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politica italiana : Salvatore Borsellino: un paradosso matematico
Inviato da Redazione il 24/7/2008 6:52:36 (6155 letture)

19 Luglio 1992 - Una strage di Stato

Un intervento di Salvatore Borsellino, fratello del magistrato ucciso nel 1992, che denuncia la collusione fra istituzioni e crimine organizzato, e rivela una contraddizione apparentemente insanabile. (Il filmato è stato editato per motivi di lunghezza. Quitrovate il filmato originale, di circa 30 min.)



La rabbia e la frustrazione espresse da Salvatore Borsellino vanno ben oltre il caso specifico della morte del fratello, o quella di Giovanni Falcone, e riflettono la contraddizione stessa di chi è obbligato a chiedere giustizia allo stesso stato che si è reso colpevole dei crimini commessi.

Rabbia e frustrazione trovano radice nel conflitto, apparentmente insanabile, fra la visione ideale dello Stato e la sua effettiva concretizzazione.

Come scrisse Schopenhauer, l’angoscia di un popolo si misura nella distanza fra gli ideali che si propone e la loro effettiva realizzabilità. In questa luce, l’angoscia frustrata di Salvatore Borsellino sembra descrivere una specie di paradosso matematico, ...

... nel quale più ti avvicini alla verità più ne vieni allontanato.

E’ il disegno perverso della democrazia, che mette nelle mani dei cittadini un potere apparente, per utilizzare poi la loro delega a proprio vantaggio, e contro loro stessi. Finchè il cittadino continuerà a delegare questo genere di persone, è condannato a restare per sempre loro schiavo.

Massimo Mazzucco

(Segnalazione di Musicband)

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I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore Albero
nene
Inviato: 24/7/2008 7:46  Aggiornato: 24/7/2008 7:46
Ho qualche dubbio
Iscritto: 22/7/2008
Da: tra i sogni e questo schifo di realtà
Inviati: 86
 Re: Salvatore Borsellino: un paradosso matematico
il problema più grande è che la maggior parte del "popolo" (forse è meglio dire massa) ha come ideale l'arrivare al sabato sera con il telefonino ultima generazione, oppure la macchina più potente, per non parlare della tragedia di perdere la puntata di qualche stupido telefilm, i vestiti griffati e via di questo passo... quindi il poplo italiano (io dico purtroppo) non è assolutamente angosciato, anzi. questo implica l'assoluto abbandono della spinta verso il cambiamento.

per chi viaggia in direzione ostinata e contraria
col suo marchio speciale di speciale disperazione
e tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi
per consegnare alla morte una goccia di splendore
...di verità...di umanità...
(F. De Andrè)
cocis
Inviato: 24/7/2008 8:45  Aggiornato: 24/7/2008 15:45
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 11/1/2006
Da: V
Inviati: 1430
 Re: Salvatore Borsellino: un paradosso matematico
lodo alfano

intanto nel nostro paese si auto assolvono


Berlusconi: "Grazie al Lodo
non mi sento più perseguitato"


nene
Inviato: 24/7/2008 8:58  Aggiornato: 24/7/2008 8:58
Ho qualche dubbio
Iscritto: 22/7/2008
Da: tra i sogni e questo schifo di realtà
Inviati: 86
 Re: Salvatore Borsellino: un paradosso matematico
si è grazie a tutti gli italiani che l'hanno votato, e pure a quelli che adesso se ne fottono (suoi elettori o meno), non si indignano o si indignano ma poi la cosa muore li.
e buongiorno a tutti i cittadini di questa bellissima repubblica dittatoriale basata sul lavoro precario (nostro) e in nero (di chi tra l'altro funge da capo espiatorio)
ps qualcuno mi dice come si fa a cambiare il numero delle stelline di fianco al commento??? mi da sui nervi avere scritto "so tutto" vicino (a dimostrazione che non è vero non so fare questa semplice operazione... dai che prima o poi imparerò a usarlo come si deve un computer, per il momento sopportatemi )

per chi viaggia in direzione ostinata e contraria
col suo marchio speciale di speciale disperazione
e tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi
per consegnare alla morte una goccia di splendore
...di verità...di umanità...
(F. De Andrè)
Ellroy82
Inviato: 24/7/2008 9:04  Aggiornato: 24/7/2008 9:04
So tutto
Iscritto: 28/1/2008
Da:
Inviati: 19
 Re: Salvatore Borsellino: un paradosso matematico
Per non parlare del vedere gente come Schifani (omen nomen) a presenziare la cerimonia di commemorazione di Borsellino ...è come vedere la iena che piange di fronte alla carcassa della gazzella appena uccisa (dal leone) prima di apprestarsi a mangiarne i resti

mc
Inviato: 24/7/2008 9:26  Aggiornato: 24/7/2008 9:26
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/5/2004
Da:
Inviati: 7222
 Re: Salvatore Borsellino: un paradosso matematico
Citazione:
Come scrisse Schopenhauer, l’angoscia di un popolo si misura nella distanza fra gli ideali che si propone e la loro effettiva realizzabilità.

