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Economia : Webster Tarpley: attacco USA all'Europa
Inviato da Redazione il 19/7/2011 0:50:00 (6888 letture)

di Stefania Limiti

Abbiamo di nuovo scelto
Webster G. Tarpley per approfondire uno dei più temi urgenti di questi giorni, l'attacco speculativo all'euro e i suoi effetti su alcuni paesi, tra cui l'Italia. Tarpley, infatti, oltre ad essere un profondo conoscitore del sistema finanziario internazionale è, soprattutto, un osservatore di assoluta indipendenza e paladino delle battaglie contro tutte le oligarchie, come è possibile constatare dalle sue opere (tra le quali segnaliamo, per l'attinenza al tema, il recentissimo Obama dietro la maschera: golpismo mondiale sotto un fantoccio di Wall Street). Le sue sono caratteristiche essenziali, dunque, se si vuole scoprire dove siano le verità nascoste: per questo la prima domanda è diretta al cuore del problema:

1. Esiste un'intelligence che ha pensato e attuato il piano speculativo nei confronti dei paesi europei?

- Sì, questo era già chiaro dal febbraio 2010, quando il
Wall Street Journal pubblicò un servizio su una cena cospiratoria (8 febbraio) tenuta nella sede di una piccola banca d'affari specializzata, la Monness Crespi and Hardt, alla quale parteciparono persone di grande influenza. In quell'occasione si cercavano strategie per evitare un'ondata di vendite di dollari da parte delle banche centrali ed il conseguente crollo del dollaro. L'unica maniera per rafforzare il biglietto verde passava attraverso un attacco all'euro le cui compravendite ammontavano circa a mille miliardi (one trillion) al giorno: impossibile pensare ad un attacco frontale contro una moneta così forte. Quindi, gli sciacalli degli hedge funds di New York - fra cui anche certi protagonisti della distruzione di Lehman Brothers - hanno cercato i fianchi più deboli del sistema europeo ...


... e li hanno individuati nei mercati dei titoli di stato (government bonds) dei piccoli paesi del meridione europeo e comunque della periferia - Grecia e Portogallo - dove era possibile contare sulla
complicità di politici dell'Internazionale Socialista al servizio della CIA e di Soros. Il mercato dei titoli di stato della Grecia è relativamente ristretto e poco liquido rispetto al Bund tedesco o al Gilt britannico (i loro bonds): una condizione ideale per una serie di vendite al ribasso, accompagnate da articoli negativi ispirati da veline di Wall Street e della City e magari a qualche valutazione pessimista delle agenzie di rating (notoriamente corrottissime come abbiamo visto nel 2007-8). Un mix che può determinare tracolli dei prezzi e un vero e proprio panico. Per aumentare il potere distruttivo di questi attacchi speculativi, si usa una forma di derivati che si chiamano Credit Default Swaps (Cds) - detti talvolta derivati di assicurazione. Con pochi soldi si può scatenare un effetto notevole al ribasso.

2. Può spiegarci meglio cosa sono questi famigerati Cds?

- Sono quelli che hanno distrutto la più grande ditta assicuratrice del mondo, l'AIG, nel settembre 2008. L'ufficio di Londra di AIG aveva emesso Cds per 3 mila miliardi di dollaro ($3 trillion), più del prodotto nazionale lordo della Francia. C'è stato un tentativo qui negli Usa di proibire o almeno limitare i CDS ma alcuni esponenti Democratici al servizio di Wall Street, Dodd e Frank , hanno bloccato il provvedimento l'anno scorso con l'aiuto dei Repubblicani reazionari....

3. Sì, ricordiamo questo passaggio, può spiegarci in termine chiari di cosa di trattò?

- Durante l'iter parlamentare dell'abbozzo di legge per la riforma del sistema finanziario, il senatore Christopher Dodd del Connecticut e il deputato Barney Frank del Massachusetts, i presidenti delle commissioni competenti, entrambi Democratici e entrambi pagati da Wall Street, fingendo di volere la riforma radicale, hanno silurato quasi ogni tentativo di proibire o limitare i derivatives. Lo hanno fatto coll'aiuto dei Repubblicani, apertamente ostili ad ogni riforma. Il risultato e' che il cancro dei derivatives continua a crescere.

4. Chiarissimo, tornando ai CDS...

- Un CDS è una scommessa (side bet) fatta da un terzo rispetto alla bancarotta o meno di un altro titolo, spesso fatta a distanza - nel caso in cui colui che fa la scommessa non e' il proprietario del titolo di cui si tratta (naked CDS). E' come scommettere su un cavallo che appartiene ad un altro. I CDS sono intrinsecamente illegali: se fossero polizze di assicurazione, bisognerebbe incriminare i venditori perché non hanno fatto le formalità legali per registrarsi come società assicuratrici, ne' hanno le riserve di capitale - chiunque può vendere CDS anche se non ha risorse ne' fondi speciali per esiti imprevisti. Se i CDS fossero giochi di azzardo, allora bisognerebbe incriminare i venditori come operatori di una bisca fuorilegge. Si potrebbe quindi colpire i CDS senza nuove leggi, solo con quelle già esistenti. Nella primavera scorsa, il ministro tedesco delle finanze Schauble ha introdotto una serie di misure contro i CDS allo scoperto (naked credit default swaps): si tratta di misure che hanno avuto un effetto positivo per la stabilità dell'euro e delle obbligazioni dell'eurolandia.

5. E le agenzie di rating?

- Per quanto riguarda le credit ratings agencies andiamo a vedere il loro ruolo nella crisi mondiale di settembre 2008, quando hanno mantenuto note di AAA per ditte come AIG, Merrill Lynch,e Lehman fino a 5 minuti prima del crollo di queste aziende. La loro corruzione era evidentissima. Adesso loro vorrebbero giudicare la solvibilità dell'Italia, e questo e' uno scandalo. I funzionari di queste agenzie dovrebbero tremare davanti al giudice togato, invece di poter mandare siluri contro grandi nazioni. Bisogna mettere queste agenzie fuorilegge per non permettere loro di fare pubblicità agli speculatori al ribasso e spargere panico fra i piccoli risparmiatori che forse credono tutt'ora nella buona fede di queste agenzie screditatissime.

  6. Ci spiega che cosa significa in termini politici l'attacco all'Euro?

  - Si tratta di un tentativo di esportare la depressione economica mondiale verso l'Europa, creando un caos di piccole monete che saranno facile preda alla speculazione, a differenza dell'euro che è abbastanza forte per potersi difendere. Si tratta di scaricare la crisi sull'Europa, sempre con l'idea di indebolire a tal punto l'euro da impedire a questa moneta di fungere da riserva mondiale accanto al dollaro o al posto del dollaro. Negli anni trenta la strategia inglese era quella delle svalutazioni concorrenziali (competitive devaluations) della sterlina, per esportare la crisi verso gli altri. Un approccio noto come "beggar my neighbor" - ridurre il vicino alla miseria. Oggi è la stessa strategia con i mezzi più sofisticati - fra cui, appunto, i famigerati derivati, definiti da Warren Buffet come "financial weapons of mass destruction."

  7. In Italia molti ritengono che l'attacco speculativo al debito pubblico coincida con la fine della stagione di Berlusconi, c'è un legame tra le due cose?

  - La grande questione che riguarda l'attacco sferrato all'Italia lunedi' 11 luglio e': perche' adesso? Veramente non ci sono spiegazioni solo inerenti alla specifica situazione italiana. Una ipotesi: le zombie banks e hedge funds di Wall Street volevano seminare panico in Italia per avere più opzioni nell'eventualità di una bancarotta nazionale USA alla vigilia di Ferragosto che potrebbe scaturire dal rifiuto dei Repubblicani reazionari del Tea Party di aumentare il limite massimo dell'indebitamento dello Stato americano. In quel caso, l'unico aiuto per il dollaro sarebbe un tracollo contemporaneo dell'euro, che potrebbe benissimo cominciare dall'Italia. Bisogna tuttavia riconoscere che la cacciata di Berlusconi rappresenta da un paio di anni uno dei primi obiettivi angloamericani in Europa. Berlusconi è troppo vicino a Putin, troppo coinvolto nel Southstream pipeline, troppo indipendente da tanti punti di vista. Si vede questo nei documenti pubblicati da Wikileaks, un'operazione della CIA mirata a colpire i bersagli degli angloamericani, da Gheddafi a Ben Ali a Mubarak a Putin e la signora Rodriguez de Kirchner in Argentina. Qui da noi leggiamo che Berlusconi è il più grande amico della Russia all'interno della UE - cosa positiva per la pace mondiale a mio parere, ma intollerabile per l'impero angloamericano in fase di crollo. Gli stessi impulsi nazionalistici italiani e lo stesso mestiere dell'Italia come ponte fra l'Europa da una parte e il Nord Africa, il Medio Oriente e la sfera russa dall'altra sono presenti, sebbene in forma debole, nell'azione di Berlusconi. Purtroppo molti in Italia sono accecati dall'odio appena si tratta di Berlusconi. Io ho visto che quelli che erano accecati dal loro odio di Bush sono caduti nella trappola di Obama - vale a dire di Soros e di Rockefeller - e quelli che erano accecati dal loro odio nei confronti di Obama sono caduti nella trappola del Tea Party - vale a dire dei fratelli Koch ultrareazionari. In Italia quelli che sono accecati dal loro odio nei confronti di Berlusconi cadono fatalmente nella trappola di De Benedetti, Soros e compagnia bella.

