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opinione : Lo strano effetto del Natale
Inviato da Redazione il 27/12/2014 10:40:00 (8127 letture)

A Natale ci si sente tutti più buoni, questo lo sappiamo. A Natale nessuno litiga. A Natale ti viene voglia di abbracciare il tuo vicino o anche lo sconosciuto che passa per strada, e provi persino una sensazione di calore verso il tuo più acerrimo nemico.

Si potrebbe pensare che questo "effetto Natale" sia il risultato della società consumistica, che a furia di martellarci con il buonismo natalizio è riuscita a condizionare i nostri sentimenti verso gli altri.

Ma non è così, c'è qualcosa di molto più profondo che scatta dentro di noi nei giorni di Natale.

Un esempio clamoroso è quello che accadde durante il Natale del 1914, lungo il fronte di guerra tra Francia e Germania (con i francesi combattevano anche gli inglesi). Come tutti sanno, la Prima Guerra Mondiale fu una guerra di trincea. Due serpenti infiniti scavati nel fango, uno di fronte all'altro, spesso a poche decine di metri di distanza fra di loro. E dentro quei serpenti vivevano per mesi interi uomini di nazioni diverse, che passavano il tempo ciascuno a cercare di uccidere chi gli stava di fronte.

Lontani dalle proprie famiglie, con il freddo che arrivava fino dentro le ossa, con gli abiti perennemente intrisi di umidità, ...

... costretti a mangiare minestre rancide e mal riscaldate, migliaia di uomini da ciascun lato passavano ore infinite con il fucile puntato, nella speranza di vedere la testa di un nemico che magari comparisse nel loro mirino per un solo istante. E poi c'erano gli attacchi all'arma bianca, soprattutto di notte, che mettevano improvvisamente di fronte uomini che parlavano lingue diverse a fronteggiarsi a colpi di baionetta. Per ogni tedesco ucciso c'era un inglese o un francese che gioiva, per ogni francese o inglese fatto a pezzi c'era un tedesco che festeggiava.

Ma la notte di Natale del 1914 accade qualcosa di imprevisto. Invece dei colpi di fucile, da una delle trincee iniziò ad emergere un canto natalizio. Prima timido, poi sempre più forte fino a diventare un coro. A quel punto dalla trincea opposta arrivò un applauso, e poi un canto simile cominciò ad emergere dalla trincea oposta, nella lingua nemica.

Le parole erano diverse, ma lo spirito era lo stesso.

Ad un certo punto da una delle trincee spuntò timida una baionetta con appeso uno straccio bianco. Sotto la baionetta apparve esitante la testa di un soldato. Resosi conto che nessuno gli avrebbe sparato, il soldato emerse completamente dalla trincea, e presto fu seguito da decine di suoi compagni, che andarono lentamente verso la terra di nessuno. Dalla trincea opposta iniziarono ad uscire altri soldati, che timidamente si fecero avanti. Dopo qualche minuto di esitazione la diffidenza scomparve, finchè le truppe dei due eserciti si furono completamente mescolate fra di loro. Volavano battute, pacche sulle spalle, ci si scambiava qualche sigaro e qualche biscotto tenuto da parte per i giorni di festa. (Nell'immagine del titolo, soldati inglesi e tedeschi che fraternizzano durante il Natale 1914).

Poi lentamente, quasi con rammarico, ciascuno tornò nella propria trincea, pronto a riprendere i combattimenti il giorno dopo. Ma nel frattempo quei soldati avevano capito qualcosa: avevano capito che non c'era alcun odio reale fra di loro, e che il motivo che li obbligava ad ammazzarsi null'altro stava molto, molto lontano da quelle trincee.

Quando infatti i rispettivi comandi vennero a sapere dei diversi episodi di fraternizzazione avvenuti durante il Natale del 1914, emanarono degli ordini estremamente restrittivi, che condanavano a morte "chiunque avesse intrattenuto rapporti con il nemico che non fossero attraverso il fucile".

E così i soldati di ciascun fronte ricominciarono a spararsi addosso, non perchè si odiavano ma perché dovevano obbedire agli ordini superiori. Altrimenti loro stessi sarebbero stati ammazzati.

Anche noi, una volta finito il Natale, torniamo a litigare fra di noi come forsennati. Litighiamo per un parcheggio rubato o per una svolta contromano, per una parola sbagliata o mal compresa, litighiamo - e spesso arriviamo anche ad ammazzarci - per una semplice partita di calcio.

A questo punto sorge spontanea una domanda: qual è la vera natura dell'uomo? È quella bellicosa ed egoista, che dura tutto l'anno e che viene magicamente sospesa solo nei giorni di Natale, oppure è quella dei giorni di Natale, che è stata soppressa, condizionata e incanalata verso un odio reciproco e permanente, che deve invece durare tutto l'anno?

Massimo Mazzucco

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I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore Albero
invisibile
Inviato: 27/12/2014 10:55  Aggiornato: 27/12/2014 10:57
Sono certo di non sapere
Iscritto: 11/12/2012
Da: Sabina
Inviati: 7912
 Re: Lo strano effetto del Natale
Citazione:
A questo punto sorge spontanea una domanda: qual è la vera natura dell'uomo?


Man is the love and joy giver.

Siamo talmente "calibrati" naturalmente sull'Amore, che quando si manifesta nessuno può resistergli.

Quello che facciamo, per evitare la responsabilità dell'Amore, è fuggire (in milioni di modi), ma resistergli è impossibile.

Ecco perché i bambini conquistano tutti, sono irresistibili.
Se si osserva chi non viene da loro conquistato, si vede chiaramente che l'unico modo che hanno di evitare la responsabilità è la fuga.

Questo, solo un esempio tra i tanti, dimostra la nostra vera Natura.

L'utile delle cose é in quello che non c'é
Chuang Tzu
Pyter
Inviato: 27/12/2014 11:12  Aggiornato: 27/12/2014 11:12
Sono certo di non sapere
Iscritto: 15/9/2006
Da: Sidonia Novordo
Inviati: 6250
 Re: Lo strano effetto del Natale
In certi momenti dell'anno anche l'ipocrisia ha bisogno di fermarsi un attimo.
Si chiama 'azione di defaticamento'.

