanzialmente in termini difensivi. Dice no. Uniscono i no, ora qui, ora là. Le proposte alternative non mancano, ma sono per lo più di massima, non definite in termini di fattibilità economica e tecnologica, non perseguite con l’impegno e la tenacia necessari a realizzarle, con lo stesso impegno e la stessa tenacia con cui si argomentano e si sostengono le ragioni del no. Ma la loro principale debolezza consiste nel fatto che sono proposte di soluzioni alternative allo stesso tipo di problema. Non lo mettono in discussione, non ne analizzano le cause, non si propongono di eliminarlo. Ne ridimensionano la portata, ne contestano la soluzione, ne propongono un’altra. Sostengono che la crescita dei consumi di energia sarà inferiore alle previsioni e basterà sviluppare le fonti rinnovabili per evitare di effettuare trivellazioni petrolifere, costruire rigassificatori e centrali termoelettriche. Che il potenziamento della raccolta differenziata ottenibile col porta a porta ridurrà la quantità di rifiuti da smaltire e non sarà necessario costruire gli inceneritori. Che il traffico merci aumenterà meno di quanto indicato negli scenari di previsione e il potenziamento della linea ferroviaria esistente basterà a smaltirlo senza costruire la linea ad alta velocità.

Se non si vuole rimanere prigionieri di una strategia difensiva caso per caso, occorre capovolgere questi presupposti concettuali. Occorre elaborare una politica economica finalizzata alla decrescita del prodotto interno lordo e alla riduzione dell’impronta ecologica.

Se si ristrutturano gli edifici esistenti riducendo le loro dispersioni energetiche per fare in modo che invece di consumare 20 litri di gasolio, o 20 metri cubi di metano al metro quadrato all’anno – come succede mediamente in Italia – ne consumino da un massimo di 7 a un minimo di 1,5 – come prevede la normativa in Alto Adige e in Germania – non si rinuncia a niente, anzi il comfort termico migliora, le emissioni di CO2 si riducono da un minimo di due terzi a un massimo di nove decimi, si crea occupazione qualificata, si eseguono lavori che hanno un senso, ma si riducono i consumi di fonti fossili e, una volta ammortizzati gli investimenti, si ha una riduzione del prodotto interno lordo. Questa è un’alternativa concreta alla costruzione dei rigassificatori, perché consente di ridurre la domanda molto di più quanto quegli impianti non siano in grado di accrescere l’offerta, si può realizzare in tempi più brevi ed è più conveniente economicamente.

Se si producono oggetti destinati a durare più a lungo, riparabili, progettati anche in funzione di uno smontaggio con suddivisione e recupero dei materiali in tempi e modi industriali, non si rinuncerebbe a nulla e la quantità dei rifiuti diminuirebbe. Se venisse incentivato l’acquisto dei servizi anziché dei prodotti in grado di fornirli (il servizio di fotocopiatura invece delle fotocopiatrici come già succede; il servizio della mobilità invece delle automobili come già fanno le aziende prendendole in leasing; il servizio del freddo invece del frigorifero, come potrebbe succedere, eccetera), la durata degli oggetti aumenterebbe, gli oggetti verrebbero progettati per essere riparati e non sostituiti al minimo guasto, al termine della loro vita alle aziende produttrici converrebbe riciclare e riutilizzare i materiali di cui sono composti. Il riciclaggio dei rifiuti non rappresenterebbe più un costo per la collettività, ma una riduzione di costi per le imprese. Se il costo degli imballaggi venisse posto a carico dei produttori e dei venditori di merci, se la tariffa dei rifiuti domestici venisse commisurata alla quantità dei materiali non raccolti in maniera differenziata, si incentiverebbe la riutilizzazione dei materiali e si avrebbe una riduzione dei costi direttamente proporzionale alla riduzione dei rifiuti. La somma di queste e altre analoghe misure eviterebbe di costruire inceneritori, offrirebbe nuove opportunità di occupazione qualificata, diminuirebbe rischi e pericoli, ridurrebbe le emissioni di CO2, di polveri sottili e ultrasottili, di diossine e altre sostanze inquinanti. Anche in questo caso si avrebbe una riduzione del prodotto interno lordo. Una decrescita felice, che aumenta il benessere e l’occupazione.

Anche l’opposizione al potenziamento delle basi militari, a Vicenza come a Sigonella, deve integrare le sue sacrosante motivazioni etiche con l’elaborazione di una strategia capace di erodere le cause che li motivano. Prima della caduta del muro di Berlino, le basi militari americane sparse nel mondo rispondevano alla necessità di contrastare gli arsenali atomici dell’Unione Sovietica. Oggi, dietro lo schermo della lotta al terrorismo, rispondono alla necessità di controllare l’afflusso del petrolio dal medio-oriente ai paesi occidentali. Questo petrolio è necessario alla crescita delle loro economie. Se venisse a mancare, o si riducesse, o i prezzi salissero in modo incontrollato, la crescita economica perderebbe la sua linfa vitale. Pertanto, se si vuole contrastare efficacemente il potenziamento delle basi militari, occorre sviluppare una politica energetica finalizzata alla diminuzione dei consumi di fonti fossili, innanzitutto mediante la riduzione degli sprechi e la crescita dell’efficienza dei processi di trasformazione. La riduzione della domanda che si può ottenere con le migliori tecnologie a disposizione è superiore al 50 per cento. Questo è il prerequisito per lo sviluppo delle fonti rinnovabili, sia perché farebbe crescere in misura significativa il loro contributo percentuale al fabbisogno, sia perché libererebbe grandi quantità di denaro con cui si possono finanziare. In questo modo si può avviare un circolo virtuoso, che crea occupazione e riduce le emissioni di CO2, mentre riduce il bisogno di controllare militarmente le aree del mondo in cui si trovano le fonti fossili.

Tu hai scritto molti libri sul tema della decrescita e recentemente hai fondato il Movimento per la Decrescita Felice (MDF) che tanto interesse sta suscitando in giro per l’Italia. Molte persone temono che “decrescita” significhi privazione, perdita delle comodità acquisite, ritorno ad una società primitiva e negazione della tecnologia. Ci spiegheresti cosa significa in realtà decrescita e quale tipo di società prospetti ne programma politico del MDF?

Per capire cosa sia la decrescita, e come possa costituire il fulcro di un paradigma culturale capace di orientare sia le scelte di politica economica, sia le scelte esistenziali, è necessario in via preliminare fare chiarezza su cosa è la crescita economica. Generalmente si crede che la crescita economica consista nella crescita dei beni materiali e immateriali che un sistema economico e produttivo mette a disposizione di una popolazione nel corso di un anno. In realtà l’indicatore che si utilizza per misurarla, il prodotto interno lordo, si limita a calcolare il valore monetario delle merci, cioè dei prodotti e dei servizi scambiati con denaro. Il concetto di bene e il concetto di merce non sono equivalenti. Non tutti i beni sono merci e non tutte le merci sono beni.

La frutta e la verdura coltivate in un orto familiare per autoconsumo sono beni qualitativamente molto migliori della frutta e della verdura acquistate al supermercato. Ma non passano attraverso una intermediazione mercantile, per cui non sono merci. Soddisfano il bisogno di nutrirsi in modi più sani e più gustosi dei loro equivalenti prodotti commercializzati, non sono stati prodotti con veleni e sostanze di sintesi chimica, non hanno impoverito l’humus, non hanno contribuito a inquinare le acque, ma fanno diminuire il prodotto interno lordo perché chi autoproduce la propria frutta e verdura non ha bisogno di andare a comprarla. In una società fondata sulla crescita, dove a ogni piè sospinto tutti la invocano come il fine delle attività economiche e produttive, il suo comportamento è asociale.

Se, dunque, il prodotto interno lordo misura il valore monetario delle merci e non prende in considerazione i beni, la decrescita indica soltanto una diminuzione della produzione di merci. Non dei beni. Anzi, la decrescita può anche essere indotta da una crescita di beni autoprodotti in sostituzione di merci equivalenti. Poiché molte merci non sono beni e molti beni non sono merci, la decrescita può diventare il fulcro di un nuovo paradigma culturale e un obbiettivo politico, se si realizza come una diminuzione della produzione di merci che non sono beni e un incremento della produzione di beni che non sono merci. Questo processo è in grado di apportare miglioramenti alla qualità della vita e degli ecosistemi. Una decrescita guidata in questa direzione, una recessione ben temperata, per usare un’espressione di Élemire Zolla, racchiude intrinsecamente un fattore di felicità. Vive felicemente chi si propone di avere sempre maggiori quantità di merci, anche se non sono beni, e spende tutta la vita per questo obbiettivo? Non vive più felicemente chi rifiuta le merci che non sono beni e sceglie i beni di cui ha bisogno in base alla loro qualità e utilità effettiva, lavorando di meno per dedicare più tempo ai suoi affetti? Vive felicemente chi vive in una società che si propone di produrre sempre maggiori quantità di merci, anche se non sono beni, e sacrifica a questo obbiettivo la qualità dell’aria, delle acque e dei suoli? Non vive più felicemente chi vive in una società che antepone il bene della qualità ambientale alla crescita della produzione di merci che non sono beni?

Una delle critiche che più frequentemente viene mossa ai fautori della decrescita riguarda il fatto che si tratti di una teoria astratta difficilmente applicabile nella realtà. La decrescita felice che tu proponi sembra partire invece proprio da presupposti quanto mai reali e concreti, riusciresti a spiegarci quali sono?

A chi obbietta che la decrescita è un’utopia, bisogna innanzitutto ricordare che è la crescita ad essere un’utopia, per di più terrificante. In un mondo che ha una quantità finita di risorse e una capacità finita di assorbire i rifiuti liquidi, solidi e gassosi prodotti dalla produzione e dal consumo di merci, un processo di crescita economica infinita è impossibile. La decrescita, invece è possibile, ragionevole e desiderabile. Chiunque può contribuire a realizzarla nella propria vita ricavandone vantaggi non altrimenti ottenibili. Tre sono le direttrici su cui si deve operare: gli stili di vita individuali, una innovazione tecnologica mirata e l’impegno politico. Per usare un’immagine, la decrescita è come uno sgabello a tre gambe. Se ne manca una, cade.
 
Gli stili di vita finalizzati alla decrescita si basano sulla sobrietà e sull’autoproduzione, sulla valorizzazione degli scambi non mercantili fondati sul dono e sulla reciprocità, sulle filiere corte nei rapporti mercantili. La sobrietà – che significa usare con rispetto e moderazione le risorse della terra, far durare gli oggetti il più possibile e riciclare le materie di cui sono composti quando vengono dimessi – è quella saggezza antica che oggi ha trovato una formulazione scientifica nella teoria dell’impronta ecologica.
In relazione alla tecnologia, le innovazioni tecnologiche finalizzate alla decrescita hanno l’obbiettivo di ridurre, per ogni unità di prodotto o di servizio fornito, la quantità di energia e di materie prime necessarie a produrli, di conseguenza le quantità di rifiuti prodotti sia in fase di produzione, sia in fase di dismissione degli oggetti prodotti. Basta ricordare l’esempio delle case ad alta efficienza energetica, ma se ne potrebbero fare moltissimi.

La terza gamba dello sgabello è l’impegno politico, per far sì che le scelte delle amministrazioni pubbliche vadano nella direzione della decrescita. Se i consigli comunali approvano regolamenti che impongono di costruire edifici ad alta efficienza energetica, da una parte favoriscono lo sviluppo delle tecnologie che riducono il consumo di energia e risorse a parità di benessere, dall’altra determinano un abbassamento dei consumi inutili e dannosi rappresentati dagli sprechi. Se invece di far costruire inceneritori favoriscono la raccolta differenziata e il riciclaggio, da una parte riducono il consumo di risorse naturali e dell’energia necessaria a trasformarle in materie prime, semilavorati e prodotti, dall’altra favoriscono lo sviluppo delle innovazioni tecnologiche in grado di trasformare i rifiuti in risorse.

Cosa diresti ad un normale cittadino che ti domanda come può applicare fin da subito la decrescita nella propria vita di tutti i giorni?

Di verificare che tutte le sue scelte vadano a consolidare le tre gambe dello sgabello. Non è complicato, si sta meglio, migliorano i rapporti con se stessi, con gli altri e con l’ambiente in cui si vive, si ha la soddisfazione di fare cose giuste e si partecipa a un grande progetto di riconciliazione della specie umana con l’ecosistema terrestre.


Di Marco Cedolin, da  Il Consapevole





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Autore Albero
Infettato
Inviato: 30/10/2007 9:22  Aggiornato: 30/10/2007 9:22
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 23/11/2006
Da: Roma
Inviati: 1499
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Questa intervista mi spinge a riflettere diversamente rispetto a prima, le nostre azioni quotidiane possono anzi devono agevolare un progetto di questo tipo.

Ognuno di noi crede di "fare tanto" ma probabilmente se si analizza "la nostra vita" si potranno trovare margini di miglioramento notevoli.

Per quanto riguarda la "terza gamba" qualcosa si muove in termini edilizi, ultimamente vedo diversi pannelli solari per la produzione di acqua, vedo aumentare la partecipazione delle persone sulle scelte, contrastarle nel caso (molto spesso) fossero sbagliate insomma credo si possa essere moderatamente ottimisti e ovviamente perseguire con maggior forza questa strada.

Questa è una mia riflessione di getto non avevo mai sentito parlare della "decrescita" in questi termini, e ne sono rimasto particolarmente colpito.

Infettato dal morbo di Ashcroft
---------------------------------------------
Quando ci immergiamo totalmente negli affari quotidiani, noi smettiamo di fare distinzioni fondamentali, o di porci le domande veramente basilari. Rothbard
fiammifero
Inviato: 30/10/2007 9:51  Aggiornato: 30/10/2007 9:51
Sono certo di non sapere
Iscritto: 28/2/2005
Da: ROMA
Inviati: 5691
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Citazione:
Cosa diresti ad un normale cittadino che ti domanda come può applicare fin da subito la decrescita nella propria vita di tutti i giorni?

e te pareva,sempre in culo all'ortolano
il normale cittadino è quello che non arriva a fine mese,il pensionato che fruga tra gli scarti del mercato,quello che ricicla e cerca di economizzare il più possibile?
Il consulente del Ministero dell'Ambiente si limita solo a scrivere libri o convince Pecoraro Scanio a ridurrei consumi del suo ministero ?
Le tre gambe dello sgabello sono tutte e tre solo politica-economica,si consuma quello che c'è a disposizione,chi per 1 e moltissimi per 10-100-1000

Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
lamefarmer
Inviato: 30/10/2007 10:00  Aggiornato: 31/10/2007 14:40
Mi sento vacillare
Iscritto: 23/9/2005
Da: vacu°u(m)
Inviati: 334
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Già che ci sono autocesuro pure questo commento ...

Così mi ripiglio la mela della discordia e tanti saluti.

Bye Bye
Gio!

Ognuno parla di se stesso, sempre e comunque
NiHiLaNtH
Inviato: 30/10/2007 10:58  Aggiornato: 30/10/2007 11:04
Sono certo di non sapere
Iscritto: 5/12/2005
Da:
Inviati: 3225
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Citazione:
Incapacità logica di fare il banale collegamento tra le emissioni di gas serra degli autoveicoli e l’innalzamento della temperatura terrestre? Schizofrenia?


Quindi io sarei un deficiente? Grazie Maurizio, complimenti.

Ahhh ma è consulente del pecoraro, ora si spiega tutto.

Ci manca l'intervista a Luca Mercalli e poi siamo a posto

Massimo sono curioso di sapere perchè hai pubblicato questo articolo. Dove vuoi arrivare?

blackbart
Inviato: 30/10/2007 11:12  Aggiornato: 30/10/2007 11:37
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 13/10/2007
Da:
Inviati: 1224
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Citazione:
la bufala del greggio che si sta per esaurire.


Bufala superata in idiozia solo da quella del "greggio eterno".

Citazione:
promuovere il nucleare e aumentare artificiosamente i proventi (in DOLLARI) delle solite compagnie petrolifere


Penso che tutti abbiamo osservato che quando il dollaro perde di valore il greggio aumenti: visto che il greggio è pagato in dollari la cosa è apparentemente irrazionale. Palese si tratti di speculazioni.
Ma tali speculazioni non dimostrano affatto che il petrolio sia infinito, anzi.

Citazione:
Forse Putin é il primo dittatore di quella Russia futura che tanto preoccupa gli approvvigionamenti energetici Europei (che con fatica si coniugano con gli interessi USA) ma ha capito bene che i pozzi sono strategici perché di fatto si comportano come FABBRICHE NATURALI DI GREGGIO, rifornendo i giacimenti in modo spontaneo, se lasciati "riposare"


Certo basta aspettare qualche milione di anni..

Halo1367
Inviato: 30/10/2007 11:12  Aggiornato: 30/10/2007 11:12
Ho qualche dubbio
Iscritto: 3/6/2006
Da: Bengodi
Inviati: 174
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Certo questo articolo non risponde forse a tutto.
Ma riproponendo una tesi ormai consolidata (purtoppo per pochi!-Un consiglio di servizio per tutti: se vi capita seguite Caterpillar su Radio2.-) di nuovo sviluppo, fa una grande operazione "in positivo".

Quando proponevo qualche eccezione nel forum sul Noberl a Gore (http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=2103), intendevo proprio questo.

Solo perchè i fatti e la moda del momento propongono personaggi ritenuti (a torto o a ragione) discutibili, si corre spesso il rischio di negare o non "sentire" il problema retrostante. Anche se molto reale ed evidente.

cito:


Le tre gambe dello sgabello sono tutte e tre solo politica-economica,si consuma quello che c'è a disposizione,chi per 1 e moltissimi per 10-100-1000

Si, Fiammifero, e allora ci asteniamo? Non prendiamo posizione e giriamo gli occhi altrove? Oppure partendo dalla valutazione: "non mi occorre affatto TUTTO ciò che mi vogliono vendere", incominciamo davvero ad appoggiarci alle tre gambe di cui parla Maurizio Pallante?
In sostanza, come dice Mazzucco, "il male per trionfare ha bisogno solamente che le persone per bene non facciano nulla". Appunto.


P.S.: Poi al Pallante consulente di Pecoraro Scanio chiederei irritato:
Perchè il ministro (e i Verdi) negano l'esistenza stessa del problema "scie chimiche"? Una svista o un tema "innominabile"?

"Voi lasciatemi battere e controllare la moneta di una nazione e a me non interesserà chi ne faccia le leggi".
Nathan Rothschild, 1791
Pyter
Inviato: 30/10/2007 11:29  Aggiornato: 30/10/2007 11:29
Sono certo di non sapere
Iscritto: 15/9/2006
Da: Sidonia Novordo
Inviati: 6250
 Re: Lo sgabello a tre gambe
-citazione-
Afa record, l’Oms avvisa l’Italia “Ogni anno cinquemila vittime”. Nelle pagine di Torino, come se niente fosse, si propagandavano le iniziative promozionali per la presentazione di una nuova automobile Fiat.
Come si fa a raccontare con toni drammatici i disastri causati da un problema che sta stravolgendo il mondo e far festa per ciò che lo causa?



Forse perchè anche quelli che costruiscono macchine sanno che probabilmente la storia dell'effetto serra
legato all'emissione delle automobili potrebbe essere una balla?
----------------------------------------------------------------------------------------------------
-citazione-
Se si producono oggetti destinati a durare più a lungo, riparabili, progettati anche in funzione di uno smontaggio con suddivisione e recupero dei materiali in tempi e modi industriali, non si
rinuncerebbe a nulla...


Cioè se una macchina mi dura cinquant'anni io non inquino per cinquant'anni?
Certo, riduco i rifiuti, sostituisco i pezzi da me, faccio fallire prima i meccanici e poi la Fiat, quindi gli operai che ci lavorano.
A questo si può ovviare facendo pagare un'automobile, invece che 9000 euro, che so 50000, in modo da ammortizzare le perdite.
Le cingomme invece di durare cinque minuti durerebbero tre ore e questo potrebbe portare a nuovi posti di lavoro per il settore odontoiatrico.
I libri di economia, per fortuna, durano già centinaia e centinaia di anni, per cui nessuno giustamente se ne preoccupa più di tanto.
Esperti di economia di tutto il mondo...UNITEVI!!!...
...E POI VENITECI IN SOCCORSO.

"Nessuno ha il diritto di fare quel che desidera, ma tutto è organizzato per il meglio." (Antico decreto reale tolemaico)
blackbart
Inviato: 30/10/2007 11:29  Aggiornato: 30/10/2007 11:29
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 13/10/2007
Da:
Inviati: 1224
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Comunque i governi non faranno mai nulla per agevolare il risparmio energetico poichè in una società basata sul dogma del PIL ciò rappresenterebbe, dal loro punto di vista, una catastrofe (in italia basti solo pensare agli introiti derivati dalle accise sui carburanti!).
E' vero che una società meno inquinante trarrebbe molti più benefici, anche economici, ma tali benefici sarebbero apprezzabili solo sul lungo termine: cosa che non interessa a governi impegnati nel taroccare i bilanci di fine anno per far quadrare la percentuale di debito/PIL.

Halo1367
Inviato: 30/10/2007 11:31  Aggiornato: 30/10/2007 11:31
Ho qualche dubbio
Iscritto: 3/6/2006
Da: Bengodi
Inviati: 174
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Massimo sono curioso di sapere perchè hai pubblicato questo articolo. Dove vuoi arrivare?


