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palestina : Sionismo: l’inizio della fine?
Inviato da Redazione il 19/1/2009 10:00:00 (7757 letture)

Man mano che il fumo delle cannonate si dirada, Israele inizia a rendersi conto del molteplice errore che ha fatto nell'attaccare Gaza in questo momento, e soprattutto in quel modo grossolano e precipitoso.

A conti fatti sembra di poter dire che Israele ci abbia rimesso su tutti i fronti, da quello militare a quello politico, da quello mediatico a quello strategico.

Militarmente Israele ha fatto una figura molto simile a quella del Libano, dove era entrato promettendo di non andarsene finchè non avesse annientato gli Hezbollah, solo per uscirsene, poche settimane dopo, avendone rinforzato la credibilità ed il sostegno popolare.

A Gaza era venuto “deciso a non ripartire finché non fosse stato distrutto l'ultimo razzo palestinese”, e invece se ne torna a mani vuote - sono lorde di sangue, ovviamente, ma quello nei totalizzatori mondiali non conta - mentre è proprio Hamas, ironicamente, a dettare le condizioni della tregua (“siamo disposti a sospendere il fuoco per una settimana – hanno detto i palestinesi - purchè il ritiro avvenga rapidamente”).

Sul piano dell’immagine internazionale, il costo che Israele ha pagato è mille volte più alto di qualunque cosa potessero sperare di ottenere nel frattempo. È vero infatti che hanno saputo generare un enorme supporto a proprio favore, ma è anche vero che ormai hanno "tirato la corda" oltre ogni decenza, rendendo molto difficile ogni ricorso futuro al solito piagnisteo vittimista.

Signore, quel cane mi ha morsicato! – Povero bambino, vieni qui che ti medichiamo.

Signore, quel cane mi ha morsicato! – Povero bambino, vieni qui che ti medichiamo.

Signore, quel cane mi ha morsicato! – Anche tu, però! Stai alla larga, e vedrai che non ti morsica più.

Sul piano mediatico, Israele ha compiuto un duplice errore: da una parte è riuscita ad inimicarsi i media americani, ...


... che hanno espresso un notevole disappunto nel vedersi negato l'accesso alle zone più calde dello scontro. Dall’altra, proprio per cercare di nascondere la carneficina di 100 palestinesi al giorno, ora il mondo osserverà in diretta TV la rimozione di 1000 cadaveri in una volta sola, aumentando lo sdegno già notevole che aleggia verso Israele.

Ma è soprattutto a livello strategico che l'errore di Israele sembra addirittura incomprensibile. Mossi dalla fretta di agire prima dell’insediamento di Obama – con il chiaro intento di metterlo davanti ad un fatto compiuto - gli israeliani non avevano previsto un esito così miserando, che li obbliga ritirarsi proprio nel giorno dell’inaugurazione del nuovo presidente. In questo modo gli hanno servito su un piatto d'argento l’opportunità di redarguirli davanti al mondo, rendendogli anche più facile il compito, in seguito, di obbligarli a fare un passo indietro.

In altre parole, se il blitz fosse risultato positivo, Israele avrebbe anche potuto godere di qualche vantaggio momentaneo, mentre in questo modo si ritrova a dare la schiena proprio nel momento in cui il nuovo presidente imbraccia il suo arco con le frecce fresche di spuntatura.

Sembra già di sentirla, la frase che li trafiggerà sulla via del ritorno: “l’America tornerà a rispettare in pieno i trattati internazionali, e soprattutto la convenzione di Ginevra. Naturalmente, ci aspettiamo la stessa cosa da tutti gli altri paesi democratici”.

Questo molteplice errore sembra indicare una clamorosa perdita di lucidità nelle alte sfere del potere sionista, solitamente cauto e meticoloso nel preparare le sue azioni militari, di cui copre anche in anticipo tutti gli aspetti collaterali.

Se questa analisi è corretta, è possibile che questo disgraziato capitolo di Gaza segnali l’inizio del tramonto definitivo del sionismo, un movimento ormai anacronistico da decenni, oltre che inaccettabile nell’ambito di una qualunque comunità internazionale degna di quel nome. Questo però significherebbe anche che a partire da oggi dovremo prepararci a tutto, poichè non c’è nulla di più pericoloso di una belva ferita che si senta vicina alle sue ore finali.

Massimo Mazzucco

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I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore Albero
Sarevok
Inviato: 19/1/2009 10:20  Aggiornato: 19/1/2009 10:20
Ho qualche dubbio
Iscritto: 18/4/2007
Da: Pesaro
Inviati: 191
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
Io temo molto una ripetizione dell'atto di Masada, però con le bombe atomiche.

Lunga vita e prosperità.
echoes
Inviato: 19/1/2009 10:22  Aggiornato: 19/1/2009 10:22
Ho qualche dubbio
Iscritto: 20/11/2005
Da: genova
Inviati: 127
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
Vorrrei avere il tuo stesso ottimismo, Massimo, ma credo ci voglia ben piu' di una "sgridata" da parte di Obama per cessare il continuo massacro di quei macellai...anche se basterebbero soltanto una dozzina di Chavez (di quelli che contano pero') per farli desistere.

....ehi man...slow down
Redazione
Inviato: 19/1/2009 10:22  Aggiornato: 19/1/2009 10:25
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
SAREVOK: "Io temo molto una ripetizione dell'atto di Masada, però con le bombe atomiche."

A quello mi riferivo, con "aspettarci di tutto".

Della serie "muoia Sansone e tutti i Filistei".

°°°

ECHOES: "Vorrrei avere il tuo stesso ottimismo, Massimo, ma credo ci voglia ben piu' di una "sgridata" da parte di Obama per cessare il continuo massacro di quei macellai..."

Non credo che il problema sia quello di far cessare il massacro. Quello è il sintomo, non la causa. Il problema è far capire al resto degli Israeliani che il sionismo è finito, e che continuando ad appoggiarlo non avranno mai un minuto di serenità.

Io_sono
Inviato: 19/1/2009 10:30  Aggiornato: 19/1/2009 10:30
Mi sento vacillare
Iscritto: 16/4/2008
Da: Nürnberg
Inviati: 373
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
Citazione:
Non credo che il problema sia quello di far cessare il massacro. Quello è il sintomo, non la causa. Il problema è far capire al resto degli Israeliani che il sionismo è finito, e che continuando ad appoggiarlo non avranno mai un minuto di serenità.


In buona sostanza sono d´accordo con quanto dici. Ma è solo una speranza. Manca poco, molto poco, per vedere se questa speranza si realizzerà.
Non avere più gli USA completamente schierati a loro difesa vorrebbe dire perdere definitivamente la faccia a livello mondiale.
E questo potrebbe essere il colpo finale contro il sionismo.
Ed é esattamente ciò che tutti ci auguriamo.

Buona settimana a tutti

Sarevok
Inviato: 19/1/2009 10:32  Aggiornato: 19/1/2009 10:32
Ho qualche dubbio
Iscritto: 18/4/2007
Da: Pesaro
Inviati: 191
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
Citazione:
A quello mi riferivo, con "aspettarci di tutto"


La cosa triste è che a pagare un prezzo altissimo sarà la gente di quei luoghi, mentre qualche bel bombardamento ce lo meriteremmo noi occidentali che abbiamo permesso e fatto in modo che avvenisse tutto questo.

Molto triste è che ci sia ancora gente che difende Israele. Quando pongo la domanda "ha diritto Israele a commettere un genocidio qualunque sia la loro base ideologica?" non mi rispondono. Neanche porla 5 volte di seguito basta. A questo punto non so più dove sbattere la testa, probabilmente la sbatterò contro la loro, che mi stanno veramente facendo perdere la pazienza.

Lunga vita e prosperità.
sigmatau
Inviato: 19/1/2009 10:37  Aggiornato: 19/1/2009 10:37
Mi sento vacillare
Iscritto: 18/9/2007
Da: Provincia di Piacenza
Inviati: 705
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
Mi sentirei in dovere di raccomandare a Massimo un pò di cautela sulla base di queste semplici dati...

a) sappiamo i reali motivi per i quali Israele ha momentaneamente interrotto lo scempio di Gaza?... divisioni interne?... constatazione del fatto che andare avanti è controproducente?... attesa di vedere quale sarà la posizione di Obama?... non lo sappiamo...

b) come ho già detto l'unica 'soluzione finale' del problema mediorientale [o per lo meno l'unica auspicabile...] passa per il disarmo generale di tutte le parti in lotta... ivi compresa Israele... il quale però dispone di duecento testate nucleari e della possibilità di inviarle quasi in ogni angolo del 'vecchio continente'... è realistico pensare che ciò si possa fare?...

c) ancora bisogna vedere che cosa ha in testa Obama per risolvere il 'problema'... ammesso che qualcosa di fattibile in testa ce l'abbia...

saluti!...

--------------

... chè perder tempo a chi più sa più spiace... Dante Alighieri, Divina Commedia, Purgatorio, III, 78

… men of few words are the best men… William Shakespeare King Henry V
Io_sono
Inviato: 19/1/2009 10:39  Aggiornato: 19/1/2009 10:39
Mi sento vacillare
Iscritto: 16/4/2008
Da: Nürnberg
Inviati: 373
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
Si Sarevok, è la cosa che fa imbestialire anche me. Su facebook ho messo una nota citando il famoso intervento di Giovanardi che suggeriva l´espulsione di tutti gli immigrati che avevano manifestato contro il massacro di Gaza negli scorsi giorni. E ho posto la mia critica anche alle posizioni indecenti di Fini e Alemanno.
Ciò che mi sono sentito rispondere è:
- Non si può credere al complotto sionista perchè è una balla datata.
- Non si può attaccare l´operazione di Israele perchè Hamas è un´organizzazione terroristica. Al massimo si puó non essere d´accordo, ma non contestarla platealmente.

Al che quando ho chiesto chi definisce chi è terrorista e chi no, e quando ho fatto notare che gli stessi giornali israeliani testimoniavano la pressione che il loro ministro degli esteri ha fatto sui ministri dei paesi europei per nascondere gli orrori commessi, il mio amico è scomparso...
Troppa superficialità nelle cose e pessima informazione...

PikeBishop
Inviato: 19/1/2009 10:40  Aggiornato: 19/1/2009 10:40
Sono certo di non sapere
Iscritto: 1/11/2005
Da: Tavistock Square, Camden, London WC1H, UK
Inviati: 6263
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
Citazione:
A conti fatti sembra di poter dire che Israele ci abbia rimesso su tutti i fronti, da quello militare a quello politico, da quello mediatico a quello strategico.

Vedremo quanto resisteranno i Palestinesi in quel Ghetto: c'e' un limite alla sopportazione umana. In ogni caso il Ghetto e' stato ristretto e tagliato in due (Cisgiordania docet) e non e' sicuro di quanto l'esercito israeliano si ritirera'. Probabilmente aspettano (o concordano) la posizione di Washington.

Citazione:
è proprio Hamas, ironicamente, a dettare le condizioni della tregua

Hamas pero' recita il copione scritto per loro dal Mossad e fornisce cosi' agli Israeliani altre munizioni mediatiche.

Oltre a questo, come ho evidenziato altrove, gli Inglesi ora si sono offerti di presidiare il mare di Gaza, che casualmente contiene il gas naturale che potrebbe fare comodo ai Palestinesi, ma che non l'avranno mai piu'.

Citazione:
Sembra già di sentirla, la frase che li trafiggerà sulla via del ritorno:

Ma non l'abbiamo mai sentita con Clinton 1&2, e se tanto mi da tanto non stiamo per sentirla con Clinton 3 l'abbronzato.
La reazione sdegnata del resto del mondo e' pressoche' nulla a livello governativo e rarissima a livello mediatico.

Spero che tu abbia ragione, Massimo, ma lo dubito fortemente. Mi sa che questi possono tirare la corda ancora per molto tempo.

Il Portico Dipinto Network Nanopublishing
E' dall'uso (mancato) del Congiuntivo, che li riconoscerete.
LoneWolf58
Inviato: 19/1/2009 10:53  Aggiornato: 19/1/2009 10:53
Sono certo di non sapere
Iscritto: 12/11/2005
Da: Padova
Inviati: 4861
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
Cavolo vuoi vedere che mi tocca esser d'accordo col Pike?
A Venezia tra le varie cose c'è una particolare piaga... gli scatolettisti.
Ti mettono su una bella truffa usando il sistema dei complici nascosti fra il pubblico... Israele ha manovrato le scatolette... chi sono i complici?
Non credo che chi ha pianificato l'attacco a Gaza non ha previsto il tutto... hanno dichiarato un altro bersaglio (Hamas) per nascondere il vero (gas?)...
Stiamo a vedere, intanto l'unico a rimetterci è il popolo palestinese.

La storia, come un'idiota, meccanicamente si ripete. (Paul Morand)
Il problema, però, è che ci sono degli idioti che continuano a credere che la storia non si ripeta. (LoneWolf58)
peonia
Inviato: 19/1/2009 11:19  Aggiornato: 19/1/2009 11:19
Sono certo di non sapere
Iscritto: 26/3/2008
Da: Roma
Inviati: 6677
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
Massimo condivido le tue stesse speranze, augurandoci di non vederle deluse...

per echoes, dove hai troato quell'avatar cosi' carino???

...Non temete nuotare contro il torrente. E' di un'anima sordida pensare come il volgo, solo perche' il volgo e' in maggioranza... (Giordano Bruno)
Homero
Inviato: 19/1/2009 11:38  Aggiornato: 19/1/2009 11:38
Mi sento vacillare
Iscritto: 5/4/2007
Da:
Inviati: 466
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
se vogliamo, massimo, la storia di questi giorni ricorda Davide contro Golia, solo che Davide, in questo caso, sono i palestinesi...

l' esempio che faccio sempre è questo: il conflitto nella striscia di GAZA è simile ad un pescatore che si metta a cacciare in un acquario

p.s. è sconfortante vedere quante persone non innorridiscano più per le conseguenze di un conflitto o di una disgrazia...ad un mio amico ho chiesto se non fosse disgustato da ciò che accade e lui mi ha risposto" eh, cosa ci vuoi fare...senti un po', ma Kakà lo vendiamo o no?"
certo, disperarsi senza far nulla di concreto è da ipocriti, ma cosa è disposto a subire un essere umano che non prova più orrore?

Infettato
Inviato: 19/1/2009 11:42  Aggiornato: 19/1/2009 11:42
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 23/11/2006
Da: Roma
Inviati: 1499
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
La mia speranza è che gli stessi israeliani, vittime della propaganda sionista, inizino a capire e non difendere i massacri dei governi attuali, come ho scritto nell'altro articolo violenza porta violenza, a meno che nasca la rivolta del popolo ebreo verso il male, ma ho dei seri dubbi, a quel punto il rischio come ha scritto Massimo diventa grande.

Roberto

Infettato dal morbo di Ashcroft
---------------------------------------------
Quando ci immergiamo totalmente negli affari quotidiani, noi smettiamo di fare distinzioni fondamentali, o di porci le domande veramente basilari. Rothbard
redna
Inviato: 19/1/2009 11:54  Aggiornato: 19/1/2009 12:05
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/4/2007
Da:
Inviati: 8095
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
«Olmert ha sbagliato, la sua guerra non è stata giusta»

di Umberto De Giovannangeli

È tornato ai suoi, affollatissimi, corsi universitari. Ma non è venuto meno a quella passione civile e a quel coraggio intellettuale che lo ha portato per molti anni ad essere il leader riconosciuto della sinistra pacifista israeliana: parliamo di Yossi Sarid, fondatore del Meretz, più volte ministro nei governi a guida laburista. Oggi, Yossi Sarid è una voce fuori dal coro, la voce dell’Israele che non crede nella «guerra giusta» di Gaza. «No - afferma deciso Sarid - quella condotta a Gaza non è stata una guerra giusta. È semmai una guerra terapeutica che libera da inibizioni morali, guerra fatta per roteare gli occhi. Per questo è ancora più pericolosa».

Professor Sarid, nel vivo della guerra a Gaza, le autorità israeliane hanno reagito duramente ad una immagine utilizzata dal cardinal Martino per definire la condizione di Gaza e della sua gente: Gaza, ha sostenuto il cardinale, è un grande campo di concentramento. È una forzatura della realtà?
«No, non è una forzatura. A Gaza un milione e mezzo di esseri umani, la maggior parte dei quali profughi abbattuti e disperati, vivono nelle condizioni di una gigantesca prigione, terra fertile per un altro giro di bagni di sangue. Terra in cui giovani che non hanno futuro rinunciano facilmente al loro futuro, che non possono scorgere all’orizzonte. Il fatto che Hamas possa essersi spinta troppo oltre con i suoi razzi non è una giustificazione per la politica di Israele degli ultimi decenni, per la quale si merita giustamente una scarpa irachena in fronte».

