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di Massimo Mazzucco
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media : Quando i soldati piangono
Inviato da Redazione il 20/11/2008 9:30:00 (4415 letture)

Il reporter inglese Tim Hetherington ha vinto il Rory Peck Award – il prestigioso premio per i giornalisti freelance – con un documentario sulla guerra in Afghanistan.

L’aspetto siginificativo di questa notizia è il taglio molto particolare del filmato, che mostra i soldati nella loro più cruda realtà quotidiana fatta di paura, di sudore, e a volte anche di lacrime.



(Su ARCOIRIS potete scaricare la copia del filmato in alta definizione).

Il fatto di voler premiare un lavoro che punta decisamente il dito sull’assurdità della guerra, indica una chiara volontà di invertire la rotta rispetto al periodo di Bush e Blair, in cui i media ci propinavano il presidente americano vestito da aviatore, che atterrava sulle portaerei come un eroe dei fumetti.

I media servono a propagandare le guerre di conquista, ...

... quando la popolazione senta la necessità impellente di difendersi – da un nemico che ovviamente non esiste, ma che essa percepisce come reale - ma fortunatamente sanno anche mostrarne l’aspetto più brutale e repellente, quando cominci a prevalere, nella popolazione stessa, il desiderio di porvi fine.

Era accaduto così per il Vietnam, e ci si augura che questo premio sia il segnale di una inversione di rotta che ormai la maggior parte del mondo sente come necessaria, se non addirittura urgente e improrogabile.

Massimo Mazzucco

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I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore Albero
peonia
Inviato: 20/11/2008 10:22  Aggiornato: 20/11/2008 10:22
Sono certo di non sapere
Iscritto: 26/3/2008
Da: Roma
Inviati: 6677
 Re: Quando i soldati piangono
Che dire Massimo, auguriamocelo con tutto il cuore...
Io, come madre, piango per tutti quei ragazzi mandati a fare guerre, atroci, devastanti ed inutili per tutti, da entrambe i fronti...per qualche pazzo, con delirio di onnipotenza che crede di potersi appropriare di qualcosa che la Vita ha dato gratis a tutti...a scapito di tuti gli altri...
aveva ragione colui che diceva che la proprieta' e' un furto....

...Non temete nuotare contro il torrente. E' di un'anima sordida pensare come il volgo, solo perche' il volgo e' in maggioranza... (Giordano Bruno)
LoneWolf58
Inviato: 20/11/2008 10:42  Aggiornato: 20/11/2008 10:42
Sono certo di non sapere
Iscritto: 12/11/2005
Da: Padova
Inviati: 4861
 Re: Quando i soldati piangono
E' accaduto, accade... accadrà... possibile non si vuol capire il meccanismo.
Prima si deve promuovere la guerra e creare un nemico cattivo...
poi viene la propaganda per alimentarla... eroi... filmati "Luce"...
ed alla fine si comincia a far trapelare le realtà prima mascherata poi sempre più evidente...
in ogni caso c'è sempre una volontà dietro che da il tempo per le varie fasi.
Nulla è casuale.

La storia, come un'idiota, meccanicamente si ripete. (Paul Morand)
Il problema, però, è che ci sono degli idioti che continuano a credere che la storia non si ripeta. (LoneWolf58)
menphisx
Inviato: 20/11/2008 11:14  Aggiornato: 20/11/2008 11:14
Mi sento vacillare
Iscritto: 19/5/2008
Da: Everywhere
Inviati: 463
 Re: Quando i soldati piangono
Scusa peonia, ma Bush non ha obbligato nessuno ad andare in guerra o sbaglio ?
Il fatto è che i soldati andando in guerra hanno collaborato.
Nessuno soldato che combatte, nessuna guerra.

