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media : CON CHI PARLO?
Inviato da Redazione il 30/11/2004 23:21:30 (4560 letture)

Visto le reazioni - comprensibili, peraltro - di molti iscritti alla risposta di Furio Colombo a luogocomune, abbiamo voluto pubblicare un suo recente articolo, che fra l'altro sembra condensare in maniera cristallina molti dei temi che noi trattiamo quotidianamente. Soprattutto quello della "presunta sinistra" italiana.

CON CHI PARLO?

di Furio Colombo (da l'Unità del 27.11.04)

La sera del 19 novembre sono stato invitato a parlare ad un gruppo di iscritti Ds della sezione “Forte Aurelio Bravetta”, un punto della immensa cerchia suburbana di Roma.

Trovarsi di fronte a decine di persone, giovani e anziane, che hanno appena finito di fare tutti i tipi di vecchi e nuovi lavori, un po’ affannati e con il casco del motorino sotto il braccio, di pensionati ancora attivi...

... che fanno molte cose e sanno molte cose perché seguono gli eventi con attenzione e perché sono impegnati con la politica da una vita, donne e uomini che hanno opinioni, certezze, incertezze e idee, è una bella responsabilità.

Il direttore de l’Unità deve spiegare, nel modo più chiaro e più persuasivo possibile, la vasta differenza che si vede ogni giorno fra i titoli, le interpretazioni dei fatti del nostro giornale e le “finestre sul mondo” delle tante televisioni italiane. Mostrano tutte lo stesso mondo: quello di Berlusconi. Non ha quasi nulla a che fare con il nostro.
Nostro di chi? Alcune decine di militanti e di iscritti, che non si astengono certo dal continuo esaminare gli eventi quotidiani, scrutavano attenti.

Cercavano di decifrare quel tipo di affanno, di enfasi che c’è nella comunicazione politica (certo nella mia) quando sei convinto di parlare di eventi straordinari (straordinariamente pericolosi e assolutamente unici) per dire che c’è, dal punto di vista del vivere democratico, una grave emergenza, un pericolo.

Devo avere pronunciato la parola “regime”, e ho avuto l’impressione che un piccolo fremito (di comprensione o di irritazione) abbia diviso la piccola folla. Il segretario della sezione, attento e benevolo, chiamava per nome i partecipanti e prendeva nota degli interventi. Non ero solo a parlare. La Federazione Ds di Roma aveva inviato il giovane esperto di politica estera Fabio Nicolucci.

Il tema era «Interpretiamo insieme le elezioni americane» e - dico io - confrontiamole con l’Italia, situazione e attese.
Dunque il giovane rappresentante della Federazione Ds romana ha parlato degli Stati Uniti. Ha detto che George Bush ha vinto perché ha saputo toccare corde profonde, interessi e valori di molta gente. E che Kerry ha perso perché il suo linguaggio e i suoi argomenti interessavano soltanto le élite colte delle città.

Poi ha parlato della situazione italiana e ha detto francamente, con un sorriso gentile: «La parola regime mi provoca l’orticaria».

È stato accolto, come me, da applausi rituali e scrutato con la stessa attenzione. Da che parte stiamo? Sembravano chiedere a se stessi - più che a noi - i nostri ascoltatori. Come fanno ad esserci linguaggi così diversi, così distanti, da cui non si possono trarre le stesse conclusioni, in questa piccola stanza piena di attese e di impegno politico, in un punto della grande periferia romana?

Chiarisco per i lettori. Primo, ho ascoltato il giovane rappresentante della Federazione Ds di Roma presentare la vittoria di Bush («Un saper cogliere lo spirito del Paese») con parole che ricordano l’elogio tributato a Berlusconi in molte analisi Ds dopo le elezioni del 2001. Si diceva che «Berlusconi aveva colto la domanda di innovazione della maggioranza degli italiani».

Nessun commentatore americano, che non sia un repubblicano militante, condividerebbe l’analisi di Nicolucci sulla vittoria di Bush (verificare su tutta la stampa e tutti i “transcript” televisivi di quel Paese).

