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news internazionali : UCRAINA: I CONTI NON TORNANO
Inviato da Redazione il 28/11/2004 23:19:00 (2986 letture)

UCRAINA: I CONTI NON TORNANO

di Stefano Serafini

Ormai anche gli osservatori più sprovveduti cominciano a rendersi conto, se non degli interessi geopolitici in gioco, almeno della "straordinaria" organizzazione della presunta opposizione di piazza di un paese povero: da giorni cibo gratis per decine di migliaia di persone, tende, magliette sciarpe e cappellini, megaschermi, impianti da concerto, ecc. Chi paga?

Ai tempi della guerra alla Yugoslavia la Albright poté permettersi di enunciare il principio secondo il quale le elezioni democratiche potevano essere calpestate, ...

... se non esprimevano adesione alle idee dei bombardatori. Si riferiva all'Austria, rea di rifiutare la partecipazione all'aggressione Nato (la scusa era l'elezione del "terribile" sig. Heider).

Anche allora un sistema di PR assai influente prestò il fianco al pericoloso giochetto, pasturando opportunamente le agenzie di stampa mondiali: ed avemmo proteste di piazza, articoli sdegnati e feroci battibecchi sul presunto nazismo di un capo di governo legittimamente eletto da una nazione civile, mentre "i buoni democratici" con la patente si preparavano invece a sganciare bombe all'uranio impoverito su Belgrado e dintorni.

Allora l'esito fu una tremenda spaccatura e una iniezione massiccia di caos nel cuore d'Europa, migliaia di morti, distruzioni dirette e indirette senza fine.

Tutto dà da pensare che anche questa volta il copione seguirà la medesima regia per il medesimo fine, e i soliti imbecilli spettatori europei applaudiranno senza capire cosa gli sta cadendo sulla testa.

Stefano Serafini

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I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore Albero
Santaruina
Inviato: 29/11/2004 12:29  Aggiornato: 29/11/2004 12:29
Sono certo di non sapere
Iscritto: 13/10/2004
Da: Sud Europa
Inviati: 5123
 Re: UCRAINA: I CONTI NON TORNANO
Vedendo quello che sta succedendo in Ucraina anche a me sono tornati in mente i giorni della guerra contro la ex-Yugoslavia. I media stanno ancora una volta delineando lo scenario senza ombre, buoni da una parte (opposizione filo occidentale in Ucraina, bosniaci e kossovari nei balcani), e malvagi dall'altra(governo filorusso ucraino e satanassi serbi, tutti malvagi e assetati di sangue, dal primo all'ultimo). E nel frattempo chi mai potrebbe interessarsi ulteriormente della faccenda, è tutto così chiaro... Ci sono stati dei brogli e il popolo Ucraino è sceso in piazza compatto a protestare... chiaro, faccenda archiviata. Il potere dei media è spaventoso... Quando poi si vede Powell che parla di brogli... La situazione in Ucraina è molto complessa, si stanno giocando gli equilibri geopolitici di una fetta del nostro continente di grande importanza, e le menti alte usano il popolo Ucraino come inconsapevole pedina.

-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
solenero
Inviato: 29/11/2004 14:49  Aggiornato: 29/11/2004 14:49
Mi sento vacillare
Iscritto: 19/7/2004
Da: Valle Seriana Superiore
Inviati: 846
 Re: UCRAINA: I CONTI NON TORNANO
L'Ucraina so dov'è giusto perchè da piccolo giocavo a Risiko, e più avanti ho conosciuto qualche ragazza che viene da là, in un paio di Night ... Ora invece me la ritrovo spiattellata come notizia d'apertura. Manco Chavez in Venezuela... Ma quali sono i buoni? Chi si congratura con il vincitore, o chi lo accusa di essere un baro? ...Mah... Speriamo che in tv trasmettano presto un nuovo episodio... E' così avvincente...

Lentamente, inesorabilmente, la sabbia del tempo ricopre la mente.
- Frankie hi-nrg MC -
obender71
Inviato: 29/11/2004 15:42  Aggiornato: 29/11/2004 15:42
Ho qualche dubbio
Iscritto: 29/11/2004
Da:
Inviati: 68
 Re: UCRAINA: I CONTI NON TORNANO
Salve a tutti, dal sito di Repubblica leggo che la crisi politica aperta dal contestato ballottaggio mette a repentaglio la stabilità finanziaria dell'Ucraina. "Ancora qualche giorno e il sistema finanziario può crollare come un castello di carte", ha ammonito Kuchma e ha sottolineato che il governo "non può lavorare normalmente" perché i sostenitori di Yushenko bloccano i palazzi dell'amministrazione centrale a Kiev. Se a questo aggiungiamo le minaccie di USA e UE di "cambiamento di relazione", espressione difficilmente travisabile dopo le sanzioni applicate alla Bielorussia, fatte all'inizio della crisi, il candidato filo russo Yanukovic potrebbe trovarsi ben presto isolato e con le spalle al muro. I presidi della piazza continuano, anche dopo che Yanukovic ha accettato di ripetere il ballottaggio, e hanno chiesto la rimozione dello stesso Yanukovic dal posto di primo ministro entro stasera. A questo punto diventa difficile sostenere che le manifestazioni di piazza siano solo una protesta contro i denunciati brogli e non invece un tentativo di putsch, un colpo di mano sponsorizzato e pianificato dagli Stati Uniti. Evviva la democrazia.

