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Medicina : L'Uomo malato
Inviato da Redazione il 18/10/2012 22:20:00 (13784 letture)

Ripubblichiamo un articolo di Sergio Brundu – medico, e uno dei “Padri Fondatori” del sito - che sembra cogliere in modo lucido e preciso il cuore del grande problema che, presto o tardi, la nostra società dovrà affrontare: una sostanziale revisione dell’intero paradigma medico-sociale che oggi viene chiamato “medicina moderna”.

L'UOMO MALATO - di Sergio Brundu

Nonostante la malattia sia un fenomeno che si riscontra presso tutti gli esseri viventi (anche le cellule si ammalano), è possibile constatare non solo l'esistenza di un gran numero di patologie che colpiscono esclusivamente l'uomo, ma è anche possibile identificare in esse una specifica modalità evolutiva ed espressiva. Tale constatazione, non trova una spiegazione esauriente in una diversa strutturazione anatomo - funzionale all'interno del regno animale, esistendo forti analogie tra i mammiferi superiori e l'uomo, (non esiste una biochimica specifica dell’uomo).

Il modello animale ha infatti rappresentato in un secolo di medicina positivistica elemento di riferimento nell'analisi della malattia; un concatenarsi di eventi fisici misurabili con altrettanti metodi fisici e biologici. Se le cose stessero diversamente la medicina sperimentale non avrebbe raggiunto cosi notevoli progressi.

Solo l'antropologia consente una chiave di accesso ad una comprensione globale della malattia umana …

… ed ai fenomeni ad essa connessi. Il cervello umano differisce infatti da quello dei mammiferi superiori non solo per la distribuzione della massa cerebrale, ma in particolare per lo sviluppo della neocortex, e per la specificità delle circonvoluzioni frontali e temporali (Spatz,1949).

Il cervello umano, questa sfera vitale, è lo sviluppo della intelligenza, del linguaggio, della coscienza, è la possibilità di strutturare ed integrare in modo originale e peculiare la sfera biologica a quella comportamentale-emozionale “con l’uomo la natura ha inteso creare un nuovo principio di organizzazione”, Gehlen, 1950). Tuttavia i progressi della medicina si sono identificati in modo prevalente con il progresso tecnologico e nell'ultimo secolo per lo più le scuole mediche hanno funzionato come scuole applicate ad una particolare specie biologica e non come scuole di medicina per l'uomo.

Si è proceduto prevalentemente alla cura di una entità biologica senza emozioni, senza comunicazione con i propri simili, priva di interazione sociale, isolata da ogni contesto sociale ed economico; una entità funzionante sulla base di complessi (ed in buona parte sconosciuti) meccanismi di omeostasi biochimica (“L'uomo senza testa”, Pancheri,1980). La scienza medica del XXI secolo ha in parte illuso l'umanità sulle sue potenzialità, sulla capacità di sopravvivenza dell'essere umano, sulle possibilità di interferire nei processi naturali per "correggerli", talvolta all'inseguimento immaginativo di un sogno di immortalità della specie.

Nonostante l'ipertecnicismo taluni gruppi di malattie sono in progressivo aumento, altre compaiono ex-novo, l'allungamento della vita media appare sostanzialmente attribuibile ad un intervento diretto della tecnologia, mentre gli studi epidemiologici mostrano come l'incidenza di molte patologie e la loro modalità espressiva sia solo in parte riconducibile a prefissati schemi fisico-biologici.

I grandi edifici della scienza (ove l'uomo entra misero e timoroso), hanno lavorato privilegiando la medicina tecnicistica e dei grandi risultati, dimenticando la dimensione specificamente umana della malattia, coinvolgente l'individuo a tutti i livelli e non sanabile con nessuna delle grandi conquiste del XXI secolo.

In questa visione almeno in parte distorta del rapporto umano e biologismo diviene dunque preponderante il recupero della scienza medica come scienza unitaria dell'uomo. Una medicina che non sia solo santuario di se stessa, bensi medicina capace di coniugare armonicamente tecnicismo scientifico e cultura umanistica.

Sergio Brundu (Vulcan)


Il GIURAMENTO DI IPPOCRATE

Il Giuramento, di attribuzione controversa, è il primo codice di deontologia medica della storia.

Ippocrate fu il primo a suggerire che le malattie umane non siano il frutto di punizioni divine, ma l'effetto di un'alterazione dell'equilibrio di quelli che erano ritenuti i quattro umori dell'uomo (sangue, flemma, bile nera, bile gialla). Questo enorme passo in avanti ha permesso alla medicina di divenire una scienza razionale e di staccarsi così dalla superstizione.

Ippocrate inoltre sosteneva già al suo tempo che la pulizia del medico giovi al paziente, mentre ancora nella metà del XIX secolo, ad esempio, i medici Phillip Semmelweiss, a Vienna, e Wendell Holmes, negli Stati Uniti, furono allontanati dal loro lavoro perchè consigliavano in continuazione gli altri medici di pulirsi le mani prima di visitare il paziente successivo. (Gran parte delle pesti bubboniche medioevali veniva diffusa dagli stessi dottori, senza saperlo ovviamente, che visitavano pazienti in diversi villaggi). Solo con la teoria microbica di Pasteur, i medici si convinsero finalmente dell'utilità della pulizia come norma fondamentale, oltre che come forma di rispetto verso i pazienti. (M.M.)


GIURAMENTO DI IPPOCRATE – VERSIONE CLASSICA (Grecia, ca. 400 A.C.)

Affermo con giuramento per Apollo medico e per Esculapio, per Igea e per Panacea – e ne siano testimoni tutti gli Dei e le Dee – che per quanto me lo consentiranno le mie forze e il mio pensiero, adempirò questo mio giuramento che prometto qui per iscritto.

Considererò come padre colui che mi iniziò e mi fu maestro in quest’arte, e con gratitudine lo assisterò e gli fornirò quanto possa occorrergli per il nutrimento e per le necessità della vita; considererò come miei fratelli i suoi figli, e se essi vorranno apprendere quest’arte, insegnerò loro senza compenso e senza obbligazioni scritte, e farò partecipi delle mie lezioni e spiegazioni di tutta intera questa disciplina tanto i miei figli quanto quelli del mio maestro, e così i discepoli che abbiano giurato di volersi dedicare a questa professione, e nessun altro all’infuori di essi.

Prescriverò agli infermi la dieta opportuna che loro convenga per quanto mi sarà permesso dalle mie cognizioni, e li difenderò da ogni cosa ingiusta e dannosa. Giammai, mosso dalle premurose insistenze di alcuno, propinerò medicamenti letali né commetterò mai cose di questo genere. Per lo stesso motivo mai ad alcuna donna suggerirò prescrizioni che possano farla abortire, ma serberò casta e pura da ogni delitto sia la vita sia la mia arte. Non opererò i malati di calcoli, lasciando tal compito agli esperti di quell’arte. In qualsiasi casa entrato, baderò soltanto alla salute degli infermi, rifuggendo ogni sospetto di ingiustizia e di corruzione, e soprattutto dal desiderio di illecite relazioni con donne o con uomini sia liberi che schiavi. Tutto quello che durante la cura ed anche all’infuori di essa avrò visto e avrò ascoltato sulla vita comune delle persone e che non dovrà essere divulgato, tacerò come cosa sacra.

Che io possa, se avrò con ogni scrupolo osservato questo mio giuramento senza mai trasgredirlo, vivere a lungo e felicemente nella piena stima di tutti, e raccogliere copiosi frutti della mia arte. Che se invece lo violerò e sarò quindi spergiuro, possa capitarmi tutto il contrario.


GIURAMENTO DI IPPOCRATE – VERSIONE MODERNA (al rispetto del quale sono vincolati tutti i laureati in medicina e chirurgia che esercitino oggi la professione).