Perchè questa paura di confrontarsi? Idee diverse? Bene! Che si confrontino, qui su LC, come amici che vogliono capire e non come esperti che già sanno tutto e che corrono solo il rischio di allontanare chi non è del "giro". Permettimi di pensarla, attraverso il confronto, esattamente come la pensi tu.

"Voi lasciatemi battere e controllare la moneta di una nazione e a me non interesserà chi ne faccia le leggi".
Nathan Rothschild, 1791
Farvatus
Inviato: 30/10/2007 11:34  Aggiornato: 30/10/2007 11:34
Ho qualche dubbio
Iscritto: 20/4/2005
Da: Torino
Inviati: 220
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Citazione:
Forse Putin é il primo dittatore di quella Russia futura che tanto preoccupa gli approvvigionamenti energetici Europei (che con fatica si coniugano con gli interessi USA) ma ha capito bene che i pozzi sono strategici perché di fatto si comportano come FABBRICHE NATURALI DI GREGGIO, rifornendo i giacimenti in modo spontaneo, se lasciati "riposare"


A certo che se Putin ragiona in questi termini il futuro della russia lo vedo assai triste... Ma io mi chiedo ma come fate a scrivere certe castronerie?! Ma come vi vengono? Ma aprire un libro ogni tanto?!

"In un certo senso tutto il nostro universo è tempo, è irreversibilità. Però il tempo emerge da una realtà eterna che è il vuoto." Ilya Prigogine
pensatore
Inviato: 30/10/2007 11:35  Aggiornato: 30/10/2007 11:35
Ho qualche dubbio
Iscritto: 1/6/2006
Da:
Inviati: 173
 Re: Lo sgabello a tre gambe
La decrescita è già in atto da qualche anno a questa parte per molte persone.

In termini generali la crescita è obbligatoria per non fermare l'economia in quanto una parte delle risorse viene drenata dai detentori del diritto?? di signoraggio.

Per mantenere stabile il tenore di vita occorre una crescita almeno pari alla quota che viene sottratta dall'èlite che stà sopra i governi e dirige (o per lo meno orienta) l'economia globale.

Amen.

blackbart
Inviato: 30/10/2007 11:36  Aggiornato: 30/10/2007 11:36
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 13/10/2007
Da:
Inviati: 1224
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Citazione:
Forse perchè anche quelli che costruiscono macchine sanno che probabilmente la storia dell'effetto serra
legato all'emissione delle automobili potrebbe essere una balla?


Anche lo spacciatore che vende la busta di ero al tossico sa che quello potrebbe rimanerci secco.
Ma parlando di automobili, con quello che costa la benzina, ci si rimane secchi anche prima.

Al2012
Inviato: 30/10/2007 11:47  Aggiornato: 30/10/2007 11:47
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 25/10/2005
Da:
Inviati: 2158
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Condivido pienamente il pensiero dell’articolo di Marco Cedolin, che ringrazio per il suo articolo.

Ho provato ad affrontare il tema in questo topic.

http://www.luogocomune.net/site/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=3656&forum=46

“Capire … significa trasformare quello che è"
NiHiLaNtH
Inviato: 30/10/2007 11:57  Aggiornato: 30/10/2007 11:59
Sono certo di non sapere
Iscritto: 5/12/2005
Da:
Inviati: 3225
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Citazione:
Perchè questa paura di confrontarsi? Idee diverse? Bene! Che si confrontino, qui su LC, come amici che vogliono capire e non come esperti che già sanno tutto e che corrono solo il rischio di allontanare chi non è del "giro". Permettimi di pensarla, attraverso il confronto, esattamente come la pensi tu.


Cosa diavolo stai dicendo io ho fatto una domanda che non era rivolta a te ma forse era meglio se la facevo in mp. Comunque è stato già detto tutto sia qui sia su altri siti/forums ma molti continuano a non voler capire o sono troppo pigri per leggere.

Citazione:
Perchè il ministro (e i Verdi) negano l'esistenza stessa del problema "scie chimiche"? Una svista o un tema "innominabile"?


Cosa dici le scie chimiche non esistono e se esistono sono per il nostro bene. Lo stato tutela sempre i cittadini.

Il sito sta andando lentamente a farsi fottere ma sapevo ( e non credo di essere il solo ) che sarebbe andata a finire così.

hendrix
Inviato: 30/10/2007 12:34  Aggiornato: 30/10/2007 12:34
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 12/9/2006
Da:
Inviati: 1048
 Re: Lo sgabello a tre gambe
La Natura si ribella e ci ridà indietro la munnezza che gli stiamo dando.

NEL PACIFICO L'ISOLA DELLA SPAZZATURA
PER L'80% FORMATA DA PLASTICA

LO CHIAMANO Pacific Trash Vortex, il vortice di spazzatura dell'Oceano Pacifico, ha un diametro di circa 2500 chilometri è profondo 30 metri ed è composto per l'80% da plastica e il resto da altri rifiuti che giungono da ogni dove. "E' come se fosse un'immensa isola nel mezzo dell'Oceano Pacifico composta da spazzatura anziché rocce. Nelle ultime settimane la densità di tale materiale ha raggiunto un tale valore che il peso complessiva di questa "isola" di rifiuti raggiunge i 3,5 milioni di tonnellate", spiega Chris Parry del California Coastal Commission di San Francisco, che è da poco tornato da un sopralluogo.

http://www.repubblica.it/2007/10/sezioni/ambiente/isola-rifiuti/isola-rifiuti/isola-rifiuti.html

Pyter
Inviato: 30/10/2007 12:57  Aggiornato: 30/10/2007 12:57
Sono certo di non sapere
Iscritto: 15/9/2006
Da: Sidonia Novordo
Inviati: 6250
 Re: Lo sgabello a tre gambe
NiHiLaNtH:
Massimo sono curioso di sapere perchè hai pubblicato questo articolo. Dove vuoi arrivare?
------------------------------------------------------------------------------------------------

Mazzucco sta facendo in modo che gli iscritti a Luogocomune "durino" il più possibile.Infatti l'articolo dice:

Se si producono oggetti destinati a durare più a lungo, riparabili, progettati anche in funzione di uno smontaggio con suddivisione e recupero dei materiali in tempi e modi industriali, non si
rinuncerebbe a nulla...

O forse sta cercando un posto come consulente del consulente del ministro dell'ambiente...

"Nessuno ha il diritto di fare quel che desidera, ma tutto è organizzato per il meglio." (Antico decreto reale tolemaico)
vincenzo
Inviato: 30/10/2007 14:13  Aggiornato: 30/10/2007 14:13
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 9/6/2004
Da: u-oy-topos middle Oceania
Inviati: 1304
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Citazione:
Incapacità logica di fare il banale collegamento tra le emissioni di gas serra degli autoveicoli e l’innalzamento della temperatura terrestre? Schizofrenia?


Uno sgambetto a cedolin?

1 - Non fanno caso, costoro, che quando in Internet compare qualcosa di veramente scottante, scompare nell’arco di pochi minuti? Se invece qualcosa ci rimane per sempre – e pure in bella vista - vuole dire che lì da nascondere c’è ben poco.
Ashoka
Inviato: 30/10/2007 14:25  Aggiornato: 30/10/2007 14:25
Sono certo di non sapere
Iscritto: 11/7/2005
Da:
Inviati: 3660
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Citazione:
Gli stili di vita finalizzati alla decrescita si basano sulla sobrietà e sull’autoproduzione, sulla valorizzazione degli scambi non mercantili fondati sul dono e sulla reciprocità, sulle filiere corte nei rapporti mercantili.


Nulla contro l'autoproduzione ma se ognuno si coltiva l'orticello x sé, dal momento che non tutti siamo in grado di coltivarlo come un contadino esperto sa fare, non abbiamo i mezzi per immagazzinare i raccolti o per distribuirli questo significa che ci sarà meno grano (o altri prodotti) in circolazione, ma già oggi c'è chi muore di fame. Stessa cosa per tutti gli altri beni/servizi.

Quando allo “scambio fondato sul dono e sulla reciprocità” si tratta tratta di scambi volontari (io dono a te qualcosa oppure io do a te X e tu mi dai Y). Non sarà mica quella cosa abominevole chiamata “libero scambio” ?


Citazione:
La sobrietà – che significa usare con rispetto e moderazione le risorse della terra, far durare gli oggetti il più possibile e riciclare le materie di cui sono composti quando vengono dimessi – è quella saggezza antica che oggi ha trovato una formulazione scientifica nella teoria dell’impronta ecologica.


Questo può essere riassunto con due termini:

risparmio (non consumare tutto oggi per avere da consumare domani, non sfruttare tutte le risorse oggi x poterle usare domani)

diritto di proprietà (ovvero i danni arrecati da “cose” di tua proprietà sono tua responsabilà e quindi paghi tu). Lo “smaltimento” dei rifiuti è quindi responsabilità di chi possiede il bene ed i danni arrecati a terzi vanno pagati. Non a caso fino all'800 i contadini facevano causa agli industriali che costruivano ciminiere... e le vincevano costringendoli a spostarle altrove.

Oggi invece che si fa? Un bell'appello a Pecoraro Scanio?

Citazione:
In relazione alla tecnologia, le innovazioni tecnologiche finalizzate alla decrescita hanno l’obbiettivo di ridurre, per ogni unità di prodotto o di servizio fornito, la quantità di energia e di materie prime necessarie a produrli, di conseguenza le quantità di rifiuti prodotti sia in fase di produzione, sia in fase di dismissione degli oggetti prodotti. Basta ricordare l’esempio delle case ad alta efficienza energetica, ma se ne potrebbero fare moltissimi.


Vedi sopra. E' naturale che un'azienda, per continuare a rimanere sul mercato, cerchi di ridurre i costi “per ogni unità di prodotto” ed in un sistema con una moneta onesta (ovvero non fiat money), che mantiene il suo potere d'acquisto, e con risorse in quantità finita, è chiaramente conveniente indirizzare i risparmi in quella direzione.

Ma con una moneta inflazionaria, la cui quantità aumenta del 10% ogni anno (e parlo dell'euro, vedere i dati M3 www.ecb.int – figuratevi il dollaro..) che in modo naturale diminuisce il valore reale degli stipendi ed il costo unitario viene abbassato automaticamente. Poi se le esportazioni van male si piange dal governo per avere sussidi (una volta si chiedeva una “svalutazione della moneta”) e così via..

Citazione:
La terza gamba dello sgabello è l’impegno politico, per far sì che le scelte delle amministrazioni pubbliche vadano nella direzione della decrescita. Se i consigli comunali approvano regolamenti che impongono di costruire edifici ad alta efficienza energetica, da una parte favoriscono lo sviluppo delle tecnologie che riducono il consumo di energia e risorse a parità di benessere, dall’altra determinano un abbassamento dei consumi inutili e dannosi rappresentati dagli sprechi. Se invece di far costruire inceneritori favoriscono la raccolta differenziata e il riciclaggio, da una parte riducono il consumo di risorse naturali e dell’energia necessaria a trasformarle in materie prime, semilavorati e prodotti, dall’altra favoriscono lo sviluppo delle innovazioni tecnologiche in grado di trasformare i rifiuti in risorse.


Di nuovo.. [b]imporre di costruire edifici ad alta efficienza/b] significa impedire a chi non può di costruirsi casa. La Tav, il Dal Molin e simili non sono forse imposizioni sulla popolazione che è contraria?

Se la responsabilità dello smaltimento dei rifiuti è di chi li produce non sarà forse questi incentivato a produrne di meno? Se invece paghi una tassa, poi cosa te ne frega?

Stessa cosa x gli edifici ad alta efficienza. Diamo alla gente la proprietà dei “fili” per trasmettere energia, li han costruiti con le nostre tasse! Allora vediamo quanti installeranno pannelli solari, consumeranno di meno ed immetteranno energia in circolazione.

marcocedol
Inviato: 30/10/2007 15:01  Aggiornato: 30/10/2007 15:01
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 30/6/2006
Da: Torino
Inviati: 1340
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Per sgombrare il campo dagli equivoci tengo a precisare che il prof. Pallante riveste il ruolo di "consulente esterno del Ministero dell'Ambiente". Questo non significa affatto che egli faccia parte dei verdi o abbia un qualche potere decisionale o politico in seno al governo. Semplicemente se e quando gli viene chiesto qualcosa risponde a Pecoraro Scanio che poi agirà come meglio crede.

Lamerfarmer,
Il Consapevole è il sito di una rivista bimestrale cartacea che fa parte di un gruppo editoriale.
Il libro di Caprotti è pubblicizzato come gli altri che stanno accanto, semplicemente perchè si tratta di un best seller del momento e se un altro libro dirà le cose che hai sottolineato tu, probabilmente sarà pubblicizzato anche quello.
Nella rivista Il Consapevole, alla quale anche Massimo ed io talvolta collaboriamo con articoli a titolo gratuito, si è parlato più volte di 11 settembre, così come di TAV, facendo si che codesti argomenti "scomodi" possano essere conosciuti anche da chi non naviga sul web.

Nih si è domandato sconsolato perchè Massimo abbia messo sul sito un articolo (sarebbe un'intervista) di questo genere.
La ragione credo sia la stessa per cui Massimo permette a lui di postare commenti e domande di questo genere.
Il confronto e l'interscambio, possibilmente costruttivo e non strumentale penso siano fra gli scopi di un sito come questo.
Sarebbe logico al contrario domandarsi perchè su un sito come LC si discuta così poco di decrescita.

Rickard
Inviato: 30/10/2007 15:23  Aggiornato: 30/10/2007 15:23
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 9/9/2007
Da: Un mondo pervaso di follia
Inviati: 1609
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Citazione:
Una delle critiche che più frequentemente viene mossa ai fautori della decrescita riguarda il fatto che si tratti di una teoria astratta difficilmente applicabile nella realtà.

Infatti è proprio così; sia la crescita che la decrescita sono illusioni che non poggiano sulla realtà, la prima sostiene la crescita infinita dell'economia, della produttività ecc. in un mondo finito con risorse finite, la seconda predica del "ognuno faccia la sua parte" e di idilliaci mondi dove ognuno è disposto a rinunciare a qualcosa, a campare di orticelli fatti in casa, dove tutti hanno la casa che consuma 3 litri di gasolio per metro quadro.
Poi se uno si sconnette da matrix e si fa un giro nella realtà scopre che le persone che dovrebbero fare orticelli e abitare in case costruite a regola d'arte sono le stesse che tentano di tirare avanti con 1000€ al mese in un mondo dove con un affitto di 800€ mensili ti danno poco più che una soffita e dove una "casa" di 50 metri quadri costa cifre proibitive.

Riguardo poi alla diatriba sul petrolio, il petrolio c'è, per ora in America preferiscono andarlo a prendere in Medio-Oriente anziché utilizzare le loro enormi risorse di petrolio per via dei costi e di tutti gli intrallazzi legati ai petroldollari e agli interessi messi in moto dalla guerra, la Russia (nonché Kazakistan, Kirghistan e altri stati dell'ex URSS) è strapiena di petrolio, gas e ogni altro tipo di combustibile fossile senza contare che, secondo rilevamente geologici anche in Antartide sarebbero presenti enormi giacimenti; se poi a tutto questo aggiungiamo le numerose tecniche con le quali anche da giacimenti apparentemente esauriti si può ancora spremere del petrolio...
Il petrolio c'è ed è tanto, ovviamente non è infinito (come nulla su questa terra) ma non finirà tra 10-15 anni come viene dato a intendere in numerosi scenari post-apocalittici.
Le crisi del petrolio sono decise a tavolino dai potenti gruppi che detengono in mano il potere (sarà un caso che le chiamano "le sette sorelle" le maggiori compagnie petrolifere mondiali?) proprio come già avvenne negli anni '70; tutto per poter far artificialmente livitare i prezzi e moltiplicare così gli introiti e avere scuse per parlare ancora di nucleare o di altre cazzate come centrali a carbone.

Oltretutto Pallante non tiene conto che nella nostra società il singolo viene visto solo come un soggetto che deve consumare a più non posso qualsiasi genere di prodotti, anche se inutili o addirittura dannosi e per raggiungere tale fine il soggetto viene sistematicamente rincretinito con pubblicità (dichiarata e occulta) e ogni altro genere di condizionamenti.
Per il raggiungimento del mondo da lui ipotizzato, il mondo dell'autoproduzione e dei beni senza le merci, occorrerebbe rovesciare totalmente il sopracitato modello di società, senza rendersi conto che sono proprio i milioni di individui condizionati a difendere questo sistema; infatti la gente non vuol sentire parlare di sobrietà e di autoregolamentazione, la gente brama prodotti, auto superveloci, telefonini con 7554 Giga di memoria, vestiti costosi e firmati e così via fino a riempire un intero volume.

Poi via, una delle tre gambe portanti del tutto sarebbe l'impegno politico? In un mondo dove sono proprio le multinazionali delle armi e del petrolio a finanziare sia i partiti democratici che i partiti repubblicani di turno? E secondo Pallante chi fa parte della politica smetterà di accettare finanziamenti e intrallazzi vari da questi potentati economici e sosterrà la decrescita felice? Magari per un'improvvisa botta di spirito etico?
Nell'ultima domanda viene tirato in ballo il "normale cittadino", quello che non arriva alla fine del mese, quello soverchiato da un sistema parassita e che, a sentire Pallante, dovrebbe regolare tutte le proprie azioni in funzione delle tre gambe del suo metaforico sgabello... E secondo Pallante questo normale cittadino, già afflitto da questi e da altri problemi, dovrebbe anche improvvisarsi Don Chisciotte difensore di utopistici mondi in felice decrescita? E perdipiù dopo si sentirà persino meglio?
Non metto in discussione la bontà dei propositi, ma a me suona come una elaborata variante della panzana Lo Stato siamo Noi.

La scienza non è nient'altro che una perversione se non ha come suo fine ultimo il miglioramento delle condizioni dell'umanità. - Nikola Tesla
reby
Inviato: 30/10/2007 16:02  Aggiornato: 30/10/2007 16:02
Ho qualche dubbio
Iscritto: 17/8/2006
Da:
Inviati: 135
 Re: Lo sgabello a tre gambe
La decrescita, come dice il nome stesso, è contraria alla crescita.
Ovvero mette in discussione il dogma della crescita con il quale le ultime generazioni sono state allevate.
E' un pò come l'11/9, ti allevano con un certo credo, ovvero che le autorità sono buone e mai farebbero cose cattive al cittadino, stesso discorso vale per l'economia ed il capitalismo.

Ci dicono che la crescita, misurata con l'aumento del Pil è un bene per tutti, perché ne aumenta il benessere individuale e che genera occupazione.

Il PIL misura il costo, le spese.

Ad esempio, se un ospedale compra più siringhe o più chemioterapici, aumenta il PIL, ma può significare che ci siano più ammalati di tumore, e non mi pare sia un gran bell'affare.

Ad esempio, nel Pil rientra quanto spende di assicurazione un cittadino, ovvero se aumentano i costi perché ne aumenta il premio a causa di un incidente, oltre alla riparazione dell'auto, va nel PIL ed è quindi un bene ma dubito che il cittadino lo percepisca come un piacere.

Oltretutto, è un dato che va spurgato dall'inflazione, ovvero non è che io quest'anno mangio più pane, pago di più la stessa quantità, non ne è quindi aumentato il consumo, ma va nel pil come indice di benessere perché mi posso permettere di consumare più pane.

Stare in coda in tangenziale fa consumare molta più benzina, ma fa aumentare il PIL e di conseguenza il benessere individuale, allora dovremmo essere felicissimi di stare in coda, ma non è così credo.

Insomma, come al solito ci hanno fatto il lavaggio del cervello, e decolonizzare l'immaginario collettivo non è facile.

Il capitalismo si basa su questi dogmi, che ci hanno portato a vivere in un ambiente malsano e ci stanno portando a distruggere il pianeta
( e poi ci chiamano razza intelligente).

Ora, siccome io non credo al marxismo o stalinismo come soluzione per uscire da questa perversa spirale della crescita, ritengo che rappresenti l'altra faccia della stessa medaglia, ovvero l'industrialismo, credo che la decrescita sia un'opportunità da non sprecare.

Che poi, altro non è che vivere come si faceva 50 anni fà, ma mantendeno degli standard acquisiti oggi, per esempio l'acqua calda basta scaldarla tramite pannello solare invece che con il petrolio.
Significa farsi la marmellata e lo yogurt in casa, così da diminuire il fabbisogno di soldi per comprare quello che mi posso produrre io.
Io non sto rinunciando alla marmellata o allo yogurt, ma siccome questo autoconsumo non viene intercettato dal PIL risulterà un basso tenore di vita.
Se io i pomodori me li coltivo, non significa che vi rinuncio solo perché non li compro al supermercato, solo non risulta la spesa e pertanto tale consumo non è intercettato dal PIL, ma ciò che ci viene indottrinato è che è diminuito il consumo di pomodori.
E non significa che non lavoro se zappo la terra, solo che mi ricompenso con i pomodori, ovvero sono certa che il mio lavoro venga immediatamente liquidato in natura.
Naturalmente sono degli esempi, so benissimo che non tutti hanno la possibilità di farlo perché abitano in città o non ne hanno il tempo, ma decrescita è anche questo.

Altro dogma relativo all'occupazione è la stessa Istat a smentirlo:
Dati dell’Istat: nell periodo dal 1960 al 1998 in Italia il prodotto interno lordo sia più che triplicato, passando da 423.828 a 1.416.055 miliardi di lire e la popolazione sia cresciuta del 16,5% da 48.967.000 a 57.040.000 abitanti,
mentre il numero degli occupati è rimasto costantemente intorno ai 20 milioni, erano 20.330.000 nel 1960 a fronte di 20.435.000 nel 1998.

