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media : La solitudine
Inviato da Redazione il 19/11/2015 19:00:00 (36971 letture)

E' stato molto doloroso ascoltare la trasmissione "La zanzara" a cui ha partecipato ieri Giulietto Chiesa. Doloroso perché, nei pochi minuti in cui è durato il dibattito, si è potuta apprezzare in pieno la tremenda solitudine nella quale è costretto a vivere, oggi, un personaggio pubblico che abbia la forza di ragionare con il proprio cervello, e di dire apertamente ciò che pensa.



Come scrive Jung, "La solitudine non deriva dal fatto di non avere nessuno intorno, ma dalla incapacità di comunicare le cose che ci sembrano importanti, o dal dare valore a certi pensieri che gli altri giudicano inammissibili."

E' sintomatico, infatti, che un fenomeno del genere si sia verificato non nell'ambito di un salotto privato, fra quattro amici un po' alticci, ma all'interno di una trasmissione radiofonica che raggiunge centinaia di migliaia di ascoltatori.

Ma è proprio questo il cuore del problema: fra un personaggio come Giulietto Chiesa e le migliaia di ascoltatori ci sono di mezzo i cosiddetti "conduttori" della trasmissione: ...


... due personaggi che fingono di interessarsi a quello che ha da dire Chiesa, mentre perseguono chiaramente lo scopo di neutralizzare il potenziale devastante che hanno le sue parole. E lo fanno in modo assolutamente perfido, in totale malafede, mettendo in atto il classico gioco del "poliziotto buono, poliziotto cattivo". Uno fa finta di dare credibilità a quello che dice l'ospite, mentre l'altro affonda il coltello sistematicamente, cercando di far passare per "idiozie" le sue parole.

Fortunatamente Chiesa è stato molto bravo nell'aggirare, più di una volta, questo meccanismo, rivolgendosi direttamente agli ascoltatori con frasi del tipo "il pubblico ha capito benissimo che cosa voglio dire".

Ma il problema rimane: chi è portatore di un messaggio che sia in qualunque misura pericoloso per lo status quo è destinato immancabilmente a venire isolato, tramite il filtro dei media, dal resto della popolazione.

È una solitudine molto dura da sopportare, e per questo non possiamo che fare i complimenti a Giulietto Chiesa e a tutti coloro che combattono battaglie come la sua.

Perché se è vero quello che ha scritto Jung, è altrettanto vero quello che ha detto Shiller: "Nessuno è più forte di colui che è solo".

Forza Giulietto, siamo tutti con te.

Massimo Mazzucco

(Mi permetto di firmare anche a nome di moltissimi lettori di luogocomune).

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Autore Albero
peonia
Inviato: 21/11/2015 20:06  Aggiornato: 21/11/2015 20:06
Sono certo di non sapere
Iscritto: 26/3/2008
Da: Roma
Inviati: 6677
 Re: La solitudine
L’Italia è al sicuro da attacchi terroristici. L’ISIS ha dichiarato: “E’ molto difficile fare un attentato in Italia”

In realtà alcuni documenti del SISDE rivelati recentemente affermano che quelli dell’ISIS ci hanno provato, tempo fa organizzarono un attentato aereo in Italia. Due terroristi, provenienti da un Paese del Medio Oriente, arrivarono a Napoli con la ferma determinazione di eseguire il “castigo di Allah” per gli infedeli italiani”.

Ecco com’é andata:

Domenica, ore 23.47 Arrivano all’aeroporto internazionale di Napoli, via aerea dalla Turchia; escono dall’aeroporto dopo otto ore perché gli hanno perso le valige. La società di gestione dell’aeroporto non si assume la responsabilità della perdita e un’impiegato consiglia ai terroristi di provare a ripassare il giorno dopo: “chissà, con un pò di fortuna…” Prendono il taxi: il taxista (abusivo) li guarda dallo specchietto retrovisore e, vedendo che sono stranieri, li passeggia per tutta la città per un’ora e mezza. Dal momento che non proferiscono lamentela, neanche dopo che il tassametro raggiunge i 200 Euro, decide di fare il colpo gobbo: arrivato alla rotonda di Villaricca, si ferma e fa salire un complice. Dopo averli derubati e ricoperti di mazzate li abbandonano esamini al Rione 167.

