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Iraq : LA MORTE DI BALDONI
Inviato da Redazione il 27/8/2004 13:31:56 (3533 letture)

La morte di Baldoni

27.08.04 - C‘è qualcosa di molto diverso in questo omicidio, lo sentiamo tutti. C’è di colpo un senso di cruda realtà, che ha preso il posto di quello scetticismo diffuso con cui ormai accoglievamo quasi tutte le notizie che ci arrivavano dall’Iraq.

E non certo per colpa nostra: dopo la sceneggiata in troppe puntate dei tre italiani ricomparsi giusto in tempo per votare, in qualche modo ci si aspettava che anche per Baldoni la verità fosse diversa da ciò che ci si diceva.

E invece nel suo caso è stato tutto semplicissmo, tutto lineare, ...

... tutto secondo manuale: rapimento, richiesta, rifiuto, esecuzione. Tutto semplice, tutto crudo, e di colpo tutto vero.

Rimane ora da domandarsi dove possa stare il cui prodest in una operazione che garantiva fin dall’inizio, per chiunque l’avesse pianificata, un finale tragico, e quindi inutile. Ma in casi come questo la verità può anche essere molto più piccola e meschina di quello che si immagina.

Berlusconi ne ha subito approfittato per generalizzare come solo lui sa fare, parlando di “un atto che non ha nulla di umano e che d'un colpo cancella secoli di civiltà per riportarci ai tempi bui della barbarie”. Ma proprio questo suo lapsus freudiano, rivelatore di un desiderio ormai nemmeno più tanto inconscio, suggerisce come questa volta non ci debba essere nessun disegno da proteggere, nessuna strategia da cammuffare, nessun secondo fine da nascondere.

Che poi lui abbia voluto anche proclamare la “ferma determinazione a combattere il terrorismo dovunque e in tutte le forme in cui si manifesti'', quando lui stesso è il primo ministro del paese invasore che avrebbe motivato proprio quell’assassinio, è una tipo di distrazione al quale ormai non facciamo più caso.

Resta invece il fatto che in qualche modo, al di là delle parole, anche il tono di Berlusconi – persino il tono di Berlusconi - sembrava vero.

Forse, se mai Baldoni ci avrà fatto un ultimo regalo, sarà stato quello di riportare tutti coi piedi per terra, sbattendoci in faccia una realtà che avevamo ormai dimenticato. Combattere, soffrire, morire, stavano diventando per noi parole vuote, da tanto ne hanno abusato negli ultimi mesi politici e giornalisti insieme.

Ora invece, toccati nel profondo dallo sguardo pulito di quell’uomo, sappiamo di nuovo cosa sia la realtà, e diventerà più difficile propinarci quintali di bufale giornaliere, come stava accadendo ormai da troppo tempo. Almeno quello.

Massimo Mazzucco

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I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore Albero
DIVA
Inviato: 30/8/2004 1:23  Aggiornato: 30/8/2004 1:23
Mi sento vacillare
Iscritto: 11/6/2004
Da:
Inviati: 530
 C'é da riflettere
Sono un vecchio amico di Enzo Baldoni, e in questa storia c'è qualcosa che non quadra..." di Bruno Ballardini 27 Aug 2004 Riceviamo e immediatamente pubblichiamo "Sono un vecchio amico di Enzo Baldoni ed ho seguito tutto quello che è accaduto dall'inizio tenendo anche contatti con osservatori di Londra e medici iracheni. Vorrei dare un minuscolo e invisibile contributo alla ricostruzione dei fatti, nella speranza che per il mio amico Enzo venga ristabilita un po' di verità. Quello che colpisce è come mai la stampa italiana non sia in grado di fare giornalismo investigativo e collegare indizi peraltro già esistenti. Posso capire Pino Scaccia della RAI, con cui ho avuto diversi scambi, che, trovandosi sul posto non può andare oltre alle considerazioni concesse a qualsiasi giornalista "embedded". Ma voi potete fare senz'altro di più. Faccio un esempio: Su La Repubblica del 25 agosto uscì la notizia: "ROMA - Baldoni potrebbe essere nelle mani degli ex servizi segreti di Saddam. Lo sostiene l'intelligence italiana che sta lavorando per la liberazione del freelance rapito in Iraq. Secondo una fonte qualificata, la priorità è in questo momento trovare il canale giusto per 'interloquire' con il gruppo di sequestratori formato "almeno in parte" da uomini degli ex servizi o comunque dai fedelissimi del raìs di Bagdad". Mentre già dal 18 agosto Enzo scriveva sul suo Blog: "In macchina con noi c'è anche Salah, il braccio destro di Beppe, un iracheno dal volto mefistofelico che è stato maggiore nell'aeronautica e che rimpiange Saddam. Mi chiedo se è con noi per aiutarci o per controllarci. Chi lo sa. Ma così è l'Irak: è difficile sapere chi è davvero chi hai di fianco. In uno dei due camion c'è un alto esponente dell'Esercito del Mahdi (gli uomini di Mouktada As Sadr) che è la nostra assicurazione sulla vita. L'unica cosa che ci fa davvero paura sono gli americani". (http://bloghdad.splinder.com/1092841749#2747411) Lo sceicco Hassan al Atharii, portavoce di Sadr a Sadr City ha chiarito subito che la resistenza non aveva nessuna notizia di Baldoni. E allora chi poteva essere stato, in un'area dove TUTTO è sotto il controllo della resistenza da una parte o degli americani dall'altra? A questo punto occorrerebbe chiedersi da dove spuntano gli "ex di Saddam". E' possibile che nessuno sappia per chi lavorino gli ex di Saddam? E se fossero loro a fare del lavoro sporco per conto degli americani? E' possibile che nessuno si chieda che fine ha fatto Salah? E che cosa ci racconterebbe oggi?. Che cosa sa Beppe De Sanctis, della Croce Rossa, che era presente ed è stato immediatamente richiamato a Roma da Scelli?. Perché non ponete questi quesiti per una volta in un articolo, anche se non avete voglia di indagare fino in fondo? Siete voi che dovreste farlo. Il mio amico Enzo, un po' per ingenuità un po' per caso, si è ritrovato così a fare la stessa fine di Ilaria Alpi. Suo malgrado. Aveva dichiarato forse un po' incautamente, di voler intervistare Moqtada Al Sadr e questo non poteva essere permesso dagli americani che, oltre a voler portare a termine un'operazione su cui vigeva il più totale top secret e quindi non volevano testimoni scomodi in zona, non potevano permettere comunque che venisse fornito un canale mediatico alla resistenza. Non credo assolutamente alla versione dolciastra di Pino Scaccia, che inizia e finisce con i "ladroni" che fanno business nella zona rivendendo i rapiti ai "gruppi terroristici". Spero che qualcuno continui a farsi domande. Per qualche tempo ancora. Prima che il caso venga archiviato e non offra più nessun interesse perché "non è più d'attualità", o, peggio, prevalgano le versioni "embedded". Bruno Ballardini redazione@reporterasociati.org

