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politica italiana : Sala d'attesa
Inviato da Redazione il 10/4/2011 7:40:00 (3711 letture)

di Marco Cedolin

Quello del 9 Aprile, a Roma e in varie città d'Italia è stato un sabato di mobilitazioni e proteste contro la piaga della precarietà e più in generale contro la demolizione del mondo del lavoro che pregiudica le prospettive occupazionali di giovani e meno giovani, contribuendo a ridurre sul lastrico una marea di famiglie.

Proteste quanto mai legittime, soprattutto in un momento come quello attuale nel quale il baratro della disoccupazione e della precarietà sta approfondendosi sempre più, senza che la classe politica sembri intenzionata a proporre una qualche soluzione.

Proteste colorate e pacifiche, vissute nello slogan "il nostro tempo é adesso" che campeggiava su molti striscioni, fra i giovani partecipanti alle manifestazioni.

Proteste sacrosante che meritano tutta la nostra condivisione, ma al contempo stridenti di contraddizioni manifeste che balzerebbero all'occhio anche ad un osservatore disattento.

Perchè una protesta contro la precarietà e l'annientamento del mondo del lavoro, vissuta unicamente nella difesa di satus quo che non esistono più e priva di un messaggio forte che domandi a gran voce l'abolizione della legge 30 e l'istituzione di un reddito di cittadinanza, uniche pietre miliari sulle quali si potrebbe tentare di costruire almeno i presupposti perchè i lavoratori italiani possano riconquistare un minimo di dignità?.....

Perchè una protesta contro la precarietà e la disoccupazione, a braccetto con tutti coloro, Cgil, PD, Idv, Verdi, Comunisti Italiani, Federazione della Sinistra (ed altri che ho dimenticato) che hanno contribuito a creare il problema, firmando e sottoscrivendo ogni genere di accordo o provvedimento legislativo che è stato determinante per creare precarietà e disoccupazione?

Vedere l'ex ministro Damiano che coccolò la legge Biagi durante gli anni in cui era al governo, insieme alla Cgil che della legge 30 avallò la nascita, inveire contro le situazioni da loro stessi create, genera un pò d'imbarazzo, facendo si che l'aria fresca diventi stantia e s'inizi a percepire il lezzo dell'ipocrisia.

Per tutti, giovani e meno giovani, il nostro tempo è adesso, ma urliamolo forte, pretendendo i diritti che sarebbero basilari in qualsiasi paese civile e soprattutto urliamolo senza falsi megafoni e sanguisughe della politica e del mondo sindacale che difendono solamente la loro poltrona, arrivando al punto di contestare quello che loro stessi hanno costruito, pur di mantenere il proprio status quo.

Se non urleremo forte e non avremo il coraggio di rifiutare il braccio di chi ha costruito questo inferno, il nostro tempo non arriverà mai e vivremo eternamente in una sala d'attesa fatta di false promesse e perline colorate.

Marco Cedolin

http://ilcorrosivo.blogspot.com/
http://marcocedolin.blogspot.com/
http://ariachetira.blogspot.com/

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I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore Albero
incredulo
Inviato: 10/4/2011 9:18  Aggiornato: 10/4/2011 9:20
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/8/2006
Da: Asia
Inviati: 4061
 Re: Sala d'attesa
Citazione

Vedere l'ex ministro Damiano che coccolò la legge Biagi durante gli anni in cui era al governo, insieme alla Cgil che della legge 30 avallò la nascita, inveire contro le situazioni da loro stessi create, genera un pò d'imbarazzo, facendo si che l'aria fresca diventi stantia e s'inizi a percepire il lezzo dell'ipocrisia.

E' proprio questo il PUNTO cruciale della anomala situazione italiana, Berlusconi e' imbarazzante e impresentabile ma la sinistra HA CONTRIBUITO allo status quo in MANIERA DECISIVA.

Anche quell'estrema sinistra che, a parole, voleva attuare politiche sociali, si e' VENDUTA agli ideali dei banchieri europei.

Ha smesso, da tempo, di essere VERA OPPOSIZIONE.

In questo panorama, purtroppo, queste manifestazioni ASSOLUTAMENTE legittime e CONDIVISIBILI diventano un mero esercizio rituale, senza smuovere il PENSIERO UNICO della nostra classe dirigente.

In questo quadro, gli unici a rimetterci siamo noi gente comune, costretti ad una vita da precari senza protezioni e paracadute, senza servizi sociali, senza organizzzazioni veramente RAPPRESENTATIVE, con uno stato che non rispetta i patti sociali, uno stato che ci CHIEDE molto e non ci restituisce NULLA, costretti a vivere in una condizione imbarbarita dal bisogno.

Che TRISTEZZA...........

Un saluto

Gesù Cristo è Verità. Io sono la Via, la Verità e la Vita.
Klaatu
Inviato: 10/4/2011 10:07  Aggiornato: 10/4/2011 10:07
Mi sento vacillare
Iscritto: 10/1/2011
Da:
Inviati: 871
 Re: Sala d'attesa
Questo sistema sociopoliticoeconomico chiamato "democrazia" è marcio fino alle fondamenta, già compromesse da una unificazione dell'Italia imposta da un colonizzatore esterno (massoneria inglese) attraverso un esercito di contractors con la camicia rossa.
Non c'è nessua speranza di riformarlo dall'interno cercando di moralizzarlo e correggerlo: men che meno se alla guida dei vari tentativi "colorati" e "rivoluzionari" si pongono proprio coloro che da quel sistema traggono profitti e tornaconto personale.
Solo un movimento nazionalista autonomo e autoreferenziato rispetto alla storia di regime e alla realtà attuale può realmente cambiare le cose.
Bisogna solo avere coraggio.

JohnTitor
Inviato: 10/4/2011 10:41  Aggiornato: 10/4/2011 10:41
Mi sento vacillare
Iscritto: 27/11/2010
Da: Tampa
Inviati: 602
 Re: Sala d'attesa
Non scherziamo.
Il precariato fu fatto dalle sinistre per facilitare l'ingresso degli immigrati nel mondo del lavoro è inutile che lo si nega.
Reddito d'ingresso? Con centinaia di migliaia di migranti in arrivo (mica 50.000) e regolarizzati con tutti i dirittia chi lo diamo?
Mandiamo avanti la Lega a dire "prima i nostri"?

Lestaat
Inviato: 10/4/2011 13:31  Aggiornato: 10/4/2011 13:31
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 27/7/2005
Da: Perugia
Inviati: 1774
 Re: Sala d'attesa
Te l'ho detto Cedolin che non sbagli un colpo ultimamente.
Bella e triste riflessione.
Anche se, onestamente, mi sono stufato anche di urlare, visto che non serve a niente.
Purtroppo il potere ha lasciato solo una strada, che nessuno, per motivi più che ovvi e sacrosanti, è disposto a percorrere.

In nomine libertatis vincula edificamus.
In nomine veritatis mendacia efferimus.
benitoche
Inviato: 10/4/2011 14:50  Aggiornato: 10/4/2011 14:50
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 30/9/2006
Da:
Inviati: 1941
 Re: Sala d'attesa
l'istituzione di un reddito di cittadinanza

Qualsiasi organizzazione umana, sia essa una nazione, un impero o un partito, volgono al declino quando non suscitano piú forze d’idealità, slanci d’utopia e speranze, soprattutto nei giovani
Le ideologie del passato non possono piú nulla.
La realizzazione di un tale progetto ispirato può avvenire in un solo modo: prelevando ricchezza dal valore monetario, facendo decadere il valore dell’euro nel tempo, diciamo di un dieci per cento all’anno. La somma ricavata, comunque immensa in quanto ineludibile, dovrà essere utilizzata per un reddito vitale garantito a tutti. Dal barbone che dorme nella metropolitana al medico, al magistrato.

la religione è indispensabile
soltanto a un’umanità rescissa dal mondo divino-spirituale.
Mande
Inviato: 10/4/2011 16:19  Aggiornato: 10/4/2011 16:23
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 13/1/2008
Da: Cologna veneta
Inviati: 1301
 Re: Sala d'attesa
Citazione:

Proteste quanto mai legittime, soprattutto in un momento come quello attuale nel quale il baratro della disoccupazione e della precarietà sta approfondendosi sempre più, senza che la classe politica sembri intenzionata a proporre una qualche soluzione.

Buon Cedolin,
stavo riflettendo anch'io in questi ultimi anni sull'economia, l'occupazione ed il riflesso di tutto questo sulla nostra società. Colgo l'occasione del tuo articolo per esprimerti quello che è il mio pensiero a riguardo.

Stiamo progressivamente avanzando verso un baratro senza vie d'uscita. Una classica situazione lose-lose dove qualsiasi azione porta comunque ad uno svantaggio o per dirla alla "star trek" stiamo affrontando il test della Kobayashi Maru.

Il capitano Kirk divenne famoso però per aver superato tale test in teoria sempre perdente. Lo fece barando ovvero "piratando" il software della simulazione. In pratica per risolvere il problema cambiò il sistema.

Se non sbaglio viene attribuita ad Einstein questa citazione:
"Un problema complesso è una questione semplice vista dalla prospettiva sbagliata".

Visto dall'interno del nostro sistema economico disoccupazione come precariato, povertà, ma mettiamo anche immigrazione, fame, forti differenze sociali e "terzi mondi" sono problemi altamente complessi e non appare una ricetta univoca per risolverli.

Gli stregoni neoliberisti hanno convinto folle immani che la risposta poteva essere trovata unicamente nella fede sulla "mano invisibile" del mercato. Feticcio taumaturgico sostituto del Graal per i neocredenti. Peccato per loro che la matematica abbia da tempo provato che no, il libero mercato non porta con se l'efficienza (Pareto). Nonostante ciò la fallace ideologia liberista si è imposta in ogni angolo come unica soluzione possibile. Oggi dopo averla sperimentata sempre in maggiori dosi chiunque dovrebbe accorgersi che c'è un problema da qualche parte nella teoria mica solo i matematici. Troverai però ben poche persone disposte ad ammetterlo perché semplicemente non vedono vie d'uscita.

Molte persone avevano sperato nel liberismo come ultima risorsa per allontanarsi dal baratro che pur vedevano arrivare ma anche ora che ci sono davanti non vedono alternative.

Il problema andrebbe osservato dalla giusta prospettiva per poterlo risolvere altrimenti la sua complessità potrebbe disarmare.

Se io ti presentassi un meteorite tutto frastagliato pieno di guglie ed incavi...
Poi ti fornissi un righello ed un goniometro...
Saresti in grado di calcolare il volume di quel corpo?

Insomma dai, tutti penso abbiamo almeno la licenza media. Un po di geometria euclidea e qualche migliaio di misure e potremmo anche rispondere. Il problema è che ad ogni misura faremmo delle approssimazioni sia di lunghezza che di angolo. Alla fine potremmo ottenere un valore così approssimato da essere inutile. Occorrerebbe poi spendere moltissimo tempo in misure e calcoli. Insomma un problema altamente complesso ed all'apparenza quasi irrisolvibile. Se vogliamo un paradigma dei tempi moderni.

Eppure...
Eppure basterebbe cambiare prospettiva come diceva Einstein ed immergere il meteorite frastagliato in un liquido. Misuro il volume del liquido spostato ed ottengo in maniera semplicissima il risultato. Archimede così fece ed allo stesso modo fece Kirk. Se il problema visto all'interno del sistema è troppo complesso per essere risolto è sufficiente cambiare sistema.

