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Economia : Piccole storie di provincia
Inviato da Ashoka il 8/11/2007 8:50:00 (6927 letture)

di Ashoka

Ogni tanto è bene lasciar da parte le dorate sedie dei palazzi romani e raccontare una storia provinciale, tanto marginale quanto emblematica di quello che è un atteggiamento sempre più diffuso: lodare e premiare i comportamenti criminali, facendoli diventare “normale prassi” delle Amministrazioni pubbliche.

La nostra storia ha inizio negli anni novanta, in una sala riunioni di Ivrea, dove un manipolo di alti dirigenti sta decidendo le sorti dell'Olivetti.

Le vie percorribili sono due. La prima strada, irta di ostacoli, prevede il rilancio dell'azienda in quello che è il suo core business, ovvero l'informatica: quella è la strada che avrebbe scelto un Adriano Olivetti; è la strada difficile.

La seconda invece si presenta più appetibile. Si tratta di liquidare in qualche modo i rami aziendali in perdita e lanciarsi su quello che è il nuovo mercato emergente: la telefonia.

Gli amministratori, manco a dirlo, scelgono la seconda ipotesi.Ed il core business che fine fa?

Olivetti Servizi viene venduta all'americana Wang mentre allo stabilimento di Scarmagno, creato a fine anni sessanta e specializzato nella produzione di personal computer, viene riservato un trattamento speciale.

Per prima cosa si crea ex novo una società (Opc – 1995) e le si affida il ramo aziendale. Quindi questo viene ceduto ad una nuova società (Op Computer) ...

... la quale, costituita nel '96, fallisce per bancarotta in meno di tre anni, nel 1999.

Ecco come i giudici del tribunale di Ivrea hanno ricostruito il triste destino dello stabilimento di Scarmagno, nelle motivazioni della sentenza di primo grado (11 Luglio 2007), per la bancarotta di Op Computer.

“E' raggiunta la prova del fatto che Op Computer sia stata deliberatamente costituita al fine di consentire a Olivetti s.p.a. di 'disfarsi' di un ramo in grave costante perdita, così da poter investire sul mercato della telefonia. Per ottenere tale scopo, gli allora amministratori di Olivetti s.p.a. non hanno esitato a costituire una società del tutto priva di liquidità e di linee di credito, privata, già prima del suo iniziale operare della liquidità ad essa derivata dalla capitalizzazione stessa”

Insomma Op computer era una bella scatola vuota dove accumulare tutte le perdite di Olivetti e da far morire in disparte, insieme ai suoi 1200 dipendenti. Nel frattempo la dirigenza poteva lanciarsi nella sua avventura telefonica, iniziata con la creazione di Omnitel ed Infostrada e concretizzatasi con la grandiosa acquisizione di Telecom, nel 1999.

Questa era la cornice.

Veniamo ora ai protagonisti della vicenda, ovvero gli amministratori di Op Computer, i quali, sempre secondo il tribunale di Ivrea “ben conoscevano i dati necessari per avere un quadro complessivo della situazione, sì da comprendere che le scelte operative che effettuavano e l'esecuzione di accordi decisi in altre sedi [..] erano oggettivamente contro gli interessi di Op Computer e, pertanto, avrebbero solo aggravato il dissesto”

Se un ruolo di primattore può essere senz'altro attribuito al “texano” Roberto Schisano, condannato per la vicenda a cinque anni di reclusione e coinvolto in molte altre brutte storie eporediesi, tuttavia è molto interessante soffermarsi su di un altro protagonista della vicenda, ovvero Giovanni Vaccarono.

Membro del Consiglio di Amministrazione di Op Computer, Vaccarono viene chiamato, nel 2002, a presiedere la Società Canavese Servizi, che gestisce la raccolta rifiuti per un consorzio di 57 comuni del Canavese.

L'azienda ha i conti in rosso e va risanata. Non viene forse naturale chiamare alla guida proprio chi ha già tanto bene operato a Scarmagno, accompagnando per mano Op Computer al fallimento e finendo indagato per bancarotta fraudolenta?