Consapevole dell'importanza e della solennita' dell'atto che compio e dell'impegno che assumo, giuro:

* di esercitare la medicina in liberta' e indipendenza di giudizio e di comportamento;
* di perseguire come scopi esclusivi la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell'uomo e il sollievo della sofferenza, cui ispirero' con responsabilita' e costante impegno scientifico, culturale e sociale, ogni mio atto professionale;
* di non compiere mai atti idonei a provocare deliberatamente la morte di un paziente;
* di attenermi nella mia attivita' ai principi etici della solidarieta' umana, contro i quali, nel rispetto della vita e della persona, non utilizzero' mai le mie conoscenze;
* di prestare la mia opera con diligenza, perizia e prudenza secondo scienza e coscienza ed osservando le norme deontologiche che regolano l'esercizio della medicina e quelle giuridiche che non risultino in contrasto con gli scopi della mia professione;
* di affidare la mia reputazione esclusivamente alle mie capacita' professionali ed alle mie doti morali;
* di evitare, anche al di fuori dell'esercizio professionale, ogni atto e comportamento che possano ledere il prestigio e la dignita' della professione. Di rispettare i colleghi anche in caso di contrasto di opinioni;
* di curare tutti i miei pazienti con eguale scrupolo e impegno indipendentemente dai sentimenti che essi mi ispirano e prescindendo da ogni differenza di razza, religione, nazionalita', condizione sociale e ideologia politica;
* di prestare assistenza d'urgenza a qualsiasi infermo che ne abbisogni e di mettermi, in caso di pubblica calamita', a disposizione dell'Autorita' competente;
* di rispettare e facilitare in ogni caso il diritto del malato alla libera scelta del suo medico tenuto conto che il rapporto tra medico e paziente e' fondato sulla fiducia e in ogni caso sul reciproco rispetto;
* di osservare il segreto su tutto cio' che mi e' confidato, che vedo o che ho veduto, inteso o intuito nell'esercizio della mia professione o in ragione del mio stato.

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I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore Albero
tiburon
Inviato: 29/1/2009 11:42  Aggiornato: 29/1/2009 11:42
Ho qualche dubbio
Iscritto: 20/11/2007
Da:
Inviati: 150
 Re: L'Uomo malato
E tutto questo a volte si vende al prezzo di un buon congruo rimborso statale...

Come si pone il filtro all'entrata?



Al sacro fuoco, unica salvezza dei medici e dei giusti...

gnaffetto
Inviato: 29/1/2009 12:36  Aggiornato: 29/1/2009 12:36
Mi sento vacillare
Iscritto: 4/1/2008
Da:
Inviati: 336
 Re: L'Uomo malato
Citazione:
* di curare tutti i miei pazienti con eguale scrupolo e impegno indipendentemente dai sentimenti che essi mi ispirano e prescindendo da ogni differenza di razza, religione, nazionalita', condizione sociale e ideologia politica;


dato che non c'e' scritto "indipendentemente dalle azioni commesse", credo che debba essere presa in considerazione dai medici la possibilita' di non prestare cure a chi si è macchiato di crimini contro l'umanita' o contro persone indifese.

cioe' "penso" che un medico non debba sentirsi obbligato a curare ad esempio un soldato israeliano ferito dopo che questo abbia appena ucciso dei bambini o donne.

che possa essere un deterrente per limitare le cattiverie?

Io_sono
Inviato: 29/1/2009 13:58  Aggiornato: 29/1/2009 13:58
Mi sento vacillare
Iscritto: 16/4/2008
Da: Nürnberg
Inviati: 373
 Re: L'Uomo malato
Veramente uno splendido articolo quello di questo sergio Bundu.
Una grande profonditá umana e professionale.

Non per flammare ,ma vorrei far notare come già Ippocrate (400 anni prima di Cristo, avesse tra le sue regole quella di non far abortire. Segno che con una scelta del genere l´essere cristiani o meno non centra nulla. è una questione di umanità, di essere uomini. Fine OT

x gnaffetto:
Si sta dicendo esattamente l´opposto. Ciò che Ippocrate voleva dire era proprio il rispetto e il servzio per la eprsona umana in sé, al di là del bene o del male che può aver commesso...
Altrimenti hanno ragione quei "genii" (ironico) del governo che chiedono ai medici di rifiutarsi di fornire cure agli extracomunitari non regolari. Quando ti inventi una giustificazione per fare ció allora tutte diventano legittime.

A Ippocrate e a Bundu

drdea
Inviato: 29/1/2009 15:12  Aggiornato: 29/1/2009 15:47
Ho qualche dubbio
Iscritto: 28/7/2005
Da:
Inviati: 99
 Re: L'Uomo malato
Citazione:
Non per flammare ,ma vorrei far notare come già Ippocrate (400 anni prima di Cristo, avesse tra le sue regole quella di non far abortire. Segno che con una scelta del genere l´essere cristiani o meno non centra nulla. è una questione di umanità, di essere uomini. Fine OT


Sì, è vero che questo è il segno che una scelta del genere non c'entri necessariamente (tra l'altro, non per questo diventa "per nulla") con l'essere cristiano.
Ma da ciò a dire che è una questione di umanità, di essere uomini, come si arriva?
Al limite lo sarebbe nel caso in cui si dovesse ritenere che il giuramento di ippocrate coincida con l'etica assoluta (postulando che questa esista, naturalmente).
Non penso che questo mio intervento sia OT, perchè il pensiero che voglio esprimere riguarda proprio l'assolutezza o meno del giuramento di Ippocrate.

agli IT che rendono IT un precedente OT

Al2012
Inviato: 29/1/2009 15:41  Aggiornato: 29/1/2009 15:41
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 25/10/2005
Da:
Inviati: 2158
 Re: L'Uomo malato
Avendo ormai consolidato una mia visione “olistica” (ho piantato un bel paletto) vedo nella malattia la manifestazione di un malessere che non può essere circoscritta solo ed esclusivamente in un determino organo che, a mio avviso, va vista come il frutto di un albero che ha le radici dentro un “terreno” molto più ampio

A mio avviso la “separazione” tra l’esistente che ci appare così evidente è una visione errata, anche se a livello macroscopico può sembrare stupida come affermazione.
Però tale affermazione diventa meno fantasiosa quando si cerca di penetrare dentro le leggi che regolano l’infinitamente piccolo (fisica quantistica) si riesce a comprendere come in realtà esiste un stretto legame tra quello che possiamo definire “interno” ed “esterno” tanto da non poter più distinguerne la differenza.

Questo discorso un po’ confuso è per porre l’accento sul fatto che (sempre secondo la mia visione profana) la malattia che colpisce un determinato organo è il risultato di un malessere che ha origine altrove, che può essere compreso solo se si riesce ad avere una visione più ampia …..

°°°°°°
<< (…) Riprendiamo i cenni storici sulla definizione di Terreno:

Sebbene Pasteur avesse alla fine del XIX secolo, considerata fondamentale questa nozione di “terreno” (celebre la sua frase detta al suo assistente, proprio prima di morire: “Voi avete ragione, il terreno è tutto il microbo è nulla”), essa è stata COMPLETAMENTE abbandonata e dimenticata dalla medicina ufficiale, interpretando male una parte dei suoi lavori di ricerca.
Le sue ricerche confermavano in modo inequivocabile che qualsiasi malattia poteva svilupparsi solo secondo condizioni di ricettività proprie a ciascun individuo (matrice/terreno) e per ricettività si deve estendere fino alla finale manifestazione della patologia.

Da quegli errori di interpretazione è nata la medicina sintomatica che tanto male ha prodotto sulla salute umana in quanto si è “corso” dietro all’agente patogeno, invece di considerare il terreno come sua “madre/matrice”.

Infatti senza l’apposito terreno specifico, l’agente patogeno NULLA può ! e questo “agente” per di più è ospite del terreno che ne è la matrice primordiale. (…) >>
Tratto da: http://www.mednat.org/cure_natur/matrice2.htm

°°°°°°°
Altra citazione da un altro sito web.
Come ho già accennato sono un profano e quindi il giudizio tecnico su quello che suggerisco lo lascio “agli addetti ai lavori” posso solo condividere la visione in senso generale, con la speranza e presunzione di dare in qualche modo qualche indicazione utile e portare a conoscenza alcuni pensieri di altri “addetti ai lavori” ………..

