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politica italiana : IL BOOMERANG OSTAGGI
Inviato da Redazione il 10/6/2004 23:46:54 (3297 letture)







IL BOOMERANG OSTAGGI






10.06.04 - Onore ai giornalisti che fanno il loro mestiere, e ai loro direttori
che gli permettono di farlo:

siamo a meno di 48 ore dall’ apertura dei
seggi di un’elezione “che non conta”, e mentre in TV Bruno Vespa sta
facendo di tutto per rimescolare le carte (vedi "perla" accanto),
l’Unità di Furio
Colombo è arrivata laddove una volta ci si sarebbe aspettato di
vedere anche ben altre testate. Nel ringraziare anche Emergency di Gino Strada e
peacereporter.net/it (il cui oscuramento in questi minuti speriamo sia
solo casuale), pubblichiamo l’articolo completo appena comparso sul
sito di Unità-on-line:










GINO STRADA: MA QUALE BLITZ? PER GLI OSTAGGI È STATO PAGATO UN RISCATTO











Un riscatto. Un semplice riscatto e non un blitz, autorizzato dal
governo italiano. Così sono stati liberati i tre ostaggi
italiani in Iraq. Lo sostiene...

(Scarica il boomerang grande da mandare agli amici)




.. il sito web di Emergency. E lo conferma
Gino Strada in un’intervista, su l’Unità di venerdì 11
giugno.

«Quella casa al numero 17 di Zaitun Street era disabitata da
almeno due mesi. Fino a lunedì sera tardi (7 giugno, ndr)
quando, intorno alle 23, si è sentito un gran trambusto. Io, che
abito al 13, ho visto arrivare alcune auto e fermarsi
davanti a quella casa. Sono entrate un po’ di persone. Era buio, non
abbiamo visto bene. Poco dopo se ne sono andati via ed è tornata
la calma». A parlare, raggiunto al telefono da PeaceReporter, il
giornale online di Emergency, è un iracheno, il signor Fahad,
che assieme ad altri due suoi vicini, il signor Mohammed e il signor
Ibrahim, è stato testimone oculare della liberazione di Maurizio
Agliana, Umberto Cupertino e Salvatore Stefio.





«Il mattino seguente, intorno alle 9:30, sono arrivate cinque
auto militari americane, di colore verde oliva. Si sono fermate davanti
a quella casa. Ne sono scesi alcuni uomini vestiti in abiti civili e
con gli occhiali scuri. Erano sicuramente uomini del mukhabarat
(servizio segreto, n.d.r.) americano. Hanno aperto la porta
dell’abitazione, senza forzarla, come se fosse già aperta, e
sono riusciti subito con solo quattro uomini, che poi abbiamo saputo
essere i tre ostaggi italiani e un ostaggio polacco. Li hanno caricati
su un furgoncino bianco e se ne sono andati via. Il tutto con la
massima calma. Non è stato sparato un colpo. Nella casa, a parte
gli ostaggi, evidentemente non c’era più nessuno. Non è
stato assolutamente un blitz militare come è stato annunciato
tre ore dopo. Quelli sono tutta un’altra cosa. Lì si è
trattato di una semplice presa in consegna. Gli americani sono andati
lì a colpo sicuro. Sapevano che gli ostaggi erano stati portati
lì, si erano messi d’accordo. Il vostro governo ha pagato un
riscatto: nove milioni di dollari. Qui ormai lo sanno tutti. Adesso
però basta parlare al telefono, non è sicuro».





La sua versione dei fatti è confermata da un'altra fonte
irachena raggiunta da PeaceReporter, vicina al braccio politico della
guerriglia. Una fonte che ha voluto rimanere anonima, e che ha fornito
la sua versione di tutta la vicenda del sequestro, delle trattative e
della liberazione. La fonte inizia facendo un nome, quello di Salih
Mutlak. "Mutlak – dice – è un facoltoso commerciante iracheno
arricchitosi con le speculazioni e il contrabbando durante il periodo
dell’embargo. Da molti è definito semplicemente come un
‘mafioso’. Lui è il personaggio chiave della vicenda della
liberazione dei tre ostaggi italiani, assieme al già noto Abdel
Salam Kubaysi (solo un omonimo di Jabbar al-Kubaysi), ulema sunnita e
docente all’università di Baghdad, salito all’onore delle
cronache televisive internazionali per il suo ruolo nella trattativa
per il rilascio - dietro pagamento di riscatto - degli ostaggi
giapponesi".