D’altra parte, nessun commentatore europeo ha mai colto spunti o aspetti di innovazione in Berlusconi e nella sua gente. E oggi non lo direbbe più nessun italiano che non si chiami Bondi o Schifani. Finti tagli di tasse, condoni edilizi che hanno fatto scempio del Paese, promesse impossibili per tutti e favori, anche grandi, per alcuni fedeli che non si allontanano mai dal leader, oltre al controllo totale delle informazioni, sembra essere la formula del governare di Berlusconi.

Secondo. Una cosa accomuna Bush a Berlusconi. Entrambi vengono dal passato. Sono il mondo delle lobby e dei privilegi. Si fanno scortare da squadracce di intolleranti, religiosi o leghisti o affaristi. Portano molto all’indietro la civiltà dei loro Paesi. Producono indebitamenti spaventosi e privilegi giganteschi. Sono, come in certi film dell’orrore, le ombre del passato che cercano di impedire ai cittadini normali la vita normale. Bloccano il futuro, come se si fosse rotto l’orologio del tempo, e la Storia ricominciasse dai suoi punti peggiori: disprezzo per la legalità, barbari pregiudizi religiosi che diventano legge, false affermazioni accreditate dai media, saldo sostegno ai più ricchi, spaventoso destino di guerra per i poveri.

Terzo. Berlusconi ha portato all’Italia un problema in più. Ha imposto subito un rigoroso regime mediatico, fatto di proprietà (il primo ministro è il maggiore proprietario tv del mondo), di illegalità (il primo ministro, che è proprietario delle televisioni private, controlla dalla sua postazione di governo tutte le tv di Stato e le usa come un teatro dei Pupi pronto a rappresentare le sue gesta) e di intimidazione (il primo ministro, quando vuole, taglia la testa al Corriere della Sera; quando vuole caccia via dalla tv di Stato Enzo Biagi, il maggior giornalista italiano).

A guardia del regime (ci racconta il 26 novembre il notista politico Francesco Verderami) Berlusconi si prepara a schierare «mille giovani pronti per avviare sul territorio nazionale una campagna con lo slogan “Forza Silvio”, che potrebbe diventare un movimento, e domani magari un partito».

Che cosa sia un “regime mediatico” e quali siano le sue conseguenza di frantumazione della democrazia e di controllo dei cittadini anche senza i carri armati, ce lo ricorda, in questi giorni, una accurata ricostruzione di quel che in America, negli Anni Cinquanta, è stato il fenomeno del “Maccartismo”, la caccia alle streghe, o meglio a presunti comunisti, nella cultura, nel giornalismo, nella diplomazia, nel mondo dello spettacolo e persino delle Forze armate americane. Oltre a bloccare, intimorire, spaccare o istigare al peggio tutto il Paese, quella macchina di persecuzione è costata la libertà o la vita ad almeno diecimila persone, terrorizzando o riducendo a spie e delatori centinaia di migliaia di altri. La più paurosa descrizione del fenomeno è di Philip Roth, che ci fa notare allarmanti somiglianze col presente italiano: «McCarthy comprese il valore spettacolare dell’infamia e imparò a soddisfare i piaceri della paranoia. Ci portò indietro, al Seicento, alla gogna. McCarthy era un impresario. Più barbaro lo spettacolo, più grande il disorientamento e lo spasso». Ricordate quando l’Unità veniva definita “giornale omicida”, e i suoi direttori e articolisti “fiancheggiatori del terrorismo”?

Scrive Vittorio Zucconi (la Repubblica, 26 novembre) « C’è chi benedice la televisione per avere smascherato e fermato Joe McCarthy, cinquanta anni orsono, con una implacabile diretta di 187 ore ininterrotte (...) c’è chi benedice il presidente Eisenhower, che pose fine alla Commissione McCarthy quando cominciò ad attaccare le Forze Armate (...) ma cinquant’anni dopo, la domanda, di perfetta attualità, rimane: è possibile proteggere una democrazia dai suoi veri nemici senza compromettere l’organismo che si vuole difendere?».