tommy79
Inviato: 30/8/2004 14:27  Aggiornato: 30/8/2004 14:27
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 14/6/2004
Da:
Inviati: 1131
 Re: C'é da riflettere
Quello che è successo a Baldoni è terrificante, e quello che è peggio è difficilissimo da comprendere. Perchè mai la "resistenza irachena" avrebbe dovuto ammazzare un pacifista come Baldoni che era dalla loro parte? Chi sarà stato? Prima di dire come al solito che sono stati gli Americani, dato che sono da molti su questo sito mal visti, vorrei focalizzare l'attenzione di tutti sull'estrema disomogeneità della situazione irachena. E' un bailame mai visto: oltre ai miliziani di Sadr ci sono un sacco di altri movimenti guerrieri che sfuggono al controllo. E ancora, ci sono una miriade di delinquenti comuni senza scrupoli, molti dei quali liberati dalla amnistia di Saddam prima della guerra. E' un caos totale. Baldoni, nel suo blog, affermava che ad ogni angolo della strada si trovavano miliziani, alcuni pronti ad offrirti della preziosissima acqua, altri a spararti in testa perchè eri occidentale. In tutto questo caos, io mi sento ragionevolmente portato a pensare che siano stati delinquenti comuni o un movimento fuori controllo ad uccidere Baldoni, senza nemmeno sapere chi probabilmente egli fosse, ne tantomeno quello che lui pensava. Il video, secondo me, è stato solo una montatura. Con questo mio primo commento alla ripresa del sito, ne approfitto per salutare Massimo e tutti gli iscritti ed augurare loro un buon anno di lavoro. tommy

Paolo69
Inviato: 30/8/2004 14:44  Aggiornato: 30/8/2004 14:44
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 1/7/2004
Da:
Inviati: 1173
 Re: LA MORTE DI BALDONI
Per iniziare vorrei esprimere la mia solidarietà alla famiglia di baldoni che sicuramente è quella che ne soffre piu' di tutti in questa vicenda. Esprimo inoltre il mio rammarico per la perdita di un uomo che sicuramente poteva apportare qualcosa in piu' nel panorama informativo italiano. Detto cio' non posso fare a meno di avanzare alcune critiche a come è stata gestita tutta la faccenda. Il signor Baldoni sapeva bene a cosa andava incontro esponendosi in quel modo; soprattutto dapo i precedenti rapimenti. Lui stesso aveva dichiarato prima di partire che non aveva abbastanza paura della morte per rinunciare. Credo che in iraq in questo momento non possano coesistere la vita normale e la vita di guerra. L'iraq ora è un paese occupato , nonostante si dica il contrario , e noi facciamo parte dell'esercito occupante a pieno titolo. Non mi stupisce quindi che non siamo visti di buon occhio , anche se molto probabilmente chi 'gestisce' i rapimenti non è iracheno ma saudita o iraniano o sirano , insomma mercenari al servizio del miglior offerente , come lo erano quasi tutti i dirottatori dell'11 settembre , ma questo è un altro discorso. Tutti i civili dovrebbero evacuare immediatamente dall'iraq. Non si gioca con la guerra!

titusnefasto
Inviato: 30/8/2004 17:30  Aggiornato: 30/8/2004 17:30
Mi sento vacillare
Iscritto: 19/5/2004
Da: daumpa
Inviati: 417
 Re: LA MORTE DI BALDONI
"Tutti i civili dovrebbero evacuare immediatamente dall'iraq. Non si gioca con la guerra!" benvengano, invece, personaggi come Enzo. o è meglio far giocare come vogliono loro (quelli che il casino lo hanno generato) questa guerra? Enzo era fatto così ed è a gente come lui che dobbiamo quel poco di verità. stefano

tommy79
Inviato: 30/8/2004 20:28  Aggiornato: 30/8/2004 20:28
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 14/6/2004
Da:
Inviati: 1131
 Re: LA MORTE DI BALDONI
Secondo me in queste guerre i giornalisti non dovrebbero entrare. Mettono in pericolo loro stessi e diventano un ostacolo alle operazioni militari. Questo vale anche per i civili. Le zone di guerra vanno evacuate, in modo che militari e miliziani se devono combattere lo possono fare senza coinvolgere gente innocente.

