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news internazionali : Le Pussy Riot del Kazakistan e i loro mentori |
Inviato da Redazione il 18/7/2013 20:26:08 (7001 letture) |
di Fulvio Grimaldi
Avete visto come è stata sotterrata la vicenda dello Stato canaglia capo e dei suoi crimini spionistici insieme a quella di uno, Edward Snowden che, a rischio di tutto, vita compresa, ha denudato questo orrido imperatore? E’ bastato che la polizia trattasse una donna con figlia alla stessa identica maniera di decine di migliaia di innocenti migranti per far esplodere un putiferio della stessa scatenata rabbiosità – e malafede – di quelli che avevano raso al suolo qualsiasi verità con i presunti martirii delle varie Neda Soltan, o Sakineh, o Pussy Riot in laica orgia nelle cattedrali, di iraniana e russa memoria. La signora kazaka Alma Shalabayeva e la signorina Alua, prelevati da un’orda di sgherri della Cancellieri e, nel giro di tre giorni, espulsi verso il loro paese. Senza, orrore!, che se ne fosse informato il presidente del Consiglio, cosa che, si sa, succede regolarmente con ognuno dei migliaia di senegalesi, somali, tunisini, polacchi, per ognuno dei quali viene meticolosamente sollecitato il potere riparatore del governo. Eppure la signora non era mica stata salvata, nuda, disidratata, in procinto di partorire, da un gommone alla deriva. Era entrata illegalmente in Italia con passaporto falso della Repubblica Centroafricana (!) e sotto falso nome, checché si cerchi di oscurare il dato rilevato dalle autorità preposte. La classica clandestina, secondo le simpatiche leggi bipartisan del nostro accogliente regime. Di lei si sono occupati ben tre magistrati, cosa non proprio abituale per i “soliti” clandestini.
Ma era la moglie del “massimo oppositore del dittatore kazako Nazarbaev”. E non è forse una splendida preda per gli avvoltoi mediatici che, dalla voliera di Washington e di tutti gli zoo dell’Occidente, spiccano il volo al primo comparire di un “dissidente”? [...]
Alla stessa stregua dei vari oligarchi impinguitisi del sangue dei russi sotto Eltsin e martirizzati dal nefando Putin che gli ha sottratto, non tanto i miliardi rubati ed esportati, magari attraverso mafia e IOR, ma i beni dello Stato già al servizio della collettività nazionale. Il consorte, Mukhtar Ablyazov, condannato a sei anni per corruzione, sia da industriale che da banchiere che da ministro, fugge a Londra dopo aver rapinato 6 o 10 miliardi di dollari dei cittadini kazaki, sul modello dei vari Khodorkovsky o Abramovic, viene inseguito da tre mandati di cattura internazionali dell’Interpol, agenzia non nota per particolari favori ai delinquenti fuorusciti da paesi anti-atlantici. Li hanno spiccati in Russia, Ucraina, Kazakistan. Un bel tipetto. Non solo, avendo perseverato nel vizietto, dall’Alta Corte del Regno Unito è messo sotto processo per truffa e appropriazione indebita della BTA Bank e, a coronamento della sua vita di “dissidente” perseguitato, è condannato a due anni di carcere per aver occultato al tribunale inglese la reale consistenza patrimoniale costruita sui suoi furti.
Ovviamente la moglie del delinquente abituale, rintanatasi in un villone con parco (“villetta” per gli scrivani) di Casal Palocco, sotto la protezione di quelle teste di cuoio israeliane (tout se tien!) che hanno l’abitudine di occuparsi affettuosamente degli “esuli” farabutti cresciuti sotto Eltsin, di tante efferatezze delittuose non sapeva niente. Era convinta che i miliardi che le svolazzavano attorno fossero il frutto di un onesto lavoro al catasto. Le bastava figurare come moglie del “principale oppositore del dittatore”. Alla faccia dell’assoluta falsità, a madre e figlia in Kazakistan sarebbero stati subito imposti gli arresti domiciliari, inizio di chissà quali spietate angherie, quando, invece, è stata loro assicurata libertà di residenza e movimento, salvo l’obbligo della firma. Fosse, tutto questo, successo a un qualsiasi Abu Omar, altro che espulsione sancita da un giudice ed effettuata su aereo di Stato. Ricordate le extraordinary renditions verso le carceri di paesi torturatori, se non verso Guantanamo?
Dissidente delinquente? Santo subito!
