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Medicina : La deriva dell’industria farmaceutica: I farmaci che non guariscono dalle malattie
Inviato da Redazione il 17/6/2014 20:20:30 (8344 letture)

di Enzo Pennetta

Un farmaco che non guarisce dalle malattie può sembrare un’idea assurda, è invece la più razionale dal punto di vista del marketing. Un sistema integrato con il “trattamento” dei malati gravi con l’eutanasia e i test genetici prenatali.

C’è qualcosa che non va nell’industria farmaceutica se è possibile leggere notizie come quella apparsa il 26 Maggio scorso sul Corriere della Sera con il titolo “Trovato farmaco per grave malattia. Ma nessuno lo produce“. La vicenda è così riassumibile:

"Dopo anni di studi, i ricercatori dell’IFOM di Milano hanno identificato e descritto la causa di una gravissima malattia genetica, principale causa di emorragia cerebrale nei bambini sotto i 10 anni e hanno scoperto che un vecchio farmaco, fuori brevetto, potrebbe curarla…

In Italia ci sarebbero quindi circa 300 mila casi di CCM. Colpisce nel 25-30% dei casi bambini e ragazzi sotto i 20 anni, nel 60% adulti tra 20 e 40 anni, e per il 10-15% gli ultra-quarantenni. Ad oggi l’unica terapia possibile è la chirurgia che però spesso è impraticabile perché pericolosa, in quanto il bisturi può facilmente danneggiare le parti sane del cervello…

Il farmaco però, da tempo fuori brevetto, non è più prodotto e nessuna casa farmaceutica, nemmeno quella che lo produsse per prima, è disposta a rimetterlo in commercio, perché lo giudica poco remunerativo. Dejana e i suoi colleghi, anche sulla spinta emotiva trasmessa loro dai genitori dei piccoli malati, sono da tempo alla ricerca di una soluzione, senza poterla trovare. «È un peccato – commenta sconsolata Dejana – perché, una volta tanto, eravamo riusciti a trovare un farmaco in gran parte già sperimentato, quasi pronto per l’utilizzo, ma nessuno vuole produrlo, bloccando ogni possibilità di trattamento dei pazienti colpiti da questa gravissima malattia.


Siamo quindi davanti al un caso di un farmaco che potrebbe curare circa 300.000 pazienti solo in Italia ma che nessuno vuole produrre perché “poco remunerativo”. [...]

Il problema non è però circoscritto al caso della CCM ma è ben più ampio ed è ad esempio all’origine del nuovo allarme sulla diminuita efficienza degli antibiotici (vedi Corriere della Sera del 30 Aprile 2014 “I super-batteri devastanti Vecchie infezioni tornano a uccidere“). Che alla base della diminuita capacità degli antibiotici ci fosse la rinuncia delle industrie farmaceutiche ad investire nella ricerca era stato già detto nel Dicembre del 2011 sempre sul Corriere nell’articolo “Così un batterio cancellerà la specie umana“. L’affermazione è importante e va evidenziata: “Di infezione o si guarisce o si muore e così la cura è per poco, i farmaci per la pressione alta o il colesterolo invece si prendono per tutta la vita e rendono molto di più.” In poche parole la logica del profitto è chiara: conviene investire in malattie non mortali e dalle quali non si guarisce.

Non sarà quindi ritenuta remunerativa neanche la ricerca di cure per le malattie genetiche che possono essere diagnosticate entro il terzo mese di gravidanza e affrontate ricorrendo all’aborto. Riguardo questo tipo di patologie la tendenza è data dalla diagnosi prenatale mediante amniocentesi che consente di individuare la presenza della trisomia 21 (sindrome di Down), i dati in tal senso indicano una riduzione delle nascite di bambini Down proprio per via del ricorso all’aborto, nel 2009 si è calcolato che i bambini abortiti perché affetti dalla sindrome di Down siano stati 1.118.

Se la stessa tendenza dovesse affermarsi per altre patologie di origine genetica non sarebbe un buon investimento quello nella ricerca di cure che verrebbero sempre meno richieste. Nel gennaio 2014 sul New England Journal of Medicine è apparso un articolo che tratta proprio della possibilità di ottenere una sequenza completa del genoma entro i tre mesi di gravidanza, ma nel caso di ricorso alla fecondazione assistita eterologa sarà possibile escludere ancor prima della scelta del donatore la presenza di determinate patologie, il servizio è offerto dalla società Gene Peeks per un costo contenuto in circa 1.500 Euro.

Le malattie genetiche secondo questa visione dovrebbero restare un retaggio delle classi povere che non potranno permettersi l’analisi genetica fetale (o ancor più, embrionale) o la fecondazione eterologa.

Se dunque c’è da aspettarsi uno stop dello studio e della produzione di farmaci per le malattie di origine genetica, le cose non sembrano andare diversamente per altre patologie gravi e quelle proprie dell’età avanzata in quanto la tendenza sarà quella di non inserirle tra quelle fornite dai servizi sanitari per motivi di costo (o di non produrle come nel caso degli antibiotici). Al riguardo è stato espresso un parere significativo dal Ministro delle Finanze giapponese Taro Aso nel gennaio 2013: “Let elderly people ‘hurry up and die’, says Japanese minister“. Nella stessa direzione vanno i recenti orientamenti in Belgio dove nel Febbraio 2014 sul Journal of Critical Care è apparso l’articolo ““Piece” of mind: End of life in the intensive care unit Statement of the Belgian Society of Intensive Care Medicine” nel quale si sostiene la necessità dell’eutanasia per i pazienti in terapia intensiva anche in assenza di autorizzazione esplicita. Ancora oltre si spinge la proposta formulata nel maggio scorso dalla società svizzera EXIT di estendere il suicidio assistito alle persone anziane, anche non malate, che ne facciano richiesta.

Con il termine “farmaco”, che in greco significa anche “veleno”, si intende una sostanza impiegata al fine di ripristinare in primo luogo lo stato di salute del paziente e in secondo luogo di alleviare o eliminare i sintomi di una malattia. Con lo spostamento della centralità dell’azione dall’Uomo al profitto il farmaco è diventato in primo luogo un investimento da far fruttare il più possibile, ilfarmaco che non guarisce è dunque una conseguenza del tutto logica e consequenziale di fronte alla quale non è consentito formulare giudizi di “assurdità”.

Ed è proprio la logicità del fenomeno a far porre l’attenzione sull’impostazione socio economica che ne è all’origine, quel liberismo che trova le sue origini nella teoria della “mano invisibile” del mercato di Adam Smith secondo la quale lasciando liberi i diversi soggetti di perseguire il proprio vantaggio personale si ottiene come conseguenza il vantaggio generale.

La deriva dell’industria farmaceutica è dunque tale nel senso più stretto del termine, si tratta della direzione verso la quale si dirige spontaneamente qualcosa spinta da una corrente, e la corrente in questo caso è il liberismo economico al quale anche le leggi si adegueranno in quanto ispirate alle stesse idee. L’unica possibilità per tornare a porre al centro della ricerca e dell’industria farmaceutica i farmaci che guariscono è quella di operare una mutazione della visione antropologica, una mutazione che ponga l’Uomo al centro, come fine e non come strumento.

Si tratta in ultima analisi di ridefinire quale sia “Il posto dell’uomo nella natura”.

