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terrorismo : Oklahoma City, prove generali per l'11 settembre
Inviato da Redazione il 19/4/2010 4:20:00 (14551 letture)

Ricorre oggi il 15° anniversario dell’attentato terroristico di Oklahoma City, nel quale fu distrutto un edificio federale di 9 piani, l'Alfred Murrah Building, causando la morte di 168 persone, fra cui 19 bambini.

Ai tempi in Italia se ne parlò poco, ma dopo l’undici settembre l’importanza di questo episodio ha assunto dimensioni completamente diverse, proprio in luce dei più recenti attentati a Pentagono e Torri Gemelle.

Visto in retrospettiva, infatti, l’attentato di Oklahoma City presenta con l’11 settembre - e per certi aspetti con l'assassinio di JFK - una specularità a dir poco impressionante. Stessa fragilità di motivazioni nel presunto colpevole, stesso comportamento autolesionista da parte sua, stesso tipo di fortunose coincidenze che portarono ad identificarlo, stesse improbabilità fisiche nel crollo dell’edificio, stessa serie di testimonianze in pieno contrasto con la versione ufficiale, stessa asportazione frettolosa delle macerie, stesso atteggiamento distratto e superficiale dei media, stesse pressioni sui testimoni per cambiare la versione dei fatti. Ed in più, un epilogo assolutamente unico nella storia della giustizia americana: il colpevole che chiede insistentemente, ed infine ottiene, di essere messo a morte al più presto, alle condizioni dettate da lui.

Vista nel suo insieme, la versione ufficiale di Oklahoma City fa apparire quella dell’undici settembre come un ineccepibile trattato di logica aristotelica.

I PERSONAGGI

TIMOTHY MCVEIGH - Il presunto colpevole, che avrebbe distrutto l'edificio federale con una rudimentale bomba al letame, ...




... spinto da un generico odio contro il governo americano. Il Murrah Building infatti ospitava decine di uffici di diverse agenzie federali, fra cui la FBI, la DEA (Drug Enforcement Administration) e l'ATF (Alcohol, Tobacco, Firearms and Explosives), con l'aggiunta di agenzie minori come il USMS (U.S. Marshals Service), che rendevano l'edificio un bersaglio ideale per qualunque “nemico del governo”.

MICHAEL e LORI FORTIER - La coppia che ospitò McVeigh per un certo periodo a casa propria, prima dell'attentato. Lori preparò anche per McVeigh la patente falsa, a nome di Richard Klinger, con cui il futuro terrorista avrebbe affittato il furgone della Ryder usato nell'attentato. Naturalmente, anche Michael e Lori Forter erano "anti-governativi" fino al midollo, tant'è che McVeigh gli confidava apertamente i suoi progetti, raccontandogli dozzine di dettagli che sarebbero poi tornati utili all'accusa durante il processo contro di lui. A loro volta infatti, essendo "a conoscenza" dei piani di McVeigh, i Fortier furono considerati colpevoli “per non aver avvisato le autorità dell'attentato imminente”, ma grazie alla loro disponibilità a collaborare Michael Fortier potè patteggiare una sentenza relativamente lieve (12 anni, poi commutati a 10, già espiati), che comprendeva anche l'immunità per la moglie.

TERRY NICHOLS - Il presunto complice di McVeigh, la classica “spalla” che lo avrebbe aiutato a preparare la bomba, senza partecipare però direttamente all'attentato. Nonostante questo, alla fine Nichols si è preso l'ergastolo.

STEPHEN JONES - L'avvocato d'ufficio assegnato a McVeigh dal giudice incaricato del processo. E' soprattutto grazie a Jones - che in seguito scrisse un libro sulla sua esperienza - che siamo venuti a conoscenza di molti curiosi aspetti di questa vicenda. Jones infatti non ha mai creduto alla “versione ufficiale”, che il suo cliente faceva di tutto per confermare, rivelandosi spesso disposto a cambiare i suoi "ricordi" pur di farli combaciare con gli sviluppi dell'indagine.

Un pò come se la CIA un giorno "scoprisse" che bin Laden si era addestrato in Nuova Guinea, e il giorno dopo bin Laden ci facesse sapere dalle sue caverne che si è appena ricordato di essersi addestrato in Nuova Guinea.

Raramente, sostiene Jones nel suo libro, si è visto un imputato così poco intenzionato ad essere scagionato, che passava la maggior parte del suo tempo ad ostacolarlo nel suo tentativo di salvargli la vita.

LA “VERSIONE UFFICIALE”

Per “versione ufficiale” si intende la summa, magmatica e indistinta, di notizie vere o fasulle, verificate o meno, che sono state diffuse nel tempo dai media mainstream, e poi reimpastate e riciclate in qualche modo su Internet, fino a cristallizzarsi nei cosiddetti “templi della verità” come Wikipedia. A consolidare questo tipo di versioni ufficiali intervengono di solito i canonici documentari sulle “Conspiracy Theories” – genere in cui BBC, National Geographic e History Channel sono specialisti - che nel fingere di fare chiarezza finiscono in realtà per rimestare nel già torbido mare delle notizie circolate fino a quel momento.

Chi vuole capirci qualcosa è quindi obbligato a compiere il percorso inverso: partire da questa versione ufficiale, scartare tutto quanto gli appare illogico o implausibile, ed integrarlo con tutti quegli elementi che sono stati inspiegabilmente ignorati dai giudici e dai media mainstream. E’ il quella evanescente manciata di informazioni “perdute”, circolate nelle primissime ore dall’evento, ma poi scomparse nel nulla, che si nasconde di solito la chiave per riuscire a capire cosa davvero sia successo.

MOTIVAZIONE

Secondo questa versione ufficiale, la goccia che fece traboccare il vaso per McVeigh, in senso anti-governativo, fu l'eccidio di Waco Texas (19 aprile 1993), nel quale i "maledetti federali" assaltarono e distrussero la comunità evangelica del "profeta" Koresh, che si era asserragliata al suo interno, uccidendo circa 80 persone, fra cui molti bambini.

Ma le radici dell'odio antigovernativo di McVeigh sembrano risalire alla Prima Guerra del Golfo, alla quale egli aveva partecipato come militare volontario.