°°°°°°°
<< Plasma umano e plasma marino
studio comparativo delle proprietà terapeutiche dell’acqua di mare
André Passebecq e Jean-Marc Soulier >>
PDF

<< Introduzione: “Il germe è nulla, il terreno è tutto”

Nel corso dell’evoluzione della medicina, la nozione di “terreno” ha avuto un progressivo sviluppo concettuale ed ora occupa un posto preponderante tanto nella ricerca della causa primaria della patologia quanto nello stabilire un modello di terapia che non sia solamente sintomatico o palliativo ma effettivamente curativo.

Il termine “terreno “è, a ragione, legato all’agricoltura: è risaputo che il suolo non è solo il supporto inerte della materia vegetale in fase di crescita , infatti la sua composizione minerale, il suo contenuto microbiotico, la sua struttura e il suo pH influenzano in maniera considerevole le coltivazioni che poi vi si sviluppano.

In modo analogo, oggi, si riconosce come il terreno di un individuo lo predisponga ad un determinato sviluppo psicologico e lo sensibilizzi nei confronti di patologie ben definite .

Dal punto di vista anatomico, il biologo francese Renè Quinton (1866-1925), autore di “Acqua di mare, matrice organica “, ha dimostrato che la composizione e la struttura del terreno organico (ambiente interno) presentano molte similitudini con quelle delle acque di mare, selezionate, elaborate e rigorosamente condizionate in modo tale da ottenere quello che viene chiamato “plasma marino”.

L’oggetto di questo studio è quello di paragonare, da una parte, il terreno umano e gli effetti dovuti ad eventuali suoi squilibri e, dall’altra, il plasma marino, la sua composizione e il suo potenziale vitale; sarà possibile individuare, in questo modo, lo stretto collegamento fra il plasma umano e quello marino e mettere a fuoco gli effetti terapeutici dell’acqua di mare e le sue possibili applicazioni ed utilizzi, in quanto liquido bevibile. >>

“Capire … significa trasformare quello che è"
gnaffetto
Inviato: 29/1/2009 16:03  Aggiornato: 29/1/2009 16:03
Mi sento vacillare
Iscritto: 4/1/2008
Da:
Inviati: 336
 Re: L'Uomo malato
x io_sono

Citazione:
Ciò che Ippocrate voleva dire era proprio il rispetto e il servzio per la eprsona umana in sé, al di là del bene o del male che può aver commesso...


io volevo far notare proprio la differenza tra "condizione" di una persona e "le azioni commesse" da una persona.

ed infatti nel giuramento non c'e' riferimento a come comportarsi a seconda delle azioni fatte dal malato. l'esempio dell'extracomunitario rientra nel caso delle "condizioni" e quindi rientra nel "dovere" di aiutarlo dei medici.

ma se i medici iniziassero a distinguere e quindi ad aiutare (o meno) le persone in base al criterio che queste abbiano fatto del male o no ad altre persone (stupro, tortura, uccisione) forse sarebbe un deterrente in piu' contro la delinquenza e il giuramento salvo.

chi rompe il patto universale di non violenza deve subirne le conseguenze.

ricordo che la discriminante dovrebbe essere proprio tra "condizione" (ricco, povero, bianco, nero, cittadino, extracomunitario, bello, brutto, vecchio giovane.. utti da aiutare indistintamente) e "azione" (violenza fisica verso gli altri esseri umani). sempre secondo la mia opinione.

Io_sono
Inviato: 29/1/2009 16:16  Aggiornato: 29/1/2009 16:16
Mi sento vacillare
Iscritto: 16/4/2008
Da: Nürnberg
Inviati: 373
 Re: L'Uomo malato
Si gnaffetto, avevo capito cosa intendevi.
Ma al di lá delle difficoltà pratiche di una cosa del genere, sarebbe molto più facile per un qualsiasi politico fare l´equazione:
Extracomunitario irregolare=criminale (spacciatore, stupratore, ladro, etc), più che non sui soldati, che "ci difendono", e vedi che "te la prendi in saccoccia".
E ti assicuro che l´equazione è già pensiero di gran parte degli italiani.

Poi ti immagini con i nostri politici? Siccome hanno tutti compiuto violenza fisica nei confronti di noi cittadini (stupro anale plurimo e ripetuto) non potrebbero più essere curati. Pertanto dubito che sia una idea fattibile

drdea
Inviato: 29/1/2009 16:33  Aggiornato: 29/1/2009 16:37
Ho qualche dubbio
Iscritto: 28/7/2005
Da:
Inviati: 99
 Re: L'Uomo malato
Citazione:
Avendo ormai consolidato una mia visione “olistica” (ho piantato un bel paletto) vedo nella malattia la manifestazione di un malessere che non può essere circoscritta solo ed esclusivamente in un determino organo che, a mio avviso, va vista come il frutto di un albero che ha le radici dentro un “terreno” molto più ampio A mio avviso la “separazione” tra l’esistente che ci appare così evidente è una visione errata, anche se a livello macroscopico può sembrare stupida come affermazione. Però tale affermazione diventa meno fantasiosa quando si cerca di penetrare dentro le leggi che regolano l’infinitamente piccolo (fisica quantistica) si riesce a comprendere come in realtà esiste un stretto legame tra quello che possiamo definire “interno” ed “esterno” tanto da non poter più distinguerne la differenza. Questo discorso un po’ confuso è per porre l’accento sul fatto che (sempre secondo la mia visione profana) la malattia che colpisce un determinato organo è il risultato di un malessere che ha origine altrove, che può essere compreso solo se si riesce ad avere una visione più ampia …..


Veramente l'insieme di conoscenze note come la "fisica quantistica" (atteso che sia che le conseguenze che ne derivino saranno (re)legate all'ambito di verità che il sistema introduce: non lo si può ritenere illimitato dal momento che la fisica tutta è una scienza che basa la sua verità su dati sperimentali, limitati e circoscritti, ma ben conosciuti) induce a credere che esista un sistema di fenomeni che, apparentemente diversi, sono in realtà interpretabili come manifestazioni diverse di uno stesso. Che ciò avvenga nella dimensione sub-atomica non deve portare a generalizzare con la dimensione "piccola rispetto ai nostri sensi".
Nella maggior parte dei casi, un fenomeno macroscopico (rispetto alle dimensioni quantistiche) come una patologia ad un organo, è direttamente riconducibile ad un fenomeno locale e altrettanto macroscopico: non è che le considerazioni sulla fisica quantistica suggeriscono in alcun modo di ribaltare necessariamente ogni rapporto causale.
Poi, è vero che un'interpretazione filosofica della fisica quantistica suggerisca un olismo compatibile ad un atomismo, ma questo non deve servire a confonderli.
D'altronde, a rigore, quello che può derivare in ambito filosofico di imperituro ed assoluto dai progressi della fisica è che un metodo d'indagine va concordato e che in questo si ritengono vere le risposte.
Per ricollegare questa prudenza al giuramento di ippocrate, mi sembra evidente che il compimento dello studio degli organismi biologici sia un compito titanico a concludersi con il metodo scientifico. I sistemi biologici sono articolatissimi e forniti di un grado di complessità enorme. Ebbene, il metodo scientifico si è spesso mosso anche nello studio di sistemi complessi, ma senza la pretesa di investigarne le minuzie locali in dettaglio, dandone già per scontata la conoscenza e studiando solo l'emergere coerente di nuovi fenomeni.
Il tipo di risposta che si vuole dalla conoscenza dei sistemi biologici (volere una risposta dalla conoscenza dei sistemi biologici è una vaga definizione di medicina) per decidere dove sono applicabili strategie locali e dove sono applicabili strategie "statistiche" richiede, invece, una conoscenza che ancora non si ha.
Pertanto, brutture sociali a parte (multinazionali del farmaco, baronati della dottrina), ritengo personalmente che la medicina (anche quella "clinica") sia ancora in una fase embrionale di scienza naturale, nella quale il metodo scientifico mi sembra il più appropriato forse non per salvare tanti uomini, ma almeno nell'ottica di procurarsi gli strumenti per farlo in futuro. Infatti, anche sotto questa prospettiva si cerca di definire, in senso moderno, l'etica della ricerca e quella della pratica clinica.

