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palestina : Al banchetto dei festeggiamenti
Inviato da Mnz86 il 8/1/2006 2:06:26 (3012 letture)

di Andrea Franzoni

Si celebra l'ipotetica morte di Ariel Sharon, e al tavolo dei festeggiamenti si incontrano personaggi diversi: il vulcanico presidente dell'Iran Ahmadinejad, alcuni estremisti della Jihad islamica e di Hamas ma anche i coloni israeliani, i membri delle destre sioniste e l'influente reverendo evangelico americano Pat Robertson. Cambiano le libagioni disponibili per i party, la copertura televisiva e, probabilmente, le ragioni di tale risentimento, non cambiano le scarse speranze per il futuro del popolo palestinese.

Più che i commenti dei leader della Jihad Islamica, che hanno dichiarato di non essere dispiaciuti dal malore improvviso di Sharon anche perché non riescono a considerarlo una figura politica ma anzi lo vedono, memori del suo passato da generale, come un “macellaio”, ha fatto sicuramente scalpore il commento del vulcanico presidente dell’Iran Ahmandinejad che ha tagliato corto affermando che non si augura la guarigione del nemico sionista. Mentre queste affermazioni, comunque inquietanti, hanno ricevuto la massima attenzione da parte dell’opinione pubblica e dei mezzi di comunicazione, …

… altri segnali più inquietanti per il futuro della Palestina, nonché per completare la mappatura mondiale del pericoloso fondamentalismo e del terrorismo, sono stati praticamente ignorati.

Un vecchio allenatore slavo amava ripetere “non dire gatto se non ce l’hai nel sacco”. L’attesa e lo sconforto erano tanto forti, evidentemente, che in molti hanno però iniziato a fare festa con netto anticipo. Già per l’epifania, ad esempio, un gruppo di coloni estremisti israeliani di stanza ad Hebron, Cisgiordania, ha affermato candidamente di avere organizzato un party per celebrare festosamente il peggioramento delle condizioni del premier. Il “padrone di casa” del festino che, ci si augura, avrà pochi commensali, ha dichiarato all’Associated France Press che “ci sarà un giorno del ringraziamento oggi a Hebron. Celebreremo l'annullamento dei decreti maligni e la fine dei problemi per il popolo d'Israele”. Sempre nella stessa città santa Hebron, popolata da una agguerrita minoranza ebraica assediata dalla stragrande maggioranza della disagiata popolazione palestinese, tale Itamar Ben-Gvir, interpellato dal quotidiano israeliano Yediot Ahronot, ha affermato di avere brindato con gli amici dando la sua versione dei fatti: “Sharon aveva in programma lo sgombero di Hebron, ma chi tocca la terra di Israele viene colpito a sua volta”.

Ben più esplicito, dall’altra parte del globo, il predicatore evangelico Pat Robertson, ben conosciuto in tutto il mondo per le precedenti dichiarazioni su Chavez, ha motivato senza esitazione la malattia di Sharon come una efficace punizione divina per chi ha avuto la colpa di provare a dividere la terra di Dio. “Stava provando a dividere la terra di Dio –ha dichiarato L’Ahmadinejad d’America-, e aveva intrapreso questa via per accontentare (appese) l’UE, l’ONU e gli stessi Stati Uniti. Ma Dio considera quella terra sua. Sulla Bibbia sta scritto “Questa è la mia terra”, e quando un qualsiasi primo ministro prova a strapparne dei brandelli per gettarli via Dio gli dice “No, questa è mia” . Se avete visto un fulmine scendere sul Medio Oriente non si trattava di una rievocazione della Stella Cometa che tirava la volata ai Magi.

Sarebbe sbagliato sopravvalutare il seguito delle dichiarazioni di Robertson e dei coloni oltranzisti, come sarebbe sbagliato pensare che tutto il popolo palestinese goda della morte di Sharon come, solo un anno fa, l'opinione pubblica mondiale godette (più o meno manifestamente) della dipartita di Yasser Arafat. E' anche sbagliato, però, sottovalutare la diffusione dell' "ideologia" di Pat Robertson e dei suoi simili, molto simili nelle file NEO-CON che tengono oggi in pugno l'America. Sono questi personaggi (ricchi, ben educati, visionari, puliti e riveriti) che, a mio avviso, fanno ancora più paura di quei disperati che, per avere un pizzico di malessere in meno, si aggrappano a violenza, divinità e bombe. Per risolvere la loro insoddisfazione i mezzi teorici, forse, ci sarebbero anche. E' con la stessa forza verbale e intellettuale che questi due nemici dell'umanità vanno combattuti, siano essi nei palazzi del potere (e quindi con i mezzi e la forza consoni al ruolo), nei comodi insediamenti ebraici o nelle baraccopoli delle periferie del mondo alla ricerca di un tozzo di pane. E' fin troppo chiaro, alla luce di questa prospettiva, da che parte bisogna cominciare.