McVeigh infatti sarebbe tornato dall'Iraq "deluso" per l'inganno subito da parte del suo governo, che lo aveva infarcito di odio razziale e anti-islamico, per mandarlo ad uccidere gente che in realtà gli era risultata essere esattamente come lui.

Mentre però, in questi casi, il soggetto diventa solitamente pacifista, umanista, interfede, anti-imperialista e "di sinistra", McVeigh si buttò disperatamente a destra, finendo per entrare a far parte dei più sfegatati gruppi neonazi, i White Supremacists della Christian Right.

Come dire, dopo aver capito che arabi e musulmani sono gente come lui, McVeigh sentì un improvviso bisogno di stare in mezzo a gente che li odia più di chiunque altro, e che non ammette nè razze nè religioni diverse dalla propria. (Ma forse voleva solo convincere i White Supremacists a diventare pacifisti come lui).

In ogni caso, una volta deciso che doveva assolutamente vendicare con il sangue le vittime di Waco, McVeigh cominciò la lunga ricerca sugli edifici federali che lo avrebbe portato a scegliere il Murrah Building di Oklahoma City. A questo proposito riportiamo il passaggio di Wikipedia, che ci descrive nel dettaglio i criteri adottati da McVeigh: McVeigh, che viveva in Arizona, prese in considerazione bersagli nel Missouri, in Arizona, nel Texas e nell’Arkansas. Volendo ridurre al minimo le vittime “non- governative”, aveva scartato un edificio di 40 piani di Little Rock, Arkansas, a causa della presenza di un fiorista al piano terra. Nel dicembre 1994 McVeigh e Fortier si recarono a Oklahoma City per ispezionare il loro bersaglio: l’Alfred P. Murrah Building, […] che fu scelto per la facciata di vetro, che avrebbe dovuto frantumarsi per l’impatto dell’esplosione, e per l’ampio parcheggio adiacente, all’aperto, che avrebbe potuto assorbire e dissipare parte della forza, per proteggere gli occupanti non-federali degli edifici circostanti. Inoltre, McVeigh pensava che lo spazio aperto intorno all’edificio avrebbe permesso delle riprese fotografiche più efficaci per motivi di propaganda.

Talmente si preoccupava della propaganda, che McVeigh si sarebbe completamente dimenticato di spiegare al mondo perchè avesse distrutto quell’edificio. Lasciò che fossero i giornalisti ad accorgersi della coincidenza del 19 aprile, per arrivare a capire le ragioni del suo gesto.

Aggiungiamo che nel Murrah Builing non c'era nessun fiorista, ma in compenso c'era un asilo nido, di solito pieno di bambini. Quando c'è la coerenza, c'è tutto.

LA BOMBA

Una volta individuato il bersaglio, McVeigh iniziò a pensare all'esplosivo. Non potendo permettersi grossi investimenti - in fondo, era l'unico attentato che avrebbe mai compiuto nella vita (solo un imbecille si può illudere di sfuggire ai federali, dopo un gesto del genere) - venne iniziato dall'amico Terry Nichols al cosiddetto ANFO, una miscela casalinga di fertilizzante e nitrometano, con l’aggiunta di materiale plastico.

Entusiasta, McVeigh nè parlò ai Fortier, come raccontatoci da Wikipedia: Nell’ottobre del 1994 McVeigh mostrò a Michael Fortier e alla moglie Lori un disegno nel quale indicava la struttura della bomba che voleva costruire. Voleva preparare una bomba con oltre 2.300 kg di fertilizzante, mescolati con circa 540 kg. di nitrometano liquido, e 160 kg di Tavex [materiale plastico]. Il peso complessivo, compresi i 16 i bidoni che contenevano l’esplosivo, era di circa 3.200 kg.

Praticamente McVeigh aveva pensato di far esplodere, come dicono in Norvegia, "'na muntagna e'mmerda".

Pare però che il letame, se preparato correttamente, sia un esplosivo molto efficace: la rudimentale bomba preparata da McVeigh infatti non solo sventrò il Murrah Building, ma "distrusse o danneggiò 324 edifici nel raggio di circa 16 isolati, bruciò 86 macchine, frantumò i vetri di 258 edifici, e causò oltre 680 feriti".

E per fortuna che McVeigh aveva scelto il Murrah Building "per proteggere gli occupanti non-federali degli edifici circostanti". Chissà se avesse odiato tutti indiscriminatamente.

Per essere sicuro che il sistema funzionasse, "McVeigh fece una bomba-prototipo con una bottiglia di plastica di Gatorade, con pillole di nitrato di ammonio, nitrometano liquido, un pezzo di "salsiccia" di Tovex, e un tappo detonatore. Il prototipo fu fatto esplodere nel deserto per evitare di essere notato."

Se ha funzionato il Gatorade, avrà pensato McVeigh, funzionerà di sicuro anche un camion con due tonnellate di roba simile. In fondo, anche Al-Queda ha sempre fatto le sue prove con fiammiferi e carta stagnola. Quel che conta è il principio.

Una volta scelto l'esplosivo, McVeigh si preoccupò di trovare il furgone che avrebbe riempito con i bidoni di letame, per poi farlo saltare in aria insieme a tutto il resto. Ed è qui che cominciano i veri guai, ovvero il carnevale di contraddizioni dalle quali nessuno, purtroppo, ha mai sentito il bisogno di districarsi.

LE ULTIME 48 ORE

Siamo al 17 aprile, a due giorni dalla fatidica data dell’attentato (McVeigh aveva scelto il 19 perchè ricorreva l'anniversario di Waco Texas).

Secondo un meccanico dell'Elliott Body Shop di Junction City (una cittadina del Kansas) due persone si presentarono quel giorno per affittare il furgone della Ryder che sarebbe stato usato nell'attentato. Come avevano fatto gli investigatori a risalire al furgone noleggiato? Facile: leggendo il numero di serie del semiasse del furgone, trovato a circa cento metri dal luogo dell'esplosione. (Solo i Boeing vanno in giro senza pezzi numerati, rendendo così impossibile la loro identificazione nel caso di un incidente. Nei furgoni americani invece numerano persino i bulloni delle portiere).

