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media : EFFETTO CNN - La disinformazione-spettacolo
Inviato da Redazione il 23/6/2005 9:42:18 (4863 letture)

<html>
<head>
<meta http-equiv="Content-Type"
content="text/html; charset=windows-1252">
<meta name="Generator" content="Microsoft Word 97">
<title>La desinformación-espectáculoEl efecto CNN THIERRY MEYSSAN*</title>
</head>
<body link="#0000ff" vlink="#800080">
<table cellspacing="0" border="0" width="517">
<tbody>
<tr>
<td valign="top">
<p><font face="Verdana" size="1"></font><font
style="font-weight: bold;" face="Verdana" size="1"><img align="right"
hspace="5" style="width: 170px; height: 122px;" alt=""
src="http://www.luogocomune.net/lc/images/library/cnnmey-o.jpg">EFFETTO
CNN - </font><font style="font-weight: bold;" face="Verdana" size="1">La
disinformazione-spettacolo</font><font face="Verdana" size="1"><span
style="font-weight: bold;"> </span><br>
</font></p>
<p><font face="Verdana" size="1">di Thierry Meyssan</font><br>
<font face="Verdana" size="1"><br>
</font><font face="Verdana" size="1">Co</font><font face="Verdana"
size="1">ncepita inizialmente per impedire che l’informazione fosse in
qualche modo falsificata, l’informazione in tempo reale si è
paradossalmente trasformata in uno spettacolo in cui la verità è
qualcosa di accessorio. A causa del punto chiave che occupa in questo
sistema, la CNN si è convertita in uno strumento di propaganda globale,
come dimostrato da Thierry Meyssan in una conferenza tenuta nella
Accademia Nazionale della Politica, di cui riportiamo integralmente il
testo.<br>
</font></p>
<p><font face="Verdana" size="1"><span style="font-style: italic;">[Come
Luococomune.net, e come cittadini del mondo, restiamo infinitamente
debitori verso Meyssan per il suo coraggioso gesto iniziale, di aver
puntato il dito contro le falsità più evidenti della versione ufficiale
dell'11 Settembre. Nonostante questo, ci permettiamo di avanzare alcune
riserve su certe affermazioni da lui fatte nell'ambito di questo testo,
che riportiamo nelle note in coda].</span><br>
</font></p>
<hr style="width: 100%; height: 2px;"></td>
</tr>
</tbody>
</table>