Conclusione. Nell’Oceania, nome che il veggente Orwell diede alla regione sotto dittatura del Grande Fratello d’Occidente, governata da quel Partito Unico che poi si è incarnato sotto l’egida della Cupola, da noi come in gran parte dell’Asse del Male che noi chiamiamo “comunità internazionale”, si può delinquere oltre ogni misura, ma, per essere protetto, immunizzato e glorificato, basta porsi come “dissidente” nel nome dei diritti umani. Come per quei vendipatria al soldo della Cia, che a Cuba diventano “intellettuali dissidenti” perseguitati dal regime (e magari liberati da Raul per disposizione del vescovo dell’Avana). Di Nazarbaev so poco, “dittatore sanguinario”, come si dice da queste parti, ripetendo il modulo Gheddafi, Assad, Putin, Chavez, o Ahmadinejad, o presidente tanto appoggiato dal popolo da venire eletto e rieletto a stragrande maggioranza, pure sotto l’occhio di centinaia di osservatori. So però per sicuro che i ritratti disegnati in Occidente di personaggi non convenzionati valgono quanto il Premio Nobel di Obama. E so altrettanto bene che nessun governante dei regimi Nato e, tanto meno, un loro qualsiasi sciuscià mediatico, ha titoli per condannare e demonizzare chicchessia si trovi fuori da questo nostro parnaso delle democrazia.
So anche che sotto il persecutore di Ablyazov, della sua famiglia e dei suoi famigli, il Kazakistan, paese tracimante di idrocarburi, massimo produttore di quell’uranio che gli Usa destinano alla fine del mondo, confinante con Russia e Cina,ha compiuto una giravolta dalla benevolenza verso gli USA, con tanto di basi, a rinnovato amico di Mosca, con tanto di basi e di sintonia geopolitica. Peggio, ha favorito la costruzione di pipelines che convogliassero petrolio e gas kazaki fuori dai tragitti voluti dagli Usa e dalle sue multinazionali. C’era di mezzo anche la solita ENI, partner di “dittatori”, con i quali traffica (e non v’è dubbio che lo faccia alla maniera sporca di tutte le multinazionali, ma questo qui non c’entra) e persegue rotte sconvenienti. Non per nulla è caduta sotto la mannaia di Milena Gabanelli, come tanti altri disturbatori della quiete atlantico-napolitanesca, da Di Pietro a Grillo e ai disobbedienti che prediligono il contante alle carte di credito dei benefattori bancari.Tutti crimini, quelli del dittatore kazako, che ampiamente giustificano il risentimento, lo sdegno e gli ululati di protesta della solita unanimistica camarilla che confonde in unico empito democratico i comunisti del “manifesto”, i liberal del “Fatto Quotidiano”, i mainstream media apologeti di Napolitano. In attesa dell’immancabile “monito” di quest’ultimo, dell’immancabile accorato pippone di Saviano, della furia dirittoumanista di Amnesty e HRW (chiaviche Cia-Mossad, sempre sugli altari del “manifesto”) e della gigantografia delle due vittime, Alma e figlia, appesa dal sindaco Marino al Campidoglio, non possiamo che riconstatare: tout se tien.
Emma Bonino, la moneta più falsa dai tempi delle colonie ioniche, la brava ecopacifista che si affanna a scrivere “diritto umano” su ogni missile e ogni autobomba della”comunità internazionale”, a proposito delle Pussy Riot kazake balbetta grullaggini, paralizzata dalla contraddizione tra l’ennesima replica della farsa dei diritti umani e l’obbedienza alle malefatte di Cia e Mossad. Il manichino vice-premier e ministro di polizia, Alfano, si contorce nel suo inane burocratese di questurino colto in fallo. La stampa, con orgasmo buonista bipartisan, si straccia le vesti sulle capocce coperte di cenere dei governanti felloni. Nessuno di questi riesce a far la pace con il proprio cervello. Nella commedia dell’arte recitata dalle marionette di Washington, il costume più pulito è tessuto di coliformi fecali. Insomma, sotto il tavolo del padrone, ai roditori è stato servito un bel piattino di formaggio andato a male.
