Tema che capita giusto dopo che ho sostenuto un colloquio via e-mail con la redazione del FORCES (
http://www.forcesitaly.org/), di seguito riporto il carteggio, così da sentire il vostro parere (sia fumatori, sia non-fumatori, sia anti-fumo).
E' un po'lungo
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Buongiorno redazione di FORCES,
mentre cercavo notizie sulla "vita nascosta" di Veronesi, ho beccato un link al vostro sito.
Verificato subito che di Veronesi dite ben poco, mi sono comunque interessato al vostro punto di vista.
La prima impressione è che siete incivili, la seconda è che dimenticate i sentimenti degli altri
seppellendoli sotto moli di giustificazioni scientifiche (o l'assenza di tali).
Nel mio caso e quello di molti altri non è la paura di malattie a inimicarci il fumo, è l'odore di bruciato,
cenere e catrame che si percepisce solo da "passivi" e che rimane attaccato sugli abiti a lungo.
Lei non ha idea di quante volte me o mio fratello abbiamo piantato in asso i nostri amici e ci siamo
messi ad aspettarli fuori dai locali, perchè all'interno vi era una cappa di fumo irrespirabile.
Proponete di nuovi di fare locali a stanze separate, senza pensare che dovreste così dividere anche i
gruppi di amici, dimenticando soprattutto che il fumo dà dipendenza, pertanto il gruppo che
cede per primo nella scelta del locale è sempre quello dei non fumatori.
Dai vostri articoli non si capisco bene la posizione rispetto alle sigarette "girate", se vi interessa
però sappiate che di quelle a momenti neanche me ne accorgo; in fin dei conti il tabacco ha anche
un buon odore senza tutte le aggiunte delle sigarette industriali.
Vi auguro quindi a tutti di trovare la voglia di girarvi soltanto le sigarette
distinti saluti
Ing. Erich Olivieri
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Caro Ing. Olivieri,
passiamo a rispondere alla sua gradita lettera.
At 15.07 11/10/2005, you wrote:
> Buongiorno redazione di FORCES,
> mentre cercavo notizie sulla "vita nascosta" di Veronesi, ho beccato un link al vostro sito.
> Verificato subito che di Veronesi dite ben poco, mi sono comunque interessato al vostro punto di vista.
> La prima impressione è che siete incivili, la seconda è che dimenticate i sentimenti degli altri
> seppellendoli sotto moli di giustificazioni scientifiche (o l'assenza di tali).
E' curioso che lei pensi che noi ci dimentichiamo dei sentimenti altrui quando noi pensiamo proprio la stessa cosa degli antifumo. La parte concernente la scienza è poi è convenientemente sbagliata. Siamo gli unici al mondo a pubblicare la completa raccolta in originale di tutti gli studi sul fumo passivo (
http://www.forcesitaly.org/italy/evidenza/studi_finanziamenti/prologo.htm ) che indicano chiaramente l'assenza di pericolo (essendo lei ingegnere, la statistica dovrebbe conoscerla) - per non parlare poi di quelli sul fumo attivo (
http://www.forcesitaly.org/italy/evidenza/index.htm), e delle buffonate che questi studi comunque rappresentano (
http://www.forcesitaly.org/italy/evidenza/questionario/questionario_commentato.htm ) dal punto di vista scientifico. Ovviamente lei non ha navigato il sito bene e non può dire quindi che c'è assenza di argomentazione scientifica. Proprio l'opposto è vero: l'argomentazione scientifica manca agli antifumo, ed è per questo che ricorrono alla truffa e all'odio-isterismo; perché non hanno altri veri argomenti. Passiamo alla parte "civile": anche li ci sembra che i suoi argomenti abbiano qualche lacuna.
> Nel mio caso e quello di molti altri non è la paura di malattie a inimicarci il fumo, è l'odore di bruciato,
> cenere e catrame che si percepisce solo da "passivi" e che rimane attaccato sugli abiti a lungo.