Santaruina
Inviato: 29/11/2004 16:30  Aggiornato: 29/11/2004 16:30
Sono certo di non sapere
Iscritto: 13/10/2004
Da: Sud Europa
Inviati: 5123
 Re: UCRAINA: I CONTI NON TORNANO
Ciao Obender71 I colpi di stato oggi sono diventati più discreti e si fanno in nome della democrazia. Quello che sta accadendo in Ucraina denuncia una grave ingerenza di paesi stranieri nelle questioni interne di uno Stato sovrano. E accade proprio nel giardino di casa nostra. L' Ucraina fa parte della famiglia europea e noi siamo qua a guardare mentre viene contesa dalle grandi potenze che a quanto pare vogliono reintrodurre la guerra fredda in grande stile. Blessed Be

-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
obender71
Inviato: 29/11/2004 16:59  Aggiornato: 29/11/2004 16:59
Ho qualche dubbio
Iscritto: 29/11/2004
Da:
Inviati: 68
 Re: UCRAINA: I CONTI NON TORNANO
Copio e incollo: "... Signori, riguardo alla Bielorussia, nel paragrafo 3 del Notiziario Diplomatico del Ministero degli Affari Esteri, in data 26 ottobre, il portavoce del Quai d’Orsay non si accontenta di lanciarsi in un inammissibile attacco in piena regola contro un paese indipendente e sovrano, ma difende a spada tratta un movimento denominato Zubr. Forse il portavoce non sa che cosa sia questo gruppo. Se lo ignora, è assai grave che un funzionario si esprima a nome della Francia; ma se lo sa, è ancora peggio. Per quelli che non lo sapessero, Zubr è l’equivalente dell’Otpor in Serbia, di Kmara in Georgia, di Pora in Ucraina e di Mjaft in Albania, paesi in cui l’ingerenza degli Stati Uniti è proporzionale ai loro interessi geostrategici, i quali divergono, lo si constata quotidianamente, da quelli degli Europei. Questi movimenti giovanili non sono per nulla, come viene suggerito, delle spontanee emanazioni della “società civile”, ma, al contrario, delle fabbricazioni sponsorizzate con milioni di dollari dalle mentite spoglie dell’ingerenza statunitense nei punti caldi che riguardano direttamente l’Europa (i Balcani, il Caucaso, l’anello circolare dell’Eurasia). Questi apparati si chiamano USAID, National Endowment for Democracy (NED), Open Society Institute (Fondazione Soros), German Marshall Fund of the United States, Freedom House ecc. In collaborazione con la Jamestown Society, nella quale ritroviamo Zbigniew Brzezinski, il teorico dello smantellamento della Russia, la Freedom House, diretta dall’ex responsabile della CIA James Woolsey, ospita l’American Committee for Peace in Chechnya, incaricato di condurre la guerra dell’informazione contro Mosca e gli interessi europei con il pretesto, già utilizzato nei Balcani, della democrazia e dei diritti dell’uomo (difesi, come ben si sa, in Iraq). Con associazioni come l’International Crisis Group (ICG) di Morton Abramowitz, l’uomo che a suo tempo consegnò i missili Stinger al guerrigliero afghano vicino a Osama Ben Laden, il trafficante di droga Gulbuddin Hekmatyar (sempre in attività), ci si trova al cuore del dispositivo dell’ingerenza americana in Eurasia. Questi movimenti non sono soli. Per le necessità della causa sono stati fabbricati una serie di siti internet incaricati di rafforzare la propaganda virtuale e istituti di sondaggio (come il CeSID in Serbia) che «accompagnano» le elezioni di quelli che in altre parole sono i paesi-bersaglio, designano in anticipo i vincitori, influenzano psicologicamente i votanti e dando dei risultati che le commissioni elettorali non hanno, ancor prima della chiusura degli scrutini (si constata che i loro colleghi molto meno rapidi negli Stati Uniti). Come Otpor, Kmara, Pora o Mjaft, così anche Zubr è stato addestrato, preparato al bazar di strada e alla propaganda politico-mediatica per intervenire al momento opportuno, ricevere la pubblicità dei media occidentali e delegittimare i poteri in carica. Sulla base delle teorie dette “della guerra civilizzata” del professor Gene Sharp (Albert Einstein Institution, già della John Hopkins University), questi gruppi, formati prima nei grandi alberghi di Budapest e di Sofia e oggi in una proprietà della Vojvodina in Serbia, conducono operazioni mirate di destabilizzazione che rientrano nell’ambito della guerra psicologica e della guerra civile e non di un’azione pacifica o di semplice lobbying, come si vorrebbe farci credere. ..." ------------ "... Saakashvili placed himself at the head of protests that were launched following parliamentary elections held last November 2. The official results, which recorded a victory for Shevardnadze, were widely seen to be fraudulent. (There seems little doubt that the regime resorted to vote-rigging and ballot-stuffing, but the public perception of a stolen election was enhanced by exit polls showing a victory for the opposition parties. These polls were funded by US agencies and American-backed non-governmental organizations; they were broadcast on Rustavi 2 TV, a Western-backed oppositional media outlet.) When Shevardnadze attempted to open the new parliament on November 22, he was met by a demonstration of tens of thousands outside the parliament building demanding a recount of the vote. Saakashvili headed a crowd of several thousand students, organized under the slogan “Kmara,” or “Enough,” who forced their way into the parliament building and compelled Shevardnadze to make an undignified exit. Saakashvili, brandishing a rose to symbolize the peaceful character of the overthrow, pronounced the Shevardnadze regime dead. ... Washington’s initial response to the disputed November 2 parliamentary election was low-key. Following the vote, the State Department described reports of significant irregularities as an “overstatement.” But by November 21, the US was signaling a shift in its position, declaring that it was “deeply disappointed” with the conduct of the election. This was a green light for the opposition forces to go on the offensive. During the weekend of November 22-23, Colin Powell had two telephone conversations with Shevardnadze in which he all but ordered the president to resign. Once Saakashvili and company had seized power, Washington wasted no time in welcoming the new regime, declaring its support, and warning the Russians against any attempt to intervene. Bush administration officials have not bothered to conceal their delight over the outcome in Georgia. Said one American diplomat: “This is a textbook case of how to do things right.” ... "