8. Per noi Berlusconi rappresenta un ostacolo per qualsiasi forma di democrazia

- Sì, ma è meglio evitare l'odio e lavorare su un progetto positivo come una riforma economica e le misure urgenti per difendere l'economa italiana contro l'attuale attacco coordinato degli speculatori internazionali. Berlusconi è imbevuto di ideologia neoliberale. La sua è una politica ostile alla classe lavoratrice. Il suo appoggio a progetti come la privatizzazione dell'acqua è pura follia. Berlusconi appare quindi incapace di difendere l'Italia dall'ondata di rivoluzioni a colori che incombe sull'Europa. Ma prima di cacciarlo gli italiani dovrebbero essere ben sicuri di non andare dalla padella alla brace.

  9. Appunto, il governo di Berlusconi-Tremonti e Bossi in questo momento impedisce passi avanti ma quali sarebbero queste misure urgenti secondo lei?

  - Secondo me il governo italiano deve agire quanto prima per dichiarare lo stato di emergenza; vietare in maniera permanente i titoli derivati di assicurazione (credit default swaps), lo strumento preferito per l'assalto alle obbligazioni dello Stato Italiano e disporre serie pene criminali per i trasgressori di tale divieto. Ripeto: se questi titoli sono considerati assicurazioni, i venditori non hanno adempito alle precondizioni legali per poter funzionare come ditta assicuratrice, se sono giochi di azzardo, la loro vendita rappresenta una bisca abusiva. In ogni caso sono illegali e devono essere colpiti dalla legge. Neutralizzare le agenzie di rating. Durante la crisi del 2008, le agenzie di rating hanno mantenuto una valutazione di AAA per molte obbligazioni fino alla vigilia del crollo, dando luogo ad accuse di corruzione. Oggi esiste il fondato sospetto della partecipazione di queste agenzie ad una operazione congiunta di attacco all'Italia da parte di banche e hedge funds esteri nell'ambito di una speculazione al ribasso su vasta scala. È quindi opportuno far intervenire la magistratura e la Guardia di Finanza per eseguire perquisizioni nelle sedi di tali agenzie allo scopo di accertare in maniera preventiva se questi delitti sono in fase di preparazione. Eventuali attività criminali contro l'Italia da parte di queste agenzie di rating devono essere colpite attraverso proteste diplomatiche, mandati dell'Interpol e altri mezzi. Questi provvedimenti sono urgenti sopratutto per rompere lo slancio dell'attuale attacco speculativo e per garantire la stabilità necessaria per sviluppare una azione a più lunga scadenza. Ogni sforzo deve essere fatto per ottenere l'applicazione di tali provvedimenti in tutti i paesi dell'Unione Europea.

Grazie Mr Tarpley per le sue spiegazioni, purtroppo siamo certi che tutto ciò che potrebbe fare un governo onesto per togliere dai guai l'Italia questo governo non potrà né vorrà farlo....

Stefania Limiti

FONTE


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I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore Albero
fiodenamig
Inviato: 19/7/2011 2:25  Aggiornato: 19/7/2011 2:25
Mi sento vacillare
Iscritto: 13/5/2011
Da:
Inviati: 332
 Re: Webster Tarpley: attacco USA all'Europa
In Italia quelli che sono accecati dal loro odio nei confronti di Berlusconi cadono fatalmente nella trappola di De Benedetti, Soros e compagnia bella.



Questo non è italiano ma secondo me ha capito tutto.

NeWorld
Inviato: 19/7/2011 2:39  Aggiornato: 19/7/2011 2:39
Mi sento vacillare
Iscritto: 25/1/2011
Da: Around the World
Inviati: 629
 Re: Webster Tarpley: attacco USA all'Europa
La ricostruzione di Tarpley è molto interessante...ma ho come l'impressione che ci sia dell'altro...

Questo estratto da un articolo, mi fa pensare ad un possibile collegamento:

Interessante a questo punto è soffermarsi su quanto detto dall'Economist nel lontano 1988 perchè questo rivela quali sono le strategie per arrivare all'introduzione della moneta unica; ripetiamo quanto riportato:
"ci vorranno ancora parecchie tempeste valutarie, un altro po’ di crolli in borsa, e probabilmente un collasso economico o due".


E questo:

Da più di due anni personalità di primo livello stanno moltiplicando la quantità delle dichiarazioni in cui si elencano i vantaggi della creazione di una moneta mondiale partendo dai DSP. Impossibile citarli tutti, ma la macchina è già in movimento. Credo che molti abbiano dei grossi dubbi su questa eventualità, così come in tanti li avevano quando ci si chiedeva se la Germania avesse potuto lasciare il marco o i francesi il franco. Ma… c'è una forte volontà nelle sfere dell'alta finanza di vedere la comparsa di questa moneta mondiale ma, perché ciò accada, è necessario un peggioramento della crisi.

La moneta unica mondiale può avere a che fare con quello che sta accadendo?

"perché abbiamo un combattimento non contro sangue e carne, ma contro i governi, contro le autorità, contro i governanti mondiali di queste tenebre, contro le malvage forze spirituali che sono nei luoghi celesti"
Redazione
Inviato: 19/7/2011 2:54  Aggiornato: 19/7/2011 2:56
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Webster Tarpley: attacco USA all'Europa
FIODENAMIG: "Questo non è italiano ma secondo me ha capito tutto."

Forse ha capito tutto proprio perchè non è italiano. Guardando da fuori è molto più facile vedere certe cose.

skianto
Inviato: 19/7/2011 3:11  Aggiornato: 19/7/2011 3:11
Ho qualche dubbio
Iscritto: 6/12/2005
Da:
Inviati: 39
 Re: Webster Tarpley: attacco USA all'Europa
A mio avviso, sembra evidente che cerchino di pararsi il culo, screditando l´Euro ed allontanando eventuali amicizie dell´Europa alla Russia e alla Cina in caso di bancarotta. Ma potrebbe divenire un´arma a doppio taglio, in quanto, in caso di una bancarotta Europea, un "aiuto" potrebbe venire proprio da questi Stati.

Ma vai tu a sapere cosa frulla per la testa alla bestia ferita.

manneron
Inviato: 19/7/2011 7:37  Aggiornato: 19/7/2011 7:37
Mi sento vacillare
Iscritto: 20/2/2006
Da:
Inviati: 951
 Re: Webster Tarpley: attacco USA all'Europa
Citazione:
- Si tratta di un tentativo di esportare la depressione economica mondiale verso l'Europa, creando un caos di piccole monete che saranno facile preda alla speculazione, a differenza dell'euro che è abbastanza forte per potersi difendere


si infatti, tanto forte da crollare. la cosa è in contraddizione. tenendo conto che se c'è stato un progetto di elite, questo è stato proprio l'euro. ora lo vogliono abbattere, ma non perchè è forte, semmai perchè è debole. diciamo che vogliono far fuori l'euro per far spostare tutti sul dollaro e tener su alcuni anni ancora il baraccone obama usa.

Akane
Inviato: 19/7/2011 8:35  Aggiornato: 19/7/2011 8:35
Ho qualche dubbio
Iscritto: 5/7/2011
Da: Austria
Inviati: 135
 Re: Webster Tarpley: attacco USA all'Europa
Haha giusto :)

ps: articolo molto interessante!

NoPlace
Inviato: 19/7/2011 8:38  Aggiornato: 19/7/2011 8:38
Ho qualche dubbio
Iscritto: 14/5/2010
Da:
Inviati: 150
 Re: Webster Tarpley: attacco USA all'Europa
mamma mia...

etrnlchild
Inviato: 19/7/2011 9:41  Aggiornato: 19/7/2011 9:41
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 1/10/2007
Da:
Inviati: 1200
 Re: Webster Tarpley: attacco USA all'Europa
Padella, brace... questo tipo di conclusioni ormai le puo' trarre chiunque.
A prescindere dai mezzi utilizzati che siano militari, finanziari etc... e' come al solito "mors tua vita mea". Conservatori contro popolo, ricco contro povero, stato contro stato. Cosa c'e' di nuovo? E quale sarebbe la soluzione? Chi e' il Gandhi della situazione? Chi e' che mentre la barca affonda non fa di tutto per salvarsi a discapito "dell'altro"?
Dalle nazioni al singolo. La vedo lontana il realizzarsi di una popolazione fatta di Gandhi e Terese...

E la soluzione di Tarpley? Che i controllori arrestino i controllati?...

Cds, zombie banks, hedge funds, naked credit default swap...ho sempre invidiato agli americani di trovare un nome per ogni cosa, cosi' come la facilita' di coniare acronimi. Il tutto ha indubbiamente un certo effetto scenico, nella migliore tradizione Hollywoodiana.

E cosa dovrebbe fare la gente comune -a parte lasciare il Titanic alla prima classe e andarsene su un'isola deserta- ?

Le analisi le abbiamo fatte da tempo e' ora di passare alla fase 2* (che ci riportera' alla fase 1) e cosi' via in un eterno, noioso, infinito ciclo.
2500 anni di storia sono effettivamente ancora pochini.


*Finche' non arriveremo alla fase 3, la rivoluzione all'interno dell'individuo, ma allora sara' il paradiso.

"Lo spirito del guerriero non conosce né il lasciarsi andare né il lagnarsi, né conosce il vincere o il perdere."
DjGiostra
Inviato: 19/7/2011 9:44  Aggiornato: 19/7/2011 9:44
Sono certo di non sapere
Iscritto: 11/1/2009
Da: Brignano G.D'Adda
Inviati: 5481
 Re: Webster Tarpley: attacco USA all'Europa
manneron dice:
Citazione:
si infatti, tanto forte da crollare.

Forse perche' il tentativo sta' per aver successo ...

Citazione:
ora lo vogliono abbattere, ma non perchè è forte, semmai perchè è debole.

Scusa ma, da quando in qua si cerca di abbattere qualcosa che e' debole ?
Di solito il debole viene sfruttato e non abbattuto...
(Mia personalissima opinione !!!!!!)

Citazione:
diciamo che vogliono far fuori l'euro per far spostare tutti sul dollaro e tener su alcuni anni ancora il baraccone obama usa.

Concordo !!!