Questo potrebbe anche essere vero, ma si applica pure quando si va in centro in mezzo al traffico - eccome! D'altro canto, lavatrici e lavanderie esistono proprio per questo. Noi fumatori laviamo spesso i nostri corpi e i nostri vestiti; quanti giorni voi non fumatori/antifumo intendete indossare i vestiti senza lavarli, o senza farvi una doccia? Parlando di civiltà, a noi sembra che una delle distizioni della stessa sia l'uso del sapone - nessuna offesa intesa!
> Lei non ha idea di quante volte me o mio fratello abbiamo piantato in asso i nostri amici e ci siamo
> messi ad aspettarli fuori dai locali, perchè all'interno vi era una cappa di fumo irrespirabile.
Il problema non è il fumo ma la scarsa ventilazione. Oggi, senza il fumo, si continuano a respirare batteri e virus e fumi di cucina - e si cambia l'aria meno che mai perché non "puzza"; si respira quindi il tutto a pieni polmoni. Eliminiamo l'odore e abbiamo risolto il problema salute: ci sembra proprio una logica ineccepibile!
> Proponete di nuovi di fare locali a stanze separate, senza pensare che dovreste così dividere anche i
> gruppi di amici, dimenticando soprattutto che il fumo dà dipendenza, pertanto il gruppo che
> cede per primo nella scelta del locale è sempre quello dei non fumatori.
Innanzitutto, la storia della dipendenza è alquanto discutibile - anche se sembra essere diventato uno dei concetti meno discutibili dell'esistenza di Dio durante l'Inquisizione assieme al concetto del fumo che "fa male"; forse è proprio per la deficienza di vere argomentazioni scientifiche come menzionato sopra. Meglio farne una "religione", così si può trascendere la ragione!
In secondo luogo, la divisione dei gruppi di amici non la facciamo noi ma c'è lo stesso, in quanto molti fumatori semplicemente non accettano di andare dove non si fuma. Comunque si tratta di scelta personale.
Forse per lei, come per tutti gli antifumo, forzare i fumatori a non fumare nel no smoking e cacciandoli fuori a per una sigaretta solidifica la "unità" del gruppo... ma non era questa la "sofferenza" sua e di suo fratello, quando uscivate?... Ci faccia capire: se uscite voi è una cosa "sbagliata"; se invece escono i fumatori è una cosa "giusta"?... Conveniente uso di scienza-truffa (i "pericoli" del fumo passivo) per giustificare qualche sorta di auto-indotta superiorità sociale o morale che conduce all'apartheid sociale?...
Se questo è il caso, le rammentiamo che chi si basa sulla prepotenza e sull'imbroglio per dominare ha torto per definizione.
La separazione tra fumatori e non su una base di pari dignità e pari diritti è quindi l'unico modo veramente giusto, e il minore dei mali dato l'isterismo spinto di questi tempi.
> Dai vostri articoli non si capisco bene la posizione rispetto alle sigarette "girate", se vi interessa
> però sappiate che di quelle a momenti neanche me ne accorgo; in fin dei conti il tabacco ha anche
> un buon odore senza tutte le aggiunte delle sigarette industriali.
Quali "aggiunte"? Potrebbe essere specifico? Perché il mito delle "aggiunte" e delle pozioni nelle sigarette sa tanto di Medio Evo. La invitiamo a leggere la sezione "Scienza, miti e menzogne" (
http://www.forcesitaly.org/italy/evidenza/educational/index.htm). Se lei può essere specifico, allora ne discutiamo volentieri; se lei invece ripete a pappagallo quello che sente perché in qualche modo conviene alla sua posizione, allora si parla di superstizioni o di argomenti senza base. Detto ciò, dipende dai gusti della persona: se le sigarette "girate" piacciono di più si risparmia anche. La nostra posizione su di esse è neutra. I nostri commenti intendono solo indicare che le leggi-truffa antifumo non hanno avuto effetto sul totale numero dei fumatori, ma hanno solo cambiato qualche abitudine.
