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di Massimo Mazzucco
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media : DIGITO, ERGO SUM
Inviato da Redazione il 6/10/2005 11:42:45 (4178 letture)

I primi anni di Internet sono stati illuminanti, ma anche dolorosi. Grazie all'improvvisa disponibilità di informazione, praticamente illimitata, il velo nel quale eravamo cresciuti è diventato sempre più trasparente, fino a rendersi conto che quasi nulla, se non nulla del tutto, è come ci sembrava in partenza.

Si impara così che le democrazie in cui viviamo sono tali soltanto di nome; che ogni goccia del nostro benessere costa sofferenze moltiplicate per mille; che la medicina moderna si pone tutti i traguardi meno quello di alleviare le sofferenze dell'individuo; che chi paghiamo per informarci in realtà è assunto per ingannarci; che le religioni sono quasi sempre usate ...

.. per scopi tutt'altro che spirituali; che le "nazioni sovrane" in cui viviamo non sono che un enorme parco-schiavi, in mano a pochi eletti; che le passioni che ci divorano - il calcio, il sesso, la politica - sono in realtà delle armi sapientemente gestite dai medesimi, che hanno fatto del divide et impera le fondamenta del proprio potere; che la storia "è una bugia su cui ci si è messi tutti d'accordo", eccetera eccetera eccetera.

Insomma, ce n'è abbastanza per far venire le vertigini anche a una statua di marmo scolpita direttamente nella roccia.

Eppure…

Prendiamo ad esempio la colonna di commenti che è seguita alla pubblicazione della lettera a Zucconi. Sono commenti vivi, sentiti, personali, che toccano qualcosa che più o meno ci riguarda tutti da vicino, e si sente chiaramente come ciascuno, nel momento di esprimersi, abbia cacciato fuori i suoi umori più profondi.

Ci sono mille voci, con sfumature maggiori o minori, tutte diverse una dall'altra. C'è quella che dice "che schifo", quella che dice "facciamo qualcosa", quella che dice "non serve a nulla", quella che dice "non ci ferma più nessuno". Ma al di là delle singole idee, l'unica voce che forse ciascuno non sente, perchè troppo impegnato ad ascoltare la propria, è quella che dice "noi esistiamo".

Lo so che sembra retorico, ma è così. Esistiamo, ciascuno come individuo, con gli stessi identici diritti di affermare ciò in cui si crede. E questo nella storia dell'umanità non era mai accaduto.

Io non dimenticherò mai la prima volta che postai qualcosa su un forum pubblico, e credo che per molti sia la stessa cosa: l'idea di vedere lì, nero su bianco, consegnate al mondo le proprie parole, è stata una gratificazione impagabile. L'ho detto, e nessuno lo leva più di lì. Io ci sono, io esisto.

(Poi tornai a guardare le mie parole, poche ore dopo, per gustarmele daccapo, e mi accorsi che erano già scomparse dalla pagina, sepolte e scacciate da altri mille post identici al mio. Cominciai allora ad ingegnarmi per rientrare subito nella discussione, e che non si permettessero mai più di fare senza di me in questo intero universo!)

Se è vero che un uomo si afferma in ciò che fa, è anche vero che non può dire di esistere finchè non si riconosce in ciò che pensa. E nel momento in cui questo accade, scatta un meccanismo per cui la presa di coscienza genera a sua volta nuovi concetti, che una volta espressi vanno a rinforzare il nucleo iniziale.

Più si sa di essere, più si conosce, e più si conosce, più ci si rende conto di essere. Questo indipendentemente dal dolore, che in ogni caso, maggiore o minore, è comunque assicurato. Ma alla fine del rito, una volta squamata la pelle vecchia e rinforzata la nuova, non si farebbe mai più marcia indietro.

La caduta contemporanea, inizialmente spaventosa, di tutto quel blocco di riferimenti che rappresentava le nostre sicurezze, viene ripagata nel tempo da una crescita personale che va a sostituirli, uno per uno, con certezze che non sono più basate sulle apparenze, ma su valori interiori.

E quelli, una volta consolidati, non ce li tocca più nessuno.

Massimo Mazzucco

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I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore Albero
vulcan
Inviato: 6/10/2005 15:38  Aggiornato: 6/10/2005 15:38
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 29/1/2005
Da: Sardigna
Inviati: 2092
 Re: DIGITO, ERGO SUM
Non c'è neanche una parola da aggiungere ... ha detto tutto lui ...tra "grammatica e poesia "

"Indaga le parole a partire dalle cose e non le cose a partire dalle parole." Misone
Krya
Inviato: 6/10/2005 16:06  Aggiornato: 6/10/2005 16:06
Mi sento vacillare
Iscritto: 22/8/2005
Da: Toscana
Inviati: 438
 Re: DIGITO, ERGO SUM
apperò, abbiamo scoperto perchè è nato LC.

Ci sono crimini peggiori del bruciare libri, uno di questi è non leggerli. (brodsky)
Lestaat
Inviato: 6/10/2005 16:06  Aggiornato: 6/10/2005 16:06
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 27/7/2005
Da: Perugia
Inviati: 1774
 Re: DIGITO, ERGO SUM
E' un piacere scoprire che non si è i soli a vivere queste emozioni.
La crescita della consapevolezza e la visione generale sulla geopolitica del mondo intero sono un traguardo forse troppo sottovalutato da parte di chi al contrario vuole il controllo.
Del resto è per questo che siamo qui, è per questo che scriviamo pensiamo e, almeno per alcuni, viviamo le nostre giornate.
Inizialmente ho pensato tutto dipendesse da una mia personale riflessione, da una crescita interiore dipendente esclusivamente dalla mia vita e dalle sempre nuove esperienze, poi lentamente mi sono accorto di una cosa fino ad allora inconcepibile: sono io che coinvolgo i miei genitori.
Sembra banale ma non lo è!
I miei sono due sessantottini, abituati a combattere per i propri diritti e per la qualità della propria vita, un operaio e una casalinga ex operaia.
Sono sempre stati un passo avanti alla media, mi hanno aperto la mente, mi hanno osservato mentre facevo le mie esperienze dando consigli solo quando era strettamente necessarioe lasciando che mi facessi del male, perfetti insomma. Hanno sempre cercato di capire ed imparare dal mondo ma oggi se sono io che li ho tirati dentro internet e ho mostrato loro l'insieme, il disegno generale è perchè davvero questo mezzo incrdibile è probabilmente molto più di quanto chiunque aveva pensato.
I riferimenti cadono e lasciano finalmente la cosa più bella a fare da padrone alla nostra vita: la nostra anima, lo spirito che ci spinge a crescere, in fondo, la vera natura che ha fatto dell'uomo l'essere dominante di questa palla di terra.
E anche questo non ce lo tocca più nessuno.
Grazie Massimo

In nomine libertatis vincula edificamus.
In nomine veritatis mendacia efferimus.
Paxtibi
Inviato: 6/10/2005 16:26  Aggiornato: 6/10/2005 16:26
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/4/2005
Da: Atene
Inviati: 8134
 Re: DIGITO, ERGO SUM
Grande Massimo, hai estratto un succo prelibato dai frutti - ultimamente piuttosto "esotici" - delle accese discussioni di questi giorni.

E l'immagine della "rabbia popolare" suscitata dalla risposta di Zucconi è bellissima.

Anch'io mi ci sono soffermato, affascinato dalle sfumature, dai "so tutto" di primo pelo - nessuno si offenda, tutti ci siamo passati - dai toni indignati, tra la sorpresa e la rabbia, agli scafatissimi "certi di non sapere", ormai votati al pessimismo cosmico, Tiresia inascoltati e profeti di sventure ben peggiori, dalle voci gravi e sommesse.
Una vera scena madre!

Sarà anche un mondo virtuale, ma in questo momento, forse, quello reale lo è di più.
__________________________

Mi permetto di dare un consiglio a chi leggendo queste parole di Zucconi si è trovato costretto a tirarlo giù da un piedistallo: tirate giù anche gli altri, se ne avete, chiunque sia. Salvate le idee, se e quando ne trovate di giuste, ma non gli uomini. Non c'è nessuno da seguire, la lotta è di ciascun uomo contro il sistema, innanzitutto in noi stessi, dove il sistema ha messo radici.

Ognuno deve combattere per la sua vita, la sua dignità e la sua libertà, nessuno può farlo al suo posto.

Lestaat
Inviato: 6/10/2005 16:45  Aggiornato: 6/10/2005 17:56
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 27/7/2005
Da: Perugia
Inviati: 1774
 Re: DIGITO, ERGO SUM
Citazione:

ignità e la sua libertà, nessuno può farlo al suo posto.



.........non è star sopra un albero
non è neanche il volo di un moscone
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione.

In nomine libertatis vincula edificamus.
In nomine veritatis mendacia efferimus.
clandestino
Inviato: 6/10/2005 16:54  Aggiornato: 6/10/2005 16:54
Ho qualche dubbio
Iscritto: 24/5/2004
Da:
Inviati: 62
 Re: DIGITO, ERGO SUM
sono sconvolto
sto saggiando le potenzialita di un programma
si chiama Google earth,vi prego scaricatelo

mc
Inviato: 6/10/2005 17:54  Aggiornato: 6/10/2005 17:54
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/5/2004
Da:
Inviati: 7222
 Re: DIGITO, ERGO SUM
Da quando in qua, la pensiamo cosi' tanto in maniera simile?!