« Tramuta tutto in ciò che è veramente: l’Astratto, lo Spirito, il Nagual. Non c’è stregoneria, né il male, né il diavolo. C’è solo la percezione. »
Don Juan Matus
Redazione
Inviato: 20/11/2008 11:19  Aggiornato: 20/11/2008 11:20
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Quando i soldati piangono
MENPHISX: se i soldati sapessero quello che davvero li aspetta, credo che ne partirebbe uno su cento.

il trucco è tutto lì: firmi, e da quel momento rininuci addirittura al diritto di protestare pubblicamente (chissà perchè, fra l'altro).

Notturno
Inviato: 20/11/2008 11:47  Aggiornato: 20/11/2008 11:47
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 21/8/2008
Da:
Inviati: 1920
 Re: Quando i soldati piangono
Senza contare che gran parte dei soldati USA vengono reclutati nelle fasce cultural-reddituali più basse.

Poca cultura, scarse risorse e poche speranze di affermazione sociale o economica sono molle potentissime per chi si trova a dover "scegliere" se arruolarsi o no.

Vidi un documento in cui si assisteva alle procedure utilizzate dagli arruolatori quando andavano nei colleges americani..... da brivido.....

Molti, poi, si arruolano per regolarizzare l'immigrazione.

In buona sostanza: mandiamoci gli sfigati.

Rende Encomiabili Dire No A
Religiosi Orpelli. Mentire Provoca Eccidii.
(Stefano Bartezzaghi)
Linucs
Inviato: 20/11/2008 12:06  Aggiornato: 20/11/2008 12:06
Sono certo di non sapere
Iscritto: 25/6/2004
Da:
Inviati: 3996
 Re: Quando i soldati piangono
Io, come madre, piango per tutti quei ragazzi mandati a fare guerre, atroci, devastanti ed inutili per tutti, da entrambe i fronti...per qualche pazzo, con delirio di onnipotenza che crede di potersi appropriare di qualcosa che la Vita ha dato gratis a tutti...a scapito di tuti gli altri...

1.

aveva ragione colui che diceva che la proprieta' e' un furto....

2.

Non provo neanche a chiedere quale sia il nesso tra il punto 1 e il punto 2, perché onestamente oggi non ho voglia di sentire stronzate sugli alieni redistributivi e solidali.

Probabilmente è la solita polpetta buttata ai cani per farli stare buoni ("ah sì, la guerra è colpa della proprietà, e del mercato, infatti Bush rappresenta il liberismo e paghiamo le guerre con i dobloni d'oro", così possiamo spegnere il cervello e tornare a pensare agli omini verdi).

skywalker
Inviato: 20/11/2008 12:10  Aggiornato: 20/11/2008 12:10
Ho qualche dubbio
Iscritto: 1/3/2006
Da: Cesena
Inviati: 231
 Re: Quando i soldati piangono
io quei ragazzi mandati la a morire delle fasce più deboli li "capisco".. per loro può essere una grande "opportunità".. con pochi mesi potrebbero guadagnare molto e magari sistemarsi una volta per tutte.. spesso sono ragazzi giovani sposati e con bambini piccoli e vedono in quelle mensilità ben retribuite la possbilità di una svolta della loro vita..
certo io forse non andrei mai o dovrei arrivare oltre la soglia di sopravvivenza per prendere una decisione così eticamente e moralmente discutibile ma fatto sta che è così..

se poi si viene infarciti di propaganda del terrore è ancora + facile abbattere le proprie barriere etiche..

gudarian
Inviato: 20/11/2008 13:00  Aggiornato: 20/11/2008 14:03
Mi sento vacillare
Iscritto: 16/9/2008
Da:
Inviati: 979
 Re: Quando i soldati piangono
Ragazzi scusate,
veramente credete che il povero marines statunitense non sapesse a cosa andasse incontro?

Non credo che in usa esista una generazione che non abbia avuto un guerricciola con cui cimentarsi (Corea, Vietnam, Panama, Kuwait etc..) per capirne il dramma vedendo come tornavano i reduci (quelli che tornavano).