titusnefasto
Inviato: 30/8/2004 20:48  Aggiornato: 30/8/2004 20:48
Mi sento vacillare
Iscritto: 19/5/2004
Da: daumpa
Inviati: 417
 Re: LA MORTE DI BALDONI
Tommy... spero tu stia scherzando! se veramente pensi in questo modo che motivo hai di indagare la verità? sei su luogocomune per questo vero!? stefano

maxgallo
Inviato: 30/8/2004 21:43  Aggiornato: 30/8/2004 21:43
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 26/5/2004
Da: Prov. Pescara
Inviati: 2078
 Re: LA MORTE DI BALDONI
Baldoni era un giornalista "freelance" e per questo un uomo con una forte dose di coraggio e forte propensione per la ricerca della "verita'". Certo "verita'", termine di cui oggi molti si sciaquano la bocca, ma pochi, davvero pochi, hanno di il diritto di vantarla. Un giornalista che poneva la sua passione per la "verita'" e per la solidarieta' verso i popoli opressi dalle guerre, tutte le guerre, davanti alla sua stessa vita. Era uno dei pochissimi al mondo (figuratevi in Italia) che non riusciva a starsene confinato dentro un hotel a 5 stelle con tanto di piscina e di protezione miltare. Non era uno di quelli che pensano solo alla propria pelle ed alla propria pagnotta adagiandosi alle comodita' offerte dall' invasore americano, il quale decide come, dove e quando il giornalista deve farsi il "giretto" turistico a Baghdad portandoli a spasso come cagnolini con la museruola (termine mai tanto azzeccato)...no. Le modalita' della sua uccisione sono, come succede ormai da tempo in questi posti, misteriose e contraddittorie segno che gente come lui non è benvenuta in questa terra; ma non dal padrone di casa attenzione, ma da chi quella casa ha violato piu' volte, perchè in testa ha un disegno ben piu' grande di un ritiro italiano o di un velo per le musulmane di Francia; questi "fastidiosi", "insolenti" "ficcanaso" sono un ostacolo troppo ingombrante per i loro assurdi giochi di potere.... Ci dovrebbero indignare quei giornalisti che grazie alle loro agiatezze ed alle loro concertate menzogne sono ancora vivi, non il fatto che in giro ci sia gente che intende conoscere, indagare andare a fondo alle questioni, tentando, a costo della propria vita, di mantenere viva la "verita'"...prima vittima di guerra. La morte di gente come Baldoni equivale alla chiusura contemporanea di 100 - 1.000 - 10.000 siti come questo dove si puo' ragionare e cercare per quanto possibile una spiegazione ai misfatti perpetrati dal potere, ma la speranza è che, come succede per internet , altri Baldoni vengano fuori non per vendetta, ma per far capire al Potere che le sue nènie non ci addormenteranno....

"Il brutto della vita è che gli idioti sono pieni di loro e gli intelligenti sono pieni di dubbi"

DIVA
Inviato: 31/8/2004 0:30  Aggiornato: 31/8/2004 0:30
Mi sento vacillare
Iscritto: 11/6/2004
Da:
Inviati: 530
 Re: LA MORTE DI BALDONI
Attenzione Tommy attenzione a questo governo che ha trasformato in eroi dei bodyguards e ha cercato di infangare la reputazione di uno che era andato a fare il giornalista, ma non un cagnolino con la museruola, ma piuttosto a cercare quelle verita' che nessun giornalista delle nostre tv e carta stampata di potere va a ricercare. Quelli preferiscono stare negli hotels a 5 stelle sui bordi delle piscine. E per quanto Baldoni abbia potuto forse sottovalutare i rischi di operare in un territorio totalmente nel caos dove probabilmente vige solo la legge dell'interesse e del denaro, e' quasi una premonizione che si avverte in uno dei suoi ultimi scritti inviati in Italia, dove diceva che la sola paura che aveva era nei confronti degli americani. Con questo non voglio insinuare che sia stato ucciso dagli americani, ma ormai sono troppe le testimonianze, e tra queste la Mezza Luna Rossa irakena che rivela che nessuno ha fatto nulla di concreto, neppure un passo, per aiutare Enzo Baldoni. E troppi sono gli interrogativi ai quali la Croce Rossa Italiana non ha risposto (ma si dice no? meglio toccare il Papa che la Croce Rossa). Detto questo Tommy, gli unici che devono andarsene dall'Iraq sono le truppe della coalizione . Il giornalista ha il dovere di informarsi e di informare. ciao diva [ Modificato da DIVA Attivo 30/8/2004 23:31 ]

pincopalla
Inviato: 31/8/2004 8:49  Aggiornato: 31/8/2004 8:49
Ho qualche dubbio
Iscritto: 30/6/2004
Da: Isola che non c'e'
Inviati: 247
 Re: LA MORTE DI BALDONI
Premetto che da anni sono un volontario della C.R.I. e, volente o nolente, un paio di lezioni di D.I.U. (diritto internazionale umanitario) me le sono dovute seguire per poi sostenere l'esame per poter prestare servizio in ambulanza. Detto questo, in un crescendo di dubbi e perplessita', ho sempre più la sensazione che la Croce Rossa Italiana in questo scenario si stia movendo nel torbido. Gia è un assurdo che la C.R.I. sia sotto un ministero (dovrebbe essere indipendente dallo Stato), ma è ancora più assurdo che in Iraq si stia facendo scortare da militari armati appartenenti alle forze d’occupazione per svolgere la propria missione !!! Non è questo, in ogni modo, a turbarmi più di tanto ma sono una serie di sensazioni iniziate gia con il sequestro dei quattro italiani e le dichiarazioni di Scelli nei riguardi di Gino Strada. Ora, dopo gli ultimi eventi e le ulteriori dichiarazioni di Scelli, mi sto sempre più convincendo che la C.R.I. si sia resa complice e/o stia coprendo qualche cosa di molto grave.