(crescere crescere crescere)

mc

rascalcitizen
Inviato: 6/10/2005 18:22  Aggiornato: 6/10/2005 18:22
Ho qualche dubbio
Iscritto: 8/7/2005
Da: napoli
Inviati: 249
 Re: DIGITO, ERGO SUM
Citazione:
Si impara così che le democrazie in cui viviamo sono tali soltanto di nome;

Scusate, ma devo introdurre una nota stonata in questo dibattito....
Secondo voi c'era bisogno del web per capire che le nostre "democrazie" sono solo apparenti? Bastava analizzare con spirito critico la storia italiana degli ultimi 50 anni per capirlo. Ripeto, internet fornisce sicuramente degli strumenti in più per leggere la realtà, ma bisogna sapere orientarsi e districarsi in questa gigantesa ragnatela.

Citazione:
Esistiamo, ciascuno come individuo, con gli stessi identici diritti di affermare ciò in cui si crede. E questo nella storia dell'umanità non era mai accaduto.

Non era mai accaduto??? Mazzucco, con tutta la stima e la gratitudine per l'ottimo lavoro che stai facendo, a me sembra che proprio non ci siamo.
La storia delle rivoluzioni dimostra come l'umanità abbia sempre tentato di emanciparsi e di intraprendere una strada per una sua possibile liberazione.Facendo questo ha affermato il proprio diritto ad esistere ed a lottare per le proprie idee.
E' un filo rosso che attraversa la storia. L'umanità ha attraversato momenti terribili (oggi ne viviamo un altro), ma si è sempre rialzata, cercando di migliorare la propria esistenza. E' quel filo che oggi ritroviamo nella lotta dei marittimi corsi o degli immigrati che da Melilla cercano di entrare in Spagna...

Insomma, internet va bene per lo scambio di informazioni, per diffondere verità scomode, per prendere iniziative, ecc, ma elevarlo a mezzo fondamentale per affermare nuovi valori interiori, mi sembra decisamente esagerato ed anche un pò rischioso. Anche perchè la realtà quotidiana è qualcosa di molto concreto e sicuramente per modificarla non basta qualcosa che parte dal web, magari fa anche dei bei giri (arrivando magari dal buon Zucconi) e poi ritorna da dove è partita...e tutto rischia di diventare la celebrazione delle idee e non dell'agire umano.

omonero
Inviato: 6/10/2005 18:31  Aggiornato: 6/10/2005 18:31
So tutto
Iscritto: 24/5/2005
Da:
Inviati: 12
 Re: DIGITO, ERGO SUM
Grazie Massimo per le tue parole, ancora una volta riesci a trasformare in
pensieri organizzati tutta quella massa indistinta di sentimenti che
mi prendono ogni volta che leggo/vedo notiziari del mainstream mediatico.
Per una pura coincidenza stavo leggendo un articolo sul sito disinformazione.it su
"la domanda di Parsifal".
Il percorso di ogni singolo individuo deve affrontare partendo dalla ignoranza congenita per arrivare alla saggezza acquisita nel corso della sua vita.
Credo che Un valore che ci accomuni sia la volonta di cercare, una altra verita una gustificazione logica che concateni di tutti gli eventi che ci circondano a cui
diamo il nome di "realta" e non fermarsi alla versione preconfezionata ma andare oltre a vedere anche il lato oscuro delle cose , l' altra meta della medaglia.

Il fatto che ognuno reagisca in modo diverso indica a mio avviso il fattore
caratteriale legato alla esperienza di vita che ognuno si porta sulle proprie
spalle.

Personalmente il fatto di partecipare alla crescita di LC mi fa sembrare come un
portatore sano di qualcosa che in un futuro ,non saprei dirti quanto prossimo,vedra la sua luce o perlomeno sara visbile alla maggior parte della gente.
Ciauz!!

Lestaat
Inviato: 6/10/2005 18:37  Aggiornato: 6/10/2005 18:37
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 27/7/2005
Da: Perugia
Inviati: 1774
 Re: DIGITO, ERGO SUM
rascal:
non era la questione del capirlo che mancava ma era il riuscire a mettere a fuoco il disegno generale che mancava. Non credo che ci siamo ancora arrivati ma internet ha indubbiamente allargato gli orizzonti non credi?
E diventa più semplice capire cosa ti accade attorno, o almeno è così che percepisco io le cose ora.
Non è un mezzo fondamentale forse ma è stato di vitale aiuto alla crescita della coscienza di molte persone.

Lestaat

In nomine libertatis vincula edificamus.
In nomine veritatis mendacia efferimus.
melkart
Inviato: 6/10/2005 18:53  Aggiornato: 6/10/2005 18:53
So tutto
Iscritto: 1/8/2005
Da:
Inviati: 12
 Re: DIGITO, ERGO SUM
Salve aTutti.

A proposito di notizie Vi scrivo per segnalarvi questo articolo apparso su Republica.it il 26/7 e che cita "l'autorevole" New York Post di cui vi riporto il titolo e a seguire il link:
Bin Laden ai trafficanti colombiani
"Cocaina avvelenata per gli Usa"
La notiza sul New York Post: "Una strage peggiore dell'11/9"
link
Vi riporto le mie impressioni così come si sono susseguite per conoscere possibilmente anche le vostre reazioni.
Inizialmente già alla sola lettura del titolo, pregustando la bufala, mi sono sciolto in un sorriso compiaciuto: la veloce lettura dell'articolo non ha fatto altro che accrescere il divertimento promesso.
Di lì a qualche ora mi è tornato in mente il contenuto dell'articolo in questione e imponendomi di dar credito alla tesi del giornalista, mi sono baloccato all'idea che un simile piano fosse stato effettivamente realizzato.La prima domanda che mi sono posto è perchè mai un terrorista abrebbe dovuto prendere di mira proprio delle persone già "perdute" ? Voglio dire a chi vuoi che importi se muore qualche drogato in più ? Ma è pur vero che la cocaina è, come si dice, la droga dei ricchi: ergo, ho pensato, il disegno criminoso evidentemente contava su delle abitudini poco virtuose delle classi più abbienti con la segreta speranza di falcidiare ,oltre la massa, anche qualche decina di personaggi illustri. Se così fosse stato l'America avrebbe visto persi alcuni dei suoi figli più cari a causa dei propri vizi subdolamente manipolati dal male assoluto.La società civile che implode con i suoi valori per effetto delle proprie debolezze.
Siamo dunque in presenza non più di un terribile atto violento ma di un vero e proprio piano malefico degno del miglior sceneggiatore.
A questo punto mi riprendo da i miei vanneggiamenti perchè mi chiedo se l'articolista faccia riferimento a qualche data in particolare in cui sarebbe avvenuto l'incontro : nonostante i miei sforzi non ricordo più però questo dettaglio; a sera mi ricollego ad internet e leggo "Nel 2002 il capo di Al Qaeda avrebbe incontrato un narcotrafficante colombiano per ..." .Torno quindi all'idea che si tratti di una vera bufala; insomma nel 2002 quando gli esrciti di mezzo mondo avevano già rovesciato quantità industriali di bombe sull'Afganistan e i migliori servizi segreti erano uniti nello sforzo di catturare Bin Laden, questo trovava il tempo anche di dedicarsi alle pubbliche relazioni per discettare di improbabili disegni criminosi ?Dove si sarebbero visti in Colombia forse?Oppure l'anonimo narcotrafficante ( presumibilmente anche lui ricercato ) avrebbe raggiunto con il suo Jet privato direttamente Tora Bora ? O forse hanno comunicato con una video-chat ? Ma il giornalista ci fa sapere che il piano è fallito non per insignificanti difficoltà logistiche ma perchè anche il narcotrafficante ha una sua etica, che è quella del bussines: mai tradire la fiducia dei propri clienti.
Ma è solo ora che mi rendo conto di essere stato gabbato comunque, solo ora mi ricordo di una semplice regola giornalistica: di fronte ad una notizia sensazionale i particolari, che spesso sono essenziali, sfumano alla nostra percezione ed anche se non si è disposti a dar credito alla notizia questa ha comunque raggiunto il suo obiettivo che è quello di creare anche solo uno scenario possibile, di accreditare un personaggio di possibili capacità.
E poi con i ritmi frenetici di oggi simili notizie baypassano ogni nostro controllo reale e si sedimentano nell'inconscio individuale e collettivo: insomma a distanza di tempo credo che queste come altre notizie del genere non abbiano altra funzione che quella di accrescere il valore simbolico di taluni personaggi a uso e consumo di talaltri: ottima semente tanto per i polli scemi che per quelli furbi ?

Questa era quanto avevo inviato a L.C. un pò di tempo fa e credo che possa tornare utile oggi.Ora io probabilmente sono scarso mentalmente e non pretendo di capire tutto, inoltre L.C. è evidentemente un luogo di piccoli mestatori ma mi chiedo, da lettore di Repubblica quale sono, se una notizia come questa non sia un pò sopetta o difficile da spiegare.
Grazie a tutti e ciao.

Redazione
Inviato: 6/10/2005 18:58  Aggiornato: 6/10/2005 18:58
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: DIGITO, ERGO SUM
Il New York Post sta al New York Times come l'Intrepido sta alla Divina Commedia. E visto che già della "divina commedia" ci fidiamo poco...

melkart
Inviato: 6/10/2005 19:53  Aggiornato: 6/10/2005 19:53
So tutto
Iscritto: 1/8/2005
Da:
Inviati: 12
 Re: DIGITO, ERGO SUM
Citazione:
Redazione:
Il New York Post sta al New York Times come l'Intrepido sta alla Divina Commedia. E visto che già della "divina commedia" ci fidiamo poco...


Grazie della precisazione e dell'implicito commento

P.S. e poi ti lamenti che i "grandi" network non ti prendono sul serio
Grande Massimo ! e si che ci siamo ....

florizel
Inviato: 6/10/2005 20:08  Aggiornato: 6/10/2005 20:08
Sono certo di non sapere
Iscritto: 7/7/2005
Da: dove potrei stare meglio.
Inviati: 8195
 Re: DIGITO, ERGO SUM
Redazzucco,vorrei partire da questa tua affermazione per esprimere la mia opinione sul tuo articolo:
Citazione:
Esistiamo, ciascuno come individuo, con gli stessi identici diritti di affermare ciò in cui si crede. E questo nella storia dell'umanità non era mai accaduto.