I due clienti che avrebbero affittato il furgone sono stati definiti, in termini forensi, "John Doe 1" e "John Doe 2", ovvero "Tizio 1" e Tizio 2". L'identikit di John Doe 1 risultò combaciare così fedelmente con il volto di Timothy McVeigh, che sembrava quasi che qualcuno lo avesse ricalcato dalla sua fotografia.



John Doe 2 invece non è mai stato trovato. E’ lui il grande mistero dell'attentato di Oklahoma City.

L'intero impianto di accusa infatti era imperniato sul classico "assassino unico", da trovare possibilmente entro 48 ore, e da condannare al più presto, dopo averlo sepolto sotto una marea di indizi, falsi o veri che fossero. E poichè sia Nichols che Fortier il giorno 17 risultarono essere a casa propria, l'accusa si trovò in una situazione di grave imbarazzo, per non dover ammettere la famosa "cospirazione". Talmente grave fu quell'imbarazzo, che il giudice decise semplicemente di escludere dalla lista dei testimoni il meccanico dell'Elliott Body Shop, che nel frattempo non ne voleva sapere di cambiare la versione dei fatti.

L'avvocato Stephen Jones ha stilato nel suo libro una lista con una trentina di testimoni che avevano visto McVeigh insieme a John Doe 2, ma tutti questi furono inspiegabilmente lasciati fuori dalla porta del tribunale. La Commissione Warren insegna.

Fu così che John Doe 2, inizialmente ricercato in tutta America come “uomo pericoloso”, con tanto di identikit nei telegiornali, è lentamente scomparso dalle cronache, fino ad arrivare a non essere mai esistito.

IL VIDEO DI MCDONALD’S

Veniamo al secondo elemento incriminante, usato dal procuratore per impiccare McVeigh alla sua colpa: a circa mezzo chilometro dall'Elliott Body Shop c'è un ristorante di McDonald's, le cui telecamere di sicurezza funzionano regolarmente (è solo negli aeroporti più sfigati, come ad esempio quello internazionale di Boston, che le telecamere di sicurezza funzionano un giorno sì e un mese no). Fu così che i solerti investigatori dell’FBI, dopo aver visionato ore e ore di filmati di sicurezza di tutti i locali pubblici delle vicinanze, scovarono in quelle del McDonald’s un segmento in cui si vede un giovanotto che va a fare la pipì, passando proprio sotto l'obiettivo della telecamera. Non c'è dubbio, è Timothy McVeigh, ed è palesemente solo.

A sinistra potete vedere le immagini, che portano la data del 17 aprile, ore 3.57 del pomeriggio. Siamo cioè ad una ventina di minuti prima dell'orario stampigliato per l'uscita del furgone Ryder dal parcheggio dell'Elliott Body Shop. Tutto combacia: è evidente che sia stato McVeigh ad affittarlo!

Nessuno naturalmente si è accorto che la telecamera traballa e cambia di inclinazione ad ogni fotogramma, come se invece di essere montata su un supporto fisso la ripresa fosse stata fatta a mano. Della serie “dài che adesso non c’è nessuno! Io mi piazzo là con la telecamera in alto, tu passami sotto facendo finta di niente, e appena finito schizziamo via”.

Sì però stammi fermino con le mani, se vuoi farla sembrare vera!

Inoltre, nessun sistema di video-sicurezza ha mai conservato le immagini a tempo indeterminato. Oggi esistono le memorie digitali, e teoricamente si potrebbe anche farlo, ma nel 1995 si utilizzavano delle normali videocassette a “loop”, che giravano all’infinito, registrando solo l’ultima mezz’ora di quanto accaduto di fronte all’obiettivo. (Si presume infatti che se entro mezz’ora non hai sentito il bisogno di conservare la cassetta, vuol dire che non è successo nulla per cui valga la pena di farlo).

Invece i nostri segugi dell’FBI si sarebbero sorbiti centinaia e centinaia di ore di immagini registrate e conservate con cura da ciascuno dei pubblici locali della zona (come facevano a sapere in anticipo che McVeigh si era fermato a pisciare da McDonald’s, e non ad esempio a tagliarsi i capelli dal barbiere accanto?), rischiando di finire dieci volte in sanatorio prima di trovare qualcosa di utile.

Il video di McDonald’s presenta inoltre un secondo problema: in quel giorno, a quell'ora, in quel luogo sperduto del mondo, pioveva a dirotto, e gli impiegati dell'Elliott dichiararono senza ombra di dubbio che John Doe 1 e 2 fossero perfettamente asciutti, quando entrarono per prelevare il furgone prenotato. D'altronde, sembra logico che in un caso del genere si vada in due con una macchina, e poi si ritorni con due, specialmente se piove. Come ha fatto invece McVeigh, se era da solo, a coprire il mezzo chilometro che separa McDonald’s da Elliott’s senza bagnarsi nemmeno un pò? McVeigh infatti avrebbe raggiunto in taxi il McDonald’s – Valpreda ha fatto scuola, evidentemente – ma lo liberò, pagandolo, prima di entrare.

Cioè, praticamente: sei in taxi, ti scappa la pipì, stai ormai a mezzo chilometro dalla destinazione (ce l'avranno un cesso da Elliott, no?), piove che dio la manda, e tu chiedi di scendere al McDonald’s? E poi non trattieni il taxi ma lo liberi?

- Guardi che se vuole la aspetto…
- No, vada vada…
- Ma piove, lei non ha nemmeno un ombrello…
- Non si preoccupi, un’anima buona che mi dà un passaggio la trovo di sicuro.

Oppure corro veloce, e la pioggia non mi becca nemmeno.

Una volta impadronitosi del Ryder, che ha affittato sotto la falsa identità di Richard Klinger, McVeigh torna al suo motel e ordina la pizza pagando con una carta di credito a suo nome. Era infatti una persona molto attenta a non lasciare traccia del suo passaggio, ma soltanto di giorno. Alla sera gli calavano gli zuccheri, e commetteva delle stupidaggini incredibili.

Fra queste, ricordiamo anche che McVeigh aveva pensato bene di conservare in un cassetto di casa Fortier la ricevuta per l'acquisto del letame. Esattamente come Oswald, che nella sua infinita previdenza teneva nel cassetto della scrivania la ricevuta del Mannlicher-Carcano acquistato per posta un anno prima.