Al2012
Inviato: 29/1/2009 17:42  Aggiornato: 29/1/2009 18:06
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 25/10/2005
Da:
Inviati: 2158
 Re: L'Uomo malato
@drdea

Non era mia intenzione deviare il discorso sulla “fisica quantistica” che del resto posso solo comprendere in parte e solo dal punto diciamo “filosofico”, tanto meno ho mai affermato che la fisica quantistica dica che le leggi della fisica della materia siano false, o scientificamente non valide, come è altrettanto vero che molti concetti “quantistici” sono stati verificati scientificamente e sono pienamente riconosciuti come la “non località” o “entanglement”, ma questo ci porta fuori tema, (per colpa mia) …… cercando di rientrare in tema, ovvero nell’ambito della medicina , è che essa ha una visione puramente circoscritta all’ambito materiale (inteso come materia) trascurando la parte energetica che la compone, ….. si limita in una visione locale organica e molto meccanicistica di un organismo biologico visto più come un assemblaggio di organi come un macchina con i suoi vari componenti (carburatore, biella ecc.), non sono un gran “letterato” e tradurre in frasi il mio pensiero non mi è facile …. Scusami

Posso suggeriti di vedere questo video relativo ad un seminario del biologo cellulare Bruce Lipton, lui si sa spiegare meglio .....

Considero il pensiero di Lipton molto in sintonia con il mio (per quello che può valere),

°°°°°°°
Seminario Bruce Lipton 1/16 (fisica quantistica e medicina)
QUI LINK
°°°°°°°

“Capire … significa trasformare quello che è"
drdea
Inviato: 29/1/2009 17:47  Aggiornato: 29/1/2009 17:56
Ho qualche dubbio
Iscritto: 28/7/2005
Da:
Inviati: 99
 Re: L'Uomo malato
@Al2012
Non riesco ad aprire il link...
OT:
Comunque a me dispiace che tu ti scusi del fatto che ritieni, con umiltà, di non riuscire a definire bene in parole il tuo pensiero. Mi dispiace perché così si potrebbe intendere che io ritenga ciò doveroso, con sott'intesa mia presunzione.
Io cerco di esprimere in termini più espliciti possibile il mio pensiero, con brutte o belle locuzioni non è un dettaglio del quale mi curo: solo con espressioni il meno equivocabili e contraddittorie di quanto mi riesca.

EDIT: Il link non funziona ma l'indirizzo è ricostruibile. Per fare in modo che possano leggerlo tutti, clicca su Edit e aggiungi
url=
dopo
[
e prima di
http://it.youtube.....

Alby-LatoB
Inviato: 29/1/2009 20:05  Aggiornato: 29/1/2009 20:05
Ho qualche dubbio
Iscritto: 11/5/2006
Da: Marostica
Inviati: 124
 Re: L'Uomo malato
* di prestare la mia opera con diligenza, perizia e prudenza secondo scienza e coscienza ed osservando le norme deontologiche che regolano l'esercizio della medicina e quelle giuridiche che non risultino in contrasto con gli scopi della mia professione;

Purtroppo questo punto non viene più preso in considerazione dalla medicina ufficiale: se un medico opera davvero in "scienza e coscienza", come ad esempio molti esperti di cure alternative sul cancro (non mi riferisco solamente a Simoncini), viene denigrato, deriso e buttato fuori dall'ordine.

Ma per aver fatto cosa? Solo per aver agito secondo scienza e coscienza.

Invece tutti quei medici che vanno a lavorare con la stessa etica di un venditore di scarpe (si va da quelli che ti consigliano di prendere il "Multicentrum" che è come bere acqua, anche se lo che lo fanno pagare come l'oro; a quelli che si ostinano a riempire corpi di altre persone con veleni chemioterapici pur sapendo come sono costruite certe statistiche), questi medici con la m minuscola, sono tranquilli e beati. Si limitano ad applicare i protocolli e nessuno gli romperà mai le scatole.

Forse la maggior parte dei medici ha dimenticato completamente cosa vuol dire agire secondo scienza e coscienza. E non posso nemmeno giustificare quelli che per ignoranza e mancata informazione provocano danni agli altri: hanno in mano la vita delle persone perciò non possono comportarsi come operai in una catena di montaggio.

Chi vuole stare in salute deve imparare ad essere il medico di se stesso, informandosi e soprattutto ascoltandosi. La visione espressa nella prima parte dell'articolo la quoto in pieno.
Non si può pensare che sia il corpo ad ammalarsi e basta. C'è un anima e una mente dietro. Finchè non entreremo scientificamente su questi binari faremo tanti danni.
E per chi non conosce l'argomento, scrivetemi pure, i testi che ne parlano scientificamente ci sono tutti, semplicemente li leggono in pochi perchè qualcuno non vuole che se ne parli.

L'interesse della medicina moderna e di far rientrare nei malati anche i sani e di curare il maggior numero di persone possibili... anche se non soffrono di un bel niente!

Sono incazzato, ma con garbo
peonia
Inviato: 29/1/2009 21:26  Aggiornato: 29/1/2009 21:26
Sono certo di non sapere
Iscritto: 26/3/2008
Da: Roma
Inviati: 6677
 Re: L'Uomo malato
basta cercare LA MENTE E' PiU' FORTE DEI GENI e' il video di Lipton lo trovate....
Da vedere e riverdere.....e ancora vedere.....

...Non temete nuotare contro il torrente. E' di un'anima sordida pensare come il volgo, solo perche' il volgo e' in maggioranza... (Giordano Bruno)
aeremita
Inviato: 29/1/2009 22:26  Aggiornato: 29/1/2009 22:26
Ho qualche dubbio
Iscritto: 23/12/2007
Da: Dolceacqua
Inviati: 211
 Re: L'Uomo malato
Il passaggio dal modello meccanicistico a favore di quello olistico, passera' necessariamente da una revisione fondamentale: quella che vede il cuore come una "pompa". Rideranno le generazioni future di noi che apprendemmo e insegnammo per secoli questa scempiaggine.
Andrea

ivan
Inviato: 29/1/2009 22:32  Aggiornato: 29/1/2009 22:33
Sono certo di non sapere
Iscritto: 22/7/2004
Da: Bronx
Inviati: 11520
 Re: L'Uomo malato
Da Le scienze on line:

Citazione:


l lato oscuro della lotta ai tumori

La storia segreta della guerra al cancro

Il libro la racconta mettendo insieme documenti autentici e interviste originali, componendo un'inchiesta dettagliata dai tratti inquietanti.
C'è la storia del Pap test, con cui oggi è possibile diagnosticare per tempo il tumore della cervice uterina nelle giovani donne, che è entrato nella routine dieci anni dopo la dimostrazione scientifica della sua efficacia per non ostacolare i guadagni degli ambulatori privati. C'è la storia della ricerca di un'improbabile sigaretta sicura, finanziata con fondi pubblici, per limitare i danni sui fumatori e soprattutto quelli sulle lobby del tabacco quando non era più possibile continuare ad affermare che fumare è innocuo (la sigaretta sicura, peraltro, fu descritta ed elogiata anche dalle pagine di «Science» e del «Journal of the American Medical Association»). E c'è la storia della pericolosità dell'amianto, oggi finalmente indicato come cancerogeno dopo decenni in cui si è tentennato, facendo finta di non avere dati a sufficienza: proprio a ottobre di quest'anno l'Organizzazione mondiale della Sanità ha ottenuto la firma per la sua messa al bando, nonostante la decisa opposizione del Canada, che della produzione di amianto è leader mondiale.
La denuncia di Davis è accorata, a volte quasi retorica, e non priva di accenni un po' troppo privati alla sua vicenda personale, ai suoi amici, ai suoi genitori e a lei stessa: tutti colpiti da tumori causati, si suppone, da agenti inquinanti ambientali. È la denuncia di una pasionaria, sottolinea nella prefazione del libro Lucio Luzzatto, oncologo e genetista di fama mondiale. Una vibrante accusa contro chi ha corrotto la ricerca biomedica e chi si è fatto corrompere. E ha deciso il trionfo della «scienza dell'incoraggiamento del dubbio»: la medicina che non ha mai prove sufficienti per stabilire i nessi causali, che esita di fronte agli esperimenti su altre specie animali e non si fa convincere dai numeri dell'epidemiologia. Così abbiamo messo da parte la prevenzione, poco redditizia se non francamente antieconomica, come nel caso dell'inquinamento industriale e del tabacco, e abbiamo investito moltissimo nella ricerca di terapie. E lì, nella ricerca di terapie, siamo sempre stati disposti a credere alla statistica e agli studi sugli animali.
Per scrivere questo libro Devra Davis ha impiegato vent'anni. Non perché sia stata lenta con la macchina da scrivere. Ma perché anche lei, come alcuni dei personaggi che descrive, ha subito pressioni per lasciar stare, consigli più o meno interessati a non ficcare il naso in certe faccende. Ora lo ha fatto: non è la prima né l'unica a denunciare la corruzione della ricerca medica sulle questioni ambientali, dice, ma forse questo è il momento giusto per provare a parlarne. Il mondo potrebbe essere a una svolta su questi temi, e la messa al bando dell'amianto sarebbe lì a dimostrarlo.



