Informazioni sul sito
Se vuoi aiutare LUOGOCOMUNE

HOMEPAGE
INFORMAZIONI
SUL SITO
MAPPA DEL SITO

SITE INFO

SEZIONE
11 Settembre
Questo sito utilizza cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego.
 American Moon

Il nuovo documentario
di Massimo Mazzucco
 Login
Nome utente:

Password:


Hai perso la password?

Registrati ora!
 Menu principale
 Cerca nel sito

Ricerca avanzata

TUTTI I DVD DI LUOGOCOMUNE IN OFFERTA SPECIALE


Iraq : LE NOTIZIE E LA VERITA
Inviato da Redazione il 23/9/2004 7:50:18 (7544 letture)

LE NOTIZIE E LA VERITA

Le notizie drammatiche in queste ore si accavallano, e ovviamente nessuno di noi è sufficientemente freddo da non lasciarsi coinvolgere, specialmente ora che sembra tornato in gioco il destino delle due Simone. Ci sembra impossibile, infatti, che del male possa esser fatto a persone come loro, o come agli stessi giornalisti francesi ancora in ostaggio: persone pulite e generose, che nulla hanno da guadagnare da questa avventura, mentre, nel voler dare, rischiano di fare la fine del già quasi dimenticato Baldoni.

Ma c'è da tenere presente, prima di tutto, che in Iraq la situazione ultimamente è profondamentre mutata. Il paese - checchè ci raccontino i nostri TG - è praticamente alla guerra civile. Nel triangolo sunnita la violenza ...

...fra iracherno e iracheno è ormai la regola, e solo ieri sono stati assassinati due ayatollah nella stessa Sadr City, roccaforte sciita. Militarmente, la situazione è arrivata ad un punto tale che metà almeno del paese è tornata in mano agli iracheni. I soldati americani vivono letteralmente isolati, in bunker di sicurezza in cui si sono trincerati, e dai quali escono sempre più raramente, lasciando ai collaborazionisti iracheni tutti i lavori più pericolosi. La sonora sconfitta di Najaf, su cui i media avevano naturalmente sorvolato, è stata per Washington il tardivo campanello d'allarme che da tempo si rifiutavano di voler ascoltare: non c'è assolutamente modo di imporre in quel paese un governo di tipo civile - fatto di sunniti, sciiti, o marziani non importa - senza tenere conto dell'aspetto e della dimensione religiosa che vi devono convivere. Non ci è riuscito Kathami in Iran, che ha dovuto rassegnarsi a governare all'ombra degli ayatollah, non c'è mai riuscito nessun altro nel mondo islamico, e non c'è nessun motivo per illudersi che la cosa possa accadere in Iraq. Solo la cieca testardaggine dei falchi di Washington - o forse meglio, la loro incapacità congenita di modificare i parametri di una partita in corso - li ha portati a questo faccia a faccia con la realtà, che troppo tardi gli ha rivelato il vero volto di questa gente.

Ma fra sei settimane si vota per la presidenza, e non c'è quindi la minima speranza di vedere, da parte del clan di Cheney, una disponibilità qualunque a trattare con la storia che avanza: lo abbiamo visto ieri alle Nazione Unite, con un Bush comunque "fiero dei risultati", un Bush bugiardo fino a confondere se stesso, un Bush irritante ed indisponente anche per i più ben disposti verso di lui.

Il cowboy, come tipologia, è dotato di soli due "modes" operativi: attack, e pause. Non c'è altro. E quindi, in questa impellente situazione che richiede con crescente urgenza un successo da sbandierare alle elezioni, anche il "pause" finisce fuori discussione. Ma per fare quello che a questo punto vorrebbero fare i militari in attack mode, e cioè schiacciare nel sangue, a qualunque costo, la rivolta ormai indomabile, devono anche togliersi di mezzo quelle quattro anime pulite come le due Simone, i giornalisti francesi o tutti gli altri (pochissimi ormai) reporter indipendenti che sono rimasti in Iraq.

Viene in mente, con un brivido, la recente frase di Tommy Frank - il generale a cui fu affidata la prima parte della missione irachena - che "quando ci sono di mezzo interessi mondiali di queste dimensioni non fa più nessuna differenza il numero delle vittime, militari o civili, da una parte o dall'altra dello schieramento."

Ma per giustificare fino in fondo il giro di vite (sempre nella logica monolitica del Pentagono), bisognerà soprattutto mantenere vivo, nell'opinione pubblica del mondo intero, quel senso di disgusto - che potremmo definire di odio ufficializzato - che quasi tutti ormai provano per l'animale islamico. Solo grazie a quella repulsione potranno passare inosservate le loro ignominie "minori", e questo al Pentagono lo sanno bene.

E a chi non la vedesse così - e ha tutto il diritto di farlo, specialmente in una situazione confusa come questa - ricordo solo una cosa: ma ci rendiamo conto che tutta questa animalità presunta dell'islamico, che sta facendo una vittima dietro l'altra fra i sequestrati, non è stata affatto scatenata per liberare il proprio paese, ma solamente per liberare due donne che sono in prigione? Esattamente come i rapitori dei francesi non vogliono affatto che si vada via dal loro paese, ma che si permetta semplicemente alle donne islamiche in Francia di rimettere il velo???

Ripetiamocelo a voce alta, perchè rischiamo di dimenticarlo troppo presto, o di non crederci più del tutto: un gruppo di presunti jihadisti rapisce e macella tre stranieri, mettendo in moto la crisi internazionale a cui stiamo assistendo, mentre scatena contro sè stesso un'ondata di sdegno tanto unanime quanto irreversibile, ed il tutto per avere la libertà di due loro concittadine? Oppure per far rimettere il velo a chi abita a 10.000 chilometri di distanza dai loro figli che muoiono ogni giorno sotto le bombe americane?

Massimo Mazzucco

Voto: 0.00 (0 voti) - Vota questa news - OK Notizie


Altre news
28/11/2015 10:00:00 - Il nuovo sito è pronto
26/11/2015 19:40:00 - Fulvio Grimaldi a Matrix
24/11/2015 11:00:00 - Caccia russo abbattuto dai turchi
22/11/2015 20:20:00 - Ken O'Keefe: "ISIS = Israeli Secret Intelligence Service"
21/11/2015 21:00:00 - L'uomo che uccise Kennedy
19/11/2015 19:00:00 - La solitudine
18/11/2015 21:21:31 - Vladimir Putin - conferenza stampa al summit del G20
17/11/2015 13:50:00 - Dopo Parigi
15/11/2015 22:30:00 - Commenti liberi
14/11/2015 9:40:00 - À la guerre comme à la guerre
13/11/2015 23:00:00 - Nuovi attentati a Parigi
11/11/2015 19:50:00 - Atleti russi dopati, brutti e cattivi
10/11/2015 19:30:00 - Fini, Grillo, Travaglio - e il giornalismo che non fa i conti con sé stesso
9/11/2015 18:30:00 - "Bag it!" Documentario (Ita)
8/11/2015 9:09:03 - Commenti liberi

I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore Albero
eughenos
Inviato: 23/9/2004 8:56  Aggiornato: 23/9/2004 8:56
Mi sento vacillare
Iscritto: 16/6/2004
Da:
Inviati: 359
 Re: LE NOTIZIE E LA VERITA
Chi sono i veri rapitori? Roma, 17 settembre 2004 – Ieri 16 settembre il quotidiano di Londra The Guardian, legato a settori dell’establishment britannico contrari alla guerra preventiva di Bush-Cheney-Blair in Iraq, ha pubblicato un importante articolo sul rapimento di Simona Torretta, Simona Pari e di altri due loro collaboratori iracheni, dove si chiama in causa il ruolo di servizi segreti stranieri. Sotto il titolo “Chi ha rapito Simona Torretta?”, il giornale inizia presentando il coraggioso lavoro umanitario inziato da Simona Torretta nel 1996 tra la popolazione irachena per poi formulare pesanti dubbi sulle ragioni del rapimento di 9 giorni fa. Di seguito riporto alcune citazioni dal The Guardian. « …I fautori della guerra stanno usando il rapimento per dipingere i sostenitori della pace come degli ingenui che stupidamente appoggiano una resistenza che risponde alla solidarietà internazionale con rapimenti e decapitazioni. Nel frattempo, un numero crescente di leader islamici indica come l’assalto al centro dell’associazione “Un ponte per..” non sia stato il lavoro di mujaedin bensì di servizi segreti stranieri che stanno cercando di screditare la resistenza. Non c’è niente in questo rapimento che segua il modus operandi delle altre operazioni. …. Mentre i mujaedin cercano sempre di non farsi riconoscere coprendosi il viso, questi rapitori erano a volto scoperto e ben rasato e alcuni in giacca e cravatta. Uno era chiamato dagli altri “sir”. Le vittime di rapimenti erano quasi sempre state uomini, mentre adesso tre sono donne…Manhouz Bassam, una donna irachena, è stata acciuffata per il velo e maltrattata, una trasgressione religiosa grave per un attacco che dovrebbe essere fatto nel nome dell’Islam… Invece dei soliti tre o quattro individui, nell’edificio si sono presentati in venti, in pieno giorno, per niente preoccupati di essere presi… Erano armati con mitragliatori AK-47 (di fabbricazione americana), bastoni che somministrano scariche elettriche, pistole con silenziatore – altro che i soliti kalashnikov arruginiti dei mujaedin …. Testimoni hanno detto che alcuni indossavano la divisa della Guardia Nazionale Irachena e si sono qualificati come uomini di Ayad Allawi, il primo ministro ad interim. Un portavoce del governo ha negato ogni coinvolgimento, ma Sabah Kadhim, un portavoce del ministero degli Affari Interni, ha ammesso che ‘gli assalitori indossavano divise militari e corsetti antiproiettile’. Allora, è un rapimento fatto dalla resistenza oppure un’azione coperta della polizia? O qualcosa di peggio: una copia delle sparizioni operate dal mukhabarat (il servizio segreto) di Saddam Hussein, quando agenti arrestavano oppositori del regime che poi scomparivano per sempre? Chi avrebbe potuto condurre una simile operazione coordinata? Chi può beneficiare da un attacco contro questa NGO che è contro la guerra ?» Chiedo: perché questo domande, poste a Londra, non sono fatte a Roma, in parlamento e in altre sedi istituzionali? La libertà di Simona Torretta, di Simona Pari e delle altre persone rapite, così come un futuro di pace in Iraq possono essere conquistati solamente arrivando alla verità sia intorno al rapimento che alle ragioni della guerra. Il Segretario Generale delle Nazioni Unite Kofi Annan, ha appena dichiarato che dal punto di vista dell’ONU la guerra contro l’Iraq era “illegale”. Persino un recentissimo rapporto ufficiale dell’“Iraq Survey Group” dei servizi segreti, non ancora reso pubblico dal governo americano, ha ammesso che non vi erano armi di distruzione di massa in Iraq. Ma sulla base di vere e proprie bugie, come quella dell’uranio del Niger o di queste presunte armi di distruzione di massa, l’America e altri stati tra cui anche l’Italia sono impantanati in una “guerra preventiva”, dove si muore tutti i giorni per attacchi militari, per esplosioni di autobombe, per rapimenti e per le malattie e la fame. Per fermare le guerre, quella in Iraq di oggi e quelle altre, “preventive”, già programmate nei centri dei neoconservatori di Cheney, Wolfowitz, Rumsfeld e co., occorre soprattutto dare un sostegno internazionale a quelle forze all’interno degli Stati Uniti che, come fa nel Partito Democratico il Political Action Committee (PAC) guidato dall’economista Lyndon LaRouche con altri politici e dirigenti del movimento dei diritti civili di ML King, quali Amelia Robinson, conducono un’intensa campagna per l’impeachment del vice presidente Dick Cheney per la sua politica di bugie e truffe. E’ indispensabile arrivare ad un cambiamento di indirizzo politico a Washington se si vuole fermare la corsa impazzita verso il baratro dello scontro di civiltà che i neoconservatori auspicano e concretamente promuovono. divide et impera

vincenzo
Inviato: 23/9/2004 9:35  Aggiornato: 23/9/2004 9:35
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 9/6/2004
Da: u-oy-topos middle Oceania
Inviati: 1304
 Re: LE NOTIZIE E LA VERITA
Qui è comparso l'annuncio dell'uccisione..http://www.openforum.ws/vb/showthread.php?t=12529 che tra l'altro non si apre penso per eccesso di accessi. Non è il sitodove è comparso il primo annuncio http://yaislah.org/ Non conta niente però questi terroristi prendono anche in giro i server di questi due siti si trovano in texas! [ Modificato da vincenzo Attivo 23/9/2004 8:42 ]