> Vi auguro quindi a tutti di trovare la voglia di girarvi soltanto le sigarette.
Grazie dell'augurio per tale cosa "buona". Da parte nostra le auguriamo di trovare il lei stesso la saggezza di accettare anche i diritti degli altri mentre promuove i suoi. Ciò è la base, in fondo, di una società veramente civile, non è d'accordo?
Saluti.
FORCES Italiana
La Redazione
Ing. Gian Turci
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Distinto Ing.Gianni Turci,
fondamentalmente non ho nulla da ricriminare sulla scientificità delle accuse al fumo,
però tenga presente che giusto Lunedì sera ho assistito alla presentazione del lavoro
di due coniugi che si occupano di nanopolveri, ovvero di sostanze inquinanti di dimensioni
ben più fini di quelle prodotte dalle sigarette. Le loro ricerche stanno documentando come
queste polveri vengano sistematicamente rinvenute all'interno degli organi umani, provocando
da semplici disfunzioni al cancro. Ovviamente sono gli unici a livello mondiale ad occuparsene
ed ovviamente in Italia non vedono il becco di un quattrini, in quanto scomodissimi alla
"scienza ufficiale" (nomi tipo Veronesi, Montalcini...) ed alle industrie.
Quindi direi che trovare una verità scientifica in campo medico sia purtroppo impossibile.
Tornando invece al discorso di "civiltà e sentimento" rimango dell'idea che la libertà di un uomo
finisca dove comincia la libertà di un altro, pertanto Lei (ed ogni fumatore) ha diritto ha fumare
ma sicuramente non di più di quanto io (ed ogni non fumatore) abbia diritto a non respirare fumo.
Il paragone con il traffico non regge, in quanto purtroppo l'uso di autoveicoli è ormai
fondamentale nella nostra società, al contrario del fumo.
Inoltre non è affatto un problema di aereazione, perchè appunto alla conferenza di Lunedì
eravamo all'aperto, eppure dopo 10 minuti mi sono dovuto spostare dal centro ai posti ai lati
a causa del fumo di persone neanche tanto vicine a me.
Insomma per prenderVi un piacere non vi curate minimamente di dare un dispiacere ad una
altra persona, ditemi se quindi non avete una dipendenza psicologica e fisiologica dal fumo
per arrivare a non curarvi di tale aspetto?
Infine per quanto il legame tra fumo e malattie interne non sia così stretto (almeno secondo
i vostri dati), vi inviterei comunque ad osservare una qualunque donna accanita fumatrice
oltre i 40 anni con uno sguardo disincantato, quello che vedrete sarà una parodia di quello
che era da giovane.
Saluti
Ing,Erich Olivieri
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>Distinto Ing.Gianni Turci,
>fondamentalmente non ho nulla da ricriminare
>sulla scientificità delle accuse al fumo,
>però tenga presente che giusto Lunedì sera ho
>assistito alla presentazione del lavoro
>di due coniugi che si occupano di nanopolveri,
>ovvero di sostanze inquinanti di dimensioni
>ben più fini di quelle prodotte dalle sigarette.
>Le loro ricerche stanno documentando come
>queste polveri vengano sistematicamente
>rinvenute all'interno degli organi umani, provocando
>da semplici disfunzioni al cancro. Ovviamente
>sono gli unici a livello mondiale ad occuparsene
>ed ovviamente in Italia non vedono il becco di
>un quattrini, in quanto scomodissimi alla
>"scienza ufficiale" (nomi tipo Veronesi, Montalcini...) ed alle industrie.