Il triplicarsi del PIL non solo è stato incapace di far crescere l’occupazione in termini assoluti ma ne ha determinato la diminuzione in percentuale, dal 41,5% al 38,5% della popolazione.

Ora cito due esempi pratici di decrescita che crea occupazione:

Gussing
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=14274

e Varese Ligure
http://www.tg0.it/doc.php?foglio=2&doc=522

In Germania, il consumo per riscaldare le case è fissato per legge 70kwora per mq, in Italia è il doppio.
Non ho sentito di tedeschi morti in casa per freddo, nonostante loro abbiano un clima più rigido del nostro.
Quindi, le soluzioni ci sono (coibentazione, scambio termico etc) , ma se non le si vogliono trovare per ragioni di interesse economico come avviene in Italia, è un altro discorso.

NiHiLaNtH
Inviato: 30/10/2007 16:52  Aggiornato: 30/10/2007 16:52
Sono certo di non sapere
Iscritto: 5/12/2005
Da:
Inviati: 3225
 Re: Lo sgabello a tre gambe
non vi preoccupate la propaganda cambierà molto presto, la campagna di terrore sui cambiamenti climatici sta accelerando e se le cose si metteranno male si comincierà a parlare di decrescita ( per noi chiaramente, mica per i nostri onnipotenti e illuminati leaders ) e se andrà malissimo anche di depopolazione, sempre che prima non riescano a far scoppiare la terza guerra mondiale.

blackbart
Inviato: 30/10/2007 17:05  Aggiornato: 30/10/2007 17:05
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 13/10/2007
Da:
Inviati: 1224
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Citazione:
Riguardo poi alla diatriba sul petrolio, il petrolio c'è


E forse alcuni pensano che un giorno il petrolio finirà un po' come avviene quando si chiude il rubinetto.
Non sarà così: ci saranno sempre nuovi giacimenti in antartide, sul fondo dell'oceano pacifico e magari anche su marte!
Il problema sarà il costo di estrazione che cresce esponenzialmente con la profondità dei giacimenti.

Sono quindi convinto che il consumo di petrolio cesserà prima del petrolio stesso a causa del raggiungimento di un costo tale da renderne improponibile l'utilizzo (almeno a scopo di combustione): a quel punto saranno più vantaggiose tutta una serie di altre alternative (alcune delle quali per'altro già disponibili ma ostacolate per i motivi di "interesse nazionale" già accennati).

Oltretutto il petrolio, come del resto altri combustibili fossili, è una energia che non può essere delocalizzata nè autoprodotta dunque inevitabilmente produce rilevanti "attriti" geo-politici: per esempio è difficile stabilire chi abbia diritto di estrarre petrolio in antartide (come in qualunque altro posto del resto) mentre chiunque ha accesso all'energia solare o eolica.

Già con la prima guerra del golfo, mi ricordo, ci fu panico quando il greggio raggiunse il valore record dei 40 dollari al barile!
E con la seconda guerra del golfo (by Bush 2 ovviamente) il prezzo arrivò a 70 dollari.. ora addirittura sta puntando verso i 100 dollari ma nessuno si stupisce più.
Speculazione o meno, vedremo fino a quanti dollari al barile l'idiozia umana potrà arrivare.

Redazione
Inviato: 30/10/2007 17:23  Aggiornato: 30/10/2007 17:24
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Lo sgabello a tre gambe
NIHILANTH: "Massimo sono curioso di sapere perchè hai pubblicato questo articolo. Dove vuoi arrivare?"

A discuterne.

Come già altri ti hanno risposto.

Pubblicare Blondet non significa essere fascisti, pubblicare Grimaldi non significa essere comunisti, e pubblicare Pallante non significa essere.... pallisti.

Rickard
Inviato: 30/10/2007 17:53  Aggiornato: 30/10/2007 17:53
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 9/9/2007
Da: Un mondo pervaso di follia
Inviati: 1609
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Citazione:
ci saranno sempre nuovi giacimenti in antartide, sul fondo dell'oceano pacifico e magari anche su marte!
Il problema sarà il costo di estrazione che cresce esponenzialmente con la profondità dei giacimenti.

Infatti è proprio per questi motivi che, almeno per ora, l'america fa incetta di petrolio fuori casa. Il panico sul petrolio che finisce tra 15 anni, però, è stato creato dalle sette sorelle stesse per avere scuse per far aumentare i costi del greggio in maniera del tutto arbitraria, così come accadde negli anni '70 e nella prima guerra del golfo.
Citazione:
Oltretutto il petrolio, come del resto altri combustibili fossili, è una energia che non può essere delocalizzata nè autoprodotta dunque inevitabilmente produce rilevanti "attriti" geo-politici: per esempio è difficile stabilire chi abbia diritto di estrarre petrolio in antartide (come in qualunque altro posto del resto) mentre chiunque ha accesso all'energia solare o eolica.

Per ora credo ci sia una specie di trattato internazionale (una farsa, ovviamente) per cui non si può estrarre il petrolio dell'Antartide per via degli inimmaginabili danni ambientali e scombussolamenti vari; riguardo all'energia "di tutti" la tua visione è ottimistica, qualche tempo fa la multinazionale di turno tentò addirittura (credo gli sia andata buca, ma non ci metto la mano sul fuoco) di brevettare l'acqua piovana che cadeva su determitate aree geografiche, le corporations della genetica possono tranquillamente brevettare intere forme di vita come loro (l'unico limite imposto è quello della non brevettabilità della vita umana, almeno per ora). Il punto è che l'energia solare ed eolica non sono affatto energie di cui chiunque può disporre, vuoi per i costi di queste energie (impianti, tecnologie di estrazione costose ecc.) che le precludono ai paesi non sviluppati che quindi ripiegano sulle proprie risorse naturali (vedi Africa), vuoi per la castrazione rappresentata dai brevetti delle multinazionali che non si farebbero alcuno scrupolo di dichiarare propria una fetta di Sole e, di conseguenza, la luce che esso irradia.

La scienza non è nient'altro che una perversione se non ha come suo fine ultimo il miglioramento delle condizioni dell'umanità. - Nikola Tesla
Freeman
Inviato: 30/10/2007 18:04  Aggiornato: 30/10/2007 18:04
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 31/7/2006
Da: NiggahCity
Inviati: 2092
 Re: Lo sgabello a tre gambe
reby
Citazione:
Che poi, altro non è che vivere come si faceva 50 anni fà, ma mantendeno degli standard acquisiti oggi, per esempio l'acqua calda basta scaldarla tramite pannello solare invece che con il petrolio.
Significa farsi la marmellata e lo yogurt in casa, così da diminuire il fabbisogno di soldi per comprare quello che mi posso produrre io.
Io non sto rinunciando alla marmellata o allo yogurt, ma siccome questo autoconsumo non viene intercettato dal PIL risulterà un basso tenore di vita.
Se io i pomodori me li coltivo, non significa che vi rinuncio solo perché non li compro al supermercato, solo non risulta la spesa e pertanto tale consumo non è intercettato dal PIL, ma ciò che ci viene indottrinato è che è diminuito il consumo di pomodori.
E non significa che non lavoro se zappo la terra, solo che mi ricompenso con i pomodori, ovvero sono certa che il mio lavoro venga immediatamente liquidato in natura.
Naturalmente sono degli esempi, so benissimo che non tutti hanno la possibilità di farlo perché abitano in città o non ne hanno il tempo, ma decrescita è anche questo.

Il problema è che il NWO sta remando esattamente nella direzione opposta: mio padre ha tentato di "farsi l'orticello", dopo 3 anni ha abbandonato causa costi proibitivi, alla fine i suoi ortaggi venivano a costare 10 volte quelli indiani, africani e cinesi, e la coltivazione era insostenibile.
I poteri dietro il NWO (banchieri in testa a tutti) stanno spingendo il cittadino medio occidentale ad indebitarsi fino al midollo (consuma, consuma, consuma), ad abbandonare le campagne per le città (con il pretesto che col vivere insieme si creano "economie di scala", e quindi si consumano meno risorse per il pianeta), a vedere l'autosufficienza sempre più come una chimera, oltretutto "egoista".
Le economie rurali dei nostri paesi, grazie alla "globalizzazione" ed alle perniciose "quote" comunitarie, sono state praticamente distrutte negli ultimi decenni: lo vedo ogni giorno intorno a me, vivo in un paesone di antica tradizione contadina, dove quasi nessuno più alleva animali o coltiva la terra, perché semplicemente non gli dà neanche di che vivere decentemente. La "concorrenza" dei prodotti africani ed orientali, con le frontiere sbracate dal globalismo, ha quasi ucciso la nostra agricoltura.
Gli obblighi imposti dalle quote europee fanno il resto.
E non che i contadini africani-indiani-cinesi stiano meglio, tutt'altro: è una corsa globale verso il basso, insomma, un livellamento verso la soglia di povertà.
La "decrescita" ce l'abbiamo già, ce l'hanno imposta i Warburg, i Rockefeller, i Morgan, i Rothschild, ma vale solo per "la massa", le "cupole" invece allargano i propri tentacoli sul mondo, sempre più vicino ormai alla profezia lanciata da uno dei Warburg 57 anni fa: "Che vi piaccia o no, avremo un governo mondiale, o col consenso o con la forza".

"Non siamo noi a trovare la Verità. È la Verità a trovare noi. Dobbiamo solo prepararci. Si può invitare un ospite che non si conosce? No. Ma si può mettere la casa in ordine, così che, quando l'ospite arriva, si è pronti a riceverlo e a conoscerlo".
lamefarmer
Inviato: 30/10/2007 18:15  Aggiornato: 31/10/2007 14:29
Mi sento vacillare
Iscritto: 23/9/2005
Da: vacu°u(m)
Inviati: 334
 Re: Lo sgabello a tre gambe
con tante scuse al povero blackbart,
di cui non mi importa un beneato tubo, se la direzione valuta di dover intervenire
allora il mio post non ha alcun significato logico e valido..

Lasciarlo sapendo che il messaggio é letto diversamente dalle intenzioni, rende inutile
il messaggio stesso.

Mi autocensuro. Bye bye.

************

ATTENZIONE: LAMEFARMER, sei invitato a riscrivere questo post evitando i commenti personali - impliciti ed espliciti - rivolti a blackbart.

Grazie

LA REDAZIONE (M.M.)

Ognuno parla di se stesso, sempre e comunque
cocis
Inviato: 30/10/2007 18:26  Aggiornato: 30/10/2007 18:26
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 11/1/2006
Da: V
Inviati: 1430
 Re: Lo sgabello a tre gambe
PROBLEMI AD ARRIVARE A FINE MESE ??

arriva MISTER PREZZI

Mnz86
Inviato: 30/10/2007 18:53  Aggiornato: 30/10/2007 18:57
Ho qualche dubbio
Iscritto: 4/7/2005
Da: BS
Inviati: 246
 Re: Lo sgabello a tre gambe
ciao Marco

premesso che condivido in parte i discorsi di pallante, e capisco il fatto che "cavalchi" i vari allarmismi ambientali quando secondo me la decrescita andrebbe vista più come un processo per aumentare la reale qualità della vita e della società, come un'innovazione etica e culturale che devi dal consumismo e dai suoi problemi, piuttosto che per salvare la terra da un cataclisma che forse la tecnologia sarà in grado di aggiustare o almeno di ritardare..

ci sono un paio di cose che mi piacerebbe chiedere a pallante, e che magari Marco potrà considerare in un'altra occasione:

1. che pensa di fare nel frattempo delle varie forme di indebitamento, a partire dal debito pubblico, e del sistema previdenziale (che sopravvivono sul filo del rasoio giusto grazie al pil)? costruiamo l'orticello e ce lo lasciamo ipotecare? La crescita (e le privatizzazioni) sono anche dovute al grande cappio sul collo che i nostri padri ci hanno infilato.

2. perchè ha bisogno di dire che la decrescita produrrà occupazione, quando invece potrebbe produrre una diminuzione delle ore lavorative salariate, alienate, sempre uguali, spesso prive di gratificazioni, necessarie per vivere (prospettiva, tra l'altro, probabilmente più allettante)?

qualcuno ha delle idee?

winston
Inviato: 30/10/2007 19:18  Aggiornato: 30/10/2007 19:23
Mi sento vacillare
Iscritto: 30/10/2005
Da: Eurasia
Inviati: 392
 Re: Lo sgabello a tre gambe
...Il Grillo e Pallante
Dell’ effetto serra come spauracchio mitologico si è già parlato a iosa:
questo sta’ al clima come il darwinismo sta all’evoluzione. Dogma aggiuntivo fra i disposti della Volontà Generale, e pure stantio. Se Gore & Bliar pontificano, Pallante chierica. Con la buona novella sulla trinità del trespolo e l’aspersione dell’acqua calda.

E queste sono le consulenze che il Pecoraro paga 50.000 x sei mesi?
Oltretutto del tizio è nota una laurea in lettere: forse prezioso l’Inferno dantesco, ma poco qualificare un “esperto per l’efficienza energetica” (coi di gettoni dati sopra); dove poggiano le competenze? Vista poi la dovizia di scappellamenti al PROF., sarebbe doverosa l'indicazione di cattedra: applicazioni tecniche alle medie o altra?

“Incapacità logica di fare il banale collegamento (.) ? Schizofrenia? (.) Questo atteggiamento da parte della classe dirigente del nostro paese è più pericoloso dell’effetto serra.” APPUNTO.

Sul Verdi pascoli di Pecoraro brucano una ventina di consiliori (con cachet simili):
massimo contributo per l’ambiente la scomparsa.
Qualcuno li ha definiti “la casta di scorta”.

"Chi controlla il presente controlla il passato, chi controlla il passato controlla il futuro" Orwell, 1984
Nigthmare
Inviato: 30/10/2007 19:25  Aggiornato: 30/10/2007 19:25
Ho qualche dubbio
Iscritto: 10/6/2006
Da:
Inviati: 73
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Citazione:
Le economie rurali dei nostri paesi, grazie alla "globalizzazione" ed alle perniciose "quote" comunitarie, sono state praticamente distrutte negli ultimi decenni: lo vedo ogni giorno intorno a me, vivo in un paesone di antica tradizione contadina, dove quasi nessuno più alleva animali o coltiva la terra, perché semplicemente non gli dà neanche di che vivere decentemente. La "concorrenza" dei prodotti africani ed orientali, con le frontiere sbracate dal globalismo, ha quasi ucciso la nostra agricoltura.


Se il prezzo del petrolio supererà di molto i 100 $ al barile, prevedo che la globalizzazione - così come l'abbiamo conosciuta finora - avrà una netta battuta d'arresto: costerà infatti troppo trasportare merce da un capo all'altro della Terra e diverrà più conveniente il prodotto "nostrano"....

fiammifero
Inviato: 30/10/2007 19:54  Aggiornato: 30/10/2007 19:54
Sono certo di non sapere
Iscritto: 28/2/2005
Da: ROMA
Inviati: 5691
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Citazione:
costerà infatti troppo trasportare merce da un capo all'altro della Terra e diverrà più conveniente il prodotto "nostrano"....


prima o dopo aver tolto di mezzo le tutele dei lavoratori ?
Negli USA pare che la "decrescita" sia iniziata

Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
marcocedol
Inviato: 30/10/2007 19:58  Aggiornato: 30/10/2007 19:58
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 30/6/2006
Da: Torino
Inviati: 1340
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Ciao Andrea,
in effetti anche la mia visione della decrescita assume il carattere di un'innovazione etica e culturale nei termini in cui l'hai descritta tu, volta a costruire qualcosa di migliore, a prescindere dal fatto che serva o meno a preservarci da un'eventuale catastrofe ambientale.

Girerò volentieri le tue due domande a Pallante.

santommaso
Inviato: 30/10/2007 20:20  Aggiornato: 30/10/2007 20:20
Ho qualche dubbio
Iscritto: 6/12/2005
Da:
Inviati: 66
 Re: Lo sgabello a tre gambe

marcocedol
Inviato: 30/10/2007 21:52  Aggiornato: 30/10/2007 23:11
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 30/6/2006
Da: Torino
Inviati: 1340
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Winston,
non credo sia necessaria una laurea in lettere per comprendere la semplice regoletta in virtù della quale si dovrebbero commentare le idee e non le persone.

In base a quale ispirazione divina ti ergi a giudice delle competenze di chi neppure conosci? Nella tua infinita conoscenza le competenze si valutano a seconda della LAURREA o del tipo di cattedra o qualche altra certificazione doc?

fiammifero
Inviato: 30/10/2007 22:05  Aggiornato: 30/10/2007 22:05
Sono certo di non sapere
Iscritto: 28/2/2005
Da: ROMA
Inviati: 5691
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Scusa Marco,è colpa mia che ho linkato questi dati ufficiali del ministero dell'Ambiente

Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
marcocedol
Inviato: 30/10/2007 22:18  Aggiornato: 30/10/2007 22:18
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 30/6/2006
Da: Torino
Inviati: 1340
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Fiammifero,
si tratta di dati che personalmente non conoscevo ma ritengo corretto tu li abbia linkati, non devi scusarti di nulla

reby
Inviato: 30/10/2007 22:49  Aggiornato: 30/10/2007 22:49
Ho qualche dubbio
Iscritto: 17/8/2006
Da:
Inviati: 135
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Turbonegro, concordo perfettamente con la tua analisi sul NWO ed i suoi intenti, che si stanno compiendo sotto ai nostri occhi.
La decrescita è un argomento molto complesso, se ti affascina prova a leggere De Benoist che è molto concreto, altrimenti Latouche ma è più teorico, Pallante anche è molto pratico e i suoi libri sono ricchi di dati e fatti.

Ciò che trovo più difficile è come far capire alle persone che al dominio ci si può ribellare, la gente è sempre più ricattata dai debiti, ed i mass media fanno il resto affinché non ci sia spazio per ribellarsi ma se ogni realtà locale distribuisse moneta propria, la Banca Mondiale comincerebbe a prenderlo in saccoccia, certo, sguinzaglierà i cani del regime e sicuramente comincerà una repressione, ma per ora......

Ci sono tante esperienze di successo perfino negli usa (Ithaca Hours)
Guarda il sito
http://altramoneta.noblogs.org/

In Italia stanno sperimentando a Roma la moneta locale Ecoroma, c'è qualcosa sui meetup di Grillo locali.

La moneta locale consente ed incentiva gli scambi locali, per fare un esempio, chi in un'area coltiva pomodori e l'altro zucchine, troveranno conveniente l'acquisto sul loco, perché potrà scambiare con quella moneta cosa che non potrà fare con i prodotti africani.

Incentivare gli scambi locali, significa danneggiare la globalizzazione a vantaggio dell'occupazione locale e con danno dei big dell'economia che ci strozzano e che avvelenano terre e colture.

La situazione è già molto grave adesso, i semi anche se non OGM non durano più, da una stagione all'altra intendo, cioè i semi vanno ricomprati annualmente e questo è indice di una grave contaminazione delle sementa. La frutta quest'anno in zona marcisce ad un ritmo frenetico questo non è normale almeno così sento dire dai contadini qui in valle.

La decrescita cmq non significa spendere meno soldi perché non ce li ho da spendere perché qualc'un altro me li ruba prima, è ben altro, è uno stile di vita completamente diverso ma che è stato messo in atto per anni ed anni dall'uomo, era realtà quotidiana fino a pochi anni fa.

Vivere con rigore non significa vivere di penuria, vivere con rigore significa utilizzare il cellulare che ho fino a che non mi pianta in asso, non rinunciarvi, se non cambio il cellurare ogni due mesi non significa essere un povero derelitto.

Fino al boom economico l'uomo ha vissuto abbastanza in armonia con la natura, l'uomo del 1920 ha vissuto in condizioni di vita migliori del suo avo del 1800, la decrescita non significa andare indietro, tutt'altro.
Non significa girare con il carretto ed i buoi, significa evitare circolazione di merce inutile, significa non obbligare la gente a fare kilometri per andare a lavorare o per procurarsi un documento, non significa buttare la macchina da un burrone.

Ci vuole molta innovazione e tecnologia per costruire una casa che ti consenta di risparmiare 70mwora per mq, ovvero il livello tedesco.
Ci sono delle finestre che scambiano l'aria con l'esterno trattenendo il calore all'interno, lo stesso avviene con l'acqua tramite uno scambiatore, se ti diletti in internet controlla tu stesso, per arrivare a mettere a punto tecnologie di questo tipo, che rappresentano un vero progresso, ti assicuro che ci vuole cervello, pe costruire e ristrutturare le case come si fa da anni ci vuole un pò di calce e la forza di un manovale, ovvero niente di diverso.
Per risparmiare energia in una casa serve coibentarla bene, con i giusti materiali, che sono frutto di studi e ricerche, di innovazione, non di regresso.

Decrescita significa migliorare la qualità della vita, diminuendo le ore di lavoro per poterle dedicare ai propri hobby, a farsi da soli cibo genuio, farsi da soli o scambiarlo con il vicino o tramite i GAS, i gruppi di acquisto solidale che, se fossero anche loro diffusi metterebbero in pericolo la globalizzazione.

Decrescita significa non dover andare a lavorare per pagare la baby sitter o l'asilo per i figli, poiché mentre faccio l'orto me li guardo da sola.