Secondo la fonte, con Mutlak e con Kubaysi il governo italiano avrebbe
trattato segretamente per settimane al fine di ottenere il rilascio di
Agliana, Cupertino e Stefio, rapiti il 12 aprile assieme a Quattrocchi,
ucciso il 14 aprile. Si scoprirà poi che aveva in tasca un porto
d’armi rilasciato dalle forze britanniche e un pass della Coalizione. I
contatti tra i nostri servizi segreti, il Sismi, e la coppia
Mutlak-Kubaysi sono iniziati subito dopo quei tragici giorni, e
già il 20 aprile erano cominciate a trapelare notizie
sull’accordo con il governo italiano per il pagamento di un riscatto di
9 milioni di dollari. Il 22 era stato lo stesso governatore italiano di
Nassiriya, Barbara Contini, a lasciarsi scappare che non c’era nulla da
stupirsi del fatto che il governo pagasse un riscatto. “Si è
sempre fatto così” aveva detto. Subito dopo aveva smentito
questa dichiarazione, e il ministro degli Esteri, Franco Frattini,
aveva detto che si trattava di "storie prive di fondamento”. Lo stesso
giorno, una qualificata fonte dei servizi segreti italiani rivelava
all'agenzia Ansa: "La trattativa, avviata da giorni, è
già stata definita in tutti i suoi aspetti, sia para-politici,
sia economici. Quello che dovevamo fare l'abbiamo fatto".





Dopo questa burrasca il Sismi ha protestato per queste fughe di notizie
che rischiavano di far saltare le trattative in corso. A quel punto, il
governo ha deciso di imporre il silenzio stampa assoluto sulla vicenda.
"Le trattative - spiega la fonte - sono proseguite fino a quando,
all’inizio di maggio, Salih Mutlak è andato in aereo a Roma.
Ragione ufficiale del suo viaggio: affari. E’ rimasto nella capitale
italiana per una ventina di giorni, tornando a Baghdad alla fine di
maggio con una valigetta piena di soldi. Cinque milioni di dollari,
prima tranche di un riscatto complessivo di nove milioni di dollari.
Gli altri quattro, questi erano gli accordi da lui presi, sarebbero
stati consegnati ai rapitori dopo la liberazione degli ostaggi". Dopo
il ritorno di Mutlak con i soldi, nei primi giorni di giugno si
è consumato un duro scontro all’interno delle fila dei
guerriglieri iracheni. Da una parte il braccio ‘militare’ dei
guerriglieri, quelli che detenevano materialmente gli ostaggi e che,
tramite Mutlak e Kubaysi, erano in contatto con il governo italiano:
per loro l’importante era solo incassare il malloppo. Dall’altra parte
il braccio ‘politico’ che non voleva fare la figura di una banda di
delinquenti che rapiscono per soldi e che quindi non volevano accettare
il riscatto. "Noi ci siamo opposti a questo gioco sporco.





Questa storia del riscatto e della messa in scena della liberazione –
sostiene la fonte – avrebbe rovinato l’immagine della nostra causa,
facendoci passare per dei volgari banditi, e poi avrebbe giovato al
governo italiano e quindi prolungato l’occupazione militare dell’Iraq.
Noi volevamo consegnare gli ostaggi, senza alcun riscatto, nelle mani
di rappresentanti del mondo pacifista italiano, sia laico che
cattolico, con cui eravamo già in contatto da tempo e con i
quali eravamo vicinissimi a una conclusione". Ancora domenica scorsa 6
giugno, i rappresentati della Santa Sede in Iraq si dicevano infatti
certi che la liberazione dei tre italiani sarebbe stata questione di
ore. Anche il governo italiano sentiva che la questione era giunta a un
punto decisivo: venerdì scorso, 4 giugno, il ministro Frattini
ha annullato una sua importante visita a Tokyo per “motivi familiari”.
Forse quello è stato un giorno decisivo. "Alla fine – prosegue
la fonte, con tono infuriato – l’hanno spuntata i ‘militari’ senza
scrupoli, che nei giorni scorsi, assieme a Mutlak, hanno organizzato in
gran segreto il trasferimento dei tre ostaggi italiani dal loro luogo
di detenzione, cioè Ramadi, un centinaio di chilometri a ovest
di Baghdad, fino alla periferia occidentale della capitale, nel
sobborgo di Abu-Ghraib. I tre sono stati lasciati in una casa e poi la
loro posizione è stata comunicata ai servizi italiani e a quelli
americani perché li venissero a prelevare.