Considerazione durissima. Alla quale si potrebbe rispondere che nell’estate del 2005, Israele si è ritirato unilateralmente da Gaza.
«La parola chiave resta sempre quella: unilateralmente. Israele ha preso tutte le decisioni più importanti in questa chiave: il ritiro da Gaza, il tracciato della Barriera in Cisgiordania, la realizzazione degli insediamenti, il continuo stop and go ai negoziati. E ora il cessate-il-fuoco nella Striscia. È come se la controparte non esistesse o non avesse voce in capitolo. Questo ha finito per delegittimare ogni controparte. E sulla delegittimazione dell’altro non si costruisce un percorso negoziale».

Insisto: Israele afferma che è stato Hamas a violare la tregua, sparando missili contro il Sud d’Israele.
«Il punto non è giustificare Hamas, cosa che mi guardo bene dal fare. Il punto è che è difficile far credere che sia esistita una tregua a un milione e mezzo di persone che hanno continuato a vivere in una gigantesca prigione. Cosa ci attendevamo da loro? Che prendessero le armi contro Hamas? Il fatto è che in questi anni la cecità della nostra politica ha finito per rafforzare Hamas e i gruppi radicali. E per spiegarle questo convincimento voglio raccontarle una storia…»

Quale storia, professor Sarid?
«La scorsa settimana ho parlato con i miei studenti della guerra a Gaza nel contesto di un corso sulla sicurezza nazionale. Si è sviluppata una discussione appassionata, e uno studente, che si era dichiarato "molto conservatore", mi ha detto: "Se io fossi (stato) un giovane palestinese avrei combattuto ferocemente gli Ebrei, perfino col terrorismo. Chiunque ti dica delle cose differenti, mente. Quelle parole mi hanno scosso nel profondo. Le sue osservazioni suonano familiari, le ho già sentite nel passato. Improvvisamente ricordo: circa 10 anni fa erano proferite dal nostro ministro della Difesa, Ehud Barak. Il giornalista di Ha’aretz Gideon Levy gli chiese allora, come candidato a primo ministro, cosa avrebbe fatto se fosse nato palestinese e Barak, con franchezza, rispose: "Mi unirei ad una organizzazione terroristica". E qui il cerchio si chiude…».

In che senso si chiude?
«Io ho odiato tutti i terrorismi nel mondo, quale che fosse il fine delle loro lotte. Comunque, sostengo ogni attiva rivolta civile contro ogni occupazione, e Israele è fra i più deprecabili occupanti. E fino a quando varrà ciò che quello studente ha detto, "se fossi palestinese combatterei gli Ebrei", e ammesso da Barak, "mi unirei ad un’organizzazione terroristica", non vi sarà mai spazio per la pace, ma solo per nuove, devastanti "guerre terapeutiche", o per tregue destinate a fallire se restano tali e non, come è necessario, la premessa di una vera strategia del dialogo».
19 gennaio 2009

fonte.
http://www.unita.it/news/75332/olmert_ha_sbagliato_la_sua_guerra_non_stata_giusta


Obama intanto pensa al Darfur:

qui l'articolo

C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
SpikeZ
Inviato: 19/1/2009 12:02  Aggiornato: 19/1/2009 12:02
Mi sento vacillare
Iscritto: 25/9/2007
Da: Karalis
Inviati: 341
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
Scusate se vado leggermente Ot ma è ora di fare luce sulle potentissime e altamente tecnologiche armi di quei brutti ceffi di Hamas! Ho trovato un video che riprende l'esplosione di un razzo kassam in una strada di Israele. Un'esplosione di indicibile potenza, con 4 onde d'urto, della strada in asfalto non rimangono che briciole, tutti i palazzi seriamente danneggiati e anzi il palazzo più vicino completamente smembrato. Smettetela di dire che sono come petardi Maradona, luridi comunisti e antisemiti!!!

Ecco il video dell'esplosione apocalittica:

esplosione razzo kassam

Ancora mi vengono i brividi...

Io_sono
Inviato: 19/1/2009 12:05  Aggiornato: 19/1/2009 12:05
Mi sento vacillare
Iscritto: 16/4/2008
Da: Nürnberg
Inviati: 373
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
Veramente molto bello e illuminante.
Grazie mille redna!

Linucs
Inviato: 19/1/2009 12:19  Aggiornato: 19/1/2009 12:19
Sono certo di non sapere
Iscritto: 25/6/2004
Da:
Inviati: 3996
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
È vero infatti che hanno saputo generare un enorme supporto a proprio favore, ma è anche vero che ormai hanno "tirato la corda" oltre ogni decenza, rendendo molto difficile ogni ricorso futuro al solito piagnisteo vittimista.

Stai tranquillo che dopo la terza o quarta messa consecutiva in onda di Schindler's List senza pubblicità andranno direttamente i telespettatori a massacrare i palestinesi, giusto per fermare la tortura... A queste persone ricordo: guardate che goy per goy a quelli fa lo stesso accoppare gli arabi o accopare voi, solo che a voi v'accoppano con più classe e nel lungo termine.

audisio
Inviato: 19/1/2009 12:26  Aggiornato: 19/1/2009 12:26
Sono certo di non sapere
Iscritto: 29/4/2008
Da:
Inviati: 3471
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
Effettivamente, ci sono dei segnali di stanchezza da parte dei
media che, evidentemente, non ce l'hanno più a dover difendere
Israele di fronte alle immagini dei massacri.
Si rendono conto che ormai la loro credibilità è ridotta a 0.
Un'avvisaglia l'ho colta ieri in un commento abbastanza sarcastico di una
giornalista del Tg3 che chiosava il rientro dei carristi in Israele con scene
di giubilo e segni di vittoria, facendo il contrappunto con i palestinesi
che, nello stesso tempo, erano impegnati a rimuovere i cadaveri dei
bambini dalle macerie.
Tradotto dal giornalistese era come dire ai carristi israeliani
"Che cazzo avete da ridere?"
Un brutto segnale per Israele.
Se i media allentano la cortina fumogena (altro che fosforo bianco)
viene giù tutto il castello di menzogne sionista.

Pyter
Inviato: 19/1/2009 12:33  Aggiornato: 19/1/2009 12:33
Sono certo di non sapere
Iscritto: 15/9/2006
Da: Sidonia Novordo
Inviati: 6250
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
L'intervento di Israele è stato troppo sproporzionato, difficile da nascondere e questo non è una cosa buona per il NWO, che deve essere realizzato cercando il più possibile di non usare la violenza per raggiungere il numero più alto possibile di consensi.
Così si invitano un ragazzo palestinese a discutere con uno israeliano e si dimostra come la questione palestinese è irrisolvibile perchè ambedue vogliono lo scontro. Intanto Israele si è preso il gas, hanno ammazzato un pò di terroristi nascosti tra i civili. Qualcuno li bacchetterà, poi interverrà Obama a mettere d'accordo tutti, abbracciandoli
e coccolandoli nelle sue suadenti "Arms" of the Order. Amen.

"Nessuno ha il diritto di fare quel che desidera, ma tutto è organizzato per il meglio." (Antico decreto reale tolemaico)
hendrix
Inviato: 19/1/2009 13:13  Aggiornato: 19/1/2009 13:13
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 12/9/2006
Da:
Inviati: 1048
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
Sulla questione " Gas di Gaza " c'è da osservare che, anche se in un primo momento Debora Billi di Petrolio che ne aveva già parlato un anno e mezzo fa, nel luglio 2007, in un secondo articolo, qualche giorno fa, rivede la sua posizione giudicando improbabile questa guerra per la conquista del gas.
Ma un blogger, Stefano, fa giustamente notare che " Infatti il gas scoperto copre appena il 10% del fabbisogno di Israele...... però l'articolo in questione dice anche che coprirebbe il fabbisogno dell'intera Palestina..... e quindi il discorso cambia!!! e non di poco!!!! anzi direi enormemente. "
Il problema è TOGLIERE il gas ed altro a Gaza più che andarselo a prendere, anche a mio modesto parere.

Freeman
Inviato: 19/1/2009 13:18  Aggiornato: 19/1/2009 13:18
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 31/7/2006
Da: NiggahCity
Inviati: 2092
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
Storiella trovata in giro:

L’attuale situazione a cui si è arrivati è paragonabile ad una maestra che punisce un bambino perché si lamenta di un altro che gli ha rubato il pallone dalle mani.
La scena è questa: nel cortile dell’asilo i bambini giocano tra loro e ad un certo punto Davide va da Mohammed e gli strappa via la palla dalle mani dicendogli che quella adesso è la sua.
Mohammed reagisce scagliandosi furiosamente contro Davide che però è stato scaltro, ha premeditato l’azione ed ha aspettato il momento giusto per agire.
E così lo sprovveduto Mohammed si trova da solo mentre Davide è attorniato dai suoi amichetti che, pur non sapendo bene cosa stia accadendo, si schierano subito dalla sua parte.
A questo punto a Mohammed non resta altro da fare che rivolgersi alla maestra per chiederle che gli venga restituito quello che gli è stato ingiustamente sottratto.
E a questo punto sorpresa delle sorprese: la maestra dice a Mohammed di non fare troppo il difficile, che Davide nella sua vita di sofferenze ne ha già avute abbastanza e che quindi, se vuole quel pallone, è dovere di tutti fare in modo che l’abbia.
Mohammed non crede alle sue orecchie e a nulla valgono le sue argomentazioni:
» che con quel pallone ci stava giocando lui,
» che se anche Davide ci voleva giocare avrebbe perlomeno dovuto dirglielo,
» che se gliel’avesse chiesto un modo per giocarci entrambi l’avrebbero trovato,
» che non è giusto usare la forza per portar via le cose,
» che lui si è sempre dimostrato generoso con chi gli chiedeva le cose gentilmente,
» che lui non ha nessuna colpa per quello che hanno fatto a Davide,
» che non trova giusto che ci si possa approfittare così impunemente della situazione e via dicendo.
Molte giuste ma inutili argomentazioni per la maestra, che risoluta appoggia Davide perché indiscutibilmente vittima e punisce Mohammed perché si ostina a non riconoscere la necessità d’aiutarlo ad ogni costo.


Riguardo all'aspettarci di tutto, purtroppo la mia impressione è che il pessimismo sia ben riposto: ci sono forti segnali di risorgenza del sionismo apocalittico, ed inoltre non dimentichiamoci dei tanti segnali mandati alle cancellerie occidentali (tipo che le cpaitali europee sarebbero raggiungibili dai missili israeliani).
Inoltre, Israele dispone di 3 sommergibili dotati di testate nucleari, in grado di colpire il "nemico" anche dopo una eventuale "distruzione totale" di Israele.
A questo, aggiungiamo la capacità dei sionisti di mettere in essere operazioni "false flag", nonché la possibilità di contrapporre alcuni dei grossi blocchi emergenti, e la fine del mondo è servita. Sono abbastanza pazzi e fanatici da farlo per davvero.

"Non siamo noi a trovare la Verità. È la Verità a trovare noi. Dobbiamo solo prepararci. Si può invitare un ospite che non si conosce? No. Ma si può mettere la casa in ordine, così che, quando l'ospite arriva, si è pronti a riceverlo e a conoscerlo".
BlSabbatH
Inviato: 19/1/2009 13:38  Aggiornato: 19/1/2009 13:47
Mi sento vacillare
Iscritto: 10/9/2005
Da: Bergamo
Inviati: 837
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
quoto Pike in tutto e per tutto.
Citazione:
Stai tranquillo che dopo la terza o quarta messa consecutiva in onda di Schindler's List senza pubblicità andranno direttamente i telespettatori a massacrare i palestinesi, giusto per fermare la tortura...

già, la corda la si allenta con la propaganda. Oggi ho provato a sfogliare il corriere.. roba che manco Goebbels.. (da non perdere è l'articolo delle ultime pagine di Riotta e... questa amenità)

-- Under capitalism, man exploits man. Under communism, it's just the opposite. -- J.K. Galbraith
Io_sono
Inviato: 19/1/2009 14:01  Aggiornato: 19/1/2009 14:02
Mi sento vacillare
Iscritto: 16/4/2008
Da: Nürnberg
Inviati: 373
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
BLSabbatH, non osare mai più!!!

Non sono riuscito a finire l´articolo per i conati di vomito che mi sono venuti. Ho appena finito di mangiare!!!!!!

Ecco, questa intervista fa da controparte a quella pubblicata da redna.

In ogni caso non sapevo che in Spagna quest´anno avessero abolito la commemorazione... Gran gesto di Zapatero!!!

shm
Inviato: 19/1/2009 14:35  Aggiornato: 19/1/2009 14:35
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 17/8/2007
Da: perugia
Inviati: 1802
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
Massimo:

Man mano che il fumo delle cannonate si dirada, Israele inizia a rendersi conto del molteplice errore che ha fatto nell'attaccare Gaza in questo momento, e soprattutto in quel modo grossolano e precipitoso

SHM:

Solo il futuro potrà confermarlo, ma non mi stupirò se, un domani, alla luce di un nuovo 11 settembre, attribuito, magari, ancora a cattivoni terroristi islamici, lo si spiegasse come una forma di ritorsione alla vile invasione di Gaza da parte di Israele...

“Se un ebreo ortodosso mi considera "immondo" o mi saluta per primo per non dover essere costretto a rispondere al mio saluto, la cosa non preoccupa più di tanto.” (John)
9/11 anomalies
Infettato
Inviato: 19/1/2009 14:36  Aggiornato: 19/1/2009 14:36
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 23/11/2006
Da: Roma
Inviati: 1499
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
BLSabbatH in compenso la maggior parte dei commenti, sono un bel leggere, in particolare quando a scrivere sono ragazzi/e di nazionalità ebraica.

Infettato dal morbo di Ashcroft
---------------------------------------------
Quando ci immergiamo totalmente negli affari quotidiani, noi smettiamo di fare distinzioni fondamentali, o di porci le domande veramente basilari. Rothbard
Io_sono
Inviato: 19/1/2009 14:50  Aggiornato: 19/1/2009 14:50
Mi sento vacillare
Iscritto: 16/4/2008
Da: Nürnberg
Inviati: 373
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
Hai ragione Infettato.

All´inizio ho letto solo l´articolo è mi é venuta l´orticaria, però poi sono tornato sul sito del corriere e sono saltato direttamente ai commenti. E molte persone anche di origine ebraica si sono apertamente schierate contro la tipa intervistata. Tra l´altro spesso erano gli italiani che prendevano le difese di israele più che non le persone di origine ebraica.

Ne sono rimasto molto stupito.

Paolo69
Inviato: 19/1/2009 15:15  Aggiornato: 19/1/2009 15:15
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 1/7/2004
Da:
Inviati: 1173
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
Citazione:
l...’opportunità di redarguirli davanti al mondo

di questo potremo discuterne tra qualche settimana , vedremo quali saranno le prime "uscite" di obama , anche se dubito che lo farà.
personalemnte credo che si siano mossi prima proprio per lanciare un messaggio chiaro ad obama in previsione del "grande evento" , o con noi o contro di noi , come disse il buon vecchio bush dopo l'11-9.
Condivido quando dici che sono pronti a tutto , non mi stupirebbe se la cosa si "complicasse" a livelli planetari. lo abbiamo visto su scala ridotta in questi giorni a gaza. nessun rispetto per nessuno , nessuna pietà.
tutto quando accaduto non fa altro , a mio avviso , che fornire la scusa per giustificare un (falso) attacco da parte di qualche paese musulmano all'occidente.

redna
Inviato: 19/1/2009 15:45  Aggiornato: 19/1/2009 16:06
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/4/2007
Da:
Inviati: 8095
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
14:23 Livni, vittime civili? Sono in pace con me stessa

Respingendo tutte le critiche ricevute a livello internazionale per le vittime tra la popolazione civile della Striscia di Gaza, il ministro degli Esteri Tzipi Livni ha definito i morti "un frutto delle circostanze", e ha difeso a spada tratta l'offensiva nella minuscola enclave. "Dovevamo effettuare quell'operazione", ha tagliato corto la signora Livni, intervistata dalla radio pubblica del suo Paese. "Sono in pace con me stessa per il fatto che l'abbiamo lanciata"
fonte: repubblica.it


un'affermazione del genere non meriterebbe nemmeno di essere riportata. Solo che chi la fa è candidata presidente di israele...e questo desta preoccupazione!

