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terrorismo : Mario Merlino, chiave di volta di Piazza Fontana
Inviato da Redazione il 12/12/2008 8:30:00 (15855 letture)

Di SMU

Se gli americani hanno l’undici settembre, noi abbiamo il 12 dicembre, ovvero la ricorrenza della strage di Piazza Fontana, esordio del cosiddetto periodo degli anni di piombo.

Esiste in proposito un interessante volumetto intitolato “La Strage di stato, controinchiesta”, che è possibile consultare anche on-line.

La contro-inchiesta è quella svolta da un gruppo di persone indipendenti, all’indomani delle bombe del 12 dicembre 1969, e mostra come in soli cinque mesi dei cittadini qualunque siano riusciti a ricostruire le fila di una trama che oggi, a distanza di quasi quarant’anni, il Potere dichiara ancora essere “oscura”.

Eppure i fatti, i precedenti e i presupposti sono sempre stati sotto gli occhi di chi li volesse vedere (esattamente come nel caso dell’11 settembre).

Il libro è scritto con linguaggio semplice e comprensibile, e l’invito per tutti è a leggerlo per intero. In ogni caso, è interessante portare l’attenzione su uno dei personaggi più citati dal libro, Mario Merlino, che risulta essere probabilmente il personaggio-chiave di tutta la faccenda.

Se si consuilta la sua biografia su Wikipedia, si noterà che è vagamente accennato il suo passato di militante di estrema destra, e si parla di una sua successiva conversione all’anarchia, e dell’adesione al gruppo anarchico 22 marzo, di cui faceva parte anche Valpreda.

Leggendo invece la sua biografia su Anarchopedia, che compare anche nel libro stesso, ...


... si scopre che Merlino sin dal 1962 era militante attivo e violento di gruppi come Avanguardia Nazionale ed Ordine Nuovo; nell’aprile del 1968 partecipò al viaggio nella Grecia dei Colonnelli dove vennero ricevuti, quasi fossero delle autorità ufficiali, dai gerarchi della dittatura greca, organizzato dall’ESESI (lega degli studenti fascisti greci in Italia), assieme a Pino Rauti e stesso Stefano Delle Chiaie detto “'Er Caccola”.

Dopo il rientro dalla Grecia e poco prima delle stragi, Merlino si fece crescere barba e capelli, e tentò di infiltrarsi negli ambienti della sinistra extraparlamentare.

Ci provò con Avanguardia Proletaria, ma l’approccio fallì perché venne riconosciuto come militante fascista.

Poi ci provò col Partito Comunista d’Italia, ma venne nuovamente scoperto e cacciato in malo modo.

Nell’estate del 1968, Merlino si trasferì per alcuni giorni in Germania, con la speranza anche di far dimenticare il proprio volto.

Al ritorno (nell’autunno dello stesso anno), Merlino prova nuovamente ad infiltrarsi in vari gruppi della sinistra extra-parlamentare, ma viene regolarmente scoperta la sua natura fascista e provocatrice.

L’ultima possibilità che gli rimane, a questo punto, è quella di infiltrarsi negli ambienti anarchici. Nel settembre del 1969 (ossia tre mesi prima della strage), Merlino riesce a infiltrarsi nel circolo Bakunin di Via Baccina, a Roma, dove milita Valpreda.

Contemporaneamente Merlino partecipa a convegni dell’MSI, ed è sempre un assiduo frequentatore della messa domenicale e degli ambienti cattolici radicali.

Il circolo Bakunin è diviso in due fazioni: una parte “moderata” e un’altra più “arrabbiata”. Di quest'ultima fa parte, oltre all’infiltrato, anche Pietro Valpreda, con cui si decide di fondare un circolo indipendente dal "Bakunin": il “Circolo Anarchico 22 marzo” (omonimo di un altro Circolo XXII marzo, sempre fondato da Merlino).

Gli atteggiamenti di Merlino sono ambigui ed egli pare interessato esclusivamente alle azioni violente. Il circolo subisce alcune perquisizioni, ma lui miracolosamente è sempre assente.

Merlino riesce nell'intento di infiltrare nel gruppo anche il suo amico fascista Pino D’Auria, che aveva una vaga somiglianza con Valpreda, e questo potrebbe aver indotto all’errore il supertestimone, il tassista Cornelio Rolandi, che sosteneva di aver riconosciuto Pietro Valpreda nel famoso tragitto di 400 metri per arrivare fino a Piazza Fontana.

Il 12 dicembre esplodono le bombe di Milano e Roma. L’infiltrato fascista viene indagato insieme a Valpreda e ad altri militanti del Circolo 22 marzo, mentre Merlino si limita a fare la spia, senza subire il medesimo trattamento.

Impressionanti sono anche le frequentazioni di Merlino (ottimamente descritte nel libro) durante i pochi mesi passati al Bakunin, ed ancora più impressionante è il contenuto del suo taccuino, con i nomi più pesanti dell’epoca.

Mentre ciascuno è libero di intrepretare il caso come meglio crede, va ricordato che mentre per Valpreda - e soprattutto per Pinelli - il trattamento ricevuto dalle forze di polizia (in primis dal commissario Calabresi) è stato drammatico, per Merlino le cose sono andate diversamente sin dall’inizio, compromettendo il successivo sviluppo delle indagini su una strage che ad oggi rimane impunita e beffarda (nel 2005 il settimo processo si concluse in Cassazione con l’assoluzioni degli imputati e l'obbligo, da parte dei parenti delle vittime, del pagamento delle spese processuali).

Oggi Mario Merlino insegna filosofia in un liceo.

SMU

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I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore Albero
CiEmme
Inviato: 12/12/2008 9:24  Aggiornato: 12/12/2008 9:30
Mi sento vacillare
Iscritto: 8/2/2008
Da: Roma
Inviati: 446
 Re: Mario Merlino, chiave di volta di Piazza Fontana
=autorimosso=

Sono andato a leggermi su anarcopedia la storia del movimento libertario ed ho capito.

Una bussola non dispensa dal remare.
Laughter
Inviato: 12/12/2008 9:42  Aggiornato: 12/12/2008 9:42
Ho qualche dubbio
Iscritto: 28/8/2008
Da:
Inviati: 50
 Re: Mario Merlino, chiave di volta di Piazza Fontana
Chiedo scusa, ma questo articolo è serio o è una burla?

SMU
Inviato: 12/12/2008 10:30  Aggiornato: 12/12/2008 10:30
Ho qualche dubbio
Iscritto: 30/1/2007
Da:
Inviati: 158
 Re: Mario Merlino, chiave di volta di Piazza Fontana
Citazione:
Chiedo scusa, ma questo articolo è serio o è una burla?


non si può non essere seri su uno dei più gravi episodi della nostra storia recente...la tua domanda è legittima...

...se mi consenti però avrei anche io una domanda: cosa ti fa credere che l'articolo sia una burla?

...a buon intenditor, poche parole...
rekit
Inviato: 12/12/2008 10:54  Aggiornato: 12/12/2008 10:54
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 11/9/2006
Da:
Inviati: 1151
 Re: Mario Merlino, chiave di volta di Piazza Fontana
cit:
Chiedo scusa, ma questo articolo è serio o è una burla?
................................

e'chiaramente una burla.....e'stato scritto solo per permetterti di spiegarci come sono andate le cose.

Redazione
Inviato: 12/12/2008 11:08  Aggiornato: 12/12/2008 11:08
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Mario Merlino, chiave di volta di Piazza Fontana
segnalo questa mia testimonianza personale su Piazza Fontana.

http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=113

Io c'ero.. o quasi.

Laughter
Inviato: 12/12/2008 11:56  Aggiornato: 12/12/2008 11:56
Ho qualche dubbio
Iscritto: 28/8/2008
Da:
Inviati: 50
 Re: Mario Merlino, chiave di volta di Piazza Fontana
Citazione:
e'stato scritto solo per permetterti di spiegarci come sono andate le cose


Dovrei ridere o semplicemente bermi zitto zitto un pò di quel veleno che hai distribuito gratis?

Citazione:
se mi consenti però avrei anche io una domanda: cosa ti fa credere che l'articolo sia una burla?


La mia domanda è nata dal fatto che la narrazione di alcuni fatti suscita ilarità; e trattandosi come ha ricordato qualcuno, di uno dei fatti più tragici della nostra storia, non ho potuto non chiedermi se l'umorismo è volontario o involontario.

Da quando entra in scena il personaggio il cui alias è "Er Caccola" che per quanto assurdo ci può anche stare; (nel senso che ci può essere un tragico senso dell'umorismo che ha il destino nel scegliere un efferato criminale con un sopranome tanto ilare) si prosegue con degli eventi che sono descritti in uno stile quasi fantozziano; mi riferisco a questo Merlino (altro alias ilare) che risulta essere l'infiltrato più sfigato della storia dato che lo riconoscono in continuazione; mi chiedo anche che tipo di criminale pericoloso è uno convinto che siano sufficenti "pochi giorni in germania" per far dimenticare il proprio volto. Incredibile poi che un anarchico violento impegnato a tentare di fare l'infiltrato e con agganci loschi, probabilmente tra servizi segreti o altro, abbia in testa la fissazione di non perdere la "messa della domenica".

Ecco, possiamo dire che il modo in cui sono state raccontate queste cose, è ciò che ha provocato la mia domanda.

SMU
Inviato: 12/12/2008 12:17  Aggiornato: 12/12/2008 12:17
Ho qualche dubbio
Iscritto: 30/1/2007
Da:
Inviati: 158
 Re: Mario Merlino, chiave di volta di Piazza Fontana
Citazione:
Da quando entra in scena il personaggio il cui alias è "Er Caccola"


Laughter, premesso che, come detto nell'articolo ognuno può farsi l'idea che crede, volevo giusto farti notare che "Er caccola" (alias Stefano delle Chiaie) non è un personaggino qualsiasi tanto da riderci su..

qui una sua recente intervista

...a buon intenditor, poche parole...
Laughter
Inviato: 12/12/2008 13:00  Aggiornato: 12/12/2008 13:00
Ho qualche dubbio
Iscritto: 28/8/2008
Da:
Inviati: 50
 Re: Mario Merlino, chiave di volta di Piazza Fontana
Infatti ho scritto che ci può anche stare dato il tragico senso dell'umorismo che spesso ha il destino (per chi ci crede).

Ma perchè, dato che ho risposto alla tua domanda, non mi rispondi in merito alle peripezie fantozziane del personaggio (o al modo fantozziano in cui sono narrate), riprendendomi unicamente su quel "Er caccola"?

Descartes
Inviato: 12/12/2008 13:25  Aggiornato: 12/12/2008 13:28
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 21/6/2006
Da: Christ = Sun God
Inviati: 1087
 Re: Mario Merlino, chiave di volta di Piazza Fontana
Pensavo fosse ormai chiaro, dopo la testimonianza del pentito Vincenzo Calcara a Borsellino, che la strategia della tensione in Italia, iniziata con Piazza Fontana, fosse stata messa in atto da Gladio, una delle cinque entità operative massoniche del tempo attive in Italia, che era coordinata da Cossiga e che prendeva ordine dalla cupola dei soliti noti della Pilgrim's Society. Gladio infiltrò sia i movimenti di sinistra che i movimenti di destra. Pensare di attribuire le responsabilità della strategia della tensione a movimenti di destra o di sinistra è ridicolo. Furono tutti marionette nelle mani dei massoni, il cui modus operandi non è mai cambiato, si ripete sempre, ma evidentemente la gente non impara mai. Continuate a parlare di destra e di sinistra, perchè è esattamente quello che vogliono: divide et impera.

alsecret7
Inviato: 12/12/2008 13:55  Aggiornato: 12/12/2008 13:55
Mi sento vacillare
Iscritto: 11/6/2007
Da:
Inviati: 561
 Re: Mario Merlino, chiave di volta di Piazza Fontana
volgio farvi una domanda quanti di voi sanno che queste persone oggi godono di un immunita da poteri oscuri? e poi chi controlla oggi i nuovi attentatori che si stanno addestrando da qualche parte con idee fasciste e del terrore sempre sotto il comando di regie occulte? e non sto parlando di terroristi islamici ma di casa nostra italiani? chi si preoccupa di di queste persone che a comando possono provocare un casino? la chiamano strategia della tensione.