"Nessuno ha il diritto di fare quel che desidera, ma tutto è organizzato per il meglio." (Antico decreto reale tolemaico)
Slobbysta
Inviato: 27/12/2014 11:27  Aggiornato: 27/12/2014 11:27
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 23/7/2013
Da:
Inviati: 2227
 Re: Lo strano effetto del Natale
Ma come è commovente....




il pentimento!.. è la vera natura dell'ibrido-uomo...
..la violenza è l'impotenza della teoria sulla pratica...

Slobbando le fangose trincee...

Davide71
Inviato: 27/12/2014 12:04  Aggiornato: 27/12/2014 12:04
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 8/7/2006
Da:
Inviati: 2108
 Re: Lo strano effetto del Natale
Ciao a tutti:

noi viviamo in un periodo in cui deleghiamo tutti gli aspetti della nostra vita alle Istituzioni. Per questo amiamo e odiamo a seconda di quello che esse decidono. Una volta chi aveva il suo pezzo di terra uccideva chi cercava di portarglielo via. Oggi se gli Argentini vogliono "rubare le falkland" un mucchio di Inglesi a cui le Falkland non gli sono mai fregate niente deciderà di fargli la guerra! Una volta un genitore sperava nei figli affinché potesse vivere una vecchiaia serena. Oggi spera nella pensione, che saranno sempre i figli a pagare, ma con un iter così complesso che nè l'uno nè l'altro si accorgono della correlazione.
Quel giorno si sono semplicemente accorti di questo.

Non date le perle ai cani e ai porci perchè non le mangeranno e vi si rivolteranno contro.
Ste_79
Inviato: 27/12/2014 12:23  Aggiornato: 27/12/2014 12:23
Mi sento vacillare
Iscritto: 27/8/2011
Da: Reggio Emilia
Inviati: 766
 Re: Lo strano effetto del Natale
Citazione:
A questo punto sorge spontanea una domanda: qual è la vera natura dell'uomo?


Una domanda facile facile a cui potremo rispondere in queste vacanze tra una fetta di panettone e l'altra.


E' da una vita che me lo chiedo. E di risposte ne ho trovate molte ma tutte sbagliate. Forse in esse ce ne anche una giusta.

Una potrebbe essere che è un essere manipolato che manipola a sua volta. Un essere che si lascia influenzare e che influenza a sua volta.

Assumersi la responsabilità del proprio comportamento in quest'ottica aiuta.

Partire dal presupposto che l'altro è esattamente come te, pur nelle sue differenze, aiuta a costruire un territorio comune dove è possibile interagire e comunicare, mentre partire dal presupposto che l'altro è qualcosa di diverso da te, implica l'esatto opposto, il conflitto tra due mondi separati.

E la maggior parte dei conflitti deriva dall'allontanamento del mondo dell'altro.

Sarevok
Inviato: 27/12/2014 12:54  Aggiornato: 27/12/2014 12:55
Ho qualche dubbio
Iscritto: 18/4/2007
Da: Pesaro
Inviati: 191
 Re: Lo strano effetto del Natale
Su questo episodio ci hanno fatto anche un film che secondo me vale la pena di vedere. Si intitola "Joieux Noel"

Lunga vita e prosperità.
etrnlchild
Inviato: 27/12/2014 13:29  Aggiornato: 27/12/2014 13:29
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 1/10/2007
Da:
Inviati: 1200
 Re: Lo strano effetto del Natale
Per me è molto semplice. La natura dell'uomo "normale" è quella di Natale, cioè pacifica, solidale, collaborativa e socializzante.

E' il potere dei pochi che attraverso il ricatto della "pagnotta" cerca di sopprimerla in tutti i modi mettendo gli uni contro gli altri.
E' l'antica e inveterata cultura della "scarsità" che scatena la lotta per la sopravvivenza.

Di risorse e tecnologia oggi ce ne sarebbero a sufficienza per tutti per cambiare paradigma e uscire dalla caverna dove ci vogliono rinchiusi e schiavi.

Sic et simpliciter.

"Lo spirito del guerriero non conosce né il lasciarsi andare né il lagnarsi, né conosce il vincere o il perdere."
clausneghe
Inviato: 27/12/2014 13:31  Aggiornato: 27/12/2014 13:31
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 17/4/2006
Da: nordcentro
Inviati: 1679
 Re: Lo strano effetto del Natale
Beeell'articolo, Massimo
Intonato, direi.
Avevo uno zio che mi raccontava di essere stato nelle trincee del Carso durante la prima guerra. Un giorno aveva dovuto sostenere 14 assalti alla trincea nemica. Diceva che partivano in 100 tornavano in venti. E lui, ubriaco di Cordiale, come tutti gli altri, urlando e sgambettando tornava sempre. Poi ci fu la rotta, di Caporetto, fu fatto uscire dal serpente di fango e schierare per la decimazione, eseguita dai fedeli nei secoli ovvero i Carabbinieri uccisori. Schierati fuori dalla trincea, per km e kilometri venivano contati e il decimo usciva per essere immediatamente fucilato. Mio zio era il nono e da allora gli venne, così diceva lui e perchè non credergli, una ciocca di capelli bianchi ad ornargli la fronte.

matteog
Inviato: 27/12/2014 14:09  Aggiornato: 27/12/2014 14:09
Mi sento vacillare
Iscritto: 8/9/2009
Da: Roma
Inviati: 966
 Re: Lo strano effetto del Natale
Sarò tristemente controcorrente ma per me la Natura dell'uomo
è quella che risponde al mors tua vita mea

sono fermamente convinto che l'uomo sia nel profondo cattivo e che i poteri forti sfruttino solo questo istinto.
Quando conoscerò una persona che riesce a fare del bene in maniera completamente disinteressata, cioè non gioendo nemmeno del bene che ha fatto, allora sarò pronto a riflettere e magari cambiare idea (sarà un'eccezione o no?).

Ora come ora l'uomo è un essere "cattivo", in realtà definirei egoista, egoista perché in un modo o nell'altro pensa a se stesso.
Il male infatti per me è quel bene che è rivolto solo a se stessi.
E per Natura l'uomo è egoista, proprio perché essere egoisti è più facile.