L’ATTENTATO

All’alba del 19 aprile Timothy McVeigh si mette alla guida del furgone carico di barili di letame, e si dirige verso Oklahoma City. Giunto in periferia si ferma da un benzinaio - che in seguito lo avrebbe riconosciuto nei telegiornali – e gli chiede indicazioni per il Murrah Building. McVeigh infatti era stato mille volte a studiare l’edificio, sia da solo che con Nichols, e ci era pure tornato due giorni prima, per parcheggiare la famosa auto senza targa che gli sarebbe servita per la fuga (ecco perchè aveva dovuto andare in taxi a ritirare il furgone), ma evidentemente a quell’ora del mattino gli zuccheri non gli erano ancora saliti, e voleva essere sicuro di non andare verso l’edificio sbagliato.

Alle 9 in punto McVeigh parcheggia il furgone carico di esplosivo di fronte al Murrah Building, innesca la miccia, e si allontana fischiettando verso l’auto che aveva parcheggiato nelle vicinanze due giorni prima. Saggiamente, per evitare che gliela portassero via, McVeigh aveva attaccato un foglio al posto della targa, con la scritta: “Questa auto non è abbandonata, ha solo la batteria a terra. Perfavore non rimuovetela, sarà portata via entro due giorni”. Naturalmente si aspettava di trovare, dopo due giorni, un bigliettino della polizia che diceva: “Prego, faccia pure con calma. Anzi, se vuole anche un caffè, prima di andare via, ce lo faccia sapere. Noi intanto le ganasce ce le attacchiamo ai coglioni”.

L’ARRESTO

McVeigh sale così sulla sua auto, e si dirige verso l’autostrada. Dopo circa un’ora di viaggio, mentre segue alla radio le notizie del crollo, viene fermato da un poliziotto che ha notato l’assenza della targa. Avvicinatosi all’auto, il poliziotto nota che McVeigh porta una pistola sotto la giacca. Gli chiede allora di vedere il porto d’armi, che però non risulta valido per l’Oklahoma. Il poliziotto è così costretto ad arrestare McVeigh, senza naturalmente sapere di avere fra le mani il criminale che ha appena distrutto il Murrah Building.

Anche Oswald dovette essere arrestato per un motivo diverso da quello per cui si voleva incriminarlo (mica la gente va in giro con scritto sulla fronte “ho ucciso il presidente Kennedy”). Nel suo caso fu l’omicidio del poliziotto Tippitt, che lo aveva fermato per controllare i suoi documenti. L’astuto Oswald infatti, che dopo l’attentato era riuscito a rientrare sano e salvo a casa, aveva deciso di uscire di nuovo per andare al cinema, portandosi dietro una pistola carica, in un momento in cui a Dallas fermavano persino i paracarri. Solo quando fu nelle mani della polizia qualcuno si accorse che lavorava al Book Depository, e dedusse che fosse implicato nell’omicidio del presidente.

E così fu per McVeigh. Solo quando si trovò nelle mani della polizia, un paio di giorni dopo, qualcuno si accorse che assomigliava da morire all’identikit dell’uomo che aveva affittato il furgone da Elliott il 17 aprile.

Quando il poliziotto ha culo, ha culo e basta. E quando il culo si ripete, si ripete e basta.

Anzi, in questo caso non bastava ancora: indovinate che cosa aveva McVeigh, in bella vista, sul sedile posteriore della macchina? Oh yes, la fotocopia della pagina di un famoso libro, il “Turner Diaries”, in cui si descrive per filo e per segno come preparare una bomba con il nitrato di ammonio.

Ma non basta ancora: lo sapete cosa trovarono i poliziotti nelle fibre della T-Shirt indossata da McVeigh al momento dell’arresto? Oh yes, tracce di letame. (E’ infatti normale procedura far analizzare in laboratorio tutti gli indumenti indossati da coloro che vengono arrestati per non avere il porto d’armi. A quelli che guidano con la patente scaduta fanno anche l’esame del sangue e delle urine).

Nel nostro caso, poichè McVeigh aveva caricato i barili di letame sul furgone due giorni prima, le possibilità sono solo due: o aveva tenuto la stessa T-Shirt per tre giorni consecutivi, oppure il furgone era così stracolmo di letame, quando lo condusse al Murrah Building, che qualche schizzo gli è arrivato addosso lungo il percorso.

Una delle prime cose che Steven Jones volle sapere da McVeigh, infatti, fu proprio perchè mai avesse usato una macchina senza targa per scappare. A detta di Jones, McVeigh gli rispose che "voleva sfidare il destino". Forse, più del destino voleva sfidare l'intelligenza della Stradale dell'Oklahoma: quale poliziotto, per quanto ubriaco, guercio e rincoglionito, non fermerebbe uno che guida senza la targa, dopo che è appena stato fatto saltare uno dei più importanti edifici della città?

E’ curioso infatti come nessuno sia mai riuscito ad intervistare questo poliziotto, per chiedergli conferma di tutti questi particolari. L’uomo da quel giorno è diventato introvabile.

DINAMICA DEL CROLLO

In una specie di deja-vu al contrario, emersero ad Oklahoma City gli stessi problemi che abbiamo visto per le Torri Gemelle: gli edifici di quel genere, con una sola esplosione, non vengono giù nemmeno se li paghi. Al massimo si creano dei grossi buchi, ma se non distruggi le colonne interne con molteplici esplosioni non c’è modo di farli crollare.

In ogni caso, siamo tutti talmente saturi per le discussioni sul World Trade Center, che tornare a parlare di crolli e demolizioni può causare dei severi mal di pancia a molte persone.

Diciamo solo che nei primi minuti dopo l’attentato circolarono voci di altre bombe trovate inesplose, puntualmente riportate dai TG in diretta nazionale, ma poi misteriosamente scomparse dalla “memoria collettiva”.

L’idea inoltre che una bomba piazzata all’esterno di un edificio riesca a creare un danno così profondo verso il suo interno cozza contro il più comune buon senso. Sempre il buon senso suggerisce che il semiasse posteriore di un furgone , sul cui pianale esplodono due tonnellate di fertilizzante, vada a piantarsi nel terreno sottostante, al fondo del cratere che viene a crearsi nell'asfalto, invece di volare via come un fazzolettino a cento metri di distanza. (Se tutto quello che sta "sopra" spinge con violenza estrema verso il basso, al punto da scavare un cratere nell'asfalto, dovrebbe portare con sè anche tutto quello che incontra lungo il percorso, no?)

