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Economia : Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
Inviato da Redazione il 22/9/2014 16:40:47 (6084 letture)

Claudio Moffa: Rompere la gabbia. Sovranità monetaria e rinegoziazione del debito contro la crisi, Arianna Editrice, Bologna 2014

Recensione di Enrico Galoppini

La “gabbia” che Claudio Moffa col suo saggio pubblicato da Arianna Editrice invita a “rompere” non è quella dell’euro, se con ciò s’intende una ‘romantica’ operazione di “ritorno alla lira”.

Come recita il sottotitolo nella copertina di "Rompere la gabbia", la questione cruciale è quella della sovranità monetaria, che il docente di Storia e Istituzioni dei Paesi afro-asiatici all’Università di Teramo auspica venga ristabilita al più presto, in Italia e negli altri Paesi occidentali, per uscire dall’attuale “crisi”.

Esiste tuttavia un ostacolo insormontabile: la mancanza di volontà da parte di un ceto politico ed una classe dirigente che nel migliore dei casi, quando non si tratta di personaggi collusi e a libro paga, s’illudono che l’attuale abnorme finanziarizzazione dell’economia e della vita degli Stati nel suo complesso possa durare ancora a lungo senza ridurre la stragrande maggioranza nelle persone in una schiavitù che la ‘gabbia’ del titolo di quest’opera evoca al meglio.

Per procrastinare quest’inevitabile esito, già in parte realizzatosi, questi cosiddetti politici delle moderne “democrazie”, su imbeccata dei loro padroni e dei media di loro proprietà, si sono inventati l’ondata di “antipolitica” e la “crisi”.

Ma la “crisi” non è il risultato di “sprechi” e “ruberie” (che pure ci sono), come vorrebbe farci intendere anche tutta una saggistica interessata che ha preso a bersaglio l’ormai celebre “casta” e non il mondo della grande finanza speculativa.

Perché se di “casta” si deve parlare, essa va cercata tra quell’élite, invero ristretta e potentissima, dei “signori del denaro”. [...]


Di coloro che detengono – dopo averlo servizievolmente ricevuto “a termini di legge” – il potere di emissione, vera chiave di volta dell’intera economia moderna (ma a ben considerare dell’economia d’ogni tempo e luogo, tant’è che l’Autore passa in rassegna – cap. 4 – alcuni esempi storici che ben mostrano l’attenzione che i governanti hanno sempre dedicato a tale problematica).

La domanda che nessun grande “esperto” dei media e dell’università (peraltro sempre più sotto il controllo del capitale finanziario stesso) osa mai porre è infatti la seguente: “Di chi è la moneta?”. E, nello specifico di noi italiani ed “europei” dopo oltre dieci anni di “moneta unica”: “Di chi è l’Euro”?

A questa fondamentale domanda, dopo l’eccezione in ambito accademico del defunto prof. Giacinto Auriti, il saggio di Claudio Moffa, che riunisce anche alcuni suoi interventi preparati per le varie edizioni del “Master Enrico Mattei in Vicino e Medio Oriente”, offre una chiara ed esaustiva risposta. L’Euro, tanto per cominciare, non è degli Stati che vi aderiscono, ovvero dei cittadini che da quelli dovrebbero essere rappresentati e difesi, bensì di una ristretta cricca di banchieri privati che controllano il cartello di banche “nazionali” denominato BCE.

Attraverso spiegazioni lineari che hanno anche il pregio di una provvidenziale ripetitività (importante per chi è a digiuno di tali argomenti), l’Autore giunge ad una sconcertante verità: l’Euro è di fatto una moneta straniera!

Che conseguentemente gli Stati (o quel che ne resta una volta spogliati della sovranità monetaria) dell’Unione Europea che l’hanno sottoscritto devono letteralmente acquistare a fronte dell’emissione di titoli del “debito pubblico” gravati da interesse. Come non può aumentare il “debito” in simili condizioni (p. 110)? E come non possono aumentare, in simili condizioni, le famigerate tasse?

Ma la BCE – che è il coronamento di una manovra che parte da lontano e che per quanto riguarda l’Italia consiste in una successione di eventi che questo libro ripercorre nella loro perfidia – crea denaro dal nulla (M. Allais), nel senso che per essa il denaro, offerto come una vera e propria “merce”, ha praticamente un costo irrisorio, sebbene la differenza tra quello ed il valore facciale impresso (da 5 a 500 euro) garantisca il famoso reddito da signoraggio.

Ora, su quest’ultimo termine (come su tutto ciò che si discosta dalla versione ufficiale ammessa dal sistema vigente politico-mediatico-culturale) è stata fatta scendere una coltre di discredito e di dileggio, ma se solo si presta attenzione alle dichiarazioni di alcuni protagonisti delle manovre che hanno prodotto l’attuale indecente ed immorale stato di cose (per esempio Andreatta o Soros), ci si rende conto che sono gli stessi “signori del denaro” ed i loro incaricati a riconoscere l’esistenza – e la redditività! – del signoraggio.

Il libro del prof. Claudio Moffa (che non a caso ha sempre invitato a collaborare “al di fuori degli schemi”) è anche un appello appassionato (e sicuramente inascoltato) alla cosiddetta “sinistra” affinché prenda atto che la battaglia per la sovranità monetaria non ha “colore”. Essa, anzi, è oggi “la” battaglia per antonomasia, in una situazione nella quale ogni “manovra” ed ogni provvedimento economico di qualsiasi governo che abbia aderito all’euro è destinato all’inevitabile fallimento poiché lo strumento monetario è completamente fuori dal suo controllo.

Né ha alcun senso vedere ancora, come se ci trovassimo cinquant’anni fa, sedersi al “tavolo delle trattative” sindacati e “datori di lavoro”, quando la proporzione tra capitale finanziario-speculativo e capitale produttivo è passata, dal 3% che era nel 1973, ad un inaccettabile 2000% nel 2010 (cioè, un rapporto di 20 a 1!).

Eppure, non è sempre andata così. Ci si è arrivati un po’ per volta. Ma se dobbiamo individuale una sorta di “big bang” lo si può fissare al 1694, con la creazione della Banca d’Inghilterra, che già Marx (al quale Moffa dedica un capitolo per mostrare come i suoi scritti giovanili tenessero nel debito conto il peso del capitale finanziario nella spirale di alienazione e sfruttamento delle classi lavoratrici) aveva indicato come una truffa ai danni dello Stato, di lì in poi “mantenuto artificiosamente sull’orlo della bancarotta”, il “debito” contratto coi banchieri privati crescendo indefinitamente (cap. 5).

L’eterno conflitto tra “produttori” (insomma, chi lavora e perciò produce ricchezza) e “speculatori” non era dunque ignoto ad un pensatore ed agitatore che ha condizionato generazioni di politici e studiosi, i quali però – complice anche una successiva svalutazione del fenomeno usurario dello stesso Marx, denunciata da Moffa – si sono incartocciati nelle varie “scuole” del Marxismo, che hanno focalizzato l’attenzione su un conflitto – quello tra “padroni” e “proletari” – che obiettivamente non spiega se non solo alcuni aspetti marginali delle moderne dinamiche economiche (e politiche).

Il libro, tra le altre cose, invita a riflettere sul fatto che esiste una notevole differenza, anche etica, tra capitale produttivo, destinato agli investimenti (ed ai rischi ad essi connessi), e capitale finanziario-speculativo.

Così si spiega la fondamentale convergenza di Cristianesimo ed Islam, uniti nella condanna del prestito ad interesse, mentre proprio l’usurocrazia apolide punta a fomentare lo scontro tra queste due tradizioni religiose.

E così trova un suo perché “un’imprenditoria etica, animata dall’obiettivo di costruire il benessere del popolo italiano”, in opposizione ai “capifila del non ancora maturo e ‘libero’ (meglio sarebbe dire ‘eversivo’) mondo bancario” (p. 127), che vide protagonista Enrico Mattei. Il quale poté svolgere la sua azione nazionale ed internazionale, ispirata ai suoi ideali cattolici (e, perché no, alla sua giovanile formazione fascista), grazie a alla presenza di un capitale produttivo ancora nettamente preponderante rispetto a quello finanziario-speculativo e, soprattutto, nelle salde mani dello Stato italiano.

Oggi, invece, dopo il suo assassinio (e quello, altrettanto significativo dal punto di vista che stiamo trattando, di Aldo Moro), lo Stato è stato assaltato, conquistato e svuotato da una banda di “camerieri dei banchieri” (per dirla con Ezra Pound) che in Italia, giusto per riassumere le date salienti, hanno agito nel modo che andiamo ad esporre.

Premesso che l’Italia, seppur sconfitta militarmente e perciò occupata, aveva mantenuto una sua sovranità monetaria (legge fascista del 1936 che definiva la Banca d’Italia, monopolista dell’emissione, un “istituto di diritto pubblico”; 1945-1948: sostanziale “continuità” rispetto al Ventennio; fino a tutti gli anni Settanta: emissione di biglietti di Stato a corso legale, quindi reddito da signoraggio nelle casse dello Stato), questi sono i momenti cruciali di quello che solo un osservatore prevenuto non può riconoscere come un complotto ordito ai danni della Nazione:

- 1981: “divorzio” del Tesoro dalla Banca d’Italia (sulla base di un mero scambio di lettere!), preceduto da un tam tam mediatico sulla necessità della “autonomia della Bd’I”. Si noti per inciso che più è aumentata la “autonomia” della Bd’I, più il cosiddetto “debito pubblico” è cresciuto…

- Il 1992 – che è quello di “Mani Pulite” – è l’anno del golpe: in rapida successione avvengono la privatizzazione della Bd’I (che sancisce la fine della nostra sovranità monetaria); il perfezionamento del suddetto “divorzio” da parte del ministro Guido Carli; le privatizzazioni del governo Amato previa trasformazione degli Enti pubblici in S.p.A.; senza contare la svalutazione della lira (governatore Carlo Azeglio Ciampi) ed il famoso ‘seminario’ sul panfilo della regina d’Inghilterra “Britannia”.

- 1993: abolizione del Ministero delle Partecipazioni Statali (i famosi “carrozzoni”…), mentre lo ‘spettacolo’ degli avvisi di garanzia veniva proiettato nelle case degli italiani.

È facile (ed irritante) osservare la rapida successione temporale di questi eventi rispetto all’accelerazione del processo di “integrazione europea” (trattati di Maastricht e Lisbona, opportunamente citati in appendice per sottolinearne l’assoluta obbedienza ai diktat della finanza speculativa a tutto danno del “lavoro”, che evidentemente non interessa affatto ai fautori della UE).

Una volta infilatisi nei gangli dello Stato, i suddetti “camerieri” traditori hanno svenduto, in nome del “libero mercato” (ma ai loro amici), l’industria pubblica strategica italiana, come ha scritto ed argomentato magistralmente Antonio Venier in un altro libro che tutti – specialmente chi ha ancora un residuo amor di Patria – dovrebbero leggere e meditare: Il disastro di una nazione. Saccheggio dell’Italia e globalizzazione (Edizioni di Ar, 1999, con presentazione di Bettino Craxi).

Ma a proposito di “libero mercato” c’è da ricordare ai suoi indefettibili ammiratori che l’esperienza di questi ultimi vent’anni ha evidenziato come la “libera impresa”, che è senz’altro un valore da tutelare ed incoraggiare, non ha alcuna speranza di sopravvivere in un regime di “libera speculazione”.

Per questo, il saggio di Claudio Moffa, che dovrebbe finire sul tavolo di tutti i politici assieme a quello di Venier se questi non fossero intenti da mane a sera a venderci ai loro padroni, si conclude idealmente con una dichiarazione che è una sorta di parola d’ordine: “Libera impresa in libero Stato padrone dell’emissione monetaria” (p. 159).

La “autonomia” dell’istituto di emissione (prima la Bd’I ed ora la BCE) ha solo posto le premesse della “crisi”, di una crisi finanziaria che a sua volta, poiché i ‘rubinetti’ della cosiddetta “liquidità” sono in mani private che li aprono discrezionalmente per ottenere risultati politici, è con ogni evidenza una crisi produttiva, tra le cui concause, stabilito che la prima è l’assenza di sovranità monetaria, possiamo annoverare la “libera circolazione di merci e uomini” e le purtroppo celebri “delocalizzazioni”.

In questo quadro che ha bisogno solo di una salutare scossa, ogni misura presa dai vari governicchi che si succedono, dagli “interventi correttivi” agli “aggiustamenti fiscali”, dalle “detrazioni” agli “incentivi”, è pura fuffa, perché rebus sic stantibus questa situazione – che genera solo povertà ed insicurezza (Moffa parla di “via giudiziaria al pauperismo” opposta ad un ragionevole “progresso” sociale ed economico) non può che riprodursi all’infinito, stringendo sempre più il cappio dell’usura attorno al collo di imprese e famiglie.

Enrico Galoppini

Fonte Eurasia

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I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore Albero
Redazione
Inviato: 22/9/2014 16:46  Aggiornato: 22/9/2014 19:42
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
AVVISO: L'utente Oscar Jager è stato espulso. (Era Earlturner, che si è iscritto per la milionesima volta).

toussaint
Inviato: 22/9/2014 17:21  Aggiornato: 22/9/2014 17:21
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
libera impresa in libero Stato sovrano mi starebbe pure bene, anche se la mia idea cardine rimane il comunismo.
però intendiamoci sulla libera impresa, per me può essere solo la libera impresa di un individuo che rischia personalmente, solo così il profitto può avere un senso etico.
il che implica delle cosette mica da niente (e questo definisce il vero liberalismo, inteso come sistema coerente che deriva in maniera logica dai suoi postulati):

- abolizione delle S.P.A. e delle S.R.L.

- chiusura delle borse

- statalizzazione del sistema creditizio

- abolizione dell'ereditarietà dei patrimoni

Solo così la ricchezza personale (che come tale, deve essere solo personale e non familiare) sarà indicativa di un contributo personale alla ricchezza sociale, e dunque "etica"...

"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
Merio
Inviato: 22/9/2014 17:38  Aggiornato: 22/9/2014 17:38
Sono certo di non sapere
Iscritto: 15/4/2011
Da:
Inviati: 3677
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
@ Redazione

Ma come hai fatto a sgamarlo ?

Per lo stile di scrittura, o altro ?

La libertà di parola senza la libertà di diffusione è come un pesce rosso in una vasca sferica...
Ezra Pound
Davide71
Inviato: 22/9/2014 17:44  Aggiornato: 22/9/2014 17:44
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 8/7/2006
Da:
Inviati: 2108
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
Ciao a tutti:

in teoria sottoscriverei ogni parola. In pratica la sovranità monetaria si potrà ottenere solo vincendo una guerra con gli USA (e non mi pare il caso...); su tutto il resto non ci piove.

Non date le perle ai cani e ai porci perchè non le mangeranno e vi si rivolteranno contro.
wendellgee
Inviato: 22/9/2014 18:14  Aggiornato: 22/9/2014 18:14
Mi sento vacillare
Iscritto: 17/1/2013
Da:
Inviati: 700
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
Non me la sento di commentare un libro che non ho letto. In linea di massima ciò che l'autore sostiene mi sembra vicino alle mie idee (sovranità monetaria, fine dell'indipendenza della banca centrale).
Io porrei l'attenzione sulla giusta ripartizione dei profitti dovuti all'aumento della produttività. Problema che poi è alla base dell'aumento del debito delle famiglie (e indirettamente dello Stato).