Ma S.C.S. è una di quelle aziende pubblico/private che operano in regime di monopolio e che bene incarnano la filosofia del moderno ”socialismo di mercato,” ovvero socializzare i costi e privatizzare i profitti.

Ed infatti i “costi” vengono spalmati su tutto il bacino d'utenza, traducendosi in tariffe più elevate per i cittadini (tanto il servizio è offerto in monopolio!) mentre i profitti vanno ad ingrassare il generoso emolumento mensile percepito dal presidente (venticinquemila euro) e dai suoi colleghi.

Mentre la storia del nostro eroe si avvia al lieto fine ecco però intervenire l'antagonista, o meglio, gli antagonisti. Sono i giudici del tribunale di Ivrea che condannano l'oculato amministratore a 5 anni di reclusione ed interdizione da tutte le cariche pubbliche per quella bancarotta oramai dimenticata.

Qualcuno storce il naso, altri iniziano a protestare, si mormora di questione morale, di legalità.

Passa l'estate e nulla sembra muoversi ma poi, a Settembre, Vaccarono sembra cedere e presenta le dimissioni.

«Non mi sento una persona incollata alla poltrona che occupo. Lo dico sinceramente: non c’è l’attack che mi tiene alla sedia di presidente. E’ un incarico che mi è stato proposto quando l’azienda era in difficoltà e che io ho svolto e svolgo con impegno e con passione»

E' la sconfitta dell'eroe oppure si tratta soltanto di una manovra pro forma alla Gustavo Selva?

Non serviva il Santone interpretato da Guzzanti per indovinare la risposta. Erano sufficienti le parole le parole del sindaco di Banchette, il diessino Maurizio Cieol pronunciate qualche mese prima, subito dopo la sentenza di primo grado:

«[Vaccarono]Ha operato con serietà e capacità. Se qualcuno mi chiederà ufficialmente le dimissioni del presidente, le respingerò»

Ecco giungere la cavalleria, o meglio la Casta, in aiuto del protagonista.

Le dimissioni presentate da Vaccarono, per divenire operative, devono essere accettate dai sindaci dei comuni consorziati, cosa che puntualmente non è avvenuta. Sono stati infatti solo in quattro i comuni ad accettarle (Parella, Settimo Vittone, Carema e Montalenghe) mentre tutti gli altri le hanno respinte, rinnovando la fiducia all'ex amministratore di Op Computer.

Le ragioni di questa decisione? Ce le spiegano i sindaci:

Elio Ottino (Salerano)

«Nei più altri scranni della nostra società siedono persone che ci rappresentano pur avendo subito condanne in via definitiva e, per quanto a mia conoscenza, non mi risulta che le forze politiche si siano mosse per chiederne la rimozione»

Discorso prevedibile da parte di chi si è candidato per la terza volta a sindaco nonostante la legge lo impedisse. Ineleggibile, come altri illustri precedenti.

Maurizio Cieol (Banchette)

«Mi è parso un dibattito maturo e consapevole, concreto e senza demagogia o populismo. Il giudizio positivo sull’operato di Vaccarono è prevalso sull’altro aspetto»

Peccato che l'altro aspetto, come abbiamo visto, sia una condanna a 5 anni di reclusione con tanto di interdizione a vita dalle cariche pubbliche. Ed è poco importante se, come ha dichiarato sempre Elio Ottino, « L’azienda è stata gestita in modo egregio» poiché in quella seduta non si dando un giudizio sull'operato di Vaccarono presso S.C.S. ma si stava decidendo se accogliere o meno le sue dimissioni, presentate proprio in conseguenza di quell'altro aspetto.

E' il solito modus operandi, insomma, valido tanto nella Capitale quanto in provincia.

Alla fine di questa storia rimane però un dubbio. la riconferma di Domenico Vaccarono ai vertici di SCS, è stata “pilotata” da gran parte dei sindaci canavesani (in maggioranza appoggiati dalla “sinistra”). Perchè? Domenico Vaccarono non risulta infatti affiliato con il Centro Sinistra.