Notiamo infine, in proposito, che il Murrah Building fu demolito con una fretta inspiegabile, a nemmeno un mese dall'attentato. Jones dovette addirittura ottenere una ingiunzione per rimandare di dieci giorni la demolizione, perchè non era ancora riuscito a visitare il luogo del crollo.

E quando finalmente l’FBI glielo concesse, gli fece trovare il cratere coperto da enormi teli di plastica. Jones chiese di rimuoverli, per misurare almeno ad occhio le dimensioni del buco, ma gli fu risposto che non si poteva fare “per motivi di sicurezza nazionale”.

Insomma, quando hai sfiga hai sfiga e basta.

UNA GAMBA DI TROPPO

C’è anche un macabro dettaglio, che è andato ad aggiungersi alla montagna di incongruenze della versione ufficiale: dopo che il conteggio delle vittime si era assestato su 168, venne trovata la gamba di un uomo, che indossava uno stivale militare, il cui DNA però non combaciava con nessuna delle vittime che avevano perso una gamba nell’attentato.

Si pensò quindi ad un secondo attentatore, che sarebbe rimasto ucciso nell’esplosione, confermando in quel modo le voci di chi aveva visto due uomini, e non uno, nel furgone parcheggiato davanti al Murray Building. Il primo, McVeigh, fu visto scendere e allontanarsi, mentre il secondo scese, ma in seguito rientrò nel furgone, probabilmente per accendere la miccia.

Dopo lo sconcerto per questa notizia, le autorità fecero sapere che la gamba in realtà era di una donna, ed apparteneva ad una soldatessa morta nel crollo dell’edificio.

Fu così necessario riesumare il corpo della soldatessa, che evidentemente era stata sepolta con una gamba non sua. A quel punto ci si accorse invece che era stata sepolta con l’arto giusto, mentre la gamba con lo stivale non era la sua.

Insomma, dopo questo macabro balletto siamo rimasti con un conteggio ufficiale di 168 vittime, più una gamba che non appartiene a nessuno. (Conoscendo il modus operandi di questa gente, sembra evidente che la gamba appartenesse a John Doe 2, il quale probabilmente è stato fottuto alla grande dai suoi compari, che hanno fatto esplodere il furgone quando lui si trovava ancora al suo interno. Quale modo migliore per liberarsi del patsy, diventato inutile e pericoloso, senza nemmeno dover ricorrere ad un Jack Ruby che lo uccide?)

L’INIEZIONE LETALE

Una volta condannato a morte, McVeigh non ne volle sapere di fare appello, e chiese di essere giustiziato al più presto. E persino quando emersero 3.000 pagine di documentazione che l’FBI “si era dimenticata” di esaminare, che gli avrebbero permesso di chiedere una riapertura del processo, lui disse che gli stava bene così, e rinunciò anche a questa possibilità.

Una volta fissata la data per l'esecuzione, i gatekeepers radical-scic non mancarono di esprimere il loro interesse per il macabro evento. In particolare, lo scrittore Gore Vidal annunciò che avrebbe assistito personalmente all'esecuzione, per raccontarcela poi sulle pagine Vanity Fair, perchè in fondo “provava stima per un uomo come McVeigh”.

In quell'occasione il sottoscritto ebbe il piacere di vedersi pubblicata la seguente lettera dal New York Times: "Sono davvero impaziente di leggere l'articolo che Gore Vidal scriverà per Vanity Fair dopo l'esecuzione di Timothy McVeigh. Sono certo che il Sig. Vidal non mancherà di spiegare perchè una persona che lui definisce "intelligente," "non squilibrata", e dotata di "un senso di giustizia", abbia deliberatamente ucciso gente innocente, fra cui donne e bambini, per protestare una azione in cui, secondo un punto di vista che Vidal e McVeigh sembrano condividere, "non si doveva mandare l'FBI ad uccidere donne e bambini".

Trattandosi di un crimine federale, all’esecuzione di McVeigh furono presenti solo medici dell’FBI, che gli praticarono l’iniezione letale e dopo qualche istante lo dichiararono morto. Nessun medico civile potè constatare il decesso. A quel punto i federali chiusero le tendine dei vetri attraverso i quali i testimoni seguono l’esecuzione, e mandarono tutti a casa.

Diversi testimoni raccontarono in seguito che quando furono chiuse le tendine “McVeigh sembrava ancora vivo”. Timothy McVeigh fu subito cremato, e le sue ceneri furono disperse, per sua volontà, in un luogo sconosciuto.

Per quel che ne sappiamo, McVeigh oggi potrebbe anche continuare a vivere - magari con la faccia rifatta - sotto l’egida del famoso Witness Protection Program, che regala a chi ne ha bisogno una nuova identità.

In fondo, è dei federali pure quello.

Massimo Mazzucco

VEDI ANCHE: Da Oswald a bin Laden, l'evoluzione del "patsy" nella storia americana.

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I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore Albero
Calvero
Inviato: 19/4/2010 11:58  Aggiornato: 19/4/2010 11:58
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/6/2007
Da: Fleed / Umon
Inviati: 13165
 Re: Oklahoma City, prove generali per l'11 settembre
...io ho prestato vari Libri di Icke in cui veniva trattata la questione in maniera professionale. Se riesco a recuperarlo, sintetizzo qualche passaggio. Illuminante come trattò la questione, Icke: perché non si limitò soltanto a circoscrivere il problema in QUELL' incidente, ma ne trasse (come suo solito) gli indizi per le giuste coordinate. E senza toccare teorie bizzarre, anzi.

Come stai Facendo tu, che ne trai spunto in relazione ad eventi anteriori e posteriori, anche lui tracciò una bella indagine.

