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opinione : L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Inviato da Redazione il 8/5/2012 5:08:51 (11715 letture)

di Carlo Brevi

Oggi vorrei proporre un quesito ai lettori del blog.

Immaginiamo uno scenario altamente improbabile, se non quasi impossibile, che servirà unicamente quale pretesto per poter esprimere la propria idea sulla natura degli uomini e il loro rapporto con la comunità.

Lo scenario è questo: in seguito ad uno sconvolgente movimento tellurico, nel cuore dell’oceano Atlantico emerge un lembo di terra, un’isola grande pressapoco quanto due volte la Sicilia.

La morfologia dell’isola è caratterizzata da ampie pianure e morbide colline, è attraversata da fiumi ed è ricca di acque dolci. Dopo la sua incredibile comparsa, diversi stati ne rivendicano la proprietà, ognuno esponendo le sue motivazioni: Stati Uniti, Argentina, Brasile, Messico, Cuba, Portogallo, Spagna, Marocco, e perfino la Russia.

La situazione è singolare, ed ovviamente un accordo non si trova: si discute anche di una eventuale spartizione, ma anche qui le difficoltà da superare sono troppo grandi per giungere ad un compromesso che accontenti tutte le parti.

Nel frattempo gli anni passano, le colline si popolano di alberi, sull’isola si stabiliscono delle colonie di uccelli, mentre alcune spedizioni scientifiche autorizzate dalle Nazioni Unite giunte sul posto scoprono che la terra del luogo è molto fertile, e dopo accurate ricerche si giunge alla conclusione che opportunamente coltivata, e con l’importazione di animali da allevamento, l’isola potrebbe ospitare e sostenere fino a dieci milioni persone.

Infine, le grandi potenze decidono di ritirare ogni pretesa sull’isola: ...

... essa viene dichiarata terra franca, estranea a qualunque giurisdizione.

Nel frattempo, iniziano a giungere sull’isola i primi abitanti.

Si tratta principalmente di persone che nelle loro terre di origine non avevano nulla da perdere, attratte dall’idea di ricominciare la propria vita in una sorta di paradiso terrestre; ci sono tra loro giovani idealisti, eremiti, religiosi, ma anche comuni delinquenti perseguitati dalla giustizia nei loro paesi e desiderosi di trovare la libertà in una terra franca.

Ed arrivano sull’isola anche gruppi organizzati, spesso guidati da una forte ideologia, spinti dal sogno di creare da zero una società ideale in un mondo nuovo.

Gli stati nazionali discutono su quale debba essere il loro approccio nei confronti di queste persone: c’è chi sostiene che l’afflusso vada regolamentato, chi denuncia la possibilità che cellule di terroristi possano trovarvi la loro base operativa, chi immagina scenari ancora peggiori.

Ma, ancora una volta, nessun accordo viene raggiunto sul chi debba assumersi il ruolo di “poliziotto” internazionale, dal momento che persino le Nazioni Unite vengono ritenute da diversi stati inadeguate a svolgere tale compito.

Così, l’isola rimane del tutto libera.

Questa quindi la premessa, ed ecco il quesito: in uno scenario del genere, come si evolverebbe la situazione nell’isola?

Cosa succederebbe nell’arco di 10, di 30, di 100 anni?

Qualcuno potrebbe vedere delle analogie con la storia degli Stati Uniti d’America e della costruzione di una nazione da parte di coloni che abbandonavano tutto per fondare un nuovo mondo lontano dalle loro terre natie.

Ma in quel caso i coloni rispondevano comunque a dei poteri statali, e colonnizavano le nuove terre nel nome dei loro governanti oltreoceano.

Nelle americhe, quindi, si venivano da subito a formare forme di governo che emanavano direttamente dal potere centrale delle madrepatrie.

Nel caso della nostra isola, invece, non succede nulla di tutto questo.

La terra è a tutti gli effetti una terra franca, e chi vi giunge non deve rispondere a nessuno; non vi sono nemmeno popolazioni autoctone con cui scontrarsi.

Cosa succederebbe, quindi, nell’isola?

La parola ai lettori.

Carlo Brevi (Santaruina)

Fonte

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I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore Albero
Calvero
Inviato: 8/5/2012 7:44  Aggiornato: 8/5/2012 8:08
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/6/2007
Da: Fleed / Umon
Inviati: 13165
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Bella lì

Se non fosse che serve a comprendere meglio ciò che voglio dire dopo, non farei questa premessa sulla tua premessa e cioè che - impossibile - non sarebbe vedere apparire un bel giorno quest'isola ma che quest'isola possa rimanere anche un solo giorno lasciata in mano a chi liberamente volesse abitarla.

Nell'ipotesi più ottimistica (ma mooolto ottimistica) che i militari non la rendano interdetta all'uomo comune, allora la trasformerebbero in una sorta di "Zoo galleggiante" con basi militari delle Nazioni/Unite che veglierebbero sulle visite guidate.

---==)*(==---


Comunque, dando per scontata la tua premessa:

- gli abitanti di quest'isola cadrebbero nella paranoia, la stessa che in apparenza sembrerebbe portare giovamenti legati ad un nuovo modo di intendere una società voluta libera e sganciata dalle logiche materialistiche e morbose del "vecchio mondo", però questo amplificherebbe un dogma che impedirebbe ai nativi di fare ogni libera scelta istintiva, perché "i padri" instaurerebbero una paura sottaciuta. E sarà sempre la paura inconscia, nel tempo, a caricare come con una fionda la rovina che inevitabilmente arriverà.

In soldoni, concettualmente, ma con contesti elaborati diversamente, sarà così come nel Film - The Village - ... si vorranno instaurare dei "confini psicologici" per far sì di non veder ripetere gli errori del vecchio mondo, ma questo alla lunga diverrà deleterio e pericoloso. Vi saranno comunque sottili costrizioni e imperativi nati con le migliori intenzioni a mandare in vacca l'affare. Non è la voglia di libertà a poter rendere l'uomo libero, ma l'averla - una coscienza libera. Cosa che non può essere guadagnata con lo sbucare di un isola sul mappamondo. Cioè coi punti delle patatine.

Comunque, nel frattempo:

- piano ma inevitabilmente, quest'isola, questo porto franco, si trasformerà in una "Lugano del mondo" incrociata con una Cuba degli "anni d'oro". Con il vantaggio, almeno, di una comunità scientifica che tutelerà e regolamenterà il patrimonio naturale della stessa. Un "Luna Park" di nuova concezione.

---==)*(==---


Tornando alla mia premessa, quello che volevo dire è che quest'ipotesi si differenzia dalla sua antitesi: cioè quella di immaginare un nuovo pianeta da colonizzare simile al nostro, dopo che una comunità umana di 10 milioni di persone riusciva a salvarsi fuggendo dalla Terra con delle astronavi, prima di essere distrutta dal meteorite di turno. Quindi con la consapevolezza di un viaggio senza ritorno.

La differenza fondamentale sarebbe insita in un problema psicologico immane, che a differenza dell'isola non vi sarebbe. Cioè quello di sapere di non essere circondati dal "vecchio mondo".

Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Spiderman
Inviato: 8/5/2012 7:58  Aggiornato: 8/5/2012 7:58
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 19/9/2009
Da:
Inviati: 2722
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Citazione:
Cosa succederebbe, quindi, nell’isola?


Quello che è successo su qualsiasi altro lembo di terra del pianeta, ne più, ne meno.

"Ogni giorno racconto la favola mia, la racconto ogni giorno chiunque tu sia, e mi vesto di sogno per darti se vuoi, l'illusione di un bimbo che gioca agli eroi. (Renato Zero)
LoneWolf58
Inviato: 8/5/2012 8:06  Aggiornato: 8/5/2012 8:06
Sono certo di non sapere
Iscritto: 12/11/2005
Da: Padova
Inviati: 4861
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Cosa può indurre il pensiero che cambi qualcosa rispetto a ciò che è già accaduto?
In assenza di una "vera evoluzione" dell'essere umano basta guardare nel nostro passato per vedere l'evoluzione di simili situazioni... una bella sintesi la puoi vedere nel film "Rapa Nui"...

Ciao

La storia, come un'idiota, meccanicamente si ripete. (Paul Morand)
Il problema, però, è che ci sono degli idioti che continuano a credere che la storia non si ripeta. (LoneWolf58)
Giustur
Inviato: 8/5/2012 8:37  Aggiornato: 8/5/2012 8:37
Ho qualche dubbio
Iscritto: 3/4/2012
Da: Clacton, Essex, UK
Inviati: 80
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Secondo me succede, con buona approssimazione, quello che si legge ne Il Signore Delle Mosche.
Giuseppe, UK

giusavvo
Inviato: 8/5/2012 8:54  Aggiornato: 8/5/2012 8:54
Mi sento vacillare
Iscritto: 7/2/2011
Da:
Inviati: 449
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Finiribbero per dominare/comandare i più forti semprechè, ovviamente, gli stati reclamanti rinunciassero ad ogni pretesa.
Hobbes docet

"L'uomo è misura di tutte le cose"
(Protagora)
complo
Inviato: 8/5/2012 9:20  Aggiornato: 8/5/2012 9:20
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 14/10/2005
Da:
Inviati: 2555
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Come hanno già detto, succederebbe quello che è successo nel resto del mondo.
Aggiungo però: SUCCEDERA'; non sulla terra ma nelle stazioni spaziali o nei pianeti dove l'uomo arriverà a vivere prima di quanto possiamo immaginare.

Tianos
Inviato: 8/5/2012 9:44  Aggiornato: 8/5/2012 9:44
Mi sento vacillare
Iscritto: 21/8/2009
Da:
Inviati: 374
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
lascio la mia opinione perchè propio in questo periodo sto "masterizzando" una campagna con un gioco di ruolo (simulazione di vita reale in ambito non reale) ambientato proprio su di un isola.

Premessa del backgrounds della campagna. i giocatori arrivano sull'isola "risvegliandosi" al largo delle sue coste (rischiando anche di affogare) senza i ricordi della proria vita ,ma con tutte le conoscenze ad essa legate (conoscenze scolastiche, il saper parlare la propria o altre lingue ecc)
Da li parte una corsa alla sopravvivenza, nel cercare di organizzarsi per trovare cibo , costruire utensili e sopratutto difendersi dai pericoli che l'isola cela.

dopo questa prefazione posso dire di essere daccordo con l'opinione dei miei predecessori ...ma...

solo quando questo avvenisse senza uno scopo preciso.
sempre nel backgrounds e insito una specie di traguardo...un faro, una fonte di luce a cui tutti i naufraghi guardano nella speranza che sia la soluzione per "tornarsene a casa " (senza sapere esattamente quale sia questa casa naturalmente) .

fino a prima dell'introduzione di questo obbiettivo i giocatori tendevano a cercare il dominio per ritagliarsi un zona di "sicurezza" cercando di innescare una sorta di muro di carne in modo che ferite, malattie , digiuni ecc fossero inflitte prima a questo muro di carne fatto da tutte quelle persone (npg..personaggi non giocanti ossia crati da me) che potessero essere "schiavizzate".
mentre invece con l'obbiettivo l'atteggiamento è cambiato, la sicurezza personale è passata in secondo piano , per lasciare spazio a un sentimento di collaborazione (i tiranni esistono sempre ma più propensi alla carota che non al bastone ) per riuscre a raggiungere il traguardo.

detto questo naturalmente è tutta una simulazione con persone consapevoli di giocare (anche se ottimi interpretatori) ma che potrebbe dare uno spunto o idee di quello che magari potrebbe accadere.

Witt83
Inviato: 8/5/2012 9:48  Aggiornato: 8/5/2012 9:55
Mi sento vacillare
Iscritto: 3/1/2010
Da:
Inviati: 419
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Citazione:
L''isola un quesito sulla natura dell'uomo


Sinceramente credo che non esista una "natura dell'uomo" ma una serie di comportamenti dettati dalle circostanze e dall'ambiente.

Nel caso di un'isola di dimensioni della Sicilia ricca di risorse a portate di mano, credo si manifesterebbe un'immigrazione di massa, soprattutto dai Paesi più poveri (a patto che si possano permettere il viaggio).
Le persone della stessa nazionalità/cultura tenderanno a riunirsi in città/accampamenti ed in seguito le variè città cominceranno a scambiarsi beni tra di loro.
Potrebbero anche scoppiare guerre tra città diverse se alcune città non riusciranno a garantirsi la sopravvivenza.

In caso di un'isola molto più piccola con buona disponibilità di risorse che però vanno rese disponibili con il lavoro, le persone di varie nazionalità lavoreranno tutte insieme con un solo obiettivo: garantirsi la sopravvivenza.
Non ci sarebbero nè distinzioni, nè scambi ed il loro metodo organizzativo sarà simile ad una tribù dove il lavoro è messo, per forza di cose, a disposizione
degli altri ed ognuno difende l'altro.

In entrambi i casi si tenderà a proteggere l'isola dai nuovi arrivi nel momento in cui le risorse potrebbero non bastare a sfamare tutti, ed in entrambi i casi la rapidità dello sviluppo dipenderà dalle conoscenze scientifiche e tecnologiche dei vari isolani.

La terra possiede risorse sufficienti per provvedere ai bisogni di tutti, ma non all'avidità di alcuni. Gandhi
complo
Inviato: 8/5/2012 9:54  Aggiornato: 8/5/2012 9:55
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 14/10/2005
Da:
Inviati: 2555
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Citazione:
Nel caso di un'isola di dimensioni della Sicilia ricca di risorse a portate di mano, credo si manifesterebbe un'immigrazione di massa, soprattutto dai Paesi più poveri


Perchè?
Esiste una immigrazione di massa verso le fertilissime foreste amazzoniche?
Esiste una immigrazione di massa verso........le nazioni con ricchissimi centri commerciali.
Immigrazione che non trova freni nè nei costi per il viaggio, nè nel rischio DELLA VITA.

Witt83
Inviato: 8/5/2012 9:58  Aggiornato: 8/5/2012 9:58
Mi sento vacillare
Iscritto: 3/1/2010
Da:
Inviati: 419
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Citazione:
Esiste una immigrazione di massa verso le fertilissime foreste amazzoniche?


No verso le foreste amazzoniche no, ma non mi sembra siano molto ospitali.
Però sulle coste australiane e negli Stati Uniti l'esodo c'è stato.
E'chiaro che una comunità che vive in una zona inospitale un pensierino a trasferirsi in una zona molto più fertile ed ospitale ce lo farebbe.

La terra possiede risorse sufficienti per provvedere ai bisogni di tutti, ma non all'avidità di alcuni. Gandhi
lalonde
Inviato: 8/5/2012 10:12  Aggiornato: 8/5/2012 10:12
Ho qualche dubbio
Iscritto: 29/11/2005
Da:
Inviati: 294
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Considerato il livello tecnologico raggiunto dall'umanita e lo stato attuale delle cose credo che, nell'arco di 10 anni, le più grosse corporation mondiali, in collaborazione tra di loro, avranno provveduto a costruire le proprie cittadelle autosufficienti, a la Venus Project. Nell'arco di 50 anni a queste corporation verrà affidato il futuro dell'umanità intera allo scopo di replicare il successo del progetto nel resto del globo. Dopo 100 anni le cittadelle saranno abbandonate e l'isola rimarrà una discarica di rifiuti altamente tecnologici a cielo aperto.

Calvero
Inviato: 8/5/2012 10:23  Aggiornato: 8/5/2012 10:23
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/6/2007
Da: Fleed / Umon
Inviati: 13165
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
____________
______

Per me Santaruina sapeva quali concetti sarebbero scesi in campo e quale tipo di "polverone" (in senso buono) poteva nascere

Comunque:

Citazione:
Sinceramente credo che non esista una "natura dell'uomo" ma una serie di comportamenti dettati dalle circostanze e dall'ambiente.


... appunto .... invece io credo esista una natura dell'uomo. A prescindere.

Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Witt83
Inviato: 8/5/2012 10:29  Aggiornato: 8/5/2012 10:29
Mi sento vacillare
Iscritto: 3/1/2010
Da:
Inviati: 419
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Dato che le premesse esposte nell'articolo sono fantasiose ed irrealizzabili sarebbe stato più comodo immaginare uno scenario ancora più fantasioso:
1- 1 milione di persone (equamente distribuite tra 100 nazionalità diverse) vanno a letto e si risvegliano tutte insieme nella "nuova sicilia"
2- 10 persone vanno a dormire e si risvegliano in una piccola isoletta in mezzo al mare

Questo se, ovviamente, ci si vuole concentrare sul comportamento degli uomini una volta giunti sull'isola deserta.
Altrimenti la prima domanda da porsi sarà "chi lascerà la propria terra e perchè?", "chi avrebbe le maggiori possibilità di raggiungere l'isola?".
In quel caso ci sarebbe da fare una specie di analisi "costi-benefici" tra ciò che si lascia e ciò che si spera di trovare.

Sarebbe molto bello far sviluppare questi temi ai bambini delle elementari o delle medie invece che riempirgli la testa solo con noiosissime nozioni matematiche o problemi meccanici "mono-soluzione", la fantasia è un bene prezioso e sarebbe bello stimolarla ogni tanto.

@ santaruina

La mia osservazione non vuole essere una critica all'articolo

La terra possiede risorse sufficienti per provvedere ai bisogni di tutti, ma non all'avidità di alcuni. Gandhi
complo
Inviato: 8/5/2012 10:30  Aggiornato: 8/5/2012 10:31
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 14/10/2005
Da:
Inviati: 2555
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Citazione:
No verso le foreste amazzoniche no, ma non mi sembra siano molto ospitali. Però sulle coste australiane e negli Stati Uniti l'esodo c'è stato.


Negli USA i padri pellegrini, dei PERSEGUITATI, sono arrivati 150 anni dopo la "scoperta".
Il possesso dell' Australia è stato reclamato dal Regno Unito addirittura nel 1800. Prima c'erano perlopiù colonie penali.


EDIT: hai ragione, sarebbe meglio ipotizzare che già una popolazione si trovasse sul posto.

Witt83
Inviato: 8/5/2012 10:48  Aggiornato: 8/5/2012 10:48
Mi sento vacillare
Iscritto: 3/1/2010
Da:
Inviati: 419
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Citazione:
appunto .... invece io credo esista una natura dell'uomo. A prescindere.


Non sono convinto poichè mi sembra che in condizioni simili si siano sviluppati comportamenti simili (ad esempio: c'è una maggiore predisposizione al crimine tra persone che nell'infanzia hanno subito violenze).

In riferimento a comportamenti che si ripetono, ho trovato interessante questo video

La terra possiede risorse sufficienti per provvedere ai bisogni di tutti, ma non all'avidità di alcuni. Gandhi
Davide71
Inviato: 8/5/2012 11:02  Aggiornato: 8/5/2012 11:02
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 8/7/2006
Da:
Inviati: 2108
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Ciao a tutti:

concordo con chi dice che diventerebbe come gli USA! Io direi persino "come Israele"

1) ad un certo punto i "primi abitanti" si dovrebbero coalizzare per impedire che sull'isola arrivino NON 10 milioni, ma 100 milioni di persone.

2) nell'isola potrebbe essere legale coltivare marijuana, e questo nessuno lo permetterebbe! Per questo e ragioni paragonabili (banche prive di controlli, tassazione ridotta) i vari Stati appoggerebbero gruppi armati di vario genere per orientare lo Stato verso se stessi. Si creerebbe uno Stato di guerra continuo e generalizzato, che impedirebbe qualunque attività a lungo respiro.

3) in alternativa l'ONU dovrebbe decidere l'embargo generalizzato di tutte le merci provenienti dal Paese trasformandolo in un Campo di Concentramento! Questo per mantenere un ipotetico "patto di non giurisdizione" che era tra le premesse.

Ovviamente tutte le cose brutte elencate perdurerebbero finché l'isola non diventasse uno o più Stati, tramite i quali intrattenere rapporti con gli altri Stati.

Presumo che l'articolo sia stato scritto per controbattere le tesi anarco capitaliste che girano su questo sito. Io affermo che:

chi concepisce un "libero mercato" senza Stato non ha riflettuto minimamente sulla natura del libero mercato.

Il problema è sempre lo stesso, ed è ineludibile. Si tratta di garantire un "grado di violenza gestibile". Questo richiede un esercito, una forza di polizia, un sistema giudiziario e via discorrendo. Dopo di ché, visto che l'istruzione e la rete dei mass media sono uno strumento di pressione politica troppo grande per essere lasciato ai privati, anch'essi, di riffa o di raffa, verrebbero statalizzati. Potrei soprassedere sulla Sanità ma il rischio è che si potrebbe sviluppare un sistema sanitario basato su criteri diversi dal nostro, col risultato di "sgamare" tutte le truffe dell'attuale Sanità! Non lo permetterebbero.

