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storia & cultura : “Evidence of Revision”: connecting the dots |
Inviato da Redazione il 7/4/2008 0:00:00 (9001 letture) |
Un film uscito di recente, intitolato Evidence of Revision (indizi/prove di revisionismo), porta una grande quantità di materiali nuovi e particolarmente interessanti, che vanno ad arricchire il puzzle di informazioni già disponibili sulla complessa storia americana degli anni ’60 – ’70, che ha ruotato attorno all’omicidio di John e Robert Kennedy, e non soltanto.
Per la prima volta un film di genere “complottista” si azzarda a trascendere il singolo evento, cercando di disegnare una mappa trasversale del potere che risulta particolarmente chiara e sensata da qualunque angolazione la si guardi. (In realtà ci ha già provato Zeitgeist. In quel caso, diciamo che Evidence of Revision sta a Zeitgeist come Guerra e Pace di Tolstoi sta all’Almanacco Topolino).
Evidence of revision, prodotto da WING TV, ha anche il grande pregio di evitare il cosiddetto “complottismo qualunquista”, quello che porta genericamente a dire che “è tutta colpa dei massoni”, oppure “dei banchieri” oppure “degli Illuminati” - o di una qualunque combinazione dei tre - evitando l’approfondimento necessario a porre nel giusto contesto ciascuno dei casi analizzati.
Sia chiaro: nessuno nega che esista una massoneria, che esistano i grandi banchieri, o che esista un club ...
... di cosiddetti “Illuminati”. Il fatto è che esisteranno altri cento gruppi con poteri simili o appena inferiori, come esisteranno faide e gruppi di potere all’interno del mondo finanziario, come esisteranno almeno dieci massonerie diverse, tutte in competizione fra di loro, e ciascuna con la pretesa di essere naturalmente l’unica genuina erede della tradizione muratoria.
Mentre entriamo nella seconda era di Internet, il “complottismo qualunquistico” sta infatti iniziando ad apparire come il nemico più pericoloso di una accurata analisi storica dei fatti più recenti. (Laddove non è più possibile coprire la verità con il monopolio dell’informazione, lo si fa alimentando un complottismo dozzinale, che rimescoli il tutto in un unico calderone senza più valore).
La persona mediamente informata sul caso Kennedy, molto probabilmente vi dirà che “Kennedy è stato fatto fuori perchè dava fastidio ai grandi banchieri, poichè voleva reintrodurre il conio da parte dello stato”, oppure “perchè dava fastidio ai militari (e quindi, di riflesso, ancora ai grandi banchieri), poichè stava per ritirare le truppe americane dal Vietnam”, oppure ancora “perchè non piaceva alla CIA (e quindi di riflesso ai militari, e quindi di riflesso ancora ai grandi banchieri), per aver mandato a monte il progetto Baia dei Porci”.
Tutte cose probabilmente vere – almeno in parte - ma non certo sufficienti a spiegare con chiarezza un omicidio del genere. Non ci si può limitare ad indicare il responsabile con una “categoria” generica, senza rischiare di aiutare a coprire la verità stessa dei fatti.
Gli elementi reali che Evidence of Revision contribuisce a svelare sono invece molto più “piccoli”, precisi e quotidiani, e portano nomi e cognomi ben chiari stampigliati sulla fronte.
Stiamo parlando, ad esempio, di Lyndon B. Johnson, di Edgar J. Hoover, o di Mayer Lansky. Il primo era, al momento dell’assassinio Kennedy, il vicepresidente degli Stati Uniti, il secondo era il capo indiscusso dell’FBI, e il terzo uno dei più potenti boss mafiosi di tutta la storia.
Apparentemente, nulla di particolare avrebbe dovuto legare questi tre uomini fra di loro. Scavando invece oltre la superficie, scopriamo ad esempio che fu Hoover ad imporre a Kennedy la vicepresidenza di Johnson. Lo fece in un modo molto semplice: chiese di incontrare il candidato democratico a quattr’occhi, prima delle elezioni, e gli mostrò delle fotografie in cui lo stesso Kennedy era stato ripreso mentre lasciava la casa di una sua amante, in un’alba anonima di qualche tempo prima. Quelle foto avrebbero distrutto l’intera carriera politica di Kennedy in un solo istante. In quell’occasione infatti Hoover approfittò anche per chiedere a Kennedy la garanzia di essere confermato a capo dell’FBI, se fosse diventato presidente. Evidentemente, ottenne anche quella.