Massimo .. non so se lo hai letto, ma dagli un occhiata... non mi ricordo se è ne <<e la Verità vi renderà liberi>> porca di una miseria (non devo più prestare i Libri )

Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
edo
Inviato: 19/4/2010 21:46  Aggiornato: 19/4/2010 21:46
Sono certo di non sapere
Iscritto: 9/2/2006
Da: casa
Inviati: 4529
 Re: Oklahoma City, prove generali per l'11 settembre
Sul caso Oklahoma c'è un ottimo capitolo nel dvd "confronting the evidence".

temponauta
Inviato: 19/4/2010 22:17  Aggiornato: 19/4/2010 22:17
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 1/4/2010
Da:
Inviati: 2040
 Re: Oklahoma City, prove generali per l'11 settembre
Prima della deflagrazione, che ha sezionato l'edificio in modo verticale e non a ventaglio come è tipico della bomba dall'esterno verso l'interno, testimoni avevano visto delle strane lingue di fiamma balenare dagli angoli superiori dell'edificio.
Probabilmente era stato "caricato" elettricamente per poi ricevere un devastante colpo ad arco fotovoltaico (raggio della morte potenziato?).

maubel1
Inviato: 20/4/2010 0:26  Aggiornato: 20/4/2010 0:26
So tutto
Iscritto: 3/3/2010
Da:
Inviati: 21
 Re: Oklahoma City, prove generali per l'11 settembre
...che"birbaccioni"noi utenti,il boss ha detto di non postare e noi,subito li a replicare,mmah!cmq,il libro del buon David Icke,è proprio:"...e la verità vi renderà liberi"dove,dopo aver coniato la frase:"problema-reazione-soluzione"illustra come viene manipolata l'opinione pubblica"creando"un problema(attentati)fomentando una"reazione"(sdegno,rabbia)e offrendo la"soluzione"togliendo,cioè,la libertà individuale,con sistemi di controllo ovunque,per"scongiurare"il pericolo di nuovi attentati(di cui lor signori ne sono gli artefici)per ottenere,appunto,il"controllo globale"(alla faccia della democrazia e libertà).Ma,l'NWO...deve pur essere portato a termine,sennò che"padroni"del mondo sarebbero?...scusate,devo andare a vomitare...

Calvero
Inviato: 20/4/2010 1:52  Aggiornato: 20/4/2010 1:52
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/6/2007
Da: Fleed / Umon
Inviati: 13165
 Re: Oklahoma City, prove generali per l'11 settembre
Citazione:
il boss ha detto di non postare e noi,subito li a replicare,mmah!


chiedo scusa .... SORRY

Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Sertes
Inviato: 20/4/2010 13:47  Aggiornato: 20/4/2010 13:47
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/6/2006
Da: Bologna
Inviati: 9236
 Re: Oklahoma City, prove generali per l'11 settembre
L'azienda che si occupò della rimozione dei detriti e la successiva demolizione del palazzo di Oklahoma è la Controlled Demolitions Inc della famiglia Loizeaux, la stessa società che pochi anni dopo si occuperà della rimozione dei detriti del complesso WTC.

Quando si dice il caso.

Quando dici le cose come stanno, stai sulle palle a tanta gente
Spiderman
Inviato: 20/4/2010 13:57  Aggiornato: 20/4/2010 13:57
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 19/9/2009
Da:
Inviati: 2722
 Re: Oklahoma City, prove generali per l'11 settembre
Coi detriti avranno concimato centinaia di campi.

"Ogni giorno racconto la favola mia, la racconto ogni giorno chiunque tu sia, e mi vesto di sogno per darti se vuoi, l'illusione di un bimbo che gioca agli eroi. (Renato Zero)
Paxtibi
Inviato: 20/4/2010 14:25  Aggiornato: 20/4/2010 14:25
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/4/2005
Da: Atene
Inviati: 8134
 Re: Oklahoma City, prove generali per l'11 settembre

NiHiLaNtH
Inviato: 20/4/2010 16:58  Aggiornato: 20/4/2010 16:58
Sono certo di non sapere
Iscritto: 5/12/2005
Da:
Inviati: 3225
 Re: Oklahoma City, prove generali per l'11 settembre
qui c'è un pezzo del video in cui si vede john doe 2 uscire dal furgone della Ryder

http://www.youtube.com/watch?v=i5v8v4P1-Qc&feature=related

Davide71
Inviato: 21/4/2010 13:23  Aggiornato: 21/4/2010 13:23
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 8/7/2006
Da:
Inviati: 2108
 Re: Oklahoma City, prove generali per l'11 settembre
Ciao a tutti:

io ho letto: Joel Dyer, Raccolti di rabbia. Fazi, Roma 2002.

In questo saggio si racconta come gli agricoltori americani vengano sistematicamente espropriati dei loro terreni e delle loro fattorie dalle multinazionali americane.
Molti di costoro finiscono nelle mani di potenti organizzazioni neonaziste che li convincono di essere vittima di un complotto ebraico! Il risultato è che in America avvengono ogni anno un numero enorme di attentati a dirigenti di banca, agenti FBI e via discorrendo, che colpiscono in genere le proprietà e a volte le persone. L'FBI spesso reagisce con molta violenza a questi attentati e la gente solidarizzxa con gli agricoltori.
Ritengo che l'attentato a Oklahoma City sia un "false flag" per indurre la gente a solidarizzare con le istituzioni.

Non date le perle ai cani e ai porci perchè non le mangeranno e vi si rivolteranno contro.
zeus66
Inviato: 21/4/2010 15:12  Aggiornato: 21/4/2010 15:12
Ho qualche dubbio
Iscritto: 15/12/2005
Da: Verona
Inviati: 76
 Re: Oklahoma City, prove generali per l'11 settembre
Buongiorno.