"Lungo le sponde del mio torrente voglio che scendano i lucci argentati, non piu' i cadaveri dei soldati portati in braccio dalla corrente". Ciao Faber
tommy79
Inviato: 31/8/2004 14:55  Aggiornato: 31/8/2004 14:55
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 14/6/2004
Da:
Inviati: 1131
 Re: LA MORTE DI BALDONI
Ciao Titus Io ho la massima stima per persone come Baldoni che rischiano la vita per fare il loro lavoro, che nel caso del povero Enzo era soprattutto una missione. Sono grato a chi vuole a tutti i costi mostrare ciò che succede in luoghi di guerra a noi che stiamo comodamente a casa nostra. Tuttavia, in una situazione come quella irachena dove esistono "personaggi" che ammazzano deliberatamente personale civile che nulla ha a che fare con le operazioni militari, io dico che dovrebbero "egoisticamente" pensare un po' alla loro pelle. Baldoni faceva del bene e cosa ha avuto come ricompensa? Se le cose stanno cosi'....se questa è ormai una guerra senza regole(perchè nei conflitti normalmente i giornalisti e i volontari si risparmiano), facciamo almeno in modo che a rimetterci siano solo le parti belligeranti. Questa è una considerazione che nulla ha a che vedere sulla mia ricerca della verità. Per Diva: Non mi pare che si tenti di infangare la memoria di Baldoni...dove lo hai notato? Come si potrebbe infamare una persona del genere? Per quanto riguarda i bodyguard, non mi pare che siano stati trattati molto da eroi. Quattrocchi è stato ucciso da una banda di assassini, per perorare una causa del governo Italiano giusta o sbagliata che sia e il massimo che ha avuto è stato un funerale come un normale cittadino. Non mi sembra ci sia tutta questa riconoscenza verso chi è andato in Iraq. ciao tommy

pincopalla
Inviato: 31/8/2004 16:52  Aggiornato: 31/8/2004 16:52
Ho qualche dubbio
Iscritto: 30/6/2004
Da: Isola che non c'e'
Inviati: 247
 Re: LA MORTE DI BALDONI
Non sono per nulla d’accordo con Tommy per quanto riguarda la sua affermazione : Citazione:
se questa è ormai una guerra senza regole(perché nei conflitti normalmente i giornalisti e i volontari si risparmiano)
Infatti, per quanto riguarda i giornalisti, questi sono solo alcuni dati relativi agli ultimi anni: Citazione:
Corrispondenti di guerra italiani morti sul fronte. Mozambico, maggio 1987 - Almerigo Grilz (Albatros) Bosnia, gennaio 1994 - Marco Lucchetta, Alessandro Ota, Dario D'Angelo (Rai) Somalia, marzo 1994 - Ilaria Alpi, Miran Hrovatin (Rai) Somalia, febbaio 1995 - Marcello Palmisano (Rai) Georgia, ottobre 2000 - Antonio Russo (Radio radicale) Afghanistan, novembre 2001 - Maria Grazia Cutuli (Corriere della sera) Palestina, marzo 2002 - Raffaele Ciriello (freelance) Ecco i rapporti dell'International Press Institute. I giornalisti uccisi: anno 2001: 55 anno 2002: 54 anno 2003: 64 anno 2004: al momento i giornalisti uccisi sono 50 e quelli scomparsi o in mano a rapitori 128.
Più i giornalisti cercano di portarci notizie direttamente dal fronte di guerra, piu’ diventano scomodi e, stranamente, muoiono !!! Per quanto riguarda i volontari ( se, come credo, intendi quelli che si occupano degli aiuti umanitari) penso di aver in parte gia lasciato intendere qualche cosa su come la penso nel mio precedente commento anche se mi mancano ancora un po’ di dati a riguardo.

"Lungo le sponde del mio torrente voglio che scendano i lucci argentati, non piu' i cadaveri dei soldati portati in braccio dalla corrente". Ciao Faber
patchacuti
Inviato: 31/8/2004 17:14  Aggiornato: 31/8/2004 17:14
Ho qualche dubbio
Iscritto: 22/7/2004
Da: Trieste
Inviati: 255
 Re: LA MORTE DI BALDONI
sto leggendo, devo dire con grande passione il sito di Enzo Baldoni, quello dell'Irak (BLOGHDAD). Molto commovente e divertente allo stesso tempo. Traggo questo piccolo racconto della sua partenza per Najaf e mi domando: perche' Roma aveva dato il veto all'insegna della Croce Rossa??? mercoledì, 18 agosto 2004 Senza croce né bandiera [domenica 15 agosto, ndr] E via: con un giorno di ritardo, ma si va a Najaf assediata con la copertura della Croce e della Mezzaluna Rossa. Scendo: nel piazzale alcuni volontari stanno staccando dai camion le bandiere e i manifesti con la Croce. "Ma Beppe!" Beppe è più nero che mai: "Ordini di stamattina. Il carico non può avere nessun simbolo della Croce Rossa:" "Stai scherzando, spero." "Ordini precisi da Roma." "Ma è un suicidio. Gli elicotteri americani dall'alto vedranno solo dei camion bianchi. Il primo mitragliere un po' cowboy prima ci spara e poi chiede chi siamo." "E' arrivato il divieto formale di usare la bandiera di guerra della Croce Rossa per questa missione." "Ma qui siamo a Kafka! E' ridicolo!" "Senti, Enzo: lo sai. Se potessi decidere io, salterei immediatamente su quei camion e andrei a Najaf. Ma io non posso. Tu sei libero: se non te la senti, resta a Baghdad." "Figurati. Ma così davvero è un suicidio, Beppe." Non risponde, mi volta le spalle e se ne va, furibondo. Va bene, ci penso io. Vado in una stanza, stacco la bandiera della Croce Rossa dal muro e me la infilo nello zaino. Ne vedo un'altra ripiegata su un ripiano e ops! dentro anche quella. Vado in cucina da Doriana e Francesco e gli chiedo un manico di scopa. Capiscono al volo e lo svitano dallo spazzolone che stanno usando. Trattasi di furto? Mi faccia causa, la Croce Rossa Italiana: ci facciamo due risate, quando torno. mercoledì, 18 agosto 2004 Un convoglio sgarrupato [domenica 15 agosto, ndr] I due camion sono pronti, con le sole insegne sbiadite della Mezzaluna sulle portiere e il tetto bianco. Aprirà il convoglio quel catorcio che è la Nissan di Ghareeb, seguita dai due vecchi Ford della Mezzaluna. E' un convoglio sgarrupato, ma porta 10 tonnellate di acqua imbustata litro per litro da Francesco, Lillo e Andrea assieme ai loro colleghi iracheni. E poi bende, antidolorifici, disinfettanti, flebo, aghi, anestetici: un minimo essenziale per la chirurgia di guerra. Partiamo tra gli applausi della gente della Croce Rossa "Vorremmo venire con voi!" gridano tutti. Sono sinceri. E io porterò a Najaf un po' di loro: le due bandiere che ho nascosto nello zainetto. Secondo una vecchia tradizione delle carovane del deserto, veniamo spruzzati di acqua benaugurante. Usciamo dal recinto dell'ospedale e ci infiliamo nel traffico pazzesco di Baghdad. Posti di blocco, caos, gente col mitra in mano. Ogni tanto, qualche esplosione. E' buffo come, dopo un po', uno non faccia più caso ai colpi di mortaio. In macchina con noi c'è anche Salah, il braccio destro di Beppe, un iracheno dal volto mefistofelico che è stato maggiore nell'aeronautica e che rimpiange Saddam. Mi chiedo se è con noi per aiutarci o per controllarci. Chi lo sa. Ma così è l'Irak: è difficile sapere chi è davvero chi hai di fianco. In uno dei due camion c'è un alto esponente dell'Esercito del Mahdi (gli uomini di Mouktada As Sadr) che è la nostra assicurazione sulla vita. L'unica cosa che ci fa davvero paura sono gli americani Se torno.