<table cellspacing="0" border="0" style="width: 100%;">
<tbody>
<tr>
<td valign="top"> <font face="Verdana" size="1">
<p>Nel 1990-1991, l’operazione «Desert Storm» mobilizzò un’amplia
coalizione internazionale per obbligare l’Irak a ritirarsi dal Kuwait.
L’opinione pubblica degli Stati implicati si unificó intorno ad una
comune fonte d’informazione: la CNN. La catena statunitense, creata 10
anni fa, si è trasformata in una catena con audience internazionale ed
ha imposto al resto del mondo il suo concetto di «informazione
continua».</p>
<p>Durante tutto il conflitto, in tutte le parti del mondo, la
maggior parte delle emittenti televisive riproduceva in diretta le sue
immagini ed era frequente che riproducessero praticamente i suoi stessi
commenti.</p>
<p>Il dispositivo di propaganda che gli Stati Uniti misero in
piedi durante la Guerra Fredda per lottare contro la propaganda
sovietica si estese con rapidità per tutto il pianeta. In mancanza di
un avversario sovietico, la propaganda di Washington non ebbe limiti e
si riversò nei paesi alleati, incluso negli stessi Stati Uniti.
Retrospettivamente, l’informazione della CNN appare travisata,
parziale, persino velatamente insidiosa.</p>
<p>Negli anni seguenti, la maggior parte degli Stati più
progrediti creò a loro volta le proprie catene di informazione
continua, con la speranza che il controllo dei mezzi di comunicazione
di massa audiovisivi potesse garantire la propria oggettività. Orbene,
tutti possono constatare che sia per gli attentati dell’11 settembre
del 2001, e successivamente sia per le operazioni «Enduring Freedom» e
«Iraqi Freedom», questo dispositivo, lontano dal proteggere l’opinione
pubblica dalla propaganda statunitense, la rese ancora più vulnerabile.</p>
<p>Di fatto, così come segnalato dal sociologo Marshall McLuhan,
il problema risiede principalmente nella forma e non nel contenuto del
messaggio, poiché «il mezzo è, per se stesso, un messaggio».</p>
</font><b><font face="Arial Unicode MS" size="4">
<p>1990: l’imposizione del modello «informazione continua»</p>
</font></b><font face="Verdana" size="1">
<p>Il concetto di informazione continua consiste nel diffondere
in tempo reale immagini degli avvenimenti, in modo che i telespettatori
possano vivere le emozioni derivate dalle immagini stesse, e provare la
stessa sensazione dei suoi protagonisti. </p>
<p>L’immediatezza del processo tende a proteggere dalle
falsificazioni. Allo stesso modo, l’informazione continua si presenta
come un passo avanti rispetto al giornalismo, grazie all’utilizzo dei
nuovi mezzi tecnici.</p>
<p>Ma in realtà, è la negazione stessa del giornalismo. Esso, di
fatto, consiste nel distaccarsi da un evento per analizzarlo,
selezionare i fatti più salienti, confermare le fonti, verificare le
accuse ed esprimere un giudizio. </p>
<p>Il giornalismo non è una tecnica di descrizione, ma piuttosto
un'arte della comprensione. Ben lontano da garantire la verità,
l’immediatezza lo rende vulnerabile alle apparenze e ai pregiudizi.</p>
<p>Nel modello CNN, l’informazione non è uno strumento di
conoscenza, ma uno spettacolo. La messa in onda si ispira alla tragedia
greca. I presentatori e gli inviati eseguono il ruolo del coro antico.
Nel 1991, così come nel 2003, tutti erano già a conoscenza della fine
della storia: la prima potenza militare del mondo avrebbe schiacciato
l’insignificante esercito iracheno.</p>
<p>Allo stesso modo della tragedia greca, gli spettatori non si
meravigliano per una suspense inesistente, ma per il fascino
dell’inesorabile destino. In queste condizioni, il criterio
dell’informazione continua non è quello della verità, ma quello della
tragedia.</p>
<p>Nel 1990, quando il segretario di Stato James Baker si
sforzava di convincere l’opinione pubblica della necessità di scatenare
una guerra contro l'Irak, l’agenzia di pubbliche relazioni, Hill &
Knowlton, diffuse la notizia che soldati iracheni avevano rubato le
incubatrici dai reparti maternità degli ospedali del Kuwait, lasciando
morire più di 300 neonati prematuri.</p>
<p>La notizia fu confermata da un rapporto di Amnesty
International. Si organizzarono udienze pubbliche nel Congresso degli
Stati Uniti che furono trasmesse in diretta dalla CNN e inviate a tutto
il mondo. Una giovane infermiera, mantenuta nell’anonimato, fra i
singhiozzi confermò questi crimini.</p>
<p>Dopo la guerra, un giornalista di Harper’s Magazine dimostrò
che questa accusa era falsa, e che la giovane infermiera era in realtà
la figlia di un diplomatico kuwaitiano. L’inganno era stato montato da
una delle direttrici di Hill & Knowlton, Victoria Clarke. </p>
<p>Con questo rapporto, il governo di Bush Senior non solo cercò
di avvelenare il Parlamento, ma anche l’opinione pubblica
internazionale. E lo ottenne grazie all’«effetto CNN». Istantaneamente,
tutti i giornalisti omisero di verificare le fonti dell’informazione,
cosa che facevano abitualmente e obbligatoriamente per comprovare i
fatti.</p>
<p>Tutti considerarono accettabile una testimonianza anonima
della quale, normalmente, avrebbero diffidato.</p>
<p>Ancora più allarmante è il fatto che non fu presa nessuna
contromisura per impedire che si ripetesse una simile manipolazione. E
quello che è peggio, è che nessuno protestò quando Victoria Clarke
divenne portavoce del Dipartimento della Difesa.</p>
<p>Durante l’operazione «Desert Storm», l’allora segretario della
Difesa, Dick Cheney, e il capo di Stato Maggiore, Colin Powell,
annunciarono che Saddam Hussein aveva aperto le valvole dei suoi pozzi
di petrolio, lasciando fuoriuscire il greggio nel Golfo e provocando
«il più grande disastro ecologico di tutti i tempi».</p>
<p>La CNN confermò che chiazze di petrolio minacciavano le coste,
e diffuse immagini di un uccello marino coperto di petrolio su una
spiaggia. Tuttavia, fin dal primo giorno, l’agenzia Reuters aveva
spiegato che una piccola marea nera si era prodotta dopo che una
petroliera irachena era stata attaccata dall’esercito statunitense
poiché credeva, probabilmente senza ragione, che la nave trasportasse
una gran quantità di armi.</p>
<p>L’accusa lanciata contro Saddam Hussein permetteva a
Washington di mascherare un vile atto militare e, successivamente, di
presentare un immagine diabolica di Saddam Hussein agli occhi degli
ecologisti.</p>
<p>Ancora una volta l’«effetto CNN» bastò a dare credibilità
all’informazione. </p>
<p>Inoltre, a partire da questo istante, nessun giornalista
verificò la grandezza della marea nera, e neanche uno osservò
attentamente le immagini, né valutò la credibilità dell’accusa. </p>
<p>Fu solamente molto più tardi, nell’esaminare vecchie immagini
di ITN, che si osservò che queste chiazze di combustibile non potevano
inondare la spiaggia perchè si dirigevano verso il mare, e che quella
razza di uccello marino non viveva nel Golfo. Si notò, soprattutto, che
quella accusa era insensata perchè gli iracheni non avevano alcun
interesse nel distruggere le coste del Kuwait che, precisamente,
stavano rivendicando.</p>
<p>Questo ci ha portato ad un’altra constatazione: un'
informazione non necessita essere credibile per beneficiare
dell’effetto CNN, basta che abbia una dimensione tragica. Così, Dick
Cheney, cercando di dimostrare che l’Irak non aveva invaso il Kuwait
per ristabilire i suoi confini, ma per mire espansionistiche, affermò
che Saddam Hussein, prevedendo future conquiste, si era dotato del
«quarto esercito del mondo» (dopo USA, URSS e il Regno Unito).</p>
<p>Può sembrare rischioso che un responsabile politico faccia una
dichiarazione tanto stupida. Durante la guerra con l’Iran,
effettivamente, l’Irak dedicò il grosso dei suoi sforzi al suo
armamento, fino a trasformarlo nel nono del mondo. Però il paese era
uscito stremato e sconfitto da una decina di combattimenti atrocemente
selvaggi. Non era niente più che uno Stato del Terzo Mondo,
equipaggiato con molti carri armati obsoleti, riciclati dagli eserciti
occidentali.</p>
<p>Non si tratta in questo caso di una bugia riproposta senza
verifiche, ma qualcosa di assurdo ripetuto come un'evidenza, dovuto al
fatto che una sovrastima dell’Irak è indispensabile per la qualità
dello spettacolo. Questo fatto ci rimanda, come i precedenti,
all’impossibilità strutturale del lavoro giornalistico all’interno
dell’informazione continua, se non alla forza della comunione globale. </p>
<p>In passato, l’intera città si riuniva a teatro per condividere
l’ideale della tragedia. Oggi, contraddire lo spettacolo CNN significa
escludersi dal «villaggio globale». Non è più la Ragione che scopre la
Verità, ma quest’ultima è determinata da una strategia secondaria.</p>
</font><b><font face="Arial Unicode MS" size="4">
<p>2001: la bugia premeditata</p>
</font></b><font face="Verdana" size="1">
<p>Alla fine degli anni '90, su iniziativa del generale Colin
Powell, divenuto amministratore di AOL (America Online), un complesso
processo di fusioni-acquisizioni permette la creazione del gigante
della comunicazione AOL-Time-Warner, nel quale è inclusa la CNN. Nel
2001, la squadra Cheney, Powell, Clarke e soci ritorna al potere a
Washington.</p>
<p>L’11 settembre del 2001, un poco prima delle 9 am, la CNN è il
primo mass-media a diffondere le immagini della torre nord del World
Trade Center, che aveva appena subito l’attacco di un aereo. La catena,
che dispone permanentemente di una telecamera installata su un tetto di
New York che permette di filmare la città, semplicemente mandò in onda
un piano fisso, mal inquadrato. Il commentatore ignora esattamente ciò
che è successo, di che tipo di aereo si tratta, e se la tragedia fu
accidentale o criminale.</p>
<p>Nonostante ciò, alcuni minuti più tardi, e senza che fosse
ancora stata avviata alcuna indagine, afferma di sapere da una fonte
ufficiale autonoma che si tratta di un attentato orchestrato da Osama
Bin Laden.<a name="1"></a> <a href="#a1">[1]<br>
</a> </p>
<p>Le catene di informazione continua di tutto il mondo stanno
già ritrasmettendo questa accusa anonima e senza fondamento quando un
secondo aereo penetra nella torre sud del World Trade Center.</p>
<p>Verso le 10 am, la CNN annuncia anche che si sono prodotte due
esplosioni nel Pentagono, con un totale di sette morti. Un’ora dopo, la
catena afferma che un aereo dirottato si dirige verso il
Pentagono.&nbsp; Verso mezzogiorno, la CNN annuncia che, secondo
Victoria Clarke, un aereo dirottato aveva attaccato il Pentagono. </p>
<p>Le catene di tutto il mondo trasmisero minuto per minuto la
versione della CNN senza mettere in risalto l’incoerenza della
cronologia.<font><font face="Verdana" size="1"><a name="2"></a><a