eughenos
Inviato: 29/11/2004 17:06  Aggiornato: 29/11/2004 17:06
Mi sento vacillare
Iscritto: 16/6/2004
Da:
Inviati: 359
 Re: UCRAINA: I CONTI NON TORNANO
Citazione:
Vedendo quello che sta succedendo in Ucraina anche a me sono tornati in mente i giorni della guerra contro la ex-Yugoslavia
Se gli americani e i Russi continuano di questo passo gettando benzina sul fuoco sarà molto peggio della Jugoslavia, anzi vista la determinazione di Putin ho paura che l’Ucraina potrebbe essere la miccia di qualche cosa di peggio che una semplice guerra regionale. su www.ukraine.ru del 24/05/2002 Pochi giorni dopo l’invito rivolto da Brzezinski all’Ucraina, perché vengano accelerati i tempi del suo ingresso nella NATO, approfittando dell’avvicinamento tra Russia e Alleanza atlantica, il 23 maggio, a conclusione dei lavori del “Consiglio per la sicurezza nazionale e la difesa dell’Ucraina”, il segretario di tale organismo, Evghenij Marciuk, ha rilasciato una dichiarazione in cui ha espresso l’intenzione di acconsentire all’ingresso nella NATO. Com’era prevedibile, le affermazioni di Marciuk, accolte con entusiasmo dai settori filoamericani presenti nel paese, hanno suscitato le proteste, non solo degli ambienti filorussi, ma anche di esponenti dell’amministrazione di Mosca. In risposta alle proteste sono arrivate alcune precisazioni sia da parte del presidente ucraino Kuchma, che da parte del quartier generale della NATO (la prima piuttosto imbarazzata, la seconda più decisa), che sembrano smentire l’eventualità di una prossima adesione di Kiev all’Alleanza atlantica. Sugli avvenimenti menzionati sono intervenuti ripetutamente i siti www.ukraine.ru e www.strana.ru (vicini al governo russo) con diversi commenti, di alcuni dei quali offriamo la traduzione. Abbiamo ritenuto anche di inserire in questa rassegna la nota di agenzia che informa circa la posizione espressa da Putin, nel rispondere ad una domanda postagli a Roma in merito alle modalità di relazione tra NATO e Ucraina. La nota sgombra il campo dagli equivoci, generati dalle notizie riprese da alcuni giornali e da notiziari televisivi, che davano per certo il “placet” di Putin ad un ulteriore allargamento della NATO, con l’inclusione a pieno titolo dell’importante repubblica ex sovietica. Simonenko ritiene che la decisione sull’ingresso dell’Ucraina nella NATO rappresenti “una grave violazione della Costituzione” La decisione in merito all’ingresso nella NATO, che sarebbe stata presa ieri dal “Consiglio per la sicurezza nazionale e la difesa dell’Ucraina” rappresenta “una grave violazione della Costituzione e delle norme che regolano le relazioni internazionali”, ha affermato oggi in un’intervista all’agenzia UNIAN il leader del Partito Comunista di Ucraina Piotr Simonenko. Secondo Simonenko, il “Consiglio per la sicurezza nazionale e la difesa” dovrebbe esaminare questo o altri problemi, limitandosi a dare raccomandazioni in merito all’assunzione di decisioni, poiché né il “Consiglio” né il presidente dell’Ucraina hanno diritto di fare dichiarazioni ufficiali in merito alle linee fondamentali di politica estera dell’Ucraina, in particolare a proposito della collaborazione o dell’ingresso nella NATO”. Egli ha fatto notare che, “prima di fare dichiarazioni sull’argomento, sarebbe necessario fare proposte appropriate alla Rada suprema, che pure ha la possibilità di ratificare proprie decisioni”. Esprimendo preoccupazione per le azioni del “Consiglio per la sicurezza nazionale e la difesa”, Simonenko ha rilevato che l’ingresso dell’Ucraina nella NATO, o anche solo un movimento in quella direzione, presuppone la realizzazione del controllo da parte dell’Alleanza sulla formazione del bilancio statale dell’Ucraina (un paese membro della NATO deve destinare alle necessità del blocco non meno del 2% del suo bilancio statale), ed anche del controllo sui segreti militari del nostro stato. Simonenko ha espresso la convinzione che la decisione del “Consiglio” entra in contraddizione sia con gli interessi della difesa delle tecnologie e dei brevetti, sia con la collaborazione nell’ambito della CSI in generale e, in particolare, con le dichiarazioni rilasciate dal presidente dell’Ucraina Leonid Kuchma in merito all’ingresso dell’Ucraina nella EvrAsES (comunità economica dell’Eurasia). “Siamo profondamente convinti che l’Ucraina non debba assumere tali decisioni e, per questo, i comunisti interverranno nella Rada suprema contro simili progetti di legge, nel caso siano sottoposti all’esame del parlamento, come previsto dalla Costituzione”, - ha sottolineato Piotr Simonenko. Vjacheslav Igrunov: “la decisione in merito all’ingresso dell’Ucraina nella NATO contraddice la Costituzione dell’Ucraina” www.ukraine.ru 24 maggio 2002 “Ukraine.ru” si è rivolta a Vjacheslav Igrunov, vice presidente della commissione della Duma di Stato per gli affari della CSI, con la richiesta di commentare le affermazioni del segretario del “Consiglio per la sicurezza nazionale e difesa dell’Ucraina” Evghenij Marciuk sul possibile ingresso del suo paese nella NATO. A parere di Vjacheslav Igrunov, “tali affermazioni sono da considerarsi anticostituzionali, poiché la Costituzione dell’Ucraina prevede lo status di neutralità. E’ comunque vero che il potere esecutivo ha l’abitudine di ignorare la Costituzione”. “Per entrare nella NATO, l’Ucraina deve osservare determinati standard nell’armamento e risolvere una serie di questioni politiche. Oggi, nel momento in cui persino l’ingresso delle repubbliche baltiche nell’Alleanza atlantica va incontro a difficoltà, parlare di integrazione dell’Ucraina nella NATO è del tutto prematuro”, - ritiene Igrunov. “Tale processo, ammesso che sia avviato, richiederebbe ben più di una decina d’anni. Tanto più che nessun paese-membro della NATO prende seriamente in considerazione l’appartenenza dell’Ucraina all’organizzazione”. Le affermazioni di Marciuk hanno un significato squisitamente politico. Esse sono state fatte in disaccordo con la posizione della Russia e possono danneggiare le relazioni ucraino-russe, soprattutto nel momento in cui il presidente della Federazione Russa Putin ha proclamato “l’Anno dell’Ucraina”. Questa dichiarazione rischia di cambiare radicalmente il volto dell’Ucraina. Come ritiene Igrunov, “nella situazione che si sta creando, il presidente Kuchma ha il dovere di rimarcare che questo è stato un passo avventato, oppure richiedere le dimissioni di Marciuk, dal momento che un funzionario di simile rango non ha alcun diritto di rilasciare una dichiarazione del genere”. Kuchma: “l’Ucraina non ha formulato nessuna richiesta di adesione alla NATO” www.strana.ru 24 maggio 2002 Il presidente dell’Ucraina Leonid Kuchma smentisce le notizie diffuse da alcuni organi di informazione circa una dichiarazione fatta dopo la riunione di ieri del “Consiglio per la sicurezza nazionale e la difesa dell’Ucraina”, secondo cui l’Ucraina avrebbe già formulato la sua richiesta di adesione alla NATO”. Oggi, nel corso di una conferenza stampa a Kherson, egli ha detto che l’Ucraina già in passato aveva manifestato l’intenzione di integrarsi nella NATO: “la vita continua e occorre chiamare le cose con il loro nome”. Secondo Kuchma, comunque, la prima tappa del processo di integrazione nella NATO sarà rappresentata da un dialogo intenso e, solo in un secondo tempo verranno definite le azioni da intraprendere per entrare nell’alleanza. E, a parere del presidente, “per arrivare a questa fase dovremo ancora aspettare” (le sottolineature sono del traduttore). Il segretario generale della NATO smentisce le voci relative a una richiesta di ingresso dell’Ucraina nella NATO www.strana.ru 25 maggio 2002 Il segretario generale della NATO G. Robertson ritiene che né oggi, né nel corso del vertice di novembre a Praga “si possa far menzione” di una richiesta dell’Ucraina di entrare nell’Alleanza atlantica. Come ha fatto notare Robertson, rispondendo alle domande dei giornalisti russi a Bruxelles, il segretario del “Consiglio per la sicurezza dell’Ucraina” Evghenij Marciuk ha esplicitamente affermato che il suo paese finora non ha dato l’autorizzazione ufficiale ad alcuna richiesta di accoglimento nell’alleanza. E’ un obiettivo di lunga prospettiva, che viene affrontato nella discussione che, ormai da tempo, la NATO ha avviato nell’ambito del dialogo politico con l’Ucraina. La questione dei rapporti tra la NATO e l’Ucraina si trova in una fase di sviluppo, e sono previste ancora innumerevoli discussioni su tale tema, - ha rilevato Robertson. Egli si è rifiutato di intervenire nel ruolo di “veggente” e si è limitato a ricordare le “significative parole”, ascoltate nel 2000 dal presidente della Russia Vladimir Putin, nel corso del suo primo viaggio a Mosca: “Un passo dopo l’altro”. “Al momento attuale la NATO intrattiene un particolare tipo di rapporti con la Russia e l’Ucraina, e io intendo lavorare su queste basi. Il futuro contribuirà a fare chiarezza”, - ha sottolineato il segretario generale della NATO. Vladimir Putin ritiene “del tutto possibile” la partecipazione dell’Ucraina al “Consiglio Russia-NATO” www.ukraine.ru 28 maggio 2002 Il presidente della Russia Vladimir Putin ritiene “del tutto possibile” la partecipazione dell’Ucraina al “Consiglio Russia-NATO” appena creato. Di questo ha parlato oggi ai giornalisti, dopo la fine del vertice Russia-NATO, rispondendo alla domanda su come Mosca ha accolto le affermazioni di alcuni politici ucraini che si facevano interpreti del desiderio di Kiev di unirsi alla NATO. Secondo il presidente russo, “la partecipazione dell’Ucraina al nuovo Consiglio è del tutto possibile, e in linea di principio non vi intravedo nulla di particolarmente lesivo dei rapporti tra Russia e Ucraina”. Allo stesso tempo, però, Putin ha ricordato che l’approccio della Russia alla questione dell’allargamento della NATO non cambia e che rimane negativo. Ciò non significa certo che l’Ucraina debba essere messa da parte nei processi di rafforzamento della sicurezza”… …Vladimir Putin ha anche sottolineato che Russia e Ucraina sono paesi vicini che appartengono alla stessa famiglia delle repubbliche ex sovietiche e che, negli ultimi tempi, i rapporti tra loro si sono sviluppati in modo positivo. Traduzione dal russo di Mauro Gemma [ Modificato da eughenos Attivo 29/11/2004 16:08 ]