Non date le perle ai cani e ai porci perchè non le mangeranno e vi si rivolteranno contro.
Calvero
Inviato: 8/5/2012 11:04  Aggiornato: 8/5/2012 11:04
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/6/2007
Da: Fleed / Umon
Inviati: 13165
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Basta che non finiamo come quelli che dicono la stessa cosa e non si capiscono mai Ma non credo.

L'uomo contemporaneo, quello che vedremmo colonizzare l'isola in questione, non è un uomo che vive secondo natura, ma secondo propaganda.

Il tema trattata nel video che vuole essere così simpatico e che io detesto profondamente per la solita demagogia finto intellettuale di sta minchia (e di quel minchione che la recita), cioè di coloro che saprebbero vedere oltre le linee del tempo andando a ripescare le formulette razziste dei Governi che, non lo si fosse capito, per loro natura devono essere razzisti in un modo o nell'altro ... è fuorviante, nonché divergente dalle dinamiche che in maniera originale e primigenia sono alla base umana, della sua fisiologia, del suo sacro Spirito: il Gioco.

Il resto è politica e quel Dio di turno messi a rompere i coglioni a questo animale chiamato uomo, uscito assai presto dalle caverne. Insomma tutte le sovrastrutture che devono farci credere che la Vita sarebbe una cosa seria.

Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Santaruina
Inviato: 8/5/2012 11:07  Aggiornato: 8/5/2012 11:09
Sono certo di non sapere
Iscritto: 13/10/2004
Da: Sud Europa
Inviati: 5123
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Un saluto a tutti.

Vorrei specificare una cosa importante.

Ho letto diverse risposte sul tenore del "succederebbe quello che è sempre successo ovunque"

Penso che sia il modo più sbagliato per affrontare la questione.

Se c'è una cosa che unisce tutti i frequentatori di luogocomune è proprio la consapevolezza che vi siano in questo mondo diverse cose che non vanno, il rendersi conto di come diversi aspetti nella nostra società siano profondamente sbagliati.
Poi nel momento di individuare le cause, o di proporre soluzioni, i pareri ovviamente divergono, a volte di poco, a volte di molto.

Un metodo per districare i problemi più grandi è quello di dividerli in parti sempre più piccole, affrontabili una alla volta.

Allo stesso modo, se vogliamo capire, o almeno provare di capire, perchè vi sono tante cose che non funzionano nella nostra società, occorre analizzare la questione dall'inizio, vedere dove gli uomini sbagliano quando si organizzano in gruppi.

Per comprendere se si tratti di errori inevitabili, aspetti appartenenti alla nostra natura, oppure se ci si trovi davanti ad errori evitabili.

Nel caso del quesito proposto, c'è la possibilità di immaginare la costituzione di una nuova società dallo zero.
Facendo lo sforzo di immaginare i primi momenti, si potrebbe individuare in quale punto le cose prenderebbero una brutta piega, sempre che questo sia scontato che avvenga.

E' uno sforzo di immaginazione, in sintesi.

Perchè prima di soffermarci a criticare tutto quello che non va intorno a noi, dovremmo anche avere una idea di come le cose potrebbero andare diversamente.
Perchè prima di attuare qualsiasi cosa, bisogna prima, necessariamente, saperla immaginare.

A presto

-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
simone707
Inviato: 8/5/2012 11:10  Aggiornato: 8/5/2012 11:13
Ho qualche dubbio
Iscritto: 7/4/2009
Da:
Inviati: 148
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Un posto simile esiste davvero nella parte meridionale dell'Oceano Pacifico. E' l'isola di Tristan da Cunha. Si tratta di un'isola di origine vulcanica, in parte rocciosa e in parte fertile.
Scoperta nel 1500 circa, è stata esplorata per la prima volta a metà del 18° secolo dai francesi. Poi (sintetizzando al massimo) fu annessa all'Inghilterra. Oggi è protettorato britannico.
Tuttavia l'isola, anche se appartenente all'Inghilterra, ha avuto un suo peculiare sviluppo sociale e politico. Gli abitanti sono di origine inglese e italiana e sono circa 280 persone.
E' interessante notare che ognuno collabora con il resto della comunità con grande senso di responsabilità e di partecipazione. La criminalità è inesistente. Penso che non sia affatto una perdita di tempo il voler dare un'occhiata alla voce su wikipedia. Questo per confrontarsi con l'argomento proposto dalla redazione, ovviamente.

http://it.wikipedia.org/wiki/Tristan_da_Cunha

Witt83
Inviato: 8/5/2012 11:33  Aggiornato: 8/5/2012 11:33
Mi sento vacillare
Iscritto: 3/1/2010
Da:
Inviati: 419
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Citazione:
Facendo lo sforzo di immaginare i primi momenti, si potrebbe individuare in quale punto le cose prenderebbero una brutta piega, sempre che questo sia scontato che avvenga.


Secondo me il punto di svolta si ha quando si passa dalla condivisione allo scambio.
Questo passaggio fa sì che gli uomini smettano di vedersi tutti "sulla stessa barca" ed ognuno comincerà a remare per conto proprio arrivando senza problemi a ribaltare le barche degli altri
In quel punto ci vedremo separati dagli altri e dall'ambiente e sarà l'inizio della fine.

La terra possiede risorse sufficienti per provvedere ai bisogni di tutti, ma non all'avidità di alcuni. Gandhi
LoneWolf58
Inviato: 8/5/2012 11:35  Aggiornato: 8/5/2012 11:35
Sono certo di non sapere
Iscritto: 12/11/2005
Da: Padova
Inviati: 4861
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Scusa Santaruina ma tu hai chiesto in uno scenario del genere, come si evolverebbe la situazione nell’isola? non "come ci piacerebbe si evolvesse".

Precisando che stiamo parlando per pura ipotesi in quanto tale evoluzione dipenderebbe pur sempre da una miriade di fattori, io ripeto cosa fa pensare che possa andare diversamente da come è andata fino ad oggi? Cosa rende questi "nuovi" abitanti diversi?

La storia, come un'idiota, meccanicamente si ripete. (Paul Morand)
Il problema, però, è che ci sono degli idioti che continuano a credere che la storia non si ripeta. (LoneWolf58)
Calvero
Inviato: 8/5/2012 11:47  Aggiornato: 8/5/2012 11:47
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/6/2007
Da: Fleed / Umon
Inviati: 13165
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Santaruina, permettimi di obiettare.

Tu hai ben indicato le coordinate; la tua premessa è precisa. Infatti, parlando per me: io ho preso due strade e ho fatto anche una mia premessa e proprio nel pieno rispetto della tua ho elaborato, appunto, sia dalla tua che dalla mia...

... e questo in ragione di un fatto che a me pare sia sfuggito a tutti e ritengo cruciale:

- si parla di un isola che potrebbe permettere l'esistenza di dieci milioni di individui, ergo non può rimanere così dimenticata come l'isoletta di Tristan, per dirne una, portata in parallelo dal nostro collega;

- si parla di una comunità di una moltitudine di persone che portano con sé la consapevolezza del vecchio mondo e soprattutto mi ri-cito:

- La differenza fondamentale sarebbe insita in un problema psicologico immane, che a differenza dell'isola non vi sarebbe. Cioè quello di sapere di non essere circondati dal "vecchio mondo".

.. ci siamo?

Citazione:
E' uno sforzo di immaginazione, in sintesi.


E ci siamo, per l'amor di Dio, ma allora a questo punto - utopia per utopia: perché non ipotizzare uno scenario che non debba essere sottoposto alle dinamiche di cui sopra?

... è anche quello che dice Lupo solitario mi pare, no?

Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Santaruina
Inviato: 8/5/2012 11:52  Aggiornato: 8/5/2012 11:58
Sono certo di non sapere
Iscritto: 13/10/2004
Da: Sud Europa
Inviati: 5123
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Ciao LoneWolf

Scusa Santaruina ma tu hai chiesto in uno scenario del genere, come si evolverebbe la situazione nell’isola? non "come ci piacerebbe si evolvesse".

Hai ragione in questo, la domanda non era come ci piacerebbe che la situazione si evolvesse, ma come si evolverebbe.
Il fatto è che le due cose sono indissolubilmente legate, in questo caso.

Faccio un esempio semplice: se sono convinto che tutti intorno a me mi sono ostili, allora sono prevenuto contro tutti, non do fiducia a nessuno, tratto tutti con diffidenza e finisce che tutti intorno a me mi saranno ostili.
Sarà una naturale conseguenza del mio atteggiamento.
Una profezia che si autoavvera, insomma.

Nello stesso modo succederebbe se dovessimo immaginare una società che si sviluppa da zero.

Tornando alla questione iniziale, dico anche io la mia:

essendo l'isola grande, si formerebbero inizialmente tante comunità distanti tra loro.
L'isola sarebbe raggiunta da diverse tipologie di persone: idealisti, persone che non hanno nulla da perdere, gente che fugge da qualcosa (anche dalla legge), utopisti, o anche individui che colgono una grande opportunità davanti a loro.

Si formerebbero quindi tante comunità, ed ognuno raggiungerebbe quella a lui più congeniale: ci sarebbero centri in cui si raccolgono tutti i libertari, ad esempio, altri in cui si formano comunità a carattere religioso, altre unite dalle origini nazionali (città di tedeschi, di greci, ecc..)

Inizialmente la vita si sviluperebbe in modo pacifico, essendo tutti motivati a cooperare, e gli elementi 'di disturbo' verrebbero isolati.
In questa fase, ci sarebbero tutti i presupposti per uno sviluppo pacifico e produttivo.

-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
Santaruina
Inviato: 8/5/2012 11:53  Aggiornato: 8/5/2012 11:53
Sono certo di non sapere
Iscritto: 13/10/2004
Da: Sud Europa
Inviati: 5123
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Ciao calvero

E ci siamo, per l'amor di Dio, ma allora a questo punto - utopia per utopia: perché non ipotizzare uno scenario che non debba essere sottoposto alle dinamiche di cui sopra?

Richiede uno 'sforzo di immaginazione' ancora più grande, ma nessuno lo vieta

-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
Calvero
Inviato: 8/5/2012 12:22  Aggiornato: 8/5/2012 12:25
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/6/2007
Da: Fleed / Umon
Inviati: 13165
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
___________________
___________

Santa, diciamo che un po te la stai scampando in calcio d'angolo

... mettiamola così la tua premessa (col tuo permesso s'intende):

- allora facciamo che insieme ai maestosi movimenti tellurici e dopo che una moltitudine di uomini si è riversata mentre i governi erano costretti a dichiararla "zona franca" .. un grande campo magnetico mortale per chi lo attraversasse si è innalzato a scudo intorno all'isola al punto che la gente non possa supporre né di essere invasa, visitata, controllata, né di potere allontanarsi dalla stessa. Della serie, chi è fuori è fuori, chi è dentro è dentro, scordammoce o'passato.

Se l'immaginazione ci vuole dire che lì [sull'isola] si riversarono quelli che volevano il "nuovo mondo", allora concordo sostanzialmente con la tua visione. Nascerebbe dapprima uno spirito che vuole trovare affinità tra uomini e uomini. Probabilmente si getterebbero le basi concettuali che vorrebbero vedere le peculiarità individuali (e conseguentemente di gruppo, appena accertate) fare da spartiacque e indirizzo alle Tribù in formazione.

Ritornerebbe in auge la figura del Mentore e del vecchio saggio. Cosa non di poco conto.

Credo che vi sarebbe anche una naturale avversione verso il concetto del Denaro.

Il rischio che ancora "prevedo" rimane comunque quello della psicologia umana che, memore della tragedia del vecchio mondo, cercherebbe con le migliori intenzioni di imporre una morale su ciò che non deve essere ripetuto. Quindi, tornando alla tua (ma anche mia) ipotesi:

- nell'arco delle prime generazioni o nei primi 50/70 anni .. vi sarebbe un entusiasmo partecipativo positivo e corroborante, ma in questo periodo sarebbe necessario mentire - e di comune accordo tra le tribù - alle generazioni a venire.

Perché ogni mondo migliore che desideriamo non può nascere da un contesto inaspettato (qualsiasi cosa voglia dire il termine inaspettato): all'umanità serve un processo di pressioni secolari per sviluppare una determinata indole e un approccio alla natura piuttosto che un'altro. Poiché se il lascito alle generazioni future da parte dei Pionieri ai figli lì generati avrà in sé i retaggi del vecchio mondo, comunque la natura umana vorrà di nuovo saggiarla e ri-appropriarsene. Poiché nell'uomo è il DNA a comandare e, mia opinione, esso si forgia anche sotto le pressioni "spirituali e di anima" consciamente o meno che sia...

... è la coscienza a determinare la solidità e la forza delle scelte, non la volontà di desiderarle.

Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
toussaint
Inviato: 8/5/2012 12:42  Aggiornato: 8/5/2012 12:42
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Vorrei dire che non esiste una linea temporale univoca.
Potrebbero accadere tante cose e il risultato finale non è pienamente prevedibile.
Se non ci fosse stata l'invenzione della polvere da sparo, i coloni non avrebbero sbaragliato la cultura nativa americana e oggi forse non staremmo nella cacca come siamo.
E perchè qualcuno ha inventato la polvere da sparo (o per meglio dire, reinventato)?
Perchè la storia europea aveva prodotto una tale frequenza di conflitti da spingere alla ricerca continua di armi letali.
Quindi ogni biforcazione della storia può condurre a un percorso diverso, ci sono troppe variabili da prevedere, la storia umana è un sistema complessissimo.

"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
complo
Inviato: 8/5/2012 12:44  Aggiornato: 8/5/2012 12:44
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 14/10/2005
Da:
Inviati: 2555
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Citazione:
...essendo l'isola grande, si formerebbero inizialmente tante comunità distanti tra loro. L'isola sarebbe raggiunta da diverse tipologie di persone: idealisti, persone che non hanno nulla da perdere, gente che fugge da qualcosa (anche dalla legge), utopisti, o anche individui che colgono una grande opportunità davanti a loro. Si formerebbero quindi tante comunità, ed ognuno raggiungerebbe quella a lui più congeniale: ci sarebbero centri in cui si raccolgono tutti i libertari, ad esempio, altri in cui si formano comunità a carattere religioso, altre unite dalle origini nazionali (città di tedeschi, di greci, ecc..) Inizialmente la vita si sviluperebbe in modo pacifico, essendo tutti motivati a cooperare, e gli elementi 'di disturbo' verrebbero isolati. In questa fase, ci sarebbero tutti i presupposti per uno sviluppo pacifico e produttivo.


Poi, non appena una delle comunità si accorge che quella accanto ha qualcosa che lei non ha e che gli piacerebbe avere, o la comunità accanto fa cose che ritiene danneggino la sua comunità, partono i conflitti.

Davide71
Inviato: 8/5/2012 12:51  Aggiornato: 8/5/2012 12:51
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 8/7/2006
Da:
Inviati: 2108
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Per Santaruina:

Citazione:
Nel caso del quesito proposto, c'è la possibilità di immaginare la costituzione di una nuova società dallo zero.


No. In un mondo globalizzato questo non è possibile. Questo succedeva ai tempi dell'Antica Grecia, dove quelli che non condividevano il clima oppressivo delle città Stato si trasferivano in Sicilia o in Calabria (o altrove. Il Mondo, allora, era vasto e inesplorato!)
In una nuova società la prima cosa da stabilire è la ragione per cui vivere. Una volta stabilito quello tutto avviene di conseguenza.

Non date le perle ai cani e ai porci perchè non le mangeranno e vi si rivolteranno contro.
Calvero
Inviato: 8/5/2012 13:06  Aggiornato: 8/5/2012 13:06
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/6/2007
Da: Fleed / Umon
Inviati: 13165
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
__________________
___________

Dimenticavo: voi ci andreste?

eh eh ... (onestà please)

Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
complo
Inviato: 8/5/2012 13:12  Aggiornato: 8/5/2012 13:12
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 14/10/2005
Da:
Inviati: 2555
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Citazione:
Dimenticavo: voi ci andreste?


Ancora no...

Paxtibi
Inviato: 8/5/2012 13:41  Aggiornato: 8/5/2012 13:41
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/4/2005
Da: Atene
Inviati: 8134
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
No beans, please
di Robert LeFevre
________

Nell’antica Atene, i seguaci della filosofia individualista dello stoicismo avevano fatto proprio un motto: “Astenersi dai fagioli”. La frase aveva un riferimento preciso. Significava “non votare”, perché lo scrutinio, all’epoca, avveniva depositando fagioli di vari colori in un recipiente.

Votare equivale ad esprimere una preferenza. Non vi è nulla di implicitamente sbagliato nell’esprimere una preferenza. Tutti noi nel corso della nostra vita quotidiana votiamo a favore o contro decine di prodotti e servizi. Quando votiamo a favore (acquistiamo) un qualsiasi bene o servizio, ne consegue che, con un semplice rifiuto, avremo votato contro quei beni e quei servizi che abbiamo scelto di non acquistare. Il grande vantaggio di scegliere sul mercato, sta nel fatto che nessuno è vincolato dalle scelte delle altre persone. Io posso scegliere la marca X, ma questo non impedisce a voi di scegliere la marca Y.

La scelta all’interno del contesto politico, tuttavia, è cosa ben diversa. Quando esprimiamo una preferenza politica, infatti, lo facciamo proprio perché abbiamo intenzione di assoggettare gli altri alla nostra volontà. Il voto politico è il metodo legale che abbiamo adottato e lodato al fine di ottenere monopolio di potere, ed esso non è altro che il presupposto necessario a legittimarlo. Esiste la presunzione che qualsiasi decisione voluta dalla maggioranza di coloro che esprimono una preferenza deve essere desiderabile, e tale inferenza si spinge fino a presumere che chiunque non accetti il punto di vista della maggioranza è ingiusto o immorale.

Eppure la storia in molte occasioni dimostra la follia delle masse e l’irrazionalità delle maggioranze. L’unica cosa positiva rintracciabile nella regola della maggioranza, risiede nel fatto che se si ottiene il monopolio delle decisioni da questo processo, si coarterà un numero minor di persone rispetto a quante ne coarteremmo se permettessimo alla minoranza di imporre alla maggioranza la propria volontà. Ma implicita a tutte le votazioni politiche è la necessità di costringere alcuni individui in modo che siano posti sotto il controllo di altri. L’indirizzo ideologico preso da chi esercita il controllo è di scarsa rilevanza pratica, mentre il controllo come monopolio nelle mani dello stato è fondamentale.

In tempi come questi, spetta agli uomini liberi rivedere le vecchie convinzioni a cui si sentono affezionati. C’è solo una posizione veramente morale che una persona onesta può prendere. Egli deve astenersi da costringere i suoi simili. Ciò significa che egli deve rifiutare di partecipare al processo mediante il quale alcuni uomini ottengono il potere sugli altri.
Se date un valore al vostro diritto alla vita, alla libertà ed alla proprietà, allora ovviamente avete validie ragioni per astenervi dall’usare uno strumento concepito per togliere la vita, la libertà e la proprietà ad ogni altra persona. Ed il voto non è che il mezzo per ottenere il potere giuridico necessario a costringere gli altri.

GgCc
Inviato: 8/5/2012 14:40  Aggiornato: 8/5/2012 14:40
Ho qualche dubbio
Iscritto: 30/7/2005
Da:
Inviati: 170
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Capisco il tuo interesse per il mito di Atlantide, però sappi che Platone non è di lettura facile: ti faccio un'esempio. La parola " Oceano Atlantico". Scommetto che per te la parola indica quell'Oceano Atlantico, proprio quello. Sbagliato. Per un greco colto del IV secolo a.c. come Aristotele il termine " Oceano Atlantico" indicava " tutti i mari che circondano le terre a noi conosciute sono dette sia Oceano che Atlantico" ( la citazione è a memoria, la trovi nel libro di Rand Flem-Ath). Tutto qui? Nient'affatto. Mai letto " Il mulino di Amleto. Saggio sul mito e sulla struttura del tempo" di Santillana e Descand? Male anche qui. Infatti leggendolo scopriresti che il termine " Oceano" alias " Atlantico" indicava anche... la Via Lattea, meglio, la totalità del cielo nel suo progredire. Finito. Non proprio. Ai presenti le Pleiadi, la costellazione? Bene, ricordati che erano chiamate anticamente sia Oceanine, le Pleiadi erano le figlie del dio Oceano, sia Atlantidi. Un consiglio: Platone và letto e conosciuto interamente. E soprattutto devi capire cosa dice. Una parola per noi ha un significato, per un filosofo greco antico ne ha un'altra.

etrnlchild
Inviato: 8/5/2012 14:58  Aggiornato: 8/5/2012 14:58
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 1/10/2007
Da:
Inviati: 1200
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Citazione:
un quesito sulla natura dell'uomo

O sull'uomo di natura?

Difficile prevedere gli sviluppi.
Qui si scontrano le due classiche visioni: eredita' o ambiente, DNA o condizioni di sviluppo.