Sig. Olivieri,
ciò non è sorprendente. D'altro canto, la
causalità del cancro è anche ignota nonostante
ciò che si urla. Il discorso polveri sottili e
super-sottili non è comunque nuovo, ed è oggetto
di calda polemica dappertutto. Allo stato delle
cose, la presenza delle polveri sottili NON
DIMOSTRA una causalità con le malattie ritrovate
in loro coesistenza! Sarebbe come dire che se io
trovo per caso un portafoglio rubato vicino a
lei, ciò è prova che lei è un ladro... avanti,
ingegnere, voglio sperare che lei sappia meglio
di quanto afferma! E poi lei cosa proporrebbe,
l'eliminazione delle polveri che sono sempre
esistite (ed a cui abbiamo sviluppato resistenza
tramite selezione naturale) con l'eliminazione
delle industrie, forse? Tutti sani e disoccupati?
>Quindi direi che trovare una verità scientifica
>in campo medico sia purtroppo impossibile.
Molto vero, anche perché la medicina in se stessa
non è una scienza ma una pratica - sebbene faccia
uso di discipline scientifiche.
>Tornando invece al discorso di "civiltà e
>sentimento" rimango dell'idea che la libertà di un uomo
>finisca dove comincia la libertà di un altro,
>pertanto Lei (ed ogni fumatore) ha diritto ha fumare
>ma sicuramente non di più di quanto io (ed ogni
>non fumatore) abbia diritto a non respirare fumo.
Certo. Per quello che la separazione è l'unico
modo - anche perché i fumatori sono stanchi di
respirare il tanfo del proibizionismo e della
propaganda. Entrambi abbiamo dunque i nostri
diritti. Il problema è quando entrano in
conflitto, e non penso che la gestione del
conflitto sia equa oggigiorno, perché funziona
così -- per legge: il diritto del non fumatore è
superiore a quello del fumatore (sulla base di
scienza rottame, si capisce; altrimenti come si
giustifica?). E finché ci saranno persone con
diritti più grandi di altre, ci saranno sempre e solo risentimenti e frizioni.
>Il paragone con il traffico non regge, in quanto
>purtroppo l'uso di autoveicoli è ormai
>fondamentale nella nostra società, al contrario del fumo.
Gli ambientalisti non sarebbero d'accordo con lei
(non che io sia uno di loro). A parte che anche
il gioco del calcio non è fondamentale ma si
pratica eccome (vai a vietare il calcio alla
gente e vedi quanti calci prendi), ciò non cambia
la realtà dell'inquinamento precedentemente
menzionata - quindi il paragone regge eccome.
Questo per dire che non è lei a stabilire le mie
priorità -- altrimenti uso la logica strampalata
di oggi: lei ha la "scelta" di non andare in
centro, e la "scelta" di non lavorare in centro,
giusto? Tanto quanto io ho la "scelta" di
accedere una sigaretta in un luogo pubblico e di essere punito!
Infine, il piacere (in questo caso quello del
fumo, ma potrebbe essere qualsiasi cosa) è di
gran lunga più fondamentale alla nostra società
che non le auto, e rappresenta un essenziale
bilancio per lo stress e frustrazioni che si
provano ogni giorno. E la negazione del piacere
altrui è alla base del puritanesimo, che ha
sempre portato argomenti di salute morale o fisica per giustificare se stesso.
>Inoltre non è affatto un problema di aereazione,
>perchè appunto alla conferenza di Lunedì
>eravamo all'aperto, eppure dopo 10 minuti mi
>sono dovuto spostare dal centro ai posti ai lati
>a causa del fumo di persone neanche tanto vicine a me.
Lei sta confondendo il suo fastidio con la
salubrità dell'aria! Forse lei è di quelli che
vieterebbe il fumo anche all'aperto, perché
appunto, le da "fastidio"? Lei Lunedì scorso ha
fatto proprio quello che doveva fare: spostarsi
un po' più in la. Si, persino Sua Maestà
Antifumo, ogni tanto, deve muovere le chiappe!
>Insomma per prenderVi un piacere non vi curate
>minimamente di dare un dispiacere ad una
>altra persona, ditemi se quindi non avete una
>dipendenza psicologica e fisiologica dal fumo
>per arrivare a non curarvi di tale aspetto?