Enzo Pennetta

Per tutti i link contenuti nell'articolo originale vedi la fonte

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I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore Albero
JohnTitor
Inviato: 17/6/2014 20:48  Aggiornato: 17/6/2014 20:53
Mi sento vacillare
Iscritto: 27/11/2010
Da: Tampa
Inviati: 602
 Re: La deriva dell’industria farmaceutica: I farmaci che ...
- l'auto elettrica che non decolla mai
- la medicina fa passi da gigante ma le malattie tumorali incrementano sempre
- la gente non ha soldi ma aumenta il gioco d'azzardo
- la conquista dello spazio che arretra sempre più

Merio
Inviato: 17/6/2014 21:02  Aggiornato: 17/6/2014 21:02
Sono certo di non sapere
Iscritto: 15/4/2011
Da:
Inviati: 3677
 Re: La deriva dell’industria farmaceutica: I farmaci che ...
è produrre farmaci in generale che è costoso...

Forbes...

Bisogna proprio cambiare il paradigma del processo...

Poi che una azienda possa decidere se alcune migliaia di persone andranno curate, beh mi sembra un vulnus bello grosso...

La libertà di parola senza la libertà di diffusione è come un pesce rosso in una vasca sferica...
Ezra Pound
polaris
Inviato: 17/6/2014 21:14  Aggiornato: 17/6/2014 21:17
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 12/9/2012
Da: Tlön
Inviati: 1640
 Re: La deriva dell’industria farmaceutica: I farmaci che ...
Mi fa piacere che Pennetta sia "approdato" su LC. È una persona davvero brillante.

Inoltre la sua specialità è l'argomento evoluzione.

@ Redazione: perché non lo intervisti sulle falle del neodarwinismo?

Che epoca terribile quella in cui degli idioti governano dei ciechi.. - Shakespeare
invisibile
Inviato: 18/6/2014 10:17  Aggiornato: 18/6/2014 10:17
Sono certo di non sapere
Iscritto: 11/12/2012
Da: Sabina
Inviati: 7912
 Re: La deriva dell’industria farmaceutica: I farmaci che ...
Premesso che stiamo parlando della salute delle persone, e non della vendita di cioccolatini, ce l'ho io la legge che risolve tutto:

Chiunque si occupi di sanità, dal portantino al dio-chirurgo, dal magazziniere al CEO di una industria farmaceutica, non può diventare ricco.

Vietato.

Per chi ha compiti particolarmente delicati, come un neurochirurgo per esempio, non deve soffrire di preoccupazioni economiche, deve avere ferie adeguate per riposare, vista la particolare attività che svolge (deve arrivare in sala operatoria riposato, sempre).

Ma ricco no. Nessuno.

Tutto risolto

L'utile delle cose é in quello che non c'é
Chuang Tzu
f_z
Inviato: 18/6/2014 10:35  Aggiornato: 18/6/2014 10:35
Mi sento vacillare
Iscritto: 16/1/2012
Da: Un mondo popolato da (troppi)pezzi di merda
Inviati: 958
 Re: La deriva dell’industria farmaceutica: I farmaci che ...
In realta' la cosiddetta "industria medica" e' una gigantesca organizzazione crimnale che ha un solo obiettivo: la creazione di nuove "malattie" per far "crescere" il suo business.

Lo fanno sotto gli occhi di tutti con le industrie farmaceutiche, che producono veleni tossici spacciati per "rimedi" e con le loro associate industrie "alimentari" che producono altri veleni tossici spacciati per "cibo", soprattutto per i bambini, che devono cominciare ad essere malati da piccoli.

Questo e' un sistema che nessuno puo' riformare: si puo' solo abbattere a cannonate.

Codardo e' il soldato che "esegue gli ordini".

Eroe e' il soldato che ha il coraggio di sparare in faccia ai suoi "superiori".

Peccato che i soldati siano tutti scelti minuziosamente tra gli appartenenti alla prima categoria.
Red_Max
Inviato: 18/6/2014 11:20  Aggiornato: 18/6/2014 11:20
Mi sento vacillare
Iscritto: 22/7/2012
Da: in volo
Inviati: 975
 Re: La deriva dell’industria farmaceutica: I farmaci che ...
Propongo che d'ora in poi il sistema sanitario non paghi più i farmaci, ma paghi un tot per ogni paziente guarito dai farmaci: questo in base al principio che qualsiasi lavoro non eseguito a regola d'arte o non andato a buon fine va contestato e di conseguenza non va pagato.

L'anoressia è un "orientamento" alimentare?

Non ti piacciono i crauti? allora sei crautofobo...
E' un reato gravissimo...

Aspirare gli embrioni è indice di civiltà!!!

Io non sono un complottista...
mi interesso di leggende metropolitane...
Sertes
Inviato: 18/6/2014 11:36  Aggiornato: 18/6/2014 11:36
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/6/2006
Da: Bologna
Inviati: 9236
 Re: La deriva dell’industria farmaceutica: I farmaci che ...
La colpa di queste situazioni è di tutti

Di big pharma innanzitutto
Di chi dovrebbe controllare e non lo fa
Di chi pensa di poter delegare la propria saute ad una multinazionale e poi si stupisce che questa insegua il profitto

Come in tutti gli ambiti le informazioni ci sono, basta aver voglia e coraggio di cercarsele

Quando dici le cose come stanno, stai sulle palle a tanta gente
invisibile
Inviato: 18/6/2014 11:45  Aggiornato: 18/6/2014 11:45
Sono certo di non sapere
Iscritto: 11/12/2012
Da: Sabina
Inviati: 7912
 Re: La deriva dell’industria farmaceutica: I farmaci che ...
Citazione:
Red_Max

Propongo che d'ora in poi il sistema sanitario non paghi più i farmaci, ma paghi un tot per ogni paziente guarito dai farmaci: questo in base al principio che qualsiasi lavoro non eseguito a regola d'arte o non andato a buon fine va contestato e di conseguenza non va pagato.

Concordo.

E' (era...), in un certo senso, il sistema cinese (medicina tradizionale).

Un medico con molti pazienti malati veniva licenziato (o in ogni caso aveva una cattiva reputazione), perché un bravo medico preveniva.
Meno malati un medico aveva, più era considerato bravo.
L'esatto opposte rispetto a noi.
Il problema è che i cinesi, quando un medico gli diceva "non devi parlare per un mese", oppure "niente sesso per 3 anni", quelli eseguivano.

Qui da noi la vedo dura...

Da aggiungersi alle "colpe" che Sertes ha elencato.

L'utile delle cose é in quello che non c'é
Chuang Tzu
Sertes
Inviato: 18/6/2014 11:56  Aggiornato: 18/6/2014 12:01
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/6/2006
Da: Bologna
Inviati: 9236
 Re: La deriva dell’industria farmaceutica: I farmaci che ...

Quando dici le cose come stanno, stai sulle palle a tanta gente
f_z
Inviato: 18/6/2014 11:58  Aggiornato: 18/6/2014 11:58
Mi sento vacillare
Iscritto: 16/1/2012
Da: Un mondo popolato da (troppi)pezzi di merda
Inviati: 958
 Re: La deriva dell’industria farmaceutica: I farmaci che ...
Citazione:
Autore: Sertes Inviato: 18/6/2014 11:36:30

La colpa di queste situazioni è di tutti


Diciamo che la colpa e' di un sistema barbaro e criminale chiamato "capitalismo" e di chi lo difende invece di combatterlo.

Codardo e' il soldato che "esegue gli ordini".

Eroe e' il soldato che ha il coraggio di sparare in faccia ai suoi "superiori".

Peccato che i soldati siano tutti scelti minuziosamente tra gli appartenenti alla prima categoria.
Pandora
Inviato: 18/6/2014 12:01  Aggiornato: 18/6/2014 12:01
Mi sento vacillare
Iscritto: 25/11/2005
Da: fra 45°15'N, 9°00'E e 45°10'N, 9°15'E
Inviati: 338
 Re: La deriva dell’industria farmaceutica: I farmaci che ...
Red_Max
Citazione:
Propongo che d'ora in poi il sistema sanitario non paghi più i farmaci, ma paghi un tot per ogni paziente guarito dai farmaci: questo in base al principio che qualsiasi lavoro non eseguito a regola d'arte o non andato a buon fine va contestato e di conseguenza non va pagato.