Citazione:
il problema più grande è che la maggior parte del "popolo" (forse è meglio dire massa) ha come ideale l'arrivare al sabato sera con il telefonino ultima generazione, oppure la macchina più potente, per non parlare della tragedia di perdere la puntata di qualche stupido telefilm, i vestiti griffati e via di questo passo

Questo non rappresenta il "problema" rappresenta la "soluzione".
Invece di diminuire la distanza realizzando gli ideali, li ha semplificati.
Infatti molti "popolani" non sembrano troppo angosciati dalla situazione.
Mission accomplished.


mc

peonia
Inviato: 24/7/2008 10:22  Aggiornato: 24/7/2008 10:22
Sono certo di non sapere
Iscritto: 26/3/2008
Da: Roma
Inviati: 6677
 Re: Salvatore Borsellino: un paradosso matematico
Esattamente, finché non capiamo davvero che ormai è veramente una Dittatura e che il voto è una presa per i fondelli, poco riusciremo a fare.
Dobbiamo parlare, non discutere, agire non reagire, iniziando ad essere veramente solidali....
Ho appena visto questo video, che dire???
http://it.youtube.com/watch?v=mtHnPYgEVJ0

...Non temete nuotare contro il torrente. E' di un'anima sordida pensare come il volgo, solo perche' il volgo e' in maggioranza... (Giordano Bruno)
Io_sono
Inviato: 24/7/2008 10:50  Aggiornato: 24/7/2008 10:50
Mi sento vacillare
Iscritto: 16/4/2008
Da: Nürnberg
Inviati: 373
 Re: Salvatore Borsellino: un paradosso matematico
Visto che siamo in argomento "Mafia" penso che anche questo articolo possa essere interessante...
Almeno come confronto

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=4852

Borsellino strage di Stato?? Può essere, ma penso organizzato sotto il controllo e per l´interesse di altri...

carloooooo
Inviato: 24/7/2008 11:21  Aggiornato: 24/7/2008 11:21
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 9/7/2006
Da: marca gioiosa et amorosa
Inviati: 1386
 Re: Salvatore Borsellino: un paradosso matematico
Visto che siamo in tema, segnalo questo, che deve essere un libro interessante.

“…la mafia è anche uno dei tanti complicati ingranaggi che nel loro insieme costituiscono la macchina del potere reale nazionale… nessuno può permettersi di svelare taluni segreti della parte oscena della storia che gli è accaduto di intravedere senza rischiare di restare stritolato dalla reazione compatta e trasversale di tutto il sistema”.

rekit
Inviato: 24/7/2008 11:25  Aggiornato: 24/7/2008 11:26
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 11/9/2006
Da:
Inviati: 1151
 Re: Salvatore Borsellino: un paradosso matematico
la cosa e' molto piu chiara di quanto possa sembrare...
per chi non lo avesse ancora fatto guardare questo STUPENDO documentario per capire e credere.

cercare: "IN UN ALTRO PAESE" (e' il titolo del documentario)

Infettato
Inviato: 24/7/2008 12:33  Aggiornato: 24/7/2008 12:33
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 23/11/2006
Da: Roma
Inviati: 1499
 Re: Salvatore Borsellino: un paradosso matematico
Questi incontri segreti e relative telefonate confermano l'articolo e i post precedenti, ormai fanno tutto o quasi alla luce del sole.

nene per quanto riguarda il "so tutto" è automatico in base la numero dei commenti.