Penso che sia un mondo possibile, spero che la gente arrivi presto ad un punto di saturazione e recuperi senso di rispetto per se stessi, che si stufi di essere solo un ingranaggio che consuma la propria esistenza per far vivere nel lusso e superfluo gli altri.
Spero ci sia il tempo ed il modo ed un mondo per poter mettere in pratica questi stili di vita, che sono solo un banalissimo esempio.
Spero che il NWO non abbia in programma di trasferirsi sulla luna in caso di distruzione di questo pianeta.

Redazione
Inviato: 30/10/2007 22:54  Aggiornato: 30/10/2007 22:54
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Lo sgabello a tre gambe
BLACKBART: Sei invitato a non rispondere a LAMEFARMER, in attesa che voglia rivedere il suo commento a te rivolto.

Se non lo facesse, sei vivamente pregato di ignorarlo.

La nostra regola dice chiaramente di evitare "qualunque frase o atteggiamento che possa provocare risentimento personale nell'interlocutore".

Grazie

M.M.

BlSabbatH
Inviato: 30/10/2007 23:06  Aggiornato: 30/10/2007 23:06
Mi sento vacillare
Iscritto: 10/9/2005
Da: Bergamo
Inviati: 837
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Citazione:
Se il prezzo del petrolio supererà di molto i 100 $ al barile, prevedo che la globalizzazione - così come l'abbiamo conosciuta finora - avrà una netta battuta d'arresto: costerà infatti troppo trasportare merce da un capo all'altro della Terra e diverrà più conveniente il prodotto "nostrano".

sempre che il prodotto "nostrano" non sia convertito totalmente a biodiesel o bioetanolo..

-- Under capitalism, man exploits man. Under communism, it's just the opposite. -- J.K. Galbraith
vincenzo
Inviato: 30/10/2007 23:37  Aggiornato: 30/10/2007 23:37
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 9/6/2004
Da: u-oy-topos middle Oceania
Inviati: 1304
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Citazione:
perché ci si scannerebbe per i pozzi in Iraq o per il gas Afgano,


Perché, il motivo della guerra era il petrolio? agliaiaiai...

1 - Non fanno caso, costoro, che quando in Internet compare qualcosa di veramente scottante, scompare nell’arco di pochi minuti? Se invece qualcosa ci rimane per sempre – e pure in bella vista - vuole dire che lì da nascondere c’è ben poco.
nike
Inviato: 30/10/2007 23:44  Aggiornato: 30/10/2007 23:55
Mi sento vacillare
Iscritto: 7/3/2006
Da:
Inviati: 845
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Citazione:
Pubblicare Blondet non significa essere fascisti, pubblicare Grimaldi non significa essere comunisti, e pubblicare Pallante non significa essere.... pallisti.

Pallosi si però, lasciatelo dire!

Un’intervista a Maurizio Pallante : "Parla con me"


Un tantinello banale questo Pallante o no? Considerato che viene intervistato dalla Dandini , nel video che ho linkato, perfino lei non aveva la più pallida idea di cosa chiedergli, tanto fosse “pallante” quello che diceva. (non so perché lo invitava a questo punto..)
----
Quanto erano belli però i forum su alimentazione e digiuno e...Altro che Pallante, letterato o matematico o chèl che l'è..

Maurizio Pallante (Roma, 1947), laureato in lettere, consulente del Ministero dell'Ambiente per l'efficienza energetica, principalmente attivo come saggista.

Fondatore con Mario Palazzetti, Tullio Regge nel 1988 del Comitato per l’uso razionale dell’energia (CURE), ha svolto l'attività di assessore all'Ecologia e all'Energia del comune di Rivoli. Svolge attività di ricerca e di pubblicazione saggistica nel campo del risparmio energetico e delle tecnologie ambientali.

Collabora con Caterpillar per la festa della Decrescita felice, di cui è il principale ispiratore. È membro del comitato scientifico di "M'illumino di meno".
da Wikipedia

Citazione:
Quelli che creano sono duri di cuore. Nietzsche, Friedrich. Così parlò Zarathustra: II, Dei compassionevoli
Pausania
Inviato: 31/10/2007 0:23  Aggiornato: 31/10/2007 0:23
Sono certo di non sapere
Iscritto: 6/4/2006
Da:
Inviati: 3872
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Io ho capito due cose, alla fine di tutto.

1. Il PIL è solo un numero inversamente proporzionale alla realtà: più è alto il PIL più noi ce lo stiamo prendendo da tergo.

2. Stile di vita da cambiare. Io applico da molto tempo la decrescita economica in prima persona: basta laurearsi in Lettere, e la vostra impronta ecologica si ridurrà vertiginosamente.

marcocedol
Inviato: 31/10/2007 0:45  Aggiornato: 31/10/2007 0:45
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 30/6/2006
Da: Torino
Inviati: 1340
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Giorgio,
giunti a questo punto abbiamo capito che la laurea in lettere è una prerogativa imprescindibile per applicare correttamente la decrescita

rumenta
Inviato: 31/10/2007 8:24  Aggiornato: 31/10/2007 8:24
Mi sento vacillare
Iscritto: 25/1/2006
Da: Repubblica di Genova
Inviati: 801
 Re: Lo sgabello a tre gambe
mentre leggevo l'articolo mi venivano in mente i discorsi del duce sull'autarchia, e quel che mi raccontava mia nonna su quelli che venivano chiamati "orticelli di guerra"..... che ci stiano preparando a qualcosa del genere??

già mi vedo, dopo una giornatina di lavoro ed un'oretta di treno per arrivare a casa, dissodare amorevolmente il mio appezzamento di 2Mq. allestito in sala (e concimato dai miei gatti) per trarne pomodori, insalate ed altre verdure prelibate con le quali sfamare la famiglia per 12 mesi l'anno

c'è solo da sperare che a 50.000 euro lordi, in quattro mesi si possa pensare a qualcosa di meglio e fare proposte veramente percorribili



"La verità dev'essere brutale, violenta, armata ed arrabbiata. Altrimenti soccombe."
Davide71
Inviato: 31/10/2007 8:25  Aggiornato: 31/10/2007 8:25
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 8/7/2006
Da:
Inviati: 2108
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Ciao a tutti, vorrei fare qualche domanda a Pallante: cosa succede a chi:

1) non si può permettere una automobile a "emissioni zero";
2) non si può permettere una villa con giardino per coltivarsi la terra;
3) non si può permettere una casa ad alta efficienza energetica?

Lo sappiamo benissimo cosa succede, ed é spiegato nel forum Con la scusa dell'ambientalismo. Progetti di sterminio.

La decrescita non é affatto un'utopia, é una triste realtà. E ripeto triste.
Io avrei anche potuto avere una buona opinione di Pallante se si fosse limitato a contestare cose del tipo:
1) la diffusione del PC molto oltre le reali necessità della popolazione;
2) l'uso eccessivo dell'automobile;
3) la diffusione assurda dei condizionatori d'aria;
4) il continuo ricorso a droghe vegetali; (sigarette, alcool, per non parlare delle droghe illegali...)

Vi siete mai chiesti per esempio quanta terra ci vuole per fare un litro di vino; un pacchetto di sigarette; un chilo di costata; un litro di olio d'oliva; un chilo di zucchero;un grammo di fumo o peggio di coca? o, peggio ancora, un litro di olio combustibile per automobili???

Ma lui parla di farsi lo Yogurt in casa!

Chissà se come consulente del Ministero dell'ambiente riuscirà a convincere i politici a mangiare di meno?

Non date le perle ai cani e ai porci perchè non le mangeranno e vi si rivolteranno contro.
Redazione
Inviato: 31/10/2007 8:49  Aggiornato: 31/10/2007 8:49
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Forse l'intervista a Pallante va letta in senso ideologico, più che pratico.

Un pò come Beppe Grillo: forse non ha le proposte migliori, ma il suo anelito di giustizia è assoluto e genuino. A mio parere, ovviamente.

NiHiLaNtH
Inviato: 31/10/2007 11:17  Aggiornato: 31/10/2007 11:17
Sono certo di non sapere
Iscritto: 5/12/2005
Da:
Inviati: 3225
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Iniziamo ad eliminare parte dei negri e degli arabi ( con guerre e virus letali ), obblighiamo la gente a non fare più di un figlio, sottoponiamo tutta la popolazione a delle visite psichiatriche e vediamo chi è pericoloso per la società multietnica e globalizzata ( drogati, no-global, anarchci, estremisti di destra, estremisti religiosi etc. ) e lo sterilizziamo, poi vedrete che ognuno avrà lo spazio per una villetta con pannelli solari e orticello.

Certo qualcuno potrà non essere d'accordo, ma viviamo in un momento di continua emergenza a causa dei cambiamenti climatici e del terrorismo. Che vi piaccia o no, questa, insieme alla creazione di un governo mondiale con una sola religione che garantisca pace e stabilità per tutti, è l'unica soluzione.

Ashoka
Inviato: 31/10/2007 11:33  Aggiornato: 31/10/2007 11:33
Sono certo di non sapere
Iscritto: 11/7/2005
Da:
Inviati: 3660
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Citazione:
Ciò che trovo più difficile è come far capire alle persone che al dominio ci si può ribellare, la gente è sempre più ricattata dai debiti, ed i mass media fanno il resto affinché non ci sia spazio per ribellarsi ma se ogni realtà locale distribuisse moneta propria, la Banca Mondiale comincerebbe a prenderlo in saccoccia, certo, sguinzaglierà i cani del regime e sicuramente comincerà una repressione, ma per ora......


“Ogni realtà locale distribuisce moneta propria” ... oddio. Perché deve esserci sempre un “qualche ente” (locale, nazionale, sovranazionale) che “emette moneta propria” casualmente sempre di carta...

Citazione:
La moneta locale consente ed incentiva gli scambi locali, per fare un esempio, chi in un'area coltiva pomodori e l'altro zucchine, troveranno conveniente l'acquisto sul loco, perché potrà scambiare con quella moneta cosa che non potrà fare con i prodotti africani.


A parte il fatto che ai prodotti africani, in nome della globalizzazione, del liberismo sfrenato e della carità vengono applicati pesanti dazi per farli costare di più dei prodotti europei....

...perché il “locale” non compra dal negozio “locale”? Perché altrove riesce a pagare di meno e dal momento che fa già fatica ad arrivare alla fine del mese quel “di meno” aiuta. Ora se mi dici che bisogna introdurre una moneta locale perché, così facendo, il “locale” può pagare il prodotto in parte con quel pezzo di carta (che poi il negoziante butterà, vedi Sconto che cammina) io mi chiedo cosa ci sia di diverso, per i negozianti locali, dal fare una promozione per i cittadini che acquistano i prodotti da loro?

Risposta: come “entra in gioco la moneta locale”? Non sarà mica che l'ente locale ne distribuisce una parte ed un'altra la usa per “pagare beni e servizi”?

Citazione:
Incentivare gli scambi locali, significa danneggiare la globalizzazione a vantaggio dell'occupazione locale e con danno dei big dell'economia che ci strozzano e che avvelenano terre e colture.


Io compro dai miei negozianti locali senza aver bisogno di alcuna moneta locale.

Citazione:
Fino al boom economico l'uomo ha vissuto abbastanza in armonia con la natura, l'uomo del 1920 ha vissuto in condizioni di vita migliori del suo avo del 1800, la decrescita non significa andare indietro, tutt'altro.


E quello degli anni '60 (Boom economico) ha vissuto meglio di quello degli anni '20 se è per quello..

***

Citazione:
Forse l'intervista a Pallante va letta in senso ideologico, più che pratico.

Un pò come Beppe Grillo: forse non ha le proposte migliori, ma il suo anelito di giustizia è assoluto e genuino. A mio parere, ovviamente.


Certamente il suo anelito di giustizia è genuino ma:

A) Si propone una soluzione “dirigista” per un problema che deriva in gran parte proprio dal “dirigismo”

B) Si individua un colpevole (indovinate chi?) che però è vittima di “uno scambio di persona”. Se uno chiede in giro si sente rispondere che il “Capitalismo” è basato su “produzione e consumo” non su “risparmio ed investimento” e nella celebre favola il modello capitalista viene incarnato dalla cicala e non dalla formica.

Non mi stupirei che qualcuno rispondesse: “Perché no è così?”

Ashoka

rumenta
Inviato: 31/10/2007 13:53  Aggiornato: 31/10/2007 13:53
Mi sento vacillare
Iscritto: 25/1/2006
Da: Repubblica di Genova
Inviati: 801
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Redazione:

Forse l'intervista a Pallante va letta in senso ideologico, più che pratico.

è appunto quell'ideologia che mi atterrisce..... anche perchè in questo campo come fai a scindere l'ideologia dalla pratica??
come puoi professare certe "idee" e poi rinunciare ad applicarle??
vuoi considerare caso per caso?? e in un paese come l'italia pensi che non si creerebbero centinaia di migliaia di eccezzioni per favorire i vari clientes dei nostri beneamati politicanti??

la decrescita ci sarà, questo è certo, ma non sarà per volontà nostra, e questo è altrettanto certo, come è pure certo che NON sarà indolore e soprattutto "felice".



"La verità dev'essere brutale, violenta, armata ed arrabbiata. Altrimenti soccombe."
reby
Inviato: 31/10/2007 15:38  Aggiornato: 31/10/2007 15:38
Ho qualche dubbio
Iscritto: 17/8/2006
Da:
Inviati: 135
 Re: Lo sgabello a tre gambe
PER NIKE:
fai bene ad informare su chi è Maurizio Pallante, io lo conosco di persona, ed aggiungo alla sua "schedatura":
ha lasciato il posto di assessore all'ambiente nel comune di Rivoli (dove ho risieduto due anni prima di trasferirmi in Val Susa) perché si è rifiutato di firmare il progetto di risalita meccanizzata, www.risalitanograzie.it
e troverai conferma.
Tale progetto ha raso al suolo gli unici alberi rimasti a Rivoli, erano alberi secolari, ma per il progresso dell'Isola di Pasqua questo ed altro.

Io più che noioso lo trovo molto concreto, certo, non dice ciò che ci piacerebbe sentir dire, che il mondo è infinito e che possiamo spassarcela finché vogliamo.
Puoi crederci se vuoi, ma guarda questo pianeta come è ridotto, parla da solo e la causa chi è?

Cmq, in generale, non comprendo la volontà di screditare a tutti i costi Pallante.
Vorrei ricordarvi che per screditare i debunkers americani dell'11/9 hanno spesso rinfacciato che il comitato vende gadgets e che sta storia l'hanno montata solo per farci soldi.

Per chi ha paura dei discorsi del duce sul'autarchia, consiglierei di valutare l'autarchia solo dal punto di vista economico e di riflettere su una risposta a questa domanda:

A chi stronca le gambe l'autarchia?

Analizzando solo dal punto di vista economico, durante l'autarchia, la gente e le imprese, oltre a lambiccarsi il cervello per rimpiazzare ciò che si importava, inventando per esempio da noi la Nutella, la Lanital etc.

Se veramente odiate la globalizzazione, il NWO, la Banca Mondiale, il Fondo Monetario internazionale, la BCE e tutti quegli enti che servono ad estendere il controllo dell'elite di pochi su tutte le nazioni, al di sopra della sovranità nazionale, allora economiocamente parlando mi dispiace la ma risposta migliore è l'autarchia.

Cuba, vittima di decenni di embargo, ha reagito sviluppando energia rinnovabile per conto proprio, così come si è buttata sulla medicina alternativa a base di erbe.

Rumenta hai ragione a non aver voglia di occuparti di un orto se torni dopo ore di lavoro e viaggio in auto/treno dal posto di lavoro, sarebbe strano il contrario.

Ma la descrescita parte da questo assunto, se è vero che la tecnologia deve aiutare l'uomo a lavorar di meno, perché invece si lavora le solite otto ore e di più?

Il punto è che se per svolgere un lavoro senza ausilio di macchine, prima ci volevano 10 ore, ora con il supporto delle macchine ce ne metto 5 per fare la medesima attività e guadagnando lo stesso se non di più, perché se ne continua a lavorare 10?
Se ne dovrebbe lavorare 5 ed avere le altre 5 a disposizione per se stessi e la propria famiglia.
Questo è miglioramento della qualità della vita, o a te piace lavorare 10 ore?

Il punto è che così non avviene perché siamo immersi nel capitalismo, siamo schiavi dei diktat della produttività e competitività.
Quel surplus di reddito che ne deriva grazie all'ausilio delle macchine non viene redistribuito spalmanto equamente su tutta la comunità, ma solo ai soliti noti, ed i poveracci saranno sempre più schiavi.


Chiedere a Pallante di risolvere il problema a Palazzo Chigi mi pare pura utopia, sappiamo chi ci governa perché lo fa e non è certo per noi, e non decide certo in base a quanto dichiarato dai consulenti esterni.


In questo sito ho spesso letto che dalle autorità non ci si può aspettare niente, ed è vero e condivido, ma allo stesso tempo quanto noi, singoli cittadini siamo disponibili a metterci in gioco ed a mandare a fanculo il posto a 45 centesimi l'ora presso un call center???

Il pianeta è uno solo e se si pensa che sia il Bilderberg o i Ropthschilds a salvarci il culo credo che siamo sulla strada sbagliata.

Se non si ha voglia di fare niente per cambiar le cose, allora non lamentiamoci del lavoro altrui, e finiamo la nostra vita rinchiusi in un call center prima che qualche catastrofe naturale ce lo spazzi via.

Per Ashoka:
ah no, la distribuzione e stampa di moneta locale non la volevo certo delegare alle autorità locali, vai su www.ecoroma.org, è una comunità di cittadini che fa tutto

Io sono molto favorevole ai dazi contro merce straniera, sia perché così ci ingegnamo noi, sia perché non facciamo viaggiare merce inutile, sia perché l'italia sarebbe autosufficente (non parlo di energia e cmq all'italia non manca certo il sole)

Ashoka tu compri dai negozi locali, anche io che non ho la moneta locale lo faccio, ma molti non sono incentivati a farlo spontaneamente e questo sarebbe uno strumento per andare a comprare dal macellaio locale piuttosto che la carne irlandese presso la Coop.

E' vero che l'uomo degli anni '60 ha vissuto meglio di quello degli anni '20, ma a che prezzo per il pianeta e per le future generazioni?
Credo che oggi ne abbiamo una idea, guarda le malformazioni, le patologie legate all'inquinamento che prima non c'erano, beh se si è disposti anche a beccarsi un tumore per essere inondati di prodotti inutili ok, se questa è l'idea di benessere che si ha allora tutto bene.

x rumenta
La decrescita non è quella di cui parlate, quello si chiama impoverimento, la decrescita è tutt'altra cosa.
La decrescita è una scelta consapovole, l'impoverimento è forzato.

marcocedol
Inviato: 31/10/2007 15:55  Aggiornato: 31/10/2007 15:55
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 30/6/2006
Da: Torino
Inviati: 1340
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Scusate il piccolo sfogo ma ho l'impressione che accanto a molte persone interessate a cercare il confronto nel merito degli argomenti, ce ne siano altrettante alle quali la discussione non interessa a prescindere, avendo già capito tutto di questo mondo o non essendo assolutamente interessate a capire e confrontarsi con gli altri.

Se mi trovassi di fronte ad un'intervista di Massimo che parla di 11 settembre cercherei innanzitutto di comprendere di cosa si tratta (nessuno di noi nasce "imparato" e gli imparati per elezione divina finiscono per non imparare mai un tubo) e poi discuterei le sue idee. Non mi metterei su di uno scranno a pontificare affermando che Massimo sta facendo soldi con libri e dvd, non focalizzerei la mia attenzione su quanti euri abbia reso il suo ultimo libro, non mi stupirei perchè s'interessa di 11 settembre un regista e non un ingegnere.

Cercherei di comprendere cosa vuole comunicare Massimo riguardo all'11 settembre, Ashoka riguardo all'economia, Gaia in merito alle scie chimiche e così via, senza mettere in discussione pretestuosamente le persone per evitare che si discuta nel merito delle idee.

La decrescita è sicuramente un argomento complesso e di non facile comprensione, poichè antitetico a tutti i dogmi della crescita e dello sviluppo che ci accompagnano fin dalla culla. Spiegarne la filosofia attraverso esempi concreti e di facile comprensione per tutti è un esercizio assai complicato, per cui questi esempi possono talvolta apparire banali, come quello dello yogurt, ma si tratta di esempi.

Suggerirei a tutti coloro che in questi commenti hanno sproloquiato legittimamente riguardo a Pallante, ai suoi emolumenti, alla sua laurrea, alla sua influenza (che non esiste) all'interno del governo, al fatto che egli sia noioso e quant'altro di fermarsi un attimo a riflettere.
No, non sulla decrescita che quella eventualmente viene dopo, parliamo un poco della crescita.

Qualcuno inizi a stilare l'elenco dei mirabolanti risultati che nell'anno del signore 2007 la crescita economica valutata per mezzo del PIL sta ottenendo in termini di benessere e qualità della vita di ciascuno di noi.
Negli ultimi 20 anni il PIL ha continuato a crescere con i risultati raccontati su centinaia di articoli anche qui su LC.
Disoccupazione, precariato, inquinamento, insicurezza sociale, controllo, lavaggi del cervello ecc. ecc. ecc. ecc.
Cominciamo a parlare della crescita e dello sviluppo, tanto millantati in ogni Tiggi, da ogni pennivendolo e da ogni uomo politico per le loro proprietà taumaturgiche, veri dispensatori di miracoli che non arriveranno mai, mentre in compenso arriva la merda nella quale ci troviamo immersi fino al collo.