sigmatau
Inviato: 12/12/2008 14:07  Aggiornato: 12/12/2008 14:07
Mi sento vacillare
Iscritto: 18/9/2007
Da: Provincia di Piacenza
Inviati: 705
 Re: Mario Merlino, chiave di volta di Piazza Fontana
Ragazzi buondì…
… mi permetto di intervenire nella discussione per mettere in guardia sia i cronisti sia i lettori a diffidare fortemente di certe ‘patacche’ riguardo la strage di piazza Fontana che oramai da tempo sono state definitivamente smentite. Una di queste ‘patacche’ è la foto che qui vedete…



Il perchè sia una ‘patacca’ è spiegato qui…

http://ricordare.wordpress.com/perche-ricordare/148-il-bluff-della-foto-di-valpreda/

… la foto che raffigura l’anarchico Pietro Valpreda, quello accusato per la strage di piazza Fontana e poi assolto, vestito in jeans e giubbetto, capelli in libertà e, ai suoi lati, quattro poliziotti che sembrano manichini della Facis o della Lebole: giacca, cravatta, capello corto e ben pettinato, è una patacca

… cerchiamo di spiegare perché questa foto è una patacca. Chi la diffonde dice: è stata scattata il 16 dicembre del 1969, quando Valpreda fu messo di fronte al tassista Cornelio Rolandi, il superteste della strage. Rolandi aveva detto: il 12 dicembre ho accompagnato un uomo alla Banca Nazionale dell’Agricoltura, l’ho visto entrare con una pesante borsa nera e uscire senza. Poco dopo, il botto…

… la polizia - c’era anche il commissario Calabresi, a guidare le indagini - pensò che l’uomo descritto da Rolandi potesse essere Valpreda: lo conoscevano come un balordo che frequentava gli anarchici più scalmanati. Così, il 16 dicembre a Roma il giudice Vittorio Occorsio organizzò il confronto: Valpreda in mezzo a quattro poliziotti-comparse. Rolandi non ebbe dubbi: indicò l’anarchico… ‘l’è lù’… è lui…

… lo scopo di questa foto è evidente. Vuol dire: guardate, era logico che Rolandi indicasse Valpreda, lui vestito come uno sconvolto, gli altri come dei figurini. È la prova che polizia e magistrati giocavano sporco, volevano incastrare con ogni mezzo gli anarchici, e più in generale la sinistra…

… ma come stiamo ripetendo fin dall’inizio, quella foto è una patacca. Non c’entra nulla con il confronto che portò all’arresto di Valpreda. Fu scattata ben cinque anni più tardi: nel 1974, a Catanzaro, dove si celebrava il processo per la strage. I giudici, nel tentativo di valutare l’attendibilità della testimonianza di Rolandi [nel frattempo scomparso…], convocarono come testimoni i quattro poliziotti del confronto. Volevano vedere se, perlomeno di faccia, c’era somiglianza tra indiziato e comparse. Così rimisero i cinque uno di fianco all’altro per una nuova fotografia. Solo che le quattro comparse, da bravi poliziotti, si erano presentati in aula come fossero al loro matrimonio. Al contrario Valpreda, che era lì come imputato, era vestito al solito, senza formalismi…


La morale della favola… non c’è assolutamente bisogno di specificarla…

saluti!…

--------------

... chè perder tempo a chi più sa più spiace... Dante Alighieri, Divina Commedia, Purgatorio, III, 78

… men of few words are the best men… William Shakespeare King Henry V
marco_m
Inviato: 12/12/2008 17:28  Aggiornato: 12/12/2008 17:28
Ho qualche dubbio
Iscritto: 26/3/2008
Da:
Inviati: 94
 Re: Mario Merlino, chiave di volta di Piazza Fontana
Infatti non c'e' molto da dire sul disegno complessivo: basta leggere l'ordinanza-sentenza del giudice istruttore Guido Salvini.
L'idea, all'ingrosso, era di seminare il terrore accusando gli anarchici, per poi lanciare una caccia al rosso durante i funerali delle vittime. A quel punto polizia, cc e soprattutto esercito sarebbero intervenuti per "ripristinare l'ordine", sulla base della dichiarazione dello stato di emergenza da parte dell'allora presidente del consiglio Mariano Rumor, azione che gli sarebbe stata richiesta in forma solenne dal presidente della repubblica Saragat, che di tutta questa storia era uno degli ispiratori. Niente di nuovo. Si sarebbe fatto un governo "forte" contro gli "opposti estremismi", ma in realta' contro la sinistra che, all'epoca, era un concetto piu' ampio e piu' nobile di adesso...
Sfortunatamente per Saragat, Aldo Moro aveva ottimi amici nelle forze dell'ordine. Nel giro di poche ore, un capitano dei cc di Roma, che aveva messo alle strette proprio "er caccola" di cui qualcuno ha gia' parlato (non c'e' niente da ridere, Delle Chiaie e' un mostro, uno specialista della tortura e dell'omicidio, una bestia che ha lavorato per Franco, Pinochet, i generali argentini ecc) aveva redatto un rapporto estremamente dettagliato. In cui tutta la trama era ricostruita, comprese le sue diramazioni che andavano in direzione NATO (che era la struttura di controllo militare dell'operazione). Il rapporto, come era prassi, non venne trasmesso al giudice competente, ma a Moro. Il quale lo uso' per far desistere Rumor (non fu molto difficile, visto che Rumor era gia' sconvolto di suo. Nessuno gli aveva detto che ci sarebbero stati tutti quei morti), e per piegare Saragat, cosa molto piu' difficile, che avvenne nel corso di una riunione drammatica al Quirinale. Una parte del rapporto del capitanao dei cc, opportunamente "incasinata" dal SID (il nostro servizio segreto dell'epoca) venne fatta filtrare in vari ambienti, in modo da "sputtanare" i golpisti, pur senza incastrarli. Una sorta di messaggio mafioso: attenti che se non la smettete gli passiamo il documento vero. Infatti, dietro alla manovalanza nera (Ordine Nuovo e la sua filiale romana Avanguardia Nazionale) non c'era il SID ma l'Ufficio Affari Riservati di Umberto Federico D'Amato, l'uomo della CIA e della NATO in Italia. La mitica contr-inchiesta, "purtroppo" si basa proprio su pezzi di quel famoso rapporto del capitano dei cc. Ecco perche' era cosi' illuminata e precisa a pochissimo tempo dalla strage. Chi la redasse non sapeva la vera provenienza dei materiali, che comunque erano sostanzialmente corretti.
C'e' ben poco da scherzare sulla presunta idiozia di Merlino: ognuno costruisce con i mattoni che ha. Di gente disposta a farsi complice di una strage non ce n'e' molta. Soprattutto avanzi di galera, disperati, idioti clinici et similia. La vera vergogna e' che un ceffo lercio come Merlino insegni (se e' vero...).
Valpreda e' stato calunniato a sufficienza. Sarebbe ora che la si smettesse. La foto non c'entra niente. La testimonianza di Rolandi si e' rivelata inattendibile fin dall'inizio, ed e' stata tirata per le lunghe solo per gettare fumo negli occhi all'opinione pubblica. Guarda caso, la testimonianza della commessa del negozio di borse che aveva riconosciuto senza errori in Franco Freda quello che aveva comprato la cartella usata come contenitore della bomba, non e' mai stata presa in considerazione. Esattamente come il contadino che diceva di aver sentito l'esplosione dell'aereo di Mattei.

Stefano
Inviato: 12/12/2008 17:29  Aggiornato: 12/12/2008 17:29
Mi sento vacillare
Iscritto: 15/8/2004
Da:
Inviati: 344
 Re: Mario Merlino, chiave di volta di Piazza Fontana
Concordo con Laughter. Cercando di capire qualcosa di quegli anni, ho letto diversi resoconti, articoli e documenti, che cercando di far quadrare i fatti scivolavano spesso in simili toni, un po' catechetici e abbastanza cialtroneschi. Tendenzialmente sono dell'opinione di Descartes, anche se non me la sento affatto di dire che vi sia qualcosa di "ormai chiaro" in quei fatti, tantomeno chi manovrasse chi, né chi fossero realmente gli "anarchici", chi i "fascisti", chi i "massoni". Sicuramente certe facili connessioni, divenute ormai quasi un luogo comune, adombrate nell'articolo tra il mondo cattolico (il terrorista che va a messa la domenica) il fascismo e la massoneria mi sono sempre sembrate arzigogolate, e appartenenti a un modo ideologico e manicheo di leggere la storia. Una visione che oggi, qando persino diventa difficile dire chi siamo "noi" contro "loro", fa ancora più acqua.

Cordialmente,

Stefano

drdea
Inviato: 12/12/2008 19:13  Aggiornato: 12/12/2008 19:13
Ho qualche dubbio
Iscritto: 28/7/2005
Da:
Inviati: 99
 Re: Mario Merlino, chiave di volta di Piazza Fontana
Anch'io sono della stessa opinione di chi sostiene che sia molto difficile ora, a distanza di 40 anni e con a disposizione le fonti dell'epoca, districare le trame del potere. Rimango terrorizzato, però, dal fatto che ciò abbia un vago sapore di assoluzione, perlomeno per tutti colori i quali sono stati collusi al potere...
E soprattutto mi irrita l'idea che fra 40 anni, quando sarà tutto da ricostruire, possa succedere altrettanto, con l'aggravente che oggi le fonti si sono moltiplicate, ma proprio per questo il caos sulla memoria dell'informazione sarà ingestibile.

Descartes
Inviato: 12/12/2008 19:24  Aggiornato: 12/12/2008 19:53
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 21/6/2006
Da: Christ = Sun God
Inviati: 1087
 Re: Mario Merlino, chiave di volta di Piazza Fontana
Citazione:

Autore: Stefano Inviato: 12/12/2008 17:29:15

diventa difficile dire chi siamo "noi" contro "loro"


Difficile? Ma se è il segreto di pulcinella...

Vuoi i nomi? Vai sul link di questa pagina, e clicca su "Membership list", ed avrai i nomi:

http://www.isgp.eu/organisations/Pilgrims_Society02.htm

Tutti sanno chi sono, ma nessuno fa niente. Quigley li aveva sputtanati 50 anni fa, ma nessuno ha mai fatto nulla, nada, zero. La forza della massoneria è questa. Nessuno può toccarli, sono trasversali a tutto e a tutti.

Questa intoccabilità la spiegò bene il poeta Fernando Pessoa, in un articolo pubblicato nel quotidiano Diário de Lisboa del 4 febbraio 1935, contro la proposta del deputato Portoghese José Cabral di bandire la massoneria sull'esempio di Mussolini, tentativo che Pessoa definisce "pericoloso":