14:51 Fonti Israele, ritiro entro insediamento Obama

Israele intende ritirare tutte le truppe da Gaza entro l'insediamento del presidente americano eletto Barack Obama, che giurerà domani a mezzogiorno a Washington (le 19 in Israele). Lo scrive il quotidiano isareliano Haaretz, citando fonti dell'esercito che hanno chiesto di rimanere anonime. Il portavoce del governo Mark Regev non ha voluto confermare tale calendario, ma ha aggiunto che se Gaza rimarrà tranquilla il ritiro avverrà in maniera praticamente immediata
fonte: repubblica.it

ormai tutti i morti palestinese, bambini compresi, devono lasciar posto allo show del presidente americano.

14:35 Haaretz, Iran punta al riarmo di Gaza

I servizi israeliani concordano nel ritenere che l'Iran intenda riarmare Hamas, dotando il movimento islamico palestinese di nuovi missili, magari con una portata più ampia capace di raggiungere Tel Aviv. Lo scrive oggi il quotidiano israeliano Haaretz, sottolineando che l'Egitto ha "un cosiderevole interesse" a impedire tale riarmo
fonte: repubblica.it

Ma dall'Iran non potrebbero già arrivare dei missili direttamente, senza passare da Hamas? e solo l'iran ha missili puntati da quelle parti?E l'Egitto non può avere eternamente lo stesso presidente...

edit
fonte:peacereporter


19/01/2009
Usa, Obama critica Chavez: 'E' un ostacolo allo sviluppo dell'America Latina'



La replica di Chavez: 'Spero non sia una delusione per il suo popolo e per il mondo intero'
Chi si aspettava da Barack Obama il primo presidente afroamericano eletto negli Usa un comportamento d'apertura nei confronti dei paesi dell'america latina deve purtroppo ricredersi.

Dopo le dichiarazioni su Chavez rilasciate ieri a un'emittente televisiva in lingua spagnola Univision da Obama, per il prossimo futuro c'è da aspettarsi nuovamente scintille fra Venezuela e Usa. Secondo Obama Chavez è un "ostacolo" allo sviluppo dell'America Latina. Inoltre il neo presidente si dice molto preoccupato per gli appoggi constanti di Chavez alla guerriglia colombiana delle Farc (Forze Armate Rivoluzionaria della Colombia). Non si è fatta attendere la risposta del leader bolivariano che esprime il suo timore denunciando che Obama "potrebbe essere una delusione per il suo popolo e per il mondo". Inoltre Chavez critica i termini usati da Obama. "Quando dice che sono un ostacolo sta sostenendo che bisogna togliermi di mezzo" dice il presidente venezuelano che aggiunge: "Signor Obama è già un bel po' di tempo che non siamo più una colonia". Nonostante le prime scaramucce il nuovo inquilino della Casa Bianca ha fatto sapere che il Venezuela è un paese cruciale nell'economia della zona e ha ribadito la volontà di migliorare i rapporti fra i due paesi.

teniamo presente che Chavez ha espulso l'ambasciatore di israele per il genocidio di gaza e ha mandato aiuti alla popolazione palestinese.

edit

http://www.tlaxcala.es/detail_campagne.asp?lg=it&ref_campagne=10

Israele deve essere giudicato dalla Corte Penale Internazionale - Petizione universale
Al Procuratore della Corte Penale Internazionale (CPI)

Il diritto è il segno distintivo della civiltà umana. Ogni progresso dell'umanità è coinciso con il consolidamento del diritto. La sfida che ci pone l'aggressione di Israele contro Gaza consiste nell'affermare, in mezzo a tanta sofferenza, che alla violenza deve rispondere la giustizia.

Crimini di guerra? Solo i tribunali possono condannare. Ma tutti noi dobbiamo recare testimonianza, perché un essere umano esiste solo in relazione agli altri. Le circostanze danno tutta la sua dimensione all'articolo 1 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo del 1949, «Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza».

La protezione dei popoli, e non quella degli Stati, è la ragion d'essere della Corte Penale Internazionale. Un popolo senza Stato è il più minacciato di tutti, e davanti alla Storia si trova sotto la protezione delle istanze internazionali. Il popolo più vulnerabile dev'essere il più protetto. Uccidendo i civili palestinesi, i carri armati israeliani fanno sanguinare l'umanità. Ci siamo battuti perché il potere del Procuratore generale fosse al servizio di tutte le vittime, e questa competenza deve permettere che tutto il mondo riceva un messaggio di speranza, quello della costruzione di un diritto internazionale basato sui diritti delle persone. E insieme, un giorno, potremo rendere omaggio al popolo palestinese per il contributo che ha dato alla difesa delle libertà umane.



Campagna iniziata il 19/01/2009




si può sottoscrivere la petizione.

C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
Lestaat
Inviato: 19/1/2009 15:54  Aggiornato: 19/1/2009 15:54
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 27/7/2005
Da: Perugia
Inviati: 1774
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
Citazione:
Autore: BlSabbatH Inviato: 19/1/2009 13:38:31

quoto Pike in tutto e per tutto.
Citazione:
Stai tranquillo che dopo la terza o quarta messa consecutiva in onda di Schindler's List senza pubblicità andranno direttamente i telespettatori a massacrare i palestinesi, giusto per fermare la tortura...

già, la corda la si allenta con la propaganda. Oggi ho provato a sfogliare il corriere.. roba che manco Goebbels.. (da non perdere è l'articolo delle ultime pagine di Riotta e... questa amenità)


E' abominevole quell'intervista.
Davvero roba da apologia di reato e complicità in sterminio.
Mai letto nulla di più schifosamente e maledettamente razzista.
E quel tono poi, quel vittimismo e quella ostentata umiltà che maschera quella vena di superiorità che tanto ricorda le descrizioni del maligno dei cattolici.
Davvero lascia senza parole.
E' questo atteggiamento, non i fantomatici ordini del mossad, a spingere Hamas e i palestinesi tutti a combattere, non dimentichiamoci ogni volta la differenza tra le gerarchie di potere e la massa che le segue.

In nomine libertatis vincula edificamus.
In nomine veritatis mendacia efferimus.
hendrix
Inviato: 19/1/2009 16:16  Aggiornato: 19/1/2009 16:16
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 12/9/2006
Da:
Inviati: 1048
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?

hendrix
Inviato: 19/1/2009 16:27  Aggiornato: 19/1/2009 16:32
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 12/9/2006
Da:
Inviati: 1048
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?


Vorrei ricordare che stasera alle 21.10 su LA7 trasmettono W, il film di Oliver Stone
su sto tizio qui.

La pellicola sarà anticipata da una puntata speciale di Otto e mezzo, in onda alle ore 20:30, nella quale Lilli Gruber e Federico Guiglia ospiteranno in esclusiva il regista Oliver Stone in collegamento via satellite da Los Angeles.

Massimo, visto che sei sul posto, fagliela anche tu UNA BELLA INTERVISTA.

Davide71
Inviato: 19/1/2009 17:01  Aggiornato: 19/1/2009 17:01
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 8/7/2006
Da:
Inviati: 2108
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
Ciao a tutti:
io ritengo che in un prossimo futuro, appena gli Stati Uniti avranno messo sufficientemente piede in Medio Oriente, Israele verrà progressivamente abbandonata e financo sacrificata ad altri interessi.
I passaggi saranno i seguenti:
1) progressiva "occidentalizzazione" degli Stati islamici possessori di petrolio (leggi: basi americane):
2) progressiva circolazione di voci del tipo:
a) l'olocausto non é mai avvenuto;
b) la colpa dell'11 settembre é di Israele;
c) la colpa della crisi é degli ebrei;
d) gli ebrei hanno "il potere" in tutto il mondo;
E' proprio vero che, a furia di ripetere sempre le stesse boiate la gente finisce per crederci, soprattutto se gli fa comodo, nel senso che attribuisce a qualcun'altro le colpe di ciò che sta avvenendo;
3) il ripetersi ad intervalli regolari di faccende come quella di Gaza, con una copertura mediatica assolutamente sproporzionata all'evento;
non dico che Israele si stia comportando bene, ma certamente la stessa gogna mediatica dovrebbe essere riservata a molte altre nazioni, Stati Uniti in testa. Però non sento nessuno dire cose del tipo: "I Protestanti sono veramente dei bastardi", come invece si dice degli ebrei o dei cattolici. Intendiamoci, ogniuno ha sufficienti scheletri nell'armadio da vergognarsi fino alla fine dei suoi giorni, ma sarebbe meglio, appunto, che ciascuno si guardasse i propri...
Secondo me questa strategia é stata messa a punto fin dagli inizi del Novecento in America e se uno leggesse con attenzione "Bush e la swastika di famiglia" (il tag é nella Home del sito) capirebbe anche molto bene come si é sviluppato il nazismo e perché. La ragione: il petrolio! La sua importanza nell'industria pesante e nella guerra é incontestabile e ben difficilmente diminuirà.

Non date le perle ai cani e ai porci perchè non le mangeranno e vi si rivolteranno contro.
winston
Inviato: 19/1/2009 17:12  Aggiornato: 19/1/2009 18:01
Mi sento vacillare
Iscritto: 30/10/2005
Da: Eurasia
Inviati: 392
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
..."sembra di poter dire che Israele ci abbia rimesso..."

Eppure, per ogni rimessa c’è chi incassa...
Se il israele-Ribot-favorito galoppa con la coda davanti,
è ben strana come mossa.
Forse funzionale ad una bisca la cui posta travalica il derby, tanto è grossa.

E se Gaza trafitta in ribalta non fa cassetta, per forza di cose l’effetto voluto sarà per il pubblico in platea, magari ritardato.

Almeno...
Così dice il manuale dei vecchi saggi d' illuSionismo .

Al di là delle speculazioni resta la tragedia ( impotente la parola) delle vittime, solo vagamente percettibile: tante immagini di dramma epico, scenario che turba le coscienze, ma forse non sconvolge; déjà vu, filtrato dalle stesse lenti già intentente ad abituarci con fac-simile di schermo.

Quelle più crude restano nascoste perchè oscene..,
attenzione, immagini truci, eppure tutt’uno col reale.

"Chi controlla il presente controlla il passato, chi controlla il passato controlla il futuro" Orwell, 1984
redna
Inviato: 19/1/2009 17:43  Aggiornato: 19/1/2009 17:56
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/4/2007
Da:
Inviati: 8095
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
Nella Striscia entrano aiuti umanitari, medicine e medici.
SCRITTO IL 2009-01-19 IN NEWS
Gaza - Infopal. Questa mattina, le autorità israeliane hanno permesso l'entrata nella Strisica di Gaza di aiuti umanitari, alimentari e sanitari.

Inoltre, 42 feriti gazesi hanno attraversato il valico di Rafah verso l'Egitto per ricevere cure mediche.

Reppresentanti dell'ambasciata palestinese al Cairo si sono recati nella parte egiziana del valico di Rafah per coordinare gli sforzi umanitari.

49 medici provenienti da Russia, Canada, Gran Bretagna, Giordania, Egitto, Bahrain, Grecia, Irlanda sono entrati nella Striscia per dare il cambio ai colleghi palestinesi stremati; inoltre, sono state trasferite 140 tonnnellate di medicine e attrezzature sanitarie, comprese 13 ambulanze, giunte dal Marocco, dal Qatar, dal Bahrain e dall'Egitto.

Sono arrivate a Gaza anche 401 tonnellate di cibo donate da Libia, Marocco, Oman e Giordania.

Organizzazioni civili egiziane hanno offerto ai palestinesi della Striscia 11.850 lenzuoli.

Dai valichi israeliani sono entrate 90 tonnellate di alimenti, mandate dalla Libia, 50 ton. di farina e 40 di riso.

La radio israeliana ha riferito che Israele autorizzerà anche l’ingresso dal valico di Nahel Oz, a est della città di Gaza, del carburante industriale necessario per il funzionamento della centrale elettrica.

Le autorità di occupazione hanno aperto il passaggio di Karm Abu Salem permettendo l’ingresso di diversi camion carichi di aiuti umanitari dell’agenzia delle Nazioni Unite “UNRWA” e delle organizzazioni internazionali operanti nella Striscia di Gaza.

fonte:infopal.it

Citazione:
Le autorità di occupazione hanno aperto il passaggio...


tutti i coro: oh come sono bravi, oh come sono bravi...questi occupanti che aspettano il nuovo presidente USA.




qui si nota la felicità dei palestinesi non appena hanno saputo della grande festa per Obama...

edit
Usa: Obama sta imbiancando ricovero senza tetto a Washington
19 gen 17:18 ESTERI

WASHINGTON - Barack Obama, aspettando il suo insediamento ufficiale alla Casa Bianca di domani, e' ora alle prese con pennello e vernice per imbiancare una parete di un ricovero per giovani senza tetto a Washington. (Agr)

in pieno crak nazionale si spendono 15omilioni di dollari...

C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
marvek
Inviato: 19/1/2009 19:28  Aggiornato: 19/1/2009 19:32
So tutto
Iscritto: 19/1/2009
Da:
Inviati: 30
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
Un momento... non potrebbe essere, invece, che lo scopo primo di Israele sia quello di prendere due piccioni con una fava, e sorprendere tutti con una (terribile) azione a sorpresa? Pensateci... Tutta la manovra su Gaza è stata fatta, si dice, in chiave elettorale, per fermare Hamas. Su questo sembrerebbe che abbiano abbastanza ...toppato, ma non sembrano preoccuparsene troppo... che ci sia dell'altro in gioco? Ebbene, non dovremmo dimenticare che la politica israeliana è ormai totalmente impregnata di fondamentalismo apocalittico, anche se da noi non traspare quasi nulla, e questi folli sono convinti di dover "favorire" l'Apocalisse, per far tornare il Messia... Io temo che questa operazione su Gaza sia stata solo il pretesto per avere tutte le truppe già pronte, compresi i riservisti, preparati sotto gli occhi di tutti per il vero grande obiettivo, cioè un attacco contro l'Iran, presumibilmente atomico, e forse anche contro la Siria. Che sia questa la vera "Grande prova" per Obama, ventilata da Joe Biden e da altri? Spero proprio di sbagliarmi...

clausneghe
Inviato: 19/1/2009 19:39  Aggiornato: 19/1/2009 19:39
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 17/4/2006
Da: nordcentro
Inviati: 1679
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
Per battere israele senza sterminare i suoi abitanti c'è una via sola da praticare,a mio parere, ed è quella che a suo tempo sconfisse il regime razzista sudafricano,vale a dire il boicottaggio sistematico messo in atto sia dalla gente che dai governi sdegnati.
Solo con la dissoluzione dello stato razzista e illegale che si è con il furto la rapina e l'omicidio, installato in quelle terre, una volta calpestate dai santi, gesù in testa, e la integrazione pacifica delle sue genti con le altre genti,in una parola superando il proprio anacronistico razzismo,potrà ritornare la pace in terra Santa.
Un unico posto per due popoli diventati finalmente uguali, questa è l'utopia che sola può salvare queste disgraziate genti.

LoneWolf58
Inviato: 19/1/2009 19:42  Aggiornato: 19/1/2009 19:42
Sono certo di non sapere
Iscritto: 12/11/2005
Da: Padova
Inviati: 4861
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
Citazione:
Autore: clausneghe Inviato: 19/1/2009 19:39:57
Mi trovi d'accordo... e forse si vede anche.

La storia, come un'idiota, meccanicamente si ripete. (Paul Morand)
Il problema, però, è che ci sono degli idioti che continuano a credere che la storia non si ripeta. (LoneWolf58)
LoneWolf58
Inviato: 19/1/2009 19:51  Aggiornato: 19/1/2009 20:14
Sono certo di non sapere
Iscritto: 12/11/2005
Da: Padova
Inviati: 4861
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?

La storia, come un'idiota, meccanicamente si ripete. (Paul Morand)
Il problema, però, è che ci sono degli idioti che continuano a credere che la storia non si ripeta. (LoneWolf58)
Sertes
Inviato: 19/1/2009 20:23  Aggiornato: 19/1/2009 20:23
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/6/2006
Da: Bologna
Inviati: 9236
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
Citazione:
Mi trovi d'accordo... e forse si vede anche.


Se c'è posto, mi unisco al gruppo.

Quando dici le cose come stanno, stai sulle palle a tanta gente
hendrix
Inviato: 19/1/2009 20:35  Aggiornato: 19/1/2009 20:35
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 12/9/2006
Da:
Inviati: 1048
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
Hai ragione lupo solitario.
Penso che adesso gli interessi siano decisamente superiori al 10% del fabbisogno di Israele.
Vedi, la rete è bella perchè se c'è dialogo e onestà di vedute, matura e migliora chi la usa senza prevenzioni ideologiche.