Infettato dal morbo di Ashcroft
---------------------------------------------
Quando ci immergiamo totalmente negli affari quotidiani, noi smettiamo di fare distinzioni fondamentali, o di porci le domande veramente basilari. Rothbard
soulsaver
Inviato: 24/7/2008 12:59  Aggiornato: 24/7/2008 12:59
Mi sento vacillare
Iscritto: 2/11/2005
Da: Roma
Inviati: 613
 Re: Salvatore Borsellino: un paradosso matematico
Mi permetto di inserire direttamente il collegamento al bel documentario segnalato da rekit e che ho visto proprio ieri...

in un altro paese

Free from the need to be free "Mommy what's a Funkadelic, George Clinton 1970"
Infettato
Inviato: 24/7/2008 13:06  Aggiornato: 24/7/2008 13:20
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 23/11/2006
Da: Roma
Inviati: 1499
 Re: Salvatore Borsellino: un paradosso matematico
Max

La rabbia e la frustrazione espresse da Salvatore Borsellino vanno ben oltre il caso specifico della morte del fratello, o quella di Giovanni Falcone, e riflettono la contraddizione stessa di chi è obbligato a chiedere giustizia allo stesso stato che si è reso colpevole dei crimini commessi.

"obbligato" nel contesto descritto sopra è una parolaccia, si presta a varie e inequivocabili interpretazioni. e ancora

edito venisse mal interpretata intendo l'unico interesse vero che hanno verso di noi.

Infettato dal morbo di Ashcroft
---------------------------------------------
Quando ci immergiamo totalmente negli affari quotidiani, noi smettiamo di fare distinzioni fondamentali, o di porci le domande veramente basilari. Rothbard
tibberio
Inviato: 24/7/2008 13:40  Aggiornato: 24/7/2008 13:40
Mi sento vacillare
Iscritto: 13/12/2007
Da: Qui
Inviati: 450
 Re: Salvatore Borsellino: un paradosso matematico
Collusioni tipo queste? (da Repubblica.it)

Napolitano: Lodo Alfano non viola Costituzione. Nessun ostacolo di natura costituzionale impedisce la promulgazione del Lodo Alfano, spiega il comunicato del Quirinale che annuncia la decisione del presidente Napolitano. Il Capo dello Stato spiega di aver tenuto come riferimento "la sentenza n.24 del 2004 con cui la Corte costituzionale dichiarò l'illegittimità costituzionale dell'art. 1 della legge n.140 del 20 giugno 2003 che prevedeva la sospensione dei processi che investissero le alte cariche dello Stato". Il Lodo Alfano, tuttavia, non viola tale sentenza, dal momento che "la Corte non sancì che la norma di sospensione di quei processi dovesse essere adottata con legge costituzionale". Anche sotto gli altri profili di diritto il Lodo Alfano, a giudizio del presidente, risulta coerente con le disposizioni della Costituzione.

Cinismo ON: Ogno giorno che passa sono sempre piu´ contento di aver lasciato l´italia al suo destino.

La storia inizia e si ferma, va avanti e poi si perde e, in mezzo a ogni parola, quanti silenzi, quante parole sfuggono e svaniscono per non essere mai piu' ritrovate. (P. Auster)
giampirm
Inviato: 24/7/2008 14:12  Aggiornato: 24/7/2008 14:12
Ho qualche dubbio
Iscritto: 21/12/2005
Da:
Inviati: 33
 Re: Salvatore Borsellino: un paradosso matematico
Per la precisione......

In un altro paese - documento RAI

aotearoa
Inviato: 24/7/2008 15:41  Aggiornato: 24/7/2008 15:41
Ho qualche dubbio
Iscritto: 19/12/2007
Da: ogni dove
Inviati: 118
 Re: Salvatore Borsellino: un paradosso matematico
"E’ il disegno perverso della democrazia, che mette nelle mani dei cittadini un potere apparente, per utilizzare poi la loro delega a proprio vantaggio, e contro loro stessi. Finchè il cittadino continuerà a delegare questo genere di persone, è condannato a restare per sempre loro schiavo."

Il problema è la delega. Chi è a capo delle istituzioni non dovrebbe essere delegato ma mandatario e per tanto legato al mandato e "ridotto" ad un mero esecutore di un programma voluto dai cittadini. Invece è delegato e così ci pensa lui.....
Potrà sembrare una stronxata ma non lo è affatto.