Bisogna tenere presente che Hoover aveva letteralmente costruito l’FBI, ma dopo un doppio mandato alla sua guida avrebbe dovuto ritirarsi, mentre a quel punto voleva restare a tempo indeterminato. Alla testa del Bureau, infatti, Hoover godeva di una posizione di assoluto privilegio: amico di tutti e di tutto, poteva andare ovunque volesse e poteva fare qualunque cosa, senza temere di essere minimamente disturbato. Comprensibile quindi il suo “attaccamento al dovere”, anche per un motivo particolare che vedremo in seguito.
Perchè Hoover, a sua volta, scelse di appoggiare Johnson alla vicepresidenza? Hoover aveva in mano anche molte informazioni scottanti su Johnson – il quale aveva vinto delle elezioni locali, in Texas, con una frode elettorale - e gli faceva comodo piazzare alla Casa Bianca un vicepresidente facilmente ricattabile, nel caso il presidente fosse “venuto a mancare” durante il suo mandato.
Kennedy infatti, obtorto collo, scelse Johnson come candidato alla vice presidenza, sollevando una marea di disapprovazione e di stupore. (Johnson era “democratico” come può esserlo un texano cresciuto sotto la protezione dei petrolieri e dei mercanti di armi).
In ogni caso, Kennedy e Johnson vinsero le elezioni, e Hoover potè rimanere tranquillamente all’FBI (che ci fosse rimasto nel caso di una vittoria di Nixon, l’avversario di Kennedy, non era nemmeno in discussione: Hoover era anche in ottimi rapporti con Prescott Bush, il padrino politico di Nixon, e aveva fatto di tutto per “ammorbidire” le indagini dell’FBI sui traffici bancari intrattenuti da Bush con i nazisti prima della guerra).
Quello che Hoover non aveva previsto, è che Kennedy gli avrebbe messo sopra la testa il fratello Robert, come Ministro di Giustizia. (Per quanto dotata di poteri praticamente assoluti, l’FBI dipende formalmente dal Ministero di Giustizia).
Lo scontro fra Bob Kennedy e Hoover non avvenne in maniera diretta, ma in un modo molto più sofisticato. Bob Kennedy chiese pubblicamente a Hoover di sconfiggere la mafia: questo potrebbe sembrare una cosa normale, nell’America degli anni ‘60, ma c’era un piccolo problema: fino a quel giorno, Hoover non aveva mai nemmeno riconosciuto l’esistenza di Cosa Nostra. Nessuno sapeva spiegarsene il motivo, ma a sentire gli agenti di massimo livello di quel periodo (il film è pieno di testimonianze preziose, mai viste prima), la stessa parola “mafia” non veniva mai pronunciata in presenza di Hoover, che fingeva semplicemente che il crimine organizzato in America non esistesse. (Non a caso, gli anni ‘50 furono per la mafia un periodo indimenticabile).
Di fronte alla pubblica richiesta del suo Ministro, però, Hoover si trovò obbligato ad affrontare la questione.
In un solo anno Bobby Kennedy aveva messo in piedi decine di retate di mafiosi importanti, che Hoover in qualche modo si trovava costretto a ratificare.
Fu allora che uno strano “intermediario” mandato dalla CIA chiese di incontrare Hoover. Quando furono a quattr’occhi, costui gli raccontò che un personaggio altolocato della CIA gli aveva mostrato delle foto in cui Hoover (che era omosessuale) era stato fotografato mentre praticava sesso orale con un suo amante. La sua omosessualità – per quanto “innominabile” - era nota nei circoli ristretti di Washington, ma era del tutto sconosciuta alla nazione americana. Si può solo immaginare che cosa sarebbe successo se Hoover, che agli occhi dell’America era un vero e proprio eroe nazionale, fustigatore implacabile di vizi e peccati altrui, si fosse rivelato lui stesso omosessuale. L’intermediario disse anche a Hoover che queste foto erano arrivate alla CIA da parte di Mayer Lansky, il quale era evidentemehnte in possesso degli originali.
Abbiamo quindi la mafia che ricattava Hoover, Hoover che ricattava Kennedy, mentre il fratello Robert si era messo in testa di sconfiggere la mafia. Ma l’unico ad essere al corrente di tutti i ricatti poteva essere Hoover, che era tenuto in pugno anche dalla CIA, e che a sua volta controllava Johnson.