Lestaat
Inviato: 19/1/2009 20:37  Aggiornato: 19/1/2009 20:37
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 27/7/2005
Da: Perugia
Inviati: 1774
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
Citazione:
Per battere israele senza sterminare i suoi abitanti c'è una via sola da praticare,a mio parere, ed è quella che a suo tempo sconfisse il regime razzista sudafricano,vale a dire il boicottaggio sistematico messo in atto sia dalla gente che dai governi sdegnati.


Va benissimo il boicottaggio e son d'accordo ma non diamogli meriti del tutto impossibili.
Nessun boicottaggio al mondo ha mai cambiato le cose.
In Sud Africa furono le ormai insostenibili spese militari e la protesta interna sempre più minacciosa e popolata da bianchi a fermare il regime ed obbligarlo alla resa.

In nomine libertatis vincula edificamus.
In nomine veritatis mendacia efferimus.
edo
Inviato: 19/1/2009 21:00  Aggiornato: 19/1/2009 21:56
Sono certo di non sapere
Iscritto: 9/2/2006
Da: casa
Inviati: 4529
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
Vorrei che quanto Massimo ha riportato fosse, almeno in parte vero.
I prossimi tempi ci diranno chi è Obama (io non sono molto fiducioso, ma spero di sbagliarmi) e se i neonazisti con la kippà hanno interrotto la carneficina per non rovinarsi la festa del marketing sul giorno della memoria.

Prendo spunto da un link precedente:
Quali danni produce un razzo di hamas? http://www.sunvideos.net/videos.aspx/video~rocket_misses_gas_station/Rocket_Misses_Gas_Station/Extreme_videos/

per mostrare cosa fa' il popolo "eletto" quando è "in pace"
Cosa fanno abitualmente i coloni israeliani ai confinanti palestinesi?
http://www.youtube.com/watch?v=wFvMZTnr37s&feature=related

http://www.youtube.com/watch?v=qcmjR-cVu8w&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=0bdbA2Ka3Bo&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=qD_utiJ9CfE&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=2bV-dy8p7TM&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=sOgX-JDc3FM&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=dhkbbuVoFoY
http://www.youtube.com/watch?v=8bybe7K7vzM
http://www.youtube.com/watch?v=kem1ajIKv1k
http://www.youtube.com/watch?v=jpdexYGE78k
http://www.youtube.com/watch?v=djBPRcpBOv0

Saoirse
Inviato: 19/1/2009 21:19  Aggiornato: 19/1/2009 21:19
Ho qualche dubbio
Iscritto: 6/2/2006
Da: Dublino
Inviati: 40
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
il secondo sembra fintissimo..

tiocfaidh ar lá!
redna
Inviato: 19/1/2009 21:29  Aggiornato: 19/1/2009 21:32
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/4/2007
Da:
Inviati: 8095
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
marvek

penso che tu ti riferisca a questo articolo di Blondet:


Il senatore Joe Biden, candidato alla vice-presidenza a fianco di Obama, ha fattto una strana, inquietante predizione durante una raccolta di fondi a Seattle.

Le profezie del vice-presidente in corsa Biden e le dichiarazioni di Colin Powell, fanno sinceramente preoccupare. Si parla di crisi generata, senza specificare che tipo di crisi possa essere, da parte del democratico che non è estraneo a frequentazioni «particolari» e addiruttura abbiamo una data di questa crisi da parte di Powell. Tutto avvenuto di fronte ai media. Inspiegabile. C'e un comun denominatore in questo futuro tanto vicino quando inquietante: Barack Obama, africano di prima generazione e dato come sicuro prossimo presi

dente americano. Cosa gli accadrà è difficile ipotizzarlo. Ma i due anni che seguiranno, secondo lo stesso Biden, saranno costellate da «decisioni dure».
«Segnatevi le mie parole.. non passeranno sei mesi prima che il mondo metta alla prova Barak Obama come hanno fatto con John Kennedy... Ricordatevi che ve l’ho detto, qui davanti a voi... Guardate, avremo una crisi internazionale, una crisi generata, per metter alla prova la stoffa di quest’uomo» (1).

Una crisi «generata»?

«Posso darvi almeno quattro o cinque scenari da cui questo può cominciare», ha aggiunto Biden, citando come en passant il Medio Oriente e la Russia, «e lui avrà bisogno di aiuto. E il tipo di aiuto che gli servirà, e il vostro - non che lo aiutiate finanziariamente, avrà bisogno della vostra influenza, della vostra influenza nella comunità, che restiate al suo fianco. Perchè all’inizio non sarà chiaro, non sarà chiaro che noi abbiamo ragione».

Poi ha parlato della crisi economica, e non è chiaro se anche questo fosse uno dei quattro o cinque scenari di crisi.

«Cingete i vostri lombi», ha detto con frase biblica, «Vinceremo col vostro aiuto, Dio volendo, vinceremo, ma non sarà una cosa facile. A questo presidente - al prossimo presidente - sarà lasciato il compito più difficile. E’ come ripulire le stalle di Augia, ragazzi. Questa è più che solo - pensateci, pensateci - questa è più che una crisi di capitali, più che di mercati. Questo è un problema sistemico».

Biden, che presiede la Commissione Esteri al Senato, parlava allo Sheraton di Seattle, di fronte a sostenitori del partito democratico che gli hanno donato un milione di dollari per la campagna.

«Questo tipo (Obama) ha la stoffa. Ma avrà bisogno del vostro aiuto», ha insistito; «perchè, ve lo anticipo, fra un anno sarete qui seduti a chiedervi: ‘O mio Dio, perchè sono ridotti così nei sondaggi? Perchè i sondaggi sono così bassi? Perchè è tutto così difficile?’ Dovremo prendere decisioni incredibilmente dure nei primi due anni. Per questo vi chiedo adesso, adesso, siate pronti a tener duro al nostro fianco. Ricordate la fede che avete avuto perchè dovrete darci forza».

«Molti di voi vorranno andarsene, (dicendo) ‘un momento, dico, non sapevo di questa decisione’. Perchè se pensate che la decisione è giusta quando è fatta, ciò che io credo penserete quando è fatta, non sarà probabilmente popolare quanto è giusta. Perchè se è popolare, probabilente non sarà giusta».

Poi è venuto a parlare dell confine afghano-pakistano, dove Osama bin Laden, ha assicurato, «è vivo e vegeto» e il Pakistan «strapieno di armi atomiche» (sic).

Accenna all’Afghanistan, dove ha fatto una visita e dove il suo elicottero è stato bloccato da una tormenta di neve.

«Lì puoi letteralmente vedere cosa devono affrontare i ragazzi, i nostri ragazzi nell’area. Il posto pullula di Al Qaeda (sic), ed è vero. Non abbiamo la capacità militare, per essere franchi non l’abbiamo mai avuta negli ultinmi vent’anni, per imporre il risultato... E’ molto più importante di questo. E’ molto più complicato. E Barak lo capisce».

A questo punto, dopo un quarto d’ora di queste profetiche confidenze ai militanti, il senatore si accorge - o finge di accorgersi - che ci sono dei giornalisti presenti.

«Non avrei dovuto forse dire questo, perchè mi accorgo che c’è qui la stampa», ha detto metà ridendo.

«Scherzi a parte, questi tipi ci hanno lasciato in un posto tremendo», alludendo all’amministrazione Bush.

«Abbiamo la capacità di rettificare. Ci vorrà un po’ di tempo, per questo vi chiedo di stare accanto a noi. Stateci a fianco».

Non è la prima volta che Joe Biden dimostra doti paranormali. Accadde anche il 10 settembre 2001, letteralmente poche ore prima del mega-attentato. Parlava al National Press Club, a proposito di certe spese pubbliche: «Avremo dedicato tanto denaro per fronteggiare la minaccia meno probabile», disse, «mentre le vere minacce vengono in questo Paese nella stiva di una nave, nella pancia di un aereo, o sono contrabbandate in una città nel cuore della notte, in una fiala dentro uno zaino».

Il giorno dopo, Biden passò la giornata (mentre le Torri crollavano) con il generale pakistano Mahmud Ahmed, capo dell’ISI, l’uomo che pochi giorni prima aveva trasferito elettronicamente 100 mila dollari a Mohamed Atta, il presunto capo dei dirottatori della presunta Al Qaeda (2).

Il generale Mahmud Ahmed era stato sopreso a Washington dall’attentato (di cui aveva pagato il presunto esecutore), tanto che non aveva potuto partire per la chiusura dello spazio aereo su tutti gli Stati Uniti. Aveva passato i giorni della forzata sosta a conversare con Biden e altri personaggi, fra cui il senatore Porter Goss, che Bush avrebbe nominato capo della CIA nelle settimane seguenti. Il generale non fu interrogato nè fermato. E’ possibile che le capacità profetiche di Biden vengano da quelle frequentazioni.

Il fatto strano è che anche Colin Powell, l’ex-segretario di Stato che ha servito Bush nei due progetti d’invasione di Afghanistan e Iraq, si è messo a profetizzare. Lui repubblicano, appena dichiarato il suo appoggio al democratico Obama, ed ecco che il futuro non ha segreti per lui (3):

«Il problema ci sarà sempre», ha detto Powell alla trasmissione Meet the Press, e ci sarà una crisi che avverrà il 21, 22 gennaio di cui ancora non sappiamo, per il momento. Per cui ritengo che ciò che il presidente ha da cominciare a fare è cominciare ad usare il potere dell’Ufficio Ovale e il potere della sua personalità per convincere il mondo che l’America è solida, che l’America va avanti, aggiusteremo i nostri problemi economici, continueremo ad adempiere i nostri impegni internazionali».

Scusate la sintassi sgangherata, è tutta del generale che ha appena cambiato cavallo. Più utile notare che le sue qualità profetiche superano quelle, già ragguardevoli, del futuro vicepresidente Biden: Colin Powell si lascia sfuggire persino la data in cui la crisi avverrà: il 21-22 gennaio, ossia quattro giorni dopo che Obama avrà avuto la sua «inauguration». E sì che, assicura, è una crisi «di cui ancora non sappiamo».

Come se non si fosse deciso in quale dei «quattro o cinque scenari» farla scoppiare: Mosca, Medio Oriente (nessuno dei due profeti ha accennato all’Iran), chissà cosa.

Che crisi è? «Generata», dice Biden. «Internazionale», dice Powell. Notevole il fatto che nessuno dei due intenda la crisi economica che sta travolgendo gli americani; quello è un problema che citano, ma per così dire in un contesto separato, assicurando che il nuovo presidente sarà in grado di aggiustarla.

Sicchè è deciso. Obama sarà «messo alla prova» come Kennedy. Il presidente democratico John Fitzgerald Kennedy fu messo alla prova due volte. La prima nell’aprile 1961, la crisi dei missili di Cuba: quando navi sovietiche, per ordine di Krushev, diressero verso Cuba per dotarla di missili strategici nucleari, che avrebbero portato il tempo di reazione possibile americano dai 30 minuti (la minaccia dei missili piazzati in Russia) a cinque.

Kennedy mostrò allora di «avere la stoffa», perchè contro-minacciò Mosca di attacco atomico se avesse piazzato i suoi missili a Cuba, e fu Krushev a cedere. Mai il mondo fu più vicino alla guerra atomica. Kennedy era presidente da meno di quattro mesi.

La seconda volta, Kennedy fu messo alla prova nell’attentato in Texas: e la stoffa non bastò a farlo sopravvivere a un proiettile (o forse più d’uno) diretto con mirabile precisione al suo cranio.

La «prova» che attende Obama il 21-22 gennaio sembra del primo tipo. Il che non eslcude la seconda prova.

Maurizio Blondet

(articolo pubblicato il 22 ottobre 2098)


1) «Biden to Supporters: "Gird Your Loins", For the Next President "It's Like Cleaning Augean Stables". ABC News, 20 ottobre 2008. Si noti che i media ufficiali mettono l’accento sul necessario repulisti del mondo finanziario, e tacciono nel titolo la profezia sulla imminente crisi internazionale «generata».
2) «Mohamed Atta receives $100,000 from accounts in Pakistan. The money is transferred to two of his accounts in Florida. [Fox News, 10/2/2001; Associated Press, 10/2/2001; US Congress, 10/3/2001; CNN, 10/6/2001; CNN, 10/8/2001] This will later be reported in various media, for example, ABC News will say that federal authorities track «more than $100,000 from banks in Pakistan to two banks in Florida to accounts held by suspected hijack ringleader Mohamed Atta.» [ABC News, 9/30/2001] Law enforcement sources will tell CNN, «[T]he wire transfers from Pakistan were sent to Atta through two banks in Florida.» [CNN, 10/1/2001] One of the hijackers’ financiers, the Pakistan-based Omar Saeed Sheikh, is said to wire Atta around $100,000 in August (see Early August 2001). The transfers from Pakistan will be disclosed a few weeks after 9/11 but will then fade from view (see September 30-October 7, 2001), until 2003 when John S. Pistole, deputy assistant director of the FBI’s Counterterrorism Division, tells the Senate Committee on Governmental Affairs that the FBI has traced the origin of funding for 9/11 back to accounts in Pakistan (see July 31, 2003). However, in 2004 the 9/11 Commission will fail to mention any funding coming directly from Pakistan (see Late-September 2001-August 2004). September 13-15, 2001: US Gives Pakistan Ultimatum; Pakistan Agrees at First, but Backtracks Later ISI Director Lt. Gen. Mahmood Ahmed, extending his Washington visit because of the 9/11 attacks, meets with US officials and negotiates Pakistan’s cooperation with the US against al-Qaeda. On September 12, 2001, Deputy Secretary of State Richard Armitage meets with Mahmood and allegedly demands that Pakistan completely support the US or «or be prepared to live in the Stone Age» (see September 12, 2001). [Deutsche Presse-Agentur (Hamburg), 9/12/2001; Japan Economic Newswire, 9/17/2001; LA Weekly, 11/9/2001] On September 13, Armitage and Secretary of State Powell present Mahmood seven demands as a non-negotiable ultimatum. The demands are that Pakistan:
Gives the US blanket overflight and landing rights for all US aircraft.
Gives the US access to airports, naval bases, and borders for operations against al-Qaeda.
Provides immediate intelligence sharing and cooperation.
Cuts all shipments of fuel to the Taliban and stops Pakistani fighters from joining them.
Publicly condemns the 9/11 attacks.
Ends support for the Taliban and breaks diplomatic relations with them.
Stops al-Qaeda operations on the Pakistan-Afghanistan border, intercepts arms shipments through Pakistan, and ends all logistical support for al-Qaeda.
Pakistan supposedly agrees to all seven. [Washington Post, 1/29/2002; Rashid, 2008, pp. 28] Mahmood also has meetings with Senator Joseph Biden (D), Chairman of the Senate Foreign Relations Committee, and Secretary of State Powell, regarding Pakistan’s position. [New York Times, 9/13/2001; Reuters, 9/13/2001; Associated Press, 9/13/2001; Miami Herald, 9/16/2001] On September 13, the airport in Islamabad, the capital of Pakistan, is shut down for the day. A government official will later say the airport was closed because of threats made against Pakistan’s «strategic assets,» but will not elaborate. The next day, Pakistan declares «unstinting» support for the US, and the airport is reopened. It will later be suggested that Israel and India threatened to attack Pakistan and take control of its nuclear weapons if Pakistan did not side with the US. [LA Weekly, 11/9/2001] It will later be reported that Mahmood’s presence in Washington was a lucky blessing; one Western diplomat saying it «must have helped in a crisis situation when the US was clearly very, very angry.» [Financial Times, 9/18/2001] By September 15, Mahmood is back in Pakistan, and he takes part in a meeting with Pakistani President Pervez Musharraf and other Pakistani leaders, discussing the US ultimatum. That evening, Musharraf announces that it completely agrees to the terms (see September 15, 2001). However, Pakistan soon begins backtracking on much of the agreement. For instance, just four days after agreeing to the ultimatum, Musharraf fails to condemn the 9/11 attacks or the Taliban or al-Qaeda in an important televised speech, even though he explicitly agreed to do so as part of the agreement (see September 19, 2001). The Pakistani ISI also continues to supply the Taliban with fuel, weapons, and even military advisers, until at least November 2001 (see Late September-November 2001). Pakistani Foreign Minister Abdul Sattar will later describe Pakistan’s policy: «We agreed that we would unequivocally accept all US demands, but then we would express out private reservations to the US and we would not necessarily agree with all the details.» – Fonte: History common, il prezioso sito che raccoglie gli eventi attinenti all’11 settembre elencandoli ora per ora, con le citazioni delle fonti giornalistiche relative. (http://www.historycommons.org/context.jsp?item=a093001pakistanmoneymedia).
3) Steve Watson, «Colin Powell warns of coming crisis 'We don’t even know about right now'», Infowars, 21 ottobre 2008. Qui si trovano anche I video con le profezie dei due.

l'articolo è qui


Citazione:
Un momento... non potrebbe essere, invece, che lo scopo primo di Israele sia quello di prendere due piccioni con una fava, e sorprendere tutti con una (terribile) azione a sorpresa? Pensateci... Tutta la manovra su Gaza è stata fatta, si dice, in chiave elettorale, per fermare Hamas. Su questo sembrerebbe che abbiano abbastanza ...toppato, ma non sembrano preoccuparsene troppo... che ci sia dell'altro in gioco?

