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Energia e Ambiente : La verità sui crop circles – Intervista a Nancy Talbott
Inviato da Redazione il 17/3/2008 4:40:00 (27559 letture)

Nancy Talbott è la fondatrice del BLT-Reseach Group, l’unico gruppo al mondo che abbia studiato sistematicamente i crop circles con criterio scientifico. Nato circa 10 anni fa, il BLT si è avvalso del contributo di diversi scienziati, fra cui il biofisico dell’Istituto di Scienza e Tecnologia del Michigan, W.C. Levengood, che è diventato il punto di riferimento mondiale della ricerca sui crop circles.

Il BLT ha iniziato a raccogliere campioni di grano prelevati dalle formazioni di crop circles un pò ovunque nel mondo. I campioni venivano analizzati, e confrontati con dei campioni di controllo prelevati all’esterno degli stessi campi di grano, lontano dalle formazioni. In seguito, il BLT ha anche raccolto e analizzato dei campioni di terreno, seguendo lo stresso criterio di confronto con i campioni di controllo, prelevati all’esterno della formazione.

Quella che segue è la trascrizione/traduzione dell’intervista telefonica. I diversi segmenti sono accompagnati dall’audio originale (in inglese). Per chi non avesse tempo di leggere tutto, alla fine c’è un riassunto dei punti più importanti.

ALLUNGAMENTO DEI NODI E “CAVITA’ DI ESPULSIONE”





All’inizio dell’intervista (purtroppo sono partito in ritardo con la registrazione), la Talbott spiega di avere effettuato di persona due raccolte di campioni nel giorno stesso in cui è avvenuta la formazione. (Nella parte non registrata, la Talbott aveva affermato che diversi campioni analizzati erano stati prelevati entro 72 ore dalla formazione, dopodichè aveva aggiunto “io stessa ne ho prelevati due il giorno stesso della formazione”).

TALBOTT : ...... ne ho prelevato alcuni il giorno stesso della formazione.

DOMANDA: Ha prelevato i campioni personalmente?

TALBOTT : Personalmente ne ho prelevato due, in formazioni avvenute la notte precedente. Io le ho trovate il mattino seguente, e ho prelevato i campioni lo stesso giorno.

DOMANDA: Da quello che ho capito, l’allungamento non ha nulla a che vedere con l’espulsione dei nodi, giusto?

TALBOTT : Beh, noi crediamo che siano ambedue causati dalla stessa fonte. Quando l’agente di calore - noi crediamo si tratti di microonde - colpisce la pianta... vede, nella pianta c’è umidità lungo l’intero stelo: nella parte superiore però la pianta è più giovane, e la fibra è più elastica, per cui il vapore generato dal calore trasuda attraverso il nodo, allungandolo. Nella parte inferiore invece la pianta è meno elastica, cioè non si allunga, per cui il vapore aumenta fino a far esplodere di colpo il nodo dello stelo, e genera quel buco nei nodi inferiori.

Non tutti i crop circles genuini manifestano queste “cavità da espulsione”. Il fenomeno sembra dipendere da due fattori:

1 - La quantità di umidità presente nella pianta in quel momento (man mano che l’estate procede le piante perdono umidità, cioè diventano più secche). Quindi nell’estate avanzata c’è una quantità molto inferiore di umidità nelle piante.

2 – Apparentemente, l’intensità delle microonde non è sempre uguale. Quindi, se l’intensità è bassa, le espulsioni non avvengono, ma non avvengono nemmeno se l’intensità è alta ma nella pianta c’è poca umidità.

In sintesi, le espulsioni dei nodi a volte ci sono a volte no.

DOMANDA: In che percentuale si trovano, secondo lei?

TALBOTT: Non ho mai fatto un calcolo preciso, ma direi che circa nel 50% dei casi di crop circles genuini si registrano cavità di espulsione.

Sappiamo anche che il grado di allungamento dei nodi varia da una formazione all’altra, e può persino variare leggermente all’interno della stessa formazione. E’ quindi possibile riscontrare vistosi allungamenti in una zona della formazione, e non altrettanto nell’altra, anche se è comunque un allungamento statisticamente significativo.

Abbiamo anche notato che in genere le formazioni trovate in Inghilterra presentano mediamente un allungamento dei nodi minore rispetto a quelli americani. Il motivo non è chiaro, forse il sistema di energia [che colpisce le piante] qui [negli USA] è più intenso, ma in ogni caso quando parliamo di allungamento dei nodi parliamo sempre di allungamenti statisticamente significativi [rispetto agli esemplari di controllo]. Noi tendevamo a scartare i casi in cui l’allungamento era inferiore al 30%, mi pare, perchè in quei casi non ci sentivamo sicuri.

Certe volte, quando avevamo anche l’espulsione dei nodi, avevamo le particelle magnetiche nel terreno, e avevamo una crescita anomala della pianta, allora dicevamo OK, questo sembra un crop circle genuino, ma non ci fidavamo mai di un solo parametro, e il solo allungamento non è mai stato sufficiente per raggiungere quella conclusione, a meno che si trattasse di un allungamento davvero eccezionale.

DOMANDA: Può riassumere le anomalie più importanti, che tendono a escludere ...