obender71
Inviato: 29/11/2004 18:08  Aggiornato: 29/11/2004 18:08
Ho qualche dubbio
Iscritto: 29/11/2004
Da:
Inviati: 68
 Re: UCRAINA: I CONTI NON TORNANO
Eughenos, un analista militare italiano di cui ho ottima opinione, Andrea Tani, ha appena scritto un'articolo sulla crisi in Ucraina, che puoi leggere per intero su http://www.paginedidifesa.it/2004/tani_041129.html, che comincia così: " E' un maledetto imbroglio. Comunque finisca, nessuno ci avrà guadagnato veramente. Non la Russia, anche se Viktor Yanukovich venisse confermato vincitore della competizione elettorale per la presidenza ucraina. Verrebbe rimandata nel limbo del post-sovietismo, retrocessa nella estrema scorrettezza politica, fuori del Wto (nel quale peraltro non è ancora entrata) e dai circuiti virtuosi internazionali, sia geopolitici che economici. Sarebbe percepita come una mega Arabia Saudita inaffidabile e totalitaria, liberticida ed espansionista, superarmata di soli ordigni nucleari e allo stesso tempo incapace di venire a capo di una Umbria riottosa e terrorista come la Cecenia. Dovendo nel contempo gestire nel concreto la porzione polacca e austriacante dell'Ucraina (più del 50% del suo territorio) foriera di problemi e di instabilità, infida e sdrucciolevole, anche senza ipotizzare esiti apertamente ribellistici. Non ci guadagnerebbe neanche l'America, che vedrebbe il suo essenziale partner nucleare russo trasformarsi nel principale competitore al rango di erogatore potenziale di Armageddon, sottomesso oltretutto ad un leader assoluto che parla di missili "definitivi" con la stessa disinvoltura con la quale solo poco fa scambiava brindisi con i suoi colleghi della Nato sotto i tendoni di Pratica di Mare. Non parliamo poi dell'Europa, la maggiore perdente, a meno che il suo consolidamento non abbia bisogno di nuovi nemici - dopo gli Stati Uniti - da evocare come catalizzatori di unità. " e poi : " Secondo un'analisi di Brezinsky, uno dei maggior esperti di politica sovietica e russa, niente come la perdita dell'Ucraina, all'indomani della dissoluzione dell'Urss, rese consapevoli i vertici di Mosca dell'indebolimento della Rodina. Con l'indipendenza dell'Ucraina, la Russia perse quasi del tutto la sua capacità di proiezione di potenza militare e di influenza politica verso il Medio Oriente, i Balcani e il Mediterraneo. L'abbandono delle principali basi del Mar Nero costituì un vero e proprio trauma, la fine di un'epoca che a partire da Pietro il Grande aveva visto la patria degli slavi alla ricerca di uno sbocco sui mari caldi, simboleggiato dalla quasi mitologica ossessione di impossessarsi di Costantinopoli " e riguardo alla partnership Ucraina-Nato: " Con l'accordo di Madrid del luglio '97, l'Ucraina entrò a far parte della Partnership for Peace della Nato, consenziente una Russia al tempo troppo debole per opporsi alla deriva occidentale del suo più importante vicino Csi. Nel giugno del 2002 l'avvicinamento di Kiev verso Occidente portò addirittura a una dichiarazione del ministro della difesa dell'epoca, Marchuk, secondo la quale l'Ucraina aveva come principale obiettivo di politica estera quello di diventare membro dell'Alleanza Atlantica. E' interessante notare come questa dichiarazione fosse immediatamente successiva all'accordo di Pratica di Mare fra la Nato e la Russia, che ha rappresentato il momento di massimo - e al tempo stesso apparentemente sincero - avvicinamento fra la comunità atlantica e l'impero russo. In realtà, dopo l'avvento di Putin e il progressivo recupero della potenza e dell'influenza russa, favorito dalle mutate condizioni geopolitiche del mondo all'indomani dell'11 settembre e accelerato dall'incremento vertiginoso delle entrate energetiche, era iniziato a Mosca un processo di recupero della deviazione ucraina, insieme con molte altre vestigia e concretezze del passato imperiale. Un passaggio decisivo di tale recupero fu l'accettazione, da parte del presidente ucraino Kuchma, di una proposta russa su un vincolante trattato di alleanza e cooperazione in 52 punti, focalizzato essenzialmente sulla difesa, che avrebbe sancito il riavvicinamento delle due nazioni sorelle e vanificato di fatto ogni velleità Nato dell'Ucraina. Ciò avvenne nel gennaio 2002, pochi mesi prima di Pratica di Mare e delle dichiarazioni di Marchuk sulle aspirazioni atlantiche del suo paese. Con il senno di poi - e la coscienza degli interessi in gioco che stiamo acquisendo in questi giorni - appare abbastanza evidente che l'ostentata marcia verso ovest dei governanti ucraini del tempo (per non parlare di quelli russi) fosse una mossa tattica destinata a disorientare l'avversario occidentale di sempre e a coprire disegni più ambiziosi e dirompenti. Oggi la flotta russa del Mar Nero è all'ancora nel porto ucraino di Sebastopoli. Il gas siberiano attraversa l'Ucraina per rifornire l'assetata Europa. I complessi militari industriali dei due paesi sono sempre più integrati e interconnessi e vendono hardware militare insieme in giro per il mondo. Le complementarietà delle due economie stanno tornando a livelli pre 1991. Di una Ucraina nella Nato non ne parla più nessuno. " grossa contrapposizione degli interessi di stato contro l'aspirazione occidentalista di una metà del paese quindi. Tani continua con un analisi da real-politik europea: " A costo di apparire sordi alle istanze libertarie dei poveri ucraini e di esprimersi una volta tanto a favore dei doveri e non dei diritti, non potrebbe essere il caso di stare al gioco russo e consentire a Putin di ricostituire lo storico impero dei suoi avi, o almeno una sua versione accettabile e ridimensionata rispetto alla ipertrofia sovietica, ma abbastanza consistente da rinforzare la barriera storica fra Europa e Asia? Se l'Europa vuole che vi sia un qualche diaframma fra lei e la Cina, tre volte più popolosa e molto più vitale, non pare appropriato fare di tutto per indebolire chi si offre volontario per tale ruolo. Soprattutto se lo stesso rischia una devastante crisi identitaria in caso di rifiuto e ha in tasca rivoltelle atomiche con le quali suicidarsi o suicidare. Anche perché i torti e le ragioni sono meno evidenti di quanto non appaia a un'analisi superficiale. ... Invece una Russa amica o nemica fa molta, ma molta differenza. Il suo valore aggiunto strategico non si trova nella maggiore o minore demografia, sempre depressa comunque, ma nei famosi missili intercontinentali che riescono a vanificare qualsiasi scudo spaziale, recentemente sottolineati da Putin, non a caso. Missili che aggiungerebbero ai tanti mal di testa degli strateghi occidentali una potente sindrome nucleare d'altri tempi. Un altro valore aggiunto risiede nella citata funzione di barriera russa fra l'Occidente liberal-democratico - e un po' abdicante in grinta e capacità di soffrire e combattere - e il resto del mondo, almeno a est e a sud est. Quello stesso resto del mondo che ritiene di avere un certo numero di conti da regolare con esso ed è sommamente impaziente a farlo. " Comincio ad avere il mal di testa pure io ...