Tutti sanno che devono ricostruire il terzo tempio. A gerusalemme....

C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
edo
Inviato: 19/1/2009 21:55  Aggiornato: 19/1/2009 21:55
Sono certo di non sapere
Iscritto: 9/2/2006
Da: casa
Inviati: 4529
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
l secondo sembra fintissimo..

è vero. Tolto

mazzi
Inviato: 19/1/2009 22:14  Aggiornato: 19/1/2009 22:14
Ho qualche dubbio
Iscritto: 27/11/2008
Da:
Inviati: 45
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
Clausneghe:
"Per battere israele senza sterminare i suoi abitanti c'è una via sola da praticare,a mio parere, ed è quella che a suo tempo sconfisse il regime razzista sudafricano,vale a dire il boicottaggio sistematico messo in atto sia dalla gente che dai governi sdegnati."

Clausneghe, vorrei darti dell'ottimista, come a Mazzucco, ma non voglio rischiare un altro rabbuffo per etichettamento gratuito e allora ti diro', come si diceva in qualche parte della penisola, che tu ti sogni i tuoi poveri morti (niente di personale, e' solo un modo di dire).

Il boicottaggio sistematico da parte della gente: quale gente? quella che pensa o quella che guarda la televisione? Ma ancora non ti sei reso conto della potenza del loro barrage mediatico? Se neanche le stragi fanno piu' un fico al geometra Michelini e nemmeno i bambini fatti a pezzi scuotono la bovina serenita' della mia portinaia, in pratica rimaniamo io, te e qualcunaltro a fare boicottaggio, e sai che gliene frega a Israele.

Il boicottaggio dei governi sdegnati: Clausneghe, e per favore, rimaniamo coi piedi per terra.

Quanto alla sconfitta del regime razzista sudafricano: la campagna anti-apartheid fu orchestrata dalla stampa occidentale su iniziativa americana. La casa bianca si decise a pompare la stampa mondiale e creare il caso Sud Africa (dopo 40 anni circa di gioiosa convivenza con Pretoria) solo perche' temeva di veder uscire il SA dalla sua sfera di influenza in seguito a una rivoluzione violenta che non avrebbe potuto gestire. Infatti, a passaggio di poteri avvenuto, i soliti noti si sono affrettati a far assassinare Chris Hani, il carismatico e profondamente amato leader del partito comunista sudafricano, guarda caso.

redna
Inviato: 19/1/2009 22:43  Aggiornato: 19/1/2009 22:43
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/4/2007
Da:
Inviati: 8095
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
fonte:peacereporter

Il bollettino settimanale delle guerre e dei conflitti in corso n. 2 - 2009 dal 8/1/2009 al 14/1/2009
Dall'inizio dell'anno, in tutti i Paesi in guerra, sono morte almeno 2.683 persone.

Israele-Palestina
Nell'ultima settimana sono morte almeno 705 persone
Dall'inizio del 2009 i morti sono stati almeno 1033

Iraq
Nell'ultima settimana sono morte almeno 57 persone
Dall'inizio del 2009 i morti sono stati almeno 179

Pakistan Talebani
Nell'ultima settimana sono morte almeno 116 persone
Dall'inizio dell'anno i morti sono stati almeno 209

Afghanistan
Nell'ultima settimana sono morte almeno 66 persone
Dall'inizio dell'anno i morti sono stati almeno 172

Filippine Milf
Nell'ultima settimana sono morte almeno 38 persone
Dall'inizio dell'anno i morti sono stati almeno 49

Sri Lanka
Nell'ultima settimana sono morte almeno 30 persone
Dall'inizio dell'anno i morti sono stati almeno 146

India Naxaliti
Nell'ultima settimana sono morte almeno 28 persone
Dall'inizio dell'anno i morti sono stati almeno 42

Pakistan Balucistan
Nell'ultima settimana sono morte almeno 14 persona
Dall'inizio dell'anno i morti sono stati almeno 32

India Nordest
Nell'ultima settimana sono morte almeno 11 persone
Dall'inizio dell'anno i morti sono stati almeno 23

Thailandia del sud
Nell'ultima settimana sono morte almeno 7 persone
Dall'inizio dell'anno i morti sono stati almeno 12

Nord Caucaso
Nell'ultima settimana sono morte almeno 7 persone
Dall'inizio dell'anno i morti sono stati almeno 9

India Kashmir
Nell'ultima settimana sono morte almeno 4 persone
Dall'inizio dell'anno i morti sono stati almeno 15

Sudan
Nell'ultima settimana sono morte almeno 59 persone
Dall'inizio dell'anno i morti sono stati almeno 109

Somalia
Nell'ultima settimana sono morte almeno 41 persone
Dall'inizio dell'anno i morti sono stati almeno 62

Rep. Dem. Congo
Nell'ultima settimana sono morte almeno 28 persone
Dall'inizio dell'anno i morti sono stati almeno 37

Nigeria
Nell'ultima settimana sono morte almeno 30 persone
Dall'inizio dell'anno i morti sono stati almeno 549

Colombia
Nell'ultima settimana sono morte 4 persone
Dall'inizio dell'anno i morti sono stati almeno 5


Citazione:
ti sogni i tuoi poveri morti (niente di personale, e' solo un modo di dire).


sarà pure un modo di dire, ma i morti ci sono davvero.
E nessuno se li sogna, mi pare.


C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
mazzi
Inviato: 19/1/2009 23:06  Aggiornato: 19/1/2009 23:06
Ho qualche dubbio
Iscritto: 27/11/2008
Da:
Inviati: 45
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
Sognarsi i propri morti significa voler vedere quello che non c'e'.

Ammetto, l'espressione e' un po' arcaica, ma voglio assicurare che non v'e' riferimento alcuno ne' ai familiari deceduti di Clausneghe (in caso ne annoveri alcuni), ne' tantomeno a tutti coloro che son passati a miglior vita a causa delle varie carneficine in giro per il mondo.

Eccazzo, non ci attacchiamo a una frase come la merda a una coperta di lana!
Grazie e scusate per lo sfogo.

cocis
Inviato: 19/1/2009 23:13  Aggiornato: 19/1/2009 23:13
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 11/1/2006
Da: V
Inviati: 1430
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
la corda si è rotta .. niente + cerimonie in memoria dell'olocasuto in spagna..



http://archiviostorico.corriere.it/2009/gennaio/16/Giorno_della_Shoah_cerimonia_soppressa_co_9_090116025.shtml

Giorno della Shoah, cerimonia soppressa La comunità spagnola: «Una rappresaglia»


Redazione
Inviato: 19/1/2009 23:18  Aggiornato: 19/1/2009 23:19
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
MAZZI: Usi delle metafore poco comuni, ma molto interessanti (sognare i propri morti, coperte di lana particolarmente "adesive", ...).

Posso chiederti da quale "ceppo" linguistico o culturale provengono? (Sempre che non le abbia create tu).

LoneWolf58
Inviato: 19/1/2009 23:26  Aggiornato: 19/1/2009 23:34
Sono certo di non sapere
Iscritto: 12/11/2005
Da: Padova
Inviati: 4861
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
"My grandmother was ill in bed when the Nazis came to her home town.... A German soldier shot her dead in her bed, he said. My grandmother did not die to provide cover for Israeli soldiers murdering Palestinian grandmothers in Gaza,"

Rimanere coi piedi per terra? cos'è sinonimo di... far nulla? Mazzi... Lestaat siete contrari al boicottaggio o lo ritenete solo un mezzo inadeguato?
A me non sembra tale (inadeguato) certo che per avere un risultato l'adesione dev'essere ampia ma se tutti ragionano come voi (tanto non serve a niente) che stiamo a discutere a fare? testa sotto la sabbia e via.
Per mio conto tenterò di applicarlo... questa è una delle cose (non la sola) che posso fare.

La storia, come un'idiota, meccanicamente si ripete. (Paul Morand)
Il problema, però, è che ci sono degli idioti che continuano a credere che la storia non si ripeta. (LoneWolf58)
ahmbar
Inviato: 20/1/2009 0:04  Aggiornato: 20/1/2009 0:04
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 25/3/2007
Da: Milano
Inviati: 1785
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
Per chi vuole firmare la petizione che richiede la liberazione degli obbiettori di coscienza israeliani

FREE THE SHMINISTIM – ISRAEL'S YOUNG CONSCIENTIOUS OBJECTORS. The Shministim are Israeli high school students who have been imprisoned for refusing to serve in an army that occupies the Palestinian Territories. December 18 marks the launch date of a global campaign to release them from jail. Join over 20,000 people including American conscientious objectors,Ronnie Gilbert, Adrienne Rich, Robert Meeropol, Adam Hochschild, Rabbi Lynn Gottleib, Howard Zinn, Rela Mazali, Debra Chasnoff, Ed Asner and Aurora Levins-Morales and show your support by contacting the Israeli Minister of Defense using the form below. 40,000 LETTERS AND COUNTING!

Israeliani per la pace

Io mi sono associato all'organizzazione

Per chi desidera informarsi sulla piu' grande menzogna dell'era moderna
FAQ 11 settembre 2001
liberta
Inviato: 20/1/2009 2:48  Aggiornato: 20/1/2009 2:48
So tutto
Iscritto: 23/8/2007
Da:
Inviati: 28
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
Massimo stavolta non concordo affatto con la tua conclusione. Stiamo parlando di persone (meglio dire animali) che calcono tutto e piu'. Tutto cio' e' stato pattuito con Washington in advance. Penso che la chiave stia proprio in Obama, il salvatore della patria; sara' proprio lui a mettere le condizioni gia' dettate dai (veri) poteri forti. Sara' sempre lui l'eroe dell'ultima ora. Non so il perche' ma presto l'equazione si potra' intendere maggiormente per adesso dobbiamo solo aspettare.

edo
Inviato: 20/1/2009 8:29  Aggiornato: 20/1/2009 8:29
Sono certo di non sapere
Iscritto: 9/2/2006
Da: casa
Inviati: 4529
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
Autore: cocis Inviato: 19/1/2009 23:13:34

la corda si è rotta .. niente + cerimonie in memoria dell'olocasuto in spagna..



http://archiviostorico.corriere.it/2009/gennaio/16/Giorno_della_Shoah_cerimonia_soppressa_co_9_090116025.shtml

Giorno della Shoah, cerimonia soppressa La comunità spagnola: «Una rappresaglia»


Immagino che qui in italietta i politicanti nostrani competeranno per prostrarsi ai "pacifici" portatori di kippà.
So che la scuola, pur con le pezze al culo, manderà molti suoi alunni alla manifestazione di roma... l'occasione più adatta per indossare la kefia e mostrare qualche cartello di protesta; così, giusto per dare un segno...

mazzi
Inviato: 20/1/2009 8:47  Aggiornato: 20/1/2009 8:47
Ho qualche dubbio
Iscritto: 27/11/2008
Da:
Inviati: 45
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
Sono contento di riscuotere un certo interesse, non per quello che dico, ma a ragione di un paio di infelicissimi modi di dire - bene, sono tuttavia lusingato.

Per rispondere alla redazione: "tu ti sogni i tuoi poveri morti" me lo diceva sempre mia madre, milanese nata e cresciuta, donna eccellentissima che non perdonava ai figli una benche' minima debolezza, e avere immaginazione era la peggiore di tutte.
"attaccarsi a qualcosa come la merda a una coperta di lana" e' una volgarita' tipicamente anglosassone. Per dire per esempio che una macchina tiene bene la strada dicono che e' stuck to the road like a shit on a blanket. Volgare ma rende l'idea.

Per rispondere a chi mi accusa di disfattismo: no non sono affatto contrario al boicottaggio dei prodotti israeliani. Ben venga. Allo stesso tempo cerco di non farmi illusioni sulla situazione - le illusioni sono sempre pericolose e portano a scelte appunto... illusorie. Penso sia ora di accettare la nostra sconfitta ideologica e quantificare lo strapotere, soprattutto mediatico di ... costoro. Penso che sia l'unico modo per formulare strategie nuove e piu' efficienti - sebbene al momento, a parte il maledirli, non sia in grado di suggerire alcunche'. Ma, ripeto, non sottovalutiamo l'efficacia di una vecchia, sana e sentita maledizione.

LoneWolf58
Inviato: 20/1/2009 9:19  Aggiornato: 20/1/2009 9:19
Sono certo di non sapere
Iscritto: 12/11/2005
Da: Padova
Inviati: 4861
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
Citazione:
Autore: mazzi Inviato: 20/1/2009 8:47:47
...
Ma, ripeto, non sottovalutiamo l'efficacia di una vecchia, sana e sentita maledizione.
Si vede che tu hai qualcuno che ti ascolta lassù... io preferisco il boicottaggio.

La storia, come un'idiota, meccanicamente si ripete. (Paul Morand)
Il problema, però, è che ci sono degli idioti che continuano a credere che la storia non si ripeta. (LoneWolf58)
Redazione
Inviato: 20/1/2009 9:22  Aggiornato: 20/1/2009 9:22
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
Grazie del chiarimento, sono anch'io milanese, ma quella dei morti sognati non l'avevo mai sentita. A naso avrei detto che venisse dall'Australia (dreamtime, ecc.)

Freeman
Inviato: 20/1/2009 10:52  Aggiornato: 20/1/2009 10:53
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 31/7/2006
Da: NiggahCity
Inviati: 2092
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
Citazione:
Autore: mazzi Inviato: 20/1/2009 8:47:47

Ma, ripeto, non sottovalutiamo l'efficacia di una vecchia, sana e sentita maledizione.

E chi la sottovaluta, anzi, "loro" sono molto avanti anche in quel campo.

"Non siamo noi a trovare la Verità. È la Verità a trovare noi. Dobbiamo solo prepararci. Si può invitare un ospite che non si conosce? No. Ma si può mettere la casa in ordine, così che, quando l'ospite arriva, si è pronti a riceverlo e a conoscerlo".
redna
Inviato: 20/1/2009 11:55  Aggiornato: 20/1/2009 12:07
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/4/2007
Da:
Inviati: 8095
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
CRIMINI DI GUERRA, Israele si sta preparando ad affrontare l'ondata di denunce.

SCRITTO IL 2009-01-20 IN NEWS

Tel Aviv. Sembra che l’esercito israeliano prenda sul serio le minacce di denuncia per i crimini di guerra commessi durante i bombardamenti contro la Striscia di Gaza:nha iniziato a raccogliere informazioni sulle case e sulle strutture distrutte, per preparare la difesa.

Il governo israeliano ha dato ordine agli ufficiali e ai capi politici di contattare la procura militare prima di partire per l’estero, per timore che qualcuno possa essere arrestato a seguito delle denunce per crimini di guerra presentate in qualche paese europeo.

La difesa israeliana intende dimostrare che le case e le strutture bombardate dalle forze di occupazione venivano usate “come depositi di armi o per lanciare missili”: è questa la propaganda diffusa durante la guerra, e ripresa dai media israeliani ed echeggiati da quelli italiani e di altri stati.

Fonti politiche israeliane hanno riferito che le denunce contro Israele arriveranno da singoli e organizzazioni e non da parte di governi. E hanno aggiunto che “la visita dei capi europei a Tel Aviv, domenica 18 gennaio, e i loro discorsi - che hanno giustificato la guerra contro il terrorismo -, aiuterà Israele nella sua lotta legale”.

Israele evidenzierà con forza che "la guerra contro Gaza è un'autodifesa", di aver intrapreso "grandi sforzi per avvertire gli abitanti, chiedendo loro di evacuare le case" e di avere fatto "250 mila telefonate, lettere, volantini, messaggio dai media palestinesi". Israele intende dimostrare che "Hamas ha trasformato le scuole e le moschee in depositi di armi".

Diversi ministri israeliani sono preoccupati della possibilità che Israele sia costretta ad accettare un’indagine internazionale sull’aggressione contro Gaza e che i capi siano costretti a comparire davanti ai tribunali, come è già accaduto durante la seconda Intifada.