TALBOTT : Le due più visibili, le uniche due che si possono verificare a occhio nudo, e le più importanti, sono:

1 – Allungamemto del nodo “apicale” (“apical node”), cioè il primo in alto, subito sotto il seme. Il miglior modo di verificarlo, quando si va a visitare un crop circle, è quello di raccogliere una decina di spighe quando sei ancora lontano dalla formazione, tagliandole alla radice. Ci sono sempre delle differenze fra le piante, nella lunghezza dei nodi, non sono tutte identiche. Anche se adesso molte piante sono ibridi, e tendono ad essere uguali, ma non sono mai identiche.

Ti porti dietro queste dieci spighe di controllo, ti metti a quattro zampe e cominci a cercare, confrontando il nodo apicale [delle spighe di controllo] con i nodi che trovi all’interno della formazione. Se noti che i nodi all’interno della formazione sono chiaramente, visibilmente più lunghi, significa che molto probabilmente la differenza sarà statisticamente significativa, se riesci a distinguerla a occhio.

La seconda cosa che puoi fare è cercare, e metterti a contare, le cavità da espulsione. Sono dei buchi, e se ci sono li vedi chiaramente. Ma non devi guardare solo in una parte della formazione, devi guardarla tutta. Devi controllare aree diverse. Io ho notato spesso, soprattutto in Inghilterra, che le cavità da espulsione, se ad esempio formazione è su un pendio, ed è costituita da cerchi o anelli multipli, molte di queste formazioni che ho visitato presentavano una enorme quantità di cavità da espulsione nella parte più bassa del pendio, mentre nella parte più alta se ne presentavano di meno.

Ci sono moltissime variabili, ma bisogna guardare con attenzione. Non si può andare a guardare solamente una piccola zona della formazione, o guardare quattro o cinque piante soltanto. Quando noi raccoglievamo i campioni, seguendo il protocollo completo, raccoglievamo centinaia e centinaia e centinaia di campioni, e centinaia di spighe di controllo, e poi le confrontavamo.

Perché bisogna tener presente che ci sono sempre delle variazioni naturali, nelle piante, e quindi due o tre confronti fatti a caso non sono sufficienti.



Cliccare l’immagine per vederla in grande

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2 -GRAVITROPISMO E IPER-FERTILIZZAZIONE

Audio intervista




DOMANDA: Che cosa le permette di escludere che il solo effetto gravitropico possa spiegare tutti i cerchi trovati finora?

TALBOTT : Okay. [Qualcuno] ha suggerito che siano delle forze naturali a causare l’allungamento dei nodi, e possibilmente anche una eccessiva fertilizzazione. Dicono che a volte i contadini eccedano nella fertilizzazione, anche se la cosa è ridicola, poiché i fertilizzanti costano un sacco di soldi e i contadini molto raramente eccedono nella quantità utilizzata. Sono soldi che non hanno alcun bisogno di spendere.

In ogni caso, è possibile ad esempio che nel fare manovra col trattore, agli angoli del terreno, depositino più fertilizzanti del necessario, e siccome questo argomento veniva sollevato in continuazione dagli scettici, un giorno ci siamo decisi e abbiamo fatto uno studio apposito.

Ci siamo rivolti a un contadino nel Maryland, uno che coltiva il grano per venderlo, e lui ha proceduto alla semina come fa normalmente. Dopodichè abbiamo delimitato due strisce nel terreno, una accanto all’altra, con le stesse condizioni di luce, la stessa pendenza, esattamente uguali, e ne abbiamo fertilizzata una in eccesso del 100%, cioè il doppio di quanto avesse fatto lui. Poi abbiamo pagato qualcuno per fare dei crop circles, uno grande e uno piccolo in ciascuna delle due strisce - 2 in una striscia, 2 nell’altra, circa un volta alla settimana.

DOMANDA: Fatte con una tavola di legno?

TALBOTT : Fatte con una tavola di legno, esattamente come i falsificatori [di crop circles] dicono di fare.

Questo signore appiattiva un cerchio, poi l’altro, e poi faceva la stessa cosa nell’altra striscia di terreno, dopodiché misurava immediatamente i nodi, cercava le cavità di espulsione, eccetera.

Ritornava dopo tre giorni, e misurava di nuovo il tutto - fra l’altro ha fatto foto di tutto questo. Poi tornava dopo una settimana, e faceva un altro disegno. Per tutta l’estate rimisurava quello originale, ogni volta che tornava, ogni settimana. Avevamo quindi delle misurazione multiple nei cerchi fatti all’inizio, e sempre di meno man mano che ci si avvicinava alla fine dell’estate.

Quello che abbiamo trovato è che grazie a forze interamente naturali, la pianta iniziava a riorientarsi secondo la luce e secondo la gravità – gli effetti del fototropismo e gravitropismo. Quando la pianta è giovane e piena di energia fa questo molto in fretta, nell’arco di circa tre giorni inizi a vedere una chiara piegatura, normalmente all’altezza del primo nodo, quando la pianta cerca di tirarsi su, verso il sole. Ma più avanti nella stagione le piante non ce la facevano a riprendersi: una volta che hanno superato un certo stadio di crescita, non hanno più il vigore sufficiente per rialzarsi verso la luce.