E' una questione di principio e giustizia che lei
evidentemente non può capire - né vuole ammettere
che voi antifumo date un dispiacere ai fumatori -
dispiacere di cui ve ne fregate altamente perché
per essi non avete alcun riguardo né rispetto,
allora vi attaccate alla dipendenza psicologica
per coprire il vero, cioè che siete prepotenti ed
egoisti al punto di volere tutto il mondo per voi, un pezzetto alla volta.
>Infine per quanto il legame tra fumo e malattie
>interne non sia così stretto (almeno secondo
>i vostri dati),
I dati non sono "nostri" né li abbiamo creati
noi. Sono semplicemente i dati. Non accettiamo l'inferenza di parzialità.
> vi inviterei comunque ad osservare una qualunque donna accanita fumatrice
>oltre i 40 anni con uno sguardo disincantato,
>quello che vedrete sarà una parodia di quello
>che era da giovane.
Noi invitiamo lei ad osservare le patetiche
antifumo che si fanno belle in televisione - una
squallida rassegna di caricature chirurgiche che
non accettano la realtà che si invecchia tutti,
che si fumi o no. Personalmente sono fortunato
abbastanza da avere una bellissima moglie di 47
anni che fuma 30 sigarette al giorno e dimostra
meno di 40 anni. Io, a 55, ne fumo 25 e mi faccio
6 rampe di scale 5 volte al giorno senza nemmeno
il fiato grosso. Forse, con la sua logica, sarei
nella posizione di dire che il fumo previene le rughe e salva il cuore?...
Purtroppo, anche voi antifumo siete una
caricatura chirurgica culturalmente parlando,
perché cercate le colpe della morte e
dell'invecchiamento in fattori esterni invece che
nell'ineluttabilità della vita. Io credo che lei
abbracci gli stereotipi della propaganda per non
vedere lei stesso chi è: un puritano che forse
non ha nemmeno il coraggio di chiamarsi tale,
perché i puritani sono già stati derisi dalla storia più di una volta.
Saluti a lei.
Ing. Gian Turci, oggi di turno in redazione...
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Signor Ing.Turci,
"Lei sta confondendo il suo fastidio con la
salubrità dell'aria! Forse lei è di quelli che
vieterebbe il fumo anche all'aperto, perché
appunto, le da "fastidio"? Lei Lunedì scorso ha
fatto proprio quello che doveva fare: spostarsi
un po' più in la. Si, persino Sua Maestà
Antifumo, ogni tanto, deve muovere le chiappe!"
Le faccio notare che non sono io ad essere stato ragionevole, mi sono solo arreso al menefreghismo altrui.
Il suo senso etico non ha nulla da invidiare alla stragrande maggioranza degli uomini purtroppo,
il suo ragionamento è decisamente uguale a quello di chi ha massacrato i nativi americani
(quelli veri), gli indios, i neri, etc. semplicemente in scala minore.
Perchè è esattamente così che è andata: "ho bisogno di terra, andate più in là", "ho bisogno
di diamanti andate più in là".
Quando voglio fare qualcosa prima mi guardo intorno, se può dare fastidio vedo di spostarmi IO più in là (cosa che succede spesso visto che sono appassionato di musica metal).
Invece buona parte dei fumatori purtroppo non se ne cura affatto.
Aneddoto:
questo Natale a cena in agriturismo con parenti ed amici, cartello che invita a non fumare (notare che non vi era ancora la famigerata legge e notare che di fatto l'agriturismo E' una casa privata). Gli uomini da gran signori si sono alzati ed hanno fumato fuori (e al freddo).
Le donne hanno commentato "che tanto si era tutti tra amici" e quindi il divieto era superfluo.
Non che le donne siano peggio degli uomini, solo che molta gente (tra cui Lei a quanto pare) tira fuori qualunque scusa per non alzarsi.