Qual è il retroterra geopolitico dell’affaire che ha gettato nel marasma il nostro Partito Unico e i suoi sicofanti di media e regime, da Letta ad Alfano, dal “manifesto” a “Il Fatto” al Corriere? Il Kazakistan è il più grosso, potente e ricco paese tra Russia e Cina, incombe sul Caspio delle più vaste ricchezze minerarie dell’Asia, è governato da un ex-comunista sovietico, registra un PIL positivo del 5%, è entrato nell’ odiosa Unione Economica Euroasiatica con Russia e Bielorussia, noti Stati Canaglia, ha iniziato a dare segni di autonomia nel quadro di rapporti più sbilanciati verso Cina e Russia che verso gli Usa. L’Italia è il suo secondo partner commerciale. Vi fanno grossi affari, a dispetto del pretesto monopolio multinazionale Usa, ENI, Salini-Todini, Impregilo, Italcementi, Renco, Unicredit, il Gruppo Cremonini che si è accaparrato la fornitura a tutti i McDonald’s della regione. Tutto sommato, quel poco che resta dell’apparato produttivo italiano dopo l’assalto e il saccheggio delle corporation straniere. Troppo. Ulteriore elemento di disturbo, l’immagine che l’invadente “tiranno” kazako s’è dato nel nostro paese. Vista l’efficienza dei ricostruttori nazionali dell’Aquila, il presidente Nazarbaiev s’è pure fatto mecenate della città mandata in malora dal suo governo, restaurando vari edifici, compreso l’Oratorio di S. Giuseppe, e alla spedizione archeologica del Centro Ligabue di Venezia ha assicurato i diritti esclusivi per gli scavi delle necropoli scite, massimo patrimonio storico del Kazakistan.
Ce n’è quanto basta per irritare quella che si pone come Unica Potenza Mondiale e, a questo fine, dopo aver manipolato il commercio mondiale con il suo spionaggio su Stati e imprenditori concorrenti, si prepara, con il Trattato di Libero Commercio UE-Usa ai nastri di partenza, a eliminare dallo scenario dei padroni del mondo il concorrente europeo. Quando qualcosa sfugge al controllo sulle tentazioni europee di svolgere un ruolo da protagonista allacciandosi alle economie asiatiche, ben più prospere e promettenti di quella Usa, ecco che sui potenziali partner dell’accolita di Bruxelles piovono apocalissi bombarole, invasioni di mercenari subumani, sanzioni da genocidio, campagne terroristiche. E, nel caso di alleati Nato, il dissanguamento mediante acquisti di F-35, la contaminazione con MUOS, l’intronamento di fantocci freschi e più disposti alla rinuncia alla sovranità e alla decimazione del proprio popolo, come Monti, Letta e, su tutti, Matteo Renzi l’uomo delle Cayman, di Briatore, di Arcore, della privatizzazione di Ponte Vecchio.
Ma è con operazioni come quella delle Pussy Riot kazake che i ragazzi di bottega della macelleria imperiale vengono distolti dalla pretesa di farsi un po’ di affari loro. Si acchiappa un furfante matricolato, ampiamente ricattabile, lo si incorona “dissidente” e, sotto tutela del Mossad, primatista di ogni operazione sporca, se ne spedisce la famiglia, possibilmente povere donne e bambine meritevoli di appassionata solidarietà dirittoumanista, nel paese che ancora si permette giretti di valzer con partner proibiti e che il più disponibile a fare figure di merda. Il “dissidente” stesso, inseguito dalle polizie di mezzo mondo (anche da quella di Londra, che però si è subito rimessa in riga coprendo, con la concessione del diritto d’asilo, la condanna inflitta a Ablyazov da incauti giudici per truffa e appropriazione indebita), viene messo al sicuro perché possa collaborare alla demonizzazione del “dittatore” Nursultan Nazarbayev.
La marcia sull’Eurasia, “Cuore del mondo” e, quindi, condicio sine qua non per il dominio mondiale, pianificata sotto Carter da Zbigniew Brzezinski negli anni’80, ha compiuto un altro passo. Russi, cinesi, kazaki nuovo Asse del male, insieme all’Iran che ne costituisce la porta d’ingresso. Con l’operazione Pussy Riot kazake l’antropofagia planetaria governata da Bilderberg e attivata da Obama come mai nessuno prima di lui, ha preso due piccioni con una fava. Uno, ha messo alla gogna dell’Occidente cristiano e democratico, custode di tutti i valori democratici, un governante che, insieme a Putin, Xi Jinping e gli ayatollah di Tehran, a quella marcia si oppone con dovizia di mezzi economici e militari. Due, ha dato una bella lezione ai muselidi che, insoddisfatti delle briciole sotto il tavolo, occhieggiavano verso la cucina. Che sia di esempio ad altri topastri che volessero strattonare il guinzaglio. Il resto verrà con il Trattato di Libero Scambio UE-USA.
Sapete chi è stato l’unico, per quanto ne so, ad aver detto cose simili? Nientemeno che Maurizio Belpietro, quello di “Libero”. Quello che la pace la fa, non con il suo di cervelli, ma con quello di Berlusconi. Che magari ha qualche affaruccio in ballo anche in Kazakistan. Ma guarda un po’ con quali compagni di strada tocca scarpinare.