Più o meno intorno al periodo in cui il seme è completamente formato, avevano perso l’energia per riuscire a riprendersi. Mentre nella prima parte della stagione, nel primo mese e mezzo, riuscivano a riorientarsi da sole, man mano che il tempo passava ci mettevano sempre di più per farlo. Se quindi appiattivi un campo, diciamo, il primo di giugno, entro tre giorni avevi la piegatura dei nodi e un certo allungamento dei nodi, che era statisticamente significativo dopo circa due settimane.

Ma bisogna ricordare che non è quello il nodo di cui parliamo: quando parliamo di “allungamento” parliamo sempre del primo nodo in alto. E non c’era nessun cambiamento nel primo nodo superiore di quelle piante.

Dove la pianta cercava di riorientarsi - e di solito avveniva al secondo o terzo nodo, di solito il terzo – c’era questa piegatura, ed era statisticamente significativa dopo circa due settimane da quando era stato appiattito il grano. Ma non era il nodo apicale, il primo nodo in alto.

DOMANDA: Quindi la mancanza di una piegatura nel nodo apicale esclude...

TALBOTT : Non piegatura, allungamento.

DOMANDA: Allungamento, esclude che il crop circle sia fatto da uomini, cioè con una tavola?

TALBOTT : Se non c’è allungamento del nodo apicale, noi sospettiamo fortemente che la formazione sia fatta da umani.

DOMANDA: Mentre la presenza di un allungamento nel primo nodo esclude l’uso delle tavole, perchè è troppo in alto per....

TALBOTT : Questo è quello che abbiamo riscontrato. Il nodo apicale non cambia se appiattisci il campo con una tavola in qualunque momento della stagione, che tu lo faccia all’inizio oppure alla fine. Inoltre non si è trovata nessuna cavità di espulsione nelle due strisce del nostro esperimento.

DOMANDA: Ovviamente, visto che era stato fatto da un uomo....

TALBOTT : No, non “ovviamente”. Si ricordi che uno studio è uno studio. Ma non c’erano cavità da espulsione.

Queste piante sono state schiacciate da un adulto che pesava 80 chili, con una grande tavola pesante, e sono state schiacciate per bene. Nessuna cavità da espulsione. Nessuna anomalia della germinazione - ha presente quando prendiamo il seme e lo piantiamo? Nessun cambiamento. E poi non c’erano particelle magnetiche nel terreno.

Inoltre ci sono stati un paio di temporali molto forti, nel periodo del nostro esperimento, e non c’era assolutamente nessuna spiga abbattuta in modo caotico. In altre parole, il danno non è stato provocato dalle intemperie. Il tempo non ha prodotto niente di particolare, non ha causato nulla di particolare, nemmeno nella parte fertilizzata in eccesso.

È questa la cosa curiosa: quando si fertilizza in eccesso le piante tendono a diventare più alte, e i semi più grossi, il che rende la parte della superiore della pianta molto pesante. Ti aspetteresti quindi che con il cattivo tempo le spighe si abbattessero, causando quel fenomeno che i contadini chiamano lodging. Abbiamo rilevato che persino nel terreno fertilizzato in eccesso al 100%, non c’era nessun segno di lodging.

Questo non significa che se avessimo magari fertilizzato in eccesso una porzione più ampia di terreno, questo non sarebbe successo, ma tutto quello che noi abbiamo visto, nella parte fertilizzata in eccesso, era che le piante erano più verdi del normale, le teste dei semi erano leggermente più grandi, e le piante erano leggermente più alte. Nient’altro.

Per quel che riguarda i cerchi fatti, sia nella sezione fertilizzata normalmente che in quella fertilizzata in eccesso, non c’era nessun allungamento dei nodi - c’è stato allungamento nella piegatura, ma questo era al secondo o terzo nodo in basso. Nessuna cavità da espulsione, nessuna anomalia nella germinazione, e nessuna di queste piccole particelle magnetiche nel terreno.



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3 - MICROPARTICELLE DI METALLO FUSO



Audio intervista





DOMANDA: In percentuale, quanti fra i crop circles definiti genuini presentano queste particelle di metallo fuso?

TALBOTT : Mi è difficile rispondere, perché questa è una caratteristica che all’inizio non cercavamo. Da quando l’abbiamo trovata, abbiamo cominciato a eseguire i relativi test, e io sono abbastanza sicura - non ha mai fatto un conto preciso - ma direi che intorno al 70% dei crop circles [genuini] aveva particelle magnetiche nel terreno.

DOMANDA: Qualcuno l’ha accusata di avere sviato il test dei ragazzi dell’ MIT, facendogli perseguire un risultato [quello delle particelle metalliche] che non era affatto comune, mentre lei mi sta dicendo che la richiesta era più che legittima, poichè abbiamo di sicuro almeno il 50%...

TALBOTT : Prima di tutto, qualunque sia la percentuale, l’accordo con l’ MIT era – lei dovrebbe leggere quello che ho scritto in proposito, che è molto chiaro - che io avrei dato ai ragazzi tre parametri che secondo il BLT rappresentavano dei crops circles genuini e autentici. Ero io che dovevo scegliere, e io ho chiesto di riprodurre l’allungamento del primo nodo, le cavità di espulsione, e il materiale magnetico nel terreno, depositato in maniera lineare, che è molto diverso dal solo essere presente.