Infine giusto per stimolare un po' la sua sensibilità, visto che pare si giri i pollici in redazione:
http://www.comedonchisciotte.org/site/index.phphttp://www.disinformazione.it/http://www.luogocomune.net/site/modules/news/Saluti,
Ing Erich Olivieri
P.S: non sono puritano, ho fumato per soli tre mesi di fila, perchè era bello farmi i fatti miei
con gli altri che pensavano facessi qualcosa ("fa qualcosa nella vita, che so, fuma?" "sì""bene, perchè un uomo deve fare qualcosa" - Oscar Wilde per come me lo ricordo).
Ho smesso, mi faccio sempre gli affari miei, solo che la gente pensa che dorma in piedi se ho lo sguardo perso nel nulla.
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> Signor Ing.Turci,
> "Lei sta confondendo il suo fastidio con la
> salubrità dell'aria! Forse lei è di quelli che
> vieterebbe il fumo anche all'aperto, perché
> appunto, le da "fastidio"? Lei Lunedì scorso ha
> fatto proprio quello che doveva fare: spostarsi
> un po' più in la. Si, persino Sua Maestà
> Antifumo, ogni tanto, deve muovere le chiappe!"
> Le faccio notare che non sono io ad essere stato ragionevole, mi sono solo arreso al menefreghismo altrui.
> Il suo senso etico non ha nulla da invidiare alla stragrande maggioranza degli uomini purtroppo,
> il suo ragionamento è decisamente uguale a quello di chi ha massacrato i nativi americani
> (quelli veri), gli indios, i neri, etc. semplicemente in scala minore.
> Perchè è esattamente così che è andata: "ho bisogno di terra, andate più in là", "ho bisogno
> di diamanti andate più in là".
Rieccomi di turno in Redazione...
Guardi, se vogliamo fare paragoni di questo tipo, il senso etico suo e degli antifumo - sebbene in scala minore, per ora - non ha nulla da invidiare a quello dei nazisti da cui avete preso anche l'antifumo (vedere
http://www.forcesitaly.org/italy/volantini/index.htm). I nazisti non solo dicevano che essere sani è un dovere del cittadino, ma anche che se una menzogna è ripetuta abbastanza, essa diventa una verità (Paul Goebbles, ministro della propaganda).
> Quando voglio fare qualcosa prima mi guardo intorno, se può dare fastidio vedo di spostarmi IO più in là (cosa che succede spesso visto che sono appassionato di musica metal).
Buon per lei. Adoro sia i Beatles che Mozart e la capisco. Si renda conto, allora, che gli antifumo danno fastidio a molti fumatori anche se questi ultimi hanno la delicatezza di non dirlo - e si comporti di conseguenza.
> Invece buona parte dei fumatori purtroppo non se ne cura affatto.
Può darsi. Ma è anche vero che buona parte dei non fumatori non si cura affatto del comfort dei fumatori. Questo dimostra che i cafoni esistono da entrambe le parti, non le pare? Lei continua a posizionarsi implicitamente su una superiorità "morale" o "etica" per giustificare le sue preferenze personali, ed essa - a meno che lei non porti avanti la truffa del fumo passivo e quindi della "salute"
- non regge né sul piano logico, né su quello dei diritti.
> Aneddoto:
> questo Natale a cena in agriturismo con parenti ed amici, cartello che invita a non fumare (notare che non vi era ancora la famigerata legge e notare che di fatto l'agriturismo E' una casa privata). Gli uomini da gran signori si sono alzati ed hanno fumato fuori (e al freddo).
> Le donne hanno commentato "che tanto si era tutti tra amici" e quindi il divieto era superfluo.
> Non che le donne siano peggio degli uomini, solo che molta gente (tra cui Lei a quanto pare) tira fuori qualunque scusa per non alzarsi.
Morale: gli uomini che l'hanno fatto più che signori sono dei deboli o dei fessi. Perché? Perché sono vittime della campagna di colpevolizzazione. Le ricordo che, fino a tempi recenti, cafone era il non fumatore che, a casa sua o nel suo ufficio, non metteva il posacenere davanti all'ospite fumatore. Mi ricordo chiaramente che molti non fumatori portavano in tasca un pacchetto di sigarette per offrirle ai fumatori! Come cambiano i tempi e l'educazione, eh?...
