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storia & cultura : La sorpresa di Gobekli-Tepe
Inviato da ahmbar il 4/9/2011 3:00:00 (66256 letture)

di Alessandro Pinardi Feletti

La recente scoperta (1994) del sito archeologico di Gobekli Tepe, situato nel Kurdistan meridionale, e’ avvenuta in sordina, come spesso accade per le cose che cambiano veramente la vita e la storia dell’uomo.

Da quanto ci e’ stato insegnato, l’evoluzione umana ha avuto un andamento lineare. I nostri antenati vivevano nelle caverne, sostentandosi con cio’ che raccoglievano e cacciavano, piu’ o meno 6000 anni fa’ nella valle dell’indo hanno iniziato a lavorare la terra, diventando da migranti a stanziali, e da li’ e’ iniziato il lungo viaggio, spargendo la conoscenza su tutto il pianeta, che ha portato l’umanita’ a tutte le meraviglie odierne.

Di indizi di una possibile fallacia di questa teoria e’ (letteralmente) pieno il mondo, ma la stragrande maggioranza di queste prove sono costruzioni in pietra, che ha si il vantaggio di “viaggiare attraverso i tempi”, fornendoci testimonianza dell'avanzato grado di cultura e/o conoscenza dei nostri ante-antenati, ma che ha un limite ben preciso: non la si puo’ datare con precisione.

E cosi’ la “storia, non le fantasie”, ha sempre potuto liquidare questi indizi, riportando le date di costruzione a quando l’evoluzione umana possedeva, almeno parzialmente, gli strumenti e/o il grado di cultura adeguati alla loro complessita’ e difficolta’ di realizzazione.

Da tempo sempre piu’ persone ritengono questi “adattamenti temporali” delle vere e proprie forzature, che sfidano non solo la logica, ma a volte la stessa scienza. Ma per gli archeologi gli indizi, le deduzioni, le intuizioni o le vere e propie anomalie non sono mai state sufficienti ad affrontare una possibile realta' ben diversa da quella da loro costruita. Chi ha visitato di persona Tiwanaku, per esempio, puo’ raccontare l’impressione di estrema vecchiaia che trasmettono i megaliti. Ma la Storia ci dice che prima del 2.000 A.C. non potevano esistere in zona popolazioni con la cultura e le capacita’ sufficienti ad edificare certe meraviglie, e quindi “Tiwanaku ha al massimo 4000 anni di eta’”.

Con Gobelki Tepe, pero', da ora e per sempre cambia tutto. Da oggi, infatti, parlare di civilizzazioni umane di 12000 anni fa …

… non sara’ piu’ considerata un’eresia. Anzi, saranno gli stessi archeologi ( e non solo loro...) a dover cambiare molte "interpretazioni” che, sino a prima della scoperta in Turchia, sono state invece considerate prove scientifiche.

E non e’ un caso il silenzio che ancora permane sulla piu’ importante scoperta archeologica della nostra storia, dato che rivoluzionera’ non solo l’archeologia, ma anche diverse altre discipline e la nostra stessa concezione della civilta’.

Ma cosa rende questo sito archeologico unico, e lo proietta direttamente nel regno ai confini fra lo straordinario ed il fantastico, nella visione "ortodossa" della scienza?

E’ presto detto: la datazione al radiocarbonio di reperti fossili ritrovati nel luogo, la quale ci dice, aldila’ di ogni ragionevole dubbio, che il complesso è stato edificato 12.000 anni fa, forse anche 13.000 anni. Ciò significa che è stato costruito intorno al 10.000 a.C.

Comprensibili le reazioni degli archeologi che da quasi 15 anni stanno lavorando sul campo, che hanno visto le loro credenze sciogliersi come neve al sole

‘Gobekli Tepe cambia tutto’, spiega Ian Hodder, della Stanford University.

David Lewis-Williams, docente di archeologia presso l’Università Witwatersrand a Johannesburg, dice: ‘Gobekli Tepe è il più importante sito archeologico del mondo.’

Alcuni vanno oltre e dicono che il sito e le sue implicazioni sono incredibili. Il professore universitario Steve Mithen dice: ‘Gobekli Tepe è troppo straordinario per la mia mente.’

http://www.express-news.it/misteri/gobekli-tepe-e-un-tempio-di-12-000-anni-fa/

Assumono quindi un tono quasi grottesco i tentativi degli studiosi di “inserirlo” nella cronologia ufficiale dell’evoluzione umana.

Leggiamo cosa dice al proposito Klaus Schmidt, l'archeologo che per primo ha iniziato gli scavi: E’ così vecchio che precede la vita sedentaria dell’uomo, prima della ceramica, della scrittura, prima di tutto.
Gobekli proviene da una parte della storia umana che è incredibilmente lontana, nel profondo passato dei cacciatori-raccoglitori. Come poterono gli uomini delle caverne costruire qualcosa di così ambizioso?


La risposta e’ gia’ a loro disposizione, e la conoscerebbero da tempo se non fossero ancora legati dagli antichi pregiudizi a noi spesso tramandati come “certezze scientifiche” , e cioe' che non erano certo uomini delle caverne quelli che avevano simili conoscenze di ingegneria, matematica e lavorazione della pietra, o che potevano conoscere la scrittura, inventata millenni dopo.

Eppure, non bastassero gia' le datazioni dei reperti fossili, a Gobekli Tepe hanno gia' ritrovato anche questo, con buona pace alla valle dell'indo ed alla panspermia della civilta' in tutto il pianeta da li' originatasi.