Volevo che il materiale venisse depositato nello stesso modo in cui l’abbiamo trovato più volte, e cioè in forma lineare, cosa che sicuramente non si può ottenere da qualcuno che va in un campo semplicemente a buttare in giro della roba. Lineare significa che la quantità maggiore viene depositata al centro, e cala verso l’esterno, in una misura costante e precisa, lungo il raggio. Oppure la quantità minima sta al centro, e aumenta man mano che ci si avvicina ai bordi. Ma c’è una formula matematica molto precisa che dice quanto deve essere questa misura.

DOMANDA: E questa è stata trovata costantemente in quelli genuini...

TALBOTT : E’ stata trovata in quelli genuini, non costanemente, [ma ripetute volte. Si tratta di particelle] troppo piccole per vederle a occhio nudo: stiamo parlando di 10-40 micron di diametro. Il punto è che noi le abbiamo trovate depositate in quel modo, e questo è stato uno dei criteri assegnati all’MIT [per il test], che gli piacesse o meno. Non c’entra nulla quello che a loro piaceva: la sfida era di cercare di replicare ciò che noi abbiamo trovato ripetutamente nei cerchi di grano. La loro opinione non c’entrava nulla.

DOMANDA: Intendevo dire che queste persone negavano proprio l’esistenza delle particelle fuse ritrovate...

TALBOTT : Queste persone non sanno... non stanno dicendo la..., non sanno. In realtà sono state trovate, e in maniera abbastanza regolare.

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4 - LA VERITA’ SULL’ ESPERIMENTO MIT – DISCOVERY CHANNEL

Alcuni estratti del video incriminato



Audio intervista





TALBOTT : Un’altra cosa che deve sapere di quella maledetta storia dell’ MIT - che io allora non sapevo, perché non me l’avevano detto: eravamo d’accordo che io avrei dato ai ragazzi i tre criteri che reputavo essere i più importanti, e i ragazzi avrebbero cercato di replicare quei tre criteri. Nient’altro.

Ma poiché loro, a quanto pare, non sono riusciti a replicare nemmeno lontanamente l’allungamento del nodo apicale, il produttore ha semplicemente tagliato quella parte, come se io non ne avessi mai parlato.

DOMANDA: Quindi il primo nodo faceva parte del test?

TALBOTT : Doveva farne parte! Ma il produttore, poiché non hanno ottenuto nessun risultato, lo ha sostituito con la grafica [design]. Io avevo detto molto chiaramente ... quando ci siamo incontrati i ragazzi mi hanno chiesto se la grafica avesse importanza, e io ho risposto di no. L’elemento grafico non è stato valutato scientificamente, non fa nessuna differenza per noi l’aspetto grafico, può anche essere un disegno casuale, e semplicemente non conta nulla. Nonostante io abbia detto questo abbastanza chiaramente da essere capita da un bambino dell’asilo - ed era pure stato registrato - il produttore ha deciso di mettere la grafica fra i tre criteri.

DOMANDA: Altrimenti non avrebbe potuto sostenere che i crop circles erano replicabili...

TALBOTT : Così pare. Ma io l’avevo detto molto chiaramente, che la grafica non c’entrava. I tre criteri erano chiari, ma quelli della TV hanno deciso di non usarli.

Inoltre, ho portato e mostrato ai ragazzi delle cavità di espulsione, e quindi loro sapevano bene come fossero fatte queste cavità. Ma nel documentario non ti fanno mai vedere una cavità di espulsione.

DOMANDA: Me lo sono chiesto anch’io, come mai non le hanno mostrate?

TALBOTT : Come fanno quindi a dire di essere riusciti a replicare il crop circle?

Terza cosa: io gli ho mostrato delle micrografie – foto al microscopio - di queste piccole sfere, mentre nel documentario non le hanno mai mostrate al pubblico...

DOMANDA: Hanno mostrato solamente il campione che conteneva del ferro, nient’altro...

TALBOTT : Esattamente! Ma quello non ha nulla a che vedere ... gli era stato detto di produrre delle sfere di ferro magnetizzato, depositato in misura lineare. Questa era la sfida, ma non si sono nemmeno avvicinati a questo.

DOMANDA: Ora capisco il trucco.

TALBOTT : A me avevano detto che si trattava di una onesta sfida aperta, e poichè si trattava dell’MIT io gli avevo creduto. Non mi era nemmeno passato per la mente che qualcuno... che chiunque all’MIT avrebbe fatto una cosa del genere. La reputazione del MIT è troppo buona, e non mi sarei mai aspettata che mi avessero mentito.

DOMANDA: Beh, per quel che ne so io, l’MIT ha falsificato i risultati sulla fusione fredda...

TALBOTT : Penso che anche questo sia probabilmente vero.

[Un’altra] cosa importante, su questa storia dell’MIT: ero io che avrei dovuto valutare i risultati dell’esperimento dei ragazzi, non mi avevano detto che questo sarebbe stato fatto da tre dei loro studenti più anziani.

Non mi è mai stato permesso di vedere un solo campione delle piante, non mi è mai più stato permesso di parlare ai tre ragazzi, nè mi è stato permesso di parlare con quelli che hanno giudicato l’esperimento.