Oggi vediamo una ideologia statalista che predica di creare posti di lavoro pubblici per sopperire alla disoccupazione privata ma per farlo deve aumentare la tassazione ed impoverire le persone.
Gli si contrappone una ideologia liberista che predica l'efficienza e la competitività ove meno persone (o più macchine) producono gli stessi oggetti. Ma per farlo si devono licenziare/precarizzare i lavoratori ovvero impoverire le persone.

Ecco che siamo di fronte ad una situazione perdente in ogni caso. Un perfetto test Kobayashi Maru per i novelli capitani Kirk che dovrebbero guidarci verso il futuro. Ma come giustamente dici caro Marco, non hanno alcuna soluzione da proporci.

Eppure la soluzione sarebbe altamente semplice.
Hai 500 lavoratori pubblici improduttivi che succhiano risorse a 500 lavoratori privati ma non li vuoi licenziare altrimenti non avrebbero di che mangiare?

Spartisci tra 1000 il lavoro dei 500 privati tanto cosa cambia? Fai a meno di tassare i privati tanto non devi più pagare i pubblici. Ognuno fa metà lavoro di prima e sono tutti più contenti e con tanto tempo libero.

Lo stesso vale per precari, disoccupati e cassaintegrati. Queste persone non stanno certo morendo di fame se no non esisterebbero. Da qualcuno sono comunque sussidiati sia che si tratti di stato o di famiglia. Perché mai qualcuno dovrebbe privarsi di risorse per darle a loro in cambio di nulla quando potrebbe privarsi di parte del lavoro e mantenere lo stesso stipendio?

Lo stesso stipendio mi domandò qualcuno? Ma se lavori di meno guadagni di meno.
Una affermazione tanto fallace quanto condivisa. I soldi di sussidi che può ricevere un disoccupato sono soldi che gli vengono forniti da chi lavora sotto forma di tasse. Se elimini sia tasse che disoccupazione l'equazione non cambia. Cambierebbe solo che saremmo costretti a spartirci il poco lavoro che effettivamente è necessario e non saremmo costretti ad inventarci sempre nuovi lavori inutili dal nulla.

Perché appunto non è solo lo stato a creare posti inutili per calmierare il malessere sociale ma anche la mano invisibile del mercato. Quale oscura legge di economia ci ha fatto preferire borsette usa e getta per fare la spesa quando non vi è nulla di più contrario al buon senso. Eppure l'usa e getta è diventato simbolo dell'odierno consumismo e motore privato di creazione di inutili posti di lavoro. E qui entra anche in ballo l'obsolescenza programmata alla scopo di poter vendere sempre nuovi prodotti.

Comunque ho scritto anche troppo per un semplice intervento. Il senso finale che volevo trasmettere lo riassumo ora.

Dobbiamo prendere atto che il nostro sistema economico col quale siamo convissuti fino ad ora è sbagliato fin dalle fondamenta che abbiamo dato per imprescindibili quali la proprietà privata. L'unica soluzione possibile al problema che viviamo oggi risiede al di fuori dello schema ben collaudato che conosciamo oggi e volenti o nolenti saremmo costretti ad abbandonarlo o perdere.

Oramai siamo dentro la zona neutrale ed i caccia Klingon si stanno avvicinando. Supereremo il nostro test o lasceremo la scena come dei perdenti? La parola ai creativi perché da dei vulcan prettamente accademici non potremo mai trovare alcuna soluzione.

utrevolver
Inviato: 10/4/2011 17:05  Aggiornato: 10/4/2011 17:05
Mi sento vacillare
Iscritto: 10/6/2007
Da: Sandalia
Inviati: 411
 Re: Sala d'attesa
Come Paese, siamo un Paese fregato. La dissennata politica del lavoro e della scuola (indipendentemente dal governo che l'ha attuata da 50 anni ad oggi) ci sta portando, anzi, ci ha portati, al disastro. Solo gli extracomunitari trovano facilmente lavoro; se per lavoro si intende farsi schiavizzare per 300 euro al mese e vivere in una stamberga con altre 4 persone; probabilmente tutti gli italian dovranno ridursi a questo, ad accettare qualsiasi posto e a qualsiasi condizione. Grazie 1968! Ma "grazie" anche a Biagi o a quelli che hanno portato avanti i suoi deliri legislativi. Modestamente io sono un prodotto di questo scempio: Laureato, Tirocinato e disoccupato dopo l'elemosia di tre anni di lavoro nelle forze armate (ché anche lì assumono a tempo determinato). Gli studi mi hanno dato la disoccupazione... Ah, se avessi fatto un istituto tecnico! Ora, istruito e senza futuro, l'unica libertà e ricchezza che mi è rimasta è quella di congedarmi dal mondo.

Ragazzi, leggetevi "Les Miserables" di Victor Hugo... Quante illuminazioni dalla storia!

ITALIA PAESE INFAME!

DjGiostra
Inviato: 10/4/2011 18:17  Aggiornato: 10/4/2011 18:17
Sono certo di non sapere
Iscritto: 11/1/2009
Da: Brignano G.D'Adda
Inviati: 5481
 Re: Sala d'attesa
Come non condividere in toto l'articolo ???
Quello che mi chiedo e':
Nell'era della comunicazione globale e internet , possibile che
non si riesca a organizzare delle proteste da soli senza che lo debbano
fare i partiti o i sindacati i quali li organizzano come fanno comodo
a loro ??
Ciao a tutti.
Damiano.

Meglio un dubbio certo che una falsa certezza !!(Nisoli Damiano)
Da oggi chiamatemi Top Gun Su A320 !!

Il rispetto nasce dal rispetto
ayarbor
Inviato: 10/4/2011 19:50  Aggiornato: 10/4/2011 19:51
Ho qualche dubbio
Iscritto: 28/1/2010
Da:
Inviati: 227
 Re: Sala d'attesa
"L'italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro"...


Rimango sempre un po perplesso quando assisto a cose come queste; una mobilitazione di gente, di intenti, energie e passioni e per "chiedere" cosa? Un lavoro...
Siamo così asserviti ed assuefatti a certe logiche che non riusciamo a chiedere altro se non di essere assoggettati in funzione di qualcos'altro, ridurci a rivendicare una prospettiva di vita a patto che quest'ultima sia riconosciuta solo se funzionale ad un certo dettame ed in virtù di un vincolo, di un giogo. Pare che più di così non si riesca a scorgere altro...

Il lavoro dovrebbe essere solo una conseguenza rispetto agli intenti che una società si prefigge di ottenere ed invece finisce per assurgere ad elemento preponderante.
In un mondo in cui gli ordini di causa ed effeto si ritrovino ad esserne così capovolti e stravolti, va da sè che anche la risultante ne riesca viziata.

Ashoka
Inviato: 10/4/2011 20:43  Aggiornato: 10/4/2011 20:43
Sono certo di non sapere
Iscritto: 11/7/2005
Da:
Inviati: 3660
 Re: Sala d'attesa
Citazione:
Perchè una protesta contro la precarietà e l'annientamento del mondo del lavoro, vissuta unicamente nella difesa di satus quo che non esistono più e priva di un messaggio forte che domandi a gran voce l'abolizione della legge 30 e l'istituzione di un reddito di cittadinanza, uniche pietre miliari sulle quali si potrebbe tentare di costruire almeno i presupposti perchè i lavoratori italiani possano riconquistare un minimo di dignità?.....


Reddito garantito, lavoro garantito, tenore di vita garantito... perchè non casa di proprietà garantita? E magari una ferrari garantita? Tanto a parole non "costa" nulla dare tutte queste cose a tutti.... un'alchimia, stile gargamella con i puffi, e siam tutti ricchi senza lavorare.

Io vorrei invece che si potessero cacciare a calci i colleghi che non fanno un beneameto cavolo dalla mattina alla sera, passano le loro giornate "lavorative" su facebook o leggendo il giornale, sono in perenne permesso e non lavorano, sempre e continuamente difesi e "tutelati" dai "diritti dei lavoratori".

Perchè la storia è che il precario lavora e vorrebbe che fosse riconosciuto il fatto che lavora bene (io sono lavoratore precario e quindi lo so bene) mentre i (pochi) "lavoratori a tempo indeterminato" che non fanno un cavolo dal mattino alla sera strillano dei loro "diritti"...

benitoche
Inviato: 11/4/2011 5:27  Aggiornato: 11/4/2011 5:28
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 30/9/2006
Da:
Inviati: 1941
 Re: Sala d'attesa
@Ashoka


Il reddito di Cittadinanza

Perché una società si possa definire davvero “civile” occorre che sia in grado di garantire concretamente il diritto alla vita a tutti gli esseri umani che ne fanno parte.
Quando non esisteva la proprietà privata dei terreni, ogni essere umano poteva nutrirsi liberamente dei frutti della terra e fruire a piacimento dei suoi ripari. In una società complessa come l’attuale, che si presume preferibile alle piccole tribú di cacciatori e raccoglitori perché
superatrice della loro necessitata frugalità lungo la direzione del cosiddetto “benessere” (meglio definibile come “moltoavere”), succede che soprattutto gli oneri piú gravosi connessi a tale primitiva condizione (ad esempio il pericolo di essere sbranati da qualche belva di passaggio, oppure di patire la fame, vuoi per imperizia agricola o venatoria vuoi per circostanze naturali imponderabili, quali particolari congiunture climatiche) appaiano memoria lontana.
Ma si è davvero tutti al sicuro o si ritiene di esserlo solo perché la prorompente drammaticità della vita selvatica è stata addomesticata e rallentata entro lo scenario rassicurante di un “ordine borghese”, fatto di leggi e regolamenti?
Si dà il caso che nessuno di questi innumerevoli parti della suprema civilizzazione preveda di assicurare ad ogni essere umano proprio il diritto fondamentale, cioè il diritto alla sussistenza, magari sostituendo il libero accesso alle risorse della terra di un tempo con un minimo vitale
in denaro: elargito a tutti nella stessa misura, dalla nascita fino alla morte, come “Reddito di Cittadinanza Universale”.
Perché il diritto alla vita non rimanga una pia intenzione ma diventi realtà quotidiana, è necessario spingersi anche oltre l’esegesi storico sociologica appena enunciata, per arrivare a sostituire il modo di pensare che vuole l’uomo al servizio del denaro, con il modo di pensare che vuole invece il denaro al servizio dell’uomo.

Rudolf Steiner, nella sua Tripartizione dell’organismo sociale, parla approfonditamente del denaro come di un mezzo nato per facilitare gli scambi, e che pertanto tale deve rimanere. Egli specifica inoltre che il denaro invecchia come qualsiasi oggetto fisico; ma invece di stare ad aspettare che questo invecchiamento proceda in modo fisiologico e manifesti il suo decorso inesorabile come perdita di potere
d’acquisto, rendendo infine inevitabile rinfrescare periodicamente lo stesso strumento di scambio con apporto di altro denaro, sempre nuovo, considera opportuno che sia l’uomo, l’ideatore del denaro, a gestirne saggiamente il processo di consunzione.
Ecco allora che il compito politico piú delicato ma fondamentale – perché azione di raccordo tra la sfera politica e quella economica – dovrebbe consistere proprio in questa saggia gestione, e cioè nel saper anticipare l’invecchiamento del denaro prelevandone periodicamente una parte (un’aliquota in forma percentuale).
Confinata a quest’unico intervento l’intera tassazione, si potrebbe far fronte sia alla Spesa pubblica sia alla distribuzione del suddetto Reddito di Cittadinanza Universale.
Si tratta insomma di concepire un “denaro a scadenza”, che impedisca l’insorgere di fenomeni cancerogeni come da un lato l’accumulo inerte di capitali ormai avulsi dalla vita economica e come dall’altro l’iniquo sistema del “denaro che innesca la creazione dal nulla di altro denaro”.