"Nessuno è così schiavo come chi crede falsamente di essere libero".
Johann Wolfgang v. Goethe
nene
Inviato: 24/7/2008 21:00  Aggiornato: 24/7/2008 21:00
Ho qualche dubbio
Iscritto: 22/7/2008
Da: tra i sogni e questo schifo di realtà
Inviati: 86
 Re: Salvatore Borsellino: un paradosso matematico
per mc

e questo è esattamente il problema! si semplificano gli ideali, si distruggono e sostituiscono con desideri materiali, si riduce l'uomo a una macchina consumistica, si consuma per produrre e non si produce per consumare.... le persone restano chiuse nel loro orticello fottendosene di tutto quello che li circonda... e questo a me fa sentire in gebbia, costretta... e non vedo soluzioni se non quella di dare attraverso la cultura i mezzi alla gente per farsi una propria idea, per scuotersi da questa sonnolenza obbligata. il problema è che sono sempre più convinta che di tempo per farlo ce ne rimane gran poco

per chi viaggia in direzione ostinata e contraria
col suo marchio speciale di speciale disperazione
e tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi
per consegnare alla morte una goccia di splendore
...di verità...di umanità...
(F. De Andrè)
snoopy
Inviato: 25/7/2008 8:47  Aggiornato: 25/7/2008 8:47
Ho qualche dubbio
Iscritto: 13/6/2006
Da: phuket - thailandia
Inviati: 106
 Re: Salvatore Borsellino: un paradosso matematico
GUARDATE QUI : http://www.youtube.com/watch?v=LhOJc1JBpKI&feature=related


ciaooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo

Io so tutti questi nomi e so tutti i fatti ...
Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi.

P.P. Pasolini

http://www.corriere.it/speciali/pasolini/ioso.html
kirillov81
Inviato: 25/7/2008 13:56  Aggiornato: 25/7/2008 13:56
Mi sento vacillare
Iscritto: 6/3/2007
Da: Milano
Inviati: 451
 Re: Salvatore Borsellino: un paradosso matematico
Redazione:
Citazione:
E’ il disegno perverso della democrazia, che mette nelle mani dei cittadini un potere apparente, per utilizzare poi la loro delega a proprio vantaggio, e contro loro stessi. Finchè il cittadino continuerà a delegare questo genere di persone, è condannato a restare per sempre loro schiavo.


Massimo Fini risponde:
Citazione:
[...] Ma, diceva quel furbacchione di Churchill, la democrazia «è il peggiore dei sistemi ad eccezione di tutti gli altri». Se si riferiva alla democrazia rappresentativa mi permetto di avere qualche dubbio. Per conto mio, dopo cinquant'anni di esperienze, mi sono fatto la convinzione che la democrazia rappresentativa sia un metodo per metterlo nel culo alla povera gente col suo consenso. Una truffa. Noi votiamo gente che non ci rappresenta affatto, chè una volta messo il deretano sulla cadrega pensa solo al miglior modo per conservarla. Al momento del voto vengono da noi a mendicare il consenso, strisciano come vermi -del resto sono vermi- per pietire una crocetta sul loro nome plebeo, ammiccano come puttane per catturare la nostra attenzione, ma «passata la festa, gabbato lo santo», si dimenticano che sono stati eletti per essere al nostro servizio e anzi, dall'alto dei loro privilegi, ci guardano con arroganza come se invece che popolo fossimo paria, una casta inferiore il cui compito è quello di prosternarsi davanti ai loro augusti piedi.
Nella democrazia rappresentativa noi paghiamo della gente perché ci comandi. C'è niente di più masochistico? Oltretutto si tratta di individui di cui in realtà non sappiamo nulla e che, massimamente col sistema maggioritario, scegliamo in base ad autentiche idiozie, come il sorriso, la cravatta, il modo di vestire. E in ogni caso i nostri rappresentanti, qualora anche ci rappresentassero, non contano nulla perché le decisioni, economiche e tecnologiche, che incidono sulla nostra vita, vengono prese a migliaia di chilometri di distanza, completamente fuori dal loro controllo. E sempre più spesso non sono nemmeno più decisioni di uomini, ma movimenti ciechi di un meccanismo, quello industriale e monetario, che viaggia ormai per conto suo.
Noi siamo convinti di avere fatto dei grandi passi avanti in tutto e principalmente nella democrazia. Ma la democrazia rappresentativa, minata dal principio della delega, è di una qualità infinitamente più scadente della democrazia diretta che era in uso nei villaggi dell'Europa preindustriale, preilluminista, premoderna. Qui i capifamiglia, riuniti in assemblea, decidevano tutto ciò che riguardava il villaggio; chi doveva essere il maestro di scuola, chi il pastore del gregge comunale, quali terre dovevano mietere a maggese, come dovevano essere ripartite le tasse. Certo i contadini dell'ancien regime non partecipavano alla grande politica che si faceva a Versailles, ma è anche vero che le decisioni che si prendevano a Versailles non avevano alcuna incidenza sulla vita dei contadini.
La democrazia diretta -si obietta -è possibile solo in piccole comunità. Ecco un'altra buona ragione per frantumare lo Stato, «il più freddo di tutti i mostri» come lo chiamava Nietzsche, e tornare a comunità più circoscritte, più coese, più umane. La democrazia rappresentativa è una farsa, è vuota come una zucca, è sterile come un bardotto, è noiosa e inutilmente ilare come «Domenica in» [...]