Il giornale israeliano "Ha'aretz" ha riportato quanto ha dichiarato un ministro, che ha voluto rimanere anonimo: "Quando emergerà l’enorme distruzione della Striscia di Gaza, non mi recherò ad Amsterdam per turismo, ma solo per apparire davanti al tribunale dell’Aja”.

Da: http://www.arabs48.com/display.x?cid=6&sid=6&id=60067

traduzione a cura di Infopal

tratto da:infopal.it




...quando emergerà l'enorme distruzione della striscia di gaza...


il ritiro degli israeliani dalla striscia sarà completato DOPO il giuramento di Obama ???!!!!

C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
Lestaat
Inviato: 20/1/2009 15:51  Aggiornato: 20/1/2009 15:51
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 27/7/2005
Da: Perugia
Inviati: 1774
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
Citazione:
Lestaat siete contrari al boicottaggio o lo ritenete solo un mezzo inadeguato?
A me non sembra tale (inadeguato) certo che per avere un risultato l'adesione dev'essere ampia ma se tutti ragionano come voi (tanto non serve a niente) che stiamo a discutere a fare? testa sotto la sabbia e via.


Siamo alle solite.
Appena uno fa notare che ci si sta continuando ad illudere che le cose possano cambiare in modo indolore si diventa subito parte di quel mucchio di "quelli che ragionano come voi"....
Se ti interessa è da quando ho un briciolo di raziocinio che non compro merce israeliana, ma, se mi permetti, non sono nemmeno tanto sciocco da non sapere che se non la compro io...o se non la compra nessuno non serve a nulla.
Primo perchè dal momento stesso che la si trova sugli scaffali di un negozio o di un supermercato ciò vuol dire che E' GIA' STATA COMPRATA da israele, secondo perchè la rovina delle aziende israeliane non cambia di certo la situazione e terzo perchè la storia ci insegna che non serve a una mazza se non al singolo individuo che sente di fare la cosa giusta.
Stiamo parlando di una cricca di potere che sta li da più di sessanta anni, che ha uomini fondamentali nelle più alte cariche degli organismi internazionali, nella massoneria, nell'economia, nella politica dei singoli paesi....che fanno comunella con tutti quegli altri che, come loro, dominano la società occidentale.
Un branco di bestie che si nutre della paura e dell'ingenuo pacifismo che, non a caso, sbandierano ai quattro venti su tutti i media.
Noi boicottiamo, manifestiamo, ci asteniamo, partecipiamo.....e loro sparano, bombardano, legiferano, ingannano, manipolano....
Se vuoi spera pure che serva a qualcosa, io mi sono stufato di aspettare che la GGente si svegli, si elevi a qualcosa di più che una pecora, perchè nel frattempo 4 persone al giorno, nel solo mio paese, schiattano per guadagnarsi da sopravvivere, quasi un milione crepano di fame in giro per il mondo, più di duemila vengono ammazzati in qualche guerra e i palestinesi stanno finendo.
Sarà o no, l'ora di capire che tra i due litiganti, ha ragione quello che spara?

In nomine libertatis vincula edificamus.
In nomine veritatis mendacia efferimus.
LoneWolf58
Inviato: 20/1/2009 16:03  Aggiornato: 20/1/2009 16:05
Sono certo di non sapere
Iscritto: 12/11/2005
Da: Padova
Inviati: 4861
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
Citazione:
Autore: Lestaat Inviato: 20/1/2009 15:51:43
...
Appena uno fa notare che ci si sta continuando ad illudere che le cose possano cambiare in modo indolore
Devono cambiare in modo indolore se vi vuole sia un cambiamento... altrimenti non c'è verso è solo rigirare la frittata.
Se sei stufo di aspettare che la gente maturi non ci posso far nulla ma se pensi che con la violenza riesci a cambiare "realmente" qualcosa...
credo dovrò rimettere la mia vecchia firma.

La storia, come un'idiota, meccanicamente si ripete. (Paul Morand)
Il problema, però, è che ci sono degli idioti che continuano a credere che la storia non si ripeta. (LoneWolf58)
Lestaat
Inviato: 20/1/2009 16:14  Aggiornato: 20/1/2009 16:14
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 27/7/2005
Da: Perugia
Inviati: 1774
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
Son sessantanni che aspettiamo che la gente maturi e in tutta risposta è avvenuto il contrario.
Oggi si bevono di tutto, accettano qualsiasi cosa, qualsiasi imposizione qualsiasi nefandezza.
La gente non può cambiare se non esiste la verità.
E la verità è anche che boicottare non serve a nulla in concreto finchè le decisioni le prende qualcun altro.
E che ti piaccia o meno, è con la violenza che si sono ottenuti i cambiamenti nella storia, che poi tutto è ricominciato lo so anche io, ma se oggi tu sei andato a scuola, puoi andare in un ospedale a farti curare, hai da mangiare, hai un tetto sopra la testa è perchè in passato, qualcuno l'ha ottenuto con la forza, perchè, noi no, ma il potere intende solo da quell'orecchio.
Sono i passi della società, che si rinnova, migliorando la vita di tutti, per poi ricominciare a farsi sfruttare dal potere di turno.....e nel frattempo, matura anche finchè un giorno non si farà più sfruttare, ma se quei passi non li fa, si diventa solo bestiame e non si ha più la capacità di emanciparsi, come accade oggi.

In nomine libertatis vincula edificamus.
In nomine veritatis mendacia efferimus.
clausneghe
Inviato: 20/1/2009 18:08  Aggiornato: 20/1/2009 18:08
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 17/4/2006
Da: nordcentro
Inviati: 1679
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
Ciao Mazzi
Citazione:
Clausneghe, vorrei darti dell'ottimista, come a Mazzucco, ma non voglio rischiare un altro rabbuffo per etichettamento gratuito e allora ti diro', come si diceva in qualche parte della penisola, che tu ti sogni i tuoi poveri morti (niente di personale, e' solo un modo di dire).


Grazie per l'ottimista, ma sbagli clamorosamente perchè io sono pessimista di natura

Vuoi che ti dica che ho sognato un fatto strano?

C'erano dei tipi, un commando, entravano sparacchiando nel recinto di lancio dell'Arianne, in Guinea.
Dopo vedevo uno di loro armeggiare sull'enorme vettore pronto sulla rampa, fissava una specie di palla sul dorso del missile.
Poi ho visto la scia del razzo solcare il cielo di una città con cupole dorate..
Nel contempo l'occhio del mio "corpo di sogno" vedeva una persona in cima ad una collina puntare una radio con antenna verso la scia luminosa.
Il botto mi ha fatto svegliare di brutto,non ho fatto a tempo a vedere il fungo

redna
Inviato: 20/1/2009 18:21  Aggiornato: 20/1/2009 18:31
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/4/2007
Da:
Inviati: 8095
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
la realtà ora, è bene diversa dal sogno:

Gaza: Croce rossa, "Distruzione enorme, 80mila senza una casa"

20 gen 17:29 ESTERI

GINEVRA - Almeno 80mila persone sono rimaste senza casa nella Striscia di Gaza in seguito all'offensiva israeliana "Piombo Fuso". A lanciare l'allarme e' il Comitato internazionale della Croce rossa (Cicr) che ha iniziato a valutare i danni e le situazioni di emergenza. "Il livello di distruzione e' enorme - ha dichiarato la portavoce del Cicr - In base alle prime stime, abbiamo cominciato a distribuire coperte, teli di plastica, articoli igienici ed altri beni di prima necessita'".
''Gaza e' come una zona colpita da un terremoto", ha dichiarato invece Guido Sabatinelli, responsabile sanita' per l'Unrwa, l'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi. (Agr)

fonte.corriere.it




israele e usa vogliono disarmare i palestinesi,quindi fanno il solito accordo
DISARMO DELLA RESISTENZA PALESTINESE: il testo dell'accordo Usa-Israele.
SCRITTO IL 2009-01-20 IN NEWS
Pubblichiamo qui di seguito il Testo dell'accordo statunitense-israeliano per porre fine al contrabbando di armi a Gaza, siglato domenica 18 gennaio a Sharm el-Shaikh.

Si tratta del piano di disarmo totale della resistenza palestinese e della progettazione di golpe anti-Hamas attraverso l'addestramento di "forze di sicurezza" regionali.

Viene definita "terrorismo" la resistenza palestinese e "legittima difesa" il terrorismo israeliano.

Interessante è anche la parte che incoraggia l'applicazione delle risoluzioni Onu contro il "terrorismo palestinese", ma non di quelle contro i crimini israeliani, ecc.

Si noti anche il ruolo delle "basi Usa in Europa".
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fonte. secondoprotocollo.org


Sembra tenere la tregua tra Hamas e Israele, una tregua nata da pressioni esterne molto forti probabilmente provenienti da oltre oceano. Non è mai bello accogliere un nuovo Presidente, specie se americano, con una guerra in corso. Si potrebbe rischiare di diventare antipatici e questo a Gerusalemme non se lo possono davvero permettere.
Le due dichiarazioni separate, quella emessa dal Governo israeliano e quella rilasciata dalla dirigenza di Hamas, sono fondamentalmente diverse e quasi opposte ma nascondono un filo conduttore che questa volta non può e non deve essere perso di vista, quella della trattativa, anche se è vero che di primo acchito a tutto si potrebbe pensare tranne che a questo.
Innanzi tutto c'è da dire che Israele rivendica il raggiungimento degli obbiettivi che si era prefissa con l'offensiva su Gaza, dare cioè un colpo mortale alle capacità belliche di Hamas, una azione che però è costata oltre 1.300 vittime, il ferimento di oltre 5.000 persone e ingentissimi danni strutturali di cui ancora poco se ne parla ma di quali invece occorrerà iniziare a parlarne il prima possibile.
Hamas dal canto suo, come ogni buon movimento arabo che si rispetti, rivendica una grande vittoria anche se militarmente è stata letteralmente soverchiata. A dire il vero, contrariamente a quanti sostengono il contrario, se proprio militarmente Hamas esce con le ossa rotte dal confronto con Israele, politicamente ne esce forse più forte. Nessuno (e nessuno dovrebbe) fa caso alle dichiarazioni rilasciate dai miliziani armati che fanno parte di una delle tante fazioni delle Brigate Ezzedim al Quassam i quali sostengono che solo una quarantina di miliziani hanno perso la vita, il fatto importante e che deve far pensare è l'apparizione in Tv di Ismail Haniyeh e il colloquio diretto tra Khaled Meshaal e Hosni Mubarak
Mubarak, in un mondo dove tutti non si parlano e non si riconoscono, ha tenuto i contatti tra sordi, ha fatto parlare i muti e infine ha dato il via a un compromesso che, se ben sfruttato, potrebbe portare a risultati davvero insperati soprattutto perché è riuscito a tenere fuori dalle trattative l'Iran (e quindi Hezbollah) e la Siria, annullandone il vantaggio politico acquisito inizialmente con la carneficina di Gaza.
L'accettazione da parte dei contendenti dei tre punti fondamentali della tregua è un inizio importante per porre le basi per future trattative di pace. I punti fissi sono: il controllo degli armamenti che segretamente giungevano a Gaza attraverso i tunnel costruiti a partire dal territorio egiziano; la riapertura delle frontiere con l’Egitto e, forse, con Israele; il ritiro delle truppe israeliane da Gaza. Il ritiro israeliano da Gaza con molta probabilità è avvenuto perché ci sono state da parte dell'Egitto rassicurazioni soprattutto per il primo punto, quello del traffico di armi, rassicurazioni che però Mubarak non avrebbe potuto dare se a sua volta non le avesse avute anche da Meshaal. Ed è qui forse che occorre leggere tra le righe. Le dichiarazioni fatte dal gruppo politico di Hamas, pur rimanendo in un'ottica tipicamente araba, non fanno cenno al proseguimento della lotta armata, a differenza di quelle rilasciate dai miliziani delle Brigate Ezzedim al Quassam, i quali sostengono che “è un loro diritto rifornirsi di armi per continuare la lotta armata”. E' possibile che all'interno di Hamas si sia all'inizio di una resa dei conti tra il braccio armato e quello politico.
Arrivati a questo punto, anche se i duri e puri non lo ammetteranno mai, risulta sempre più evidente che è impossibile fare la pace senza parlare con Hamas, cosa che per altro avviene regolarmente da mesi anche se per interposte persone. Ci vuole la volontà politica e il coraggio di attivare canali che gradualmente dovranno diventare diretti e ufficiali. Solo dei pazzi possono pensare semplicemente di spazzare via un movimento politico che è stato votato dalla maggioranza dei palestinesi che certo non si riconosce nell'altro, corrotto, partito palestinese, Al Fatah.
Bianca B

C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
clausneghe
Inviato: 20/1/2009 18:50  Aggiornato: 20/1/2009 19:10
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 17/4/2006
Da: nordcentro
Inviati: 1679
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
Citazione:
Grazie del chiarimento, sono anch'io milanese, ma quella dei morti sognati non l'avevo mai sentita. A naso avrei detto che venisse dall'Australia

Me garès dit, con tutto il rispetto, l'è terù
Ma non mi offendo, anzi trovo divertente questa bubbola colorata
Tornando seri, vorrei chiarire cosa intendo per boicottaggio efficace.
Che la gente consapevole, ed è tanta,checchè se ne pensi, e questo Sito ne dà conferma, abbia a prendere come Tabù tutto quello che ha a che fare con israele.
Che i governi e le istituzioni transazionali tipo Onu e altre che dovrebbero essere prestigiose e garanti della dignità umana, perchè non siamo bestie, prendano in orrore israele negandogli quella rispettabilità che brama tanto, espellendolo da tutti i circuiti della comunità globale.
Brutti segni in questo senso arrivano già in israele.
L'Onu avvierà una inchiesta sul bombardamento dei suoi edifici e il Bank-ki-Moon ha già detto che i responsabili pagheranno.
Renderanno conto anche dei maltrattamenti inflitti all'inviato speciale dell'Onu stessa, Richard Falk,cacciato in malo modo giorni fà,mentre l'attuale rappresentante Onu nei territorii ,Dugard, parla apertamente di crimini inumani commessi da israele.
La troglodita Livni in America si è presa della terrorista e criminale da giornalisti insospettabili.
Inutile dire come ci sia rimasta male.
Sorgono tribunali internazionali che chiedono a gran voce l'incriminazione dei dirigenti israeliani per crimini contro l'umanità.
Obama stesso può scaricare israele.
Se si uniscono tutte queste cose, voglio dire il boicottaggio come spirito globale e collettivo del momento unito ai venti nuovi della politica Imperiale, questo per loro sarebbe una jattura mortale, l'anticamera della terza Masada
Se invece non si riuscirà a fermarli con le buone, perchè così è scritto,
prepariamoci a vedere e a subire l'Armageddon


ps.. Mi stava fottendo un'altra volta il "ti riporto dov'eri" ma stavolta l'ho fregato con il copia incolla, ah ah

Lestaat
Inviato: 20/1/2009 23:40  Aggiornato: 20/1/2009 23:40
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 27/7/2005
Da: Perugia
Inviati: 1774
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
clausneghe
Citazione:
Se si uniscono tutte queste cose...

hai la pace in terra e un mondo meraviglioso che però, purtroppo, non esiste.

In nomine libertatis vincula edificamus.
In nomine veritatis mendacia efferimus.
Skabrego
Inviato: 21/1/2009 15:22  Aggiornato: 21/1/2009 15:24
Ho qualche dubbio
Iscritto: 4/12/2006
Da:
Inviati: 178
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
Tentativo abortito di inserimento immagine...
Metto il link...

http://mahjoob.com/en/archives/view.php?cartoonid=2599&Y=2009&M=01

aotearoa
Inviato: 21/1/2009 16:27  Aggiornato: 21/1/2009 16:27
Ho qualche dubbio
Iscritto: 19/12/2007
Da: ogni dove
Inviati: 118
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
http://www.voltairenet.org/article158979.html

La guerra israeliana è finanziata dall’Arabia saudita

di Thierry Meyssan

L’attacco israeliano contro Gaza è un’opzione preparata da lunga data. La decisione di attivarlo è stata presa in risposta alla nomina dell’amministrazione Obama. I cambiamenti strategici a Washington sono sfavorevoli per gli scopi espansionistici di Tel Aviv. Israele ha dunque cercato di forzare la mano della nuova presidenza statunitense mettendola dinanzi al fatto compiuto. Ma per organizzare la sua operazione militare, Israele ha dovuto sostenersi su nuovi partner militari, l’Arabia Saudita e l’Egitto, che costituiscono ormai un paradossale asse sionista-musulmano. Riad finanzia le operazioni, rivela Thierry Meyssan, mentre Il Cairo organizza i paramilitari.
Da sabato 27 dicembre 2008, alle 11:30 (ora locale), le forze armate israeliane hanno lanciato un’offensiva contro la striscia di Gaza, inizialmente aerea, quindi terrestre dal 3 gennaio 2009, 18:30 (ora locale). Le autorità israeliane dichiarano che esse riguardano esclusivamente obiettivi di Hamas e di prendere le massime precauzioni per salvare le vite dei civili.
In pratica, occuparsi dei “siti di Hamas” significa distruggere non soltanto gli edifici di questo partito politico, ma anche gli alloggi dei suoi quadri e, soprattutto, tutti gli edifici ufficiali. In altri termini, questa operazione mira a distruggere ogni forma d’amministrazione nella striscia di Gaza.