Il Natale si è più buoni perché si è condizionati, ma non ci si rende conto che essere "buoni" ci fa egoisticamente bene.

"Cercare il complotto è sano, trovarlo dappertutto è follia." M. Galante
Aironeblu
Inviato: 27/12/2014 15:48  Aggiornato: 27/12/2014 15:48
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 12/1/2012
Da: Ha Noi
Inviati: 1947
 Re: Lo strano effetto del Natale
Bella riflessione.
Chissa' pero' se oggi che non siamo in trincea e non c'e' la Signora Morte ad incombere in maniera pressante sulle nostre emozioni, ci si sente davvero piu' buoni o si recita solo la parte?
Magari ad unireper un attimo le truppe inglesi e tedeschi in questo episodio non e' stato il Natale in quanto Natale, ma il Natale in quanto tradizione comune ai due schieramenti; c'e' un bellissimo film colombiano che racconta un'analoga tregua tra l'esercito e i guerriglieri delle FARC che si riuniscono abere e festeggiare insieme in occasione della partita di qualificazione ai Mondiali: forse non e' solo Babbo Natale ad unire i popoli.

Escape2013
Inviato: 27/12/2014 16:53  Aggiornato: 27/12/2014 16:53
Mi sento vacillare
Iscritto: 24/5/2013
Da:
Inviati: 358
 Re: Lo strano effetto del Natale
I generali e i loro accoliti vanno neutralizzati prima che guadagnino stellette sui nostri cadaveri.
Ë solo una questione di anticiparli sul tempo.

Davide71
Inviato: 27/12/2014 17:02  Aggiornato: 27/12/2014 17:03
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 8/7/2006
Da:
Inviati: 2108
 Re: Lo strano effetto del Natale
Ciao a tutti:

Citazione:
Quando conoscerò una persona che riesce a fare del bene in maniera completamente disinteressata, cioè non gioendo nemmeno del bene che ha fatto, allora sarò pronto a riflettere e magari cambiare idea (sarà un'eccezione o no?).


Se io incontrassi una persona del genere mi inquieterei alquanto.

Non date le perle ai cani e ai porci perchè non le mangeranno e vi si rivolteranno contro.
lorilorenzo
Inviato: 27/12/2014 17:26  Aggiornato: 27/12/2014 17:26
So tutto
Iscritto: 18/1/2014
Da: Caldogno (VI)
Inviati: 11
 Re: Lo strano effetto del Natale
....."qual è la vera natura dell'uomo? È quella bellicosa ed egoista, che dura tutto l'anno e che viene magicamente sospesa solo nei giorni di Natale, oppure è quella dei giorni di Natale, che è stata soppressa, condizionata e incanalata verso un odio reciproco e permanente, che deve invece durare tutto l'anno?"

Ciao a tutti e Buone Feste a tutti (dato che non scrivo spesso nel sito, ma lo seguo spesso nella lettura).
Secondo me possono essere tutte e 2 contemporaneamente, dato che la "guerra" e l'ego (per guerra io intendo al massimo il litigio verbale) possono essere 2 ottimi strumenti per arrivare a vivere un intero anno vissuto con la serenità del Natale.
Dopo questa premessa mi pongo una domanda: cosa posso fare IO per avere tanti o tutti i giorni come il Natale?
A mio parere ricordandomi questa domanda ogni giorno. Per esempio anche quando una testina di persona l'altra sera ha volutamente cominciato ad insultarmi per futili motivi, in seguito ai quali ho risposto con un "sai che ci vogliamo tutti bene" (di colpo è entrata in tilt, è rimasta zitta e ha cominciato a pensare).
Quello che voglio dire è che, nel mio piccolo, cerco di trovare un minimo di accordo comune anche con le testa di c..., in modo da limitare i suoi danni. Al momento cerco di farlo nel mio piccolo quotidiano, che è l'unica certezza di risultato che sono sicuro di avere nell'immediato.
Le mie sono frasi trite e ritrite, ma è evidente che c'è ancora chi deve ancora approndire il concetto.

spettatore
Inviato: 27/12/2014 18:11  Aggiornato: 27/12/2014 18:11
Mi sento vacillare
Iscritto: 15/11/2004
Da:
Inviati: 883
 Re: Lo strano effetto del Natale
Ecco come Paul Mc Cartney racconta l'episodio in una canzone:


https://www.youtube.com/watch?v=J7ErrZ-ipoE


Lo spettatore

Citazione:
Non metterti a discutere con un idiota. La gente potrebbe non accorgersi della differenza.
puntino
Inviato: 27/12/2014 18:28  Aggiornato: 27/12/2014 18:28
So tutto
Iscritto: 11/10/2005
Da:
Inviati: 29
 Re: Lo strano effetto del Natale
Concordo con invisibile, abbiamo in noi naturalmente lo spirito d'amore ed un innato desiderio di amare ed essere amati. Il fatto e' che mano a mano che cresciamo e diventiamo adulti, ricercare il bene e promuoverlo diventa una conquista ed un impegno. Il bene non si compra, non lo troviamo sugli scaffali del supermercato ne' lo ordiniamo su internet. E' scomodo, ci mette in imbarazzo, ci obbliga a rompere gli schemi, a metterci in discussione. Sono un credente e penso che in quel Natale del '14 qualcuno abbia salvato la propria anima e quella di molti suoi fratelli.
Ettore

krom2012
Inviato: 27/12/2014 18:37  Aggiornato: 27/12/2014 18:37
Mi sento vacillare
Iscritto: 31/3/2010
Da: ll'oltretomba
Inviati: 576
 Re: Lo strano effetto del Natale
Citazione:
Chissa' pero' se oggi che non siamo in trincea e non c'e' la Signora Morte ad incombere in maniera pressante sulle nostre emozioni, ci si sente davvero piu' buoni o si recita solo la parte?