Nel frattempo il fronte repubblicano scalpitava per liberarsi di Kennedy, divenuto ormai un chiaro ostacolo alla riconquista violenta di Cuba (ambita per il business di casinò e prostituzione, e per il commercio mondiale dello zucchero), come all’escalation militare in Vietnam.
Mentre Allen Dulles, l’ex-direttore della CIA plateamente licenziato da John Kennedy dopo la Baia dei Porci, sedeva in paziente attesa di potersi togliere qualche sassolino dalla scarpa. E Prescott Bush (il padrino di Nixon, che era stato sconfitto da Kennedy alle presidenziali) era amico personale di Allen Dulles da oltre 30 anni.
Questa straordinaria convergenza di “interessi” trova una solida conferma nella festa che si tenne a casa di un magnate del petrolio, la sera del 21 novembre a Dallas (il giorno prima dell’assassinio di Kennedy).
A quella festa parteciparono, fra gli altri, Lyndon Johnson e Richard Nixon (a proposito di “collegamenti trasversali”!). Vi fece anche una rapida puntata, con un volo privato di andata e ritorno da Washington, Edgar J. Hoover. Difficile immaginare che fra loro abbiano parlato di cavalli.
Quella sera, prima di accostarsi con la sua amante, Johnson le disse: “Da domani i fratelli Kennedy non romperanno più le scatole a nessuno”.
Il film esplora in seguito anche il legami con l’omicidio di Martin Luther King, e naturalmente quelli con l’omicidio di Robert Kennedy, che risulta essere stato semplicemente la battaglia conclusiva di una guerra iniziata 5 anni prima.
Nel film Ted Kennedy – l’unico dei fratelli sopravvissuto – racconta di come Bobby fu avvicinato, durante la campagna elettorale del ‘68, da un alto esponente del sindacato trasportatori (quello di Jimmy Hoffa, palesemente legato alla mafia). Costui voleva sapere se Robert, una volta eletto presidente, sarebbe stato “soft” con il sindacato, “come già aveva promesso di fare Nixon”. Per tutta risposta, Kennedy gli fece sapere che per prima cosa, appena entrato alla Casa Bianca, avrebbe riaperto la lotta al crimine organizzato.
Alla Casa Bianca quell’anno ci andò Nixon.
Il film (che dura in realtà 8 ore) analizza anche nel dettaglio l’ipotesi “MK-Ultra”, il progetto di controllo mentale lanciato dalla CIA durante la guerra fredda, che avrebbe portato ad utilizzare l’ipnosi su Sirhan Sirhan come chiave per il delitto dell’Ambassador Hotel.
Gli ultimi quindici minuti sono dedicati al massacro di Jonestown, che risulta essere stato tutt’altro che un “suicidio di massa”, ma un esperimento di “mind control” della CIA andato a male.
Anche per il complottista più navigato le sorprese riservategli da Evidence of Revision sono davvero molte, e sono tutte supportate da interviste o da materiali di primissima mano.
Evidence of Revision è un ottimo esempio di come vada affrontato oggi il “complottismo”, con serietà analitica e distacco emotivo, ma anche con il coraggio di iniziare a tirare delle linee trasversali nell’intricata matassa della storia americana - e quindi mondiale - più recente.
Se si dovesse trovare una tagline per definire questo film, sarebbe sicuramente “connecting the dots” (il film “che unisce i puntini”).
Massimo Mazzucco
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Autore |
Albero |
Red_Knight |
Inviato: 7/4/2008 1:02 Aggiornato: 7/4/2008 1:02 |
Sono certo di non sapere Iscritto: 31/10/2005 Da: Inviati: 3121 |
Re: “Evidence of Revision”: connecting the dots Splendido articolo, Massimo. Qualcuno sa dove reperire il film?
Piccolo OT: non so cosa compare a voi, ma qui a sinistra c'è un Google Adsense della Sinistra Arcobaleno!
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Alberto |
Inviato: 7/4/2008 1:42 Aggiornato: 7/4/2008 1:42 |
Ho qualche dubbio Iscritto: 11/4/2007 Da: Inviati: 113 |
Re: “Evidence of Revision”: connecting the dots Assolutamente ottimo articolo, un pò per tutto. Condivido anche la "paura" per quel qualunquismo che porta a dire con moltissima facilità "illuminati..."ecc. Tremonti è davvero così ignorante da parlare di "illuminati"(mi riferisco ad un post di qualche giorno fa)? Ormai la tecnica è chiara: si depista, che ci stiamo li a pensare?... Bisogna essere obiettivi, perchè di cretinate e pazzie ormai ne girano milioni di milioni per la rete (i rettiliani sono i migliori in assoluto...). Cmq vorrei poter vedere il film anche io, ma non lo trovo..se trovate "fischiate" OT: tranquillo per l'arcobaleno.. nella mia pagina google adsense c'è un ben più interessante film di Jessica Alba..