1 - Non fanno caso, costoro, che quando in Internet compare qualcosa di veramente scottante, scompare nell’arco di pochi minuti? Se invece qualcosa ci rimane per sempre – e pure in bella vista - vuole dire che lì da nascondere c’è ben poco.
vincenzo
Inviato: 23/9/2004 10:20  Aggiornato: 23/9/2004 10:20
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 9/6/2004
Da: u-oy-topos middle Oceania
Inviati: 1304
 Re: LE NOTIZIE E LA VERITA
Da http://www.reporterassociati.org/index.php?option=news&task=viewarticle&sid=3708 Il testo originale del massaggio della "presunta" uccisione delle Siomone "In vero noi dell'organizzazione del Jihad in Iraq annunciamo di aver eseguito la condanna a morte delle due prigioniere italiane attraverso lo sgozzamento e ciò è avvenuto dopo che il loro governo con in testa lo sciocco Berlusconi non ha voluto rispondere alla nostra unica richiesta di ritiro delle loro truppe dall'Iraq". "Noi dell'organizzazione del Jihad promettiamo al governo italiano di colpirlo ancora e di continuare a nuocergli colpendo tutti gli stranieri che troviamo in Iraq. Non ci placheremo e non ci rassegneremo fino a quando non scaveremo le vostre tombe in tutti i punti della terra dell'Islam. Faremo dell'Iraq una tomba per voi e per tutti coloro che vi entreranno per attaccare l'Islam. Coloro che opprimono sanno come verranno colpiti i tiranni". vincenzo

1 - Non fanno caso, costoro, che quando in Internet compare qualcosa di veramente scottante, scompare nell’arco di pochi minuti? Se invece qualcosa ci rimane per sempre – e pure in bella vista - vuole dire che lì da nascondere c’è ben poco.
clandestino
Inviato: 23/9/2004 12:10  Aggiornato: 23/9/2004 12:10
Ho qualche dubbio
Iscritto: 24/5/2004
Da:
Inviati: 62
 Re: LE NOTIZIE E LA VERITA
ESTERI Nuovo drammatico messaggio internet in un sito «Italiane uccise: faremo vedere il video» «I seguaci di Al Zawahiri» affermano di aver «ucciso le due agenti criminali dello spionaggio senza pietà o compassione» DUBAI - «Le due donne italiane sono state uccise. Faremo vedere il video». Questa nuova drammatica dichiarazione è contenuta in un messaggio su un sito internet, diverso da quello della scorsa notte dell'Organizzazione della jihad, che annuncia l'uccisione di Simona Pari e Simona Torretta. Il gruppo di Ansar al Zawahiri afferma di aver ucciso «le due donne italiane» dopo che l'Italia non ha accolto la richiesta di ritirare le truppe dall'Iraq. «Le teste delle due agenti criminali dello spionaggio italiano, Simona Pari e Simona Torretta, sono state tagliate con un coltello senza pietà o compassione», dice il delirante messaggio. «Il video della decapitazione sarà emesso quanto prima», riportano i Sostenitori di Al Zawahiri. FARNESINA: VERIFICA NUOVO MESSAGGIO - «Non abbiamo conferme, stiamo verificando l'attendibilità della nuova rivendicazione», ha commentato l'unità di crisi del ministero degli Esteri. «Il governo giudica inattendibili le rivendicazioni», ha comunicato alla Camera il presidente Pier Ferdinando Casini riferendo il giudizio dell'esecutivo comunicatogli dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta Cosa sta succedendo in queste ore? Come si ferificano certe notizie? A chi torna utile queste conferme e smentite? chi sono le fonti del governo Italiano?

mc
Inviato: 23/9/2004 12:39  Aggiornato: 23/9/2004 12:39
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/5/2004
Da:
Inviati: 7222
 Re: LE NOTIZIE E LA VERITA
...certo DIVIDE ET IMPERA! ...piu' di duemila anni fa, vigeva questa strategia. E alcuni poveri ignari ancora pensano che sia diverso oggi. Si confondono i risultati di lotte (rivoluzioni non a caso) per i DIRITTI civili, con le qualita' della democrazia moderna... Prendiamo l'Italia: e' una democrazia. La Democrazia e' tale se regolamentata da una Costituzione. E mi chiedo, attualmente, quanto e' rispettato quest'insieme di regole fondamentali? E' rispettato tanto da poter affermare che c'e' un pieno ripsetto dei diritti umani fondamentali? E da chi non e' rispettato? E perche'? E fa parte di un progetto locale-nazionale o di una piu' complessa strategia globale? Sono troppe le domande che in altri luoghi in giro per il mondo vengono poste ai governanti, mentre, in Italia ... la gente si riempe la bocca con le parole democrazia, liberta', cultura e civilta', ma non sembra poi troppo conscia di quello di cui parla... pero' criticare, disapprovare ed etichettare fa molto "benpensante perbene" e crea una sorta di linea di pensiero teorica della Propaganda, in cui, se non altro per appartenere a qualcosa, riconoscersi. Fondamentalmente penso che dietro questo ragionamento ci sia l'Orgoglio : chi, con un certo livello culturale, si ritrova a doversi scontrare con alcune realta', di cui, per disparati motivi (da irrilevanti a gravi... come la disinformazione e la manipolazione), non ne era a conoscienza, tende a sentirsi "preso per il culo". Per cui prima di arrivare alla conclusione, che inizia come un dubbio (anche inconscio) ma che si trasforma in una certezza, consapevole di non vivere veramente in modo democratico, libero e correttamente informato ... beh... girano!?! eh? Meglio rifuggere nel rifiuto, o nella neutralizzazione, atta a mitigarne i toni, dei FATTI cosi' come dovrebbero essere descritti da tutti, solo perche' questo dimostrerebbe di essere un po' .... creduloni?... ... mc P.S.: L'articolo di eughenos e' di (chiedo conferma: a me e' arrivato con questi dati) Naomi Klein e Jeremy Scahil ..ed il titolo e' : Simona Torretta e Simona Pari, anatomia  di un rapimento (in odore di  servizi segreti...) Giusto per dare un volto (e piu' consistenza, per i poco convinti) ai paranoici antiamericanisti. mc

patchacuti
Inviato: 23/9/2004 12:42  Aggiornato: 23/9/2004 12:42
Ho qualche dubbio
Iscritto: 22/7/2004
Da: Trieste
Inviati: 255
 Re: LE NOTIZIE E LA VERITA
.. fonti.. BABBO NATALE???

Arkady
Inviato: 23/9/2004 13:30  Aggiornato: 23/9/2004 13:30
So tutto
Iscritto: 14/6/2004
Da:
Inviati: 5
 Re: LE NOTIZIE E LA VERITA
Io mi chiedo... ma i post ( o pseudo-post) sono realmente iraggiungibili o sono solamente inesistenti? Più volte ho notato che quando ad un qualsiasi telegiornale mostrano la pagina web su cui è presente il post incriminato stanno ben attenti a coprire l'url. Che male ci sarebbe nel voler controllare di persona? Tenendo conto che: 1. molti non ci farebbero neppure caso all'url 2. anche se ci facessero caso non credo che riuscirebbero a leggere ciò che c'è scritto (tranne qualche sporadico caso). E allora perchè coprirlo così?

"When you look long into an abyss... the abyss also looks into you."
Linucs
Inviato: 23/9/2004 13:35  Aggiornato: 23/9/2004 13:35
Sono certo di non sapere
Iscritto: 25/6/2004
Da:
Inviati: 3996
 Re: LE NOTIZIE E LA VERITA
Perché se ti dovesse capitare di vedere certi "video" e certe "foto" da vicino scopriresti che buona parte sono montaggi di bassa qualità. D'altra parte, in un mondo in cui anche i ragazzini hanno la macchina fotografica da 40 megapixel, non si capisce perché il ricco terrorista finanziato da Bin Laden non riesce a metter fuori una foto credibile (forse perché spende tutti i soldi nelle sigle dei vari "video", dove tra poco metteranno il trailer sulle prossime esecuzioni). L'importante è che tu capisca di "essere in pericolo" e lasci carta bianca a certi personaggi di "gestire la sicurezza" per il "bene collettivo" e la "democrazia". (???)

TAZMIN
Inviato: 23/9/2004 13:59  Aggiornato: 23/9/2004 13:59
Ho qualche dubbio
Iscritto: 2/6/2004
Da:
Inviati: 56
 Re: LE NOTIZIE E LA VERITA
Visitando il sito..http://www.alezah.com/..quello inneggiante al cosiddetto secondo di Bin Lade..dove è apparso il secondo proclama..non vi sembra strano..e x me lo è stato..vedere sulla sinitsra il link a google..motore di ricerca americano filo-Bush? Mmmmmmma........ Ciaoooo

solenero
Inviato: 23/9/2004 14:20  Aggiornato: 23/9/2004 14:20
Mi sento vacillare
Iscritto: 19/7/2004
Da: Valle Seriana Superiore
Inviati: 846
 Re: LE NOTIZIE E LA VERITA
I fatti sembrano strani solo se chi li commenta non è in accordo: se parti dal presupposto che dietro ai rapimenti e si relativi sgozzamenti ci siano i servizi segreti di chi in questa guerra ha i suoi non trascurabili interessi, un link ad un motore di ricerca filo-bush, non è poi così strano... punti di vista...

Lentamente, inesorabilmente, la sabbia del tempo ricopre la mente.
- Frankie hi-nrg MC -
patchacuti
Inviato: 23/9/2004 16:03  Aggiornato: 23/9/2004 16:03
Ho qualche dubbio
Iscritto: 22/7/2004
Da: Trieste
Inviati: 255
 Re: LE NOTIZIE E LA VERITA
TAZMIN: ormai io non mi stupisco piu' di nulla!!! VEDI SITO (Patchacuti: ti ho inserito il link nelle parole VEDI SITO perchè allargava troppo la pagina per tutti) Massimo [ Modificato da Redazione Attivo 23/9/2004 17:57 ]

solenero
Inviato: 23/9/2004 16:16  Aggiornato: 23/9/2004 16:16
Mi sento vacillare
Iscritto: 19/7/2004
Da: Valle Seriana Superiore
Inviati: 846
 Re: LE NOTIZIE E LA VERITA
Il mio inglese non è molto ferrato, ma... cazzo se ci van pesanti! altro che le nostre moderate discussioni...

Lentamente, inesorabilmente, la sabbia del tempo ricopre la mente.
- Frankie hi-nrg MC -
tommy79
Inviato: 23/9/2004 16:33  Aggiornato: 23/9/2004 16:33
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 14/6/2004
Da:
Inviati: 1131
 Re: LE NOTIZIE E LA VERITA
Quel Forum su msn Sweet Islam è una porcata indicibile... il primo commento è di una minorata che esalta l'abbattimento delle torri gemelle. Ma quanta deficienza c'è a questo mondo. Se fossi un hacker lo distruggerei subito quel forum.

patchacuti
Inviato: 23/9/2004 17:38  Aggiornato: 23/9/2004 17:38
Ho qualche dubbio
Iscritto: 22/7/2004
Da: Trieste
Inviati: 255
 Re: LE NOTIZIE E LA VERITA
sono perfettamente d'accordo... pero' per curiosita' vale la pena di vedere quante "porcate"vedi in giro!! a proposito notare il motore di ricerca. ciao a tutti

patchacuti
Inviato: 23/9/2004 17:43  Aggiornato: 23/9/2004 17:43
Ho qualche dubbio
Iscritto: 22/7/2004
Da: Trieste
Inviati: 255
 Re: LE NOTIZIE E LA VERITA
Scusate la mia profondissima ignoranza, cosa e' successo il 28 settembre 2000? http://communicate.msn.com/Sweetislam/whatif.msnw?action=ShowPhoto&PhotoID=1356

mc
Inviato: 23/9/2004 17:54  Aggiornato: 23/9/2004 17:54
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/5/2004
Da:
Inviati: 7222
 Re: LE NOTIZIE E LA VERITA

Jewish_Sheldam
Inviato: 23/9/2004 18:08  Aggiornato: 23/9/2004 18:08
Ho qualche dubbio
Iscritto: 17/6/2004
Da: Kalaris
Inviati: 138
 Re: LE NOTIZIE E LA VERITA
vogliamo scommettere che casualmente queste due ragazze o qualche altro ostaggio verrà ucciso dalle bestie islamiche o salvato dagli eroi americani tra qualche settimana, quando le elezioni saranno ancora più vicine?