DOMANDA: Fantastico. Questo si chiama usare le persone

TALBOTT : E’ stata una trappola, e io non me ne sono accorta. E l’unico motivo per cui non me sono accorta è perché si trattava dell’ MIT. Non avrei mai pensato che.... chiunque facesse parte del MIT avrebbe fatto una cosa del genere. Sono stata stupida.

DOMANDA: Non si smette mai di imparare

TALBOTT : L’intera faccenda è stata ridicola. Se lei fosse stato presente, avrebbe visto dall’inizio che cosa io ho mostrato a loro che dovevano fare..... Ed erano tutti d’accordo, ma sembra che avessero capito fin dall’inizio che quello era impossibile, e non hanno preso la cosa seriamente.

DOMANDA: Ma persino in quel caso, il documentario mostra che realtà non sono riusciti a replicare il crop circle, perché hanno dovuto usare una bomba alla fine, per replicare l’effetto del metallo fuso.

TALBOTT : Ma non lo hanno replicato nemmeno con la bomba!

DOMANDA: Vero, ma la gente a casa non sa che non erano quelli i termini precisi, ma comunque, il semplice fatto che abbiano dovuto usare una bomba...

TALBOTT : Certo, quello fa ridere. Una cosa del genere nel mezzo dello Wiltshire, verrebbe vista da un miglio di distanza.

DOMANDA: E verrebbe anche sentita.

TALBOTT : La sentiresti, e avresti anche degli incendi.

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5 - L’IPOTESI DELLE MACCHIE SOLARI

Audio intervista





TALBOTT : Deve sapere un’altra cosa che abbiamo osservato: il sole ha un ciclo di 11 anni, nel quale genera le macchie solari, queste enormi zone di energia emesse dalla superficie solare, nessuno sa bene il perché. In ogni caso, questo avviene con un ciclo di 11 anni: va aumentando fino a quello che viene chiamato “il massimo solare“, quando si verifica il numero maggiore di macchie solari, poi diminuisce fino a un punto minimo e poi ricomincia per altri 11 anni.

Noi abbiamo notato che il numero maggiore di crop circles sembra verificarsi nei periodi di “massimo solare“. In altre parole, la quantità delle formazioni sembra aumentare man mano che aumenta il numero delle macchie solari. Per quale motivo questo avvenga non lo sappiamo, però abbiamo queste particelle ionizzate che vengono emesse dal sole, e questo è bene o male il plasma. Per cui - se davvero è un plasma a causare il fenomeno, come noi pensiamo - quello potrebbe essere il motivo per cui si vedono più crop circles quando si avvicina il massimo solare.

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6 - LA “PROVA DEL NOVE”

Audio intervista





TALBOTT : Ora lei deve sapere che molte delle figure più complesse trovate in Inghilterra non sono mai state analizzate. Non avevamo abbastanza collaboratori, non avevamo soldi a sufficienza per realizzarne una grande quantità, quindi non sappiamo se alcuni di quelli fossero genuini o meno. Lo sappiamo in certi casi, non lo sappiamo in molti altri. Io sono certa che i falsificatori riescano a fare, e facciano, alcuni di questi disegni più grandi ed elaborati. Ne sono in grado, questi gruppi allenati, e li fanno.

Ma quello di Milk Hill, quella cosa enorme di un paio di anni fa, quello è stato la prova del nove. Quell’enorme, incredibilmente elaborato disegno, era genuino.

DOMANDA: Che cosa avete analizzato di quel campo?

TALBOTT : Abbiamo analizzato gli allungamenti dei nodi, le cavità di espulsione, non so la germinazione... sì, credo che la germinazione sia stata fatta. Levengood era convinto che ci fossero sufficienti elementi per dichiarare che questa formazione era la prova del nove. Io non credo che lui abbia mai preso in considerazione un solo parametro, forse lo ho fatto una volta sola, ma normalmente guardavamo l’allungamento dei nodi, le cavità di espulsione, le anomalie nella crescita, e la presenza della magnetite... del ferro magnetizzato. Tutti e quattro quei parametri [venivano presi in considerazione per stabilire] se il crop circle fosse genuino o meno, e cercavamo di averne sempre almeno due o tre, prima di sentirci in grado di affermare che una certa formazione fosse genuina.

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7 - IPOTESI MILITARE

Audio intervista





DOMANDA: La mia opinione personale è che con i militari non si possa escludere nessun tipo di giocattolo, che loro potrebbero tranquillamente costruire e collaudare, mentre si divertono pure a farlo. Alle spalle della gente.

TALBOTT : Io non credo che sia così, e le spiego perché. Prima di tutto noi sappiamo che dei cerchi complessi e elaborati sono comparsi già nel 1600, nel 1700, nel 1800, e all’inizio del 1900, prima che ci fossero gli aerei. Questo lo sappiamo. Quindi questo già ti pone un problema.

In secondo luogo, quelli più recenti sono avvenuti in un periodo 25-30 anni, e i militari non hanno certo bisogno di collaudare qualcosa per 25 o 30 anni.

DOMANDA: Questo è vero.