La realtà è che il servizio militare è un modo per uscire dalla miseria in cui gran parte della popolazione è tenuta, prima c'erano i neri, ora anche gli ispanici.
Il militare è un ottimo lavoro, se nessuno ti chiede di "lavorare", purtroppo per una nazione imperialista, tale circostanza si presenta spesso, troppo spesso.

Saluti

Per la serie cerca la differenza....

Fico: "Per me Beppe Grillo è patrimonio mondiale dell'umanità come le Dolomiti, la Costiera Amalfitana o la musica".
Biancofiore: «Se fosse possibile, Berlusconi lo farei patrimonio dell'UNESCO".
winston
Inviato: 20/11/2008 13:10  Aggiornato: 21/11/2008 8:59
Mi sento vacillare
Iscritto: 30/10/2005
Da: Eurasia
Inviati: 392
 Re: Quando i soldati piangono
.....................................................courtesy of Vanity Fair

--Da più parti si riporta: <<Journalists embedded with the US military sign an agreement before they join up with the military forces (.) which "forbids the release of information that pertains to `ongoing engagements' without a security review>>

Tradotto: dal fronte non si muove foglia senza che il Pentagono non voglia...

Il servizio è commissionato da Vanity Fair(!): la percezione è soggettiva, ma immagini e contesto suggeriscono, più che una critica alla guerra, un “GIs brava gente”.., “private Ryan in Afghanistan[/y],” abbastanza esplicito in fine articolo un “support our troops” per il pubblico più abbbiente.

La lezione del Vietnam è comunque istruttiva: dice Chomsky (Vietnam war §4):

<<Nel Gennaio 1968, L’ofefnsiva del Tet rese la guerra impopolare.
La Corporate Elite Americana decise a quel punto che non valeva la pena, costava troppo, let’s pull out – fuori, basta... Fu allora che tutti divennero oppositori della guerra, per via di ordini dall’alto apparentemente avversati. Dopodichè ogni memorialista cambiò radicalmente idea e storia su quello che era successo. Insieme inventarono questa storia che il loro eroe JFK stesse veramente programmando di venir fuori da questa guerra impopolare prima che venisse ucciso..>>


Si direbbe che la storia si ripete...
Opportunità preziosa per imparare qualcosa.

"Chi controlla il presente controlla il passato, chi controlla il passato controlla il futuro" Orwell, 1984
gudarian
Inviato: 20/11/2008 13:53  Aggiornato: 20/11/2008 13:53
Mi sento vacillare
Iscritto: 16/9/2008
Da:
Inviati: 979
 Re: Quando i soldati piangono
Ciao Skywalker,
se permetti modificherei la tua frase:
Citazione:
io quei ragazzi mandati la a morire delle fasce

in una più attinente alla realtà:

io quei ragazzi mandati ad uccidere delle fasce
Saluti

Per la serie cerca la differenza....

Fico: "Per me Beppe Grillo è patrimonio mondiale dell'umanità come le Dolomiti, la Costiera Amalfitana o la musica".
Biancofiore: «Se fosse possibile, Berlusconi lo farei patrimonio dell'UNESCO".
Requiem
Inviato: 20/11/2008 14:33  Aggiornato: 20/11/2008 14:33
So tutto
Iscritto: 7/11/2008
Da: Sempre in viaggio
Inviati: 23
 Re: Quando i soldati piangono
Quando la povertà mette alle strette bisogna scegliere e allora le opzioni nel nostro paese sono diventate fondamentalmente due: o si sgobba per anni studiando e facendo concorsi (dove poi magari entrano solo quelli coi "Santi in Paradiso") oppure come già deto sopra si opta per una scelta molto più semplice come lo è diventata quella del militare.

Questo vale in Italia cosi come in America, in quanto la povertà è veramente l'unica cosa comune a tutti i paesi del mondo (chi più chi meno). Io sono nato in un quartiere fondamentalmente povero e la maggior parte di quelli che conoscevo li ora è nell'esercito, nella marina o in aviazione.