Meglio un dubbio certo che una falsa certezza !!(Nisoli Damiano)
Da oggi chiamatemi Top Gun Su A320 !!

Il rispetto nasce dal rispetto
SuperFed
Inviato: 19/7/2011 10:28  Aggiornato: 19/7/2011 10:28
Ho qualche dubbio
Iscritto: 18/6/2011
Da: Città stressante nord Italia
Inviati: 168
 Re: Webster Tarpley: attacco USA all'Europa
A MONTE di tutto, i NUMERI, i secchi numeri dell'Italia, parlavano chiaro già da anni. Seguendo i semplici dati aggiornati dell'ISTAT su crescita industriale, crescita del PIL, pressione fiscale, spese dello stato e debito pubblico italiano si capiva benissimo che questo paese era spacciato. Certamente le agenzie di rating e le manovre speculative sono un CATALIZZATORE del processo di bancarotta di uno stato, anzi spesso, come in questo caso, decidono anche la data di inizio ufficiale di una crisi. Ma non sono la CAUSA secca di tale processo.

Sicuramente c'è una regia dal mondo anglosassone, personalmente ritengo che questa sia più nella CITY of London che a wall street. Tuttavia, anche in questo caso, non vorrei che l'attacco all'EURO mascherasse e facesse dimenticare come molti guai ci siano derivati dal processo di adesione all'EURO in sè stesso. Rimango infatti scettico sulla convenienza di uno stato ad alienare il proprio diritto di battere moneta per conferirlo alla sola BCE che sta a FRANCOFORTE e fa gli interessi dei soli tedeschi. Poi è stato un suicidio economico per tutti i paesi che da una moneta debole di partenza si sono agganciati ad una forte, senza potere di controllo sul cambio nel futuro. Ora, per finire, in casi come questi L'Italia dovrebbe subito immettere liquidità nel sistema, cosa che non puo' più fare, anzi la BCE ha alzato i tassi e vorrebbe mantenere bassi i livelli di liquidità complessiva (Sarà perchè l'economia TEDESCA è L'unica ad aver corso in questi anni e ora vogliono evitarne il surriscaldamento? )

Per ora mi fermo qui, ciao a tutti.

Onore a te Takuro Nakai genio incompreso dei manga[img align=right]
Davide71
Inviato: 19/7/2011 13:06  Aggiornato: 19/7/2011 13:06
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 8/7/2006
Da:
Inviati: 2108
 Re: Webster Tarpley: attacco USA all'Europa
Ciao a tutti:

secondo me gli Americani non vogliono il default dell'Europa, ma vogliono (quello sì) aumentare i trasferimenti di ricchezza dall'Europa all'America attraverso maggiori interessi sui titoli di Stato.
D'altra parte la "speculazione internazionale" come la definisce Tarpley ha giocato fin troppo bene nell'interesse delle banche europee, che beneficiano pure loro dei maggiori introiti per interessi sui titoli di Stato.
Purtroppo tutti, ma proprio tutti, cercano di attaccarsi alla tetta dello Stato.
1) i dipendenti pubblici vogliono più soldi;
2) le aziende che lavorano per lo Stato vogliono più contratti;
3) i pensionati vogliono più soldi;
4) le banche vogliono più interessi sui titoli in loro possesso;
...purtroppo le banche hanno qualche freccia al loro arco che i pensionati non hanno!


Nessuno vuole il default, ma il default ci sarà lo stesso. Troppi parassiti.
Anche all'estero.
E poi intendiamoci. Il fallimento della Lehman Brothers, che ha lasciato sicuramente in braghe di tela numerosi dipendenti e risparmiatori, ha fatto globalmente gli interessi USA, visto che la maggior parte delle obbligazioni erano all'estero.
Un po' come i Bond argentini...

P.S. cmq noi abbiamo uno Stato verme che vuole tassare i giocatori di poker. Fra un po' tasseremo anche le prostitute e le chiromanti dovranno avere la partita IVA.
Mancano solo gli spacciatori con a bustina sigillata con "Monopolio di Stato"...

Non date le perle ai cani e ai porci perchè non le mangeranno e vi si rivolteranno contro.
JohnTitor
Inviato: 19/7/2011 13:24  Aggiornato: 19/7/2011 13:24
Mi sento vacillare
Iscritto: 27/11/2010
Da: Tampa
Inviati: 602
 Re: Webster Tarpley: attacco USA all'Europa
ma non vi rendete conto che vi prendono in giro!!!???

LEGGE ELETTORALE il problema è la mancanza delle preferenze per cui i cittadini non possono scegliere. Giusto!!!
peccato idioti che in tutte le proposte di riforma che ho visto si parla di varie cose tranne che del ripristino delle preferenze!!!

PROVINCE abolire le province senza mandare via i dipendenti non ha senso perchè il maggior costo delle province è costutito dai dipendenti che essento lavoratori statali non possono essere licenziati (a scarsamente mobilizzati). Brunetta non è riuscito nemmeno a mandare via i lavativi!!!!

AUTO BLU stesso discorso x le province. Il costo maggiore è costituito dagli autisti che sono dipendenti statali ben sindacalizzati. Che ne facciamo? Gente che sa solo guidare una macchina non può fare l'infermiere o l'insegnante, questi peraltro fin troppi.

PARLAMENTARI ancora, non ha senso parlare di ridurre i parlamentari senza ridurre il numero dei dipendenti di cazamera senato a quirinale.
Licenziare statali? Dove, a Roma?????????????

Come mai i falsi profesti anticasta (Grillo) che vogliono abolire tutto non dicono cosa fare con i dipendenti statali in esubero dalle abolizioni?
O i presidenti di provincia li togliamo ei loro autisti no?

Ogni profugo rifugiato, a causa della guerra così cara a Napolitano, costa per convenzionee 48 € al giorno e per convenzione internazionale non può lavorare. Ognuno costa x legge 1440 € al mese cioè 17.200 € annuali + spese mediche completamente gratis. Diciamo che un profugo costi 18 mila euro l'anno in media.
Oltre diciamo cento mila profughi costano ogni anno sui due miliardi di euro mentre abolire le assemblee provinciali solamente si risparmierebbero solo circa 60 milioni annualmente.

IDIOTI la casta serve perchè fa da mediatrice tra i poteri forti occulti globali con i cittadini che pagao le tasse senza fiatare.
IDIOTI i tagli alla politica sono una minaccia x tenere la casta in riga così approvano le manovre in 3 giorni senza neanche discutere in parlamento
I politici saranno sempre più garantiti e remunerati, COGLIONI.
(in questo senso do ragione a berlusconi, siete dei coglioni!!!)

Malcico
Inviato: 19/7/2011 13:46  Aggiornato: 19/7/2011 13:46
Ho qualche dubbio
Iscritto: 21/1/2011
Da:
Inviati: 217
 Re: Webster Tarpley: attacco USA all'Europa
Citazione:
AUTO BLU stesso discorso x le province. Il costo maggiore è costituito dagli autisti che sono dipendenti statali ben sindacalizzati. Che ne facciamo? Gente che sa solo guidare una macchina non può fare l'infermiere o l'insegnante, questi peraltro fin troppi.


Per esempio creare posti di lavoro migliorando ed estendendo il servizio dei mezzi pubblici in città e fuori? Naaaa... troppo complicato e dispendioso... meglio tenere le auto blu per andare al supermercato

“Lo strumento fondamentale per la manipolazione della realtà è la manipolazione delle parole. Se puoi controllare il significato delle parole, puoi controllare le persone che devono usare le parole.” Philip K. Dick
fefochip
Inviato: 19/7/2011 14:08  Aggiornato: 19/7/2011 14:08
Sono certo di non sapere
Iscritto: 27/11/2005
Da: roma
Inviati: 7005
 Re: Webster Tarpley: attacco USA all'Europa
vorrei proporre una riflessione.

premetto che l'analisi di tarpley mi sembra molto convincente e io di finanza internazionale ci capisco veramente poco .

ho l'impressione però che la realtà delle cose siano altre.

vorrei suggerire che la realtà dell'economia potrebbe NON essere queste cds ,le crisi internazionali ,le bolle finanziarie, i soldi usciti dal nulla.
questi mi sembrano magie, cose inconsistenti di poco o scarso valore in un ottica di "resa dei conti".

potrei sbagliarmi ,visto che come ho dichiarato anticipatamente ne capisco veramente poco, ma mi pare che tutto questo interesse a società di rating ,titoli di stato perfino il denaro stesso sia in realtà una grande illusione.

quali sono i valori reali delle cose?

le materie prime , le capacità delle persone considerate singolarmente e collettivamente , la ricchizza del terreno ...insomma quello che in teoria gli economisti considerano i "fondamentali"

mettiamo che ci sarà una crisi su scala globale ....il denaro che valore avrà?niente.

quanto varrà avere a disposizione una persona che sa come si costruisce un ponte o una strada?
una società che sa produrre qualcosa di utile?
un contadino che sa come funzionano le colture ?
un allevatore che è in grado di allevare animali ?
e perche no avere un arma e saperla usare?

quando ci sarà la "resa dei conti" saranno questi i veri valori che usciranno fuori .

ora esaminiamo un attimo l'economia da questo punto di vista .

l'italia come è messa ,gli USA come sono messi?
e la grecia? la cina?

l'italia è ancora una realtà fatta di piccolo e medie imprese ,molti hanno "delocalizzato" (impoverendoci) ma rimane un enorme parte di produzione sia di beni che di cibo qui in italia.

gli usa ... una popolazione obesa che sa ormai fare ben poco perche la "delocalizzazzione" per loro ormai è la regola .
hanno tante armi ...con le quali io penso in uno scenario di crisi globale comincerano a usare per prima cosa con il vicino una volta che non c'è piu un governo che fa guerre ad altri stati per depredarli.

imploderanno completamente ritornando indietro di 100 anni .

senza i loro artifici economici che tengono in piedi sto carrozzone come andranno avanti da soli senza petrolio ?

indubbiamente anche noi senza petrolio ce la passeremo malissimo ma solo le grandi città sarebbero decimate .roma ,milano cosa faranno le persone che non sanno fare altro che l'avvocato ?
l'importante sarà avere capacità personali visto che il denaro non avrà piu valore (nella piu nera delle ipotesi).
sapere coltivare terre e produrre beni.

e i cinesi ?
sanno produrre tutto ormai e producono per noi.

potrebbe essere l'inizio di una "liberazione" dello schiavo dal padrone e paradossalmente una liberazione soprattutto del padrone dallo schiavo.

più che "scoprirla" la verità si "capisce", inutile quindi insistere piu di tanto
furion2012
Inviato: 19/7/2011 16:37  Aggiornato: 19/7/2011 16:37
Ho qualche dubbio
Iscritto: 7/8/2009
Da:
Inviati: 174
 Re: Webster Tarpley: attacco USA all'Europa
provocazione : Scusate ma perché se va via berlusconi chi entra?