In effetti molto spesso il natale è un festival dell’ipocrisia, finita la festività la maggioranza torna ad essere la stronza di prima! Un esempio tradizionale di convenevoli natalizi tratto da umore maligno.it:

"– Allora, è stata una giornata fantastica, adesso però dobbiamo proprio andare.
– Sì, è stato molto bello. E allora, ancora tanti auguri!
– Tanti auguri anche a voi, state bene, mi raccomando.
– Anche voi, a presto! Ma per davvero, non che ci vediamo di nuovo soltanto a Natale.
– Davvero, dobbiamo organizzare qualcosa più spesso!
– Esatto. Ma non che lo si dice, poi non lo si fa…
– Eheheh, in effetti.
– No, perché anche l’anno scorso, stessi identici discorsi, almeno per come me la ricordo io.
– Eh, mi spiac…
– Mi spiace un cazzo. Ogni anno la stessa fottuta storia. Venite qui, tanti auguri, un regalo del cazzo per la bambina, vi sbafate pure le crocchette del gatto, parole di circostanza, e già a Santo Stefano chi si è visto si è visto.
– …
– Eh. Non sapete neanche che cazzo rispondermi, perché HO RAGIONE, e questo invece lo sapete benissimo. È inutile prenderci per il culo; altro che giornata fantastica, quest’oggi è stata una faticaccia per tutti quanti, il festival dell’ipocrisia, ingozzarsi per evitare di parlare, per illudersi che quella nausea e quell’acidità di stomaco siano causate da quei cazzo di canditi di merda, e non dagli stupidi discorsi e stupidi racconti che ogni stupido anno siamo costretti stupidamente a sopportare.
– Ma allora perché dobbiamo vederci più spesso?"

L’uomo non nasce cattivo, è la società per come è strutturata, gerarchica e piramidale, sempre in competizione o sottomesso agli ordini, che lo porta a diventare quello che non è, cioè il risultato dopo secoli di una serie di manipolazioni e influenze da parte della cricca elitaria al potere di turno. Dobbiamo anche ringraziare le maledette maggioranze (gregge) che continuano ad alimentare e sostenere questo campo di concentramento privo di concentrazione che molti chiamano società moderna, tecnologica o avanzata. AvanZi popolo!

...il cielo è sempre più bianco...
puntino
Inviato: 27/12/2014 19:14  Aggiornato: 27/12/2014 19:14
So tutto
Iscritto: 11/10/2005
Da:
Inviati: 29
 Re: Lo strano effetto del Natale
Krom2012, la società siamo noi. Possediamo il libero arbitrio. Se e' giusto come è giusto quello che dici, allora trova la forza di rompere le catene che ti legano e fai qual cosa che dia una risposta alla tua domanda di verità. Puoi confortare il Natale dei malati, dare da mangiare ai più poveri, assistere i derelitti ma anche donare un sorriso ad uno sconosciuto. Scusa Krom, non avertene se mi sono permesso di dirti queste cose, in verita' attraverso te parlo a me stesso. Facile e' lamentarsi ma difficile è agire. Capirlo e superare l'ipocrisia potrebbe non aver reso inutile questo Natale.
ciao
Ettore

incredulo
Inviato: 27/12/2014 20:29  Aggiornato: 28/12/2014 3:46
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/8/2006
Da: Asia
Inviati: 4061
 Re: Lo strano effetto del Natale
Citazione:
A questo punto sorge spontanea una domanda: qual è la vera natura dell'uomo? È quella bellicosa ed egoista, che dura tutto l'anno e che viene magicamente sospesa solo nei giorni di Natale, oppure è quella dei giorni di Natale, che è stata soppressa, condizionata e incanalata verso un odio reciproco e permanente, che deve invece durare tutto l'anno?


La vera natura dell'uomo è duplice.

Due serpenti arrotolati ad un albero centrale con le ali.

Il simbolo del caduceo mercuriano, il "messaggero" degli dei, Angelo ha proprio il significato di messaggero.

Accanto ad ogni persona stanno due angeli, uno appartenente all'ordine degli angeli della Giustizia divina, o del rigore, e l'altro dalla parte della Misericordia.
Secondo un'altra opinione dello Zohar alla sinistra di ogni individuo è presente l'angelo corrispondente all'inclinazione al male mentre a destra l'angelo corrispondente all'inclinazione al bene (cfr Yetzer ha-ra e Yetzer haTov).




La stessa doppia natura che si evince dal modello con doppia elica del DNA.



Una struttura doppia attorno all'uomo, una struttura interiore che si conosce da millenni.



L'uomo è in mezzo a due forze complementari che lo spingono in due direzioni diverse, la via della mano destra e la via della mano sinistra.

Via della mano sinistra e della mano destra si riferiscono ad una dicotomia tra due opposte filosofie presente nella tradizione esoterica occidentale, che si estende su diversi gruppi coinvolti nell'occulto e nella magia cerimoniale. In alcune definizioni, il sentiero della mano sinistra è identificato con la magia nera e quello della mano destra con benevola Magia bianca.

Nessuna delle due è migliore o peggiore.

Entrambe esistono perchè entrambe fanno parte delle potenzialità dell'uomo, quell'uomo che dovrà nascere dalla sintesi che le accomuna entrambe, quell'albero della Vita centrale sul quale sono arrotolate le due forze opposte e complementari.

Perchè noi siamo vivi, l'albero della Vita è in noi e su quello sono arrotolate le due forze rappresentate dal serpente.

La stessa struttura dell'Albero della Vita ebraico.



Una forza riconosce solo UNO dei serpenti, vuole essere l'unico, vuole essere UNO, un occhio solo, quello che tutto vede e controlla.

Quella forza, quel serpente è l'EGO.

L'altra forza riconosce il NOI, si esprime nella dimensione del noi.

Entrambe sono in noi, tutti noi siamo a volte IO e a volte NOI.

I soldati dell'articolo, quando si combattono col nemico, sono nella dimensione dell'IO, quando fraternizzano sono nella dimensione del NOI.



La sfida per superare queste due tendenze umane, è quella di armonizzare le due tendenze dellESSERE umano in un indivi-duo di questo tipo



L'androgino divino, colui che ha superato la doppia natura che è presente in ognuno di noi.

Ma per superare il dualismo della nostra mente abituata a dividere e a separare per arrivare alla soluzione finale con il metodo analitico-razionale che per sua natura tende a dividere e contrapporre, bisogna effettuare un vero e proprio cambiamento nel modo di vedere il mondo ed interpretare le sue dinamiche, significa vedere la propria mente dall'esterno e rendersi conto di come opera, significa superare lo strumento mente per vedere la vera realtà del mondo nella sua interezza.