Andrea Franzoni (Mnz86)

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I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore Albero
grazia
Inviato: 8/1/2006 16:00  Aggiornato: 8/1/2006 16:00
Mi sento vacillare
Iscritto: 5/1/2005
Da:
Inviati: 337
 Re: Al banchetto dei festeggiamenti
Complimenti Mnz86 per le tue considerazioni soprattutto legate alla tua giovanissima età. Purtroppo "la forza verbale ed intellettuale" che tu auspichi non ha trovato rispondenza nè in Sharon nè in Yasser Arafat: entrambi sostenitori della forza fisica e della violenza per il raggiungimento della pace, malgrado la sollecitazione di un'internazionalità di pacifismo.
Magari, questo nuovo vento generazionale di pacifismo al quale tu stai prestando la voce, spazzi via ogni prevaricazione o violenza in atto sia in terra palestineste che israeliana!
grazia

"Solo la verità può rendere liberi quanti oggi non vogliono essere servi..."

Paolo Sylos Labini
da "Intoccabili" di Lodato-Travaglio
illupodeicieli
Inviato: 8/1/2006 16:45  Aggiornato: 8/1/2006 16:45
Mi sento vacillare
Iscritto: 2/1/2005
Da:
Inviati: 323
 Re: Al banchetto dei festeggiamenti
come diceva il buo Asimov, di oriigini russe e di razza ebraica, la violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci: e a quanto pare sono tanti.
noo gioirò della morte di quest'uomo, Sharon , (ammesso pure che muoia! prima di me), ma penso, ingenuamente forse, alla mancanza di chiarezza e di informazione, da parte di chi,come i palestinesi , ritiene di essere "parte lesa". immagino ,sono anzi convinto ,che sia così:dai documenti che ho potuto leggere, dovrebbe essere in questi termini. occupazione da parte di israele di territori in precedenza abitati da palestinesi. tuttavia chi ha avuto i mezzi economici, come Arafat , per poter far conoscere a chi ,anche oggi, non sa come si sono svolti i fatti e come si svolgono anche oggi (violenze gratuite e provocazioni ) , non lo ha fatto. un po come in Italia certi sindacalasti e sindacati o politici: priam sono andati in ferie, per la vacanze di natale, poi,ora e con comodo martedì o nei giorni successivi, riprendono le trattative: agli occhi di chi come me o altri, e credo la maggior parte degli italiani, ne sa poco di loro e delle loro rivendicazioni, sembra che non sia così grave e drammatica la situazione di "questi lavoratori". idem per i palestinesi. se fosse così grave e drammatica la situazione, ci sarebbero decine di persone davanti alle ambasciate israeliane situate in tutto il mondo. e queste manifestazioni sarebbero di palestinesi e di simpatizzanti della loro causa. idem per altre situazioni che,solo quando torna comodo, vengono "riesumate" : leggi pena di morte (giammai diritti dei lavoratori o umanitari in genere). secondo alcuni sono ,i miei , ragionamenti troppo semplici o qualunquisti? non credo proprio . li reputo logici e chiari. tuttavia, ma non è questa immagino la sede,suscettibili di chiarificazioni ulteriori.
come dice qualcuno, e io tra questi, i fatti separati dalle opinioni.
quindi di Ariel Sharon o di Arafat o di Bush o di chi si vuole si può leggere la fedina penale e la dichiarazione dei redditi e il curriculum. mi farebbe piacere lo leggese Ferrara, la Fallaci o Magdi Allam, anche Vespa o Santoro: ma davanti a milioni di persone e non dentro lo scarico delle fogne: dove può essere sentito e con chiarezza. poi vengano pure le ,eventuali discussioni e opinioni. non so se sia giusto e doveroso che la questione palestinese occupi e ci distragga ogni giorno . e non so se abbiamo o meno il dovere e l'autorità per doverci fare gli affari degli altri.