Ha-Shalom Ha-Efshari
La Pace Possibile
•••
Jewish Sheldam
clandestino
Inviato: 23/9/2004 18:20  Aggiornato: 23/9/2004 18:20
Ho qualche dubbio
Iscritto: 24/5/2004
Da:
Inviati: 62
 Re: LE NOTIZIE E LA VERITA
Il web che grida «Allah Akhbar» di red. Il sito openforum.ws - sul quale è comparso l'annuncio della presunta uccisione delle due volontarie italiane - si presenta come una classica chat room che ospita una pluralità di messaggi di tenore molto diversificato, scritti prevalentemente in arabo ma con sezioni anche in lingue occidentali, come ad esempio in inglese. Forse però è meglio parlare al passato, perché ora il sito è stato oscurato e se si cerca la pagina dell'annuncio (qui nell'immagine) si viene re-indirizzati alla home page della società che offriva l’hosting del sito. Openforum.ws è stato spesso usato per rivendicazioni dal gruppo di Zarqawi. Ma il sito in questione è anche famoso per aver pubblicato ad agosto un video che mostrava la decapitazione in Iraq di Benjamin Ford, un ostaggio americano di cui non si sapeva nulla. Ma il tutto era un falso. Lo stesso protagonista, Benjamin Vandenford, 22 anni, che ha messo in scena la decapitazione a casa di un amico, usando sangue da film. Le reti tv al Arabiya e al Jazira avevano mostrato un estratto del video, ripreso per giorni da tutti i network internazionali. Il sito ospitava anche una sezione «per gli italiani» genericamente intitolata alla scoperta dell'Islam. Sul forum comparivano messaggi anche assai polemici su vari aspetti del mondo islamico - dalla lapidazione delle adultere alla diffusione del terrorismo - seguiti da risposte apologetiche in un italiano un po’ più incerto. C'è anche chi aveva inviato vignette anti-berlusconiane, facili da trovarsi sul web, con il «taroccamento» dei manifesti di Forza Italia. E non mancava neanche una vignetta su Bin Laden. Era comunque soprattutto la tematica del terrorismo e dell'Iraq a dominare i messaggi più recenti: in risposta a un messaggio particolarmente duro contro il terrorismo islamico, era comparso un breve testo in un italiano approssimativo: «la nostra guerra è una reazione ai massacri compiuti da voi occidentali», seguito da una serie di crude immagini fotografiche di vittime civili e bambini uccisi in Iraq. Tra gli ultimi messaggi uno appare decisamente esplicito: «se non ritirate immediatamente le vostre truppe dall'Iraq bruceremo l'Italia. Ma il numero di siti internet che espongono idee estremiste e incitano alla violenza è salito di oltre il 25% a partire da gennaio. Secondo una ricerca dei siti mondiali, l'aumento nei primi quattro mesi di quest'anno è quasi pari all'incremento registrato nell'intero 2003. Dallo studio, realizzato da SurfControl, una società britannica specializzata nel “filtrare” i contenuti della rete, è emerso che i siti che promuovono l'estremismo religioso sono tra quelli in più rapida crescita. Il numero di questi siti è aumentato del 300% negli ultimi quattro anni, da 2.756 nel 2000 a 10.926 nell'aprile del 2004. Steve Purdham, direttore di Surfcontrol, ha dichiarato che la maggior parte di essi proviene dagli Stati Uniti. «Ci sono due ragioni principali per questo andamento. Una è la relativa crescita di internet, l'altra è l'impatto degli eventi e delle notizie, in particolare la guerra in Iraq e prima di allora, quella in Afghanistan. In momenti difficili tendono a formarsi opinioni estremiste e internet è un forum globale anche per questo» ha dichiarato Purdham. Tra i siti in crescita negli ultimi mesi vi sono quelli con messsaggi anti-americani e anti-semiti, quelli con immagini di corpi mutilati, quelli che promuovono versioni revisioniste degli attacchi dell'11 settembre e quelli che offrono possibilità di incontri e corsi a quanti credono nella supremazia della razza bianca. Tra gli altri avvenimenti che hanno spinto la formazione di nuovi siti si possono inoltre contare il dibattito sulle unioni gay e il film di Mel Gibson, La Passione di Cristo. L’usanza di diffondere rivendicazioni, messaggi e video in internet è recente e risale maggio scorso. Il primo video fu quello dell’assassinio del giornalista americano Nicholas Berg. Il video era così cruento ed efferato che la maggioranza delle TV si erano rifiutate di mandarlo in onda per intero. Il sito che aveva diffuso il video www.al-ansar.biz sarebbe oscurato dal 14 maggio, ma è curiosamente ancora intestato a un cittadino danese, Omar Abu Omar, con tanto di indirizzo, recapito telefonico e l'immancabile e-mail. Molti altri sono i siti islamici vicini agli estremisti e da loro usati, con consapevolezza dei gestori o meno. Tra questi, Islam Memo Islam online Jihad Al Qabas Asharqalaw Daral Hayat Shawati Palsm

Redazione
Inviato: 23/9/2004 19:04  Aggiornato: 23/9/2004 19:04
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: LE NOTIZIE E LA VERITA
Certo che: uccise, non uccise, per questo, no per quel motivo, decapitate, non decapitate, il ministero non conferma, il ministero non smentisce... Ma quante ore, giorni, mesi, stiamo dedicando, pieni di apprensione, a seguire la sorte dei vari ostaggi, mentre ci dimentichiamo del disastro economico che il nostro governo sta portando al nostro paese, delle riforme scolastiche che ci riportano ai tempi di Savonarola (con tanto di carabinieri che si presentano nelle scuole per vedere se vengono applicate), di leggi che andrebbero fatte e vengono rimandate all'infinito, mentre altre che non andrebbero mai fatte vengono fatte passare sottobanco... [ Modificato da Redazione Attivo 23/9/2004 18:04 ]

Arkady
Inviato: 23/9/2004 20:12  Aggiornato: 23/9/2004 20:12
So tutto
Iscritto: 14/6/2004
Da:
Inviati: 5
 Re: LE NOTIZIE E LA VERITA
Concentri la tua attenzione sull'asino, e intanto ti rubano il cavallo :P

"When you look long into an abyss... the abyss also looks into you."
sissi
Inviato: 24/9/2004 0:03  Aggiornato: 24/9/2004 0:03
So tutto
Iscritto: 13/9/2004
Da:
Inviati: 6
 Re: LE NOTIZIE E LA VERITA
grazie mc (tra parentesi sono patchacuti ma sul pc di casa!!) ma se tu mi mandi questo.. vuol dire che i palestinesi c'entrano con l'11 settembre 2001..ormai non ci capisco piu' nulla... REDAZIONE aiuto!!!!!!!!!!!!!!!confesso come gia' fatto, devo ancora capirci tanto di queste cose, in fondo sono un'anima ingenua.. ciao

sissi
Inviato: 24/9/2004 0:15  Aggiornato: 24/9/2004 0:15
So tutto
Iscritto: 13/9/2004
Da:
Inviati: 6
 Re: LE NOTIZIE E LA VERITA
scusatemi, ma nel frattempo hanno trovato il corpo del povero Baldoni? Perche' mi sembra un po' strano che trovino i corpi dei poveri americani decapitati anzi sgozzati e non trovino ancora il corpo del ns. Baldoni. Un'altra cosa i due giornalisti francesi che fine hanno fatto??? Li hanno messi in pensione??? Scusatemi la mia crudezza (che non e' da me, anzi) ma perche' poi non si accantona altre cose, comunque importanti (o mi sono persa qualche telegiornale??)

miradio
Inviato: 24/9/2004 1:38  Aggiornato: 24/9/2004 1:38
Mi sento vacillare
Iscritto: 27/8/2004
Da:
Inviati: 513
 Re: LE NOTIZIE E LA VERITA
Citazione:
Ma quante ore, giorni, mesi, stiamo dedicando, pieni di apprensione, a seguire la sorte dei vari ostaggi, mentre ci dimentichiamo del disastro economico che il nostro governo sta portando al nostro paese, delle riforme scolastiche che ci riportano ai tempi di Savonarola (con tanto di carabinieri che si presentano nelle scuole per vedere se vengono applicate), di leggi che andrebbero fatte e vengono rimandate all'infinito, mentre altre che non andrebbero mai fatte vengono fatte passare sottobanco...
Ma quante ore, giorni, mesi, anni passeranno perchè gli italiani che credono in Berlusconi capiscano che il cavaliere non è la risposta politica giusta alle esigenze dell'Italia? Quanti piccoli grandi eroi dovranno rischiare la carriera se non peggio nel tentativo di screditare questo impostore? Quanti milioni di euro ancora scorreranno dalle nostre tasche verso i forzieri del paperone unto del Signore? Quante leggi liberal-liberticide verranno varate dai colonnelli unti dal Signorotto? Quante Barzellette su Berlusconi (e gli italiani) verranno ancora prodotte a distruggere la nostra immagine nel mondo? Quanti ebeti inetti pseudocomunisti si avvicenderanno ancora negli schieramenti della sinistra anti Berlusconi? Certo se la scuola sprofonda ancora di più nel baratro dell'arretramento forse passeranno decenni... Un saluto ottimista (rivolto soprattutto alle Simone, sperando in un esito positivo della vicenda) [ Modificato da miradio Attivo 24/9/2004 0:40 ]

"...che il gregge si trasformi in branco... È questo l’incubo dei potenti"
(Ernst Junger)
mc
Inviato: 24/9/2004 10:17  Aggiornato: 24/9/2004 10:17
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/5/2004
Da:
Inviati: 7222
 Re: LE NOTIZIE E LA VERITA
No... e' l'inizio della seconda Intifada. I palestinesi c'entrano come esempio delle ingiustizie perpretrate nel corso degli ultimi 40 anni dagli anglo-americani che "appoggiano" Israele*. L'Intifada chiama gli arabi di religione musulmana alla rivolta, in difesa delle proprie terre e del proprio "credo"... ...se leggi un po' di inglese (e ti fermi alla prima pagina, per evitare ancora piu' confusione...la chiarezza arriva quando la conoscienza dei fatti e' tale da permetterti il collegamento tra i vari accadimenti del presente, ma soprattutto del passato... la confusione e' normale, quando le informazioni si sovrappongono ad altre...), questo descrive in due parole cosa e' per i palestinesi : http://www.intifada.com/palestine.html "*" - In realta' non appoggiano Israele, ma la politica del Likud ... il vero processo di pace nell'interesse del paese, provo' ad iniziarlo Rabin qualche anno fa, ma fu fermato proprio dal Likud (ucciso durante un comizio da un ebreo ortodosso, riconducibile proprio al partito di destra)... che insieme ai neocons anglo-americani, i signori della guerra, non erano favorevoli alla riuscita della missione di pace... (il Likud sono i neocons mediorientali...)... Forse e' proprio l'uccisione di Rabin a dare il via a cio', che una decina di anni dopo, avrebbe portato all'attacco dell'Afghanistan e dell'Iraq (se nonaltro ha contribuito a facilitarlo...). Non dimentichiamo che nell'ottica del terrorismo (e' ora di smetterla di distinguere il TERRORISMO che per i media e solo in un verso, dalla POLITICA DEL TERRORE (quella anglo-italo-americana, ad esempio...)... sono la stessa cosa... ), la guerra in Israele e' come la fiammella della Caladaia per il riscaldamento: se e' sempre accesa, riscaldare "gli ambienti" risulta piu' facile e veloce... ciao mc [ Modificato da mc Attivo 24/9/2004 15:42 ]