Cui prodest? si domanderebbe la Medea di Seneca. A chi giova tutto ciò?

La risposta, e se volete la morale del racconto, può essere forse questa.

Se siete stati sindaci ed avete esaurito i vostri due (o tre) mandati, se non vi hanno candidato alla Provincia o alla Regione e vi hanno addirittura rifiutato una poltrona in parlamento, perché non pensare di raggiungere l'ex sindaco di Caluso nel Consiglio di Amministrazione di SCS?

Magari come successore dello stesso Vaccarono?

Ashoka

“Se non è rispettata la giustizia, che cosa sono gli Stati se non delle grandi bande di ladri? Perché anche le bande dei briganti che cosa sono se non dei piccoli Stati?” - Sant'Agostino, De Civitate Dei

“abbiamo lavorato per la fine della clamorosa e vergognosa illegalità che dominava sotto Berlusconi “ - Furio Colombo

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I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore Albero
Ghilgamesh
Inviato: 8/11/2007 10:27  Aggiornato: 8/11/2007 10:27
Sono certo di non sapere
Iscritto: 27/10/2005
Da:
Inviati: 3001
 Re: Piccole storie di provincia
Gran bell'articolo Marco!

La cosa inquietante è che siamo arrivati a "1984" molto prima del previsto.

Riescono a far passare per normali queste cose, cioè dei delinquenti che occupano sistematicamente cariche importanti, coperti da impunità pressochè totale.

E allo stesso tempo, riescono a far sembrare normale, che a un tipo, per aver venduto BEN un grammo abbondante di fumo, si diano 4 anni e due mesi di reclusione.

Mah!

p.s. Bellissima la frase di Sant'Agostino, credo la posterò anche nel mio blog ^__^

PikeBishop
Inviato: 8/11/2007 10:58  Aggiornato: 8/11/2007 11:12
Sono certo di non sapere
Iscritto: 1/11/2005
Da: Tavistock Square, Camden, London WC1H, UK
Inviati: 6263
 Re: Piccole storie di provincia
Ogni giorno che passa mi do' delle sempre piu' sonore e dolorose pacche sulle spalle per complimentarmi del fatto di essere emigrato.

Tutto il mondo e' uguale, ma ci sono buchi di culo di posti piu' uguali degli altri.

Grazie a Marco per avermi dato altri nominativi da aggiungere alla mia lista, con cui mi tengo occupato in attesa di calare dal brumoso nord con un esercito qualsiasi (sono di bocca buona) e, abbeverando il mulo alla fontana di Piazza Statuto, tramare per diventare Gautelier del Canavese.
A quel punto la lista si rivelera' veramente utile per invitare certa gente ad unirsi ad eterne gite aziendali in treno (merci o del modello canavesana, tanto non c'e' differenza) verso villaggi vacanza in Polonia.

Ma cosa e' successo ai partigiani che nascondevano le armi in montagna immerse nel grasso blu per gli ingranaggi dei cingoli dei carri armati ed avvolte nella tela cerata? Tutti morti di cirrosi e sfinimento da chiacchera.

Per la serie Figli di Puttana dal Mondo che evidenzia come l'Italia abbia fatto scuola, o che piuttosto e' sempre all'avanguardia essendo il laboratorio del NWO, beccatevi il video Met chief defiant over job, sconsigliato a chi abbia lo stomaco delicato: procurarsi il sacchetto per il vomito prima della visione.

Il Portico Dipinto Network Nanopublishing
E' dall'uso (mancato) del Congiuntivo, che li riconoscerete.
orkid
Inviato: 8/11/2007 18:16  Aggiornato: 8/11/2007 18:17
Mi sento vacillare
Iscritto: 3/2/2006
Da: La Beverly Hills italiana
Inviati: 786
 Re: Piccole storie di provincia
Piccola news di una piccola evasione fiscale:

Citazione:

Telecom: il Fisco contesta elusione per 5 mld (Espresso)
Nel mirino l'acquisizione di Blu e la fusione con Olivetti