Temo che questo principio, per quanto corretto in senso generale, non sia applicabile sempre. E secondo me questo è uno dei casi in cui l'applicazione non può essereci.

Ti faccio un esempio. Attualmente ad un malato terminale di tumore viene proposta una terapia del dolore. E' chiaro che ormai per questa persona non c'è più nulla da fare e non guarirà.
Se il sistema sanitario non si facesse carico (totalmente o parzialmente) di questa terapia, ne potrebbero usufruire solo alcuni. E gli altri?

Questo non ha niente a che vedere con l'accanimento terapeutico, intendiamoci (e che personalmente reputo inaccettabile). Anzi, direi che va proprio in direzione opposta.

La pura e semplice verita' è raramente pura e non è mai semplice.
fefochip
Inviato: 18/6/2014 12:04  Aggiornato: 18/6/2014 12:04
Sono certo di non sapere
Iscritto: 27/11/2005
Da: roma
Inviati: 7005
 Re: La deriva dell’industria farmaceutica: I farmaci che ...
Citazione:
La colpa di queste situazioni è di tutti


mi pare un po la nota di classe questa

se concordo con Citazione:
Di chi pensa di poter delegare la propria saute ad una multinazionale e poi si stupisce che questa insegua il profitto


d'altra parte è vero che il singolo non ha armi contro un sistema del genere.
Citazione:
Di chi dovrebbe controllare e non lo fa

ormai siamo alla auto referenzialità.
chi ha la forza di controllare l'efficacia di un farmaco è solo big pharma stessa

e in ultimo Citazione:
Come in tutti gli ambiti le informazioni ci sono, basta aver voglia e coraggio di cercarsele

come in nessun altro ambito le informazioni sono cosi distorte, manipolate e nascoste.

l'11 settembre stesso è piu chiaro e alla portata di tutti rispetto a temi con quello sopra.

più che "scoprirla" la verità si "capisce", inutile quindi insistere piu di tanto
Red_Max
Inviato: 18/6/2014 12:07  Aggiornato: 18/6/2014 12:07
Mi sento vacillare
Iscritto: 22/7/2012
Da: in volo
Inviati: 975
 Re: La deriva dell’industria farmaceutica: I farmaci che ...
Citazione:
Autore: Pandora Inviato: 18/6/2014 12:01:51
Attualmente ad un malato terminale di tumore viene proposta una terapia del dolore. E' chiaro che ormai per questa persona non c'è più nulla da fare e non guarirà.
Se il sistema sanitario non si facesse carico (totalmente o parzialmente) di questa terapia, ne potrebbero usufruire solo alcuni. E gli altri?


Perchè no?
se la terapia ha fatto passare il dolore ha funzionato e va pagata dal SSN.
Se invece gli fai la chemio e poi gli dici (cadendo dalle nuvole) "non ha funzionato" non va pagata.

L'anoressia è un "orientamento" alimentare?

Non ti piacciono i crauti? allora sei crautofobo...
E' un reato gravissimo...

Aspirare gli embrioni è indice di civiltà!!!

Io non sono un complottista...
mi interesso di leggende metropolitane...
Nihander
Inviato: 18/6/2014 12:47  Aggiornato: 18/6/2014 13:02
Ho qualche dubbio
Iscritto: 22/2/2012
Da:
Inviati: 266
 Re: La deriva dell’industria farmaceutica: I farmaci che ...
Quanto scritto nei post precedenti è pura fuffa irrealizzabile. Vi riassumo in pochi semplici concetti:

- Se non c'è possibilità di profitto non c'è investimento, motivo per il quale, togliere il profitto alle industrie farmaceutiche significherebbe sinceramente farle chiudere, per cui non ci sarebbe più evoluzione scientifica. Mi spiego meglio:

- Se la ricerca di un farmaco tra ricercatori, cavie, test di laboratorio (e per il fatto che in media su 50 molecole ricercate solo 1 arriva al commercio perchè più efficiente e meno/o ugualmente tossica rispetto alle precedenti) costa 100 milioni e non c'è possibilità di profitto, chi ci metterà i soldi per svilupparli? Voi? Lo Stato?

- Tutti nel loro lavoro hanno diritto di essere retribuiti in base all'eccellenza del servizio che danno. Se Tom Cruise prende 50.000.000 di euro per un film quanto dovreste dare a uno che salva la vita di vostra figlia? Io preferirei pagare medici e ricercatori e smettere di pagare registi, attori, scrittori e sportivi, ovvero tutta quella barca di individui che fino a 100 anni fa morivano di fame e oggi sono più che ben rimpinzati dalla società occidentale. E gli avvocati? Anche loro non devono diventare ricchi? La ricchezza non è un delitto, dovrebbe essere il tributo della società alle maggiori capacità (e relativa utilità) messe a disposizione della stessa da un individuo.

- Voi pensate sempre che basta punire, costringere, obbligare. Il risulatato? I proprietari di quelle società abbandonano quel mercato e se lo vanno a cercare da qualche altra parte. Esempio FIAT: sospesi i finanziamenti è andata a produrre in Polonia, tassata di più si è fatta la residenza fiscale in Inghilterra. Loro continuano a fare soldi e noi abbiamo perso PIL, occupazione, tasse etc... Chi ci ha perso secondo voi? Marchionne? La FIAT?

A volte bisognerebbe riflettere prima di proporre delle idee assurde e comprendere che nessuno investirebbe in ricerca (Che è MOLTO COSTOSA) rischiando di perdere anche 1.000.000.000 di dollari se in ballo non c'è la possibilità di farne 5.000.000.000.

Altrimenti aprite il portafoglio e cominciate a cacciare i vostri soldi per la ricerca. Basterà 1.000.000 di euro a testa ogni anno. Come? Non li avete? Allora basta chiedere a chi mette in gioco i propri che cosa bisogna ricercare.

Poi questa bambina può sempre essere curata con la medicina ajurvedica o con l'omeopatia o, per dare suffragio a Sertes, portarla un pò nella natura, non farle guardare la televisione e farle mangiare tante verdure. Mi sembra che in questo sito si è sempre condannata la medicina ufficiale, ora mi sembra eccessivo pretendere di obbligarla a ricercare quello che ci conviene.

Dopotutto l'evoluzione prevede che individui deboli e non adatti a sopravvivere nell'ambiente muoiano. Di conseguenza, per quanto mi dispiaccia, si può cercare di curare le malattie genetiche diffuse, quelle rare... AMEN, nella vita esiste anche la sfiga.

A suffragio delle mie tesi vi riporto la situazione che si sta sviluppando da voi in Italia, almeno per quello che mi raccontano alcuni amici. Ho un amico medico che lavoro a Auckland (Nuova Zelanda) e mi ha raccontato che di tutti i suoi colleghi capaci dell'università, nessuno è rimasto in Italia. Questo perchè un chirurgo bravo in Australia guadagna anche 1.000.000 - 2.000.000 di dollari, come negli Stati Uniti, in Germania guadagna 400.000 - 500.000 dollari, in Inghilterra 200.000 - 300.000 sterline, mentre in Italia prende sui 3.000 euro netti al mese (mi sembra) o sui 5.000 come primario.

Per le responsabilità che ha un medico e per la facilità con cui viene denunciato (il 90% delle volte ingiustamente) per milioni di euro e per la fatica che comporta diventare medici (11 anni di studi su libri che costano 300 euro l'uno, il che vuol dire 11 anni in cui non percepisci stipendio ma spendi per formarti) , 5.000 euro al mese sono uno stipendio ridicolo!