Tutto questo, in un mondo che VENERA L'EGO e il culto della personalità, come è diventato il nostro mondo attuale è un'impresa titanica.

Ogni celebrazione della cultura del nostro mondo è rivolta ad un EGO.

Quell'EGO che vuole ESSERE il numero uno, il sogno americano di uno su mille ce la fa, dimenticandosi degli altri 999 sfigati che non ce la fanno.

Chissà perchè.....il nostro mondo celebra l'IO, lusinga l'orgoglioso IO in ogni modo possibile ed immaginabile e uccide tutti coloro che vengono a predicare Pace e Amore come scelta di Vita, quella scelta di Vita che privilegia la dimensione del NOI, quella dimensione in noi che comprende anche l'IO, quella dimensione di compassione e condivisione con gli altri che è oggi sparita dal panorama culturale globale e da ogni scelta economica.
Oggi si celebra l'EGO, il Dio profitto, il "mors tua vita mea" come normalità di vita...e la vita è un... inferno, chissà perchè

Edit: corretti errori di ortografia vari.

Gesù Cristo è Verità. Io sono la Via, la Verità e la Vita.
peonia
Inviato: 27/12/2014 21:52  Aggiornato: 27/12/2014 21:52
Sono certo di non sapere
Iscritto: 26/3/2008
Da: Roma
Inviati: 6677
 Re: Lo strano effetto del Natale
Quoto Invisibile ed Incredulo, cosa aggiungere di più?

...Non temete nuotare contro il torrente. E' di un'anima sordida pensare come il volgo, solo perche' il volgo e' in maggioranza... (Giordano Bruno)
R_Deckard
Inviato: 27/12/2014 22:49  Aggiornato: 27/12/2014 22:50
Ho qualche dubbio
Iscritto: 28/7/2011
Da:
Inviati: 54
 Re: Lo strano effetto del Natale
Concordo ragazzi.
Siamo di natura multiforme e indefinibile.
"Schizofrenici" dalla nascita, come avrebbe in un certo senso detto Eugen Bleuler.

Ma il concetto generale è reso, a mio parere con molta semplicità e potenza, dal monaco Zen e attivista
Thích Nhất Hạnh, nella sua poesia "Call Me by My True Names".

Queste parole precedono la composizione in versi :

---------------------

In Plum Village, where I live in France, we receive many letters from the refugee camps in Singapore, Malaysia, Indonesia, Thailand, and the Philippines, hundreds each week. It is very painful to read them, but we have to do it, we have to be in contact. We try our best to help, but the suffering is enormous, and sometimes we are discouraged. It is said that half the boat people die in the ocean. Only half arrive at the shores in Southeast Asia, and even then they may not be safe.

There are many young girls, boat people, who are raped by sea pirates. Even though the United Nations and many countries try to help the government of Thailand prevent that kind of piracy, sea pirates continue to inflict much suffering on the refugees. One day we received a letter telling us about a young girl on a small boat who was raped by a Thai pirate. She was only twelve, and she jumped into the ocean and drowned herself.

When you first learn of something like that, you get angry at the pirate. You naturally take the side of the girl. As you look more deeply you will see it differently. If you take the side of the little girl, then it is easy. You only have to take a gun and shoot the pirate. But we cannot do that. In my meditation I saw that if I had been born in the village of the pirate and raised in the same conditions as he was, there is a great likelihood that I would become a pirate. I saw that many babies are born along the Gulf of Siam, hundreds every day, and if we educators, social workers, politicians, and others do not do something about the situation, in twenty-five years a number of them will become sea pirates. That is certain. If you or I were born today in those fishing villages, we may become sea pirates in twenty-five years. If you take a gun and shoot the pirate, all of us are to some extent responsible for this state of affairs.

After a long meditation, I wrote this poem. In it, there are three people: the twelve-year-old girl, the pirate, and me. Can we look at each other and recognize ourselves in each other? The tide of the poem is "Please Call Me by My True Names," because I have so many names. When I hear one of the of these names, I have to say, "Yes."
----------------------

La poesia completa si trova a questo link questo link:

http://www.quietspaces.com/poemHanh.html

superava
Inviato: 28/12/2014 1:25  Aggiornato: 28/12/2014 1:25
Mi sento vacillare
Iscritto: 28/8/2008
Da: Riolo Terme
Inviati: 416
 Re: Lo strano effetto del Natale
Bell'intervento Incredulo, condivido pienamente... quando si vuole lavorare sull' "IO" e questo non va ad intaccare la liberta' altrui è cosa buona..si dovrebbe sempre lavorare in questa direzione...se no diventa abuso di potere sui piu' deboli..d'altronde lo diceva anche Gesu "ama gli altri come ami te stesso"

elios
Inviato: 28/12/2014 3:17  Aggiornato: 28/12/2014 3:17
So tutto
Iscritto: 21/4/2014
Da: Nord-Est Italia
Inviati: 3
 Re: Lo strano effetto del Natale
Complimenti a Massimo per la riflessione..

..ma credo che la verità, come sempre in questi casi, stia nel mezzo.

Dar56
Inviato: 28/12/2014 10:48  Aggiornato: 28/12/2014 10:48
Ho qualche dubbio
Iscritto: 10/6/2009
Da:
Inviati: 123
 Re: Lo strano effetto del Natale
Citazione:
qual è la vera natura dell'uomo?


Per un momento quegli esseri umani sono riusciti ad uscire dall'ipnosi che li distingueva e li divideva in inglesi, francesi e tedeschi. "Esseri Umani", già questa espressione descrive appieno quella che è la NOSTRA natura. A patto, certo, che si riesca anche noi a liberarci da questa ipnosi collettiva alla quale siamo tutti soggetti, anche a natale (sospetto che lo spirito natalizio nelle trincee del 1914 fosse molto diverso da quello odierno, oggi si litiga ancora per il parcheggio al centro commerciale per correre ad acquistare regali inutili che non servono a nessuno - per conto mio, mi sono liberato da qualche anno da questa specifica ipnosi). Certe "verità" si possono a volte dedurre anche dai modi di dire, come si definisce sempre, un atto atroce compiuto verso altri esseri umani o (a volte) anche animali? "E' stato un gesto DISumano" si dice. Non a caso io credo.
Ciao a tutti.