Ti devo smentire.
A meno che non fosse anche quello frutto di una cospirazione,ci sono state esperienze collettive in cui l'umanità ha conosciuto momenti di profonda comunione di idee,affinità di scopi e comunanza di prospettive.
Parlo di quei particolarissimi eventi come la Rivoluzione Spagnola del '36,o i primi passi della Rivoluzione d'Ottobre(affossata dal disegno statalista,ma integra,al suo nascere), o alcune fasi del '68,le esperienze delle "comuni",e la creativa contestazione femminile, prima che venisse infarcita di politica strumentale,
le rivoluzioni democratiche dell'est,le esperienze argentine di mercato"autogestito" durante la grande crisi...

Credo che sia possibile rintracciare in queste esperienze storiche momenti che hanno consentito l'affermazione (ed il diritto ad essa) di ciascuno come individuo,con gli stessi identici diritti.
In alcuni di questi momenti storici,internet non era esattamente il mezzo più utilizzato, e qualora lo fosse stato,i media hanno dato risalto a quegli eventi SOLO quando i popoli sono scesi nelle strade a gridare il loro dissenso.
E credo che possibilità del genere si trovino ancor oggi tra i poverissimi del sud del mondo,che non hanno internet,ma una vita da difendere e da tutelare.
Nessuno strumento di libera contestazione e/o affermazione,dunque,ma solo braccia e menti al servizio della collettività.

Grazie all'improvvisa disponibilità di informazione

Dover ringraziare internet per le informazioni che ci fornisce è d'obbligo,ma,almeno a me,viene spontaneo chiedermi:perchè questo mezzo si sta affermando al punto tale da sostituire quasi in toto altri tipi di comunicazione?
E,poichè sono una paranoica e sostengo da mooolto tempo le ipotesi cospirazioniste,perchè nonostante la mole di informazioni che fornisce, l'umanità procede ancora e senza sosta verso il baratro dell'estinzione?
E ancora,perchè il sistema non interviene sul potenziale "sovversivo" di questo mezzo?
E' possibile che tale mezzo,se non facciamo luce su di esso,contenga insidie di cui non ci rendiamo ancora perfettamente conto?
La prima e letale di esse potrebbe essere proprio questa:
Citazione:
l'unica voce che forse ciascuno non sente, perchè troppo impegnato ad ascoltare la propria, è quella che dice "noi esistiamo".

In questo leggo il rischio di ripiegamento su se stessi,che indubbiamente allontana dall'idea del "NOI",perchè essa diventa tangibile solo nell'attivazione di tutte le facoltà di cui l'essere umano è capace:la vista,l'udito,il tatto,l'energia che sprigiona da corpi e sguardi,le cose che si colgono dai toni di voce e da espressioni del viso...
Se tale insidia dovesse radicarsi,internet diventerebbe un'altra delle tante prigioni che ci tarpano le ali,l'ennesima gabbia d'oro dell'occidente ricco,la catena di cui non potremmo più fare a meno.

il velo nel quale eravamo cresciuti
Anche questa,Redazzuccomassimo,è un'affermazione che andrebbe "rivisitata".
Credo che il processo di "apertura degli occhi" non sia lo stesso per tutti,ed insieme alle potenzialità informative positive,internet fornisce anche milioni di possibili deviazioni e deformazioni del pensiero e della realtà,le dinamiche sono le stesse che si presentano al di fuori della rete,col rischio però di fornire una via d'uscita "impotente" al dissenso ed al disagio.

Mentre noi siamo in internet a leggere e scrivere,le nostre strade si riempiono di violenza,il presdelcons decreta ed afferma i cazzi suoi,i potenti predicano il loro credo di distruzione e morte,le donne continuano ad essere stuprate,migliaia di bambini continuano a morire,l'industria farmaceutica continua a mietere vittime,
gli esclusi dalla rete diventano sempre più soli.
E noi crediamo di cambiare il mondo digitando sulla tastiera.

Anche le mie affermazioni,se dovessero essere raccolte ed ascoltate,non avrebbero nessun seguito,se non si traducessero in "vie di fatto".

la colonna di commenti che è seguita alla pubblicazione della lettera a Zucconi
Sacrosanto diritto di affermare il proprio dissenso.
Ma finchè la cosa resta nel web,la nostra contestazione resta limitata a chi ne fa uso,perchè la rete è anche il luogo dove si può affermare tutto ed il contrario di tutto,e spesso(anzi,quasi sempre) questo tutto non si intreccia alla protesta dei lavoratori,o a quella dei movimenti per la pace,o alla resistenza alla povertà di quanti nel mondo muoiono ancora di fame.DI FAME.O per mancanza di una semplice aspirina.

Credo che potremmo dire di ESISTERE solo se riusciamo ad affermarci nella nostra "semplice" interezza,nella fragilità delle nostre vite,nel progetto comune di liberazione non solo DA qualcosa,ma anche DI qualcosa,ed intendo la liberazione DI tutte le nostre facoltà,squisitamente umane,ed oggi più che mai,squisitamente sovversive,per il semplice fatto che esse affermano la vita.

"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Gianlvca
Inviato: 6/10/2005 22:36  Aggiornato: 6/10/2005 22:36
Mi sento vacillare
Iscritto: 28/9/2005
Da: ROMA
Inviati: 347
 Re: DIGITO, ERGO SUM
"Agonizzanti in un letto, tra molti anni da adesso, siete sicuri che non sognerete di barattare tutti i giorni che avrete vissuto a partire da oggi per avere l'occasione, solo un altra occasione, di tornare qui sul campo ad urlare ai nostri nemici che possono toglierci la vita ma non ci toglieranno mai la liberta'!".
Mel Gibson (William Wallace) in Braveheart

tocca a noi,dobbiamo fare qualcosa,fisicamente,la nostra voce su internet è fondamentale,continuiamo a scrivere,ma muoviamoci anche fuori,le cose possono ancora cambiare...e se non cambieranno,noi saremo con la coscenza apposto.

GIORNALISTA TERRORISTA
vincenzo
Inviato: 6/10/2005 22:41  Aggiornato: 6/10/2005 22:41
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 9/6/2004
Da: u-oy-topos middle Oceania
Inviati: 1304
 Re: DIGITO, ERGO SUM
credo che alcune cose vadano scisse....vediamo

Internet è un mezzo, non un fine, che ha permesso la possibilità di reperire informazioni in maniere esponenziale e, ciò prima non accadeva.

Altre esperienze prima dell'era di internet ci sono state ma non hanno avuto il riscontro che potrebbero avere oggi grazie ad internet.

Per capire che non eravamo in democrazia basta addirittura vedere cosa è successo ieri o l'altro ieri, non bisogna andare neppure tanto lontano, credo l'articolo si riferisse al fatto che un numero più alto di persone abbia raggiunto questa visione dei fatti.

Internet è ancora un mezzo diciamo d'elite, accessibile per pochi, se raffrontato ai 7 miliardi di popolazione mondiale siamo proprio in pochi e, se per i 5 miliardi di persone che vivono in povertà la situazione rimarrà tale e non c'è motivo di credere che succederà a breve il contrario, staremo qui ancora per molti anni a "menarcela" sul nostro essere dei bravi antagonisiti.

Internet, in virtù di quanto detto nel punto precedente, mi sembra che sia l'espressione di un capitalismo molto esigente e totalitario.

Dietro Internet potrebbe esserci un disegno, molto probabile, di mercato.

Internet potrebbe indurre dipendenza, portare ad un individualismo esasperato ben lungi da un individualismo sociale dell'idea di Godwin o Stirner. Terrore per alcuni che credono che internet possa questo.

Internet potrebbe indurre ad un vero e proprio distacco dalla società e, si sa, maggiore disgregazione fa molto piacere! Molto piacere a chi potrebbe aver visto in internet un buon specchietto per le allodole.

Scusate se mi ripeto ma vorrei ampliare un'idea che più volte ho espresso. Io internet l'ho definito un pò " i 5 minuti di odio orwelliano", ma potrebbe addirittura essere più verosimile a 1984 di Orwell. Seppur nel nostro monitor non appare nessun occhio, il controllo è nei software, explorer e netscape in primis...."denunce, sequestro di siti di informazione indipendente, intercettazione di migliaia di caselle di posta elettronica, processi per la musica piratata e, per finire, il recente decreto sul terrorismo" (un n.31). Non molta privacy si direbbe, controllo degli accessi ad internet gusti musicali, lettura, gusti sessuali, ciò che si compra ecc ecc. Secondo Herman, coautore della fabbrica del consenso assieme a Chomsky "Benché le nuove tecnologie contengono un grande potenziale di comunicazione democratica, è chiaro che nelle mani del mercato c'è poco da credere che internet possa servire per scopi di democrazia".

Non sono arrivato ancora a nessuna conclusione ma la mia sensazione è che Internet sia in mano a coloro che stampano i soldi, controllano le menti, si riuniscon per un aperitivo crodino 13, inventino le malattie e i relativi vaccini....e quindi usano internet per uno scopo ben preciso ma è ancora presto per affermarlo con certezza. Non sono più fiducioso in Internet come lo ero 2 anni fa, sarebbe comunque stupido negare che internet mi ha permesso di addentrarmi in tematiche che forse non avrei mai potuto. Ma la domanda che vado ponendomi da un pò di tempo è "perché ce lo permettono?", "è un semplice bug del sistema o qualcosa che io non ho ancora capito?"