Il mio blog:
lumiebarlumi.blogspot.com
toussaint
Inviato: 22/9/2014 18:51  Aggiornato: 22/9/2014 18:52
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
a proposito del tema art. 18, si porta ad esempio la Spagna come modello riuscito di politiche economiche di austerity.
ma manco per il ciufolo, il deficit spagnolo è semplicemente tollerato dalla UE perchè la Spagna sta diligentemente massacrando i salari.
sono al 6% di deficit e i salari sono diminuiti del 9% da quando hanno fatto le "riforme".
dunque è chiaro come funziona?
ogni tre punti di riduzione dei salari, ti regalano un punto di flessibilità sull'obiettivo deficit/PIL.
e Renzie ha capito il messaggio...

"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
notomb
Inviato: 22/9/2014 22:55  Aggiornato: 22/9/2014 22:55
Ho qualche dubbio
Iscritto: 13/2/2012
Da:
Inviati: 127
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
Dalle 21 circa alle 22,30 il sito era irraggiungibile, veniva fuori una pagina bianca ed il login

Merio
Inviato: 22/9/2014 23:43  Aggiornato: 22/9/2014 23:43
Sono certo di non sapere
Iscritto: 15/4/2011
Da:
Inviati: 3677
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
é vero, è capitato pure a me.

La libertà di parola senza la libertà di diffusione è come un pesce rosso in una vasca sferica...
Ezra Pound
Ste_79
Inviato: 22/9/2014 23:52  Aggiornato: 22/9/2014 23:53
Mi sento vacillare
Iscritto: 27/8/2011
Da: Reggio Emilia
Inviati: 766
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
Citazione:
L'utente Oscar Jager è stato espulso. (Era Earlturner, che si è iscritto per la milionesima volta).


Non ci credo...


Citazione:
Dalle 21 circa alle 22,30 il sito era irraggiungibile, veniva fuori una pagina bianca ed il login


pure a me.

Ste_79
Inviato: 23/9/2014 0:02  Aggiornato: 23/9/2014 0:02
Mi sento vacillare
Iscritto: 27/8/2011
Da: Reggio Emilia
Inviati: 766
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
Citazione:
Per procrastinare quest’inevitabile esito, già in parte realizzatosi, questi cosiddetti politici delle moderne “democrazie”, su imbeccata dei loro padroni e dei media di loro proprietà, si sono inventati l’ondata di “antipolitica” e la “crisi”.

Ma la “crisi” non è il risultato di “sprechi” e “ruberie” (che pure ci sono), come vorrebbe farci intendere anche tutta una saggistica interessata che ha preso a bersaglio l’ormai celebre “casta” e non il mondo della grande finanza speculativa. Perché se di “casta” si deve parlare, essa va cercata tra quell’élite, invero ristretta e potentissima, dei “signori del denaro”. [...]

Di coloro che detengono – dopo averlo servizievolmente ricevuto “a termini di legge” – il potere di emissione, vera chiave di volta dell’intera economia moderna (ma a ben considerare dell’economia d’ogni tempo e luogo, tant’è che l’Autore passa in rassegna – cap. 4 – alcuni esempi storici che ben mostrano l’attenzione che i governanti hanno sempre dedicato a tale problematica).


Ne cito una parte per non citarlo tutto ... libro che sicuramente leggerò.

polaris
Inviato: 23/9/2014 0:06  Aggiornato: 23/9/2014 0:21
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 12/9/2012
Da: Tlön
Inviati: 1640
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
Citazione:
Dalle 21 circa alle 22,30 il sito era irraggiungibile, veniva fuori una pagina bianca ed il login


pure a me.
Nonostante fosse stato espluso per l'ennesima volta Oscar Janiger (alias earlturner) continuava a postare. Se controllate gli orari dei post scoprirete che Massimo lo ha espulso alle 16:46 ma lui ha continuato comunque a postare sul 3d delle coincidenze del 9/11 fino alle 19:11 (ironia poetica) quindi ci deve essere stato un problema con il meccanismo di esplulsione dal sito per cui Massimo deve aver chiamato Dusty per rimettere le cose a posto.

Ecco spiegato il misterioso blackout del sito di un'ora e mezza.

Ora basta parlare di troll e torniamo In Topic, grazie.

Edit: avevoo scritto "torniamo OT"...lapsus freudiano?

Che epoca terribile quella in cui degli idioti governano dei ciechi.. - Shakespeare
Ste_79
Inviato: 23/9/2014 0:23  Aggiornato: 23/9/2014 0:23
Mi sento vacillare
Iscritto: 27/8/2011
Da: Reggio Emilia
Inviati: 766
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
Citazione:
Se controllate gli orari dei post scoprirete che Massimo lo ha espulso alle 16:46 ma lui ha continuato comunque a postare sul 3d delle coincidenze del 9/11 fino alle 19:11 (1- 911? )


Questo è troppo...

Torniamo IT

cavillo
Inviato: 23/9/2014 2:40  Aggiornato: 23/9/2014 2:40
Ho qualche dubbio
Iscritto: 8/11/2010
Da:
Inviati: 158
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
BENE... finalmente un po' di chiarezza, anche se è troppo tardi, il resto è fuffa.

Slobbysta
Inviato: 23/9/2014 4:11  Aggiornato: 23/9/2014 4:26
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 23/7/2013
Da:
Inviati: 2227
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
Ci son differenti livelli per vedere l'economia "pubblica" cambiare...la prima con il dialogo che è quello di Claudio Moffa e tutte le sue "conseguenze"...

Con una rivoluzione fisica...ma quelle sono quasi sempre pilotate...e deleterie..

Poi c'è la "paranoia" che spesso ci azzecca e include catastrofi naturali indotte se non disordini interni di ogni genere...(se vai fuori le righe?)

Rinegoziare il debito pubblico significa sperare che il creditore non abbia satelliti e quant'altro...porzioni di CIA e FBI ...testate giornalistiche e strane "fialette" da dimenticare qua e la...

Già nel Medioevo non era così evidente eludere i propri "impegni" verso il creditore...e per ritrattare bisogna aver un punto di forza...ma quale! LE NOSTRE OPERE D'ARTE? Nooo anzi la "mafia" le prese di mira mettendo a tacere lo Stato..in quell'epoca...questo è un punto debole vedasi museo egizio e quello iracheno...saccheggiati...

Qual'è il nostro punto di forza..affinché ci si possa sedere ai "tavoli" dei negoziati?..e non sottoforma di Bocconi da ingoiare manco citati sulla carta...

C'è il terremoto finanziario...ma c'è pure quello vero...una stimolazione al Vesuvio e la terra dei fuochi "si purifica"...e non solo!


Slobbysta



PS...essendo stato sospeso quando mi son visto il login respinto ore21e un po'...mi son detto MA CHE CAZZO...poi va beh ci ha lasciato le penne un replicante..che tra l'altro ha messo un link di LC del2012 che a me ha divertito leggere...poi boh ci son tante altre cose anche migliori...non certo LE rogne ai computers...

Aironeblu
Inviato: 23/9/2014 8:32  Aggiornato: 23/9/2014 8:33
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 12/1/2012
Da: Ha Noi
Inviati: 1947
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
L'identificazione di un potere occulto finanziario che da decenni sta fagocitando la sovranita' monetaria e non solo degli Stati occidentali e' una tragica verita' su cui non si puo' non concordare, che grazie alla rete sta venendo pian piano a galla insieme al cadavere della nazione.
Moffa con una visione estremamente chiara e profonda fa discendere la crisi attuale non dalle populistiche ragioni di malgoverno e corruzione, che sono mali secondari (tant'e' che con i governi Craxi e Andreotti l'Italia ha raggiunto l'apice della potenza industriale ed economica), ma da questa infiltrazione negli apparati di governo da parte del sistema parassitario di matrice ebraica, i cui strumenti vanno ben oltre la sottrazione della sovranita' monetaria agli Stati-Nazione.
E infatti Moffa parla a chiare lettere dell'operazione "mani pulite" come un vero e proprio golpe per rovesciare la Prima Repubblica a sistema proporzionale, operato tramite gli agenti Bossi e Di Pietro: vi sembra normale che un illetterato con la toga, incapace di comporre un'intera frase in italiano corretto, sia riuscito praticamente da solo a mettere sotto accusa e giudizio un'intera classe politica? Che ci azzecca?

Quello che pero' a Moffa forse sfugge, e' l'estrema precarieta' del grande potere della Finanza di Sion, la cui forza deriva totalmente dal fatto di operare "nell'ombra" per mettere in atto il suo grande inganno. Basterebbe un po' di luce per dissolvere tutto, ma la gente si benderebbe gli occhi pur di non vedere.

Redazione
Inviato: 23/9/2014 9:11  Aggiornato: 23/9/2014 9:11
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
Ho chiuso il sito per far scadere il ciclo dei login, altrimenti Earlturner continuava a postare. Quando vedete il sito chiuso di solito è per quel motivo.

Redazione
Inviato: 23/9/2014 9:13  Aggiornato: 23/9/2014 9:15
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
Ieri sera a "Piazza Pulita" ho sentito i primi timidi accenni alla necessità di battersene i coglioni e sforare il famoso limite del 3% - come già hanno fatto Francia e Germania - per poter rimettere in sesto l'economia.

Potrebbe essere una soluzione, secondo voi? (Lo chiedo a chi si intende di economia).

Redazione
Inviato: 23/9/2014 9:21  Aggiornato: 23/9/2014 9:22
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
AIRONEBLU: Citazione:
E infatti Moffa parla a chiare lettere dell'operazione "mani pulite" come un vero e proprio golpe per rovesciare la Prima Repubblica a sistema proporzionale, operato tramite gli agenti Bossi e Di Pietro: vi sembra normale che un illetterato con la toga, incapace di comporre un'intera frase in italiano corretto, sia riuscito praticamente da solo a mettere sotto accusa e giudizio un'intera classe politica?
Sul fatto che Di Pietro fosse uno strumento in mani altrui non ci piove. Ma io ho sempre pensato che fosse un personaggio gestito dalla tenaglia catto-comunista, con lo scopo di far fuori i laici-socialisti.

Cosa che in effetti è avvenuta.

(O forse una cosa non esclude l'altra?)

fefochip
Inviato: 23/9/2014 9:27  Aggiornato: 23/9/2014 9:28
Sono certo di non sapere
Iscritto: 27/11/2005
Da: roma
Inviati: 7005
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
Citazione:
Ieri sera a "Piazza Pulita" ho sentito i primi timidi accenni alla necessità di battersene i coglioni e sforare il famoso limite del 3% - come già hanno fatto Francia e Germania - per poter rimettere in sesto l'economia.


chissà se qualcuno avrà mai il coraggio in questa vita solo di proferire il concetto che ce ne dobbiamo sbattere di quello che l'america dispone in tanti temi.

temo che l' essere una colonia di fatto e non di nome costituisca uno dei problemi piu insormontabili di tutto il paese che ci incatena ,sabotando in tanti modi l'economia.

più che "scoprirla" la verità si "capisce", inutile quindi insistere piu di tanto
wendellgee
Inviato: 23/9/2014 10:20  Aggiornato: 23/9/2014 10:20
Mi sento vacillare
Iscritto: 17/1/2013
Da:
Inviati: 700
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
@massimo
Citazione:
Ieri sera a "Piazza Pulita" ho sentito i primi timidi accenni alla necessità di battersene i coglioni e sforare il famoso limite del 3% - come già hanno fatto Francia e Germania - per poter rimettere in sesto l'economia.

Potrebbe essere una soluzione, secondo voi? (Lo chiedo a chi si intende di economia).


La crescita economica degli anni 2000, benché molto moderata, è quella che ci ha costretto all'austerità dal 2011 in avanti. Dunque, fare ripartire l'economia non è la soluzione, perché farebbe ripartire il debito estero (privato).

http://lumiebarlumi.blogspot.it/2014/07/perche-il-governo-non-fa-niente-contro.html

Il problema è la competitività, e di conseguenza la produttività, e per risolverlo il governo vuole diminuire il costo del lavoro, perché è l'unica cosa da fare (se si vuole rimanere nell'euro).

http://lumiebarlumi.blogspot.it/2014/09/il-problema-della-produttivita-in-italia.html

Il mio blog:
lumiebarlumi.blogspot.com
Sertes
Inviato: 23/9/2014 10:30  Aggiornato: 23/9/2014 11:39
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/6/2006
Da: Bologna
Inviati: 9236
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
Citazione:
Redazione ha scritto:
Ieri sera a "Piazza Pulita" ho sentito i primi timidi accenni alla necessità di battersene i coglioni e sforare il famoso limite del 3% - come già hanno fatto Francia e Germania - per poter rimettere in sesto l'economia.

Potrebbe essere una soluzione, secondo voi? (Lo chiedo a chi si intende di economia).


Assolutamente no.

Se il governo volesse davvero far ripartire l'economia abbatterebbe gli sprechi, e i soldi li avremmo tutti già adesso perchè abbiamo una delle pressioni fiscali più alte al mondo, e quello che non ci manca di certo sono i soldi.

Invece, casualmente, il governo vuole altri soldi, presi a prestito. E come li spenderà, se non è capace di spendere bene neppure quelli che ha adesso?

---

Vi riporto un brano di Natalino Balasso che approvo in pieno:

Io sono per l'austerità.
Io sono per dire: qual'è la funzione principale della raccolta diretta e indiretta delle tasse? Favorire la crescita del popolo, il suo benessere e la sua partecipazione sociale attraverso l'istruzione di tutti.
Bene.
Dunque si applichi l'austerità.
Vale a dire che finché non si è raggiunto lo scopo principale, cioè il benessere del popolo, la sua crescita e la partecipazione sociale attraverso l'istruzione di tutti, non c'è spazio per lo sperpero nelle spese secondarie.
Vale a dire che il tetto sullo stipendio dei manager, anche quelli che si credono i migliori, va fissato a non più di 60.000 euro annui, vale a dire che la Rai deve essere in pareggio, quindi non può pagare un artista o un giornalista o un dipendente un milione l'anno a meno che queste figure non dimostrino, carte alla mano, di avere reso all'azienda almeno il doppio. Vale a dire che quello dei falsi invalidi va punito come reato gravissimo contro la collettività. Vale a dire che le cose pagate da tutti non possono creare guadagno a pochi. [...] Vale a dire che le pensioni ai generali che superino i 30.000 euro annui vanno revocate, visto che abbiamo un esercito pieno di graduati e che c'è più gente che comanda che gente che obbedisce.
Vale a dire che i fornitori dello Stato devono essere pagati subito ma non devono chiedere un centesimo di più rispetto a quanto chiedono agli altri per lo stesso servizio. [...]
Comodo parlare di austerità per quelli che si fanno il culo quando un'orda di fancazzisti è strapagata coi soldi di tutti e fa danni quotidianamente. Comodo parlare di sacrifici senza toccare un centesimo dei propri privilegi. Qualunque discorso sull'austerità fatto da gente che guadagna 800 mila euro l'anno è un calcio in culo ai poveracci e chi si dice dalla parte della povera gente non dovrebbe sottoscrivere questo andazzo: dire no alle leggi sul pareggio di bilancio affermando che queste affossano l'economia senza ammettere che la nostra economia è affossata, anche e forse soprattutto, dallo sperpero quotidiano dei beni di tutti è un ipocrita silenzio sull'infamia dei privilegiati di Stato di questo Paese, che spende e spande anche quando non c'è più un soldo, tanto ci sono sempre quelli che fanno i sacrifici. Dire che bisogna tornare a prima, come se tangentopoli non fosse mai esistita, come se non fossero mai esistite le lenzuola d'oro, le carceri d'oro, i sacchi edilizi, come se i responsabili che oggi siedono sulle poltrone delle aziende pubbliche non fossero in maggior parte i fuoriusciti della corruzione del passato equivale ad essere complici del reato che questa nazione compie da decenni ai danni di se stessa.