eughenos
Inviato: 24/9/2004 11:18  Aggiornato: 24/9/2004 11:18
Mi sento vacillare
Iscritto: 16/6/2004
Da:
Inviati: 359
 Re: LE NOTIZIE E LA VERITA
LIBANO 1982-1984 Navi, bombardamenti, truppe I marines espellono l'OLP e appoggiano i falangisti, la marina bombarda le posizioni musulmane e siriane. La forza multinazionale intervenuta nell¹Agosto 1982 per sovrintendere all¹esodo dei combattenti palestinesi lasciò il Libano tra il 10 e il 13 settembre. Il massacro nei campi palestinesi cominciò tre giorni dopo. Chi fece partire i soldati, quando si sapeva benissimo che sarebbe stato il diluvio? La richiesta ufficiale di intervento di una forza multinazionale di interposizione fu consegnata il 19 Agosto 1982 dal ministro degli Esteri libanese Fuwad Butros agli ambasciatori di Stati Uniti, Italia e Francia. Il piano fatto accettare dal mediatore americano Philip Habib a libanesi, palestinesi e israeliani prevedeva l¹intervento di 800 soldati americani, 800 francesi e 400 italiani per garantire l¹ordine durante il ritiro delle forze dell¹OLP da Beirut. Il mandato della forza multinazionale era di un mese, dal 21 Agosto al 21 Settembre, e avrebbe potuto essere rinnovato su richiesta dei libanesi in caso di necessità. Tutti i combattenti palestinesi avrebbero dovuto essere partiti entro il 4 Settembre e in seguito la forza multinazionale avrebbe ³collaborato con l¹esercito libanese per portare una sicurezza durevole in tutta la zona di operazioni². Una sicurezza durevole. Era questa la principale condizione su cui aveva insistito il capo dell¹OLP Yasser Arafat, che rinfacciò poi ai paesi garanti di aver mancato ai patti. Nel Luglio 1983, in un¹intervista televisiva che gli feci a Tunisi, mi disse di aver avuto "precise garanzie" per l¹incolumità dei civili palestinesi da Philip Habib. Il 17 Settembre dello stesso anno, a Tripoli nel Libano dove era tornato in cerca di fortuna che non ebbe, mi parlò di ³impegni scritti². Ma non aveva documenti da esibire. Vergata nero su bianco c¹era soltanto quella generica promessa di ³sicurezza durevole² che non fu mantenuta. Il primo scaglione della forza multinazionale (347 paracadutisti della legione straniera francese) sbarcò a Beirut il 21 Agosto rispettando il calendario stabilito, e il giorno stesso una nave greca portò qualche centinaio di fedayin verso l¹esilio. Arafat lasciò il Libano a fine Agosto e, dopo un breve scalo in Grecia, arrivò il 3 Settembre a Tunisi, dove il direttore del ministero degli esteri francese Francis Gutman lo aspettava per consultarlo sulle prospettive che si schiudevano in medioriente. Il primo Settembre il presidente americano Ronald Reagan aveva annunciato il suo piano di pace: ritiro di Israele dai territori occupati e costituzione in Cisgiordania di una regione autonoma palestinese in "qualche modo associata" con la Giordania. Ero andato anch¹io a Tunisi per raccogliere la prima reazione di Arafat. Ma non era del piano Reagan che egli voleva discutere con Gutman. Era preoccupatissimo per la sorte di Sabra e Shatila e supplicò il diplomatico francese di adoperarsi perché la forza multinazionale rimanesse in libano anche dopo il 21 Settembre. "Altrimenti", avvertì, "sarà una carneficina". Un fatto nuovo aveva reso più acuto il pericolo. Il 23 Agosto il Parlamento libanese, riunito nel settore Est di Beirut controllato dagli israeliani e dai loro alleati falangisti, aveva eletto Beshir Gemayel presidente della repubblica. La scelta era avvenuta prima che la forza multinazionale fosse al completo: i marines americani sarebbero sbarcati soltanto il 25 Agosto e il battaglione dei bersaglieri italiani "Governolo", comandato dal colonnello Bruno Tosetti, li avrebbe raggiunti il 26. In una Beirut ancora preda al caos Israele aveva spinto al potere l¹uomo che per anni aveva armato e sostenuto nella crociata contro l¹OLP. corporatura tozza, una predilezione per le tute mimetiche e un¹abilità notoria nel maneggiare mitra e coltello, Beshir era il figlio più giovane del capo storico falangista Pierre Gemayel e si era affermato come uomo forte del partito. Aveva poche idee ma chiarissime. Una soprattutto: non un solo palestinese armato doveva rimanere nei 10452 chilometri quadrati del Libano. "I palestinesi devono capire", mi diceva in quei giorni uno dei suoi portavoce, che in Libano per loro non c¹è più posto e se partiranno sarà meglio per tutti. Prenderemo in mano la situazione a Sabra e Chatila, questi focolai di sovversione sfuggiti per troppo tempo a ogni controllo². Replicai che stringendo il tizzone ardente anche la mano del potere rischiava di bruciarsi. Risposta: "No, perché sarà una mano di ferro". Questo programma spaventava non soltanto i palestinesi, ma gli stessi libanesi musulmani che avevano combattuto che avevano combattuto contro Beshir. Anche dopo la partenza dei fedayin nel settore ovest di Beirut rimanevano milizie potenti: i "Morabitun", nasseriani, gli sciiti del movimento "Amal", i comunisti, i drusi del partito socialprogressista di Walid Jumblat avevano blindati e mortai. Prima di andarsene i palestinesi avevano consegnato loro le armi pesanti. Non era poi detto che le "Forze libanesi" le milizie cristiane di Beshir, avrebbero avuto facilmente partita vinta. Per imporre la sua autorità su Beirut ovest il presidente eletto aveva ancora bisogno dell¹aiuto di Israele: La forza di interposizione gli era d¹intralcio. L¹evacuazione delle forze dell¹OLP fu conclusa il primo settembre, in anticipo sul programma stabilito da Philip Habib, e nei giorni successivi i tre contingenti della forza multinazionale preparavano i piani per andarsene tra il 10 e il 16 settembre, una settimana prima cioè della scadenza (rinnovabile) del 21 prevista in origine. Mentre la polizia di Beshir Gemayel affilava le armi, anche i più moderati tra i musulmani mostravano di aver paura. Nei quartieri in cui probabilmente ci sarebbe stata battaglia si trovavano le loro famiglie. Il 6 Settembre il primo ministro Shafiq Wazzan e una delegazione di notabili sunniti chiesero ai comandanti della forza multinazionale che rimanessero fino a quando le truppe israeliane non avessero tolto l¹assedio a Beirut. Il 10 Settembre, cedendo alle insistenze dei musulmani, il ministro degli esteri cristiano conservatore Fuwad Butros dichiarò ³Il governo libanese desidera la presenza a Beirut della forza multinazionale almeno fino al 21 Settembre². Era una richiesta ufficiale? ³No², si schermì il ministro, "questo è soltanto il nostro desiderio". Wazzan e Butros erano allora le massime autorità in Libano. Secondo la costituzione, Beshir Gemayel non avrebbe assunto la presidenza fino al 23 settembre, un mese dopo l¹elezione. In questa fase una ferma politica degli Stati Uniti e dei loro alleati europei avrebbe forse potuto evitare il massacro, salvare il Libano e porre le premesse per un negoziato in cui il problema libanese avrebbe potuto essere affrontato insieme con quello palestinese. Bastava che le truppe israeliane si ritirassero di qualche chilometro e la forza multinazionale si assumesse il compito di pacificare Beirut ponendo come condizione il disarmo di tutte le milizie comprese quelle cristiane. Ma nessuno osò prendere l¹iniziativa. Tra il 9 e il 10 Settembre si imbarcarono i marines. Il giorno dopo se ne andarono i bersaglieri e il 13 Settembre anche i francesi presero il largo. Per l¹invasione di Beirut ovest il campo era libero. ³Nei prossimi giorni assisterete a un bello spettacolo, una cosa veramente grossa², confidò Beshir a un giornalista suo amico. Le milizie cristiane si concentrarono a Shweifat, sulla collina che domina l¹aeroporto di Beirut. Ai loro piedi si stendevano, facile preda, i campi di Sabra e Chatila indifesi dopo la partenza dei fedayin. Anche la forza multinazionale che avrebbe potuto e dovuto difenderli se n¹era andata. Il 12 Settembre le ³Forze libanesi² cominciarono ad ammassare a Shweifat non soltanto i camion per il trasporto delle truppe ma anche i bulldozer che sarebbero serviti per demolire i campi e scavare le fosse comuni. Beshir Gemayel sapeva, allora, in quale spaventosa strage di innocenti si sarebbe risolta la conquista di Sabra e Chatila? Se anche egli aveva pianificato il massacro, non visse abbastanza per vederlo. Il 14 Settembre una carica di tritolo esplose nella roccaforte cristiana di Ashrafie ed egli fu tra i ventuno morti. Il 16 Settembre il generale israeliano Amir Drori, comandante del fronte nord, ricevette in un ufficio del porto di Beirut il nuovo capo delle "Forze libanesi" Fadi Frem e il responsabile dei servizi speciali Elias Hobeika. Venne deciso di affidare ad Hobeika il comando dell¹operazione a Sabra e Chatila. Da Shweifat, le "Forze libanesi" scesero verso l¹aeroporto occupato dagli israeliani e da qui raggiunsero Beirut attraversando il sobborgo sciita di Uzay. Per segnalare la strada avevano tracciato ai crocevia, dove sarebbe rimasto visibile per molti mesi, il loro simbolo: un triangolo inscritto in un cerchio. Alle cinque di sera del 16 Settembre entrarono in Sabra e Chatila. gli israeliani dai bordi dei campi sparavano razzi illuminanti per facilitare l¹irruzione. Alle sette un gruppo di donne palestinesi corse a chiedere aiuto ai soldati del generale Drori, uno dei quali avrebbe poi testimoniato davanti alla commissione d¹inchiesta: ³Le donne gridavano che i falangisti stavano ammazzando la gente a caso. Avvertii i miei ufficiali ma mi risposero che era tutto in regola"² Una prima ondata di civili in fuga si riversò nella "foresta dei pini", un parco che era l¹orgoglio della città prima di essere ridotto dalle bombe israeliane ad una distesa di tronchi senza vita. Fu qui che si diffusero le prime notizie del massacro. Quando tre miliziani sfondarono la porta, la donna strinse più forte il bambino, come cercando di nasconderlo tra le vesti. Un uomo l¹afferrò per il collo mentre gli altri le strappavano il figlio dal petto. Ridevano. Sbatterono il bambino in un angolo e presero la mira con i fucili. ³Non uccidetelo², gridò la donna, ³per amor di Dio, no!². Si buttò avanti per ripararlo con il suo corpo, fu ricacciata con il calcio del fucile nel petto. E ridevano. Il bambino cominciò a strisciare, piano piano, tremando, verso la madre. Uno dei tre miliziani l¹afferrò per un piede, come si afferra un pollo, e lo ributto nell¹angolo. ³Uccidete me invece², gridava la donna, "in nome di Dio, pietà". "No, è lui che vogliamo. Tra pochi anni diventerebbe un terrorista". Adesso non ridevano più. Il bambini gridava "Mamma, mamma" quando una raffica gli crivellò il corpo. Nella stessa strada abitava il vecchio Abu Diab con la figlia di diciassette anni, Aida. Pensava di non aver nulla da temere perché era cristiano. Palestinese, ma cristiano. La sua morte ebbe una testimone, Umm Wisam, una vecchia che viveva nella stanza accanto e che nascosta dietro un mobile in cucina, udì, attraverso una parete sottile, lo schianto della porta sfondata e subito dopo una raffica di mitra. Alcuni proiettili bucarono il muro. Anche qui gli intrusi ridevano. Ci fu un rumore come di lotta, ma come avrebbe mai potuto lottare il settantenne Abu Diab contro un manipolo di miliziani in armi? Poi un grido, inconfondibile, e allora Umm Wisam capì: stavano violentando Aida, Aida che adesso gemeva debolmente mentre il padre ripeteva con voce bassa e fremente un¹unica frase: "Dio vi maledica". Un nuovo urlo, terribile, si spense tra il crepitare di altre raffiche. Un breve, profondo silenzio sullo sfondo del cannone che in lontananza continuava a tuonare, poi i passi dei miliziani che se ne andavano. Umm Wisan osò uscire soltanto il giorno dopo, quando ormai le milizie si erano spostate verso altri quartieri di Sabra e Shatila. Il corpo di Abu Diab era sull¹uscio, braccia e gambe legate, un grande squarcio sulla spalla sinistra, vicino al collo. Lo squarcio di un¹accetta. Aida, seminuda, stava sul pavimento, il petto e il collo profondamente graffiati, due fori di pallottola vicino al cuore. La vecchia cercò di ricomporle le vesti e soltanto allora si accorse che dal ventre spuntava il manico di una baionetta. Dal tetto di un caseggiato che domina Chatila gli ufficiali israeliani seguivano l¹operazione. I palestinesi in età di portare un¹arma venivano concentrati in uno stadio in rovina al margine di Chatila. Molti vennero uccisi prima di arrivarci. I morti venivano seppelliti nei crateri aperti dalle bombe dell¹aviazione durante l¹estate e coperti dalla terra smossa dai bulldozer. Molti non vennero più ritrovati. Selma, tredici anni, è scampata per caso al massacro. "Eravamo in cinque", racconta, "mio padre, mia madre, mio fratello, la nonna ed io. Rimango soltanto io. Era la sera del 16 Settembre. Stavamo da ore nascosti in un rifugio e siamo usciti perché non potevamo più respirare. I falangisti scendevano dalle dune al bordo del campo di Chatila. La mia gente è corsa loro incontro, agitando fazzoletti bianchi e implorandoli di non sparare. Hanno cominciato a far fuoco sugli uomini. Poi, anche sulle donne e i bambini. Mi sono nascosta in un gabinetto e di lì ho visto ammazzare la mia famiglia e quasi tutti i miei vicini. "Il quartiere veniva rastrellato casa per casa. Gli uomini venivano uccisi subito, le donne e i bambini venivano portati in uno spiazzo, davanti a casa mia. A un certo punto ho messo il naso fuori dalla finestra e un falangista mi ha sparato, senza colpirmi. Poi ha detto a una vicina di venirmi a chiamare. Ero stata chiusa cinque o sei ore nel gabinetto, soffocavo. Sono uscita nel buio e il falangista ha puntato una torcia elettrica per vedere se ero una ragazza o un ragazzo. ³Sei palestinese?", ha gridato, "voi palestinesi volevate rubarci il Libano". "Sullo spiazzo c'era la famiglia di mio zio. Mio cugino di nove mesi piangeva. Il falangista ha gridato: "Perché piange? Mi ha rotto le scatole", e gli ha sparato in una spalla. Io ho supplicato di risparmiarlo e allora lui lo ha afferrato per una gamba e con una baionetta lo ha ucciso. La notizia della strage cominciò a circolare venerdì 17 Settembre e alcune ambasciate informarono i loro governi. Le "Forze libanesi" adesso dovevano fare in fretta. Spararono allora su tutto ciò che ancora si muoveva a Chatila, alla rinfusa, senza più curarsi di raccogliere i cadaveri che rimasero accatastati nella polvere dei vicoli. Intanto altri reparti rastrellavano i quartieri di Sabra e Fakhani, ammassando centinaia di prigionieri tra le macerie dello stadio bombardato presso i campi palestinesi. Le fosse comuni scavate dalle "Forze libanesi" non vennero mai più aperte. Nessuno saprà mai il numero esatto dei morti: 460 secondo l¹inchiesta ufficiale libanese, duemila secondo le valutazioni dei superstiti. Ma forse i soldati italiani che per diciassette mesi hanno montato la guardia presso la fossa comune non dimenticheranno tanto presto. Erano tornati in Libano all¹indomani di Sabra e Chatila per difendere i superstiti, vennero coinvolti nel sostegno di un regime che arrestava e torturava le vittime, e proteggeva gli assassini. Bruno Marolo, giornalista italianoè stato testimone degli eventi più drammatici prima come inviato della "Gazzetta del Popolo" di Torino e poi come corrispondente dell¹Ansa.