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Vivi |
Inviato: 7/4/2008 2:14 Aggiornato: 7/4/2008 2:14 |
Ho qualche dubbio Iscritto: 13/10/2004 Da: nord Italia Inviati: 198 |
Re: “Evidence of Revision”: connecting the dots
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sigmatau |
Inviato: 7/4/2008 8:44 Aggiornato: 7/4/2008 10:24 |
Mi sento vacillare Iscritto: 18/9/2007 Da: Provincia di Piacenza Inviati: 705 |
Re: “Evidence of Revision”: connecting the dots Tutto assai interessante e valido sopratutto a dimostrare che la cinematografia comincia a divenire un potente strumento di ricerca storiografica. Particolarmente interessante è l'accenno al 'Progetto MK-Ultra' volto alla creazione di soggetti 'mentalmente controllati' da impiegare in operazioni 'a falso scopo' , come nel caso di Sirhan Sirhan, unico condannato in via defintiva per l'omicidio di Robert Kennedy. Superfluo aggiungere che se queste tecniche erano state impiegate con sucesso già nel 1968 [quarant'anni fa...] possiamo senz'altro ipotizzare non solo che lo siano state anche successivamente [ogni accenno all'11 settembre... è del tutto voluto!...] ma che nel rattempo siano state anche notevolmente 'perfezionate'...
Che l'assasinio poi di John Fitzgerald Kennedy abbia potuto trovare una grande 'unità d'intenti' è semplicemente fuori di dubbio. Un poco meno probabile è la tesi secondo la quale il 'movente primo' sia stata la 'guerra alla Mafia' condotta dal fratello Robert e questo per una serie di motivi quali ad esempio...
a) assassinare il segretario alla giustizia è obiettivo assai più 'raggiungibile' che non assassinare il presidente degli Stati Uniti, protetto da una serie di 'misure di sicurezza' assai più imponente
b) non si poteva sapere con certezza se e in quanto tempo il 'successore' Lyndon Johnson avrebbe potuto 'rimuovere' Robert Kennedy dal suo incarico senza destare legittimi sospetti
c) non si poteva essere sicuri che l'uccisione del presidente non comportasse come conseguenza una 'recrudescenza' nella lotta alla 'criminalità organizzata'...
No... il 'vero movente' che sta dietro l'uccisione di John Fitzgerald Kennedy doveva per forza di cose essere del tutto distante da ogni possibile ipotesi che all'opinione pubblica potesse sembrare 'logica e sensata'...
saluti!...
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... chè perder tempo a chi più sa più spiace... Dante Alighieri, Divina Commedia, Purgatorio, III, 78
… men of few words are the best men… William Shakespeare King Henry V
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yarebon |
Inviato: 7/4/2008 9:53 Aggiornato: 7/4/2008 9:54 |
Dubito ormai di tutto Iscritto: 25/10/2005 Da: Inviati: 2366 |
Re: “Evidence of Revision”: connecting the dots ottimo articolo, con alcuni ma: è assolutamente vero che esistono centinaia di poteri anche in competizione tra di loro e le forze avverse a Kennedy erano davvero tante e sono riuscite ad unirsi per farlo fuori, ma vedere la storia dietro le quinte come semplice guerra tra "banditi" ( tra massoneria, illuminati, banchieri ecc.) tra di loro avversi é altrettanto fuorviante del dire che dietro tutto ci sono gli illuminati. Nella maggiori decisioni di geopolitica e negli eventi che più influenzano il potere mondiale c'è sempre la stessa mano unita da un progetto che dura da tempo, quel potere che lega mafia, massoneria e stato e che anche Falcone e Borsellino avevano scoperto. Vedere gli eventi storici come slegati o come semplice guerra tra "bande" diverse, porta confusione e ad avere una buona conoscenza del fatto, ma una scarsa conoscenza delle cose, come per l'11 settembre, si conoscono i fatti ma non si riesce ad inserire questo avvenimento in un contesto storico. Penso che sia ora di capire anche il perchè e non solamente di indicare gli esecutori materiali, soprattutto questi tipi firmano i loro avvenimenti ritualmente, si capisce sempre che sono stati loro, anche nel caso di Kennedy.