Quando dici le cose come stanno, stai sulle palle a tanta gente
Davide71
Inviato: 23/9/2014 10:32  Aggiornato: 23/9/2014 10:32
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 8/7/2006
Da:
Inviati: 2108
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
Ciao a tutti:

Citazione:
Ieri sera a "Piazza Pulita" ho sentito i primi timidi accenni alla necessità di battersene i coglioni e sforare il famoso limite del 3% - come già hanno fatto Francia e Germania - per poter rimettere in sesto l'economia.


Io penso che non debba essere permesso allo Stato di spendere più di quello che sta già spendendo. I finanziamenti dovrebbero affluire verso l'imprenditoria privata, a meno che non ammettiamo candidamente di essere in un regime comunista. Per carità, è vero, ma ammetterlo sarebbe un passo avanti mica da ridere...

Non date le perle ai cani e ai porci perchè non le mangeranno e vi si rivolteranno contro.
AlexPayne
Inviato: 23/9/2014 10:45  Aggiornato: 23/9/2014 10:45
Ho qualche dubbio
Iscritto: 12/8/2012
Da:
Inviati: 88
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
Davide71, condivido, in estrema sintesi è questo il vero problema della sovranità monetaria, chi ha il potere se la prende, come il lazzo per il fantino, uno strumento per governare i popoli.
Ci sarebbero molti modi per uscire dalla crisi ma nessuno è adottato perché la crisi non è un accidente ma è voluta da chi ha il potere e lo esercita attraverso la sovranità monetaria. La crisi cesserà solo quando chi ha il potere emissivo la vorrà far terminare.
In questo senso si possono comprendere tutte le dichiarazioni dei politi e dei banchieri: “Prima fate le RIFORME e poi forse la crisi terminerà”. Una minaccia bella e buona.
Di seguito uno di questi modi, il più evidente che pochi richiamano per far cessare la crisi, domani, se fossi un politico indipendente, veramente legato al bene comune, non parlerei d’altro.

http://www.veoh.com/watch/v77965195FeN4rMXJ

p.s.: Articolo comparso oggi sul fatto sull’allunaggio. Gli sbufalatori sbufalati.

Nvidia mette il sigillo: l’allunaggio c’è stato
di Umberto Rapetto
Gran brutta giornata per i cospiratori. Dopo oltre quarant’anni di intricate teorie e feroci discussioni, va in pensione una delle bufale che hanno animato l’esistenza di increduli e sospettosi. Lo sbarco sulla Luna c’è stato.
A folgorare ogni dubbio è stata l’azienda leader nella produzione dei processori grafici (quelli che i tecnici chiamano GPU) per videogame e per l’intrattenimento su computer: per sottolineare le potenzialità di schede di nuova generazione, i tecnici di Nvidia hanno tentato la missione impossibile di infrangere un mito che non ha avuto bisogno di Internet per fare proseliti e che poi in Rete ha trovato opportunità di dibattito e approfondimento. E ci sono riusciti. La perfetta ricostruzione dell’allunaggio ha messo spalle al muro chi teorizza che l’astronauta Buzz Aldrin non avrebbe potuto essere illuminato mentre scendeva dalla scaletta per toccare – secondo uomo – il suolo del satellite terrestre. Secondo tale tesi Aldrin avrebbe dovuto trovarsi in ombra, perché sarebbe stato nascosto all’esposizione solare dalla posizione del modulo LEM.
DOPO AVER consultato ingegneri, tecnici e altri dipendenti della Nasa, i ricercatori di Nvidia hanno individuato due fattori chiave, che utilizzando la “voxel global illumination” avrebbero dato una risposta precisa al “giallo”. In primo luogo, è stato appurato che la superficie lunare è composta di minuscoli frammenti con capacità rifrangente, una sorta di polvere che funziona come fosse composta da briciole di specchi. Ma il primo elemento non basta a scacciare le osservazioni dei cospiratori. Il rimbalzo della luce su granelli e pietruzze potrebbe non essere sufficiente a illuminare adeguatamente il corpo del vice del comandante Neil Armstrong. E allora ecco il secondo ingrediente per risolvere il mistero. Nella foto – baciato dai raggi solari – c’è Armstrong e proprio la sua tuta spaziale offre uno spunto fondamentale: l’indumento protettivo era di un “tessuto” riflettente all’85 per cento, grazie alla sua stratificazione di Mylar, Dacron e Kapton che erano stati assemblati per resistere a temperature estreme e ad altri condizionamenti ambientali. La riproduzione virtuale della scena ha dato ragione a chi ha scommesso nel voler “far luce” (è il caso di dirlo) su questa memorabile pagina della storia dell’umanità.
Ma non è finita. I cospiratori, preso atto che l’illuminazione di Aldrin è corretta, salteranno subito in piedi per ricordare che un’altra freccia al loro arco è la mancanza di stelle nel cielo.
Nvidia ha preso in considerazione anche questa critica e ha spiegato che, in ragione della luminosità della Luna, gli astronauti stavano usando con apertura molto ridotta, che ha garantito una buona messa a fuoco dei particolari di interesse sacrificando la luce lontana delle stelle.
Twitter @Umberto_Rapetto

Illuminazione delle immagini e assenza di stelle: gli esperti di Nvidia al lavoro per dimostrare l’allunaggio LaPresse

wendellgee
Inviato: 23/9/2014 10:55  Aggiornato: 23/9/2014 10:55
Mi sento vacillare
Iscritto: 17/1/2013
Da:
Inviati: 700
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
@sertes
Citazione:
Assolutamente no.

Se il governo volesse davvero far ripartire l'economia abbatterebbe gli sprechi


Se domani abbattessimo gli sprechi e ridistribuissimo il denaro ricavato alle persone con una propensione al reddito maggiore (coloro che hanno un reddito basso) credo anch'io che l'economia ripartirebbe. Ma l'obiettivo, al momento, è proprio non farla ripartire, non prima di aver risolto il problema della competitività riducendo il costo del lavoro (per restare nell'euro). A questo è servita l'austerità.

http://lumiebarlumi.blogspot.it/2014/07/a-che-cosa-e-servita-lausterita.html

Viceversa, se utilizzassimo i soldi risparmiati dagli sprechi per gli investimenti necessari a migliorare la competitività l'economia non ripartirebbe, almeno nel breve periodo. Perché gli investimenti rendono nel lungo. Dato che le persone disoccupate hanno bisogno di lavorare subito, non tra 1.000 giorni, a me questa non sembra una soluzione auspicabile.

Il mio blog:
lumiebarlumi.blogspot.com
f_z
Inviato: 23/9/2014 11:06  Aggiornato: 23/9/2014 11:06
Mi sento vacillare
Iscritto: 16/1/2012
Da: Un mondo popolato da (troppi)pezzi di merda
Inviati: 958
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
Ottima presentazione: sembra che il libro spieghi bene il problema di fondo.

Citazione:
Autore: fefochip Inviato: 23/9/2014 9:27:43
temo che l' essere una colonia di fatto e non di nome costituisca uno dei problemi piu insormontabili di tutto il paese che ci incatena ,sabotando in tanti modi l'economia.


Questo e' l'altro problema fondamentale: di sicuro uno schiavo incatenato ha estrema difficolta' a muoversi!

Codardo e' il soldato che "esegue gli ordini".

Eroe e' il soldato che ha il coraggio di sparare in faccia ai suoi "superiori".

Peccato che i soldati siano tutti scelti minuziosamente tra gli appartenenti alla prima categoria.
Merio
Inviato: 23/9/2014 11:12  Aggiornato: 23/9/2014 11:12
Sono certo di non sapere
Iscritto: 15/4/2011
Da:
Inviati: 3677
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
Ma quanto è il denaro sprecato esattamente ?

La libertà di parola senza la libertà di diffusione è come un pesce rosso in una vasca sferica...
Ezra Pound
wendellgee
Inviato: 23/9/2014 11:19  Aggiornato: 23/9/2014 11:19
Mi sento vacillare
Iscritto: 17/1/2013
Da:
Inviati: 700
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
A costo di sembrare noioso, voglio ripeterlo ancora. Quello che ha un problema è il settore privato. Parlare di riforme, come di sprechi, e corruzione è fuorviante. Non perché non siano problemi ma perché non sono i problemi che hanno causato la crisi.

Questa è una crisi nata, cresciuta e scoppiata nel settore privato. Ma la si vuole trasformare in una sconfitta per la democrazia.

http://lumiebarlumi.blogspot.it/2014/08/vogliono-trasformare-una-crisi-di.html

Il mio blog:
lumiebarlumi.blogspot.com
Redazione
Inviato: 23/9/2014 11:24  Aggiornato: 23/9/2014 11:24
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
WENDELLGEE, SERTES: Grazie per le risposte.

Sertes
Inviato: 23/9/2014 11:32  Aggiornato: 23/9/2014 11:38
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/6/2006
Da: Bologna
Inviati: 9236
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
Citazione:
wendellgee ha scritto:
Se domani abbattessimo gli sprechi e ridistribuissimo il denaro ricavato alle persone con una propensione al reddito maggiore (coloro che hanno un reddito basso) credo anch'io che l'economia ripartirebbe. Ma l'obiettivo, al momento, è proprio non farla ripartire, non prima di aver risolto il problema della competitività riducendo il costo del lavoro (per restare nell'euro). A questo è servita l'austerità.

http://lumiebarlumi.blogspot.it/2014/07/a-che-cosa-e-servita-lausterita.html


Puoi continuare a linkare il tuo articolo con ragionamenti errati e grafici falsati quanto vuoi, non sono diventati veri nel frattempo. Certo che nel tuo blog la ragione te la dai da solo, e sembra che torni tutto, ma su LC le discussioni sono andate "leggermente diversamente".

Tipo "taglio della spesa pubblica" --> "diminuzione dei redditi privati", una boiata pazzesca (non l'unica, ma forse la peggiore)

Le missioni militari all'estero sono da tagliare o no?
La TAV è da tagliare o no?
Il ponte sullo stretto è da tagliare o no?
Il mini-bailout da 7.5 miliardi agli azionisti di Bankitalia è da tagliare o no?
L'acquisto degli F35 sono da tagliare o no?
Le pensioni sopra i 4000 euro mensili sono da tagliare o no?

Citazione:
Viceversa, se utilizzassimo i soldi risparmiati dagli sprechi per gli investimenti necessari a migliorare la competitività l'economia non ripartirebbe, almeno nel breve periodo. Dato che le persone disoccupate hanno bisogno di lavorare subito, non tra 1.000 giorni, a me questa non sembra una soluzione auspicabile.


Ma chi se ne fotte della competitività? Una nazione esiste solo se esporta?

Chi se ne fotte di far ripartire QUESTA economia? Una nazione è una raccolta di persone che si da delle regole per il benessere collettivo, AFFANCULO L'ECONOMIA.

Non potremo mai cambiare se alla gente interessa solo indorare le proprie catene

Quando dici le cose come stanno, stai sulle palle a tanta gente
Davide71
Inviato: 23/9/2014 11:36  Aggiornato: 23/9/2014 11:36
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 8/7/2006
Da:
Inviati: 2108
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
Ciao Wendellgee:

Citazione:
Questa è una crisi nata, cresciuta e scoppiata nel settore privato.


...ma la colpa è delle istituzioni.

Non date le perle ai cani e ai porci perchè non le mangeranno e vi si rivolteranno contro.
wendellgee
Inviato: 23/9/2014 11:52  Aggiornato: 23/9/2014 11:52
Mi sento vacillare
Iscritto: 17/1/2013
Da:
Inviati: 700
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
@Sertes
Sulle spese da tagliare potremmo anche essere d'accordo. E scommetto che siamo d'accordo anche sulla ridistribuzione. Ma ciò non toglie che il problema della competitività rimane. E rimane soprattutto sulle importazioni più che sulle esportazioni (dei prodotti). Infatti, l'austerità ha diminuito le importazioni, distruggendo la domanda interna. E se non c'è domanda di consumi non ci sarà niente da ridistribuire.

Certo, uscire dall'euro è solo condizione necessaria e non sufficiente per il bene degli italiani. Perché per il benessere collettivo bisognerà anche fare in modo che ad arricchirsi non siano sempre i soliti.

@davide 71
la colpa non è delle istituzioni ma delle persone che le hanno rappresentate.
questo non toglie che, se c'è un settore da riformare, è quello privato (compreso quello dell'informazione).

Il mio blog:
lumiebarlumi.blogspot.com
toussaint
Inviato: 23/9/2014 11:57  Aggiornato: 23/9/2014 11:57
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
Citazione:
Io penso che non debba essere permesso allo Stato di spendere più di quello che sta già spendendo. I finanziamenti dovrebbero affluire verso l'imprenditoria privata, a meno che non ammettiamo candidamente di essere in un regime comunista. Per carità, è vero, ma ammetterlo sarebbe un passo avanti mica da ridere...



Siamo nel delirio più totale, addirittura siamo in un regime comunista...
Ma che ci mettono nelle scie chimiche?

"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
toussaint
Inviato: 23/9/2014 12:05  Aggiornato: 23/9/2014 12:10
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
Citazione:
Ma chi se ne fotte della competitività? Una nazione esiste solo se esporta?


sertes, ma tu lo mangi il pane?
bene, oggi ti stai mangiando il pane rumeno, cotto nei forni alimentati con la legna delle bare.
e ti stai mangiando il pane rumeno perchè costa meno, visto che i lavoratori rumeni non sono che schiavi.
però non è che il pane tu lo paghi meno, no lo paghi sempre 3 euro al chilo, perchè la differenza va in tasca ai grossisti e distributori, tutte aziende in mano alla mafia.
è il capitalismo dell'euro, bellezza...
invece, se esci dall'euro, il pane lo facciamo a casa nostra e facciamo lavorare i panifici nostrani.
e magari lo paghi anche meno dell'equivalente di 3 euro al chilo, se lo compri dal panettiere sotto casa e così evitiamo anche che i furgoni vadano in giro a inquinare.



edit: e stai tranquillo che se tu tagli la spesa pubblica lì dove dovrebbe essere tagliata perchè non solo improduttiva ma controproduttiva (e le voci le hai elencate in maniera egregia), l'UE si incazza e anziché allentarti il vincolo del 3% te lo porta all'1%.


edit2: e poiché la crisi dello spread non fu dovuta a un rischio di default, e la prova sta nel fatto che oggi lo spread è più basso, quando invece il debito pubblico è cresciuto, bensì fu pilotata dai centri della speculazione mondiale la cui faccia politica sono proprio UE, BCE e FMI vedrai che se fai quello che dici tu, il tasso sui titoli del debito pubblico arriva al 10%...

"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
toussaint
Inviato: 23/9/2014 12:27  Aggiornato: 23/9/2014 12:27
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
sto vedendo in questo momento un video sul referendum in Scozia in cui si vedono chiaramente schede messe nella pila contrassegnata con il NO che riportano visibilmente il voto per il SI.
qundi ancora brogli e il fatto che non ci siano ancora contestazioni in merito mi fa propendere per il fatto che il referendum sia stato organizzato con il preciso scopo di rafforzare l'UE.
insomma, ancora una sceneggiata mediatica, ormai sono maestri...


P.S.: lo sto vedendo riportato su un altro sito, quindi per ora non posso dare il link diretto.
vedo di cercarlo...

"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
Nichiren
Inviato: 23/9/2014 12:40  Aggiornato: 23/9/2014 12:41
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 26/3/2014
Da: Toscana
Inviati: 1061
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
toussaint

sto vedendo in questo momento un video sul referendum in Scozia in cui si vedono chiaramente schede messe nella pila contrassegnata con il NO che riportano visibilmente il voto per il SI.

lo sto vedendo riportato su un altro sito, quindi per ora non posso dare il link diretto. vedo di cercarlo...