Dopo avere ragionato su quale grande valore sia la crescita economica potremo allora valutare l'opportunità d'innalzare sempre più il nostro PIL o scegliere strade alternative fra le quali la decrescita.

Ashoka
Inviato: 31/10/2007 17:51  Aggiornato: 31/10/2007 17:51
Sono certo di non sapere
Iscritto: 11/7/2005
Da:
Inviati: 3660
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Citazione:
ah no, la distribuzione e stampa di moneta locale non la volevo certo delegare alle autorità locali, vai su www.ecoroma.org, è una comunità di cittadini che fa tutto


Sì ho letto. L'obiettivo è quello di far comprare dai negozianti locali i quali si impegnano a fare uno sconto (accettando il biglietto). C'è bisogno di creare un pezzo di carta da far circolare con tutte le complicazioni del caso? Sia chiaro che quella non è moneta ma uno sconto che in più ha il vincolo della reciprocità (se non offri servizi ed accetti ecoroma non potrai ottenere ulteriori sconti).

E' necessario mettere su tutto questo apparato? Sprecare carta, inchiostro ed energia per ottenere un qualcosa che si poteva ottenere con una libera associazione che pratica sconti tra membri?

Citazione:
Io sono molto favorevole ai dazi contro merce straniera, sia perché così ci ingegnamo noi, sia perché non facciamo viaggiare merce inutile, sia perché l'italia sarebbe autosufficente (non parlo di energia e cmq all'italia non manca certo il sole)


Io assolutamente no per diversi motivi:

A) il “consumatore” non ha alcun beneficio ed è anzi costretto a pagare di più mentre “il dazio” va a finanziare lobby varie ed eventuali.

B) così come il mio governo mette i dazi ai tuoi prodotti il tuo mette i dazi ai miei ed indovina chi se la prende in quel posto?

C) L'Europa mette i dazi sui prodotti “africani,” di alcuni ne vieta l'importazione e poi, dopo aver rovinato gli agricoltori africani, mi vengono pure a chiedere soldi per contrastare “la fame nel mondo”.

D) I “viaggi inutili” della merce non sono quelli per vendere la merce in un altro luogo

E) Per quale oscuro motivo l'autarchia dovrebbe essere desiderabile?

Citazione:
Ashoka tu compri dai negozi locali, anche io che non ho la moneta locale lo faccio, ma molti non sono incentivati a farlo spontaneamente e questo sarebbe uno strumento per andare a comprare dal macellaio locale piuttosto che la carne irlandese presso la Coop.


E perché il macellaio non fa uno sconto? Quello sarebbe un incentivo! Se faccio fatica ad arrivare a fine mese perché dovrei spendere di più per comprare della carne dal macellaio locale quando posso farlo al supermercato e riuscire a mettere da parte qualcosa?

Citazione:
Credo che oggi ne abbiamo una idea, guarda le malformazioni, le patologie legate all'inquinamento che prima non c'erano, beh se si è disposti anche a beccarsi un tumore per essere inondati di prodotti inutili ok, se questa è l'idea di benessere che si ha allora tutto bene.


Non ho detto questo. L'inutilità del prodotto è data dal giudizio dei singoli. Io posso trovare inutile e dannoso McDonald ma per qualcuno il BigMac potrebbe essere un mezzo a basso costo mangiare carne. Io trovo inutile tutto il merchandising di Hello Kitty, tu magari trovi inutile il calcio, oppure i videogiochi oppure lo stesso computer.

Chi deve decidere cosa è inutile e cosa no?

Riguardo all'inquinamento ho già spiegato che ritengo, come nel caso dei rifiuti, che sia chi inquina a dover “pagare” ma nel mondo di oggi non è così. La “tutela” è affidata allo Stato che stabilisce “quote di inquinamento” ed è l'unico che può punire, stabilire risarcimenti e decidere cosa inquina e cosa no.

Citazione:
La decrescita è una scelta consapovole, l'impoverimento è forzato.


Ma nel momento in cui obblighi la gente a costruire case a basso consumo (ma alto costo), a comprare i prodotti locali ponendo dazi su quelli esteri, etc. non stai forzando gli altri a perseguire un comportamento che tu ritieni giusto?

Che sia pure una scelta consapevole ma che sia anche libera.

nike
Inviato: 31/10/2007 18:36  Aggiornato: 31/10/2007 18:36
Mi sento vacillare
Iscritto: 7/3/2006
Da:
Inviati: 845
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Citazione:
Reby: PER NIKE:
fai bene ad informare su chi è Maurizio Pallante, io lo conosco di persona, ed aggiungo alla sua "schedatura":
ha lasciato il posto di assessore all'ambiente nel comune di Rivoli (dove ho risieduto due anni prima di trasferirmi in Val Susa) perché si è rifiutato di firmare il progetto di risalita meccanizzata, www.risalitanograzie.it
e troverai conferma.
Tale progetto ha raso al suolo gli unici alberi rimasti a Rivoli, erano alberi secolari, ma per il progresso dell'Isola di Pasqua questo ed altro.

Io più che noioso lo trovo molto concreto, certo, non dice ciò che ci piacerebbe sentir dire, che il mondo è infinito e che possiamo spassarcela finché vogliamo.
Puoi crederci se vuoi, ma guarda questo pianeta come è ridotto, parla da solo e la causa chi è?

Cmq, in generale, non comprendo la volontà di screditare a tutti i costi Pallante.


Vedo che sei praticamente nuovo: nessun motivo di screditare Maurizio Pallante caro Reby; è che ultimamente trovando “strani” articoli in home noi abitudinari ci chiedevamo che cacchio c’ entra questo articolo verde in home: da Ashoka poi…Per di più ad un poeta come Winston si va a fare il contropelo: vedi post Marcocedol. Sarà stata l’ora tarda, ma le scelte erano due : o dare del fascista a Marcocedol per non aver compreso Winston o cercare “diplomaticamente” la solidarietà virtuale mettendo la”schedatura” tratta da Wikipedia. La laurrrrrrrea di M.Pallante sai a me che mi frega? A volte è proprio la visione prospettica, diversa, che incide.
Comunque sai come succede: uno compera il Manifesto, la Stampa, poi il Corriere della Sera e Repubblica e l’Unità se proprio gli avanzano i soldi, non comprerebbe mai il Giornale e l ’Avvenire. Con soddisfazione poi surfa in internet e posta cosa ritiene corretto o sia stimolante per sé stesso o gli altri, o giusto o non giusto uno sfoghetto se proprio gli scappa. (…..)

Su l’autarchia ti risponderò con calma quando l’occasione si presenterà. Sono particolarmente superstiziosa quindi non ti dico cosa sto facendo solo a scriverlo …Brr!
Invece su le 10 ore di lavoro ti accontento subito: a me piace lavorare, e per quel che mi preoccupa, alla tecnologia non ho mai chiesto di mandarmi in vacanza. E magari far lavorare il terzo mondo al mio posto. Cina compresa. E sono convinta che il mio personale impatto ambientale sia certamente inferiore al tuo. Certa. Pallante sfonda solo porte aperte. Ideologicamente parlando, certo…
--

Citazione:
Quelli che creano sono duri di cuore. Nietzsche, Friedrich. Così parlò Zarathustra: II, Dei compassionevoli
marcocedol
Inviato: 31/10/2007 19:27  Aggiornato: 31/10/2007 19:35
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 30/6/2006
Da: Torino
Inviati: 1340
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Nike,
se vuoi darmi del fascista, anarchico, comunista, terrorista o quello che preferisci fai pure, adoro collezionare etichette esperite dall'intelligenza altrui e ci provo pure gusto.

Quando rispondo ad un commento non credo comunque di avere bisogno o meno della tua approvazione, non avendola mai chiesta, nè mi domando se costui sia o meno il "poeta" di Nike, la qual cosa se permetti m'importa assai poco. Ti consiglio pertanto di badare a quanto tu capisci o meno i tuoi interlocutori, che ai miei, anche senza il tuo permesso, ci penso io rapportandomi come meglio credo.

Quali sarebero gli articoli "strani" che secondo voi abitudinari nell'immensa onniscienza che vi contraddistingue non c'entrerebbero un cacchio? E non c'entrerebbero un cacchio con cosa? Con voi abitudinari? Con il sito? Con l'idea che voi avete del sito? O con quella che gli altri dovrebbero avere del sito nel caso voi ne aveste una?

Articolo verde? Intendi il verde dei prati? Il verde dele tasche vuote? Il verde del ramarro o quello del tavolo da biliardo?
Che cacchio significa articolo verde?
Non sarà che con tutto quell'annoiarti, fra uno sbadiglio e l'altro, l'intervista a Pallante ti sei perfino scordata di leggerla?

Ashoka
Inviato: 31/10/2007 19:37  Aggiornato: 31/10/2007 19:37
Sono certo di non sapere
Iscritto: 11/7/2005
Da:
Inviati: 3660
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Citazione:
se vuoi darmi del fascista, anarchico, comunista, terrorista o quello che preferisci fai pure, adoro collezionare etichette esperite dall'intelligenza altrui e ci provo pure gusto.


172. Cedolin è un anarcoverdenazicomunista!

pensaci tu McBain!



Ashoka

winston
Inviato: 31/10/2007 21:36  Aggiornato: 2/11/2007 17:36
Mi sento vacillare
Iscritto: 30/10/2005
Da: Eurasia
Inviati: 392
 Re: Lo sgabello a tre gambe
dalla filosofia del Kendo: uno forza, due spirito, tre gambe, quattro occhi!

@ intervistautore 30/10, 21:52˜23:11,

Dalla verità secondo Marco sfugge il senso di certo fuori-gioco:
si richiama alla regoletta illesa per vederla immediatamente offesa,
il predicozzo da sermone e un razzolare da fellone. A gratis...

A rischio di aggiungere un indice al dizionario:
Il Global Warming è assunto controverso: ultimi portavoce anime candide quali Gore&Bliar.
Viene spontaneo constatare la gregarietà dell’effetto serra proclamato come assioma. Sopratutto se in originale viene già ribattezzato nel più trendy “Climate Change”.

Il pensiero Pallante non mancherà di meriti (senza ironia), ma quì non decolla dalla pista luogo-comune-ambientalista. Forse anche perchè legato al piolo della zavorra-serra.

L’impressione è soggettiva: ovviamente opinabile, ma non gratuita.

Sulle competenze, poi, sia reso omaggio ad ogni indirizzo di sapienza (lettere o cartoline non fa differenza). Ma già a farne privato commercio, occorre licenza: così per il meccanico, l’agrimensore o per la docenza. Lo straforo male si coniuga con l’innocenza. Se la prestazione va al ministro –nostro dipendente- allora è decenza elementare l’esibizione di patente, cadrèga o equivalente. Sopratutto se –in tema- il clima appare parecchio inquinato da:

1) cachet di prestazione lauti alquanto (€50mila per sei mesi),
2) appuntamenti equivoci (Renzo Innocenti, perito meccanico, consiliore giuridico [45mila€] del Ministro Melandri, Ugo Boghetta, ex deputato-ferroviere @ 20mila euro consulente Ministero Trasporti: 2 su 1285 esempi ),
3) qualifica=girevole: ESPERTO= consulente del ministro=ESPERT0,
4) consulenza -è stagione- che si fa transumanza: tratturo per mungitura & tosatura della cosa(res)publica,
5) un pecoraro ministro non sempre è buon pastore.

Honi soit qui mal y pense? Già appeso alla giarrettiera, il motto figura ormai timido persino sull’araldo inglese...
Di norma, quindi, CHIEDERE è lecito, rispondere cortese. Quì l’uno e l'altro sono doverosi.
Non è il divino che irge, ma l’umano che urge. Non questione d’ispirazione, bensì profilassi contro certa traspirazione.

"Chi controlla il presente controlla il passato, chi controlla il passato controlla il futuro" Orwell, 1984
rumenta
Inviato: 31/10/2007 22:05  Aggiornato: 31/10/2007 22:05
Mi sento vacillare
Iscritto: 25/1/2006
Da: Repubblica di Genova
Inviati: 801
 Re: Lo sgabello a tre gambe
reby:

Per chi ha paura dei discorsi del duce sul'autarchia, consiglierei di valutare l'autarchia solo dal punto di vista economico e di riflettere su una risposta a questa domanda:

A chi stronca le gambe l'autarchia?


in linea di massima sarei propenso a dire che danneggia i cittadini dello stato che la applica.
e questo posso affermarlo sulla base dei racconti delle mie nonne e dei miei genitori, che l'autarchia l'hanno vissuta sulla loro pelle....

Analizzando solo dal punto di vista economico, durante l'autarchia, la gente e le imprese, oltre a lambiccarsi il cervello per rimpiazzare ciò che si importava, inventando per esempio da noi la Nutella, la Lanital etc.

su qualità e prezzi dei beni autarchici, ovviamente, stendiamo un velo pietoso.
non su tutti, è naturale, ma perché non posso essere io a decidere??

Se veramente odiate la globalizzazione, il NWO, la Banca Mondiale, il Fondo Monetario internazionale, la BCE e tutti quegli enti che servono ad estendere il controllo dell'elite di pochi su tutte le nazioni, al di sopra della sovranità nazionale, allora economiocamente parlando mi dispiace la ma risposta migliore è l'autarchia.

la mia, invece, è la scelta consapevole di cosa comprare, a prescindere da tutta la pubblicità che mi viene propinata in modo palese od occulto.
è la mia capacità (e soprattutto la possibilità) di SCELTA che spaventa questi magnaccia, altro che l'autarchia....

Cuba, vittima di decenni di embargo, ha reagito sviluppando energia rinnovabile per conto proprio, così come si è buttata sulla medicina alternativa a base di erbe.

e tutto il mondo invidia lo stile di vita cubano

Rumenta hai ragione a non aver voglia di occuparti di un orto se torni dopo ore di lavoro e viaggio in auto/treno dal posto di lavoro, sarebbe strano il contrario.

Ma la descrescita parte da questo assunto, se è vero che la tecnologia deve aiutare l'uomo a lavorar di meno, perché invece si lavora le solite otto ore e di più?

Il punto è che se per svolgere un lavoro senza ausilio di macchine, prima ci volevano 10 ore, ora con il supporto delle macchine ce ne metto 5 per fare la medesima attività e guadagnando lo stesso se non di più, perché se ne continua a lavorare 10?
Se ne dovrebbe lavorare 5 ed avere le altre 5 a disposizione per se stessi e la propria famiglia.
Questo è miglioramento della qualità della vita, o a te piace lavorare 10 ore?


il lavoro per vivere, non vivo per lavorare, se è questo che ti stai chiedendo.
purtroppo devo anche lavorare 8 ore al giorno, altrimenti con meno dei 1087 euro mensili che percepisco, beh, direi che la mia "decrescita" è assicurata
certamente mi piacerebbe lavorare meno a parità di stipendio, non sono un masochista, ma dato che così non è.....
ed in ogni caso non credo mi piacerebbe impiegare il tempo libero guadagnato a parità di stipendio nella coltivazione del mio orticello di guerra.

Il punto è che così non avviene perché siamo immersi nel capitalismo, siamo schiavi dei diktat della produttività e competitività.
Quel surplus di reddito che ne deriva grazie all'ausilio delle macchine non viene redistribuito spalmanto equamente su tutta la comunità, ma solo ai soliti noti, ed i poveracci saranno sempre più schiavi.


veramente la schiavitù deriva dal "liberismo" imposto attraverso le leggi dello stato....

Chiedere a Pallante di risolvere il problema a Palazzo Chigi mi pare pura utopia, sappiamo chi ci governa perché lo fa e non è certo per noi, e non decide certo in base a quanto dichiarato dai consulenti esterni.

mah, francamente da un "professionista" così lautamente pagato ci si aspettano prestazioni di livello superiore.
è pur vero, d'altronde, che non è un cimoli da 2.9 milioni di euro annui, che così lusinghieri risultati ha ottenuto alla direzione delle ferrovie prima e dell'alitalia poi, ma tant'è....

In questo sito ho spesso letto che dalle autorità non ci si può aspettare niente, ed è vero e condivido, ma allo stesso tempo quanto noi, singoli cittadini siamo disponibili a metterci in gioco ed a mandare a fanculo il posto a 45 centesimi l'ora presso un call center???

se hai un'alternativa migliore da proporre, ben venga, sebbene non sia questo il mio caso.
altrimenti credo che chiunque decida di tenersi il posto al call center soprattutto quando, in moltissimi casi, è l'unico modo per portare a casa i pochi soldi che consentono di sopravvivere.....

Il pianeta è uno solo e se si pensa che sia il Bilderberg o i Ropthschilds a salvarci il culo credo che siamo sulla strada sbagliata.

se tu pensi che io possa aver mai pensato qualcosa del genere...... sei su una pessima strada

Se non si ha voglia di fare niente per cambiar le cose, allora non lamentiamoci del lavoro altrui, e finiamo la nostra vita rinchiusi in un call center prima che qualche catastrofe naturale ce lo spazzi via.

permettimi di obiettare.
sul lavoro altrui, se questi sono i risultati che si ottengono con i MIEI fottutamente sudati soldi, credo di aver titolo di lamentarmi fino alla fine dei secoli.
quanto alla catastrofe, non credo sarà naturale, tutt'altro....

[cut]

x rumenta
La decrescita non è quella di cui parlate, quello si chiama impoverimento, la decrescita è tutt'altra cosa.
La decrescita è una scelta consapovole, l'impoverimento è forzato.


al solito, è solo una questione di termini:
http://www.demauroparavia.it/30727

la decrescita può anche essere consapevole, nel senso che sono consapevole di star "decrescendo", ma se è imposta dall'alto, beh, più che forzata non può essere, non credi?



"La verità dev'essere brutale, violenta, armata ed arrabbiata. Altrimenti soccombe."
bandit
Inviato: 31/10/2007 22:38  Aggiornato: 31/10/2007 22:38
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 28/11/2005
Da:
Inviati: 1649
 Re: Lo sgabello a tre gambe
"durante l'autarchia, la gente e le imprese, oltre a lambiccarsi il cervello per rimpiazzare ciò che si importava..."
+++++++++++++
immaginiamo un po' quali enormi sforzi farebbe la fiat per rimpiazzare la toyota laddove questa fosse bloccata alla frontiera, e quanto sbattimento pur di ridurre i prezzi e migliorare la qualità.
per non parlare della sostituzione del sushi - sono tutti lì che aspettano, e non appena bloccheranno le importazioni (mi tocco) arriverà il sushi made in italy che costa meno ed è più buono. ma adesso non lo vendono perchè non sarebbe leale. scusa eh...

Ashoka
Inviato: 31/10/2007 23:20  Aggiornato: 31/10/2007 23:20
Sono certo di non sapere
Iscritto: 11/7/2005
Da:
Inviati: 3660
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Citazione:
A chi stronca le gambe l'autarchia?


Alla gente, che non può comprare il prodotto che voleva ma deve accontentarsi di un sostituto. Se infatti il prodotto locale era già migliore ed a costo inferiore non c'era bisogno di impedire l'importazione delle alternative. In caso contrario il danno è su chi domanda quel bene.

Inoltre per produrre i “beni sostituti” si vanno ad impegnare risorse e capitali che altrimenti avrebbero potuto essere investiti in altri settori più favorevoli.

Facciamo l'esempio delle automobili. Mettiamo il caso che si impedisca a tutti i marchi stranieri di vendere in Italia. L'Italiano ne ha un danno perché è costretto a comprare solo Fiat e affini, le aziende straniere che hanno potenziali vendite che non si concretizzano e così via. Chi ci guadagna sul breve periodo? Fiat.

Ma per il carburante come si fa?

Perché gli altri Stati non dovrebbero proibire le esportazioni italiane?

Alla fine l'Italiano si trova con meno scelta ed a pagare prezzi più cari .. e a bocca asciutta.



Citazione:
Il punto è che se per svolgere un lavoro senza ausilio di macchine, prima ci volevano 10 ore, ora con il supporto delle macchine ce ne metto 5 per fare la medesima attività e guadagnando lo stesso se non di più, perché se ne continua a lavorare 10?
Se ne dovrebbe lavorare 5 ed avere le altre 5 a disposizione per se stessi e la propria famiglia.
Questo è miglioramento della qualità della vita, o a te piace lavorare 10 ore?


Evidentemente non si guadagna di più ed infatti molti faticano ad arrivare a fine mese.

fiammifero
Inviato: 1/11/2007 10:26  Aggiornato: 1/11/2007 10:26
Sono certo di non sapere
Iscritto: 28/2/2005
Da: ROMA
Inviati: 5691
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Ma Pallante lo sà che l'Italia fa parte della UE,Nato,Onu,e tanti altri trattati in cui è succube del colonialismo USA ?
Anch'io posso essere consulente di chimere per avere riscontro tangibile nonchè belle pacche sulle spalle,ma una volta che poi vado a toccare "interessi e giardinetti altrui " mi ritroverei in compagnia di Falcone & C !

Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
blackbart
Inviato: 1/11/2007 10:57  Aggiornato: 1/11/2007 10:57
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 13/10/2007
Da:
Inviati: 1224
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Citazione:
Evidentemente non si guadagna di più ed infatti molti faticano ad arrivare a fine mese.


Eppure il PIL pro-capite è in continuo aumento - come del resto l'entropia dell'universo: che curioso fenomeno.

Al2012
Inviato: 1/11/2007 12:39  Aggiornato: 1/11/2007 12:42
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 25/10/2005
Da:
Inviati: 2158
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Come già detto. Condivido il pensiero di Marco.