È possibile - come ci dimostra l’accurata ricostruzione di Zucconi - se, in difesa della democrazia, resta libera la televisione, come nel caso delle 187 ore di trasmissione in diretta delle udienze persecutorie del senatore McCarthy, che hanno aperto gli occhi ai cittadini americani; se si può contare su un argine istituzionale (è arrivato in ritardo, il presidente Eisenhower, ma è arrivato) se l’opinione pubblica resta viva e può essere risvegliata. Sembrano condizioni da fiaba, ma sono i tre fatti che hanno salvato gli Usa dal restare soffocati nel regime del Maccartismo. Molti, in quegli anni, e durante quella persecuzione, hanno negato di essere vittime di un regime, per convenienza, per paura, per salvarsi. Ma non lo hanno negato coloro che hanno tenuto testa. Dice oggi Arthur Miller, uno dei grandi perseguitati e dei grandi avversari del Maccartismo (uno dei grandi del teatro americano), uno che non ha mai ceduto: «La paura paralizzava tutti, ma nessuno voleva associare il proprio nome al mio. Solo molti anni dopo mi arrivarono scuse e ripensamenti. Ma insieme a tanta vigliaccheria voglio ricordare coloro che si sono battuti come leoni. Oltre al coraggio, c’è qualcosa di allora da ricordare anche oggi: abbiamo cominciato a reagire alla richiesta di comportamenti politici basati sulla paura» (articolo di Antonio Monda, la Repubblica, 26 novembre).

Serve ricordare tutto ciò nell’Italia di oggi? Serve perché ci dice che in quest’Italia sottoposta ad amministrazione controllata, in cui il ministro leghista Castelli si ribella, come in Sudamerica, al presidente della Repubblica, il ministro leghista Calderoli propone ai cittadini di farsi giustizia da soli, come nel mondo primitivo, il Primo ministro finge di tagliare le tasse, nella peggiore legge Finanziaria della vita italiana, e tutto il regime mediatico si schiera per celebrarlo come un Cesare vincitore mentre nessuno prima di lui aveva tanto impoverito l’Italia, noi, che dobbiamo opporci, siamo divisi.
Io non so se il giovane funzionario della Federazione romana parlava soltanto per se stesso.

Nel momento più buio, sottoposto al controllo mediatico più rigido della televisione e della stampa italiana, è venuto a dire che a lui «la parola regime fa venire l’orticaria». Lo ha detto accanto al direttore de l’Unità, il giornale che da anni descrive dettagliatamente le vicende di questo regime, con qualche conseguenza personale per chi vi lavora.

Pensavo che il nostro compito, quella sera, fosse di dare e di ricevere coraggio (così succede quando si va a parlare nelle sezioni Ds in Italia). Evidentemente c’è anche un altro progetto: pretendere (o credere davvero, chissà) che questo Paese, nel quale è stata appena approvata la Legge Gasparri che blocca totalmente la libertà di stampa, sia un’Italia normale a cui guardare con aria composta per prepararsi a una regolare alternanza. Il suggerimento sembra essere che, altrimenti, comportandosi come Arthur Miller, si può dare l’impressione di diventare sovversivi.
Posso dire che in quel momento mi sono sentito solo? Mi sono chiesto: con chi parlo?

Furio Colombo

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I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore Albero
solenero
Inviato: 1/12/2004 9:10  Aggiornato: 1/12/2004 9:10
Mi sento vacillare
Iscritto: 19/7/2004
Da: Valle Seriana Superiore
Inviati: 846
 Re: CON CHI PARLO?
Citazione:
Posso dire che in quel momento mi s
...?...

Lentamente, inesorabilmente, la sabbia del tempo ricopre la mente.
- Frankie hi-nrg MC -
maxgallo
Inviato: 1/12/2004 11:54  Aggiornato: 1/12/2004 11:54
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 26/5/2004
Da: Prov. Pescara
Inviati: 2078
 Re: CON CHI PARLO?
Citazione:
Posso dire che in quel momento mi s..
Pubblicita'.... torneremo fra qualche minuto.....