link

vulcan
Inviato: 29/1/2009 22:35  Aggiornato: 29/1/2009 22:35
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 29/1/2005
Da: Sardigna
Inviati: 2092
 Re: L'Uomo malato
Citazione:
Mazzucco:E’ forse venuto il momento di rispolverare un vecchio articolo di Sergio Brundu


Ma perche?! Durante la mia assenza è successo qualcosa?!

Un saluto a tutti i luogocomunesi conosciuti e meno conosciuti..
ciao Max a presto ...



Anche una analisi storica sullo svolgersi della acquisizione del sapere medico in tutte le sue forme ed in tutte le civiltà antiche e moderne, ci rivela con chiarezza che esso non rappresenta esclusivamente un succedersi più o meno ininterrotto di nuove acquisizioni tecnologiche più o meno corrette più o meno efficaci, ma soprattutto si identifica in una commistione tra filosofia, sapere tecnico, storia e società che poggia profondamente le proprie radici nell’evoluzione stessa del pensiero dell’uomo e nel complesso delle sue manifestazioni materiali e spirituali.

Nell’insieme, questo panorama storico della conoscenza da cui emerge la medicina scientifica, testimonia inequivocabilmente la vocazione umanistica e non solo tecnica di questo sapere che pone come centro prioritario di interesse l’uomo e la sua vita, la malattia e la morte.

Sotto questo profilo la “scienza” medica come scienza dell’uomo, ancor più di altre, non può essere semplicemente sottoposta a mera analisi e descrizione formale di un susseguirsi di regole metodologiche e assunti tecnici, il suo contenuto, infatti, si identifica e si amplifica in un incontro umano e cio configura in qualsiasi momento storico del suo sviluppo, valenze profonde e spesso misconosciute che trascendono largamente la conoscenza esclusivamente organicista e fine a se stessa.

Secondo questa concezione, non può esistere una vera scienza medica fino a quando i paradigmi delle scienze esatte insieme a quelli di molte altre, non siano utilizzati in modo utilitaristico ed unitario, sia in senso teorico che pratico, per una disponibilità compiuta verso la malattia, la sofferenza dell’uomo ed i suoi possibili rimedi.

vulcan

"Indaga le parole a partire dalle cose e non le cose a partire dalle parole." Misone
vulcan
Inviato: 29/1/2009 22:37  Aggiornato: 29/1/2009 22:37
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 29/1/2005
Da: Sardigna
Inviati: 2092
 Re: L'Uomo malato
Riguardo ad Ippocrate coerentemente anche ad un orientamento umanistico, e non a caso, ma in continuum storico con il passato, è la stessa medicina Ippocratica con il suo giuramento, nel momento di divaricazione tra filosofia e medicina razionalistica, a porre le basi di un saper medico come “scienza” per l’essere umano, sia in funzione di un ordine fondato sulla ragione che in relazione ad una predisposizione etico antropologica avente come nucleo prioritario l’incontro dell’uomo con l’uomo.

E’ attraverso il modello di interazione medico – paziente, dunque, che “oggi come ieri” si caratterizza la centralità di questa scienza umana e solo in questa relazione è possibile individuare il fulcro di una prospettiva di sviluppo coerente ai principi ispiratori originari.

Di fatto, nella attuale “crisi” sia di identità che di metodologica della medicina moderna, in molti settori è possibile identificare una tensione costante che coinvolge questi due “protagonisti”, (medici e pazienti) entrambi alla ricerca possibilmente di una nuova dimensione comunicativa capace di colmare la separazione e frattura ormai consolidata tra malattia e uomo, tra sapere ed esercizio del sapere.

Al primo è richiesta l’adozione di nuovi modelli comportamentali coerenti ad un approccio anche umanistico; empatia, risonanza “affettiva” e prudente riserva concettuale sul dato scientifico spesso mutevole e relativo, al secondo, ed in relazione alla sua stessa esistenza, l’abbandono definitivo di una visione strettamente “magica”, di o di pretesa incondizionata nei confronti della tecnologia medica capace di indurre al malinteso di aspettative spesso irrisolvibili.

"Indaga le parole a partire dalle cose e non le cose a partire dalle parole." Misone
vulcan
Inviato: 29/1/2009 22:38  Aggiornato: 29/1/2009 22:38
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 29/1/2005
Da: Sardigna
Inviati: 2092
 Re: L'Uomo malato
Nel tempo attuale dell’iper tecnicismo mediatico, illusoriamente rappresentato dai capitali economici delle industrie del farmaco e dalle grandi conquiste tecnologiche di istituzioni scientifiche internazionali più o meno accreditate, dove, questi nuovi “dei” hanno prepotentemente sostituito quelli del mondo antico, si è andata forgiando una “scienza” medica in gran parte “priva di anima” o fine a se stessa, dove l’uomo è diventato per lo più un organo da curare, una cellula da far crescere sotto il microscopio.

Procedendo in questa direzione si è provveduto alla formazione professionale di “stregoni” moderni capaci di aderenza a “precisi” protocolli diagnostico terapeutici e tuttavia spesso impossibilitati ad una comprensione globale dell’uomo quale componente determinante di una professione medica compiuta nella sua totalità.

Al futuro medico viene insegnato esclusivamente in modo primario, unico e soprattutto acritico, la modalità di acquisizione della nozione scientifica più recente in modo che egli al momento più opportuno possa giustamente porla in pratica come soluzione acquisita “totale” e “certa” fino a prova contraria.

Nel contempo, nei “santuari” della medicina scientifica si dimentica spesso la differenza sostanziale tra

sapere ed esercizio del sapere,

tra scienza e conoscenza,

tra certezza del sapere e provvisorietà del sapere,

tra soma e macchina

tra malattia e malato

tra organo e persona

"Indaga le parole a partire dalle cose e non le cose a partire dalle parole." Misone
vulcan
Inviato: 29/1/2009 22:39  Aggiornato: 29/1/2009 22:39
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 29/1/2005
Da: Sardigna
Inviati: 2092
 Re: L'Uomo malato
Dunque, lo “scienziato” si concentra unicamente sul suo sapere tecnicistico, nel tentativo spasmodico di ampliarlo e perfezionarlo, finendo spesso per dimenticarne origine e provenienza, rinunciando in questo modo ad una rivisitazione del tempo passato non solo quale irrinunciabile indicatore del percorso scientifico nel tempo presente, ma anche quale possibile fonte ispiratrice sulla applicazione “estensiva” della sua stessa conoscenza.

Sorprendentemente, al contrario, una riflessione sul percorso conoscitivo della scienza ed anche del sapere medico, consente di identificare momenti rivoluzionari e radicali nonché capovolgimenti di fronte insospettabili, quasi a sottolineare la precarietà ed instabilità delle conquiste concettuali, spesso considerate a torto inoppugnabili e incontestabili.

“…la maggior parte della grandi scoperte scientifiche ha avuto luogo quando qualcuno ha messo in dubbio quello che fino ad allora tutti avevano considerato indiscutibile: la scoperta scientifica avviene quando ad un certo punto qualcuno si stupisce , si meraviglia”… (Erich Fromm. L’alienazione del pensiero e della scienza – 1957).