vincenzo
Inviato: 24/9/2004 11:22  Aggiornato: 24/9/2004 11:22
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 9/6/2004
Da: u-oy-topos middle Oceania
Inviati: 1304
 ?Domande a "caterva"?
Citazione:
Ma quante ore, giorni, mesi, stiamo dedicando, pieni di apprensione, a seguire la sorte dei vari ostaggi, mentre ci dimentichiamo del disastro economico che il nostro governo sta portando al nostro paese, delle riforme scolastiche che ci riportano ai tempi di Savonarola (con tanto di carabinieri che si presentano nelle scuole per vedere se vengono applicate), di leggi che andrebbero fatte e vengono rimandate all'infinito, mentre altre che non andrebbero mai fatte vengono fatte passare sottobanco...
Citazione:
Ma quante ore, giorni, mesi, anni passeranno perchè gli italiani che credono in Berlusconi capiscano che il cavaliere non è la risposta politica giusta alle esigenze dell'Italia? Quanti piccoli grandi eroi dovranno rischiare la carriera se non peggio nel tentativo di screditare questo impostore? Quanti milioni di euro ancora scorreranno dalle nostre tasche verso i forzieri del paperone unto del Signore? Quante leggi liberal-liberticide verranno varate dai colonnelli unti dal Signorotto? Quante Barzellette su Berlusconi (e gli italiani) verranno ancora prodotte a distruggere la nostra immagine nel mondo? Quanti ebeti inetti pseudocomunisti si avvicenderanno ancora negli schieramenti della sinistra anti Berlusconi?
Ma quanto ci metteremo a capire che i politici non contano nulla? Che sono uno specchietto per le allodele? Che si può discutere quanto si vuole purché si obbedisca? Che ci prendono in giro? Che ci prendono in giro pure quelli che non lo sanno? Che bisogna metersi insieme e iniziare a farsi una comunità più esterna possibile a questo titpo di organizzazione sociale? Che se lo facciamo ed iniziamo a rompere le palle ci bombardano? Che l'unico modo per darli fastidio e toccarli li più dove gli rode, cioà nel portafogli? Che se bruciamo il "denaro" e gli restituiamo la sua funzione originaria(di scambio senza creazione di potere a dicapito di tutti) è meglio per la maggiornaza e peggio per pochissime persone? CHE ANCHE AD ESSERE PRESI PER IL DERETANO C'è UN LIMITE??????????????????? vincenzo

1 - Non fanno caso, costoro, che quando in Internet compare qualcosa di veramente scottante, scompare nell’arco di pochi minuti? Se invece qualcosa ci rimane per sempre – e pure in bella vista - vuole dire che lì da nascondere c’è ben poco.
vincenzo
Inviato: 24/9/2004 11:25  Aggiornato: 24/9/2004 11:25
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 9/6/2004
Da: u-oy-topos middle Oceania
Inviati: 1304
 Re: ?Domande a "caterva"?
X eughenos, mi piacerebbe tanto avere una settimana di ferie ogni mese per leggere i tuoi post sempre interessanti, ma purtroppo... Ho l'email pubblica, se ti va questi piccoli saggi puoi mandarmeli all'email li leggerò quando avrò tempo.... grazie vincenzo

1 - Non fanno caso, costoro, che quando in Internet compare qualcosa di veramente scottante, scompare nell’arco di pochi minuti? Se invece qualcosa ci rimane per sempre – e pure in bella vista - vuole dire che lì da nascondere c’è ben poco.
eughenos
Inviato: 24/9/2004 11:43  Aggiornato: 24/9/2004 11:43
Mi sento vacillare
Iscritto: 16/6/2004
Da:
Inviati: 359
 Re: ?Domande a "caterva"?
Se sei cosi lento,lascia perdere, comunque le comunità le abbiamo gia viste nei paesi dell’est, graziose ma poco democratiche.

eughenos
Inviato: 24/9/2004 11:49  Aggiornato: 24/9/2004 11:49
Mi sento vacillare
Iscritto: 16/6/2004
Da:
Inviati: 359
 Re: LE NOTIZIE E LA VERITA
Secondo il racconto di un testimone oculare Roma, 24 set. (Apcom) - Una pattuglia americana giunse nella sede di 'Un ponte per' "tre, quattro minuti" dopo l'avvenuto sequestro delle due operatrici italiane, Simona Pari e Simona Torretta, e dei due operatori iracheni, Manhaz Bassam e Raad Ali Abdulaziz. "Noi delle Ong che non eravamo stati portati via e i vicini li abbiamo bloccati - ha raccontato al Manifesto un testimone oculare anonimo - spiegando quello che era accaduto e insistendo che avrebbero potuto raggiungere i rapitori: visto il traffico non potevano essere molto lontani". "Ma gli americani si sono fermati, sono entrati a dare un'occhiata e se ne sono andati - ha affermato la fonte - Non hanno fatto nulla. Poi è venuta anche la polizia irachena".

vincenzo
Inviato: 24/9/2004 11:55  Aggiornato: 24/9/2004 11:55
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 9/6/2004
Da: u-oy-topos middle Oceania
Inviati: 1304
 Re: ?Domande a "caterva"?
Perdona la lentezza. Per quanto riguarda comunità credo si sia frainteso il termine, è da intendersi in senso lato. La tua interpretazione nostalgica è errata, non è ciò che intendevo io. vincenzo

1 - Non fanno caso, costoro, che quando in Internet compare qualcosa di veramente scottante, scompare nell’arco di pochi minuti? Se invece qualcosa ci rimane per sempre – e pure in bella vista - vuole dire che lì da nascondere c’è ben poco.
patchacuti
Inviato: 24/9/2004 12:12  Aggiornato: 24/9/2004 12:12
Ho qualche dubbio
Iscritto: 22/7/2004
Da: Trieste
Inviati: 255
 Re: LE NOTIZIE E LA VERITA
Perche' questi testimoni oculari sono sempre anonimi... Uno o la dice o sta zitto e se la dice abbia il coraggio di dire chi e'! OH Ciao

patchacuti
Inviato: 24/9/2004 12:36  Aggiornato: 24/9/2004 12:36
Ho qualche dubbio
Iscritto: 22/7/2004
Da: Trieste
Inviati: 255
 Re: LE NOTIZIE E LA VERITA
Mi piacerebbe tanto sapere a chi si sono rivolti i ns. politici per avere notizie delle due Simone... agli stessi che dovevano dare "buone notizie" su Baldoni??? forse alla Befana o a Pippo Baudo?? http://www.warnews.it/index.php/content/view/1209/36/

mc
Inviato: 24/9/2004 13:53  Aggiornato: 24/9/2004 13:53
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/5/2004
Da:
Inviati: 7222
 Re: LE NOTIZIE E LA VERITA
>>>>Uno o la dice o sta zitto e se la dice abbia il coraggio di dire chi e'! Ma come? ...chi e' cosi' idiota da dare le generalita' a chi alcuni di questi rapimenti li ha gestiti, quasi, direttamente? Se cosi' avesse fatto avremmo il nome e il cognome del prossimo rapito dalle brigate "Pizzaefichi del gruppo Islamico Bloody Arab" (made in Texas)... Dopo tutto il testimone ha confermato che non hanno alzato un dito e potevano risolvere... puo' significare due cose: o che sono complici diretti o indiretti, o che sono stati loro. Prova a pensarci. Motivazioni plausibili per non intervenire non ce ne sono altre... ma forse mi sfuggono... ... uno scoop mancato ... che peccato! mc [ Modificato da mc Attivo 24/9/2004 12:54 ]

pincopalla
Inviato: 24/9/2004 14:00  Aggiornato: 24/9/2004 14:00
Ho qualche dubbio
Iscritto: 30/6/2004
Da: Isola che non c'e'
Inviati: 247
 Re: LE NOTIZIE E LA VERITA
Citazione:
Noi delle Ong che non eravamo stati portati via e i vicini li abbiamo bloccati - ha raccontato al Manifesto un testimone oculare anonimo -
Non e' semplicemente stato riportato il suo nome, ma essendo uno delle Ong, per di piu' presente nel locale al momento del rapimento, non credo possa passare per anonimo !!!!

"Lungo le sponde del mio torrente voglio che scendano i lucci argentati, non piu' i cadaveri dei soldati portati in braccio dalla corrente". Ciao Faber
eughenos
Inviato: 24/9/2004 15:22  Aggiornato: 24/9/2004 15:22
Mi sento vacillare
Iscritto: 16/6/2004
Da:
Inviati: 359
 Re: LE NOTIZIE E LA VERITA
senza andare a Bagdad vai a Palermo assisti ad un omicidio, poi voglio vedere se preferisci restare anonimo oppure dire IL tuo nome e cognome ai quattro venti

patchacuti
Inviato: 24/9/2004 16:20  Aggiornato: 24/9/2004 16:20
Ho qualche dubbio
Iscritto: 22/7/2004
Da: Trieste
Inviati: 255
 Re: LE NOTIZIE E LA VERITA
OK, m'avete convinta.. a pensarci forse lo farei anch'io, ma allora e se si va per eliminazione? nel senso io non l'ho detto, tu non l'hai detto allora l'hai detto tu? non e' peggio? almeno la verita' (?!?) sarebbe piu' credibile! Ma poi perche' non l'hanno detto prima.. adesso lo scoop ci sarebbe solo se le due Simone non ritornerebbero piu' vive (o forse lo scopo e' quello?). Mamma mia che schifo di mondo!