Credo che il video da te menzionato sia già stato postato dall'utente Merio

qui

La verità è nel silenzio
Pyter
Inviato: 23/9/2014 13:09  Aggiornato: 23/9/2014 13:09
Sono certo di non sapere
Iscritto: 15/9/2006
Da: Sidonia Novordo
Inviati: 6250
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
wendellgee
la colpa non è delle istituzioni ma delle persone che le hanno rappresentate.

E chi rappresenta viene deciso dalle istituzioni.

Come si diceva nei tempi antichi, che teologico mistero misterioso.

"Nessuno ha il diritto di fare quel che desidera, ma tutto è organizzato per il meglio." (Antico decreto reale tolemaico)
anakyn
Inviato: 23/9/2014 13:10  Aggiornato: 23/9/2014 13:48
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 8/1/2010
Da:
Inviati: 1428
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
Citazione:
Ieri sera a "Piazza Pulita" ho sentito i primi timidi accenni alla necessità di battersene i coglioni e sforare il famoso limite del 3% - come già hanno fatto Francia e Germania - per poter rimettere in sesto l'economia.

Potrebbe essere una soluzione, secondo voi?



NO, a meno che non sia accompagnata da una ri-acquisita capacità di svalutare la propria moneta nazionale (sovranità monetaria).

Sforare il limite del 3% significherebbe fare più spesa pubblica, per mettere più soldi in tasca ai cittadini e far ripartire i consumi; il problema è che, con l'attuale assetto di competitività all'interno dell'eurozona, tali consumi sarebbero in massima parte indirizzati verso prodotti esteri, producendo così nuovamente una situazione di pesante deficit commerciale e di debito verso l'estero.
In pratica, torneremmo al punto di partenza della crisi.

In regime di moneta unica, ciò che l'austerità ha "rimediato" (si fa per dire) in termini di bilancia commerciale e debito estero, verrebbe nuovamente demolito da una politica fiscale espansiva.

Il problema centrale, in questo senso, continua a riguardare la moneta unica e la conseguente impossibilità di agire sulla leva del cambio.



Tecnicamente parlando, esistono effettivamente soluzioni temporanee in grado di tenere assieme moneta unica e politiche espansive senza produrre micidiali deficit commerciali: utilizzare di fatto monete complementari, o il loro equivalente.
La proposta più brillante in questo senso secondo me l'ha avanzata Marco Cattaneo con i suoi certificati di credito fiscale (CCF), i quali di fatto rappresentano una forma di moneta complementare.

Ma di moneta complementare parlano anche molti altri economisti.

Sertes
Inviato: 23/9/2014 13:52  Aggiornato: 23/9/2014 14:03
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/6/2006
Da: Bologna
Inviati: 9236
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
E così, con estrema nonchalance, viene ributtata nei commenti la fantasmagorica teoria secondo cui fare più spesa pubblica significherebbe mettere più soldi in tasca ai cittadini.
Così, senza bisogno di dover dimostrare nulla, senza citare qualche documento ufficiale che illustri come si vogliono spendere questi ulteriori soldi, lo prendiamo per dato.

- - -

Piuttosto, facciamo un chiarimento (che mi pare assente/errato anche nell'articolo)

Che cos'è questo limite del 3% ?

E' un tetto alla capacità dello stato di indebitarsi

Quando lo stato spende più di quanto incassa (sempre - questo è il compito dei politici) va in deficit e deve chiedere in prestito alle banche private altri soldi, ad interesse.
L'unione europea impone come tetto di questo ulteriore indebitamento annuale il 3% del PIL. Il nostro PIL è circa 1500 miliardi quindi Renzi può indebitare l'italia di 45 miliardi quest'anno.
Se voleva aumentarlo al 3,5% bastava non dare i 7.5 miliardi dello stato agli azionisti della banca d'italia e i soldi li aveva. Invece dobbiamo credere che ci vuole indebitare per fare il bene della nazione e non dei suoi amichetti. Vabbè.

Arriviamo al miracolo che dovrebbe far riflettere ancora di più:

Il politico vuole indebitare lo stato più del limite. Invece l'europa delle banche non vuole.

PERCHE'?

Perchè chi comanda non è un banchiere che vuole solo i soldi, chi comanda è un massone che vuole i nostri diritti. I soldi ce li ha già, li fa stampare alle sue banche centrali e ce li presta ad interesse. I soldi sono solo un tramite per la schiavitù.
A chi comanda interessa l'articolo 18, il diritto di sciopero, la maternità garantita, perchè più interessante del denaro c'è solo il potere.

Ripeto: il politico vuole indebitare maggiormente lo stato MA il banchiere (che avrebbe solo da guadagnarci) gli dice di no!

Anche l'articolo in questo è limitativo, perchè dice che la vera casta è composta da chi il denaro lo può creare. Certo, ma il denaro è uno strumento, e anche queste persone che creano denaro rendono conto ad altri ancora più in alto.

Per qualcuno sembrerà impossibile, per altri sembrerà una banalità, io ci tenevo a farlo presente.

Quando dici le cose come stanno, stai sulle palle a tanta gente
perspicace
Inviato: 23/9/2014 14:08  Aggiornato: 23/9/2014 14:08
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/9/2011
Da: località sconosciuta
Inviati: 3281
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
La "verità" è che l'austerità non c'è stata per chi doveva esserci mentre c'è stata per chi non doveva esserci.

Come ha detto giustamente Balasso che è poi quello che scrivo da diverse settimane sul sole24ore scontrandomi con i difensori ad oltranza dei politici e dei privilegi vari ed eventuali, in Italia per far ripartire gli investimenti in infrastrutture energetiche e logistiche oltre che per una riduzione delle tasse bisogna aggredire i maggiori capitoli di spesa.

Se il PIL è calato del 30% allora la spesa pubblica va rivista sia come merito che come metodo.

30 miliardi si spesa annuale vanno tagliati dalle pensioni

30 miliardi vanno tagliati dagli stipendi pubblici e 30 miliardi vanno tagliati ad enti entucci e baracche di inutili fardelli.

Poi questi 90 miliardi vanno spesi in infrastrutture (cose che rimangono quindi energetiche, logistiche, scuole e centri ricerca)

In tre anni sono 270 miliardi di investimenti che senza ombra di dubbio rilanciano l'Italia sia come competitività che come benessere cittadino.

Certo bisogna calpestare qualche diritto acquisito alias privilegio certo bisogna scontentare qualcuno.

In più con 15 di questi 90 miliardi si deve attuare un R.M.G. cosi da stabilizzare i consumi specie quelli dell'industria alimentare che con qualche accorgimento può essere gestita affinché i consumi rimangano interni, non dazi perché non si può ma simili tipo i semafori che si usano in Inghilterra che aggirano i dazi e tagliano fuori dal mercato locale i prodotti esteri (per chi non lo sa i semafori sono un particolare molto particolare tipo di classificazione degli alimenti tipo contenuto di zuccheri e sale e cose simili e cosi che tagliano fuori i prodotti italiani a Londra).

In Italia si spendono ogni anno 800 miliardi di spesa pubblica di questi 100 miliardi devono essere redistribuiti.

Perché la cosa peggiore dei 2200 miliardi di debito pubblico italiano è che in italia non ci sono 2200 miliardi di infrastrutture che li giustifichino.

In Italia si fa debito per arricchire le lobby varie non per lasciare qualcosa alle generazioni future che cornute e mazziate si beccano debito e assenza di infrastrutture (energetiche, logistiche, scuole, centri di ricerca) di fatto poi le aziende si trovano con tasse a go go, assenza di infrastrutture, energia ad alto costo, personale non qualificato, scarso know-how in settori di nuova economia.

Io non parlo come scrivo, io non scrivo come penso, io non penso come dovrei pensare, e così ogni cosa procede nella più profonda oscurità. Kepler
anakyn
Inviato: 23/9/2014 14:14  Aggiornato: 23/9/2014 14:17
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 8/1/2010
Da:
Inviati: 1428
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
Citazione:
E così, con estrema nonchalance, viene ributtata nei commenti la fantasmagorica teoria secondo cui fare più spesa pubblica significherebbe mettere più soldi in tasca ai cittadini.
Così, senza bisogno di dover dimostrare nulla, senza citare qualche documento ufficiale che illustri come si vogliono spendere questi ulteriori soldi, lo prendiamo per dato.



Sebbene non sia automatico che l'incremento di spesa pubblica finisca in ultima istanza nelle tasche dei cittadini, generalmente è li che ne finisce una quota rilevante.
Non è una "teoria", è quasi una definizione, sebbene esistano eccezioni (ad esempio, se lo Stato fa spesa pubblica per commesse estere).

Ma se si parla di incremento di deficit "per far ripartire l'economia", che è ciò di cui parlava Massimo, allora è evidente che l'obiettivo di tale spesa pubblica aggiuntiva è quello di far ripartire i consumi.


Per ora non c'è alcun bisogno di "dimostrare" alcunchè in merito a come si intendesse spendere tale spesa pubblica aggiuntiva, semplicemente perchè:
- per il momento il problema manco si pone, visto che ad oggi il paletto del 3% è più saldo che mai
- se anche ci facessero spostare il paletto, e se anche la spesa pubblica in più finisse direttamente nelle tasche dei cittadini, il problema di fondo rimarrebbe esattamente dov'è, come spiegavo poco sopra

Sertes
Inviato: 23/9/2014 14:29  Aggiornato: 23/9/2014 14:30
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/6/2006
Da: Bologna
Inviati: 9236
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
Citazione:
anakyn ha scritto:
Sebbene non sia automatico che l'incremento di spesa pubblica finisca in ultima istanza nelle tasche dei cittadini, generalmente è li che ne finisce una quota rilevante.


Eh, come no! Vediamo le voci che ho menzionato io:

La TAV. Sulla TAV non voglio sbagliare i dati, quindi uso l'esempio del MOSE, il cui costo negli anni è QUADRUPLICATO. Tu pensi che questi soldi siano arrivati ai cittadini o ai mafiosi?

Il ponte sullo stretto è un no-brainer, come sopra. Lo stato si indebita per fare il ponte e tu sei d'accordo perchè secondo te quei soldi lì arrivano -davvero- ai cittadini?

Il mini-bailout da 7.5 miliardi agli azionisti di Bankitalia... certo, tecnicamente pure gli azionisti di Bankitalia sono cittadini. Cittadini del paese di bengodi!

L'acquisto degli F35. Massì, allora costruiamo anche una morte nera statale, così diamo da lavorare a tanti italiani. Non solo fare armi è etico, ma il grosso dei soldi tipicamente va agli operai, vero?

Taglio delle pensioni sopra i 4000 euro mensili. Questi che prendono sti soldi di certo sono cittadini, ma sempre del paese di bengodi.

Citazione:
Ma se si parla di incremento di deficit "per far ripartire l'economia", che è ciò di cui parlava Massimo, allora è evidente che l'obiettivo di tale spesa pubblica aggiuntiva è quello di far ripartire i consumi.


Mancano solo i minipony e la fiaba è completa

Ripeto: dimostra che i soldi che vorrebbero da ulteriore indebitamento li vorrebbero allo scopo di far ripartire i consumi.

Quando dici le cose come stanno, stai sulle palle a tanta gente
toussaint
Inviato: 23/9/2014 14:31  Aggiornato: 23/9/2014 14:38
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
dunque, perspicace propone 30 miliardi di tagli agli stipendi dei dipendenti pubblici, bene poichè questi lavoratori spendono tutto il loro stipendio, la soluzione di perspicace già abbassa subito il PIL di due punti, poi se consideriamo il moltiplicatore (in questo caso divisore) dei consumi direi che stiamo almeno al -3%.
perspicace ossia il rimedio peggiore del male...



edit: o meglio, siamo precisi, il PIL si abbassa di due punti subito perchè il PIL del settore pubblico è dato proprio dalla somma degli stipendi, in più dobbiamo metterci la parte di stipendi che questi dipendenti spendono in beni di produzione italiana, più il divisore.
siamo comunque oltre il -3%, a cui poi va aggiunta la spesa pubblica per pagare l'assistenza sanitaria a questi dipendenti che si ammazzerano di psicofarmaci.
quindi, in realtà la spesa risparmiata sarebbe meno dei 30 miliardi per produrre un calo del PIL di più di tre punti che poi devi recuperare con le altre misure, una specie di impresa di Sisifo.
invece rendere produttiva la spesa pubblica no eh?
bè certo, dovresti essere un paese sovrano non un paese del terzo mondo colonizzato...


edit2: ripeto, se i tagli alla spesa sono quelli che dice sertes, sono ovviamente d'accordo.
ma ho come la sensazione che non siano quelli che vuole Draghi...

"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
perspicace
Inviato: 23/9/2014 14:43  Aggiornato: 23/9/2014 14:55
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/9/2011
Da: località sconosciuta
Inviati: 3281
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
Quei 30 miliardi li ottieni mettendo un tetto agli stipendi dei dipendenti pubblici (compresi i militari, generali e subalterni che da anni si arricchiscono alle spalle dei contribuenti in italia sono tantissimi servire la patria dovrebbe essere un dovere non un piacere economico) basta stipendi d'oro nel pubblico impiego.

Anche gli ammortizzatori sociali vanno rivisti creando un ammortizzatore sociale unico, basta tutelare il lavoro e i lavoratori vanno tutelati i consumi quindi i cittadini (R.M.G.).

edit:

Guarda che i 90 miliardi non vanno effettivamente tagliati ma ridiretti - redistribuiti quindi non perdi 2 punti di PIL perché quei consumi ci saranno lo stesso nel caso in cui non lo sapessi anche sui materiali editi si pagano tasse stessa cosa per i dipendenti del settore infrastrutturale (operai tecnici ingeneri e quant'altro) cos'è quelli sono più brutti dei dipendenti pubblici quelli non spendono in sanità e cazzi vari?

edit 2:

Ai keynesiani subito si drizzano le orecchie quando sentono la parola tagli quindi meglio usare la parola "riqualificazione" ok? La spesa pubblica va riqualificata non tagliata.

Tagli reali pochi pochi piccoli piccoli.

Io non parlo come scrivo, io non scrivo come penso, io non penso come dovrei pensare, e così ogni cosa procede nella più profonda oscurità. Kepler
toussaint
Inviato: 23/9/2014 15:06  Aggiornato: 23/9/2014 15:06
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
perspicace, per riqualificare la spesa non occorre tagliare gli stipendi.
basta non cambiare il software su cui hai formato i dipendenti l'anno dopo che hai concluso la formazione, perchè così lucri sull'appalto e poi però devi formare di nuovo i lavoratori che così passano il tempo a fare corsi ma non sapranno mai utilizzare 'sto benedetto software.
e Renzie intanto si riempie la bocca di "digitalizzazione della P.A.".
MA LA P.A. E' DIGITALIZZATA DA QUEL DI'!
ed è per quello che produce meno di quando c'era il mezze maniche con carta e calamaio.
poi, se mi parli di tagliare gli stipendi ai dirigenti o di licenziarli quando fanno le schifezze che ho scritto sopra, allora sono d'accordissimo.
ma anche qui, come per i rilievi di sertes, non è questo che vogliono.
quando si parla di tagli agli stipendi o di licenziamenti, si fa riferimento sempre e solo agli amministrativi da 1.200 euro al mese.
l'avete capito questo, o no?

"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
perspicace
Inviato: 23/9/2014 15:26  Aggiornato: 23/9/2014 15:26
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/9/2011
Da: località sconosciuta
Inviati: 3281
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
hai ragione ma ci sarebbe in realtà da fare un altro discorso che riguarda la sanità, ovvero la "proprietà intellettuale dei farmaci salva vita".