href="#a2">[2]</a> </font></font> E’ opportuno ricordare qui che
Victoria Clarke, portavoce del Dipartimento della Difesa, è colei che
montò la falsa testimonianza al Congresso sul caso delle incubatrici
del Kuwait nel 1990. </p>
<p>In accordo con i commentatori, la signora Clarke sapeva che
l’attentato era stato commesso con un aereo dirottato perchè Donald
Rumsfeld in persona glielo aveva comunicato direttamente. Di fatto, il
segretario della Difesa, in un atto di coraggio, aveva lasciato il suo
ufficio in quei momenti di pericolo per offrire un forte appoggio ai
pompieri all’altra estremità del Pentagono.</p>
<p>Da lontano, egli aveva identificato chiaramente nell’edificio
i resti di un aereo, precisamente un Boeing 757, mentre gli stessi
pompieri, penetrando con i loro abiti a prova di fuoco al centro stesso
dell’incendio, affermarono di non aver visto niente che assomigliasse
ad un pezzo di aereo.</p>
<p>E’ doveroso ricordare anche che l’arma che attaccò il
Pentagono entrò al pianoterra, da una porta di garage,<a name="3"></a> <a
href="#a3">[3]</a> senza danneggiare la facciata, e si portò
all’interno dell’edificio, dove causò l’esplosione. Ciò nonostante, il
corrispondente militare della CNN, Jamie McIntyre, che ha un ufficio
all’interno del Pentagono, afferma con tono serio [letteralmente: senza
ridere N.d.T.] che un Boeing 757, di più di 100 tonnellate, largo 38
metri e alto 12, è entrato da una porta di garage senza danneggiarne lo
stipite, e che poi si è disintegrato nell’edificio. <a name="4"></a><a
href="#a4">[4]</a><br>
</p>
<p>Nello stesso momento, si incendiava un appartamento annesso
alla Casa Bianca che ospita i servizi tecnici della presidenza e gli
uffici del vicepresidente. Essendo la ABC a diffondere in diretta le
immagini del dramma e non la CNN, questo fatto non appare nelle
televisioni straniere.</p>
<p>Durante la giornata, le grandi reti statunitensi si accordano
nel realizzare il libero scambio delle immagini. Per loro, la priorità
consiste nell’avere immagini che permettano la trasmissione in diretta.
Poco importa ciò che queste immagini fanno vedere. In altre parole,
quello che li preoccupa è mostrare le apparenze, senza cercare il
significato, a costo di essere vittima delle illusioni. </p>
<p>Una scritta appare negli schermi: «Stati Uniti sotto attacco».
Si dice che gli attentati sarebbero opera di una potenza straniera
(statale o no). <a name="5"></a><a href="#a5">[5]</a> Nonostante ciò,
in questo momento nessun giornalista è capace di confermare queste
accuse.</p>
<p>Verso le 3 pm, la CNN annuncia che si sono mobilitate le
squadre del Centro di Controllo delle Malattie (CDC), situato in
Atlanta come la sede della catena. Si preparano per un attacco con
l’antrace contro gli Stati Uniti preparato da Bin Laden. Non viene data
alcuna spiegazione che permetta di comprendere perchè le autorità
temono un attacco precisamente da Bin Laden, ne tantomeno perchè con
l’antrace.</p>
<p>Ma per noi che interpretiamo i fatti posteriormente, queste
accuse ci sembrano molto strane. Nell’ottobre del 2001, una settimana
dopo l’attacco contro l’Afganistán, quando l’opinione pubblica
statunitense cominciava a dare segnali di stanchezza, cinque lettere
deliberatamente infette con antrace causarono cinque vittime.</p>
<p>Numerosi indizi, rivelati alla stampa dagli investigatori,
permisero di stabilire una gamma di congetture che dimostrava che le
lettere infette erano state fabbricate preventivamente dai terroristi
dell’11 settembre. Provocando il panico generale, il presidente Bush
dichiarò con tono grave di fronte alle telecamere della televisione che
lui non era stato contagiato.</p>
<p>Il segretario della Difesa, Donald Rumsfeld, ordinò
urgentemente l’acquisto in massa di diversi antidoti e vaccini
principalmente fabbricati dai laboratori farmaceutici dei quali era
stato a capo. Poi, niente più. Subito si confermò il ceppo di antrace
proveniva da un laboratorio dell’esercito degli U.S.A. e che prima
dell’11 settembre una organizzazione di estrema destra statunitense
aveva inviato numerose lettere di questo tipo a medici che praticavano
gli aborti. Retrospettivamente, possiamo domandarci se tutto questo
teatro avrebbe funzionato allo stesso modo nel caso in cui la CNN non
avesse prima seminato il terrore dell’11 settembre.</p>
<p>Verso le 4:30 pm, la CNN diffuse «in diretta» le immagini del
bombardamento di Kabul da parte degli Stati Uniti, in risposta agli
attentati. Orbene, il vero bombardamento avvenne quattro settimane più
tardi. Interrogata posteriormente su questa invenzione, la direzione
della CNN affermò che le immagini erano realmente in diretta, ma che
erano state male interpretate. Quel giorno, un deposito di munizioni
sarebbe esploso a Kabul dando l’impressione che la città fosse
bombardata. <a name="6"></a><a href="#a6">[6]</a><br>
</p>
<p>Però, investigato il fatto, nessuno a Kabul ricorda esplosioni
di questa importanza. Le immagini «in diretta» corrispondevano
probabilmente a vecchi filmati di una delle tante battaglie che ebbero
luogo nella capitale durante la guerra civile.</p>
<p>Ancora una volta, per noi che interpretiamo i fatti
posteriormente, questa bugia richiede una spiegazione. Possiamo
legittimamente domandarci se la CNN era incaricata di preparare
l’opinione pubblica internazionale all’attacco contro l’Afghanistan
che, anche se previsto da vari mesi, necessitava di una giustificazione
onorevole.</p>
</font><b><font face="Arial Unicode MS" size="4">
<p>Osservazioni sulla macchina della menzogna</p>
</font></b><font face="Verdana" size="1">
<p>Si può obiettare che la rapida rassegna appena fatta
sull’informazione dell’11 settembre da parte della CNN è orientata in
modo da indurre una conclusione. </p>
<p>Questa è esattamente la funzione del giornalista e la
responsabilità dell’intellettuale. Io analizzai con distacco, in modo
oggettivo, ciò che successe in quei giorni e mi riferii solamente agli
elementi che considerai più significativi.</p>
<p>Si può contestare il significato che gli attribuii, ma non i
fatti che ne risultarono. <br>
</p>
<p>La CNN terminò quei giorni diffondendo notizie che non poteva
provare. Inoltre, nell’episodio del supposto aereo sul Pentagono, la
catena trasmise coscientemente un assurdo, mentre nel caso dello
pseudo-bombardamento a Kabul, mise in piedi una menzogna. Non ci
troviamo di fronte ad un programma di informazione, ma di propaganda,
simile a quella del dott. Goebbels quandò annunciò che l’incendio del
Reichstag era responsabilità di terroristi stranieri ed esigeva leggi
eccezionali per «salvare la democrazia».</p>
<p>«L’effetto CNN» funziona efficacemente perchè la catena copre
tutti gli eventi internazionali ed offre le proprie immagini ai
colleghi del mondo intero. Da questo punto di vista, agli Stati Uniti
interessava stimolare la nascita di catene di informazione continua in
tutte le parti del mondo affinchè trasmettessero i programmi della CNN.</p>
<p>Nonostante ciò, durante la guerra in Afganistan, una piccola
catena di informazioni continua diventò un punto di riferimento per i
suoi colleghi, mettendo così in pericolo il monopolio e l’effetto CNN.
Al-Jazeera, di proprietà dell’emiro del Qatar, sfuggì di mano ai suoi
stessi creatori. Distruggerla, pertanto, diventò un’ossessione per il
Pentagono. Durante la guerra in Afganistán, fu bombardata la sua sede a
Kabul.</p>
<p>Il direttore locale, Tayssir Allouni, che sopravvisse, si
rifugiò negli uffici della Abu Dhabi TV, che fu immediatamente
bombardata. Sfuggendo nuovamente ala morte, si rifugiò nell’hotel
Palestina, dove alloggiava la maggior parte dei corrispondenti
stranieri. Un carro armato statunitense colpì l’hotel. Allo stesso
tempo, il sito Internet in lingua inglese di Al-Jazeera fu attaccato e
distrutto. Sotto forti pressioni, le società informatiche associate
alla catena del Qatar annullarono tutti i loro contratti, e così&nbsp;
Al-Jazeera rimase senza sito nè tecnico web.</p>
<p>E’ probabile che i prossimi attacchi si dirigano contro la Abu
Dhabi TV, la nuova catena di Sheik Zayed, che sta cercando a sua volta
di imporsi come punto di riferimento internazionale.</p>
<p>L’evoluzione del modello CNN per gli Stati Uniti è influenzata
dalle teorie filosofiche dei neoconservatori e corrisponde al cambio di
tono di Fox News. </p>
<p>Discepoli di Carl Schmitt, Leo Strauss e Alan Bloom, i
neoconservatori pensano che la politica sia, innanzitutto, saper
distinguere gli amici dai nemici. Da ciò si capisce come le interviste
delle personalità non hanno come obiettivo di spiegare il loro punto di
vista, ma comunicare ai telespettatori se sono amici o nemici e, in
questo caso, ridicolizzarli pubblicamente.</p>
<p>Gran parte delle interviste della CNN sono preparate da una
piccola squadra editoriale che preventivamente mette per scritto le
domande. Il presentatore si limita a leggerle nel gobbo senza
considerare le risposte che riceve. Così non c’è dialogo, né volontà di
capire, ma una messa in rilievo o in ridicolo dell’invitato a seconda
che quest’ultimo sia un amico o un nemico.</p>
<p>I responsabili di questa squadra editoriale parteciperanno
anche successivamente, con i principali capi della stampa statunitense,
in un incontro settimanale al Metropolitan Club di Washington per
discutere sulla «deontologia» con i responsabili della Comunicazione
della Casa Bianca. </p>
<p>Così, non con la forza, ma sotto forma di «gentlemen
agreement» e in nome del «sentimento di responsabilità nazionale» che
viene fissata la linea politica di propaganda dello Stato.</p>
<p>La volgarità e la ripetizione delle bugie per il momento non
hanno colpito l’«effetto CNN». Al contrario, la catena ha imparato a
giocare con l’immediatezza, per aumentare la fragilità della memoria
dei telespettatori, e con la reminiscenza dei simboli indotti per
analogia.</p>
</font><b><font face="Arial Unicode MS" size="4">
<p>Dal 2003 in avanti: la routine della menzogna</p>
</font></b>
<p><font face="Verdana" size="1">A partire dal trauma della
guerra del Vietnam, il generale Colin Powell sviluppò due principi di
comunicazione: <br>
<img src="http://www.redvoltaire.net/puce.gif" width="9"
height="11"></font><font size="1">&nbsp;&nbsp;</font><font
face="Verdana" size="1">1) Le perdite [letteralmente: il costo di
sangue] devono essere le più basse possibili per la popolazione
statunitense. Da qui gli «zero morti» nelle nostre fila, e l’attuale
ricorso in massa a reclute straniere. <br>
<img src="http://www.redvoltaire.net/puce.gif" width="9"
height="11"></font><font size="1">&nbsp;&nbsp;</font><font
face="Verdana" size="1">2) Per liberarci dalla infamie postbelliche, è