Obbiettivamente diversi studi propendono per dare peso notevole all'influenza dell'ambiente rispetto alle tendenze ereditarie. Parlando di comportamenti ovviamente.

Certo innestare persone diversamente formate, condizionate, traviate da diverse esperienze, puo' portare a qualsiasi risultato.
Cancellare esperienze pregresse sarebbe impossibile, a meno di un enorme sviluppo di coscienza, ma questo non puo' avvenire dall'oggi al domani.

Per quanto riguarda gli isolani, in linea di principio molto dipende da spazio e risorse a disposizione.
Se queste sono abbondanti in modo che il contatto tra diversi gruppi, che inevitabilmente si andrebbero a formare, fosse praticamente nullo, avrebbe senso il formarsi di piccole comunita' che condividono stesse visioni e che non hanno motivo di scontrarsi o difendersi data la quantita' di spazio e risorse.
Ognuno avrebbe la sua vita, liberta', proprieta'.

Sempre che la proprieta' sia effettivamente nel DNA dell'uomo.

"Lo spirito del guerriero non conosce né il lasciarsi andare né il lagnarsi, né conosce il vincere o il perdere."
complo
Inviato: 8/5/2012 15:04  Aggiornato: 8/5/2012 15:04
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 14/10/2005
Da:
Inviati: 2555
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Citazione:
No beans, please di Robert LeFevre ________

Nell’antica Atene, i seguaci della filosofia individualista dello stoicismo avevano fatto proprio un motto: “Astenersi dai fagioli”. La frase aveva un riferimento preciso. Significava “non votare”, perché lo scrutinio, all’epoca, avveniva depositando fagioli di vari colori in un recipiente.


Ho trovato su google centinaia di riferimenti di siti libertari alla frase di Le Fevre, ma neanche UNO che citasse la frase in riferimento diretto agli stoici.

Citazione:
L’unica cosa positiva rintracciabile nella regola della maggioranza, risiede nel fatto che se si ottiene il monopolio delle decisioni da questo processo, si coarterà un numero minor di persone rispetto a quante ne coarteremmo se permettessimo alla minoranza di imporre alla maggioranza la propria volontà.


Infettato aveva proposto esattissimamente quello nell' altro 3d: una minoranza che impone alla maggioranza la propria volontà.
Tu lo hai tranquillamente "permesso" e hai dato del "deficiente" a me.
Neanche ti rendi conto di quello che posti e che scrivi.........

vuotorosso
Inviato: 8/5/2012 15:20  Aggiornato: 8/5/2012 15:54
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 7/5/2011
Da:
Inviati: 2464
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Bene, diamoci di fantasia.
Anzi, prima peschiamo da quella di qualcun'altro.
Qualcuno di voi legge i fumetti della Marvel?
Breve riassunto: Cable (uno dei supereroi con poteri mirabolanti, che variano tra l'onniscenza e l'onnipresenza) stufo delle condizioni umane crea un'isola artificiale dove tutti coloro che vogliano viverci possono andarci. Tutti.
Ed ognuno é libero di fare quel che vuole, senza danno agli altri, rendendosi mutualmente utile alla comunitá fornendo il proprio "lavoro", ossia le proprie capacitá ed il proprio tempo per soddisfare le esigenze, proprie ed altrui, senza particolare considerazione dell'egoismo.
restando in tema con le situazioni definite da Santaruina, Providence é un posto possibile proprio perché Cable é la barriera che si frappone tra l'isola e il resto del mondo.

Ma sull'isola di Santaruina non ci sono salvatori/semidei. Ci sono solo persone e qualunque societá organizzino saranno preda di qualcuna piú grossa tra le tante citate nell'articolo. E' solo una questione di tempo come sempre.

Prendendo di nuovo come alleato la fantasia potremmo eliminare dall'equazione le due forze da ogni lato dell'uguale, da una parte l'eroe, dall'altra gli aggressori. il risultato porterebbe quindi alla conclusione che l'isola senza Cable sarebbe uguale al resto del mondo senza USA, NATO, russia o chi per loro.

A sto punto ci troviamo una bella uguaglianza di fronte. Sará realizzabile? Secondo la mia fantasia SI. E poi peró mi sveglio tutto sudato Pazienza.

Io non realizzerei altro che strutture comunicative, in grado di mantenere l'1=1 e in grado di orientare gli sforzi di ognuno per il massimo beneficio di tutti, che non é la maggioranza, ma la totalitá. Sull'isola mi sembra realizzabile.

EDIT:
Giusto per la cronaca quanto descritto nei racconti Marvel non é un caso unico. In periodi editoriali simili, che non ricordo esattamente a quale anno si riferiscano, nelle loro storie si é verificato un altro caso analogo a quello di Providence: Thor, il celebre dio del tuono, decide di spostare Asgard sul pianeta Terra, sollevata dal suolo, fuori dalla giurisdizione degli USA sopra cui Asgard levita. Coincidenze, o povertá d'inventiva.

complo
Inviato: 8/5/2012 15:40  Aggiornato: 8/5/2012 15:40
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 14/10/2005
Da:
Inviati: 2555
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Citazione:
Ma sull'isola di Santaruina non ci sono salvatori/semidei.


Certo che ci sono!
Le persone che hai descritto sono dei a tutti gli effetti, non umani.
Gli umani comincerebbero i conflitti esattamente come sono cominciati in tutte le società umane.
Nel micro:
"Per andare a prendere l'acqua devo passare vicino alla tua casa"
"NO! Mi rovini i campi di cotone!"
" Ma gli animali del mio allevamento muoiono di sete!"
"Senza cotone non campo!"
Due pistolettate e chi resta in piedi continua.....

Paxtibi
Inviato: 8/5/2012 15:47  Aggiornato: 8/5/2012 15:47
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/4/2005
Da: Atene
Inviati: 8134
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Infettato aveva proposto esattissimamente quello nell' altro 3d: una minoranza che impone alla maggioranza la propria volontà. Tu lo hai tranquillamente "permesso" e hai dato del "deficiente" a me.

Mica sono il controllore di Infettato, manco l'avevo letto. Quello che avevi scritto tu l'ho letto per puro caso, e se ti ho dato del deficiente doveva essere una cazzata.

Neanche ti rendi conto di quello che posti e che scrivi.........

Come no, sono perfettamente cosciente di averti dato del deficiente.

complo
Inviato: 8/5/2012 16:03  Aggiornato: 8/5/2012 16:03
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 14/10/2005
Da:
Inviati: 2555
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Citazione:
Quello che avevi scritto tu l'ho letto per puro caso, e se ti ho dato del deficiente doveva essere una cazzata


Bang! Bang!
E chi resta in piedi di noi due ha ragione.......

Capite che intendo?
Questo sarebbe uno di quelli che non "impongono", uno di quelli che "vuol aprire gli occhi" agli altri per formare una società migliore senza stato.


Paxtibi
Inviato: 8/5/2012 16:09  Aggiornato: 8/5/2012 16:09
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/4/2005
Da: Atene
Inviati: 8134
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Capite che intendo?

(Rivolto al branco)

Questo sarebbe uno di quelli che non "impongono", uno di quelli che "vuol aprire gli occhi" agli altri per formare una società migliore senza stato.

Io non ti impongo niente, anzi, se ti dò del deficiente è solo per stimolarti a migliorare te stesso.

Sforzo probabilmente inutile, ma che ci vuoi fare, sono un filantropo.

complo
Inviato: 8/5/2012 16:13  Aggiornato: 8/5/2012 16:13
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 14/10/2005
Da:
Inviati: 2555
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Citazione:
Io non ti impongo niente, anzi, se ti dò del deficiente è solo per stimolarti a migliorare te stesso


Bang bang! E chi resta in piedi ha ragione.

Vuoi continuare a dire cento volte la stessa cosa nella speranza che anche io ti mandi affanculo così hai fatto 1-1 di fronte agli utenti di LC che chiami BRANCO?
Mi spiace per te......

Calvero
Inviato: 8/5/2012 16:19  Aggiornato: 8/5/2012 16:19
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/6/2007
Da: Fleed / Umon
Inviati: 13165
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Citazione:
Qualcuno di voi legge i fumetti della Marvel?


Io no, però volevo aprire un 3D sui supereroi un po di tempo fa e ora scopro che potremmo collaborare. Non sui fumetti, ma sulla filosofia, sugli archetipi e molte cosa ancora...

... se no aprilo tu, che io non c'ho voglia

PS

.. intanto mi ascolto una canzone a caso ...

« We come from the land of the ice and snow!
From the midnight sun where the hot springs blow...
The hammer of the Gods...
will drive our ships to new lands...
To fight the horde, singing and crying:
Valhalla, I am coming! »

Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Maksi
Inviato: 8/5/2012 16:25  Aggiornato: 8/5/2012 16:25
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 17/10/2011
Da:
Inviati: 1219
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
CgCc Citazione:
Per un greco colto del IV secolo a.c. come Aristotele il termine " Oceano Atlantico" indicava " tutti i mari che circondano le terre a noi conosciute sono dette sia Oceano che Atlantico" ( la citazione è a memoria, la trovi nel libro di Rand Flem-Ath). Tutto qui? Nient'affatto. Mai letto " Il mulino di Amleto. Saggio sul mito e sulla struttura del tempo" di Santillana e Descand? Male anche qui. Infatti leggendolo scopriresti che il termine " Oceano" alias " Atlantico" indicava anche... la Via Lattea, meglio, la totalità del cielo nel suo progredire. Finito. Non proprio. Ai presenti le Pleiadi, la costellazione? Bene, ricordati che erano chiamate anticamente sia Oceanine, le Pleiadi erano le figlie del dio Oceano, sia Atlantidi. Un consiglio: Platone và letto e conosciuto interamente. E soprattutto devi capire cosa dice. Una parola per noi ha un significato, per un filosofo greco antico ne ha un'altra.

Interessante, non credo di averlo mai preso in considerazione. Cosi' spiegato riempie un altro tassello del puzzle. Grazie CgCc, hai per caso qualche fonte reperibile anche via internet? E' un discorso da approfondire, secondo me.
Ciao.

Paxtibi
Inviato: 8/5/2012 16:25  Aggiornato: 8/5/2012 16:25
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/4/2005
Da: Atene
Inviati: 8134
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Bang bang! E chi resta in piedi ha ragione.

Vuoi continuare a dire cento volte la stessa cosa


Calvero
Inviato: 8/5/2012 16:27  Aggiornato: 8/5/2012 16:27
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/6/2007
Da: Fleed / Umon
Inviati: 13165
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Citazione:
Capite che intendo?


Lo so, Complo, che arriviamo spesso ai ferri corti ma, giuro, mica lo faccio apposta.

Cos'è che intendi?? MAH

Cioè, dove stanno le imposizioni e i dispotismi a cui alludi nelle posizioni di Paxtibi?

.. e, detto quasi tra parentesi, da dove cazzo nasce tutto questo astio e veleno per questa questione economico/politica ???

Minchia! ... nemmeno io e Pispax quando litighiamo per il Voto ci odiamo tanto

Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
ohmygod
Inviato: 8/5/2012 16:28  Aggiornato: 8/5/2012 16:28
Sono certo di non sapere
Iscritto: 16/10/2007
Da:
Inviati: 3652
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Questa è proprio l'isola che non c'è.

Non ho tempo a sufficienza per confrontarmi con la natura primitiva dell'isola e la snaturata natura del dominante.
Il sapere del dominante non è andato mai di pari passo con l'istruzione
ricevuta.

Walk in silence,
Don't walk away, in silence.
Dei-Isole.

complo
Inviato: 8/5/2012 16:44  Aggiornato: 8/5/2012 16:45
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 14/10/2005
Da:
Inviati: 2555
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
@ Calvero

Se non insultare dopo esser stato RIPETUTAMENTE insultato significa odiare! Io non odio nessuno.

Tutto nasce da qui:

La vera natura della tassazione

Io avevo chiesto ad Infettato:

Nel tuo sistema se la maggioranza delle persone NON VUOLE tassazione zero e città private che succede? Spiegami bene, tu non vuoi andare fino a Colorado Springs (e fai bene perchè NON TROVERESTI ASSOLUTAMENTE quello che pensi) vuoi QUI una situazione del genere. Come si fa senza "crocette"? Sorteggiamo una zona d' Italia e quella diventa "zona privata"? Se sono sorteggiato nella zona privata dove la regola è che non ci sono bambini* i miei figli che fine fanno? Facciamo fagottella come i palestinesi? Io imporrei e tu no?

* orrore letto nel tuo link libertariamente corretto


Risposta di Infettato:

Ne ho due anche io, semplicemente quello non è il posto che fa per noi. Alcune regole possono sembrarti assurde, si tratta di un contesto circoscritto, esempio io ora non andrei mai in un ristorante dove si fuma, eppure esistono e chi li frequenta ha il vantaggio di non dovere uscire per fumare. Sono scelte in base ai gusti o alle necessità. Di fatto gratis non esiste nulla, no sembra che con questo tipo di soluzione non paghi più nulla, non è così.


Risposta mia:

il primo che mi parla di imposizioni dello "sssshhtaaato" senza aver prima fatto un commento a quello che ha scritto Infettato lo mando affanculo senza se e senza ma.

Risposta di Pax:

tremo al solo pensiero

Io:

Devi esserci abituato eh

Pax:

A discutere con deficienti? No, in realtà no.


Cosa ne pensi tu? E' libertariamente corretto far fare fagottella a me e alla mia famiglia perchè qualcuno ha deciso che la nostra città è bimbo-free?
Sentiamo se mi dai anche tu del deficiente o non rispondi come hanno fatto tutti gli altri (Yuri escluso) .........

Calvero
Inviato: 8/5/2012 17:17  Aggiornato: 8/5/2012 17:22
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/6/2007
Da: Fleed / Umon
Inviati: 13165
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Citazione:

Cosa ne pensi tu? E' libertariamente corretto far fare fagottella a me e alla mia famiglia perchè qualcuno ha deciso che la nostra città è bimbo-free?
Sentiamo se mi dai anche tu del deficiente o non rispondi come hanno fatto tutti gli altri (Yuri escluso) .........


Miiiiiiiiiiiiiii .... ti ho chiesto "perché tanto odio?" - e sinceramente mi sembra che la rabbia che circola sia ben oltre un simile scambio.

Non ti dò del deficiente, perché A) non è nel mio stile (io di solito mando a F****** ) e B) ... NON è il caso: mica ce l'ho con te.

E qui siamo OT, ed è per questo che chiedevo come si riuscisse a portare fino a qui queste tensioni, non perché qui le si dovrebbe risolvere. Il Topic è dall'altra parte.

Quello per cui potevo contribuire l'ho fatto di là, secondo quella che è la mia visione cruciale dell'uomo in società. Economicamente sono povero e ignorante e soprattutto al cospetto di certe teste che sono qui su LC, e non è un segreto cosa dovrei rispondere??

Gli esempi e le ipotesi stile "bimbo-free" ... li trovo forzatamente imperativi e categorici per un Sistema che dovrebbe cambiare non certo immediatamente.

Infatti avevo anche fatto una domanda di là, ma non sono stato cagato. Avevo chiesto nel cambio di questo ipotetico paradigma tra A e B .. quale processo (lo chiamiamo sociale/politico?) dovrebbe instaurarsi, quali eventi potrebbero condurre a questo tipo di cambiamento? cosa, in soldoni: una rivoluzione? (non è provocatoria la domanda).

Ma sappi, io sono un "anarchico" anche se il termine qui è approssimativo e per questo lo metto tra virgolette. E comunque, l'idea che ho dello Stato è quella che ha espresso egregiamente Pike più volte.

Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
benitoche
Inviato: 8/5/2012 17:29  Aggiornato: 8/5/2012 17:29
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 30/9/2006
Da:
Inviati: 1941
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Kepler 2b,una comunità che precipità con la sua navicella spaziale in un pianeta deserto ma con tutte le risorse disponibili

1 parte

2 parte

3 parte

La quarta parte sul mensile di questo mese

la religione è indispensabile
soltanto a un’umanità rescissa dal mondo divino-spirituale.
complo
Inviato: 8/5/2012 17:34  Aggiornato: 8/5/2012 17:34
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 14/10/2005
Da:
Inviati: 2555
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Citazione:
Gli esempi e le ipotesi stile "bimbo-free" ... li trovo forzatamente imperativi e categorici per un Sistema che dovrebbe cambiare non certo immediatamente. Infatti avevo anche fatto una domanda di là, ma non sono stato cagato. Avevo chiesto nel cambio di questo ipotetico paradigma tra A e B .. quale processo (lo chiamiamo sociale/politico?) dovrebbe instaurarsi, quali eventi potrebbero condurre a questo tipo di cambiamento? cosa, in soldoni: una rivoluzione? (non è provocatoria la domanda).



L'esempio "bimbo-free" è reale ed è stato portato APPOSITAMENTE e definito "libertariamente corretto" PROPRIO DA INFETTATO, non da me.

bimbo-free

Quindi hanno risposto alla tua domanda, sei tu e TUTTI gli altri (Yuri escluso) che non l'avete visto nonostante io l'abbia riproposto molte volte.
E anche adesso mica mi sembri tanto chiaro a dire come la pensi SU QUELLO CHE TU STESSO AVEVI CHIESTO, anzi mi sembra proprio che tu voglia depistare su altro (la definizione di stato di Pike).
Per te quella risposta è un ORRORE o no?

Paxtibi
Inviato: 8/5/2012 17:50  Aggiornato: 8/5/2012 17:50
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/4/2005
Da: Atene
Inviati: 8134
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Vediamo di chiudere questa stupida querelle. Il simpatico e intelligente complo scrive:

Nel tuo sistema se la maggioranza delle persone NON VUOLE tassazione zero e città private che succede? Spiegami bene, tu non vuoi andare fino a Colorado Springs (e fai bene perchè NON TROVERESTI ASSOLUTAMENTE quello che pensi) vuoi QUI una situazione del genere. Come si fa senza "crocette"? Sorteggiamo una zona d' Italia e quella diventa "zona privata"? Se sono sorteggiato nella zona privata dove la regola è che non ci sono bambini* i miei figli che fine fanno? Facciamo fagottella come i palestinesi? Io imporrei e tu no?
(Il neretto è mio, ora vedremo perché.)

Nel link proposto leggiamo:

Le leggi che regolano queste comunità sono quindi volontariamente accettate da tutti i residenti.

A questo punto, visto che tutti e una maggioranza sono due cose ben distinte, chiedo al buon complo: sei un deficiente, come ti ho forse affrettatamente definito io, o sei in malafede?

Calvero
Inviato: 8/5/2012 17:53  Aggiornato: 8/5/2012 17:53
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/6/2007
Da: Fleed / Umon
Inviati: 13165
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Citazione:
Quindi hanno risposto alla tua domanda, sei tu e TUTTI gli altri (Yuri escluso) che non l'avete visto nonostante io l'abbia riproposto molte volte.
E anche adesso mica mi sembri tanto chiaro a dire come la pensi SU QUELLO CHE TU STESSO AVEVI CHIESTO, anzi mi sembra proprio che tu voglia depistare su altro (la definizione di stato di Pike).
Per te quella risposta è un ORRORE o no?


Ma quale risposta?

Bada, Complo, che su questi Temi l'ultima cosa che mi passa per la testa è l'orgoglio. Me ne può fregar di meno, in che senso? nel senso che per me la soluzione non passa per queste scuole economiche, né in altre. Il mio appunto, che ribadisco, e che non ho trovato e non trovo atteggiamenti dispotici nelle posizioni di paxtibi, ma mi riferivo alla sua linea di pensiero "politica" .. non a come tratta gli utenti. Per questo non capivo.

Io quel Topic (e non solo io) a un certo punto l'ho abbandonato. Non so di cosa mi stai parlando e mi mancano gli elementi per comprendere adeguatamente su cosa vi state sbranando. Ho aggiunto quello che penso sullo Stato, perché credevo fosse utile a te per farti un idea sulla mia posizione. Se ti va la cancelliamo, non era una svicolata. Se la smetti di essere sul piede di guerra, ci siamo .. altrimenti mi mando a fanculo da solo e ti saluto

Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
complo
Inviato: 8/5/2012 18:04  Aggiornato: 8/5/2012 18:04
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 14/10/2005
Da:
Inviati: 2555
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Fine delle trasmissioni per me.
Se non siete neanche in grado di dire: "Infettato ha dato una risposta alla cazzo" siete, come dice Pax, o scemi o in malafede.

P.S. X Santaruina: ecco perchè la tua isoletta non si popolerà mai.

complo
Inviato: 8/5/2012 18:06  Aggiornato: 8/5/2012 18:11
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 14/10/2005
Da:
Inviati: 2555
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Citazione:
A questo punto, visto che tutti e una maggioranza sono due cose ben distinte, chiedo al buon complo: sei un deficiente, come ti ho forse affrettatamente definito io, o sei in malafede?


