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politica italiana : COSA CI HANNO DETTO QUESTE ELEZIONI
Inviato da Redazione il 14/6/2004 20:20:33 (2193 letture)

COSA CI HANNO DETTO QUESTE ELEZIONI



di Fabio de Nardis

 

14.06.04 - Come al solito hanno vinto tutti, almeno stando alle
dichiarazioni pubbliche. Nessuno ammette la sconfitta anche laddove
essa è palese. Senza dubbio il grande sconfitto è il
Presidente del Consiglio il cui partito fa registrare un vero crollo
elettorale che consente al listone riformista di cantare vittoria.
Bondi si domanda come sia stato possibile, e cerca di giustificare il
catastrofe affermando che su Forza Italia pesano le maggiori
responsabilità istituzionali. Questo è in parte vero,
anche se pesa soprattutto la condotta a dir poco discutibile di un uomo
che dopo dieci anni di esperienza parlamentare e tre di governo non ha
ancora imparato a essere un leader politico.



I cittadini cominciano a mostrare una certa insofferenza verso un
Premier che vive la politica come un quiz televisivo; che esterna senza
pensare, fin dentro le urne elettorali; che promette senza mantenere e,
non ultimo, che ci umilia a livello internazionale

...



...con una politica di totale subalternità agli Stati Uniti.
Nello stesso tempo, la delusione degli italiani non premia il
centrosinistra ma, come è già capitato in passato, si
sfoga in favore dei partiti minori di centrodestra che ora chiedono
legittimamente di velocizzare i tempi di una verifica di governo.



Sul fronte opposto, discreta, ma non soddisfacente, è la
prestazione del listone riformista, che mostra di poter vincere quando
l’avversario perde ma che, come era previsto, non aggiunge nessun
plus-valore quantitativo al centrosinistra, ottenendo meno voti della
somma dei partiti che lo compongono. Buono è il risultato delle
liste di sinistra, che crescono tutte, un po’, come nel caso di Verdi,
Comunisti Italiani e la lista Di Pietro-Occhetto, perché
raccolgono il dissenso nel Centrosinistra; un po’, come nel caso di
Rifondazione Comunista-Sinistra Europea, per la sua coerente
opposizione alla guerra imperialista di Bush.



Il Centrosinistra con Rifondazione, diventa la prima coalizione in
Italia, ma non risolve il grande problema degli ultimi anni. L’assenza
di progettualità. Gli eletti della lista Uniti per l’Ulivo si
ritroveranno a Strasburgo senza avere neanche una precisa collocazione
politica nel Parlamento europeo. Questo è il limite di chi
utilizza l’ingegneria politica per compensare una mancanza di
elaborazione culturale. Il Centrosinistra nel complesso ottiene un buon
risultato, e questo è un bene, ma lo fa senza un progetto comune
di società, e questo è un male.



Galvanizzati dal risultato elettorale, i moderati dell’Ulivo adesso
accelereranno i percorso di costruzione di un grande partito
riformista. Un progetto che non ci appassiona ma che speriamo se non
altro possa realizzarsi attraverso un serio percorso di riflessione.
C’è ancora tempo per le politiche ma occorre arrivarci
preparati. Nello stesso tempo, sommando impropriamente i risultati di
Rifondazione, Verdi e Comunisti Italiani, emerge che un eventuale
partito della sinistra italiana, con l’aggiunta magari dei dissidenti
interni ai Ds, che si preparano ad affrontare un Congresso di fuoco,
potrebbe ottenere un risultato competitivo raggiungendo una percentuale
che va tra il 10 e il 15%, diventando la terza forza del paese.
Potrebbe anche essere un'idea...



Un ultima considerazione riguarda l’astensionismo, non eccessivo
rispetto alla media europea ma comunque alto. Questo indica da un lato,
una crescente sfiducia nei confronti della politica istituzionale;
dall’altro, una sostanziale distanza dei cittadini europei dall’Europa,
la dimensione su cui oggi si dovrebbe lavorare maggiormente per rendere
l’Unione un vero soggetto politico credibile a livello internazionale e
potenzialmente alternativo al nascente "neo-impero" americano.



Diciamo che oggi stiamo certo molto meglio di ieri, anche se - come
diceva una vecchia canzone inglese - It’s a long way, La strada
è lunga.