necessario implicare direttamente gli Stati alleati facendoli
partecipare simbolicamente alle azioni militari. Da qui il desiderio di
stabilire coalizioni, più o meno fittizie, e di riformare la NATO per
affidarle il mantenimento della pace in Yugoslavia, Afganistan e, fra
poco, in Irak. Anche in questo l’«effetto CNN» si mostra efficace.</font></p>
<p><font size="1"><img src="http://www.redvoltaire.net/puce.gif"
width="9" height="11">&nbsp;&nbsp;</font><font face="Verdana" size="1">1)
Nella guerra vista dalla CNN, i «buoni» non versano mai nè lacrime nè
sangue. Così, durante la Prima Guerra del Golfo, Powell fece imbarcare
telecamere della CNN nelle cabine degli aerei che bombardavano. Lo
spettatore partecipa all’operazione come se si trattasse di un
videogioco. Non vede il dramma umano che contemporaneamente si svolge a
terra. Durante la seconda Guerra del Golfo, i giornalisti si
imbarcarono insieme alle unità da combattimento.</font></p>
<p><font face="Verdana" size="1">Nonostante ciò, dovettero prima
firmare un contratto di 50 punti con il quale si compromettevano
specialmente a non rivelare gli orrori della guerra. La CNN poté allora
passare immagini della vita quotidiana dei soldati statunitensi. Il
telespettatore può partecipare alla sua epopea, però ignora tutti I
combattimenti reali.</font></p>
<p><font face="Verdana" size="1">La guerra si è trasformata in
uno spettacolo grandioso e corretto. Solo le fastidiose Al-Jazeera e
Abu Dhabi TV diffondono immagini dei prigionieri di guerra statunitensi
e delle loro sconfitte morali. Il dipartimento di Stato vocifera in
continuazione che si violano gli accordi di Ginevra. Per conservare la
sua posizione di catena mondiale di riferimento, la CNN è obbligata a
trasmettere queste immagini, ma solamente per le emittenti straniere e
le censura per il pubblico statunitense. In questo preciso momento, c’è
qualcosa che non funziona bene: la CNN ha optato ora per dare priorità
alla propaganda interna e non a quella esterna. La macchina della
menzogna si scaglia contro il popolo degli Stati Uniti.</font></p>
<p><font size="1"><img src="http://www.redvoltaire.net/puce.gif"
width="9" height="11">&nbsp;&nbsp;</font><font face="Verdana" size="1">2)
Se Washington non incontrò nessuna difficoltà a creare un’amplia
coalizione nel 1990 perchè l'Irak aveva violato la sovranità del
Kuwait, gli fu difficile farlo nel 2002. Colin Powell, divenuto
Segretario di Stato, opta allora per pretendere che l’Irak
terzomondista costituisca una minaccia per la prima potenza del mondo.</font></p>
<p><font face="Verdana" size="1">Per rendere credibile questo
assurdo, afferma che Bagdad possiede armi di distruzione di massa, che
Saddam Hussein è uno psicopatico capace di utilizzarle contro gli Stati
Uniti e che, inoltre, era il vero responsabile degli attentati dell’11
settembre, fino ad allora, senza dubbio, attribuiti ad Osama Bin Laden.</font></p>
<p><font face="Verdana" size="1">Nella sua presentazione di
fronte al Consiglio di Sicurezza, Colin Powell pretende, con delle
fotografie satellitari, di provare con l’evidenza la fabbricazione di
armi batteriologiche. La metodologia è grottesca: il colore del tetto
di una fabbrica non mostra quello che ci viene prodotto dentro. La CNN
diffonde mondialmente in diretta questo discorso.</font></p>
<p><font face="Verdana" size="1">La messa in onda permette di
dare una certa credibilità a fatti che non la tengono. Powell imita
Adlai Stevenson nel mostrare foto dei missili russi quando c’era la
crisi a Cuba. Mostra ai telespettatori una fialetta di antrace, non in
fotografia, ma nelle sue mani. E’ ai telespettatori che si dirige e non
ai membri del Consiglio di Sicurezza, giacché solo loro possono
interpretare questo gesto come una minaccia contro loro stessi.</font></p>
<p><font face="Verdana" size="1">Concludiamo su questo obiettivo.
Una conseguenza insperata della caduta dell’Impero sovietico sarebbe
stato lo sviluppo incontrollato del sistema di propaganda statunitense.
Questo ha incontrato nella CNN un nuovo strumento di diffusione. La sua
forza risiede nel concetto di informazione continua che trasforma
l’attualità in uno spettacolo e impedisce qualsiasi forma di analisi.</font></p>
<p><font face="Verdana" size="1">La moltiplicazione delle catene
nazionali di informazione continua, che trasmettono in diretta le
immagini della CNN, ha minimizzato l’effetto CNN e la vulnerabilità dei
telespettatori.</font></p>
<p><font face="Verdana" size="1">La catena è già allacciata
all’apparato statale di Washington e i suoi potenziali competitori sono
attaccati dalla forza armata statunitense. L’informazione continua si è
trasformata in un modo per condizionare l’opinione pubblica. Nonostante
ciò, lontani dal lamentarci di questa libertà, ci rallegriamo di questa
manipolazione della quale siamo parzialmente coscienti. Nessuno crede
più nella veridicità della CNN, però tutto il mondo la guarda,
direttamente o indirettamente trasmessa da altre catene.</font></p>
<p><font face="Verdana" size="1">Lo spettacolo CNN ci affascina:
ci permette, a scala planetaria, di entrare in contatto con una
tragedia. E, come la ubriachezza, lo sfruttare la «catarsi» che ci
offre ci fa dimenticare che, nell’Impero Globale, la fuga non è più
possibile, e la libertà non è niente più che un ricordo.</font></p>
<p align="center"><img
src="http://www.redvoltaire.net/IMG/gif/doc-836.gif" width="390"
height="60"></p>
<p align="right"><font face="Verdana" size="1">Thierry Meyssan<br>
Giornalista e scrittore, presidente della Red Voltaire e della sezione
francese Réseau Voltaire con sede a Parigi, Francia. E’ l’autore de La
grande menzogna y del </font><a href="http://www.pentagate.info/"><font
face="Verdana" size="1">Pentagate</font></a><font face="Verdana"
size="1">.<br>
</font></p>
<p><img src="http://www.redvoltaire.net/elements/transpix.gif"
width="1" height="10"></p>
<font face="Arial" size="1">
<p>L’Accademia Nazionale della Politica celebrò dal 22 marzo al
24 giugno del 2003 il suo quinto ciclo di studi politici titolato:
«Potere e comunicazione: totem e tabù». L’Accademia è una istituzione
del diritto italiano, con sede a Palermo e presieduta dal professor
Bartolomeo Sammartino. Questo ciclo di studi fu sostenuto dalla
presidenza della Repubblica Italiana, la presidenza del Senato, la
presidenza della Camera dei Deputati e la presidencia del Consiglio dei
Ministri. Il 15 maggio del 2003, Thierry Meyssan (presidente della Red
Voltaire), Mimmo Candito (professore di giornalismo dell’Università di
Torino, capo del servizio estero de La Stampa), e Augusto Sinagra
(professore di Diritto Europeo dell’Università La Sapienza di Roma,
direttore della Rivista della Cooperazione Guiridica Internazionale),
impartirono un magistrale corso su «Le guerre, l’11 settembre e
l’effetto CNN». La riunione si svolse nella prestigiosa cornice di
villa Malfitano a Palermo.<br>
</p>
<p>Traduzione di Paolo Giannoni (Cacciucco) <br>
</p>
</font>
<hr style="width: 100%; height: 2px;"></td>
</tr>
<tr>
<td style="vertical-align: top;"><br>
NOSTRE NOTE: <br>
<br>
<a name="a1"></a>1 - Non ci risulta che il nome di bin Laden sia
stato fatto dalla CNN nell'arco dell'intera giornata dell'11, se non
nell'ambito di ragionamenti fatti, da terzi, a livello rigorosamente
speculativo. (Chye&nbsp; naturalmente servivano a preparare il
terreno, ma non ebbero mai carattere
di affermazione di alcun genere, fatta dalla CNN). Un fatto come quello
indicato da Meyssan inoltre imporrebbe di elevare la CNN a livello di
vero e proprio complice operativo, e non più solo strumentale. In
realtà non risulta nemmeno che si sia mai parlato di attentato - se non
come di una possibilità da non poter escludere -&nbsp; nel breve
intervallo di circa 15 minuti fra il primo e il secondo schianto. <a
href="#1">[ritorna al testo]</a><br>
<br>
<a name="a2"></a>2 - Effettivamente, quella cronologia è talmente
incoerente, da non combaciare assolutamente con le nostre informazioni.
A quel che ci risulta, già prima delle dieci era stata diffusa la
notizia di "un'esplosione" al Pentagono, e le immagini della colonna di
fumo sopra la collina di Arlington avevano già fatto il giro del mondo,
quando cominciarono ad intrecciarsi le diverse versioni: prima un
elicottero, poi forse un camion bomba, infine "un aereo della American
Airlines". Ma tutto ciò è avvenuto sicuramente entro le 11 del mattino.
<span style="text-decoration: underline;"></span><a href="#2">[ritorna
al testo]</a><br>
<br>
<a name="a3"></a>3 - Non risulta che ci fossero "porte di garage"
sull'intera facciata del Pentagono colpita, nè sembra possibile
diffondere una notizia del genere, quando l'aspetto esterno
dell'edificio è noto fin dall'infanzia ad almeno una buona metà degli
americani. <a href="#3">[ritorna al testo]<br>
</a><br>
<a name="a4"></a>4 - A noi risulta esattamente l'opposto. Siamo
in possesso di un filmato (che comparirà nel prossimo video di LC
sull'11 Settembre) in cui McIntyre, che è appena stato sul luogo
dell'impatto, dice testualmente che "non c'è un ala, un motore, un
pezzo di fusoliera, una qualunque cosa che possa indicare che lì si è
abbattuto un grosso aereo commerciale. <a href="#4">[ritorna al testo]</a><br>
<br>
<a name="a5"></a>5 - L'unico ad aver fatto un'affermazione del
genere, che ci risulti, è un ex-ministro degli interni pachistano - ed
ex-agente della CIA - che fece chiaramente allusione, in una intervista
a Time Magazine, ai servizi segreti israeliani. Ma non certo il giorno
stesso degli attentati.<a href="#5"> [ritorna al testo]</a><br>
<br>
<a name="a6"></a>6 - Le immagini del bombardamento giungevano in
diretta, e per circa un'ora il corrispondente che trasmetteva da Kabul
non seppe dire di cosa si trattasse. Ma poco dopo giunse la notizia che
si era trattato di un attacco improvviso da parte dell'Armata del Nord
(i ribelli alleati degli americani), che aveva probabilmente cercato di
sfruttare il momento di disorientamento nella capitale afghana. Ma se
anche quei missili fossero partiti con l'approvazione, o direttamente
per mano, degli americani, la smentita di un eventuale attacco
ufficiale americano arrivò praticamente in diretta, entrò un'ora circa
dal fatto stesso. <a href="#6">[ritorna al testo]</a><br>
<br>
<div style="text-align: center;">***<br>
<br>
</div>
Le nostre precisazioni non intendono invalidare in nessun modo il
discorso di Meyssan rispetto all'uso dei media fatto
dall'amministrazione Bush, ma solo evitare di diffondere informazioni
che a noi risultano
incorrette.<br>
</td>
</tr>
</tbody>
</table>
</body>
</html>