Sono solo uno che ha fatto una domanda a cui ancora NON HAI RISPOSTO.


Nel tuo sistema se la maggioranza delle persone NON VUOLE tassazione zero e città private che succede? Spiegami bene, tu non vuoi andare fino a Colorado Springs (e fai bene perchè NON TROVERESTI ASSOLUTAMENTE quello che pensi) vuoi QUI una situazione del genere. Come si fa senza "crocette"? Sorteggiamo una zona d' Italia e quella diventa "zona privata"? Se sono sorteggiato nella zona privata dove la regola è che non ci sono bambini* i miei figli che fine fanno? Facciamo fagottella come i palestinesi? Io imporrei e tu no?


Chi sia lo scemo tra noi due non possiamo dirlo io o te.......


EDIT (mi sono rotto il cazzo ora): e non rispondi perchè l'unico posto dove Le leggi che regolano queste comunità sono quindi volontariamente accettate da TUTTI i residenti, è l'ala del manicomio dove è ricoverata Anna Maria Franzoni.
Quello è l'unico esempio concreto di quella MERDA di link "libertariamente corretto".

ohmygod
Inviato: 8/5/2012 18:16  Aggiornato: 8/5/2012 18:16
Sono certo di non sapere
Iscritto: 16/10/2007
Da:
Inviati: 3652
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Quante stronzate fioriscono alla luce degli orrori della scrittura del proprio pensiero.
Ma chi si scrive si legge? e mi chiedo come possa un soggetto divenire complice e prigioniero di se stesso.

superanima
Inviato: 8/5/2012 18:19  Aggiornato: 8/5/2012 18:19
Ho qualche dubbio
Iscritto: 21/8/2007
Da:
Inviati: 300
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Citazione:
Autore: complo Inviato: 8/5/2012 10:30:12
Negli USA i padri pellegrini, dei PERSEGUITATI, sono arrivati 150 anni dopo la "scoperta".


Perseguitati?
A napoli di loro avrebbero detto "chillo chiagne e fotte"!
(piccolo OT)

Paxtibi
Inviato: 8/5/2012 18:20  Aggiornato: 8/5/2012 18:20
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/4/2005
Da: Atene
Inviati: 8134
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
(mi sono rotto il cazzo ora)

Mi fai paura quando fai così.

e non rispondi perchè l'unico posto dove Le leggi che regolano queste comunità sono quindi volontariamente accettate da TUTTI i residenti, è l'ala del manicomio dove è ricoverata Anna Maria Franzoni.

Nell'articolo è specificato che tutti i residenti di quelle città private hanno accettato le norme che le regolano, risparmiami la tua retorica da quattro soldi.

Nel tuo sistema se la maggioranza delle persone NON VUOLE tassazione zero e città private che succede?

Chi si vuole tenere lo stato se lo tenga, ma non imponga il proprio vizio agli altri. Un esempio di sitema che rispetta i diritti di tutti?

Questo.

Spiderman
Inviato: 8/5/2012 18:23  Aggiornato: 8/5/2012 18:23
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 19/9/2009
Da:
Inviati: 2722
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo

"Ogni giorno racconto la favola mia, la racconto ogni giorno chiunque tu sia, e mi vesto di sogno per darti se vuoi, l'illusione di un bimbo che gioca agli eroi. (Renato Zero)
Santaruina
Inviato: 8/5/2012 18:26  Aggiornato: 8/5/2012 18:26
Sono certo di non sapere
Iscritto: 13/10/2004
Da: Sud Europa
Inviati: 5123
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
P.S. X Santaruina: ecco perchè la tua isoletta non si popolerà mai.

A dire il vero, io personalmente trovo molto interessanti queste discussioni.

C'è una cosa da tenere in considerazione, come avevo scritto anche tempo fa: nell'immaginare queste situazioni, potrebbe anche essere che i timori che si proiettano sugli altri siano in verità riferiti a se stessi.

Sono sempre gli altri quelli che mandano tutto a quel paese, è sempre qualcun altro che inizia ad imporsi, a prevaricare, ad "impedirci di attraversare il suo campo se dobbiamo andare a prendere l'acqua".

"Si scatenerebbero dispute, si andrebbe a rubare alla città più vicina."
Perchè?
"Perchè gli uomini sono fatti così."

Ma quali uomini?

Suppongo che tra chi ha voluto dare la sua opinione, anche tra i più pessimisti, nessuno si ritenga un prevaricatore, nessuno ritiene giusto andare a derubare il vicino che ha più di noi.

E allora, chi compirebbe queste atrocità?

Questa è la prima cosa da chiedersi.

Se, per assurdo, se ne restassero a casa tutti coloro che ritengono che tutto, in un'isola del genere, andrebbe a ramengo, sull'isola andrebbero solo coloro che hanno fiducia nella cooperazione tra gli uomini, ed ecco che le cose funzionerebbero a meraviglia.

La vera domanda è quindi: chi, esattamente, rovinerebbe tutto?
Quale genere di uomo?

-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
Calvero
Inviato: 8/5/2012 18:29  Aggiornato: 8/5/2012 18:29
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/6/2007
Da: Fleed / Umon
Inviati: 13165
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Citazione:
Se non siete neanche in grado di dire: "Infettato ha dato una risposta alla cazzo" siete, come dice Pax, o scemi o in malafede.


Infatti non sono in grado, Complo. Provo col cinese ? ... 没有能力


Citazione:
P.S. X Santaruina: ecco perchè la tua isoletta non si popolerà mai.


Io ci andrei, intanto. Tu no. Perché? (ripeto, non è una provocazione).

Comunque non solo l'isoletta si popolerebbe, ma si avrebbe la possibilità di fare un percorso a ritroso. In poche parole potremmo anche rischiare di evolverci.

Risolti i dubbi che ho espresso all'inizio, credo che comunque si andrebbe verso il meglio. Per due motivi.

1) perché si sarebbe a portata d'uomo e le sovrastrutture morali verrebbero indebolite.

2) io, ad esempio, non credo che la cosiddetta società migliore sia quella priva di conflitti. Ripeto. Noi siamo uomini, non Déi. Noi siamo carne sangue, gioia e sofferenza. La società migliore è quella che si spoglia dei costrutti e delle ambizioni che non ci appartengono. Questo il punto. Non della sofferenza e dei confronti, più e meno aspri che sempre vi saranno. E Dio li benedica .. lì! però.

Intanto condivido sostanzialmente, l'ho già detto ma è utile ribadirlo, l'ipotesi di Santaruina.

Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
complo
Inviato: 8/5/2012 18:37  Aggiornato: 8/5/2012 19:11
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 14/10/2005
Da:
Inviati: 2555
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Citazione:
Se, per assurdo, se ne restassero a casa tutti coloro che ritengono che tutto, in un'isola del genere, andrebbe a ramengo, sull'isola andrebbero solo coloro che hanno fiducia nella cooperazione tra gli uomini, ed ecco che le cose funzionerebbero a meraviglia.


No, ASSOLUTAMENTE no.
Pax e Calvero hanno fiducia nella cooperazione tra gli uomini, ma in una discussione non riescono neanche a dire "Infettato ha detto una cazzata" solo perchè ritengono Infettato uno "dei loro" nell'isola.
Figurarsi come andrebbero a meraviglia le cose tra di loro su questioni concrete.....


P.S se poi credi che la risposta di Infettato non sia esattamente l'orrore da cui si vorrebbe rifuggire (IMPORRE AD ALTRI IL PROPRIO VOLERE) , sono io quello "sbagliato". Ben lieto allora di rimanere sulla terraferma, ma proprio LIETISSIMO.

PikeBishop
Inviato: 8/5/2012 18:47  Aggiornato: 8/5/2012 18:47
Sono certo di non sapere
Iscritto: 1/11/2005
Da: Tavistock Square, Camden, London WC1H, UK
Inviati: 6263
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Sull'isola ci dovrebbero andare tutti quelli che vogliono lo Stato, la Democrazia Rappresentativa, le Tasse, i Servizi, e la gerarchia. Sarebbe un po' affollata, presumo, ma visto che loro sono costretti a comportarsi bene ed a contribuire al benessere generale e dei loro controllori (soprattutto a quello dei loro controllori, che sono per loro cosi' indispensabili) non avrebbero difficolta' nel cavarsela forti di una organizzazione sociale superiore.

Dovrebbero lasciare il resto del Pianeta agli altri, quelli che poverini hanno bisogno di spazio perche' non si vogliono sottomettere.

Come fare tutti felici.

Il Portico Dipinto Network Nanopublishing
E' dall'uso (mancato) del Congiuntivo, che li riconoscerete.
Calvero
Inviato: 8/5/2012 18:50  Aggiornato: 8/5/2012 18:50
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/6/2007
Da: Fleed / Umon
Inviati: 13165
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Citazione:
La vera domanda è quindi: chi, esattamente, rovinerebbe tutto?
Quale genere di uomo?


Colui privo di umiltà (ma qui il termine lo uso a livello mooolto profondo). Colui che aspira alle mete senza passare dal via.

Cioè colui che vuole il Bene. Colui che pretende il bene. Colui che prende la Vita come fosse cosa seria.

Ma - presa coscienza che la vita non è una cosa seria, allora il sentimento del gioco trascenderebbe a tal punto da rendere l'uomo cosa nuova e, solo a quel punto, potrebbe uscire dalle caverne.

Ma allora uno dice, cazzo! quale morale dovrebbe guidarmi? Nessuna. Bensì, l'amore.

Lo scopo della Vita è di amarsi nella propria unicità. Migliorarsi in essa, essere orgogliosi di questa volontà. Non fare uscire mai Dio dalla propria intimità e non rompere il cazzo con le Leggi. Difficile eh?

Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
complo
Inviato: 8/5/2012 18:53  Aggiornato: 8/5/2012 18:53
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 14/10/2005
Da:
Inviati: 2555
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Citazione:
Sull'isola ci dovrebbero andare tutti quelli che vogliono lo Stato, la Democrazia Rappresentativa, le Tasse, i Servizi, e la gerarchia.


Ma ovviamente non ci vanno. Quindi? Domiciliazione coatta?

Gira e rigira siamo sempre lì:

- o si propone cose manifestamente assurde e CONTRARIE alla realtà (chi vuole lo stato sente il bisogno di un' isola? No è esattamente il contrario, si legga questo 3d)

- o si scherza (ma si scherza?) su imposizioni IMMENSAMENTE maggiori di quelle che di denuncia (e portiamoli tutti su un 'isola quelli che vogliono lo stato! )

Calvero
Inviato: 8/5/2012 18:54  Aggiornato: 8/5/2012 18:54
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/6/2007
Da: Fleed / Umon
Inviati: 13165
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Citazione:
Sull'isola ci dovrebbero andare tutti quelli che ...


.. bada che sarebbe questa l'isola, Pike. Lì, quell'isola, è solo un transfert per prendere atto della differenza. Cioè di quello che qui non va. Se poi esistesse, beh .. allora, mandiamoci quelli che dici tu, ma bada che starebbero veramente strettini e finirebbero in acqua...

.. sai sì, che sarebbe un epurazione?

Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
complo
Inviato: 8/5/2012 18:58  Aggiornato: 8/5/2012 19:00
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 14/10/2005
Da:
Inviati: 2555
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Citazione:
Migliorarsi in essa, essere orgogliosi di questa volontà. Non fare uscire mai Dio dalla propria intimità e non rompere il cazzo con le Leggi.


Sicuro, sicuro che non ci sono leggi per i tuoi compagni di avventura?
Mi spieghi questa frase di Paxtibi?

"Le LEGGI che regolano queste comunità sono quindi volontariamente accettate da tutti i residenti."


Hai letto solo la parte in cui mi dava del deficiente per l'ennesima volta eh?

P.S. X Santa: va bene anche questo di esempio per capire cosa succederebbe nell' isola tra coloro che CREDONO di avere la stessa visione del mondo?

Calvero
Inviato: 8/5/2012 19:00  Aggiornato: 8/5/2012 19:00
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/6/2007
Da: Fleed / Umon
Inviati: 13165
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Citazione:
Pax e Calvero hanno fiducia nella cooperazione tra gli uomini ...


.. sai sì, che all'Uomo Ragno (non l'amico di LC) gli avevano detto che da un grande potere derivano grandi responsabilità?

... quindi se il tuo potere di non capire un cazzo è pari alla responsabilità di distorcere il pensiero altrui, allora come farà Complo_ragno a mettere i bastoni tra le ruote a chi fuole tistruccere ti monto intero?

.. tra gli uomini sì, tra i figli della propaganda no.

Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Calvero
Inviato: 8/5/2012 19:02  Aggiornato: 8/5/2012 19:02
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/6/2007
Da: Fleed / Umon
Inviati: 13165
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Citazione:

Sicuro, sicuro che non ci sono leggi per i tuoi compagni di avventura?
Mi spieghi questa frase di Paxtibi?



Paxtibi, una cortesia: glielo spieghi tu che io e te NON siamo la stessa cosa ?

Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
complo
Inviato: 8/5/2012 19:06  Aggiornato: 8/5/2012 19:07
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 14/10/2005
Da:
Inviati: 2555
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Citazione:
Paxtibi, una cortesia: glielo spieghi tu che io e te NON siamo la stessa cosa ?


Io lo so benissimo che non siete la stessa cosa, è proprio quello che stò dicendo......

DrHouse
Inviato: 8/5/2012 19:14  Aggiornato: 8/5/2012 19:14
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 30/11/2007
Da:
Inviati: 2394
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Santaruina,
la mia risposta è che nella tua isola si potrà vivere in pace e in armonia (sempre relativamente, chiaro, perché la perfezione non è di questo mondo e i conflitti vanno sempre messi in conto, in qualche misura) quando i suoi abitanti, chiunque essi siano, impareranno che la proprietà, più precisamente il possesso delle cose, non è peccato, ma non deve essere neppure l'unico scopo nella vita. Il vero scopo della vita deve essere quello di cooperare, di condividere (conoscenze, beni, servizi ecc.), scambiare (di nuovo: beni, conoscenze ecc.). E perché? Perché la cooperazione è storicamente la forma più efficiente, più razionale, più evoluta, più proficua e meno conflittuale di progresso. Chi ha qualcosa da dare, dà e non si preoccupa se alla fine ha dato più degli altri e ricevuto meno degli altri. Anzi, sull'isola si venera chi offre i frutti del proprio talento all'intera comunità. Ovviamente si possono studiare mille forme per premiare i talenti, ad esempio offrendo loro più beni materiali oppure affidando loro incarichi di maggiore responsabilità. I quali incarichi saranno, in questo caso, conquistati sul campo. Ma la vera ricompensa e gratificazione sarà il rispetto della comunità, perché niente sull'isola è considerato più nobile che condividere ciò che si ha. Cooperare è considerato già di per sé progresso.

E la proprietà? Non viene necessariamente abolita. Semplicemente viene superata. Superata nel senso che perde il suo status di valore e obiettivo ultimo nella vita degli individui in favore di un qualcosa che si ritiene sia più utile sia per il singolo che per la collettività.

Un mondo impossibile? Un'utopia? Assolutamente no. Esistono già molteplici esempi di come la cooperazione, a qualsiasi livello, sia capace di produrre risultati nettamente superiori all'individualismo, con benefici enormi sia per il singolo che per la collettività. Basta provarci, ma, soprattutto, volerci provare.

Ma non è un ideale po' troppo cristiano? Anche. La cooperazione è un concetto laico, che però è perfettamente integrabile anche in campo religioso.

Sta di fatto che la cooperazione è vincente, l'individualismo porta fatalmente al conflitto.

E dopo 10 anni, siamo a discutere se il Volo 77 è arrivato proprio lungo questa linea, o piuttosto è arrivato due metri più a sinistra, o due metri più a destra? (Perle complottiste)
Aironeblu
Inviato: 8/5/2012 19:20  Aggiornato: 8/5/2012 19:20
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 12/1/2012
Da: Ha Noi
Inviati: 1947
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Al di là delle considerazioni contingenti il quesito dell'isola mi sembra una bellissima astrazione sulle dinamiche della GENERAZIONE DI UNA SOCIETÀ. Ed è molto interessante il fatto che nell'ipotetico esempio tale generazione sia SPONTANEA e non guidata da poteri precostituiti che ne indirizzino gli sviluppi, cosa oggi impensabile: COME SI SVILUPPEREBBE UNA SOCIETÀ SECONDO LA NATURA UMANA? Come emerge da molti commenti, si creerebbero piccole comunità spontanee tra simili, che entrerebbero in rapporto (non solo in conflitto) con le altre comunità. Emergerebbero delle figure di LEADER all'interno delle singole comunità, e delle REGOLE DI CONVIVENZA per appianare le divergenze; si creerebbero inoltre forme di COOPERAZIONE e divisione dei ruoli per migliorare le condizioni di vita. E si creerebbero simili dinamiche a livello inter - comunitario. Insomma, sarebbe uno sviluppo molto simile a quello che si è verificato nel nostro mondo reale, ma, almeno in partenza, senza la CORRUZIONE ESERCITATA DAL MECCANISMO DI ACCUMULO DEL POTERE. Un altro elemento determinante credo sia la DIMENSIONE DELLA POPOLAZIONE: se i 10 milioni di persone vivono frammentati in numerose piccole comunità di poche migliaia di abitanti, i meccanismi di convivenza sociale possono essere senz'altro più diretti e trasparenti, mentre in una grande agglomerazione la coesione sociale diventa molto più complicata. Insomma, noi umani siamo animali naturalmente sociali, È IL POTERE CHE CI CORROMPE.

Pyter
Inviato: 8/5/2012 19:54  Aggiornato: 8/5/2012 20:13
Sono certo di non sapere
Iscritto: 15/9/2006
Da: Sidonia Novordo
Inviati: 6250
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Va bene, Santaruina, adesso però coraggio, il gioco è durato troppo: diciamola la verità.

L'isola non è di tutti;

appartiene a Bernanke. Era un'isola piccolissima ma la prima volta che c'è arrivato con il suo Yacht s'è formata una bolla immobiliare galattica.
Cosa strana visto che c'era solo un faro.

Quando s'è accorto che in Europa c'erano ancora persone che non erano disposte a lavorare gratis, s'è inventato la storia che non appartiene a nessuno e, quindi, che appartiene a tutti.

Così adesso con un chicco di mais ha preso due polli.

Ha gente che gli lavora la terra e ha svuotato l'europa di un peso inutile.


EDIT

Rettifica:

No, l'isola non è di Bernanke, l'ho letto adesso sul Sole24, l'ha comprata Gaio Marius Proculo, tecnico liberto improvvisamente arricchito, nipote del più famoso Gaio Giulio Proculo, quello che ha messo all'asta i suoi beni superflui per mancato pagamento Imu.

"Nessuno ha il diritto di fare quel che desidera, ma tutto è organizzato per il meglio." (Antico decreto reale tolemaico)
Pyter
Inviato: 8/5/2012 20:15  Aggiornato: 8/5/2012 20:15
Sono certo di non sapere
Iscritto: 15/9/2006
Da: Sidonia Novordo
Inviati: 6250
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Ma ammettiamo che non sia così, per amore di discussione.


Vorrei però passare un attimo dalla teoria alla pratica, e fare l'avvocato del diavolo e per una volta mettermi dalla parte giusta.

Mettiamo caso che l'isola si popoli: un bel giorno due o tre contadini si accorgono che nel cielo passano dieci aerei rilasciando scie chimiche: mi chiedo come potrebbero reagire in una situazione siffatta, considerando che:

a) Non c'è il Cicap, i quali aderenti, proprio per definizione, non verrebbero mai in un'isola che non c'è, tranne eventualmente per motivi di studio (cioè per dimostrare che non c'è).

b) Non si possono fare interpellanze parlamentari, e quindi sapere la verità.

c) La teoria austriaca non lo spiega.

d) Infettatto o chi per lui non ha risposto alla domanda di Complo.

"Nessuno ha il diritto di fare quel che desidera, ma tutto è organizzato per il meglio." (Antico decreto reale tolemaico)
nessuno
Inviato: 8/5/2012 21:16  Aggiornato: 8/5/2012 21:16
Mi sento vacillare
Iscritto: 30/7/2005
Da: Albino (BG) - Bassa Valle Seriana
Inviati: 501
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
La mia risposta è che non ne ho la più pallida idea di cosa succederà.

Però, dato che sono curioso, se emerge un'isola fatemi un fischio....