Ma passo è un discorso troppo lungo, comunque se la sanità è pubblica tipo in Italia i farmaci estremamente costosi (non faccio la lista sono tanti) andrebbero prodotti in Italia dal governo (compri il brevetto una volta al giusto prezzo e basta, chi la scoperto si mette in tasca 1 miliardo e basta) cosi che si paghi solo la produzione non la prosperità delle big company, li ci sarebbero altri 15 - 20 miliardi di risparmio l'anno magari da spendere in ricerca cosi da evitare di doversi rivolgere la volta dopo di nuovo alle stessa lobby si paga il giusto all'università che ha prodotto la scoperta e si rivitalizza il ciclo virtuoso.

Ma il punto chiave è che se si parla di "economia" allora bisogna parlare di "fare economia".

Io non parlo come scrivo, io non scrivo come penso, io non penso come dovrei pensare, e così ogni cosa procede nella più profonda oscurità. Kepler
Merio
Inviato: 23/9/2014 16:24  Aggiornato: 23/9/2014 16:24
Sono certo di non sapere
Iscritto: 15/4/2011
Da:
Inviati: 3677
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
@ Sertes e Anakyn

Mettiamole in un altro modo.

Se avreste UNA occasione per mandare ad arrestare i responsabili della crisi odierna, chi sarebbero ?

Sono in Europa, oppure qui da noi ?

La libertà di parola senza la libertà di diffusione è come un pesce rosso in una vasca sferica...
Ezra Pound
wendellgee
Inviato: 23/9/2014 16:37  Aggiornato: 23/9/2014 16:37
Mi sento vacillare
Iscritto: 17/1/2013
Da:
Inviati: 700
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
A me non interessa arrestare nessuno.
Ma i responsabili della nostra crisi sono senza dubbio i politici che hanno voluto, creato e sostenuto l'euro.
E che la crisi sia colpa della moneta unica è, di fatto, anche la posizione della Banca Centrale Europea:

http://www.ecb.europa.eu/press/key/date/2013/html/sp130523_1.en.html

E se volete la traduzione di un estratto del precedente link

http://lumiebarlumi.blogspot.it/2014/08/atene-2013-quando-la-banca-centrale.html

Per raccontare la crisi bisogna parlare degli squilibri causati dall'euro nel settore privato

http://lumiebarlumi.blogspot.it/2014/08/vogliono-trasformare-una-crisi-di.html

E' inutile parlare di tagli, risparmi e corruzione se non lo si comprende.

Il mio blog:
lumiebarlumi.blogspot.com
anakyn
Inviato: 23/9/2014 17:02  Aggiornato: 23/9/2014 17:02
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 8/1/2010
Da:
Inviati: 1428
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
Citazione:
Eh, come no! Vediamo le voci che ho menzionato io:

La TAV. Sulla TAV non voglio sbagliare i dati, quindi uso l'esempio del MOSE, il cui costo negli anni è QUADRUPLICATO. Tu pensi che questi soldi siano arrivati ai cittadini o ai mafiosi?

Il ponte sullo stretto è un no-brainer, come sopra. Lo stato si indebita per fare il ponte e tu sei d'accordo perchè secondo te quei soldi lì arrivano -davvero- ai cittadini?

Il mini-bailout da 7.5 miliardi agli azionisti di Bankitalia... certo, tecnicamente pure gli azionisti di Bankitalia sono cittadini. Cittadini del paese di bengodi!

L'acquisto degli F35. Massì, allora costruiamo anche una morte nera statale, così diamo da lavorare a tanti italiani. Non solo fare armi è etico, ma il grosso dei soldi tipicamente va agli operai, vero?

Taglio delle pensioni sopra i 4000 euro mensili. Questi che prendono sti soldi di certo sono cittadini, ma sempre del paese di bengodi.



Sertes, bisogna distinguere fra COME viene fatta spesa pubblica e DOVE finiscono i soldi di spesa pubblica.

In altri termini, bisogna distinguere l'aspetto morale da quello economico.

Persino una spesa pubblica fatta male e persino gli sprechi possono finire in ultima istanza ed in gran parte nelle tasche dei cittadini, dove per "cittadini" intendo "cittadini comuni".


Io NON SONO D'ACCORDO (devo scriverlo più grande?) su TAV, ponte sullo stretto ed F-35 perchè sono spese stupide, quando non demenziali (la TAV è persino dannosa).

Se però ragioniamo in termini di "ripartenza dei consumi" (ed è questo che chiedeva Massimo), allora anche questo tipo di spesa pubblica potrebbe, in condizioni comunque diverse da quelle attuali (ripeto), generare una ripartenza dei consumi, semplicemente perchè un appalto pubblico, per quanto possa essere gestito con logiche mafiose o comunque inefficienti, alla fine significa liquidità in più in mano a cittadini (imprenditori, dirigenti e dipendenti).
Ripeto che in questo senso qualsiasi appalto pubblico determina un potenziale di crescita economica nazionale (maggiore liquidità in circolo), eccetto quelli rivolti verso l'estero, e compresi quelli denotati da sprechi e logiche mafiose.


Non ha senso, Sertes, che appena senti nominare certe "parole chiave" tu salti sulla sedia.
Devi rimanere lucido e distinguere i vari discorsi.


Il mio discorso significa accettare e/o giustificare spese pubbliche indirizzate a sprechi e mafia? NO, perdio. NO. NO. NO. NO (ho finito le opzioni di formattazione)

Ma bisogna avere l'onestà intellettuale e la competenza di ammettere che sì, persino questo tipo di spesa pubblica potrebbe avere un impatto positivo sui consumi, se è di questo che si sta parlando.


Dopodichè, ribadisco: il problema non si pone comunque perchè in ogni caso c'è un macroscopico ostacolo a monte di tale discorso, e cioè la moneta unica e la conseguente impossibilità di "trattenere la liquidità" in patria.

In altri termini: lo Stato può anche finanziare appalti con nuova spesa pubblica fregandosene dei vincolo del 3% (come del resto fanno tranquillamente Francia e Spagna, nel silenzio dei media) e riversare così nuova liquidità nel sistema economico, ma dopo tale iniezione a monte, prima che questa liquidità raggiunga il tessuto produttivo nazionale gran parte di essa prenderà la strada dei beni esteri, vanificando i propositi iniziali.


Schematizzando ancora di più, in condizioni ideali la spesa pubblica aggiuntiva dovrebbe servire ad ossigenare il tessuto produttivo nazionale grazie ad una dinamica "a cascata" di questo genere:
1) lo Stato appalta alcuni lavori pubblici alle ditte nazionali X e Y
2) imprenditori e dipendenti delle ditte X e Y hanno più soldi in tasca
3) i soggetti di cui sopra, con i soldi in più comprano automobili italiane della ditta Z
4) imprenditori e dipendenti della ditta Z hanno più soldi in tasca
5) i soggetti di cui sopra comprano vestiti e cibi di produzione italiana
6) i produttori italiani di vestiti e cibo hanno più soldi in tasca
7) e così via...
...tale dinamica prende anche il nome di moltiplicatore keynesiano.

Ma la spesa pubblica in quanto tale è in grado di controllare solamente i primi 2 passaggi, cioè il controllo sulla destinazione degli appalti pubblici.
I passaggi successivi, quelli che determinano "che giro fanno quei soldi" successivamente, vengono condizionati da altri fattori.

Nelle condizioni attuali, con un notevole differenziale di competitività fra Italia (più altri Paesi "periferici") e Paesi "core" (Germania in primis), e nella impossibilità di "aggiustare" tale differenziale agendo sulla leva del cambio, i passaggi 3), 5) e successivi, vengono diretti in larga parte verso l'estero, perchè imprenditori e dipendenti delle ditte X e Y preferiranno in gran parte acquistare macchine tedesche, ed imprenditori/dipendenti della ditta Z preferiranno acquistare vestiti e cibi prodotti in Polonia, e via dicendo... con tanti saluti al moltiplicatore keynesiano, o per meglio dire ai suoi effetti sull'economia nazionale.


Dunque torniamo a bomba: che si parli di spesa pubblica indirizzata a spese produttive, a sprechi o a finanziamenti indiretti alla mafia, nell'attuale regime di moneta unica tale spesa pubblica NON servirà a risolvere la depressione in cui versa la nostra economia.

Sertes
Inviato: 23/9/2014 17:12  Aggiornato: 23/9/2014 17:12
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/6/2006
Da: Bologna
Inviati: 9236
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
Citazione:
Merio ha scritto:
Se avreste UNA occasione per mandare ad arrestare i responsabili della crisi odierna, chi sarebbero ?


57 milioni di italiani.

Pispax ricordava che chi comanda ha fatto quello che ha fatto con gli strumenti democratici, non puntandoci una pistola alla testa, e quindi è colpa di tutti se non l'abbiamo voluto capire perchè eravamo troppo impegnati a farci i cazzi nostri, perchè il potere ci ha semplicemente offerto la strada semplice e con essa siamo sprofondati sempre di più in questa quieta agonia.

Poi è chiaro che chi aveva più possibilità ha maggior colpa: chi doveva vigilare ed è stato complice dovrebbe essere arrestato per primo, chi doveva informarci e non l'ha fatto dovrebbe essere arrestato subito dopo, ma anche così la colpa rimane di tutti.

Ecco, magari quelli che fanno i collaborazionisti pure adesso dicendoci che la colpa è dell'euro dovrebbero andare dentro per direttissima. Ma per fortuna loro non sta a me decidere.
Perchè secondo me che un grande banchiere se ne approfitti è perfettamente normale, sì è fatto accreditare il monopolio della produzione di denaro e lo sfrutta. Che trovi dei poveracci disposti a mentire per suo interesse in cambio di un piatto di lenticchie questo no, non lo concepisco.

Quando dici le cose come stanno, stai sulle palle a tanta gente
Merio
Inviato: 23/9/2014 17:14  Aggiornato: 23/9/2014 17:14
Sono certo di non sapere
Iscritto: 15/4/2011
Da:
Inviati: 3677
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
Ok grazie.

La libertà di parola senza la libertà di diffusione è come un pesce rosso in una vasca sferica...
Ezra Pound
wendellgee
Inviato: 23/9/2014 17:21  Aggiornato: 23/9/2014 17:21
Mi sento vacillare
Iscritto: 17/1/2013
Da:
Inviati: 700
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
@sertes
Citazione:
Perchè secondo me che un grande banchiere se ne approfitti è perfettamente normale, sì è fatto accreditare il monopolio della produzione di denaro e lo sfrutta. Che trovi dei poveracci disposti a mentire per suo interesse in cambio di un piatto di lenticchie questo no, non lo concepisco.


Questa cosa che mi metteresti dentro è davvero carina :)

Ma dai Sertes!

Tornare alla sovranità monetaria, quindi includere il fatto che Banca d'Italia non sia indipendente dal governo (e quindi dal Parlamento) è proprio un modo per limitare il potere del mercato (e quindi dei banchieri). Perché, se qualcuno ancora non l'avesse capito, la crisi è colpa delle normali forze di mercato che spostano il capitale laddove rende di più nell'immediato senza curarsi delle conseguenze.

Per dirla con Bagnai, è inutile dare la colpa al capitalismo se non si comprende che l'euro è proprio uno strumento di quel brutto capitalismo, che guadagna sul debito altrui perché non è disposto a condividere i guadagni dovuti all'aumento della produttività.

Il mio blog:
lumiebarlumi.blogspot.com
Pyter
Inviato: 23/9/2014 17:27  Aggiornato: 23/9/2014 17:30
Sono certo di non sapere
Iscritto: 15/9/2006
Da: Sidonia Novordo
Inviati: 6250
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
Se avreste UNA occasione per mandare ad arrestare i responsabili della crisi odierna, chi sarebbero ?


57 milioni di italiani.



Ovviamente da questa cifra mancano i magistrati e le istituzioni (non sono compresi quelli che le rappresentano).
Che se mi arriva un avviso di garanzia dove vado a difendere i miei diritti, in India?


-edit-

"Nessuno ha il diritto di fare quel che desidera, ma tutto è organizzato per il meglio." (Antico decreto reale tolemaico)
yarebon
Inviato: 23/9/2014 17:28  Aggiornato: 23/9/2014 17:30
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 25/10/2005
Da:
Inviati: 2366
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
La cosa bellissima è che molti caporioni stanno fiutando di come il motto" è tutta colpa dell'euro" sarà l'ennesima ancora di salvataggio che permetterà a loro di sopravvivere "non è stata colpa nostra, ce lo diceva l'Europa".
Comunque giusto per rinvangare un pò di storia, la crisi economica è occidentale (non riguarda solo l'Europa) ed è partita dagli USA, non dall'area euro, semmai per come è impostato l'euro, uscirne diventa impresa difficile che rischia di provocare danni.
Ma alla fine è stile degli italiani dare sempre colpa ad altri per le proprie malefatte.
Qui nessuno dice che l'euro sia una cosa buona e giusta, semmai che ci sono altri fattori, persino più importanti dell'euro, che ci hanno portato a questa crisi.
Le crisi con questo sistema sono cicliche e ritorneranno sempre.

Pyter
Inviato: 23/9/2014 17:35  Aggiornato: 23/9/2014 17:36
Sono certo di non sapere
Iscritto: 15/9/2006
Da: Sidonia Novordo
Inviati: 6250
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
Le crisi con questo sistema sono cicliche e ritorneranno sempre.

Straquoto. Cercare di tornare indietro per scovare i motivi delle crisi è un compito snervante e improduttivo.
Tutte le volte che ho tentato di farlo utilizzando i sistemi che la scuola mi ha inculcato, tornando indietro nella storia legando tra loro cause ed effetto, mi ha sempre portato a impantanarmi sul melo di Adamo ed Eva.

"Nessuno ha il diritto di fare quel che desidera, ma tutto è organizzato per il meglio." (Antico decreto reale tolemaico)
wendellgee
Inviato: 23/9/2014 17:41  Aggiornato: 23/9/2014 17:58
Mi sento vacillare
Iscritto: 17/1/2013
Da:
Inviati: 700
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
@yarebon
Citazione:
Le crisi con questo sistema sono cicliche e ritorneranno sempre.


E' vero! Infatti dopo la scoppio della bolla dei sub prime in USA si sono leccati le ferite e hanno ricominciato a crescere. Più lentamente, certo, ma almeno non sono rimasti anni in recessione come noi

http://lumiebarlumi.blogspot.it/2014/07/crescita-del-pil-confronto-leurozona-e.html

Questo è perché da noi sono state imposte delle politiche di austerità che hanno impedito al sistema euro, e alla bolla speculativa del credito che la moneta unica ha prodotto, di saltare.

Qui nessuno dice che uscire dall'euro sia la panacea di tutti i mali ma solo la condizione necessaria alla prosperità nel breve periodo.

PS: come la ridimensiono l'immagine?