In Italia siamo alle solite, guidiamo una macchina senza freni, poi ci accorgiamo che non frena e cerchiamo di riparala , la portiamo da un altro meccanico che ha fatto scuola dal precedente nostro meccanico e ci da di nuovo la macchina senza freni.

L unico problema che deve capire l uomo italiano e il resto del mondo e che bisogna chiedere tutte le banche private , le borse e vietare qualsiasi atto speculativo.

Mandare a casa tutti gli economisti, che sino ad ora hanno fatto si che si arrivasse a questo punto con le loro teorie del ca..o .

Bisogna riformare la società dalla radice, condannare a morte i corruttori e mettere pene davvero pesanti per chi corrompe o tenta di speculare.

se state a sentire quello che dice un economista americano state freschi, parla molto bene delle vicende degli altri, ma casualmente a casa sua tutto va quasi bene nessun problema, anche se la fonte di ogni cosa sta proprio sotto i suoi piedi.

Bisogna vietare il capitalismo e comunismo, bisogna creare una società che si basa sulla persona fisica, non sulla moneta.

Non riuscite a vedere che tutto sta seguendo il piano. Ci porteranno ad un unico ordine mondiale, governato da pochi.

Il concetto di governo mondiale non è malvagio visto che si avrebbe un'unica legge per tutti e dovrebbe risolvere il problema delle guerre.
Il problema sarà sempre chi ci governa cioè (l'uomo).

Ecco perché bisogna fare una nuova costituzione che garantisca la massima trasparenza in cui il vero potere rimanga alla maggioranza del popolo, mentre chi ci governa deve solo eseguire le opere programmate dal popolo e di conseguenza il governo non può fare nulla di testa sua.

Purtroppo a molte persone piace questo sistema, persino la democrazia vacilla hai giorni nostri e mi chiedo se il concetto di democrazia non sia una presa per il culo.

Senza contare che ormai sul pianeta siamo in troppi. Questi anni che seguiranno saranno davvero duri e penso che porteranno a 2 strade.

Prima strada un mondo alla BLADE RUNNER dove ci sarà una società divisa nettamente in 2, chi lavora per il padrone e chi muore di fame.

Seconda strada solo pochissimi avranno la maggior parte delle risorse di questo pianeta , il restante della popolazione sarà lasciato al degrado.

Se qualcuno di voi vede qualcosa di meglio lo elenchi.

perché io sino ad ora vedo gente ipocrita che si mette solo il problema di come arrivare a fine mese, senza aprire veramente gli occhi e domandarsi:

Ma la nostra società ha veramente bisogno di carta straccia per andare avanti e migliorarsi ?

E come se per tutta la vita ci dicessero : per dormire avete bisogno di questa pillola fatte attenzione senza questa dormite male !

Vogliamo provare a lasciare la pillola nel comodino per sempre e verificare se veramente abbiamo bisogno di questo sistema virtuale fondato sul nulla e supportato da gente che studia il nulla, per migliorare veramente le nostre condizioni e quelle del pianeta?

che il caos abbia inizio

JohnTitor
Inviato: 19/7/2011 17:33  Aggiornato: 19/7/2011 17:33
Mi sento vacillare
Iscritto: 27/11/2010
Da: Tampa
Inviati: 602
 Re: Webster Tarpley: attacco USA all'Europa
Re: Webster Tarpley: attacco USA all'Europa
Citazione:

AUTO BLU stesso discorso x le province. Il costo maggiore è costituito dagli autisti che sono dipendenti statali ben sindacalizzati. Che ne facciamo? Gente che sa solo guidare una macchina non può fare l'infermiere o l'insegnante, questi peraltro fin troppi.



Per esempio creare posti di lavoro migliorando ed estendendo il servizio dei mezzi pubblici in città e fuori? Naaaa... troppo complicato e dispendioso... meglio tenere le auto blu per andare al supermercato

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Sono d'accordo, ma questo non fa che confermare la mia teoria.
perchè appunto non si parla di queste vere riforme?
Cioè come distribuire e ridurre i dipendenti pubblici che sono troppi?
magari invece inviandoli dove mancano?

Perchè in italia c'è la casta assurda dei notai che vogliono minimo 5000 euro e mesi per un rogito quando per esempio in America (parlo per esperienza) ci sono le agenzie che con poche centinaia di euro fanno tutto loro al catasto e ti portano a casa i documenti di compravendita perfettamente a posto?
Non è anche questo un 'costo' incredibile x gli italiani?

Perchè il solito Grillo e gli altri contro la casta non dicono niente contro i VERI poteri forti criminali come sono i NOTAI??????????
Perchè nessuno (tranne a parole la Lega) dice che è assurdo chiedere sacrifici al nostro popolo per continuare costosissime guerre contro afgani e libici che a noi non hanno fatto niente di male????

InFlames
Inviato: 19/7/2011 20:37  Aggiornato: 19/7/2011 20:37
Ho qualche dubbio
Iscritto: 26/3/2008
Da:
Inviati: 300
 Re: Webster Tarpley: attacco USA all'Europa
I cani cominciano a sbranarsi tra di loro. bene bene.

Tutto sarà rivelato
stecos
Inviato: 19/7/2011 21:24  Aggiornato: 19/7/2011 21:24
Ho qualche dubbio
Iscritto: 18/10/2009
Da: Madrid
Inviati: 111
 Re: Webster Tarpley: attacco USA all'Europa
Sarebbe bellissimo possedere la saggezza di JohnTitor peró a me scappano dettagli, non riesco a capire e chiedo aiuto:

Allora, citazione:
L'unica maniera per rafforzare il biglietto verde passava attraverso un attacco all'euro le cui compravendite ammontavano circa a mille miliardi (one trillion) al giorno: impossibile pensare ad un attacco frontale contro una moneta così forte. Quindi, gli sciacalli degli hedge funds di New York - fra cui anche certi protagonisti della distruzione di Lehman Brothers - hanno cercato i fianchi più deboli del sistema europeo ...e li hanno individuati nei mercati dei titoli di stato (government bonds) dei piccoli paesi del meridione europeo

Io questo lo traduco cosí:
Se ti azzardi a vendere troppi dollari io vendo troppi euro. Siccome tu hai molti dollari e io non posso avere tanti euro mi compro il tuo debito in euro e se mi provochi svendo il tuo debito e cosí non vale piú una cippa

Ma anche noi siamo pieni di bonds americani, credo pure di aver capito che possedere buoin di stato americani equivaleva a tenere riserve auree. Quindi anche noi svendiamo il debito americano... 2-2 e palla al centro... non é così?

La differenza tra avere un' idea e ideare é che il primo sta fantasticando e il secondo sta creando
afabbri73
Inviato: 19/7/2011 21:45  Aggiornato: 19/7/2011 22:13
Mi sento vacillare
Iscritto: 10/5/2011
Da:
Inviati: 302
 Re: Webster Tarpley: attacco USA all'Europa
UNA NUOVA BRETTON WOODS PER UNA MONETA BASATA SUI DTS?
Data: Domenica, 29 maggio 2011 @ 17:10:00 CDT
Argomento: Economia

DI PASCAL ROUSSEL
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=print&sid=8370

Il signor Soros, celebre miliardario, ha dichiarato il 10 aprile 2011 nel corso di una conferenza a Bretton Woods, organizzata dall'“Institute for New Economic Thinking”: "E' evidente che la priorità delle autorità è quella di prevenire il cedimento del mercato e che ogni altra cosa deve venire in secondo luogo" (1). Quindi il mercato rischia di crollare?

In un articolo pubblicato sul Japan Time nel novembre 2009 lo stesso Soros ha esposto la sua visione di un mondo globale e ha annunciato che sarebbe necessaria una nuova Bretton Woods e che i DSP del FMI devono essere utilizzati più diffusamente. (2)

Queste poche frasi potrebbero bastare a far perdere la bussola al profano, che deve rispondere a domande più essenziali. Lo scopo di questo articolo è proprio quello di tentare di vederci chiaro. Comincerò col definire cos'è una moneta mondiale e quali sarebbero i vantaggi di tale moneta. Poi spiegherò che comunque è un'idea già vecchia. La sua realizzazione è stata oggetto di numerose analisi da parte di economisti tra i più brillanti, riuniti nei potenti Think Tank. Secondo questi lobbisti una moneta mondiale deve essere legata al Fondo Monetario Internazionale e ai suoi "Diritti Speciali di Prelievo", i DSP". Vi spiegherò di cosa si tratta.

Ricorderò brevemente come è stato creato l'euro e soprattutto spiegherò che la sua nascita ha seguito il modello già prestabilito per la comparsa di una moneta mondiale: in altre parole, mostrerò che l'euro è di fatto un prototipo di moneta mondiale. Anche se la sua nascita ci ha permesso di confermare la veridicità di questo progetto, esporrò che l'euro soffre di una malformazione congenita che non lo rende migliore delle altre monete.