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I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore Albero
cacciucco
Inviato: 23/6/2005 10:44  Aggiornato: 23/6/2005 10:44
Mi sento vacillare
Iscritto: 13/5/2005
Da: la terra
Inviati: 347
 Re: EFFETTO CNN - La disinformazione-spettacolo
Salve a tutti, volevo solo aggiungere che, chi conoscesse il francese, l'articolo in lingua originale lo può trovare qui, mentre chi conosce lo spagnolo, da cui è stata fatta la traduzione, lo può trovare di qua. Ciao

Esser colto per essere libero: la cultura è un'arma, non un fronzolo. Martì
hariseldon
Inviato: 23/6/2005 12:03  Aggiornato: 23/6/2005 12:03
Ho qualche dubbio
Iscritto: 18/5/2005
Da: Bracciano (Rm)
Inviati: 41
 Re: EFFETTO CNN - La disinformazione-spettacolo
Caro Massimo, non so... Devo dirti che, pur concordando sulla tesi di fondo di Meyssan - nonchè sulle tue obiezioni che, immagino, siano frutto di attenti riscontri -, ci sono alcune affermazioni (anch'esse di fondo) da cui l'autore muove e che mi lasciano perplesso. Per carità, il "braccio armato" di una potenza militare ricomprende certamente qualche battaglione che imbraccia telecamera e fotocamera al posto di mitra e coltelli. E che fonda sull'uso e sull'abuso di immagini la propria forza penetrante. Per carità, l'arte di portare dalla propria parte il mondo dell'informazione (se non addirittura di "creare" dis-informazione) viene talmente esaltata negli Usa al punto di farne anche ottimi film di denuncia (uno per tutti, "Sesso e potere"). Quel che non capisco è, però, come si possa partire da una definizione di giornalismo del genere: <Ma in realtà, è la negazione stessa del giornalismo. Esso, di fatto, consiste nel distaccarsi da un evento per analizzarlo, selezionare i fatti più salienti, confermare le fonti, verificare le accuse ed esprimere un giudizio. Il giornalismo non è una tecnica di descrizione, ma piuttosto un'arte della comprensione. Ben lontano da garantire la verità, l’immediatezza lo rende vulnerabile alle apparenze e ai pregiudizi.> Non so se il giornalista debba interpretare un fenomeno. Non mi risulta. Ossia, ferma restando l'analisi dell'evento e la verifica delle fonti, non mi pare che il suo operato debba poi sconfinare nell'esprimere giudizi. Anzi, l'operato del giornalista dovrebbe proprio tendere a garantire quella verità dalle quali partire con commenti e valutazioni. In fondo, il giornalista non deve convincere il lettore/spettatore dei fatti di cui riporta la cronaca: perchè dovrebbe? I fatti, quelli veri-non manipolati-non inventati-non finti, necessitano solo di essere raccontati. Chi legge/ascolta saprà valutare per conto proprio, sulla base dei propri convincimenti, dei propri credo, delle proprie idee, o anche accettando o meno le tesi di altri commentatori-analisti-brunovespa. Ma partendo dal racconto dei fatti nudo e crudo. Credo, in fondo, che sia la filosofia che debba supportare qualsiasi luogo di incontro (reale o virtuale) al mondo. A partire proprio da piazze come questa di Luogocomune.