maxgallo
Inviato: 31/8/2004 17:50  Aggiornato: 31/8/2004 17:50
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 26/5/2004
Da: Prov. Pescara
Inviati: 2078
 Re: LA MORTE DI BALDONI
Citazione di Tommy: "Sono grato a chi vuole a tutti i costi mostrare ciò che succede in luoghi di guerra a noi che stiamo comodamente a casa nostra. Tuttavia, in una situazione come quella irachena dove esistono "personaggi" che ammazzano deliberatamente personale civile che nulla ha a che fare con le operazioni militari, io dico che dovrebbero "egoisticamente" pensare un po' alla loro pelle." Tommy, mettiamoci d'accordo poichè è impossibile avere la botte piena e la moglie ubriaca..... La tua dichiarazione ha una contraddizione di fondo che va risolta senno' non riusciamo bene a capire il tuo pensiero. Se vuoi veramente capire cosa succede in una guerra, un invasione, un misfatto di Potere ecc. dovresti essere felice di avere occhi che rischiano per loro stessi e per te che sei comodamente seduto a casa affinche' qualche stralcio di verita' venga a galla in questo mare di m...elma e dispiaciuto per il fatto che ce ne siano troppo pochi in giro. Se invece questa storia la stai seguendo con l'occhio di un militare che ha nella sua testa solo il freddo schema di guerra , quindi con l'attenzione puntata solo sulle operazioni militari e con la convinzione che qualsiasi altra cosa al di fuori di essa è inopportuna, allora hai ragione tu e ti prego di non considerare il mio intervento. Quelli che stanno rischiando la vita o che gia' l'hanno persa proprio per il fatto che queste non sono "normali" (se normali si possano mai definire) operazioni militari, non sono supereroi ma investigatori del popolo che vogliono vederci chiaro; il loro "difetto" è che non le tengono per sè, ma le divulgano e questo non piace a chi alleva giornalisti da ingrasso (capita la metafora?!). Tu sai quanti testi di storia sono stati scritti grazie a queste persone e quanti invece potevano essere scritti se non morivano prima? Si' quella storia che stai probalmente studiando ancora (e che molto probabilmente ti sta' sullo stomaco come succedeva anche a me). Se andiamo avanti di questo passo, se nessun altro avra' piu' il coraggio di "scoprire", rischiamo in futuro di doverci accontentare di libri di storia scritti da "villeggianti" che preferiscono le piscine e le comodita' di una verita' preconfezionata. Con amicizia.

"Il brutto della vita è che gli idioti sono pieni di loro e gli intelligenti sono pieni di dubbi"