If it's got atoms it isn't real.
Jurij
Inviato: 28/12/2014 11:09  Aggiornato: 28/12/2014 11:10
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 8/11/2009
Da: Galvatron
Inviati: 2359
 Re: Lo strano effetto del Natale
Non credo che quei soldati avessero capito veramente che non vi era dell’odio fra di loro, semplicemente il loro cervello ha risposto al mantra del “Natale” che li richiamava a determinati comportamenti ….

Un paio di colleghi morti davanti ai propri occhi nei giorni a seguire il Natale e subito l’odio era tornato ai livelli antecedenti il Natale e buonanotte al secchio….

"A questo punto sorge spontanea una domanda: qual è la vera natura dell'uomo? È quella bellicosa ed egoista, che dura tutto l'anno e che viene magicamente sospesa solo nei giorni di Natale, oppure è quella dei giorni di Natale, che è stata soppressa, condizionata e incanalata verso un odio reciproco e permanente, che deve invece durare tutto l’anno?”

La vera natura dell’uomo?
Nessuna delle due.
La natura è quella della pecora, infatti tutti i comportamenti del Natale sono dettati dal “pecorismo”, compreso il consumismo.
È che ha volte c’è una pecora nera che rompe il quadro generale, ma non riesce di certo a rompere il sistema.
D’altronde molte persone che vivono questo sito lo possono provare sulla propria persona ogni volta che cercano di esportare chiarimenti su di un evento, ad esempio il 9.11.
La risposta della gente semplicemente non c’è, o meglio, ci sono solo due occhi di pecora che ti guardano….

"Altrimenti loro stessi sarebbero stati ammazzati.”

Qui si apre il grande discorso dei “cani da guardia” che torna spesso in ogni discussione e che continuo a dire che è la chiave di tutto.
Sono questi il vero problema, i “Thomas" di Swing Kids per intenderci, non coloro che comandano.

Dove ci sono attentati ci sono servizi segreti.

Non scarto mai nessuna ipotesi perché un domani potrebbe andare a sostegno di un'altra rendendola così più possibile.

Chi ha le competenze (potere di decidere) ha le responsabilità.
Slobbysta
Inviato: 28/12/2014 11:22  Aggiornato: 28/12/2014 11:22
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 23/7/2013
Da:
Inviati: 2227
 Re: Lo strano effetto del Natale
CITAZIONE...La vera natura dell'uomo è duplice.


PER CHI SA CONTAR FINO A DUE...ED È IPNOTIZZATO DA SE STESSO..FORSE È DUPLICE...

Ma è ben più incasinata che metterla su un binario morto, sapendo che così, non deraglia nella complicazione ...uno e due...è alla portata del "fedele" sempliciotto, non certo roba da "sacerdote/maestro" che amministra l'interattività dei flussi....

Slobbando

incredulo
Inviato: 28/12/2014 12:23  Aggiornato: 28/12/2014 12:23
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/8/2006
Da: Asia
Inviati: 4061
 Re: Lo strano effetto del Natale
@Slobbysta

Citazione:
Ma è ben più incasinata che metterla su un binario morto, sapendo che così, non deraglia nella complicazione ...uno e due...è alla portata del "fedele" sempliciotto, non certo roba da "sacerdote/maestro" che amministra l'interattività dei flussi....


Che profondita' Slobbysta....tu non ti accontenti mai nevvero? Tu vuoi solo il meglio...

Ok, alziamo il livello.

Vitangelo Moscarda conclude che, per uscire dalla prigione in cui la vita rinchiude, non basta cambiare nome: proprio perché la vita è una continua evoluzione, il nome rappresenta la morte.
Dunque, l'unico modo per vivere in ogni istante è vivere attimo per attimo la vita, rinascendo continuamente in modo diverso.

« La vita non conclude. E non sa di nomi, la vita.
Quest'albero, respiro tremulo di foglie nuove. Sono quest'albero.
Albero, nuvola, domani libro o vento: il libro che leggo, il vento che bevo.
Tutto fuori, vagabondo »


Qui siamo in almeno 100.000....altro che due.

Gesù Cristo è Verità. Io sono la Via, la Verità e la Vita.
Nuit
Inviato: 28/12/2014 13:22  Aggiornato: 28/12/2014 13:22
Mi sento vacillare
Iscritto: 13/9/2010
Da: Messina
Inviati: 346
 Re: Lo strano effetto del Natale
L'uomo è convinto di esercitare il libero arbitrio che gli è stato concesso, ma non si rende conto che tale dono è fortemente influenzato e manipolato dagli imput che inconsapevolmente riceve dall'esterno. Cosi per evitare che trionfi la logica del "divide et impera", l'uomo deve imparare a non seguire il gregge.....

yhwh
Inviato: 28/12/2014 14:27  Aggiornato: 28/12/2014 14:27
So tutto
Iscritto: 4/12/2008
Da:
Inviati: 21
 Re: Lo strano effetto del Natale
E' possibile che l'ordine uccide ed il disordine crea!?

La guerra è nata per l'avidità dei re, e la mania di arricchirsi sottomettendo con le armi pacifici contadini che lavoravano la terra per sopravvivere.

Le cause della guerra sono molteplici ed una di queste è l'informazione! Tizio dice a Caio che Sempronio lo attaccherà all'alba e dice a Sempronio che Caio lo attaccherà all'alba, Se i due si fidano di Tizio senza verificare allora scoppierà la guerra e tra i due litiganti il terzo gode (Tizio), magari anche vendendo armi.

Ancora oggi è quello che accade anche nelle società "civili" come la nostra, dove c'è sempre il "terzo" che astutamente incita lo scoppio della "guerra" per poter trarre profitto!

Jurij
Inviato: 28/12/2014 15:45  Aggiornato: 28/12/2014 15:45
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 8/11/2009
Da: Galvatron
Inviati: 2359
 Re: Lo strano effetto del Natale
Nuit

"Cosi per evitare che trionfi la logica del "divide et impera", l'uomo deve imparare a non seguire il gregge....."

Per me ... grande saggezza.

Dove ci sono attentati ci sono servizi segreti.