Fabio de Nardis



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Autore Albero
Buclopo
Inviato: 22/6/2004 4:40  Aggiornato: 22/6/2004 4:40
So tutto
Iscritto: 22/6/2004
Da:
Inviati: 7
 Re: COSA CI HANNO DETTO QUESTE ELEZIONI
Citazione:
I cittadini cominciano a mostrare una certa insofferenza verso un Premier che vive la politica come un quiz televisivo; che esterna senza pensare, fin dentro le urne elettorali; che promette senza mantenere e, non ultimo, che ci umilia a livello internazionale
Naturalmente questa e' l'opinione personale di chi ha visto il giocattolino romperglisi tra le mani. Fino a prima di entrare in politica Berlusconi era uno stimato imprenditore. Il titolo di Cavaliere conferitogli dall'allora Presidente della Repubblica Giovanni Leone non e' stato il frutto di opere buffe quali quelle che hanno nobel_itato un giullare nostrano. Il cavalierato se l'e' meritato per aver dato casa a migliaia di concittadini, per aver realizzato dal niente un quartiere grande quanto un paese. E le televisioni private in Italia non sono nate da sole come i funghi. Buona parte del merito e' delle lotte che hanno condotto Berlusconi ed i suoi legali, tra cui il tanto vituperato Previti, contro il monopolio televisivo. Ho girato molto per lavoro. Quando da dentro la macchina vedevamo certi paesini arroccati sulle montagne un mio collega mi diceva sempre: Sai che fanno in quel paese? Mangiano cacano scopano e vanno a letto. Beh, se ora passano il tempo a guardare la tv, per buona parte lo devono a Berlusconi. E la gente lo sa. E gliene da merito. Senonche' c'era un partito che grazie alla magistratura che ha messo fuori giuoco buona parte della classe politica italiana, stava arrivando al potere. Un partito che in altri paesi ha portato dittatura, lutti, sciagure e poverta'. Cosa succede allora? Berlusconi a questo partito gli mette il bastone tra le ruote. Fonda un movimento dal niente, come dal niemte aveva fatto un nuovo quartiere, come dal niente aveva creato un impero televisivo. E rompe il giocattolino ai comunisti. Ed ecco perche' ora tanti di nostra conoscenza straparlano e danno i numeri. Berlusconi umilia l'Italia. Ma l'Italia caro signor de Nardis e' umiliata ed indignata per i 10 100 1000 Nassiriya gridati ai carabinieri dai suoi stessi cittadini che sappiamo da che parte stanno! L'Italia, sig. de Nardis e umiliata dalle facce da funerale dei vostri leader che contavano su tre bare di ritorno dall' Irak per fare un sorpasso elettorale, L'Italia e' umiliata dal comportamento di quei deputati della sinistra, italiani, che tiravano per la giacchetta i colleghi d'oltr'alpe per ratificare che in Italia non c'era liberta' di stampa. l'Italia e' umiliata quando vede che i suoi parlamentari e sempre loro sempre quelli di sinistra, anziche' difendere il proprio premier aggredito in occasione dell'insediamento della presidenza di turno dell'Ue dal membro di un'altro paese, si uniscono allo straniero per dare addosso al connazionale. Anzi erano loro che gli avevano teso un'imboscata. Per quanto poi riguarda le promesse l'ho sempre detto io, che se ad Agnone le campane le facessero con le facce dei comunisti, Dio ce ne scampi e liberi. Il din don si sentirebbe fino a Mosca! Parlate voi, di promesse, che quando avete governato dopo aver fatto mille programmi, l'unica cosa che siete riusciti a realizzare e' stata quella di tassarci, tartassarci e traghettarci all'Euro senza porre il minimo rimedio alle conseguenze facilmente prevedibili di un aumento dei prezzi che ogni economista sa accade tutte le volte che si cambia moneta? Signor de Nardis, da che mondo e' mondo la verita' tra tante e' sempre quella piu' semplice. E questa e' la storia semplice semplice del fenomeno Berlusconi. Tutte le altre, tanto piu' sono elaborate e tanto piu' si perdono nei mendri dell'ipotetico, tanto piu' sono fantasiose e frutto dello scorno subito per aver perduto il potere e non averlo riagguantato con una spallata.


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