L’economia, la vita sociale ed i rapporti tra esseri umani sono la conseguenza di una determinata cultura.

E’ la cultura in cui siamo immersi che determina il nostro comportamento, il nostro “modo” di rapportarci con il mondo.

La mia impressione è che l’attuale “cultura dominante” stia evidenziando i suoi limiti, e le sue ingiustizie.

Abbiamo un mondo che produce cibo a sufficienza per sfamare 10 miliardi di persone, ed abbiamo più di 2/3 dell’umanità che vive di stenti.

Per noi è ingiusto ed impossibile vivere con 1000 euro al mese, e un mare di umanità deve vivere con 1 dollaro, non voglio fare moralismo, ci sono in mezzo anch’io, voglio solo fare una constatazione di fatto.

Lo squilibrio generato dalla nostra cultura dove ci sta portando ??

E’ possibile uscire da una cultura di squilibrio e cercare una cultura più equilibrata ??

E’ possibile uscire da una cultura della “frammentazione”, della divisione, classificazione, dove la legge del più forte, astuto, la fa da padrona ??

E’ possibile entrare in una cultura “olistica” più equilibrata perché introduce un concetto di unione e di interrazione tra tutti gli elementi che la natura manifesta, nulla in natura è scollegato, fine a se stesso.

L’umanità è una “manifestazione” della Natura, una manifestazione cosciente di se stessa.

Grazie alla nostra coscienza possiamo comprendere leggi naturali ed adattare la nostra cultura ad esse e non viceversa.

“Capire … significa trasformare quello che è"
Paxtibi
Inviato: 1/11/2007 12:53  Aggiornato: 1/11/2007 12:53
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/4/2005
Da: Atene
Inviati: 8134
 Re: Lo sgabello a tre gambe
E’ possibile uscire da una cultura di squilibrio e cercare una cultura più equilibrata ??

Finché gli uomini non saranno tutti uguali di fronte alla legge non vedo come si possano eliminare gli squilibri.

Se non si risolve lo squilibrio di fondo – il pubblico ufficiale “vale di più” della persona normale – non vedo come si possa evitare lo squilibrio nella società.

E finché saranno altri a decidere per noi non potremo neanche farci niente.

erik
Inviato: 1/11/2007 14:34  Aggiornato: 1/11/2007 14:55
Mi sento vacillare
Iscritto: 1/10/2007
Da:
Inviati: 430
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Autarchia? Sembrerebbe un ottima idea, di primo acchito. Proviamo a verificarla con un po’ di calcoli. Dunque A produce il pane, e B produce l’olio. Così, se A vuole mangiare pane e olio deve comprare l’olio da B, e analogamente B deve comprare il pane da A. Non sarebbe meglio se A e B si facessero pane e olio da soli? Vediamo.
Dunque, produrre il pane costa ad A l’equivalente di 50 centesimi il chilo e lo rivende a B al prezzo di un euro (sono prezzi puramente fittizi, validi solo per l’esempio). Produrre la quantità di olio necessaria a condire un chilo di pane costa a B 1,50 euro, e lo rivende ad A al costo di 2 euro.
Condire un chilo di pane, così, costa ad A (0,50+2)=2,50 euri, e a B (1,50 +1) =2,50 euri.

Se A si facesse l’olio da solo, gli costerebbe 1,80 euro (perché non è altrettanto bravo di B nel produrlo) e un chilo di pane e olio gli costerebbe in totale 2,30 euri, quindi con un guadagno di 20 centesimi. Se B si facesse il pane da solo gli costerebbe 0, 80 centesimi (sempre perché è specializzato nel fare l’olio, e non nel pane). Un chilo di pane e olio così verrebbe, anche a lui 2,30 euri.

Allora, W l’autarchia? Non proprio. Infatti nell’ipotesi di libero scambio se A produce 2 chili di pane, vendendone uno a B e acquistando l’olio da lui, il costo totale di due chili di pane e olio diventa (1+ 4-1)=4 euri, al posto dei 4,60 euri dell’ipotesi autarchica. Se B produce 2 quantitativi di olio, e ne vende uno ad A il suo costo diventa (3+2-2)= 3 euri!

Morale della favola: il commercio è cosa buona e santa, l’autoproduzione è un’emerita sciocchezza, e soprattutto, questo è un ragionamento economico da prima elementare.


EDIT: ho voluto tanto fare lo sborone, e naturalmente c'è un errore nei calcoli qui sopra. Lascio a voi il gusto di scoprirlo.

Pyter
Inviato: 1/11/2007 15:01  Aggiornato: 1/11/2007 15:01
Sono certo di non sapere
Iscritto: 15/9/2006
Da: Sidonia Novordo
Inviati: 6250
 Re: Lo sgabello a tre gambe
TESI DI :Al2012
L’umanità è una “manifestazione” della Natura, una manifestazione cosciente di se stessa.

ANTITESI DI :Al2012
E’ possibile uscire da una cultura della “frammentazione”, della divisione, classificazione, dove la legge del più forte, astuto, la fa da padrona ??

SINTESI DI PYTER:
La natura ha già in se stessa le risposte. Seleziona il più forte adatto a soppravvivere in un determinato ambiente, do you remember another
thread?

Mettiamoci il cuore in pace.L' "adattabilità" non è una cosa che abbiamo
tutti...per natura. E chi non si "adatta"...

...non farebbe mai il consulente.

"Nessuno ha il diritto di fare quel che desidera, ma tutto è organizzato per il meglio." (Antico decreto reale tolemaico)
Al2012
Inviato: 1/11/2007 19:18  Aggiornato: 1/11/2007 19:18
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 25/10/2005
Da:
Inviati: 2158
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Ciao Paxtibi

Aggiungerei che finché le comunità umane, le nazioni non sono in grado di garantire una vita dignitosa a tutta l’umanità senza squilibrare il ciclo naturale, in modo da consegnare alle generazioni future un ambiente sano ed una società a dimensione umana …. Con ritmi umani.

Certo è vero tutti noi subiamo le decisioni di qualcun altro, seguiamo “l’incantesimo”, ma resta pur vero che noi dobbiamo imparare ad “essere padroni del nostro pensiero”, cosa che se ci rifletti con sincerità, ti puoi accorgere che succede meno spesso di quello che puoi credere.

Non credo in una rivolta, anche se parte dal basso con spirito di rinnovamento, ma coinvolta da sentimento di riscatto,vendetta ed invidia, e la solita sete di potere, la storia ci insegna che alla fine dei giochi, (dopo tanti morti) si è sostituito un potere con un altro, sempre sotto le file dei burattinai, che stanno dietro il palcoscenico.

Penso che qualcosa di realmente innovativo e costruttivo può nascere solo con la presa di coscienza del valore di ogni singolo individuo, all’interno di una comunità orientata alla condivisione, ed all’aiuto reciproco.

Utopia !!!

Ci sono esempi di condomini, dove si è instaurato un rapporto diverso tra le persone.

Gruppi di acquisto organizzato.

Un po’ come saltare dalla ideologia dell’avere a quella dell’essere.


Ciao Pyter

SINTESI DI PYTER:
La natura ha già in se stessa le risposte. Seleziona il più forte adatto a soppravvivere in un determinato ambiente, do you remember another
thread?

Mettiamoci il cuore in pace.L' "adattabilità" non è una cosa che abbiamo
tutti...per natura. E chi non si "adatta"...

...non farebbe mai il consulente.

------

Tratto da “La scienza della Vita” di F. Capra:

…. Come abbiamo visto in questo libro, i sistemi viventi sono delle reti autogenerative, che a livello di struttura organizzativa si presentano racchiuse da confini, ma che restano tuttavia aperte a continui flussi di energia e di materia.
Questa visione sistemica della vita ci consente di formulare un insieme di principi organizzativi, che potrebbero essere identificati come i principi fondamentali dell’ ecologia e usati come linee guida nella costruzione di comunità umane sostenibili.

Scendendo nello specifico, ci sono sei principi dell’ecologia che rivestono un’importanza critica nel sostenere la vita:

RETI.
A tutti i livelli del mondo naturalw, troviamo dei sistemi viventi nidificati all’interno di altri sistemi viventi – delle reti all’interno di reti. Lo scopo dei loro confini non è quello di porre delle separazioni, ma è soltanto quello di segnare delle entità. Attraverso i loro confini, tutti i sistemi viventi comunicano l’uno con l’altro e condividono le risorse.

CICLI
Per restare in vita, tutti gli organismi viventi devono continuamente attingere a flussi di materia ed energia dall’ambiente che li circonda; inoltre, tutti gli organismi viventi producono ininterrottamente dei rifiuti. Tuttavia, considerato nel suo complesso, un ecosistema non produce alcun rifiuto, poiché ciò che una specie elimina diventa nutrimento per un’altra. In questomodo, la materia circola costantemente attraverso la rete della vita.

ENERGIA SOLARE
L’energia solare, trasformata in energia chimica dalla fotosintesi delle piante verdi, alimenta i cicli ecologici.

SODALIZIO
Gli scambi di energia e di risorse all’interno di un ecosistema sono sostenuti da diffuse forme di cooperazione.
La vita non ha preso possesso del pianeta attraverso la lotta, bensì attraverso la cooperazione, i sodalizi e il lavoro di squadra.

DIVERSITA’
La stabilità e la capacità di recupero degli ecosistemi dipendono dalla ricchezza e dalla complessità delle loro reti ecologiche. Quanto più è grande la loro biodiversità, tanto più forti saranno le loro capacità di recupero.

EQUILIBRIO DINAMICO
Un ecosistema è una rete flessibile, in costante fluttuazione. La sua flessibilità è una conseguenza delle catene di retroazione che esso racchiude e che mantengono il sistema in uno stato di equilibrio dinamico. Nemmeno una singola variabile si trova agli estemi della propria scala di valori, ma tutte oscillano attorno ai propri valori ottimali.

“Capire … significa trasformare quello che è"
blackbart
Inviato: 1/11/2007 19:34  Aggiornato: 1/11/2007 19:34
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 13/10/2007
Da:
Inviati: 1224
 Re: Lo sgabello a tre gambe
erik:
Citazione:
Morale della favola: il commercio è cosa buona e santa, l’autoproduzione è un’emerita sciocchezza, e soprattutto, questo è un ragionamento economico da prima elementare.


Va bene il discorso che fai ma nell'articolo non mi sembra si parlasse di "autarchia".
L'attuale economia è basata su comportamenti schizofrenici!
Questo è palese.
Uno degli esempi più emblematici è fornito dal mercato delle acque minerali in cui A imbottiglia l'acqua e la manda a B che si trova a mille chilometri di distanza e viceversa. Si produrrà anche PIL ma c'è un enorme e inutile dispendio di energia, risorse nonchè un aumento dei costi da parte del consumatore. Tanto varrebbe che sia A che B si bevessero la propria acqua!

redna
Inviato: 1/11/2007 21:22  Aggiornato: 1/11/2007 21:23
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/4/2007
Da:
Inviati: 8095
 Re: Lo sgabello a tre gambe
blackbart
cito-
L'attuale economia è basata su comportamenti schizofrenici!
---
E' la prima che si dice <<veramente>> che cosa è l'economia.
Almeno quella attuale.
L'esempio dell'acqua minerale è sconvolgente.
In pratica A e B si bevono la stessa acqua che viaggia in bottiglie di plastica da una parte all'altra.
Quello che è fondamentale è che non si può vivere senza idratarsi.
Ma è dell'acqua che si ha bisogno non della MARCA dell'acqua....

Il ragionamento economico di prima elementare potrebbe rivelarsi quello giusto, però!

C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
NiHiLaNtH
Inviato: 1/11/2007 22:07  Aggiornato: 1/11/2007 22:07
Sono certo di non sapere
Iscritto: 5/12/2005
Da:
Inviati: 3225
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Citazione:
Non credo in una rivolta, anche se parte dal basso con spirito di rinnovamento, ma coinvolta da sentimento di riscatto,vendetta ed invidia, e la solita sete di potere, la storia ci insegna che alla fine dei giochi, (dopo tanti morti) si è sostituito un potere con un altro, sempre sotto le file dei burattinai, che stanno dietro il palcoscenico.


Di vere rivolte non ce ne sono mai state. Ce ne sarà una sola ma avverrà solo quando si toccherà il fondo.

erik
Inviato: 2/11/2007 3:59  Aggiornato: 2/11/2007 3:59
Mi sento vacillare
Iscritto: 1/10/2007
Da:
Inviati: 430
 Re: Lo sgabello a tre gambe
blackbart:
"Va bene il discorso che fai ma nell'articolo non mi sembra si parlasse di "autarchia". "

Si parla di produrre 'beni' al posto di 'merci'. Il senso è quello. In altre parole ognuno dovrebbe contentarsi di coltivare il suo orticello, e se qualcuno è felice così a me sta bene. Peccato che in questo modo ci spaccheremmo la schiena per far crescere gli zucchini, e non rimarrebbe tempo per fare nient'altro. Poniamo che voglia andare al cinema: un film è un bene o una merce? e i libri? e i videogiochi? i cellulari? l'ipod? scusatemi tanto se sono uno schifoso consumista, ma dovrete passare sul mio cadavere per privarmi di tutto ciò.
Inoltre, non esistono economisti che confondono il PIL con la misura del benessere, ma datemi un esempio dove a una diminuizione del PIL è corrisposto un aumento degli indicatori della qualità della vita. Poi ci mando Pallante e Pecoraro nei paesi che decrescono.

redna
Inviato: 2/11/2007 9:54  Aggiornato: 2/11/2007 9:54
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/4/2007
Da:
Inviati: 8095
 Re: Lo sgabello a tre gambe
erik
visto che ti dichiari uno 'schifoso consumista' sono stati proprio una serie di schifosi consumisti che hanno portato il mondo a questo punto.
E'meglio rompersi la schiena a coltivar zucchine o a schiantarsi ai 200 sulla tangenziale???
E'meglio aver la zucchina normale o quella OGM?
E'meglio aver tutto il tempo libero che vuoi e non saper cosa farne e annoiarsi davanti ai, film, sbadigliare sui libri, davanti al videogioco, farsi friggere la testa dal cellulare, intorpidirsi con l' ipod?

Erik, guarda che non ci mancava nulla.

L'illusione è che <<qualcuno>> ci ha detto che mancava qualcosa.
Probabilmente quel <<qualcuno>> guardava a consolidare fortune e nella sua fantasia il solo verde che vedeva era quello delle banconote.

Poi se,in futuro, non ci saranno più zucchini questo è affar nostro.
E mi pare che molti,anche oggi,facciano fatica SOLO A MANGIARE.....

C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
blackbart
Inviato: 2/11/2007 12:24  Aggiornato: 2/11/2007 12:24
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 13/10/2007
Da:
Inviati: 1224
 Re: Lo sgabello a tre gambe
erik:
Citazione:
Si parla di produrre 'beni' al posto di 'merci'. Il senso è quello.


Ma ciò è indipendente dall'autarchia di cui tu discutevi.
Più in generale si parlava dei vantaggi dell'autoproduzione e di come, a volte, l'auto-produzione può essere preferibile al commercio.
In modo analogo un sistema monopolistico non è necessariamente peggiore di uno concorrenziale purchè naturalmente ciò non sia imposto da leggi statali.

Citazione:
In altre parole ognuno dovrebbe contentarsi di coltivare il suo orticello, e se qualcuno è felice così a me sta bene. Peccato che in questo modo ci spaccheremmo la schiena per far crescere gli zucchini, e non rimarrebbe tempo per fare nient'altro.


Prova a sostituire gli zucchini con altre erbe e vedi te se l'auto-produzione non è vantaggiosa..
Ma auto-produzione è anche usare un impianto di riscaldamento autonomo, magari basato su cogenerazione, oppure un impianto fotovoltaico..
Insomma.. credo che vi siano situazioni in cui il proprio piccolo orticello sia più vantaggioso del grande mercato.. magari più a misura d'uomo, meno alienante..
Chiaro che non si può generalizzare nè in una direzione nè nell'altra!

Citazione:
Poniamo che voglia andare al cinema: un film è un bene o una merce? e i libri? e i videogiochi? i cellulari? l'ipod?


Possono essere entrambe le cose naturalmente.
Tuttavia l'esempio del mio post precedente mostra come sia possibile trasformare un bene necessario (l'acqua) in una merce totalmente inutile e costosa: infatti si paga non il bene in sè (l'acqua???) ma la silouhettosa bottiglia di plastica, il suo trasporto, lo stoccaggio, la vendita, la pubblicità, ecc.. tutte cose di cui neppure usufruiamo visto che poi ci tocca pure riciclare la stessa bottiglia!

Citazione:
scusatemi tanto se sono uno schifoso consumista, ma dovrete passare sul mio cadavere per privarmi di tutto ciò.


Libero di fare ciò che vuoi ma permetti pure che altri discutano circa l'inopportunità di gettare via soldi inutilmente.

Citazione:
Inoltre, non esistono economisti che confondono il PIL con la misura del benessere, ma datemi un esempio dove a una diminuizione del PIL è corrisposto un aumento degli indicatori della qualità della vita.


Concordo sul fatto che in generale ad una diminuzione del PIL corrisponderebbe un peggioramento della qualità della vita; tuttavia non è valido il viceversa poichè tale peggioramento si registra anche nel caso di aumento del PIL.
Inoltre abbiamo verificato come vi siano molti esempi in cui il singolo può avere dei comportamenti che pur riducendo il PIL nazionale gli permettono di guadagnarci in benessere individuale (fisico ed economico): per esempio nei paesi dove è diffusa l'abitudine a recarsi al posto di lavoro in bicicletta o con i mezzi pubblici la qualità della vita è sicuramente migliore.

Comunque uno dei motivi per cui si deve sperare che il PIL continui ad aumentare è che gli Stati sono indebitati fino al collo e solo attraverso un aumento del PIL possono sperare di continuare, a spese nostre, la loro lenta agonia: agonia che non può che culminare nel modello argentino essendo ovvio che il PIL, a differenza del debito, non può aumentare all'infinito!

marcocedol
Inviato: 2/11/2007 14:30  Aggiornato: 2/11/2007 14:30
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 30/6/2006
Da: Torino
Inviati: 1340
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Erik,
provo a spiegarti alcune cose che credo tu abbia equivocato.

1) Pecoraro ed i verdi non hanno nulla a che fare con la decrescita, sono solamente un partito politico che fra psicosette e millantatori di professione cerca di stare seduto in parlamento.

2) La decrescita nulla ha a che fare con l'autarchia o con fantomatici ritorni al passato, non propone un mondo che torni indietro, bensì un mondo che vada avanti cercando di creare un futuro.

3) La decrescita non impedisce affatto che tu, se lo desideri, vada al cinema, usi i videogiochi, il cellulare o l'ipod. La decrescita non è nemica della tecnologia, al contrario presuppone un uso molto più spinto della tecnologia, indirizzandola però verso pratiche virtuose quali il risparmio energetico anzichè verso l'incremento della produttività.

4) L'autoproduzione non è una sciocchezza, l'uomo pratica l'autoproduzione da migliaia di anni, mentre solo nell'ultimo secolo è diventato completamente dipendente dal denaro per garantirsi qualunque genere di bene o servizio, in quanto non è più capace di autoprodurre nulla. L'orto e gli zucchini sono solo un esempio, come potrebbe essere costruirsi una sedia o aggiustare la caldaia del tuo vicino di casa.

5) la differenza fra bene e merce è semplicemente costituita dal fatto che la merce la scambi per mezzo del denaro. Il bene acqua che bevi alla fontanella diventa merce allorquando la vai a comprare in bottiglia al supermercato.

6) Tutti gli economisti misurano il benessere delle nazioni per mezzo del PIL e tutti sostengono che il presupposto per aumentare il benessere e la qualità della vita delle popolazioni sia costituito dall'incremento del PIL. FALSO! Quando tu vai a a sbattere con la macchina e fai 2000 euri di danno il PIL sale ma il tuo benessere non credo. Quando finisci all'ospedale perchè respiri male a causa di tutte le porcate che hai respirato fino a quel momento il PIL sale ancora, ma il tuo benessere e la qualità della tua vita stanno sotto i tacchi. Anche quando hanno bombardato e distrutto l'Iraq il PIL di tutte le nazioni che producono armi (Italia compresa) è salito, mai sai il benessere...

7)Non esistono paesi che volontariamente abbiano diminuito il proprio PIL applicando la decrescita, per cui sarebbe impossibile fornirti degli esempi in proposito. In compenso tutti i paesi del mondo continuano ad aumentare il proprio PIL, con i risultati che ogni giorno commentiamo anche su questo sito.

lx_alfo_xl
Inviato: 2/11/2007 15:35  Aggiornato: 2/11/2007 16:07
Ho qualche dubbio
Iscritto: 3/9/2006
Da:
Inviati: 93
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Ponendo che la produzione di energia elettrica nella mia casa non viene più alimentata da petrolio ma dai pannelli sono più povero? La Cina è il primo produttore in quantita di beni ma non è nel G8. Chi è più ricco chi ha 10 uova del valore di 1 euro o 5 uova del valore di 2 euro? Se un pescatore africano pesca una spigola in mare prende tutti gli aromi dalla terra e se lo cucina, invece noi per mangiare la stessa spigola spendiamo 100 euro (con tutti i costi sociali annessi) siamo più ricchi o più coglioni? Se muoiono miagliaia di operai all'anno aumento il PIL, se sfascio le vetrine aumento il PIL, se faccio muovere le cose aumento il PIL, invece se produco, come nell'esempio precedente, energia a costo 0, il PIL lo azzero. Il Pil non è un indice del benessere. Se i beni che ci fanno stare meglio scarseggiano il Pil non ce lo dice, se vi è inflazione e il pil aumenta non è detto che i consumi aumentino

Al2012
Inviato: 2/11/2007 16:56  Aggiornato: 2/11/2007 16:56
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 25/10/2005
Da:
Inviati: 2158
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Alcuni link

Bio Architettura
QUI

Natural Step
QUI

emissione zero
QUI



In lingua inglese (sob .. sob)

Ecoliteracy
http://www.ecoliteracy.org/

Zero Emissions Research & Initiatives (ZERI)
http://www.zeri.org/

second nature
http://www.secondnature.org/

“Capire … significa trasformare quello che è"
NiHiLaNtH
Inviato: 2/11/2007 18:24  Aggiornato: 2/11/2007 18:24
Sono certo di non sapere
Iscritto: 5/12/2005
Da:
Inviati: 3225
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Citazione:
Ponendo che la produzione di energia elettrica nella mia casa non viene più alimentata da petrolio ma dai pannelli sono più povero?