"[...] Aperto così un primo piccolo spiraglio di luce, entro direttamente nel cuore dell’argomento: le conseguenze che deriverebbero al paese dall’approvazione del progetto di legge del signor José Cabral. Mi occuperò in primo luogo delle conseguenze interne. La prima conseguenza sarebbe questa: assolutamente niente. Se il signor José Cabral pensa, lui o l’Assemblea Nazionale o il Governo o chicchessia, di poter togliere di mezzo il Grande Oriente Lusitano, si disilluda fin d’ora. Gli Ordini Iniziatici sono difesi, ab origine symboli, da condizioni e forze assai speciali che li rendono indistruttibili dall’esterno. Non intendo spiegare in che cosa consistano queste forze e condizioni: mi basta indicarne l’esistenza.
Del resto i signori deputati ne hanno un riscontro pratico in quanto è successo negli altri paesi in cui s’è cercato di sopprimere le Obbedienze massoniche. [...] Mussolini ha combattuto la Massoneria, cioè il Grande Oriente d’Italia, più o meno nei termini pagani del progetto del signor José Cabral. Non so se abbia perseguitato molta gente, né mi interessa saperlo. Ciò che so con assoluta certezza è che il Grande Oriente d’Italia è uno di quei morti che godono d’ottima salute. Permane, si riunisce, s’è depurato, e sta ad aspettare; se ci sia qualcosa da aspettare è un’altra questione. Il piccone del Duce può distruggere l’edificio del comunismo italiano, ma non è abbastanza potente per abbattere colonne simboliche, fuse in un metallo che proviene dall’alchimia.
Primo de Rivera ha combattuto la Massoneria spagnola in modo più blando, secondo la sua indole fidalga. Anche qui so per certo quale risultato ottenne: il grande sviluppo, numerico e politico, della Massoneria in Spagna. Non so se alcuni fenomeni secondari, come per esempio la caduta della monarchia, abbiano avuto qualche relazione con questo fatto.
Hitler, dopo essersi appoggiato alle tre Grandi Logge cristiane di Prussia, ha agito secondo il lodevole costume ariano di mordere la mano che gli aveva dato da mangiare. Ha lasciato in pace le altre Grandi Logge, quelle che non lo avevano sostenuto e che non erano cristiane, e tramite un certo Göring ha intimato alle prime tre di sciogliersi. Esse hanno detto di sì, ai Göring si dice sempre di sì, e hanno continuato a esistere. È stato dopo l’adozione di questa misura che per una coincidenza sono cominciati a sorgere in seno al partito nazista contrasti e altre difficoltà. Nella storia, come il signor José Cabral saprà bene, ci sono molte coincidenze del genere.
Giacché ho sinora esposto ragioni e fatti abbastanza scoraggianti per il signor José Cabral, lo voglio ora rincuorare indicando quale esito concreto, positivo deriverebbe dall’approvazione del suo progetto. A causa sua, si rallegri il domenicano!, un gran numero d’ufficiali dell’esercito e dell’armata, e d’ufficiali pubblici, verrebbe perseguito. Chi non volesse piegarsi al disonore di ripudiare il proprio Ordine, perderebbe il posto. Risultato: miseria per le famiglie in cui magari, e questo è il grave, ci sono persone devote a santa Teresina del Bambin Gesù, personaggio che nell’odierna mitologia portoghese occupa un posto appena sopra Dio.
[...] Sebbene la Massoneria sul piano materiale sia divisa, tuttavia può considerarsi spiritualmente unita. Lo spirito dei rituali, e soprattutto dei Gradi Simbolici (nei quali per chi sappia vedere o sentire c’è già, principalmente nel Grado di Maestro, tutta la Massoneria), è ovunque lo stesso, per molte che siano le divergenze terminologiche e rituali fra gradi identici all’interno di Obbedienze diverse. In termini più puntuali ma inevitabilmente meno chiari: chi fosse in possesso delle chiavi ermetiche, qualsiasi forma assuma il rituale, troverebbe la stessa serratura sotto più o meno apparenze.
In virtù di questa profonda comunione di spirito, di questo intimo e segreto legame fraterno che nessuno ha infranto o può infrangere, un’Obbedienza non rimane indifferente se un’altra viene attaccata da profani, anche nel caso in cui abbia poca o nessuna relazione con quest’ultima. I massoni della Gran Loggia d’Inghilterra non sono in rapporto con quelli del Grande Oriente di Francia, come s’è detto. Tuttavia, quando recentemente è nata in Francia una campagna antimassonica a proposito dei casi Stavisky e Prince, per di più d’origine assai sospetta, la vaga simpatia che si cominciava a nutrire in Inghilterra per i conservatori che attaccavano il governo francese si dissolse immediatamente. Il Times, conservatore ma accentuatamente massonico, riferì sulle manifestazioni contro il governo francese con un’ostilità che rasentava la deformazione dei fatti. E ci sono molti casi analoghi, come quello di uno scrittore inglese massone che nei suoi libri attacca di continuo il Grande Oriente di Francia, salvo cambiare completamente atteggiamento nel rispondere a una scrittrice inglese antimassonica, che in fin dei conti diceva più o meno le stesse cose che lui aveva sempre detto.
[...]
Cade a proposito citare il caso d’un paese che non è né grande, né influente sulla politica europea in generale. Mi riferisco all’Ungheria e a quello che è successo con il famoso prestito americano. Anni fa, nell’immediato dopoguerra, il governo ungherese decretò l’abolizione della Massoneria sul proprio territorio. Poco dopo si trovò a negoziare un prestito dagli Stati Uniti. Si era praticamente arrivati a un accordo quando giunse dall’America la clausola finale in base a cui il prestito non sarebbe stato concesso se non si fossero ristabilite «certe istituzioni legittime». Il governo ungherese capì e si vide obbligato a negoziare con il Gran Maestro: propose di autorizzare la riapertura delle Logge a condizione (sembra di sentire il signor José Cabral) di permetterne l’accesso ai profani. È superfluo dire che il Gran Maestro rifiutò. Il governo mantenne quindi la «sospensione» delle Logge... e il prestito non venne concesso.
Ora tutto ciò è capitato alla Massoneria americana, che non fa propriamente politica, né è in rapporti molto stretti con le Obbedienze europee, a eccezione di quelle britanniche. Si trattava però d’una grave offesa alla Massoneria e il risultato è stato quello che si è visto. Non venga a dirmi il signor José Cabral che non abbiamo bisogno di prestiti dall’estero. D’atronde il paese non vive solo di prestiti. Ha bisogno per esempio di colonie, soprattutto di quelle che ancora possiede. E ha bisogno di molte altre cose, compreso il non incorrere nell’ostilità attiva dei cinque milioni e oltre di massoni che essendo apolitici per il momento non ci sono ostili.
Credo di aver detto abbastanza perché il signor José Cabral e gli altri signori deputati non nutrano incertezze su quale può e dev’essere la portata dell’approvazione di questo progetto sulla vita e il buon nome del Portogallo. Prima di concludere voglio però presentare un piccolo campionario del tipo di persone nella cui ostilità attiva potremmo incorrere.
Porterò ad esempio la Gran Loggia d’Inghilterra, sia per l’importanza che hanno per noi le relazioni che intratteniamo con quel paese, sia perché ogni azione della Loggia, la Loggia Madre del mondo, con circa 450.000 aderenti in attività, coinvolge tutti i massoni di lingua inglese e tutte le Obbedienze dei paesi protestanti. Del resto della Massoneria non è necessario parlare.
Sono massoni, sotto l’obbedienza della Gran Loggia Unita d’Inghilterra, tre figli del re: il Principe di Galles, Gran Maestro Provinciale del Surrey, il Duca di York, Gran Maestro Provinciale del Middlesex, e il Duca di Kent, antico Primo Gran Sorvegliante. È massone il genero del re, Conte di Harwood, Gran Maestro Provinciale del West Yorkshire. Sono massoni lo zio del re, Duca di Connaught, Gran Maestro della Massoneria Inglese, e suo figlio, il principe Arthur di Connaught, Gran Maestro Provinciale del Berkshire. È massone la maggior parte dei nobili inglesi, soprattutto quelli di lignaggio più antico. Sono massoni in gran numero i prelati e i sacerdoti della Chiesa d’Inghilterra, il clero più profondamente colto del mondo, la Chiesa Protestante più vicina, nel dogma e nel rituale, alla Chiesa di Roma. Mi fermo qui, perché è già abbastanza. Ricordo tuttavia che i tre grandi giornali conservatori inglesi, il Times, il Sunday Times e il Daily Telegraph, sono a loro volta massoni...
Ho terminato. Ma non è ancora il momento di chiudere. In questo articolo ho dimostrato che il progetto di legge del signor José Cabral, oltre a essere il prodotto della più completa ignoranza in materia sarebbe, se venisse approvato, inutile e controproducente in primo luogo; in secondo luogo, ingiusto e crudele; in terzo luogo, una sciagura per i rapporti internazionali del paese.

fonte: link

Notare che in ciò che Pessoa scrisse nel 35 riguardo Mussolini fu decisamente profetico:

"[...] Ottenuto, ciò a cui mirava, l'atteggiameento di Mussolini verso la Massoneria torna in linea con il suo odio. Fin dal congresso socialista di Ancona, quand'era membro di quel Partito, aveva chiesto che fosse sancita l'incompatibilità tra l'appartenenza alla Massoneria e al Socialismo. Fondati i Fasci, ripropone l'alternativa e nella riunione del Gran Consiglio del 15 febbraio 1923 fa approvare un'ordine del giorno con cui ai Fascisti si inibisce l'iscrizione alle Logge. Votano tutti a favore, tranne: Balbo, Rossi, Acerbo e Dudan che non intendono rinnegare le loro adesioni. Grande avversario dei Massoni è invece un'altro Fascista di spicco, il professore Alberto De Stefani, Ministro delle finanze nel primo governo Mussolini. Con lui un futuro Segretario del Partito, Giovanni Giurati, Alfredo Rocco e Giovanni Preziosi. De Stefani, spinto da Mussolini in un convegno dei Segretari Federali del nord, il 28 settembre 1922 a Vicenza, aveva proposto l'incompatibilità tra iscrizione alla Massoneria e al Fascismo. Mussolini inaspettatamente aveva replicato: "Quanto alla Massoneria, verso la quale io ho immutato sentimento di avversione, non mi sembra il momento opportuno per la discussione. Che dovra essere fatta in momenti meno tempestosi." Non sono più tempestosi nel 1925, quando il delitto Matteotti è già stato superato, le leggi eccezionali approvate, e il Fascismo è diventato dittatura. Il 16 Maggio dello stesso anno, Mussolini fa votare la legge contro le associazioni segrete, imponendone lo scioglimento d'autorità a cominciare dalla Massoneria. Al momento di votare si assiste a un notevole squagliamento di Massoni Fascisti dall'aula di Montecitorio, ma la legge passa d'autorità. Tuttavia, se crede di avere ottenuto dai gerarchi Massoni l'ubbidienza cioè la loro effettiva uscita dalla Massoneria, Mussolini si illude. Gli assicurano di essersi dimessi, di non avere più nulla da spartire con le Logge, mentendo poichè dalla Massoneria non si esce mai, ma continueranno a farne parte, da quel momento "coperti" e "in sonno". Il fiume "liberomuratorio"... tra le falde sotterranee del regime... avrebbe continuato a fluire, qui e là trapelando... il Duce deve rendersene conto, se tanti anni dopo accuserà Balbo di essere rimasto "il porco che fù oratore alla Loggia Girolamo Savonarola di Ferrara". Mussolini si illuse per un momento pensando di sver cancellato la Massoneria, la quale secondo lui non costituiva un pericolo perchè non esisteva più. Si accorgerà di aver sbagliato il 25 Luglio. Quasi tutti coloro che gli tolsero improvvisamente la sedia di sotto "ufficiali delle Forze Armate, membri del Gran Consiglio e personaggi della Casa Reale erano rimasti fedeli "al giuramento e all'obbedienza Massonica".
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Descartes
Inviato: 12/12/2008 20:06  Aggiornato: 12/12/2008 20:06
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 21/6/2006
Da: Christ = Sun God
Inviati: 1087
 Re: Mario Merlino, chiave di volta di Piazza Fontana
Giusto un altro contributo, per dare un quadro migliore di quali fossero le forze in campo a quel tempo:

Yes Virginia, Freemasonry Lies
'Spooks in Aprons', Chapter 33 Excerpts
Inside the Brotherhood, Martin Short
Harper Collins, 1989

Despite the combined claims of Bentine, Knight and Chinaman, I sense that this 'KGB infiltration' view of British Freemasonry is a distraction: not invalid, but far less significant than the greater truth that stolid Whitehall bureaucrats have joined Freemasonry in far greater numbers than any spies. Such mandarins may be mediocure, even incompetent, but they are the people who keep the ship of state afloat. If a few of them corruptly feather their nests by feeding juicy contracts to Masonic friends in private industry, so be it. These men may not be the backbone of the civil service, but they constitute several ribs.

Knight went more dangerously off-course with a second KGB theory: that Italy's P2 Masonic Lodge conspiracy was a KGB plot. He was fed this idea by someone whom he described as 'an impeccable source within British Intelligence', but his strongest evidence appears to have beeen the perverse fact that of all Italy's leading political parties, 'only the Communist Party had no links with P2' and so could exploit the P2 scandal with impunity. 'From the beginning,' he continued, 'Lodge P2 was a KGB-sponsored programme aimed at destabilizing Italy, weakening NATO's southern flank, sweeping the Communists into power in Italy, and sending resultant shock waves throughout the western world.'

Even when The Brotherhood first appeared, this seemed an unlikely story. Five years later it is clear that Knight's 'impeccable source' had filled him with disinformation. To understand this government spook's motives we have to explore the P2 story from several angles, but first a brief summary of P2.

In March 1981 two Milan magistrates were investigating the fake kidnapping in 1979 of a swindling Sicilian-born international banker, Michele Sindona. They were also probing his role as financial advisor to the Vatican and the Mafia. They discovered that, while he was hiding in Palermo, one of his 'minders' had travelled 600 miles north to Arezzo to visit a textile manufacturer, Licio Gelli. They promptly ordered a search of Gelli's premises. On 17 March finance policemen discovered 962 Italian names on lists kept in his office safe and a suitcase. The names belonged to members of a Masonic Lodge named Propaganda Massonica, also known as P2. Gelli was its Venerable Master.