DIVA
Inviato: 31/8/2004 18:00  Aggiornato: 31/8/2004 18:00
Mi sento vacillare
Iscritto: 11/6/2004
Da:
Inviati: 530
 Re: LA MORTE DI BALDONI
TOMMY leggiti con calma questo articolo, non dico che sia oro colato, chi scrive naturalmenente ha la sua visione dei fatti, ma i fatti sono e restano fatti. E per l'appunto cio' che e' scritto in questo articolo sono fatti reali. Libero, alla vicenda di Enzo Baldoni, ha dedicato una violenta campagna di stampa, aperta da un articolo firmato dal vice direttore Roberto Farina. Il vice di Feltri, che successivamente è intervenuto con pari rozzezza sulla vicenda, definisce Baldoni tra l’altro un “simpatico pirlacchione”, insomma un dilettante, un “giocherellone” che si è messo a scherzare con il fuoco, che ha deciso di andare a passare le sue ferie in un luogo pericoloso come l’Iraq. Un signore che avrebbe fatto meglio a andare a “cogliere le pesche nell’agriturismo di famiglia” invece di spendere il suo tempo libero in un paese in guerra, collaborando con la Croce Rossa e scrivendo i suoi reportage. Insomma guai ad immischiarsi nelle faccende dei “grandi”. Sui teatri di guerra devono andare solo i giornalisti embedded, inviati dalle grandi testate. Devono muoversi al fianco dei comandi militari per poter raccontare solo “la verità” decisa dagli uffici stampa degli Stati Maggiori. Secondo questa singolare visione della professione di giornalista se non sei un giornalista “aggregato” ai comandi militari, sei un misto tra un matto, un fiancheggiatore dei terroristi, o al massimo su “simpatico pirlacchione”. La rozzezza di Farina va oltre: sul rapimento di Baldoni ipotizza una sorta di messa in scena. Leggiamo testualmente: “Gli esperti dell'intelligence atlantica hanno molti dubbi su tutta la vicenda. Il volto del prigioniero non rivela contrazioni inevitabili per chi si trovi sull'orlo dell'abisso. Non appaiono intorno all'italiano uomini armati e mascherati. Potrebbe essere una recita”. Farina non si ferma e ci spiega che, comunque sia, Baldoni non ha nulla da temere. E’ un pacifista, un uomo di sinistra, non fa mistero di non amare il presidente del consiglio Berlusconi, e di non condividere la guerra in Iraq. Dunque è un perfetto fiancheggiatore dei terroristi. L’equazione di Farina è semplice e volgare al tempo stesso. “Garantiamo, nel nostro piccolo, ai suoi rapitori islamici: tifa per voi, per la resistenza irachena. Non è musulmano, è milanese; non aderisce ad Al Qaeda, per carità, ma in fondo giustifica chi spara ai marines. Li conosciamo i documenti antimperialisti dove si solidarizza con “le ragioni economiche, politiche, morali che spingono gli oppressi del mondo a combattere con le armi contro l'America e i suoi servi sciocchi, ad esempio Berlusconi”. Baldoni era di tale fatta. Lo ribadiamo volentieri, Signori dai lunghi coltelli: è del tipo di occidentale che piace a voi: antiamericano. Confidiamo basti”. Dunque i terroristi – ci spiega Farina – dovrebbero esser matti ad uccidere un uomo di sinistra, che, proprio per il suo essere di sinistra, è ovviamente un loro utilissimo agente all’interno del mondo occidentale. Colpisce la raffinatezza del sillogismo di Farina: sei di sinistra, sei contro la guerra, non ami Berlusconi, allora non ci sono dubbi: sei dalla parte dei fanatici integralisti, ami Bin Laden e di sicuro applaudi davanti alla decapitazione degli ostaggi americani. Di fronte a questo ragionamento Enzo Baldoni farebbe bene ad essere rilassato, non ha da temere nulla, anzi ne siamo certi in queste ore sta tranquillamente banchettando con i suoi rapitori che magari gli daranno gratuitamente qualche lezione sull’uso della scimitarra nell’esecuzione delle decapitazioni. Tornerà vivo e vegeto, con un sacco di souvenir nello zaino. Statene certi, non c’è di che preoccuparsi. Parola di Roberto Farina. Sulla stupidità di un siffatto ragionamento crediamo non valga la pena di soffermarsi. Colpisce invece la rozzezza della prosa e la spocchia che muove un giornalista superpagato come Roberto Farina a denigrare un collega free lance che, ne siamo certi, per i suoi articoli guadagnerà di certo la millesima parte dello stipendio che Roberto Farina incassa standosene seduto nel suo ufficio. Ma colpisce soprattutto il fanatismo volgare di questa destra estrema degno, questo si, del peggiore integralismo, che porta Libero a menare fendenti contro un collega, un connazionale che, al di là di come la pensa, si trova in serio pericolo di vita. E’ singolare che in un paese civile si possa arrivare a tanto e che siffatti ragionamenti vengano considerati degni di far parte di un dibattito politico e culturale, invece di essere archiviati per quello che sono: spazzatura. Salta agli occhi, infine, la diversità dei toni usati sempre da questa destra estrema e dai suoi organi di stampa ufficiali, nei confronti dei quattro body guard rapiti (uno purtroppo ucciso) dalle milizie irachene. Quei signori, vennero immediatamente indicati all’opinione pubblica come “eroi”. Guai a dissentire da questa definizione. Chi lo faceva veniva immediatamente come amico dei terroristi assassini. Che indignazione, quando qualcuno li ha definiti per quello che realmente erano: cioè mercenari nella migliore delle ipotesi. La loro vicenda è stata spettacolarizzata con cura dai media e usata spregiudicatamente per gli interessi elettorali del centro destra. Nessuno ha spiegato che facevano Stefio, Agliana, Cupertino e Quattrocchi in Iraq? al soldo di chi lavoravano? chi ha gestito il loro sequestro (ammesso che di sequestro si sia trattato)? quale è stato il ruolo dei servizi segreti occidentali, ed italiani in particolare, in quella vicenda? perché, infine, è stato ucciso Fabrizio Quattrocchi? I tre ostaggi superstiti ancora oggi dicono di esser obbligati al silenzio. Da chi, e per proteggere cosa non ci è dato saperlo. Una vicenda oscura, seppellita sotto una colpevole coltre di silenzio con i media italiani che hanno tutti ingollato, con poche lodevoli eccezioni, la bella favola della liberazione compiuta dai marines americani dopo il “Go” telefonico di Silvio Berlusconi. Una diversità di toni che mostra un Paese, il nostro, governato da una logica ferrea e feroce: due pesi e due misure. Un sequestro di serie A, quello degli “eroici” mercenari italiani, uno di serie B, quello del “simpatico pirlacchione” Enzo Baldoni. Pazienza. La speranza è che Baldoni torni al più presto dalla sua famiglia, anche a costo di doverci sorbire un altro editoriale di Roberto Farina. Ci dirà, non abbiamo alcun dubbio, che aveva ragione a scrivere che i terroristi non avrebbero mai ucciso il loro “amico pirlacchione”. (Purtroppo Baldoni non tornera' , questo articolo e' precedente alla sua morte..o forse chissa'..forse contemporaneo..i misteri sono troppi) Ora dirai : ma il nostro governo che c'entra con la campagna di Libero e dei suoi " giornalai?". E carissimo...questa e' la stampa accreditata dal potere politico, e stessa cosa ha fatto Emilio Fede sul suo tg.... altro luogo dove non si muove foglia che berlusconi non voglia...ma Fede lo fa con gioia e venerazione assoluta. Per quanto riguarda i mercenari...solo i commenti sui siti Internet e qualche giornale ancora semi-pulito ha impedito i funerali di stato per Quattrocchi.... gia' dimenticato tutto? ciao diva [ Modificato da DIVA Attivo 31/8/2004 17:07 ]