Fulvio Grimaldi
Fonte |
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Autore |
Albero |
horselover |
Inviato: 18/7/2013 21:12 Aggiornato: 18/7/2013 21:12 |
Dubito ormai di tutto Iscritto: 1/9/2012 Da: Inviati: 1898 |
Re: Le Pussy Riot del Kazakistan e i loro mentori per un antica legge mai abrogata i ladri che riescono a portare il bottino in uk non sono punibili
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Redazione |
Inviato: 18/7/2013 22:11 Aggiornato: 18/7/2013 22:11 |
Webmaster Iscritto: 8/3/2004 Da: Inviati: 19594 |
Re: Le Pussy Riot del Kazakistan e i loro mentori Di pancia "sentivo" che ci dovesse essere una versione alternativa a quella dell' "eroico esule kazako", ma non avevo avuto il tempo di approfondire.
Mi sembra che Grimaldi lo abbia fatto abbastanza bene.
Anche se lui non ha l'abitudine di supportare affermazioni come quella che "il passaporto centrafricano è falso", direi che lo schema generale della sua ipotesi regge bene.
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trotzkij |
Inviato: 18/7/2013 22:23 Aggiornato: 18/7/2013 22:23 |
Sono certo di non sapere Iscritto: 18/9/2006 Da: Inviati: 3704 |
Re: Le Pussy Riot del Kazakistan e i loro mentori
I complotti non esistono, ... tranne quando ci sono
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invisibile |
Inviato: 18/7/2013 22:32 Aggiornato: 18/7/2013 22:32 |
Sono certo di non sapere Iscritto: 11/12/2012 Da: Sabina Inviati: 7912 |
Re: Le Pussy Riot del Kazakistan e i loro mentori A Roma dicono "Il più pulito c'ha la rogna".
L'utile delle cose é in quello che non c'é Chuang Tzu
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Tarmac |
Inviato: 18/7/2013 23:09 Aggiornato: 18/7/2013 23:09 |
Ho qualche dubbio Iscritto: 10/2/2013 Da: Inviati: 119 |
Re: Le Pussy Riot del Kazakistan e i loro mentori Tutto puo' essere. Occorre peraltro evidenziare che cio' che ha generato scandalo sono le procedure. Prima di tutto che un console/ambasciatore/segretario indirizzi la condotta delle forze di polizia di un altro paese. E poi quando un qualsivoglia cittadino straniero chiede asilo politico, l'autorita' e' obbligata a rilasciargli un permesso di soggiorno temporaneo finanche' una commissione preposta al vaglio non determina se sussistono i requisiti. Solo allora e' possibile espellere i non aventi diritto. Cio' che hanno fatto e' contro le normative.
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polaris |
Inviato: 18/7/2013 23:09 Aggiornato: 18/7/2013 23:09 |
Dubito ormai di tutto Iscritto: 12/9/2012 Da: Tlön Inviati: 1640 |
Re: Le Pussy Riot del Kazakistan e i loro mentori I "dissidenti" descritti dalla stampa di regime hanno sempre qualcosa di anomalo.
Che epoca terribile quella in cui degli idioti governano dei ciechi.. - Shakespeare
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AG |
Inviato: 18/7/2013 23:34 Aggiornato: 18/7/2013 23:34 |
Ho qualche dubbio Iscritto: 8/7/2005 Da: Torino Inviati: 194 |
Re: Le Pussy Riot del Kazakistan e i loro mentori Ottimo intervento anche se -devo dirlo- di esposizione un po' ostica. (Arrivo da una dura giornata di lavoro fra gomma e gommini e gommoni; tentare di districarmi in questa relazione mi è costato l'ultimo straccio di forze)Ha sintetizzato certamente meglio di me il precedente "A Roma dicono <<Il più pulito c'ha la rogna>>". Le zone d'ombra che si porta appresso Ablyazov possono senz'altro illuminare l'incapacità gestionale delle istituzioni italiane, ma allo stesso tempo basta un Alfano qualunque per fare di questa incapacità un proprio punto di forza da sfruttare come collante per la propria seggiola. Se c'è un disegno è più grande di me.