Forse siamo uno di quei fiocchi di neve che ogni tanto d'inverno cadono a positano, senza però depositarsi sul suolo, si sciolgono all'istante, la temperature è sempre troppo alta.

1 - Non fanno caso, costoro, che quando in Internet compare qualcosa di veramente scottante, scompare nell’arco di pochi minuti? Se invece qualcosa ci rimane per sempre – e pure in bella vista - vuole dire che lì da nascondere c’è ben poco.
Redazione
Inviato: 6/10/2005 22:42  Aggiornato: 6/10/2005 22:49
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: DIGITO, ERGO SUM
FLORIZEL (e anche RASCAL, che ha fatto un'obiezione simile): io ho parlato di affermazione del pensiero di CIASCUN individuo, in quanto tale. Voi invece mi citate esempi, come la rivoluzione spagnola (che in realtà fu un colpo di stato tramite guerra civile, perchè in quel momento i democratici erano al governo), di pensiero collettivo, che si identifica in un movimento condiviso da tutti. Non mi sembra la stessa cosa.

Nella rivoluzione spagnola, ad esempio, io non so cosa pensasse Pepe rispetto a Josè, mentre oggi so cosa pensa Florizel rispetto a …..ehm…. facciamo Tommy, ad esempio?

A me questo tipo di affermazione del pensiero individuale, a livello pubblico, con esatta e completa parità di diritto e di valenza, nella storia non risulta.

Per quel che riguarda la seconda parte delle vostre obiezioni, sul fatto di "uscire" dalla rete a "fare qualcosa di concreto", ho già espresso la mia posizione troppe volte, e non vorrei diventare noioso. Ripeto solo che io e te, quando spegniamo il computer, dopo esserci scambiati delle idee in questo mondo "virtuale", usciamo in quello "vero" è lì le mettiamo in pratica. Almeno, io lo faccio, e non ho motivo di pensare che non lo facciate nemmeno voi. Quindi continuo a non capire il problema. L'internet è come il telefono, solo che si riesce a parlare in tanti tutti assieme, e quello che ciascuno dice può essere riascoltato all'infinito.

Ma la sua verà novità, nella storia della comunicazione, è che per la prima volta la destinazione del messaggio è anche la sorgente. Non voglio fare il professorino, ma se hai voglia di leggere la pagina che ho scritto sull'argomento ("Internet Terza Rivoluzione"), lì cerco di chiarire al meglio questo concetto.

Perchè non fanno nulla per chiuderlo? Le badilate di merda che gli zucconi di ogni razza e paese buttano quotidianamente sulla rete cosa sono, secondo te? E' che si sono legati mani e piedi col fatto che la rete regge ormai anche l'economia. Aveva ragione chi parlava di Palladium, quello è l'unico modo ormai per cercare di riprendere in mano le redini del gioco. Ma è tardi anche per quello, vedrai.

Massimo

vincenzo
Inviato: 6/10/2005 22:45  Aggiornato: 6/10/2005 23:06
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 9/6/2004
Da: u-oy-topos middle Oceania
Inviati: 1304
 Re: DIGITO, ERGO SUM
non vale...abbiamo postato contemporaneamente!

1/2 OT, quando capito un attimo su un giornale web tipo repubblica, è sull'homepage ti sbattono http://www.repubblica.it/2005/j/sezioni/esteri/iraq68/bushdisc/bushdisc.html poi ti viene da rimettere e l'unica cosa è collassare nel letto pensando che sia tutto un incubo.....poi capisci che è la realtà. Ora quanti utenti fa repubblica? Qual'è la categoria di persone che legge repubblica? Domani magari sbattono la notizia in prima pagina.

Pure i no global che partecipano alle primarie http://racconta.repubblica.it/sondaggio/primarie/scelta.php?regione=campania

Pure Veltroni alla messa dei 60 anni di sacerdozio dell'Opus Dei....

Suavemente, chiudo gli occhi, provo a non pensare, mi alcolizzo o mi drogo questa sera?

1 - Non fanno caso, costoro, che quando in Internet compare qualcosa di veramente scottante, scompare nell’arco di pochi minuti? Se invece qualcosa ci rimane per sempre – e pure in bella vista - vuole dire che lì da nascondere c’è ben poco.
florizel
Inviato: 6/10/2005 23:54  Aggiornato: 6/10/2005 23:59
Sono certo di non sapere
Iscritto: 7/7/2005
Da: dove potrei stare meglio.
Inviati: 8195
 Re: DIGITO, ERGO SUM
Redazzucco
ho parlato di affermazione del pensiero di CIASCUN individuo, in quanto tale.
Ti riferisci a questo?
Citazione:
si sente chiaramente come ciascuno, nel momento di esprimersi, abbia cacciato fuori i suoi umori più profondi

Redazzucco,se non leggiamo Repubblica e non lo compriamo è perchè usiamo internet,ma se lo compriamo e lo leggiamo,ti assicuro che una lettera di protesta gliela si manderebbe ugualmente,nessun problema.

E' indubbio,come tu affermi,che la rete offre la possibilità di far sentire "insieme" la propria voce,riconoscendosi, estemporaneamente o meno, in una collettività.
L'esempio della rivoluzione spagnola era per dire che in certi processi "sociali",l'idea comune di un progetto comune contiene i presupposti affinchè nelle persone si verifichi un'apertura che sicuramente non lascia spazio ai sottintesi,e questo tra gente unita dalla stessa idea,e verso gente che la pensa diversamente.

Nonostante Pepe non sapesse cosa pensava Josè(ed io sono certa che quel processo ha unito le persone più e meglio del web),questo non ha impedito che quell'interesse comune sfociasse in una presa di coscienza generale.
E' come se stessimo affermando che il riscatto è possibile SOLO se c'è internet.
Io credo invece che l'essere umano possa e debba imparare ad attingere a tutte le sue facoltà di "incontro" e di organizzazione,non sto demonizzando il mezzo,tutt'al più gli sto attribuendo il valore che merita,senza alcuna esaltazione.
(Sulla Riv.Spagnola ti suggerirei di aprire un paragrafo a parte).

Ma poi,anche se ognuno sa cosa posso pensare io del suddetto giovanotto,cosa cambia? Scusa. Anche per il giovanotto.
Anche se sapessimo cosa pensano tutti di tutti,e ammesso che non stessimo mistificando(NON parlo di luogocomune!ma dell'utenza in genere),mi spieghi COSA ci facciamo con tale conoscenza?
Ci cambia la vita? No,a quanto pare.
Ci cambia "dentro"?Si,forse,se riusciamo a lavorare dentro di noi.Ma tale cosa può verificarsi anche in seguito ad un incontro "reale",e in ogni caso dipenderà dalla predisposizione dell'individuo.(vedi il giovanotto)
Stesse dinamiche in internet.Non vedo grandi differenze.

Internet offre la possibilità di affermare il proprio pensiero individuale?
Dipende.Dagli stessi fattori del mondo reale.
Teoricamente,io scelgo dove far "sentire" la mia voce,digito ed invio.
Tutto bene.Ho affermato il mio pensiero individuale.
Nella migliore delle ipotesi,chi la pensa come me,o si avvicina,può sostenermi o,al contrario,demolirmi.E allora?
Questo accade (ancora,e sembra un miracolo) fuori dal web.
Ma COME cambia la mia vita?Come cambiano le condizioni di sofferenza,solitudine e gli aspetti pratici dell'esistenza?
A te non hanno rimosso dei post quando il tuo"pensiero individuale" non gli stava bene?

Citazione:
Quindi continuo a non capire il problema

Redazzucco,davvero,ma QUALE problema?
Ognuno di noi si impegna quotidianamente,lavora ogni giorno per risollevare le sorti dell'informazione,ma non si aspettava certo internet per farlo,almeno per quanto riguarda parecchi di noi.
Leggerò il tuo articolo,in ogni caso.

Le badilate di merda che gli zucconi di ogni razza e paese buttano quotidianamente sulla rete cosa sono, secondo te?
Ma è pur vero che è in base alla teoria che vuole "democratico" l'uso di internet (come per la vita fuori dal web)che arrivano badilate di merda ovunque.
Ed in base alla teoria secondo cui noi possiamo affermare il nostro pensiero individuale,reagire e mandarlo a cagare risolve la cosa?
O l'affermazione del nostro pensiero individuale potrebbe impedire l'eventuale disegno del sistema di tapparci la bocca anche su internet?

L'argomento è spinoso,e vasto.Fate Luce.

"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Sciamano77
Inviato: 7/10/2005 0:19  Aggiornato: 7/10/2005 0:19
Ho qualche dubbio
Iscritto: 30/9/2005
Da:
Inviati: 168
 Re: DIGITO, ERGO SUM
"La caduta contemporanea, inizialmente spaventosa, di tutto quel blocco di riferimenti che rappresentava le nostre sicurezze, viene ripagata nel tempo da una crescita personale che va a sostituirli, uno per uno, con certezze che non sono più basate sulle apparenze, ma su valori interiori.

E quelli, una volta consolidati, non ce li tocca più nessuno."



Quando i nostri valori interiori sono consolidati, potranno dirci e ridirci tutte le menzogne che vogliono... ma la nostra essenza sarà immune... credo che molte persone rimangano aggrappate ancora in quelle vecchie certezze per paura, anche se ormai intrise di palese menzogna... questo a sfavore di una possibile crescita interiore ed evolozione quindi...
mi trovo veramente i sintonia con le parole scritte...e in particolare nel virgolettato sopra..

Un nuovo mondo è già qui, non potranno più far finta di non vedere...
Paxtibi
Inviato: 7/10/2005 0:38  Aggiornato: 7/10/2005 0:38
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/4/2005
Da: Atene
Inviati: 8134
 Re: DIGITO, ERGO SUM
Citazione:
Nella migliore delle ipotesi,chi la pensa come me,o si avvicina,può sostenermi o,al contrario,demolirmi.E allora?
Questo accade (ancora,e sembra un miracolo) fuori dal web.