TALBOTT : Ma quando parli di migliaia di queste formazioni, in tutto il mondo, in ogni paese con cui abbiamo avuto a che fare, e poi sappiamo anche che esiste una documentazione molto precisa [di formazioni] dei primi del ‘900, e poi nel ‘700, e poi nel ‘600, voglio dire, è ridicolo....

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8 - STUDIO SUI MINERALI DI ARGILLA

Audio intervista





DOMANDA: Mi può dire qualcosa sullo studio con i raggi X sui minerali di argilla?

TALBOTT : Quello che è importante riguardo quello studio è ... La gente accusava Levengood di essere prevenuto, di cercare questo e quest’altro, di inventarsi tutto, bla bla bla ... Insomma, abbiamo ottenuto questo finanziamento da Rockefeller, e Levengood non sapeva assolutamente nulla dei minerali di argilla, nè poteva saperlo. Quindi lui è stato pagato per fare il suo normale lavoro sulle piante, e tutte queste altre persone sono state ingaggiate per fare quello che facevano di solito. Nessuno di costoro conosceva Levengood, e lui non conosceva nessuno di loro. Lui non ha avuto niente a che fare, sono stata io a condurre la ricerca. Lui non sapeva minimamente chi io avessi ingaggiato, o cosa gli avessi detto di fare.

Quello che abbiamo trovato è che in tutte quelle formazioni in cui Levengood diceva che c’erano questi cambiamenti nelle piante, avevamo anche i cambiamenti nel terreno , nei minerali di argilla. Questa è stata la prima cosa. Questo supportava i risultati di Levengood al 100%.

In secondo luogo abbiamo scoperto che i cambiamenti nel terreno, nei minerali di argilla, avrebbero richiesto una energia così intensa che avrebbe o inceneritori i campi, bruciati, oppure li avrebbe ridotti a pura polvere, poiché le due cose che possono alterare la struttura cristallina dell’argilla sono la pressione - e qui stiamo parlando di montagne che dovrebbero schiacciare il terreno letteralmente per centinaia di anni - oppure un calore intenso. Ma il calore di cui stiamo parlando avrebbe incendiato i campi, mentre questi non erano incendiati, e la pressione di cui stiamo parlando avrebbe letteralmente polverizzato i campi, ma non erano polverizzati.

Quindi la conclusione è che abbiamo trovato i cambiamenti nel terreno in ogni formazione in cui Levengood ha trovato cambiamenti nelle piante, ma l’energia richiesta avrebbe distrutto le piante.

Questo ha portato il dottor Reynolds, che era direttore del dipartimento di scienza a Dathmouth, a dire che siamo di fronte a una energia sconosciuta alla scienza, poichè la scienza non conosce un tipo di energia che riesca a colpire in maniera selettiva le piante in un certo posto, in un modo diverso da come altera il terreno nello stesso posto, e noi non conosciamo una energia che sia in grado di fare questo. Ma questo è quello che ci ha mostrato quello studio.

Questa è a tutt’oggi la prova più solida che abbiamo, perché c’erano tutti questi scienziati diversi, che non si conoscevano fra di loro. Di fatto Reynolds, come la persona che ha fatto l’esame di diffrazione ai raggi X, come l’esperto statistico, non avevano mai nemmeno sentito parlare dei crop circles. Sono stati semplicemente ingaggiati per fare il lavoro che hanno fatto.

DOMANDA: Sull’argilla....

Su qualunque cosa: il tizio della diffrazione a raggi X ha prelevato l’argilla, l’ha messa nei contenitori e li ha infilati nella macchina.

DOMANDA: E la struttura cristallina risultava cambiata.

Sì. Il Dottor Reynolds l’ha valutata, e l’esperto statistico ha fatto le statistiche.

Intervista e traduzione di Massimo Mazzucco per luogocomune.net

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RIASSUNTO


1 - Di tutti i crop circles mai comparsi al mondo, il BLT ne ha certificato come “genuini” solo una parte.
Il criterio adottato per definire “genuina” una formazione è la presenza di una o più delle seguenti anomalie:

- Allungamento del primo nodo in alto (apicale), con un valore che superasse almeno del 30% quello delle spighe di controllo.
– Presenza di cavità da espulsione.
– Presenza nel terreno di microparticelle di metallo fuso, magnetizzato.
– Crescita anomala dei semi prelevati dai crop circles.

A questi elementi si è venuta ad aggiungere la modifica della struttura cristallina nei minerali di argilla, che è stata rilevata solo di recente.

2 - Eccetto che in casi rarissimi, per definire genuina una formazione il BLT ha sempre registrato la presenza di almeno due, se non tre, di queste anomalie.

3 - Gravitropismo e fototropismo si registrano naturalmente nel grano abbattuto, ma in forma di “piegatura” nei nodi più bassi, mentre non sono in grado di spiegare l’allungamento del nodo apicale. Gravitropismo e fototropismo quindi non sono in grado, da soli, di spiegare i crop circles genuini.

4 - L’iper-fertilizzazione - tesi sostenuta per un certo periodo dagli scettici – non spiega in alcun modo le anomalie registrate nei crop circles genuini. Idem per le intemperie.

5 - L’uso di tavole di legno per appiattire il grano non provoca l’allungamento del nodo apicale.

6 - L’uso di tavole di legno per appiattire il grano non provoca cavità da espulsione.