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illupodeicieli |
Inviato: 7/4/2008 10:41 Aggiornato: 7/4/2008 10:41 |
Mi sento vacillare Iscritto: 2/1/2005 Da: Inviati: 323 |
Re: “Evidence of Revision”: connecting the dots E' un articolo assai interessante che mi spinge a chiedermi "è in casa mia? Nella nazione in cui vivo?" Mi chiedo anche con la mettiamo, con i cosidetti documenti segreti e secretati (e ciò anche per la nostra nazione:archivi segreti e cose simili), e riguardo al film vorrei sapere se c'è qualche parte in cui si capisce che rapporti Kennedy aveva intenzione di intraprendere con altri paesi, e se ciò potrebbe anche aprire un altro "filone di indagini".
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Redazione |
Inviato: 7/4/2008 11:01 Aggiornato: 7/4/2008 11:08 |
Webmaster Iscritto: 8/3/2004 Da: Inviati: 19594 |
Re: “Evidence of Revision”: connecting the dots LUPODEICIELI: “Riguardo al film vorrei sapere se c'è qualche parte in cui si capisce che rapporti Kennedy aveva intenzione di intraprendere con altri paesi” Le intenzioni di Kennedy erano abbastanza chiare al riguardo: dopo la crisi di Cuba Kennedy e Kruschev si erano parlati a lungo, e il primo aveva deciso di voler perseguire una politica di distensione con i russi. Anche Jaqueline ha raccontato, nei suoi memoriali, che i due uomini si erano accordati per bloccare l’escalation nucleare. Pare che l’accordo segreto fosse: voi tenete Cuba, e noi teniamo Berlino. Per qualche motivo Kennedy era terrorizzato dall’idea di perdere Berlino, e il fatto che Kruschev non l’abbia voluta barattare con Cuba, al momento della crisi, lo aveva molto rassicurato. Ovviamente questa politica non piaceva ai militari, che senza la guerra in Vietnam avrebbero perso la possibilità di usare lo spauracchio sovietico durante la guerra fredda. *** YAREBON: “negli eventi che più influenzano il potere mondiale c'è sempre la stessa mano unita da un progetto che dura da tempo” Sono molto curioso, ma ho quasi paura di chiederti quale sia questa “mano”..... *** SIGMATAU: "assassinare il segretario alla giustizia è obiettivo assai più 'raggiungibile' che non assassinare il presidente degli Stati Uniti, protetto da una serie di 'misure di sicurezza' assai più imponente" A parte che la mafia, come abbiamo visto, ammazza chiunque voglia ammazzare, ma te lo vedi John Kennedy dopo l'omicidio del fratello da parte loro? Avrebbe dedicato il resto dei suoi giorni a cercare di metterli tutti in galera, uno per uno. E poi, il fatto che abbiano "scelto" John - se proprio vogliamo porre questa alternativa - dimostra che i problemi da risolvere erano molto più complessi di quelli posti dal solo Ministro di Giustizia. Bob kennedy era solo una emanazione di John, ma era la testa dell'idra che dovevano recidere.