Buona vita

"Quieremos organizar lo entusiasmo, no la obediencia" - Buenaventura Durruti
vuotorosso
Inviato: 8/5/2012 21:26  Aggiornato: 8/5/2012 21:26
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 7/5/2011
Da:
Inviati: 2464
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Alla fine, considerando come si comporta un insieme di persone in un luogo virtuale, che "eticamente" sono tutte dalla stessa parte ma che, prendi un argomento, e si scannano a sangue per settimane, beh ... direi che anche sull' isola andrà tutto a puttane. E' nella nostra natura, quella di cui parlava Calvero probabilmente. Credo che tristemente l'epilogo sia quello, senza appello, senza scampo. Pazienza.

Paxtibi
Inviato: 8/5/2012 21:46  Aggiornato: 8/5/2012 21:47
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/4/2005
Da: Atene
Inviati: 8134
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Alla fine, considerando come si comporta un insieme di persone in un luogo virtuale, che "eticamente" sono tutte dalla stessa parte ma che, prendi un argomento, e si scannano a sangue per settimane, beh ... direi che anche sull' isola andrà tutto a puttane.

Tu confondi la metafora con la realtà, fratello.

henry30
Inviato: 8/5/2012 22:49  Aggiornato: 8/5/2012 22:49
Ho qualche dubbio
Iscritto: 8/5/2012
Da:
Inviati: 71
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
ciao
faccio un po' di confusione leggendo i commenti, voglio dire, la questione dell 'isola' e' puramente fiction, quindi, invece di inquinarla con il solito carico da mille (le scie chimiche, le corporations, le banche, toto cutugno e moriranno tutti in 23ore). non si potrebbe dunque immaginare un luogo/una comunita' di persone dove si debba partire da zero? dove persone e dinamiche non sono viziate da imposizioni sociali, poiche' la societa' e' qui ed or da costruire, dove si soddisfano i bisogni (mangiare, procurarsi un riparo) e si crea armonia. troppo allegro eh?

Infettato
Inviato: 8/5/2012 23:47  Aggiornato: 8/5/2012 23:47
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 23/11/2006
Da: Roma
Inviati: 1499
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Citazione:
Infettatto o chi per lui non ha risposto alla domanda di Complo.


Mi pare di aver risposto di la, una cosa è certa, visto la reiterate affermazioni non è stata "capita"....

Complo, in due parole provo a rispiegartelo, scordati che esistono realtà simili, stavo scherzando.

Sintetizzando, ti do pienamente ragione, naturalmente la ragione di cui parlo è confinita esclusivamente nella tua testa.....
Ma basta ripetere 1000 volte la stessa cosa alla fine sembra pure vera....

@Santa questo articolo ma sopratutto i commenti dell'epoca mi fecero macinare la testa veramente tanto, mi ricordo che volevo scrivere di tutto di più che alla fine non scrissi un bel nulla.....ora sono andato subito ai commenti, e l'unica cosa che scrivo non ha nulla a che vedere con l'articolo fantastico!

Infettato dal morbo di Ashcroft
---------------------------------------------
Quando ci immergiamo totalmente negli affari quotidiani, noi smettiamo di fare distinzioni fondamentali, o di porci le domande veramente basilari. Rothbard
Cassandra
Inviato: 8/5/2012 23:54  Aggiornato: 8/5/2012 23:54
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 10/5/2006
Da:
Inviati: 1551
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Escludendo militari e altro del genere (mi pare sia questa la premessa), non credo che ci finirebbe chissà quanta gente.
Diventerebbe il rifiugio di hippy e alternativi e gente che cerca "il ritorno alla natura", comuni in stile anni '60, into the wild e poco altro. Forse crocieristi a fare il bagno.

Mi spiegate chi, nel XXI secolo, sarebbe attratto da una terra "fertile"??
Non gliene frega una mazza a nessuno. Vogliono andare dove c'è già ricchezza, benessere e comodità.
Neanche i delinquenti ci andrebbero, non c'è niente di valore di cui appropriarsi.

Magari dopo 20 anni, ammesso che gli hippies abbiano messo su una qualche forma civile, arriverebbe l'assetato di potere con gli scagnozzi che vuole farsi re.

Insomma, se non mi credete guardate come campano alle Azzorre. Quattro gatti che allevano mucche.


"Il buon senso c'era; ma se ne stava nascosto,
per paura del senso comune" (Alessandro Manzoni)
hrabal
Inviato: 9/5/2012 0:00  Aggiornato: 9/5/2012 0:00
Ho qualche dubbio
Iscritto: 17/5/2011
Da: dublino
Inviati: 176
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Santaruina:

Citazione:
La vera domanda è quindi: chi, esattamente, rovinerebbe tutto? Quale genere di uomo?


In piccolo abbiamo avuto, in un passato non troppo lontano, alcuni esempi di isole "vergini" occupate da uomini per la prima volta.

Uno dei piu' rilevanti, dal nostro punto di vista, ovvero di gente figlia della modernita', e' il caso dell'ammutinamento del Bounty.

credo che fosse nel corso del XVIII secolo che in una nave inglese che doveva trasportare l'albero del pane dalle indie orientali a quelle occidentali, la ciurma si ammutina per inseguire la chiemera di una vita in un paradiso tropicale.

Gli ammutinati, che non uccidono il capitano, il famigerato blight, ma lo lasciano con alcuni dei marinai a lui fedeli su una scialuppa nel mezzo dell'oceano pacifico, fanno rotta su tahiti. Si dopo un certo tempo (scusate ma non ricordo quanto lungo) alcuni stanchi di quella vita, comunque condivisa con gli aborigeni, o forse timorosi di essere braccati dall'esercito decidono di riprendere il mare verdo l'ignoto pacifico orientale, portandosi dietro comunque un nutrito numero di giovani Tahitiane.

Alla fine del loro viaggio, non ricordo ora se naufragarono o deliberatamente si stabilirono in un'isola disabitata sperduta nell'oceano, Pitcarin.

La faccio breve, dopo i primi sforzi comuni per instaurare una vita "civile" sull'isola i mariani inglesi cominciarono a lituigare tra loro, dopo alcuni anni di faide uno solo degli originari ammutinati sopravvisse.

Comunque non era solo, c'erano sull'isola ancora le donne tahitiane e la loro variegata prole nata dalle relazioni con gli inglesi.

A quel punto l'ultimo degli ammutinati che fa?

Tiorna alla bibbia, il libro, l'unico libro forse che aveva portato sull'isola we riproduce in piccolo una piccola comunita' pentecostale del tipo che probabilmente aveva lasciato in qualche paese della scozia.

Un secolo dopo circa, altri inglesi approdarono a Pitcarin, e la trovarono con loro grande sorpresa popolata da indigeni che parlavano un perfetto inglese e che seguivano i precetti della bibbia.


La Morale secondo me:
La forza di una civilta' e' la sua estrema interiorizzazione, anche chi ne cerca la fuga alla fine ne rimane inesorabilmente vittima.


altri esempi, possono essere Rapa Nui, altra isoloa sperduta nel nulla, dove le lotte tra clan rivali hanno portato alal distruzione dell'intero ecosistema, non c'era piu' un albero sull'isola... o il bel film di Huston, L'uomo dei 7 capestri, sul selavvaggio west al di la' il fiume pecos, oltre le porte della civilta'. Un film bellissimo ma alla fine la "civilta'" avra' la meglio anche sulla coriacea tempra dell'anarchico giudice roy bean.

Detto questo credo, per rispondere al quesito iniziale, che gli uomini che rovineranno tutto siamo noi, ma siccome credo nella liberta' individuale, e nella possibilita' di una scelta nel profondo, come la intendeva shopenhauer nel suo saggio sula liberta' (scritto per confutare "il libero arbitrio" di sant'agostino, ne quale negava questa liberta' ma con una mirabile e affascinantye contraddizione alla fine la proclamava su un piano diverso, che forse ha a che fare con l'idea che ha Clavero della "natura umana"), non smettero' di cercare quest'isola. E se per uno strambo miraloco apparisse, ci andrei... si puo' fallire certo, ma provare vale tanto, tantissimo... quasi piu' che riuscire...

PikeBishop
Inviato: 9/5/2012 0:12  Aggiornato: 9/5/2012 0:12
Sono certo di non sapere
Iscritto: 1/11/2005
Da: Tavistock Square, Camden, London WC1H, UK
Inviati: 6263
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Citazione:
Diventerebbe il rifiugio di hippy e alternativi e gente che cerca "il ritorno alla natura", comuni in stile anni '60, into the wild e poco altro. Forse crocieristi a fare il bagno.

Mi hai convinto, sto facendo le valigie.

Citazione:
Quattro gatti che allevano mucche.

Che fessi, eh?

Santa, com'e' il clima, devo portare il maglione?

Il Portico Dipinto Network Nanopublishing
E' dall'uso (mancato) del Congiuntivo, che li riconoscerete.
Calvero
Inviato: 9/5/2012 0:27  Aggiornato: 9/5/2012 0:27
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/6/2007
Da: Fleed / Umon
Inviati: 13165
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
________________________
__________________

Insomma su quest'isola sono in pochi che mi farebbero compagnia.

Comunque, con tutta la pace interiore che mi pervade e l'amore per la libertà, avviso che se trovassi qualche bimbominkia o un qualche artificio pseudo artistico andicappato/deficiente stile Pausini o Ligabue ...

.. gli faccio fare la fine di William Wallace, li squarto e infilzo le parti su dei pali messi ai quattro punti cardinali dell'isola. Come monito. Mica per altro.

Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
henry30
Inviato: 9/5/2012 0:48  Aggiornato: 9/5/2012 0:48
Ho qualche dubbio
Iscritto: 8/5/2012
Da:
Inviati: 71
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Escludendo militari e altro del genere (mi pare sia questa la premessa), non credo che ci finirebbe chissà quanta gente.
Diventerebbe il rifiugio di hippy e alternativi e gente che cerca "il ritorno alla natura", comuni in stile anni '60, into the wild e poco altro. Forse crocieristi a fare il bagno.

anche meglio, ovvero, esistono piccole comunita', come gli Elfi, per esempio oppure una micro comunita' insediata nell'entroterra ligure, della quale posso parlare per diretta esperienza ( era intrecciata fortemente con un altra 'occupazione' urbana e appoggiata diverse altre individualita', locali e non ) per il fatto che ero parte dell'occupazione urbana. periodicamente e volontariamente, si andava su dagli altri, perche' te la sentivi di salire su e dare una mano. e di stare in montagna e in buona compagnia ma non solo, alla fine si contribuiva ad un progetto concreto di vita 'alternativa', aiutando agli orti, a spaccare la legna, a prendere le uova dalle galline, il latte dalla capra e anche a tutte le migliorie tecnologiche in chiave 'primitive' in riscaldamento, edilizia e progettazione (mica cad). questa sarebbe per me l'isola ideale.
vorrei sottolineare il fatto che te la sentivi di vivere in un certo modo. l'isola e' presumibilmente ostile di natura e ci vuole tanta coesione ed affinita' con le persone con cui vivi se vuoi sviluppare un certo grado di vivibilita'. io ad esempio sulla mia isola non ci voglio gli sbirri, e di sicura non ci voglio una chiesa o una moschea (o il tempio di antani se per questo) e neppure una 'galera' o un 'tribunale'. si, bisogna avere molta affinita'.

NeWorld
Inviato: 9/5/2012 1:02  Aggiornato: 9/5/2012 1:02
Mi sento vacillare
Iscritto: 25/1/2011
Da: Around the World
Inviati: 629
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Sono d'accordo con i commenti di chi dice che sulla fantomatica isola le cose non andrebbero poi così diversamente di come sono nel resto del pianeta.

1) chi governerebbe? che ci sia un gruppo di rappresentanti o un governo più ampio,il problema non cambia...potrebbero garantire giustizia,equità,salute,benessere,ecc.. per tutti? Le capacità e le inclinazioni di chi governa sarebbero nè più nè meno quello dell'uomo comune,con tutti i suoi limiti,pertanto il risultato non cambia.

2) come sarebbe la popolazione? Anche qui nè più,ne meno delle popolazioni di tutto il pianeta con gli stessi pregi e difetti e inclinazioni degli altri.

Ma c'è un fattore che ritengo fondamentale:

Santaruina:

E allora, chi compirebbe queste atrocità? Questa è la prima cosa da chiedersi. Se, per assurdo, se ne restassero a casa tutti coloro che ritengono che tutto, in un'isola del genere, andrebbe a ramengo, sull'isola andrebbero solo coloro che hanno fiducia nella cooperazione tra gli uomini, ed ecco che le cose funzionerebbero a meraviglia. La vera domanda è quindi: chi, esattamente, rovinerebbe tutto? Quale genere di uomo?


Santaruina,mi meraviglio di te (che hai una certa conoscenza in campo spirituale) Non stai mettendo in conto un fattore fondamentale:

L'influenza di creature spirituali malvage sugli esseri umani,che ne determinano le azioni più empie. Tale influenza non ha un limite geografico e presto anche quest'isola ne sarebbe investita determinando le stesse condizioni che ci sono ovunque.

Inoltre l'incapacità umana a governarsi e a risolvere questioni spinose farebbe il resto.

Finchè gli esseri umani non capiranno che hanno bisogno di una guida superiore non avranno nè un governo all'altezza,nè tantomento una società umana giusta.

Migliaia di anni di storia e molteplici tipi di governo sperimentati,ne sono una prova inconfutabile.

"perché abbiamo un combattimento non contro sangue e carne, ma contro i governi, contro le autorità, contro i governanti mondiali di queste tenebre, contro le malvage forze spirituali che sono nei luoghi celesti"
Redazione
Inviato: 9/5/2012 1:06  Aggiornato: 9/5/2012 1:16
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Soltanto a prima vista l'ipotesi di Santaruina può sembrare una "fantasia" campata in aria, buttata lì così tanto per giocare. In realtà, ciò che Santaruina ipotizza è effettivamente accaduto nella storia recente dell'umanità.

Già Santaruina ci aveva dato un ottimo suggerimento, dicendo: "Qualcuno potrebbe vedere delle analogie con la storia degli Stati Uniti d’America e della costruzione di una nazione da parte di coloni che abbandonavano tutto per fondare un nuovo mondo lontano dalle loro terre natie."

Ma, giustamente, Santaruina aveva anche aggiunto: "Ma in quel caso i coloni rispondevano comunque a dei poteri statali, e colonizzavano le nuove terre nel nome dei loro governanti oltreoceano."

Fu soltanto quando gli immigranti si resero conto di essere diventati dei semplici colonizzatori al servizio del re d'Inghilterra che scattò in loro il desiderio di creare davvero una nazione ex-novo, con regole nuove da stabilire con l'accordo di tutti.

Dal momento in cui i coloni americani fecero la rivoluzione e mandarono al diavolo gli inglesi, si può stabilire un valido parallelo storico con la situazione ipotizzata da Santaruina. Abbiamo infatti diversi gruppi di immigranti, e un' "isola" vera e propria (il territorio americano), in quanto tagliato fuori dal resto del mondo, sul quale nessuna altra nazione poteva influire.

A quel punto è successo che i cittadini hanno cercato di stabilire prima di tutto delle sane regole del gioco, scrivendo la nuova Costituzione. Non a caso i vari Jefferson, Adams Franklin ecc. vennero definiti i "Padri Fondatori".

La costituzione americana è forse la più bella, la più nobile e la più lodevole costituzione che esista al mondo, per il semplice fatto che è interamente basata sul principio di difendere il cittadino da futuri tentativi di intromissione dei poteri statali nella sua vita privata.

Quando un Thomas Jefferson scriveva "Le istituzioni bancarie sono più pericolose per la nostra libertà degli eserciti. Se il popolo americano permetterà un giorno alle banche di controllare l'emissione della loro valuta, prima o poi queste lo depriveranno di tutto ciò che possiede, finchè un giorno i loro figli si ritroveranno senza nemmeno una casa nel continente che i loro progenitori hanno conquistato", sapeva bene di cose stesse parlando, già 200 anni fa.

Eppure ciò che è accaduto è sotto gli occhi di tutti: grazie alla pigrizia e alla passività dei cittadini, i principi sanciti dalla Costituzione americana sono stati lentamente erosi, messi da parte, ignorati e calpestati, finchè siamo giunti - è solo l'esempio più recente - all'annullamento dell'Habeas Corpus, uno dei principi fondamentali di qualunque sistema giudiziario degno di quel nome, senza che nessuno dicesse nulla.

Quindi: serve a poco stabilire dei principi nobili e altisonanti se poi il cittadino non si preoccupa di difenderli giorno per giorno, mese per mese, anno per anno.

Nel caso dell'isola di Santaruina, i nostri "immigranti" potrebbero sedersi attorno ad un fuoco e stabilire i principi più nobili e più ammirevoli mai enunciati su questa terra, ma se poi ciascuno di loro non si impegnerà a difenderli costantemente, applicandoli prima di tutto egli stesso nella vita quotidiana, la parte negativa dell'uomo, fatta di egoismo e di prevaricazione, finirà sempre per prevalere.

Per rispondere, in sintesi, al quesito di Santaruina, io direi: il futuro dell'isola non dipenderà tanto dalle regole che verranno stabilite, ma dall'impegno e dal senso di responsabilità di ciascuno nel rispettarle e nel farle rispettare.

Calvero
Inviato: 9/5/2012 1:20  Aggiornato: 9/5/2012 1:20
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/6/2007
Da: Fleed / Umon
Inviati: 13165
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
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Comunque, stando sempre alle premesse di Santaruina, i pionieri avrebbero di che divertirsi su due sentimenti contrastanti. Da una parte l'entusiasmo e dall'altra un defaticamento psicologico (anche se lo si potrebbe usare solo per quello fisico il termine; prendo una licenza). Le energie andrebbero re-indirizzate e l'animo affronterebbe con inaudite prospettive il bene e il male. Che figata. Si crescerebbe.

Ed è per questo che giungerà come naturale e necessaria quell'esigenza di accorparsi secondo peculiarità e passioni, poiché gli individui, lì, per forza maggiore, saranno pragmatici secondo natura che, tradotto nel linguaggio del vecchio mondo, significherebbe ===> anti-politici. Si potranno saggiare per la prima volta le potenzialità della natura umana in regresso (quindi in evoluzione) che vedranno entrare in un rapporto esponenzialmente simbiotico l'anima con la Terra, l'interazione col prossimo intessuta dalla comune necessità di crescere e non di delegarlo alle morali di Stato ...

... il termine confronto verrà messo a misura e bilanciato dai necessari rapporti collaborativi. Il sentimento della colpa si trasformerà in responsabilità; si avvierà automaticamente per essere smaltita [la colpa], così come col sudore smaltiamo ciò che il corpo deve espellere. Ma questa volta sarà lo spirito a volersi decontaminare.

Il problema dell'invidia e del "ce l'ho più grosso io" non credo si manifesterebbe tanto facilmente. Se no per problemi veri. Non potranno certo mancare i prepotenti. E non credo neanche che si vorrà farsi la guerra. Il pericolo, ripeto, sarebbe, secondo me, insito in quella paura di non voler cadere negli stessi errori del vecchio mondo .. e ciò è pericoloso. Perché diverrebbe un virus, un dogma. Per capirsi: è come quando i genitori adottano una morale distorta mossa dalle buone intenzioni, per cui non vogliono che ai figli non manchi quello che è mancato a loro (vecchia storia) e, puntualmente, li rovinano.

Concettualmente questo sarebbe il medesimo pericolo sull'isola anche se in tempi più dilatati e anche se si formulerebbe in maniera inversa. Si potrebbero creare delle morali elitarie/puriste e dogmatiche creando "spauracchi e mostri" del tempo che fu - che, per i nativi che verranno, diverrebbero astrazioni ricche di fascino e magnetismo e oplaplà .......... PATATRAK ! ... vorranno cercare il "Vaso di Pandora" e lo apriranno.

.. da qui quel discorso che feci sopra, che bisognerebbe mentire alle generazioni a venire, oppure sperare in una miracolosa ottimistica saggezza.

Come si dice in MAGNOLIA: - tu puoi chiudere con il passato, ma è il passato che non chiude con te -. Questa in sostanza l'equazione da risolvere.

Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Calvero
Inviato: 9/5/2012 1:22  Aggiornato: 9/5/2012 1:23
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/6/2007
Da: Fleed / Umon
Inviati: 13165
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Citazione:

L'influenza di creature spirituali malvage sugli esseri umani,che ne determinano le azioni più empie. Tale influenza non ha un limite geografico e presto anche quest'isola ne sarebbe investita determinando le stesse condizioni che ci sono ovunque.

Inoltre l'incapacità umana a governarsi e a risolvere questioni spinose farebbe il resto.


Signore e Signori:- la malattia. Un applauso.

Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Santaruina
Inviato: 9/5/2012 1:28  Aggiornato: 9/5/2012 1:28
Sono certo di non sapere
Iscritto: 13/10/2004
Da: Sud Europa
Inviati: 5123
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Dr House

Esistono già molteplici esempi di come la cooperazione, a qualsiasi livello, sia capace di produrre risultati nettamente superiori all'individualismo, con benefici enormi sia per il singolo che per la collettività. Basta provarci, ma, soprattutto, volerci provare.