Lunedì, ore 4.30 Al risveglio, dopo la mazziata, ambedue i terroristi riescono a raggiungere l’albergo sito in zona piazza Borsa. Decidono quindi di affittare un’auto presso la Hertz di piazza Municipio. Quindi si avviano in direzione aeroporto, ma giusto prima di arrivare a piazza Mazzini, rimangono bloccati da una manifestazione di studenti uniti alle tute bianche anti-global e ai disoccupati napoletani che non li lasciano passare.

Lunedì, ore 12.30 Arrivano finalmente in piazza Garibaldi, decidono di cambiare dei soldi per muoversi più liberamente: i loro dollari vengono cambiati in biglietti da 100 Euro falsi.

Lunedì, ore 15.45 Arrivano all’aeroporto di Capodichino con la ferma intenzione di dirottare un aereo per farlo cadere sulle torri dell’Enel del centro direzionale. I piloti Alitalia sono in sciopero perché chiedono la quadruplicazione del salario e vogliono lavorare meno ore. Stessa cosa per i controllori di volo che pretendono anche la pinza obliteratrice per tutti (“altrimenti che controllori saremmo” hanno dichiarato). L’unico aereo disponibile che c’é in pista è uno della RyanAir con destinazione Alghero ed ha 18 ore di ritardo… gli impiegati ed i passeggeri sono accampati nelle sale d’attesa, intonano canti popolari, gridano slogan contro il governo e i piloti!

Arrivano i celerini, cominciano a dare manganellate a destra e a manca, contro tutti, si accaniscono in particolar modo sui due arabi.

Lunedì, ore 19.05 Finalmente si calmano un pò gli animi. I due figli di Allah, coperti di sangue, si avvicinano al banco della RyanAir per acquistare i biglietti per l’aereo con destinazione Sassari, dirottarlo e farlo schiantare contro la torre Enel. Il responsabile della RyanAir che gli vende i biglietti tace il fatto che il volo, in realtà, è già stato cancellato.

Lunedì, ore 22.07 A questo punto i terroristi discutono se continuare oppure no… non sanno più se distruggere Napoli è un atto terroristico o un’opera di carità.

Lunedì, ore 23.30 Morti di fame decidono di mangiare qualcosa al ristorante dell’aeroporto: ordinano panino con la frittata e impepata di cozze.

Martedì, ore 4.35 In preda ad una salmonellosi fulminante causata dalla frittata finiscono all’ospedale Cardarelli, dopo aver aspettato tutta la notte nel corridoio del pronto soccorso. La cosa non sarebbe durata più di due giorni se nel frattempo non fosse subentrato un sospetto di colera dovuto alle cozze. Successivamente, a causa di un banale scambio di cartelle cliniche ad uno dei terroristi viene asportato un rene sano, all’altro viene applicato un doppio pacemaker di fabbricazione cinese acquistato sul mercato nero.

Domenica, 17.20 Dopo dodici giorni escono dall’ospedale e si trovano nelle vicinanze dello stadio San Paolo. Il Napoli ha perso in casa con il neopromosso Palermo per 3-0, con due rigori assegnati alla squadra siciliana dall’arbitro Concettino Riina da Corleone. Una banda di ultras della “Masseria Cardone”, vedendo i due scuri di carnagione, li scambiano per tifosi del Palermo e gli rifilano un’altra caterva di legnate. Per di più il capo degli ultras, un tale detto “Peppo o Ricchione”, abusa sessualmente di loro.

Domenica, 19.45 Finalmente gli ultras se ne vanno. I due terroristi decidono di ubriacarsi per la prima volta nella loro vita (anche se è peccato!). In una bettola della zona portuale gli rifilano del vino adulterato con metanolo e i due rientrano al Caldarelli per l’intossicazione. Gli viene anche riscontrata la sieropositività all’HIV (Peppo non perdona).

Martedì, 23.42 I due terroristi fuggono dall’Italia in zattera in direzione Libia, semiorbi per il metanolo ingerito e con una dozzina di infezioni a causa del virus HIV. Giurano ad Allah che non tenteranno mai più nulla contro il paese italiano.


...Non temete nuotare contro il torrente. E' di un'anima sordida pensare come il volgo, solo perche' il volgo e' in maggioranza... (Giordano Bruno)

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