Florizel, riprendo da qui, dalla doppia - ma lo è davvero - dimensione rete/realtà.
Mi chiedo se lo è davvero, perché anch'io, come Massimo, non è che mi senta così virtuale quando scrivo qui su LC.
Voi non mi vedete, ma io ci sono, AhiA! Guarda mi sono appena dato un pizzicotto (troppo forte, maled...) e ci sono in carne ed ossa. Oggi discutevo con un tassista di signoraggio, ora scrivo qui e penso che qualcuno in più stia leggendo. Sono sempre io, non ho una dimensione virtuale.

Che non abbia aspettato internet, ma nemmeno l'11/9 se è per questo, per capire alcune cose, è un'altra storia, il "risveglio" di ciascuno è diverso, dipende dalle sue esperienze, che lo raggiunga per mezzo del web o l'abbia raggiunto all'epoca del Kosovo in piazza, non fa una gran differenza.

Semmai con internet hai delle possibilità in più, e in questo senso è una rivoluzione almeno quanto quella di Gutenberg.
Si dice che internet per ora è un fenomeno diffuso solo nelle nazioni avanzate, ma, hey, sono gli abitanti di queste nazioni che si devono svegliare, gli altri dalle bombe non dormono neanche più!
____________________________

Ma non preoccupatevi, non sono diventato ottimista, semplicemente penso che dal momento in cui una persona si attiva in qualche modo, quello che gli pare più giusto e congeniale, non c'è motivo di critica.
Perché è più che probabile che le nostre azioni siano previste e monitorate, e che rientrino nei piani dei grandi burattinai. E che quindi l'obiettivo che pensavamo di poter conquistare, nemmeno esisterebbe.
Ci potremmo ritrovare a preparare la grancassa propagandistica - che verrà resa pubblica al momento giusto - per la guerra contro Satana Bush, e chissà allora in quanti gioiranno e si uniranno al coro di "morte agli yankees".

Forse l'asticella sarebbe meglio provare a metterla più in alto.

rascalcitizen
Inviato: 7/10/2005 0:49  Aggiornato: 7/10/2005 0:49
Ho qualche dubbio
Iscritto: 8/7/2005
Da: napoli
Inviati: 249
 Re: DIGITO, ERGO SUM
Citazione:
io ho parlato di affermazione del pensiero di CIASCUN individuo, in quanto tale. Voi invece mi citate esempi, come la rivoluzione spagnola (che in realtà fu un colpo di stato tramite guerra civile, perchè in quel momento i democratici erano al governo), di pensiero collettivo, che si identifica in un movimento condiviso da tutti. Non mi sembra la stessa cosa.


Mazzucco, strana concezione della storia che hai. E' evidente che quando si parla di rivoluzione spagnola e non guerra civile come fa la storiografia ufficiale, si intende quel vasto processo sociale che scosse la Spagna in quegli anni e che purtroppo si concluse con l'ascesa di Franco al potere, sostenuto dai nazifascisti e dalle cosiddette democrazie europee.
Inoltre ti ricordo che nei "democratici" al governo erano compresi gli stalinisti che fecero fuori un bel pò di anarchici e trotskisti...

Ma, a parte questo, secondo te il pensiero collettivo come lo chiami tu, non è fondato sull'affermazione del pensiero di ciascuno? A meno che non ci rifacciamo alle solite teorie sulla massa amorfa e facilmente strumentalizzabile...Io non credo che una cosa possa escludere l'altra.

Citazione:
Nella rivoluzione spagnola, ad esempio, io non so cosa pensasse Pepe rispetto a Josè,

Non darei per scontato neanche questo. Forse a qualche utente di questo sito sarà capitato una volta nella vita di partecipare ad una lotta organizzata dal basso in una scuola, università, azienda od altro. Bene, se la lotta è davvero sentita, autentica, senza deleghe a politici o burocrati sindacali, si crea fra i protagonisti di questa esperienza una speciale comunanza, una solidarietà particolare, una sintonia mai provata prima, che porta le persone a conoscersi meglio, ad approfondire le rispettive idee, le conduce verso una sorta di sentire comune.... E' quella che io chiamo attività sociale oppure autorganizzazione. Nella rivoluzione spagnola c'è stato qualcosa del genere moltiplicato all'ennesima potenza.

Spegnere il computer e mettere in pratica le idee può significare tutto e niente, se non esiste un azione sociale ed una chiarezza sul "come" mettere in pratica per esempio le informazioni sul 9/11.
Il rischio è quello di ridurre tutto ad un mero esercizio di sfogo individualistico....

florizel
Inviato: 7/10/2005 3:07  Aggiornato: 7/10/2005 3:07
Sono certo di non sapere
Iscritto: 7/7/2005
Da: dove potrei stare meglio.
Inviati: 8195
 Re: DIGITO, ERGO SUM
Paxtibi
non è che mi senta così virtuale quando scrivo qui su LC.

Ah,bhè,per quello nemmeno io.Ti assicuro che i sentimenti che provo,li sento dentro,prima di inviarli in un post.
Quello che non condivido dell'articolo,è il fatto che Redazzucco (ti dà fastidio se ti chiamo così? Lo farei anche vis-àvis...) attribuisca ad internet,e solo ad esso,volendo stare alla grammatica,il merito di aver fatto scoprire l'enorme menzogna che ci circonda.
Questo è vero per quanto riguarda la "quantità" delle informazioni,ma sulla "qualità" non si deve omettere di dire che anche in rete viene riprodotta la logica mistificatoria del potere.
Quindi,è una possibilità di informazione,ma continua ad essere anche il suo contrario.

"Esistiamo" perchè digitiamo.Cioè,se non digito,sono destinata a scomparire nel nulla.Per la ragione che solo in internet posso esprimere il diritto ad esistere tra persone che la pensano diversamente.
Io ci leggo un'esaltazione del mezzo pericolosa,qunto l'attribuire al web il merito di essere stato la causa del crollo dei punti di riferimento (nelle relazioni umane?O le sicurezze dell'àmbito sociale?),e non,semmai,il luogo di "conferma" di tale crollo.

Ho letto il tuo articolo,Redazzucco.Pensiamola in grandi cifre.
Anche se lo condivido nell'analisi del rapporto tra mezzo informativo e destinatari,ulteriori riflessioni sono sopraggiunte.
Se il dominio spazia,se il suo raggio d'azione si estende fino a contenere l'umanità tutta,è possibile che spazi anche il controllo attraverso un mezzo che ingannevolmente ci dia anche l'opportunità del possibile "dissenso"?
Ed è possibile che tale dissenso non corra il rischio della "frammentazione",proprio ed anche in virtù della facile "sostituibilità" dell'informazione e delle sue fonti?

E se è vero che l'allargamento della base informata riduce l'abuso,
tali abusi sembrano uscirne illesi dalle denunce nel web.

In quanto alla "fisicità",mi chiedo inoltre se è possibile ripristinare "fisicamente" una "pedagogia del rispetto",che si afferma solo nella visibilità,non certo davanti ad uno schermo,dove l'immagine dell'altro è inesistente.
Ed inesistente,di conseguenza,è la discriminazione,perchè finchè non ti vedo,non discrimino.E fuori dalla rete?

Sono interrogativi che mi pongo,semplicemente.Pensiamola sempre in grandi cifre,quelle che fanno del web il mezzo che è.
E se nostalgia dovremmo provare,non è per il "club delle bocce",come dici nell'articolo.
Ma è per l'attitudine umana al parlarsi,all'ascoltarsi,al toccarsi,al sostenersi,
ad "incontrarsi" e sperimentare una comunione di idee che passa per occhi,bocche,mani e cuori.E costruisce spazi tangibili per la propria esistenza.
Attitudine che oggi è ancora possibile,ma che domani potrebbe diventare il punto elementare da cui ricominciare,e che avremmo smarrito come si smarrisce qualcosa che eravamo "abituati" a portare con noi.

"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Dusty
Inviato: 7/10/2005 10:01  Aggiornato: 7/10/2005 10:01
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 3/10/2005
Da: Mondo
Inviati: 2248
 Re: DIGITO, ERGO SUM
Citazione:
Non sono arrivato ancora a nessuna conclusione ma la mia sensazione è che Internet sia in mano a coloro che stampano i soldi, controllano le menti, si riuniscon per un aperitivo crodino 13, inventino le malattie e i relativi vaccini....e quindi usano internet per uno scopo ben preciso ma è ancora presto per affermarlo con certezza. Non sono più fiducioso in Internet come lo ero 2 anni fa, sarebbe comunque stupido negare che internet mi ha permesso di addentrarmi in tematiche che forse non avrei mai potuto. Ma la domanda che vado ponendomi da un pò di tempo è "perché ce lo permettono?", "è un semplice bug del sistema o qualcosa che io non ho ancora capito?"


Io sono dell'idea che internet gli sia un po' scappata di mano e non la possono togliere dall'oggi al domani perchè legata a doppio filo con l'economia, come giustamente dice Massimo.
Ma se condivido questa sua opinione non condivido invece il suo ottimismo quando dice "ormai è troppo tardi".
Potrebbe essere troppo tardi, ma nel verso opposto. Provate a dare una letta a questo articolo che spiega semplicemente la realtà come è adesso o nel prossimissimo futuro:
http://complessita.it/tcpa/
e questo articolo che invece prova a fare delle previsioni probabilmente un po' azzardate, ma sicuramente non assurde:
http://www.fourmilab.ch/documents/digital-imprimatur/

Se poi condividete l'ottimismo di Massimo provate a fare questo piccolo censimento: quanti di voi usano linux sul desktop e quanti windows?
Per quelli che usano windows: sapete che tra poco dovrete installare un nuovo service pack che vi porterà, volenti o nolenti, nell'era TCPA?
E' solo l'inizio, ma la morsa si sta chiudendo.
Chi non vede il pericolo è folle, e dire, come sento sempre, "è assurdo che tutto quello che sto facendo ora non possa farlo anche domani", semplicemente non sa di cosa sta parlando e non ha letto a fondo l'articolo di cui sopra.