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peonia |
Inviato: 19/7/2013 0:11 Aggiornato: 19/7/2013 0:21 |
Sono certo di non sapere Iscritto: 26/3/2008 Da: Roma Inviati: 6677 |
Re: Le Pussy Riot del Kazakistan e i loro mentori Mi sembra non faccia una piega, salvo strapazzare tutti, ma proprio tutti... Quel che mi dispiace è che mi era piaciuto tanto l'intervento di Sibilia del M5S, in merito.... gli ho postato l'articolo....per avere una visione più ampia... edit: la metto (titubante), per sorridere un po', ogni tanto ci vuole... per spiegare a La Russa dove si trova il Kazakhistan
...Non temete nuotare contro il torrente. E' di un'anima sordida pensare come il volgo, solo perche' il volgo e' in maggioranza... (Giordano Bruno)
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peonia |
Inviato: 19/7/2013 0:41 Aggiornato: 19/7/2013 0:41 |
Sono certo di non sapere Iscritto: 26/3/2008 Da: Roma Inviati: 6677 |
Re: Le Pussy Riot del Kazakistan e i loro mentori Piano piano usciranno tante cose....una è questa: http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/07/18/kazakistan-prodi-riceve-stipendio-milionario-dal-dittatore-nazarbayev/659339/Silvio Berlusconi non è l’unico politico italiano ad avere rapporti con Nursultan Nazarbayev. Un articolo pubblicato a marzo da Spiegel International punta i riflettori sul legame tra l’ex premier Romano Prodi e il dittatore kazako. “Per essere un tiranno, il signore del Kazakistan ha a sua disposizione alcuni insoliti sostenitori: gli ex cancellieri tedesco e austriaco Gerhard Schröder e Alfred Gusenbauer, gli ex primi ministri britannico e italiano Tony Blair e Romano Prodi, così come l’ex presidente polacco Aleksander Kwaniewski e l’ex ministro degli interni tedesco Otto Schily”, afferma il quotidiano, ricordando che “tutti costoro sono membri nei loro Paesi di partiti socialdemocratici”.
...Non temete nuotare contro il torrente. E' di un'anima sordida pensare come il volgo, solo perche' il volgo e' in maggioranza... (Giordano Bruno)
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crunch |
Inviato: 19/7/2013 1:27 Aggiornato: 19/7/2013 1:27 |
Mi sento vacillare Iscritto: 19/5/2012 Da: Inviati: 560 |
Re: Le Pussy Riot del Kazakistan e i loro mentori articolo sublime...
anche se in effetti nell'immediato lo scopo principale di tutta l'operazione ablyazov e famiglia pare essere quella di far cadere il governo letta e conseguentemente distruggere politicamente alfano (berlusconi) e pdl per traghettarci definitivamente verso il pagliaccio renzi....tutto gia scritto da mesi, forse anni...e tutto dimostrabile semplicemente rilevando che il polverone mediatico sia stato alzato da un giornale come il fatto quotidiano
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yarebon |
Inviato: 19/7/2013 1:30 Aggiornato: 19/7/2013 1:31 |
Dubito ormai di tutto Iscritto: 25/10/2005 Da: Inviati: 2366 |
Re: Le Pussy Riot del Kazakistan e i loro mentori Illuminante articolo! Riguardo la posizione dell'm5s per ora ci vedo solo inesperienza nelle questioni geopolitiche internazionali, spero si rifaranno, in altri campi sono tutt'altro che Usa-centrici come dire. Fatto sta che come dice Grimaldi, il modo in cui è stata effettuata l'espulsione non sia stata da stato democratico (e questo ha come dire disinformato tutti noi in questi giorni), ma cose del genere avvengono ogni giorno e l'interesse su questa storia è puramente speculativo.
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Jurij |
Inviato: 19/7/2013 6:49 Aggiornato: 19/7/2013 6:51 |
Dubito ormai di tutto Iscritto: 8/11/2009 Da: Galvatron Inviati: 2359 |
Re: Le Pussy Riot del Kazakistan e i loro mentori Citazione: So però per sicuro che i ritratti disegnati in Occidente di personaggi non convenzionati valgono quanto il Premio Nobel di Obama Complimenti , frase che fa capire bene il concetto. Non è facile fare passare l'idea di "meno ancora di zero".
Dove ci sono attentati ci sono servizi segreti.
Non scarto mai nessuna ipotesi perché un domani potrebbe andare a sostegno di un'altra rendendola così più possibile.
Chi ha le competenze (potere di decidere) ha le responsabilità.
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P.K.89 |
Inviato: 19/7/2013 9:47 Aggiornato: 19/7/2013 9:47 |
Mi sento vacillare Iscritto: 3/7/2013 Da: Inviati: 601 |
Re: Le Pussy Riot del Kazakistan e i loro mentori Mi è stato faticossisimo leggere il pezzo. Non è questo il modo di parlare di una cosa "seria". C'è un miscuglio di roba, e si spara a 0 su tutto e tutti. Chi più ne ha più ne metta. Scritto così lascia tutto il tempo che trova.
Che poi probabilmente o sicuramente, dietro a sto kazaco c'è del marcio non ci piove.
Al di la del fatto che con tutti i problemi che stiamo attraversando, in Italia, i nostri organi di informazione non hanno di meglio da fare che monopolizzare i telegiornali con questa vicenda, che con tutto il rispetto. CHI SE NE FREGA!!