Tornando a noi, a parte che a casa mia è vietato l'ingresso agli antifumo (ho addirittura messo cartelli sulle porte: "Qui si esercita il diritto di fumare. Se non gradito, seguire le indicazioni di uscita" - tanto non siamo forse nell'epoca dei cartelli?
), se però scopro che sono degli antifumo entrati nonostanti i cartelli, loro hanno due scelte se non gradiscono il mio fumo: o se ne vanno (se no li caccio fuori fisicamente), o si accomodano sul poggiolo (al freddo), perché a me loro danno fastidio. Vede? La regola deve sempre valere in entrambe le direzioni, altrimenti diventa oppressione.
> Infine giusto per stimolare un po' la sua sensibilità, visto che pare si giri i pollici in redazione:
>
>
http://www.comedonchisciotte.org/site/index.php>
http://www.disinformazione.it/>
http://www.luogocomune.net/site/modules/news/I siti sono interessanti, uno di questi (disinformazione) è anche nostro alleato. E poi non stiamo girando i pollici in redazione: questo è materiale per la pubblicazione della posta (nomi rimossi, naturalmente). Però a pensarci bene lei non ha torto: abbiamo ora accumulato sufficiente materiale per questa posta, e quindi la preghiamo di non farci perdere tempo con ulteriori lamentele e debolezze logiche.
Grazie per la cortese attenzione, e arrivederci.
FORCES Italiana
Gian Turci (Ing.) in Redazione
> Saluti,
> Ing Erich Olivieri
>
> P.S: non sono puritano, ho fumato per soli tre mesi di fila, perchè era bello farmi i fatti miei
> con gli altri che pensavano facessi qualcosa ("fa qualcosa nella vita, che so, fuma?" "sì""bene, perchè un uomo deve fare qualcosa" - Oscar Wilde per come me lo ricordo).
> Ho smesso, mi faccio sempre gli affari miei, solo che la gente pensa che dorma in piedi se ho lo sguardo perso nel nulla.
Peccato che abbia smesso. Si è tolto un piacere della vita tanto grande quanto semplice ed economico (nonostante i prezzi da ladri per le tasse di Stato). Forse è questa la vera ragione per cui lei ha spesso lo sguardo perso nel nulla.
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Salve Ing.Turci,
mi sa che continua a leggere parole che io non ho scrotto.
Allora è fin dalla prima lettera che ho sollevato la questione NON degli effetti sulla
salute del fumo, che potrebbero esistere oppure meno, MA sul fatto che il fumatore
tipico SE NE STRABATTE di domandarsi se il fumo prodotto dalle sue sigarette possa
infastidire le persone intorno a lui.
Per conto mio chiunque può fumare ciò che gli pare, ma deve rispondere comunque delle sue azioni.
La tipica situazione di molestia si ha quando un fumatore si accende una sigaretta vicino
ad una persona senza avere neanche il garbo di chiedere se possa infastidire.
Partendo da una situazione in cui nessuna delle due persone fuma, pertanto in cui entrambe
sono in una situazione psicologica "neutra", si passa in una nuova situazione in cui una delle
due prova piacere, l'altra disagio.
Le pare forse giusto? Forse che il piacere del fumatore valga tremendamente di più di quello
del non fumatore.
Insomma non approvo neanche io l'idea di andare a rompere le scatole a chiunque stia fumando,
ma l'idea che luoghi pubblici in cui difficilmente ci si può separare (come bar e simili) fossero
fonti di disagio per una fetta consistente di popolazione era aberrante.
Infine le faccio presente che vi sono nemerosissimi modi per godere del proprio olfatto,
oltre che intasarlo con il fumo, e che la discussione è la base della civiltà.
Arrivederci
Ing.Erich Olivieri
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Scusate la lunghezza, ma penso sia a tema.