EDIT delle 17:58
ho sostituito l'immagine con il link
mi dispiace ma non ho capito come ridimensionare le immagini

Il mio blog:
lumiebarlumi.blogspot.com
perspicace
Inviato: 23/9/2014 17:51  Aggiornato: 23/9/2014 17:51
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/9/2011
Da: località sconosciuta
Inviati: 3281
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
Il layout! Se le immagini deformano il layout inserite un Link

Io non parlo come scrivo, io non scrivo come penso, io non penso come dovrei pensare, e così ogni cosa procede nella più profonda oscurità. Kepler
yarebon
Inviato: 23/9/2014 18:06  Aggiornato: 23/9/2014 18:07
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 25/10/2005
Da:
Inviati: 2366
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
Wendellgee sono gli USA non l'Italia, sono la superpotenza mondiale, il dollaro (per ora) è la moneta di scambio mondiale, è come paragonare il peso di uno scoiattolo e di un elefante. Se ci pensi bene è un esempio errato! Per questo personalmente credo che se si parla di economia senza geopolitica, si parla di utopia! Poi aspetta la prossima bolla, gli USA non se la passano affatto bene ed infatti hanno bisogno di guerre per mantenere lo status di super potenza. Bretton Woods durerà ancora un pochettino, per poi tramontare e questo gli USA lo sanno benissimo.

toussaint
Inviato: 23/9/2014 18:17  Aggiornato: 23/9/2014 18:19
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
non confondiamo le cose!
una cosa è la crisi finanziaria, un'altra è la crisi economica.
le crisi finanziarie sono cicliche come lo erano quelle economiche, fino all'avvento della globalizzazione, ossia del nefando WTO.
Le crisi cicliche economiche erano dovute alla saturazione degli investimenti profittevoli dovuta ai rendimenti decrescenti al crescere degli investimenti, per cui occorreva attendere la necessaria sostituzione del capitale più profittevole.
ora invece le crisi economiche sono sistemiche e sono dovute al dumping sui costi di produzione, in sostanza concorrenza sleale, si produce la stessa cosa in ambienti completamente diversi, diversa legislazione, diversa tassazione, diverse regole sulla sicurezza, di protezione ambientale, diversi costi delle materie prime ecc.
per questo, la globalizzazione intesa come liberalizzazione dei commerci è follia pura, si deve commerciare solo ciò che reciprocamente serve a due paesi, il commercio è una guerra e va regolata da trattati bilaterali.
le crisi finanziarie, invece, sono cicliche perchè la finanza serve a produrre profitto dal denaro stesso, ossia dal nulla e soprattutto senza rischio, free ride, per cui è ovvio che gli attori che controllano questo tipo di mercato spingano la produzione fino al massimo possibile e la loro produzione è il debito degli attori economici.
quando questi falliscono e non possono più ripagare il debito ciò non comporta il fallimento degli attori finanziari, che sono sempre e solo speculatori visto che sono parassiti dell'economia, in quanto il rischio è già stato prezzato sul livello dei tassi di interesse e anche perchè i debitori dovranno svendere le loro proprietà per ripagare in parte il debito.
in tal modo, tra l'altro, i finanzieri sono divenuti anche i padroni dell'economia al posto dei vecchi capitalisti ecco perchè veniamo a scoprire che i Rotschild o i Rockfeller possiedono mezzo mondo.
Grazie, lo hanno sottratto ai vecchi proprietari creando credito e debito con la bacchetta magica.
dunque, la crisi finanziaria negli USA ha avuto in Europa solo l'effetto di essere sfruttata per usare l'arma dello spread e ridurre i diritti dei lavoratori per fare contemporaneamente più profitto sul debito e più profitto in campo produttivo.
ma la crisi del nostro sistema produttivo, quella è stata generata fondamentalmente da due dumping, quello cinese e quello tedesco.
nel primo caso, come detto, hanno usato il WTO, nel secondo caso l'euro.
e l'euro è stato usato con una logica perfettamente coloniale.
Il costo dell'unificazione della DDR nella RFT è stato pagato da tutta l'UE, mentre la Grecia è stata massacrata.
dobbiamo quindi ritenere che i razzisti di Bruxelles considerino i tedeschi dell'Est più umani dei Greci?
non solo, anche le cosiddette riforme del lavoro di Schroeder le hanno pagate tutti i paesi dell'UE, visto che il basso salario è stato compensato con sussidi della madonna che hanno spento lo scontro sociale, sussidi che paghiamo noi.
ci si lamenta tanto del fatto che paghiamo le pensioni d'invalidità false al Sud, che in fondo sono una forma di welfare a favore di cittadini italiani, mentre nessuno si lamenta del fatto che paghiamo sempre noi i 1.500 euro al mese che in Germania vengono dati a una famiglia con padre, madre e due figli.

"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
wendellgee
Inviato: 23/9/2014 18:21  Aggiornato: 23/9/2014 18:21
Mi sento vacillare
Iscritto: 17/1/2013
Da:
Inviati: 700
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
@yarebon
Citazione:
Wendellgee sono gli USA non l'Italia, sono la superpotenza mondiale, il dollaro (per ora) è la moneta di scambio mondiale, è come paragonare il peso di uno scoiattolo e di un elefante. Se ci pensi bene è un esempio errato! Per questo personalmente credo che se si parla di economia senza geopolitica, si parla di utopia! Poi aspetta la prossima bolla, gli USA non se la passano affatto bene ed infatti hanno bisogno di guerre per mantenere lo status di super potenza. Bretton Woods durerà ancora un pochettino, per poi tramontare e questo gli USA lo sanno benissimo.


Ma le bolle speculative esistono perché il mercato è libero di investire dove vuole il proprio denaro. Potremmo però porre degli ostacoli alla libera circolazione dei capitali. Il cambio flessibile è uno di quelli perché fa pagare il rischio di cambio agli investitori e non a tutta la società. Ripristinare quello che negli USA era il Glass Steagall Act è un altro. Perché impedisce che una banca commerciale possa essere nello stesso tempo anche una finanziaria che vende prodotti speculativi, una banca d'affari, un'assicurazione, etc.etc..

Il mio blog:
lumiebarlumi.blogspot.com
toussaint
Inviato: 23/9/2014 18:36  Aggiornato: 23/9/2014 18:36
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
ma voi pensate che bello, si esce dall'euro e si stramazza la lira di un bel 30% e si inonda il mercato con i nostri prodotti superiori in qualità a un prezzo remunerativo per i nostri lavoratori ma concorrenziale con i nostri competitors.
dice, ma poi la Cina s'incazza...
E 'STI CAZZI!
cosa compriamo noi dalla Cina?
dice, ma poi la Germania s'incazza...
meglio, non compriamo più tecnologia tedesca e cinese e magari la produciamo noi.
non consumano più il vino italiano, il formaggio italiano, l'olio italiano?
bè, peggio per loro.
vedrete che i russi compenserebbero alla grande, tanto più che potremmo comprare le loro materie prime, liberamente senza che gli USA ci impongano folli sanzioni.
anzi, magari sostituendo le basi USA con quelle russe staccheremmo anche un prezzo di favore sul gas...
voglio dire che sei sovrano, puoi decidere il cazzo che ti pare, quello che ti fa più comodo, di volta in volta e contrattando con gli avversari di oggi che potrebbero diventare gli alleati di domani.
ossia, si potrebbe tornare a fare politica, interna e internazionale.
e smettere i panni degli adepti folli di una Scientology economico-finanziaria.
L'EURO...

"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
Slobbysta
Inviato: 23/9/2014 20:02  Aggiornato: 23/9/2014 20:02
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 23/7/2013
Da:
Inviati: 2227
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
Citazione...sostituendo le basi USA con quelle russe

Campa cavallo...ma i russi dal muro di Berlino in avanti hanno solo perso...territori in Africa, tutti i paesi europei del est, la Siria è a pezzi e l'Ucraina lo sarà...vedremo fra un po' la Bielorissia...

...per non dir altro!

Slobbysta

Piramis
Inviato: 23/9/2014 20:19  Aggiornato: 23/9/2014 20:23
Ho qualche dubbio
Iscritto: 20/3/2013
Da: abito questo involucro
Inviati: 223
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
Citazione:
La proposta più brillante in questo senso secondo me l'ha avanzata Marco Cattaneo con i suoi certificati di credito fiscale (CCF), i quali di fatto rappresentano una forma di moneta complementare.


Mi ricorda qualcosa ...
Quasi quasi lo ritiro fuori dal cassetto

Hakuna Matata
Maaaan
Inviato: 23/9/2014 20:21  Aggiornato: 23/9/2014 20:21
Ho qualche dubbio
Iscritto: 12/1/2008
Da:
Inviati: 142
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
Waw. Voi si che siete rivoluzionari come mia nonna sclerotica. Si vede che avete idee nuove. E' ovvio quale sia la vostra funzione. Orwell docet...

Pispax
Inviato: 24/9/2014 0:30  Aggiornato: 24/9/2014 0:33
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/3/2009
Da:
Inviati: 4685
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
wendellgee

Citazione:
E' vero! Infatti dopo la scoppio della bolla dei sub prime in USA si sono leccati le ferite e hanno ricominciato a crescere. Più lentamente, certo, ma almeno non sono rimasti anni in recessione come noi

Va anche detto che l'Europa è stata L'UNICA entità politica AL MONDO che ha preso provvedimenti effettivi e concreti per evitare il ripetersi di crisi come quella dei subprime.
(Efficaci? Lo vedremo.
Nel frattempo informatevi sui requisiti necessari per un fido col Basilea III.)
Nonostante i proclami di Obama non lo hanno fatto neppure gli USA. Eppure la crisi è scoppiata là. Figuriamoci poi gli altri Paesi extraeuropei (Inghilterra, Giappone, Russia ecc.)

Maledetto euro delle banche e dei banchieri, è tutta colpa sua!
Meglio il Dollaro!


afabbri73
Inviato: 24/9/2014 1:06  Aggiornato: 24/9/2014 1:06
Mi sento vacillare
Iscritto: 10/5/2011
Da:
Inviati: 302
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
Grazie A Redazione per aver pubblicato questa recensione, significa che al post sulle 10 domande di economia, non ho commentato invano.

SENTIERO
Inviato: 24/9/2014 3:48  Aggiornato: 24/9/2014 3:48
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 24/4/2006
Da: ROMA
Inviati: 1110
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
vi invito a vedere questa intervista di Nando Ioppolo, un economista geniale che espone nel modo più elementare possibile problemi e soluzioni della nostra economia.

Fidatevi, vale la pena vederlo!!!

https://www.youtube.com/watch?v=NMZsXsfkURw

La mente intuitiva è un dono sacro e la mente razionale è un fedele
servo. Noi abbiamo creato una società che onora il servo e ha
dimenticato il dono

A.Einstein
fefochip
Inviato: 24/9/2014 10:25  Aggiornato: 24/9/2014 10:25
Sono certo di non sapere
Iscritto: 27/11/2005
Da: roma
Inviati: 7005
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".

più che "scoprirla" la verità si "capisce", inutile quindi insistere piu di tanto
Nomit
Inviato: 24/9/2014 10:59  Aggiornato: 24/9/2014 10:59
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 4/1/2011
Da:
Inviati: 1549
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
Non capisco perché Di Pietro dovrebbe essere stato un agente. Di Pietro era un magistrato obbligato in caso di denuncia ad aprire un'indagine. Casomai potevano esserlo gli imprenditori che si auto-denunciavano.

Maaaan
Inviato: 24/9/2014 11:18  Aggiornato: 24/9/2014 11:22
Ho qualche dubbio
Iscritto: 12/1/2008
Da:
Inviati: 142
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
Anche per Ioppolo è evidente che la teoria economia è una nebulosa (teoria che è invariata da fine 700, teoria che pervade tutti voi, compreso keynes e il suo barbatruccco dello stato sociale...). La dimostrazione è che nessuno saprà rispondere alla domanda che vi sto per fare (nemmeno Ioppolo, nè Moffa, nè Galoppini...).
Chi paga il profitto?

toussaint
Inviato: 24/9/2014 11:37  Aggiornato: 24/9/2014 11:37
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
mazaan, è chiaro, il profitto lo paga chi lavora.
ma fa parte del passato, ora vince l'interesse e la rendita.
già, la rendita, come nel feudalesimo, solo che lì era agraria, qui è finanziaria.
ma il futuro del capitalismo sta nel suo passato, il feudalesimo.
e il feudalesimo prevede schiavi, non lavoratori.
vedi, il profitto era brutto, sporco e cattivo e io per il mio piccolo l'ho sempre combattuto.
ma era un latrocinio onesto, se mi permetti l'ossimoro, il furto era determinato in concreto da rapporti di forza tra il ladro e il derubato.
ora non è previsto alcun conflitto, o ti metti la catena al collo o muori.
concorderai con me che c'è un salto di qualità quantistico...

"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
toussaint
Inviato: 24/9/2014 11:48  Aggiornato: 24/9/2014 11:48
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
FINALMENTE!!!
Pare che Grillo si sia svegliato.
Ha pubblicato sul suo blog un articolo di Aldo Giannuli durissmo contro la riforma renziana del lavoro:

Riforma infame: prepariamoci allo scontro

"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
toussaint
Inviato: 24/9/2014 11:50  Aggiornato: 24/9/2014 11:50
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
Ecco l'articolo di Giannuli:

La battaglia per l'articolo 18
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"A primo colpo d’occhio, la questione dell’articolo 18 sembra una questione di poco conto, su cui si sta combattendo una battaglia del tutto sproporzionata, forse per obiettivi nascosti e ben diversi da quelli dichiarati. Considerato che, la norma, che tutela i lavoratori dipendenti da aziende private con contratto a tempo indeterminato, si applica alle unità produttive con più di 15 dipendenti (5 se agricole), quelle con meno di 15 dipendenti (5 se agricole) se l'azienda occupa nello stesso comune più di 15 dipendenti o se l’azienda ha complessivamente più di 60 dipendenti, c’è da chiedersi quanto siano i lavoratori interessati al mantenimento di questa norma. Considerato che, di assunzioni a tempo indeterminato, le aziende private ormai ne fanno con il contagocce, preferendo i ben più comodi contratti atipici, a tempo determinato, a progetto ecc, (come nell’azienda del papà di Renzi, dove erano tutti lavoratori Co co co, salvo, il figliolo Matteo che era l’unico a tempo indeterminato… ma si capisce!), considerato che siamo di fronte alla precarizzazione di massa di una intera generazione (i 20-45enni), e ci stiamo avviando a precarizzare una seconda generazione, considerato che le aziende hanno subito un processo di spezzettamento per cui è diventata una fatica trovarne che eccedano i limiti numerici fissati dalla norma, considerato, infine, che siamo in presenza di indici di disoccupazione massimi da mezzo secolo, quanti volete che siano i lavoratori a tempo indeterminato in aziende con quei parametri? E tutti si affannano a dimostrare che pochi “privilegiati” non possono ostacolare la via delle riforme compromettendo le sorti del paese. Primo fra tutti a guidare il coro è il Capo dello Stato che, nella sua delicata sensibilità costituzionale che lo vuole sereno arbitro super partes, mette i piedi nel piatto e si pronuncia esplicitamente per la tesi governativa, invitando a farla finita con corporativismi e conservatorismi e approvare la riforma a tamburo battente. Scusate la divagazione: ma come mai questo ex dirigente di quello che fu il maggior partito dei lavoratori italiani, trova che ad essere corporativi siano i lavoratori e solo loro? Lo avete mai sentito dare del “corporativi” o, “conservatori” ai banchieri, che prendono i soldi della Ue, per investirli in altri titoli finanziari. continuando a negarli ad aziende e famiglie? Ci sono i superpagati dipendenti del Parlamento che stanno facendo un casino d’inferno perché non accettano una spuntatura delle loro ricche retribuzioni, come, peraltro, avevano fatti i manager di Stato, gli alti magistrati ecc. qualche tempo fa: Napolitano ha mai denunciato questi privilegi e particolarismi? Possiamo dire solo una cosa: Presidente si vergogni!
Tornando all’asse principale del nostro ragionamento: ma se la garanzia riguarda una percentuale tanto modesta di lavoratori, quali risolutivi benefici dovrebbero venire ai bilanci delle aziende? E, più ancora, quale sarebbe la ricaduta sull’economia generale del paese? Ed allora perché prenderla così calda?
Questo non lo dice nessuno, ma ci si limita, Renzi in testa, a sostenere che in questo modo si equalizzano i diritti e, poi, la “fluidificazione” del mercato del lavoro porterà a nuove assunzioni di giovani. Sull’equalizzazione dei diritti dobbiamo dire che Renzi ha ragione, solo che lui non vuole estendere i diritti esistenti a quelli che non li hanno, ma toglierli a quelli che li hanno. Geniale!
Quanto poi agli effetti benefici del circolo virtuoso per cui a minori garanzie per i lavoratori corrisponderebbe una dinamizzazione del mercato, con nuove assunzioni, ci limitiamo a dire che è la stessa litania che sentiamo sin dal “pacchetto Treu” (altro regalo del “centro sinistra”) che liquidò una bella fetta delle conquiste degli anni settanta: sul piano occupazionale avete visto niente? A me risulta che i giovani sono sempre più precari, l’occupazione è in caduta libera, i consumi hanno ristagnato a lungo prima di crollare. Questa “riforma” (almeno, la chiamassero per quello che è: “controriforma”) servirà solo a licenziare un po’ di lavoratori “garantiti”, magari quelli sindacalmente più attivi, per costituirli con altrettanti precari sottopagati. I giovani continueranno ad essere precari come sempre e senza neppure il miraggio di una assunzione a tempo indeterminato che, a questo punto, non avrebbe più alcuna differenza dall’attuale regime precario.
Ma quello che conta di più è il senso politico generale dell’operazione: avviare una nuova offensiva di ampia portata contro il lavoro e le sue garanzie. Dopo verrà l’attacco all’illicenziabilità della Pa, l’ulteriore taglio dei salari, l’ulteriore dequalificazione della forza lavoro e la definitiva espulsione del sindacato alle aziende. Tappe che vedremo succedersi rapidamente, una volta ottenuta la legittimazione di una vittoria sulla questione dell’art. 18: quello che conta qui, più che la questione in sé, è la sua valenza simbolica.
La Cgil oggi se ne lamenta, e si può capire, ma in fondo raccoglie quel che ha seminato: per tre anni è stata complice assidua delle sciagurate politiche rigoriste di Monti e di Letta, poi ha servito Renzi con zelo degno di miglior causa, sostenendolo massicciamente anche nelle ultime elezioni europee. Adesso riscuote il prezzo dei suoi servigi: viene licenziata come una colf, senza neanche i sette giorni di preavviso e da un Presidente del Consiglio che è anche il segretario del partito che loro votano.
Ma lo scontro che si sta profilando impone che abbiamo tutti molta generosità, mettendo da parte recriminazioni pur giuste, per realizzare la massima efficacia dell’azione da cui non ci attendiamo solo il ritiro di questa infame “riforma”, quanto l’occasione per mandare definitivamente a casa Renzi: con l’azione parlamentare e con l’azione di piazza, con gli scioperi, spingendo la minoranza Pd a trarre le dovute conseguenze di quanto accade. Renzi sta riuscendo dove non sono riusciti Monti e Berlusconi, lui, segretario del Pd, sta trattando la Cgil come uno straccio per la polvere: compagni del Pd cosa aspettate ad occupare le sedi e far sentire la vostra voce? O siete diventati tutti democristiani?
Questo sarà uno scontro generale che avrà conseguenze che andranno molto oltre la questione in sé, esattamente come si pensa di fare dall’altra parte della barricata." Aldo Giannuli