Per finire, parlerò dei DSP come base per una moneta mondiale, indicando il perché questa moneta non soffrirà i difetti dell'euro. E infine darò molto brevemente la mia opinione personale su questa moneta mondiale basata sul DSP.

Definizione e vantaggi di una moneta mondiale

Precisiamo subito che moneta mondiale unica non significa affatto che questa moneta vada a sostituire tutte le altre. Attualmente il 70% delle riserve monetarie sono in dollari americani, e il dollaro è usato come moneta di riserva mondiale e come fulcro del commercio internazionale, in particolare di quello delle materie prime. Ma appartiene agli Stati Uniti e non può essere utilizzato come mezzo di pagamento per tutti i paesi. Una moneta unica mondiale sarebbe emessa da una banca centrale globale, che non sarebbe legata a un paese specifico. È possibile che, nel lungo termine, le monete tradizionali spariscano, ma nell'immediato una moneta unica mondiale dovrebbe coabitare con le monete esistenti.

Per i difensori di questa moneta mondiale i vantaggi sono numerosi e vorrei citarne alcuni. Come ha dichiarato Paul Volcker, ex presidente della Fed e consigliere di Obama: "Un'economia globale ha bisogno di una moneta globale" (3). L'esistenza di una moneta globale eviterebbe alle banche centrali dei diversi paesi di dover conservare riserve di valuta per proteggere la moneta nazionale. Una moneta mondiale eliminerebbe i rischi di una crisi monetaria, che sopraggiunge quando una divisa viene messa da parte a profitto di altre. Questa valuta universale sopprimerebbe i rischi di svalutazione "competitiva" di una moneta nazionale. Favorirebbe il commercio e ridurrebbe i costi delle imprese esportatrici che non sarebbero più obbligate di proteggersi contro i rischi del tasso di cambio.

Contrariamente alle monete attuali, il valore di una moneta globale sarebbe fissato da uno standard internazionale e non dalla legge della domanda e dell'offerta sul mercato delle valute. Una moneta globale emessa da una banca centrale mondiale eviterebbe che il suo valore dipenda dalla politica di governo di un paese, come è il caso del dollaro, il cui valore è minacciato dal deficit, che Obama non smette di aumentare.

In linea di principio, una moneta mondiale sarebbe certamente una buona cosa. Bisogna ancora vedere quale…

Chi sono i decisori?

Prima di proseguire, è importante comprendere che il mondo della finanza è un mondo globale che non conosce frontiere. A titolo di esempio prendiamo il mercato delle valute. Ogni giorno si scambiano tra le banche del mondo l'equivalente di 4.000 miliardi di dollari. Cioè una pila di biglietti di 1 dollaro che arriverebbe alla Luna. Dico quotidianamente e il 99% di questi scambi è di natura speculativa. Gli interessi in gioco sono alti e non bisogna essere ingenui: nel mondo della finanza le decisioni sono prese in famiglia, ben lontano dai parlamenti e dal mondo politico e ancora più lontano dal semplice cittadino.

Ci sono due grandi associazioni che servono da megafono per esporre le opinioni delle élite finanziarie. Le introdurrò molto brevemente perché in seguito ritorneranno spesso. Sono attive in diversi campi, ma quello che c'interessa è ovviamente quello finanziario.
Preciso subito che l'obiettivo non è quello di enunciare una qualsiasi opinione, ma semplicemente di permettere di valutare meglio la pertinenza delle raccomandazioni che queste organizzazioni diffondono.

Council on Foreign Relations (CFR)

Comincerò dal Council on Foreign Relations (CFR): è un'organizzazione fondata nel 1921 sotto il patronato della banca Morgan e della famiglia Rockefeller. Il CFR dichiarò di volere aiutare a meglio comprendere il mondo. Più di 200 multinazionali lo finanziano per un somma superiore a 7 milioni di dollari l’anno. Comprende 4.200 membri e utilizza 50 ricercatori. I membri del CFR fanno parte dell’élite più inavvicinabile. Tra quelli che sono stati suoi membri, o lo sono ancora, citiamo G. Bush (padre), H. Kissinger, Z. Brzezinski, Dick Cheney, il leggendario George Soros, due ex presidenti della Fed, Volcker e Greenspan, l'attuale presidente della Banca Mondiale, R. Zoellick e altri.

Il CFR è strettamente legato al "Peterson Institute for International Economics", un istituto privato che si dedica allo studio delle politiche economiche internazionali. Fu fondato nel 1981 da C. Fred Bergsten, ex Segretario aggiunto agli Affari Internazionali del Dipartimento del Tesoro USA, e ne è il direttore dal momento della sua creazione. Tra gli illustri membri dello staff dirigenziale ci sono, tra gli altri, Rockefeller e i due vecchi padroni del FED, Volcker e Greenspan, così come l'attuale governatore del BCE, Jean-Claude Trichet.

La Commissione Trilaterale

Il secondo gruppo è la Commissione Trilaterale. È nel luglio 1973 che David Rockefeller, all'epoca presidente del CFR, fonda con Volcker e Greenspan, due vecchi direttori della Fed, un think tank, la Commissione Trilaterale. I membri sono all'altezza dell'impressionante rubrica del suo fondatore. Riunendo dalle tre alle quattrocento personalità - uomini di affari, politici e intellettuali - dell'Europa occidentale, del Nord America e dell'Estremo Oriente, il suo scopo è quello di promuovere e di costruire una cooperazione politica ed economica tra queste tre aree del mondo. Da notare i personaggi che sono, o sono stati, membri: H. Kissinger, Z. Brzezinski, R. Barre, F. Bayrou, G. Bush (padre), J. Copricatena, D. Cheney, B. Clinton, L. Fabio.

Si tratta senza dubbio di personalità di primo piano e le pubblicazioni finanziarie di queste organizzazioni meritano la nostra attenzione.

Un'idea molto vecchia

Nel 1988 la rivista "The Economist" ha pubblicato un articolo dove l'autore prevedeva entro il 2018 l'introduzione di una valuta mondiale, il "Phoenix". Nel 2001 Mundell, vincitore del Premio Nobel per l'economia, ha proposto di utilizzare i Diritti Speciali di Prelievo (DSP) emessi dal FMI come moneta mondiale, ribattezzandoli "Intor".

Si potrebbe continuare a lungo, perché la nozione di moneta mondiale è molto vecchia. All'epoca degli accordi di Bretton Woods, la necessità di una moneta mondiale aveva già fatto la sua comparsa e l'economista Keynes aveva battezzato questa divisa "Bancor". Permettetemi di ricordarvi ciò questi accordi rappresentavano nel contesto dell'epoca.

Bretton Woods

Il grande storico americano Carroll Quigley, mentore di Bill Clinton, professore di storia all'Università di Georgetown e membro del CFR, ha descritto in dettaglio nel suo libro "Tragedy and Hope" gli obiettivi della lobby finanziaria che ha guidato gli accordi di Bretton Woods: "I poteri del capitalismo finanziario hanno avuto un altro obbiettivo di largo respiro, niente meno che creare un sistema mondiale di controllo finanziario consegnato ad alcune persone capaci di dominare il sistema politico e l'economia del mondo intero. Questo sistema doveva essere controllato in un modo feudale dalle banche centrali del mondo, agendo di concerto con accordi segreti sanciti nel corso di riunioni e conferenze private. Il vertice del sistema doveva essere la Banca dei Regolamenti Internazionali con sede a Basilea in Svizzera, una banca privata posseduta e controllata dalle banche centrali mondiali, anch'esse aziende private. La crescita del capitalismo finanziario ha reso possibile una centralizzazione del controllo economico mondiale e l'utilizzazione di questo potere a beneficio diretto dei finanzieri, causando danni indiretti a tutti gli altri gruppi economici."

È nel luglio 1944 che si tiene la celebre conferenza di Bretton Woods e adesso si sa che l'influenza del CFR fu preponderante. I due architetti di questo accordo furono Harry Dexter White e John Maynard Keynes. Gli accordi di Bretton Woods instaureranno un sistema a cambio fisso che si affida al principio del Gold Exchange Standard. Viene fissata una parità tra le monete, la cui quotazione può variare solamente all'interno di in una forchetta di più o meno l'1 per cento rispetto al valore di riferimento, dato dalla quotazione dell'oro. Ma solo il dollaro è convertibile in oro e a tasso fisso, 35 dollari l'oncia. Le banche centrali hanno l'obbligo di intervenire per sostenere la parità della loro moneta. Il dollaro, che è l'unica valuta convertibile in oro, diventa la moneta di riferimento dei pagamenti internazionali. Questa convertibilità è garantita dal fatto che gli Stati Uniti detengono nel 1944 i tre quarti delle riserve di oro del pianeta.

Negli anni '60 i dollari aumentano esponenzialmente e la perdita di fiducia in questa moneta cresce, parallelamente alla richiesta dei possessori di esigere la conversione in oro. Così le riserve di oro degli Stati Uniti diminuiscono progressivamente. Il 15 agosto 1971, a fronte alla diminuzione della scorta di lingotti della Fed, il Presidente Nixon decise di rinunciare alla convertibilità del dollaro, segnando di fatto la fine del sistema di Bretton Woods. Alla fine del 1971 il dollaro venne svalutato una prima volta e ancora nel 1973. Le banche centrali dei principali paesi europei decisero di non sostenere più il corso del dollaro e così il sistema monetario internazionale divenne soggetto a un regime di cambi fluttuanti.