DIVA
Inviato: 24/9/2004 18:21  Aggiornato: 24/9/2004 18:21
Mi sento vacillare
Iscritto: 11/6/2004
Da:
Inviati: 530
 Re: LE NOTIZIE E LA VERITA
A chi mai potrebbe far comodo il sequestro di due volontarie italiane a Baghdad?A chi deve dimostrare all'opinione pubblica internazionale, per acquisire credito e garantirsi una sopravvivenza, che non sta fronteggiando una resistenza, ma dei folli che non rispettano nulla e nessuno? Le sigle, le rivendicazioni e i video non provano nulla, se non che un crimine è stato commesso. Il Ponte per Baghdad a cui le Simone appartenevano, milita a favore degli Irakeni fin dai tempi dell'embargo......militanza lunga..tanto lunga da dare fastidio? Pero' ci sono le elezioni all'orrizzonte sia in USA che in Irak. In Usa Bush e' in testa per pochissimo nelle previsioni e questa guerra non gli sta portando buona pubblicita', anche il nonpensante Bush si sta rendendo conto del fallimento della sua "esportazione di democrazia". Dovrebbe uscire dal pantano ma come ? Troppo denaro pubblico sperperato e troppo(soprattutto) denaro privato che chiede il profitto da questa guerra. In Irak le elezioni si presentano molto complesse, ci sono zone che per le forze della coalizione sono oramai inaccessibili ...difficile prevedere quanti rapimenti , sgozzamenti e ultimatum dovremo ancora vedere. In Italia il governo dice che le notizie sulla morte delle Simone non trovano fondamento..ma che informati!!! Allora di Baldoni lo sapevano ancora prima che lo uccidessero cio' che gli sarebbe capitato (neanche una sola parola rivolta ai famosi "canali" che la Farnesina dice di avere aperti). E Berlusconi dal canto suo se ne esce con una affermazione ..."Questo e' terrorismo mediatico" ..che detta da lui ...lui che e' il mediatico fatto uomo, o l'uomo fatto mediatico..e' per lo meno sconcertante (l'asino che dice al coniglio...che orecchie lunghe che hai...). Forse l'annuncio della morte delle Simone e' falso, ma non credo che cio' sia tranquillizzante...potrebbe essere una pressione a chi ha gli ostaggi ad ucciderli...oppure potrebbe essere la foglia di fico che in questo momento puo' coprire le nudita' di Bush .....insomma non credo sia semplicemente una notizia falsa...ma che la vogliano falsare, questo si. Comunque sia, davvero non so se rivedremo quelle due ragazze . diva

patchacuti
Inviato: 24/9/2004 23:20  Aggiornato: 24/9/2004 23:20
Ho qualche dubbio
Iscritto: 22/7/2004
Da: Trieste
Inviati: 255
 Re: LE NOTIZIE E LA VERITA
SE non le rivedremo sara' perche' quel silenzio stampa (richiesto) non c'e' stato anzi si e' fatto piu' casotto che altro. quando uno ha il fuoco sotto i piedi, la prima cosa e' liberarsi delle cose inutili ed adesso purtroppo le due Simona sono inutili (a proposito non si parla degli altri due iracheni, loro nel frattempo che fine hanno fatto??). ed due francesi di cui si e' fatto un chiaccherio ad oltranza per un po' dove sono?? Ci sono troppe cose oscure, pero' alla conta dei fatti, con le notizie che ci ritroviamo chi crede piu' alle cazzate che vengono dette dai ns. politici? La maggior parte delle persone con cui ho parlato hanno detto la stessa cosa non c'entrano gli iracheni, ne' i terroristi, c'e' qualche altro motivo (vedi l'allontanamento di tutti dall'Iraq, su ANSA oggi c'era un articolo nel quale si diceva che i giornalisti francesi lasciavano l'IRAQ, un paese non piu' sicuro, ma Allawi ha detto che sono piu' che pronti e che il popolo iracheno sta facendo grandi progressi.. fra un po' di tempo tra un bombardamento ed un kamikaze ci domanderemo dove e' andato il popolo iracheno

DIVA
Inviato: 27/9/2004 14:22  Aggiornato: 27/9/2004 14:22
Mi sento vacillare
Iscritto: 11/6/2004
Da:
Inviati: 530
 Re: LE NOTIZIE E LA VERITA
Un dubbio ..... ve lo voglio comunicare so che pare assurdo, ora ma..... che le due Simone siano l'alibi per l'Italia per andarsene dall'Iraq salvando capra e cavoli ? E tra le capre e i cavoli ovviamente non ci sono le due Simone, ma interessi politici ben piu' scottanti? lo so...sembra assurdo..ma e' un dubbio ciao

tommy79
Inviato: 27/9/2004 15:09  Aggiornato: 27/9/2004 15:09
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 14/6/2004
Da:
Inviati: 1131
 Re: LE NOTIZIE E LA VERITA
Al di là del fatto che sia giusta o meno la nostra presenza in Iraq...andarsene per la faccenda delle Simone sarebbe la più grossa figura di m...che si potesse fare. Chiunque siano i rapitori, sarebbe devastante creare un precedente per cui uno stato si piega davanti ad un gruppo di delinquenti.

titusnefasto
Inviato: 27/9/2004 17:14  Aggiornato: 27/9/2004 17:14
Mi sento vacillare
Iscritto: 19/5/2004
Da: daumpa
Inviati: 417
 Re: LE NOTIZIE E LA VERITA
Citazione:
che le due Simone siano l'alibi
siamo in due Diva due anime malpensanti non solo penso anche che il rapimento abbia salvato la vita alle due Simone. sembra irreale ma come si può vedere i confini della realtà sono già stati ampiamente superati. cia

patchacuti
Inviato: 28/9/2004 9:49  Aggiornato: 28/9/2004 9:49
Ho qualche dubbio
Iscritto: 22/7/2004
Da: Trieste
Inviati: 255
 Re: LE NOTIZIE E LA VERITA