"Indaga le parole a partire dalle cose e non le cose a partire dalle parole." Misone
drdea
Inviato: 30/1/2009 0:28  Aggiornato: 30/1/2009 11:54
Ho qualche dubbio
Iscritto: 28/7/2005
Da:
Inviati: 99
 Re: L'Uomo malato
Citazione:
Dunque, lo “scienziato” si concentra unicamente sul suo sapere tecnicistico, nel tentativo spasmodico di ampliarlo e perfezionarlo, finendo spesso per dimenticarne origine e provenienza, rinunciando in questo modo ad una rivisitazione del tempo passato non solo quale irrinunciabile indicatore del percorso scientifico nel tempo presente, ma anche quale possibile fonte ispiratrice sulla applicazione “estensiva” della sua stessa conoscenza. Sorprendentemente, al contrario, una riflessione sul percorso conoscitivo della scienza ed anche del sapere medico, consente di identificare momenti rivoluzionari e radicali nonché capovolgimenti di fronte insospettabili, quasi a sottolineare la precarietà ed instabilità delle conquiste concettuali, spesso considerate a torto inoppugnabili e incontestabili. “…la maggior parte della grandi scoperte scientifiche ha avuto luogo quando qualcuno ha messo in dubbio quello che fino ad allora tutti avevano considerato indiscutibile: la scoperta scientifica avviene quando ad un certo punto qualcuno si stupisce , si meraviglia”… (Erich Fromm. L’alienazione del pensiero e della scienza – 1957).

Senza dover più o meno squalificare un metodo d'indagine della realtà (visto che, per definizione, non include in se alcuna gnosis) con lo scopo di riuscire a descrivere il difetto (o l'auspicio, se con accezione positiva) evidente, secondo me è sufficiente solo notare che l'epistemologia medica è indubbiamente materia molto più delicata di quanto non lo sia in un'altra scienza naturale, per il fatto che l'interazione del metodo con l'oggetto della conoscenza necessita di accorgimenti unici. Mentre in una scienza esatta, supponiamo la fisica, l'esperimento è in un'area relativamente poco delicata sotto il profilo etico, lo stesso non si può, ovviamente, dire della medicina, laddove l'oggetto stesso della conoscenza si sovrappone alle dimensioni umane del paziente e della relazione dell'operatore scientifico con il soggetto della sua conoscenza.
Ancora, mentre nelle scienze esatte è abbastanza facile assecondare la tendenza della conoscenza a frammentarsi in teoria e tecnica, lo stesso non è praticabile fruttuosamente nella medicina. Per rimanere nello stesso esempio, è indubbio che un sinergia di fisici teorici e sperimentali porti a risultati garantiti mentre lo stesso vantaggio non si può osservare sul paziente analizzando l'interazione fra, detta trivialmente, biologo e primario.
Per gli stessi motivi e per la prudenza necessaria nel riflettere costantemente sul risvolto etico di ogni passaggio, non sono così convinto che sia opportuno affidarsi nella scienza medica all'auspicio di rivoluzioni copernicane a tutti i costi, ritenendole pur una componente naturale dell'epistemologia. Invece, personalmente penso che sia necessario e più urgente (direi proprio prioritario) ri-orientare con metodo rivoluzionario tutti gli aspetti sociali legati al progresso della conoscenza medica (modello di formazione, sanità, distribuzione delle risorse di ricerca, effetti del potere economico, ecc.) verso l'obiettivo del paziente (e su questo penso che molti la pensino in maniera analoga anche in relazione a tutti gli altri aspetti della società umana) e, solo in un secondo momento, valutare "al netto" la reale portata del metodo epistemologico, evitando in questo modo forzature antiscientifiche.

Red_Knight
Inviato: 30/1/2009 1:57  Aggiornato: 30/1/2009 1:57
Sono certo di non sapere
Iscritto: 31/10/2005
Da:
Inviati: 3121
 Re: L'Uomo malato
Quoto in toto l'ultimo intervento di DrDea.

Citazione:
Invece, personalmente penso che sia necessario e più urgente (direi proprio prioritario) ri-orientare con metodo rivoluzionario tutti gli aspetti sociali legati al progresso della conoscenza medica (modello di formazione, sanità, distribuzione delle risorse di ricerca, effetti del potere economico, ecc.) verso l'obiettivo del paziente (e su questo penso che molti la pensino in maniera analoga anche in relazione a tutti gli altri aspetti della società umana) e, solo in un secondo momento, valutare "al netto" la reale portata del metodo epistemologico, evitando in questo modo forzature antiscientifiche.


Specialmente questo passaggio.
La scienza medica non sarà mai una scienza esatta né una scienza libera finché rimarrà in piedi il modello dell'attuale rapporto medico-paziente: lo sciamano cui si rivolgono i profani o nella migliore delle ipotesi un sant'uomo che "si degna" di curare i miseri mortali. Quando sarà concepito come un tecnico specializzato al servizio di persone comunque informate sulla Salute in generale, allora sì che saranno tempi gloriosi per la medicina. Al giorno d'oggi, anche senza tener conto delle forzature dettate da interessi economici, la scienza medica è in mano agli astrologi.

Al2012
Inviato: 31/1/2009 23:12  Aggiornato: 31/1/2009 23:12
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 25/10/2005
Da:
Inviati: 2158
 Re: L'Uomo malato

“Capire … significa trasformare quello che è"
Al2012
Inviato: 1/2/2009 15:19  Aggiornato: 1/2/2009 15:19
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 25/10/2005
Da:
Inviati: 2158
 Re: L'Uomo malato
cito: Vulcan
°°°°°°°
<< “…la maggior parte della grandi scoperte scientifiche ha avuto luogo quando qualcuno ha messo in dubbio quello che fino ad allora tutti avevano considerato indiscutibile: la scoperta scientifica avviene quando ad un certo punto qualcuno si stupisce , si meraviglia”… (Erich Fromm. L’alienazione del pensiero e della scienza – 1957) >>.
°°°°°°°

Di seguito un punto di “vista” diverso in merito alla tipologia e somministrazione degli effetti del farmaco, inviando nell’organismo solo “l’informazione” racchiusa nel farmaco senza il supporto biologico/chimico della sostanza che è o può essere causa di effetti dannosi.

Vero ? Falso ? E’ in fase sperimentale ? Sono i primi passi verso una visione più “fine sottile”, il passaggio da una visione della vita concentrata sulla “massa”, ad una visione della vita che prende anche in considerazione l’aspetto energetico che compone la massa.

Un salto quantico, o più semplicemente porsi ad osservare le cose da un altro punto di vista ….


°°°°°°°
Filmato: I FARMACI DEL FUTURO

Citazione:
°°°°°°°
<< Il medico torinese, Dr. Massimo Citro, già noto ai media perchè impegnato anche nel sociale per la campagna dell’abolizione del Numero Chiuso dalle Università italiane, nella sua veste di Medico e Ricercatore, ha presentato il Trasferimento Farmacologico Frequenziale (TFF), scoperto da lui e dal suo gruppo di Ricerca.

Il TFF trasferisce per via elettromagnetica le proprietà terapeutiche di molti farmaci chimici senza doverli somministrare, se non in forma di segnali efficaci, innocui e privi di effetti tossici e collaterali, che sostituiscono il farmaco stesso.

Per questo motivo, una delegazione dell’IDRAS (il Presidente Dr. Massimo Citro; la Vicepresidente Dr.ssa Agnese Cremaschi; e la Sig.ra Adele Molitierno, Segretaria del Presidente) su invito dell’Istituto di Ricerca HADO di Tokyo diretto dal Dr. Masaru Emoto, si era recata a Tokyo nei giorni 1-11 di ottobre 2008 per eseguire esperimenti sulla tecnica del TFF misurata attraverso la tecnologia giapponese della cristallizzazione dell’acqua.
Quindi la visita del Dr. Emoto a Torino per incontrare l’equipe guidata da Massimo Citro.

Ai lavori di Tokyo aveva partecipato e presenziato il Prof. Ervin Laszlo, eminente Filosofo della Scienza, due volte candidato Premio Nobel, Presidente e Fondatore del Club di Budapest (al quale appartengono, tra gli altri, il Dalai Lama e Mikhail Gorbaciov) insieme alla Dr.ssa Maria Sagi di Budapest.
Si è trattato d’incontri di eccezionale importanza.