Milano, 08 nov - Da almeno sei mesi l'ex monopolista telefonico e' entrato nel mirino della Guarda di Finanza e dell'Agenzia delle entrate. Nelle scorse settimane, rivela "L'Espresso" in edicola domani, la multinazionale si e' vista notificare verbali di constatazione e atti di accertamento nei quali si ipotizza
un'elusione fiscale che potrebbe superare i 5 miliardi di euro. I procedimenti sono due: quello in fase piu' avanzata riguarda la fusione di Blu in Tim nel 2002. L'accertamento in corso potrebbe portare ad una multa di un miliardo.
L'altra inchiesta, invece, e' in ancora in fase prelimianre e riguarda il riassetto della catena di controllo che nel 2003 porto' alla fusione tra Olivetti e Telecom Italia. La Guardia di Finanza ipotizza un'elusione superiore ai 4 miliardi di euro. Inoltre la Telecom Sparkle, una controllata che vende servizi telefonici internazionali, e' finita al centro di un'indagine per il mancato pagamento di
Iva per 180 milioni di euro.


qui


Autodidatta Bonsai


"Quando l'uomo comune capisce diventa saggio, quando il saggio capisce diventa un uomo comune."
dr_julius
Inviato: 8/11/2007 19:15  Aggiornato: 8/11/2007 19:15
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 11/8/2006
Da:
Inviati: 1637
 Re: Piccole storie di provincia
Complimenti Ashoka perché l'articolo è ben fatto, documentato, contiene informazioni "sfuggite" alla attenzione dei più!
In fondo è la solita storia della imprenditoria "all'italiana", ovvero per dirla con le tue parole, si tratta di quel becero:
-citazione-
moderno ”socialismo di mercato,” ovvero socializzare i costi e privatizzare i profitti.

Che dire?
Mancano gli strumenti e le volontà per prevenire e perseguire questi imbrogli, più o meno dentro la legge (più fuorilegge che no, più delinquenziali che furbi o altro).
Non sarebbe male riuscire a scardinare questi meccanismi. Io inizierei dal proibire il meccanismo di "cessione di ramo di azienda", non solo perchè nasce SOLO per sostenere queste operazioni, ma anche per ragioni ideologiche e di concetto: se io scelgo di lavorare per una azienda, non mi sembra giusto trovarmi ceduto o proiettato in una azienda diversa. Sono ancora (spero) una persona e non uno schiavo (che si può VENDERE).

Per rifornire di elettricità un terzo dell’Italia, un’area equivalente a 15 centrali nucleari da un gigawatt, basterebbe un anello solare grande come il raccordo di Roma. (Carlo Rubbia)
Pappa
Inviato: 8/11/2007 19:47  Aggiornato: 8/11/2007 19:47
Ho qualche dubbio
Iscritto: 3/12/2006
Da:
Inviati: 113
 Re: Piccole storie di provincia
Citazione:
Io inizierei dal proibire il meccanismo di "cessione di ramo di azienda", non solo perchè nasce SOLO per sostenere queste operazioni


Beh ma quasi tutti i liberisti, compreso Ashoka credo, pensano che la ricchezza derivi dalla sempre maggiore specializzazione lavorativa, cioè con l'andare avanti della deivisione del lavoro, e la cessione del ramo d'azienda, se fatta bene può aiutare la crescita della ricchezza.
Fai questa proposta perchè in questo caso lo si è usato per far cassa e ridimensionare l'azienda lasciando fallire tutto il resto (il ramo ceduto). Ma questo attiene alla visione di breve periodo che può avere uno speculatore finanziario, e cioè quella di far cassa, smaltire l'azienda dai debiti, in modo truffaldino per poi rivendere a prezzo maggiorato le azioni dell'azienda "buona" (depurata da debiti), senza quindi avere nessun progetto industriale.