Se voi aveste la possibilità di fare il vostro stesso lavoro in un paese dove avete una gratificazione economica pari al decuplo di quello che avete nel vostro paese che fareste? E bando all'ipocrisia. Ve ne andreste in un altro posto.

Per cui all'azione "impedire ai medici di diventare ricchi", la reazione sarebbe (e già è!) "far andar via tutti i medici capaci e rimanere con i medici schiappa". Perchè un medico incapace all'estero non riesce ad affermarsi, un medico bravo sì.

Andre81
Inviato: 18/6/2014 12:59  Aggiornato: 18/6/2014 13:04
Ho qualche dubbio
Iscritto: 10/11/2011
Da:
Inviati: 53
 Re: La deriva dell’industria farmaceutica: I farmaci che ...
Fra l'altro bisogna considerare che le case farmaceutiche e la loro distribuzione, appoggiano le loro basi giuridiche su società di tipo S.p.A. o S.r.l. ossia società di capitali, le quali sono studiate ed hanno senso solo per trarre profitto.

Cioè l'assurdo è che quando crei una forma societaria S.p.A. o S.r.l. per legge, lo scopo della società è il guadagno, quindi le società famraceutiche hanno come scopo il guadagno, non l'assistenza o la cura (come se non si sapesse)

A mio avviso qui vedo un grosso buco giuridico...

Red_Max
Inviato: 18/6/2014 13:03  Aggiornato: 18/6/2014 13:03
Mi sento vacillare
Iscritto: 22/7/2012
Da: in volo
Inviati: 975
 Re: La deriva dell’industria farmaceutica: I farmaci che ...
2000 anni fa c'era un tizio che scacciava i mercanti dal tempio...
Avrebbe fatto meglio a chiuderli dentro e bruciare tutto

L'anoressia è un "orientamento" alimentare?

Non ti piacciono i crauti? allora sei crautofobo...
E' un reato gravissimo...

Aspirare gli embrioni è indice di civiltà!!!

Io non sono un complottista...
mi interesso di leggende metropolitane...
f_z
Inviato: 18/6/2014 13:05  Aggiornato: 18/6/2014 13:05
Mi sento vacillare
Iscritto: 16/1/2012
Da: Un mondo popolato da (troppi)pezzi di merda
Inviati: 958
 Re: La deriva dell’industria farmaceutica: I farmaci che ...
Citazione:
Autore: Andre81 Inviato: 18/6/2014 12:59:45

Fra l'altro bisogna considerare che le case farmaceutiche e la loro distribuzione, appoggiano le loro basi giuridiche su società di tipo S.p.A. o S.r.l. ossia società di capitali, le quali sono studiate ed hanno senso solo per trarre profitto.


Esatto: e questo e' vero anche per tutte le altre aziende dell'indotto, tipo elettromedicali e via dicendo.
Questo e' il motivo principale per cui semplicemente il sistema NON ha "cura" nessuno, ma anzi ha interesse a far ammalare.

Citazione:

A mio avviso qui vedo un grosso buco giuridico...


Questo sarebbe vero se stati e governi ecc fossero al servizio dei cittadini, ma purtroppo sono comandati dalle stesse multinazionali che dovrebbero regolamentare...

Codardo e' il soldato che "esegue gli ordini".

Eroe e' il soldato che ha il coraggio di sparare in faccia ai suoi "superiori".

Peccato che i soldati siano tutti scelti minuziosamente tra gli appartenenti alla prima categoria.
invisibile
Inviato: 18/6/2014 13:30  Aggiornato: 18/6/2014 13:30
Sono certo di non sapere
Iscritto: 11/12/2012
Da: Sabina
Inviati: 7912
 Re: La deriva dell’industria farmaceutica: I farmaci che ...
Nihander

Citazione:
Quanto scritto nei post precedenti è pura fuffa irrealizzabile

Visto che dopo sembri rispondere anche a me, ti faccio notare che io non ha mai affermato che la mia legge fosse realizzabile.
Ho solo affermato che tutti i problemi dovuti all'associazione tra pofitto e sanità scomparirebbero, perché i predatori non avrebbero più interesse nel campo. Semplice.

Citazione:
Se non c'è possibilità di profitto non c'è investimento, motivo per il quale, togliere il profitto alle industrie farmaceutiche significherebbe sinceramente farle chiudere

Magari ci si riuscisse!
Le case farmaceutiche, così come sono oggi, si comportano come delle associazioni a delinquere.

Citazione:
per cui non ci sarebbe più evoluzione scientifica.

Io contesto che la cosiddetta evoluzione scientifica sia cosa buona e giusta.
I fatti evidenziano che più si "progredisce" scientificamente, più il mondo sprofonda nell'incubo.
Magari darsi una calmata, no?
La scomparsa del buonsenso...

Citazione:
Tutti nel loro lavoro hanno diritto di essere retribuiti in base all'eccellenza del servizio che danno. Se Tom Cruise prende 50.000.000 di euro per un film quanto dovreste dare a uno che salva la vita di vostra figlia?

La mia fantastica legge riguarda solo la sanità.
Stai comparando i film con la vita delle persone.
Non c'entra una fava.
Inoltre ho messo la clausola di salvaguardia di modo che chi faccia lavori delicati non abbia mai preoccupazioni di tipo economiche.
E' il desiderio di ricchezza, inserito in questo ambito, che è pura follia.
Sempre il famoso buonsenso perduto...

Citazione:
Poi questa bambina può sempre essere curata con la medicina ajurvedica o con l'omeopatia o, per dare suffragio a Sertes,

Ah certo, il Problema è Sertes... non il fatto che sono migliaia di anni che la ayurvedica o la cinese curano le persone...

Citazione:
Se voi aveste la possibilità di fare il vostro stesso lavoro in un paese dove avete una gratificazione economica pari al decuplo di quello che avete nel vostro paese che fareste? E bando all'ipocrisia. Ve ne andreste in un altro posto.

Io no. Dipende.
Per esempio, se fosse negli USA ma nemmeno per un paperofantastiliardo. Ci tengo alla salute fisica, mentale e spirituale.
In un atro posto magari si, ma solo per un po' di tempo.
Il fatto, che a te sembrerà impossibile, è che a me dei soldi non me ne frega un cazzo. Per me sono veleno. Un veleno che sono obbligato ad assumere per poter vivere. Il veleno, meno ne assumi e meglio è.

Citazione:
Per cui all'azione "impedire ai medici di diventare ricchi", la reazione sarebbe (e già è!) "far andar via tutti i medici capaci e rimanere con i medici schiappa". Perchè un medico incapace all'estero non riesce ad affermarsi, un medico bravo sì.

Colpa mia. Non ho specificato che la mia fantastica legge vale per tutto il mondo.
In effetti questo mi pone un problema. Devo diventare Re del mondo, dell'Italia non basta.

(che palle, ma guarda mo' cosa mi tocca fare... )

L'utile delle cose é in quello che non c'é
Chuang Tzu
Pandora
Inviato: 18/6/2014 14:05  Aggiornato: 18/6/2014 14:05
Mi sento vacillare
Iscritto: 25/11/2005
Da: fra 45°15'N, 9°00'E e 45°10'N, 9°15'E
Inviati: 338
 Re: La deriva dell’industria farmaceutica: I farmaci che ...
Autore: Red_Max Inviato: 18/6/2014 12:07:22
Citazione:
Perchè no? se la terapia ha fatto passare il dolore ha funzionato e va pagata dal SSN.