"Il brutto della vita è che gli idioti sono pieni di loro e gli intelligenti sono pieni di dubbi"

miradio
Inviato: 1/12/2004 12:12  Aggiornato: 1/12/2004 12:12
Mi sento vacillare
Iscritto: 27/8/2004
Da:
Inviati: 513
 Re: CON CHI PARLO?
In quel momento sono entrati i carabinieri e hanno arrestato tutti...in nome della libertà

"...che il gregge si trasformi in branco... È questo l’incubo dei potenti"
(Ernst Junger)
SWE
Inviato: 1/12/2004 12:33  Aggiornato: 1/12/2004 12:33
Mi sento vacillare
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 744
 Re: CON CHI PARLO?

E leggendo il resto della frase : "... mi s...ono sentito solo? Mi sono chiesto: con chi parlo?" ... in effetti non gli si può dare torto.
[ Modificato da SWE Attivo 1/12/2004 11:34 ] [ Modificato da SWE Attivo 1/12/2004 14:55 ]

anna57
Inviato: 1/12/2004 15:07  Aggiornato: 1/12/2004 15:07
So tutto
Iscritto: 11/11/2004
Da:
Inviati: 30
 Re: CON CHI PARLO?
...mi sono spaventato?

anna57
Inviato: 1/12/2004 15:16  Aggiornato: 1/12/2004 15:16
So tutto
Iscritto: 11/11/2004
Da:
Inviati: 30
 Re: CON CHI PARLO?
Oppure mi sono accorto che la coercizione mentale del potere mediatico aveva assolto alla sua funzione...ma chi indovina che vince?

nuin
Inviato: 1/12/2004 15:17  Aggiornato: 1/12/2004 15:17
Ho qualche dubbio
Iscritto: 16/6/2004
Da:
Inviati: 279
 Re: CON CHI PARLO?
...mi sono cadute le braccia ..a me cadono di continuo sentendo parlare i nostri politici (fatte le dovute, rare eccezioni)!!!! Non conosco gli umori delle sezioni dei ds perchè non le frequento, ma, come tutti, mi sono fatta un'idea del comune sentire, sicuramente quello della gente che si definisce "di sinistra" e quello che ne ho dedotto è che invece tutti sono profondamente convinti che non viviamo affatto una normale democrazia, una normale alternanza di maggioranza-opposizione e che di conseguenza sia inevitabile percepire questo governo come un vero e proprio regime. Che ci sia una sorta di deriva autoritaria mi pare un fatto inoppugnabile: le leggi varate col solo scopo di tutelare gli interessi del presidente del consiglio (il cui elenco è lungo e ben conosciuto), la repressione del dissenso culminata nei fatti di genova 2001 (proprio domani si aprirà il processo contro la rete del sud ribelle, che rischia anni e anni di carcere per costituzione di associazione sovversiva atta a sovvertire l'ordine costituzionale, economico e istituzionale: roba del codice rocco di fascista memoria), l'adesione ad una guerra imperialista, concepita e condotta al di fuori di ogni legalità internazionale (nonostante il dissenso espresso da gran parte dei cittadini), la politica economica, le leggi sul lavoro ed il varo dell'ultima finanziaria (il cui risultato è l'impoverimento della stragrande maggioranza degli italiani e la precarietà e l'insicurezza dei lavoratori) sono solo alcuni dei fulgidi esempi a cui ci sta abituando questo governo. La percezione della gente è di vivere in un paese consegnato ormai nelle mani di veri e propri farabutti, ma soprattutto di una politica ormai banalizzata a mero scontro ideologico, lontano dalle istanze della collettività, una politica urlata, becera, fatta di slogan, proclami, dichiarazioni rilasciate e ritirate nello spazio di poche ore, insomma una politica totalmente priva di spessore istituzionale, ideologico, propositivo. La percezione della gente è quella che ha permesso la ricomparsa, a circa 30 anni di distanza, dell'"esproprio proletario": possibile, mi chiedo, che i politici non si rendano conto del livello di esasperazione dei lavoratori, dei disoccupati, dei precari, dei cassintegrati, dei pensionati, di tutte quelle classi sociali che non ce la fanno più ad arrivare a fine mese, che, potendo, raggiungono il giorno dello stipendio indebitandosi con le carte di credito, che possono permettersi auto, elettronica ed elettrodomestici solo pagandoli a rate? Pare di no, anzi: ieri la sinistra ha lasciato andare al governo il cavalier berlusconi senza trovare il coraggio (ufficilamente "fidandosi" e barattando sulla bicamerale) di votare una seria legge anti-trust; oggi, pensa di batterlo abbassandosi al suo stesso livello, declamando spottini elettorali, ben lontani dalle reali esigenze della gente, sordi alle loro difficoltà, ciechi davanti i piccoli drammi che nascono in quella percentuale di popolazione che ogni anno scivola sotto la soglia della povertà. E fa anche di più: continua ad ignorare l'immenso potere di cui si sta dotando il cavaliere, un potere mediatico, politico e istituzionale (è solo di ieri la dichiarazione "dobbiamo cambiare la legge elettorale o perdiamo le prossime elezioni" ) contro il quale diventerà sempre più difficile, per questa pallida ed incerta opposizione, battersi e vincere. E diventerà sempre più difficile, per noi cittadini ed elettori, sperare nelle capacità di questa opposizione, credere in un futuro migliore, perdere un altro giorno di mare per andare a votare. [ Modificato da nuin Attivo 1/12/2004 16:57 ]