La tassazione cosí intesa, applicata cioè alla massa monetaria circolante invece che al reddito delle persone fisiche, agli occhi dei componenti
di una comunità consapevole non sarebbe altro che una forma di “donazione impersonale autoimposta”, caso particolare del vero
principio occulto che presiede ad ogni sana rigenerazione del denaro, la donazione in quanto tale: archetipicamente libera e strettamente
personale, dove i talenti materiali liberamente donati da chi ne dispone in sovrappiú fanno fruttare i talenti spirituali di chi sa esprimere idee nuove, a loro volta traducibili in creazioni atte a rientrare nel ciclo economico.
Attraverso la realizzazione pratica dei princípi della Tripartizione in campo economico, non essendo piú necessario mettere di continuo in circolazione denaro fresco per far fronte ai processi inflazionistici, gli Stati si emanciperebbero al contempo dall’indebitamento fasullo, che è
il principale effetto conseguente alla pratica del cosiddetto signoraggio bancario (vale a dire ricavare profitto, come fanno le Banche Centrali, a partecipazione pubblica solo marginale, da ogni creazione di denaro dal nulla).
Inoltre i cittadini cesserebbero di sentirsi due volte debitori (sia verso lo Stato, che a loro insaputa si lascia truffare dalle banche centrali, sia verso le stesse banche private, azioniste delle banche centrali), ma potrebbero permettersi di sentirsi a tutti gli effetti, almeno nei
confronti dello Stato riformato, pure creditori (del Reddito di Cittadinanza Universale).
Il nuovo sistema fiscale, comportando un prelievo effettuato d’ufficio direttamente sulla massa monetaria circolante, renderebbe da un lato impossibile evadere il fisco e dall’altro decreterebbe la fine tanto di ogni tassa pretestuosa quanto di ogni tipo di “imposta” (l’imposta, in quanto
arbitrio punitivo/predatorio, si addice ad un suddito vessato, non ad un libero cittadino).
La decurtazione applicata al denaro dalla pubblica amministrazione non sarebbe quindi vissuta dal cittadino consapevole come l’ennesima imposizione arbitraria di vecchio stampo. Una volta riconosciuta la sua necessità vitale per l’intera collettività – non potendo quest’ultima permettersi di far dipendere l’intera e costante rigenerazione del denaro per un verso dalla presenza e dalla capacità intuitiva di facoltosi “scopritori di talenti”, cosí come per altro verso dalla capacità
degli stessi “talentuosi” di rendere al meglio, incrementando sistematicamente la stessa collettività di nuovo potenziale umano – lo stesso cittadino saprebbe qualificare la nuova trattenuta fiscale,
al di là delle sue molteplici conseguenze virtuose, come una “autoimposizione responsabile”.
Con il Reddito di Cittadinanza Universale, come si è detto, lo Stato – finalmente composto da individui consci della loro appartenenza comunitaria – dopo aver preso (prelevato), darebbe (elargirebbe) non solo servizi pubblici ma anche, sotto forma di denaro e nell’unico modo
che gli sarebbe consono, cioè secondo il criterio dell’uguaglianza, l’opportunità al singolo di emancipare la propria prospettiva di vita dalla continua preoccupazione per il soddisfacimento dei bisogni primari.
Inoltre, anche in risposta ad un sistema previdenziale senza futuro, come quello che già si paventa a causa dell’invecchiamento delle società industriali e che porterà a non dare piú pensioni decenti, come i giovani già subodorano, il Reddito di Cittadinanza Universale, uguale
per tutti, semplificherebbe enormemente tutti i meccanismi aleatori del dare (di certo) oggi per il prendere (forse) domani.

Ancora: il Reddito di Cittadinanza Universale conferirebbe al lavoratore un potere contrattuale inedito e tale da permettergli di scegliere per chi lavorare e non di esservi spesso costretto solo per poter mangiare. Allo stesso tempo anche il datore di lavoro potrebbe licenziare senza il timore di venir azzannato dai sindacalisti o, qualora gli riuscisse di trovare una
causa davvero “giusta” (?), di aver mandato qualcuno a dormire sotto un ponte. Il Reddito di Cittadinanza Universale permetterebbe infatti di vivere anche a chi è rimasto disoccupato o a chi, per qualsiasi circostanza della vita, è piú o meno momentaneamente impossibilitato a guadagnare denaro lavorando, il che significa, tra l’altro: fine dell’accattonaggio e della microcriminalità.
In questo nuovo mondo, cosí semplice da realizzare se solo si estinguessero i mastodontici dinosauri che occupano le pigre menti dei piú, si potrebbe davvero decretare la fine delle frasi fatte su quel sempre disatteso diritto alla vita che, come detto in apertura, l’attuale società non garantisce a nessuno, non solo nel cosiddetto “Terzo mondo”. Purtroppo gli ingombranti pachidermi fatti di luoghi comuni e di ciarpami moralistici inducono spesso quelle menti inceppate a esorcizzare il pensiero peregrino della svolta, per comodità o per istinto di sopravvivenza, con la formula magica che recita categorica ed inappellabile: “utopia!”. E pensare che basterebbe solo
un briciolo di coraggio per scalfire la rassicurante corazza del quieto vivere e per far sí che anche l’altro motto, il ritornello prediletto dai politicanti televisivi, cioè “dalle parole ai fatti”, non commentasse ancora una volta l’inconsistenza di costoro in un costrutto che mai riesce
a trascendere il mero senso grammaticale di una coppia di sostantivi preceduti dalle rispettive preposizioni articolate.
In un regime politico centrato sull’essere umano, in una vera “antropocrazia”, sarebbe altresí la fine per l’inibizione strutturale della libera espressione dei talenti individuali. È infatti molto piú
probabile che gli individui non riescano ad esprimere e coltivare come vorrebbero le proprie potenzialità creative in una società che costringe la maggior parte di loro a lavorare per (soprav)vivere, rispetto a quanto avverrebbe in una società provvista di un “ammortizzatore sociale” sicuro e permanente quale il Reddito di Cittadinanza Universale. Esso permetterebbe a tutti di scegliere secondo vocazione ed inclinazione le attività a cui dedicarsi, arricchendo sempre piú la stessa società di uomini motivati che trovano via via espressione alle proprie qualità piuttosto che di funzionari frustrati che eseguono di malavoglia il proprio “dovere” in attesa a breve termine della timbrata d’uscita, a lungo termine della sospirata pensione e in un tempo mitico e liberatorio della vincita improvvisa e sbeffeggia- colleghi al Superenalotto.
Per ora, a quanto pare, il nostro Stato cosiddetto democratico nonché
“fondato sul lavoro”, “sponsorizzando” direttamente il gioco (!), preferisce adottare la vecchia strategia imperiale che non vuole
uomini liberi ma sudditi, rassegnati a concepire l’unico cambiamento
possibile in un imprevedibile colpo di fortuna (anch’esso eventualmente tassabile).

Fonte L'Archetipo

la religione è indispensabile
soltanto a un’umanità rescissa dal mondo divino-spirituale.
Ashoka
Inviato: 11/4/2011 10:57  Aggiornato: 11/4/2011 10:57
Sono certo di non sapere
Iscritto: 11/7/2005
Da:
Inviati: 3660
 Re: Sala d'attesa
Sempre la solita storia ma tocca ribadirla ogni volta…

Citazione:
bla bla bla.. reddito di cittadinanza … bla bla bla …. Tassazione del 10% sul circolante … bla bla bla


Domanda: cosa succede se so che a fine anno tutto il denaro che ho verrà decurtato del 10% del suo valore? Oppure che questa decurtazione in modo continuo per tutto l’anno?

E’ semplice, tento di spendere quei soldi, anticipando tutti gli acquisti che posso fare, magari comprando qualche bene che mantenga il valore nel tempo. Mai e poi mai risparmierò.

Risultato: nessuno vuole la carta che si deprezza automaticamente e tenterà di liberarsene, prezzi alle stelle, potere d’acquisto dei salari a terra, risparmio a zero. In pratica ci sarà un aumento dei consumi a discapito del risparmio, e ci troveremo nella situazione del contadino che si mangia i semi destinati alla semina.

Ergo: provatelo a casa tua.

Davide71
Inviato: 11/4/2011 11:21  Aggiornato: 11/4/2011 11:41
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 8/7/2006
Da:
Inviati: 2108
 Re: Sala d'attesa
Ciao a tutti:

ho letto per caso la parola "Reddito di Cittadinanza"?

AAAARGH!

Possibile che nessuno gliene freghi più niente della giustizia? Possibile che uno non capisca che tutto quello che mangi te lo devi in qualche modo guadagnare SENNO' LO STAI RUBANDO A QUALCUNO?
Guardate che io non credo affatto che un buon prete non guadagni il cibo che mangia, come pure un soldato, o anche un politico.
Io so già che nell'antica Roma si era arrivato a qualcosa di simile, ma a prezzo di soperchierie odiose verso le colonie!
E basta! Siamo comunisti? Pensiamo che TUTTI GLI UOMINI DEL MONDO abbiano siritto ad una vita dignitosa? E allora evitiamo di spennarli con le Multinazionali per garantire prezzi bassi o "redditi fasulli" nei Paesi "Evoluti"! Chi ha un buon lavoro se lo tenga! Chi non ce l'ha si arrangi... e chi è preposto a controllare abbia la cortesia di distinguere tra uno che mette un banchetto al mercato senza licenza da uno che ruba!
Visto che oggi nessuno può più insegnare un mestiere ai figli perché la scuola si preoccupa che nessuno di loro sappia mai nulla della vita! e visto che guadagnarsi da vivere al di fuori del contratto di lavoro nazionale è illegale! (Oggi l'attività imprenditoriale è formalmente legale, ma in pratica non lo é se non riceve sovvenzioni o altri aiuti...) cerchiamo di mettere mano a queste storture invece di aggiungere ingiustizia a ingiustizia!

La giustizia è la prima garante della libertà e della pace.
Guardatevi allo specchio e ditelo se pensate veramente che la NATO bombarda Gheddafi perché "é un dittatore cattivo!"

Non date le perle ai cani e ai porci perchè non le mangeranno e vi si rivolteranno contro.
benitoche
Inviato: 11/4/2011 17:20  Aggiornato: 11/4/2011 17:20
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 30/9/2006
Da:
Inviati: 1941
 Re: Sala d'attesa
In pratica ci sarà un aumento dei consumi a discapito del risparmio, e ci troveremo nella situazione del contadino che si mangia i semi destinati alla semina.

Premetto che non ho la conoscenza approfondita per poter discutere del'argomento con te
Una cosa mi suona cmq strana,e cioè il fatto che secondo quello che potremo tranquillamente definire una delle poche prove "scientifiche",i risultati ottenuti sono completamente differenti dalla tua "tesi"

nessuno vuole la carta che si deprezza automaticamente e tenterà di liberarsene, prezzi alle stelle, potere d’acquisto dei salari a terra, risparmio a zero

La causa principale del barcollo dell'economia è la bassa velocità di
circolazione della moneta. Come intermediaria di scambi, la moneta
progressivamente sparisce dalle mani dei lavoratori. Filtra invece negli
alvei dove scorre l'interesse, finendo con l'accumularsi nelle mani di
pochi, che non la riversano sul mercato per acquistarvi beni e servizi. La
trattengono invece per specularvi su.