Strano che a nessuno sovvenga che nel 1994 (!) lo Stato dell'Oklahoma approvò un documento che stigmatizzava l'avvento del Nuovo Ordine mondiale.....

traggo dal link:

http://santaruina.splinder.com/post/20522498/I+venti+di+secessione+dell%27Oklahoma+ed+un+oscuro+precedente





......"Ed anche in tempi più recenti il ribadire la contrarietà da parte del parlamento di un singolo stato nei confronti delle decisioni prese dal governo di Washington non sempre si è rivelata una operazione priva di rischi.
Sempre lo stato dell’Oklahoma, ad esempio, nel 1994 con una risoluzione approvata dall’assemblea legislativa intimava al governo centrale di Washington di non procedere oltre con determinate attività concernenti le Nazioni Unite:

Considerato che non c’è appoggio popolare per l’instaurazione di un “nuovo ordine mondiale” o di una sovranità mondiale di qualsiasi tipo, sia sotto le Nazioni Unite o sotto qualsivoglia organismo mondiale in qualsiasi forma di governo globale;
Considerato che un governo globale significherebbe la distruzione della nostra Costituzione e la corruzione dello spirito della Dichiarazione di Indipendenza della nostra libertà e del nostro sistema di vita.
...sia deliberato dalla Camera dei Rappresentanti della seconda Sessione della 44ma legislatura dell’Oklahoma:

Che al Congresso degli Stati Uniti sia con la presente rammentato di:
[…] Cessare ogni supporto per l’instaurazione di un “nuovo ordine mondiale” o qualsiasi altra forma di governo globale.
Che al Congresso degli Stati Uniti è, con la presente, rammentato di astenersi dal prendere qualsiasi ulteriore iniziativa verso la fusione economica o politica degli Stati Uniti in un organismo mondiale o qualsiasi altra forma di governo mondiale.

Correva l’anno 1994, e con circa 15 anni di anticipo l’assemblea legislativa dello stato dell’Oklahoma esprimeva la sua contrarietà nei confronti del progetto del “Nuovo ordine Mondiale”, molti anni prima che questo stesso progetto venisse definitivamente sdoganato dai potenti della terra e si trasferisse dai sottoboschi degli articoli dei teorici della cospirazione alle prime pagine dei principali giornali del globo.

Sfortuna volle che meno di un anno dopo, e precisamente il 19 aprile del 1995, il palazzo federale dello stato dell’Oklahoma venisse fatto saltare in aria da un “attacco terroristico” che causò 168 vittime.
L’esplosione fu provocata da un sofisticato congegno a-neutrinico, e secondo diversi analisti che si occuparono della vicenda, tra cui Ted Gunderson, ex dirigente dell’FBI, vi era una sola organizzazione che avrebbe potuto essere in possesso di un tale ordigno: l’esercito americano."

Witt83
Inviato: 21/4/2010 19:58  Aggiornato: 21/4/2010 19:58
Mi sento vacillare
Iscritto: 3/1/2010
Da:
Inviati: 419
 Re: Oklahoma City, prove generali per l'11 settembre
Grazie Massimo

Davvero un ottimo articolo su un argomento che sembra essere quasi dimenticato.

PS: ma sicuro che quello nella foto sia McVeigh?

A me sembra Attivissimo

La terra possiede risorse sufficienti per provvedere ai bisogni di tutti, ma non all'avidità di alcuni. Gandhi
Kingu
Inviato: 21/4/2010 21:53  Aggiornato: 21/4/2010 21:53
Mi sento vacillare
Iscritto: 13/11/2008
Da: Treblinka
Inviati: 302
 Re: Oklahoma City, prove generali per l'11 settembre

NiHiLaNtH
Inviato: 22/4/2010 11:42  Aggiornato: 22/4/2010 11:42
Sono certo di non sapere
Iscritto: 5/12/2005
Da:
Inviati: 3225
 Re: Oklahoma City, prove generali per l'11 settembre
OKLAHOMA CITY BOMBING COVER-UP

http://www.apfn.org/apfn/okc_coverup.htm

Davide71
Inviato: 22/4/2010 13:02  Aggiornato: 22/4/2010 13:02
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 8/7/2006
Da:
Inviati: 2108
 Re: Oklahoma City, prove generali per l'11 settembre
Ciao a tutti:
piccolo sunto in italiano delle "30 Questions" linkate da Paxtibi:
1. Nessun agente dell'FBI è morto nell'attentato
2. L'FBI ha diffuso la notizia di atti di eroismo compiuti da un agente FBI Alex McCauley per salvare altre persone. La notizia si rivelò poi falsa
3.4. un certo giudice Wayne Alley fu avvertito di un possibile attentato alcune settimane prima. Ma lo ammise una sola volta in un giornale...
5. un certo Ken Stern avvertì via fax un mucchio di gente di un possibile attentato 9 giorni prima
6. Una certa signora riferì ad un cronista che quel giorno:"There was some talk about the bomb squad among the employees at our office." (Si parlava di una squadra di piazzatori di bombe tra gli impiegati del nostro ufficio) Tale signora ha preferito scomparire...
7. Nessuno ha mai approfondito le 6 notizie dopo la prima settimana deall'attentato.
8. L'attentato terroristico non è mai stato rivendicato
9. Forse vi erano dei documenti relativi alla strage di Waco. Che fine hanno fatto?
10. I sopravvissuti di Waco hanno intentato causa all'FBI. Magari c'entra qualcosa col punto 9
11. Un geologo, il direttore del dipartimento di Geologia dell'Università dell'Oklahoma, il Dr. Charles Mankin, affermò che i suoi sismografi registrarono 2 esplosioni...
12. Le prime news parlarono di due esplosioni, basandosi su testimoni oculari. Ma il giorno dopo non se ne parlò più...
13. Secondo l'accusa, McVeigh si servì di nitrato d'ammonio mescolato con gasolio per produrre la miscela esplosiva, e il primo è facilmente disponibile come fertilizzante. Peccato che quella miscela, per funzionare, richieda nitrato d'ammonio puro al 99% e non è certo questo il caso dei fertilizzanti. Inoltre non avrebbe potuto sviluppare la potenza esplosiva necessaria a distruggere l'edificio.
14. Un certo Generale Partin scrisse a deputati e senatori che un autobomba, per quanto potente, non avrebbe potuto creare quel tipo particolare di danno, ottenibile solo con tecniche di demolizione, e perciò richiese senza successo di preservare il luogo dell'esplosione.
15. Il suddetto generale fu vittima di una campagna diffamatoria.
16. Gli esperti di esplosivi che affermarono che un risultato come quello del Murray Building sarebbe stato ottenibile solo con l'utilizzo di esplosivi e inneschi professionali si sprecano, ma nessuno ne tenne conto.
17.Non esistono prove che Timothy McVeigh o Terry Nichols appartengano a qualche formazione paramilitare o di estrema destra.
18. Terry Nichols (descritto come neo nazista) è stato sposato 2 volte con donne classificabili come ispano-americane. Strano per un preteso razzista...
19. Pare che McVeigh, dopo l'attentato, andasse a 160 all'ora su di un auto gialla senza targa. Strano per uno che voglia far perdere le tracce...
20. McVeigh, ex veterano decorato durante la Guerra del Golfo, e armato di pistola, dopo avere ucciso centinaia di persone si sarebbe consegnato senza colpo ferire ad un agente della polizia stradale...
21 L'FBI riuscì a risalire al veicolo grazie al numero di telaio impresso sull'assale posteriore. In un primo momemto esso venne trovato nel cratere; successivamente a qualche isolato di distanza dal luogo dell'esplosione. Boh?
22. Quei veicoli non hanno numeri di telaio impressi sugli assali posteriori...
23. McVeigh usò il suo vero nome oppure no per affittare il veicolo usato per l'esplosione? L'FBI dice a volte l'una a volte l'altra cosa.
24. L'FBI sottopose anche i figli minorenni di entrambi i sospetti a duri interrogatori, minacciandoli di esecuzione capitale ed ergastolo e mostrando loro immagini raccapriccianti dell'esplosione.
25. Aspettiamo ancora notizie del famoso secondo attentatore.
26. Nel gennaio del'96 un programma radiofonico intervistò 6 testimoni oculari che confermarono l'esistenza di un secondo attentatore. Nessuno di coloro comparì mai in aula al processo.
27. Un certo Daniel Spiegelman nel'95 fu arrestato in Olanda per traffico di diamanti. Gli Stati Uniti ne chiesero l'estradizione in relazione ai fatti di Oklahoma City e nessuno sa perché. Chiesero anche d'imporre la segretezza sui suoi interrogatori. Gli olandesi rifiutarono entrambe le richieste.
28. Un certo Michael Fortier, dietro promessa d'indulgenza per certi reati da lui commessi, testimoniò di avere accompagnato McVeigh a ispezionare il Murray Building con particolare attenzione agli edifici della BATF. Peccato che un benzinaio disse che McVeigh, facendo benzina al suo distributore con il veicolo carico di esplosivo, gli chiese come arrivare al Murray Building e parcheggiò il veicolo esattamente dall'altra parte della zona in cui erano ubicati gli uffici anzidetti.
29. gli americani, che evidentemente non hanno grandi aspettative in merito alla rapidità dei lavori al Congresso, si stupirono molto di come rapidamente vennero promossi progetti di legge che avrebbero trasformato gli Stati Uniti in uno Stato di Polizia, sull'onda dell'attentato.
30. Come mai il processo a Timothy NcVeigh e a Terry Nichols iniziò così tanto tempo dopo?