Link all'articolo completo di M. Fini

L'illusione che dà la democrazia e che basti una certa "tecnica" politica (quella democratica del voto), per rendere l'uomo onesto o più onesto in quanto maggiormente controllabile (dagli elettori). La realtà è che la democrazia indiretta è il modo migliore per fare governare i poteri extra-parlamentari (soprattutto alta e occulta finanza mondiale).

Ut Veritas Patefiat
mc
Inviato: 25/7/2008 15:36  Aggiornato: 25/7/2008 15:36
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/5/2004
Da:
Inviati: 7222
 Re: Salvatore Borsellino: un paradosso matematico
Citazione:
il problema è che sono sempre più convinta che di tempo per farlo ce ne rimane gran poco

Perche'?
Quale scadenza avverti?

Non e' il tempo che manca... e' l'organizzazione.

mc

mc
Inviato: 25/7/2008 15:55  Aggiornato: 25/7/2008 15:55
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/5/2004
Da:
Inviati: 7222
 Re: Salvatore Borsellino: un paradosso matematico
Kirillov
Bello e indubbiamente toccante per la sua crudezza ed il suo realismo.

Condivido tutto, fino a che non si parla delle soluzioni auspicate:

E in ogni caso i nostri rappresentanti, qualora anche ci rappresentassero, non contano nulla perché le decisioni, economiche e tecnologiche, che incidono sulla nostra vita, vengono prese a migliaia di chilometri di distanza, completamente fuori dal loro controllo. E sempre più spesso non sono nemmeno più decisioni di uomini, ma movimenti ciechi di un meccanismo, quello industriale e monetario, che viaggia ormai per conto suo.
C'e' poco di realistico in questo proposito espresso appresso:
Ecco un'altra buona ragione per frantumare lo Stato, «il più freddo di tutti i mostri» come lo chiamava Nietzsche, e tornare a comunità più circoscritte, più coese, più umane.

Come puo' una piccola entita' circoscritta sopravvivere ai colossi precedentemente citati che ingoiano interi apparati statali?
Questa visione disgregativa non riesco proprio a mandarla giu'.


Una volta lessi su wiki queste definizioni: Una prima classificazione della democrazia può essere tra democrazia diretta e democrazia indiretta.

-Nella democrazia diretta il potere è esercitato direttamente dal popolo, come avveniva nell'antica Grecia, dove i cittadini si riunivano nell'agorà (piazza).
-Nella democrazia indiretta il potere è esercitato da rappresentanti eletti dal popolo (il parlamento). L'Italia è una repubblica parlamentare (quindi a democrazia indiretta) che usa come unici strumenti di democrazia diretta il referendum e l'iniziativa popolare.
.

Mi sembra molto piu' auspicabile (e soprattutto piu' realizzabile!) pretendere una democrazia diretta che convivere in una selva di microautogoverni locali.

Poi, sempre wiki, fa un esempio molto immediato per noi italiani :
La Svizzera è una delle poche repubbliche al mondo che funzionano con il meccanismo della democrazia diretta.

Strumenti di questa democrazia diretta sono il referendum abrogativo e il referendum propositivo, che possono essere indetti da Parlamento e Governo o direttamente dai cittadini, tramite le petizioni di firme. La Costituzione disciplina le materie che devono obbligatoriamente essere sottoposte al voto popolare. Fra queste: qualsiasi modifica alla Costituzione e l'introduzione di codici di leggi come quello civile e penale.


Con questo non voglio certo semplificare le cose, ma penso che ci si possa render conto dell'estrema difficolta' che una scelta come quella di ritornare a quell'"Europa preindustriale, preilluminista, premoderna" rappresenta.