obender71
Inviato: 29/11/2004 18:55  Aggiornato: 29/11/2004 18:55
Ho qualche dubbio
Iscritto: 29/11/2004
Da:
Inviati: 68
 Re: UCRAINA: I CONTI NON TORNANO
"... La trattativa però ieri non ha registrato progressi visibili. Anzi. Secondo il resoconto fornito dal deputato dell'opposizione Roman Zvaritch ieri mattina le parti si sono incontrate con quattro rappresentanti ciascuna. Gli uomini di Yanukovich hanno chiesto che in via preliminare venisse ripristinata la normalità attorno ai palazzi del potere nel centro di Kiev, dove da una settimana la sede del governo è inagibile per i suoi funzionari. A questa richiesta sarebbe stato risposto che si tratta di cosa «non negoziabile», malgrado Yushenko ieri avesse invitato i suoi a prendersi «una giornata di riposo», per poter continuare il presidio con nuova lena nei giorni seguenti. Il ristabilimento di una situazione di normalità attorno e quindi dentro gli uffici governativi è stato chiesto anche dal presidente Kuchma: «I blocchi stradali - ha detto - sono una violazione gravissima della legge», e ha aggiunto che in qualsiasi paese democratico una simile situazione sarebbe giudicata intollerabile e sarebbero stati presi adeguati provvedimenti. Tra le fila dell'opposizione ieri si parlava di ultimatum: «Se entro stasera non otteniamo una risposta alle nostre rivendicazioni, annunceremo la rottura del negoziato e chiederemo ai mediatori internazionali di intervenire». ..." Inqualificabile! Un paese ridotto a un puttanaio! Ma a parte questa banda di cialtroni nullafacenti che tiene in ostaggio il paese, il resto della popolazione che ne pensa di questa svendita di dignità e di sovranità? Sapranno reagire?