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sigmatau |
Inviato: 7/4/2008 11:25 Aggiornato: 7/4/2008 11:25 |
Mi sento vacillare Iscritto: 18/9/2007 Da: Provincia di Piacenza Inviati: 705 |
Re: “Evidence of Revision”: connecting the dots Un dettaglio che può anche passare inosservato ma che, a mio modo di vedere almeno, è essenziale per far luce sul 'movente' dell'assassinio di John Fitzgerlad Kennedy è il seguente. Nel novembre 1963 alle elezioni presidenziali mancava un anno e la tourneè del presidente e del suo vice in Texas doveva proprio servire a 'convincere' gli elettori in uno uno degli stati tradizionalmente più 'ostili' ai democratici. Allora come oggi vi sono parecchi 'sistemi' per far sì che un presidente non sia rieletto. Uno di questi poteva essere una bella honeytrap, ossia una 'trappola al miele' che portasse alla luce un bello 'scandalo sessuale' [il sesso era notoriamente uno dei 'talloni di Achille' di JFK, come del resto di altri presidienti democratici più 'recenti' ... ]. Altra 'carta vincente' in mano a eventuali 'nemici' di JFK era il fatto che fosse tossicodipendente in 'fase terminale', cosa sicuramente nota nella cerchia dell'Fbi e della Cia e che se fosse stata resa pubblica avrebbe sicuramente impedito la sua rielezione. Se le cose stanno così non vi era motivo di ricorrere ad una 'soluzione radicale' come quella messa in atto a Dallas il 22 novembre 1963... a meno che... a meno che il 'movente' per assassinarlo avesse un carattere di 'urgenza' tale da non potersi attendere neppure pochi mesi, non importa il rischio cui si andava incontro... saluti!... -------------- ... chè perder tempo a chi più sa più spiace... Dante Alighieri, Divina Commedia, Purgatorio, III, 78
… men of few words are the best men… William Shakespeare King Henry V
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yarebon |
Inviato: 7/4/2008 11:29 Aggiornato: 7/4/2008 11:29 |
Dubito ormai di tutto Iscritto: 25/10/2005 Da: Inviati: 2366 |
Re: “Evidence of Revision”: connecting the dots Citazione: Sono molto curioso, ma ho quasi paura di chiederti quale sia questa “mano”.... la mia risposta è molto moderata, se ne è parlato tanto nei forum sull'nwo su luogocomune. Il mio discorso è in realtà molto semplice, prendiamo come esempio la caduta del muro di Berlino, un evento così grande da non poter essere stato deciso semplicemente da "bande private" o un esempio ancora più chiaro l'euro: Il sogno di un Europa unità è vecchissimo sin dai tempi di Carlomagno, sin dagli anni 50 si parlava di moneta unica, il sogno dell'alta finanza e di alcuni personaggi come rockfeller e rotschild (lo hanno ammesso spesso) è un governo mondiale, raggiungibile solo tramite la centralizzazione degli aspetti economici, politici e culturali della società umana e l'euro non è un semplice percorso uscito così dal nulla perchè un giorno si è deciso che era bello avere una moneta unica per semplificare gli scambi ed abbattere le frontiere, fa parte di un preciso progetto in cui si inserisce la costituzione europea e l'idea di esercito europeo, stessa cosa il nafta in America, dalle riunioni tipo bildelberg è emerso che ora per questi tipi la nazione è il vero nemico ed infatti tutti i loro progetti mirano ad abbattere gli stati-nazione. Questi mega progetti capita che spesso involontariamente siano ostacolati da diversi uomini o che la loro morte li accelleri. Li al vertice mafia e stato sono la stessa cosa, basti vedere che in quasi ogni indagine che si fa (rimanendo in Italia) sui lati oscuri della nostra storia (brigate rosse, le varie stragi "anarchiche" o di "destra", Falcone e Borsellino, p2 ecc.) emergono sempre le solite alleanze tra mafia-massoneria e politica. Queste persone litigano per il bottino, ma quando si tratta di cose serie si alleano tra di loro ed hanno gli stessi scopi, non si spiega la ragione del perchè stesso molti mafiosi siano affiliati alla massoneria. Le bande che si azzuffano tra di loro esistono, ma questo a mio parere e solo il teatrino esterno, in realtà c'è un progetto che anche involontariamente li unisce ed è un giochetto di spie, C controlla D, a sua volta C non sa di essere controllato da B che non sa di essere controllato da A. E' una piramide, stesso Gelli descriveva la P2 come una piramide, dove chi sta in basso non sa tutti i piani generali dell'organizzazione, l'impiegato della banca non sa cosa pensa il direttore ecc.
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giop |
Inviato: 7/4/2008 19:49 Aggiornato: 7/4/2008 19:49 |
Ho qualche dubbio Iscritto: 21/10/2006 Da: Inviati: 76 |
Re: “Evidence of Revision”: connecting the dots Niente di nuovo sotto il sole, almeno per quelli che non abboccano ai burattini televisivi che parlano di Illuminati e Nwo, come Alberto. Se avete un lavoretto da fare rivolgersi qui
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Rae |
Inviato: 7/4/2008 20:04 Aggiornato: 7/4/2008 20:04 |
So tutto Iscritto: 1/4/2008 Da: Inviati: 3 |
Re: “Evidence of Revision”: connecting the dots Ringrazio Mazzucco per l'introduzione a questo film che sicuramente guarderò (8 ore di film necessitano di parecchio tempo libero), film che racconta di fatti davvero molto interessanti, in particolar modo sulla questione MK-ULTRA di cui non conosco moltissimo.