solenero
Inviato: 28/9/2004 9:50  Aggiornato: 28/9/2004 9:50
Mi sento vacillare
Iscritto: 19/7/2004
Da: Valle Seriana Superiore
Inviati: 846
 Re: LE NOTIZIE E LA VERITA
Riporto da nexusitalia.com: Contro-inchiesta (e ricostruzione) del sequestro di Simona Pari e SimonaTorretta di Roberto Saviano Questa mia inchiesta non è stata accettata da nessun giornale con cui collaboro né da altra testata giornalistica italiana. L'unico giornale che ha ricostruito lo scenario del rapimento Pari-Torretta attraverso informative e documentazioni ufficiali raccolte da Rita Pennarola è stato il mensile La Voce della Campania che ormai da anni combatte assieme al suo direttore Andrea Cinquegrani una solitaria battaglia contro il potere della camorra e l¹idiozia del giornalismo italiano, sopravvivendo con dignità nonostante le querele milionarie e le minacce continue. Nessuno ha avuto decenza di dedicare del tempo allo studio, alla ricerca degli elementi sino ad ora raccolti dai servizi segreti e dai magistrati. Nessuno. Presi dal vortice cadenzato come un metronomo delle Ansa, dalle notizie battute dagli uffici stampa militari, nessuno ha voluto ricercare con calma e taglio scientifico cosa poteva esserci dietro il rapimento in Iraq delle due volontarie italiane di "Un Ponte per S" Nessuno ha voluto indagare o forse nessuno ha preferito farlo visto che ciò che in ultima somma ne vien fuori è una situazione di incredibile connivenza di poteri che fanno del sequestro di Simona Pari e Simona Torretta un nodo gordiano insolvibile. Il sequestro delle due Simona che ieri un messaggio lanciato nel web vuole addirittura assassinate, è strettamente legato al sequestro dei quattro "impiegati" italiani sequestrati in Iraq: Fabrizio Quattrocchi, Salvatore Stefio, Maurizio Agliana e Umberto Cupertino. Questo sequestro invero rientra in una logica di conflitto le cui parti in causa nessuna inchiesta ha voluto svelare ed i cui motivi sono talmente chiari da avere il ben fondato dubbio che ci sia una generale e pervicace volontà di non lasciarli emergere compiendo una vera e propria scelta di censura. Cercherò di almanaccare i diversi elementi e congetturare con gli strumenti della ragione e della ricostruzione il reale motivo del sequestro. Iniziamo. Le informative dei Servizi Segreti italiani dichiarano che la scelta di sequestrare le due volontarie italiane non è stata casuale, si dichiara che i testimoni sfuggiti al sequestro parlano di un commando che voleva proprio le due giovani donne e che non avendo le loro foto le cercava con agitazione e soprattutto come principali obiettivi dell¹operazione. Per comprendere il motivo della scelta di due italiane legate all' organizzazione "Un Ponte perS" come obiettivo di un'azione di rapimento bisogna procedere a ritroso ed arrivare sino al 2003 quando la giovane Valeria Castellani arriva in Iraq. Questa intraprendente ragazza arriva a Bassora collaborando con i volontari dell¹associazione "Un Ponte perS" e lavora ad un progetto particolarmente interessante ovvero permettere al dattero iraqeno, in assoluto il migliore al mondo, di potersi nuovamente imporre sul mercato. La qualità del dattero di Bassora, il celebre Al Bakhri, è stato fortemente danneggiato dall' embargo poiché l'impossibilità di esportarlo ha costretto alla rovina la parte maggiore delle fattorie irakene che coltivavano i datteri. A valutare tale progetto sembrerebbe che la Castellani è una giovane piena di idee ed energia, proprio come i giornali cattolici (come Famiglia Cristiana) la considerano e descrivono. Nell¹aprile 2004 però dopo l'uccisione di Quattrocchi notiamo che il nome di Valeria Castellani viene iscritto nel registro degli indagati dai pm della Procura di Genova, Francesca Nanni e Nicola Piacente all'interno delle indagini sul sequestro e la morte di Quattrocchi. Come mai una impegnata volontaria viene inscritta nel registro degli indagati? Cosa mai potrà centrare una donna votata al progetto del rilancio dell¹agricoltura iraqena senza alcun scopo di profitto personale, con la melmosa vicenda di Quattrocchi? A ben scavare nei dati e nelle carte giudiziarie viene fuori che Valeria Castellani risulta essere una rampante manager di Dts Itc. Security, l' azienda con sede nel Nevada (USA) che recluta gli addetti alla sicurezza privata in Iraq. Castellani ufficialmente risulta essere l¹amministratrice dell¹azienda Dts. Per comprendere come una giovane vicentina figlia della piccola borghesia possa arrivare ad essere amministratore di un¹azienda americana capace di fatturare cifre altissime perché fornisce contratti per la protezione dei membri del Congresso americano in visita in Iraq, bisogna andare ad indagare sul suo compagno, Paolo Simeoni. Anche quest¹ultimo, genovese di 32 anni, è entrato in Iraq attraverso le associazioni non governative. In quanto esperto di operazioni di sminamento e bonifica del territorio Simeoni ha collaborato con "Un Ponte perS" e soprattutto con Intersos organizzazione umanitaria nata con il finanziamento delle Confederazioni Sindacali. Paolo Simeoni è un ex incursore del Battaglione San Marco, poi nella Legione Straniera a Gibuti e in Somalia, successivamente andato in missioni in Africa, Kosovo Afghanistan ed alla fine in Iraq. Diviene nel 2002 un volontario umanitario delle ong, approfittando delle sue qualità di sminatore riesce ad essere ben voluto ed anzi richiesto da molte ong. Ma ben altro ha in mente che bonificare terreni minati. Conosce perfettamente le logiche dei paesi in guerra e sa bene che non esiste cosa più redittizia che fornire servizi militari alle truppe in difficoltà. La sicurezza privata è un business che tende progressivamente ad aumentare con l'impossibilità delle truppe militari regolari di monitorare le strutture che vengono ad edificarsi. Costruzione di aziende, il viaggio dei tir, spostamento di civili e politici, cantieri. La necessità di guardie private si è palesata dalle prime ore della guerra irakena. Ed un occhio esperto lo comprende nell'immediato. Paolo Simeoni infatti fonda in un primo momento la Naf Security amministrata dalla Castellani con sede in Iraq, ma per la particolare situazione di paese invaso la Naf non riesce a vicere neanche un appalto. Le gare sono vinte solo da aziende degli USA. La coppia Simeoni-Castellani non demorde, muta in brevissimo tempo tutto e riescono a fondare in america la Dts Security. L'azienda è la medesima, identico amministratore, stessi impiegati, cambia solo il nome e la sede che infatti sarà in Nevada negli USA. Ciò gli basta per vincere le gare d'appalto. Vengono così chiamati dall¹Italia gli amici di Simeoni, tra cui Fabrizio Quattrocchi. Sfortuna però volle che gli USA decisero di non inviare più politici in Iraq, troppo pericoloso e così il motivo primo della Dts Security sembrò svanire. La versatilità imprenditoriale però non ha limite e così tutti gli impiegati piuttosto che tornare indietro iniziarono ad essere "piazzati" dall'azienda a difesa del personale delle multinazionali americane ed in altre operazioni di tutela di cittadini e di aziende americane. Così la Dts Security in breve tempo diviene una sorta di azienda capace di fornire difese a tutti coloro, imprese ed uomini stranieri, che essendo esposti ne avevano bisogno. Diviene in molti territori dell'Iraq un esercito parallelo a tutela del flusso di capitali che giunge in iraq sottoforma di macchinari, politici, o trivelle. La nostra coppia Castellani-Simeoni quindi si è recata in Iraq attraverso le ong ma giunta una volta sul luogo dopo pochissimo tempo ha portato avanti il suo progetto di edificare un azienda di scorta e servizio armato. Insomma Paolo Simeone e Valeria Castellani hanno utilizzato le associazioni non governative per inserirsi su un territorio con la massima agilità e copertura, poi lentamente hanno mutato la loro prassi hanno abbandonato il loro lavoro di volontariato iniziando ad impegnarsi sul piano imprenditoriale. Del resto quale migliore copertura che quella del volontariato quando si è in luoghi di guerra? Ogni sospetto sulla possibilità di fornire mercenari svanisce dinanzi al passepartout dell¹ impegno civile e sociale. Valeria Castellani a Vicenza era nota per una sua spiccata simpatia per la estrema destra antisemita ma dopo la sua partecipazione alla missione di Intersos in Afghanistan e dopo aver collaborato con "Un Ponte perS" in Iraq, beh ha indossato una robusta panoplia di purezza. A questo punto si comprende facilmente che le due Simona sono state rapite per una logica interna ai servizi di sicurezza privati. Del resto i primi a dare notizia di come era avvenuto il rapimento sono stati proprio Simeone e Castellani. Insomma erroneamente con grande probabilità viene attaccata "Un Ponte perS" e vengono sequestrate Simona Pari e Simona Torretta al fine di attaccare l'agenzia di protezione che ha avuto persone in qualche modo provenienti dall¹associazione. Ora bisogna comprendere se le organizzazioni non governative, se le associazioni di volontariato che utilizzano i contatti con queste persone sapevano chi erano questi personaggi oppure hanno subito un operazione d' infiltrazione. E' facile del resto poter entrare in un'operazione di volontariato. Volontà e serietà oltre che competenza sono gli elementi di scelta nessun¹altra selezione è presente. Oltre che sommarie indagini sui propri volontari le ong non hanno spesso la forza di conoscere a fondo i personaggi che decidono di partire per i propri progetti spesso, tra l'altro, deficitari di individui. O seguendo invece una tesi opposta si potrebbe ipotizzare che le ong preferiscono avere dei rapporti come dire, strategici con questi personaggi capaci di avere le mani dappertutto e contatti in ognidove. L¹unico ambito su cui bisogna (e spero di non dover dire bisognava) è proprio quello delle agenzie che garantisco servizio privato e "soldati a pagamento". Hanno mentito politici, media, giornalisti distratti o zittiti da direttori scrupolosi maestrini delle verità d'ufficio. Invece di inventare mediazioni, mediatori, e colpi di scena televisivi bisogna riflettere sul ruolo fondamentale di queste aziende di protezione che nella strategia dello scacchiere irakeno vengono considerate dalla guerriglia vere e proprie spine nel fianco perchè tappano i buchi aperti delle truppe d'invasione. I gruppi guerriglieri, i nuclei terroristi hanno ovviamente tutto l' interesse di a porre in crisi le organizzazioni private che garantiscono protezione a personaggi ed aziende che l¹esercito USA non riuscirebbe a proteggere in misura adeguata. Le due ragazze volontarie ora sono nelle mani di individui che per motivi radicalmente diversi dal loro ruolo in Iraq le usano come strumento di pressione vero il governo italiano che finge ovviamente di non sapere in qual senso il rapimento è stato messo in pratica. L¹associazione "Un Ponte per..." che da anni cerca di organizzare in Iraq progetti che hanno l¹esclusivo imperativo di concedere dignità e possibilità di vita ad una civiltà devastata da decenni di embargo prima ed ora da un' assurda guerra. "Un Ponte perS" ha iniziato a lavorare in Iraq molto prima che sulle sue città devastate si accendessero i riflettori delle tv di mezzo mondo. Un lavoro certosino, continuo, diuturno. Era prioritario che il Ministro degli Esteri cercasse di smentire il frainteso dei gruppi terroristi ovvero di idenfiticare le due ragazze in relazione all¹azienda di servizi di sicurezza. Era fondamentale che si facesse riferimento alla totale estranietà di queste ragazze al mondo "italiano" delle scorte e dei mercenari. Ma in questa vicenda sembra che più che a cuore del ritorno delle due donne ci sia la volontà non di far emergere la cancrena dei rapporti economici di imprenditori italiani che riescono ad entrare nel succulento mercato iracheno attraverso la mediazione militare dei servizi di scorta che ovviamente sapranno far pendere la bilancia dalla parte degli industriali italiani quando ve ne sarà bisogno. Godere di un esercito parallelo, non controllato dai media, che non conosce divise e morti dichiarate è forse in questa guerra l'elemento più delicatamente fondamentale ancor più perchè invisibile all'occhio ed all'orecchio dell'Occidente. Queste due donne pagano sulla propria pelle le scelte imprenditoriali di alcuni italiani che ben hanno saputo dove affondare i canini della finanza ed ora spolpano l'osso dell'Iraq facendo finire tra le ferine ganasce due donne innocenti che in Iraq non erano per guadagnare stipendi lussuosi come militari ed imprenditori ma per portare avanti reali progetti di crescita sociale. Indagare e riflettere sulle aziende italiane che in Irak speculano ed investono, capire che la gestione dei mercenari, in breve, è nelle mani di organizzazioni private italiane, questo è l'ambito unico su cui bisogna ragionare. Mentre Rai e Mediaset continuano a mandare in onda i volti dolci e sorridenti delle due giovani ragazze non viene pronunciata su questa vicenda che una bugia perenne. redazione@reporterassociati.org Fonte:www.reporterassociati.org

Lentamente, inesorabilmente, la sabbia del tempo ricopre la mente.
- Frankie hi-nrg MC -
mc
Inviato: 28/9/2004 11:13  Aggiornato: 28/9/2004 11:13
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/5/2004
Da:
Inviati: 7222
 Re: LE NOTIZIE E LA VERITA
I chiarimenti saranno avvenuti da parte dei Servizi nei confronti dei rapitori... avranno trattato per avere le ragazze rapite...e adesso iniziano le notizie che stanno bene (fonte giordana)...Ottobre e' il "periodo caldo" della legislatura...Devolution, riforma delle pensioni, riforme giudiziaria, elettorale...Scioperi, manifestazioni, proteste... Opps...Il nostro beneamato nanuncolo, grazie "al lavoro estenuante dei nostri eroi soldati e dei servizi al servizio della nazione" le fara' comparire e incassera' il consenso per una delle tante porcate di questi orribili (dal punto di vista democratico) anni...mettendo le proteste in secondo piano... ... ... speriamo che riesca a trovare la giusta divulgazione ... ... mc