Santaruina
Inviato: 30/11/2004 0:27  Aggiornato: 30/11/2004 0:27
Sono certo di non sapere
Iscritto: 13/10/2004
Da: Sud Europa
Inviati: 5123
 Re: UCRAINA: I CONTI NON TORNANO
“Se gli americani e i Russi continuano di questo passo gettando benzina sul fuoco sarà molto peggio della Jugoslavia, anzi vista la determinazione di Putin ho paura che l’Ucraina potrebbe essere la miccia di qualche cosa di peggio che una semplice guerra regionale.” Personalmente la questione Ucraina mi preoccupa molto, dal primo momento della crisi ho avvertito un sentore sinistro. Avevo letto alcune analisi prima delle elezioni e i commentatori più attenti non mancavano mai di attirare l’attenzione sugli sviluppi che ci sarebbero stati, considerando l’importanza che i due grandi blocchi contrapposti davano a quella regione. Il senso delle analisi era: “né Putin né l’Occidente cederanno all’avversario tanto facilmente l’Ucraina”. Concetto che appare ancora più chiaro nei contributi citati da Eughenos e Obender71. Poi è successo quello che stiamo vedendo in questi giorni. EUGHENOS: in altri tuoi post suggerivi che una Russia che fa la voce grossa potesse servire a calmare la situazione di incertezza attuale , mentre riferendoti alla questione Ucraina sostieni che gli equilibri potrebbero degenerare. Secondo te fino a che punto si spingerà questa crisi? Blessed Be