"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
krom2012
Inviato: 24/9/2014 11:55  Aggiornato: 24/9/2014 11:55
Mi sento vacillare
Iscritto: 31/3/2010
Da: ll'oltretomba
Inviati: 576
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
Citazione:
Se avreste UNA occasione per mandare ad arrestare i responsabili della crisi odierna, chi sarebbero ?


Quell’1% che ha citato Nando Ioppolo senza fare nomi però.
Alcuni sono elencati in questo video non molto recente, nel frattempo certe cariche sono cambiate ma l’origine è sempre la stessa, andate pure a verificare ed avrete ulteriori conferme. Seguite i simboli che molti snobbano credendo che siano solo coincidenze e lo vedrete chiaramente.

...il cielo è sempre più bianco...
Maaaan
Inviato: 24/9/2014 12:47  Aggiornato: 24/9/2014 12:47
Ho qualche dubbio
Iscritto: 12/1/2008
Da:
Inviati: 142
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
No, non lo paga chi lavora.

f_z
Inviato: 24/9/2014 13:33  Aggiornato: 24/9/2014 13:33
Mi sento vacillare
Iscritto: 16/1/2012
Da: Un mondo popolato da (troppi)pezzi di merda
Inviati: 958
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
Citazione:
Autore: krom2012 Inviato: 24/9/2014 11:55:16

Seguite i simboli che molti snobbano credendo che siano solo coincidenze e lo vedrete chiaramente.


Interessante...soprattutto per quelli che ridicolizzano il cosiddetto complotto "pluto-giudaico-massonico"!

Codardo e' il soldato che "esegue gli ordini".

Eroe e' il soldato che ha il coraggio di sparare in faccia ai suoi "superiori".

Peccato che i soldati siano tutti scelti minuziosamente tra gli appartenenti alla prima categoria.
infosauro
Inviato: 24/9/2014 20:46  Aggiornato: 25/9/2014 8:48
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 23/5/2008
Da: questo mondo (credo)
Inviati: 2376
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
Citazione:
sertes, ma tu lo mangi il pane?
bene, oggi ti stai mangiando il pane rumeno, cotto nei forni alimentati con la legna delle bare.
e ti stai mangiando il pane rumeno perchè costa meno, visto che i lavoratori rumeni non sono che schiavi.

Toussaint, con tutti gli esempi che potevi proporre sei andato a tirare fuori il pane, l'unica cosa che, per evidenti motivi, si fa ancora sotto casa.
Ad ogni modo a me risulta che il problema del "compro all'estero perchè costa meno" c'era anche prima dell'euro e si è aggravato semplicemente perchè la tecnologia accorcia i tempi e i costi dei trasferimenti delle merci.
Se obblighi polacchi/cinesi/africani/chitipare a lavorare per 2 dollari al giorno, avrai sempre le merci straniere in casa, che tu abbia l'euro, la lira, il fiorino o il parmigiano.
Citazione:
però non è che il pane tu lo paghi meno, no lo paghi sempre 3 euro al chilo, perchè la differenza va in tasca ai grossisti e distributori, tutte aziende in mano alla mafia.
è il capitalismo dell'euro, bellezza...
invece, se esci dall'euro, il pane lo facciamo a casa nostra e facciamo lavorare i panifici nostrani.
e magari lo paghi anche meno dell'equivalente di 3 euro al chilo, se lo compri dal panettiere sotto casa e così evitiamo anche che i furgoni vadano in giro a inquinare.[...]

Per me questa rimane una falsità, a meno di non tirare fuori dazi e/o obblighi che l'unione europea impone, e ce ne sono, ma rimane una questione di UE, non di euro.
Citazione:
[...]Se però ragioniamo in termini di "ripartenza dei consumi" (ed è questo che chiedeva Massimo), allora anche questo tipo di spesa pubblica potrebbe, in condizioni comunque diverse da quelle attuali (ripeto), generare una ripartenza dei consumi, semplicemente perchè un appalto pubblico, per quanto possa essere gestito con logiche mafiose o comunque inefficienti, alla fine significa liquidità in più in mano a cittadini (imprenditori, dirigenti e dipendenti).[...]

Si, magari nel breve periodo; poi nel lungo devi aumentare le tasse per pagare i debiti che hai contratto e le aziende che veramente contribuiscono al benessere non ce la fanno perchè strozzate dalla criminalità a cui hai dato tangenti e potere, però intanto il tuo governo può andare in televisione a dire che il PIL è aumentato dello 0,5% e siamo tutti contenti.
Citazione:
Schematizzando ancora di più, in condizioni ideali la spesa pubblica aggiuntiva dovrebbe servire ad ossigenare il tessuto produttivo nazionale grazie ad una dinamica "a cascata" di questo genere:
1) lo Stato appalta alcuni lavori pubblici alle ditte nazionali X e Y
2) imprenditori e dipendenti delle ditte X e Y hanno più soldi in tasca
3) i soggetti di cui sopra, con i soldi in più comprano automobili italiane della ditta Z
4) imprenditori e dipendenti della ditta Z hanno più soldi in tasca
5) i soggetti di cui sopra comprano vestiti e cibi di produzione italiana
6) i produttori italiani di vestiti e cibo hanno più soldi in tasca
7) e così via...
...tale dinamica prende anche il nome di moltiplicatore keynesiano.[...]

Da questo schema sembra siano sparite le tasse (e il loro aumento) che, per definizione, sono pagate da chi è onesto ed evase dai disonesti. Ed ecco la domanda da un milione di dollari: ripetendo i punti dello schema all'infinito, e tenendo in mente chi sono quelli che pagano le tasse, a chi vanno tutti i soldi?

"It's just a ride"
William Melvin "Bill" Hicks, l'ultimo degli hippy, il primo dei complottisti (a comparire in TV).
anakyn
Inviato: 25/9/2014 0:08  Aggiornato: 25/9/2014 1:32
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 8/1/2010
Da:
Inviati: 1428
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
Citazione:
Si, magari nel breve periodo; poi nel lungo devi aumentare le tasse per pagare i debiti che hai contratto [...]


Una "ripartenza dei consumi" indotta da una politica monetaria/fiscale espansiva è appunto una manovra che si riferisce al breve periodo, cioè alla possibilità/capacità di dare una scossa all'economia e toglierla dalla deflazione.

Oltretutto, non è affatto detto che ad un aumento di spesa pubblica debba necessariamente corrispondere un aumento di tasse.
In regime di sovranità monetaria si può (e si deve, in un caso del genere) monetizzare il deficit --> niente nuovo debito, niente nuove tasse.



Citazione:
Da questo schema sembra siano sparite le tasse (e il loro aumento) [...]


A me sembra che a "sparire" sia invece qualcos'altro.

infosauro
Inviato: 25/9/2014 8:53  Aggiornato: 25/9/2014 8:53
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 23/5/2008
Da: questo mondo (credo)
Inviati: 2376
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
Citazione:
Una "ripartenza dei consumi" indotta da una politica monetaria/fiscale espansiva è appunto una manovra che si riferisce al breve periodo, cioè alla possibilità/capacità di dare una scossa all'economia e toglierla dalla deflazione.

Quindi se nel lungo periodo si fanno dei danni chi se ne importa giusto? L'importante è andare dagli elettori con lo spot pronto.
Citazione:
Oltretutto, non è affatto detto che ad un aumento di spesa pubblica debba necessariamente corrispondere un aumento di tasse.
In regime di sovranità monetaria si può (e si deve, in un caso del genere) monetizzare il deficit --> niente nuovo debito, niente nuove tasse.[...]

Ecco, visto che noi oggi non abbiamo la sovranità monetaria...

"It's just a ride"
William Melvin "Bill" Hicks, l'ultimo degli hippy, il primo dei complottisti (a comparire in TV).
Davide71
Inviato: 25/9/2014 11:02  Aggiornato: 25/9/2014 11:02
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 8/7/2006
Da:
Inviati: 2108
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
Ciao a tutti:

in sostanza la riforma del lavoro di Renzi serve a trasformare tutti i futuri lavoratori in schiavi dei lavoratori attuali, cinquantenni. Essi hanno ancora quasi 20 anni di lavoro e rendono allo Stato più o meno quanto gli rimane in mano. Poi ci sarà da pagare le pensioni. Roba da sperare che muoiano prima...
Anche se, a naso, secondo me la situazione si potrebbe recuperare solo se i giovani lavorassero 18 ore al giorno senza mangiare, con lo stipendio che va a pagare le tasse!
Vedremo.

Non date le perle ai cani e ai porci perchè non le mangeranno e vi si rivolteranno contro.
toussaint
Inviato: 25/9/2014 11:37  Aggiornato: 25/9/2014 11:37
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
Citazione:
Se obblighi polacchi/cinesi/africani/chitipare a lavorare per 2 dollari al giorno, avrai sempre le merci straniere in casa, che tu abbia l'euro, la lira, il fiorino o il parmigiano.



ma 'ndo sta scritto?
fino al 1996 non era così, il primo colpo al "nostro modo di vivere", come amava scrivere uno che è stato recentemente bannato, non l'hanno certo portato i fondamentalisti islamici, bensì una cosa chiamata WTO.
con quello si sono aperte le porte dell'inferno.
Praticamente ha sancito il ritorno del feudalesimo in Europa.
Infatti, non si richiede ai paesi membri di rispettare le condizioni minime di sicurezza sul lavoro, rispetto dell'ambiente, salario e garanzie per i lavoratori, welfare ecc.
Dunque, tutti questi parametri fondamentali vengono ovviamente rivisti al ribasso a causa della pressione del dumping.
Teniamo conto che la Cina ha aderito l'11 dicembre del 2001 (ancora un 11!) e questo insieme all'avvento dell'euro ha distrutto in 10 anni la nostra economia.
e per quanto riguarda il pane, la gente che lavora lo compra al supermercato e lì è tutto rumeno, fidati...

"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
jerimum
Inviato: 25/9/2014 11:48  Aggiornato: 25/9/2014 11:48
Ho qualche dubbio
Iscritto: 20/1/2006
Da: Modena
Inviati: 249
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
Ci vorrebbe un insurrezione popolare come in Islanda, che ha rifuitato il debito e sta decidendo come ripagare i creditori delle banche fallite in base alla conservazione del proprio capitale e della propria economia: il contrario di quello che facciamo in zona Euro, dove l'economia e' intesa in funzione del debito.

http://www.bloomberg.com/news/2014-09-25/iceland-stress-tests-pimco-probe-barclays-compliance.html

Ma in Italia, in quanti scenderebbero in piazza per manifestare per una scelta coraggiosa come l'Islanda, con l'ignoranza diffusa e perpetuata dalla propaganda?
E comunque rispetto all'Islanda ci frega il fatto di essere gia parte dell'Euro: un trattato dove non e' prevista nessuna exit strategy, difficile quindi (benche se ne parli tanto) valutare le conseguenze di un uscita. Per non parlare della totale mancanza di attributi della classe politica che non sarebbe mai capace di ribellarsi al sistema e mandare a quel paese gli USA.

Consiglio anche la lettura del libro di M.Blondet Schiavi delle banche , la parte finale e' dedicata alle soluzioni possibili.

Anche se e' l'ennesimo libro che mi fara' incazzare come una bestia, questo di Moffa e' gia nella top list dei miei prossimi acquisti.

"Accominzamo, con nova promissa, sta gran sulenni pigliata pi fissa!"
La paura di Montalbano, Camilleri
infosauro
Inviato: 25/9/2014 12:40  Aggiornato: 25/9/2014 12:40
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 23/5/2008
Da: questo mondo (credo)
Inviati: 2376
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
Citazione:
ma 'ndo sta scritto?
fino al 1996 non era così,[...]

Fammi capire, tu non hai mai comprato niente made in china prima del 1996?
Citazione:
e per quanto riguarda il pane, la gente che lavora lo compra al supermercato e lì è tutto rumeno, fidati...

Se lo dici tu.

"It's just a ride"
William Melvin "Bill" Hicks, l'ultimo degli hippy, il primo dei complottisti (a comparire in TV).
anakyn
Inviato: 25/9/2014 14:14  Aggiornato: 25/9/2014 14:14
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 8/1/2010
Da:
Inviati: 1428
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
Citazione:
Citazione:
Una "ripartenza dei consumi" indotta da una politica monetaria/fiscale espansiva è appunto una manovra che si riferisce al breve periodo, cioè alla possibilità/capacità di dare una scossa all'economia e toglierla dalla deflazione.


Quindi se nel lungo periodo si fanno dei danni chi se ne importa giusto? L'importante è andare dagli elettori con lo spot pronto.


Sì sì Infosauro, infatti io stavo proprio parlando di "spot elettorali" e di "manovre a breve termine", mica di politiche capaci di rilanciare la crescita a lungo termine.