Siccome il nostro benessere onnipresente non giustifica la guerra, forse n malessere dilagante può facilmente spingere a prendere in braccio un fucile contro degli sconosciuti che non si capisce bene di cosa abbiano colpa.

Mors Tua, Vita Mea.

A quelli che non hanno ceduto al ricatto

mangog
Inviato: 20/11/2008 15:35  Aggiornato: 20/11/2008 15:36
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 5/1/2007
Da:
Inviati: 2857
 Re: Quando i soldati piangono
Citazione:

Autore: Requiem Inviato: 20/11/2008 14:33:02

Quando la povertà mette alle strette bisogna scegliere e allora le opzioni nel nostro paese sono diventate fondamentalmente due: o si sgobba per anni studiando e facendo concorsi (dove poi magari entrano solo quelli coi "Santi in Paradiso") oppure come già deto sopra si opta per una scelta molto più semplice come lo è diventata quella del militare.


Be mi sembra molto misera questa considerazione. Se fosse cosi' nessun paese si sarebbe mai sviluppato.
Alla poverta' ci si puo' abituare, oppure si cerca di muovere il "culo" (darlo non e' la stessa cosa )..magari senza aspettare qualcosa dai santi in paradiso, ma mettendoci della buona volonta'. Si comincia sempre cosi'...
PS..studiare per anni.. non e' un po' troppo costoso? STONA con il tema della poverta'.

peonia
Inviato: 20/11/2008 18:37  Aggiornato: 20/11/2008 18:37
Sono certo di non sapere
Iscritto: 26/3/2008
Da: Roma
Inviati: 6677
 Re: Quando i soldati piangono
Il fatto è che i soldati andando in guerra hanno collaborato....

Purtroppo da quando mi hanno rubato il pc,ho perso molto materiale interessante,che avrei potuto inviare, comunque a parte il fatto che il governo Bush ha martellato i giovani con il Patriottismo... so che molti sono stati forzati ad arruolarsi e molti altri lo hanno fatto perche' poverissimi....
So anche pero' che ci sono stati troppi, migliaia, di suicidi fra i giovani reduci, per non parlare di quelli morti li'...e poi...vogliamo parlare di quanti iracheni sono morti, ingiustamente!?
Le guerre le fanno gli uomini, il patriarcato, l'archetipo maschile dominante (pure le donne, sigh!) ha fallito! si rende necessario passare all'archetipo Femminile....insomma...basta con queste bestialita'.
Credo che, fra poco, dopo la catastrofe, saremo pronti al Cambiamento...

...Non temete nuotare contro il torrente. E' di un'anima sordida pensare come il volgo, solo perche' il volgo e' in maggioranza... (Giordano Bruno)
peonia
Inviato: 20/11/2008 18:42  Aggiornato: 20/11/2008 18:42
Sono certo di non sapere
Iscritto: 26/3/2008
Da: Roma
Inviati: 6677
 Re: Quando i soldati piangono
Peccato Linucs, poteva essere un buon esercizio provarci.....(a trovare il nesso)...ma forse quando leggi il mio pseudonimo parti talmente prevenuto e schifato...che non hai letto attentamente...ma non e' fondamentale che tu mi capisca....magari sono stata criptica!

...Non temete nuotare contro il torrente. E' di un'anima sordida pensare come il volgo, solo perche' il volgo e' in maggioranza... (Giordano Bruno)
drdea
Inviato: 20/11/2008 18:49  Aggiornato: 20/11/2008 18:49
Ho qualche dubbio
Iscritto: 28/7/2005
Da:
Inviati: 99
 Re: Quando i soldati piangono
Complimenti alla redazione: ottimo articolo che riesce a far riflettere sui cambiamenti mediatici in atto; cambiamenti che grazie alla rete (e alla redazione) non sono tali solo fuori dall'Italia.
P.S. Suggerisco solo di correggere la parola shock riportata erroneamente come "schock" nei sottotitoli. Ovviamente non per pignoleria, ma perché l'articolo è riportato su diversi siti d'informazione e rappresenta un'ottima vetrina per la professionalità della redazione...