Vorrei però porre l'accento su quello che Massimo dice a proposito del "complottismo qualunquista", e che quoto totalmente.
Ora che finalmente si comincia a parlare sempre più frequentemente di questi temi (come 911, massoneria, banchieri, ecc...), e che i siti/blog che ne diffondono le teorie si moltiplicano, il pericolo di vedere vanificati tutti gli sforzi per fare circolare un informazione "libera" sulla rete, è alto e concreto.
In altre parole Massimo conferma un dubbio che ho da qualche tempo a questa parte, ovvero che la strategia adottata per combattere il movimento dei "complottisti" è di infiltrare il movimento stesso e non di combatterlo frontalmente negando le teorie "alternative" diffuse sulla rete tramite forum, film o blog.
Tremonti che parla degli Illuminati, filmati che "mostrano" la presenza di UFO sulla scena del 11 settembre, i rettiliani, ecc... A mio avviso sono solamente esempi d'infiltrazione, per alimentare maggiormente la confusione e scetticismo nelle menti di chi già fatica ad avvicinarsi alle teorie non ufficiali mostrate in film come Loose Change o Zeitgeist.
Mettetevi nei panni di chi dovesse cercare queste info nel oceano del web. Senza avere sufficienti dubbi o strumenti per separare le notizie fondate da quelle più discutibili.
Infatti il mix esplosivo di ufo, 9/11, rettiliani, ed Elvis che è ancora vivo, sono la maniera più efficace per allontanare chi tenta di dissipare dubbi più che leciti su come e da chi le nostre "democrazie" siano governate.
Ricordo ancora un documentario sulle teorie della cospirazione che vidi qualche anno fa in Inghilterra. Parlarono apertamente dell'11 settembre e di JFK ma solo dopo aver parlato di Hitler che vive al polo, la regina che è in realtà una lucertola, di persone che credono di essere controllate per mezzo di microonde, ecc... Da ciò si desumeva (messaggio implicito) che tutto l'insieme dei complotti era una panzana pazzesca, roba da svitati insomma...
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Redazione |
Inviato: 7/4/2008 20:41 Aggiornato: 7/4/2008 20:41 |
Webmaster Iscritto: 8/3/2004 Da: Inviati: 19594 |
Re: “Evidence of Revision”: connecting the dots GIOP: Grazie per il link. Interessante, ‘sta storia della “Permaflex”.
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RAE: Ti “controquoto”, ovviamente, ma con una differenza. Io non credo all’”infiltrazione” volontaria, almeno non come fenomeno sistematico. Ci potrà anche essere qualche ”finto tonto” che fa girare il mestolo del qualunquismo, ma di regola è sufficiente l’ignoranza stessa della media della persone per inquinare un discorso preciso e analitico.
Quando ti trovi venti, trenta o quaranta ”no-planers” straconvinti di quello che dicono, vuol dire che il fenomeno purtroppo è “naturale”. (Che siano convinti lo capisci proprio dalla stupidaggini che dicono. I professionals sono molto più attenti, in quel senso).
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Descartes |
Inviato: 7/4/2008 22:08 Aggiornato: 7/4/2008 22:08 |
Dubito ormai di tutto Iscritto: 21/6/2006 Da: Christ = Sun God Inviati: 1087 |
Re: “Evidence of Revision”: connecting the dots Io direi che sia il caso di iniziare su Luogocomune un progetto di sottotitolazione in italiano come fatto per Zeitgeist... previa ovviamente autorizzazione degli autori del documentario (se non li hanno già ammazzati!).
P.S. E' vero che la massoneria è divisa e fa interessi locali e spesso di gruppi diversi, ma vi è un enorme grado di coordinazione per le operazioni importanti... e non si uccide un presidente degli Stati Uniti (con immensi danni di immagine ed economici) senza che TUTTE le teste più grosse non siano state consultate ed abbiano dato il loro consenso. Non in una organizzazione così vasta e influente. Chiunque lo avesse fatto senza l'appoggio dall'alto sarebbe stato spazzato via in un lampo. Ricordiamoci che la forza della massoneria è proprio nel fatto che si coprono gli uni con gli altri. Che una operazione colossale come quella dell'11 settembre sia stata insabbiata è la prova di quanto sia fitta questa rete di copertura reciproca. Ricordiamoci che nessuno facente parte del complotto ha ancora parlato. Nessuno. E devono essere migliaia i coinvolti. Solo una struttura rituale/fideistica/ricattatoria di tipo massonico può consentire un simile livello di sicurezza, fornendo il collante che consente di agire sicuri di avere le spalle coperte in ogni caso.