Non scarto mai nessuna ipotesi perché un domani potrebbe andare a sostegno di un'altra rendendola così più possibile.

Chi ha le competenze (potere di decidere) ha le responsabilità.
ohmygod
Inviato: 28/12/2014 16:21  Aggiornato: 28/12/2014 16:21
Sono certo di non sapere
Iscritto: 16/10/2007
Da:
Inviati: 3652
 Re: Lo strano effetto del Natale
Per me ... grande saggezza.

non abbi dubbi, E.V.A.

giusavvo
Inviato: 28/12/2014 17:38  Aggiornato: 28/12/2014 17:40
Mi sento vacillare
Iscritto: 7/2/2011
Da:
Inviati: 449
 Re: Lo strano effetto del Natale
Citazione:
“A Natale ci si sente tutti più buoni, questo lo sappiamo. A Natale nessuno litiga. A Natale ti viene voglia di abbracciare il tuo vicino o anche lo sconosciuto che passa per strada, e provi persino una sensazione di calore verso il tuo più acerrimo nemico”


Francamente non mi risulta. E’ un fenomeno che la mia esperienza finora non ha registrato.
L’ipocrisia, il manierismo, l’adulazione, l’artata compiacenza si, almeno io così finora l’ho letto e riscontrato.
Caro Massimo, la bontà è un aspetto caratteriale, o c’è sempre o non c’è mai.

Citazione:
“Si potrebbe pensare che questo "effetto Natale" sia il risultato della società consumistica, che a furia di martellarci con il buonismo natalizio è riuscita a condizionare i nostri sentimenti verso gli altri.”


Questo è altamente probabile.
Allora diciamo che è l’effetto della manipolazione di massa. E’ quello di instillare bisogni e atteggiamenti modaioli.
E’, a mio avviso, un po’ quello che accade con il fenomeno dell’immigrazione e dell’omofobia.
Si vuol forzare nella popolazione un atteggiamento di apertura verso l’altro che mai ci sarà se non in maniera ipocrita, per la naturale tendenza dell’uomo ad essere diffidente verso il “diverso”.
L’intolleranza c’è sempre stata e sempre ci sarà.
Parimenti, nonostante ogni sforzo, il frocio, il finocchio, il gay et similia, sarà sempre deriso anche se, oggi, ci si sforza di farlo sentire “normale”.

Citazione:
“Un esempio clamoroso è quello che accadde durante il Natale del 1914, lungo il fronte di guerra tra Francia e Germania ”


Se ciò accadde, come in effetti in quel tempo accadde anche in altri fronti, certamente non ritengo sia da ricollegare alla natura dell’uomo, bensì alla loro (naturale) paura di morire e per il conseguente calcolo opportunistico di salvare la pelle (anche solo per un’ora).
A ciò contribuì anche il fatto che quella guerra non era di quegli uomini, non la sentivano propria (evidentemente non fu preceduta da un buon periodo di propaganda).
L’uomo se spinto da una motivazione o calcolo utilitaristico, sia esso suscettibile di valutazione economica o no, è il più micidiale predatore del suo simile.

Citazione:
“Anche noi, una volta finito il Natale, torniamo a litigare fra di noi come forsennati. Litighiamo per un parcheggio rubato o per una svolta contromano, per una parola sbagliata o mal compresa, litighiamo - e spesso arriviamo anche ad ammazzarci - per una semplice partita di calcio.”


Come volevasi dimostrare.
E’ l’interesse che muove l’umano ed il denaro è il suo più forte motivatore, oltre l’invidia, la vanità ed altro.
Ovviamente è la mia visione dell’uomo...con le riscontrabili eccezioni.

"L'uomo è misura di tutte le cose"
(Protagora)
ohmygod
Inviato: 28/12/2014 17:58  Aggiornato: 28/12/2014 17:58
Sono certo di non sapere
Iscritto: 16/10/2007
Da:
Inviati: 3652
 Re: Lo strano effetto del Natale
Ovviamente è la mia visione dell’uomo...con le riscontrabili eccezioni.
come volevasi dimostrare.
Per me ... grande saggezza.

non abbi dubbi, E.V.A.
Boardof

wendellgee
Inviato: 28/12/2014 18:21  Aggiornato: 28/12/2014 18:21
Mi sento vacillare
Iscritto: 17/1/2013
Da:
Inviati: 700
 Re: Lo strano effetto del Natale
Io penso che l'odio non sia un comportamento naturale per l'uomo, ma che vada insegnato e continuamente stimolato perché produca una situazione di lotta permanente degli uni contro gli altri.

Il mio blog:
lumiebarlumi.blogspot.com
Slobbysta
Inviato: 28/12/2014 18:42  Aggiornato: 28/12/2014 18:42
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 23/7/2013
Da:
Inviati: 2227
 Re: Lo strano effetto del Natale
CITAZIONE...Dunque, l'unico modo per vivere in ogni istante è vivere attimo per attimo la vita, rinascendo continuamente in modo diverso.


IL CONCETTO È VAGAMENTE QUESTO...MA È CONTEMPORANEO NEL SUO OSCURO...MENTRE È BEN CHIARO NELL'ILLUSIONE DELLA SUA SINGOLA SCELTA...una luce che si accende un'attimo ed è così veloce che pare un'allucinazione...la vorresti rivedere per esserne sicuro...ma essa non tornerà...

Slobbando

ohmygod
Inviato: 28/12/2014 18:56  Aggiornato: 28/12/2014 18:56
Sono certo di non sapere
Iscritto: 16/10/2007
Da:
Inviati: 3652
 Re: Lo strano effetto del Natale
ED.it
a latere ammenicoli preponderanti ponderano se librarsi o equilibrarsi, allibratori espansi nel vortice di giorni ciclici cosa vi si può trovare se non l'immancabile, ineffabile, incessante routine sfociante nel rito della parola: un fine a sè trito e ritrito che dona al rito il senso incompiuto dell'essere.

Boardof

redribbon
Inviato: 29/12/2014 7:57  Aggiornato: 29/12/2014 7:57
Mi sento vacillare
Iscritto: 14/1/2006
Da: Firenze
Inviati: 614
 Re: Lo strano effetto del Natale
ah che bell'articolo!