(Non che l'altra sia MOLTO semplice da ottenere, ovvio!.... ma, almeno, la avverto come piu' realizzabile... secondo me)

mc

mc
Inviato: 25/7/2008 16:37  Aggiornato: 25/7/2008 16:37
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/5/2004
Da:
Inviati: 7222
 Re: Salvatore Borsellino: un paradosso matematico
Articolo che ritengo interessante.

Non proprio in Tema...


mc

mc
Inviato: 25/7/2008 17:56  Aggiornato: 25/7/2008 17:56
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/5/2004
Da:
Inviati: 7222
 Re: Salvatore Borsellino: un paradosso matematico
Un link beccato sugli Adsense di Google:
Democrazia Semi-diretta ...


E' ovvio che se beccate l'adsense che si chiamava "Democrazia Svizzera" sullo spazio relativo a sinistra meglio se cliccate quello.

mc

Pasquino
Inviato: 25/7/2008 18:31  Aggiornato: 25/7/2008 18:31
Ho qualche dubbio
Iscritto: 22/7/2005
Da:
Inviati: 234
 Re: Salvatore Borsellino: un paradosso matematico
una ottima recensione di un libro che ha bene a spiegare le cose tra politiche di stato e mafia la trovate qui

Lo Stato al cittadino pignora, all'industriale elargisce, al banchiere regala.
nene
Inviato: 25/7/2008 22:16  Aggiornato: 25/7/2008 22:16
Ho qualche dubbio
Iscritto: 22/7/2008
Da: tra i sogni e questo schifo di realtà
Inviati: 86
 Re: Salvatore Borsellino: un paradosso matematico
l'organizzazione è uno dei problemi, certo, per crearla, come per creare, o meglio, risvegliare la coscienza della gente, però, serve moltissimo tempo, che scadenza vedo? quella dell'annulamento totale delle teste critiche, ma forse più di tutto, quella del ecosictema stesso, magari sembra non c'entrare un cazzo con borsellino, ma credo che in realtà sia tutto collegato, perchè tutto sta, come dice salvatore nel filmato, nella coscienza del popolo, che oggi è nullo. è la corruzione non tanto al di fuori ma dentro noi stessi, ogni volta che diciamo "io cosa ci posso fare?" ogni volta che pensiamo che siano cose lontane da noi.
ma forse hai ragione tu, non c'è nessuna urgenza e sono solo io che inizio a rendermi conto di quando sia marcio tutto quello che ho intorno, e di come continui a marcire ogni giorno che passa. forse ho solo paura

per chi viaggia in direzione ostinata e contraria
col suo marchio speciale di speciale disperazione
e tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi
per consegnare alla morte una goccia di splendore
...di verità...di umanità...
(F. De Andrè)
florizel
Inviato: 27/7/2008 0:47  Aggiornato: 27/7/2008 0:47
Sono certo di non sapere
Iscritto: 7/7/2005
Da: dove potrei stare meglio.
Inviati: 8195
 Re: Salvatore Borsellino: un paradosso matematico
Citazione:
E’ il disegno perverso della democrazia, che mette nelle mani dei cittadini un potere apparente, per utilizzare poi la loro delega a proprio vantaggio, e contro loro stessi. Finchè il cittadino continuerà a delegare questo genere di persone, è condannato a restare per sempre loro schiavo.

Ma intanto è proprio la "democrazia" ad assicurare che SOLO quel genere di persone possa essere delegato.

Un circolo vizioso.
Che si fa?

Cosa aveva scoperto Paolo Borsellino dopo la morte di Falcone?

«Contrada sa, ma non parla. Il primo luglio 1992, mio fratello stava interrogando il pentito Gaspare Mutolo sulle collusioni di Contrada con le cosche. All´improvviso, fu chiamato al telefono, per incontrare il ministro Mancino, al Viminale. Lì vide Contrada che usciva dalla stanza del ministro, rimase molto turbato. Tornò velocemente da Mutolo, per completare l´interrogatorio».

Mancino sostiene di non ricordare l´incontro con Borsellino. «È un altro mistero. Ma mio fratello ha segnato l´incontro nella sua agenda grigia».

"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
francesco7
Inviato: 27/10/2010 20:27  Aggiornato: 27/10/2010 20:27
Mi sento vacillare
Iscritto: 25/5/2006
Da: Tarentum
Inviati: 886
 Re: Salvatore Borsellino: un paradosso matematico

La mente non è un vaso da riempire ma un legno da far ardere perché s'infuochi il gusto della ricerca e l'amore della verità. (Plutarco)

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