7 - L’uso di tavole di legno per appiattire il grano non provoca anomalie nella germinazione.

8 -L’uso di tavole di legno per appiattire il grano non provoca la presenza nel terreno di particelle magnetizzate di metallo fuso.

9 - Le particelle di metallo fuso sono state trovate nel 70% circa dei crop circles definiti genuini.

10 - Le particelle erano depositate radialmente, in progressione lineare, secondo una precisa formula matematica.

11 - Nel test MIT/Discovery Channel la Talbott non solo non ha “manipolato” l’esperimento, ma è stato il risultato (negativo) ad essere manipolato dal produttore/MIT, per far comunque apparire la realizzazione umana dei crop circles (genuini) in qualche modo possibile. Di fatto però:

- Era stato chiesto ai ragazzi di replicare l’allungamento del nodo apicale, ma l’argomento è stato addirittura rimosso dal documentario, per essere sostituito dalla “fattibilità grafica” (design).
- Era stato chiesto ai ragazzi di replicare le cavità di espulsione, ma questo risultato in TV non è stato mostrato.
- Era stato chiesto ai ragazzi di replicare le microsfere metalliche, ma queste in TV non sono state mostrate.

12 - E’ stata notata una coincidenza fra l’aumento delle macchie solari (all’interno del ciclo solare di 11 anni) e l’aumento del numero di formazioni riscontrate nello stesso periodo.

13 - La Talbott esclude l’ipotesi che a generare i crop circles siano delle armi segrete (militari), perchè questa ipotesi non spiega i crop circles del passato.

14 - La gigantesca formazione di Milk Hill conteneva elementi anomali sufficienti per farla definire da Levengood “la prova del nove”.

15 - Studi recenti, basati sulla diffrazione dei raggi X, hanno rivelato una mutazione nella struttura cristallina dei minerali di argilla prelevati dal terreno dei crop circles genuini. Queste mutazioni, congiuntamente al fatto di non aver nè incendiato (calore) nè polverizzato (pressione) le spighe, denunciano un tipo di energia sconosciuta alla scienza attuale.

16 - Questi test, condotti da scienzati del tutto estranei alla ricerca sui crop circles – oltre che estranei fra di loro - hanno confermato la validità dei criteri di Levengood nell’attribuzione di genuinità ai crop circles.

Pagine BLT:
Anomalie
Microparticelle magnetizzate
Minerali di argilla

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Autore Albero
FG3
Inviato: 19/3/2008 12:12  Aggiornato: 19/3/2008 12:12
So tutto
Iscritto: 18/3/2008
Da:
Inviati: 15
 Re: La verità sui crop circles – Intervista a Nancy Talbott
Mazzucco,
mi scuso ma durante il giorno non ho molto tempo per scrivere, rispondero' meglio alle domande appena potro', spero in serata.

Riesco ora a rimandare pero' a dei passaggi fondamentali che ormai fanno parte della storia internazionale dei crop circles.

Il 21 Giugno 2005, il Journal of Scientific Exploration (JSE) ha pubblicato un articolo scientifico sui crop circles a firma mia, di Claudio Cocheo e Paolo Russo.

L'articolo e' questo e va analizzato opportunamente prima di poter convergere su alcune evidenze:
http://www.cicap.org/crops/en/jse_19_2_159-170_2005.pdf

E' purtroppo un articolo tecnico e presuppone una conoscenza molto approfondita di parecchi argomenti legati ai crop circles, pero' e' da li' che dovremmo partire.

Per una veloce comprensione dei contenuti dell'articolo c'e' la press release che qui ricopio:
http://www.cicap.org/crops/en/jse_pr_en.pdf
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Press Release
(21st June 2005)
Crop Circles: Journal of Scientific Exploration publishes a new scientific
article authored by Italian researchers