Il generale Dan Harel, capo di stato maggiore aggiunto, ha precisato: “Quest’operazione è diversa dalle precedenti.. Abbiamo alzato di parecchio il limite ed andiamo in questa direzione. Non colpiamo soltanto i terroristi ed i lanciarazzi, ma anche tutto il governo di Hamas. Miriamo agli edifici ufficiali, alle forze di sicurezza, e scarichiamo la responsabilità di tutto ciò che avviene su Hamas, senza fare alcuna distinzione tra le sue varie ramificazioni.” D’altra parte, “fare il possibile per salvare le vite dei civili” sorge dalla retorica pura e non ha alcuna possibilità di realizzarsi: con circa 3900 abitanti per chilometro quadrato [1], la striscia di Gaza è uno dei territori dalla più alta densità di popolazione al mondo. È materialmente impossibile raggiungere gli obiettivi scelti senza distruggere, allo stesso tempo, le abitazioni vicine.
Le autorità israeliane affermano agire per legittima difesa. Secondo esse, diversi lanci di razzi contro lo Stato ebreo hanno provocato la rottura unilaterale della tregua da parte di Hamas, il 19 dicembre 2008. Ma Hamas non ha rotto la tregua. Una tregua di sei mesi era stata conclusa tra Israele ed Hamas tramite l’Egitto, Israele si era impegnato ad interrompere il blocco della striscia di Gaza; l’Egitto si era impegnato a riaprire il punto di passaggio di Rafah, ed Hamas si era impegnato a fermare i tiri dei razzi contro Israele.
Tuttavia, Israele e l’Egitto non hanno mai adempiuto ai loro impegni. Hamas interruppe i tiri dei razzi per dei mesi. Li riprese a novembre, in seguito a una mortale incursione israeliana.

Traendo il bilancio della duplicità dei suoi interlocutori, Hamas ha giudicato inutile rinnovare un accordo a senso unico. I lanci dei razzi contro Israele hanno avuto luogo dal 2001. Circa 2500 tiri sono stati registrati in 7 anni. Hanno ucciso un totale di 14 Israeliani fino al lancio dell’offensiva. Non hanno fatto alcuna vittima tra la fine della tregua e l’ultimo attacco israeliano. Ma la nozione di difesa legittima suppone una proporzionalità dei mezzi, ma non è così ovviamente.
Tsahal ha impiegato una sessantina di bombardieri ed almeno 20000 uomini super-equipaggiati di fronte a resistenti armati di razzi rudimentali e di adolescenti forniti di pietre. È impossibile oggi calcolare i danni materiali ed umani. Al decimo giorno di bombardamenti, gli ospedali ed i servizi d’emergenza hanno contato 530 morti. Questa cifra non tiene conto delle vittime morte prima dell’arrivo degli aiuti, i cui corpi vengono recuperati direttamente dalle famiglie, senza informare i servizi sanitari. I feriti si contano a migliaia. In mancanza di medicine, non potranno ricevere le cure necessarie e saranno, per la maggior parte, menomati a vita. Le distruzioni materiali, quanto ad esse, sono considerevoli.

L’operazione è stata lanciata nel corso della festa di Hanoukka, giorno dello shabbat. È stata nominata “piombo fuso” seguendo una canzone di Haïm Nahman Bialik che si intona durante gli otto giorni di Hanoukka. In tal modo, Israele, che si considera “lo Stato ebraico”, connota questa operazione come causa nazionale e religiosa. Hanoukka commemora il miracolo dell’olio: per rendere grazie a dio, gli ebrei che avevano respinto i greci, accesero una lampada ad olio nel tempio senza prendere il tempo di purificarsi; ma mentre la lampada conteneva olio soltanto per un giorno, bruciò per otto giorni.
Legando l’operazione militare attuale al miracolo dell’olio, le autorità israeliane dicono alla loro popolazione che non è atto impuro uccidere i Palestinesi.

La guerra israeliana ha suscitato proteste in tutto il mondo. Le manifestazioni più importanti hanno avuto luogo in Turchia, dove hanno raccolto 700.000 persone. Il National Information Directorate, nuovo organo di propaganda collegato ai servizi del primo ministro, ha allora chiamato i diversi capi israeliani a sviluppare un’altra argomentazione. L’operazione “piombo fuso” sarebbe una battaglia “della guerra mondiale al terrorismo”, dichiarata dagli Stati Uniti e sostenuta dal mondo occidentale.
Infatti Hamas è considerata un’organizzazione terroristica da parte degli Stati Uniti, anche se formalmente non lo è per l’Unione europea. Il governo israeliano tenta di rilanciare la tematica “dello scontro delle civiltà”, cara all’amministrazione Bush, mentre l’amministrazione Obama, che entrerà in funzione il 20 gennaio, ha chiaramente annunciato che l’abbandonerebbe.
Questa gaffe retorica lascia prevedere le motivazioni reali dell’operazione. Queste sono tempo da ricercare allo stesso nella natura del confronto e nella particolarità dell’attuale operazione. La logica del movimento sionista è di adattarsi questa terra ripulendola etnicamente o, in caso contrario, di imporre un sistema di segregazione. I palestinesi sono allora parcheggiati in riserve, sul modello dei bantustan sudafricani; come la Cisgiordania da un lato, la striscia di Gaza dall’altro.

Ogni 5/10 anni, un’importante operazione militare deve essere spiegata per rompere le velleità di resistenza di questa popolazione. Da questo punto di vista l’operazione “piombo fuso” è soltanto un massacro in più, perpetrato da uno Stato che usufruisce dell’immunità totale da sessant’anni. Come ha rivelato Haaretz, il ministro della difesa Ehud Barack ha accettato la tregua di sei mesi soltanto per spingere i combattenti di Hamas ad uscire dall’ombra. Ha messo a profitto questo periodo per studiarli, allo scopo di distruggerli appena se ne fosse presentata l’occasione [2].

L’offuscamento della nuova amministrazione USA
Resta il fatto che questa operazione si volge durante il periodo transitorio della presidenza statunitense. Dal settembre 2008, gli osservatori attenti prevedevano che Barack Obama sarebbe andato alla Casa Bianca grazie al sostegno di una coalizione eteroclita che comprende il complesso eco-finanziario, il movimento sionista, i generali in rivolta ed i partigiani della Commissione Baker-Hamilton. Da parte mia, avevo annunciato questo risultato fin dal mese di maggio. Ma questa coalizione non ha posizioni definite sul Vicino-Oriente.
I generali in rivolta ed i partigiani della Commissione Baker-Hamilton pensano assieme al loro mentore, il generale Brent Scowcroft, che gli Stati Uniti hanno sovraesteso i loro eserciti, e devono imperativamente limitare i loro obiettivi e ricostituire le loro forze. Si sono opposti ad una guerra contro l’Iran, ed al contrario hanno affermato la necessità di ottenere l’aiuto di Teheran per evitare la rovina in Iraq. Deplorano i tentativi di rimodellamento del grande Medio Oriente (cioè della modifica delle frontiere) e chiedono un periodo di stabilità. Alcuni di loro giungono perfino a raccomandare di fare passare la Siria e l’Iran nel campo atlantico forzando Israele a restituire il Golan e a risolvere parzialmente la questione palestinese. Propongono di ricompensare gli stati che naturalizzeranno i palestinesi e d’investire in maniera massiccia nei territori per renderli economicamente autosufficienti.

Questa prospettiva significa la fine del sogno d’espansione sionista, tanto quanto la fine di alcuni regimi arabi sostenuti, fino a oggi, da Washington. Da parte loro, i sionisti statunitensi che hanno lanciato in politica Barack Obama, soltanto dodici anni fa, ai quali si sono aggiunti i Clinton, da quando Hilary s’è convertita al sionismo cristiano ed ha aderito alla Fellowhip Foundation, sostengono la prosecuzione del progetto di segregazione.
Sulla la scia della lettera di George W. Bush ad Ariel Sharon e della conferenza di Annapolis, vogliono completare la trasformazione dei territori in bantustan. Uno o due stati palestinesi sarebbero riconosciuti dagli Stati Uniti ed i loro alleati, ma questo, o questi, stati non sarebbero sovrani. Sarebbero privi di eserciti, la loro politica estera e le loro finanze resterebbero sotto controllo israeliano. Se si riuscisse a sradicare la resistenza, alla fine si confonderebbero nel paesaggio, come le riserve indiane negli Stati Uniti.

Preoccupati per il loro futuro comune, delegazioni egiziane, israeliane e saudite si sono riunite in Egitto in settembre ed ottobre 2008. Secondo una fonte della resistenza, al termine di questi negoziati, si è deciso che in caso di un’evoluzione sfavorevole di Washington, Israele lancerebbe una vasta operazione militare a Gaza, finanziata dall’Arabia Saudita, mentre l’Egitto farebbe entrare dei paramilitari a Gaza. Se parecchie volte, in passato, i governi arabi hanno lasciato campo libero ad Israele, è la prima volta che partecipano alla pianificazione di una guerra israeliana, costituendo così un asse sionista-musulmano.
Informata in tempo reale dal capo di gabinetto Rahm Emanuel (doppio nazionalità Israeliana-USA ed ufficiale dell’intelligence militare israeliana) delle rapporti di forza nell’ambito del gruppo Obama, la troika Israele-Egitto-Arabia saudita ha avuto la notizia della ripartizione delle funzioni. I posti importanti al segretariato di Stato saranno affidati a protetti di Madeleine Albright e di Hillary Clinton. I due segretari di Stato aggiunti, James Steinberg e Jacob Lew sono sionisti convinti. Il primo è stato uno dei redattori del discorso di Obama presso l’AIPAC.

Il Consiglio nazionale di sicurezza è in mano agli atlantisti, preoccupati che le provocazioni israeliane sfocino nell’interruzione dell’approvvigionamento energetico dell’occidente: il Generale Jones e Tom Donilon. Jones che era incaricato di seguire la conferenza di Annapolis, ha più volte espresso la sua irritazione di fronte alla mossa israeliana. Il segretariato alla difesa resta nelle mani di Robert Gates, un ex-assistente di Scowcroft ed un membro della Commissione Baker-Hamilton. Si prepara a dare il benservito ai collaboratori che ha ereditato da Donald Rusmfeld e che non aveva potuto trasferire prima, come ha già fatto con due maniaci anti-iraniani, il segretario all’aviazione militare Michael Wynne ed il suo capo di stato maggiore, il Generale T. Michael Moseley. Inoltre, Gates è riuscito ad imporre il suo amico Léon Panetta, già membro della Commissione Baker-Hamilton, alla testa della CIA.

Riassumendo, la troika può sempre contare sull’appoggio diplomatico degli Stati Uniti, ma di più sul suo massiccio aiuto militare.

L’Egitto, l’Arabia Saudita e 10.000 paramilitari arabi con Israele
È il punto nuovo nel Vicino-Oriente. Per la prima volta una guerra israeliana non è finanziata dagli Stati Uniti, ma dall’Arabia Saudita. Riad paga per schiacciare il principale movimento politico sunnita che non controlla, Hamas. La dinastia del Saud, sa che deve distruggere ogni alternativa sunnita nel Vicino-Oriente per mantenersi al potere, è per questo che ha fatto la scelta del sionismo musulmano. L’Egitto, quanto ad esso, teme un’estensione, attraverso i fratelli musulmani, delle sommosse sociali. La strategia militare resta tuttavia statunitense, come in occasione della guerra del 2006 contro il Libano.

I bombardamenti non sono concepiti per eliminare i combattenti, cosa che ho indicato sopra, non ha senso in ambiente urbano, ma deve paralizzare la società palestinese nell’insieme. È l’applicazione della teoria dei cinque cerchi di John A. Warden III.
In definitiva, sempre secondo Haaretz, Ehud Olmert, Ehud Barack e Tzipi Livni hanno deciso la guerra il 18 dicembre, cioè alla vigilia della scadenza della tregua. Il National Information Directorate ha organizzato una simulazione, il 22 dicembre, per preparare le menzogne che servivano a giustificare il massacro.
L’operazione è cominciata il 27 dicembre in modo da evitare che il papato possa immischiarsi. Benedetto XVI°, tuttavia, ha evocato nel suo messaggio di Natale “un orizzonte che sembra ridiventare scuro per gli Israeliani ed i palestinesi”.

Ritorniamo al teatro dell’operazione.
L’aviazione israeliana ha preparato il terreno per una penetrazione terrestre, che apre la via ai paramilitari Arabi. Secondo le nostre informazioni, circa 10.000 uomini sono attualmente ammassati presso Rafah. Esercitatisi in Egitto ed in Giordania, sono agli ordini dell’ex-consulente nazionale della sicurezza di Mahmoud Abbas, il generale Mohammed Dahlan (l’uomo che organizzò l’avvelenamento di Yasser Arafat per conto degli Israeliani, secondo documenti resi pubblici due anni fa). Sono destinati a svolgere il ruolo che era stato attribuito alla milizia di Elie Hobeika, a Beyrouth, quando le truppe di Ariel Sharon circondarono i campi profughi di Sabra e Chatila.

Tuttavia, la troika sionista esita a lanciare i suoi “cani da guerra” finché la situazione militare all’interno della striscia di Gaza resta dubbia. Da due anni numerosi resistenti palestinesi sono stati formati alle tecniche della guerriglia da Hezbollah. Benché siano, in teoria, sprovvisti delle armi necessarie a questo tipo di combattimento, si ignora quali siano la loro esatta forza. Una sconfitta sul campo sarebbe una catastrofe politica per Israele, dopo la sconfitta del suo esercito in Libano, nel 2006, e dei suoi istruttori in Georgia, nel 2008. È sempre possibile ritirare rapidamente i propri blindati da Gaza, ma non sarà lo stesso ritirare i paramilitari Arabi.
L’Unione europea ha fatto appello per una tregua umanitaria. Israele ha risposto che ciò non era necessario, poiché non ci sono altre crisi umanitarie dall’inizio dei bombardamenti. Per prova della sua buona fede, presumibilmente, “lo Stato ebreo” ha lasciato entrare alcune centinaia di autocarri con aiuti alimentari e medici… per i 1400000 abitanti.

In ogni guerra che Israele ha condotto in violazione del diritto internazionale, un palcoscenico diplomatico è stata organizzato per permettergli di guadagnare tempo, mentre gli Stati Uniti bloccavano ogni risoluzione del Consiglio di sicurezza. Nel 2006 furono Romano Prodi e la conferenza di Roma. Questa volta è il presidente francese, Nicolas Sarkozy, che produce l’intrattenimento. Ha annunciato che dedicherebbe due giorni del suo tempo prezioso, per regolare un problema dove gli altri falliscono da 60 anni.
Non lasciando affatto dubbi sulla sua parzialità, il sig. Sarkozy ha inizialmente ricevuto all’Eliseo il ministro israeliano degli affari esteri, Tzipi Livni e il capo sunnita saudo-libanese Saad Hariri, ed ha avuto un colloquio telefonico con il presidente Egiziano Hosni Moubarak, il presidente marionetta dell’Autorità palestinese Mahmoud Abbas ed il primo ministro Israeliano Ehud Olmert.

"Nessuno è così schiavo come chi crede falsamente di essere libero".
Johann Wolfgang v. Goethe
redna
Inviato: 22/1/2009 9:25  Aggiornato: 22/1/2009 9:25
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/4/2007
Da:
Inviati: 8095
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
Nemmeno in tempo di seppellire i morti che si trovano queste notize:

DUBBI SUL NUMERO DELLE VITTIME: POTREBBERO ESSERE 600 E NON 1.300
«Così i ragazzini di Hamas
ci hanno utilizzato come bersagli»
Abitanti di Gaza accusano i militanti islamici: «Ci impedivano di lasciare le case e da lì sparavano»


le vittime non sono state contate bene.Si sono sbagliati. Hamas è stato il cattivone.