Elias
Inviato: 1/12/2004 15:51  Aggiornato: 1/12/2004 15:51
Mi sento vacillare
Iscritto: 14/6/2004
Da:
Inviati: 787
 Re: CON CHI PARLO?
mi s ...on venuti i brividi di freddo, ...ho pensato tra me: ...non sarà meglio cambiare mestiere? Dopotutto perché continuare a contorcermi la mente tra tali e tante ...amenità politiche e non...? Il mio mondo interiore ne inizia a risentire, ha quasi ribrezzo di questo sporco mondo parolaio ed inconcludente, ...di questa politica che non risolve un bel nulla e, se ci prova in qualche modo, c'è sempre chi rimane scontento con un "palmo di muso", ...poiché nulla sazia la corrotta natura umana, se non ...qualcosa d'altro... ed io, proverò a ricercarlo con tutto me stesso, ...finché non approderò su lidi sereni!

solenero
Inviato: 1/12/2004 16:03  Aggiornato: 1/12/2004 16:03
Mi sento vacillare
Iscritto: 19/7/2004
Da: Valle Seriana Superiore
Inviati: 846
 Re: CON CHI PARLO?
E non avrebbe tutti i torti no, swe. Ma allora perchè proprio lui fa orecchie da mercante alla richiesta di Massimo? Il popolo del web non è degno della Sua attenzione? P.S. Qualcuno potrebbe tradurre, per favore? HUMANITAS IUSTITIAM NOSQUAM RENUIT GRANDEM MALIGNITATEM COGNOSCENDO

Lentamente, inesorabilmente, la sabbia del tempo ricopre la mente.
- Frankie hi-nrg MC -
Fra80
Inviato: 1/12/2004 17:08  Aggiornato: 1/12/2004 17:08
Ho qualche dubbio
Iscritto: 27/10/2004
Da: perugia
Inviati: 129
 Re: CON CHI PARLO?
X solenero: dalle poche reminiscenze di latino ke ho dovrebbe essere(spero di nn dire una caz****) "(é)conoscendo la nostra umana giustizia ke respinge/se la grande malignità(o cattiveria)". spero di esserti stato d'aiuto.

Fra




- "Chi ha il potere di farti credere a delle assurdità possiede anche quello di farti commettere delle atrocità"- Voltaire
solenero
Inviato: 1/12/2004 17:20  Aggiornato: 1/12/2004 17:20
Mi sento vacillare
Iscritto: 19/7/2004
Da: Valle Seriana Superiore
Inviati: 846
 Re: CON CHI PARLO?
...era un po' che mi domandavo cosa volesse dire quella frase, presa da "la morte dei miracoli" di Frankie hi-nrg. Thanks

Lentamente, inesorabilmente, la sabbia del tempo ricopre la mente.
- Frankie hi-nrg MC -
SWE
Inviato: 1/12/2004 18:47  Aggiornato: 1/12/2004 18:47
Mi sento vacillare
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 744
 Re: CON CHI PARLO?