Ma a volte il "caso" è di aiuto e lo stesso anno David Rockefeller quantificò in 3.000 miliardi di dollari dell'epoca i bisogni d’investimento dell'industria petrolifera per gli anni a venire. Si sa adesso che, alla vigilia dello shock petrolifero, le grandi compagnie petrolifere erano in grosse difficoltà a causa degli investimenti destinati in progetti i cui i costi erano andati oltre le previsioni. Il 19 ottobre 1973 l'OPEC applicò un embargo che provocò la prima crisi petrolifera. Trentasette anni dopo la realtà storica di quei fatti è un'altra: non c'era stata carenza di petrolio, ma la crisi era stata organizzata da un'intesa tra le compagnie petrolifere e l'OPEC. La conseguenza fu che gli investimenti prima poco redditizi diventarono molto fruttuosi: nel 1974 il prezzo del petrolio si quadruplicò e i profitti delle prime trenta compagnie petrolifere mondiali aumentarono del 71%, mentre le vendite solamente del 10%.

Ma una seconda conseguenza ancora più interessante è data dal fatto che il dollaro poté così passare dall'oro giallo all'oro nero: all'epoca il commercio del petrolio si faceva unicamente in dollari e questa moneta era diventata indispensabile. E in più la Fed non aveva neanche bisogno di conservare il petrolio nelle proprie cassaforti.

Ma la fine di Bretton Woods segnò l'inizio di una nuova esperienza in finanza: le monete non erano più riferite all'oro, ma solo al debito pubblico e privato. Da questo momento il dollaro ha smesso di essere una promessa, quella della convertibilità in oro. Il nuovo sistema poteva funzionare fino a quando la comunità si fosse fidata della solvibilità dei debiti.

Oggi, quando il consumatore americano paga l'esportatore cinese in dollari, quest'ultimo li scambia alla banca centrale cinese per ottenere gli yuan e pagare i propri operai. La banca centrale cinese crea gli yuan dal nulla, mentre prima del 1971 avrebbe potuto convertire i dollari in oro presso il Tesoro americano. Per limitare le uscite di oro, i banchieri centrali fecero salire i tassi per rendere il dollaro appetibile e per scoraggiare gli stranieri a scambiarlo in oro. In America il consumo sarebbe quindi rallentato e ciò che avrebbe ridotto il deficit dei conti correnti.

Ma con la fine di Bretton Woods questo tipo di meccanismo regolatore sparì. Tutti questi yuan finirono per ritrovarsi nell'economia cinese sotto forma di prestiti, provocando l'inflazione dei prezzi, quella che attualmente imperversa in Cina.

Nascita del FMI

Inutile approfondire oltre: preferirei piuttosto parlarvi del Fondo Monetario Internazionale, che è stato anch’esso concepito all'epoca della conferenza di Bretton Woods. Keynes propose che tutte le transazioni internazionali fossero denominate in una moneta mondiale unica, il Bancor, la cui quotazione era riferita a trenta materie prime. Propose che ogni paese regolamentasse le esportazioni e le importazioni, cosa che gli Stati Uniti, grosso esportatore all'epoca, rifiutarono. White, come rappresentante americano, propose l'instaurazione di un fondo di riserva di tutte le valute mondiali. Una nazione, con una moneta indebolita per un forte deficit commerciale, avrebbe potuto chiedere prestiti a questi fondi per sostenere la propria valuta nazionale per il tempo necessario a diminuire il deficit. Questa è uno degli scopi del FMI; l'altro quello di assicurare la stabilità delle monete.

Il diritto di emissione speciale

Ma ciò che c'interessa in relazione al FMI sono i DSP. Nel 1969 la situazione sui mercati dei cambi era già molto tesa. Per mantenere i tassi dei cambi, le banche centrali temevano di non avere abbastanza dollari disponibili, o abbastanza oro, che all'epoca era la stessa cosa. E' in questo contesto che il FMI creò un embrione di nuovo tipo di moneta, i Diritti Speciali di Prelievo, che verranno anche definiti come "l'oro di carta". Un DSP valeva 0,88 grammi d'oro. Ma che cos’è un DSP? Cominciamo col dire quello che un DSP non è: non è un credito col FMI.

Il FMI distribuisce, senza contro-prestazione, a ciascuno dei suoi membri un certo numero di DSP sulla base di quote. Uno Stato membro può decidere di utilizzare i DSP che ha ricevuto per venderli e per sostenere la propria moneta. Immaginiamo, ad esempio, che in seguito a un deficit commerciale la moneta di un paese membro si indebolisca; il governo di questo paese, o la sua banca centrale, può acquistare la propria moneta e pagare vendendo i suoi DSP. In questo caso il paese venditore di DSP avrebbe un deficit di DSP mentre il paese acquirente avrebbe un surplus. Il paese venditore dovrebbe pagare allora degli interessi al paese che ha un eccesso di DSP. Un DSP è un "diritto di ottenere un prestito da un prestatore consenziente", una riserva bancaria sulla quale un paese può contare. Come tutte le monete attuali, create dal nulla, un DSP è riferito a una promessa di pagamento di un paese che si impegna nell'onorare i propri debiti. Se un paese non utilizza i suoi DSP, non paga né riceve interessi. Il tasso di interesse dei DSP è fissato ogni settimana sulla base della media ponderata dei tassi di interesse di alcune obbligazioni a breve termine emesse sul mercato monetario dai paesi la cui moneta entra nella composizione dei DSP.

Dopo il cedimento del sistema di Bretton Woods, nel 1973, il valore del DSP è stato calcolato sulla base di un paniere di monete, che comprende il dollaro americano, l'euro, la sterlina e lo yen. I tassi di cambio e di interesse di un DSP sono pubblicati quotidianamente sul sito del FMI. Attualmente un Euro vale 0,90681 DTS e il tasso di interesse settimanale è del 0,5%.

Da quando le monete sono state sganciate del legame con l'oro, la creazione monetaria ha potuto accelerare di molto. Così un paese in deficit ha potuto chiedere un prestito più facilmente sui mercati. Inoltre, i paesi non hanno avuto più l'obbligo di mantenere i tassi di cambio. Questa doppia evoluzione ha ridotto l'uso dei DSP. Attualmente il ruolo dei DSP si limita a quello di bene di riserva e serve principalmente come unità di conto del FMI e di altri organismi internazionali. Segnaliamo che nel 2003 la Banca dei Regolamenti Internazionali (BRI), con sede a Basilea, ha deciso di non utilizzare più il franco come unità contabile, ma i DSP.

Come creare una nuova moneta

La nascita dell'euro

Lasciamo da parte per alcuni istanti i DSP per interessarci all'euro. Tentiamo di riassumere molto brevemente l'apparizione della moneta unica europea e di vedere l'influenza maggiore del BRI, la famosa banca centrale delle banche centrali.

Il trattato di Maastricht del 1992 fissò la nascita dell'euro per il 1° gennaio 1999. Ma i tassi di cambio tra le vecchie monete e l'euro verranno fissati solo un giorno prima, di modo che un euro equivalesse a un ECU. Così l'ECU è l'antenato della moneta unica europea. Ma da dove viene l'ECU?

Nel 1970, a seguito a una richiesta degli Stati membri, il Primo Ministro del Lussemburgo, Pierre Werner, elaborò un piano in sette tappe, scaglionate in dieci anni, in vista della creazione di un'"unità di conto europeo" che alla fine sarebbe sostituita da una moneta unica. Ma un anno dopo Bretton Woods crollò e questo piano ambizioso dovette realizzarsi in un periodo molto più lungo. La prima tappa aveva come obbiettivo quello di stabilizzare i tassi di cambio delle monete europee. È il Serpente Monetario europeo (1972-1978), un dispositivo economico che introduceva per ogni moneta una soglia di intervento alla vendita e una soglia di intervento all'acquisto. Così una moneta non poteva fluttuare rispetto a un'altra più del 2,25% rispetto alla parità centrale. Venne creato un fondo europeo, il FECOM, lontano antenato della Banca Centrale Europea. Questi fondi erano alimentati dalle banche centrali europee che dovevano depositare una frazione del loro oro e del loro dollaro. Il FECOM sarà gestito direttamente… a Basilea dalla BRI stessa!

Ma all’inizio 1978, sotto l'influenza di Helmut Schmidt e di Valéry Giscard d'Estaing, due periti saranno nominati per continuare a sviluppare in silenzio il sistema e per convincere poi i singoli governi. Si tratta del governatore della Banca di Francia, Bernard Clappier, e del direttore di gabinetto del Cancelliere, Horst Schulmann. Questo ultimo sarà il coautore di una pubblicazione della Commissione Trilaterale "Internazional Financial Integration: The Policy Challanges (1989)". E nel marzo 1979 il Sistema Monetario europeo (SME) vede la luce e con lui l'ECU.

Il suo obiettivo è di quello stabilizzare le monete europee. Il SME prevede che le banche centrali abbiano l'obbligo di intervenire al superamento del margine di fluttuazione di una moneta rispetto alle altre, un po' come nel Serpente Monetario Europeo, ma con la sorveglianza dei margini di fluttuazione di ciascuna moneta nei confronti dell'ECU.

L'ECU era una pseudo-moneta formata da un paniere di valute europee. Il suo valore più stabile di quella delle monete che lo componevano. La debolezza di una moneta del paniere era compensata dalla forza delle altre. È il FECOM che creava in compenso degli Scudi delle riserve di oro e di dollari promossi delle banche centrali. C'era dunque un legame tra l'ECU e l’oro, ed è questa, probabilmente, la più grande differenza coi DSP. L'ECU è stato utilizzato come unità di conto per le istituzioni europee e le banche centrali dei paesi membri, così come moneta di investimento e di indebitamento sui mercati finanziari.

Dal 1994 le cose si accelerano, il FECOM si trasferisce nell'Istituto Monetario europeo (IME). Il barone belga A. Lamfalussy si dimetterà della presidenza del BRI per dirigere quest'istituto, che il 1° gennaio 1999 diventerà la Banca Centrale Europea.