Citazione:
Citazione:
Oltretutto, non è affatto detto che ad un aumento di spesa pubblica debba necessariamente corrispondere un aumento di tasse.
In regime di sovranità monetaria si può (e si deve, in un caso del genere) monetizzare il deficit --> niente nuovo debito, niente nuove tasse.[...]



Ecco, visto che noi oggi non abbiamo la sovranità monetaria...


Appunto: grazie per aver confermato la tesi che avevo proposto.

Io non credo che tu legga sul serio ciò che dopo vai a commentare.
toussaint
Inviato: 25/9/2014 17:13  Aggiornato: 25/9/2014 17:13
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
infosauro, guarda, io sono sempre stato un patito delle ADIDAS (massimo mi perdonerà per la pubblicità neanche occulta ), che te devo dì, quelle tre strisce m'attizzano...
bene, prima della liberalizzazione dei commerci le ADIDAS le facevano in Belgio che per i francesi era come la Calabria.
poi è arrivata la Cina e i belgi si sono riciclati come funzionari strapagati della UE.
certo, a loro non è andata male, ma i palazzi europei sono solo a Bruxelles e Strasburgo...

"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
Max6464
Inviato: 26/9/2014 9:12  Aggiornato: 26/9/2014 9:12
So tutto
Iscritto: 24/9/2014
Da:
Inviati: 4
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
Da tempo seguo Massimo e il Suo sito.... e questo thread mi ha dato la spinta a partecipare.

Il 26 ottobre 2011, scrissi qualche riga nel mio blog (letto da 2/3 persone di media... ohhhh ho avuto anche punte di 11 :) ), che penso sia molto inerente a questo thread.


mercoledì 26 ottobre 2011

Oggi mi sento un pò Berlusconi

Fra qualche ora sarò davanti a tutti i capi di governo, dell'Euro e dell'Eurozona e dirò:

"Cari Presidenti, Primi Ministri, Colleghi e Amici, l'Italia anzi no (se ho deciso di interpretarlo devo farlo sino in fondo) IO supremo Silvio Berlusconi, ho deciso il nuovo piano programmatico per lo sviluppo economico italiano.
E' racchiuso tutto in un punto e in una sola parola: IL GOVERNO ITALIANO DICHIARA DEFAULT, da domani non verranno più pagati gli interessi relativi ai titoli di stato, e l'Italia esce dall'Euro, e tornerà alla Sovranità della Moneta Nazionale, la Lira."

Mi immagino la scena Stanlio e Ollio, ovvero Sarkozy e Merkel che si guardano ma di certo stavolta non rideranno; Papandreou che si mette ad urlare anch'io, anch'io dichiaro che la Grecia fa Default. La Spagna che tira un sospiro e dice bravo Berlusconis... e l'inglesissimo Cameron che lasciato perdere l'aplomb, sussurra, oh my god, Bunga Bunga ce lo hai messo in the ass.

Le banche francesi e tedesche salterebbero immediatamente senza tutti i soldi degli interessi dei ns. titoli, che hanno comprato solo per tenere a galla NON noi ma il loro santo Euro.
La BCE con il suo signoraggio (un biglietto da 100 € stampato dalla BCE viene pagato 105 € in titoli su cui poi paghiamo gli interessi) finalmente crollerà e i veri ideatori (i grandi massoni dell'economia) di tutto quello che sta succedendo per una volta verrebbero anticipati con una mossa che nessuno si aspetta.
Il Dollaro e il Suo Presidente crollerebbero immediatamente in una crisi di immani proporzioni, gli USA diventerebbero finalmente un paese "normale", senza quella boriosa idea di essere i migliori, insieme ai britannici che si rinchiuderebbero nella loro isola con la loro sterlina (ahhhhh ragionate come mai sono nell'accordo Euro senza utilizzarlo? Come mai sono soci della BCE?).

E' vero noi andremmo a coltivare zucchine, pomodori, aglio, agrumi; a pascolare vacche; a tenere pollai, ad avere una svalutazione galoppante (non è una cosa così negativa se come una volta insieme all'inflazione cresceva lo sviluppo e quindi anche gli stipendi)... ma ci pensate che bello, il ritorno ad un mondo normale dove:

i tedeschi torneranno da noi a fare le loro vacanze e a spendere la loro moneta perchè gli conviene;
tutti comprerebbero il ns. latte perchè è il più buono e senza i limiti delle quote, con una notevole produzione, e sempre grazie alla svalutazione costerebbe meno;
i ns. pomodori, che ogni anno distruggiamo perchè l'Europa ci dice che non ne possiamo produrre più di un tot, se no il prezzo si abbassa troppo, verrebbero venduti tranquillamente a tonnellate;
i formaggi, il vino, la pasta dove pensate che andrebbero a prenderla?

E poi che bello per una volta la sgangherata Italia, quella di Pizza, Mafia e Mandolino; quella del tirare a campare, della cintura di sicurezza disegnata sulla maglietta, avrebbe il merito di aver fatto crollare il finto mondo dell'economia mondiale che fa solo gli interessi dei potenti e... di questo l'Asia e l'Africa ci ringrazierebbero.

Ma purtroppo non sono Berlusconi e quindi andrà tutto come è previsto.

Redazione
Inviato: 26/9/2014 9:47  Aggiornato: 26/9/2014 9:47
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
Benvenuto Max6464. Se lo hai scritto nel 2011, avevi davvero la vista lunga. Complimenti.

Davide71
Inviato: 26/9/2014 10:33  Aggiornato: 26/9/2014 10:33
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 8/7/2006
Da:
Inviati: 2108
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
Ciao Max6464:

anch'io ho scritto da qlq. parte che una mossa del genere avrebbe come effetto una bella guerra. Visto cosa successo in Ucraina per molto meno?

Non date le perle ai cani e ai porci perchè non le mangeranno e vi si rivolteranno contro.
Max6464
Inviato: 26/9/2014 11:27  Aggiornato: 26/9/2014 11:27
So tutto
Iscritto: 24/9/2014
Da:
Inviati: 4
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
"Redazione:
Sul fatto che Di Pietro fosse uno strumento in mani altrui non ci piove. Ma io ho sempre pensato che fosse un personaggio gestito dalla tenaglia catto-comunista, con lo scopo di far fuori i laici-socialisti.

Cosa che in effetti è avvenuta.

(O forse una cosa non esclude l'altra?)"

Tu hai insegnato con il 9/11 che gli obiettivi erano molteplici. Ovvero quando viene messa in atto un'azione complessa, deve raggiungere più risultati.... certe persone non investono 100 per avere 101 ma come minimo per raddoppiare il loro capitale.

Quindi anche con Tangentopoli (partita con l'indagine Mani Pulite) aveva più obiettivi, me ne vengono in mente 3 (IMHO):

1) quella che hai giustamente detto tu
2) sviare attenzioni su certe decisioni (privatizzazione Banca d'Italia in primis)
3) creare crisi nell'edilizia (soprattutto milanese e lombarda) per far saltare i piccoli palizzinari/costruttori.... poco dopo il Comune di Milano emana il nuovo piano urbanistico di cementificazioni.

Ciao Davide71.
Guerra? Dipende cosa si intende per guerra.
Oggi è in corso una spartizione di terreni, che vengono presi NON con cannoni e bombardamenti, ma in altro modo...


A volte mi chiedo: Portogallo, Italia, Spagna, Grecia: tutte si affacciano sul mare, tutte hanno nella loro economia come punto forte turismo e prodotti della terra... perchè hanno "scelto" queste nazioni?

Davide71
Inviato: 26/9/2014 16:34  Aggiornato: 26/9/2014 16:34
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 8/7/2006
Da:
Inviati: 2108
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
Ciao Max6464:

Guerra è quando la gente muore ammazzata da individui armati.

A parte la Grecia sono tutte nazioni cattoliche. Si tratta di una guerra di religione condotta in modo subdolo...

Non date le perle ai cani e ai porci perchè non le mangeranno e vi si rivolteranno contro.
Ste_79
Inviato: 26/9/2014 22:51  Aggiornato: 26/9/2014 22:51
Mi sento vacillare
Iscritto: 27/8/2011
Da: Reggio Emilia
Inviati: 766
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
Citazione:
Autore: Redazione Inviato: 23/9/2014 9:13:48

Ieri sera a "Piazza Pulita" ho sentito i primi timidi accenni alla necessità di battersene i coglioni e sforare il famoso limite del 3% - come già hanno fatto Francia e Germania - per poter rimettere in sesto l'economia.

Potrebbe essere una soluzione, secondo voi? (Lo chiedo a chi si intende di economia).


Meglio che niente e meglio sforare, ma non si risolve il problema alla radice.
A noi serve l'abolizione del 3% semplicemente perchè è una stronzata. A parte che il 3% è un cifra del tutto casuale e inventata, poteva benissimo essere il 4 il 5 o il 50 % che non cambiava assolutamente nulla visto che è una cifra arbitraria.
Ma poi dobbiamo arrivare a capire che non ha senso controllare la spesa pubblica per stare sotto a dei parametri che non ci dicono niente della reale situazione economica e sociale di un paese, bisogna partire invece dalla condizione economica di un paese per costruire delle manovre economiche mirate a determinati obiettivi.

Si continua a confondere anche qui dentro una serie di problemi che sono solo in parte interconnessi, ma hanno problematiche e soluzioni completamente diverse: Sovranità e sprechi.

La sovranità monetaria ti permette di avere lo strumento monetario per controllare l'economia. Se non hai questo strumento, l'economia non la puoi controllare, la puoi solo subire.

Gli sprechi fanno parte di un ordine di problemi secondario, perchè riguardano il come e dove investire, ma non ti danno lo strumento adeguato all'investire, soprattutto se sei dentro un sistema rigido come quello dell'euro.

Possiamo costruire l'economia in modo che ci sia una distribuzione della ricchezza rivolta verso una maggioranza, oppure verso una minoranza.
Per distribuire la ricchezza ad una maggioranza ci deve essere il controllo sulla moneta da parte dello stato o della collettività, altrimenti il denaro diventa uno strumento per drenare ricchezza dai più per andare a concentrarsi nell'elite.

Qualcuno faceva riferimento alle famose fasi cicliche del capitalismo. Le fasi cicliche corrispondono alle decisioni da parte dei chiamiamoli banchieri per comodità, di fornire liquidità sufficiente oppure di fornirne meno. IL meccanismo è semplice.

Allo stato attuale, le banche e lo stato, stanno attuando una politica di drenaggio di liquidità dal sistema. IN questo modo il sistema entra in crisi.
Per uscire dalla crisi sarebbe sufficiente attuare il procedimento inverso, aprire i rubinetti del denaro e farlo arrivare a chi ne ha bisogno. E allora magicamente il tutto ripartirebbe.

Una facile soluzione è già stata citata in precedenza da Anakyn, ed è la moneta complementare. Ma puoi usare anche dei buoni pasto. Qualsiasi cosa che non sia riconvertibile in Euro. Ma è comunque una soluzione parziale.

Finché comunque non ci si libera dalla manipolazione mentale atta a indurre il pensiero che il debito pubblico è un debito, non si fa un passo avanti.

Riflettete su un fatto. Gran parte del debito pubblico è stato contratto in un regime monetario differente dall'odierno in cui il debito pubblico era la spesa pubblica usata per produrre le nostre infrastrutture, e in cui il debito non era un vero debito. Poi si è cambiato il regime monetario e siccome il debito è stato riconvertito totalmente in euro, tutto il debito fatto in passato è scivolato nelle mani di chi è ora il proprietario dell'euro. Almeno sarebbe stato decente azzerare il debito passato e contabilizzare solo il nuovo debito in euro.

Considerate che la moneta è a costo zero. Mentre il nostro debito pubblico ha un costo talmente esorbitante che la collettività non riesce più a farvi fronte. IN sostanza i banchieri stampano moneta come dei pazzi e noi paghiamo con il sangue.

In pochi qui dentro considerano che gli sprechi attuali sono figli delle stesse operazioni di cessione della nostra sovranità monetaria. Eppure se avete notato, la classe dirigente di ora è figlia di mani pulite, non vi viene in mente che possano essere all'interno dello stesso progetto?
Non vi viene in mente che tutti gli sprechi di cui sappiamo oggi siano figli anche loro del progetto euro?

Tenete d'occhio cosa succede nell'Ungheria di Orban. La sovranità monetaria non c'entra nulla?

Ste_79
Inviato: 26/9/2014 22:57  Aggiornato: 26/9/2014 22:57
Mi sento vacillare
Iscritto: 27/8/2011
Da: Reggio Emilia
Inviati: 766
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
Citazione:
Autore: Nomit Inviato: 24/9/2014 10:59:37

Non capisco perché Di Pietro dovrebbe essere stato un agente. Di Pietro era un magistrato obbligato in caso di denuncia ad aprire un'indagine. Casomai potevano esserlo gli imprenditori che si auto-denunciavano.


E' stato un agente perchè nel mentre che si svendeva il patrimonio bancario italiano, con il penultimo atto, si è parlato più di mani pulite che del panfilo Britannia.
In sostanza hanno ottenuto due obiettivi: togliere la vecchia classe politica, e oscurare ciò che stavano facendo dietro le quinte.

Ste_79
Inviato: 26/9/2014 23:02  Aggiornato: 26/9/2014 23:02
Mi sento vacillare
Iscritto: 27/8/2011
Da: Reggio Emilia
Inviati: 766
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
Citazione:
Autore: fefochip Inviato: 24/9/2014 10:25:32

a proposito di economia ....

non so se voi avete parole per questo io non ce l'ho


Secondo te con che valuta compreranno?
Immaginati una Cina piena di Dollari che non valgono nulla, cosa ci potresti fare di meglio che venire in un luogo come l' Italia a comprare dei beni?
Soltanto un ipotesi...


Ste_79
Inviato: 26/9/2014 23:05  Aggiornato: 26/9/2014 23:07
Mi sento vacillare
Iscritto: 27/8/2011
Da: Reggio Emilia
Inviati: 766
 Re: Claudio Moffa: "Rompere la gabbia".
Citazione:
Autore: Pispax Inviato: 24/9/2014 0:30:54

Va anche detto che l'Europa è stata L'UNICA entità politica AL MONDO che ha preso provvedimenti effettivi e concreti per evitare il ripetersi di crisi come quella dei subprime.


Vero, e ha fatto pagare i costi della crisi dei subprime a noi italiani che eravamo i meno esposti d'Europa. Circola anche questa notizia in giro.

Citazione:
Autore: toussaint Inviato: 23/9/2014 18:36:05

ma voi pensate che bello, si esce dall'euro e si stramazza la lira di un bel 30% e si inonda il mercato con i nostri prodotti superiori in qualità a un prezzo remunerativo per i nostri lavoratori ma concorrenziale con i nostri competitors.
dice, ma poi la Cina s'incazza...
E 'STI CAZZI!
cosa compriamo noi dalla Cina?
dice, ma poi la Germania s'incazza...
meglio, non compriamo più tecnologia tedesca e cinese e magari la produciamo noi.
non consumano più il vino italiano, il formaggio italiano, l'olio italiano?
bè, peggio per loro.
vedrete che i russi compenserebbero alla grande, tanto più che potremmo comprare le loro materie prime, liberamente senza che gli USA ci impongano folli sanzioni.
anzi, magari sostituendo le basi USA con quelle russe staccheremmo anche un prezzo di favore sul gas...
voglio dire che sei sovrano, puoi decidere il cazzo che ti pare, quello che ti fa più comodo, di volta in volta e contrattando con gli avversari di oggi che potrebbero diventare gli alleati di domani.
ossia, si potrebbe tornare a fare politica, interna e internazionale.
e smettere i panni degli adepti folli di una Scientology economico-finanziaria.
L'EURO...


Vedi Orban...


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