Il municipio emise quindi la sua moneta. La chiamò Bestätigter
Arbeitswerte o Certificati di Lavoro con un valore alla pari con lo
scellino ufficiale, ma con una differenza capitale: ogni certificato per
1, 5 e 10 scellini, pur mantenendo un potere d'acquisto stabile, scadeva
dopo un mese dalla data di emissione, a meno di non rinnovarne la validità applicandogli su un francobollo del valore dell'1% sul nominale,
acquistabile in municipio. Questo, da parte sua, avrebbe accettato i
certificati in pagamento di imposte.
Chi non voleva spendere, poteva mantenere il valore dei suoi certificati
depositandoli in banca, a 0% interesse. Al contrario, la banca non vedeva
l'ora di sbarazzarsene per non dover pagare la tassa di magazzinaggio. E
se ne sbarazzava o prestando a chi voleva investire o pagando salari e
servizi.
Chi poi voleva cambiare certificati in scellini ufficiali poteva farlo in
qualsiasi momento, con uno sconto del 5% sul valore nominale. Così non si trattava di moneta "alternativa", ma "complementare". Nessuno era
obbligato ad accettarla, neanche lo scassinatore che nottetempo trafugò
moneta ufficiale lasciando intatti i certificati trovati nell'abitazione
dove era penetrato.

In tutto, il municipio fece stampare biglietti per un valore di 32 000
scellini, ma in pratica ne usò meno di un quarto. La circolazione
raggiunse una media di 5300 scellini, cioè un irrisorio due scellini o
meno a persona, che però procurarono lavoro, redditi e profitti ai
cittadini di Wörgl più di quanto facessero i 150 scellini a persona emessi
dalla Banca Nazionale. Come aveva predetto Gesell, la velocità di
circolazione era l'importante: cambiando mani circa 500 volte in 14 mesi,
contro le 6-8 volte della moneta nazionale, i 5 000 scellini di
certificati di Wörgl fecero muovere beni e servizi per ben due milioni e
mezzo di scellini. Il municipio, con le casse continuamente riempite da un
lato e svuotate dall'altro, construì un ponte sul fiume Inn, asfaltò
quattro strade, rinnovò le fognature e le installazioni elettriche, e si
permise anche di costruire un trampolino per salto con sci. Per avere
un'idea del potere di acquisto, basta sapere che lo stipendio del
borgomastro era in quella data di 1 800 scellini mensili.
Al principio alcuni ridevano, altri gridavano alla frode o sospettavano
contraffazione. Ma vedendo che i prezzi non aumentavano, che la prosperità cresceva e che le tasse venivano pagate in anticipo e immediatamente spese per lavori e servizi pubblici, i ghigni si trasformarono ben presto in espressioni di stupore e i lazzi in voglia di imitazione.
La vicina Kitzbühel, famosa stazione sciistica, aveva prima cominciato ad accettare
i certificati di Wörgl, e il 1 gennaio 1933 emesso 3 000 scellini di
certificati suoi propri. Circa 300 000 cittadini della provincia non
vedevano l'ora di estenderne l'esperimento.
Però Mammona non dormiva. Unterguggenberger non aveva usato il nome "certificato" per niente: sapeva che se si fosse azzardato a chiamarli "moneta" sarebbe incorso nelle ire della Banca Nazionale l'indomani stesso.
Nel frattempo Wörgl era diventata il centro di pellegrinaggi da parte di
macroeconomisti di tutte le tendenze e colori. Tutti volevano vedere "il
miracolo" della prosperità locale che sfidava la miseria e disoccupazione
globali.


Ergo: provatelo a casa tua.

Ci penserò

la religione è indispensabile
soltanto a un’umanità rescissa dal mondo divino-spirituale.
benitoche
Inviato: 11/4/2011 17:36  Aggiornato: 11/4/2011 17:36
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 30/9/2006
Da:
Inviati: 1941
 Re: Sala d'attesa
@Davide71
Non dico che il tuo punto di vista sia errato,ma qualcuno la vede in maniera differente

Affrancamento dal lavoro lo chiama,fantastico

la religione è indispensabile
soltanto a un’umanità rescissa dal mondo divino-spirituale.
Mande
Inviato: 11/4/2011 18:20  Aggiornato: 11/4/2011 18:20
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 13/1/2008
Da: Cologna veneta
Inviati: 1301
 Re: Sala d'attesa
Benitoche
Citazione:

Premetto che non ho la conoscenza approfondita per poter discutere del'argomento con te

Ashoka ha una ampia conoscenza "accademica" derivata dai suoi studi nei quali ha appreso pareri di alcuni pensatori. Ma ha una cultura od una erudizione economica?

Praticamente ti fa presente che col modello di moneta deperibile teorizzato da Gesell ed attualizzato dal comune austriaco che tu citi il "risparmio" viene sfavorito rispetto al consumo.

Ciò è sostanzialmente vero ed innegabile ma è anche voluto. Gesell infatti al posto della parola risparmio usava tesaurizzazione per definire lo stesso fenomeno. Risparmiare denaro infatti genera un ingiusto vantaggio verso il risparmio di qualsiasi altra cosa poiché non è per sua natura deperibile. Ma questo ingiusto vantaggio fornisce una posizione di rendita ai capitalisti (che risparmiando il denaro o capitale lo accumulano) creando una distorsione del libero mercato. Distorsione che si concretizza nella concentrazione di potere e ricchezza che a sua volta porta verso oligopoli ed allo stadio terminale in monopoli.

In un mondo come quello dipinto da Gesell gli attori economici non hanno più alcun vantaggio nel risparmiare moneta piuttosto che sementi (per rimanere nell'esempio di Ashoka) ergo non riescono più a concentrare nelle mani di pochi ingenti risorse. Essendo le risorse più distribuite non riescono a nascere grandi multinazionali che per via della loro concentrazione di forza economica monopolizzano il mercato ma solo piccole aziende in libera competizione tra loro.

Questo dice l'economia ed ovviamente lo prova la storia ma a questo punto rimane un dubbio.

Come può Ashoka essere a favore del capitalismo (fondato sul risparmio od accumulo di capitale) ed allo stesso tempo del libero mercato che ne viene negato?

Con la moneta deperibile può anche esistere benissimo il libero mercato ma col risparmio (capitalismo) no.

Allora sarebbe da chiedersi se serva veramente a qualcosa studiare il pensiero di altre persone scritto su dei libri ma poi non essere in grado di capire quel che si è letto ma semplicemente impararlo a memoria per poi ripeterlo.

Certo comunque è che la richiesta che fa lo stesso Cedolin di un reddito di cittadinanza non si concilia assolutamente con le idee di decrescita da lui più volte esposte. Non si può infatti chiedere un provvedimento (reddito di cittadinanza come anche moneta deperibile di Gesell) che incentiva il consumo e dunque la crescita esponenziale dell'uso delle risorse con la considerazione più che legittima che viviamo in un mondo finito.

Il reddito di cittadinanza infatti, come l'inflazione o la moneta deperibile, incentiva i consumi mettendo nelle mani della gente nuovo potere d'acquisto. Quindi si più lavoro per tutti per soddisfare i nuovi consumi ma insieme più uso di risorse. Ma alla fine abbiamo bisogno di consumare veramente di più o forse abbiamo veramente troppo?

Non è forse che quel che abbiamo sia mal distribuito, progettato per durare poco se non addirittura inutile dettame di futili mode?

E rinnovo la mia domanda. Esiste forse una soluzione alle contraddizioni che oggi viviamo ragionando all'interno del sistema?

benitoche
Inviato: 11/4/2011 19:00  Aggiornato: 11/4/2011 19:03
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 30/9/2006
Da:
Inviati: 1941
 Re: Sala d'attesa
Come può Ashoka essere a favore del capitalismo (fondato sul risparmio od accumulo di capitale) ed allo stesso tempo del libero mercato che ne viene negato?

Hai centrato il punto grazie

Certo comunque è che la richiesta che fa lo stesso Cedolin di un reddito di cittadinanza non si concilia assolutamente con le idee di decrescita da lui più volte esposte. Non si può infatti chiedere un provvedimento (reddito di cittadinanza come anche moneta deperibile di Gesell) che incentiva il consumo e dunque la crescita esponenziale dell'uso delle risorse con la considerazione più che legittima che viviamo in un mondo finito.

Comprendere come un minimo di parsimonia in più possa garantire maggiore libertà sarebbe importante

Il reddito di cittadinanza infatti, come l'inflazione o la moneta deperibile, incentiva i consumi mettendo nelle mani della gente nuovo potere d'acquisto. Quindi si più lavoro per tutti per soddisfare i nuovi consumi ma insieme più uso di risorse. Ma alla fine abbiamo bisogno di consumare veramente di più o forse abbiamo veramente troppo?

Esiste chi ha bisogno di consumare un pò di più e chi invece ha troppo,la verità sta in mezzo per me
Se poi considerassimo quale risorsa principale la Canapa,molto si potrebbe fare,in fin dei conti oltre alla normale produzione annua,importantissimo sarebbe il riciclo della risorsa stessa,chiu pilu pi tutti direbbe qualcuno

Non è forse che quel che abbiamo sia mal distribuito, progettato per durare poco se non addirittura inutile dettame di futili mode?

Guarda questo è un problema al quale sembra sia stata già trovata la soluzione

Ecco la stampante 3D che crea gli oggetti
La corsa per immettere sul mercato dei consumatori la prima stampante 3D sembra vicina al traguardo. A vincere l'avveniristica gara, come riportava ieri il New York Times, dovrebbe essere la Desktop Factory. La stampante a tre dimensioni prodotta da questa innovativa azienda dovrebbe arrivare sul mercato entro quest'anno e il prezzo al pubblico sarà di 4.995 dollari.

Ma come funziona questa piccola "fabbrica" in miniatura? Sparge un composto plastico in polvere su di un rullo che è scaldato fino a una temperatura di poco inferiore a quella necessaria a sciogliere la plastica. Dopo di che, un raggio di luce punta in particolare i punti necessaria a dare forma all'oggetto e li scalda fino a scioglierli. Dopo, la polvere che non si è sciolta viene spazzata via e il rullo deposita la plastica sciolta in una specie di forma. Ad oggi la Desktop Factory riesce a produrre oggetti fino a una dimensione di 12,5 centimetri.

Le stampanti a tre dimensioni sono già da tempo utilizzate nel settore del design industriale per la creazione di modelli e prototipi. Sono apparecchiatture però i cui costi sono molto più elevati (15 mila dollari). L'obiettivo delle imprese è adesso uno solo: portare questo oggetto in un mercato di ben altre dimensioni, quello dei consumatori. Alla Desktop Factory pensano che i primi a comperare la stampante saranno i professionisti che non possono permettersi i macchinari più costosi. A ruota le scuole dove si insegna design industriale.

In altre parole io da domani prendo i puffi di mio figlio li squaglio e li trasformo nei nuovi Gormiti,scaricando semplicemente un software da internet
Questa è del grande Beppe

E rinnovo la mia domanda. Esiste forse una soluzione alle contraddizioni che oggi viviamo ragionando all'interno del sistema?