Redazione
Inviato: 20/11/2008 19:30  Aggiornato: 20/11/2008 19:30
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Quando i soldati piangono
DRDEA: "Suggerisco solo di correggere la parola shock... "

Cacchio hai ragione!

Purtroppo è tardi, perchè anche rimontando il video finirebbe su youtube con un link diverso, e ormai chi ha pubblicato l'articolo tiene il vecchio link.

Comunque grazie.

drdea
Inviato: 20/11/2008 19:49  Aggiornato: 20/11/2008 19:51
Ho qualche dubbio
Iscritto: 28/7/2005
Da:
Inviati: 99
 Re: Quando i soldati piangono
Oops, scusa! è impossibile cambiare il contenuto..

Redazione
Inviato: 20/11/2008 19:54  Aggiornato: 20/11/2008 19:54
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Quando i soldati piangono
DRDEA: "è impossibile cambiare il contenuto"

Se intendi Youtube, sì. Puoi cambiare il titolo, la descrizione ecc., ma il filmato rimane collegato al suo link per sempre, e quello non lo puoi cambiare.

drdea
Inviato: 20/11/2008 20:53  Aggiornato: 20/11/2008 20:58
Ho qualche dubbio
Iscritto: 28/7/2005
Da:
Inviati: 99
 Re: Quando i soldati piangono
Sì, è proprio un peccato che non ci sia la possibilità di correggere anche i contenuti video... che sia invece una "feature" voluta da youtube? bah!

Comunque, tornando all'articolo (e tentando di evitare di sembrare presuntuoso...) volevo perfezionare il mio commento specificando che l'impressione che ho provato (un po' più emotivamente che razionalmente) è che questo tipo di articolo tracci la progressiva trasformazione del sito verso un modo più maturo dal punto di vista dell'informazione: la raccolta della notizia "originale", l'elaborazione della stessa, l'innesco della riflessione; tutto in anticipo sull'informazione, seppur in rete, italiana.

Ho l'impressione che l'elezione di un presidente, perlomeno "interessante", come Obama, avrà almeno la conseguenza di rilanciare il ruolo strategico della location americana della redazione. E' ovvio che l'informazione ufficiale, per quanto manipolata, o proprio in virtù di ciò, rappresenti un ottimo specchio della società come si prospetta nel presente, e poiché sembra che ultimamente l'informazione ufficiale italiana si stia progressivamente disallineando (ulteriormente in peggio!) dall'informazione ufficiale americana, vivere a stretto contatto con la realtà mediatica americana rappresentarà un punto di vantaggio per la qualità di un sito di informazione libera.

Redazione
Inviato: 20/11/2008 21:55  Aggiornato: 20/11/2008 21:56
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Quando i soldati piangono
DRDEA: "il ruolo strategico della location americana della redazione. "

Il vantaggio è innegabile. Io sono indietro di nove ore, per cui di solito mi metto a scrivere durante la notte (italiana), e poi pubblico verso le 9 del mattino (IT), prima di andare a dormire (mezzanotte per me).

In questo modo ho la possibilità di dare notizie uscite anche solo 5 minuti prima.

(Il giorno in cui la Cina diventasse il fulcro internazionale delle notizie, invece, io sarei l'ultimo a saperle ).

ian
Inviato: 20/11/2008 22:24  Aggiornato: 20/11/2008 22:24
So tutto
Iscritto: 6/11/2008
Da:
Inviati: 10
 Re: Quando i soldati piangono
non e' una rondine che fa primavera m.m., il vietnam e' un'altra storia,ci andrei piu' cauto con l'entusiasmo,aspettiamo e vediamo.

edo
Inviato: 20/11/2008 22:45  Aggiornato: 20/11/2008 22:45
Sono certo di non sapere
Iscritto: 9/2/2006
Da: casa
Inviati: 4529
 Re: Quando i soldati piangono
Questi, che muoiano o vivano sono vittime.