solenero
Inviato: 1/9/2004 9:08  Aggiornato: 1/9/2004 9:08
Mi sento vacillare
Iscritto: 19/7/2004
Da: Valle Seriana Superiore
Inviati: 846
 Re: LA MORTE DI BALDONI
Ho trovato di che concordare con tutti (o quasi), in questi commenti… Enzo (non ho avuto il piacere di conoscerlo, ma credo che avrebbe preferito essere chiamato per nome, piuttosto che Signor Baldoni) era in Iraq non alla ricerca di una verità assoluta, ma semplicemente per raccontare quello che vedeva. Molti colleghi l’hanno definito un incurabile ficcanaso, più che un giornalista investigativo. Raccontava dall’Iraq storie di tutti i giorni, ma sicuramente se avesse assistito ad un massacro di innocenti o cose del genere, il solo modo per farlo tacere sarebbe stato, se ho compreso il personaggio, ucciderlo. E a tal proposito vorrei anche sottolineare per l’ennesima volta il subdolo operato dei media, che si sono precipitati a dare la notizia di un loro COLLEGA rapito e poi barbaramente ucciso, senza fare il minimo riferimento a quello che Enzo stava facendo, e cioè far vedere a chi voleva vedere. Esattamente il contrario di ciò che fanno i loro veri colleghi, che sotto la bacchetta del trio B (Bush, Blair e LeccaSilvio), si ostinano a cercare di farci immaginare il popolo iracheno come un’accozzaglia di delinquenti pronti a qualsiasi efferatezza pur di racimolare qualche dollaro. Non sono però d’accordo con Tommy79, perché “di personaggi che ammazzano deliberatamente personale civile che nulla ha a che fare con le operazioni militari” non credo ce ne siano una moltitudine. Al contrario. Le forze possono essere forse operanti singolarmente, ma, come dimostrato nella manifestazione di ritorno di Al Sistani al mausoleo di Ali, quando il capo parla, tutti ascoltano. In un paese diviso in più fazioni come l’attuale Iraq, tutta quella parte di popolazione che non sa come tirare avanti non ha che affidarsi alla guida che più si avvicina alle proprie idee, e mantenerla come punto di riferimento. Il pensiero di quattro pirla che rapiscono un giornalista (uccidendo la sua guida irachena) per chiedere un riscatto è alquanto ridicola, specialmente considerato che le trattative devono seguire determinati percorsi, che passano più o meno dalle solite bocche alle solite orecchie. Un cittadino qualsiasi avrebbe ben poche possibilità di portare a termine con successo un rapimento, se non fosse supportato da un qualche gruppo che ha un minomo di autorità e agganci. Enzo è andato conscio dei rischi che correva, e a dimostrarlo c’è l’incredibile dignità che la sua famiglia ha saputo mantenere, nonostante l’immenso dolore. Grazie a Lui e a quanti cercano un’altra verità. Grazie di cuore.