Citazione:
. E c’è un altro dato che sta emergendo sempre più evidente visitando cliniche, ospedali e le famiglie delle vittime del fuoco israeliano. In verità il loro numero appare molto più basso dei quasi 1.300 morti, oltre a circa 5.000 feriti, riportati dagli uomini di Hamas e ripetuti da ufficiali Onu e della Croce Rossa locale. «I morti potrebbero essere non più di 500 o 600. Per lo più ragazzi tra i 17 e 23 anni reclutati tra le fila di Hamas che li ha mandati letteralmente al massacro», ci dice un medico dell’ospedale Shifah che non vuole assolutamente essere citato, è a rischio la sua vita.


i resoconti di guerra erano fasulli. Le foto dei bambini morti non erano vere.
Hamas ha mandato al massacro ragazzini.
Il medico che dice questo NON vuole essere citato.Rischia la vita. Mentire costa su entrambi i fronti.


Citazione:
Perché insistono nel gonfiare le cifre delle vittime? Strano tra l’altro che le organizzazioni non governative, anche occidentali, le riportino senza verifica. Alla fine la verità potrebbe venire a galla. E potrebbe essere come a Jenin nel 2002. Inizialmente si parlò di 1.500 morti. Poi venne fuori che erano solo 54, di cui almeno 45 guerriglieri caduti combattendo».

perchè dire che il numero è sbagliato senza avere riscontri nel dire questo?


Citazione:
«Gli uomini di Hamas si erano rifugiati soprattutto nel palazzo che ospita gli uffici amministrativi dello Al Quds. Usavano le ambulanze e avevano costretto ambulanzieri e infermieri a togliersi le uniformi con i simboli dei paramedici, così potevano confondersi meglio e sfuggire ai cecchini israeliani».

Gli infermieri e i paramedici potevano (solo loro) dire se questo era vero.
Ma l'articolo allora finiva col parlare di altro.


secondo il corriere il fatto che si sia insediato alla casa bianca il nuovo presidente ha fatto in modo che a tutti sia arrivata una grande amnesia. Le armi al fosforo degli israeliani non ci sono mai state, la mattanza nella striscia di gaza qualcuno se l'è sognata in un incubo e le foto delle stragi erano finte. Ma il corriere è pagato con i soldi di tutti, quindi dovrebbe fare un'informazione imparziale.

C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
tibberio
Inviato: 22/1/2009 14:54  Aggiornato: 22/1/2009 14:54
Mi sento vacillare
Iscritto: 13/12/2007
Da: Qui
Inviati: 450
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
Alcune considerazioni sulla propaganda ed i suoi meccanismi:

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=5503

La storia inizia e si ferma, va avanti e poi si perde e, in mezzo a ogni parola, quanti silenzi, quante parole sfuggono e svaniscono per non essere mai piu' ritrovate. (P. Auster)
Pecorella
Inviato: 22/1/2009 16:48  Aggiornato: 22/1/2009 16:49
Ho qualche dubbio
Iscritto: 4/11/2005
Da:
Inviati: 34
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
Ragazzi non so se avete sentito oggi ALEMANNO che si scaglia contro i "delinquenti" che hanno incollato le serrature dei negozi degli ebrei nel quartiere Africano di Roma e....udite udite: SI IMPEGNA A RISARCIRE I NEGOZIANTI EBREI CHE HANNO SUBITO UNO STUPIDO BOICOTAGGIO DAGLI ESTREMISTI DI DESTRA E SINISTRA....

Tra un pò risarciranno anche la Nestlè e Coca Cola boicottate da qualche altro disobbediente....

Ecco l'italia (minuscolo di proposito...) di oggi, con un sindaco che non si occupa degli stupri a cielo aperto (l'ennesimo) e con quel "cattivone" di Santoro che difende solo i barbuti....

In questo paese non c'è più niente da vendere....Hanno già venduto tutto!!

redna
Inviato: 24/1/2009 20:37  Aggiornato: 24/1/2009 20:41
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/4/2007
Da:
Inviati: 8095
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
I CRIMINI DI GUERRA ISRAELIANI CONTRO LA STRISCIA: la denuncia del Pchr
SCRITTO IL 2009-01-24 IN NEWS
PCHR Centro palestinese per i diritti umani Comunicato stampa 22 gennaio 2009
L' offensiva delle forze di occupazione israeliane (IOF) sulla striscia di Gaza ha reso il territorio simile ad una zona colpita da un terremoto pretendendo che i diritti civili e di proprietà di intere famiglie spariscano.

Più del 43% delle vittime sono donne e bambini.

Interi servizi di molte aree sono dissolti. Le infrastrutture sono completamente distrutte. Centinaia di famiglie sono senza casa.

L'offensiva lanciata dalle forze di occupazione israeliane (IOF) sulla Striscia di Gaza, tra il 27 dicembre e il 18 gennaio 2009, ha causato distruzione totale in molti territori della Striscia di Gaza, come se fossero state devastate da un terremoto. Durante l'offensiva su Gaza, le IOF hanno impiegato il loro intero arsenale utilizzando le loro forze aeree, di terra e di mare. Alcune aree sono state quasi completamentete rase al suolo, mentre molte abitazioni e edifici civili sono diventati "colline di polvere". L' offensiva delle IOF ha causato la morte di innocenti civili disarmati, compreso un vasto numero di donne e bambini. Tra le vittime sono incluse intere famiglie (per maggiori informazioni, consultare il comunicato stampa pubblicato dal centro palestinese per i diritti umani (PCHR) durante l'offensivava delle IOF sulla striscia di Gaza).
Dopo la ritirata delle IOF dalla Striscia di Gaza nella prima mattinata del 18 gennaio 2009, i volontari del PCHR hanno potuto osservare da vicino la crisi umanitaria causata dall'offensiva israeliana. Era ovvio che il loro intento fosse quello di eliminare qualsiasi elemento di civilizzazione presente nella Striscia di Gaza. Hanno deliberatamente e sistematicamente distrutto le risorse vitali facendo ritornare Gaza decenni indietro. Attraverso i dati e le statistiche che il PCHR ha raccolto, saranno mostrati tutti i crimini di guerra commessi dalle IOF contro i civili palestinesi e le loro proprietà. Il PCHR si avvale di un team qualificato di volontari e giuristi in grado osservare e documentare i danni reali causati dalle IOF durante la loro offensiva sulla striscia di Gaza.

La più vasta scala di distruzione ha avuto luogo nella città di Gaza e nella zona nord della Striscia. Nella città di Gaza le zone più colpite sono state: il quartiere di Tal al-Hawa, a sud della città, i quartieri di al-Zaytoun, al-Tufah e al-Shuja'iya, a est della città.

Invece le zone più colpite nella zona nord della Striscia di Gaza sono state: al-'Atatra, Jabal al-Rayes, Jabal al-Kashef e al-Twam. Il numero maggiore di vittime si è riscontrato in questi due governorati.


Distruzione di proprietà e beni dei civili

Durante la loro offensiva sulla strisca di Gaza, le IOF hanno distrtto le seguenti proprietà e beni dei civili:

-IOF hanno distrutto almeno 2400 abitazioni, tra cui 490 attraverso attacchi aerei.

-IOF hanno distrutto 28 strutture pubbliche, tra cui un numero di edifici di ministeri, comuni, governorati, porti di pesca e l'edificio del Consiglio legislativo palestinese.

-IOF hanno distrutto 21 progetti privati, tra cui caffetterie, sale da matrimonio, resorts turistici e alberghi.

-IOF hanno completamente distrutto 30 moschee e altre 15 solo parzialmente.

-IOF hanno distrutto gli uffici di 10 istituti di carità.

-IOF hanno distrutto 121 stabilimenti industriali e commerciali e danneggiato lameno altri 200.

-IOF hanno distrutto 5 fabbriche di calcestruzzo e una raffineria di benzina.

-IOF hanno distrutto 60 stazioni di polizia.

-IOF hanno distrutto gli edifici di 5 istituzioni mediatiche e 2 sanitarie.

-IOF hanno distrutto completamente o parzialmente 29 istituti scolastici.

-IOF hanno raso al suolo centinaia di domini agricoli.

-IOF hanno gravemente danneggiato migliaia di abitazioni.

La distruzione delle proprietà in ciascun governorato è la seguente:

Nord della striscia di Gaza

-IOF hanno distrutto 650 abitazioni, tra cui 250 attraverso attacchi aerei. Secondo le stime iniziali, almeno altre 500 abitazioni sono state rese inabitabili, e altre centinaia gravemente danneggiate-

-IOF hanno distrutto 4 strutture pubbliche

-IOF hanno distrutto 2 strutture private

-IOF hanno distrutto 85 stabilimenti industriali e commerciali

-IOF hanno distrutto gli uffici di 2 istituti di carità

-IOF hanno distrutto 6 edifici di sicurezza

-IOF hanno distrutto completamente o parzialmente 7 istituti scolastici

-IOF hanno distrutto 10 moschee e danneggiato altre 6

-IOF hanno raso al suolo almeno 1000 domini agricoli

-IOF hanno distrutto 150 automobili e 200 attrezzi agricoli

Città di Gaza

-IOF hanno distrutto 1100 abitazioni, tra cui 80 attraverso attacchi aerei. Secondo le stime iniziali, centinaia di altre abitazioni sono state parzialmente distrutte e altre centinaia gravemente danneggiate.

-IOF hanno distrutto 5 strutture pubbliche, tra cui edifici ministeriali e il consiglio legislativo palestinese

-IOF hanno distrutto compeltamente o pazialmente 8 alberghi

-IOF hanno distrutto 8 imprese private, tra cui caffetterie e sale da matrimonio

-IOF hanno distrutto 5 istituzioni meditiche, 7 scolastiche, 2 sanitarie e 3 istituti di carità

-IOF hanno distrutto 18 stabilimenti commerciali e industriali

-IOF hanno distrutto completamente o parzialmente 10 moschee

-IOF hanno raso al suolo centinaia di domini agricoli (documentati)

Strisia di Gaza centrale

-IOF hanno distrutto 220 abitazioni, tra cui 52 attraverso attacchi aerei

-IOF hanno distrutto 2 strutture pubbliche (edifici municipali)

-IOF hanno distrutto completamente o parzialmente 6 moschee

-IOF hanno distrutto 2 stabilimenti

-IOF hanno distrutto 19 edifici di sicurezza

-IOF hanno raso al suolo almeno 200 domini agricoli

-IOF hanno danneggiato dozzine di abitazioni

Khan Yunis

-IOF hanno distrutto almeno 230 abitazioni, tra cui 28 attraverso attacchi aerei

-IOF hanno distrutto 4 strutture pubbliche

-IOF hanno distrutto gli uffici di 4 istituti di carità

-IOF hanno distrutto 10 stabilimenti industriali e commerciali

-IOF hanno distrutto 15 edifici di sicurezza

-IOF hanno distrutto 2 moschee e danneggiato altre 5

-IOF hanno raso al suolo almeno 150 domini agricoli

-IOF hanno danneggiato 8 istituti scolastici

Rafah

-IOF hanno distrutto 160 abitazioni, tra cui 80 attraverso attacchi aerei. Almeno altre 300 sono state danneggiate

-IOF hanno distrutto 12 strutture pubbliche

-IOF hanno distrutto 2 imprese private

-IOF hanno distrutto 2 moschee e ne hanno gravemente danneggiate altre 4

-IOF hanno distrutto 6 stabilimenti industriali e commerciali e danneggiato 15 negozi

-IOF hanno gravemente danneggiato 7 istituti scolastici

-IOF hanno distrutto gli uffici di un istituto di carità

-IOF hanno distrutto 10 edifici di sicurezza

-IOF hanno raso al suolo almeno 300 domini agricoli

Mentre condanna fortemente i crimini di guerra commessi dalle IOF durante la loro offensiva sulla Striscia di Gaza, il PCHR:

1.Chiede la costituzione di una commssione d'inchiesta per investigare sui crimini commessi dalle IOF contro i civili palestinesi, incluso l'uso di armi internazionalmente proibite.

2.Chiede di persegire legalmente tutti gli ufficiali politici e militari ritenuti responsabili di aver commesso crimini di guerra contro i civili palestinesi

3.Chiede che siano fermate tutte le misure punitive imposte collettivamente alla popolazine civile palestinese nella striscia di Gaza, soprattutto abolendo l'assedio collettivo e assicurando libertà di movimento di persone e beni

4.Ribadisce che i crimini commessi dalle IOF sono espressione evidente non solo di un eccessivo e sproporzionato uso della violenza, ma anche di atti di rappresaglia contro i civili palestinesi

5.Attenendosi alla legge internazionale ed umanitaria ritiene Israele responsabile delle vite dei civili palestinesi in ogni circostanza

6.Chiede alla comunità internazionale di intervenire immediatamente per fermre crimini di questo genere, e si appella alle "alte parti contraenti" alla convenzione di Ginevra,relativa alla protezione di civili in tempi di guerra, per adempiere al loro obbligo (sancito dall'articolo 1 della convenzione) di assicurare il rispetto della convenzione in ogni circostanza e al loro obbligo (sancito dall'articolo 146)di ricercare e perseguire legalmente i responsabili che infrangano la convenzione, tanto quanto le violazioni rappresentate dai crimini di guerra (in accordo con l'articolo 147 della convenzione e con il protocollo aggiunto alla convenzione di Ginevra del 12 agosto 1949 relativo alla protezione delle vittime dei conflitti armati internazionali (Protocollo I).

Traduzione per Infopal a cura di Angela Esposito


qui l'intero articolo di infopal.it dove c'è anche una tabella

siccome sembra che nella striscia di Gaza non ci sia stato nulla, ho messo l'intero articolo...

C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
florizel
Inviato: 27/1/2009 14:21  Aggiornato: 27/1/2009 14:21
Sono certo di non sapere
Iscritto: 7/7/2005
Da: dove potrei stare meglio.
Inviati: 8195
 Re: Sionismo: l’inizio della fine?
Redazzucco
Citazione:
Il problema è far capire al resto degli Israeliani che il sionismo è finito, e che continuando ad appoggiarlo non avranno mai un minuto di serenità.

Il problema è far capire al popolo ebraico, ed al resto del mondo, quali siano le radici del sionismo, e come impunemente lo stato israeliano abbia strumentalizzato, e strumentalizzi tuttora, le centinaia di migliaia di vittime innocenti di quel massacro che fu la persecuzione, perpetuandolo nei confronti dei Paestinesi con lo stesso accanimento, se non peggio.

"Mildenstein era ufficiale superiore delle SS… s’era interessato da molto tempo alla questione ebraica… Fervente sionista, entrò nelle SS. e fu reputato uno dei più qualificati specialisti del Giudaismo. Fu lui che vide per primo l’interesse che si poteva trarre dalle organizzazioni sioniste, specialmente revisioniste… Scrisse una serie di dodici lunghi articoli, molto documenteti, sul quotidiano berlinese Der Angrif di Goebbels, dal titolo Un nazista viaggia in Palestina. Vi esprimeva la sua ammirazione per il Sionismo… e concludeva che “il focolare nazionale” ebreo in Palestina “…indica un mezzo per guarire una ferita vecchia di molti secoli: la questione ebraica”. Per commemorare tale visita fu coniata una medaglia, su richiesta di Goebbels. Una faccia era ornata dalla svastica nazista e l’altra dalla stella di David… Le SS. erano divenute la componente più filosionista del partito nazista». In seguito a questo viaggio il giornale delle SS. Das schwarze Korps proclamò ufficialmente il suo appoggio al Sionismo."

Questo stato di israele incarna sempre meno timidamente l'ideale revisionista di uno dei suoi massimi teorici, Vladimir Jabotinsky:

Jabotinsky si fece interprete della linea dura nei confronti degli Arabi che vivevano in Palestina.

"Egli era consapevole che "l'attaccamento di questa gente alla terra di Palestina" era "paragonabile a quella dei sioux per le loro praterie o degli aztechi per il loro Messico": pertanto non ci si doveva accordare con gli Arabi, ma li si doveva espellere con la forza dalla loro terra per consentire agli ebrei di fondare lo stato ebraico su ambedue le rive del Giordano."

Buon "giorno della memoria" a tutti. E che sia una memoria abbastanza lunga e lucida da non cedere sotto i colpi di una sempre più VERGOGNOSA propaganda.

Per quanto mi riguarda, una domanda: a quando una "giornata della memoria" per Sabra e Chatila?

La scena nel campo di Chatila, quando gli osservatori stranieri vi entrarono il sabato mattina, era come un incubo.

Un dolore che non passa.

"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni

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