Naturalmente perchè tutti abbiamo lo spazio per mettere i panneli solari vero?

blackbart
Inviato: 2/11/2007 19:06  Aggiornato: 2/11/2007 19:06
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 13/10/2007
Da:
Inviati: 1224
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Citazione:
Naturalmente perchè tutti abbiamo lo spazio per mettere i panneli solari vero?


Perchè devi rispondergli così? Ha solo portato un esempio della sua esperienza personale mica ha detto che chi non fa come lui deve impiccarsi..

marcocedol
Inviato: 2/11/2007 19:37  Aggiornato: 2/11/2007 19:37
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 30/6/2006
Da: Torino
Inviati: 1340
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Il problema dei pannelli solari non è certo costituito dallo spazio, poichè tutte le case (dai condomini alle villette) hanno il tetto ed è sul tetto che si mettono i pannelli, non in sala da prenzo.

NiHiLaNtH
Inviato: 2/11/2007 21:28  Aggiornato: 2/11/2007 21:30
Sono certo di non sapere
Iscritto: 5/12/2005
Da:
Inviati: 3225
 Re: Lo sgabello a tre gambe
si ma mica possono garantire energia per tutte le famiglie.

redna
Inviato: 2/11/2007 21:39  Aggiornato: 2/11/2007 21:39
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/4/2007
Da:
Inviati: 8095
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Come si sono fatti gli impianti di riscaldamento di metano.....

L'unico handicap: l'energia del sole é GRATIS
(E SI è DETTO TUTTO...)

C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
NiHiLaNtH
Inviato: 2/11/2007 21:43  Aggiornato: 2/11/2007 21:43
Sono certo di non sapere
Iscritto: 5/12/2005
Da:
Inviati: 3225
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Scusa ma quanti panneli vuoi mettere su un tetto 30? Bastano per tutti?

redna
Inviato: 2/11/2007 21:48  Aggiornato: 2/11/2007 21:48
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/4/2007
Da:
Inviati: 8095
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Nn sono del settore e la domanda è tecnica.
Penso però se si cominciasse SERIAMENTE a pensare all'energia solare poi i problemi si risolvono strada facendo...
Certo che se si parte dicendo...ma basteranno..oddio diventiamo "poveri di energia " allora....Ma se almeno un 50% dell'energia venisse dal sole, sarebbe già un vantaggio....

C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
marcocedol
Inviato: 2/11/2007 21:52  Aggiornato: 2/11/2007 21:52
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 30/6/2006
Da: Torino
Inviati: 1340
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Nih,
personalmente penso che le energie rinnovabili, come il solare, siano un'ottima cosa ma solamente qualora inserite in un contesto di riduzione degli sprechi energetici ed in presenza di un sistema di distribuzione dell'energia a maglie molto strette che permetta l'intersacambio a livello locale.

Oggi non esiste nulla di tutto ciò, poichè la "gamba" politica cui allude Pallante in realtà è praticamente inesistente.
Oggi esiste il solare termico, ottimo per ottenere l'acqua calda e basta.
Oppure il fotovoltaico, molto più caro, per mezzo del quale si può ottenere energia elettrica ad un prezzo che risulta conveniente solo grazie agli incentivi statali. Si possono installare pannelli fotovoltaici su una villetta come su un condominio, ma perchè la cosa possa rivelarsi efficiente su larga scala occorrerebbe un sistema distributivo che permettesse di "vendere" le eccedenze nelle ore in cui non si consuma ed eventualmente acquistare nei momenti in cui il consumo supera la produzione.

L'autoproduzione energetica sarebbe un'ottima cosa ma si tratta di una pratica profondamente osteggiata da qualunque governo, credo ti sia facile immaginare il perchè.

NiHiLaNtH
Inviato: 2/11/2007 21:55  Aggiornato: 2/11/2007 22:08
Sono certo di non sapere
Iscritto: 5/12/2005
Da:
Inviati: 3225
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Certo ma io vedo cose più urgenti di cui occuparsi come l'11 settembre e le scie chimiche ( e altre tecniche di controllo climatico ). Oppure vogliamo protestare solo quando ce lo dice Grillo?

marcocedol
Inviato: 2/11/2007 22:20  Aggiornato: 2/11/2007 22:20
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 30/6/2006
Da: Torino
Inviati: 1340
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Nih,
l'11 settembre, le scie chimiche ed il problema della crescita sono tutte facce della stessa medaglia ed andrebbero prese tutte in considerazione.

Cosa c'entra Beppe Grillo?

NiHiLaNtH
Inviato: 2/11/2007 22:47  Aggiornato: 2/11/2007 22:47
Sono certo di non sapere
Iscritto: 5/12/2005
Da:
Inviati: 3225
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Assolutamente no, loro vogliono renderci più poveri e ci stanno riuscendo quindi il problema è la descrescita non la crescita. E come vogliono convincerci a diventare poveri ma felici? Facendoci sentire in colpa, dicendo che stiamo distruggeno il pianeta ( noi certo, mica loro, loro sono dei benefattori ) terrorizzandoci continuamente. In questo modo la popolazione presa dalla disperazione è disposta ad accettare qualunque misura estrema pur di rimanere in vita.

redna
Inviato: 2/11/2007 23:10  Aggiornato: 2/11/2007 23:12
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/4/2007
Da:
Inviati: 8095
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Nih...
cito-
...loro vogliono renderci più poveri...
---
Ma guarda che non è che ci vogliono rendere più poveri, vogliono solo non diventare poveri loro...
Se non c'è il petrolio deve uscire qualcosa che LORO abbiano lo stesso guadagno...quindi non ha importanza se moriamo asfissiati ...l'importanto è che LORO abbiano i denari...non che noi diventiamo più o meno poveri.
Lo siamo già poveri.
Dovendo comprare l'energia dai soliti siamo SCHIAVI...

Infatti i pannelli solari che vanno a energia GRATIS del sole ...non vanno bene.
Ma a chi??? a noi o LORO????
Se si abbocca credendo all fandonie che il pianeta l'abbiamo rovinato NOI...allora è veramente la fine.

Perchè non pensiamo SERIAMENTE a FARE quello che CI DICONO di fare...
Es: metterci delle coperte di lana e usare poco il riscaldamento
Spegnere le luci e usare poca elettricità
Consumare meno acqua..
Dopo aver fatto questo, e ci sentiamo felici di aver salvato un pò il pianeta, che cosa abbiamo realizzato per noi.?

Uno ZERO ASSOLUTO anche in termini economici.L'indotto è stato fatto e si paga SEMPRE.
Se si usa meno riscaldamento le tasse aumentano perchè non si perdano profitti delle ditte che erogano gas....
Se si consuma meno eletttricità aumenta la tassa dell'ENEL....
Il mercato ha sempre funzionato con la domanda e l'offerta...
ma come mai se la domanda cala bisogna pagare lo stesso???
Sempre per gli ALTRI.
Chi risparmia ha il solo risultato che paga per un altro.
E un altro ha tutto GRATIS.

C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
NiHiLaNtH
Inviato: 2/11/2007 23:33  Aggiornato: 2/11/2007 23:36
Sono certo di non sapere
Iscritto: 5/12/2005
Da:
Inviati: 3225
 Re: Lo sgabello a tre gambe
No e qui sbagli, il denaro non gli manca quello che gli manca è il potere assoluto su di noi. La società dei loro sogni e composta da meno di un miliardo di persone un numero che permetta loro di controllarli facilmente. Persone povere, microchippate e controllate 24 ore su 24, ma felici. Felici perchè rinunciando alle proprie libertà hanno fermato il terrorismo e le guerre, felici perchè diventando poveri e avendo decimato gran parte della popolazione mondiale hanno salvato il pianeta dalla sicura distruzione.

blackbart
Inviato: 2/11/2007 23:44  Aggiornato: 2/11/2007 23:44
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 13/10/2007
Da:
Inviati: 1224
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Citazione:
La società dei loro sogni e composta da meno di un miliardo di persone un numero sufficiente che permetta loro di controllarli facilmente.


Se è possibile controllare un miliardo di persone, è possibile controllarne dieci.
Ma sono convinto che il controllo non sia neppure necessario..
(purchè il PIL aumenti..)

redna
Inviato: 2/11/2007 23:52  Aggiornato: 2/11/2007 23:52
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/4/2007
Da:
Inviati: 8095
 Re: Lo sgabello a tre gambe
...quello che gli manca è il potere assoluto su di noi.
---
Voglio vedere se non avessero introiti,quindi poco denaro, come se la caverebbero.
Voglio dire ...siamo noi che li foraggiamo...
In questa maniera ci controllano.
Quando dobbiamo comprare anche i benei di prima necessità da loro...siamo già controllati.
Perchè?
Perchè non abbiamo nemmeno un pezzo di terra per coltivare nulla.
E non sappiao più come si fa a coltivare l'insalata.
Non sappiamo nemmeno cosa mangiamo.
C'è qualcuno che protesta?Quindi SIAMO GIA CONTROLLATI.
Non c'è bisogno di aspettare il futuro....

Cosa si potrebbe fare.Il loro mondo se lo sono costruito, noi l'abbiamo supinamente accettato.
Ci sembrava il miglior mondo possibile.Penso sarebbe ora che ideassimo un MONDO NOSTRO e il LORO lasciarglielo.
Ma chi è che REALMENTE ha voluto la guerra al terrorismo?
Chi è che REALMENTE sta decimando la popolazione mondiale?

LORO stanno continuando la loro <<opera>>???
E NOI????

C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
erik
Inviato: 3/11/2007 1:46  Aggiornato: 3/11/2007 1:46
Mi sento vacillare
Iscritto: 1/10/2007
Da:
Inviati: 430
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Marco Cedolin:
io posso anche crederti quando dici che i sostenitori della decrescita non propongono un fantomatico ritorno al passato, ma forse andrebbe anche spiegato a persone come Redna.

A me va benissimo che si difondano stili di vita più responsabili e meno spendaccioni, ma intanto questo non deve intaccare la mia libertà personale (coi miei soldi faccio quello che voglio, e se voglio acqua minerale dell'Alabama nessuno pretenda di farmi sentire in colpa).
Poi il risparmio non è nemico della crescita: se invece di spendere 1000 euro per il riscaldamento ne spendo 500, questo libera risorse che possono essere investite in maniera più efficace (ad esempio posso passare una settimana in un agriturismo) e questo fa crescere il PIL anche più di prima.

"Tutti gli economisti misurano il benessere delle nazioni per mezzo del PIL e tutti sostengono che il presupposto per aumentare il benessere e la qualità della vita delle popolazioni sia costituito dall'incremento del PIL."

Quello che dici, semplicemente, non è vero. Mai sentito parlare di Indice di Sviluppo Umano? o dello Human Poverty Index? Se viene spesso usato il PIL come scorciatoia è semplicemente perché c'è una forte correlazione fra PIL e tutti gli altri indicatori, e questo è un fatto indubitabile. E infatti, se vi mettete a sfogliare il Rapporto sullo Sviluppo Umano che l'ONU pubblica annualmente, potete constatare che vi è un costante miglioramento in quasi tutti i paesi (anche quelli più poveri).

marcocedol
Inviato: 3/11/2007 2:11  Aggiornato: 3/11/2007 2:11
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 30/6/2006
Da: Torino
Inviati: 1340
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Erik,
I rapporti dell'ONU personalmente davvero non m'interessano (bada bene lo dico senza astio) così come la V.U sull'11 settembre o le statistiche pilotate da questo o quel governo.

Se tu sei davvero convinto che vi sia un miglioramento in quasi tutti i paesi e questo mondo vada bene così non vedo perchè mai dovresti impegnarti per fare dei cambiamenti, è ovvio che tu non ne senta il bisogno.

NiHiLaNtH
Inviato: 3/11/2007 9:48  Aggiornato: 3/11/2007 10:05
Sono certo di non sapere
Iscritto: 5/12/2005
Da:
Inviati: 3225
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Citazione:
Se è possibile controllare un miliardo di persone, è possibile controllarne dieci.


Questa non l'ho capita.


redna un miliardo di persone è più che sufficiente per mantenerli e le persone in eccesso sono pericolose per il sistema e in un modo o nell'altro vanno eliminate.

Citazione:
Ma guarda che non è che ci vogliono rendere più poveri, vogliono solo non diventare poveri loro...


No tu non hai diritto ad essere ricco perchè non sei nessuno slo loro possono esserlo. E' la loro mentalità che ci vuoi fare.

Citazione:
Penso sarebbe ora che ideassimo un MONDO NOSTRO e il LORO lasciarglielo.


Certo un nuovo mondo come te l'ho descritto sopra ci stanno gà lavorando.
Io direi che è ora di spaccargli il culo a questi stronzi poi si vedrà che tipo di mondo realizzare perchè finchè esisteranno sta sicuro che non ti lasceranno mai fare nulla.

Citazione:
Poniamo che voglia andare al cinema: un film è un bene o una merce? e i libri? e i videogiochi? i cellulari? l'ipod? scusatemi tanto se sono uno schifoso consumista, ma dovrete passare sul mio cadavere per privarmi di tutto ciò.


Non ti preoccupare il continuo aumentare delle temperature, la siccità e gli altri disastri climatici ti faranno cambiare idea e adotterai uno stile di vita più sobrio ( come consiglia di fare il nostro presidente napolitano ), e se non la cambierai verrai bollato come negazionista, nemico di gaia, antisemita etc poi giustiziato o portato in un campo di concentramento

redna
Inviato: 3/11/2007 11:34  Aggiornato: 3/11/2007 11:42
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/4/2007
Da:
Inviati: 8095
 Re: Lo sgabello a tre gambe
mi scomodo solo un momento per dare una risposta a ....persone come erik....

cito-
E infatti, se vi mettete a sfogliare il Rapporto sullo Sviluppa Umano che ONU pubblica annualmente, potete constatare che vi è un costante miglioramento in quasi tutti i paesi (anche quelli più poveri).
---

Ok...per la serie Cronache dall'Altra Galassia .....anche oggi erik ha detto la sua!!!!


Nih....
ma guarda che la frase del controllo dei 10 miliardi non l'ho scirtta...

C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
blackbart
Inviato: 3/11/2007 11:40  Aggiornato: 3/11/2007 11:40
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 13/10/2007
Da:
Inviati: 1224
 Re: Lo sgabello a tre gambe
NiHiLaNtH:
Citazione:
Questa non l'ho capita.


Non c'è niente da capire.
1. E' già il presente
2. Più persone ci sono più difficili sono le sfide da superare dunque con più facilità si può imporre una "regia" in grado di risolvere tali problemi.

Impoverire la popolazione?
Al contrario il trucco sta nel garantire un livello di vita decente ad una borghesia benestante in modo che la popolazione nel suo complesso giudichi svantaggiosa una qualsiasi rivoluzione.

Il consumismo non è libertà: maggiore è la popolazione e la quantità di merci richieste (perlopiù superflue) più l'individuo sarà dipendente da grandi multinazionali, le uniche in grado di sviluppare una tale potenza produttiva e distributiva.

lx_alfo_xl
Inviato: 3/11/2007 12:00  Aggiornato: 3/11/2007 12:12
Ho qualche dubbio
Iscritto: 3/9/2006
Da:
Inviati: 93
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Io ho semplicemente fatto degli esempi per spiegare il PIL, che è una misura insignificante, perchè misura il valore. Se io ho bisogno di due pagnotte di pane al giorno a me non interessa il loro valore, io non sono più ricco se ho 1 pagnotta di un valore maggiore, perchè il mio fabbisogno è 2. Io ho solo detto che posso produrre la stessa quantità di bene, lo stesso benessere, per esempio l'illuminazione in casa o costruendo case che non disperdono il calore, come avviene a Bolzano, e questo permette di consumare irrisori litri di gas, mantenendo lo stesso livello di tepore nella casa. Ho ridotto il PIL, sono più povero? Ho ridotto la mia soddisfazione? Non si investe nulla per decrescere, questo è il senso, rimanendo sullo stesso livello di benessere. Se investissero sulla decrescita magari avremmo tecnologie fantastiche. Se io monto un motore elettrico su una 500 che ha una velocità max di 100km/h, http://it.youtube.com/watch?v=p1W757i_cD4 penso che una grande fetta della popolazione la comprerebbe, come la macchina che portò Beppe Grillo davanti la Fiat che consuma 2 o 3 litri/100km. Io producendola e vendendola riduco il PIL. Magari effettuando investimenti in questa direzione avremmo tecnologie straordinarie da spazzare via quelle a petrolio. E per questo che non si permette neanche la sua circolazione. Io me la comprerei, ma questo non vuol dire che ambisco a diventare povero. L'economia è fornire alle persone tutto ciò di cui loro hanno bisogno.

NiHiLaNtH
Inviato: 3/11/2007 12:19  Aggiornato: 3/11/2007 12:25
Sono certo di non sapere
Iscritto: 5/12/2005
Da:
Inviati: 3225
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Citazione:
Persone povere, microchippate e controllate 24 ore su 24, ma felici. Felici perchè rinunciando alle proprie libertà hanno fermato il terrorismo e le guerre, felici perchè diventando poveri e avendo decimato gran parte della popolazione mondiale hanno salvato il pianeta dalla sicura distruzione.


Io lo ripeto a questo si vuole arrivare. Sicuramente poi i bastardi massoni pretenderanno anche di essere ringraziati perchè ci hanno salvato regalandoci il nuovo mondo.

lx_alfo_xl quello che intendi tu per decrescita non è quello che vogliono loro.

Qui chiudo anche perchè ho cose più importanti da fare.

lx_alfo_xl
Inviato: 3/11/2007 12:29  Aggiornato: 3/11/2007 12:49
Ho qualche dubbio
Iscritto: 3/9/2006
Da:
Inviati: 93
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Guarda che la mia è un'analisi, iil nocciolo della decrescita, riscontrabile o che proviene dai discorsi sia di Pallante che di Beppe Grillo


tu sul mio discorso mi avevi risposto:


"Naturalmente perchè tutti abbiamo lo spazio per mettere i panneli solari vero?"


che risposta è? Era un esempio esplicativo, ma poteva anche essere un'altra tecnologia applicabile. Se io investo in questa tecnologia e creo dei pannelli di un 1metroquadro, magari i tetti stessi che acquisiscono energia dal sole, e lo Stato ti finanzia per metterli sul tetto, anzichè regalare miliardi di miliardi ai petrolieri, tu che fai preferisci pagare la bolletta per un'energia costosa, e che fa aumentare il PIL? Il PIL non ammette il risparmio, mantenedo lo stesso tenore di vita.

erik
Inviato: 3/11/2007 12:34  Aggiornato: 3/11/2007 12:34
Mi sento vacillare
Iscritto: 1/10/2007
Da:
Inviati: 430
 Re: Lo sgabello a tre gambe
"I rapporti dell'ONU personalmente davvero non m'interessano (bada bene lo dico senza astio) così come la V.U sull'11 settembre o le statistiche pilotate da questo o quel governo."

Questo me l'aspettavo. Ma allora su cosa si basano i tuoi giudizi? Sulla lettura dei fondi di caffè?

"Se tu sei davvero convinto che vi sia un miglioramento in quasi tutti i paesi e questo mondo vada bene così non vedo perchè mai dovresti impegnarti per fare dei cambiamenti, è ovvio che tu non ne senta il bisogno."

Questo è un tipico errore. Sostenere che le cose vanno meglio non significa dire che le cose vanno già abbastanza bene. Significa avere dei dati in base ai quali sapere come intervenire per migliorare ulteriormente la situazione. L'allarmismo e il pessimismo ingiustificato non giovano a nessuno. Al massimo possono spingere qualcuno al suicidio, o all'automutilazione dei genitali.

P.S. Redna: scusa se ti ho citato in terza persona, ma non ce l'ho con te. E' chiaro che vi è un'incommensurabile abisso tra i nostri modi di pensare, tale da rendere inutile ogni comunicazione.

NiHiLaNtH
Inviato: 3/11/2007 12:37  Aggiornato: 3/11/2007 12:37
Sono certo di non sapere
Iscritto: 5/12/2005
Da:
Inviati: 3225
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Certo naturalmente con "loro" io intendo Grillo e Pallante, naturalmente.

redna
Inviato: 3/11/2007 12:48  Aggiornato: 3/11/2007 12:48
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/4/2007
Da:
Inviati: 8095
 Re: Lo sgabello a tre gambe
mi scomodo un seconda volta erik, per darti delle delucidazioni.