Non date le perle ai cani e ai porci perchè non le mangeranno e vi si rivolteranno contro.
Freeman
Inviato: 22/4/2010 15:45  Aggiornato: 22/4/2010 15:53
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 31/7/2006
Da: NiggahCity
Inviati: 2092
 Re: Oklahoma City, prove generali per l'11 settembre
Citazione:
Aggiungiamo che nel Murrah Builing non c'era nessun fiorista, ma in compenso c'era un asilo nido, di solito pieno di bambini. Quando c'è la coerenza, c'è tutto.

Non hai capito, dopo essere stato in guerra era diventato un figlio dei fiori (specie dei papaveri da oppio), quindi il negozio di fioraio era stato risparmiato per evitare l'inutile strage di vegetali.
I bambini, invece, da grandi diventano delinquenti, politici, poliziotti o soldati, meglio prevenire e ucciderli da piccoli.

Registro in compenso che sui vari Nascional Geografic, Discoveri Ciannel & disinformazione murdockiana assortita, si sprecano i documentari sulle demolizioni controllate, che enfatizzano come spesso anche per demolire condomini di pochi piani c'è tutta una preparazione specifica e meticolosa, di settimane; e, nonostante questo, a volte i risultati non sono quelli attesi: i palazzi restano su o cadono parzialmente, o in maniera diversa da quanto programmato.
Dovrebbero provare a piazzare furgoni pieni di merda sotto gli edifici da demolire, per avere la sicurezza, che idioti...

"Non siamo noi a trovare la Verità. È la Verità a trovare noi. Dobbiamo solo prepararci. Si può invitare un ospite che non si conosce? No. Ma si può mettere la casa in ordine, così che, quando l'ospite arriva, si è pronti a riceverlo e a conoscerlo".
Kolza
Inviato: 23/4/2010 12:32  Aggiornato: 23/4/2010 12:32
Mi sento vacillare
Iscritto: 2/6/2004
Da: MMMMMMonza
Inviati: 916
 Re: Oklahoma City, prove generali per l'11 settembre
Giusto per la cronaca, in Bowling A Columbine Michael Moore va da James Nichols, fratello di Terry (min 11:00 su per giù)...

GgCc
Inviato: 23/4/2010 16:18  Aggiornato: 23/4/2010 16:18
Ho qualche dubbio
Iscritto: 30/7/2005
Da:
Inviati: 170
 Re: Oklahoma City, prove generali per l'11 settembre
Lo sò che questa notizia non andrebbe inserita quì, ma è in qualche modo legata, in quanto l'attentato di Oklahoma City viene presentato come la prova generale dell'11 Settembre. Larry Silverstein è RICERCATO PER LA DEMOLIZIONE DELL'WTC 7 L'11 SETTEMBRE 2001 ( link: http://www.infowars.com/bombshell-silverstein-wanted-to-demolish-building-7-on-911/ ). Tutto per quella maledetta frase: " Pull it"...

Rickard
Inviato: 27/4/2010 13:18  Aggiornato: 27/4/2010 13:18
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 9/9/2007
Da: Un mondo pervaso di follia
Inviati: 1609
 Re: Oklahoma City, prove generali per l'11 settembre

La scienza non è nient'altro che una perversione se non ha come suo fine ultimo il miglioramento delle condizioni dell'umanità. - Nikola Tesla
RiccardoG
Inviato: 10/5/2010 14:51  Aggiornato: 10/5/2010 14:51
Ho qualche dubbio
Iscritto: 14/1/2010
Da:
Inviati: 88
 Re: Oklahoma City, prove generali per l'11 settembre
Non conoscevo questo episodio.
Fa male la sfacciataggine con cui vengono queste azioni vengono eseguite ma soprattutto gestite, indice di una capacità di controllo pervasiva.


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