Certo,basterebbe usare la Canapa come materia prima,come base per qualunque costruzione umana,da li poi sarebbe tutto un gioco

la religione è indispensabile
soltanto a un’umanità rescissa dal mondo divino-spirituale.
marcocedol
Inviato: 11/4/2011 19:42  Aggiornato: 11/4/2011 19:42
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 30/6/2006
Da: Torino
Inviati: 1340
 Re: Sala d'attesa
Citazione:
Certo comunque è che la richiesta che fa lo stesso Cedolin di un reddito di cittadinanza non si concilia assolutamente con le idee di decrescita da lui più volte esposte. Non si può infatti chiedere un provvedimento (reddito di cittadinanza come anche moneta deperibile di Gesell) che incentiva il consumo e dunque la crescita esponenziale dell'uso delle risorse con la considerazione più che legittima che viviamo in un mondo finito.


Ciao Mande,
hai perfettamente ragione.
Il fatto che io mi domandi perchè non chiedere un reddito di cittadinanza? Ed individui tale richiesta come una delle pietre miliari necessarie per ridare un minimo di dignità al cittadino/lavoratore, non si concilia con il pensiero della decrescita. E' semplicemente una delle rivendicazioni a mio avviso plausibili all'interno del sistema attuale basato sulla crescita e sullo sviluppo.
Personalmente ritengo che l'unica via praticabile nel medio e lungo periodo consista nel cambiare radicalmente strada, praticare un diverso modello e riportare il "lavoro" al suo ruolo naturale di elemento della vita, necessario ma non immanente e contiguo a molte altre attività che oggi sono state soffocate dall'imperativo di lavorare/consumare/lavorare di più/consumare di più ecc.
Ma mi rendo conto, sia pur con tristezza, che in una realtà sociale come quella attuale, dove il cittadino ha paura perfino di domandare quello che la crescita e lo sviluppo dovrebbero dargli in abbondanza, non fosse altro che per consentire la sopravvivenza del modello (sia pure a detrimento di quella del pianeta), auspicare che domandino un cambio di rotta radicale, sarebbe un qualcosa di fantascientifico

Ashoka
Inviato: 11/4/2011 20:06  Aggiornato: 11/4/2011 20:06
Sono certo di non sapere
Iscritto: 11/7/2005
Da:
Inviati: 3660
 Re: Sala d'attesa
Citazione:
Come può Ashoka essere a favore del capitalismo (fondato sul risparmio od accumulo di capitale) ed allo stesso tempo del libero mercato che ne viene negato?


Come commento ti meriti solo questo...

http://www.youtube.com/watch?v=b5zfzw4IUNs

Lezik85
Inviato: 11/4/2011 22:13  Aggiornato: 11/4/2011 22:13
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 11/4/2009
Da: Freedonia
Inviati: 1463
 Re: Sala d'attesa
Citazione:
Gesell infatti al posto della parola risparmio usava tesaurizzazione per definire lo stesso fenomeno. Risparmiare denaro infatti genera un ingiusto vantaggio verso il risparmio di qualsiasi altra cosa poiché non è per sua natura deperibile.


Dopo questo splendido esempio di tattica economica possono partire botti e razzi. Nonostante le seghe mentali di quel povero pirla di Gesell, il discorso sarebbe anche spassoso da affrontare se non stessimo sprofondando sempre di più verso la soglia del Terzo Mondo (economicamente e non); quindi oltre a sciropparsi i viaggi mentali di Gesell, suggerisco opportuna conoscenza di cammelli e baobab.

maurixio
Inviato: 11/4/2011 22:15  Aggiornato: 11/4/2011 22:15
Mi sento vacillare
Iscritto: 13/4/2007
Da:
Inviati: 333
 Re: Sala d'attesa
citazione (Perché una società si possa definire davvero “civile” occorre che sia in grado di garantire concretamente il diritto alla vita a tutti gli esseri umani che ne fanno parte.
Quando non esisteva la proprietà privata dei terreni, ogni essere umano poteva nutrirsi liberamente dei frutti della terra e fruire a piacimento dei suoi ripari. In una società complessa come l’attuale, che si presume preferibile alle piccole tribú di cacciatori e raccoglitori perché)

Io ci provo!
Mande ha citato Heistein sul problema semplice visto dal lato sbagliato..... ..io penso che il problema di fatto non puo essere risolto nel teorico in quanto la prospettiva assegnata non fornisce tutti i dati...altrimenti ...LE soluzioni ...sarebbero semplici.
La nostra societa..(capitalistica)...ne tantomeno il socialismo possono essere presi come riferimento perchè entrambi non chiudono un ciclo ...le idee strutturali di entrambe le dottrine non possono coesistere e questo lo sappiamo.
Dentro la mia testa mi figuro delle linee rette o curve pensando alle strutture sopra citate e che la risposta sia in una figura circolare che non troviamo in quanto essa non c'e a causa del mancato rispetto delle leggi sui cicli di natura...l'acqua ad esempio. il nostro cerchio è incompleto....vedi spazzatura....rapporto alberi tagliati-piantati...ecc
..ora ho un cerchio alla testa....ma in ogni caso se urliamo troppo non sentiamo il vcicino e staremo sempre in sala d'attesa.

maurixio
Inviato: 12/4/2011 0:44  Aggiornato: 12/4/2011 0:44
Mi sento vacillare
Iscritto: 13/4/2007
Da:
Inviati: 333
 Re: Sala d'attesa
hey!!! chi ha messo la H davanti a Einstein???

a_mensa
Inviato: 12/4/2011 3:36  Aggiornato: 12/4/2011 3:39
Sono certo di non sapere
Iscritto: 12/6/2009
Da: roncello (mi)
Inviati: 3180
 Re: Sala d'attesa
io sono ammirato dal come chi detiene il potere, il vero potere, ci ha ridotti a sguazzare come tanti pesci a cui si toglie l'acqua poco alla volta..... costringendoci a prendersela gli uni contro gli altri come i famosi polli di renzo tramaglino.
mi permetto di riassumere qui alcuni punti di questa manovra, che, come dice Einstein basta cambiare il punto di vista per vedere chiaramente.
1) finta democrazia - convincere la massa di persone che ha solo voglia di pensare agli affari propri, che il mettere una croce su una scheda ogni 5 anni, conferisse loro il POTERE, è stata la prima perla di questa manovra. chiedetevi quante volte un ministro del tesoro ha chiesto alla popolazione se era d'accordo di elevare il debito pubblico, per esempio, oppure qualche governante che si sia fatto impressionare da referendum come quello sul nucleare (volete il nucleare ? NO!, ebbene ve lo diamo lo stesso) volete il finanziamento dei partiti ( no ? ebbene li chiamiamo rimborso spese !), o di manifestazioni imponenti come "volete la guerra" ? NO!!! ma ci andiamo lo stesso e la chiamiamo missione di pace, e via dicendo che se non fossero prese per il culo tanto brocianti ci sarebbe da ridere per come la popolazione venga presa in giro.
E questo perchè una volta eletti, una volta che si sono garantiti una pensione da nababbi, FANNO IL CAZZO CHE GLI PARE E PIACE, e noi chiamiamo tutto ciò democrazia.
2)povertà dilagante - già, quando è ora di distribuire i sacrifici TUTTO il popolo viene chiamato al raduno.... già.... ma non tutto il popolo è uguale il 10% della parte ricca detiene il 50% della ricchezza del paese, l'1% più ricco il 27% di tutta la ricchezza, il 50% della popolazione più povera il 10% della ricchezza..... sono numeri ISTAT non mie fantasie, ma quando è ora di andare a raschiare risorse , allora ci si rivolge a TUTTI, dimenticando che se ci sono tanti poveri , ci sono anche pochi , ricchi, ma MOLTO ricchi, che guarda caso in queste occasioni cercano di confondersi nella moltitudine del POPOLO.
3) protestare ? no grazie - l'altra perla ottenuta dal "potere" è stata quella di concedere, caricandolo ovviamente sulle generazioni future sotto forma di debito sul quale lucrare anche una buona rendita, ( leggi interessi) qualcosa, tanto da creare la paura di perderlo.
perchè non ci sono le folle incazzate per strada con i forconi ? perchè anche coloro che protestano hanno qualcosa da perdere, e allora per paura di perderlo strillano, ma sottovoce, manifestano, ma poi tornano a casa e chi si è visto si è visto.... non sarà certo gente con l'appartamentino in proprietà , anche se con mutuo trentennale, a fare la rivoluzione, a prendere e portare i governanti sulla pubblica piazza coperti di pece e piume, oppure andare a prendere qualche ricco e trascinarlo nudo per le strade, ..... già quelle azioni che significherebbero, una volta per tutte che in questa organizzazione sociale, di pochi che prendono per il culo i molti, si è rotto un equilibrio.
e i molti hanno deciso di riprendersi il potere.
è un sogno il mio ?
forse, ma in nordafrica si comincia ad intravvederne la realizzazione.

non vorrei mai appartenere ad un club che avesse me come socio.
a_mensa
Inviato: 12/4/2011 3:55  Aggiornato: 12/4/2011 3:57
Sono certo di non sapere
Iscritto: 12/6/2009
Da: roncello (mi)
Inviati: 3180
 Re: Sala d'attesa
......... e allora, una volta superati questi tre blocchi, che impediscono ogni spinta innovativa a favore della popolazione si potrebbe anche cominciare a pensare a cosa è il lavoro, il progresso, la vita delle persone.
perchè un progresso che ci hanno venduto come quel processo per migliorare la vita dell'umanità ci ha ridotto in questo stato ?
migliaia di disoccupati, migliaia di sotto occupati, altre migliaia di sfruttati fino all'osso che per pochi spiccioli vendono anch eil culo, e contemporaneamente persone super pagate ma che non conoscono più orari di lavoro, non sanno più di avere famiglia, e passano le ore libere in palestra o sul lettino dello psicologo a cercare di ridurre i tic da stress.
il progresso avrebbe dovuto rendere sempre più leggero il carico lavorativo A TUTTI, liberando tempo e risorse da dedicare alle attività che rendono l'uomo un uomo e non una bestia.
e invece hanno tolto tutto ad alcuni, addossandolo agli altri, tanto da renderci sempre più disuguali, e sempre più sospettodsi gli uni verso gli altri, tanto da averne paura.... paura che ci rubino le catene che ci tengono legati a questo schifo di società.
ma sono prorpio solo io che sono finito a guardare da questo "punto di vista" ?
sono solo io che sto vedendo come le aberrazioni di questa nostra società siano perfettamente volute da una minoranza per assoggettare la maggioranza, ma rendendola complice, facendogli credere che QUESTO è ciò che vogliono ?
un telefonino in più ? un paio di scarpe firmate ? o il maxi schermo davanti al quale continuare il rincitrullimento ?
sono solo io che vedo tutto ciò, oppure c'è qualcun altro ? se ci sei, batti un colpo, mi vien da dire.

non vorrei mai appartenere ad un club che avesse me come socio.
Davide71
Inviato: 12/4/2011 12:34  Aggiornato: 12/4/2011 12:34
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 8/7/2006
Da:
Inviati: 2108
 Re: Sala d'attesa
Ciao a tutti:
@Benito Che:
sinceramente: quando affermo che "il reddito di cittadinanza! é ingiusto, non vedo come la si possa pensare diversamente. So anche molto bene che, temporaneamente, contrapporre un'ingiustizia a favore dei ricchi ad un'ingiustizia a favore dei poveri può dare una parvenza di giustizia e "aggiustare le cose" ma secondo me adesso occorre un'attenta riflessione invece di azioni avventate. Il reddito di cittadinanza é un'azione MOLTO avventata.