The latest issue of the Journal of Scientific Exploration (JSE), issue 19(2) Summer 2005, contains a paper titled Balls of Light: The Questionable Science of Crop Circles and authored by Francesco Grassi, Claudio Cocheo and Paolo Russo of CICAP (Italian Committee for the Investigation of Claims of the Paranormal).
This paper shows the insubstantiality of the hypotheses contained in three papers respectively authored by W.C. Levengood (1994), W.C. Levengood & N.P. Talbott (1999) and by E.H. Haselhoff (2001). These three papers suggested the involvement of some kind of electromagnetic radiation during the creation of crop circles and are actually considered as the "scientific reference point" for the crop circles phenomenon.
Because of the sensational scientific contents of those findings and the great impact exerted on worldwide public opinion, a more exhaustive inspection of the data handling and the statistical analyses seemed to be mandatory to CICAP’s committee, according to the accepted rule that extraordinary claims require extraordinary proofs.
Grassi et al. discuss the methods and conclusions of the three articles, pointing out the misrepresentation of the experimental protocols, the misleading application of statistical procedures, the arbitrary discarding of unwanted results and the weakness of the proposed physical models to the suggested hypotheses. In particular, they show that both Levengood & Talbott and Haselhoff's conclusions are unsubstantiated and do not prove the involvement of an electromagnetic radiation source in the creation of crop circles. The paper of Grassi et al. reveals also another important development which happened before the JSE publication. Physiologia Plantarum, the journal that published the three papers mentioned above, played a crucial role in promoting them as the "scientific reference point" of the subject and giving them scientific support and credibility. While Physiologia Plantarum agreed with the paper of Grassi et al. about the pseudoscientific contents of the three articles (Physiol. Plantarum, communication to the authors, 2004) at the same time it refused to publish the paper with the surprising motivation that "there is not a scientific discussion going on the crop circle subject".
After a long and exhaustive discussion, the paper of Grassi et al. concludes that the claims put forward by Levengood, Talbott and Haselhoff in their three papers are not supported at all by the available evidence which on the other hand demonstrates nothing but a mere difference in the stem elongation between the flattened plants lying inside the circles and those standing outside them, as one should expect when whatever kind of mechanical force flattens the plants. CICAP invites readers to visit www.cicap.org/crops/en , where it is possible to download not only the original JSE article but also other articles and information about crop circles.
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Un altro punto cruciale della storia e' legato a quello che abbiamo riportato anche nella press release:
====================
While Physiologia Plantarum agreed with the paper of Grassi et al. about the pseudoscientific contents of the three articles (Physiol. Plantarum, communication to the authors, 2004) at the same time it refused to publish the paper with the surprising motivation that "there is not a scientific discussion going on the crop circle subject".
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In sostanza la rivista (Physiologia Plantarum) che aveva accreditato i tre articoli che analizziamo e critichiamo, ha rifiutato la pubblicazione del nostro, non perche' ha riscontrato errori nei nostri contenuti, ma - per dirla brevemente - perche' si e' pentita di aver pubblicato nel passato gli articoli di Levengood, Talbott e Haselhoff e li considera sostanzialmente *pseudoscienza* per usare un eufemismo.


Secondo me e' piu' opportuno leggere bene la lettera di rifiuto di Physiologia Plantarum:
http://www.cicap.org/crops/en/013.htm
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Physiologia Plantarum rejection letter

Why PPL rejected our paper
(August 2006)


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During December 2003 Francesco Grassi, Claudio Cocheo and Paolo Russo submitted the manuscript "Balls Of Light: The Questionable Science of Crop Circles" to Physiologia Plantarum Journal. During February 2004 Grassi, Cocheo and Russo received a rejection letter from PPL, so they submitted later the manuscript to Journal of Scientific Exploration. JSE accepted the manuscript and submitted it to referees before its publishing.

Since meantime many rumours spread over the internet about the actual reason for PPL rejection, Grassi, Cocheo and Russo decided (August 2006) to ask PPL the permission to publish the actual rejection letter.
We want to thank Physiologia Plantarum Managing Editor for the permission grant.

Have a good reading:


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Email Sent: monday 23 february 2004 11.50

Subject: Manuscript PPL-2003-00411 Decision

Editorial decision: Reject without review


Dear Dr. Francesco Grassi,

I have read your paper 'Balls of light: the questionable science of crop-circles formations' (PPL-2003-00411) submitted to Physiologia Plantarum. I have gone back and read these 2 previous papers and the comments on them and looked at their citation histories. The 1994 Levengood paper was self-cited in the follow up paper in 1999, which in turn was only ever cited in Haselhoff's and Deardoff's comments in 2001.

I have read your letter and your manuscirpt several times. While you have been more polite than I would be, in describing this as "questionable science", I think we agree that this topic is more suited to the popular press than to a scientific forum. The original papers were submitted to the journal and were subjected to the normal peer-review and were, regrettably in my view, recommended for publication and therefore published. Your point is that, given that this journal has published in the past papers that were questionable, in your view and mine, then this journal is therefore the best place to continue this discussion. I understand your point of view and I respect your wish to set the record straight, as you see it, but I must disagree.

The original papers by Levengood were published, and comments/criticisms of these were also subsequently published (Haselhoff 111(1) & Deardorf 111(1)) - inadequate though you may feel these were. After serious consideration I believe that to "continue this discussion", when clearly from the citation record there is not a scientific discussion in progress, only gives gives it substance and credibility it does not merit. I can therefore not accept your manuscript for publication in our journal.

I am sorry to disappoint you but I wish you every success in publishing your paper in a more appropriate forum.

Yours sincerely,

Dr. Vaughan Hurry

Subject Editor
Physiologia Plantarum
====================


L'editor dichiara esplicitamente:
- While you have been more polite than I would be, in describing this as "questionable science"
- I believe that to "continue this discussion" [...] only gives gives it substance and credibility it does not merit.

Da qui dobbiamo partire se vogliamo discutere delle affermazioni di Levengood, Talbott e Haselhoff.

Per le altre domande spero in un post successivo appena posso.


FG




***************
Re: La verità sui crop circles – Intervista a Nancy Talbott

Autore: Redazione Inviato: 19/3/2008 2:43:36

Signor Grassi, visto che lei compare fra le persone ufficialmente accreditate a parlare in nome del CICAP (non sapevo che ci fosse anche Piero Angela fra voi), approfitto della sua visita per farle un paio di domande:

Cito dalla vostra FAQ sui crop circles:

[...]


Rispondi Autore Inviato
 Re: La verità sui crop circles – Intervista a Nancy Talbott Redazione 19/3/2008 12:28

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