What astonished the investigators was that the names on the lists amounted to a state within a state. They included forty-three MPs (among them three cabinet ministers), forty-three generals and eight admirals (including the current heads of all the armed forces), security service bosses, hundreds of public servants and diplomats, the police chiefs of Italy's four biggest cities, industrialists and financiers, television stars and twenty-four journalists, including the editor and publisher of Corriere della Sera. Sindona was a member. So was another controversial banker, Roberto Calvi, who would later be found hanging under London's Blackfriars Bridge.

But who was Gelli? In succeeding months the magistrates discovered that this seeming small-town industrialist was a fascist war criminal who had opportunistically betrayed his colleagues as soon as he realized Germany was going to lose the war. A few years later his past caught up with him, so he fled to Argentina and made valuable political friends such as General Peron. In the mid-1960s he returned to Italy and was appointed Argentina's honorary consul. He soon had connections everywhere. He had no problems doing textile business in Eastern Europe, but he also popped up in Rome's right-wing circles. He even had friends in america's Republican Party, through whom he was invited to President Reagan's 1981 inauguration. He was masterly at collecting influential people. He manipulated them to aggrandize himself. At times his motive seemed to be finanacial, at others ideological, but what was his ideology? What mystified the Milan magistrates - and other people on his trail - was, who did he really work for? For Italy's secret services, for America's CIA or Russia's KGB?

The KGB theory was always the least likely. There was little evidence to support it, whereas there was overwhelming proof of Gelli's continuaous involvement with fascism for more than forty years. Significantly, the 'P2-KGB plot' fantasy resembles a parallel propaganda myth which fooled many other journalists at the time: that the 1981 assassination attempt on Pope John Paul II was a Bulgarian plot. 'Western inteligence experts are now generally agreed that the attempted killing was inspired by the KGB," wrote Stephen Knight. If Western Intelligence experts really believed that, the West was (and is) in deep trouble.

It has now been shown that this theory was concocted by two Americans: a former CIA operative named Paul Henze and a right-wing journalist named Michael Ledeen. Ledeen had previously known a rising Italian businesman, Francesco Pazienza, who had links with SISMI: Italian Military Intelligence. However, Pazienza rejects the 'Bulgarian plot' theory and claims he is himself the victim of black propaganda, falsely branded as a P2 member and as Gelli's nominated successor. He is a Mason, but says he never met Gelli. In 1988 he was sentenced to a ten years in prison over the 1980 bombing of Bologna railway station, but he claims he will be cleared on appeal.

At a future date I hope to portray the political, military, and commercial rackets which P2 members have continued to perpetrate years after P2 was officially dissolved. Here I show how the reactionary forces, in Italy and America, which created P2 are tied in with British Intelligence and British Freemasonry. Many of my comments are based on evidence gathered by an Italian Parliamentary Inquiry into P2. Its 1984 report was never published in English. Indeed, it has rarely been mentioned in the British or American media, even though its contents have world wide significance. The report also helps explain why - and on what basis - British Intelligence misled Stephen Knight into believing P2 was a KGB plot. To understand P2, however, we must have some idea of the history of Freemasonry in Italy.

The brotherhood has had a controversial history ever since it reached Italy in the early 1730's(see Chapter 8), but its politcal ascendancy was ended in 1925 when it was outlawed by the fascist dictator Benitio Mussolini. Twenty years later it was legalized again, but only after the US Office of Strategic Services (the forerunner of the CIA) had pressured Italy's weak and impoverished government. The OSS planned to use Freemasonry just as it used the Mafia: to prop up a sickly democracy threatened by Soviet-inspired destablization and the prospect of a communist election victory.

The OSS/CIA backed Italy's strongest Masonic faction, the Grand Orient, which today has some 15,000 members. From 1961 until 1970 its Grand Master was Giordano Gambernini who (whether for the CIA or his own ends) sought to influence Italian elections by canvassing for candidates who were Freemasons and giving them money. At the time he was desperate to win recognition from the United Grand Lodge of England, which most 'regular' Masons in the world regard as the sole source of legitmacy. If England could be persuaded to recognize the Grand Orient, all other Grand Lodges would follow suit. England had always refused, largely because of Italian Freemasonry's historic involvement in politics. This offends the Basic Principles on which England's Grand Lodge decides whether to recognize any other. Principal 7 states: 'The discusion of politics and religion within the Lodge shall be strictly prohibited.' By meddling in politics Gambernini was breaching this principal, so the Grand Lodge of England should have shunned him like the plague. Instead it acted as if in totaly favour - or blissful ignorance - of his political game.

In the 1960s Grand Lodge was more distracted by the fact that the Grand Orient (also known as 'Palazzo Giustiani') was one of two Italian Grand Lodges clamouring for recognition. There was also the Palazzo del Gesu, with some 5,000 members. James Stubbs, then England's Grand Secretary, described the dilemma in his 1985 biography, Fremasonry in my Life:
It was... well known in Italy that we were not prepared to plump for one, leaving theother out, or even to recognize them both; eventually the moment came when at elast the cracks were papered over and the Palazzo Giustiniani seemed to be in control. We felt justified in recognizing Italy.
The man who had master-minded the unification of the Grand Orient and Palazzo del Gesu, paving the way for recognition by England, was none other than the subsequently notorious Licio Gelli. He had entered Freemasonry only in 1965, yet he was instantly recommended to Grand Master Gamberini as someone 'able to make a great contribution to the institution in terms of recruiting qualified people'; in other words, to draw into Masonry men dedicated to right-wing goals. If we remember the OSS's fierce anti-communist intent in resurrecting Freemasonry after World War II, and Gamerini's 1960s electioneering, it is clear that the political meddling of modern Italian Freemasonry did not start with Licio Gelli. He merely increased its effectiveness.

In 1970 a Florence doctor named Lino Salvini became Grand Master. This freed Gamerini to act as the Grand Orient's roving ambassador in the search for international recognition. At the same time he sought to develop Propaganda Massonica Lodge (P2) as a nexus for the Italian Right to seize control of Italian society, if ever the need arose. The lodge had been founded in 1877 to meet the needs of provincial Masons living temporarily in Rome and thus unable to attend their home lodges. It soon evolved into a 'reserved' or secret lodge whose members were known only to the Grand Secretary, allegedly to protect them from Papal wrath.

In the mid-1960s P2 had only fourteen members, but in 1970 Salvini asked Gelli to 'restructure' the lodge. Suddenly numbers soared. Within a decade it had 400 members, a few years later almost 1,000. Gelli has received all the credit and blame for this achievement, but Gamberini supervised many of the initiation ceremonies which Gelli performed in P2's Excelsior Hotel headquarters. Grand Master Salvini was just as involved. In December 1971 he told P2 members that henceforth they could pursue their 'profane' (worldly) aims under the cover of their concealed order:

If until known it has not been possible to meet at our places of work, with this restructuring we shall have the possiblity and pleasure of more frequent meetings, to discuss not only the various problems of a social and economic order which interest our brothers, but also those regarding the whole of society.
The minutes of one P2 meeting in the early 1970s reveal what kind of society appealed to Gelli, Salvini and Gamberini. Gelli wrote that members discussed:
the political and economic situation of Italy, the threat of the Italian Communist Party, in accord with clericalism, aiming at the conquest of power, the lack of power in the forces of law and order, the spread of immorality, indiscipline and all the worst aspects of morality and civic virtue... relationships with the Italian state.
In a note to absent members Gelli added:
Many have asked... how we should behave if one morning we awoke to find the clerico-Communists had seized power, whether it would be best to resign ourselves to passive aquiescence, or to take on well-defined positions - and if so, on the basis of what emergency plan.
In other words, P2 was a secret cell for the preparation of a right-wing coup like those which engulfed Greece in 1967 and Chile in 1973 (in Chile's case, to overthrow President Allende, who was a communist Freemason of an 'irregular' Masonic order). Gelli hosted frequent P2 meetings where the politics of destabilization and subversion were discussed by police chiefs, army generals, security service bosses and appeal court judges. He knew this was not orthodox Freemasonry: 'Philosophy has been banished, but we felt we had to do this in order to tackle only solid and concrete arguements affecting national life.'
During these years Grand Master Salvini knew exactly what Gelli was doing, indeed he had told him to do it. The same year that P2 'banished philosophy' with Salvini's blessing, Salvini himself was blessed by the Grand Lodge of England. In September 1972 Great Queen Street declared it was 'convinced that the time is ripe and conditions are favourable' for recognizing the Grand Orient.

The 1970s were some of the blackest years in the history of modern Italy. The state was torn apart by left- and right- wing terror, but many of the horrific acts originally blamed on the Left (from the Red Brigades to the Communist Party) turned out to be acts of black propaganda by the extreme Right. These included the 'Italicus' train bombing in 1974, in which twelve people were killed, and the 1980 Bologna Station massacre in which eight-five died. In both events P2 had a guiding control.

In July 1976 the Grand Orient formally suspended P2, but Salvini secretly authorized it to carry on. At a meeting in Rome in September a 'democratic' Mason named Francesco Siniscalchi asked Salvini to answer a series of questions on Gelli and P2. Siniscalchi added that if a 'profane' (non-Masonic) magistrate ever asked him what he knew about Masonic wrongdoing he would have to tell the truth. Salvini not only refused to answer the questions; he expelled Siniscalchi and other 'democratic' Masons from the Grand Orient as traitors for daring to confront him.

In December 1976 he (Siniscalchi) gave Rome judges a dossier exposing numerous illegalities by Gelli and his P2 clan. It was this dossier, and other discoveries by Siniscalchi, which first exposed the P2 conspiracy to 'profane' eyes. Five years later, when finance police raided Gelli's office, they alrady had a good idea from Siniscalchi what they might find.

In 1987 I wrote to Grand Secretary Ernesto Zampieri and asked why the Grand Orient had not reinstated its expelled brother Siniscalchi and honoured him for the sterling service which he had done Italian Freemasonry exposing the evil of P2. Zampieri's reply made no reference to Siniscalchi but stated: 'We can assure you that our organs of Justice do act with a great sense of responsiblity from the safeguard of our institution.' This presumably means Siniscalchi will not be reinstated, probably because the Grand Orient feels he has done it no good whatsoever. Like many Masons who practise the movement's finest principals, Siniscalchi has been ostracized by his Masonic bosses who, no doubt, would have preferred him to keep his mouth shut.

In September 1981 the Grand Lodge of England felt obliged to explain where it stood to its own bemused members, 'in view of the very wide publicity attracted by the so-called P2 Lodge'. It said it had recognized the Grand Orient in 1972 when satisfied that it accepted Principle no. 7 banning discussion of politics and religion. Now, Grand Lodge said, it 'had been informed' that the Grand Orient had suspended P2 in 1976 and had authorized no Masonic activity by P2 since then. Licio Gelli had also been suspended, and the Grand Orient had recently reaffirmed adherence to the Principles of Recognition, including no. 7. Grand Lodge would keep the matter under review, but in the meantime did not intend to take action.

Had Grand Lodge 'been informed' of the real truth if would have had to take action, even to withdraw recognition, but its 1981 statement contained many untruths. P2 was not a 'so-called' lodge. It had been a legitimate lodge for almost a century. Furthermore, its suspension in 1976 had been a sham for as we have seen, Grand Master Salvini promptly authorized it to carry on. In 1977 he instructed Gelli to continue 'perfecting the Masonic vocation of P2 members:

You will answer only to me for what you do to this end, promoting and encouraging those activities which you think of use and interest to Masonry. I am sure that you will conduct the task with the fearless spirit you showed when faced by the treacherous attacks of the traitors of the institution.
Grand Master Salvini resigned in 1978, but his successor, General Ennio Gattelli, continued to accept all Gelli's recruits as legitimate Freemasons. In 1980 the Grand Orient was still accepting lump sum payments from Licio Gelli as P2 members' dues. Battelli also supplied Gelli with blank Grand Orient membershiip cards. In autumn 1981, when P2 had at last been officially dissolved and Gelli suspended, the Grand Orient transferred P2's members to other lodges: an act which proved the P2 shut-down was a cosmetic device. In reality the lodges reactionary ethos was now spread like a virus throughout the Grand Orient.

Salvini had been forced to resign because of intense American Masonic dissatisfation over his relationship with Gelli. Yet the new Grand Master, General Ennio Battelli, brought even greater shame on the movement. It turned out that Gelli had paid for Battelli's Masonic election campaign and then gave him regular pay-offs in succeeding years. The general would later be charged with crimnial involvement with the Bologna Station massacre.