La “politica” non è fatta solo dalle anime belle ma è fatta anche dalle azioni, da chi ha il coraggio di mettersi in gioco e infilare le mani nel letame. Per questo non ritengo giusto condannare e ridicolizzare Furio Colombo uno dei pochi giornalisti che possiede ancora un barlume di coscienza e cerca di difenderla in un mercato dove solo i tagliaborse hanno ormai diritto d’asilo ( il coraggioso articolo pubblicato in home da Massimo è un’amara e drammatica testimonianza della solitudine in cui vengono lasciati e ghettizzati coloro che danno fastidio…) E tutto ciò per via di una risposta – sconcertante e irritante quanto volete – che “porterebbe” la sua firma. E anche ammesso ( e non concesso !) che si sia trattato di una caduta di stile, è ben poca cosa, di fronte al rovinoso crollo di valori che ci sta travolgendo tutti. Forse Furio Colombo compreso…. ***** Vorrei aggiungere, per chi non avesse comprato l'Unità di oggi, che in penultima pagina sono raccolte - proprio sotto il titolo CON CHI PARLO? - moltissime lettere di solidarietà e di condivisione, altre di civile confronto, altre di aspra critica e condanna al fondo di domenica scorsa Sono lettere di comuni cittadini ma anche di iscritti a sezioni DS ed il fatto che l' editoriale del direttore riesca a provocare emozioni e reazioni - a favore o contro non importa - e che il giornale decida di pubblicarle dando voce alla "gente" è un segno di libertà E la libertà di scrivere su un giornale qualcosa di molto scomodo può anche costar cara...
[ Modificato da SWE Attivo 1/12/2004 19:15 ]

Redazione
Inviato: 1/12/2004 20:12  Aggiornato: 1/12/2004 20:12
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: CON CHI PARLO?
... mi s...ono proprio rincoglionito, manco me n'ero accorto. Scusate, ora aggiusto. (La comica è che ieri sera aveva anche visto un paio di commenti, e dicevo boh, chissà a cosa si riferiscono con 'sto giochino del mi s....) E vai con la candeggina! QUIZ: Quale libro famoso finisce più o meno così? (A metà di una frase) [ Modificato da Redazione Attivo 1/12/2004 19:23 ]

titusnefasto
Inviato: 1/12/2004 20:44  Aggiornato: 1/12/2004 20:44
Mi sento vacillare
Iscritto: 19/5/2004
Da: daumpa
Inviati: 417
 Re: CON CHI PARLO?
"""QUIZ: Quale libro famoso finisce più o meno così? (A metà di una frase)""" "come ti scopro l'america" di C. Colombo.

anna57
Inviato: 1/12/2004 23:00  Aggiornato: 1/12/2004 23:00
So tutto
Iscritto: 11/11/2004
Da:
Inviati: 30
 Re: CON CHI PARLO?
A Furio Colombo vorrei rispondere che non deve sentirsi solo perchè lui parla,parla agli Italiani incazzati dalle prepotenze di questo governo,a coloro che come me si sentono presi per i fondelli e ce ne freghiamo se la sinistra di oggi non ci rappresenta se si imborghesisce e non mostra i denti ce ne freghiamo se non sa riconoscere un regime.Lo sciopero generale di ieri ,la patecipazione di massa dei lavoratori ne è stato un chiaro esempio.la gente è arrabbiata e quando questo succede è già l'inizio della fine di un regime...spero! Il nostro Presidente potrà appropriarsi di tutte le televisioni e giornali possibili ma sicuramente non potrà comprare le nostre menti! cogito ergo sum!