Il loro piano era di far sembrare tutto come un blitz militare che si
concludesse con l’arresto dei sequestratori. Ma non è andata
così". E in effetti, fonti vicine ai servizi italiani hanno
rivelato che i due arrestati effettuati in connessione con il presunto
blitz erano in realtà solo due pastori iracheni, che nulla
avevano a che fare con la guerriglia e che erano stati pagati per farsi
trovare lì. Di certo, il fatto che a condurre l’operazione siano
stati militari americani, e non italiani, preclude alla magistratura
una effettiva indagine sui "liberatori". In Iraq, al mercato nero delle
armi, un kalashnikov costa tra i venti e i trenta dollari. Con nove
milioni di dollari se ne possono comprare centinaia di migliaia.





di red (l'Unità 10.06.04)










.

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I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore Albero
Redazione
Inviato: 10/6/2004 23:50  Aggiornato: 10/6/2004 23:50
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: IL BOOMERANG OSTAGGI
Grazie, Emanuela, per la segnalazione praticamente "dal vivo". (Pensa che Vespa ancora non lo sa!) Massimo

SWE
Inviato: 11/6/2004 0:40  Aggiornato: 11/6/2004 0:40
Mi sento vacillare
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 744
 Re: IL BOOMERANG OSTAGGI

Infatti. Vespa ha aperto con la notizia del messaggio* firmato 'brigata Al Quds' che avrebbe dovuto accompagnare il video con l'uccisione dei tre ostaggi ( e qui ha subito buttato lì, con una certa nonchalance che Al Quds è la stessa organizzazione terrorista responsabile dello sgozzamento - poi risultato non vero perchè gli hanno sparato - del cuoco italiano..) Io credo che, poichè si devono essere accorti che il "giochetto" degli ostaggi non se l'era bevuto nessuno e avrebbero rischiato di ricalcare " il caso Zapatero", si sono inventati la storiella della "esecuzione" già decisa ma FORTUNATAMENTE sventata per un soffio ( sempre grazie alla Divina Provvidenza.....) "Così nessuno potrà più aver i dubbi indotti dalla casuale coincidenza della liberazione avvenuta proprio a ridosso del voto ! " - ha detto Vespa. Che poi ha proseguito "Ora si potrà dire invece, che è stata impedita un'azione drammatica e scellerata " Quando ha registrato la puntata, Vespa sapeva di certo quello che l'Unità avrebbe messo online ( perchè ciò che riporta l'articolo era già circolato da subito nell'ambiente giornalistico ) ma. poichè il giornale sarà in edicola domani, assieme all'intervista di Gino Strada, ha avuto l'ordine di parare il colpo diffondendo mediaticamente PRIMA la notizia dello scampato pericolo dei tre Poi, in tema con la colonna sonora di Via Col Vento che fa da sottofondo a Porta a Porta : "domani è un altro giorno " E ci regoleremo di conseguenza, avranno pensato... emanuela * "Col favore di Dio si applica oggi la legge del taglione mediante l'epurazione degli ostaggi italiani per fornire una risposta all'arrogante presidente italiano Berlusconi"

[ Modificato da SWE Attivo 10/6/2004 23:47 ]

Redazione
Inviato: 11/6/2004 0:58  Aggiornato: 11/6/2004 0:58
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: IL BOOMERANG OSTAGGI
Ah ah ah ah ah ah ah ah ah!!! Come mi manca la TV italiana!