When England's Grand Lodge goes silent about a Masonic controversy the nearest thing to a leak may be found in the magazine Masonic Square. In March 1987 it published an article on Italian Freemasonry which referred to the 'bogus P2 lodge, a spurious body not affiliated in any way to the Grand Orient.' Was this untruth published through ignorance or had the writer been fed disinformation to delude England's Masonic faithful? Either way the writer also claimed that the Grand Orient 'enjoys the warmest relations' with the Grand Lodges of England, Ireland and Scotland.

Perhaps these 'warmest relations' have blinded England's Grand Lodge to the need to discover and disseminate the truth about Italian Freemasonry. To spread the myth that P2 was a perversion, rather than the logical climax, of the Grand Orient tradition would obviously suit the Grand Orient. In the early 1980's not only England's Masonic masses but also much of the Western press were hoodwinnked into thinking P2 was not part of Freemasonry at all. This was necessary if a second act of deception - blaming the P2 scandal on the KGB - could be achieved without tainting the Grand Orient or the Grand Lodge of England. This may explain why British Intelligence sought to mislead Stephen Knight in 1983.

fonte: link

SMU
Inviato: 12/12/2008 22:16  Aggiornato: 12/12/2008 22:18
Ho qualche dubbio
Iscritto: 30/1/2007
Da:
Inviati: 158
 Re: Mario Merlino, chiave di volta di Piazza Fontana
Laughter citazione

Citazione:
Ma perchè, dato che ho risposto alla tua domanda, non mi rispondi in merito alle peripezie fantozziane del personaggio (o al modo fantozziano in cui sono narrate), riprendendomi unicamente su quel "Er caccola"?

Ciao Laughter, mi si scusi se non sono stato in grado di fare di meglio per quanto riguarda lo stile. Cmq gli eventi che testimoniano l’ambiguità di Mario Merlino sono alquanto evidenti. Il personaggio sarà anche fantozziano ma se fossi in te mi leggerei bene alcuni capitoli del libro controinchiesta poi sentenzierei...



Descartes citazione

Citazione:
Pensavo fosse ormai chiaro, dopo la testimonianza del pentito Vincenzo Calcara a Borsellino, che la strategia della tensione in Italia, iniziata con Piazza Fontana, fosse stata messa in atto da Gladio, una delle cinque entità operative massoniche del tempo attive in Italia, che era coordinata da Cossiga e che prendeva ordine dalla cupola dei soliti noti della Pilgrim's Society. Gladio infiltrò sia i movimenti di sinistra che i movimenti di destra. Pensare di attribuire le responsabilità della strategia della tensione a movimenti di destra o di sinistra è ridicolo. Furono tutti marionette nelle mani dei massoni, il cui modus operandi non è mai cambiato, si ripete sempre…

Concordo in pieno tranne che per il “pensavo fosse ormai chiaro”…

Citazione:
ma evidentemente la gente non impara mai. Continuate a parlare di destra e di sinistra, perchè è esattamente quello che vogliono: divide et impera.


Questo punto è ambiguo Descartes, perché seppure non volessimo parlare di destra e sinistra di fatto un regime, come quello dei generali della Grecia (a cui si ispirava il gruppo di Merlino/Delle Chiaie/Borghese) come lo vogliamo etichettare? Se preferisci dire che è Gladio va bene, è Gladio.

Stefano citazione

Citazione:
Cercando di capire qualcosa di quegli anni, ho letto diversi resoconti, articoli e documenti, che cercando di far quadrare i fatti scivolavano spesso in simili toni, un po' catechetici e abbastanza cialtroneschi.

…Stefano da tutti, ma non da te....Tu che a quanto mi pare di aver capito capisci il russo e le meschinità mediatiche che si dicono per nascondere la Verità…anche per te il consiglio dato a Laughter, ossia di leggere prima il libro consigliato...non pretendo che prendiate per oro colato quello che vi è scritto...ma penso che vi lascerà meditare molto di più di quanto può aver fatto il mio articolo che non poteva essere esauriente di certo...

...a buon intenditor, poche parole...
Stefano
Inviato: 12/12/2008 22:20  Aggiornato: 12/12/2008 22:20
Mi sento vacillare
Iscritto: 15/8/2004
Da:
Inviati: 344
 Re: Mario Merlino, chiave di volta di Piazza Fontana
Caro Descartes,

grazie per l'interessante materiale. Un amico mi ha raccontato di aver chiesto una volta spiegazioni sulla massoneria a Elemire Zolla, che sdegnato gli rispose: "Non parlo di queste cose con chi non ha già letto almeno 7-8 libri sull'argomento!" Posso capire il desiderio del vecchio studioso di risparmiare il tempo di una lunga premessa.

Più modestamente, dicendo che è difficile distingure tra "noi" e "loro" intendevo dire che è difficile capire chi è chi nel gioco delle parti. Per rimanere alla massoneria, ricordo come all'università girassero fantomatiche "liste" che dichiaravano massone questo o quello. Ma chi potrebbe garantire della loro veridicità? E se anche fossero state veridiche, chi poteva garantire che chi non vi fosse segnato non fosse a sua volta massone (e magari l'unico vero massone)?

Molti di coloro che si sbandierano massoni, a me sembrano persone poco serie, e l'idea che possano essere briganti operatori di cosmici intrighi mi fa sorgere più di qualche dubbio. Ma posso accettare che siano "braccia inconsapevoli" di altri. Che questi altri siano un'organizzazione transnazionale chiamata massoneria, un servizio segreto estero, un gruppo di interesse economico, ecc. resta per me e i miei umili mezzi qualcosa al di là della verificabilità.

Non è, il mio, scoraggiamento o, peggio, giustificazionismo, come è stato giustamente ventilato. Qualunque cosa si nasconda dietro il nome Massoneria, è cosa umana, e le cose umane non sono onnipotenti. La mia è dunque solo richiesta di maggior rigore e maggior metodo rivolto a chi si occupa di tali cose. Naturalmente mi riferisco a quel poco che ho potuto incontrare fino ad ora, non essendo uno specialista.

Cordiali saluti,

Stefano

Stefano
Inviato: 12/12/2008 22:26  Aggiornato: 12/12/2008 22:26
Mi sento vacillare
Iscritto: 15/8/2004
Da:
Inviati: 344
 Re: Mario Merlino, chiave di volta di Piazza Fontana
SMU, lo confesso: quando leggevo quella roba ero meno smaliziato (e non conoscevo ancora il russo) Nella memoria mi sono rimaste impresse alcune pubblicazioni de Il Manifesto e del gruppo L'Espresso... ebbene sì!!! :-O Capisci il "cilatronesco", eh?

Le ultime cose che ho avuto tra le mani al riguardo poi, prima di passare ad altro, sono stati i libri di Yallop, e Rita Di Giovacchino, Il libro nero della prima repubblica.

Cercherò di dare un'occhiata al testo che consigli, ma ribadisco la mia nota di invito al metodo, non come una bacchettata, ma come un contributo. Anzi, mi ci metto sotto io per primo. Su questo argomento in particolare sono una vera indecenza!!!

Ciao,

Stefano

SMU
Inviato: 12/12/2008 22:32  Aggiornato: 12/12/2008 22:32
Ho qualche dubbio
Iscritto: 30/1/2007
Da:
Inviati: 158
 Re: Mario Merlino, chiave di volta di Piazza Fontana
...Ste, mia moglie è ucraina e spesso ne approfitto per farmi tradurre come viene raccontato nei TG ex sovietici un episodio trattato anche dai "nostri" media, e quando confronto i contenuti capisco che almeno uno dei due MEDIA ha mentito...

...cmq grazie per il contributo....

...a buon intenditor, poche parole...
Stefano
Inviato: 12/12/2008 22:34  Aggiornato: 12/12/2008 22:34
Mi sento vacillare
Iscritto: 15/8/2004
Da:
Inviati: 344
 Re: Mario Merlino, chiave di volta di Piazza Fontana
E' un'ottima scuola... fa sempre un certo effetto anche a me... anche perché mentono tutti e due... Però LORO hanno molto più rispetto della nostra intelligenza!

Redazione
Inviato: 12/12/2008 22:44  Aggiornato: 12/12/2008 22:44
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Mario Merlino, chiave di volta di Piazza Fontana
Anche qui, andiamo bene.

vedo che ormai per discutere di QUALUNQUE cosa basta attribuirla o ai "cattolici" o ai "massoni".

Quasi quasi possiamo tornare al mondo dei fumetti, con i buoni vestiti di bianco e i cattivi vestiti di nero.

Almeno famo prima.

Minchia che tristezza.

LoneWolf58
Inviato: 12/12/2008 23:09  Aggiornato: 12/12/2008 23:09
Sono certo di non sapere
Iscritto: 12/11/2005
Da: Padova
Inviati: 4861
 Re: Mario Merlino, chiave di volta di Piazza Fontana
Citazione:
Autore: Redazione Inviato: 12/12/2008 22:44:48

Anche qui, andiamo bene.

vedo che ormai per discutere di QUALUNQUE cosa basta attribuirla o ai "cattolici" o ai "massoni".

Quasi quasi possiamo tornare al mondo dei fumetti, con i buoni vestiti di bianco e i cattivi vestiti di nero.

Almeno famo prima.

Minchia che tristezza.
Hai dimenticato gli "Alieni?"

La storia, come un'idiota, meccanicamente si ripete. (Paul Morand)
Il problema, però, è che ci sono degli idioti che continuano a credere che la storia non si ripeta. (LoneWolf58)
Red_Knight
Inviato: 13/12/2008 4:19  Aggiornato: 13/12/2008 4:19
Sono certo di non sapere
Iscritto: 31/10/2005
Da:
Inviati: 3121
 Re: Mario Merlino, chiave di volta di Piazza Fontana
@Descartes
Citazione:
Furono tutti marionette nelle mani dei massoni


Come semplificazione può anche andar bene, ma va realmente bene semplificare così? Ultimamente capita troppo spesso di mettere la massoneria dietro a tutto, o meglio di chiamare massoneria qualsiasi cosa stia dietro fatti oscuri e/o malvagi. Portato alle estreme conseguenze questo atteggiamento rischia di far passare tendenze e fenomeni storici per immutabili leggi del cosmo. Le cose sono più complesse di "bianco/nero", sempre; dimenticarselo allontana dal vederci chiaro ed è il primo passo verso la sindrome paranoide.

Descartes
Inviato: 13/12/2008 10:51  Aggiornato: 13/12/2008 11:08
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 21/6/2006
Da: Christ = Sun God
Inviati: 1087
 Re: Mario Merlino, chiave di volta di Piazza Fontana
Citazione:

Autore: Red_Knight Inviato: 13/12/2008 4:19:42

Ultimamente capita troppo spesso di mettere la massoneria dietro a tutto, o meglio di chiamare massoneria qualsiasi cosa stia dietro fatti oscuri e/o malvagi.

Le cose sono più complesse di "bianco/nero", sempre; dimenticarselo allontana dal vederci chiaro ed è il primo passo verso la sindrome paranoide.


Ma la finiamo con questo scetticismo da due soldi? Ma chi si vuole prendere in giro? Uomini sono morti per darci la verità sulla strategia della tensione, e voi li ridicolizzate. Ma non capite che state facendo solo il loro gioco? Nessuno dice che la massoneria è la causa di tutto, altre forze minori sono in campo e ci sono sempre state, lo scenario è complesso e non è bianco e nero, ma la strategia delle tensione fu opera dei massoni, della stessa cupola massonica atlantica che per tutta la guerra fredda usò come scusa la minaccia del comunismo per prendere il controllo politico di mezzo pianeta.

Per chi volesse togliersi le bende dagli occhi:



Il giudice romano fu il primo a intuire che poteva essere la massoneria a tirar le fila del terrorismo, utilizzando a seconda delle contingenze sia rossi che neri.