miradio
Inviato: 2/12/2004 8:51  Aggiornato: 2/12/2004 8:51
Mi sento vacillare
Iscritto: 27/8/2004
Da:
Inviati: 513
 Re: CON CHI PARLO?
Citazione:
sicuramente non potrà comprare le nostre menti!
Forse la tua no...ma quella dell'italiano di cultura medio-bassa con qualche vaga antipatia verso il comunismo si, ammesso che questo italiano non sviluppi una coscienza critica autonoma, ma per scongiurare questo i palinsesti tv sono pieni di calcio, spot, quiz e ballerine, per non parlare dei nani...I (tele)giornali sono realizzati da impiegati della informazione, i giornalisti veri non ci sono più. La bassezza tout court e l'ignoranza al potere!!! Il problema è che distruggere un vincente come Berlusconi sarebbe come distruggere l'idea stessa del successo; ma il successo quando è ottenuto senza seguire le regole non vale nulla... le regole nel mondo "libero" sono una stupidaggine e un ostacolo, oh no? Meglio la furbizia, che nell'ignoranza globalizzata trova un humus eccezionale per fare... miracoli italiani!! Ma va va [ Modificato da miradio Attivo 2/12/2004 8:13 ]

"...che il gregge si trasformi in branco... È questo l’incubo dei potenti"
(Ernst Junger)
solenero
Inviato: 2/12/2004 9:08  Aggiornato: 2/12/2004 9:08
Mi sento vacillare
Iscritto: 19/7/2004
Da: Valle Seriana Superiore
Inviati: 846
 Re: CON CHI PARLO?
Citazione:
L'ignoranza al potere!!!
Mi piacerebbe dire che c'è già, ma sfortunatamente non è fatto di ignoranti questo governo (eccezzion fatta per qualche caso cronico), anzi... Sono tutti avvoccati, commercialisti e professionisti di ogni genere, sono cervelli più che svegli e brillanti, peccato che non stanno dalla parte della gente; si sono schierati a favore dei ricchi, dei potenti; si sono prefissati come fine ultimo lo spennamento degli italiani, a vantaggio dei portafogli stragonfi di chi da sempre sfrutta il proprio potere per portare benessere, benefici e vantaggi dove già abbondano... Al potere ci sono finiti i classici cattivi, e i buoni si vedono diminuire il potere d'acquisto dello stipendio al ritmo del 2 - 2,5 % al mese (senza considerare il supersvalutamento di un buon 20% che c'è stato fra il 2002 e il 2003)...

Lentamente, inesorabilmente, la sabbia del tempo ricopre la mente.
- Frankie hi-nrg MC -
miradio
Inviato: 2/12/2004 9:38  Aggiornato: 2/12/2004 9:38
Mi sento vacillare
Iscritto: 27/8/2004
Da:
Inviati: 513
 Re: CON CHI PARLO?
Sole il fatto che chi ha il portafoglio gonfio cerchi con ogni mezzo di preservare il suo status è normale come pure che gli avvocati e i commercialisti siano dei fiancheggiatori o fautori dell'establishment è normale. La cosa fastidiosa è che questa banda bassotti abbia 'estorto' il consenso generalizzato sfruttando biecamente le debolezze psicologiche dell'elettorato, allo stesso modo in cui si orientano i consumatori verso il detersivo più splendido. Ancor più fastidioso è che l'elettorato non sia stato in grado di riconoscere nelle frasi fatte del cavaliere una bassa operazione di marketing. Speriamo almeno che Berlusconi sia biodegradabile [ Modificato da miradio Attivo 2/12/2004 8:39 ]

"...che il gregge si trasformi in branco... È questo l’incubo dei potenti"
(Ernst Junger)
Santaruina
Inviato: 2/12/2004 11:14  Aggiornato: 2/12/2004 11:14
Sono certo di non sapere
Iscritto: 13/10/2004
Da: Sud Europa
Inviati: 5123
 Re: CON CHI PARLO?
Berlusconi, come Bush e Sharon è stato eletto democraticamente. Il cittadino medio è facilmente influenzabile (chiedere conferma ai pubblicitari). Il cittadino medio non ha tempo per approfondire i temi della politica, è troppo occupato a tirare avanti e a mantenere la propria famiglia. L’unica informazione che raggiunge la maggioranza della popolazione arriva dai media che forniscono una versione parziale della realtà e manipolata da chi detiene il potere e i media stessi di conseguenza (circolo vizioso). Non esiste opposizione visto che le principali forze politiche in gioco partono dal presupposto che il sistema da difendere sia quello del mercato libero. Ergo La Democrazia ha fallito. La Democrazia oggi è una farsa. Personalmente, mi dichiaro antidemocratico. Blessed Be

-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-

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