SWE
Inviato: 11/6/2004 1:10  Aggiornato: 11/6/2004 1:10
Mi sento vacillare
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 744
 Re: IL BOOMERANG OSTAGGI

Di ciò che riporta l'aricolo dell'Unità non mi convince la presenza, in tutto questo sporco gioco, del "braccio politico" " che non voleva fare la figura di una banda di delinquenti che rapiscono per soldi e che quindi non volevano accettare il riscatto. " mmhhhhhhh...vedremo quello che ci racconteranno domani emanuela

Sabot60
Inviato: 11/6/2004 8:42  Aggiornato: 11/6/2004 8:42
So tutto
Iscritto: 11/6/2004
Da:
Inviati: 10
 Re: IL BOOMERANG OSTAGGI
Certo è che l'anonima sarda e i banditi calabresi sono molto più spietati delle Brigate Verdi, tengono gli ostaggi in buche scavate nel terreno e non in stanze 3 per tre dimensioni della mia cucina. Saddam era rintanato in un buco ben più angusto. Guardate il primo video e le foto del loro arrivo a Roma vi sembrano tanto dimagriti? La storia della fede poi...ma questi sono veramente dei Rambo. In Calabria gli avrebbero tagliato il dito altro che storie. Mi puzza tutta questa storia. Sabot60

andrea748
Inviato: 11/6/2004 9:38  Aggiornato: 11/6/2004 9:38
Ho qualche dubbio
Iscritto: 20/5/2004
Da: Roma
Inviati: 265
 Re: IL BOOMERANG OSTAGGI
Non vedo l'ora di tornare a casa e leggere l'Unità. Ebbene si a casa mia si legge l'Unità. Leggendo l'articolo, e ringraziando emanuela per la segnalazione, mi è venuta in mente una cosa: e se qualcuno un giorno ci dicesse che questa è una sorta di "The Truman Show"? Questi ci coglionano, scusate il francesismo. Non sò se questo articolo riporti esattamente la verità, però secondo me ci si avvicina molto. Ringraziamo il vaccaro ed il nano coi tacchi per lo smettacolino misero che ci stanno mostrando. Ringraziamo anche tutti i servi sciocchi che assecondano questa rappresentazione degna di una compagnia d'attori ormai prossimi alla pensione, o almeno lo spero. Aggiungo una notazione: avete visto i risultati di GB e Olanda? Tutti gli attuali governanti sono puniti dall'elettorato. P.s. Pensate cje almeno un Telegatto lo prenderanno il prossimo anno??? Ciaoooooo

"Se qualcuno parla come un idiota e si comporta come un idiota, non fatevi ingannare: è un idiota."

"Non condivido le cose che dici ma difenderò sino alla morte il tuo diritto di dirle"
Redazione
Inviato: 11/6/2004 10:02  Aggiornato: 11/6/2004 10:02
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: IL BOOMERANG OSTAGGI
Sì, ma solo perchè se lo può regalare da solo. M.M.

vincenzo
Inviato: 11/6/2004 10:17  Aggiornato: 11/6/2004 10:17
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 9/6/2004
Da: u-oy-topos middle Oceania
Inviati: 1304
 Re: IL BOOMERANG OSTAGGI
il sito peacereporter è ormai fuori uso credo da almeno 10 ore.... comunque io non riesco ad accederci....qualcuno può confermare???

1 - Non fanno caso, costoro, che quando in Internet compare qualcosa di veramente scottante, scompare nell’arco di pochi minuti? Se invece qualcosa ci rimane per sempre – e pure in bella vista - vuole dire che lì da nascondere c’è ben poco.
Redazione
Inviato: 11/6/2004 10:28  Aggiornato: 11/6/2004 10:28
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: IL BOOMERANG OSTAGGI
Purtroppo è ancora fuori servizio. Io ci sono andato appena pubblicato l'articolo, e già non rispondeva. Prima di pensare male, però, teniamo presente che può essere anche uno shut-down automatico del server, se per caso un improvviso aumento degli accessi (essendo stato linkato da l'Unità, e forse anche da altri) avesse sovraccaricato il processore. Credo che ce lo farannno sapere loro stessi, prima o poi. M.M.

Plinio
Inviato: 11/6/2004 10:47  Aggiornato: 11/6/2004 10:47
Ho qualche dubbio
Iscritto: 31/5/2004
Da:
Inviati: 259
 Re: IL BOOMERANG OSTAGGI
il sito è ancora oscurato. per onor di cronanca ne ha parlato anche la Repubblica http://www.repubblica.it/2004/f/sezioni/politica/ostliberi2/ginostra/ginostra.html

andrea748
Inviato: 11/6/2004 16:34  Aggiornato: 11/6/2004 16:34
Ho qualche dubbio
Iscritto: 20/5/2004
Da: Roma
Inviati: 265
 Re: IL BOOMERANG OSTAGGI
Il sito è di nuovo on line, ma se vi andate a leggere l'Ans(i)a vedrete le prime rettifiche sull'articolo. Siamo di nuovo alle solite: grossa caciara per mischiare le carte.