Questo penso sia vero.
Dal mio punto di vista, non è nemmeno così scontato che individualismo e cooperazione siano in contrasto.
Anche un 'individualista' in senso stretto deve convenire che gli è più convenevole cooperare con gli altri.

In senso più lato, una certa dimensione 'individualista' è presente in ognuno di noi, come è naturale che sia.

_________________


Pyter

L'isola non è di tutti;

appartiene a Bernanke.


Il piano di Bernanke era quello di conquistare l'isola con un attacco di banconote lanciate da uno stormo di elicotteri..

_________________


hrabal

l'esempio di Pitcatin è interessante, ma era pur sempre una comunità piccola, in un'isola ridotta.
La nostra isola invece è relativamente grande, e ci sarebbe spazio per tantissime comunità, anche distanti tra loro..

-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
Santaruina
Inviato: 9/5/2012 1:37  Aggiornato: 9/5/2012 1:37
Sono certo di non sapere
Iscritto: 13/10/2004
Da: Sud Europa
Inviati: 5123
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Pike

Santa, com'e' il clima, devo portare il maglione?

visto che siamo in ambito di fantasia, diciamo che vi è un clima mediterraneo, non tropicale, altrimenti va a finire che si passa tutto il tempo in spiaggia e alla fine non si combina gran chè

___________________


calvero

Insomma su quest'isola sono in pochi che mi farebbero compagnia.

secondo me alla fine si radunerebbe parecchia gente interessante.
Qualsiasi corso dovessero prendere gli eventi, di sicuro non ci si annoierebbe..

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NeWorld

L'influenza di creature spirituali malvage sugli esseri umani,che ne determinano le azioni più empie. Tale influenza non ha un limite geografico e presto anche quest'isola ne sarebbe investita determinando le stesse condizioni che ci sono ovunque.

Per chi come me condivide un certo punto di vista sulle questioni spirituali, questo è un valido appunto.
Penso però che nell'ambito della discussione, si aggiungerebbe ulteriore complessità se si introducessero anche questi temi..

-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
Calvero
Inviato: 9/5/2012 1:42  Aggiornato: 9/5/2012 1:42
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/6/2007
Da: Fleed / Umon
Inviati: 13165
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Citazione:
Dal mio punto di vista, non è nemmeno così scontato che individualismo e cooperazione siano in contrasto.
Anche un 'individualista' in senso stretto deve convenire che gli è più convenevole cooperare con gli altri.

In senso più lato, una certa dimensione 'individualista' è presente in ognuno di noi, come è naturale che sia.


.. e qui ci scappa un Q U O T O N E ....

Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Santaruina
Inviato: 9/5/2012 1:46  Aggiornato: 9/5/2012 1:46
Sono certo di non sapere
Iscritto: 13/10/2004
Da: Sud Europa
Inviati: 5123
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Come ricordava Massimo lo studio della storia degli Stati Uniti è importantissimo per comprendere certi meccanismi della natura umana, degli uomini quando creano delle 'nuove società'.

Nel caso degli Stati Uniti, penso che vi siano due caratteri fondanti, legati ovviamente all'epoca in cui la colonizzazione avvenne: il senso religioso diffuso (i primi coloni erano guidati essenzialmente da un senso religioso-messianico) e la convinzione della superiotà razziale e spirituale dei primi abitanti, la cui prima conseguenza fu lo sterminio dei nativi e lo schiavismo, per mezzo del quale la nazione americana potè svilupparsi economicamente.

Ed è anche vero che la costituzione americana è un documento importantissimo, ed il suo primo grande tradimento si verificò con la guerra contro il messico.

Già all'epoca non furono pochi gli americani che trovarono scandaloso quell'atto, un vero atto di tradimento nei confronti dei patti che gli abitanti del nuovo mondo si erano dati, ma la fazione dei guerrafondai prevalse.

E qui torniamo al discorso sul 'chi', sul quale genere di uomini manderebbero tutto a ramengo.

-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
Calvero
Inviato: 9/5/2012 1:53  Aggiornato: 9/5/2012 1:53
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/6/2007
Da: Fleed / Umon
Inviati: 13165
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Citazione:
E qui torniamo al discorso sul 'chi', sul quale genere di uomini manderebbero tutto a ramengo.


Pane pane e vino al vino, il genere di uomini che predicano la malattia. I più pericolosi. L'ho indicato prima e senza giri lunghi.

Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
NeWorld
Inviato: 9/5/2012 2:06  Aggiornato: 9/5/2012 2:06
Mi sento vacillare
Iscritto: 25/1/2011
Da: Around the World
Inviati: 629
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Calvero:
Signore e Signori:- la malattia. Un applauso.


Eddai Calvè,evita il sarcasmo...

Non ho citato alcun libro sacro,basta che fai un pò di ricerche in internet per vedere come un infinità di siti parlano delle Elites che dominano il mondo e dei loro collaboratori,salvo poi scoprire che hanno quasi tutti un comun denominatore: l'appartenenza ad una società segreta o massonica e il legame stretto con occultismo ed esoterismo.

D'altronde certe simbologie sul dollaro non ce le ho messe mica io...senza parlare di quelle veicolate da media,cinema,musica ecc..

Se queste persone ci credono evidentemente è perchè sono a conoscenza dell'esistenza (e alcuni di loro in contatto) con creature invisibili (o spirituali) e il loro potere dipende da questa influenza. Non è neppure un caso che man mano che ci si avvicina a questo genere di influenza le azioni di tali persone divengano sempre più vili e malvage.

Dopo avere fatto varie ricerche ho notato di come questa ramificazione sia così fitta ed estesa da influenzare praticamente quasi ogni campo delle attività umane.

Tu credi a quel che vuoi,ma man mano che passa il tempo questa situazione appare sempre più chiara.

Santaruina:

Penso però che nell'ambito della discussione, si aggiungerebbe ulteriore complessità se si introducessero anche questi temi..


Hai ragione,ma sicuramente una domanda essenziale a cui rispondere è proprio questa: perchè gli esseri umani agiscono malvagiamente?
Andare alla radice delle cose ne aumenta la complessità,ma anche la capacità di analisi e riflessione.

"perché abbiamo un combattimento non contro sangue e carne, ma contro i governi, contro le autorità, contro i governanti mondiali di queste tenebre, contro le malvage forze spirituali che sono nei luoghi celesti"
krom2012
Inviato: 9/5/2012 2:18  Aggiornato: 9/5/2012 2:18
Mi sento vacillare
Iscritto: 31/3/2010
Da: ll'oltretomba
Inviati: 576
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Un'isola così grande sarebbe una preda perfetta degli sfruttatori moderni, come minimo per metà verrebbe appaltata e cementificata, tra tangenti e lavori lunghissimi! Da un'altra parte dell'isola verrebbe costruita una nuova città con monumenti prettamente massonici e riempita di simbologie occulte, strade comprese!

Ovviamente non potrebbero mancare basi militari e zone di sicurezza per prevenire eventuali atti terroristici da parte di ribelli muniti di taglierino provenienti dall'oceano attraverso zattere di pongo! Ci sarebbero aeroporti per permettere agli aerei di contaminare l'isola con lo spargimento di metalli pesanti. In un'altra zona verrebbe costruita una gigantissima centrale nucleare e una base haarp per esperimenti top secret.

Rimarrebbe forse solo una pianura in mezzo a due collinette occupata da qualche povero contadino intento alla coltivazione che è emigrato cercando un luogo sano per intraprendere un progetto di decrescita. Ma col passare del tempo, l'èlite che governa l'isola da ormai 70 anni, decide di scavare dei buchi nelle due montagne per far passare un ponte con l'intento di abbellire il paesaggio e facilitare gli scambi, di che non si è mai capito! I poveri abitanti della zona provano invano a rivoltarsi, però i lavori procedono a ritmo serrato.

20 anni dopo, durante un esperimento haarp, qualcosa va storto e per un errore di valutazione, l'isola è invasa da un potente terremoto, seguito immediatamente da uno tsunami devastante. Come se non bastasse un enorme meteorite sta precipitando proprio in direzione della sventurata isola, che è destinata a sprofondare negli abissi portando con sè tutto quel che è rimasto!
Che finale tragico, manco 100 anni è durata!

...il cielo è sempre più bianco...
albi1098
Inviato: 9/5/2012 2:39  Aggiornato: 9/5/2012 2:39
Ho qualche dubbio
Iscritto: 4/10/2011
Da:
Inviati: 52
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Sono appena tornato dal lavoro per pagare Monti.
L'articolo è bello e domani mi leggo tutti i commenti.

Di primo acchito direi che l'isola diventa da subito una nuova location per l'isola dei famosi.

Poi diventa l'isola che non c'è.

Poi diventa l'ultima spiaggia.

Infine una discarica.

Perdonatemi per l'umorismo delle due di notte, è tardi, ma posso far di meglio dopo aver pagato l' IMU.

"Se non hai una mente critica per natura è inutile che tu rimanga qui." G.I.Gurdjieff
krom2012
Inviato: 9/5/2012 2:44  Aggiornato: 9/5/2012 2:44
Mi sento vacillare
Iscritto: 31/3/2010
Da: ll'oltretomba
Inviati: 576
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Citazione:
Per rispondere, in sintesi, al quesito di Santaruina, io direi: il futuro dell'isola non dipenderà tanto dalle regole che verranno stabilite, ma dall'impegno e dal senso di responsabilità di ciascuno nel rispettarle e nel farle rispettare.


Concordo, se non ci fosse il dominio attuale che conosciamo, mi piacerebbe che l'isola in questione fosse abitata da una civiltà gilanica, basata sul buon senso senza uno stato che imponga leggi e sfrutti il popolo, una vera civiltà che viva in piena autonomia, armonia e soprattutto in piena libertà, che segua i fondamenti dell'anarchia senza nessuna utopia...

...il cielo è sempre più bianco...
DrHouse
Inviato: 9/5/2012 2:59  Aggiornato: 9/5/2012 2:59
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 30/11/2007
Da:
Inviati: 2394
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Citazione:
Santaruina:
Questo penso sia vero.
Dal mio punto di vista, non è nemmeno così scontato che individualismo e cooperazione siano in contrasto.
Anche un 'individualista' in senso stretto deve convenire che gli è più convenevole cooperare con gli altri.

In senso più lato, una certa dimensione 'individualista' è presente in ognuno di noi, come è naturale che sia.

Concordo pienamente e spero che tu convenga con me che il miglior uso che si può fare del talento individuale è quello di metterlo a servizio di tutti con la cooperazione.

E dopo 10 anni, siamo a discutere se il Volo 77 è arrivato proprio lungo questa linea, o piuttosto è arrivato due metri più a sinistra, o due metri più a destra? (Perle complottiste)
etrnlchild
Inviato: 9/5/2012 3:26  Aggiornato: 9/5/2012 3:26
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 1/10/2007
Da:
Inviati: 1200
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Citazione:
Già all'epoca non furono pochi gli americani che trovarono scandaloso quell'atto, un vero atto di tradimento nei confronti dei patti che gli abitanti del nuovo mondo si erano dati, ma la fazione dei guerrafondai prevalse.

Prevalse perche' evidentemente aveva il potere di farlo (militare, economico).

Citazione:
Dal mio punto di vista, non è nemmeno così scontato che individualismo e cooperazione siano in contrasto. Anche un 'individualista' in senso stretto deve convenire che gli è più convenevole cooperare con gli altri.

E' quello che vado cianciando da un po'. Completamente d'accordo

Citazione:
E qui torniamo al discorso sul 'chi', sul quale genere di uomini manderebbero tutto a ramengo.
Poche persone "malate" che hanno potere di coercizione sugli altri.

La tutela dei principi stabiliti in costituzione dovrebbe essere appannaggio di tutta la comunita'. In costituzione dovrebbe essere scritto questo. Un meccanismo che eviti di accentrare il potere in mano a pochi. La separazione dei poteri non e' evidentemente sufficiente se negli USA sono tornati indietro di secoli abolendo l'Habeas Corpus.

Non una persona che si fa garante della costituzione ma il popolo intero.
Non si puo' dare il potere al martello, bisogna darlo alla mano, e la mano e' quella di una -sana- comunita'.

Qui tocca riscrivere la costituzione.

"Lo spirito del guerriero non conosce né il lasciarsi andare né il lagnarsi, né conosce il vincere o il perdere."
Infettato
Inviato: 9/5/2012 8:21  Aggiornato: 9/5/2012 8:21
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 23/11/2006
Da: Roma
Inviati: 1499
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Citazione:
Concordo pienamente e spero che tu convenga con me che il miglior uso che si può fare del talento individuale è quello di metterlo a servizio di tutti con la cooperazione


Qualsiasi telento individuale porta vantaggi alla comunità, non c'è bisogno di "metterlo al servizio di tutti"

A sua volta il talento individuale, grazie alla cooperazione di altri individui ha lui stesso dei vantaggi.

Cooperazione individuale dove ho già sentito queste parole mi ricorda vagamente qualche teoria economica

Infettato dal morbo di Ashcroft
---------------------------------------------
Quando ci immergiamo totalmente negli affari quotidiani, noi smettiamo di fare distinzioni fondamentali, o di porci le domande veramente basilari. Rothbard
LoneWolf58
Inviato: 9/5/2012 8:59  Aggiornato: 9/5/2012 8:59
Sono certo di non sapere
Iscritto: 12/11/2005
Da: Padova
Inviati: 4861
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Citazione:
...quale genere di uomini manderebbero tutto a ramengo...

Bella domanda... rileggersi un po' la "storia" magari aggirando la "propaganda" di cui tutti i libri sono saturi?
Citazione:
Poche persone "malate" che hanno potere di coercizione sugli altri.
Non concordo sulla malattia ma vorrei chiarimenti sul "potere di coercizione". Secondo voi come lo ottengono?

La storia, come un'idiota, meccanicamente si ripete. (Paul Morand)
Il problema, però, è che ci sono degli idioti che continuano a credere che la storia non si ripeta. (LoneWolf58)
PadijtLee
Inviato: 9/5/2012 9:23  Aggiornato: 9/5/2012 9:23
Mi sento vacillare
Iscritto: 4/6/2010
Da:
Inviati: 447
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Ci sono funghi, sull'isola?

masuc
Inviato: 9/5/2012 10:40  Aggiornato: 9/5/2012 10:40
Ho qualche dubbio
Iscritto: 27/11/2010
Da: Ulthar
Inviati: 51
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
il quartetto cetra aveva adattato una poesia di James Thurber ricavandone la canzone:
L'uomo, la donna e il fiore.

Narra la storia che nel Cinquemila tutta la civiltà
venne distrutta da una grande guerra: povera umanità!
Ogni città scomparve dalla Terra, tutto si cancellò,
boschi e villaggi furono incendiati, cenere sol restò.

Uomini e donne, ricchi e poveretti, esseri di ogni età
eran ridotti come mentecatti: povera umanità!
Vollero i cani, stanchi dei padroni, per loro conto andar
mentre i conigli, diventati audaci, presero a comandar.

Della pittura nulla restò, della poesia nulla restò
non ci fu nulla che si salvò, e l'uomo si annoiò.
I giovanetti e le giovanette non si guardavan più,
tutto l'amore che era sulla Terra non esisteva più!

Recitato:

E poi cosa avvenne? Avvenne che una fanciulla trovò
una cosa che non aveva mai visto: un fiore.
L'ultimo fiore. E si accorse che stava per morire.
Lo disse a tutti, ma l'unico che le diede ascolto fu
un giovane che incontrò per caso.

I due ragazzi, istintivamente, diedero vita al fior
e da quel fiore nacque un altro fiore, nacquero mille fior!
Api e farfalle sopra le corolle ripresero a volar,
e le campagne d'ogni continente presero a germogliar.

Venne la pioggia, e la fanciulla nell'acqua si specchiò,
era assai bella, lui la guardò, e dolcemente la baciò...
Nacque l'amore, nacque in tutto il mondo, tutto si ridestò,
ed i bambini corsero felici, ridendo spensierati come un dì fra lor.

Recitato:

E i cani tornarono dai loro padroni, e il giovane
mise una pietra sull'altra.
E tutti misero una pietra sull'altra!
E nacquero case; e nacquero villaggi; e nacquero città!

Musiche e canti, mille giocolieri, chimici ed inventor
sarti e bandiere, medici e avvocati presero posto ancor!
Guardie, soldati, caporal maggiori e gradi superior
gran generali, grandi marescialli ed i liberator

Scelsero il posto dove abitar, chi su in collina, chi in riva al mar
ogni regione si popolò, e una bandiera alzò...

A ritmo di marcia militare:

Quelli che stavan sopra le colline scesero verso il mar...
[rumori di guerra e di battaglia]

Quelli del mare, tanto per cambiar, cominciarono a marciar,
le colline vollero occupar...

E fu così che dopo tanta pace, tanta serenità,
fecero ancora il gioco della guerra dalle colline al mar!
La distruzione fu così completa che nulla risparmiò,
ma dalle fiamme e dalle rovine qualcosa si salvò:

Solo un uomo, una donna e un fior.

Se ti opporrai a tutte le sensazioni, non avrai più nemmeno criteri cui riferirti e perciò neanche modo di giudicare quelle che tu dici essere errate.
etrnlchild
Inviato: 9/5/2012 10:56  Aggiornato: 9/5/2012 10:56
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 1/10/2007
Da:
Inviati: 1200
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Citazione:
Non concordo sulla malattia ma vorrei chiarimenti sul "potere di coercizione". Secondo voi come lo ottengono?


Il potere l'hanno ottenuto da regole che noi stessi abbiamo creato e accettato e che loro una volta al potere hanno in parte stuprato.

Forse malate e' improprio, diciamo allora stupide. Pochi individui che ancora non sanno che prima o poi le regole comunemente accettate e stuprate, che hanno consentito loro di acquisire il potere non funzioneranno piu', per una legge naturale.
La loro stirpe probabilmente si estinguera'.


Perche' non apriamo un Topic (se non e' stato gia' fatto) su come dovrebbe essere una possibile Costituzione, una Magna Carta del III millennio?

"Lo spirito del guerriero non conosce né il lasciarsi andare né il lagnarsi, né conosce il vincere o il perdere."
PadijtLee
Inviato: 9/5/2012 11:01  Aggiornato: 9/5/2012 11:15
Mi sento vacillare
Iscritto: 4/6/2010
Da:
Inviati: 447
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Citazione:

Santaruina:
E qui torniamo al discorso sul 'chi', sul quale genere di uomini manderebbero tutto a ramengo.


La risposta è molto semplice: tutti coloro che non hanno una visione "filosofico-religiosa" della vita dentro se.

Vivere su un'isola ri-partendo da zero aiuterebbe l'Uomo a ri-appropriarsi del grande mistero che lo circonda per ri-sanare la sua primigenia Essenza?

Se si ricomincia a fondare l'organizzazione sociale sulle Regole scritte, esse non fanno che inquadrare l'uomo in una puerile non-resposabilità perchè trattato come un bambino: "non fare questo che Babbone si incazza".
L'Uomo dovrebbe aver già dentro se le regole da rispettare e non un foglio da leggere per ricordarsi "ah cazzo, questo non lo devo fare" altrimenti punito in quelle gabbione dove ci vanno i bambini cattivi che non rispettano le Regole, portati con la forza dai Babboni Cattivi.

Tutto questo alimenta la Cultura Dominante della Famigghia apprensiva, nella quale abbiamo un IO, un'immagine da rispettare, un'educazione da seguire, un'apparenza da alimentare. In caso contrario possono anche chiamarci Matto, un deviato patologico, da isolare. E se il Matto fosse una particolare modalità di esistenza, con la sua originalità e creatività? "No tu sei Matto, atrofizza la tua fantasia e allineati."

Cosi' viviamo, e nel pacchetto è compreso anche l'orrore costante della Morte. La temiamo, la teniamo lontana il più possibile alimentando il più grande apparato premuroso della storia che in cambio di dindini dice di allungare la vita, di curare, fa le tette grosse, il cazzo lungo, fin da piccoli ci inserisce liquami nel corpo per non farci ammalare dicendo: " Il tuo corpo è una macchina, hai bisogno di revisionarti, vieni alla nostra officina che accomodiamo tutto!"

Sull'isola ci andiamo già con il nostro Linguaggio, con la Cultura, col Reale e con tutto ciò che appartiene a noi oggi qui. Ciò non lacera il tessuto dell'esistenza e della realtà che abbiamo ricamato nei secoli e che continuiamo ad ornare. Quindi difficile che cambi quacosa sull'isola se non edifichiamo prima un Isola dentro noi. Per il resto, è Storia.