Ma no Red_Max, in questi casi, purtroppo, la terapia non ti fa affatto passare il dolore. Quello che può fare la terapia del dolore è farti assumere degli antidolorifici o, molto spesso, altre sostanze che normalmente sarebbero vietate (vedi la morfina per esempio) ma che ti procurano una sorta di "intontimento" e che ti permettono di attenuare, almeno un pochino, le tue sofferenze.
Con queste patologie il dolore resta e la persona curata attraverso questi mezzi riduce semplicemente di un pochino la propria sofferenza dovuta alla malattia.
Alla luce di tutto questo io non mi sentirei di dire che la terapia del dolore è una cura. Anzi. Non cura proprio. Non cura affatto! Semplicemente ha lo scopo di far sopportare questa agonia in maniera meno impattiva, con una coscienza del malato meno "vigile", nell'attesa che il malato stesso spiri. E' brutto da dire purtroppo, ma è così'! Come fai a stabilire quindi che "l'attenuazione del dolore" (uso un termine non appropriato ma che spero renda l'idea) sia stata sufficiente tanto da rendere questa "cura" remunerabile al fornitore del farmaco in questione?

Citazione:
Se invece gli fai la chemio e poi gli dici (cadendo dalle nuvole) "non ha funzionato" non va pagata.


Qui sono d'accordo. Al 100%. Il problema però è che non puoi generalizzare così facilmente tutti i casi e tutte le cure riuscendo contemporaneamente a soddisfare questo criterio applicandolo ad ogni singolo caso.

E' solo la mia opinione ovviamente.

La pura e semplice verita' è raramente pura e non è mai semplice.
vuotorosso
Inviato: 18/6/2014 14:22  Aggiornato: 18/6/2014 14:22
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 7/5/2011
Da:
Inviati: 2464
 Re: La deriva dell’industria farmaceutica: I farmaci che ...
Ciao Nihander.
riporto un pezzo dell'articolo:
Citazione:
"Dopo anni di studi, i ricercatori dell’IFOM di Milano hanno identificato e descritto la causa di una gravissima malattia genetica […] Il farmaco però, da tempo fuori brevetto, non è più prodotto e nessuna casa farmaceutica, nemmeno quella che lo produsse per prima, è disposta a rimetterlo in commercio, perché lo giudica poco remunerativo. [...] «È un peccato – commenta sconsolata Dejana – perché, una volta tanto, eravamo riusciti a trovare un farmaco in gran parte già sperimentato, quasi pronto per l’utilizzo, ma nessuno vuole produrlo, bloccando ogni possibilità di trattamento dei pazienti colpiti da questa gravissima malattia.


Stante quanto sopra, commento un tuo passaggio:
Citazione:
Quanto scritto nei post precedenti è pura fuffa irrealizzabile. Vi riassumo in pochi semplici concetti:

[...] Mi spiego meglio:

- Se la ricerca di un farmaco tra ricercatori, cavie, test di laboratorio (e per il fatto che in media su 50 molecole ricercate solo 1 arriva al commercio perchè più efficiente e meno/o ugualmente tossica rispetto alle precedenti) costa 100 milioni e non c'è possibilità di profitto, chi ci metterà i soldi per svilupparli? Voi? Lo Stato?


Il problema evidenziato nello stralcio dell'articolo e' scorrelato dalla tua considerazione: la ricerca e' gia' stata fatta, qui si e' al punto successivo. La domanda e' chi ha finanziato questa ricerca durata anni?

Al massimo il proelma di costi si ha in fase di produzione, ma resterebbe la domanda:"chi avrebbe finanziato la ricerca per un farmaco destinato alla cura di pochi (commercialmente palrando) pazienti? Questo dato era gia' noto da prima della ricerca, sicuramente.

Ciao

Nihander
Inviato: 18/6/2014 14:45  Aggiornato: 18/6/2014 14:47
Ho qualche dubbio
Iscritto: 22/2/2012
Da:
Inviati: 266
 Re: La deriva dell’industria farmaceutica: I farmaci che ...
@Vuotorosso

Guarda che non hai notato quello che dice l'articolo. Non si sa di che farmaco si parli, ma dall'articolo si parla di un farmaco che era in commercio e per scarse vendite non è stato più prodotto. Da come scritto l'articolo sembra che sia stato scoperto che quel farmaco risulta efficacie per questa malattia. Come la talidomide che fece molti morti, ma attualmente è utilizzata per alcune terapie (ma onn chiedermi quali), perchè dopo lo scandalo dei bambini focomelici si stava ritirando dal mercato il farmaco, salvo recuperarlo e vietarlo in gravidanza Ciò non toglie che gli stati potrebbero acquistare il brevetto (che non costerà nemmeno tanto visto che è fuori produzione) e farlo produrre a pagamento da un'industria farmaceutica italiana (vedi Angelini o ? Boh... che avete in italia? Menarini?).

Il discorso è semplice: nessuno vuole accollarsi i costi delle cose, sembra che tutto si generi per gemmazione spontanea. Si dice "Le industrie farmaceutiche devono produrlo" e i costi chi se li accolla? Mi sembra che un comico dicesse "fare il ricchione col culo degli altri".

Detto questo io non ce l'ho con la medicina ayurvedica. Ho solo detto che, visto che ci sono altri metodi di cura più accessibili di usare quelli! Tutto qua. Non era un tentativo di porre la medicina occidentale al di sopra di quella ayurvedica. Va detto che, però, c'è uno studio epidemiologico che dimostra come dal 1950 l'abbandono delle terapie tramite medicina tradizionale in Giappone e l'acquisizione della medicina "ufficiale" nel SSN ha prolungato la vita media di 18 anni in 60 anni, riducendo l'incidenza di mortalità infantile del 87%, della mortalità post partum del 65%, la mortalità infantile del 49%, la mortalità giovanile del 51%.

Se altri tipi di medicina funzionassero, paesi ricchi e indipendentisti come il giappone le avrebbero adottate. Ma questa è una mia opinione personale. Sinceramente io non credo in uno spirito, in canali energetici e cose del genere. Credo nell'autosuggestione e nell'effetto placebo, credo che l'essere umano sia un aggregato di miliardi di cellule che stanno insieme per leggi termodinamiche (ogni sistema tende ad aggregarsi per il minimo dispendio di energia). Credo che gli esseri umani siano polvere di stelle aggregati in un modo, che siano di passaggio su questo pianeta, che svaniranno e nessuno se ne accorgerà. Non ci sarà nessun "ohhhhh" di sorpresa, nè ci sarà alcuno che penserà "ma che peccato". Di conseguenza non credo a nessuna meccanica spirituale, pseudoanimistica, ultraterrena o quant'altro. Credo che siano solo ottime scuse per non accettare il concetto che "scorreggia di stella eri e scorreggia di stella tornerai"

vuotorosso
Inviato: 18/6/2014 15:03  Aggiornato: 18/6/2014 15:03
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 7/5/2011
Da:
Inviati: 2464
 Re: La deriva dell’industria farmaceutica: I farmaci che ...
Nihander, forse ho capito male io il tuo post precedente; non hai fatto una considerazione sugli investimenti per fare ricerca?
E l'articolo dice che, a fronte dei risultati di una ricerca, e' stata individuata una soluzione, in questo caso la produzione di un farmaco fuori produzione.

Questo significa che la ricerca e' stata fatta, e quindi, finanziata.

Fino a qui sei d'accordo?

Nota: nemmeno io ho espresso giudizi su medicina ufficiale o laternativa, sto solo parlando delle leve che hai menzionato tu, ossia investimento-ricerca-guadagno.

Il diagramma di flusso orientato al guadagno mi aspetterei essere una cosa simile alla seguente descrizione:
- si cerca una malattia ancora non curata che possa essere renumerativa;
- individuata la malattia fra le varie esistenti (o meno) si fanno delle valutazioni statistiche: quanti malati ci sono, di che tipologia etc
- si rilevano 300.000 casi in Italia
- secondo il tuo ragionamento sopra, a questo punto qualcuno, il finanziatore della ricerca, deve aver deciso di finanziare questa ricerca.