Per quanto riguarda la moneta deperibile di Gesell bisogna distinguere il caso di un Comune austriaco da quello che può essere una Nazione come l'Italia, e una soluzione temporanea da quello che dovrebbe essere un sistema economico destinato a durare per generazioni. La Scuola Austriaca afferma che un potere centrale non si può sostituire alle capacità imprenditoriali della popolazione, e per questo farebbe bene a interferire il meno possibile, e non vedo come pensarla diversamente.
Posso tuttavia pensare che, in pratica, l'autorità comunale possa avere la saggezza necessaria per gestire uno strumento complesso come la moneta deperibile di Gesell in maniera proficua per il Comune e per i cittadini. Dubito però che già un Comune come, uh..., Napoli, sarebbe così bravo!

Non date le perle ai cani e ai porci perchè non le mangeranno e vi si rivolteranno contro.
benitoche
Inviato: 12/4/2011 14:14  Aggiornato: 12/4/2011 14:14
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 30/9/2006
Da:
Inviati: 1941
 Re: Sala d'attesa
Molti uomini politici vorrebbero in buona fede rinnovare il mondo, ma a questi uomini manca la visione futura e la forza per opporsi all’inerzia che pervade gli organismi giuridici istituzionali. Certo, i cambiamenti piú radicali dovrebbero armonizzarsi con le eventuali ripercussioni che potrebbero venire a prodursi nel tessuto economico internazionale.

Nessuna persona in grado d’intendere e di volere potrebbe ripercorrere oggi un programma politico simile a quello della rivoluzione russa del 1917. Ma i cambiamenti possono avvenire se sono effettivamente voluti da un popolo. Se nella società esiste una reale volontà di trasformazione, emerge anche chi questa intuizione sa trasformarla in azione politica. La politica è intessuta d’inganni, ricatti, tranelli.

La presenza/scontro sui mass-media è una sublimazione della guerra. Chi partecipa allo scontro politico gode di tanti privilegi materiali ma, se è una persona dotata di moralità, conduce una vita inquieta e dolorosa. Il karma dei popoli passa anche attraverso interventi legislativi: nel promulgarli o nel respingerli il politico viene attraversato da correnti di destino, e non è sempre piacevole trovarvisi in mezzo.


Le ideologie del passato non possono piú nulla. La via d’uscita dovrà essere trovata nella Tripartizione indicata da Rudolf Steiner. Però natura non fecit saltus. Per giungervi, dovremo tribolare a lungo, ma ci arriveremo. E non è detto che ci riusciremo appieno. Una sfera giuridico-politica che non interferisca con quella spirituale ed economica significa che gli Stati e l’Unione non dovranno fare piú leggi finanziarie, in quanto non avranno quasi piú bilanci da ripartire. Si tratta di una proposta che può definirsi “eversiva”, in senso liberatorio e non solo liberale. Una sfera economica che non condizioni le leggi dello Stato, in quanto lo Stato non è piú attivo economicamente, può apparire un’utopia. Eppure anche l’Unione europea solo cinquant’anni or sono sembrava un’utopia. Tutto questo può nascere solo da una profonda aspirazione politica popolare combinata con l’impulso spirituale.


Non si tratta di elargire pensioni, scuola, sanità statale, ma di mettere in condizione chiunque di godere d’un minimo reddito vitale. E questa, del reddito vitale garantito a tutti, è un’istanza da porre al centro d’ogni vero rinnovamento sociale. La Tripartizione è l’idea che potrà mettere insieme il liberismo piú estremo con gli impulsi dei giovani no global.
La realizzazione di un tale progetto ispirato può avvenire in un solo modo: prelevando ricchezza dal valore monetario, facendo decadere il valore dell’euro nel tempo, diciamo di un dieci per cento all’anno. La somma ricavata, comunque immensa in quanto ineludibile, dovrà essere utilizzata per un reddito vitale garantito a tutti. Dal barbone che dorme nella metropolitana al medico, al magistrato.


Solo con i tre organismi – economico-giuridico-spirituale – separati, sarà possibile garantire a tutti un reddito di cittadinanza dalla nascita alla morte. Il welfare state non deve essere piú basato sul lavoro, ma sull’appartenenza all’Unione Europea. È la prima concretizzazione dell’Europa cristiana intuita da Novalis. Gli Stati si dibattono nella ricerca spasmodica di risorse per garantire i vari servizi. Tali risorse oggi vengono prelevate dal lavoro. Questo è un errore madornale. Il lavoro non deve e non può piú essere tassato. A parte il fatto che costa già fatica di per sé, ogni tassa sul lavoro, e di conseguenza sul reddito, è opinabile. Il prelievo sulla ricchezza monetaria operato da un organismo economico come la banca europea, invece, non è eludibile. Inoltre questo prelievo è oggi possibile in quanto la moneta elettronica può sostituire quella cartacea. Infatti il bancomat, la moneta elettronica, permette ciò che all’inizio del Novecento era pura utopia: un prelievo globale sulla moneta circolante.


Oggi può avvenire ciò che Rudolf Steiner aveva preconizzato: l’approvvigionamento di risorse comunitarie attraverso il decadimento del valore della moneta. Decadimento che dovrà avvenire anche nei denari depositati in banca. Questo, a ben guardare, è l’unico modo per rinunciare alle tasse. Ogni codice fiscale dovrà avere una posizione bancaria. Qualsiasi industriale, piuttosto di pagare un sessanta per cento sui redditi da lavoro, preferirà il decadimento della moneta al dieci per cento. Certamente le maggiori resistenze verranno dal mondo finanziario, che vedrà minato il proprio potere determinato dalle plusvalenze. Ma non vi sarà piú lavoro nero ed evasione, e persino le attività illegali contribuiranno allo sviluppo sociale.


Sembra un libro di favole, ma siamo qui per scrivere queste cose nella realtà. Dal punto di vista pratico, l’unione di tre correnti di pensiero potrà essere molto efficace per l’affermarsi di idee ispirate dalla Tripartizione: la prima corrente di pensiero sarà di tipo liberale, liberista e libertario, dovrà portarci alla rinuncia di uno Stato intrusore, di uno Stato “mamma” che si occupa di scuola e sanità, libererà il mondo dell’economia dalla devastazione operata dagli Stati; il secondo impulso sarà comunitario e sociale: con il reddito vitale garantito sarà possibile sollevare gli europei dal bisogno, il mondo giuridico sarà profondamente trasformato da una simile riforma: i consumi e la produzione s’impenneranno e l’economia fiorirà; infine il terzo impulso, quello spirituale, dovrà rifarsi coscientemente a quanto enunciato dalla Scienza dello Spirito nella Tripartizione, la sola che abbia suggerito tale via d’uscita. La Tripartizione è un’idea pacifica immessa nel solco storico delle idee dell’Europa futura. È essenziale la separazione fra le sfere del mondo giuridico, economico e spirituale. Il prevalere d’una sfera sulle altre determina squilibri: la prevalenza del mondo giuridico è tirannia, quella del mondo spirituale è integralismo religioso, quella del mondo degli interessi economici è utilitarismo.


Non sarà certo facile l’attuazione di un simile progetto per un’Europa che va dall’Atlantico agli Urali, ma la storia insegna che un’idea giusta quanto piú è osteggiata tanto piú è vittoriosa.

la religione è indispensabile
soltanto a un’umanità rescissa dal mondo divino-spirituale.
a_mensa
Inviato: 12/4/2011 15:54  Aggiornato: 12/4/2011 15:57
Sono certo di non sapere
Iscritto: 12/6/2009
Da: roncello (mi)
Inviati: 3180
 Re: Sala d'attesa
una visione tanto avanzata della società, la lascio per ora al mondo dei sogni, accanto a quello dei desideri, mi accontenterei , per ora di alcune spiegazioni più concrete, da parte ad esempio dell'illustre Ashoka.
ormai da anni, almeno un paio, molti stati stanno inondando i mercati di liquidità.
non parlo della liquidità generata dalle banche centrali, che con un giro abbastanza ingegnoso torna nelle loro casse sotto forma di depositi.
parlo di quella spesa di vari tesori.
un deficit di bilancio, sino a prova contraria significa spesa maggiore delle entrate.
le entrate sono tasse, quindi denaro prelevato dal mercato, le spese sono stipendi , acquisti, ecc...
la differenza viene colmata facendo ricorso a un prestito , ovvero con ulteriore liquidità prelevata dal mercato non più però come tasse e in modo definitivo, ma come prestito.
apparentemente quindi non c'è liquidità aggiuntiva. viene speso cosa prelevato dal mercato o sotto forma di tasse o sotto forma di prestito.
il problema è che quel prestito mette in circolazione dei titoli, che visto l'elevato mercato di essi, si possono considerare liquidità essi stessi. se poi non bastasse ci pensano le banche centrali, con i vari QE a trasformare tali titoli in liquidità.
ora, dato che qui non parliamo di quisquilie, ma di migliaia di miliardi di $, non dovremmo considerarli come "inflazione", nel senso che a tale parola assegna la teoria "austriaca"?
e se lo è come mai gli aumenti dei prezzi non sono proporzionati, ma anzi quasi inesistenti ?
mentre invece vediamo affluire quantità di denaro nelle borse, sui futures delle commodities, anche alimentari , ecc ....? io la risposta ce l'avrei, ma non risponde ad alcuna scuola, almeno di quelle note. voi che ne dite?

non vorrei mai appartenere ad un club che avesse me come socio.
Davide71
Inviato: 12/4/2011 18:24  Aggiornato: 12/4/2011 18:27
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 8/7/2006
Da:
Inviati: 2108
 Re: Sala d'attesa
Ciao a tutti:

@Benito Che:

lo Stato non "produce". Sono i cittadini, e in particolare gli imprenditori, a "produrre". I lavoratori dipendenti producono se l'imprenditore che li assume fa girare bene l'attività e comunque producono solo se sono assunti. I liberi professionisti producono? Non saprei; i medici forse sì, gli avvocati boh? e i notai no di sicuro!
La gente che produce lo fa per arricchirsi, innanzi tutto, e per essere utili alla comunità in cui vivono, in secondo luogo. Se gli togli la molla dell'arricchimento, o perché li ammazzi di tasse, o con qualche altro espediente come la moneta deperibile, finiranno per non produrre più! Questa è stata la causa della fine del sistema socialista nei Paesi del blocco ex-sovietico, e quando i parassiti e le sanguisughe aumenteranno sempre di più rispetto a "chi tira la carretta" succederà anche qua!
Quello che mi piace della Scuola Austriaca è che spiega molto bene quanto sia complesso e pericoloso il sistema delle distorsioni di prezzo che opera intorno alla moneta, anche perché considera l'uomo per quello che é, non un numero nè un ente che non esiste (l'agente perfettamente razionale di certe teorie economiche). Spiega anche perché le distorsioni di prezzo sono così pericolose: in sintesi merci sopravvalutate (mediante sovvenzioni) inondano il mercato e attirano gli investimenti, ma la domanda non seguirà mai l'offerta, generando il fallimento delle iniziative sponsorizzate; invece le merci sottovalutate spariscono progressivamente dal mercato, ma sono quelle che magari alla gente servono, come i prodotti agricoli per esempio. Ad un certo punto la gente finirà per avere 6 lauree e niente da mangiare! Io non sono uno che invoca l'abolizione dello Stato, ma invoco un movimento di riflessione sul suo ruolo nella società! Purtroppo le teorie economiche che vanno per la maggiore, chissà perché, esaltano il ruolo dello Stato e delle istituzioni centralizzate, come per es. la Banca Centrale, ma sono pesantemente influenzate da un certo leccapiedismo che tanto va di moda da un po' di millenni a questa parte...
La moneta deperibile di Gesell rappresenta una stortura micidiale, che richiede per tua stessa ammissione un controllo capillare dei movimenti finanziari delle persone, con aumento esponenziale dei costi della burocrazia e la creazione di centri di potere che si aggiungeranno alla puppa che già tanto ci affligge.
Oltre tutto renderebbe paranoica la gente, e non vedo perché aumentarne le ansie. Ti ripeto, le persone non sono "numeri", né PC, né Vulcaniani!