Intanto la politica nostrana come ha colto in pieno Mazzucco continua con lo "zero-sum game"
Ogni tanto si scrivono di disoccupati, la crisi del lavoro, giusto a piè di pagina di tanto in tanto.
Bravi si continuate così, che a settembre di pazzi pronti a sparare c'è ne saranno altri.
Siamo allo sbando più totale e non abbiamo di meglio da fare che parlare di dissidenti internazionali.
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a_mensa |
Inviato: 19/7/2013 10:48 Aggiornato: 19/7/2013 10:48 |
Sono certo di non sapere Iscritto: 12/6/2009 Da: roncello (mi) Inviati: 3180 |
Re: Le Pussy Riot del Kazakistan e i loro mentori l'articolo non mi è piaciuto, perchè se ha il vantaggio di sottolineare come i nostri media siano pronti a suonare le grancasse su ordine americano, tende a coprire, anzi quesi a giustificare una fellonia intollerabile in qualsiasi altro stato civile . Eccezion fatta per gli USA, ma quello non è più da considerare un paese civile, ma una grande nazione dominata da un pugno di delinquenti paranoici. Un'azione condotta in modo completamente al di fuori di ogni regola, di ogni civile consuetudine, e non importa verso chi, ma nel "come", ch efinisce nella burla di un ministro che "non sa" e non sa nemmeno cosa fanno i suoi sottoposti, e che viene salvato da un parlamento degno della peggior commedia degli orrori, oltre che meschino, patetico, vergognoso, dimostra come chi ci governa non senta più alcun vincolo con la popolazione. Insisto, siete davvero convinti che la nostra sia ancora una "democrazia" ?
non vorrei mai appartenere ad un club che avesse me come socio.
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pippovinci |
Inviato: 19/7/2013 11:54 Aggiornato: 19/7/2013 11:54 |
Ho qualche dubbio Iscritto: 5/9/2006 Da: palermo Inviati: 102 |
Re: Le Pussy Riot del Kazakistan e i loro mentori Quello che, come sempre , non va è la mancanza di verità in ogni avvenimento che succede in Italia. A prescindere da chi sono i buoni o i cattivi. In ogni caso credo che le espulsioni verso paesi che esercitano torture o pena di morte siano comunque vietate o inopportune anche se il soggetto dovesse risultare un delinquente (che poi era il marito il delinquente e non la sua famiglia).
In ultimo vorrei chiedere a chi scrive questi interessanti articoli, di scrivere in modo meno contorto e più lineare. L'articolo è veramente ostico da comprendere. Spero di averlo compreso , ma non ne sono così sicuro.
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Giano |
Inviato: 19/7/2013 12:22 Aggiornato: 19/7/2013 12:24 |
Dubito ormai di tutto Iscritto: 18/3/2011 Da: Inviati: 1424 |
Re: Le Pussy Riot del Kazakistan e i loro mentori In pratica i soliti servizi stranieri hanno individuato (per modo di dire, sicuramente erano a conoscenza di ogni spostamento) la famiglia Ablyazov, hanno fatto in modo che i Kazachi venissero a sapere dove si trovasse il dissidente, si sono poi defilati facendo sorvegliare casa Ablyazov da una agenzia investigativa italiana e quando stava per scattare il bliz della polizia italiana hanno fatto sparire Ablyazov, salvando il loro uomo e facendo fare una figuraccia agli italiani e ai kazachi che si sono resi responsabili del ratto della moglie (connivente) e dell' unico vero innocente della vicenda, la figlia. Risultato: Ablyazov puó ancora gridare - al tiranno!- , gli italiani hanno rimediato una figuraccia e compromesso, forse, i buoni rapporti commerciali coi Kazachi.
L' unica cosa che non condivido con Grimaldi è la preoccupazione per quella che definisce "marcia sull' Eurasia"; mi sembra che la dia troppo per scontata e quasi inevitabile. Sono dell' idea che gli yenkees incontreranno molte piú difficoltá del previsto. O almeno me lo auguro.
Detto ció, non mi resta che fare i soliti complimenti a Grimaldi, Dio lo preservi per ancora tanti anni. Un mito.