Siamo tutti troppo affezionati al nostro mondo. Quel lembo di terra uscito dal mare al massimo verrebbe riempito con pannelli fotovoltaici in nome dell'Ecologismo Distruttivo.

complo
Inviato: 9/5/2012 11:22  Aggiornato: 9/5/2012 11:23
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 14/10/2005
Da:
Inviati: 2555
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Citazione:
Cosi' viviamo, e nel pacchetto è compreso anche l'orrore costante della Morte. La temiamo, la teniamo lontana il più possibile alimentando il più grande apparato premuroso della storia che in cambio di dindini dice di allungare la vita, di curare, fa le tette grosse, il cazzo lungo


Questo concetto della paura della morte, che caratterizzerebbe certe evoluzioni sociali, mi intrippa. Noto però una contraddizione in quello che hai scritto.
Per quanto deficienti possano essere certi esseri umani, dubito che qualcuno creda che allungarsi il cazzo o ingrossarsi le tette allontani la morte.
Direi l'esatto opposto, pur di apparire si è disposti a rischiare di accorciarsi la vita.
E' chi si infila sottopelle un sacchetto di silicone con un'operazione che esce dal gregge e vive il suo giorno da lupo preferibile ai mille da pecora.
E' chi si spara 3 piste a notte che esce dal gregge per vivere il suo giorno da lupo e lo sa BENE che continuando così non vivrà gli altri 999 da pecora.
Io ci andrei piano con queste continue metafore sulla "morte", sul "gregge" etc etc etc......


P.S. Inoltre non si capisce perchè anche le siliconate e gli ossessivo compulsivi della minchia non potrebbero fare la loro comunità sull' isola senza mandare tutto a ramengo.
Le solite teorie che vivono di sole eccezioni.

PadijtLee
Inviato: 9/5/2012 11:49  Aggiornato: 9/5/2012 11:50
Mi sento vacillare
Iscritto: 4/6/2010
Da:
Inviati: 447
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Citazione:

Io ci andrei piano con queste continue metafore sulla "morte"


Se vivi su di un'isola selvaggia e non fra 4 mura con elettricità, cerottini, acqua calda e confort, il problemino della sopravvivenza con la cruda Morte a far da padrona, si presenta ora per ora senza metafore, silicone o piste notturne.

P.S. Il gregge non esiste.

complo
Inviato: 9/5/2012 12:00  Aggiornato: 9/5/2012 12:00
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 14/10/2005
Da:
Inviati: 2555
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Citazione:
Se vivi su di un'isola selvaggia e non fra 4 mura con elettricità, cerottini, acqua calda e confort, il problemino della sopravvivenza con la cruda Morte a far da padrona, si presenta ora per ora senza metafore, silicone o piste notturne.


Quindi nell' isola la "cruda Morte" la farebbe da padrona.
Proprio quello che indicavi come un problema nella nostra società attuale:

Se si ricomincia a fondare l'organizzazione sociale sulle Regole scritte, esse non fanno che inquadrare l'uomo in una puerile non-resposabilità perchè trattato come un bambino: "non fare questo che Babbone si incazza". L'Uomo dovrebbe aver già dentro se le regole da rispettare e non un foglio da leggere per ricordarsi "ah cazzo, questo non lo devo fare" altrimenti punito in quelle gabbione dove ci vanno i bambini cattivi che non rispettano le Regole, portati con la forza dai Babboni Cattivi. Tutto questo alimenta la Cultura Dominante della Famigghia apprensiva, nella quale abbiamo un IO, un'immagine da rispettare, un'educazione da seguire, un'apparenza da alimentare. In caso contrario possono anche chiamarci Matto, un deviato patologico, da isolare. E se il Matto fosse una particolare modalità di esistenza, con la sua originalità e creatività? "No tu sei Matto, atrofizza la tua fantasia e allineati." Cosi' viviamo, e nel pacchetto è compreso anche l'orrore costante della Morte.


Le famose teorie che vivono di sole eccezioni........

PadijtLee
Inviato: 9/5/2012 12:13  Aggiornato: 9/5/2012 12:19
Mi sento vacillare
Iscritto: 4/6/2010
Da:
Inviati: 447
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Il problema della "cruda Morte" è l'orrore costante, il rifiuto, la paura, il disprezzo per una realtà naturale.
Vivere "da selvaggi" ci ricorda di quanto sia obsoleto temere ed essere ricattati da un evento della Natura come la Morte e ciò ci renderebbe un poco "guerrieri".

complo
Inviato: 9/5/2012 12:26  Aggiornato: 9/5/2012 12:27
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 14/10/2005
Da:
Inviati: 2555
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Citazione:
....ci ricorda di quanto sia obsoleto temere ed essere ricattati da un evento della Natura come la Morte e ciò ci renderebbe un poco "guerrieri".


Come il pippatore compulsivo che si accorcia la vita per vivere la sua nottata da leone.

Comunque non avevo letto il tuo PS precedente. Se gregge non esiste allora il discorso assume un senso.
Diciamo che a me sembrava che prima stessi descrivendo pari pari questo.
Mi sarò sbagliato....

http://www.youtube.com/watch?v=JOT6KXQTx1I

Calvero
Inviato: 9/5/2012 13:25  Aggiornato: 9/5/2012 14:35
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/6/2007
Da: Fleed / Umon
Inviati: 13165
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Citazione:
perchè gli esseri umani agiscono malvagiamente?


.. perché sono malati.

E come al solito, NeWorld, non hai compreso perché "ti" sto attaccando. Non so ancora quanto il tuo dogma ce l'hai più didietro o più nel tuo DNA (spero per te che tu l'abbia didietro, così puoi ancora sfilartelo). Ti dirò, collega: - è anche più probabile che io sia convinto più di te di "cose" che "viaggiano" su altri piani [e insieme a noi] di questa realtà (realtà a cui neanche credo così come l'hanno indottrinata) che non tu. Pensa un po' ... (élite comprese).

Ma noi si deve tornare alla Terra, se mai si capirà come va intesa.

MA che cazzo parlo a fare con te, tu sei un incapace.... (parole tue) .. manca soltanto che mi arriva Sever a dire che siamo tutti formichine di fronte a Dio ... e ... e poi ...

.. e un bel MATTEO 24:14 non ce lo mettiamo ? checcazzo

( Miiiiiinchia .... quando "studiavo" la Bibbia coi Testimoni di Geova (molto tra virgolette il termine), mi era [già allora] apparsa la Madonna, la mia però, quella che mi diceva: occhio ragazzo!! che qui l'affare s'ingrossa, lascia che se lo gonfino da soli, tu hai altro da fare.. )

.. sgonfiati nuovomondo .. cheee è meeglio! (diceva il Puffo Quattrocchi)


---==)*(==---


Begli interventi PadijtLee

Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
peonia
Inviato: 9/5/2012 13:36  Aggiornato: 9/5/2012 13:36
Sono certo di non sapere
Iscritto: 26/3/2008
Da: Roma
Inviati: 6677
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
speriamo che, se quell'isola esistesse non venga colonizzata da voi....

sarebbe subito guerra......

rilassatevi con questo:

http://www.youtube.com/watch?v=Fw9aOstVOVE&feature=youtu.be

...Non temete nuotare contro il torrente. E' di un'anima sordida pensare come il volgo, solo perche' il volgo e' in maggioranza... (Giordano Bruno)
DrHouse
Inviato: 9/5/2012 13:48  Aggiornato: 9/5/2012 13:48
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 30/11/2007
Da:
Inviati: 2394
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Citazione:
Infettato:
Qualsiasi telento individuale porta vantaggi alla comunità, non c'è bisogno di "metterlo al servizio di tutti"

Certo, come no. Aggiungerei che i guadagni delle corporation finiscono nelle mani dei cittadini, come dice Mitt Romney, che il mercato risolve da solo tutti i conflitti, a meno che non ci sia di mezzo lo Stato, il quale è cattivo anche se non si sa bene chi sia e chi lo abbia voluto, si sa solo che è cattivo e che rende gli esseri umani cattivi, tant'è che eliminandolo, di colpo tutti tornerebbero a essere buoni e a perseguire il bene individuale creando così automaticamente e magicamente anche i presupposti per il bene collettivo.
E vai con le frasi fatte da baci Perugina e gli assiomi indimostrati ripetuti ad nauseam.

Che ogni talento individuale porti automaticamente vantaggi alla comunità è una stronzata colossale. Prova solo a pensare a quanti talenti individuali lavorano alle dirette dipendenze del Pentagono o per appaltatori privati del governo a programmi segretissimi di altissima tecnologia. E prova a vedere, magari, di che cosa si occupano quei programmi e se realmente portano vantaggi alla comunità oppure, magari, ai soliti pochi eletti. Mi si potrà obiettare che, forse un giorno, tra qualche decina di anni, quelle scoperte usciranno dal campo militare e verranno utilizzate per scopi civili con qualche beneficio per la comunità, come è già successo in passato. Può anche darsi, ma nel frattempo molti di noi potrebbero essere già morti o spiati anche al gabinetto proprio grazie a quelle tecnologie. Che di certo non servono al bene della comunità, ma al potere di pochi. È solo un esempio tra i tanti che si possono fare.

Citazione:
Cooperazione individuale dove ho già sentito queste parole mi ricorda vagamente qualche teoria economica

Lo avrai letto probabilmente nella tua Bibbia. Niente in contrario che tu abbia una tua Bibbia, per carità. Il problema è che se vieni qui a ripetere i tuoi assiomi senza preoccuparti mai di dimostrarli, io mi sentirò libero di risponderti che il tuo è solo bias di conferma. Comunque sia, io continuo a pensare che "metterlo al servizio di tutti" non fosse affatto un'aggiunta superflua, tu pensa pure quello che ti pare.

E dopo 10 anni, siamo a discutere se il Volo 77 è arrivato proprio lungo questa linea, o piuttosto è arrivato due metri più a sinistra, o due metri più a destra? (Perle complottiste)
Calvero
Inviato: 9/5/2012 14:23  Aggiornato: 9/5/2012 14:26
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/6/2007
Da: Fleed / Umon
Inviati: 13165
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Citazione:
Che ogni talento individuale porti automaticamente vantaggi alla comunità è una stronzata colossale. Prova solo a pensare a quanti talenti individuali lavorano alle dirette dipendenze del Pentagono o per appaltatori privati del governo a programmi segretissimi di altissima tecnologia.


Quelli non sono talenti personali. NON di quelli si sta parlando. Quelli sono il cedimento delle proprie potenzialità, alle ambizioni delle sovrastrutture. Quelle che ti fanno credere e ti illudono che siano tue [le ambizioni].

Inutile che si parli dell'isola e si fa orecchie da mercanti facendo finta di non capire che ... ===> sono le prospettive che si spogliano degli appannaggi della propaganda a rovesciare il senso e il valore della collaborazione:- cioè quello che qui è schiavitù diventa responsabilità.

La stronzata colossale l'hai sparata tu, ma non è colpa tua .. è bensì causa del retaggio di cui sei figlio (illegittimo). In sostanza:

.. appena acquisirai con il cuore che sei un figlio di puttana, allora inizierai un percorso che ti concede il sovrano Diritto all'avvenire, fratello.

Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
toussaint
Inviato: 9/5/2012 15:15  Aggiornato: 9/5/2012 15:15
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Scusate, c'è qualcosa che mi sfugge.
L'esempio dell'isola ha portato a discutere di cooperazione vs. individualismo (che esige un'autorità statale a dirimere i conflitti ecc. ecc.) ed è assolutamente in topic.
Solo che in questo caso cosa c'entra l'anarcocapitalismo?
Cooperativi sono gli anarchici in senso stretto, non gli anarcocapitalisti.
Qui si fa confusione tra Bakunin e Stirner.
Bakunin trasformerebbe l'isola in una Grande Comune, Stirner in un agglomerato di depositi di zio Paperone con tanto di filo spinato, campi minati e cartelli con su scritto "sciò, via, alla larga".
Quindi, dipende da chi popolerà quell'isoletta e dalla ideologia che lo anima, perchè l'uomo E' la sua ideologia.

"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
Ermes
Inviato: 9/5/2012 15:38  Aggiornato: 9/5/2012 15:38
Ho qualche dubbio
Iscritto: 7/11/2005
Da:
Inviati: 44
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Per la prima volta nella storia del'essere umano, a condizione che, le risorse siano sufficienti per tutti gli abitanti, che non si instauri nessun sistema monetario e/o attività di capitale, potrebbero crearsi le giuste condizioni per ospitare...LA VITA!

DrHouse
Inviato: 9/5/2012 15:40  Aggiornato: 9/5/2012 15:40
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 30/11/2007
Da:
Inviati: 2394
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Citazione:
La stronzata colossale l'hai sparata tu, ma non è colpa tua .. è bensì causa del retaggio di cui sei figlio (illegittimo).

Che ci vuoi fare, Calvero. Sono stato programmato così. Adesso devo solo stare attento a quale delle due pillole scelgo. Se scelgo quella giusta, zac, in un attimo tutto finalmente mi apparirà chiaro.

E dopo 10 anni, siamo a discutere se il Volo 77 è arrivato proprio lungo questa linea, o piuttosto è arrivato due metri più a sinistra, o due metri più a destra? (Perle complottiste)
Pyter
Inviato: 9/5/2012 15:59  Aggiornato: 9/5/2012 15:59
Sono certo di non sapere
Iscritto: 15/9/2006
Da: Sidonia Novordo
Inviati: 6250
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
santaruina:
Il piano di Bernanke era quello di conquistare l'isola con un attacco di banconote lanciate da uno stormo di elicotteri..


Ma se avesse fatto così non sarebbe riuscito a far cadere nella trappola gli austriaci.


"Nessuno ha il diritto di fare quel che desidera, ma tutto è organizzato per il meglio." (Antico decreto reale tolemaico)
rafterry
Inviato: 9/5/2012 16:32  Aggiornato: 9/5/2012 16:32
Ho qualche dubbio
Iscritto: 4/11/2009
Da:
Inviati: 199
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
...una volta un ministro polinesiano chiese a Diamond Jared come mai gli europei avessero "il cargo" che tanto faceva gola ai polinesiani... ossia, com'è che noi europei ci siamo evoluti spaccando i maroni a tutto il mondo, mentre in sudamerica fumavano ganja, e si facevano i cazzi loro? come mai fu Pizzarro con qualche migliaio di uomini (e qualche cavallo, è vero, ma non per questo gli si arresero!) a rompere il culo a Atahualpa che contava su circa 200.000 incazzatissimi sudditi che gli erano pure molto legati? come mai non fu Atahualpa a sbarcare in Spagna?

Jared ci mise un pò a rispondere, le sue risposte sono nel libro "Armi, Acciaio e malattie"...

Prevedere cosa succederebbe a quest'isola? allo stato di coscienza attuale arriverebbero gli americani, direbbero che è pericolosa con una scusa delle balle, metterebbero una bella base missilistica e calci in culo chi si avvicina..

Se il terremoto sopradetto magari avesse cambiato qualcosa nei nostri livelli energetici chissà.. magari conoscendo il nostro potere potremmo farne una località di villeggiatura per i nostri figli...

Namastè

Calvero
Inviato: 9/5/2012 16:40  Aggiornato: 9/5/2012 16:41
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/6/2007
Da: Fleed / Umon
Inviati: 13165
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Citazione:
Che ci vuoi fare, Calvero. Sono stato programmato così. Adesso devo solo stare attento a quale delle due pillole scelgo. Se scelgo quella giusta, zac, in un attimo tutto finalmente mi apparirà chiaro.


Bada che alla fine ti ho scritto - fratello, appunto perché non c'è alcun discorso elitario da parte mia.

Comunque esiste la de-programmazione, così da evitare anche l'ingestione della pillola. Si può giocare d'anticipo. Sai com'è ... e come funzionano le case farmaceutiche no .. ti "guariscono" da una parte, per incularti dall'altra

Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
DrHouse
Inviato: 9/5/2012 16:51  Aggiornato: 9/5/2012 16:51
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 30/11/2007
Da:
Inviati: 2394
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Citazione:
Bada che alla fine ti ho scritto - fratello, appunto perché non c'è alcun discorso elitario da parte mia.
Comunque esiste la de-programmazione, così da evitare anche l'ingestione della pillola. Si può giocare d'anticipo. Sai com'è ... e come funzionano le case farmaceutiche no .. ti "guariscono" da una parte, per incularti dall'altra

Calvero, qui dentro stiamo provando tutti a de-programmarci. Ognuno usando il suo software, ma, grosso modo, alla fine si arriva sempre lì.

Adesso, però, dovemmo fare una cosa. Dovremmo provare a metterci insieme e scrivere il software con cui finalmente li inculiamo. Ti va? Lo so, non è proprio facilissimo, ma ammetterai che è la parte più divertente.

P.S. Non azzardarti più a chiamarmi fratello scrivendo da un Apple del cazzo

E dopo 10 anni, siamo a discutere se il Volo 77 è arrivato proprio lungo questa linea, o piuttosto è arrivato due metri più a sinistra, o due metri più a destra? (Perle complottiste)
Calvero
Inviato: 9/5/2012 17:38  Aggiornato: 9/5/2012 17:38
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/6/2007
Da: Fleed / Umon
Inviati: 13165
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Citazione:
Calvero, qui dentro stiamo provando tutti a de-programmarci.


...piano con "tutti" ... attacca i flap, che ci sono i bambini a quest'ora. Siamo nella fascia oraria in cui la bestemmia è da bollino rosso

Citazione:
Adesso, però, dovemmo fare una cosa. Dovremmo provare a metterci insieme e scrivere il software con cui finalmente li inculiamo. Ti va? Lo so, non è proprio facilissimo, ma ammetterai che è la parte più divertente.


Bada che il discorso dell'Isola è già un Test compreso nel prezzo

Citazione:
P.S. Non azzardarti più a chiamarmi fratello scrivendo da un Apple del cazzo


Scusa

Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Aironeblu
Inviato: 9/5/2012 17:43  Aggiornato: 9/5/2012 17:43
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 12/1/2012
Da: Ha Noi
Inviati: 1947
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Ritorno alla questione iniziale, sulla natura dell'uomo e sui possibili sviluppi sociali in un ipotetico ambiente ancora "vergine". Ovvero quali fattori possono favorire lo sviluppo di una CONVIVENZA ARMONICA O CONFLITTUALE in un grande gruppo che si organizza in forme societarie. Io ribadisco che tutto dipende dal POTERE: non da chi lo detiene (è naturale che gli individui oiù forti e più intelligenti abbiano in partenza un potere maggiore rispetto agli altri, così pure chi si organizza in gruppi, chi sviluppa tecnologie, ecc.. E mi sembrano tute forme positive di potere), non da chi lo detiene, dicevo, ma da COME LO ESERCITA. Quando io uso il mio potere e le mie capacità per il miglioramento delle mie condizioni, o ancor meglio per il miglioramento delle condizioni collettive, allora contribuisco ad uno sviluppo armonico della società, altrimenti, quando l'esercizio del mio potere arreca svantaggi a qualunque altro membro della comunità, all'ecosistema o alle risorse collettive della comunità, allora creo un conflitto. E fu proprio così che nell'isolona americana, dove per millenni i popoli nativi hanno vissuto in maniera comunitaria e "civile", a un certo punto andò tutto a puttane.

Infettato
Inviato: 9/5/2012 18:13  Aggiornato: 9/5/2012 18:13
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 23/11/2006
Da: Roma
Inviati: 1499
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo

Infettato dal morbo di Ashcroft
---------------------------------------------
Quando ci immergiamo totalmente negli affari quotidiani, noi smettiamo di fare distinzioni fondamentali, o di porci le domande veramente basilari. Rothbard
Pyter
Inviato: 9/5/2012 18:41  Aggiornato: 9/5/2012 18:43
Sono certo di non sapere
Iscritto: 15/9/2006
Da: Sidonia Novordo
Inviati: 6250
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Dovremmo provare a metterci insieme e scrivere il software con cui finalmente li inculiamo.

Lo facciamo free creative commons opppure a pagamento?


P.S. Non azzardarti più a chiamarmi fratello scrivendo da un Apple del cazzo


Io già mi incazzo solo alla parola 'fratello'.