Alla fine della ricerca si scopre che la produzione del farmaco non risulta renumerativa: perche'?
Non ci sono abbastanza malati?
Non costerebbe abbastanza il farmaco finito (magari per facilita di produzione) e quindi non potrebbe essere venduto ad un prezzo sufficiente per rientrare in un guadagno netto considerabile?
Quali altre ipotesi in merito alla non sufficiente o comunque idonea renumerativita' della produzione?
Forse il fatto che esistendo gia una soluzione, ma che non sia vendibile al prezzo di una "scoperta", il guadagno risulterebbe irrisorio?

Sono miei pensieri in liberta'.

Ciao

Nihander
Inviato: 18/6/2014 15:16  Aggiornato: 18/6/2014 15:16
Ho qualche dubbio
Iscritto: 22/2/2012
Da:
Inviati: 266
 Re: La deriva dell’industria farmaceutica: I farmaci che ...
Il farmaco dovrebbe chiedere il brevetto e l'autorizzazione alla somministrazione per questa nuova patologia. Per cui, per fare un esempio, avrebbe bisogno di ricerca di tossicità pediatrica, ricerca per efficacia sulla patologia...

Metti esempio che per ottenere queste cose costi 500.000 euro e dalla vendita si ricavi 10.000 euro l'anno... chi sarebbe così pazzo da produrlo? A meno che tu non imponga che TUTTA la ricerca scientifica sia FINANZIATA TOTALMENTE dallo stato (come FINCANTIERI per intendersi, con relativi morbi di clientelismo e ridotta competenza). In quel caso, essendo finanziata con le TASSE dei cittadini, allora si dovrebbe ricercare QUALSIASI farmaco si possa rendere utile alla popolazione.

P.s.: ho un amica che è stata curata da un medico Ayurveda che gli ha somminsitrato per mal di schiena e spossatezza un estratto di digitalis purpurea, a un dosaggio di 12 grammi in infuso ogni 8 ore. E' stata ricoverata 4 giorni in ospedale con insufficienza cardiaca grave e intossicazione da digitale.

Questo perchè molte di queste medicine che ti curano con le "piante" non si basano su trial scientifici e determinazione della tossicità dei dosaggi e, soprattutto, nessuno sa che il 90% dei farmaci della medicina ufficiale sono estratti dalle piante, il 5% sono veleni presi dal regno animale e solo il 5% sono sintesi chimiche. Solo che per vendere un farmaco servono determinazioni di dose letali, dosi effetto, dosi efficacia, servono trial con confronto placebo e confronto con il miglior farmaco dimostrato efficace per quel trattamento.

La medicina ufficiale è criticabile, è afflitta da corruzione come ogni ambito in cui girano soldi, ma non è il male che viene descritto. Personalmente la ritengo, ancora, l'espressione del sapere scientifico e l'applicazione migliore al momento nel mondo. Opinione assolutamente personale.

vuotorosso
Inviato: 18/6/2014 15:28  Aggiornato: 18/6/2014 15:28
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 7/5/2011
Da:
Inviati: 2464
 Re: La deriva dell’industria farmaceutica: I farmaci che ...
Nihander, non riusciamo a capirci e in piu' ci impelaghiamo in ipotesi e giudizi personali, lecitissimi ma che esulano dal contesto.

La mia domanda e' molto semplice: perche' e' stata finanziata una ricerca (e' un fatto) per trovare una soluzione ad una malattia con "pochi" casi (e' un fatto)?

Poi andiamo avanti, altrimenti giriamo in tondo.

Ciao

invisibile
Inviato: 18/6/2014 16:39  Aggiornato: 18/6/2014 16:42
Sono certo di non sapere
Iscritto: 11/12/2012
Da: Sabina
Inviati: 7912
 Re: La deriva dell’industria farmaceutica: I farmaci che ...
Nihander

Citazione:
La medicina ufficiale è criticabile, è afflitta da corruzione come ogni ambito in cui girano soldi, ma non è il male che viene descritto. Personalmente la ritengo, ancora, l'espressione del sapere scientifico e l'applicazione migliore al momento nel mondo. Opinione assolutamente personale.



783.936 morti all'anno in USA.
Errore medico: in Italia muore il 6% dei pazienti


La mia opinione è che è un fallimento di dimensioni catastrofiche.

783.000 all'anno significa 2.114 al giorno.

89 all'ora.

1,5 al secondo.

Solo negli USA.

Che scienza!

La scienza degli idioti.

EDIT
Dimenticavo la motivazione: $ 282 miliardi

Fatemi Re del mondo e peggiorerò la sovrappopolazione

L'utile delle cose é in quello che non c'é
Chuang Tzu
Nihander
Inviato: 18/6/2014 16:43  Aggiornato: 18/6/2014 16:43
Ho qualche dubbio
Iscritto: 22/2/2012
Da:
Inviati: 266
 Re: La deriva dell’industria farmaceutica: I farmaci che ...
Dunque fate morire sti caxxo di bambini in santa pace senza rompere le palle... per una volta che la medicina non uccide nessuno e ci pensa madre natura ;)

invisibile
Inviato: 18/6/2014 16:56  Aggiornato: 18/6/2014 16:56
Sono certo di non sapere
Iscritto: 11/12/2012
Da: Sabina
Inviati: 7912
 Re: La deriva dell’industria farmaceutica: I farmaci che ...
Si vabbè.

Mah...

L'utile delle cose é in quello che non c'é
Chuang Tzu
anakyn
Inviato: 18/6/2014 21:51  Aggiornato: 18/6/2014 21:52
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 8/1/2010
Da:
Inviati: 1428
 Re: La deriva dell’industria farmaceutica: I farmaci che ...
Citazione:
Ed è proprio la logicità del fenomeno a far porre l’attenzione sull’impostazione socio economica che ne è all’origine, quel liberismo che trova le sue origini nella teoria della “mano invisibile” del mercato di Adam Smith secondo la quale lasciando liberi i diversi soggetti di perseguire il proprio vantaggio personale si ottiene come conseguenza il vantaggio generale.



Esattamente: il "mercato farmacologico" attuale rispecchia per filo e per segno l'ideologia economica dominante da 30 anni a questa parte in USA ed Europa.


Direi che l'ambito medico è la plastica dimostrazione che il cosiddetto "mercato", vista la sua aderenza a logiche spesso e volentieri contrastanti con gli interessi della stragrande maggioranza degli esseri umani, non solo va rigidamente regolamentato (in termini non solo di prodotti offerti ai "clienti", ma anche di salari offerti ai lavoratori, tutela ambientale e via dicendo), ma il più delle volte va addirittura sostituito in toto dalla gestione pubblica.

Prima che sia troppo tardi, visto che del "mercato" fa parte anche l'industria bellica...

Slobbysta
Inviato: 18/6/2014 22:23  Aggiornato: 18/6/2014 22:23
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 23/7/2013
Da:
Inviati: 2227
 Re: La deriva dell’industria farmaceutica: I farmaci che ...
Vado controcorrente [e te pareva...] ... siamo in troppi! Se qualcuno si "suicida", mangia merda, si fa venire la cataratta col wifi & co....eccetera

Meglio..selezione "naturale" della specie! Meno massa + benessere!

Sertes
Inviato: 19/6/2014 7:56  Aggiornato: 19/6/2014 7:56
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/6/2006
Da: Bologna
Inviati: 9236
 Re: La deriva dell’industria farmaceutica: I farmaci che ...
Intanto si potrebbe vietare la pubblicità dei farmaci, perchè se questi bastardi possono inondare le televisioni per dire che "la cellulite è una malattia, curala con un farmaco: somatoline" allora la testa delle ragazzine si riempe di quelle boiate lì, e gli esempi sono innumerevoli.