Ciao A_MENSA:

guarda che l'economia austriaca spiega benissimo perché non si traduce subito in inflazione la monetizzazione del debito e la moneta fiduciaria creata dalle banche. Vediamone qualcuno:
1) la crescita economica: finché c'é l'inflazione non si sente e non preoccupa;
2) le crisi più o meno provocate ad arte; in realtà sono inevitabili, ma i potenti riescono sempre a dirigerle lontano da chi le ha provocate (loro!); anche quella del 2008 ha seguito il copione delle precedenti;
3) il denaro che circola più o meno illegalmente al di fuori del territorio; gli USA hanno montagne di dollari in giro per il mondo che, se ritornassero tutte insieme a caccia di beni materiali, creerebbero un disastro!
4) le quotazioni di Borsa assurdamente alte, al di là di ogni valutazione economica e patrimoniale, sostenute solo da un propaganda insistente e sfacciata! Loro sperano sempre che dall'estero gli comprino le Apple a 300 dollari; non vedono l'ora! Poi quando capiscono che una montagna di azioni Apple sono fuori dagli Stati Uniti improvvisamente i prezzi cadono, chissà perché!
5) tutto il resto della fuffa finanziaria, le bolle immobiliari etc.
6) le guerre,
7) il controllo delle Materie Prime operate a livello di governi centrali con bustarelle ad hoc!
8) fenomeni di iperinflazione che colpiscono guarda caso i Paesi che seguono le curiose teorie economiche americane;
9) varie ed eventuali...

Bisognerebbe avere seguito un po' le peripezie di Alan Greenspan, il vero genio della truffa (Madoff è uno sfigato in confronto...un povero capro espiatorio!), spiegate alla perfezione su Usemlab, per capire come funziona la cosa.
Cmq. solo il suo genio ha permesso che la cosa andasse avanti così a lungo senza troppi disastri. Adesso che abbiamo Bernanke ci aspettiamo catastrofi a ripetizione...
E in ogni caso adesso sempre più gente ci ha sbattuto il naso e ha mangiato la foglia, e avverte gli altri; perciò i sistemi che prima funzionavano adesso non funzioneranno più!

Tu invece cosa pensi che sia successo?

Non date le perle ai cani e ai porci perchè non le mangeranno e vi si rivolteranno contro.
a_mensa
Inviato: 12/4/2011 20:49  Aggiornato: 12/4/2011 20:49
Sono certo di non sapere
Iscritto: 12/6/2009
Da: roncello (mi)
Inviati: 3180
 Re: Sala d'attesa
@ Davide71
dei vari punti da 1 a 9 , non ne colgo nessuno che risponda alla domanda che ho posto.
solo una interpretazione un po' fantasiosa del punto 3 e cioè che il nenaro immesso nel mercato fugga all'estero, potrebbe parzialmente spiegare il fenomeno. ma non spiegherebbe perchè borsa e futures salgono.
a meno che tu voglia dirmi che con le indennità di disoccupazione o con i foodstamp, chi li riceve gioca in borsa.... a me sembra un'ipotesi un po' azzardata.
la domanda resta dove finisce il denaro immesso nel mercato, e/o tramite che strada giunge, se è lo stesso, in borsa.
io credo che quando verrà risposta questa domanda si saprà:
a) quanto durerà questa crisi
b) come finirà
c) quale evento la fermerà

non vorrei mai appartenere ad un club che avesse me come socio.
Davide71
Inviato: 13/4/2011 12:12  Aggiornato: 13/4/2011 12:12
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 8/7/2006
Da:
Inviati: 2108
 Re: Sala d'attesa
Ciao A_MENSA:

il fatto che la gente, in particolar modo gli Americani, abbiano molti soldi impegnati in Borsa, aiuta non poco ad impedire che esploda l'inflazione, ma non basta affatto. Come non basta il fatto che le banche commerciali non spendono i soldi che la FED gli fornisce. Sarebbero i punti 9 e 10 della precedente lista, che si aggiungono agli altri. Vuoi mettere anche il governo cinese, principale creditore USA a quanto pare, che continua nonostante tutto a sostenere il debito pubblico americano (siamo a 12)? Sommali tutti assieme e più o meno ci siamo.
Per quanto riguarda le tue domande le risposte sono:
a) fino alla fine della presente civiltà;
b) con la fine della presente civiltà;
c) la fine della presente civiltà;
ovviamente bisogna vedere se tale fine sarà dovuta ad un prodigioso cambio di mentalità oppure ad una serie di guerre rovinose!

Non date le perle ai cani e ai porci perchè non le mangeranno e vi si rivolteranno contro.
a_mensa
Inviato: 13/4/2011 13:16  Aggiornato: 13/4/2011 13:16
Sono certo di non sapere
Iscritto: 12/6/2009
Da: roncello (mi)
Inviati: 3180
 Re: Sala d'attesa
@ davide 71
grazie per le risposte, ma a me la questione risulta un po diversa.
partendo dalla Cina che ha già diminuito lo stock di TBond, di quasi 100 miliardi di dollari da dicembre a oggi, anche le riserve in dollari stanno leggermente scendendo. inoltre per la prima volta in 7 anni la bilancia commerciale del mese pasato ha registrato un rosso di 1,02 miliardi di dollari.
Eliminata la Cina come destinazione dei dolalri reastano le banche, troppo indaffarate a ricostruire i propri capitali di garanzia ( e questa la ragione per cui non erogano credito, e per fortuna altrimenti la liquidità crescerebbe ulteriormente).
restano gli americani, o almeno una parte di essi, che intercettano il denaro emesso dal tesoro e lo investono in borsa gonfiando la bolla.
quello che non è chiaro è come i soldi del tesoro, e mi ripeto, raggiungano questi americani, non certo con i foodstamp e nemmeno con le indennità di disoccupazione.
se leggi era questa la domanda iniziale.
ciao e grazie

non vorrei mai appartenere ad un club che avesse me come socio.
benitoche
Inviato: 13/4/2011 15:14  Aggiornato: 13/4/2011 15:14
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 30/9/2006
Da:
Inviati: 1941
 Re: Sala d'attesa
Oggi si vede tutta l’attività bancaria diventare impersonale. Il capitale passa alle società per azioni e piú non viene amministrato da singole persone. Il capitale comincia ad amministrarsi da solo.
La personalità umana può peraltro salvarsi e risalire di nuovo. Potrà farlo per esempio se, mediante un rafforzamento delle intime forze animiche, apprenderà veramente a poggiare su se stessa, a rendersi indipendente dalle forze obbiettive del capitale. …Essa però può anche gettarsi in quelle forze, in un certo senso può avviarsi e penetrare nell’abisso, lasciarsi circuire dalle forze piú attive del capitale.
R. Steiner, L’Apocalisse, O.O. 104,
Ed. Antroposofica, Milano 1976, p. 139.

E gli uomini che prima avevano colpito le aquile e avevano applaudito la stella ritornarono a battere le mani alle aquile. E innalzarono loro dei monumenti in grandi città come Vienna, Francoforte, Berlino, Parigi, Milano e Roma. E su ogni monumento era scritto: “Le Aquile prepareranno i cieli per la valle del Padre”. E piú sotto c’erano tre nomi che io ho letto cosí: Gerpel, Canfark, Vindsdex.

Le Profezie della Monaca di Dresda (1680-1706)
a cura di R. Baschera, Ed. Meb, Padova 1976



Dagli annali del terzo millennio


Il tumore del capitalismus

A quel tempo il mondo finanziario stava depauperando la ricchezza del mondo. Il capitale delle imprese industriali venne totalmente riversato nelle società per azioni quotate sul mercatus mondialis. Questi colossi industriali multinazionali, quotati in borsa, raggiungevano ogni parte del pianeta con i loro prodotti: le singole personalità predisposte a svolgere un ruolo economico nel mondo, persero ogni controllo sul denaro di prestito.
L’idea di poter iniziare a produrre ex novo un qualsiasi manufatto tecnologico complesso come un’automobile, venne sempre piú considerata una sorta di utopia propria di un capitalismus arcaico ed inattuale. Il capitalismus, insomma, divorava se stesso impedendo agli uomini dotati di talento imprenditoriale la libera esplicazione delle loro qualità economiche. In questo modo le aziende multinazionali iniziarono a distruggere il sistema economico mondiale, a roderlo dall’interno come uno smisurato tumore fa con l’organismo vivente.


Trasferimenti di ricchezza

Nei decenni precedenti alla fine del millennio, le multinazionali non avevano svuotato l’economia del mondo, in quanto i cosiddetti stati nazionali operavano una sorta di protezionismo nei confronti delle produzioni industriali estere. Ad esempio in Esperia, nel dopoguerra, la piú grande Società automobilistica nazionale, grazie a questo legame con la classe politica proconsolare della Prima Repubblica, tenne importanti quote di mercato. Guardiamo con piú attenzione questo caso specifico: i politici esperidi della Prima Repubblica misero dei dazi e contingentarono per decenni l’ingresso di auto estere. Per anni, in questo modo, essa restò in una posizione monopolistica. Ovviamente, il progresso degli scambi internazionali mise fine a questi abnormi legami fra classi politiche e potentati economici. Gli esperidi iniziarono a poter scegliere fra diverse marche ed acquistarono automobili di loro gradimento e convenienza: allora quella grande Società si trovò in difficoltà. Contemporaneamente, l’acquisto di automobili estere produsse uno svuotamento di ricchezza in Esperia, i capitali che un tempo si accumulavano nelle banche italiane controllate da quella Società e nei ristretti circoli economici della Penisola, svanirono verso l’estero, ma non per arricchire l’Estremo Oriente o l’Allemania, quanto piuttosto per riversarsi nei meandri internazionali del mondo finanziario(1).

Crisi economica

Con il nuovo millennio, questi antichi dazi doganali imposti dalla politica andarono a vantaggio dello Stato Guida. Le province invece dovettero generalmente adeguarsi alle regole imposte dai cosiddetti organismi economici internazionali asserviti all’Impero d’Occidente. L’Europa difese con dazi la propria agricoltura.
Il supercapitalismus finanziario produsse un impoverimento progressivo delle province e condusse alla crisi economica del mondo. La terribile crisi argentina aveva insegnato qualcosa: ritornava purtroppo l’economia di scambio. L’unica speranza di crescita era data dal Rossoceleste Impero che, a passi da gigante, stava sviluppandosi verso la modernità. Ma la crisi capitalistica era inevitabile, in quanto mancava spazio per i produttori di ricchezza, per coloro che, incarnandosi, avrebbero avuto il compito di creare lavoro. Insomma, il capitalismus individuale veniva soffocato dal supercapitalismus acefalo. Si trattò di una crisi radicale e non piú provvisoria come quella del 1929 d.C.