Segnaliamo che questo stesso barone Lamfalussy sarà coautore di una pubblicazione della Commissione Trilaterale, "Major Payment Imbalances and International Financial Stability".

Esiste un manuale utente per creare una nuova moneta a partire da monete vecchie?

È vero che una volta conclusi gli accordi di Bretton Woods, le istituzioni finanziarie si sono evolute in modo meno passionale o ideologico, ma in maniera altrettanto importante. Siamo forzati a constatare che sono sempre le stesse lobby che operano per riformare il sistema.

Appena costituita, approfittando della crisi provocata dal cedimento di Bretton Woods, la Commissione Trilaterale pubblica il 22 ottobre 1973 un documento fondamentale: "Verso Il Rinnovamento del Sistema Monetario Mondiale". L'elenco delle personalità che hanno partecipato alla sua stesura è troppo lungo, citiamo Raymond Barre, Zbigniew Brzezinski ed A. Lamfalussy.

Questo documento, disponibile su Internet (4), è molto dettagliato. Per tentare di riassumerlo, notiamo come inizi a identificare due problemi centrali dell'economia mondiale: l'inflazione e l'impossibilità dei governi di condurre una politica monetaria indipendente in un mondo globale. Gli autori ritengono che il sistema di Bretton Woods è crollato a seguito di una perdita di fiducia nel dollaro americano. Per uscire dalla crisi è indispensabile una riforma delle istituzioni monetarie. Siamo nel 1973 e gli autori propongono la creazione di una moneta mondiale di riserva a partire dai DSP creati dal FMI. Questi DSP saranno ribattezzati "bancor". Le banche centrali devono mantenere il corso della loro valuta all'interno di una forchetta riferita al bancor. Il FMI deve aprire per ogni paese dei conti sostitutivi nei quali i grossi detentori di valuta potrebbero scambiarla contro i bancor. I governi dovrebbero poi regolare la loro bilancia dei pagamenti acquistando o vendendo bancor. Il FMI diventerebbe la banca centrale mondiale e nel lungo termine il bancor potrebbe diventare… niente meno di una moneta mondiale!

L'euro: prima messa in pratica delle istruzioni dell'élite finanziaria

Ma nel 1973 i tempi non sono ancora maturi. Deve essere prima tentata un'esperienza "in piccolo": la creazione dell'euro. Lo si è visto, l'euro è nato anch'esso come moneta virtuale, l'ECU, quotato su un paniere di valute. Esattamente come raccomandato dal rapporto della Commissione Trilaterale, le banche centrali europee sono intervenute sui mercati dei cambi per mantenere la loro valuta in una certa forchetta rispetto all'ECU. Poi l'ECU si è trasferito nell’EURO. L'ECU era gestito da fondi speciali che si sono trasformati in banca centrale. La moneta unica europea è stata concepita dalle stesse élite finanziarie. L'euro è stato poi avallato dal mondo politico per arrivare finalmente nel portafoglio della gente comune. Ma chi se ne rende conto? Del resto, quante persone potrebbero spiegare la nascita e la moltiplicazione degli euro che utilizziamo tutti i giorni?

L'esperienza è definitiva?

L'apparizione dell'euro ha provato che è possibile creare una nuova moneta a partire da una serie di monete esistenti, a patto di seguire le raccomandazioni delle élite finanziarie, come la Commissione Trilaterale. Ma, dalla sua nascita, l'euro soffre di una malformazione che farà sentire i suoi effetti negli anni successivi. Questo difetto era conosciuto dagli ideatori sin dall’inizio. Ma non gli interessava - è il mio parere personale - perché l'obiettivo ultimo era comunque la creazione di una moneta mondiale.

È ora, in piena crisi finanziaria, che la debolezza strutturale dell'euro appare agli occhi di tutti: non esistono obbligazioni emesse in euro, non ci sono che debiti pubblici nazionali, che trascinano le tensioni asimmetriche sull'euro. La Banca Centrale Europea non ha altro mandato che quello di tentare di mantenere bassa l'inflazione. Sin dall’origine, non esiste nessuna istituzione per impedire alla Spagna o all'Irlanda di gonfiare una bolla immobiliare, approfittando della solidità dell'euro e dei tassi d'interesse relativamente bassi. Nessuna autorità poteva impedire alla Grecia di emettere una quantità esagerata di titoli di Stato, approfittando anch’essa della buona reputazione dell'euro e della solidarietà delle altre nazioni in caso di difficoltà. La credibilità dell'euro soffre dell'irresponsabilità di alcuni paesi.

L'Europa ha cercato di ovviare a questa debolezza creando un fondo di stabilizzazione finanziaria. Bisogna trarre una lezione dal problema strutturale dell'euro per la creazione di una moneta mondiale?

Non credo, perché non si possono imparare delle lezioni da quello che è noto fin dall’inizio. Una moneta mondiale emessa da una banca centrale mondiale indipendente non può soffrire in nessun caso dei problemi dell'euro; difatti, contrariamente all'euro, la credibilità di questa moneta è indipendente del comportamento finanziario di un paese o di un altro.

Per cercare di capire, immaginiamo che questa moneta, emessa da una banca centrale mondiale, esista e si chiami BANCOR. A titolo di esempio immaginiamo che un paese potente come gli Stati Uniti agisca in modo irresponsabile e si lanci in nuove guerre di conquista imperialiste o decida di salvare tutte le banche sull'orlo del fallimento.

Ci sono due casi possibili: o il dollaro coesiste col bancor e in questo caso si verificherà un indebolimento del dollaro rispetto al bancor. Oppure l'unica moneta esistente sarà il bancor e in questo caso gli Stati Uniti sarebbero obbligati a prendere in prestito bancor sul mercato a tassi esorbitanti. Ma nei due casi la credibilità del bancor non sarebbe messa in fiscussione.

I DSP come migliori candidati per la creazione di una nuova moneta

La crisi attuale è propizia alla nascita di una moneta mondiale? Per saperlo ci indirizziamo verso F. Bergsten, il direttore dell'Istituto Peterson che gravita intorno al CFR e alla Commissione Trilaterale.

Bergsten ha pubblicato nel dicembre 2007 un interessante articolo sul Financial Time, "Come risolvere il problema del dollaro". Ha proposto di instaurare dei conti di sostituzione presso il FMI. L'idea non è nuova, la sua realizzazione è già fallita nel 1974, mentre era quasi riuscita nel 1980, quando Jacques de Larosière era direttore del FMI. Ma Bergsten ritiene che oggi il contesto è veramente propizio.

Di che cosa si tratta? Niente altro che della messa in pratica del piano descritto nel famoso rapporto della Commissione Trilaterale del 1973. Parte dalle stesse premesse: la crisi della fiducia nella solidità del dollaro e delle altre grandi monete. Non c'è nessuna divisa che possa sostituire il dollaro come moneta di riserva mondiale. Perché non crearne una nuova? Il FMI aprirebbe dei conti di sostituzione per permettere ai grandi possessori di dollari - i fondi sovrani o i fondi pensione - di scambiarli contro i DSP mentre il FMI utilizzerebbe questi dollari per acquistare dei titoli di Stato USA. Questi DSP potrebbero essere utilizzati per finanziare il deficit delle bilance dei pagamenti o una qualsiasi altra altra transazione tra i detentori dei DSP. Questi DSP diventerebbero velocemente liquidi. I grossi detentori di dollari, che desiderano diversificare il proprio portafoglio, ad esempio la Cina, potrebbero farlo senza provocare pressioni sulle monete esistenti. I conti di sostituzione permetterebbero di evitare una crisi sistemica. Per dirlo semplicemente, i DSP permetterebbero di riciclare le monete attuali e di scambiarle con una moneta nuova e libera da ogni influenza politica.

Nel 1980, l'idea è fallita per poco e Volcker, il padrone del Fed, ha portato il "prime rate" al 21,5% per "salvare" il dollaro

Ma con il crollo immobiliare degli Stati Uniti, una crisi bancaria senza precedenti e un debito pubblico infinito, Bernanke non poteva utilizzare un trattamento del genere per salvare il dollaro. E tutto questo ha fatto dire a Bergsten che "l'architettura finanziaria internazionale sarebbe fortemente rinforzata da un conto di sostituzione. Alla vigilia della crisi del dollaro nel dopo-guerra, i membri del FMI hanno adottato i DSP come base di una strategia per la costruzione di un sistema monetario internazionale che non dipenda più da una sola moneta". La fine di un sistema finanziario centrato su una moneta nazionale, il dollaro, e la sostituzione con un sistema centrato su una moneta mondiale, gestita da un'istituzione internazionale in un mondo globale? La soluzione per "liberare" tutte le banche centrali che lottano per sostenere la propria valuta a fronte di una massa di dollari letteralmente esplosa negli ultimi dieci anni?

Quali potrebbero essere i rischi per i partecipanti di un tale sistema?

Essenzialmente un rischio di tasso di cambio: quello che scambia i dollari contro i DSP rischia di ricevere meno se decide di scambiare i suoi DSP in dollari qualche tempo dopo Ma scopo primario dei DSP non è quello di riconvertirli nella moneta d‘origine, ma quello di spenderli. Ricordiamo che il FMI è una delle istituzioni finanziarie che possiede in teoria, con le sue 3.200 tonnellate di oro, la più grande quantità di questo metallo nei propri forzieri. Si potrebbe immaginare che questo oro potrebbe compensare il depositario, nel caso altamente improbabile, dove questo volesse chiudere il proprio conto suo di sostituzione, patendo delle perdite di cambio. Un secondo rischio sarebbe una mancanza di liquidità dei DSP, ma anche questo non è un vero rischio, perché proprio il corso del DSP non dipende dalla sua liquidità e i detentori di DTS custodirebbero certamente sempre una buona parte di moneta "classica."