"Se qualcuno parla come un idiota e si comporta come un idiota, non fatevi ingannare: è un idiota."

"Non condivido le cose che dici ma difenderò sino alla morte il tuo diritto di dirle"
mc
Inviato: 11/6/2004 16:39  Aggiornato: 11/6/2004 16:39
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/5/2004
Da:
Inviati: 7222
 Re: IL BOOMERANG OSTAGGI
Se posso azzardare un'ipotesi: I Nostri Tre rischiano insieme ad altri qualche denuncietta per avere infranto alcune leggi sulle armi e per aver formato gruppi paramilitari all'estero (non sono tecnicamente questi i reati ascritti, ma quasi...) e hanno patteggiato l'immunita' contro il manentimento della menzogna fin qui arrivata. Loro sarebbero inattaccabili come testi, eppure non smentiscono le sceneggiature del premierino. Non ci possono essere altri motivi per cui non debbano confermare la versione di Emergency o di Peacereporter ... a meno che non sia la verita'...! No ... Berlusconi avrebbe uno shock anafilattico e gonfiandosi, esploderebbe se dicesse la verita' anche solo una volta... impossibile! mc

mc
Inviato: 11/6/2004 16:52  Aggiornato: 11/6/2004 16:52
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/5/2004
Da:
Inviati: 7222
 Re: Il principe post-moderno
Un'altra interessante ipotesi : Questa volta non e' mia... Tutto molto precedente ai fatti accaduti. "Il principe post-moderno", Ed. Il Mulino. [...]Gli ostaggi vanno liberati in un momento ben preciso. "Liberati", si fa per dire: infatti, gli ostaggi possono anche non essere mai stati rapiti, o rapiti da un gruppo di terroristi amici, o di finti terroristi. Non è importante se il sequestro avvenga davvero o no: molto più importante è la liberazione (cfr. P. Ginsborg, "Il 25 aprile visto da vicino"), che va invece orchestrata con la massima cura. Gli ostaggi devono essere messi al corrente della verità solo se ben addestrati, e a questo scopo è consigliabile l'uso di personale dei servizi segreti del Governo che "subisce" il rapimento. In mancanza di tale personale, gli ostaggi possono essere lasciati nell'ignoranza della verità: e' anzi la soluzione migliore, poiché la sincerità aggiunge verosimiglianza alle eventuali dichiarazioni da rilasciare ai media. Per i tempi, occorre considerare diversi fattori. L'ORARIO Gli ostaggi devono essere liberati nel primo pomeriggio. Molti quotidiani, infatti, "chiudono" il giornale nel tardo pomeriggio o all'inizio della sera, decidendo un'impaginazione di massima, la grafica e la gerarchia delle notizie. Inoltre, i giornali dei paesi limitrofi possono avere fusi orari diversi, per cui occorre considerare 1-2 ore di margine. Dalla liberazione alla chiusura dei giornali deve esserci il tempo per le dichiarazioni ufficiali del Governo e delle massime cariche dello Stato, ma non per troppe dichiarazioni ed analisi di senso politico opposto, che potrebbero evidenziare eventuali dettagli od errori dell'operazione. Un esempio di scaletta e' - ore 15: annuncio della liberazione - ore 16: caute dichiarazioni e diffusione delle prime immagini (anche di scarsa qualita') - ore 17: conferenza stampa del Governo - ore 18: prime dichiarazioni dei familiari, comprensibilmente attoniti, e dei leader dell'opposizione. Si noti, che l'Opposizione, in prima battuta non puo' che rallegrarsi della liberazione, ed e' costretta a rimandare ogni eventuale critica all'indomani. Una tale scaletta permette ai giornalisti di chiudere la testata intorno alle 19, in perfetto orario. LA DATA Per la scelta della data, occorre fare un discorso a ritroso a partire dalle scadenze politiche. Se ci si trova sotto elezioni (che si svolgono tradizionalmente di domenica) occorre tener conto che: - il primo giorno sara' dedicato all'annuncio della liberazione ed agli esami per valutare lo stato di salute degli ostaggi. - il secondo giorno, se il rapimento si svolge in un paese lontano, deve essere dedicato al ritorno in patria degli ostaggi, che deve avvenire possibilmente di sera. Infatti, sebbene il bagno di folla abbia un indubbio effetto mediatico, e' consigliabile limitare il contatto tra ostaggi e pubblico, e riservare l'accoglienza alle sole famiglie, che da sole sono in grado di fornire un accettabile risultato emotivo. La loro solitudine, per altro, può evocare lo stato d'angoscia fin lì vissuto, ed aumentare il pathos del primo abbraccio. La presenza di militari e ministri è inoltre opportuno, ma non quella del premier, che apparirà discretamente solo il giorno successivo. - il terzo giorno, il premier visiterà gli ostaggi presso le loro abitazioni, stringerà i familiari con atteggiamento paterno e rilascerà modeste dichiarazioni che mostrino come le Istituzioni, pur lavorando nell'ombra, non hanno mai perso il controllo della situazione d'emergenza. Il premier potrà poi intervenire di nuovo, questa volta insieme di militari o personale dell'intelligence, nelle trasmissioni di informazione in seconda serata, in collegamento dal suo studio. - il quarto giorno deve essere dedicato alle interviste alle famiglie, che insieme agli ostaggi ma a mente più fredda, rievocano e analizzano i giorni ansiosi appena trascorsi. Con calma e senza eccessi emotivi, le famiglie devono ringraziare le istituzioni e mostrare loro riconoscenza per non averle mai abbandonate o fatte sentire insicure sull'esito finale del rapimento. Se, come nel caso studiato, ci si trova in periodo elettorale, questo quarto giorno deve coincidere con il penultimo giorno prima del voto. L'ultimo giorno prima del voto (di solito un sabato), infatti, le regole della campagna elettorale prevedono tradizionalmente il silenzio sui candidati. I giornali possono però diffondere le interviste a ostaggi e familiari che dedicheranno al governo sentimenti di gratitudine e di lode, che verranno poi condivisi dai telespettatori e dai lettori dei giornali del giorno dopo, regalando con questo espediente un giorno di campagna elettorale in più al governo. Perciò, con un ragionamento a ritroso, la liberazione degli ostaggi deve avvenire di martedi, a cinque giorni dalle votazioni, per avere il suo massimo effetto sull'elettorato."[...] Coincidenze ... d'accordo. ...pero' ... mc