Non do assolutamenti giudizi. Il perchè è meglio che non te lo dica...
E non leggo nemmeno i fondi del caffè, non abito nelle caverne, non parlo con entità nascoste...se è questo che intendi....una persona come redna.

Il tuo incondizionato amore per i rapporti dell'ONU di altri organismi forse è dato dal fatto che ti senti protetto da loro, ma in effetti loro ti sovrastano.

Pertanto bisogna pure decidersi da che parte stare.

Stare dalla parte di chi sovrasta o con chi pensa che un altro mondo più UMANO è possibile.

Qui mi pare di capire che si sta parlando con delle persone per le quali se si pensa ad un mondo UMANO, automaicamente scatta il meccanismo : poverta, lavoro masssacrante, vita grama.

PS-erik, l'incommensurabile abisso ce lo hai messo tu.Soltanto dicendo questo. In effetti con tutti c'è la possibilità di dialogo.

C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
shevek
Inviato: 3/11/2007 20:41  Aggiornato: 3/11/2007 20:41
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 27/4/2005
Da: Napoli
Inviati: 1249
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Salut y Libertad a todos...


La questione decrescita implica una considerazione di base: la crescita incontrollata ci porterà TUTTI alla fine. Di sicuro le risorse del pianeta sono limitate e l'attuale logica della produzione e del consumo ragiona come se fossero illimitate - per cui non sarà il Global Warming (o soltanto lui), ma, alla fine, i nodi verranno al pettine e non sarà, credo, una gran soddisfazione aver potuto, se avevamo i soldi, comprare i biscotti dell'altra parte del mondo.

Credo che la questione sia qui: se non condividiamo l'ipotesi della decrescita, come pensiamo di evitare di fare il botto?


P. S. E' del tutto secondario, comunque i pannelli solari si possono mettere anche sulle pareti... Non è uno scherzo...


Shevek

"Il potere è l'immondizia nella storia degli umani" - F. Guccini
www.portadimassa.net - WEB-TV e non solo di Filosofia
blackbart
Inviato: 3/11/2007 23:57  Aggiornato: 3/11/2007 23:57
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 13/10/2007
Da:
Inviati: 1224
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Shevek:
Citazione:
Credo che la questione sia qui: se non condividiamo l'ipotesi della decrescita, come pensiamo di evitare di fare il botto?


Quoto. Ma la domanda non è se ma quando ci sarà il botto.
Come hai ricordato il PIL non può aumentare all'infinito per l'ovvia ragione che la capacità produttiva umana è basata sullo sfruttamento di risorse comunque limitate.
Ma prima ancora di raschiare il fondo del barile dobbiamo fare i conti con gli effetti ambientali di un tale sfruttamento; se questo non bastasse la produzione industriale e il baricentro economico-finanziario mondiale si è trasferito in Asia.
Ma se il PIL non aumenta i debiti trascineranno la maggiorparte dei paesi "occidentali" verso la bancarotta. E' inevitabile.

Parafrasandoti: come pensiamo di affrontare il botto?

Pappa
Inviato: 4/11/2007 19:18  Aggiornato: 4/11/2007 19:18
Ho qualche dubbio
Iscritto: 3/12/2006
Da:
Inviati: 113
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Concordo con Ashoka

Citazione:
Nulla contro l'autoproduzione ma se ognuno si coltiva l'orticello x sé, dal momento che non tutti siamo in grado di coltivarlo come un contadino esperto sa fare, non abbiamo i mezzi per immagazzinare i raccolti o per distribuirli questo significa che ci sarà meno grano (o altri prodotti) in circolazione, ma già oggi c'è chi muore di fame. Stessa cosa per tutti gli altri beni/servizi.


A quanto pare vuole diminuire il peso della divisione del lavoro? A che scopo?

Citazione:
Quando allo “scambio fondato sul dono e sulla reciprocità” si tratta tratta di scambi volontari (io dono a te qualcosa oppure io do a te X e tu mi dai Y). Non sarà mica quella cosa abominevole chiamata “libero scambio” ?


No Ashoka, perchè il dono è un processo merce contro merce, il libero scambio non è merce-denaro-merce ma denaro-merce-denaro. Infatti nel sistema capitalista la creazione di valore d'uso è un incidente, non il suo fine, che è quello di fare denaro attraverso il denaro, infatti quando può salta la fase della merce, ossia nella speculazione. (G. Lunghini)

Citazione:
diritto di proprietà (ovvero i danni arrecati da “cose” di tua proprietà sono tua responsabilà e quindi paghi tu).


Non sempre, perchè tu puoi acquistare un terreno, sfruttarlo ed inquinarlo e se ciò che guadagni con l'investimento fatto negli anni è maggiore della riduzione di valore del terreno che poi potrai rivendere, beh lo farai e la proprietà privata non sarà servita a nulla nel fermare l'inquinamento.

Non è un problema di proprietà pubblica o privata, ma della logica speculativa a breve.

Citazione:
Vedi sopra. E' naturale che un'azienda, per continuare a rimanere sul mercato, cerchi di ridurre i costi “per ogni unità di prodotto” ed in un sistema con una moneta onesta (ovvero non fiat money), che mantiene il suo potere d'acquisto, e con risorse in quantità finita, è chiaramente conveniente indirizzare i risparmi in quella direzione.


Anche qui non sono d'accordo con Ashoka perchè se riduci i costi per unità di prodotto, e lo fanno più aziende, se la domanda resta invariata il consumo è sempre lo stesso e lo sfruttamento di risorse anche, se la domanda aumenta per la diminuzione dei prezzi relativi allora lo sfruttamento di risorse è aumentato invece di diminuire.

Hai mai sentito parlare di "effetto rimbalzo"? Ossia, le nazioni che hanno la più alta efficienza energetica (Norvegia, Usa, ed altri) hanno anche il più alto consumo pro capite di energia, perchè se ad un abbassamento dei costi non si accompagna una stabilizzazione dei consumi, accade che i prezzi più bassi portano ad un aumento dei consumi, e quindi ad un maggior sfruttamento delle risorse, non il contrario.

Citazione:
A) Si propone una soluzione “dirigista” per un problema che deriva in gran parte proprio dal “dirigismo”A) Si propone una soluzione “dirigista” per un problema che deriva in gran parte proprio dal “dirigismo”

B) Si individua un colpevole (indovinate chi?) che però è vittima di “uno scambio di persona”. Se uno chiede in giro si sente rispondere che il “Capitalismo” è basato su “produzione e consumo” non su “risparmio ed investimento” e nella celebre favola il modello capitalista viene incarnato dalla cicala e non dalla formica.


Beh la moneta locale non serve a nulla, la cosa di cui ci si lamenta è che c'è disoccupazione e questa è cresciuta da un lato poichè vi è stato il contributo della tecnologia che applicata al manifatturiero (diverso per il settore dei servizi dove non c'è trade-off tra ICT e occupazione) e dall'altro lato il fatto che: il mondo è un sistema chiuso, ma è composto da tanti stati i quali, in un regime di perfetta mobilità dei capitali dove i crediti ad un giorno (spesso speculativi) eguagliano il totale delle riserve monetarie delle banche centrali del G7 messe insieme, cercano di fare politiche che aiutino la bilancia dei pagamenti (ad esempio in europa c'è una politica montaria più rigida rispetto a tutti gli altri stati) con moneta forte per attrarre capitali e precarietà per ridurre i salari reali, puntando tutti non più sulla domanda interna ma su quella estera. Fatto sta che tutti gli stati riducono la propria domanda interna, sia i consumi che gli investimenti pubblici (si veda lo stato delle ferrovie italiane) e così il sistema mondo avrà una diminuzione di domanda effettiva e quindi un aumento della disoccupazione.

Per quanto riguarda ciò che dice Ashoka, il capitalismo non è rispami-investimenti, poichè gli investimenti dipendono dalle aspettative future e una parte di risparmio non investito può ridurre le aspettative sui profitti e quindi l'investimento, che è il vero motore della crescita.

Citazione:
E' necessario mettere su tutto questo apparato? Sprecare carta, inchiostro ed energia per ottenere un qualcosa che si poteva ottenere con una libera associazione che pratica sconti tra membri?


Basta fare una cooperativa (vedi sistema coop) dove i soci hanno degli sconti.

Citazione:
Io sono molto favorevole ai dazi contro merce straniera, sia perché così ci ingegnamo noi, sia perché non facciamo viaggiare merce inutile, sia perché l'italia sarebbe autosufficente (non parlo di energia e cmq all'italia non manca certo il sole)


I dazi non servono a nulla, riducono le importazioni, perchè ricordiamocelo, lo scopo del commercio internazionale non sono le esportazioni, il mercantilismo, ma le importazioni, le esportazioni sono solo il mezzo attraverso il quale si arriva al fine, cioè quello di avere prodotti migliori o nuovi che non si trovano all'interno dello stato.
Il sistema monetario internazionale proposto da keynes prevedeva infatti no dazi ma il fatto che l'onere dell'aggiustamento cadesse non solo sugli stati con bilancia in deficit ma anche su quelli con la bilancia in surplus, addirittura con un tasso maggiorato dell'1%. Questo non impedisce il commercio internazionale, come fanno i dazi che portano povertà ed imperialismo, ma fa si che tutti gli stati non abbiano bilance in surplus, perchè bilancia in surplus significa diminuire la domanda effettiva globale, quindi disoccupazione.

Citazione:
A chi stronca le gambe l'autarchia?


Alla divisione del lavoro. Quindi alla ricchezza materiale, per quella spirituale rivolgersi altrove, non all'economia.

Ashoka
Inviato: 4/11/2007 19:44  Aggiornato: 4/11/2007 19:44
Sono certo di non sapere
Iscritto: 11/7/2005
Da:
Inviati: 3660
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Citazione:
No Ashoka, perchè il dono è un processo merce contro merce, il libero scambio non è merce-denaro-merce ma denaro-merce-denaro. Infatti nel sistema capitalista la creazione di valore d'uso è un incidente, non il suo fine, che è quello di fare denaro attraverso il denaro, infatti quando può salta la fase della merce, ossia nella speculazione. (G. Lunghini)


Giusto qualche giorno fa ero al Lucca Comics & Games ed era pieno di ragazzini che si scambiavano carte di Magic: evidentemente non erano “liberi scambi” ma “doni”. Io ho sempre chiamato “dono” il qualcosa che davo a Y senza ricevere in cambio nulla...

Il fatto che entri in ballo il denaro è perché in tutti i paesi esiste il corso legale (A) e tu non puoi aprire un'attività e ricevere pagamenti in natura. Immagino che nel sistema capitalista tutti vivano in case fatte di cartamoneta e si cibino di monete da 5 centesimi di euro.

Da parte mia il mio fine è quello di soddisfare determinati bisogni ed il mezzo (visto A) è appunto il denaro.

Citazione:
Non sempre, perchè tu puoi acquistare un terreno, sfruttarlo ed inquinarlo e se ciò che guadagni con l'investimento fatto negli anni è maggiore della riduzione di valore del terreno che poi potrai rivendere, beh lo farai e la proprietà privata non sarà servita a nulla nel fermare l'inquinamento.


Hai inquinato solo il tuo terreno oppure hai causato danni a terzi? Sei riuscito a vendere il “terreno improduttivo ed inquinato” o hai dovuto pagare per sbarazzartene (es. il costo di bonifica). Chi è il babbeo che si è comprato un terreno sfruttato all'osso ed inquinato?

Citazione:
Non è un problema di proprietà pubblica o privata, ma della logica speculativa a breve.


Che tipicamente è quella dei politici e ... delle cicale. Quando arriva l'inverno che fine fanno le cicale? Che facciano la fine che si meritano.

Citazione:
Anche qui non sono d'accordo con Ashoka perchè se riduci i costi per unità di prodotto, e lo fanno più aziende, se la domanda resta invariata il consumo è sempre lo stesso e lo sfruttamento di risorse anche, se la domanda aumenta per la diminuzione dei prezzi relativi allora lo sfruttamento di risorse è aumentato invece di diminuire.

Hai mai sentito parlare di "effetto rimbalzo"? Ossia, le nazioni che hanno la più alta efficienza energetica (Norvegia, Usa, ed altri) hanno anche il più alto consumo pro capite di energia, perchè se ad un abbassamento dei costi non si accompagna una stabilizzazione dei consumi, accade che i prezzi più bassi portano ad un aumento dei consumi, e quindi ad un maggior sfruttamento delle risorse, non il contrario.


Non so cosa tu abbia letto e capito di quello che ho scritto. Ho detto che se si usa una “sound money” allora un aumento di produttività porta generalmente ad una diminuzione dei prezzi, ceteris paribus (non ho parlato di consumo di risorse). Il tutto non c'entra nulla con quello che hai risposto tu..

Venendo invece a quanto affermi rispondo semplicemente che non sono affari tuoi quanto decide il singolo di spendere i frutti del suo lavoro e, se ha più prodotti/servizi a disposizione, ben venga che possa usufruirne.

Se c'è più pane ad un prezzo (reale) più basso, più persone avranno la possibilità di mangiare pane. E' forse un male? Pensi forse che tutti indistintamente aumentino i consumi di pane perché costa meno? O forse qualcuno dirotterà i soldi risparmiati per soddisfare qualche altro suo bisogno? Smettila di ragionare “per aggregati”

Quanto all'energia, se aumenta il consumo energetico e l'offerta è rimasta tale che cosa potrà mai accadere? Forse che aumenterà il prezzo dell'energia?

Citazione:
Per quanto riguarda ciò che dice Ashoka, il capitalismo non è rispami-investimenti, poichè gli investimenti dipendono dalle aspettative future e una parte di risparmio non investito può ridurre le aspettative sui profitti e quindi l'investimento, che è il vero motore della crescita.


O questa è bella... ora il capitalismo non è fondato su risparmio ed investimenti. Se ne impara una nuova ogni giorno.

Ashoka

Pappa
Inviato: 4/11/2007 20:17  Aggiornato: 4/11/2007 20:17
Ho qualche dubbio
Iscritto: 3/12/2006
Da:
Inviati: 113
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Si ho confuso scambio con dono...

Citazione:
Da parte mia il mio fine è quello di soddisfare determinati bisogni ed il mezzo (visto A) è appunto il denaro.


Da parte dei proprietari dei mezzi di produzione (sia singolo imprenditore, siano gli azionisti di una società o dei soci di una società di persone o srl) il denaro è il fine, insomma non real exchange economy ma monetary economy, dove contano le aspettative ed il calcolatore di Walras che porta tutto ad equilibrio e piena occupazione non esiste.

Citazione:
Hai inquinato solo il tuo terreno oppure hai causato danni a terzi? Sei riuscito a vendere il “terreno improduttivo ed inquinato” o hai dovuto pagare per sbarazzartene (es. il costo di bonifica). Chi è il babbeo che si è comprato un terreno sfruttato all'osso ed inquinato?


Quindi privatizzeresti i fiumi?

Cmq se i costi di bonifica sono minori dei profitti che hai fatto per anni puoi fare l'investimento, se sono superiori puoi sempre venderlo ad altra azienda alla quale non interessa se il terreno è inquinato o meno perchè tanto lo inquina anche lei.

Citazione:
Che tipicamente è quella dei politici e ... delle cicale. Quando arriva l'inverno che fine fanno le cicale? Che facciano la fine che si meritano.


Mentre gli investitori che giocano a poker con le azioni nelle borse hanno una visione di lungo periodo...in realtà si domandano non quanto l'azienda produrrà l'anno prox ma cosa penseranno gli altri "investitori" riguardo al prezzo delle azioni domani mattina....

Le economie che hanno avuto la maggior crescita nel dopoguerra sono state quella Giapponese (col sistema dei keiretsu orizzontali e verticali, il ruolo del MITI e la conseguente contrattazione relazionale di lungo periodo) e quella tedesca (con un keiretsu famoso, quello della Deutsche Bank, e con lo stato che ancora detiene il 20% della Wolkswagen...) che forse non avevano tanto fiducia nella "lungimiranza dei mercati azionari", come non ce l'hanno avuta gli Usa per la Nasa e la Boeing...o Germania e Francia per l'Airbus...

Citazione:
Quanto all'energia, se aumenta il consumo energetico e l'offerta è rimasta tale che cosa potrà mai accadere? Forse che aumenterà il prezzo dell'energia?


Certo che si, ma non sarà la moneta onesta a fermare il treno...

Citazione:
O questa è bella... ora il capitalismo non è fondato su risparmio ed investimenti. Se ne impara una nuova ogni giorno.


Non ho detto questo, ho detto che spesso gli austriaci danno troppo peso ai risparmi sugli investimenti.

bandit
Inviato: 4/11/2007 20:41  Aggiornato: 4/11/2007 20:41
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 28/11/2005
Da:
Inviati: 1649
 Re: Lo sgabello a tre gambe
"Mentre gli investitori che giocano a poker con le azioni nelle borse hanno una visione di lungo periodo.."
++++++++++
Pappa, i trader mantengono la liquidità nei mercati e fanno un mestiere difficilissimo con una mortalità elevatissima. Per cortesia. Troverai un numero di promotori finanziari che ti diranno di non preoccuparti quando il fondo che ti hanno venduto va sotto perchè devi puntare sul lungo periodo.
Senza riferirmi a te, ma per vicinanza di tema, spero di non dover leggere con i mercati che scendono che la colpa è degli shortisti. (ma già lo avevo letto e mi preparo..).

Pappa
Inviato: 4/11/2007 21:30  Aggiornato: 4/11/2007 21:36
Ho qualche dubbio
Iscritto: 3/12/2006
Da:
Inviati: 113
 Re: Lo sgabello a tre gambe
Citazione:
Pappa, i trader mantengono la liquidità nei mercati e fanno un mestiere difficilissimo con una mortalità elevatissima. Per cortesia. Troverai un numero di promotori finanziari che ti diranno di non preoccuparti quando il fondo che ti hanno venduto va sotto perchè devi puntare sul lungo periodo.Senza riferirmi a te, ma per vicinanza di tema, spero di non dover leggere con i mercati che scendono che la colpa è degli shortisti. (ma già lo avevo letto e mi preparo..).


Non sto dicendo di abolire i trader o di socializzare i mezzi di produzione, non sono comunista, sia chiaro.

Sto dicendo che non può essere lasciato tutto al mercato, che spesso le aziende strategiche hanno bisogno di solidità alle spalle, ed ho citato due "modelli" e cioè quello giapponese e quello tedesco, nei quali vi era una visione di lungo periodo, ed anche negli Usa i settori strategici hanno lauti finanziamenti pubblici. Il divieto di aiuti di stato è nato nell'europa del trattato non negli Usa o con la corona britannica (che aveva la compagnia delle indie).

Il Giappone col fatto che più imprese erano affiliate ad una banca che possedeva fino al 10% di azioni e che entrava nel consiglio d'amministrazione, portava la banca ad avevere interesse a dare dei crediti ad un tasso d'interesse un po' basso, perchè essa ha azioni della società e nel suo azionariato ci sono in maggioranza società del gruppo, e in settori ad alta intensità di capitale questo a lungo andare fa un'enorme differenza perchè permette appunto di intensificare ad un ritmo più elevato. Inoltre il MITI (Ministero del commercio estero e dell'industria) incanalava enorme liquidità, anche in parte quella dei depositi postali (la posta giapponese se non sbaglio ha i più grandi risparmi al mondo), in industrie strategiche e protette (da un lato perchè i settori ad alta tecnologia avevano delle barriere all'entrata da parte di imprese straniere, soprattuto statunitensi, dall'altro (da quando hanno liberalizzato) è impenetrabile per i keiretsu, cioè il sistema di partecipazioni incrociate che permetteva alle aziende appartenenti al gruppo di detenere i consigli d'amministrazione). IN questo modo hanno aiutato l'l'industria dell'hi-tech giapponese a svilupparsi più velocemente e ad essere protetta quando era ancora debole dalla concorrenza straniera. In Germania c'è stato un ruolo dello stato simile ma, come ti dicevo, anche in Usa l'informatica, internet, sono nati prima come sistemi per il settore militare e aerospaziale, guidati da una domanda d'investimenti pubblica, cioè lauti finanziamenti.

Per fare un esempio più recente, il Cnr di Ferrara ha costruito un nuovo tipo di pannelli fotovoltaici che utilizzano una quantità di silicio pari ad un ventesimo rispetto a quelli convenzionali con un abbattimento enorme dei costi di produzione e quindi dei prezzi.

Dico che in settori strategici il fatto di poter contare costantemente di finanziamenti fa sì che ci si concentri sul "come saremo tra 10 anni?" piuttosto che inseguire profitti a breve termine, ad esempio dedicare una grossa quota di profitti ai dividendi invece che agli investimenti...così nel breve gli azionisti sono contenti, ma nel lungo la prenderanno in culo se gli altri concorrenti investono di più... ma di questo agli azionisti non gliene fotte un cazzo, appena vedono che la loro azienda smette di dare gli stessi dividendi, vendono... sono stati loro la causa dei bassi investimenti e sono sempre loro che la mettono in culo vendendo... la mettono in culo due volte, questo è il "breve periodo" dei mercati finanziari che per carità, è essenziale, bravissimi i trader che tengono gli equilibri, i prezzi delle azioni, ma con il quale non si costruiscono aziende leader mondiali...

bandit
Inviato: 4/11/2007 21:35  Aggiornato: 4/11/2007 21:35
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 28/11/2005
Da:
Inviati: 1649
 Re: Lo sgabello a tre gambe
..vabbè


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