Lentamente, inesorabilmente, la sabbia del tempo ricopre la mente.
- Frankie hi-nrg MC -
patchacuti
Inviato: 1/9/2004 15:34  Aggiornato: 1/9/2004 15:34
Ho qualche dubbio
Iscritto: 22/7/2004
Da: Trieste
Inviati: 255
 Re: LA MORTE DI BALDONI
Sinceramente non so piu' quale sia una notizia attendibile. Ho letto decine di articoli sulla morte di Enzo Baldoni e ognuno diceva una "verita" diversa. Ma sicuramente tutti "tiravano" la prima pietra. La Mezza Luna Rossa accusa: "Enzo Baldoni è stato abbandonato, nessun contatto mai avviato" Marco Mostallino 28 Agosto 2004 - Il sequestro di Enzo Baldoni e l'uccisione del suo interprete hanno avuto dei testimoni: l'autista iracheno del primo mezzo del convoglio di aiuti ha visto nello specchietto l'attacco all'auto del giornalista italiano. Subito dopo, il corpo del palestinese Gahreeb, traduttore del reporter inviato di Diario, è stato raccolto da alcuni civili che si trovavano lungo la strada e portato alla polizia irachena. E' quanto risulta ai vertici della Mezza Luna Rossa irachena, interpellati oggi a Baghdad da Reporter Associati. Non solo: secondo l'organizzazione umanitaria irachena, Enzo Baldoni, una volta sequestrato sarebbe stato "abbandonato, e mai è stata avviata alcuna trattativa o operazione per riuscire a risalire ai suoi sequestratori". Baldoni inoltre, secondo le informazioni in possesso di Reporter Associati, aveva ricevuto l'incarico dalla Croce Rossa Italiana di documentare fotograficamente tutte le attività svolte in Iraq dai volontari e dai funzionari della stessa Croce Rossa. LA MISSIONE "La seconda missione della Croce Rossa italiana a Najaf - spiega al telefono da Baghdad la fonte della Mezza Luna, parlando dei fatti del 19 agosto - è partita senza alcun coordinamento con noi. Mezza Luna e Croce Rossa lavorano come una sola squadra e proprio per questo Mazen Al Samraa, responsabile per le relazioni internazionali della Mezza Luna in Iraq, aveva avvertito la Croce Rossa di non mandare nessun italiano a Najaf: in quell'aera la situazione è troppo difficile e nemmeno noi siamo in grado di dire quali gruppi operino". "Al Samraa aveva anche detto alla Cri di non usare mezzi con il simbolo della Croce Rossa e di non usare nemmeno le Toyota: in quelle zone, quando appaiono questi mezzi c'è subito chi spara, perché gli americani si servono sia della croce che delle Toyota". "Invece" - prosegue la fonte che chiede di non essere citata perché "questa è la politica della Mezza Luna con la stampa", ma il cui nome è nel taccuino del giornalista - il convoglio è partito senza nemmeno chiedere a noi le usuali informazioni sulla strada migliore da seguire e sui punti pericolosi da evitare. E abbiamo inoltre ragione di ritenere che, nonostante i nostri avvertimenti, la Cri abbia usato mezzi con il simbolo della Croce Rossa". L'ATTACCO L'imboscata è avvenuta sulla via del ritorno da Najaf. "La macchina con il giornalista italiano e il suo interprete Gahreeb era la seconda del convoglio. Quando sono stati sparati i colpi, l'autista iracheno del primo mezzo ha accelerato. Ma dallo specchietto ha visto che la macchina di Baldoni era stata colpita e si era fermata. Arrivato a Baghdad, l'autista ha subito avvertito Mazen Al Samraa che c'era stato un incidente". "Il dirigente ha allora inviato a Najaf alcuni nostri volontari, per capire cosa fosse successo e cercare di aiutare Baldoni: siamo un'organizzazione umanitaria e ci adoperiamo per chi è nostro amico". "I volontari - prosegue la fonte della Mezza Luna - hanno scoperto che il corpo di Gahreeb era stato abbandonato sulla strada dagli assalitori. Il cadavere del palestinese è stato quindi raccolto da alcuni civili che si trovavano là e portato, a quanto ci risulta, alla polizia irachena o in un posto di pronto soccorso". La fonte non sa dire con certezza se queste persone abbiano anche visto chi ha attaccato l'auto di Baldoni: "Quando comincia una sparatoria la gente tende ovviamente a ripararsi, ma sappiamo che lungo quella strada c'erano dei civili iracheni". C'è poi l'autista, che dallo specchietto ha visto la vettura del giornalista colpita dai tiri. I DUBBI "Non sappiamo chi abbia rapito e ucciso Baldoni. Ma quello che è strano è che gli assalitori sapevano bene in quale vettura viaggiava il giornalista, sapevano quale era l'interprete, che hanno ucciso, e sapevano quale era l'italiano. Come hanno fatto?". BALDONI E' STATO LASCIATO SOLO "Subito dopo il sequestro - prosegue il funzionario della Mezza Luna - ci siamo attivati per cercare di aiutare il giornalista italiano. Abbiamo messo in moto i nostri uomini sul territorio, ma nessuno è riuscito a sapere quale gruppo lo avesse prelevato. Nulla, nemmeno una traccia. E che non ci fossero piste da seguire per capire chi è stato l'ho detto subito anche a qualche amico italiano, che ci aveva chiesto di adoperarci". In Italia nel frattempo circolavano voci di contatti ben avviati. "Noi - prosegue la fonte - ci domandiamo perché nessun canale di trattativa sia stato aperto. Nessun canale di quelli che esistono, alcuni dei quali passano attraverso Internet". La Mezza Luna Rossa irachena ci rivela che nessuno ha fatto nulla di concreto, neppure un passo, per aiutare Enzo Baldoni. "Noi non facciamo politica e non possiamo dire ufficialmente queste cose, ma sapiamo che il giornalista italiano è stato lasciato solo, abbandonato". LA MACCHINA FOTOGRAFICA La Croce Rossa italiana sostiene che Baldoni non lavorava per loro. "No, no, no", ribatte il funzionario: "Noi sappiamo che il giornalista aveva una macchina fotografica ufficiale con la quale documentava tutte le attività svolte in Iraq dalla Croce Rossa italiana". Marco Mostallino @reporterassociati.org

Redazione
Inviato: 9/9/2004 17:55  Aggiornato: 9/9/2004 17:55
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: LA MORTE DI BALDONI
(Estratti da articolo ANSA) *** IRAQ: BALDONI, POSSIBILE LESIONE ARMA BIANCA AL COLLO ROMA - Una ''lesione da arma bianca'' che ha interessato i grandi vasi del collo e gli organi della stessa zona: potrebbe essere stata questa la causa della morte di Enzo Baldoni, secondo Francesco Viglino - medico legale di fama, che si e' occupato di diversi importanti casi giudiziari, compreso il delitto di Cogne - che ha esaminato la foto del cadavere del reporter, apparsa ieri in internet su un sito islamico. Viglino ritiene ''probabile che la presenza di un cospicuo imbrattamento ematico in corrispondenza della regione laterale sinistra del collo sia relativa ad una lesione da arma bianca che abbia interessato i vasi arteriosi e venosi del collo e gli organi contenuti, trachea ed esofago''. LA FOTO DEL CADAVERE PROBABILMENTE MANIPOLATA La fotografia che ritrae il cadavere del giornalista italiano Enzo Baldoni, diffusa ieri in internet su un sito islamico, e' stata probabilmente manipolata. E' l' opinione del medico legale Francesco Viglino, che ha esaminato per l' Ansa l' immagine. ''Non e' assolutamente da escludere - dice Viglino - che il fotogramma in questione sia stato elaborato elettronicamente, soprattutto alla base del collo e lungo i contorni del volto, a sinistra, e cio', verosimilmente, per nascondere una eventuale lesione. A destra, invece - aggiunge il medico legale - i contorni del volto sono piu' netti''. Il medico legale ha inoltre rilevato ''una posizione innaturale della spalla'': cio' non puo' far escludere che il cadavere abbia assunto subito dopo la morte una particolare posizione e che la testa, con rotazione innaturale per effetto della possibile lesione al collo, sia stata poi mossa per realizzare l' immagine fotografica. *** le stesse cose che avevamo notato noi.


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