BUONE IDEE A TUTTI!
hi-speed
Inviato: 23/6/2005 12:36  Aggiornato: 23/6/2005 12:36
Sono certo di non sapere
Iscritto: 28/12/2004
Da: preda lunga
Inviati: 3211
 Re: EFFETTO CNN - La disinformazione-spettacolo
Per qualche corso di giornalismo vero non manipolato e non finto rivolgersi a Vespa, Forbice, Guzzanti, Costanzo, Fede, Ferrara, etc che la fanno da padrone nella nostra italica TV di stato e non. Un ripasiino sulla nostra bella Italia... http://www.internet-television.it/news.asp?id=352

Cosa Sta Succedendo? Madre, madre Ci sono troppi di voi che piangono Fratello, fratello, fratello Ci sono troppi di voi che stanno morendo Sai che dobbiamo trovare una maniera Per portare un pò di amore qui oggi
mc
Inviato: 23/6/2005 13:55  Aggiornato: 23/6/2005 13:55
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/5/2004
Da:
Inviati: 7222
 Re: EFFETTO CNN - La disinformazione-spettacolo
Caro hari, si parla soprattutto di comprensione. Il giornalista, diverso da un cronista o da un telecronista, che devono descrivere i fatti e basta (e neanche loro ci riescono mai!!!), deve approfondire cio' che racconta fino alla comprensione dei fatti stessi. Una comprensione che porta naturalmente al "processamento" di cio' che si cerca di comunicare e quindi ad una riscrittura con parole proprie. Va da se' che i termini usati sono in relazione a cio' che se n'e' capito. Ma i termini forniscono anche il senso di cio' che si sta leggendo, percio' il punto di vista emerge senza difficolta'. E', pressoche', impossibile scrivere senza influenze. Se non altro il Nostro ha dimostrato un forte pragmatismo, senza il quale, aggiungo, non avrebbe mai parlato di cio' che scrive, nel notare e evidenziare qualcosa che puo' essere fraintesa. mc