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earlturner |
Inviato: 19/7/2013 12:43 Aggiornato: 19/7/2013 13:40 |
Mi sento vacillare Iscritto: 4/7/2013 Da: Inviati: 561 |
Re: Le Pussy Riot del Kazakistan e i loro mentori ciao ehm, qualcuno mi traduce questo articolo in Italiano per favore? e' incomprensibile, a parte " e' sempre colpa della CIA/mossad/bilderberg " non riesco a prenderci molto di piu'. come ha ben detto qualcuno qui sopra "cose del genere avvengono ogni giorno e l'interesse su questa storia è puramente speculativo" insomma, basta sparare nel mucchio qualcosa si colpisce, il marciume e' tanto esteso che e' fin troppo facile* *parola d'ordine : mossad** **edit a proposito http://www.giornalettismo.com/archives/1037143/uri-geller-lillusionista-che-era-una-spia-del-mossad/
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LoneWolf58 |
Inviato: 19/7/2013 14:33 Aggiornato: 19/7/2013 14:33 |
Sono certo di non sapere Iscritto: 12/11/2005 Da: Padova Inviati: 4861 |
Re: Le Pussy Riot del Kazakistan e i loro mentori Certo che a forza di legger tra le righe... e cercare complotti... si può sempre affermare tutto ed il suo contrario. Citazione: E’ bastato che la polizia trattasse una donna con figlia alla stessa identica maniera di decine di migliaia di innocenti migranti... Non mi pare siano state accompagnate al più vicino centro di accoglienza?... o sbaglio??
La storia, come un'idiota, meccanicamente si ripete. (Paul Morand) Il problema, però, è che ci sono degli idioti che continuano a credere che la storia non si ripeta. (LoneWolf58)
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massimo73 |
Inviato: 19/7/2013 16:35 Aggiornato: 19/7/2013 16:35 |
Mi sento vacillare Iscritto: 20/7/2011 Da: Inviati: 364 |
Re: Le Pussy Riot del Kazakistan e i loro mentori Sono molto contento di aver ritrovato questo articolo di Grimaldi che avevo letto l'altro giorno, qui su Luogocomune. In effetti anche a me tutta questa attenzione mediatica su questo caso dell'espulsione della moglie e della figlia del sedicente dissidente kazaco, subito, secondo lo schema ormai collaudato dai nostri servizievoli media mainstream elevato al rango immeritato di "eroe democratico", non mi convinceva dall'inizio. Fatte salve le procedure seguite dal nostro sbrindellato stato che sono senz'altro indicative di un apparato statale guidato da personaggi incompetenti e privi di una minima autonomia decisionale, il caso mi pare costruito ad arte sullo stile delle cosiddette pasionarie "Pussy Riots", come giustamente sostiene Grimaldi, di cui apprezzo sempre di più i punti di vista non allineati, ma meno la scrittura, a volte troppo pesante e piena di rimandi che la appesantiscono. Comunque la sostanza non cambia: al fischio del padrone a stelle e striscie il barboncino italiano risponde sempre con più sollecitudine
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massimo73 |
Inviato: 19/7/2013 16:43 Aggiornato: 19/7/2013 16:43 |
Mi sento vacillare Iscritto: 20/7/2011 Da: Inviati: 364 |
Re: Le Pussy Riot del Kazakistan e i loro mentori Certo qualcuno potrà dire, ma come, ma se stavolta abbiamo risposto sissignore non a Obama ma a Nazarbayev, presunto despota del Kazakhistan, come mai tiri fuori la solita sudditanza verso lo Zio Sam? Semplicemente mi riferivo a tutto quello che è successo dopo e cioè al kan kan mediatico con annesse richieste di dimissioni di un Ministro, Alfano, di cui mi rallegrei anche io se lasciasse l'incarico ma più che per questo caso specifico, per la sua incapacità ontologica già ampiamente dimostrata in precedenza, oltre che per essere un semplice esecutore della volontà di Silvio Berlusconi.
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massimo73 |
Inviato: 19/7/2013 16:48 Aggiornato: 19/7/2013 16:48 |
Mi sento vacillare Iscritto: 20/7/2011 Da: Inviati: 364 |
Re: Le Pussy Riot del Kazakistan e i loro mentori
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Tianos |
Inviato: 19/7/2013 17:29 Aggiornato: 19/7/2013 17:29 |
Mi sento vacillare Iscritto: 21/8/2009 Da: Inviati: 374 |
Re: Le Pussy Riot del Kazakistan e i loro mentori
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edo |
Inviato: 19/7/2013 21:20 Aggiornato: 19/7/2013 21:20 |
Sono certo di non sapere Iscritto: 9/2/2006 Da: casa Inviati: 4529 |
Re: Le Pussy Riot del Kazakistan e i loro mentori Qualcuno deve dire a Grimaldi , che scrive come negli anni 70.
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wendellgee |
Inviato: 22/7/2013 9:41 Aggiornato: 22/7/2013 9:41 |
Mi sento vacillare Iscritto: 17/1/2013 Da: Inviati: 700 |
Re: Le Pussy Riot del Kazakistan e i loro mentori Citazione: La signora kazaka Alma Shalabayeva e la signorina Alua Definire ironicamente signorina una bimba di 6 anni solo perché il padre è un "presunto" criminale non è proprio una bella cosa. A me sembra che questo articolo sia un miscuglio tra fatti (o presunti tali) e opinioni sul una moltitudine di persone (da Obama a Grillo passando per Saviano e la Bonino). Comunque, non voglio dire che manchino alcuni punti di riflessione, lo rileggerò con attenzione, e occorrerà constatare alcune affermazioni.