Dell’importanza di tale evento è stato informato l’Ambasciatore d’Italia in Giappone, Dr. Vincenzo Petrone, al quale abbiamo chiesto d’inoltrare i documenti della nostra scoperta al Ministro giapponese della Ricerca, al Capo del Governo giapponese e alle Altezze Imperiali: l’Imperatore Akihito e il Principe Akishinonomiya, (anche in quanto biologi entrambi) e al Principe Hironomiya che è interessato alla fisica dell’acqua.

La collaborazione tra gli Istituti di Ricerca HADO di Tokyo e IDRAS di Torino continuerà nell’ambito di una sempre migliore cooperazione tra Italia e Giappone.

Come la Libertà di Scelta, anche la Ricerca non può e non deve avere limitazioni o confini. E’ libera. >>

°°°°°°°°°°°°°
Di seguito inserisco altri link per chi volesse approfondire …..

TFF:SIAMO OLTRE LO SPECCHHIO?

CITRO M., PAPETTI G., RIEFOLO M., SACCHI R., VINATTIERI C.
Istituto di Ricerca “Alberto Sorti” (IDRAS), Via Bossi 1, Torino, Italia.

°°°°°°°
@ Vulcan (OT: Erich Fromm: Avere o Essere)

“Capire … significa trasformare quello che è"
Al2012
Inviato: 2/2/2009 14:54  Aggiornato: 5/2/2009 23:18
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 25/10/2005
Da:
Inviati: 2158
 Re: L'Uomo malato

“Capire … significa trasformare quello che è"
Al2012
Inviato: 5/2/2009 23:20  Aggiornato: 6/2/2009 0:28
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 25/10/2005
Da:
Inviati: 2158
 Re: L'Uomo malato
Censis: al 23% degli italiani piace la medicina non convenzionale, (se non sbaglio il secondo partito d’Italia)

TRATTO DA QUI
°°°°°°°
<< (…) Una fetta importante di cittadini che, convinti dell'efficacia delle cure non convenzionali (MNC), le utilizzano nonostante debbano pagarle di tasca propria.
"Proprio perché sia le terapie che le visite non sono rimborsate dal Servizio sanitario nazionale e dunque non gravano sui bilanci pubblici, si stima che ciò possa far risparmiare al Ssn, in termini di ricoveri e altre prestazioni evitate, ben 40 milioni di euro, come risulta da dati di Omeoimprese". (…)>>

<< (…) "L'Organizzazione Mondiale della Sanità (….…) ha emanato la Dichiarazione di Pechino sulla Medicina Tradizionale in cui si richiede, tra l'altro, la necessità di azione e cooperazione da parte della comunità internazionale, dei governi, nonché dei professionisti e degli operatori sanitari, per assicurare un utilizzo corretto della medicina tradizionale come componente significativa per la salute di tutti i popoli, in conformità con le leggi dei singoli paesi.

Le istituzioni italiane non hanno finora voluto né sono state capaci di mettersi al passo con questa realtà sociale ampiaente diffusa, disattendendo anche la Risoluzione sulle Medicine Non Convenzionali emanata sia del Parlamento Europeo (1997) che del Consiglio d'Europa (1999), né adottando il Piano strategico sulle medicine tradizionali, complementari e alternative dell'OMS (2002)".

"Le MNC - prosegue l'esperto - sono state incluse nel Settimo programma quadro per la ricerca e lo sviluppo dell'Unione Europea emanato dal Parlamento Europeo.

Se inoltre consideriamo che almeno quattro milioni di italiani cercano informazioni sulla salute in Internet e che, nel giro di tre anni, le persone che usano il web come principale fonte di notizie mediche sono passate dal 2,8% al 13% del totale, è fondamentale garantire al cittadino professionisti competenti e debitamente registrati in appositi albi.

Va quindi riconosciuta la 'DOPPIA LIBERTÀ' DI SCELTA TERAPEUTICA DEL SINGOLO E DI CURA DA PARTE DEI MEDICI, adempiendo compiutamente allo spirito dell'art. 32 della Costituzione.

E' quindi urgente e indifferibile l'intervento legislativo del Parlamento, al fine dell'approvazione, dopo venti anni di attesa, di una legge quadro nazionale sulle MNC". >>

Edit: Ancora questo, e poi smetto ……….

VACCINAZIONE E MEDICALIZZAZIONE DELLA VITA

<< (…) Roberto Gava è medico chirurgo omeopata con specializzazione in farmacologia e tossicologia: una autorità nazionale in ambito vaccinale e autore di decine di pubblicazioni scientifiche.

Il titolo della sua relazione era “Le vaccinazioni pediatriche: etica e potere delle vaccinazioni”.

Quasi impossibile è riassumere una conferenza di circa 1 ora, con decine di grafici e centinaia di dati ufficiali, ma quello che merita una sottolineatura è il concetto stesso di vaccinazione.

“Potremo accettare – ha detto Gava - le vaccinazioni eseguite in un certo contesto, cioè secondo le acquisizioni medico-scientifiche più recenti (concetto di scienza), nel rispetto della salute presente e futura dell’individuo (concetto di etica), adattate nel loro tipo, numero, età di inizio, modalità di somministrazione (personalizzazione), nel rispetto di bisogni, disponibilità, volontà e libertà di scelta del soggetto (libertà), dopo aver tenuto un vero consenso informato (informazione).

Mentre dovremo essere contrari alle vaccinazioni se vengono eseguite come imposizione coercitiva (obbligo), secondo acquisizioni mediche obsolete non più accettabili (preconcetti: ‘le vaccinazioni fanno solo bene e non si discute’), in modo lesivo per la salute psicofisica presente e futura della persona (c’è un danno in bambini sani), non adattate nel loro numero, tipo, età di inizio e modalità di somministrazione (massificazione), senza rispetto di bisogni, disponibilità, volontà e libertà di scelta del soggetto e senza aver ottenuto un vero consenso informato.” (…) >>
(…)

°°°°°°°

Il sano è un malato che non sa di esserlo

<< La seconda relazione dal titolo “Medicalizzazione della vita e comunicazione sanitaria”
è stata tenuta dal prof. Domenighetti,
docente in due università svizzere (Losanna e Lugano) e responsabile per oltre tre decadi della Sanità del Ticino.

Il professore ha dichiarato che oggigiorno assistiamo ad una dinamica che mira a trasformare i sani in ammalati. (…) >>

<< (…) L’epigenetica (“oltre/sopra la genetica”) afferma da decenni che “non siamo schiavi dei nostri geni”, perché “i geni dipendono dall’ambiente” (interno ed esterno). I geni possono modificarsi in base al nostro modo di pensare e alimentarci, allo stress ambientale o all’ambiente familiare, al credo religioso, allo stato sociale, ecc.

Ecco la medicalizzazione della vita: ancora prima di nascere siamo malati e destinati a manifestare quella malattia!

D’altronde, una persona sana viene considerata una persona malata che non sa di esserlo e le lobbies del farmaco si premurano di ricordarcelo in ogni momento.

Questa strategia ha lo scopo di spegnere le speranze e le prospettive di una vita migliore; significa creare le condizioni mentali ed emozionali affinché proprio quella patologia si sviluppi. (…)>>

<< (…) Concludo con un titolo emblematico pubblicato dal New York Times nel 2007:

“Quello che ci fa ammalare è un’epidemia di diagnosi” (New York Times, 2007)

“Epidemia di diagnosi”, per la quale però, non esiste alcun vaccino ……

Se non quello della presa di coscienza, chiamata piena consapevolezza. (…) >>

“Capire … significa trasformare quello che è"
Lv78
Inviato: 18/10/2012 23:33  Aggiornato: 18/10/2012 23:33
Ho qualche dubbio
Iscritto: 24/1/2011
Da:
Inviati: 107
 Re: L'Uomo malato
Per chi vuole conservare la propria salute e/o migliorarla o risolvere svariate patologie che secondo la medicina ufficiale sono inguaribili (sì, inguaribili ma guarda un po' possono essere tenute sotto controllo - ma non risolte - con i farmaci, il solito remunerativo discorso del tenere a bada i sintomi senza eliminarne le cause, che in sostanza corrisponde al prendere farmaci a vita), consiglio l'igienismo e questo blog:
http://valdovaccaro.blogspot.it/
La salute è vostra e solo voi potete gestirla al meglio!

cibernoid
Inviato: 19/10/2012 7:52  Aggiornato: 19/10/2012 7:52
Ho qualche dubbio
Iscritto: 19/9/2010
Da:
Inviati: 67
 Re: L'Uomo malato
In un sistema piramidale, tanto la creazione di nuove malattie quanto la cura delle stesse vengono gestite dal vertice della piramide.