Redazione
Inviato: 21/11/2008 0:23  Aggiornato: 21/11/2008 0:23
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Quando i soldati piangono
IAN: "il vietnam e' un'altra storia,ci andrei piu' cauto con l'entusiasmo,"

E dagliela con questo "entusiasmo"!

Quando uno scrive "ci si augura che questo premio sia il segnale di una inversione di rotta", dove sarebbe l'entusiasmo?

E' possibile che non esista mai una via di mezzo fra il Carnevale di Rio e un funerale di famiglia?

LoneWolf58
Inviato: 21/11/2008 0:54  Aggiornato: 21/11/2008 0:54
Sono certo di non sapere
Iscritto: 12/11/2005
Da: Padova
Inviati: 4861
 Re: Quando i soldati piangono
Citazione:
E' possibile che non esista mai una via di mezzo fra il Carnevale di Rio e un funerale di famiglia?


Orfeo Negro?

La storia, come un'idiota, meccanicamente si ripete. (Paul Morand)
Il problema, però, è che ci sono degli idioti che continuano a credere che la storia non si ripeta. (LoneWolf58)
drdea
Inviato: 21/11/2008 1:10  Aggiornato: 21/11/2008 1:11
Ho qualche dubbio
Iscritto: 28/7/2005
Da:
Inviati: 99
 Re: Quando i soldati piangono
Citazione:

Redazione:
Il vantaggio è innegabile. Io sono indietro di nove ore, per cui di solito mi metto a scrivere durante la notte (italiana), e poi pubblico verso le 9 del mattino (IT), prima di andare a dormire (mezzanotte per me).

In questo modo ho la possibilità di dare notizie uscite anche solo 5 minuti prima.

(Il giorno in cui la Cina diventasse il fulcro internazionale delle notizie, invece, io sarei l'ultimo a saperle ).


In realtà intendevo sottolineare che mentre l' Informazione non soffra più di così tanti provincialismi e regionalismi (evidentemente già dal momento in cui i tempi del dialogo sono ridotti da azzerare anche la distanza del fuso), la propaganda ancora ne sia sottoposta. E che propabilmente la propaganda statunitense ora potrebbe essere un po' più interessante di quanto non lo sia stato fino alla doppietta teocon, da cui un'accresciuta importanza di un confronto con tale propaganda anche grazie a qualcuno che da laggiù può osservarla nei fatti. Ma forse ci eravamo comunque capiti?

Redazione
Inviato: 21/11/2008 8:35  Aggiornato: 21/11/2008 8:36
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Quando i soldati piangono
DRDEA: "Ma forse ci eravamo comunque capiti?"

Uh?

°°°

LONEWOLF:

Orfeo Negro: touchè . Segna cento punti per te! Troppo bella.

Requiem
Inviato: 21/11/2008 13:42  Aggiornato: 21/11/2008 13:42
So tutto
Iscritto: 7/11/2008
Da: Sempre in viaggio
Inviati: 23
 Re: Quando i soldati piangono
Giusta osservazione, mi sono espresso male con la parola studiare, in quanto dovevo forse precisare che coloro che studiano per anni lo fanno spesso a sacrificio delle famiglie, dunque molte volte "studiare" è precluso a priori a certe persone.

Dall'altro canto per altri il discorso diventa: "voglio i soldi e subito" e per quanto si cerchi di "muovere il culo" (anche se questa tra i giovani è diventata un'opzione semisconosciuta) si preferisca "darlo" ma inconsapevolmente, ovvero nessuno pensa mai un attimo a cosa significhi intraprendere la carriera militare, oramai è diventato un mestiere come un altro.

Inoltre lo "sviluppo" del nostro paese lascia abbastanza a desiderare, al di là di quello che può sembrare dalla facciata, se poi consideriamo che spesso coloro che intraprendono la carriera militare lo fanno per dei motivi alquanto futili (quale è il loro ingresso nel nostro sistema consumistico) la situazione diventa ancora più triste.

Grazie per avermi fatto notare l'errore.


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