Il mio blog: lumiebarlumi.blogspot.com
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padegre |
Inviato: 22/7/2013 13:33 Aggiornato: 22/7/2013 13:33 |
Mi sento vacillare Iscritto: 28/11/2007 Da: Inviati: 496 |
Re: Le Pussy Riot del Kazakistan e i loro mentori - Bonino se ci sei batti un colpo! -
Quando i radicali non governano le sparano grosse, ci ricattano e ci fanno sentire in colpa con i digiuni, organizzavano gli aborti quando erano illegali, fumavano e distribuivano erba in pubblico, insomma rompevano le palle e gli schemi. Ma quando si avvicinano al potere accusano repentine mutazioni genetiche che li trasformano nei peggiori esponenti della Casta partitocratica, basta ricordare Rutelli, Capezzone, Teodori, ecc,, e ora la Bonino che si allinea come un soldatino obbediente agli omertosi diktat di Napolitano e Letta. Consigliamo alla Bonino, se non vuole finire nella spazzatura della storia, prima che questo governicchio delle “larghe attese” imploda nelle sue contraddizioni, di fare una cosa semplice, da militante radicale, irrituale, senza chiedere il permesso a nessuno: partire per la capitale del Kazakistan e chiedere al locale dittatore di lasciarla ripartire insieme alla moglie e alla figlia del dissidente Ablyazov, altrimenti lei si accampa davanti al Palazzo del Governo e digiuna, La cosa, fatta dal ministro degli Esteri in carica della repubblica Italia sarebbe insostenibile anche per un dittatore e avrebbe molta possibilità di successo. Se non lo fa, la Bonino sarà ricordata come complice di una operazione simile a quella di Abu Omar (un rapimento di Stato per consegnare ai torturatori un oppositore politico), senza attenuanti possibili, alla faccia dei diritti umani sempre sbandierati e, alla prima occasione di rischiare di perdere la poltrona, rapidamente accantonati. Paolo De Gregorio
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Slobbysta |
Inviato: 25/7/2013 9:53 Aggiornato: 25/7/2013 9:53 |
Dubito ormai di tutto Iscritto: 23/7/2013 Da: Inviati: 2227 |
Re: Le Pussy Riot del Kazakistan e i loro mentori ... è un humus di buone intenzioni...dove l'acido Fulvico si sbizzarrisce in un composto scorrevole solo in discesa...ma per arrampicarsi su per un gioco di specchi come questo articolo, mi attaccherei al vecchio Echelon e le sue evoluzioni...per saper bene che Snowden non ha denudato nessuno...per finire che l'antropofagia planetaria governata dal Bilderberg e attivata da Hussein Obama...mi sembra cannibalismo giornalistico...visto che suddetto gruppo è un sottoGRUPPO...composto pure dalla Gruber..ve la immaginate quest'ultima rappresentare il CFR o FMI... ....Poi remando contro, nella retorica, il succo è: Nessuno si scandalizza per l'espulsione di un poveraccio che sbarca a Lampedusa, mentre per un Miliardario si...è come dire perché non si parla della nascita di Pablo Gonzales...piuttosto che del nipotino della Regina? Comunque grazie Fulvio per le grandi verità che con coraggio sei riuscito a portare avanti...Jugoslavia in testa...Siria in coda!
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PikeBishop |
Inviato: 25/7/2013 10:01 Aggiornato: 25/7/2013 10:01 |
Sono certo di non sapere Iscritto: 1/11/2005 Da: Tavistock Square, Camden, London WC1H, UK Inviati: 6263 |
Re: Le Pussy Riot del Kazakistan e i loro mentori Citazione: Qualcuno deve dire a Grimaldi , che scrive come negli anni 70. Il che non sarebbe un peccato, se non fosse che il lettore tipo di oggi, differentemente da quello degli anni '70, non puo' capire che testi brevi con frasi brevi e premasticate, con le parole chiave in grassetto e l'impaginazione pulitina, un casino di links a Wikipedia ed al Corriere, possibilmente scritte per adattarsi ai tempi di attenzione di pesci rossi e blatte. In pratica l'avvocatura della Political Correctness piu' bieca: non e' il pesce rosso che dovrebbe sforzarsi di emergere a dimensioni mentali umane, ma l'umano che deve adattarsi alle deficienze del pesce rosso.
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