Bisogna riconoscere che l'idea può sembrare allettante, ma la sua realizzazione necessita una vera perdita di fiducia nel dollaro o nelle grandi monete. Ancora non siamo al punto, ma ci arriveremo…

Conclusione

Da più di due anni personalità di primo livello stanno moltiplicando la quantità delle dichiarazioni in cui si elencano i vantaggi della creazione di una moneta mondiale partendo dai DSP. Impossibile citarli tutti, ma la macchina è già in movimento.
Credo che molti abbiano dei grossi dubbi su questa eventualità, così come in tanti li avevano quando ci si chiedeva se la Germania avesse potuto lasciare il marco o i francesi il franco. Ma… c'è una forte volontà nelle sfere dell'alta finanza di vedere la comparsa di questa moneta mondiale ma, perché ciò accada, è necessario un peggioramento della crisi.

Per concludere, vorrei darvi la mia opinione personale su questo bancor ancorato ai DSP. Un mondo globale dovrebbe essere diretto da principi universali, che trovano la loro fonte in Dio. Purtroppo, dal mio punto di vista, il FMI attuale è ben lontano da questo approccio. Inoltre, questo Bancor riferito al debito sarà in realtà la realizzazione di un mondo diretto dal debito. Sono cosciente che quello che vado ad affermare meriterebbe una nuova esposizione, ma i debiti sono all'origine del mondo che conosciamo, basato sulla competizione invece che sull’aiuto reciproco, e tutto questo è assolutamente contrario ai principi universali che ho appena evocato. Dunque un bancor basato su dei DSP emessi dal FMI non sarebbe, dal mio punto di vista, una buona cosa.


SPERO CHE QUESTO ARTICOLO ABBIA RISPOSTO ALLA TUA DOMANDA.

totalrec
Inviato: 19/7/2011 21:52  Aggiornato: 19/7/2011 21:52
Mi sento vacillare
Iscritto: 23/5/2006
Da:
Inviati: 767
 Re: Webster Tarpley: attacco USA all'Europa
Citazione:
Purtroppo molti in Italia sono accecati dall'odio appena si tratta di Berlusconi. Io ho visto che quelli che erano accecati dal loro odio di Bush sono caduti nella trappola di Obama - vale a dire di Soros e di Rockefeller - e quelli che erano accecati dal loro odio nei confronti di Obama sono caduti nella trappola del Tea Party - vale a dire dei fratelli Koch ultrareazionari. In Italia quelli che sono accecati dal loro odio nei confronti di Berlusconi cadono fatalmente nella trappola di De Benedetti, Soros e compagnia bella



E' bello, ogni tanto, che qualcuno come Tarpley ti risparmi la fatica di ripetere per la milionesima volta ciò che pensi. Un sacco di gente mi tira dei nomi perché prendo di mira "Repubblica" molto più spesso che "Il Giornale" o "Libero". Tarpley, in questo breve paragrafo, spiega mirabilmente il motivo per cui ritengo i media di De Benedetti (completamente sdraiati su posizioni filostatunitensi) molto più pericolosi e dannosi per il nostro paese degli stessi media berlusconiani.

Ciò che invece non condivido dell'analisi di Tarpley è la sua convinzione che gli USA siano "in fase di crollo", nonché la sua interpretazione del recente attacco finanziario alla borsa italiana. Gli USA non sono affatto prossimi al crollo. Certo, stanno attraversando una crisi economica piuttosto seria, ma questo significa poco. Ne hanno passate di peggiori e non solo sono riusciti a sopravvivere, ma hanno saputo sfruttare la situazione per diventare potenza egemone sullo scenario mondiale. Negli anni '30 la situazione sociale negli Stati Uniti era ben più grave, ma la partecipazione alla (se non addirittura la progettazione della) II Guerra Mondiale consentì agli USA di riprendersi e di estendere sull'Europa e su parte dell'Asia la propria egemonia. Anche adesso gli USA stanno sfruttando egregiamente le proprie risorse storicamente più rilevanti, quelle militari e d'intelligence, come dimostra l'ondata di rivoluzioni colorate di marca CIA in Africa e Medio Oriente. Anche ostacoli imprevisti, come la strenua resistenza opposta dal governo libico all'aggressione della NATO, sembrano avere scarse possibilità d'intralciare il progetto strategico USA (anche se io, ovviamente, spero che in Libia lo Zio Sam ci lasci le penne, ma bisogna essere realisti...).

L'altra "arma di distruzione di massa" che gli USA utilizzano spesso nella propria strategia geopolitica è - come giustamente dice Tarpley - quella finanziaria. Solo che non sempre è indispensabile sparare bordate autentiche (tantomeno contro l'Euro che - qui Tarpley, a mio avviso, è in errore - rappresenta uno dei più solidi strumenti di controllo sull'Europa che gli USA abbiano mai messo a punto). Nella maggior parte dei casi l'aggressione ai mercati finanziari di un paese non mira "a uccidere", ma ad "avvertire". E' un messaggio in codice, lanciato a chi ha orecchie per intendere affinché intenda. Non è un caso che Piazza Affari sia già in ripresa e che Berlusconi, appena notato l'"avvertimento", sia corso a consultarsi con Napolitano, il quale altro non è che il governatore designato dagli USA per sovrintendere agli affari interni di questa colonia che chiamiamo Italia.

La domanda che dovremmo porci è: chi hanno voluto avvertire gli USA con la bordata finanziaria della scorsa settimana? Solo Berlusconi e il suo annaspante governo? E soprattutto: lo hanno avvertito affinché facesse che cosa e in vista di di quali sviluppi?


P.S.: Ipotesi: si vocifera di un imminente attacco di truppe di terra in Libia. Forse che la bordata finanziaria significava semplicemente: "Mi raccomando, restatevene buoni e ubbidienti anche in quest'occasione"?

"I shall be telling this with a sigh
Somewhere ages and ages hence:
Two roads diverged in a wood, and I...
I took the one less traveled by,
and that has made all the difference".

(Robert Frost, "The road not taken")
Malcico
Inviato: 20/7/2011 1:37  Aggiornato: 20/7/2011 1:39
Ho qualche dubbio
Iscritto: 21/1/2011
Da:
Inviati: 217
 Re: Webster Tarpley: attacco USA all'Europa
@ john titor


Citazione:
perchè appunto non si parla di queste vere riforme?




Chi dovrebbe parlarne scusa, Grillo? Su Grillo non faccio più affidamento da un pezzo...

“Lo strumento fondamentale per la manipolazione della realtà è la manipolazione delle parole. Se puoi controllare il significato delle parole, puoi controllare le persone che devono usare le parole.” Philip K. Dick
Malcico
Inviato: 20/7/2011 2:09  Aggiornato: 20/7/2011 2:10
Ho qualche dubbio
Iscritto: 21/1/2011
Da:
Inviati: 217
 Re: Webster Tarpley: attacco USA all'Europa
Citazione:
Gli USA non sono affatto prossimi al crollo. Certo, stanno attraversando una crisi economica piuttosto seria, ma questo significa poco. Ne hanno passate di peggiori e non solo sono riusciti a sopravvivere


Secondo Gerald Celente questa è la più grande crisi che gli Stati uniti (e il mondo) si trovano ad affrontare, ben peggiore di quella post '29.

La differenza è che nella crisi attuale possono stamparsi tutti i dollari che vogliono e tutte le banche centrali hanno i caveau pieni di questi bigliettoni verdi.

Gli Stati Uniti tengono per le palle tutti, ma il giochino non può durare in eterno: gli USA sono dei grossi consumatori e importano tutto, soprattutto da Cina e Giappone.

Ma se aumenti la massa monetaria, il potere d'acquisto della moneta diminuisce e sempre più americani si trovano a dover scegliere tra comprare il pane tutti i giorni o il televisore nuovo.

Se smettono di consumare, il gioco finisce anche per chi fa affari con gli americani, ecco perchè crollerà prima l'euro.

“Lo strumento fondamentale per la manipolazione della realtà è la manipolazione delle parole. Se puoi controllare il significato delle parole, puoi controllare le persone che devono usare le parole.” Philip K. Dick
Paulo
Inviato: 20/7/2011 23:44  Aggiornato: 20/7/2011 23:44
Mi sento vacillare
Iscritto: 24/12/2005
Da:
Inviati: 507
 Re: Webster Tarpley: attacco USA all'Europa
Citazione:
È quindi opportuno far intervenire la magistratura e la Guardia di Finanza per eseguire perquisizioni nelle sedi di tali agenzie allo scopo di accertare in maniera preventiva se questi delitti sono in fase di preparazione.


Sarebbe opportuno ungere affinché la Magistratura rischi qualcosa. Non credo che Berlusconi ne abbia voglia.

settemele
Inviato: 21/7/2011 10:12  Aggiornato: 21/7/2011 10:12
Ho qualche dubbio
Iscritto: 4/5/2010
Da:
Inviati: 101
 Re: Webster Tarpley: attacco USA all'Europa
segnalazione:


www.borsari.it

in differita, nella ZONA VERDE

anche per i non addetti ai lavori, interessanti ed istruttivi report di natura economica del poliedrico amico GIUSEPPE MIGLIORINO.


Bella gente, non scrivete cio' di cui non sapete nulla o solo copiaincollato da internet !

P.S.: a chi - su questo sito - pensa io sia un BOT, (AHAHAHAHA, fessacchiotto, lui) ha cannato in pieno ....anche solo usando questo termine copiaincollato da internet: si vergogni e vada a studiare l'ABC di diritto ed economia.

fefochip
Inviato: 22/7/2011 1:35  Aggiornato: 22/7/2011 1:35
Sono certo di non sapere
Iscritto: 27/11/2005
Da: roma
Inviati: 7005
 Re: Webster Tarpley: attacco USA all'Europa

più che "scoprirla" la verità si "capisce", inutile quindi insistere piu di tanto

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