clandestino
Inviato: 28/9/2004 17:23  Aggiornato: 20/9/2014 10:30
Ho qualche dubbio
Iscritto: 24/5/2004
Da:
Inviati: 62
 ottima intuizione
C'è probabilmente un atroce filo che collega, nella mente dei sequestratori, l'organizzazione non governativa per la quale lavoravano le due italiane e la società che aveva portato in Iraq un esperto di sicurezza privata come Fabrizio Quattrocchi. Tutti i particolari su questa ipotesi. QUATTROCCHI E LA IBSA Ma intanto, ad aprire nuovi scenari all’interno di questo stesso quadro, arriva un altro filo da seguire per ulteriori collegamenti. Lungo la strada di Fabrizio Quattrocchi, infatti, prima che approdasse alla Dts c’era stata la breve ma significativa parentesi del lavoro svolto per conto della Ibsa, multiforme etichetta genovese che rimanda a servizi di body guard e vigilanza. A cominciare dal fatto che in quel di Genova esistono ben due Ibsa: la prima é una società in accomandita semplice, la stessa balzata alle cronache dopo il rapimento di Quattrocchi. E’ amministrata a quattro mani da Roberto Gobbi e dal milanese Giacomo Spartaco Bertoletti, maestro di arti marziali nonché promotore di altre sigle sempre in odor di uomini armati. La seconda é Security Ibsa Italia, stavolta una srl, fondata sempre a Genova dallo stesso Bertoletti (che ne é proprietario ed amministratore unico) a gennaio di quest’anno, con analoghi scopi. Ad accrescere la moltitudine di sfaccettature arrivano poi altre due sigle quasi omonime delle precedenti: Ibssa Italia ed Ibssa International. Ma entrambe, come le prime due, si prefiggono fini di formazione e fornitura di personale specializzato nella difesa. Ed entrambe vedono in pista con ruoli importanti proprio Giacomo Spartaco Bertoletti. Logico dunque che quest’ultimo si affanni a rilasciare precisazioni, puntigliosamente annotate sul sito sportpromotion.it (dal nome di una sua creatura societaria). "In relazione al luttuoso fatto accaduto in Iraq che ha causato la morte del genovese Fabrizio Quatrocchi - si legge in apertura - già collaboratore occasionale della Ibsa Sas di Genova, si comunicata che esula completamente dai fini delle associazioni IBSSA International e IBSSA Italia lo scopo di offrire impiego a chicchessia, essendo viceversa esse sorte esclusivamente a fini di promozione e formazione qualificata (un tempo, per quanto concerne IBSSA Italia, anche attraverso l’organizzazione di corsi specifici) di operatori della sicurezza, della difesa personale, delle arti da combattimento e delle tecniche di tiro". A scanso di equivoci aggiunge, firmandosi come Coordinator President - Italia di Ibssa : "lo stesso signor Fabrizio Quatrocchi non è mai stato associato alla Ibssa (International Bodyguard and Security Services Association)". Bertoletti ammette dunque che Quattrocchi era stato collaboratore della sigla genovese da lui amministrata insieme a Roberto Gobbi. Poi fa di più. Perché scorrendo le pagine web della Ibssa attraverso il sito della Sport Promotion, si incontra una nuova dichiarazione sullo stesso argomento, sempre a firma Bertoletti: "Queste righe - premette in un approssimato “latinorum” - non vogliono costituire il retroscena della frase latina excusatio non petita accusatio manifestat, ma una semplice annotazione di eventi che hanno caratterizzato l’Ibssa internazionale e quella italiana (con due s) dalla sua costituzione nel marzo del 2000". E prosegue: "Fabrizio Quattrocchi non è mai stato iscritto all’Ibssa internazionale, nonostante - e lo ha fatto rilevare il segretario generale, l’israeliano Rony Kluger in una intervista rilasciata il 17 aprile sul Secolo XIX - abbia partecipato a un corso Ibssa di primo livello a Montichiari, Brescia, nel 2002 (22-24 febbraio). Rony Kluger ha pensato che fosse negli elenchi delle persone da lui diplomate durante le sue visite a Forte Canarbino, ma ha sbagliato. In quella data Kluger non era in Italia". Se Quattrocchi avesse o meno preso parte a quel corso, poco importa. Basta già la sua pregressa attività nella sas genovese di Gobbi e Bertoletti. Che viene confermata anche da tal George Popper, "Generale di Brigata della Guardia Civile Ungherese" e presidente di Ibssa International: "In simili azioni di terrore - scrive sul sito di Bertoletti in riferimento al conflitto iracheno - possono anche verificarsi disgrazie; una di esse ha riguardato Fabrizio Quattrocchi, un operatore di sicurezza italiano (non un membro dell'Ibssa), che è stato colpito a morte tempo addietro. I media internazionali hanno contattato numerosi leader dell'Ibssa in relazione agli ostaggi". "In base a quanto ci consta - aggiunge Popper - Fabrizio Quattrocchi, la vittima italiana del terrore e le guardie del corpo italiane prigioniere si sono formati e hanno lavorato per l'Ibsa, una società genovese di sicurezza e formazione. Comunque, questa società non è un corporate member, un'associata dell'Ibssa, è una parte della famiglia Ibssa. I suoi leader sono esperti di sicurezza di livello, e il direttore dell'Ibsa Roberto Gobbi è uno dei migliori istruttori di sicurezza mondiali ed è master teacher di tiro". IL PARLAMENTO MONDIALE Le sorprese, comunque, sono appena cominciate. Basta seguire ancora Mr. President Bertoletti. Perché é ancora lui a raccontarci che il presidente di Ibssa Popper é stato recentemente presente a due summit “mondiali”. E qui comincia il bello. Il 26 e 27 giugno scorsi, a Budapest, la locale sede della "Federazione dei Priorati autonomi dell'ordine sovrano di San Giovanni di Gerusalemme, Cavalieri di Malta - si legge sempre sul sito di Bertoletti - ha organizzato una cerimonia cavalleresca memorabile e spettacolare. In questa particolare occasione numerosi leader di alto grado di grandi organizzazioni internazionali e nazionali da Canada, Repubblica Ceca, Finlandia, Ungheria, Israele, Italia, Lettonia, Paesi Bassi, Romania, Spagna, e dagli Usa, sono stati designati come cavalieri di Malta o hanno ottenuto un livello più elevato da sua beatitudine Dom Lorenzo Osb, il reggente della Federazione dei Priorati autonomi dell'Ordine sovrano di San Giovanni di Gerusalemme, Cavalieri di Malta, patriarca e primate metropolitano della chiesa cattolica ortodossa americana, giurisdizione di New York". Fra le autorità presenti, naturalmente, anche "Sua eccellenza il professor George Popper, Ungheria, governatore dell'ordine cavalleresco, grand cross dei cavalieri di Malta", e ancora, "Sua eccellenza il dottor Giuseppe Morabito, italiano, ministro dell'ordine, rappresentante dell'università Pro-Deo", senza contare "Sua beatitudine Dom Lorenzo Osb, rettore dell'università Pro-Deo". Ma che cosa sono in realtà queste due pompose sigle? Quali “beatitudini” celano? Ed é vero che rimandano ad altre organizzazioni in grado di rilasciare passaporti diplomatici? Cosa c’é di accertato nella notizia secondo cui Fabrizio Quattrocchi ed altri erano entrati in Iraq proprio attraverso uno di questi documenti diplomatici? Alcune risposte ai foschi interrogativi é possibile trovarli in un documento top secret ma fornito di assoluta ufficialità. Si tratta delle risultanze di accurate consulenze rese a diverse Procure italiane da alcuni tra i massimi esperti di “massonerie” & dintorni. E a campeggiare tra quelle pagine sono, fra l’altro, proprio il cosiddetto Ordine di Malta Parallelo, nonché l’Università Pro Deo. Vediamo. "Le prime informazioni sull’OSJ - USA, il Sovereign Hospitallers Order of Saint John of Jerusalem (vale a dire quello citato sul sito di Bertoletti al link Ibssa International, e diverso dallo SMOM, l’Ordine di Malta ufficiale, ndr) si trovano negli atti del procedimento bolognese sulla strage alla stazione del 2 agosto. I magistrati felsinei - si legge nelle pagine di una delle consulenze - indagando su Francesco Pazienza, avevano infatti acquisito due rapporti del Custums americano (il servizio di polizia doganale) su Michele Sindona trasmessi il 14 gennaio 1987, attraverso il comando generale della Guardia di Finanza, IV reparto, al giudice Giovanni Falcone". Il documento prosegue riportandone alcuni brani: "L’8 febbraio 1985 l’SSA Thomas Gallican e lo scrivente incontravano l’ambasciatore degli Stati Uniti presso le isole Seychelles, sig. David Fischer. In tale occasione e successivamente il predetto ambasciatore ha dichiarato di sospettare che G. Mario Ricci, Umberto Stefinizzi (rectius: Stefanizzi, ndc), Francesco Pazienza, Robert Armao, Domenico Lombino e probabilmente alcuni funzionari del governo delle Seychelles, stavano impiegando i Cavalieri di Malta OSJ quale copertura e che erano coinvolti in un tentativo su vasta scala di appoggiare i riciclatori di denaro, contrabbandieri ed altre persone coinvolte in discutibili attività". Più avanti: "Lo Stefinizzi (rectius: Stefanizzi, ndc) é coinvolto nella promozione di un presunto fittizio ordine dei Cavalieri di Malta. (...) Tale ordine dispone di un accordo diplomatico con la Repubblica dell’isola delle Seychelles (...) Secondo l’ambasciatore Fischer tale accordo consente al predetto ordine (OSJ) l’uso di valigia diplomatica e di facilitazioni connesse". Molto attiva risultava già al tempo di quell’inchiesta bolognese - e ancor più in anni successivi - la compagine dell’OSJ nei Paesi dell’est europeo. "L’attuale priore per l’Europa dell’OSJ - si legge ancora nella consulenza - risulta essere Serafino Caiumi. Un Giuseppe Serafino Caiumi é compreso nel tabulato della Digos di Arezzo contenente i nominatori dei visitatori di Licio Gelli". Veniamo alla Pro Deo, altra creatura in odor di strane “Cavallerie”. Ci arriviamo attraverso un personaggio chiave, Pietro Calacione, "più volte inquisito dalla Procura della Repubblica di Palermo", massone del Centro Sociologico Italiano ed esponente anche dell’OSJ. A Calacione gli inquirenti sequestrano, fra l’altro, una tessera dell’IPI, sedi a New Yok e a Roma, che cura per conto dell’Università Pro Deo l’organizzazione delle cerimonie di conferimento delle lauree honoris causa. Numerosi riferimenti a queste cerimonie si trovano nei fascicolo Phoney Money aperto a suo tempo dalla Procura di Aosta. Oltre che della Malta “parallela” e del Centro Sociologico, Calacione faceva parte anche del Parlamento Mondiale per la Sicurezza e la Pace, altro ipertrofico organismo finito in questi anni nel mirino di diverse Procure. Tante sono le ombre che negli stralci delle diverse consulenze eseguite per conto dei magistrati si allungano su questa ennesima, strana sigla che, come dimostra l’affiliazione multipla di Calacione, s’intreccia con le sorti dell’OSJ e della Pro Deo. Vale la pena ricordare che fino ad aprile di quest’anno dal sito della Sport Promotion di Bertoletti (attraverso il link della Ibssa) una scritta portava direttamente al sito web del Parlamento Mondiale. Oggi quella scritta é scomparsa. Ma ne resta traccia in un filmato televisivo andato in onda sull’emittente campana Canale 10 proprio durante il sequestro dei quattro italiani. Nuovo look anche per il sito del Parlamento Mondiale, che non manca di riportare - anche se in un italiano più corretto - le stesse, roboanti affermazioni di un tempo, a cominciare dalla promulgazione di un “proprio” codice penale sovranazionale. Lì dove si stabiliscono fra l’altro norme universali in materia di “delitti contro la Fauna” e “contro la Flora”, precisando poi, all’articolo 4, che "la Donna é equiparata all’Uomo", senza contare la reintroduzione, nei casi più gravi, di pene come "l’ergastolo con o senza lavoro coatto". Fondato a Palermo da “Sua beatitudine Viktor Busà” (come si autodefinisce regolarmente) nel 1975, il Parlamento Mondiale arriva per la prima volta sul tavolo dei magistrati nel 1989, quando il giudice del tribunale di Torino Lorenzo Poggi, nell’ambito di un procedimento penale per associazione a delinquere finalizzata "alla confezione e distribuzione di diplomi di laurea privi di valore legale recanti timbri CEE contraffatti", chiedeva al presidente del Consiglio di acquisire la documentazione in possesso dei servizi segreti sul conto del principe Alliata di Monreale (massone di spicco della circoscrizione Sud USA), Vittorio Busà ed altri. Modeste, secondo le informazioni fornite dagli 007, le condizioni in cui versava all’epoca Busà, descritto come persona "psichicamente instabile e notoriamente mitomane, con spiccata tendenza all’invenzione di enti di varia natura e alla elargizione di diplomi di benemerenza in Italia e all’estero". "Il giudice Poggi - viene spiegato nel rapporto reso in occasione di ulteriori indagini sulla stessa associazione palermitana - fu il primo ad occuparsi dei rapporti di Busà con molteplici organizzazioni massoniche ed ordini cavallereschi". Compresa l’università Pro-Deo, inquisita nell’ambito della stessa indagine per il rilascio di lauree false. Dell’entourage di Busà, secondo il giudice Poggi, faceva parte anche Piero Tabellini, presente in numerosi altri ordini cavallereschi finiti più volte all’attenzione della magistratura, compresi i Corpi Garibaldini, dotati di eliambulanze ed altri mezzi per il trasporto di infermi da un capo all’altro dell’Europa. "Busà - raccontano i consulenti della Procura - risulta essere collegato anche al “Sovrano Militare Ospedaliero Ordine di San Giorgio in Carinzia” attraverso il suo Gran Maestro, Luciano Pelliccioni. Di quest’ordine si era interessato il giudice Giovanni Tamburino all’epoca dell’inchiesta padovana sull’organizzazione eversiva “Rosa dei Venti”". [FRASE RIMOSSA SU RICHIESTA DELL'INTERESSATO] Non é finita. Perché l’affiliazione di Busà anche all’OSJ, la Malta parallela, ci riporta ad un altro, ambiguo protagonista delle cronache recenti: si tratta di Antonio Volpe, l’uomo chiave dell’inchiesta Telekom serbia, lo stesso che in compagnia del deputato forzista partenopeo Alfredo Vito si recò dal presidente della commissione parlamentare du Telekom Serbia, Enzo Trantino, sciorinandogli una serie di nomi e circostanze che sarebbero stati inventati ad arte per fini politici occulti. Questa l’ipotesi della Procura torinese, che lo ha arrestato con l’accusa di calunnia in merito al caso Telekom Serbia. Il nome di Volpe, infine, torna più volte in un procedimento penale tuttora in corso al tribunale di Napoli: era infatti affiliato alla loggia massonica coperta “Oriente”, l’obbedienza massonica fondata da Salvatore e Nicola Spinello. Rita Pennarola www.lavocedellacampania.it 15.09.04 Articolo che appare su La Voce della Campania in edicola oggi, 16 settembre

clandestino
Inviato: 28/9/2004 17:45  Aggiornato: 28/9/2004 17:45
Ho qualche dubbio
Iscritto: 24/5/2004
Da:
Inviati: 62
 ...liberate
Al Jazira: «Liberate le ragazze italiane» «Rapite da delinquenti comuni»: lo dice il Consiglio degli Ulema sunniti nell'incontro con il rappresentante musulmano in Italia Il presidente dell'Ucoii Mohammed Nour Dachan (Adnkronos) BAGDAD - Le ragazze italiane sono state liberate. L'annuncio sulla tv araba Al Jazira. Le ragazze sarebbero nell'ambasciata italiana di Bagdad. Di fronte agli sviluppi delle ultime ore, alle indiscrezioni sulla imminente, probabile, svolta positiva del sequestro delle due italiane in Iraq, gli 007 italiani frenano ed invitano alla «massima cautela». In ambienti di intelligence viene sottolineato che «il momento attuale è molto delicato» e che «non è certo» quale sarà il comportamento dei sequestratori nelle prossime ore. Una delle preoccupazioni degli 007 e di tenere in piedi, o attivare ex novo, altri canali di comunicazione con i rapitori, visto che quello che negli ultimi tre giorni è passato attraverso il giornale kuwaitiano Al Rai Al Alam deve considerarsi «ormai esaurito».

mc
Inviato: 28/9/2004 18:37  Aggiornato: 28/9/2004 18:37
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/5/2004
Da:
Inviati: 7222
 Re: ...liberate
...Quante ne so? Ora ci tocca 'beccarci' lo "Sborrone" berlusconi (scusate il termine... berlusconi ovviamente...) farsi bello davanti ad una platea di P.R. delle sue reti e giornali... naturalmente a reti unificate... mc


Powered by XOOPS 2.0 © 2001-2003 The XOOPS Project
Sponsor: Vorresti creare un sito web? Prova adesso con EditArea.   In cooperazione con Amazon.it   theme design: PHP-PROXIMA