-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
eughenos
Inviato: 30/11/2004 12:23  Aggiornato: 30/11/2004 12:23
Mi sento vacillare
Iscritto: 16/6/2004
Da:
Inviati: 359
 Re: UCRAINA: I CONTI NON TORNANO
Citazione:
Secondo te fino a che punto si spingerà questa crisi?
L’Ucraina, con i suoi 603.700 Kmq e circa 50 milioni di abitanti, è costituita per circa il 70% da ucraini che praticano in maggioranza la religione cristiana ortodossa, attraversata da una scissione tra fedeli al patriarcato di Kiev e a quello di Mosca. Nella parte occidentale, dove le manifestazioni nazionalistiche appaiono più esasperate, circa 5 milioni di abitanti si professano cattolici di rito greco. Un quarto della popolazione è rappresentata da russi, concentrati nei centri urbani, nelle regioni orientali e soprattutto nella penisola di Crimea dove rappresentano il 67% e fortissime sono le spinte al ricongiungimento con la Russia, da cui la Crimea fu staccata, in epoca sovietica. L’Ucraina è uno dei paesi più poveri d’Europa, secondo dati ufficiali, 100 persone abbandonano quotidianamente il paese. Gli Stati Uniti, che, dal momento dell’implosione dell’URSS, non solo considerano l’Ucraina uno “stato cuscinetto”, ma nutrono l’ambizione di inglobarla nel sistema di alleanze politiche,economiche e militari da essi controllato, spingendo per l’ingresso formale di Kiev nella NATO, ma col nuovo secolo, l'Ucraina sembrava aver imboccato la strada del riavvicinamento alla Russia, soprattutto sul piano della collaborazione economica e attraverso l’integrazione nei meccanismi comunitari che sono stati creati nell’ambito della Confederazione degli Stati Indipendenti (CSI). Gradatamente riorientandosi verso l’Occidente, annunciando nel maggio 2002 l’intenzione di abbandonare la neutralità, attraverso la richiesta formale di ingresso nella NATO. In seguito l’Ucraina ha inviato un contingente di ben 1.600 uomini (sotto comando polacco) in Iraq, con la Russia si sono manifestate nuovamente frizioni, con l’apertura di un contenzioso territoriale in Crimea. Alcuni passi di una dichiarazione rilasciata da Zbignew Brzezinski,nel 1 aprile 2002 . Io, personalmente, guardo con ottimismo al futuro dell’Ucraina. L’Ucraina deve rappresentare già oggi un elemento stabile del sistema europeo. Sono convinto che anche in futuro saprà mantenere la propria indipendenza. Noi, per parte USA, riteniamo che l’Ucraina dovrebbe rappresentare un elemento fondamentale del nuovo sistema europeo di stabilità e di sicurezza. L’esistenza dell’Ucraina è essenziale per assicurare la fine delle tradizioni imperiali della politica estera russa…Personalmente non penso che tra USA e Russia si scatenerà una lotta per l’influenza sull’Ucraina.(sic) Spero che l’Ucraina adotterà la decisione in grado di assicurare al paese una vita migliore, la sua partecipazione alla sorgente società globale, l’esistenza del libero mercato, Internet, la circolazione delle idee. E’ proprio questa la scelta che deve fare l’Ucraina. (un consiglio oppure una minaccia?) 1 aprile 2002 che dire…………… Come si vede la geopolitica estera scellerata di Brzezinski era gia in atto in tempi non sospetti, Putin sta semplicemente rispondendo colpo su colpo. Conoscendo l’uomo non credo che si ponga molti scrupoli nello scatenare le aspirazioni secessioniste delle regioni dove i russi rappresentano il 67% della popolazione. Che tipo di secessione apparirà, di tipo Jugoslavo oppure Cecoslovacca dipende in parte da Putin e Bush , quando si liberano forze centrifughe come aspirazioni secessioniste, ciò che sta succedendo in Ucraina, molto spesso risulta poi difficile controllarle, una cosa è certa, la visione geopolitica di Brzezinski ha creato non pochi danni, soprattutto perché il professore si e comportato da dilettante della strategia geopolitica, nella storia nessun uomo di stato ha mai sottovalutato l’orso russo, mai. Le difficoltà in Iraq come in Afghanistan incontrate dall’esercito americano fanno sorgere il dubbio(io invece ne sono sicuro) che il capo russo, una mano l’abbia data, i russi sono maestri nella pianificazione e attuazione della guerra assimetrica, se io fossi in Brzezinski riguarderei non poco le aspirazioni napoleoniche di ridisegnare gli Stati, Napoleone ed Hitler insegnano, mai dare per morta la Russia, potrebbe essere fatale.

Santaruina
Inviato: 30/11/2004 17:41  Aggiornato: 30/11/2004 17:41
Sono certo di non sapere
Iscritto: 13/10/2004
Da: Sud Europa
Inviati: 5123
 Re: UCRAINA: I CONTI NON TORNANO
Brzezinski a quanto pare questa volta ha fatto male i suoi calcoli. Quest’ uomo con la sua combriccola di menti superiori da trent’ anni pianifica le sorti geopolitiche dell’ intero pianeta; cambiano le amministrazioni e lui è sempre lì nel suo posto, con Kissinger e gli altri strateghi illuminati che dettano le regole del gioco. Adesso stanno giocando a scacchi con Putin, e i Russi eccellono in questo gioco. E mi sembra anche molto verosimile l’ipotesi dell’apporto “discreto” della Russia per inguaiare ancora di più il pantano americano in Iraq e in Afghanistan, restituendo il favore che gli americani fecero ai sovietici all’epoca della sciagurata invasione in quel paese martoriato. Tra l’altro Brzezinski non perde occasione di vantarsi di come lavorò a lungo affinché i russi cadessero nella trappola afgana. Per quanto riguarda l’ipotesi di secessione oggi i vertici militari ucraini hanno dichiarato che non permetteranno mai una divisione del loro Paese; una ipotetica secessione pacifica stile Cecoslovacchia credo sia da escludere. Blessed Be