Il sostituto procuratore della Repubblica, Vittorio Occorsio, che indaga sui rapporti fra terrorismo fascista e massoneria, viene ucciso a Roma con una raffica di mitra da un commando fascista guidato da Concutelli di Ordine Nero. Il giorno prima di essere ucciso, il magistrato parlando con un giornalista, aveva fatto notare che il totale della cifra pagata per i riscatti dei rapimenti per cui era stato arrestato Albert Bergamelli (i sequestri dei figli di Roberto Ortolani, Alfredo Danesi e Giovanni Bulgari, tutti e tre iscritti alla P2), corrispondeva esattamente alla cifra spesa per l’acquisto della sede dell’OMPAM

Nel 1976 dopo l’assassinio del giudice Vittorio Occorsio si cominciò a parlare di p2 e massoneria e i collegamenti di essa con gruppi neofascisti e la Banda della Magliana

A Roma il 10 Luglio 1976 viene ucciso in un agguato terroristico il sostituto procuratore Vittorio Occorsio, l’agguato al magistrato sarà prima rivendicato dal gruppo terroristico “Ordine Nuovo” e successivamente dalle Brigate Rosse, con un volantino fatto trovare in una cabina telefonica a Reggio Emilia. Gli inquirenti però non credono a questa rivendicazione, essendo il documento assai diverso dal solito linguaggio delle BR.

Qualcuno conosce la loggia p2 ?

Claudio Vitalone, Giancarlo Armati, Nicolò Amato,Ferdinando Imposimato: ieri pomeriggio alle 17, in gran segreto, si sono riuniti nell’ufficio del primo, incaricato dell’inchiesta sull’assassinio di Vittorio Occorsio, per mettere a punto la strategia da seguire. Perchè questi quattro magistrati e non altri? Perchè la pista giusta è quella che , partendo dalla manovalanza nera di “Ordine Nuovo” risale, tramite l’anonima sequestri romana, alla “Propaganda 2” , una loggia che la massoneria ufficiale ormai non riconosce più e combatte con tutte le armi a disposizione.

Cioè quella che ( ormai se n’è convinto anche Vitalone, inizialmente scettico) verrà battuta nei prossimi giorni senza risparmio di energie e che probabilmente porterà alla verità, o assai vicino ad essa. Armati, Amato e Imposimato ( alla riunione era presente anche il funzionario della squadra mobile Ernesto Viscione) sono i tre magistrati che , insieme con Vittorio Occorsio, indagavano sui sequestri avvenuti a Roma negli ultimi mesi.

Occorsio si occupava dei rapimenti di Angela Ziaco, Alfredo Danesi, Amedeo Ortolani e Marina D’Alessio: Armati di quelli di Anna Maria Montani e Renato Filippini; Amato di quelli Maleno Balenotti e Giuseppe Lamburghini. A Imposimato, poi, come giudice istruttore, facevano capo le indagini su tutti i sequestri romani, compresi quelli affidati a PM occasionali ( Armati Amato e Occorsio invece facevano parte della “ squadra antisequestri” di: Ezio Mattacchioni, Fabrizio D’Amico, Gianni Bulgari e Fabrizio Andreuzzi. C’è da dire, infine, che Nicolò Amato ha detto la sua anche come PM nel processo contro Albert Bergamelli, Jacques Renè Berenguer e soci per la rapina in piazza dei Caprettari in cui venne ucciso l’agente di Ps Giuseppe Marchisella. Dopo quella rapina la banda passò ai sequestri, più lucrosi e meno pericolosi ( in seguito soppiantati dalla “Banda della Magliana”).

Nelle primissime ore del pomeriggio qualcosa è cambiato e Vitalone ha chiesto ai tre colleghi di recarsi al palazzo di Giustizia alle cinque in punto per una presa di contatto. Alla riunione ognuno ha detto la sua ma tutti erano d’accordo su un punto: è quella la pista da battere.

I colleghi di Occorsio quelli, diciamo che stavano lavarono con lui per sgominare la gang dei sequestri, hanno le idee fin troppo chiare in proposito. Lunedì ce ne ha parlato il PM Giancarlo Armati, ieri un accenno in proposito è venuto dal giudice istruttore Imposimato, il magistrato che avrà l’ultima parola a proposito delle indagini su Albert Bergamelli, su Gian Antonio Minghelli, sulla pletora di personaggi minori che sono finiti a Regina Coeli come complici o come favoreggiatori, sui collegamenti della banda con gli squadristi neri e con i sedicenti massoni,anch’essi legati a filo doppio con i fascisti d’alto bordo.

Ad Imposimato e contemporaneamente alla Guardia di Finanza, sono pervenute nelle ultime settimane numerose lettere anonime, scritte evidentemente da persone legate alla massoneria ufficiale e da esponemti della P2. Lettre contenenti accuse roventi, rivolte dai massoni a quelli della P2 e viceversa. Alcune accomunano in un unico fascio il” gran maestro della massoneria grande oriente d’Italia” Lino Salvini e il reprobo della “Propaganda 2” Licio Gelli.

Proprio in questi giorni, Occorsio e Imposimato stavano esaminando l’incartamento che, per legge, essendo anonimo, non può essere acquisito agli atti a meno che gli accertamenti non stabiliscano la validità del suo contenuto. Dice Imposimato, 40 anni, napoletano, sposato da poco :< se un legame c’è tra anonima sequestri e loggia P2, questo è dato da Albert Bergamelli e da Gian Antonio Minghelli. Basterebbe ricordare le frasi pronunciate dai due, spontaneamente, dopo l’arresto>. < Se mi avete preso, vuol dire che qualcuno mi ha tradito. Ma la pagherà cara perché sono protetto da una grande famiglia>, disse Bergamelli il 30 aprile scorso mentre manette ai polsi ,sostava in questura. Dieci giorni dopo, interrogato da Occorsio e da Imposimato per la prima volta come imputato di concorso nei sequestri di persona, Minghelli dichiarò: “I giornali dicono che io faccio parte della massoneria. E’ vero: ma questo che c’entra con le accuse contro di me?”.

Facile pensare che la “ grande famiglia” di cui parlava Bergamelli fosse la massoneria e in particolare, visto il legame Bergamelli- Minghelli e dato che l’avvocato fascista fa parte della segreteria della Loggia P2, quella diramazione della massoneria ufficiale che fa capo al maestro venerabile Licio Gelli, aretino, con interessi in una fabbrica di confezioni e, sembra, uomo dei servizi segreti argentini . In una delle lettere anonime fatte pervenire al giudice Imposimato e alla finanza si parla di contrasti sorti nel marzo del 1975 nella gran loggia massonica. Salvini, il gran maestro- stando sempre all”informativa” non firmata- venne attaccato da un avvocato palermitano legato agli ambienti della mafia siciliana. L’operazione non sarebbe stata diretta a far dimettere Salvini ma da avvertirlo: < Non devi più intralciare i passi di Licio Gelli nella operazione trame nere>.

L’operazione anti-Salvini, infatti sarebbe stata diretta da Gelli con la collaborazione del padre di Amedeo Ortolani, iscritto anch’egli alla loggia P2.Inevitabile un riavvicinamento Salvini- Gelli , il promo costretto dal secondo. La nuova , forzata alleanza portò allo “scaricamento” di Ortolani padre. A Gelli non serviva più, Salvini voleva vendicarsi di lui. Inoltre,Ortolani, vista la mala parata , minacciava di parlare. Dice sempre la lettera anonima: fu a questo punto che decisero di punirlo sequestrandogli il figlio Amedeo e prendendo i classici due piccioni con una fava: eliminazione definitiva dal campo massonico di Ortolani padre ( che infatti è uscito di scena9 e guadagno netto di un miliardo , cioè del prezzo pagato per il riscatto. Del sequestro venne incaricato un esperto del ramo, Albert Bergamelli. Poi, dice sempre l”informativa” visto che la cosa ando bene, si passò al secondo sequestro, l’operazione Gianni Bulgari. < I sequestri- dice testualmente l’anonimo- servono a finanziare svolte a destra e la formazione di campi paramilitari fascisti>.

Finora a proposito del riciclaggio del denaro sporco, gli inquirenti avevano accertato che una parte dei capitali è stata utilizzata per l’acquisto di immobili come una villa a Sabaudia e un residence sulla via Aurelia. Un’altra parte sembra sia finita a Zurigo tramite Maria Rossi, detta Mara, l’amante di Berenguer. Non si era ancora stabilito l’impiego della parte più consistente dei riscatti. Forse Occorsio s’era avvicinato, ma una sventagliata di mitra l’ha fermato per sempre.

fonte: link


Il giudice Occorsio, che negli anni aveva indagato sul Golpe Borghese, sul Piano Solo, sullo scandalo Sifar, sulla strage di Piazza Fontana (insomma su tutte le vicende che hanno visto pesantentemente coinvolti i servizi segreti), aveva capito che, probabilmente, dietro a quella lunga scia di sangue vi era un unico comun denominatore e cercava di provarlo.

Nel 1975 Vittorio Occorsio disse al collega Ferdinando Imposimato:

Molti sequestri avvengono per finanziare attentati o disegni eversivi…. Sono certo che dietro i sequestri ci siano delle organizzazioni massoniche deviate e naturalmente esponenti del mondo politico. Tutto questo rientra nella strategia della tensione: seminare il terrore tra gli italiani per spingerli a chiedere un governo forte, capace di ristabilire l’ordine, dando la colpa di tutto ai rossi… Tu devi cercare i mandanti di coloro che muovono gli autori di decine e decine di sequestri. I cui soldi servono anche a finanziare azioni eversive. I sequestratori spesso non sono che esecutori di disegni che sono invisibili ma concreti. Ricordati che loro agiscono sempre per conto di altri“[9].

Il 09 luglio 1976, Occorsio viene assassinato. L’autore materiale del suo assassinio è un neofascista, Pierluigi Concutelli, la cui scheda, con l’indicazione della tessera n. 11.070, verrà ritrovata anni dopo da Giovanni Falcone a Palermo, nella sede della Loggia massonica Camea, retta da Michele Barresi e frequentata anche da uomini di Cosa nostra“[10].

fonte: link

Il PM Libero Mancuso, che indagò sulla strage dell'Italicus e sulla strage di Bologna, e che fu citato in Giudizio da Cossiga, dichiarò in una intervista:

Genovese: All'interno della loggia ritroviamo oltre ad esponenti del mondo politico e degli affari, anche molti militari ed esponenti dei servizi segreti. Anche i contatti con i servizi segreti americani erano molto forti, nonchè i legami con gruppi eversivi di estrema destra. Che ruolo ha avuto la P2 nella strategia della tensione?

Mancuso: Bisogna chiarire che quello della P2 non era un sistema autoctono di potere, ma Gelli e la P2 rappresentavano un riferimento della influenza atlantica e che sotto la protezione degli Stati Uniti, hanno allignato poi affari, deviazioni, strategie per tenere fuori dalla direzione politica del nostro paese la sinistra, anche se questa avesse avuto successo con mezzi assolutamente pacifici, cioè con il sistema elettorale. E quindi, per impedire l'accesso di questi soggetti politici, è stato inventato di tutto, anche la strategia della tensione. E così tutti i suoi tentativi eversivi, le sue alleanze con le bande neofasciste e così via.

Genovese: La commissione di inchiesta presieduta da Tina Anselmi, ipotizzò una appartenenza di Gelli ai servizi segreti... chi è nato prima: l'uovo o la gallina? E' Gelli che ha fatto da trade d'union tra la massoneria deviata ed i servizi deviati? O è piuttosto plausibile che siano stati proprio questi servizi a collocare e far crescere Gelli all'interno della massoneria, fino a farlo diventare il "venerabile"?

Mancuso: La massoneria è figlia della influenza statunitense. E all'indomani dello sbarco in Sicilia, Fengleton rimette in piedi tutta la struttura della massoneria e la colloca dentro i servizi segreti, e crea Gelli che era un agente dell'OFS, che tra l'altro aveva fatto il doppio gioco tra fascisti e uomini della resistenza. E Fengleton si serve di lui come agente di influenza americano. Poi dopo andrà oltre misura e se ne vorranno disfare... ma questa poi è un'altra storia! E cercheranno di sostituirlo con Pazienza lasciando intatta la struttura della P2, e qui nasce uno conflitto abbastanza violento tra i due

Genovese: Appare alquanto singolare che, pur esistendo la massoneria in sicilia, ed essendo organizzata in logge, in realtà proprio in sicilia la P2 sembra non aver quasi preso piede: conflitto o connivenza?