grazia
Inviato: 8/1/2006 19:31  Aggiornato: 8/1/2006 19:31
Mi sento vacillare
Iscritto: 5/1/2005
Da:
Inviati: 337
 Re: Al banchetto dei festeggiamenti
Condivido Lupodeicieli, sottoscrivo quello che hai scritto e mi convinco ulteriormente che il potere economico è il metronomo che determina i ritmi del nostro pianeta. Qualsiasi problematica in un modo o in un'altra è riconducibile ad esso. Caro Lupodeicieli, le dichiarazioni dei redditi dei grandi della terra non potremmo probabilmente neanche leggerle, proprio perchè immagino prevedano introiti spinti ben oltre la nostra logica di pensiero.

Inolte cosa vuoi che gliene freghi ai sindacalisti di oggi delle rivendicazioni salariali? A loro interessa il proprio futuro economico legato alle iscrizioni sindacali. Ma tutto questo che legame ha con l'articolo? Mi sa che stiamo uscendo dal tema.
Ciao, grazia

"Solo la verità può rendere liberi quanti oggi non vogliono essere servi..."

Paolo Sylos Labini
da "Intoccabili" di Lodato-Travaglio
vulcan
Inviato: 8/1/2006 22:45  Aggiornato: 8/1/2006 22:45
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 29/1/2005
Da: Sardigna
Inviati: 2092
 Re: Al banchetto dei festeggiamenti
Citazione:
coloni oltranzisti


L’idea Israeliana di un futuro accordo con i palestinesi in cui i coloni ebrei potessero rimanere al loro posto, si dovrebbe esser praticamente sbriciolata, e questo grazie a Sharon..il quale almeno 5-6- anni orsono preferiva al contrario accordi di transizione con i palestinesi piuttosto che lo smantellamento delle colonie stesse.

Adesso molti si sfregano le mani e verosimilmente qualcuno alle sponde estreme pensa già di rivedere la situazione …..(alla fuoriuscita reale dalla politica di Sharon )

Non sono in grado di capire esattamente quale sia stata le linea mentale di Sharon, conosciuto nel mondo ,più per la strage di Sabra e sciatila che per la sua mente di pace…

....tuttavia il ritiro dei coloni dalle zone occupate , per quanto possa costituire una azione anche con fine secondari (?), ha rappresentato a mio avviso tra bombe , kamikaze e sofferenze da ambo le parti etc etc , l’unico dato storico di una certa rivelanza e degno di nota … tale da lasciare un segno tangibile nel conflitto secolare tra questi due popoli.

L’altro evento di significatp forse ancor più marcato per le conseguenze successive fu la scelta di Yasser Arafat quando a Camp David rifiutò le proposte di pace israeliane non avendo avuto il “coraggio” di contrapporsi alle sue frangie palestinesi più oltranziste .

Quela di Sharon , una scelta degna di nota , poiché è risaputo che normalmente la lobby dei coloni ( che a quanto pare ben conosce i meccanismi del potere), non è mai state condizionata ( sia in Israele che all’esterno ….) dalle decisioni del governo di turno, e semmai ha essa stessa condizionato le scelte creando per lungo tempo una condizione di stallo al processo di pace.

La logica dovrebbe suggerire che tornare indietro rispetto alla linea politica di Sharon sia una questione difficilmente percorribile, tuttavia coloro che si stanno sfregando le mani attendono il loro momento !

Tutto sommato a questo punto mi viene chiaramente da pensare che era meglio un Sharon vivo, piuttosto che un Saron “morto” .. ..i falchi stanno arrotando le ali!


p.s. Andrea complimemnti per la lucidità di analisi ...

vulcan

"Indaga le parole a partire dalle cose e non le cose a partire dalle parole." Misone
Redazione
Inviato: 8/1/2006 22:54  Aggiornato: 8/1/2006 22:55
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Al banchetto dei festeggiamenti
Attenzione, a parte 4 casette nella zona di Hebron, Sharon non ha restituito "le colonie", ha restuituito Gaza. E Gaza nessuno la vuole.

Mentre la Cisgiordania è parte integrante del "progetto biblico", Gaza è una zona cuscinetto che Israele ha voluto fra se e l'Egitto, ma sono ormai anni che cercava una scusa per liberarsene.


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