Vi passo anche questo grande intervento di Calamari:
http://punto-informatico.it/p.asp?i=54706

Non è stupido allarmismo, basta raccogliere le varie informazioni dalla rete e metterle insieme, e come lo stesso Massimo dice, per poter arrivare alle conclusioni bisogna prima togliere il blocco psicologico per poter essere disposti mentalmente ad arrivarci (vedi 9/11).

Detto questo, io non ho la certezza che arriveremo al controllo globale totale, ma sono tutt'altro che ottimista, e vedere l'ottimismo altrui amplifica questo mio dubbio.
Bisogna agire e per fare in modo che ciò non accada bisogna essere noi in prima persona a cambiare le nostre abitudini consolidate.
Tutto si basa su questo: l'umana reticenza al cambiamento ed al dolore che lo accompagna. La gente non cambia modo di lavorare, e loro vi cambiano il mondo che vi sta attorno.
Ed il problema è che una volta che questo è successo, non è più possibile tornare indietro, è una strada a senso unico.

P.

"Tu non ruberai, se non avendo la maggioranza dei voti"
-- Dal Vangelo Secondo Keynes, Capitolo 1, verso 1.
Il portico dipinto
Linucs
Inviato: 7/10/2005 10:55  Aggiornato: 7/10/2005 10:55
Sono certo di non sapere
Iscritto: 25/6/2004
Da:
Inviati: 3996
 Re: DIGITO, ERGO SUM
libertà è partecipazione.

Badombe> Buggabonga Wambarabuntu...

shevek
Inviato: 7/10/2005 11:17  Aggiornato: 7/10/2005 11:21
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 27/4/2005
Da: Napoli
Inviati: 1249
 Re: DIGITO, ERGO SUM
Salut y Libertad a todos...

Ecco come vedo io le cose discusse in questo thread, ed in particolare la dinamica del rapporto mezzo di comunicazione/relazione sociale. Le società umane si reggono, a differenza di quelle animali, sul linguaggio digitale: i cani, ma persino scimmie e delfini, non possono neanche darsi un semplice appuntamento. Io, invece, stamattina mi sono visto alle 07.15 con mia madre per accompagnarla all'ospedale (niente di preoccupante, deve semplicemente togliersi un gesso al braccio), alle 08.00 ero al lavoro, ecc. - tutte cose che sarebbero state impossibili senza il linguaggio digitale, orale, scritto, segnico che sia. Non solo non avrei saputo che ore erano, ma nemmeno che un certo edificio era il mio posto di lavoro, che quei giovanotti erano i miei studenti, quegli altri un po' meno giovani i miei colleghi d'insegnamento, quegli altri i bidelli, che ciascuno aveva quel determinato ruolo da svolgere, ecc.
Perché tutta questa manfrina sul linguaggio? Perché il linguaggio è una TECNICA - in natura non esiste nulla di simile (al massimo quello analogico - imitare qualcos'altro), non nasce con l'uomo e questo non lo trova sugli alberi. Internet è semplicemente un'altra tecnica con cui gli esseri umani comunicano tra loro e creano quell'infinità rete di relazioni che chiamiamo "società".
Detto questo, insomma, la questione è che è impossibile scindere il mezzo di comunicazione dalle relazioni sociali che si innescano con esso. I protagonisti della rivoluzione spagnola del 1936 che per alcuni brevi anni hanno mostrato che si può vivere senza essere né servi né padroni, parlavano, scrivevano un'infinità di giornali, opuscoli, facevano un'infinità di comizi, persino film (Bunuel ha esordito come regista di un film di propaganda della CNT/FAI - è quello che si vede in "Tyerra y Libertad" di Ken Loach). La loro rete di relazioni sociali si innestava in questo circuito comunicativo, le loro stesse emozioni non erano "pure", "dirette", ma mediate dalla TECNICA che noi chiamiamo "linguaggio".
Internet è una tecnica, che ci permette di scambiarci tutte le forme di comunicazione che l'uomo conosce. Al momento, personalmente, propendo fortemente per l'ipotesi del "bug" del sistema - come a suo tempo è stata la stampa. Chi crede DAVVERO il contrario, per essere coerente, dovrebbe immediatamente smettere di usarlo e non, invece, comunicarci la cosa attraverso la rete (c'è, invece, persino chi fa siti dedicati alla faccenda!). Ma. d'altronde, già Platone (come sapete, personaggio che non amo affatto) scriveva per dire che TUTTE le cose dette tramite la scritture erano fesserie - in tempi più recenti, cavolate simili sulla razionalità in generale le hanno scritte quei simpaticoni di Horkheimer e Adorno (personaggi molto fortunati: in pieno maccartismo, quando chiunque avesse indossato una volta nella vita qualcosa di rosso veniva ostracizzato ferocemente, fecero una bella carriera accademica... scusate la malignità, deformazione di complottista...)
Insomma, non ha senso sottovalutare le potenzialità orizzontali di Internet perché lo usa ANCHE il Potere. D'altronde il potere usa anche la parola, e non per questo smettiamo di parlare, ma cerchiamo, invece, di parlare al meglio.
Ci sono, però, cose, che comunicazione NON SONO. La fame, per esempio. Le armi delle forze del (dis)ordine che sparano in pressoché tutte le parti del mondo addosso a chi non la vorrebbe. E non vorrebbe le normative ingiuste ed immorali. E le umiliazioni di vario genere che nelle attuali società gerarchiche i dominanti impongono ai sottoposti. E la menzogna plateale spacciata per verità assoluta ed indiscutibile.
Le tecniche della comunicazione possono servire a tentare di uscire da questo stato di cose, a scambiarci informazioni, ad organizzarci. Di per sé, però, poiché comunicazione non sono, queste cose le dobbiamo cambiare nella materialità del mondo reale. Internet ci servirà a parlare di tutto ciò, ad organizzarci per il gran rifiuto - ma questo, alla fine, non sarà un atto (puramente) linguistico.

Shevek

"Il potere è l'immondizia nella storia degli umani" - F. Guccini
www.portadimassa.net - WEB-TV e non solo di Filosofia
kex
Inviato: 7/10/2005 11:42  Aggiornato: 7/10/2005 11:45
Ho qualche dubbio
Iscritto: 19/7/2005
Da: calabria
Inviati: 180
 Re: DIGITO, ERGO SUM
Caro Pinxo
mi sono letto tutto il papello che hai linkato.
Sono abbastanza terrorizzato
Grazie !!!

Comunque rimangono le pergamene ed i piccioni viaggiatori, sempre che per la troppa fame non si incomincino ad abbattere pure quelli...

una goccia fara' traboccare il vaso

vorrei regalare ai miei figli un po' di consapevolezza in piu'
Gargoyle
Inviato: 7/10/2005 12:10  Aggiornato: 7/10/2005 12:10
Mi sento vacillare
Iscritto: 15/4/2005
Da: Roma
Inviati: 421
 Re: DIGITO, ERGO SUM
Buongiorno a tutti...

Se il "DIGITO,ERGO SUM" è il lasciare il segno del proprio IO nello smisurato cyber spazio di Internet, il nostro caro Guido Olimpio
(Massimo sta volta mi limito solo a mostrare senza commentare ...)

ha lasciato sicuramente svariati segni della sua esistenza....

è il mio mito...ma chi è? chi è?

Buona giornata a tutti

Gargoyle

L'illusione è la gramigna più tenace della coscienza collettiva: la storia insegna, ma non ha scolari. A. GRAMSCI
Paxtibi
Inviato: 7/10/2005 13:52  Aggiornato: 7/10/2005 13:52
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/4/2005
Da: Atene
Inviati: 8134
 Re: DIGITO, ERGO SUM
Shevek, molto bello il tuo intervento, credo che serva a chiarire meglio il problema.
È bene sfruttare internet, come qualsiasi altro mezzo a nostra disposizione, ma è vero che della nostra vita, che vorremmo cambiare, internet è solo una parte. È comunque una parte importante, almeno per chi vi può accedere, perché un pomeriggio in internet è come un mese in biblioteca, e ancor di più. Se lo scopo è allargare la propria consapevolezza e conoscenza - cose diverse ma interdipendenti - internet è il mezzo migliore. Il passo successivo, ovviamente, è nella vita reale; ma è bene essere certi di dove si vuole posare il piede, prima di portarlo in avanti.
__________________________

Comunque, grazie ad internet ( ), ho potuto controllare i tuoi sospetti su Adorno e Horkheimer (ammetto di averli avuti anch'io, ultimamente poi c'è anche chi scrive che la scuola di Francoforte sia stata l'origine del deleterio "politically correct", ma questa mi sembra un po' tirata per i capelli...): entrambi tornarono in Europa intorno al 1950, giusto in concomitanza con l'ascesa di Mc Carthy. È vero che la "paura rossa" era già cominciata, ma la caccia vera e propria fu quella scatenata dal senatore dal '50 al '56.