Mancuso: Non c'è mai stato conflitto tra mafia e massoneria e massoneria piduista. Intendo dire: Sindona, uomo di vertice piduista, si nasconde nel 79 proprio a Palermo, ospite della mafia, e da li rivolge un ricatto proprio ai due protettori politici in parlamento. Anzi i mafiosi ad un certo punto, con Stefano Bontade, invitano ad affiliarsi nella massoneria, per avere così accesso nei luoghi più delicati del potere "formale". E comunque, all'indomani dello sbarco, ci sono le memorie di Nick Gentile, un capo mafia, che ricorda come fosse stato convocato dai servizi americani, dal vescovo di Palermo, perchè prendessero posizione e organizzassero una campagna in favore della monarchia in occasione del referendum! Qui c'è il risveglio di tutta questa genia politico-criminale, in funzione di ostacolo dell'accesso al potere da parte delle sinistre, fin da quando, quindi, era in discussione la Costituzione.

fonte: link

winston
Inviato: 13/12/2008 12:59  Aggiornato: 13/12/2008 13:26
Mi sento vacillare
Iscritto: 30/10/2005
Da: Eurasia
Inviati: 392
 Re: Mario Merlino, chiave di volta di Piazza Fontana
........................................................Merlino Mago

Galeotto libretto, e interessante, non tanto per quanto svela, ma per come lo miscela: la sostanza sfuma sotto l’impepata di “fascismo” nero delle bozze.

Si accenna ai serviz comemanutengoli destrorsi, ignorando la speculare premura del sistema verso i sovversivi rossi (dirà Franceschini) . Il libretto dà risonanza agli “opposti estremismi”, tassello non modesto della strategia della tensione. Nel suo piccolo disinformatzja in anteprima, reperto una realtà datata: tyrannosaurus rex, era arco-costituzionale.

Dannosa allora la preparazione, improponibile ora come salutare... Nel corpo sociale l’ingurgitare acritico delle bufale attuali è frutto diretto dell’assuefazione a quelle polpette. Ben venga il pezzo riproposto per la conoscenza, ma come fossile, alterato e scaduto.

Altro particolare da non lasciare omesso: Eduardo Di Giovanni, autore, sarà poi fra gli effettivi di “Soccorso Rosso”, in compagnia di Pecorella Gaetano, col progresso avvocato del Nano e Sergio Spazzali, poi pizzo di ferro di Sergio Cusani.

Come prova del nove si vada al capitolo “chi li paga”: figurano gli USA, sponsor di un “neofascismo” fumoso... La visione d’insieme perde qualcosa senza dire che nel contempo la CIA per Lotta Continua fa da tipografia.

“Il delitto non paga” come detto andrebbe rivisto: nelle trame il compenso non dice molto perchè assodato; calato il sipario in questione, qualcosa in più dice il cachet percepito: Merlino vegeta nel sottobosco del pubblico impiego e Delle Chiaie resta con nomea losca... Simili destini dei Freda, Ventura e Giannettini... Tutt’altra sorte per i Lottatori, da Deaglio a Panella, Boato, Manconi , De Luca, Ledner.., Sofri e Liguori tutti premiati con prebende e onori. Seguono nella nazionale mancini i sinistri Ferrara, Ri(c)otta e Mieli -Operaio : ministri di culto, ma senza saio... Niiente è casuale nella Fattoria degli Animali: il diverso destino di polli e galli non è da trascurarsi per definire indirizzo e mission del gallinaio.

"How many times must a man look up - before he can see the sky?"

"Chi controlla il presente controlla il passato, chi controlla il passato controlla il futuro" Orwell, 1984
Paxtibi
Inviato: 13/12/2008 14:26  Aggiornato: 13/12/2008 14:26
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/4/2005
Da: Atene
Inviati: 8134
 Re: Mario Merlino, chiave di volta di Piazza Fontana
Ma la finiamo con questo scetticismo da due soldi?

Anche perché, arrivando da chi è ancora prigioniero della dicotomia rosso/nero, è un po' ridicolo.

Red_Knight
Inviato: 13/12/2008 18:28  Aggiornato: 13/12/2008 18:28
Sono certo di non sapere
Iscritto: 31/10/2005
Da:
Inviati: 3121
 Re: Mario Merlino, chiave di volta di Piazza Fontana
@Descartes
Non sono scettico, mica ho detto che la massoneria non esiste o che non è implicata nei fatti peggiori degli ultimi decenni. Ho detto che dire "tutti in mano alla massoneria" è un semplicismo che ripetuto spesso può dare adito a fraintendimenti disastrosi. E lo ribadisco pure. Comunque non mi riferivo al tuo intervento, mi hai solo dato lo spunto. Per quanto riguarda la strategia della tensione, credo che i fatti siano davanti agli occhi di tutti, non c'è bisogno che mi insegni cose che già so e soprattutto che non ho mai messo in discussione.


@Paxtibi
Prigioniero della dicotomia rosso/nero? E perché mai, di grazia? Perché c'è scritto "red" nel mio nickname? Ho detto qualcosa che ti ha fatto dedurre che io divida gli esseri umani in rossi e neri? Ti prego di rispondere perché potrei offendermi.

Paxtibi
Inviato: 13/12/2008 19:33  Aggiornato: 13/12/2008 19:33
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/4/2005
Da: Atene
Inviati: 8134
 Re: Mario Merlino, chiave di volta di Piazza Fontana
Prigioniero della dicotomia rosso/nero? E perché mai, di grazia?

Non mi riferivo a te personalmente, ma in generale a chi insiste, come fa anche l'articolo, a leggere la strategia della tensione secondo quel paradigma, senza capire che questo – creare due fazioni inconciliabili nella popolazione – era esattamente lo scopo di quella stessa strategia.
Scopo raggiunto, peraltro.

alsecret7
Inviato: 13/12/2008 21:36  Aggiornato: 13/12/2008 21:36
Mi sento vacillare
Iscritto: 11/6/2007
Da:
Inviati: 561
 Re: Mario Merlino, chiave di volta di Piazza Fontana
come si vede siamo tutti chi piu chi meno molto informati di quello che succede veraamente ma la popolazione normale sa di di queste cose ? sa che cose la massoneria chi sono gli illuminati? chi e il governo occulto? chi sono i servizi segreti deviati? io credo di no oppure molto poco altrimenti molti cose che sono successe si sarebbero scoperte ma sino a che questo non succedera il paese e il mondo non cambiera anzi peggiorera sooto i nostri occhi senza fare nulla il cittadino si e inpecorito e addormentato e noi i pochi che parlano e scrivono perderemo anche questo diritto se non ci sara un risveglio ma la vedo dura?

menphisx
Inviato: 13/12/2008 21:47  Aggiornato: 13/12/2008 21:47
Mi sento vacillare
Iscritto: 19/5/2008
Da: Everywhere
Inviati: 463
 Re: Mario Merlino, chiave di volta di Piazza Fontana
Servizi segreti deviati, buona questa

« Tramuta tutto in ciò che è veramente: l’Astratto, lo Spirito, il Nagual. Non c’è stregoneria, né il male, né il diavolo. C’è solo la percezione. »
Don Juan Matus
SMU
Inviato: 13/12/2008 22:35  Aggiornato: 13/12/2008 22:41
Ho qualche dubbio
Iscritto: 30/1/2007
Da:
Inviati: 158
 Re: Mario Merlino, chiave di volta di Piazza Fontana
rileggendo i commenti noto che non molti hanno colto il vero senso dell'articolo, per cui provo in due righe a riassumere gli intenti che mi proponevo:

1)ricordare, nel giorno del suo anniversario, uno degli eventi più tragici della nostra storia, ossia le bombe di Roma e Milano del 12/12/1969
2)porre un parallelo con l'11 settembre, in quanto entrambi gli eventi (almeno per chi crede alla teoria del complotto) avevano lo scopo di terrorizzare la popolazione e preannunciare l'arrivo di un governo forte
3)in entrambi gli eventi se si è stati molto bravi sin dall'inziio ad indagare sui presunti colpevoli (il circolo 22 Marzo da una parte/ i 19 terroristi islamici dall'altra) in realtà molte prove, indizi, sono stati sottovalutati o addirittura cancellati (si pensi ad esempio alla 2° bomba di Milano rimasta inesplosa e fatta brillare frettolosamente la sera stessa degli attentati)
4)citare Mario Merlino aveva uno scopo preciso, ossia far porre a tutti una serie di domande: ma quando mai ho sentito parlare di questo personaggio? perchè mi è stato nascosto? perchè la sua biografia su Wikipedia è così scarna (si parla addirittura di lui come poeta )? perchè invece fino ad oggi (nei media ufficilai) ho sempre sentito parlare di Pinelli e Valpreda?
5)sarà anche vero che Merlino fu fra i primi indagati all'epoca, ma perchè non è stato trattato come Valpreda? forse perchè accusò immediatamente gli altri? o perchè aveva questi legami in alto che attraverso Delle Chiaie portano dritti dritti a J.V.Borghese, quindi a Gladio, quindi alla CIA, quindi non si sa a chi altro oltre?

...a buon intenditor, poche parole...
SMU
Inviato: 13/12/2008 22:54  Aggiornato: 13/12/2008 22:54
Ho qualche dubbio
Iscritto: 30/1/2007
Da:
Inviati: 158
 Re: Mario Merlino, chiave di volta di Piazza Fontana
...cmq per chi fosse quanto meno interessato alla lettura del libro consigliato nell'articolo ne ho trovato una versione in internet più completa con note a piè pagina al seguente link

http://www.strano.net/stragi/tstragi/pfontana/index.html

...a buon intenditor, poche parole...
shevek
Inviato: 14/12/2008 15:47  Aggiornato: 14/12/2008 15:47
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 27/4/2005
Da: Napoli
Inviati: 1249
 Re: Mario Merlino, chiave di volta di Piazza Fontana
Salut y Libertad SMU!

Concordo con te soprattutto su due punti:

1. Un filo rosso lega il 12/12/1969 e l'11/09/2001, nel senso che il progetto è legato agli stessi ambienti e fa parte di una stessa strategia di lotta senza remore di sorta contro tutti coloro che mettevano in discussione gli assetti di potere esistenti - una strategia esplicitata, tra l'altro, al convegno del 1965 all'Istituto Militare "Pollio".
2. La figura di Merlino era la chiave per mettere allo scoperto questa strategia e, magari, evitare la successiva caduta nelle provocazioni dell'"innalzamento del livello di scontro" e della lotta armata - entrambe perfettamente auspicate dai relatori del succitato convegno. Per questo è stato lasciato andare...

Sulla questione destra/sinistra e "massoneria". Innanzitutto, se oggi la questione della distinzione destra/sinistra appare irrilevante è solo perché la gran parte di quella che oggi passa per "sinistra" nei media è solo una destra che, per vari motivi, rifiuta di definirsi tale. D'altronde, è innegabile, da un lato, che sia stata la destra - almeno sin dai tempi dell'incendio al Reichstag, per non andare molto più indietro nel tempo - a costruire il progetto politico-sociale nel quale oggi viviamo, dall'altro che ogni progetto reale di opposizione a questo esistente abbia a che fare con le idealità della sinistra nel senso vero del termine: l'uguaglianza sociale, l'autonomia degli individui e delle comunità, ecc.
Il termine "massoneria", poi, è ambiguo, in quanto con questo termine si tende ad identificare sia un'organizzazione politico-religiosa specifica, sia in genere qualunque forma di organizzazione segreta volta a gestire il potere in forma clandestina (massoneria compresa). Forse sarebbe il caso di parlare di strutture clandestine di potere, per evitare quest'equivoco: la massoneria sicuramente è una di queste, ma non certo l'unica.