mc
Inviato: 11/6/2004 16:57  Aggiornato: 11/6/2004 16:57
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/5/2004
Da:
Inviati: 7222
 Re: La palla ... di cristallo.
Ultima cosa che volevo (ri)segnalare e questo articolo di Repubblica.it : La nipote di Cupertino aveva cerchiato sul calendario l'8 giugno Il figlio di Stefio ieri aveva detto: "Domani papà sarà con noi" Ostaggi liberi, le premonizioni dei piccoli Carmela e William La nipote di Cupertino indica la data da lei prevista SAMMICHELE DI BARI - La nipotina di Umberto Cupertino, dieci anni, nei giorni scorsi sul calendario di casa aveva cerchiato con l'inchiostro nero la data di oggi e, in corrispondenza, aveva scritto la parola "Liberi". Carmela aveva quindi previsto il giorno in cui suo zio e gli altri due ostaggi italiani sarebbero stati liberati. E anche il piccolo William, figlio di Salvatore Stefio, aveva detto che oggi il suo papà sarebbe stato liberato. La bambina è figlia di Francesco Cupertino, il fratello di Umberto, e di Laura Albanese che in questi 55 giorni ha per lo più curato i rapporti della famiglia con i numerosi giornalisti che hanno assediato la loro casa. "Quando sono tornata dalla visita a Padre Pio - ha detto Carmela - mi sono avvicinata al calendario della nonna per annotare il nome di un frate e ho sentito dentro di me una voce che mi diceva di scrivere la parola 'liberi' in corrispondenza dell'8 giugno. Il 31 maggio scorso io, mamma, papà, mia nonna, mia zia Franca e mia sorella siamo tornati da San Giovanni Rotondo, dove abbiamo visitato la tomba di Padre Pio. Giunti a casa, mio padre Francesco mi ha detto di scrivere sul calendario il nome di fra' Cosimo, un frate del convento. E' allora che ho sentito la vocina dentro di me che mi ha suggerito di segnare proprio la data di oggi". "Liberi" è stato scritto a stampatello con una penna nera; la piccola l'avrebbe segnato il 31 maggio, quando bisognava voltare la pagina del calendario della basilica dei santissimi Cosma e Damiano di Alberobello, posto nel soggiorno, sopra il telefono. Una premonizione o solo un semplice caso? Per la famiglia Cupertino non ha dubbi. "Il fatto ha del miracoloso", ha commentato la madre di Carmela. Anche il figlioletto di Salvatore Stefio, William che ha tre anni, ieri sera ha avuto un presagio, dopo mesi di silenzio. Il piccolo William, ha detto: "Domani papà torna dal lavoro, alle 13 sarà con noi a casa". La predizione è stata esatta, perfino nell'orario. I giornalisti l'hanno appreso da Carmelo Nicolosi, il suocero dell'ostaggio italiano liberato in Iraq. Sereno, tranquillo, pantaloncini blu e camicia verde militare il bambino sembra essere estraneo alla tensione che ancora si respira in casa Stefio a Catenanuova. Una cugina lo porta via, "per evitare i contatti con i giornalisti", perchè lui non sa che suo padre è stato sequestrato. Lo credeva lontano per lavoro. "Non è stato facile - rivela la madre Emmanuela di 26 anni - nascondergli la verità, sorridergli, mostrarsi tranquilla mentre dentro piangi e urli. Lui continua a sapere che papà è stato fuori per lavoro e così sarà sempre. Adesso voglio ringraziare tutti per come ci sono stati vicini. Adesso la priorità è organizzare il viaggio di domani a Roma, per andare a Ciampino ad accogliere Salvatore". (8 giugno 2004) ...che stranamente ha avuto poca attenzione da parte dei media. A me sembra significativa! mc [ Modificato da mc Attivo 11/6/2004 15:59 ]