Non dimentichiamo poi che per tutta la durata della guerra e per gli anni immediatamente successivi Unione Sovietica e comunismo erano molto ben visti negli USA. Il cambiamento di atteggiamento fu altrettanto repentino di quello già avvenuto nei confronti del nazismo, quasi da un giorno all'altro.

hi-speed
Inviato: 7/10/2005 14:05  Aggiornato: 7/10/2005 14:05
Sono certo di non sapere
Iscritto: 28/12/2004
Da: preda lunga
Inviati: 3211
 Re: DIGITO, ERGO SUM
Mazzucco è Kaminski?
ciberspazio
hi-speed

Cosa Sta Succedendo? Madre, madre Ci sono troppi di voi che piangono Fratello, fratello, fratello Ci sono troppi di voi che stanno morendo Sai che dobbiamo trovare una maniera Per portare un pò di amore qui oggi
hi-speed
Inviato: 7/10/2005 14:07  Aggiornato: 7/10/2005 14:07
Sono certo di non sapere
Iscritto: 28/12/2004
Da: preda lunga
Inviati: 3211
 Re: DIGITO, ERGO SUM
Visto che il mio PC di casa è allergico a LC e non riesco a postare (meno male!!) ci risentiamo lunedì
hi-speed

Cosa Sta Succedendo? Madre, madre Ci sono troppi di voi che piangono Fratello, fratello, fratello Ci sono troppi di voi che stanno morendo Sai che dobbiamo trovare una maniera Per portare un pò di amore qui oggi
melkart
Inviato: 7/10/2005 14:58  Aggiornato: 7/10/2005 14:58
So tutto
Iscritto: 1/8/2005
Da:
Inviati: 12
 Re: DIGITO, ERGO SUM
Ciao Florizel,

credo che hai pienamente ragione a rivendicare la pienezza e l'irrinunciabile importanza di una esperienza sociale reale, concreta, che ci nutra non solo di conoscenze ma anche di vive sensazioni. Tuttavia credo che nessuno di noi rinunci a soddisfare il proprio anelito sociale solo perché c'è un mondo virtuale in cui può rifugiarsi o peggio sfogarsi. Inoltre anche una presa di coscienza generale, non è che non lasci adito a dei sottintesi che vengono poi regolarmente sfruttati da chi vuole e può gestire le rivoluzioni: in spagna il sogno di una società migliore è stato soffocato ancor prima che si tentasse di realizzarlo; altrove, come in russia o in cina, la rivoluzione ha seguito strade che hanno portato l'uomo ben lontano dalla libertà o dalla giustizia; il fatto è che il potere è sempre uguale a se stesso ed in assenza di contrappesi tende sempre verso una forma assoluta, avida e spietata.
Ancora, è vero che è limitante la comunicazione su internet, manca il confronto diretto, la possibilità, il piacere o il fastidio di guardare negli ochhi il proprio interlocutore, è pesante la scrittura, l'impossibilità di comunicare in maniera fluida e senza attese, è frustrante la sensazione, o la certezza se preferisci, di non incidere sulla realtà che ci circonda; e pure nonostante tutto sono certo che questa comunicazione rappresenta una vera rivoluzione, concreta e non solo virtuale.
Non solo per i numeri, che sono comunque ragguardevoli, ma soprattutto per la natura del mezzo: il web è infatti uno strumento sociale per definizione, necessariamente collaborativo, che nasce dalla volontà di creare conoscenza condivisa, senza gerarchie precostituite, senza filtri definiti da altri, che deve il suo successo proprio alla semplicità di utilizzo, alla possibiltà offerta a chiunque di esprimersi liberamente, alla possibilità di creare dal basso la cultura, la ns. cultura e non solo di fruirla liberamente ( che sarebbe già un bel traguardo ). Forse non ci rendiamo conto di quale novità rappresenti il web se non riflettiamo sul fatto che esso mette sulla stessa identica linea tutti i soggetti esistenti: pensa, ad esempio, al sito di forza italia; nonostante tutte le risorse che gli stanno dietro occupa invero lo stesso spazio di L.C. o di un qualsiasi altro sito ! Pensa adesso cosa accade nel mondo reale, se L.C. avesse dovuto avere un luogo di rappresentanza concreto credi forse che questo sarebbe stato uguale a quello di foza italia o che sarebbe stato altrettanto facilmente raggiungibile o che avrebbe avuto la stessa capillarità ? Sarebbe mai stato possibile un L.C. in forma di quotidiano ? Pensa ora a te, a noi e alla possibiltà che ti e ci ha offerto il web di incontrare persone distanti chissà quanto; per dirla con le parole del suo maggiore artefice, Tim Berners-Lee, il web deve la sua fortuna alla tendenza ricercata di puntare verso il decentramento più assoluto ed è proprio per questa sua caratteristica che il web non è sotto padrone perchè nessuno è ancora riuscito a metterci le mani: è troppo grande per essere governato. Certo essere nel web non significa automaticamente cambiare la realtà, ma si può essere ugualmente assenti anche nel mondo reale; è invece sicuramente vero che il web offre molte più opportunità di informarsi sull'attualità di qualsiasi altro strumento: a ciascuno poi la scelta di discernere e di servirsi di questa conoscenza nel modo e nei tempi che ritiene migliori.
Dici cosa cambia ad avere la possibilità di conoscere il pensiero l'uno dell'altro ? secondo me cambia tutto, perchè è essenziale che io possa comunicare con te senza intermediazioni ed è proprio questo che manda in bestia chi gestisce la comunicazione con i canali tradizionali: certo posso comunicare anche con una persona che conosco, che mi è accanto e sarà sicuramente una esperienza più gratificante, ma comunicare nel web non è che mi impedisca di avere dei rapporti sociali semmai mi dà qualche opportunità in più superando limiti geografici e temporali. E poi per concludere il web è uno spazio permanente, esempio vivente di una memoria collettiva condivisa.
E riguardo a quanti sono scettici o preoccupati per le minacce rivolte al web io penso che esse se pur gravi contrastano la natura del mezzo perchè se un domani ci sarà qualcuno che riuscirà a mettere le mani sul web automaticamente il giocattolo gli si romperà tra le mani perchè finirebbero immediatamente i presupposti e le caratteristiche che rendono peculiare e rivoluzionario questo strumento.

shevek
Inviato: 7/10/2005 15:17  Aggiornato: 7/10/2005 15:17
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 27/4/2005
Da: Napoli
Inviati: 1249
 Re: DIGITO, ERGO SUM
Ola Paxtibi!

Dici: "Non dimentichiamo poi che per tutta la durata della guerra e per gli anni immediatamente successivi Unione Sovietica e comunismo erano molto ben visti negli USA. Il cambiamento di atteggiamento fu altrettanto repentino di quello già avvenuto nei confronti del nazismo, quasi da un giorno all'altro."
Il maccartismo strictu sensu forse sì, ma non confondere la repressione contro lo stalinismo contro la sinistra vera: questa cominciò molto prima, anzi non s'era mai fermata (prova un po' a cercare in rete cosa accadde ai volontari statunitensi reduci della rivoluzione spagnola)... e in teoria i due simpatici signori appartenevano a questa... ma forse stiamo andando off topic.

Shevek

"Il potere è l'immondizia nella storia degli umani" - F. Guccini
www.portadimassa.net - WEB-TV e non solo di Filosofia
elpueblo
Inviato: 7/10/2005 15:28  Aggiornato: 7/10/2005 15:28
Mi sento vacillare
Iscritto: 9/11/2004
Da: Abruzzo meridionale
Inviati: 349
 Re: DIGITO, ERGO SUM
Sicuramente internet è un qualcosa che offre molte nouve opportunità, però teniamo sempre presente che molta gente vuole metterci su le mani e anzi lo sta gia facendo come dimostra la deriva cinese.
Occhio che le forze contro-rivoluzionarie sono già all'opera...!!!

Lestaat
Inviato: 7/10/2005 15:30  Aggiornato: 7/10/2005 15:30
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 27/7/2005
Da: Perugia
Inviati: 1774
 Re: DIGITO, ERGO SUM
Ehm....
Non state dimenticando che Adorno e compagnia erano solo sociologi?
Erano la prima metà del secolo dove gli eruditi facevano gli eruditi, i politici i politici e gli industriali gli industriali.
Quello che deve interessare della scuola di francoforte è esclusivamente l'aspetto sociologico-filosofico-politico e non della caratura delle persone.
"Se non la smette di usare quel tono saccente dovrò rimpiangere di essere così giovane, perchè mi sono ripromesso di non mettere mai le mani addosso ad un vecchio"
Frase detta de Habermas ad Adorno quando era suo assistente. Erano semplici persone anche loro.
Anche Chomsky è uno spèocchioso borghesuccio niuiorkese, resta sempre interessante quello che dice no?
:)

In nomine libertatis vincula edificamus.
In nomine veritatis mendacia efferimus.
Annuit_Coeptis
Inviato: 7/10/2005 16:56  Aggiornato: 7/10/2005 16:56
So tutto
Iscritto: 26/7/2005
Da: Lamuria
Inviati: 30
 Re: DIGITO, ERGO SUM
Belle Parole, Ottimoo il sito. Spero che un giorno anche tutte le altre persone abbiano la possibilita' di cercarsi le notizie come noi e non di subirle e basta.

Prima o poi le verita' vengono sempre a galla!
florizel
Inviato: 7/10/2005 19:23  Aggiornato: 7/10/2005 19:32
Sono certo di non sapere
Iscritto: 7/7/2005
Da: dove potrei stare meglio.
Inviati: 8195
 Re: DIGITO, ERGO SUM
Forse non mi sono espressa bene.
Ripeto:non tolgo ad internet il pregio di essere IL mezzo di comunicazione per eccellenza.
Non tolgo che possa essere strumento di socializzazione e crescita individuale e collettiva.
Non gli levo che sia un circuito di ricerca e strumento di conoscenza eccezionale.
Quello che non condivido,è l'esaltazione di esso,ed il modo in cui è descritto il suo utilizzo nell'articolo,lo erge ad unico e peculiare veicolo di quei valori.
E secondo me,non è vero..