-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
obender71
Inviato: 1/12/2004 0:03  Aggiornato: 1/12/2004 0:03
Ho qualche dubbio
Iscritto: 29/11/2004
Da:
Inviati: 68
 Re: UCRAINA: I CONTI NON TORNANO
Navigando sul sito di Repubblica ho trovato un analisi interessante di Caracciolo sulla Russia, piuttosto in linea con la realpolitik di Andrea Tani, qui: http://download.repubblica.it/pdf/limes.pdf Poi nel blog di Rampini è intervenuto un visitatore ucraino che ha postato ciò che segue: " I fatti delle elezioni in Ucraina Per evitare stereotipi del candidato cosi detto “filo-occidentale” Yuschenko e “filo-russo” Yanukovic vediamo un po dei fatti veri dell’Ucraina. YUSCHENKO: 1) Ex governatore della Banca Centrale Ucraina (legislatura di attuale presidente Kuchma) 2) Ex primo ministro (legislatura di attuale presidente Kuchma) 3) La corruzione ed i problemi economici nel periodo della sua presidenza del Consilio dei Ministri sono rimasti invariati 4) E, quindi, non e’ una persona estranea al “regime corrotto”. YANUKOVIC: 1) Aveva due condanne per la rissa (30 anni fa con assoluzioni in apello). 2) Attuale primo ministro dell’Ucraina (da 2 anni) 3) Ha abbassato le tasse (IRPEF) dal 40% a 13% 4) Ha applicato la tassa fissa per gl’imprenditori proibendo i controlli di ultimi dalla Guardia di Finanza ucraina, abbassando in conseguenza l’evasione fiscale 5) Ha varato le leggi che difendono le proprieta’ private ed investimenti sia quelle stranieri che quelli ucraini incorraggiando degli investimenti occidentali nel’economia ucraina 6) Ha allaciato i rapporti economici con la Russia 7) Non ha permesso ai russsi partecipare nella privatizzazione dele grosse fabriche in Ucraina facendo incazzare i russi (a proposito del “filo-russo”) 8) Ha pagato tutti gli stipendi in ritardo 9) Ha creato il PROFICITE del PIL di 11 milliardi di dollari 10) Etc, etc 11) Risultato: Crescita del PIL in 2004 13,6% (La Cina: circa 10%) LE ELEZIONI: 1) l’Opposizione ancora prima delle elezioni ha dichiarato i presunti brogli elettorali futuri 2) Il Dipartimento di Stato americano ufficialmente ha speso 13 millioni di dollari a sostegno dell’opposizione ucraina 3) Le fondazioni di Soros & Co. Hanno speso diecine e diecine di millioni di dollari allo stesso scopo e non lo nascondono. La cifra esatta pero e’ sconosciuta 4) Quanti soldi ha speso la Russia per Yanokovic non si sa 5) La Russia non ha MAI ufficialmente sostenuto nessuno dei candidati alla presidenza 6) L’Opposizione ha firmato tutti i 225 protocolli delle comissioni elettorali regionali e provinciali. Le copie hanno tutti gli oserrvatori internazionali 7) Le elezioni sono stati controlati da circa 4 000 osservatori internazionali e circa 120 000 osservatori dei contendenti (in Italia gli osservatori internazionali non sono amessi per legge) 8) Il parere degli osservatori OSCE lo gia’ sapete 9) I pareri diversi ma CONCORDANTI hanno dato gli osservatori dei paesi del CIS ed anche molti osservatori occidentali. Ad esempio: http://www.bhhrg.org/CountryReport.asp?CountryID=22&ReportID=230 10) I risultati delle elezioni si’ puo’ vedere sul sito della Comissione Centrale Elettorale Ucraina (purtroppo in cirilico. Si vedono pero le cifre e la grafica in corrispondenza ai contendenti distribuiti per regione): http://www.cvk.gov.ua/wp0011 11) La parte ufficialmente vincente dal primo giorno delle contestazioni invitava l’opposizione di rivolgersi nei tribunali e chiarire eventuali brogli elettorali ed essere pronta di rispettare le decisioni dei tribunal. Respinta 12) La parte vincente ogni giorno chiamava l’opposizione a trattare ed offriva i compromessi ed era pronta di cercare accordo. Respinta 13) l’Opposizione dice che la percentuale del voto in due delle regioni dell’Est (“filo-russo”) era troppo alta (oltre 90%), ma dimentica di dire che regioni dell’Ovest (“filo-occidentale”) che hanno percentuale oltre il 90% sono TRE e dove circa 30% della popolazione si trova all’estero per lavoro 14) l’Opposizione non accetta di rivotare in tutta l’Ucraina o nelle regioni contesi o riconteggio dei voti. Invece chiede di anullare il voto e di essere dichiarata la parte vincente perche i loro exit-poll li davano come vincenti 15) Ai pertecipanti delle manifestazioni l’opposizione ufficialmente paga i soldi (a parte il cibo gratis sulla piazza) chiedendoli di eseguire con la precisione gli ordini ottenuti dai capi suadra. Ci sono le cronace sulle TV Russe ed Ucraine che perfettamente hanno filmato queste prattiche 16) Questo si chiama un tentativo di golpe di stato ed e’ purtroppo totalmente sostenuto, inspirato ed incitato dagli USA ed i paesi dell’UE. http://www.guardian.co.uk/international/story/0,,1360080,00.html , http://www.guardian.co.uk/comment/story/0,,1360811,00.html Scusate per il post troppo lungo ed eventuali errori. "

Santaruina
Inviato: 1/12/2004 11:50  Aggiornato: 1/12/2004 11:50
Sono certo di non sapere
Iscritto: 13/10/2004
Da: Sud Europa
Inviati: 5123
 Re: UCRAINA: I CONTI NON TORNANO
Ottimo Obender, i link e la sintesi che hai postato aiutano a chiarire ancora di più quello che sta accadendo; ormai è chiaro che i media più che occuparsi superficialmente della questione stanno facendo una vera e propria opera di disinformazione consapevole. Personalmente non mi stancherò di seguire questa vicenda e di prestare l'attenzione che credo meriti. Blessed Be

-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
elcosta
Inviato: 27/3/2007 22:13  Aggiornato: 27/3/2007 22:13
So tutto
Iscritto: 7/1/2006
Da: Mile End
Inviati: 20
 Re: UCRAINA: I CONTI NON TORNANO
non so...

...i'm forever blowing bubbles...

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