Shevek

"Il potere è l'immondizia nella storia degli umani" - F. Guccini
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Lestaat
Inviato: 15/12/2008 15:38  Aggiornato: 15/12/2008 15:38
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 27/7/2005
Da: Perugia
Inviati: 1774
 Re: Mario Merlino, chiave di volta di Piazza Fontana
Un parere del tutto personale sulla questione.
Secondo me è ancora difficile affrontare discussioni sugli anni di piombo senza trovarsi impantanati nella dicotomia destra/sinistra perchè tutti, in un modo o nell'altro, siamo culturalmente cresciuti sotto una campana di propaganda i cui dettagli non ci sono affatto chiari.
C'è però la possibilità, proprio parlando di eventi come Piazza Fontana o l'11/9, di comprenderne un po' meglio i meccanismi.
Il problema di fondo dell'incomunicabilità tra le "opposte" fazioni è il significato che diamo alle etichette che le identificano.
E' un dato di fatto che "fascista" per un anti-fascista significhi una cosa, per un fascista un altra, così come comunista, per chi comunista non lo è, ha un significato diverso che per chi lo è.
La cosa curiosa è che il significato che viene dato a "fascista" dal fascista è quasi identico a quello che il comunista da alla parola comunista ed è ugualmente quasi identico al senso che un convinto sostenitore del sistema democratico da al termine democrazia.
Tutti infatti desiderano le stesse cose per la propria vita, almeno nel senso generale, e nessuno sosterrebbe mai un ideologia che gli nega i propri desideri.
Per un fascista infatti "fascismo" significa onestà, fare le cose per bene, dare un ordine al caos generato dalle ingiustizie, ed è per questo che negli anni venti il fascismo era molto popolare.
Una classe dirigente corrotta e borghese (altro termine dal significato vario a seconda del punto di vista, qui infatti intende sottolineare come la classe dirigente fosse impegnata alla salvaguardia dei privilegi dei ricchi) stava spingendo le idee della popolazione verso un mondo più giusto e più egualitario, quale sembrava essere la via fascista.
La stessa spinta ad una giustizia più "giusta", al riconoscimento di diritti fondamentali per la vita delle persone, è ciò che ha spinto la popolazione a prendere parte alla lotta armata negli anni settanta, o alla rivoluzione bolscevica nel primo decennio del '900.
Certo, ci sono differenze filosoficamente importanti.
Un fascista crede nella necessità di una figura forte che guidi lo stato in modo retto e coerente, mentre il comunista pensa che ci dovrebbe essere un meccanismo (non una persona) tramite il quale la giustizia viene assicurata a tutti in egual modo.
Ma i desideri e le speranze sono le stesse, e il generare conflitto su queste differenze fa ovviamente gioco a chi il potere già lo ha.
E' esemplare come chi è di sinistra tende a dare del fascista a Berlusconi, quando, al contrario, un fascista troverebbe la cosa assurda.
Il problema è che tutti hanno ragione, ognuno dal proprio punto di vista.
Dovremmo quindi probabilmente smettere di usare quei termini.
Invece di dare del fascista a Berlusconi sarebbe il caso di spiegare perchè lo si pensa.
Berlusconi è un accentratore, tende a convogliare tutto il potere su di se, tende ad essere dittatoriale. Per questo quelli di sinistra gli danno del fascista.
Ma Berlusconi è anche un miliardario, truffatore, riciclava i soldi della mafia, immischiato con la P2, con il traffico di armi internazionale.......non è affatto fascista per un fascista.
Berlusconi poi, è anche un fenomeno del tutto italico (almeno pare) e bada esclusivamente agli affaracci propri, e badando ai propri interessi è meno "cedevole" alle richieste (quasi obblighi) imposti dalla finanza internazionale, e in questo il giudizio da destra si inverte, perchè secondo il fascista, anche il duce era meno prossimo ai voleri internazionalisti, mentre da sinistra lo si apprezza per questo.
Sarà un caso che per entrambi gli "schieramenti" l'altro è "servo del potere"?
E' insomma un semplice gioco di parole.
Eliminando tale incomprensione e chiamando le cose col proprio nome diventa tutto un po' più chiaro invece.
Merlino diventa più facilmente interpretabile, almeno a grandi linee.
Era un agente o agiva come tale.
Che sia stato un appartenente a gruppi di estrema destra prima o dopo il suo arruolamento poco cambia.
Era utile avere una persona cui gli si potesse facilmente affibbiare l'etichetta di fascista nel caso in cui fosse stato scoperto, e l'etichetta di anarchico/comunista (so che le cose sono distinte, ma non lo sono affatto nella retorica del potere di cui sto parlando) se fosse filato tutto liscio.
In entrambi i casi fascisti contro comunisti.
La storia è piena di fatti del genere e di persone così.
L'11 settembre e Al-Qaeda non fanno eccezione.
Ci saranno sparsi per il mondo centinaia, se non migliaia di Merlino.
Qualcuno convinto di lavorare per i servizi segreti del proprio paese, qualcuno convinto sostenitore della causa di Bin Laden e la lotta all'occidente, qualcuno magari convinto di ottenere soldi, potere, altri convinti della superiorità della nostra civiltà nei confronti del barbari dell'islam.
In mezzo a questa melma è facile fare una telefonata, dare un consiglio, dare un ordine, spedire dei soldi o semplicemente lasciare che accada qualsiasi cosa.
E' così che il terrorismo si mischia con il terrorismo di stato e le menti si confondono con un nemico fantoccio di cui non sappiamo nulla se non il solo significato che ci è stato messo in testa.
Ed è altrettanto innegabile, come dice Descartes, che la massoneria gioca un ruola fondamentale in tutto ciò.
E' tramite essa infatti che si tengono sotto stretto controllo le persone influenti, è tramite essa che si instaurano collegamenti all'oscuro dell'opinione pubblica ed è tramite essa che si tengono insieme i fili del gioco.
Molti dicono che è soltanto UNO dei poteri forti.
E' vero.
Ma la massoneria non è una entità a se stante, non è un essere vivente.
E' una associazione di uomini.
E quegli uomini sono gli stessi uomini che sono seduti anche in altri centri di potere.
Sono massoni di alto grado tutti i personaggi di rilievo che hanno avuto parte in gran parte delle nefandezze dell'ultimo secolo.
Sono massoni di alto grado tutti i personaggi più importanti della finanza internazionale.
Sono massoni di alto grado tutti gli esponenti più importanti del sionismo.
E' vero che non è tutta colpa della massoneria.
E' vero che non è tutta colpa dei banchieri
E' vero che non è tutta colpa dei politici di tale schieramento o di tal altro.
E' vero che non è tutta colpa dell'apparato militare/industriale
E' vero che non è tutta colpa del sionismo

Ma le persone sono le stesse.
Il disegno è lo stesso.
Lo scopo è lo stesso.
Qualsiasi cosa al di fuori di tale disegno (come ad esempio oggi NON E' PIU' parte di questo Berlusconi), lo è perchè del tutto ininfluente o perchè è arrivato il momento di cambiare qualcosa.
Non è, quindi, un gioco tra poteri, quelli semmai ne sfumano i contorni, è un potere unico e forte che oggi decide le regole della nostra convivenza.
Loro giocano a Risiko, e al massimo si concedono una qualche lite tra giocatori, il resto è solo "circenses"

In nomine libertatis vincula edificamus.
In nomine veritatis mendacia efferimus.
shevek
Inviato: 16/12/2008 18:24  Aggiornato: 16/12/2008 18:25
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 27/4/2005
Da: Napoli
Inviati: 1249
 Re: Mario Merlino, chiave di volta di Piazza Fontana
Salut y Libertad, Lestaat!

Dici:Citazione:
Per un fascista infatti "fascismo" significa onestà, fare le cose per bene, dare un ordine al caos generato dalle ingiustizie, ed è per questo che negli anni venti il fascismo era molto popolare. Una classe dirigente corrotta e borghese (altro termine dal significato vario a seconda del punto di vista, qui infatti intende sottolineare come la classe dirigente fosse impegnata alla salvaguardia dei privilegi dei ricchi) stava spingendo le idee della popolazione verso un mondo più giusto e più egualitario, quale sembrava essere la via fascista. La stessa spinta ad una giustizia più "giusta", al riconoscimento di diritti fondamentali per la vita delle persone, è ciò che ha spinto la popolazione a prendere parte alla lotta armata negli anni settanta, o alla rivoluzione bolscevica nel primo decennio del '900. Certo, ci sono differenze filosoficamente importanti. Un fascista crede nella necessità di una figura forte che guidi lo stato in modo retto e coerente, mentre il comunista pensa che ci dovrebbe essere un meccanismo (non una persona) tramite il quale la giustizia viene assicurata a tutti in egual modo. Ma i desideri e le speranze sono le stesse, e il generare conflitto su queste differenze fa ovviamente gioco a chi il potere già lo ha.


Scusa, ma non mi trovo per nulla. Il fascismo non ha nulla a che fare con l'egualitarismo bensì con il suo opposto: l'elitismo. L'ideologia inegualitaria del fascismo è da esso assai ben esplicitata: spesso si dice che il fascismo possiede un'ideologia contraddittoria, ma l'aspetto dell'inegualitarismo tra gli uomini e le razze è una sua costante. Non è certo la sola ideologia elitistica, ma lo è certamente, per cui la "giustizia" di cui parla è quella - di matrice platonica - per cui ognuno "dovrebbe stare al suo posto": in questo, e non in altro, consiste "l'uguaglianza verace e profonda di tutti gli individui di fronte al lavoro e di fronte alla nazione" (Mussolini). Ti faccio solo qualche citazione sul genere di "giustizia" che ha in mente il fascismo:

Citazione:
Il Gran Consiglio del Fascismo, in seguito alla conquista dell'Impero, dichiara l'attualità urgente dei problemi razziali e la necessità di una coscienza razziale. Ricorda che il Fascismo ha svolto da sedici anni e svolge un'attività positiva, diretta al miglioramento quantitativo e qualitativo della razza italiana, miglioramento che potrebbe essere gravemente compromesso, con conseguenze politiche incalcolabili, da incroci e imbastardimenti. Il problema ebraico non è che l'aspetto metropolitano di un problema di carattere generale. (Dichiarazione sulla razza, Gran Consiglio del Fascismo, 6 ottobre 1938)


Citazione:
La donna deve obbedire. [...] Essa è analitica, non sintetica. Ha forse mai fatto dell'architettura in tutti questi secoli? Le dica di costruirmi una capanna, non dico un tempio! Non lo può! Essa è estranea all'architettura, che è la sintesi di tutte le arti, e ciò è un simbolo del suo destino. La mia opinione della sua parte nello Stato è in opposizione ad ogni femminismo. Naturalmente essa non dev'essere una schiava, ma se io le concedessi il diritto elettorale, mi si deriderebbe. Nel nostro Stato essa non deve contare. (Mussolini)


Citazione:
L'uguaglianza non è di questo mondo (...) la natura è il regno dell'ineguaglianza. (Mussolini)


E mi fermo qui per non tediare. Pertanto permettimi di dubitare che i desideri e le speranze di chi fa capo al fascismo e chi alle varie anime della sinistra siano gli stessi: dire che "per un fascista infatti "fascismo" significa onestà, fare le cose per bene" è una cosa molto generica (anche i peggiori criminali della storia pensavano di comportarsi "onestamente" e di fare "le cose per bene"). Non è il caso di confondersi su questo punto.


Shevek

"Il potere è l'immondizia nella storia degli umani" - F. Guccini
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Lestaat
Inviato: 16/12/2008 20:48  Aggiornato: 16/12/2008 20:48
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 27/7/2005
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Inviati: 1774
 Re: Mario Merlino, chiave di volta di Piazza Fontana
Son d'accordo con te shevek ma io non sto parlando di Mussolini o del gran consiglio del Fascismo o di Gramsci e Marx.....parlo di Mario Brambilla di che ne so, Varese e Giovanni Bianchi di Firenze che diventano beceramente razzisti, egoisti fino all'apoteosi perchè fanno una vita di merda e si bevono le stupidaggini che gli raccontano sugli altri, quelli "diversi".
A parte questo però, tra la gente comune, i desideri e le speranze che ha suscitato il fascismo negli anni venti sono del tutto equiparabili alle lotte operaie.
Era desiderio di una vita migliore, con più giustizia e più diritti per la propria vita e per quella dei propri cari.
Come è naturale che sia.
Da una parte bevevano le minchiate del fascio, dall'altra le sciocchezze clericali, e dall'altra ancora quelle del direttivo del partito.
Dividi et impera.
E figurati se voglio minimamente confondere quel che è stato il fascismo, lo so benissimo ed è quanto di più distante da me e dalla mia visione del bene che non corro quel rischio, ma il perchè la gente è diventata, era ed è fascista non è, fortunatamente, il significato che la storia ha dato a quel termine, come a tutti gli altri.........democratico, comunista, anarchico...........

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shevek
Inviato: 17/12/2008 10:49  Aggiornato: 17/12/2008 10:49
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 27/4/2005
Da: Napoli
Inviati: 1249
 Re: Mario Merlino, chiave di volta di Piazza Fontana
Salut y Libertad Lestaat!

Dici:Citazione:
tra la gente comune, i desideri e le speranze che ha suscitato il fascismo negli anni venti sono del tutto equiparabili alle lotte operaie. Era desiderio di una vita migliore, con più giustizia e più diritti per la propria vita e per quella dei propri cari.


A Napoli si dice: "allora hanno sbagliato palazzo". Il problema non sono le buone intenzioni di cui è lastricata la strada per l'inferno, ma la via che effettivamente prendono per realizzarle. Proprio per questo deve essere chiara la segnaletica.


Shevek

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