Shevek,tu dici:
"...propendo fortemente per l'ipotesi del "bug" del sistema - come a suo tempo è stata la stampa. Chi crede DAVVERO il contrario, per essere coerente, dovrebbe immediatamente smettere di usarlo"

Ma,Shevek,ci controllano anche in strada,alle manifestazioni,fin dalla nascita,quando si registrano le nascite all'anagrafe.
Oltre a non usare internet,allora non dovremmo più nemmeno uscire o sfilare ai cortei,o prenderci la responsabilità,ad esempio,di diffondere materiale di libera informazione o non "ufficiale".
In quei casi,si sa bene di essere controllati.Eppure si manifesta ugualmente.
Si va ad "attacchinare". Credo che qualche nostra foto-ricordo da qualche parte dell'infinito spazio virtuale ,reperibile SOLO da qualche impolverato ufficio,ci sia.
E perchè NON si dovrebbe usare internet,anche sapendo tutto questo?

"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Ivy
Inviato: 7/10/2005 20:23  Aggiornato: 7/10/2005 20:23
Mi sento vacillare
Iscritto: 25/7/2005
Da: Cantù [VAAAAAAAAAAAAAAA BENE!]
Inviati: 335
 Re: DIGITO, ERGO SUM
E' vero, Internet ha davvero "liberato il pensiero"...
Intendiamoci, non che questo sia sempre un bene però concordo con lo spirito del post. Scrivere le proprie idee, già senza diffonderle, è già un comportamento che stimola la mente. Scrivere quello che si pensa è un modo per analizzarlo, come se ci si guardasse da fuori; si analizzano le parole e molte volte si trova anche la soluzione che si cercava (penso ad esempio alla mia abitudine di "verbalizzare" il problema pratico che ho da risolvere, o al mio lavoro, dove mi capita di dover scrivere mail dove spiego difficoltà che incontro, e invece le risolvo proprio grazie alla riflessione dello scrivere...).
Digito, ergo sum.
Si, se applico ciò che ho scritto, e cioè scrivere = riflessione, e lo aggiungo alla "eternità" di ciò che scrivo e alla possibilità che ho di diffonderlo, posso dirlo: digito, ergo sum.
Al contrario di quanto ho letto in alcuni post io credo che internet possa benissimo essere definito veicolo di valori, cosi come inteso nell'articolo.

We live in the age of the overworked, and the under-educated; the age in which people are so industrious that they become absolutely stupid. Oscar Wilde
florizel
Inviato: 8/10/2005 1:50  Aggiornato: 8/10/2005 1:50
Sono certo di non sapere
Iscritto: 7/7/2005
Da: dove potrei stare meglio.
Inviati: 8195
 Re: DIGITO, ERGO SUM
Ivy
E' vero, Internet ha davvero "liberato il pensiero"...

Credo che dobbiamo percepire il fenomeno "internet" nella sua totalità,ed applicato ai milioni di utenti che ci navigano.E considerando l'uso che se ne fa NEL tempo.
Questo contesto,e le sue potenzialità positive e/o negative, va ben oltre lo spirito dell'articolo,e si nasconde dietro il rassicurante uso che individualmente possiamo farne.Qui,nelle nostre comode case,ed ora.

Inizialmente,il web è servito come straordinario mezzo di supporto alla conoscenza ed alla diffusione delle informazioni.
Negli anni,si è affermato sempre più come IL mezzo di riferimento.
Oggi,davvero non se ne può più fare a meno.
Queste sono opinioni ormai generali.
Ostinatamente,mi pongo una domanda:tutte le potenzialità di comunicazione,il rapporto parola-gesto,la semplice voglia di conoscere gente,la necessità di "materializzare" i propri progetti,individuali e comuni,
dico,tutto questo,potrebbe essere fagocitato dalla rete ,in un futuro,a tal punto da aver "impoverito" le nostre facoltà e la nostra capacità organizzativa?
Sto facendo un discorso in prospettiva,e credo che il rischio esista.

lo aggiungo alla "eternità" di ciò che scrivo e alla possibilità che ho di diffonderlo
E' molto bello quello che dici. Ed anche molto poetico.
Ma la realtà cambia velocemente,"quella" parte di vita che ci viene imposta e alla quale siamo costretti ad adegurci cambia i suoi moduli di espressione,rapidamente;
velocizza i suoi tempi in fatto di contromisure,argini,strategie di oppressione.
E se da un lato internet ci fornisce l'opportunità di starle dietro,dall'altra ci impone tempi che sfiancano anche la riflessione e la "maturazione" del pensiero stesso.
Mi unisco senz'altro alla visione ottimistica di internet,perderei la mia fiducia nell'essere umano,se non lo facessi.
Ma la perderei anche se non ritenessi capaci i milioni di donne ed uomini
di salvaguardare e difendere i loro spazi,in tutti gli ambiti della nostra vita.
Qualche link(grazie ad internet):

http://www.megachip.info/modules.php?name=News&file=article&sid=1615
http://www.megachip.info/modules.php?name=News&file=article&sid=1566
http://www.megachip.info/modules.php?name=News&file=article&sid=1523

"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
shevek
Inviato: 9/10/2005 12:20  Aggiornato: 9/10/2005 12:21
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 27/4/2005
Da: Napoli
Inviati: 1249
 Re: DIGITO, ERGO SUM
Ola, gente...

Lestaat dice: "Quello che deve interessare della scuola di francoforte è esclusivamente l'aspetto sociologico-filosofico-politico e non della caratura delle persone. "
Vedi, Lestaat, sono d'accordo con te: il fatto è che i due pensatori in questione, a mio avviso, scrivono - a differenza di Chomsky - solo un cumulo di idee false e contraddittorie (volte a demotivare/depotenziare politicamente i potenziali oppositori politici del sistema), di cui le posizioni su Internet come "meccanismo di controllo dl sistema" sono gli epigoni. Al che mi è spesso venuto il dbbio se sia in ciò il motivo della compiacenza delle autorità USA nei loro confronti...

Scrive Florizel: "Ma,Shevek,ci controllano anche in strada,alle manifestazioni,fin dalla nascita,quando si registrano le nascite all'anagrafe.
Oltre a non usare internet,allora non dovremmo più nemmeno uscire o sfilare ai cortei,o prenderci la responsabilità,ad esempio,di diffondere materiale di libera informazione o non "ufficiale".
In quei casi,si sa bene di essere controllati.Eppure si manifesta ugualmente.
Si va ad "attacchinare". Credo che qualche nostra foto-ricordo da qualche parte dell'infinito spazio virtuale ,reperibile SOLO da qualche impolverato ufficio,ci sia.
E perchè NON si dovrebbe usare internet,anche sapendo tutto questo?"
Ti rspondo con degli esempi. Perchè non vai alle manifestazioni di Forza Italia? Perchè non fai strillonaggio di Libero? Ecc.? Perchè le ritieni azioni controproducenti, ma non metti in discussione i cortei, la stampa, ecc. IN QUANTO TALI. Questo, invece, spesso accade nelle discussioni su Internet... e giù a darci martellate sui coglioni, in pieno stile "Premiata Ditta Horkheimer & Adorno"!

Shevek

"Il potere è l'immondizia nella storia degli umani" - F. Guccini
www.portadimassa.net - WEB-TV e non solo di Filosofia
Paxtibi
Inviato: 9/10/2005 12:59  Aggiornato: 9/10/2005 12:59
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/4/2005
Da: Atene
Inviati: 8134
 Re: DIGITO, ERGO SUM
Shevek, le tue affermazioni su Adorno e Horkheimer meriterebbero un minimo di trattazione, non ti pare?
È un po' sbrigativo liquidarli in quel modo. Non intendo affatto ora prenderne le difese, non mi interessa, dico solo che le perle di saggezza sono sparse ovunque, di solito affondate in un mare di letame: ci vuole un po' di pazienza ma non si può rinunciare a cercarle e ripulirle. Per dire, la critica di Adorno alla società americana era molto più dura di quella di Chomsky, e già nel '50, quando l'american dream nasceva. Adorno vi scorgeva tutti i segni di un nuovo nazismo, e lo stesso destino di distruzione toccato alla sua patria. Con una certa preveggenza, mi concederai.

Del resto anche su Chomsky ci sarebbero da dire molte cosette, intanto si potrebbe andare a vedere la sua posizione sull'11/9 e in generale sulle teorie cospirazioniste: non è molto distante da quella del nostro amico Zucconi...
Non per questo brucerei i suoi libri, credo possa bastare la mia capacità di discernere per conservare ciò che di buono c'è scritto, considerato anche che lo sforzo intellettuale per capire dove questi grandi cervelli mi stanno raccontando delle fesserie è sempre un esercizio utile e dilettevole.

Su una cosa penso che dovremmo essere d'accordo: bisogna smetterla di mitizzare gli uomini per le loro opere e farne delle guide spirituali.
Ognuno ragioni con il proprio cervello e non si aspetti la pappa pronta, questo più o meno diceva anche il Budda.

vincenzo
Inviato: 9/10/2005 22:56  Aggiornato: 9/10/2005 22:56
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 9/6/2004
Da: u-oy-topos middle Oceania
Inviati: 1304
 Re: DIGITO, ERGO SUM
scusate il ritardo.....posto solo il link dal blog di chomsky che, è risaputo, non crede alla teoria del complotto interno. Piuttosto reputa la disputa sull 911 secondaria...."is very far from high priority for me".....

se ne potrebbe discutere.....

http://blog.zmag.org/index.php/weblog/entry/the_official_911_story/

1 - Non fanno caso, costoro, che quando in Internet compare qualcosa di veramente scottante, scompare nell’arco di pochi minuti? Se invece qualcosa ci rimane per sempre – e pure in bella vista - vuole dire che lì da nascondere c’è ben poco.

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