Invece le farmacie sono già entrate nei centri commerciali e il medicinale è solo uno dei tanti prodotti

Quando dici le cose come stanno, stai sulle palle a tanta gente
giusavvo
Inviato: 19/6/2014 9:16  Aggiornato: 19/6/2014 9:16
Mi sento vacillare
Iscritto: 7/2/2011
Da:
Inviati: 449
 Re: La deriva dell’industria farmaceutica: I farmaci che ...
Citazione:
Per le responsabilità che ha un medico e per la facilità con cui viene denunciato (il 90% delle volte ingiustamente)


E' esattamente il contrario.
Abbiamo una camarilla medica autoreferenziale e altamente incompetente. Per non parlare dei primari.
Tant'è che, per mitigare le numerose e frequenti condanne, in sede civile e penale (per non parlare della Corte dei Conti), si è ricorsi alla protezione della loro razza per legge (cfr. legge Balduzzi).

"L'uomo è misura di tutte le cose"
(Protagora)
Red_Max
Inviato: 19/6/2014 18:37  Aggiornato: 19/6/2014 18:37
Mi sento vacillare
Iscritto: 22/7/2012
Da: in volo
Inviati: 975
 Re: La deriva dell’industria farmaceutica: I farmaci che ...
Citazione:
Autore: Slobbysta Inviato: 18/6/2014 22:23:16
Vado controcorrente [e te pareva...] ... siamo in troppi! Se qualcuno si "suicida", mangia merda, si fa venire la cataratta col wifi & co....eccetera

Meglio..selezione "naturale" della specie! Meno massa + benessere!


Non è nemmeno così:
più malati = più tasse (il vantaggio è tutto di chi ci specula sopra, cioè le case farmaceutiche)

L'anoressia è un "orientamento" alimentare?

Non ti piacciono i crauti? allora sei crautofobo...
E' un reato gravissimo...

Aspirare gli embrioni è indice di civiltà!!!

Io non sono un complottista...
mi interesso di leggende metropolitane...
redribbon
Inviato: 19/6/2014 21:14  Aggiornato: 19/6/2014 21:14
Mi sento vacillare
Iscritto: 14/1/2006
Da: Firenze
Inviati: 614
 Re: La deriva dell’industria farmaceutica: I farmaci che ...
Citazione:
Autore: Nihander Inviato: 18/6/2014 12:47:25

Dopotutto l'evoluzione prevede che individui deboli e non adatti a sopravvivere nell'ambiente muoiano. Di conseguenza, per quanto mi dispiaccia, si può cercare di curare le malattie genetiche diffuse, quelle rare... AMEN, nella vita esiste anche la sfiga.



Il problema lo hai con tutte le malattie se la cura delle stesse non è fonte di profitto,
a maggiore ragione lo hai se ottieni-scopri per una malattia un metodo di guarigione gratuito,
un vero incubo per industira farmaceutica, ma anche per l'economia stessa.



Poichè


Costituzione della Repubblica

Articolo 32

La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.


https://www.senato.it/1025?sezione=121&articolo_numero_articolo=32


ne consegue che ciò che manca è lo Stato ed il problema centrale è il privato, che persegue il gretto egoismo del profitto materiale,
lascia organizzare il mondo in mano ai privati e questo è lo schifoso risultato che otteniamo.
Un mondo da cui scappare a gambe levate.



Io penso che la ricerca, tutta, dovrebbe essere statale e basta, indipendente dal potere privato,
con appositi meccanismi di controllo della produttività,
solo per fare un esempio spicciolo, ogni 3-4 anni si potrebbero fare test tra i ricercatori (e pure professori, presidi, ecc..) confrontandoli con gli aspiranti ricercatori,
e quindi mettendoli a rischio di non esercitare più quella professione se non si tengono aggiornati e se non lavorano continuamente,
e controllare sommariamente ogni anno la loro attività.
Ma i metodi di controllo possono essere vari e affinati col tempo.

Il punto è che non c'è questa volontà politica, al contrario,
si lascia andare in malora il pubblico onde avere la scusa per privatizzare:
si è organizzato il mondo lasciando al privato l'iniziativa di fare impresa,
che ha lo scopo del gretto profitto,
quindi non certo il benessere delle persone.

Per risolvere questa merdosa sistuazione occorrerebbe

1) un cambio di mentalità tra la gente
2) cambiare sistema economico,
3) annichilire di brutto il potere privato a fronte della superiorità dell'interesse pubblico:
lo Stato deve essere presente e prevalente su ogni forma di potere privato, sempre che ci sia ancora bisogno di conservarlo il privato.

“datemi il controllo della moneta di una nazione e non mi importa di chi farà le sue leggi”

Mayer Amschel Rothschild
bycho
Inviato: 20/6/2014 2:46  Aggiornato: 20/6/2014 2:46
So tutto
Iscritto: 12/5/2010
Da:
Inviati: 26
 Re: La deriva dell’industria farmaceutica: I farmaci che ...
Ciao a tutti.
Metto la mia opinione sperando di non urtare la sensibilità di alcuno.
Ci sarebbe da fare un discorso troppo ampio e più o meno omnicomprensivo, ma temo non sarebbe costruttivo, oltre a risultare oltremodo noioso, perlomeno in questa sede. Quindi ridurrò al minimo indispensabile i preamboli.
Ovunque ormai si parla da tempo, anche abbastanza a caso tra l'altro, di "matrix" come un sistema mondo nel quale viviamo, del tutto assuefatti, ingannati e disinformati su qualsivoglia genere di argomento.
In questo sistema ci sono coloro i quali, per quanto colti, ganzi et intelligenti, non riescono comunque a mettere queste loro doti al servizio di loro stessi(prima di tutto). Poi ci sono altri individui che hanno smesso di cercare ed analizzare colpe e responsabilità varie fuori da se stessi, giacchè in tal senso, ogni via d'uscita è vanamente fuori portata.
Così funziona anche in attinenza al campo inerente la cosiddetta scienza medica. Mi spiego meglio.
Possiamo raccontarci tutto quello che vogliamo sul concetto di malattia e su come questi fantomatici stati di malattia debbano essere curati.
In realtà l'inganno è nel significato stesso comunemente attribuito a parole quali "malattia" e "cura".
La malattia non è quella roba che ci hanno detto essere sin da quando siamo stati infilati in questo mondo, tanto meno necessita della cosiddetta cura.
In tal senso pare oltremodo fuorviante, almeno per me, concentrarci sul fatto che il sistema medico non ci vuole in salute. E' una cosa risaputa, passiamo avanti.
Il passo successivo potrebbe essere per esempio quello di porsi qualche domanda, io ne suggerisco due.
Cosa significa davvero essere in salute?
Cosa faccio/posso fare io per essere e sentirmi davvero in salute?
A mio parere possono tornarci molto utili gli scritti dei padri fondatori del movimento di "igiene naturale".
Non hanno inventato nulla se messi a confronto con le più antiche culture orientali. Certamente però rendono facile l'approccio per noi intellettualoidi occidentali circa il significato e l'origine dello "stato di malattia"(leggasi a riguardo "la tossiemia" di John Tilden).
Altrettanto importanti sono le teorie inerenti il mantenimento dello stato di salute perseguito attraverso una determinata filosofia di vita che attinge a piene mani dalla scienza perfetta della natura(leggasi gli scritti di persone quali Herbert Shelton e Arnold Ehret, tanto per citare i più conosciuti).
La verità è da sempre a portata di mano di chiunque la voglia trovare.
I veleni e il piccolo chirurgo di questa congrega di meccanici da quattro soldi identificati con il nome di "classe medica", insieme a tutte le diatribe su di loro e i loro misfatti inenarrabili, possono tranquillamente sprofondare nel dimenticatoio che preferite, sempre ammesso che vogliate preferirlo.
Ciao

giulio01
Inviato: 20/6/2014 9:38  Aggiornato: 20/6/2014 9:38
So tutto
Iscritto: 28/3/2014
Da:
Inviati: 22
 Re: La deriva dell’industria farmaceutica: I farmaci che ...
Sertes:
le farmacie sono già entrate nei centri commerciali e il medicinale è solo uno dei tanti prodotti.