titusnefasto
Inviato: 11/6/2004 21:39  Aggiornato: 11/6/2004 21:39
Mi sento vacillare
Iscritto: 19/5/2004
Da: daumpa
Inviati: 417
 Re: IL BOOMERANG OSTAGGI
odo un sommesso rombo astronavi aliene raggiungono il nostro mondo rombo che non sovrasta un coro angelico braccia alzate dal pianeta sferico nessuna titubanza ma solo certezza ora l'occidente si tramuta in fortezza non più uno ma tre messia per quel di arcore prenderan la via non un'incertezza ne un lamento dio in persona vuole il 25 percento. (piccolo contributo veloce da un poiota). dementia vincens è il mio h.c. [ Modificato da titusnefasto Attivo 12/6/2004 10:13 ] [ Modificato da titusnefasto Attivo 12/6/2004 10:14 ]

Redazione
Inviato: 12/6/2004 3:40  Aggiornato: 12/6/2004 3:40
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Inviati: 19594
 Re: IL BOOMERANG OSTAGGI
(Dì la verità, Titus: sei passato direttamente dal whisky alla candeggina?) Massimo

Giangidi
Inviato: 14/6/2004 11:21  Aggiornato: 14/6/2004 11:21
So tutto
Iscritto: 12/6/2004
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Inviati: 29
 Re: IL BOOMERANG OSTAGGI
Buongiorno a tutti! Qualcuno ha già notato che il fantomatico sito su cui è apparsa la bufala della rivandicazione dell'uccisione degli ostaggi pronta all'uso (Ansar al Islam) è lo stesso citato nella comunicazione Ansa circa il gruppo di appartenenza di Mohammed l'egiziano? Un altro piccolo spunto di riflessione: verrebbe da pensare che tutta la vicenda sia una bufala costruita ad arte...resta solo da inquadrare la parte di Fabrizio Quattrocchi.... A presto GD

Redazione
Inviato: 15/6/2004 11:37  Aggiornato: 15/6/2004 11:37
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Inviati: 19594
 Re: IL BOOMERANG OSTAGGI
E' vero, quello resta davvero l'unico interrogativo aperto. Secondo me è morto per sbaglio, e tutta la faccenda del ricatto vi è stata costruita sopra, retroattivamente. Ogni svolta di questa storia porta lo strano sapore di una mossa reattiva, non attiva. Un pò come quando giochi a scacchi, e sei sotto di una mossa e continui a parare colpi da tutte le parti, ma fatichi a riprendere il comando della situazione.... Massimo


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