crociato
Inviato: 24/6/2005 2:23  Aggiornato: 24/6/2005 2:23
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 20/4/2005
Da: Costantinopoli
Inviati: 1026
 Re: EFFETTO CNN - La disinformazione-spettacolo
A proposito della disinformazione spettacolo stavo leggendo un articolo che tratta della serie di attentati mirati che avvengono frequentemente in Libano e condannati a più riprese dagli ameri-cani compresa la signorina Rice. Eccolo qui -Libano, autobomba a Beirut Ancora un’autobomba a Beirut, dove ieri a sole 48 ore dalla conclusione della lunga maratona elettorale vinta dall’opposizione antisiriana è stato ucciso in mattinata l’ex segretario generale del Partito comunista libanese, Georges Hawi, apertamente schierato contro la soffocante tutela della Siria sul Paese dei Cedri. La tecnica utilizzata per eliminare Hawi è stata la stessa di quella impiegata nell’attentato dello scorso 2 giugno, quando sempre a Beirut era stato ucciso il giornalista antisiriano Samir Kassir, ma la mattinata nella capitale libanese è stata resa ancor più drammatica dall’annuncio della perquisizione dell’abitazione del capo della Guardia repubblicana, generale Mustafa Hamdan, nel quadro delle indagini Onu sull’uccisione dell’ex premier Rafik Hariri. La Mercedes nera con a bordo l’ex leader comunista e il suo autista, Thabet Bazi, si era appena allontanata intorno alle 09:45 locali dall’abitazione di Hawi, nel quartiere di Wata Mousaitbeh, nella zona ovest di Beirut, a maggioranza musulmana, quando l’ordigno che era stato piazzato sotto il sedile del passeggero è stato fatto esplodere a distanza. Hawi è morto sul colpo, mentre il suo autista è rimasto solo ferito ed è riuscito a gettarsi fuori dall’auto, che ha proseguito la sua corsa per alcune decine di metri, prima di arrestarsi accanto a un cartellone di propaganda elettorale di Saad Hariri, figlio dell’ex premier ucciso lo scorso 14 febbraio e appena uscito vincitore dalle elezioni assieme ai suoi alleati dell’opposizione antisiriana. “Dopo ogni passo in avanti, qualcuno cerca di minare la sicurezza in Libano per inviare oscuri messaggi”, è stata la prima reazione del premier libanese Najib Miqati alla notizia dell’uccisione dell’ex leader comunista. Più esplicito è stato il leader druso antisiriano Walid Jumblatt, secondo il quale in Libano “sta continuando la serie di omicidi per far fallire la vittoria dell’opposizione contro lo stato di polizia”. Uno stretto collaboratore di Jumblatt, l’ex ministro e deputato Marwan Hamadeh, a sua svolta sfuggito a un attentato nell’ottobre scorso, ha poi direttamente accusato il contestato presidente filosiriano Emile Lahoud “e chi è dietro di lui”, ricordando l’asserita “lista nera” di oppositori libanesi da “liquidare” che i servizi segreti siriani avrebbero compilato prima di abbandonare nell’aprile scorso il Paese dei Cedri. E a rendere il clima ancor più incandescente è giunta poco dopo la notizia della perquisizione del capo della Guardia repubblicana, che assicura la protezione di Lahoud, nel quadro delle indagini della Commissione d’inchiesta Onu guidata dal giudice tedesco Detlev Mehlis e incaricata di fare luce sull’attentato di San Valentino. Dopo aver ottenuto l’autorizzazione di Lahoud, lo stesso Mehlis starebbe ora interrogando il generale Hamdan, l’unico dei vecchi responsabili delle forze di sicurezza libanesi a non aver rassegnato l’incarico dopo le dimissioni dell’ex premier filosiriano Omar Karame sull’onda delle grandi proteste di piazza per l’uccisione dell’ex premier Hariri. Non lontano dal luogo dell’ultimo attentato contro l’ex leader comunista Hawi cinque o sei giovani “sospetti” di nazionalità siriana sono stati invece arrestati, mentre cercavano di nascondersi sul tetto di un edificio. Citazione:
quando l’ordigno che era stato piazzato sotto il sedile del passeggero è stato fatto esplodere a distanza. Hawi è morto sul colpo, mentre il suo autista è rimasto solo ferito ed è riuscito a gettarsi fuori dall’auto, che ha proseguito la sua corsa per alcune decine di metri, prima di arrestarsi accanto a un cartellone di propaganda elettorale di Saad Hariri,
Come diavolo fa un autista ad uscire SOLO FERITO dopo che dietro di lui a soli pochi centimetri è stata fatta brillare una bomba??? Forse aveva una supercorazza di acciaio!!! Chi vogliono prendere per fessi costoro,propagando notizie camuffate?? [ Modificato da crociato Attivo 24/6/2005 1:24 ]