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edo |
Inviato: 7/4/2008 23:54 Aggiornato: 7/4/2008 23:54 |
Sono certo di non sapere Iscritto: 9/2/2006 Da: casa Inviati: 4529 |
Re: “Evidence of Revision”: connecting the dots Io direi che sia il caso di iniziare su Luogocomune un progetto di sottotitolazione in italiano come fatto per Zeitgeist... sarà possibile?
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HostFat |
Inviato: 8/4/2008 6:16 Aggiornato: 8/4/2008 6:16 |
Ho qualche dubbio Iscritto: 16/8/2007 Da: Inviati: 139 |
Re: “Evidence of Revision”: connecting the dots Ma che ci siano tanti gruppi di potere, dove ogniuno fa il proprio interesse questo è un dato di fatto. Invece che tutti insieme si mettano d'accordo, e che alla fine ci sia veramente un qualcosa che li unisca ... questo secondo me non è detto. Secondo me, è sempre e comunque molto più facile distruggere invece che costruire/creare. Semplicemente mi verrebbe da dire che dalla loro parte hanno la moneta e le leggi della fisica :) Potrei anche vederla da un fattore psicologico, un come come era per le divinità creghe. Considerate comunque che c'è chi ha poteri forti, e può tutto se vuole tutto. Questo a parer mio vorrebbe anche proprio dire una gran noia. Da qui mi verebbe da dire che forse non c'è tutta questa "malvagità", ma semplicemente fare qualcosa di "ipoteticamente" grosso per scherzarci con gli altri amici al bar ... Oppure un po come fanno i nostri politici quando li vedete in TV, loro sono dei poveretti al confronto. Ma vuoi che non sia possibile una discussione fra 2 banchieri, dove uno dice all'altro: A) Dai vediamo quanto tiri avanti l'america in que modo ... B) E' ma tu non conosci le mie carte ... A) Te vedi mo come ti smuovo quelli la ... Un po come a Risiko, non certo su un tavolino da gioco, ma voglio dire ... con lo stesso distacco fra la loro situazione e il resto dell'umanità. Avrete pur visto molto imprenditori come ragionano abitualmente, o almeno, per come ho visto io: - Non sono certo io a legarli e a costringerli a mangiare merda! Oppure: - Beh se non capiscono che quel presidente è un venduto ( PS: che io ho comprato ... ) beh sarà meglio che si diano una svegliata! :) Su questo ragionamento farei giusto un eccezione per le chiese e religioni, ma essendo ateo sono anche di parte
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edo |
Inviato: 8/4/2008 8:50 Aggiornato: 8/4/2008 8:50 |
Sono certo di non sapere Iscritto: 9/2/2006 Da: casa Inviati: 4529 |
Re: “Evidence of Revision”: connecting the dots La logica con cui agiamo è l'unica che siamo in grado di conoscere perchè ad essa siamo educati e abituati. Non mi pare che siano stati fatti (dall'umanità), grandi passi in avanti sulla strada di una consapevolezza che possa chiarire (a ciascuno), i meccanismi in cui c'intrappoliamo naturalmente da soli, ma poi quando ci sentiamo in (questa), trappola, proprio in ossequio alle regole a cui sottostiamo, cerchiamo di attribuire la responsabilità della nostra condizione al più comodo (e debole), capro espiatorio. In economia, ad esempio, nulla è cambiato da quando Rothschild (se non ricordo male), aspettava appoggiato alla colonna della borsa di londra, che i topi si mettessero in trappola da soli; la stessa scena si è riproposta nella crisi del 29 così come ora.
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gio911 |
Inviato: 8/4/2008 13:01 Aggiornato: 8/4/2008 13:01 |
Ho qualche dubbio Iscritto: 24/5/2006 Da: Gela Inviati: 131 |
Re: “Evidence of Revision”: connecting the dots ankio vorrei la versione italiana......
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HostFat |
Inviato: 10/4/2008 10:43 Aggiornato: 10/4/2008 10:43 |
Ho qualche dubbio Iscritto: 16/8/2007 Da: Inviati: 139 |
Re: “Evidence of Revision”: connecting the dots Io sarei già felicissimo se qualcuno mi trovasse i sottotitoli in inglese
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