------------
Piccolo aneddoto.
Camminando ero inciampato e caduto a terra picchiando duro con un braccio. Dopo un po' il braccio si e' gonfiato e sono entrato in una farmacia per un rimedio. Mi hanno dato del Voltaren.
Siccome il gonfiore persisteva sono andato dal medico che mi ha prescritto una radiografia: osso dell'avambraccio parzialmente fratturato. Quando ho raccontato all'ortopedico del rimedio datomi in farmacia, si e' incavolato: "Lei doveva andare al pronto soccorso, non in farmacia. Le farmacie sono diventate dei supermercati e Le vendono qualunque cosa pur di guadagnare!"

Davide71
Inviato: 20/6/2014 10:34  Aggiornato: 20/6/2014 10:34
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 8/7/2006
Da:
Inviati: 2108
 Re: La deriva dell’industria farmaceutica: I farmaci che ...
Ciao a tutti:

sono contento che Massimo abbia postato questo articolo. Ogni tanto occorre ricordare come funziona il nostro mondo...

In definitiva:
1) le case farmaceutiche hanno interesse a creare e diffondere malattie difficili da guarire;
2) le case farmaceutiche hanno interesse a impedire che farmaci efficaci e poco costosi siano sul mercato, ma soprattutto a impedire che la gente sappia come usarli;
3) gli Stati NON hanno interesse a che le persone vivano a lungo (meno pensioni da pagare);

ERGO:

se volete vivere a lungo alla vostra salute pensateci da soli...

PS le persone che vivono a lungo sono quelle che sono nate negli Anni Quaranta o prima, dove il cibo era genuino e la vita era dura. Per gli altri la vedo molto dura arrivare a 75 anni...

Non date le perle ai cani e ai porci perchè non le mangeranno e vi si rivolteranno contro.
Davide71
Inviato: 20/6/2014 10:38  Aggiornato: 20/6/2014 10:38
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 8/7/2006
Da:
Inviati: 2108
 Re: La deriva dell’industria farmaceutica: I farmaci che ...
Ciao redribbon:

Citazione:
ne consegue che ciò che manca è lo Stato ed il problema centrale è il privato, che persegue il gretto egoismo del profitto materiale, lascia organizzare il mondo in mano ai privati e questo è lo schifoso risultato che otteniamo.


se, per "Stato" intendi la coscienza collettiva di mutua interdipendenza tra cittadini hai perfettamente ragione. Esiste anche uno Stato strumento delle elite di potere per tartassare e opprimere il cittadino per il proprio profitto (privato). Quello non manca affatto...

Non date le perle ai cani e ai porci perchè non le mangeranno e vi si rivolteranno contro.
anakyn
Inviato: 20/6/2014 12:38  Aggiornato: 20/6/2014 12:38
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 8/1/2010
Da:
Inviati: 1428
 Re: La deriva dell’industria farmaceutica: I farmaci che ...
Citazione:
se, per "Stato" intendi la coscienza collettiva di mutua interdipendenza tra cittadini hai perfettamente ragione. Esiste anche uno Stato strumento delle elite di potere per tartassare e opprimere il cittadino per il proprio profitto (privato). Quello non manca affatto...


E poi esiste, sia nella teoria che soprattutto nella pratica, la via di mezzo fra ideale e concreto: uno Stato che sappia anche sostenere il bene comune.

Solo che è troppo lontano nel tempo e nello spazio rispetto alla pratica quotidiana del nostro Stato, quindi ormai molti di noi si sono rassegnati all'idea che uno Stato di questo genere non esista e non possa esistere.
Una rassegnazione che fa ASSAI comodo alle "elìte di potere" di cui parli.

Jo1983
Inviato: 20/6/2014 13:09  Aggiornato: 20/6/2014 13:09
Ho qualche dubbio
Iscritto: 14/6/2014
Da: Maremma!!
Inviati: 146
 Re: La deriva dell’industria farmaceutica: I farmaci che ...
Non è illogico al punto di vista del business. Se un farmaco curasse davvero una malattia tu non avresti bisogno di altri farmaci.

Lo schifo lo si evince maggiormente negli ospedali dove,ad esempio, un medico sottoscrive nel suo contratto di lavoro l'obbligo di non indicare mai (pena il licenziamento) terapie anticancro al di fuori della chemioterapia e dei protocolli... ..e che ne dite del fatto che in italia un soggetto privato non può accedere a un trasporto a temperatura controllata con i corrieri? Sda, bartolini etc etc non prevedono questo tipo di trasporto per i privati ma solo per le case farmaceutiche con le quali hanno una convenzione...
E' una mia esperienza di questi giorni :) Devo mandare una terapia per la calvizie ad un amico assolutamente non proibita in Italia (ma di importazione statunitense) ma non posso mandarla perchè non prevedono spedizioni a temperatura controllata per i privati. Non posso mandarla normalmente perchè se me la lasciano dentro il cassone a 40-50 gradi dopo posso buttarla. Una vergogna!!

Come sopra, così sotto. Come dentro, così fuori.
Piramis
Inviato: 20/6/2014 13:48  Aggiornato: 20/6/2014 13:48
Ho qualche dubbio
Iscritto: 20/3/2013
Da: abito questo involucro
Inviati: 223
 Re: La deriva dell’industria farmaceutica: I farmaci che ...
Scusate la domanda, probabilmente ingenua ma... qui c'è ancora qualcuno che crede che le case farmaceutiche puntino alla guarigione del cliente?

Chi è quell'imbecille di amministratore che, potendo, soddisferebbe il cliente in un colpo invece che continuare a vendergli il suo prodotto per anni, magari vita artificial durante?

Le cause farmaceutiche non puntano a guarire ma a rendere dipendenti dal farmaco, il fine ultimo è quello di cronicizzare la malattia rendendo il cliente a tutti gli effetti un drogato irrecuperabile, in modo da spremere, a lui personalmente o al sistema sanitario che lo assiste, tutte le risorse possibili, per più tempo possibile.

E in quest'ottica è orientato tutto il sistema sanitario, dalla ricerca farmaceutica alla stampa di libri sui quali i medici studiano a pappagallo la statistica (la medicina applicata non è una scienza naturale, è una statistica matematica ormai).

Ma davvero questa frase "Un farmaco che non guarisce dalle malattie può sembrare un’idea assurda" ha ancora un senso? nasconde ancora uno stupore? un farmaco che non guarisce dalle malattie è l'unica forma di farmaco accettabile da chi li produce.

O stiamo ancora a raccontarci le favole?

Hakuna Matata
Slobbysta
Inviato: 20/6/2014 21:06  Aggiornato: 20/6/2014 21:06
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 23/7/2013
Da:
Inviati: 2227
 Re: La deriva dell’industria farmaceutica: I farmaci che ...
Autore: Red_Max  Inviato: 19/6/2014 18:37:34...Non è nemmeno così: più malati = più tasse (il vantaggio è tutto di chi ci specula sopra, cioè le case farmaceutiche)


IN PARTE È VERO MA SE LA GENTE CREPA PRIMA..IL COSTO SOCIALE SI RIDUCE...in PIÙ chi SI ammala venderebbe terreni o camicia, per allungar l'illusione di restare...l'ideale è crepare un mese prima della pensione...


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