Alcune foto del sito







Una ricostruzione di come doveva essere in passato:



Per l’archeologia questo e’ quindi un ritrovamento incomprensibile, e l'evidente imbarazzo di chi si vede crollare il castello di carta sotto i piedi e' piu' che palese. Per chi da tempo sostiene invece la presenza di civilizzazioni umane ben piu’ evolute di quanto si supponesse nel nostro lontano (o lontanissimo) passato, e’ finalmente una conferma, senza “se” e senza “ma”.

Alessandro Pinardi Feletti (Ahmbar)

L’articolo prosegue con questa scheda di approfondimento.

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Autore Albero
TAD
Inviato: 14/10/2011 18:03  Aggiornato: 14/10/2011 18:47
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 6/5/2011
Da: 7th planet
Inviati: 1069
 Re: La sorpresa di Gobekli-Tepe
@incredulo:

Citazione:
cosa ne pensi dello Zed e delle teorie di Mario Pincherle


Penso innanzitutto che chiunque abbia nozioni di fisica generale, elettromagnetismo, teoria del suono, architettura, ingegneria strutturale, geologia e genesi degli archetipi-simboli non possa che rimanere affascinato da ciò che ci è giunto dall'antichità.

Parte della risposta al tuo quesito credo di averla già data in occasione del mio reply-post ad ahmbar sulla questione della simbiosi tra roccia e acqua: 4/10/2011 0:12, anche se in quella circostanza mi ero soffermato esclusivamente sull'aspetto induttivo-capacitivo.

Il tuo spunto è un'ottima occasione per discutere di forme.

Questo è un Circuito risonante R-L-C parallelo:



Nella figura illustrata abbiamo: R1=resistenza; C1= capacità; L1=induttanza, ovviamente non ho scelto a caso questo tipo di circuito.

I dispositivi in esso rappresentati vengono simboleggiati con quelle raffigurazioni poichè ne illustrano la forma reale e il principio di funzionamento.

C'è poco da inventare: un' [i]induttanza
, per essere tale, deve necessariamente avere quella forma:



Esattamente come per la capacità:



...esistono variazioni sul tema ma occorre rispettare il design di base perchè, diverasmente, non funzionano più da accumulatori di cariche o circuiti induttivi.

Ed è per questo motivo che un Trasformatore avrà sempre questa forma:



Ed è per questo che il nucleo del trasformatore dovrà essere lamellare poichè occorre evitare le Correnti di Foucault che ne provocerebbero il surriscaldamento e, in definitiva, la fusione. Anche in questo caso occorre rispettare la fisica dei materiali e la loro dislocazione nello spazio (la forma appunto).

Ciò premesso...
...
..
.

Questo è lo Zed - Torre Messianica:



E questa sarebbe la sua collocazione all'interno della Grande Piramide di Giza:



E questa è la rappresentazione schematica dellla Tesla Coil:



Questa è invece una implementazione moderna della suddetta:



E' da sottolineare il fatto che la Tesla Coil basa il proprio principio di funzionamento sulla Risonanza Elettrica.

...la risonanza.

Ciò che posso dire di aver assodato è che chiunque abbia costruito il complesso di Giza ed innumerevoli altri siti megalitici, aveva una straordinaria capacità di modellare i più svariati ed ostici tipi di pietra... oserei dire plasmarli. Sarei molto curioso di smontare l'intera Piramide di Cheope e sottoporre a Computed Assisted Tomography (TAC) i 4 megaliti (consentitemi di chiamarli armature) che costituiscono il contro-soffitto della cosiddetta Camera del Re:



Certo che un progetto architettonico più complesso di questo, per realizzare una singola camera, io non riesco ad immaginarlo. Vorrei avere a disposizione un architetto per chiedergli se fosse strettamente necessario inventarsi una soluzione come quella che vediamo schematizzata nell'immagine precedente, al fine di distribuire i carichi soprastanti sulle pareti della struttura. Un totale di 5 strati con volta alla sommità... incredibile...

Per rispondere ad incredulo voglio specificare che, dal mio punto di vista, Pincherle ha avuto una geniale intuizione nel riconoscere l'andamento delle forme, soprattutto applicate al progetto ingegneristico della Camera del Re all'interno della Piramide di Cheope. E infatti è uno studioso di archetipi. Ma quando leggo affermazioni del tipo: Dispositivo in grado di rallentare il tempo... inizio a sentire odore di alieni e quindi... il mio livello di attenzione... scema drasticamente.

Ai più attenti, inoltre, non sarà sfuggito il fatto che, in apertura di questo post, ho elencato quali competenze scientifiche dovrebbe avere un team che si prodiga nello studio dei siti megalitici. Ed ho accennato alla Teoria del Suono.

La Piramide di Cheope è una cassa di risonanza acustica, così come il sarcofago contenuto all'interno della Camera del Re:



E ovviamente non è l'unica. Il team italiano SBResearchGroup che è di stanza a Visoko sta, proprio in queste ore, conducendo indagini sull'emissione di ultrasuoni dalla Piramide del Sole di Visoko. E hanno ormai certifacto che si tratta di un fenomeno reale.

Potete trovare le conferenze relative alla presentazione dei risultati suddetti nel loro canale youtube, in particolare in questa serie di filmati.

Per concludere, vorrei solo ricordare che la nostra attuale tecnologia per la produzione di suoni è fondata sui circuiti induttivi:



Anzi, per dirla tutta si tratta di induzione e concatenazione di campi elettromagnetici che generano una vibrazione di tipo meccanico sulla membrana che costituisce il diffusore. Il tutto basato sul principio di risonanza.

A cosa possa servire un dispositivo di risonanza elettro-acustica pesante due milioni e mezzo di tonnellate... non chiedetemelo...

...perchè non ne ho la più pallida idea


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