Taglia la testa e avrai già debellato il 90% delle malattie. Alle restanti ci pensa il sistema immunitario.

DjGiostra
Inviato: 19/10/2012 13:59  Aggiornato: 19/10/2012 13:59
Sono certo di non sapere
Iscritto: 11/1/2009
Da: Brignano G.D'Adda
Inviati: 5481
 Re: L'Uomo malato
@Vulcan:
Piacere di conoscerti e complimenti vivissimi per il tuo articolo.
PS:
Avevo sempre sentito parlare del giuramento ma mai l'avevo letto.
Ho imparato qualcosa di nuovo..

Meglio un dubbio certo che una falsa certezza !!(Nisoli Damiano)
Da oggi chiamatemi Top Gun Su A320 !!

Il rispetto nasce dal rispetto
f_z
Inviato: 19/10/2012 14:57  Aggiornato: 19/10/2012 14:57
Mi sento vacillare
Iscritto: 16/1/2012
Da: Un mondo popolato da (troppi)pezzi di merda
Inviati: 958
 Re: L'Uomo malato
Citazione:
In questa visione almeno in parte distorta del rapporto umano e biologismo diviene dunque preponderante il recupero della scienza medica come scienza unitaria dell'uomo. Una medicina che non sia solo santuario di se stessa, bensi medicina capace di coniugare armonicamente tecnicismo scientifico e cultura umanistica.


Articolo interessante.
La frase sopra pero' non mi convince parlando di "tecnicismo scientifico" nel senso che ci sono tante cose che rendono la medicina moderna tutto tranne che "scientifica", in quanto ormai per lo piu' basata su dogmi tipo:

- i vaccini prevengono le malattie
- se hai un problema nell'organo/zona x allora la causa e' nella zona x
- gran parte delle malattie sono causate da cattivissimi "virus"

e cosi' via.

In realta' con la scienza medica in mano alle industrie farmaceutiche & c abbiamo la completa distruzione della vera scienza, rimpiazzata da una "scienza del profitto" che non fa altro che inventare nuovi modi di sfruttare commercialmente malesseri veri o presunti della popolazione, o i comportamenti "diversi" (vedi psichiatria).

Inoltre questa industria e' responsabile di una buona parte delle malattie oggi conosciute, causate direttamente dai loro "rimedi" o dai prodotti alimentari venduti dai loro consociati.

Una cosa del genere non si puo' cambiare: va abbattuta e rifondata da zero.

Codardo e' il soldato che "esegue gli ordini".

Eroe e' il soldato che ha il coraggio di sparare in faccia ai suoi "superiori".

Peccato che i soldati siano tutti scelti minuziosamente tra gli appartenenti alla prima categoria.
ohmygod
Inviato: 19/10/2012 18:38  Aggiornato: 19/10/2012 18:38
Sono certo di non sapere
Iscritto: 16/10/2007
Da:
Inviati: 3652
 Re: L'Uomo malato
Strano mondo quello in cui dietro a ogni sigla non vi è altro che avidità spacciata
per bene comunitario.

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=53032

Jurij
Inviato: 19/10/2012 19:33  Aggiornato: 19/10/2012 19:33
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 8/11/2009
Da: Galvatron
Inviati: 2359
 Re: L'Uomo malato
Lv78, eccezzionale quella Johanna QUAAS, 86 anni !

Dove ci sono attentati ci sono servizi segreti.

Non scarto mai nessuna ipotesi perché un domani potrebbe andare a sostegno di un'altra rendendola così più possibile.

Chi ha le competenze (potere di decidere) ha le responsabilità.
Lv78
Inviato: 19/10/2012 22:46  Aggiornato: 19/10/2012 22:47
Ho qualche dubbio
Iscritto: 24/1/2011
Da:
Inviati: 107
 Re: L'Uomo malato
Jurij, non avevo mai sentito di questa signora.
Ho cercato su google e ho visto che è una brava ginnasta nonostante l'età.
Ma ha a che fare con l'alimentazione l'ottima forma di questa arzilla nonnina?
Hai informazioni al riguardo?

dr_julius
Inviato: 20/10/2012 0:12  Aggiornato: 20/10/2012 0:12
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 11/8/2006
Da:
Inviati: 1637
 Re: L'Uomo malato
Un articolo molto interessante. I miei complimenti a Vulcan.

Vulcan ha detto Citazione:

Al futuro medico viene insegnato esclusivamente in modo primario, unico e soprattutto acritico, la modalità di acquisizione della nozione scientifica più recente in modo che egli al momento più opportuno possa giustamente porla in pratica come soluzione acquisita “totale” e “certa” fino a prova contraria.


Vero. Tuttavia c'è anche un altro enorme ingombrante ostacolo all'esercizio della Ars Medica e cioè la comparsa della Medicina Difensiva.
Per cui è vero che è acritico l'insegnamento quanto sempre più rivolto ad "arrivare al punto che egli, il Medico, al momento più opportuno possa giustamente difendersi dalle accuse di non aver compiuto la scelta migliore per il paziente". E proprio per questo, in onore alle possibili accuse di un avvocato, il Medico è portato sempre più a doversi procurare prove della sua azione, secondi pareri, consulti e a dettagliare pignolescamente gli stadi di gravità della patologia ... ma per fare questo lascia il paziente seduto lì di fronte a lui, solo, nascosto dietro lo schermo del PC dove il Medico consulta i gradi di raccomandazione dell'ultima Linea Guida.

Gli avvocati stanno rovinando la Medicina. Per non parlare dell'altra bella spallata dovuta alla teoria dominante del Pensiero Unico dei Manager delle Aziende Sanitarie (ASL): per costoro contano i numeri, le statistiche e poco importa se il paziente stia peggio o meglio o abbia disagi. Il concetto di cura è solo un numero da raggiungere per non stare fuori dai parametri nazionali, in spregio di qualunque circostanza occasionale o particolare.

Un esempio piccolo piccolo e di facile comprensione: per avere un maggior numero di visite nelle statistiche chiedevano all'oculista di effettuare un esame per volta e di avere un appuntamento che durasse per tutti i pazienti 10 minuti: oggi misurazione vista, tra 20 giorni il paziente tornava e altri dieci minuti per il fundus, dopo altri 20 giorni un'altra indagine. Fino a poco prima si faceva una unica visita di 30 minuti... Cambia molto per il paziente doversi recare tre volte in ambulatorio, ma predomina l'esigenza del Manager di avere numeri "allineati" ai parametri richiesti.

Per rifornire di elettricità un terzo dell’Italia, un’area equivalente a 15 centrali nucleari da un gigawatt, basterebbe un anello solare grande come il raccordo di Roma. (Carlo Rubbia)
Sguerguenz
Inviato: 20/10/2012 11:59  Aggiornato: 20/10/2012 11:59
Ho qualche dubbio
Iscritto: 15/7/2011
Da:
Inviati: 129
 Re: L'Uomo malato
Citazione:
Posso suggeriti di vedere questo video relativo ad un seminario del biologo cellulare Bruce Lipton, lui si sa spiegare meglio .....

Grazie per aver segnalato il link di questa conferenza il cui contenuto é per me spunto di riflessioni, considerazioni e in qualche modo conferme.
Ero sicuro della validità della medicina olistica. Ora in qualche modo ne ho le prove, come ho le prove dell'importanza della meditazione per la salute e l'equilibrio umano.

Chi non conosce la verità è uno stolto, ma chi, conoscendola, la chiama menzogna è un delinquente. Bertolt Brecht

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