"Nessuno ha il diritto di fare quel che desidera, ma tutto è organizzato per il meglio." (Antico decreto reale tolemaico)
NiHiLaNtH
Inviato: 9/5/2012 19:28  Aggiornato: 9/5/2012 19:39
Sono certo di non sapere
Iscritto: 5/12/2005
Da:
Inviati: 3225
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
OT ma importante

il presidente del consiglio europeo Herman Van Rompuy ha detto:

"L'Unione europea non diventera' mai gli Stati uniti d'Europa. Ci sono 27 stati o 28 (con la Croazia). Ogni paese ha la sua propria storia, qualcuno ha una storia di 200 anni, come il Belgio, altri una storia di migliaia di anni. Quindi non siamo come gli Usa. Abbiamo 23 lingue. Ogni stato membro ha una sua propria identita' e una situazione specifica dovuta alla propria storia"

giustissimo ma

''non e' la creazione di un unico grande stato federato, ma di un'Europa piu' integrata. Il tempo di crisi e' un'occasione molto fruttuosa per farlo'', ha detto van Rompuy. ''Dobbiamo creare piu' Europa, piu' integrazione''

''il populismo e il nazionalismo non sono le risposte adeguate alle sfide che Burxelles oggi ha di fronte''


ah ecco mi sembrava strano

Pensiero condiviso dallo stesso presidente del Parlamento Ue, Martin Schulz

''Oggi due delle piu' grandi conquiste dell'integrazione europea sono di nuovo messe in discussione: l'euro e la liberta' di movimento - ha avvertito il socialista di Berlino -. Ma un ritorno alle valute nazionali potrebbe causare gravi danni politici ed economici ed gni attacco ai principi dello spazio Schengen mina le fondamenta dell'Unione europea''.

''per risolvere i problemi attuali non serve ritirarsi nei propri confini nazionali, piuttosto abbiamo bisogno di agire insieme in uno spirito di solidarieta' per controllare le frontiere esterne dell'Ue e per mantenere la governance comune dello spazio Schengen''.

''Poco piu' di sessant'anni fa - ha poi aggiunto - iniziava una rivoluzione silenziosa che ha cambiato il mondo per sempre: l'Europa ha dimostrato di funzionare grazie ad una combinazione vincente di democrazia, giustizia, liberta' e solidarieta. L'Ue, anche nelle circostanze attuali, e' l'esperimento di maggior successo politico e sociale nella storia''.


intanto Giorgio Napolitano richiama ai valori fondanti dell’Unione europea e rilancia l’idea di un’unione politica oltre che economica

“unica via percorribile per superare la crisi attuale”. “Oggi è la forza delle cose degli stessi progressi già compiuti su quella strada e dei radicali mutamenti intervenuti nel quadro mondiale, a porci l’imperativo di un balzo in avanti dell’Europa unita, secondo l’originaria ispirazione democratica e federale“.

“La crisi dell’eurozona ha condotto le istituzioni europee e i governi degli stati membri a spostare in avanti le frontiere delle decisioni e responsabilità comuni. Ma l’avanzamento del processo di integrazione non si può fermare alla sfera delle politiche di bilancio per fini di consolidamento fiscale e di stabilizzazione finanziaria. Esso deve mirare a promuovere convergenze tra le economie, prospettive di rinnovata, più intensa e sostenibile crescita su scala europea”.

“Tutto ciò richiede il superamento di ogni remora allo sviluppo dell’unione politica, assicurandone anche le indispensabili basi istituzionali. Sessantadue anni fa la forza dell’ideale europeo e una visione lungimirante dei destini del nostro continente indussero un gruppo di illuminati statisti a dichiarare la nascita del progetto di integrazione. Oggi è la forza delle cose, degli stessi progressi già compiuti su quella strada e dei radicali mutamenti intervenuti nel quadro mondiale, a porci l’imperativo di un balzo in avanti dell’Europa unita, secondo l’originaria ispirazione democratica e federale”

“E’ questa la sola alternativa a una drammatica perdita di rilevanza di ogni nostro singolo paese e del nostro continente nel suo insieme”.


come mai Van Rompuy vuole solo un'Europa più integrata ?

ma quelli del m5s cosa pensano di tutto ciò?

mike57
Inviato: 9/5/2012 20:11  Aggiornato: 9/5/2012 20:11
Ho qualche dubbio
Iscritto: 29/3/2008
Da: savoia di lucania
Inviati: 90
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Peonia, bel video grazie.

hendrix
Inviato: 9/5/2012 20:16  Aggiornato: 9/5/2012 20:16
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 12/9/2006
Da:
Inviati: 1048
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Citazione:
ma quelli del m5s cosa pensano di tutto ciò?



Sorry

afabbri73
Inviato: 9/5/2012 21:29  Aggiornato: 9/5/2012 21:29
Mi sento vacillare
Iscritto: 10/5/2011
Da:
Inviati: 302
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Inizierebbe tutto all'insegna dell'armonia e della collaborazione per poi arrivare a situazioni di conflitto (non necessariamente "conflitto" inteso nel senso piu negativo del termine considerando ad esempio come "conflitto" anche la semplice scelta di alcuni elementi di preferire il mare alla montagna) che porterebbero inevitabilmente alla formazione di altre comunita che poggerebbero le propria fondamenta all'insegna dell'armonia e della collaborazione nella comunita' stessa e nei confronti delle altre comunita. In quel momento si instaurerebbero le prime forme di governo che iniziamlente anarchiche, e quindi non sostenibili' si trasformerebbero in altre forme di governo dove l'esponente di spicco della comunita avra' l'arduo compito di mantenere gli equilibri all'interno della comunita' stessa e nei confronti delle altre comunita'.

Le comunita' sorgerebbero in punti strategici dell'isola, aree diverse tra loro per caratteristiche, le quali faciliterebbero alcune attivita piuttosto che altre. Queste diverse attivita porterebbero alla diversificazione dell'offerta e della domanda tra le varie comunita ed inevitabilmente alla nascita di scambi commercialii. Da qui e' facile capire dove si andra a finire... sarebbe il principio della societa' moderna, come la viviamo noi oggi... ci sara un saddam, un monti, una merkel ed un obama.

peonia
Inviato: 9/5/2012 23:57  Aggiornato: 9/5/2012 23:57
Sono certo di non sapere
Iscritto: 26/3/2008
Da: Roma
Inviati: 6677
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
O.T. DEDICATO A MASSIMO
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=i5xQP08Amo0

quizzetto...io li conosco quasi tutti e voi?

...Non temete nuotare contro il torrente. E' di un'anima sordida pensare come il volgo, solo perche' il volgo e' in maggioranza... (Giordano Bruno)
redribbon
Inviato: 10/5/2012 0:59  Aggiornato: 10/5/2012 1:00
Mi sento vacillare
Iscritto: 14/1/2006
Da: Firenze
Inviati: 614
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Poichè abbiamo un problema tra Israele e palestina,
ed un problema che capita a migliaia di km di distanza ad altri esseri umani è anche un nostro problema,
secondo la mia prospettiva socialista-cristiana di vedere il mondo dobbiamo considerare tutti i problemi che hanno gli altri esseri umani nel mondo esattamente come se li avessimo noi stessi,
l'isola va usata immediatamente per tentare di risolvere l'eterna questione Israele-palestinesi.

Proporrei agli israeliani di andare nella nuova Terra Promessa,
così emersa per volere di Dio che vuole dare al suo popolo una terra più grande (sarebbe oltre il doppio dell'attuale Israele) e dove vivere in pace senza scannarsi coi palestinesi.
Se una buona parte degli israeleiani non accetta, perchè vedono solo nello stato odierno la terra promessa, proporrei loro di tenere anche una parte dell'attuale Israele, ma devono comunque cederne una consistente parte perchè nasca lo Stato di palestina, uno Stato unito, non diviso con un pezzo in Cisgiordania, un altro isolato nella striscia di Gaza...
chiaramente, a questo punto, anche i palestinesi dovrebbero accettare la situazione e garantire di astenersi dal fare del male agli israeliani.

Contemporaneamente chiederei ai palestinesi se l'isola la vogliono loro, per andarci a formare lo Stato di Palestina, gli abitanti che ora si sento derubati e vessati dalle leggi israeliane avrebbero oltre il doppio di terra persa.

In ogni caso l'isola va data urgentemente a loro,
non voglio più saperne degli iraeliani che massacrano i palestinesi,
e neanche dei palestinesi che rispondono con qualche razzo che uccide qualche povera madre ebrea nella sua auto,
queste cattiverie dovranno finire.

“datemi il controllo della moneta di una nazione e non mi importa di chi farà le sue leggi”

Mayer Amschel Rothschild
Aironeblu
Inviato: 10/5/2012 3:53  Aggiornato: 10/5/2012 3:53
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 12/1/2012
Da: Ha Noi
Inviati: 1947
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
@afabbri73: "Le comunita' sorgerebbero in punti strategici dell'isola, aree diverse tra loro per caratteristiche, le quali faciliterebbero alcune attivita piuttosto che altre. Queste diverse attivita porterebbero alla diversificazione dell'offerta e della domanda tra le varie comunita ed inevitabilmente alla nascita di scambi commercialii. Da qui e' facile capire dove si andra a finire... sarebbe il principio della societa' moderna, come la viviamo noi oggi... ci sara un saddam, un monti, una merkel ed un obama"

Non vedo il nesso tra la nascita degli scambi commerciali e l'evoluzione verso l'attuale politica di mmmmerkel: gli scambi commerciali, a partire del baratto, sono una delle basi di sviluppo e ricchezza di qualunque società (a meno che qualcuno mi indichi una società dove tutti si autoproducono tutto), la distorsione nasce quando un individuo o un gruppo di individui inizia a interferire sullo scambio avvantaggiando qualcuno rispetto a qualcun altro. Se nella nostra isola io mi specializzo nella pesca e tu nella raccolta di noci di cocco, ci converrà scambiarci i prodotti, e avremmo entrambi più pesce e frutta da mangiare. Ma se io per avere il monopolio della pesca compio azioni "scorrette" a danno degli altri pescatori, come impadronirmi della zona più pescosa, sabotare le reti degli altri, minacciarli, chiedergli il pizzo ( tutte cose che succedono nell'attuale sistema di scambio), è qui che nasce la distorsione: IO ESERCITO IL MIO POTERE PER FARE VIOLENZA SU ALTRI INDIVIDUI e costringerli a perseguire i miei interessi piuttosto che i loro

afabbri73
Inviato: 10/5/2012 4:45  Aggiornato: 10/5/2012 4:45
Mi sento vacillare
Iscritto: 10/5/2011
Da:
Inviati: 302
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
E pensi che una cosa del genere non potrebbe succedere dopo 30/40 anni? alla fine ci troveremo di fronte a questa politica di mmmmmerkel.

Andre81
Inviato: 10/5/2012 9:15  Aggiornato: 10/5/2012 9:15
Ho qualche dubbio
Iscritto: 10/11/2011
Da:
Inviati: 53
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Succederebbe quello che è successo nei (minimo) 2000 anni di storia...

o la storia NON vi INSEGNA NULLA?

complo
Inviato: 10/5/2012 9:34  Aggiornato: 10/5/2012 9:34
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 14/10/2005
Da:
Inviati: 2555
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Citazione:
come mai Van Rompuy vuole solo un'Europa più integrata ?


Perchè è un politico di centrodestra.

complo
Inviato: 10/5/2012 9:46  Aggiornato: 10/5/2012 9:49
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 14/10/2005
Da:
Inviati: 2555
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Citazione:
Proporrei agli israeliani di andare nella nuova Terra Promessa, così emersa per volere di Dio.
Se una buona parte degli israeleiani non accetta, perchè vedono solo nello stato odierno la terra promessa, proporrei loro di tenere anche una parte dell'attuale Israele, ma devono comunque cederne una consistente parte perchè nasca lo Stato di palestina


Da brivido.
Sai che ti risponderebbe un qualunque (MODERATO) israeliano?
Ok, ma facciamo il viceversa.
Saranno i palestinesi a lasciare la loro terra (indovina a chi?) per andare nell' isola, chi non accetta può rimanere (A CASA SUA) ma deve comunque cederne una consistente parte (indovina a chi?).
Mah..............

NiHiLaNtH
Inviato: 10/5/2012 11:21  Aggiornato: 10/5/2012 11:21
Sono certo di non sapere
Iscritto: 5/12/2005
Da:
Inviati: 3225
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Citazione:
Perchè è un politico di centrodestra.


certo e magari è pure cristiano


complo
Inviato: 10/5/2012 11:23  Aggiornato: 10/5/2012 11:23
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 14/10/2005
Da:
Inviati: 2555
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Citazione:
certo e magari è pure cristiano


Quello non c'entra nulla. Anche Prodi è cristiano...

Ghilgamesh
Inviato: 10/5/2012 11:33  Aggiornato: 10/5/2012 11:33
Sono certo di non sapere
Iscritto: 27/10/2005
Da:
Inviati: 3001
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Credo purtroppo succederebbe come con l'isola delle rose: http://it.wikipedia.org/wiki/Isola_delle_Rose_%28micronazione%29

Chiaramente se ci sono risorse da depredare, questa non verrebbe distrutta, solo razziata.
La gente cacciata o uccisa.
La libertà spaventa i tiranni ... ed è da un pò che ci comandano.

Ho una bella visione del mondo? ^__^

toussaint
Inviato: 10/5/2012 11:58  Aggiornato: 10/5/2012 11:58
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
"sistema policentrico di diritti con giurisdizioni concorrenti"???!!!
Ossia antani...

"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
franco8
Inviato: 10/5/2012 13:31  Aggiornato: 10/5/2012 13:31
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 6/12/2005
Da:
Inviati: 1561
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
antani....
...con scappellamento a destra...

.... ....io non mi definisco affatto volentieri ateo, non più di quanto io sia a-MickeyMouse.
..
(detto, fatto)
NiHiLaNtH
Inviato: 10/5/2012 16:01  Aggiornato: 10/5/2012 16:06
Sono certo di non sapere
Iscritto: 5/12/2005
Da:
Inviati: 3225
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Citazione:
Anche Prodi è cristiano...


si anche il papa e la chiesa cattolica sono cristiani
van rompuy, prodi, berlusconi, bush, obama il papa tutti cristiani


complo
Inviato: 11/5/2012 10:44  Aggiornato: 11/5/2012 10:44
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 14/10/2005
Da:
Inviati: 2555
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Citazione:
si anche il papa e la chiesa cattolica sono cristiani van rompuy, prodi, berlusconi, bush, obama il papa tutti cristiani


Appunto.
Essere cristiano non c'entra nulla con l'essere euroscettico.
Essere di cdx c'entra MOLTO.
Si continui pure a pensare che la Merkel sia "cattiva" in quanto sono stati gli annunaki a microchipparla.
La Merkel come Van Rompuy stanno semplicemente facendo quello che (rare eccezione a parte) hanno fatto TUTTI i politici di cdx: la difesa di INESISTENTI piccole patrie a discapito dell' unione europea.
Se le cose andranno come penso ben presto ci saranno fuochi d'artificio tra la Merkel e gli altri paesi europei.
Chissà allora che stravagante motivazione politica ne verrà data...

NiHiLaNtH
Inviato: 11/5/2012 12:46  Aggiornato: 11/5/2012 12:46
Sono certo di non sapere
Iscritto: 5/12/2005
Da:
Inviati: 3225
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Citazione:
Appunto.


si e io sono ebreo

Citazione:
Essere di cdx c'entra MOLTO.




Citazione:
Si continui pure a pensare che la Merkel sia "cattiva" in quanto sono stati gli annunaki a microchipparla.


dimmi chi ha detto una cosa del genere

Citazione:
La Merkel come Van Rompuy stanno semplicemente facendo quello che (rare eccezione a parte) hanno fatto TUTTI i politici di cdx: la difesa di INESISTENTI piccole patrie a discapito dell' unione europea.


sarà per quello che bush, tremonti e sarkozy vogliono un governo mondiale


complo
Inviato: 11/5/2012 13:19  Aggiornato: 11/5/2012 13:32
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 14/10/2005
Da:
Inviati: 2555
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
VAN ROMPUY:

"L'Unione europea non diventera' mai gli Stati uniti d'Europa. Ci sono 27 stati o 28 (con la Croazia). Ogni paese ha la sua propria storia, qualcuno ha una storia di 200 anni, come il Belgio, altri una storia di migliaia di anni. Quindi non siamo come gli Usa. Abbiamo 23 lingue. Ogni stato membro ha una sua propria identita' e una situazione specifica dovuta alla propria storia"

La Merkel come Van Rompuy stanno semplicemente facendo quello che (rare eccezione a parte) hanno fatto TUTTI i politici di cdx: la difesa di INESISTENTI piccole patrie a discapito dell' unione europea.
Se le cose andranno come penso ben presto ci saranno fuochi d'artificio tra la Merkel e gli altri paesi europei.
Chissà allora che stravagante motivazione politica ne verrà data...

redribbon
Inviato: 13/5/2012 15:29  Aggiornato: 13/5/2012 15:56
Mi sento vacillare
Iscritto: 14/1/2006
Da: Firenze
Inviati: 614
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Citazione:
Autore: complo Inviato: 10/5/2012 9:46:17
Da brivido.



cosa è da brivido? Cercare di risolvere quel problema?
Se preferisci puoi lasciare che quei delinquenti come Ariel Sharon massacrino i palestinesi come ha fatto a Sabra e Chatila oppure che quei terroristi dell'esercito israeliano si calino su un suolo altrui ammazzando impunemente (edit) 9 persone e ottenendo l'approvazione di quell'altro terrorista di bb.
Questo, invece, per te non è da brivido?

A parte che se fossimo vissuti in uno Stato decente, l'Italia non avrebbe mai dovuto riconoscere lo Stato di Israele, non certo per motivi ideologici, ma perchè nato sul sopruso di altri popoli,
e se è per questo saremmo già dovuti uscire dalla NATO da tanto tempo.

“datemi il controllo della moneta di una nazione e non mi importa di chi farà le sue leggi”

Mayer Amschel Rothschild
Oidualc
Inviato: 14/5/2012 9:10  Aggiornato: 14/5/2012 9:10
So tutto
Iscritto: 24/5/2011
Da:
Inviati: 21
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
a Carlo !!! Perché non Ti fai una bella scopata!

Ti accorgi che stai crescendo quando batti tuo padre a braccio di ferro. Ti accorgi che sei maturo quando lo lasci dinuovo vincere
complo
Inviato: 14/5/2012 10:38  Aggiornato: 14/5/2012 11:06
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 14/10/2005
Da:
Inviati: 2555
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
cosa è da brivido? Cercare di risolvere quel problema?

Ottima soluzione! Si vede che ti sei social cristianamente messo nei panni degli israeliani come se quel problema lo avessi tu stesso.
Ma io non cristianamente ti ho già detto che controsoluzione ti darebbe un israeliano se fosse nei suoi panni.
Andrebbe bene?
Mi metto nei panni di un palestinese: NO, ASSOLUTAMENTE NO.
Hai solo dato un (ennesimo) esempio di cosa sarebbe l'isola.......

redribbon
Inviato: 22/5/2012 0:11  Aggiornato: 22/5/2012 0:11
Mi sento vacillare
Iscritto: 14/1/2006
Da: Firenze
Inviati: 614
 Re: L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Citazione:
Si vede che ti sei social cristianamente messo nei panni degli israeliani come se quel problema lo avessi tu stesso.



si che mi ci sono messo, e, sai, quando fai pulizia etnica di quelli che vivono in un certo territorio da tanto tempo per prendertelo te, anche se poi lo hai in parte acquistato privatamente, e discrimini i restanti secondo le tue leggi, usi e costumi, puoi solo aspettarti il peggio.
Facendo un paragone, è come se degli immigrati arrivano in una regione italiana, che so, l'Umbria, ne acquistano una parte di territorio privatamente, e poi decidono , (magari con qualche scellerata approvazione internazionale) di fondarci il loro Stato scacciando quelli che vi erano! ok che giuridicamente non esisteva uno Stato di Palestina, ma la sostanza non cambia, è pur sempre una usurpazione. Insomma, mi sembra ovvio che, in linea di principio, è Israele che parte col piede sbagliato.
E prosegue col piede sbagliato praticando sovente atti terroristi in piena regola, perchè calarsi su una nave in acque internazionali e uccidere 9 persone, con la scusa di essere stati aggrediti fisicamente (e certo, che si aspettavano da simpatizzanti palestinesi?) , è terrorismo.
Così come è terrorismo sparare sui giornalisti , forse perchè gli danno fastidio, non vogliono che riprendano come trattano i vecchi abitanti di palestina, e non raccontiamoci cazzate tipo "dinamica dei fatti non chiara" e altre perchè la testimonianza del giornalista del tg1 è chiarissima: i carri israeliani hanno aperto il fuoco senza motivo, in una zona dove non vi erano combattimenti.


Citazione:
Mi metto nei panni di un palestinese: NO, ASSOLUTAMENTE NO.


Ma ne sei sicuro? Perchè invece io ci andrei subito e lascerei gli israeliani in quella terra penosa che è la palestina.



Tuttavia, qualora tu avessi ragione, e nessuno dei due vorrebbe andarci,
allora si dovrebbe passare al popolo successivo che manca di territorio,
quindi proporrei di regalare l'isola ai Curdi, sempre se i turchi ne hanno lasciato qualcuno vivo tra le montagne, questo va visto.

Così ti va bene? O dici che anche i Curdi risponderebbero di no?

“datemi il controllo della moneta di una nazione e non mi importa di chi farà le sue leggi”

Mayer Amschel Rothschild

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