Crisi politica

In Europa la sfiducia verso la politica aveva raggiunto considerevoli strati della popolazione. I votanti diminuivano ad ogni elezione, e questo disincanto rispondeva alla volontà precisa dell’Impero d’Occidente. Tale sfiducia era nutrita con il bombardamento di notizie funeste, di inganni, di litigi, che esaurivano ogni speranza nei popoli. Le camarille ed i complotti furono sempre il pane millenario della politica, essendo essa, come giustamente faceva notare il Dottor Steiner, una sublimazione della guerra. Ma da Fine Millennio, la propagazione continua dei retroscena di palazzo sui giornali e nella scatola ipnotica Televisivis aveva esaurito ogni speranza nelle anime piú semplici e inadatte a reggere simili nefandezze. Ogni giorno emergevano tradimenti e cospirazioni. La gente si domandava perché i politici non trovassero un accordo. In realtà, l’accordo non poteva essere trovato a causa di un sistema informativo e propagandistico che eccitava sempre piú lo scontro tra le fazioni e l’inganno fra i partiti. Ciò comportò un ulteriore allontanamento degli idealisti dalla politica. Ma la crisi politica era inevitabile, in quanto mancava spazio per le guide dei popoli, per coloro che incarnandosi avrebbero avuto il compito di creare legittime ed eque legislazioni.
In questo modo vennero a mancare i creatori di ricchezza in campo economico ed i grandi statisti illuminati in campo politico(2).

Crisi spirituale

Infine, in terzo luogo, la crisi spirituale delle Chiese confessionali era sotto gli occhi di tutti, con i seminari svuotati da una evidente atrofia ed incapacità di parlare agli uomini di quell’epoca. Le chiese riformate del Nord Europa erano isterilite. Solo i semplici erano attratti dalla Chiesa di Pietro, al punto tale che la gerarchia vaticana tentava di accentuare l’immigrazione da Paesi extraeuropei al fine di rimpinguare un popolo di fedeli (e soprattutto di sacerdoti) che ormai veniva a mancare.
Poteva in questo contesto incarnarsi e discendere nella chiesa di Pietro uno spirito migliore e piú energico di quel Papa polacco che fin dall’inizio aveva tentato con vigore di indicare la figura di Cristo al centro della Storia? Molto difficilmente. Le libere associazioni spirituali erano quanto di piú vitale emergesse nell’Europa di quel tempo, ma la mancanza di vere e forti individualità era purtroppo evidente.
Grande spazio avevano le realtà associative basate su interessi ludici e culturali, ma la crisi spirituale era inevitabile, in quanto non si erano ancora rivelati gli Spiriti Guida che, incarnandosi, avrebbero avuto il compito di indicare la Tripartizione Sociale, cosí come era stata donata da Rudolf Steiner.
Ciò che la società antroposofica faceva all’epoca, era encomiabile dal punto di vista educativo ed editoriale, ma non aveva la forza di coagulare quell’energia interiore che sarebbe stata necessaria per vincere uno scontro frontale con le forze demoniache che all’epoca sembravano dominare il mondo. Fu allora che apparvero sulla scena mondiale i tre Eroi che ebbero la capacità di rendere persuasiva e popolare presso tutto il continente l’idea della Tripartizione. Furono riconosciuti immediatamente perché ispirarono, perfino nei loro volti, uno straordinario senso di verità. Ognuno di loro intervenne in una branca sociale per mettervi ordine e risollevarla. Fu grazie a loro che le Terre di Mezzo iniziarono ad affrancarsi dall’Impero d’Occidente.
Tutti conoscono i nomi dei tre Saggi riformatori: Johannes Gerpel per il campo economico, Johannes Canfark per quello giuridico e Johannes Vinsdex per quello spirituale.
Il primo ebbe la capacità di convincere molti europei a togliere tutti i loro investimenti fuori dal mondo borsistico internazionale. A quel tempo il capitale investito in attività produttive era irrisorio rispetto a quello investito in attività finanziarie. Questa situazione era ormai patologica, ma per lungo tempo non ci si rese conto che il supercapitalismus finanziario delle multinazionali, era un colosso d’argilla. Come era caduto l’impero di Russia ed il Comunismus, presto sarebbe caduto il Supercapitalismus. Tutto iniziò in sordina: i capitali un tempo investiti nelle Borse internazionali, vennero pian piano spostati verso le Banche Etiche, le Fondazioni Morali legate al territorio. Le piccole casse rurali ed artigiane europee, che erano quasi state definitivamente distrutte dall’accorpamento con grandi istituti, rinacquero sulla base della fiducia personale che i risparmiatori avevano rispetto ai loro dirigenti. La crisi economica sempre piú evidente indusse perfino molti risparmiatori ad acquistare fisicamente oro e preziosi. L’economia sembrò ritornare ad un clima rarefatto e bellico.
Chi aveva sudato risparmi per una vita, aveva con il danaro un rapporto piú reale di coloro che lo avevano sempre trattato in modo leggero ed astratto. In questo modo i piccoli risparmiatori si salvarono, mentre il patriziato degli eletti perí economicamente assieme alla convinzione che sia lecito guadagnare danaro con il danaro.
Grazie a Johannes Gerpel, ciò che un tempo era stato un piccolo sindacato di consumatori basato su intuizioni spirituali, divenne una forza economica straordinaria, basata sul propagarsi della persuasione profonda che il mondo finanziario fosse l’arto della Bestia Tenebra. Gerpel infatti riuscí in questa impresa straordinaria: trasformò una parte della ricchezza europea in denaro di prestito poggiante su una attività bancaria posta sotto responsabilità individuali. Le piccolissime fondazioni bancarie e i crediti cooperativi locali tornarono a vivificarsi, mentre chi restava legato al mondo della finanza internazionale vide sfumare il capitale investito. Gerpel legò al territorio di produzione il capitale, imponendo, ad un certo punto, il trasferimento della ricchezza da un luogo all’altro. «La ricchezza deve rimanere laddove è stata prodotta, non perdersi nei paradisi fiscali!» Questa era la sua affermazione rivolta alla gente atterrita dalla miseria innescata dalle multinazionali.
Quando l’Europa riuscí ad affrancarsi dal mondo finanziario e dalle logge del patriziato degli eletti, si diede corso al decumulo del capitale nel tempo e alla Fraternità di un reddito vitale garantito.
«Un’autorità economica espressa dalle categorie del lavoro deve essere in grado di far convertire tutte le obbligazioni e le azioni in denaro di decumulo, affinché che con il reddito di cittadinanza sia affermato il principio economico della fraternità. Tutto ciò può nascere solo se alla base di questa scelta vi sono motivazioni profonde, spirituali». Cosí parlava Gerpel.
Johannes Canfark fu il piú grande uomo politico europeo di quell’epoca di trasformazione: egli riuscí a sollevare pacificamente l’Europa dal dominio dell’Impero d’Occidente. Il suo credo non era basato sulla politica ma sulla saggezza e il buon senso. Egli spiegava che l’idea di Eguaglianza impediva ai legislatori di amministrare dei beni economici pubblici. La separazione fra potere legislativo e potere economico fu nettissima, e perfino esibita nelle vesti (L’Archetipo, marzo 2004). «Un’autorità giuridica espressa per via elettiva, capace di incarnare la legge secondo un principio di eguaglianza e quindi rispondere per prima all’idea che detiene un potere giuridico, deve essere uguale agli altri cittadini e quindi non disporre di un potere economico sui beni collettivi né di un potere spirituale sui suoi governati» Cosí si esprimeva Canfark.
Infine, Johannes Vinsdex venne riconosciuto unanimemente quale autorità spirituale sovraconfessionale. Egli era attento alla difesa della dignità della persona umana e al rispetto di una educazione, non statalizzata, volta alla Libertà. «L’autorità spirituale non governa, ma “indica”» cosí amava ripetere Vinsdex, l’uomo piú ascoltato nelle Terre di Mezzo. Egli pose fine alle strumentalizzazioni economiche della stampa e della scatola ipnotica. Pubblicità e propaganda politica furono abolite dalla sua autorità morale. Si comportò in modo esattamente inverso a quello dei telepredicatori dello Stato Guida.
Salvino Ruoli



(1)Ovviamente la scelta protezionistica (basata sull’accordo fra le élite politiche ed economiche), benché auspicata dalle Tribú Sinistre, non era piú praticabile in una economia globalizzata.

(2)Qualcuno, guardando i documentari storici di quel lontano periodo, si domandava come fosse possibile che in Europa fossero esistite folle acclamanti per un governante espresso da un popolo europeo. In realtà le folle acclamanti esistevano ancora, ma le speranze collettive erano state trasferite negli stadi del calcio o nei concerti rock. Tutto ciò non era casuale, ma rispondeva al disegno disgregatore europeo voluto dalle élite imperiali dell’Estremo Occidente.

Fonte:L'Archetipo

la religione è indispensabile
soltanto a un’umanità rescissa dal mondo divino-spirituale.
Davide71
Inviato: 13/4/2011 17:58  Aggiornato: 13/4/2011 17:58
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 8/7/2006
Da:
Inviati: 2108
 Re: Sala d'attesa
Ciao A_Mensa:

Citazione:
quello che non è chiaro è come i soldi del tesoro, e mi ripeto, raggiungano questi americani, non certo con i foodstamp e nemmeno con le indennità di disoccupazione.


non solo, ma sappi che lo Stato è un protagonista dell'economia là come qua. Se il Tesoro ha avuto bisogno di monetizzare il debito è per distribuire soldi in giro. A chi e dove non è dato sapere...

Non date le perle ai cani e ai porci perchè non le mangeranno e vi si rivolteranno contro.
benitoche
Inviato: 18/6/2011 5:03  Aggiornato: 18/6/2011 5:03
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 30/9/2006
Da:
Inviati: 1941
 Re: Sala d'attesa
La gente che produce lo fa per arricchirsi, innanzi tutto, e per essere utili alla comunità in cui vivono, in secondo luogo. Se gli togli la molla dell'arricchimento, o perché li ammazzi di tasse, o con qualche altro espediente come la moneta deperibile, finiranno per non produrre più! Questa è stata la causa della fine del sistema socialista nei Paesi del blocco ex-sovietico, e quando i parassiti e le sanguisughe aumenteranno sempre di più rispetto a "chi tira la carretta" succederà anche qua!

Carissimo Davide non sono convinto che la gente produce in primis per arricchirsi
Vedi le generazioni post belliche,negli anni del boom economico chiunque poteva arricchirsi,dal macellaio all'operaio,sarebbe bastata un pò di iniziativa in più, mettersi in propio a vendere televisori ad esempio,ma...molti hanno scelto un lavoro da dipendente,perchè?

Secondo Audisio il commerciante è in sè visceralmente un ladro(condivido,anche se tecnicamente anchio sarei da iscrivere nella lista)la figura di rilievo è invece colui che ricerca il suo ruolo nella comunità,questo è il vero leitmotiv

Dal mio punto di vista chi cerca l'arricchimento è come l'amico-vivo che incontra Dante nell'inferno,perchè è il suo demone che lo conduce ma egli è già dannato

Favola che fa comprendere il mistero del denaro,di Louis Even

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soltanto a un’umanità rescissa dal mondo divino-spirituale.

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