Citazione:
Inviato da Redazione Data 27/12/2014 10:40:00 A Natale ci si sente tutti più buoni, questo lo sappiamo. A Natale nessuno litiga. A Natale ti viene voglia di abbracciare il tuo vicino o anche lo sconosciuto che passa per strada, e provi persino una sensazione di calore verso il tuo più acerrimo nemico.


Però questo non mi succede!
Per esempio, se fosse legalmente concesso, anche a Natale vedrei di buon occhio la percussione della schiena dei Grandi7 che hanno deciso nel 2010 di "prendere a mazzate in testa i Greci" così condannando a morte una quantità di Greci
http://www.libreidee.org/2014/11/ok-prendete-una-mazza-e-spaccate-pure-la-testa-ai-greci/



Venendo all'episodio della grande guerra narrato,
il fatto è che il Natale,
con la nacita del redentore, nato e morto per la salvezza dell'uomo,
con Babbo Natale che porta i regali,
richiama all'uomo dei valori universali (anche se a dire il vero non so se "valori" è il termine giusto),
che vanno al di là delle ARTIFICIALI e MESCHINE divisioni create nel mondo borghese tra popoli nell'interesse dei potenti e dell'imperialismo dei banchieri e delle multinazionali.

I soldati in trincea vedono,
da una parte arrivare il Natale con tutti i sentimenti di gioia, di lietezza, di fratellanza e di speranza che ispira,
dall'altra vedono la guerra,
vedono i compagni caduti,
vedono il nemico, che, come loro, si trova in trincee ghiacciate o fangose, stanco e malnutrito,
nemico che dovrebbero eliminare fisicamente.
Ma perchè dovrebbero eliminarlo?

Così dicono i comandanti.
In Italia lo dice anche D'Annunzio.

A Natale questa risposta rischia di diventare insufficiente per continuare a massacrarsi perchè il messaggio natalizio indirizza (si potrebbe anche dire "innalza") le coscienze verso messaggi di fratellanza e solidarietà condivisi ed universali,
che fanno apparire la reciproca contrapposizione militare,
per giunta tra persone così simili,
una forzatura imposta dall'alto (in effetti è proprio una forzatura) .

Verrebbe da dire:
D'Annunzio, chiudi il becco e vai a fare una girata!


Citazione:
Autore: Ste_79 Inviato: 27/12/2014 12:23:52
Citazione:

Citazione:
Inviato da Redazione Data 27/12/2014 10:40:00

A questo punto sorge spontanea una domanda: qual è la vera natura dell'uomo?


Una domanda facile facile a cui potremo rispondere in queste vacanze tra una fetta di panettone e l'altra.


Si Ste una domanda facile facile



Intanto ci penso eh

“datemi il controllo della moneta di una nazione e non mi importa di chi farà le sue leggi”

Mayer Amschel Rothschild
PinoRossi
Inviato: 29/12/2014 12:35  Aggiornato: 29/12/2014 12:35
So tutto
Iscritto: 24/7/2013
Da:
Inviati: 25
 Re: Lo strano effetto del Natale
Farabutto. Mi hai fatto piangere.

m4x
Inviato: 29/12/2014 14:57  Aggiornato: 29/12/2014 14:57
Mi sento vacillare
Iscritto: 6/6/2007
Da:
Inviati: 746
 Re: Lo strano effetto del Natale
Grazie per l'articolo Massimo.

Calvero
Inviato: 31/12/2014 16:35  Aggiornato: 31/12/2014 16:40
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/6/2007
Da: Fleed / Umon
Inviati: 13165
 Re: Lo strano effetto del Natale
Citazione:
A questo punto sorge spontanea una domanda: qual è la vera natura dell'uomo?


Dell'uomo? Una soltanto.

Il piacere, il godere, il soddisfarsi.
Punto.
Ma non è la fine della storia.

Ognuno di noi deve e desidera trarre piacere. Anche il masochista trae, appunto, piacere. L'assassino trae piacere, il caritatevole trae piacere, il compassionevole trae piacere, il sadico trae piacere, il belligerante trae piacere, il pacifista trae piacere; ne gode:

- ognuno di questi trae piacere nell'esaudire sé medesimo attraverso il pensiero o l'azione, non importa se virtuale o materiale; per noi ogni cosa è sentimento e impulso elettrico. La realtà è solo la scusa a che tutto si trasformi in noi.

Non per niente ci si ammala, quando? ... quando si è infelici, frustrati e perché? ... perché la nostra natura è di godere egoisticamente, termine quest'ultimo vigliaccamente stigmatizzato, distruggendo così la nostra libertà.

La natura dell'uomo è di godere della Vita.

Vi è più felicità nel dare che nel ricevere? certo che sì. Uno dei piaceri più alti dell'esistenza, ma sempre per il nostro piacere. Godendo - ci esaudiamo.

Ecco perché la propaganda disegna appositamente i bisogni e i piaceri che non ci sono realmente necessari. Si tratta di inserire nel tessuto della collettività false ambizioni; quelle che potranno giustificare qualsiasi depravazione: - legalmente.

... e a natale, scommetto, nevvero - che smartphone ai minorenni sono piovuti a catinelle Perché siamo tutti più buoni.

Quindi tornando al discorso e alla storia dell'articolo?

Beh, quella vicenda è l'epilogo di un processo che ha dovuto smascherare ciò che era a monte, poiché la coscienza ci chiama; a monte vi era il potere della propaganda che ti dice cosa è bene e cosa è male per te, cioè cosa è felicità e cosa è frustrazione, cioè cosa è piacere e cosa dispiacere ...

... quando alle sovrastrutture si concede la nostra dignità, perché da esse viene distillata un'autorevolezza superiore, ecco che mettiamo la coscienza in un limbo che poi, come può accadere, la privazione e il dolore fa sì che possa riemergere nella sua nudità...


.... e quando sei nudo, come a volte la guerra può rivelarti, ecco che ti osservi per bene, e così ti accorgi di essere vestito come un coglione, con un vestito che mai ti saresti comprato; poi allunghi lo sguardo e ti accorgi che anche dall'altra parte della trincea ci sono uomini vestiti da coglioni, e che così non si sarebbero mai vestiti.

Ma traquilli, poi tutto viene rimesso all'ordine

Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno

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