Christus vincit, Christus regnat, Christus imperat
Polidoro
Inviato: 24/6/2005 13:55  Aggiornato: 24/6/2005 13:55
Mi sento vacillare
Iscritto: 9/4/2005
Da:
Inviati: 488
 Re: EFFETTO CNN - La disinformazione-spettacolo
Molto bello. Messo insieme a questo Chi comanda i Media c'è da farsi frati

"Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuovi orizzonti ma nell'avere nuovi occhi." Marcel Proust
Santaruina
Inviato: 24/6/2005 15:17  Aggiornato: 24/6/2005 15:17
Sono certo di non sapere
Iscritto: 13/10/2004
Da: Sud Europa
Inviati: 5123
 Re: EFFETTO CNN - La disinformazione-spettacolo
La trasmissione con Blondet sull’11/9 andrà in onda su La7 Lunedì 27 Giugno alle ore 7.50. http://www.effedieffe.com/fdf/giornale/interventi.php?id=498¶metro=politica Staremo a vedere Blessed Be

-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
crociato
Inviato: 24/6/2005 17:54  Aggiornato: 24/6/2005 17:54
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 20/4/2005
Da: Costantinopoli
Inviati: 1026
 Re: EFFETTO CNN - La disinformazione-spettacolo
Blondet,il giornalista cattolico dell'Avvenire,è davvero bravo! Questo è il suo sito di controinformazione quotidiana visitato più volte da me http://www.effedieffe.com/fdf/giornale/giornale.php

Christus vincit, Christus regnat, Christus imperat
Redazione
Inviato: 24/6/2005 20:58  Aggiornato: 24/6/2005 20:58
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: EFFETTO CNN - La disinformazione-spettacolo
SANTA: La trasmissione con Blondet sull’11/9 andrà in onda su La7 Lunedì 27 Giugno alle ore 7.50. Se qualcuno la registrabbe, e poi magari me la mandesse... (la vedrubbi anch'io?) Massimo

vulcan
Inviato: 25/6/2005 23:03  Aggiornato: 25/6/2005 23:03
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 29/1/2005
Da: Sardigna
Inviati: 2092
 Re: EFFETTO CNN - La disinformazione-spettacolo
Certo che a leggere Meyssan vengono i "brividi" ... Non c'è dubbio che le modalità del flusso informativo statunitense giornalistico e non, a spinta internazionale, siano da considerarsi un'arma vera e propria. Grazie Caciucco per il suggerimento en langue francais ..

"Indaga le parole a partire dalle cose e non le cose a partire dalle parole." Misone
miradio
Inviato: 27/6/2005 1:49  Aggiornato: 27/6/2005 1:49
Mi sento vacillare
Iscritto: 27/8/2004
Da:
Inviati: 513
 Re: EFFETTO CNN - La disinformazione-spettacolo
Citazione:
Se qualcuno la registrabbe, e poi magari me la mandesse... (la vedrubbi anch'io?)
Io ci provo, anche se la7 non la vedo nitida. Poi ti porto la cassetta...

"...che il gregge si trasformi in branco... È questo l’incubo dei potenti"
(Ernst Junger)
Redazione
Inviato: 27/6/2005 6:02  Aggiornato: 27/6/2005 6:02
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: EFFETTO CNN - La disinformazione-spettacolo
Basta l'audio, in realtà, che è molto più semplice sia da registrare che da riversare.

miradio
Inviato: 27/6/2005 10:01  Aggiornato: 27/6/2005 10:01
Mi sento vacillare
Iscritto: 27/8/2004
Da:
Inviati: 513
 Re: EFFETTO CNN - La disinformazione-spettacolo
Un dibattito appassionante, con le solite campane del pensiero unico che di fronte alle argomentazioni forti di Blondet e Jimmy Walter suonavano più o meno così: "Tutta fantasie, fantascienza, spazzatura" addirittura "autosuggestione patologica", ecc I soliti intellettuali-zombies de coccio che popolano i media italiani... Una frase emblematica è stata a mio avviso del sig. Teodori giornalista del Giornale in naftalina: "impossibile che sia stato un complotto, poichè significherebbe ammettere che gli usa sono in mano a un gruppo di criminali..." (Il sorrisetto del miliardario americano in proposito è da cineteca..) Un applauso al mediatore che si è dimostrato al di sopra delle parti e da cui dovrebbero andare a scuola molti.. Se riesco oggi produco una versione per internet ad uso degli extracomunitari

"...che il gregge si trasformi in branco... È questo l’incubo dei potenti"
(Ernst Junger)
Vivi
Inviato: 9/7/2005 17:27  Aggiornato: 9/7/2005 17:27
Ho qualche dubbio
Iscritto: 13/10/2004
Da: nord Italia
Inviati: 198
 Re: EFFETTO CNN - La disinformazione-spettacolo
Ci sono "certe differenze" fra la versione francese e quella spagnola di questo articolo, quale quello originale?! [ Modificato da Vivi Attivo 9/7/2005 16:29 ]


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