Ashoka
Inviato: 9/11/2007 14:14  Aggiornato: 9/11/2007 14:14
Sono certo di non sapere
Iscritto: 11/7/2005
Da:
Inviati: 3660
 Re: Piccole storie di provincia

PikeBishop
Inviato: 9/11/2007 15:30  Aggiornato: 9/11/2007 15:30
Sono certo di non sapere
Iscritto: 1/11/2005
Da: Tavistock Square, Camden, London WC1H, UK
Inviati: 6263
 Re: Piccole storie di provincia
Citazione:
E stavolta Vaccarono si è dimesso definitivamente...

Troppo tardi, gli ho gia' riservato un posto in piedi nella tratta della canavesano-siberiana che ferma subito dopo i Tatra.
Scusate, ma la fantasia, delle volte.......

E' evidente che avra' qualche altro incarico di responsabilita', questa gente e' chiaramente insostituibile.

Deve essere per quello che tutti quei buzzurri di italiani emigrati all'estero che fanno strada partendo dalle stalle per arrivare alle stelle in tempo record non riuscivano in patria ad avere un posto neanche per pulire i cessi (quelli sono riservati ad altri immigrati): in Italia ci sono dei geni cosi' assoluti che non si puo' fare a meno di loro, tranne che per i lavori che non vogliamo piu' fare e che, bizzarramente facciamo all'estero.

Geni CRIMINALI, appoggiati da una popolazione criminalmente complice, avida delle briciole che cadono dalla mensa dei criminali, come quel sindaco dell'articolo che hai postato (che ha pero' la scusante di fare parte della banda di grassatori), e che col suo intervento ha meritato anche lui un biglietto per dove so io.

Visto che sto gia' furiosamente vomitando nel sacchetto preposto alla bisogna, ne approfitto per leggere una notizia curiosa, Bruxelles val bene una messa.
Mavaff....., ma va, ....

Il Portico Dipinto Network Nanopublishing
E' dall'uso (mancato) del Congiuntivo, che li riconoscerete.
maurixio
Inviato: 10/11/2007 15:54  Aggiornato: 10/11/2007 15:54
Mi sento vacillare
Iscritto: 13/4/2007
Da:
Inviati: 333
 Re: Piccole storie di provincia
Selva: non mi dimetto perchè i cittadini mi chiedono di restare!

Cieol: Vaccarono vittima di un attacco mediatico, non perché ne chiedono le dimissioni i cittadini!

Tra un po anche i cittadini saranno soggetti alle decisioni del CSM.

exit
Inviato: 14/12/2007 15:44  Aggiornato: 14/12/2007 15:44
So tutto
Iscritto: 14/12/2007
Da:
Inviati: 1
 Re: Piccole storie di provincia
Caro Babbo Natale,
scusa se ti disturbiamo, sappiamo che sei impegnatissimo a preparare i regali poiché Natale è vicino.
Noi però vorremmo pregarti di non essere troppo cattivo con alcuni nostri ex Dirigenti ( ti ricordi di OP Computer ?) che purtroppo per causa nostra stanno subendo delle vere e proprie persecuzioni e attacchi personali. Qualcuno ha dovuto persino rinunciare a incarichi molto alti e sarà quasi impossibile trovare sostituti pari alla loro bravura.
Vorremmo che il loro Natale non venisse rovinato da tutte queste brutte storie e che la loro vita continuasse serena come lo era fino a ieri.
Noi abbiamo già i nostri piccoli problemi e non vorremmo passare le festività con il rimorso di aver causato dolore a personaggi che assolutamente non lo meritano .
Siamo lieti che almeno alcuni sindaci e altri personaggi pubblici abbiano preso le loro difese alleviando le loro pene.
Vorremmo farlo anche noi ma credimi non è facile, perché che ci siamo incattiviti per alcune brutte esperienze che abbiamo vissuto e adesso non riusciamo più a distinguere i buoni dai cattivi,le false promesse da quelle vere il sotto dal sopra ecc.
In quanto a noi, caro Babbo Natale, non ti chiediamo molto ( o forse no ? ), vorremmo solo che prima o poi tutta la verità venisse fuori così magari anche noi potremmo essere un po? più sereni.


Buon Natale a tutti !

Alcuni ex dipendenti Op e ICS


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